Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 4/3/2017 - 11/3/2017

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  1. Una lancia spezzata per Sergio...
  2. Nuovo giradischi
  3. Amplificatore e DAC per Elac Debut B5
  4. Miglioramento catena HiFi
  5. Nuova sorgente digitale
  6. Re: A ore 12 gli amplificatori esplodono
  7. Upgrade impianto “digitale”
  8. Primo giradischi
  9. Ancora su diffusori per amplificatori in Classe T!
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Una lancia spezzata per Sergio...
Buonasera direttore. Chiedo scusa in anticipo ma non ho resistito allo scriverle dopo aver letto la
risposta data a Sergio F. nella rubrica della posta dall'11 al 18-2-'17 "Ampli Vintage" (Vol. 797).
Lo sventurato Sergio (che dovrebbe spendere un po' di tempo a leggere gli articoli di Tnt-audio...) ha fatto la domanda sbagliata nel momento sbagliato e a quanto sembra al direttore sbagliato, sempre che fosse lei in persona ad avergli risposto e non un collega della redazione di turno con la posta in arretrato...
Mi è sembrata eccessiva l'enfasi posta nel sottolineare che le scelte in cantiere di Sergio erano semplicemente da scartare a priori perchè senza senso audiofilo ed economico soprattutto. Saprete meglio di me che il mondo audiofilo e l'avvicinarsi ad esso ha mille sfaccettature tra le quali commettere anche madornali errori (vintage vs nuovo...), lo dite sempre anche su Tnt-audio che alla fine ognuno spende i suoi soldi come vuole e che al limite rivendere "la ferramenta buona per l'indifferenziata" allo stesso prezzo d'acquisto o quasi sarà il male minore...
Non me ne voglia ma in tutta sincerità, mi è sembrato di leggere una risposta data in un qualsiasi forum di hi-fi nel web: di solito le bacchettate benevole del direttore hanno un'impronta più soft, anche se capisco possa esserci una certa esasperazione nel dover ripetere sempre le stesse cose.
Grazie,
Carlo - E-mail: carlo.feletti (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
tutte le risposte date qui sulla Rubrica della Posta portano in calce il nome di chi risponde. Poiché in TNT-Audio “Italia” ci sono solo io (a parte qualche sporadico intervento tecnico di Giorgio Pozzoli) quella risposta che ti è sembrata così fuori luogo è proprio mia. I miei toni non sono sempre soft e diventano “ruvidi” quando mi tocca, di settimana in settimana, ripetere sempre le stesse cose, da anni. Una risposta soft non otterrebbe lo stesso risultato!
Ritengo quegli acquisti e quelle scelte assolutamente scellerate, prive di qualunque significato musicale ed economico. Anzi, dirò di più, son persino dannose, perché continuano ad alimentare un mercato speculativo che fa leva sull'idea di “vintage è bello” grazie alla quale tanti furbetti si sono arricchiti, alle spalle degli audiofili creduloni, spacciando spazzatura per oro 24kt. Questo giochetto, tra l'altro, fa salire di conseguenza il prezzo di quei pochi apparecchi realmente vintage e veramente interessanti, che ormai hanno raggiunto quotazioni ridicole.
Acquistare oggi un pessimo amplificatore degli anni '70 e '80 è una grossa stupidaggine, e non utilizzo il termine più adatto per non trascendere con il linguaggio. Con 200€ oggi si acquista un ottimo amplificatore moderno, nuovo, con telecomando, garanzia e ottima reputazione audiophile, non vedo ragione alcuna per spendere una cifra analoga per un residuato bellico che nessuno considerava degno neppure allora!!! E non sto neppure pensando a che amplificatori si riesce ad acquistare con la metà di questa cifra, restringendo il campo a quelli piccoli, essenziali e in classe D.
Inoltre, è FALSO che, come dici tu, si riesca poi a rivendere il residuato allo stesso prezzo al quale lo si è acquistato perché è vero che i polli sono tanti, ma meno di quanto si pensi. Se acquisti un economico Technics di 30 anni fa a 200€, quanti potenziali acquirenti credi di poter trovare? Realisticamente resteranno 200€ buttati nella spazzatura. O forse di più, se si considera il costo di un eventuale restauro/ripristino.
È vero però che ognuno spende i soldi come vuole, ci mancherebbe! Ma se mi si chiede pure man forte per giustificare l'acquisto, allora io mi sento altrettanto libero di esprimere la mia opinione, con tutta la forza e la ruvidità che ritengo necessarie.
Sai cosa ti dico? Che questo clima buonista che ha ammorbato tutta la stampa del settore mi ha definitivamente stancato, anzi non mi è mai andato giù. Ed è il motivo per il quale, 20 anni fa, decisi che era giunto il momento di far sentire una voce diversa, che non si pone problemi a dire ciò che pensa, senza mezzi termini. Se si volesse una classica lisciatina al pelo, meglio rivolgersi ad altri lidi. Questo settore aveva, e ha ancora oggi, tanto bisogno di persone sincere e di opinioni chiare, seppur scomode. Chi ha detto che la verità è sempre indolore?
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Nuovo giradischi
Gent.mo Lucio,
la disturbo per un consiglio relativo all'acquisto (eventuale) di un nuovo giradischi. Al momento il mio impianto è composto da

