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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Critiche
  2. Q-Dampers L.E.
  3. Sonus Faber Cremona
  4. Dilemma su un Conrad-Johnson SC-26
  5. Ennesima domanda sull'HT
  6. Qualche domanda su negozi e riviste
  7. Soddisfazione per le TNT Nues
  8. Upgrade di compattone
  9. Ancora TNT Nues
  10. Emozioni forti

Critiche
Salve direttore,
Sono esterefatto dalla prova dell'ampli in oggetto. Come si può provare un'elettronica nuova abbinandola a dei diffusori che hanno 50 anni sulle spalle? Va bene, l'autore dell'articolo le ha pesantemente rivisitate, ma il cuore del sistema, l'altoparlante, risente di una progettazione e dell'uso di materiali vecchi (eufemisticamente).
Possibile che 50 anni siano passati inutilmente al punto da poter utilizzare una reliquia come riferimento per un test? Tra l'altro come se non bastassero i dubbi sul diffusore ha per sua stessa ammissione utilizzato un pre fono di qualità budget e nonostante ciò ha parlato dell'ampli come di un oggetto meraviglioso.
Se per la prova si fosse utilizzato un impianto di riferimento certo cosa avrebbe scritto il nostro recensore? Probabilmente avrebbe trovato la pietra filosofale...
Nel tempo avete già perso dei recensori perchè in odore di parzialità, ma quest'ultimo ha presentato un biglietto da visita incandescente che, credo, ha bruciato le mani a più di un lettore.
Non so che pensare.
Con sicura stima nei suoi confronti, la saluto.
Carlo Di Francesco - E-mail: cdifrancesco@libero.it

LC
Caro Carlo,
ti ringrazio per il cortese e-mail. Ho riletto con attenzione la
recensione incriminata. A me pare che nel lungo testo si parli anche di ALTRE prove. In particolare, sono state usate anche delle Klipsch Heresy, non esattamente un residuato bellico, pur essendo costantemente in produzione da oltre 30 anni.
Inoltre, le Goodmans citate godono di una ottima reputazione e sono state pesantemente aggiornate e modificate da Scott. Diffusori come questi o come i Tannoy Westminster, i Klipschorn, le QUAD ESL e compagnia "cantante", pur avendo qualche decennio alle spalle, non si fanno certo spaventare dai "nuovi arrivati". Anzi, spesso le suonano di santa ragione ai novellini.

Per quanto riguarda il resto dell'impianto utilizzato, mi pare che siano stati citati molti apparecchi, di livello variabile dall'eccellente (Korato) al buono fino al budget-oriented. Come si dovrebbe fare sempre, d'altra parte.
E' vero, la recensione è un tantino osannante...ma l'entusiasmo del recensore deve pur venir fuori ogni tanto...o no? D'altra parte, Scott non è certo il tipo che le "manda a dire". Si veda la sua recensione negativa - pubblicata questa settimana - dei diffusori Monsoon.

Infine, mi auguro sempre che i lettori di TNT-Audio siano abbastanza intelligenti da non acquistare mai ad orecchie chiuse, è ciò che abbiamo sempre ripetuto sin dal primo giorno. Noi forniamo opinioni (spesso forti, in un senso o nell'altro), nient'altro che questo. La scelta ed il giudizio finale sugli apparecchi spetta al vostro orecchio. L'acquisto senza ascolto preventivo è sempre a vostro rischio e pericolo.
Grazie per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Q-Dampers L.E.
Ho ricevuto ieri le due confezioni di Q-Dampers L.E. ordinate il giorno prima. Dico subito che l'effetto sull'impianto è stato di una consistenza analoga al cambio di CDP (il rapporto di prezzo tra il nuovo e il vecchio è di circa 10). Ho avvertito fin dalla prima traccia una definizione tidimensionale della scena sonora più precisa e più stabile, con il suono dei singoli strumenti decisamente più "sottile" e meno velato e un senso di presenza più marcato; la gamma bassa è più estesa e più controllata.
Tutta la gamma sonora ha acquisito velocità. L'ascolto ad alto volume è meno invadente e quello a basso volume più intelligibile e più coinvolgente per merito dei migliori dettagli e dinamica.
Tutto ciò senza incidere sul timbro dell'impianto. Il massimo che si possa chiedere a un supporto.

Dedico un sentito ringraziamento alla ART per il mantenimento delle promesse sul prodotto e per la squisita gentilezza concessa nel contatto telefonico e allo staff di TNT-Audio, che divulga l'importanza di particolari il cui effetto non è comprensibile a livello di intuito (finchè non si provano) per aver provato e recensito seriamente i prodotti della ART.
Cordialmente.
Marco Bonardo - E-mail: bonlavor@tin.it

LC
Caro Marco,
ringrazio anche te per il prezioso feedback sulle nostre recensioni.
Lucio Cadeddu

Sonus Faber Cremona
Egr. Dr. Cadeddu,
non le scrivo per fare domande, ma solo per dare una possibile dritta a tutti i possessori delle Casse Sonus Faber Cremona, da me di recente acquistate e delle quali sono adesso molto soddisfatto.
Come ha riscontrato anche "Suono" nella prova delle Cremona, il medio basso-basso di queste casse può essere un po' esuberante. Anch'io nel mio ambiente ho riscontrato tale lieve difetto.
Il rimedio che mi permetto di suggerire a tutti ed anche alla Sonus Faber è semplicissimo e risolutivo: appuntire con un tornio le punte in dotazione! Io l'ho fatto ed il risultato è stato eccezionale. Non solo è scomparsa l'esuberanza sul medio basso, ma la cassa è divenuta ancora più raffinata, precisa ed olografica nell'immagine.
Per la cronaca il mio impianto è completamente a valvole (Audio Research Reference one mk 2 e Vt100 mk2) ed il connubio a detta anche degli altri audiofili che l'hanno ascoltato è eccezionale.
Nella speranza di essere stato utile a qualcuno, un arrisentirci presto.
Flavio Guzzo - E-mail: flaguzzo@tin.it