Ad oggi mi piacerebbe acquistare un giradischi nuovo che magari mi dia anche più garanzie di un buon settaggio e non rischi di rovinare i miei vinili. Tra l'altro il Technics non ha regolazioni particolari e non saprei nemmeno se possibile intervenire sul suo settaggio. Ho visto che sono molto consigliati i modelli della Thorens. Il mio budget è abbastanza limitato (200-250€) ma da una parte ho un po' paura di buttarmi nel mondo dell'usato visto che sono un neofita e dall'altra ho visto che di sicuro il vintage non è regalato! Tra i più consigliati mi sembra ci sia il TD 160 ma usato va dai 250 ai 350€. Tra le 150 e le 250€ ho trovato il TD 105, il 115 e il 125. Nel nuovo invece ho visto il TD 158 che costa sui 250€ o il Pro-ject Essenzial II (sempre sulla stessa cifra). Vorrei chiederle innanzitutto se comprare un giradischi in questa fascia di prezzo può avere un senso per migliorare la mia sorgente e con un po' di attenzione tutelare meglio i miei dischi.
Dall'altra mi chiedevo se è meglio rischiare sull'usato, se invece può essere un buon compromesso pensare ad uno dei modelli nuovi che ho visto o se se serve spendere qualcosa in più.
La ringrazio moltissimo per il sito sempre utilissimo e per la dedizione con cui vi dedicate a questo progetto!
Andrea - E-mail: zorzetto.andrea (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
la buona notizia è che migliorare il tuo Technics non solo si può ma si deve! Tra il nuovo e l'usato ci sono tante possibili opzioni, ma occorre fare dei distinguo. Dei giradischi molto vecchi, come un TD160 o un TD125, pur essendo ottime macchine di un livello stratosferico rispetto al tuo Technics, potrebbero darti non pochi problemi se non fossero in perfette condizioni operative. Di sicuro non sono giradischi semplici da regolare e settare al meglio, pure potenzialmente costosi da restaurare. Un TD125 a 250€ sarebbe da prendere al volo, ma dubito che a questo prezzo si trovi qualcosa di pronto per essere utilizzato senza intervento alcuno. Il TD160 è anch'esso ottimo, occorre valutare che braccio monti e il suo stato di utilizzo. Anche per questo, tra 250 e 350€ si tratta ancora di cifre più che oneste. Per capirci, difficilmente nel nuovo riesci ad acquistare qualcosa di meglio per le stesse cifre. Tuttavia, il nuovo ha i suoi vantaggi: non ha problemi, spesso per quella cifra ti vendono anche una testina decente inclusa nel prezzo e pure già ben installata. Si tratta di soluzioni facili, plug&play, per chi volesse avvicinarsi al vinile di qualità senza imparare tutto da capo.
Di conseguenza, tutto dipende da te e da che tipo di utente sei, se avessi voglia di sbatterti un po' ed eventualmente preventivare anche qualche cifra extra per una testina nuova (un giradischi vecchio difficilmente ti sarà venduto con una testina ancora utilizzabile) e un possibile restauro oppure se con 250€ preferisci vivere sonni tranquilli. Io mi sentirei più sereno a consigliarti un acquisto nel mercato del nuovo ma valuta un po' tu, ti conosci meglio di quanto possa conoscerti io dalle poche cose che hai scritto.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Amplificatore e DAC per Elac Debut B5
Buonasera direttore,
dopo tanti anni sto riscoprendo la passione per la musica. Da ragazzo avevo un sistema hifi con una coppia di casse RCF a 3 vie un amplificatore Yamaha e un lettore cd Sony che mi avevano regalato forti emozioni nell'ascolto di musica rock. Da qualche mese ho iniziato a documentarmi anche attraverso il suo sito al fine di costruire un impianto hifi entry level da posizionare in una stanza di 20 metri quadrati.
Ho appena ordinato (grazie anche alla sua recensione) una coppia di
Elac B5 (ero indeciso tra queste e le q acoustic 3020). Vorrei ascoltare musica liquida in alta definizione (dsf flac) e possego un lettore Himedia q1o pro. Il mio genere preferito è il rock (Deep Purple, Pink Floyd) ed il jazz. Ma non disdegno anche altri generi e musica classica. Quindi per il momento ho questi componenti:

Il dubbio è sulla scelta dell'amplificatore ed eventuale DAC. Mi piacerebbe prediligere (al di là del costo) la qualità e il dettaglio del suono rimanendo sotto i 500 euro. Come filosofia punterei possibilmente a "poca spesa, massima resa". Come amplificatore avevo pensato ad un Onkyo a 9010 o ad un Dayton dta 120 (di cui lei ne parla molto bene) o altro t amp. Quello che non sono riuscito a comprendere è se suona meglio un T-amp sotto i 200 euro (tipo quindi il Dayton) o un entry level integrato classico (tipo appunto l'Onkyo o un Denon). Non mi fido dell'usato.
Infine avevo pensato di aggiungere un dac (tipo hiface m2tech). C'è un sensibile valore aggiunto con questo tipo di dac rispetto ad esempio quello interno dell'onkyo a9010 o del q10 pro? Non ne faccio un problema di costo.
Grazie e complimenti per il lavoro che svolge con tanta passione.
Saluti,
Gianluca - E-mail: gianluca.desantis (at) teletu.it

LC
Caro Gianluca,
a mio parere un piccolo amplificatore in Classe D di buona potenza suona meglio di un economico amplificatore entry-level tradizionale. Il costo è diverso e molto differenti sono anche le caratteristiche, vista l'essenzialità della maggior parte delle piccole amplificazioni in classe D. Se la comodità d'uso, gli ingressi in più e tutto il resto non fossero caratteristiche per te fondamentali ti consiglierei di optare per un più economico Classe D tipo il Dayton o altri analoghi (Topping, SMSL, Sure, Fenice etc.).
Per quanto riguarda il DAC esterno, quello che hai citato è senz'altro di qualità superiore a quelli interni dell'Onkyo o del tuo lettore Himedia, su questo non ci sono dubbi. L'unico dubbio è se questa superiorità sia udibile nel tuo impianto o secondo la tua esperienza d'ascolto. Le differenze tra diverse sorgenti digitali, come dico e scrivo sempre, sono piccole. Diventano trascurabili se l'impianto non è di elevata qualità o perfettamente ottimizzato, in riferimento all'installazione, al posizionamento dei diffusori e all'acustica della stanza d'ascolto. Spenderei più nell'amplificatore che nel DAC, se fossi nella tua situazione, perché le Elac possono fare molto, molto bene, anche con catene alle spalle di livello elevato. Il loro limite è ben al di là della loro fascia di prezzo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Miglioramento catena HiFi
Buonasera Direttore,
le scrivo per avere qualche indicazione su un possibile miglioramento della catena audio che ho attualmente:

L'ascolto avviene in una stanza di circa 16 mq. Di questo impianto in particolare, dopo diversi anni, continua a piacermi il suono delle piccole Tannoy dalle quali ascolto musica classica e leggera. Nell'ipotesi però di migliorarlo consideravo l'idea di affiancare un integrato all'amplificatore a valvole, ma non vorrei acquistare un doppione di quanto già ho, ma semmai di migliorare la resa complessiva anche prevedendo, più avanti nel tempo, di sostituire lettore e diffusori. Ho pensato a riguardo all'Audio Analogue Puccini Anniversary oppure al Rega Elicit-R, ma ecco il dubbio di cui dicevo sopra; oppure con maggior sforzo – magari cercandolo usato - Mc Intosh MA5200. Comunque, al di là della scelta chiedevo se può essere corretto cercare di migliorare l'impianto complessivo sostituendone un elemento alla volta, che sia però capace di integrarsi alla catena esistente e domani a ulteriori abbinamenti.
La ringrazio e le invio i più cordiali saluti,
Salvatore - E-mail: stocoremio (at) gmail.com

LC
Caro Salvatore,
non mi è chiarissimo l'obbiettivo finale che stai cercando di perseguire. Qualora cercassi un upgrade, perché pensare di acquistare un altro amplificatore da affiancare a uno che già possiedi? Poi che faresti, li alterneresti? Se upgrade deve essere, deve esserlo in maniera definitiva, ovvero un amplificatore che in tutto e per tutto migliora la situazione attuale, altrimenti non vedo il senso. Se devo essere sincero, io forse penserei di più alla sorgente, specie se quel Planet è una versione vecchia. Punterei la mia attenzione su un buon lettore CD moderno e più raffinato, ad esempio un Rega più recente, come un Apollo R oppure un Naim CD5. Entrambi dovrebbero essere un bel passo avanti rispetto al tuo attuale Planet. Se, però, credi che sia l'amplificatore l'anello debole (e secondo me non lo è) o se semplicemente volessi sostituirlo per passare a un'impostazione diversa, più da stato solido, potrei solo consigliarti di ascoltare qualche opzione a confronto, sia il Rega che hai citato, che un Naim Nait o, perché no, anche il Puccini che menzioni nella tua mail.
Ovviamente, non cito i diffusori perché di questi sembri essere soddisfatto. A mio parere, in realtà, un passo significativo per l'upgrade passerebbe proprio da questi ultimi ma, ovviamente, questa sarebbe una decisione ben più delicata e da ponderare con attenzione. Solo tu puoi farlo, naturalmente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova sorgente digitale
Buon pomeriggio Lucio,
mi presento, mi chiamo Simone e Le scrivo dalla provincia di Gorizia. Seguo da poco il suo sito e le varie discussioni tra appassionati come me alle prime armi ma anche da veri intenditori/professionisti.
Faccio i complimenti per il sito e per i consigli utili che "dona" ai lettori. Veniamo a noi. Ad oggi il mio sistema hifi è così composto:

Sto valutando la sostituzione del lettore per passare a modello superiore; già due venditori mi hanno sconsigliato i lettori Classè. Cercando in rete, ho trovato in vendita il Marantz SA11-S2. Le recensioni a riguardo sono positive ma il mio dubbio principale è questo: li vale tutti i quasi €4000 di listino?
E nel mio caso, pensa sia un (ottimo) abbinamento? Infine, valutando i famosi Van den Hul, sono cavi segnale e potenza da prendere seriamente in considerazione oppure quale alternativa?
Attendo un Suo consiglio.
Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
Simone - E-mail: tonin.simone.sas (at) gmail.com

LC
Caro Simone,
sui cavi mi spiace doverti ricordare che non forniamo più consulenza da diversi anni, ormai. In generale, visto il livello dell'impianto, sarebbe opportuno dotarlo di cavi di buona qualità qualora utilizzassi solo i cavi forniti di serie con gli apparecchi. La marca non è rilevante, quel che importa è il livello qualitativo.
Per quanto riguarda invece il lettore CD non prenderei oggi una mecchina con meccanica per leggere i SACD, come il Marantz che hai citato. C'è sempre il rischio di una difficile reperibilità di eventuali ricambi, dato che lo standard SACD non è mai realmente decollato. Perché due rivenditori ti hanno sconsigliato i lettori Classè? Forse perché non li vendono? Il problema, semmai, è che sono molto al di sopra del tuo budget, mi pare che il più economico viaggi sui 7000€, ben oltre la cifra che sarebbe ragionevole spendere nel tuo caso, col tuo impianto. Secondo me, per fare un buon salto qualitativo dovrebbe essere sufficiente stare tra i 2000 e i 3000€, nel nuovo. Ad esempio potresti valutare macchine come il Densen B-410XS o 420XS, Roksan Kandy K3 o Caspian, Primare CD32, Rega Saturn R, Naim CD5 Si o XS. Tutte queste sarebbero un'evoluzione rispetto al pur ottimo Audiolab 8200CD e dei partners più all'altezza del tuo amplificatore Classè Audio e dei tuoi diffusori B&W.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: A ore 12 gli amplificatori esplodono
Salve,
sempre interessantissimo TNT Audio e la sua Rubrica della Posta. Mi permetto di descrivere la mia esperienza con la Grado Gold montata su un Project RPM5. Credo che abbia una tensione d'uscita più bassa di quanto dichiarato. Ma come saggiamente indica il Dott. Cadeddu, basta alzare il volume. Ogni impianto fa storia a sé. Io ho un ampli Sugden A21SE con "soli" 30W su 8 ohm, eppure con diffusori da 83,5 dB di sensibilità (Harbeth) a "ore 9" nei circa 20 mq di un ambiente arredato per "uso hifi" (divano, tappeto, qudri di tela, cuscini, etc) ho pressioni sonore ragguardevoli (sorgente CD). Con il giradischi arrivo a ore 10/11 per via della bassa tensione d'uscita della Grado.
Il pre-phono, Project Tube Box DS, mi consentirebbe di regolare il guadagno ovviando alla bassa tensione d'uscita della testina, ma preferisco lasciarlo a 40 dB e ruotare la manopola del volume dell'ampli che, tra l'altro, essendo un classe A scalda di più a volumi bassi. Quindi ben venga la Grado!
Tra l'altro è una testina che gestisce benissimo il rumore di fondo e eventuali difetti non macroscopici del vinile.
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
grazie per il feedback sulla posizione della manopola del volume! Capita abbastanza di frequente che l'ingresso CD suoni più forte del corrispondente phono, costringendo gli audiofili a ritoccare sempre la posizione della manopola del volume, passando da una sorgente all'altra. Francamente, non l'ho mai trovata una procedura così fastidiosa. Anzi, come già detto, più ci allontana dalla zona di massima attenuazione e meglio è. Tra l'altro, aggiungo, con una sorgente a uscita un po' più bassa si riesce a regolare il volume d'ascolto con più precisione. Quando le sorgenti hanno un'uscita troppo alta non è facile variare di poco il volume, tant'è che molti ricorrono ad attenuatori del segnale in ingresso, tipo i
Rothwell che recensimmo tempo fa.
Purtroppo, nonostante continuiamo a ripetere questi concetti, nel tentativo di scalfire questa leggenda metropolitana della posizione della manopola di volume, pericolosa oltre ore 12, credo proprio che continueremo a ricevere tante richieste in tal senso.
Grazie per la gradevole conferma e per il feedback!
Lucio Cadeddu

Upgrade impianto “digitale”
Gentile Direttore,
le scrivo perché sono in fase di upgrade del mio impianto. La configurazione attuale è:

Ultimamente sto ascoltando parecchia musica in streaming da Google Music (i brani sono hostati a 320 kbps) ma continuo ad usare il giradischi (di fatto, quando compro un album non compro più il cd ma il vinile). I generi che ascolto maggiormente sono indie rock, jazz, e ogni tanto anche un po' di metal. Ho iniziato un upgrade del suddetto impianto, acquistando La mia intenzione è di collegare "digitalmente" televisore, lettore CD e Chromecast Audio (che prenderei per avere un input digitale dello streaming wireless) quindi avrei bisogno di un ingresso coassiale e 2 ottici. All'inizio l'idea era di comprare un DAC, ero indeciso tra Poi riflettendo ulteriormente ho pensato che poteva essere l'occasione per aggiornare il Rotel. Tra i vari integrati con ingressi digitali mi incuriosivano: Il budget massimo è di 1000 euro. La mia preferenza al momento è per il Marantz, sia per il prezzo più abbordabile, sia perché ha già a bordo l'ingresso phono (che invece manca sul Cambridge). La differenza di prezzo di Cambridge/Rotel rispetto al Rotel si riflette in maniera sostanziale sull'ascolto? Tra DAC/ampli quale le sembra la scelta più sensata?
Cordiali saluti e grazie,
Fabio - E-mail: kelfabio (at) gmail.com

LC
Caro Fabio,
vista la tua esigenza di collegare digitalmente più sorgenti mi pare che l'idea di un amplificatore dotato anche di ingressi digitali sia forse la più logica. Visto che il tuo amplificatore è un non più recente entry-level di Rotel forse potresti cogliere l'occasione per ampliare la flessibilità d'uso del tuo sistema e contemporaneamente migliorare la qualità sonora. Per non discostarti troppo dall'impostazione cui sei abituato e comunque perché tra i tre amplificatori citati lo ritengo degno di nota, opterei per il Rotel RA12, che è dotato anche di un dignitosissimo ingresso phono per il tuo ProJect Essential. In più, dispone anche di un comodissimo ingresso Bluetooth, qualora volessi collegare “al volo” una qualunque sorgente che utilizzi questo standard, quale ad esempio un notebook o uno smartphone. Il fattore prezzo non mi pare così determinante, visto che il Rotel si trova praticamente allo stesso costo del Marantz che tu reputi il più economico del lotto.
Ti avanzerebbero praticamente 500€ dal tuo budget totale, non mi pare così male. Con una parte di questa cifra potresti regalare al ProJect una testina migliore di quella montata di serie, anche l'analogico ringrazierà in questo modo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo giradischi
Caro Direttore,
a seguito di un acquisto casuale per finalità di beneficenza, sono entrato in possesso del doppio album dei The Clash “London Calling”. Da quel momento mi è venuto il desiderio di (ri)scoprire il vinile, devo dire una curiosità da sempre “sottotraccia” che oggi vorrei appunto far emergere. Il mio giradischi di ca. 25 anni (foto allegata), nonostante una non lontana revisione, non tiene costante la velocità di giri, aumenta/diminuisce velocità a piacimento. Riportarlo in assistenza non mi converrebbe perché da quello che ho letto in rete il mio modello sarebbe una cattiva replica del Technics 1200.
Quindi, anche sulla base di quello che ho letto su TNT, avrei individuato due modelli entry-level: il THORENS TD 158 oppure il PRO-JECT ESSENTIAL II. Mi piacerebbe sapere che ne pensi, considerando che non vorrei spendere tanto (non più di 300€) visto che sono all’inizio del percorso (ho meno di dieci dischi) e che rimane difficile rivolgermi al mercato dell’usato per la troppa inesperienza a comprendere cosa sia in valide condizioni oppure no. Oppure ci sono altri modelli che con una spesa di poco superiore al massimo indicato sono, più che proporzionalmente, migliori?
Il mio impianto è il seguente:

Grazie come sempre dei consigli che elargisci.
Un caro saluto,
Alessandro - E-mail: al.agostinucci (at) tiscali.it
[Giradischi BST]

LC
Caro Alessandro,
il tuo giradischi è un componente nato per essere utilizzato in discoteca, come il 1200, ma purtroppo non ha dalla sua la buona qualità costruttiva del leggendario Technics. Visto che ti sta dando problemi di costanza di velocità di rotazione una sua sostituzione potrebbe essere assolutamente raccomandabile. I due giradischi che hai scelto sono entrambi ottimi, con una leggera personale preferenza per il ProJect, per le ragioni che vado a elencare. Il Thorens è un giradischi automatico e io sono sempre stato del parere che meno cose ci siano su un giradischi e più il suono e l'affidabilità ne trarranno giovamento. Il braccio, in particolare, lo preferisco manuale perché libero da motori, collegamenti o altro che possano interferire con il suo funzionamento. Il Thorens è equipaggiato con una testina marchiata Thorens che è di fatto una AudioTechnica AT3600, un modello veramente entry-level da appena 25€. Il ProJect Essential II è un giradischi semplice, solido e facile da usare, equipaggiato con una testina Ortofon OM5E che è leggermente migliore della Audiotechnica che equipaggia il Thorens (50€ contro 25/30€ della AT3600). Si tratta pur sempre di una entry-level, ma ha dalla sua almeno una più ampia reperibilità di stili di ricambio. L'insieme base + braccio + testina è capace di una qualità sonora in grado di rivaleggiare con giradischi anche più costosi e con una testina di classe più elevata può rappresentare un set-up in grado di rendere giustizia anche ai dischi meglio incisi.
Tutto ciò detto resta, da parte mia, una certa perplessità nell'investire una cifra non trascurabile a fronte di una discoteca, intesa come collezione di LP, ancora molto esigua, come mi sembra di aver capito.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora su diffusori per amplificatori in Classe T!
Gent.mo Lucio,
innanzitutto grazie perché mi sto appassionando all'hi-fi grazie a TNT e a tutti voi, e di questo vi sono grato (mia moglie potrebbe avere opinioni leggermente diverse). Sono da anni un appassionato di vinile, prevalentemente jazz ma non mi mancano in collezione Dylan, Pink Floyd, gli Stones. La mia stanza d'ascolto è anche il soggiorno di casa di circa 6m x 5m (il primo è il lato diffusori) e per questo non posso prescindere da considerazioni estetiche (non te ne vorrò se per questo non vorrai rispondere). Oggi "ascolto" un Pro-ject Debut con OM5E amplificato da un Pro-ject Phonobox e un sistema integrato Denon (insomma, nell'insieme credo quanto di più lontano da quello che ho imparato fino adesso leggendovi) e vorrei fare un primo piccolo passo nell'hi-fi.
Affascinato dalle varie letture sugli amplificatori in classe-T, tra cui la review di Nick Whetstone, sto considerando di acquistare un DIY Paradise Charlize2 (credo 10W (at) 8Ohm ma sto aspettando la specifica precisa dal costruttore) o un autocostruire T100, che in realtà considero solo per la maggior potenza (50-60 W RMS) ma che mi lascia perplesso perché usa un chip diverso da quello recensito da Nick (un TAA4100A invece del T2020). Ho già acquistato il preamp con pre-phono TC-754 dopo aver letto le recensioni tue e di Geoff. Mi piacerebbe avere qualche consiglio tra le due PCBA (qualora abbiate ascoltato anche il T100) ma soprattutto sui diffusori bookshelf da abbinare. Il budget è limitato, diciamo entro i 500 euro la coppia, e faccio fatica a trovare qualcosa con sensibilità adeguata. Ho considerato i B&W 686 ma li avrei scartati per l'efficienza 85dB, soprattutto se opto per il Charlize2. Altra alternativa considerata sono le Indiana line tesi 242bl che hanno efficienza a 90dB mentre purtroppo non posso permettermi le 262bl perché troppo alte per il punto in cui le devo collocare. Dovrei rivalutare le B&W 686? Anche se ho letto diverse risposte sull'argomento, non ho trovato nella corrispondenza precedente indicazioni su diffusori a sensibilità superiore a 90 dB in questa fascia di prezzo, mi scuso se mi sono perso il riferimento più appropriato.
Grazie e cordiali Saluti,
Federico - E-mail: fedementa74 (at) icloud.com

LC
Caro Federico,
il tuo sistema ProJect credo meriti ben più di un sistemino integrato Denon, fai benissimo a provare a orientarti verso una coppia ampli + diffusori che siano di vera HiFi. Secondo me sbagli a orientarti su soluzioni in Classe D di bassa potenza perché, visto il budget totale, ti costringono a usare diffusori di sensibilità elevata, non facili da trovare tra i prodotti entry-level, Klipsch a parte.
Poiché ormai esistono tanti amplificatori in Classe D di potenza elevata, dai 25 watt in su, perché non orientarti su uno di questi? Tripath o Texas, non importa, l'importante è che tu abbia la possibilità di prendere una coppia di diffusori di sensibilità “normale”. Ad esempio, per 350€, non puoi non prendere in considerazione le
Elac Debut B5.
Io le ho ascoltate anche con un Dayton DTA100 e la potenza era sovrabbondante in un normale utilizzo domestico. L'Autocostruire T100 o un Fenice di media potenza andrebbero ugualmente bene. Anche in ottica futura, disporre di un amplificatore integrato in grado di pilotare la stragrande maggioranza dei diffusori in commercio è un plus che non puoi trascurare. Coi classici 10-12 watt del TA2024 (o analogo) sei sempre sul filo del rasoio, al limite del clipping, a meno di non utilizzare diffusori di sensibilità (reale) ben al di sopra dei 90 dB. O, in alternativa, ascoltare a volumi non troppo elevati in un ambiente piccolo. In ogni caso la dinamica è quella che è, basta un fortissimo e si arriva presto al clipping.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
Questa volta non ti scrivo per avere da te un consiglio ma ti scrivo per riportare l'ultimo aggiornamento del mio impianto. Ero arrivato ad aver collegato all'UNISON UNICO PRIMO, oltre al giradischi PROJECT CARBON e al lettore CAMBRIDGE CXU, un COCKTAIL X30 per la musica liquida e devo dire che sono veramente soddisfatto del suono che esce dalle OPERA SECONDA.
Ricorderai che avevo lasciato a disposizione dei figli e della compagna un secondo impianto ben suonante costituito da lettore CD e ampli NAD accoppiato a delle RCF BR 2030 riconate car plus. Beh, sempre sulla scia dello snellimento dell'impianto ho pensato di collegare al COCKTAIL un buon paio di diffusori di dimensioni più modeste e pensionare le RCF che cominciano a ripresentare segni di degrado e a malincuore mettere a riposo anche le altre due elettroniche: NAD c545 bee e NAD 3020.
Č così mi sono messo alla ricerca dei due diffusori. Primo ho interpellato il mio negoziante di fiducia che mi ha proposto tutto e niente.....le sue proposte non mi hanno convinto. E allora decisi di rileggere le varie recensioni su TNT e la prima che ho letto mi ha molto colpito, sembrava la risposta alla mia richiesta, e devo dire che ciò che mi ha convinto è stata la tua reazione all'ascolto di tali diffusori ma non voglio tirarla per le lunghe, parlo delle
REGA RS1.
Inserisco i dati nel motore di ricerca e mi appare subito un negozio non molto lontano che ne possiede due coppie nuove e le offre con un ottimo sconto. Prendo accordi con il venditore e in preda ad un grande entusiasmo le faccio ritirare senza nemmeno ascoltarle, molti penseranno che sono un pazzo ma ho scoperto che a volte l'essermi lasciato guidare dall' istinto mi ha portato a grandi soddisfazioni (avrei sempre potuto restituirle :-)).
Appena me le portano apro lo scatolone e mi ritrovo in mano due scatolette non troppo pesanti. Nonostante avessi cercato di immaginarmele dopo aver letto delle loro dimensioni, solo ora avendole in mano mi rendo veramente conto di quanto siano piccole. Probabilmente se le avessi viste sullo scaffale di un negozio non le avrei degnate di un secondo sguardo. Le collego al Cocktail, accendo e devo dire che per i primi minuti sono stato preso da sconcerto e sconforto, c'era qualcosa che non andava, provo a spostarle, avvicinarle alla parete di fondo ed ecco che accade la magia, chiudo gli occhi e devo dire che l'impressione è di essere di fronte a due diffusori di ben altra dimensione. Non aggiungo altro, la tua recensione dice tutto e mi trova completamente d'accordo. Volevo riportare questa mia esperienza anche per chi è alla ricerca di un impianto snello, un' elettronica versatile e due piccoli diffusori; di dimensioni ridotte ma con elevate potenzialità, e il tutto sicuramente di buona qualità.
Grazie ancora per l'impegno messo nel lavoro che fate.
Paolo - E-mail: david.paolo (at) rocketmail.com

LC
Caro Paolo,
grazie per il racconto dell'esperienza così positiva con le sorprendenti REGA RS1. Sono dei diffusori davvero coinvolgenti, sinceri e per certi versi magici, di sicuro molto divertenti. Credo che potresti meravigliarti ancor di più se a pilotarle ci mettessi un amplificatore di ottima qualità, in quanto possono dare veramente tanto.
Continuo a pensare che il modo di intendere l'HiFi di tanti costruttori inglesi sia maledettamente convincente. Forse meno raffinati degli italiani, meno spettacolari degli americani ma sanno quasi sempre puntare all'obbiettivo giusto: arrivano al cuore della musica, senza tanti fronzoli. E le RS1 sono un esempio lampante di questo approccio essenziale ma dannatamente efficace. Non saranno precise e raffinate come tanti minidiffusori di lusso, ma quando suonano si fanno da parte. E non è poco. Anzi, per un prodotto HiFi è quasi tutto.

Suggerimento musicale della settimana

Ancora un po' di musica nuova su TNT-Audio. Capita di intestardirsi su un brano che non riusciamo a levarci dalla testa...è il caso di questa strumentale “Mystic” di King Chain, 4:17 a cavallo tra il trap e l'EDM. Lo scopo è, come al solito, anche didattico, gli audiofili hanno estremo bisogno di stimoli nuovi, per capire che il mondo è andato avanti, udite udite!, dopo The Dark Side of the Moon ;-)
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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