LC
Caro Flavio,
grazie per il consiglio. Tieni conto che, col tempo, le vibrazioni ed il peso del diffusore distruggeranno la punta affilata. Temo che dovrai controllare spesso il loro stato d'uso e fare il "tagliando" di tanto in tanto!
Grazie e continua a seguirci!
Lucio Cadeddu

Dilemma su un Conrad-Johnson SC-26
Caro Direttore,
un collega poco fa mi ha suggerito di "sbirciare" nel tuo sito. Disse: "..vedrai, è stracolmo di preziose informazioni e consigli....si impara moltissimo leggendovi". E così è stato! Grazie per il prezioso lavoro che svolgete!

Ho recentemente assemblato un impianto, che ritengo prestigioso, anche se al momento non completo (sono abbastanza neofita, ed il materiale elencato mi è, in parte, stato prestato).

Inizio subito dal lettore: è una soluzione temporanea. L'ho sentito abbastanza pulito ma soprattutto ricco nelle basse, e decisamente con questo tipo di diffusore non va male.
Ovviamente non si tratta di materiale adeguato....ma costava quello che avevo in tasca...:-) Pensavo, appena in grado, di affiancarlo (il DVD rimane per il video...) con un lettore Rotel 1070 (o similare, di quella fascia), ma ovviamente devo fare delle prove serie prima di decidere. Come abbinamento generale, potrebbe andare? Il livello della spesa per il CD speravo in ogni caso di tenerla intorno agli 800 Euro massimi.

[Interno del Sonographe SC 26]

Il Quad è una vecchia ma gloriosa "macchina", che amo come suono. Quando lo cambierò sarà dura, temo, anche se ho già sentito qualche valvolare stratosferico, così come il prezzo!
In dubbio grosso che ho è il Sonographe: l'ho acquistato usato per 700 Euro. In negozio dove ho assemblato il tutto sembrava OK, ma appena arrivato a casa, nell'ambiente silenzioso, si è rivelato ronzare (meccanicamente).
Il classico ronzio a 50Hz di un trasformatore difettoso, trasmesso alla carcassa metallica. Aperto l'apparato mi sono trovato di fronte una elettronica semplice ed apparentemente economica. Allego foto (piccina piccina) per chiederti se hai mai visto dentro l'apparato e se, a tuo parere, è veramente un blasonato Conrad-Johnson....Il trasformatore non è a mio parere degno di un sistema di questa levatura. Usavo sistemi di quel genere quando progettavo i miei "giocattoli" elettronici. Insomma 1000 dubbi.
L'ho mandato a riparare (chiedendo la sostituzione del trasformatore), ma il dubbio generale su cosa ho mai acquistato mi rimane. Inoltre poco fa l'ho confrontato con un vecchio (ma pur eccezionale) pre Accuphase C-222: nei medio alti non ho trovato grande differenza, ma nelle basse il Sonographe si perdeva! Sbrodolava, se mi passi il termine. Da precisare che l'ho provato su un impianto di tutt'altra tipologia (B&W Matrix 802II, Finale CARY SLA Signature e CD Revox B225). Con il pre Accuphase questo impianto cantava in maniera egregia, con il Sonographe era quasi fastidioso!

I dubbi sono ovviamente tanti: ha senso l'impianto che ho assemblato, a tuo avviso (dal punto di vista della compatibilità degli oggetti)? Grazie per ogni suggerimento o consigio che vorrai darmi.
Giancarlo Palmieri - E-mail: gpalmieri@avaya.com

LC
Caro Giancarlo,
chiariamo subito una cosa: Sonographe è stato un esperimento di Conrad Johnson per realizzare apparecchi a stato solido di basso prezzo che potessero ricordare la classe dei veri CJ.
L'operazione, con esiti talvolta discutibili, ce l'hai sotto gli occhi: grandi economie di scala, materiali adeguati ed ottima ingegnerizzazione. Non farti ingannare dalle dimensioni del trasformatore. Size doesn't matter! La qualità spesso non si vede. Il fatto che il trafo ronzi non è indice di bassa qualità. Capita, anche in macchine ben più blasonate.
Non dubito, infine, che l'Accuphase suonasse meglio del Sonographe...ben altra classe di prezzo!!!!!
Il fatto che i Sonographe in Italia siano stati venduti a prezzi...italiani, spostandone un po' verso l'alto la loro vocazione di apparecchi "base" ha fatto il resto. Tant'è che tu chiami ancora il tuo apparecchio "Conrad Johnson". Ebbene, non lo è. E' un Sonographe, linea economica a stato solido di CJ.
Tuttavia, non lo tratterei così male. Nella tua catena c'è di molto peggio, partendo dal lettore DVD per finire col finale che, se è un 405 prima serie (e non un 405 II) non è che sia un primatista di classe e raffinatezza. Inoltre, ha qualche serio problemino a pilotare impedenze basse.
Comunque sia, prima cambia il DVD poi, semmai, si vedrà il resto.
Tienimi aggiornato e cerca di goderti la Musica!
Lucio Cadeddu

Ennesima domanda sull'HT
Dopo avere letto tutte le tue risposte (mi permetto di darti del tu) relative alla creazione di presunti impianti Home Theater con lo stanziamento di budget praticamente irrisori (1000-1500 euro) sono anch'io rinsavito.

Lo ammetto! Anche io stavo facendo il grande passo (se così si può dire): 4-500 euro per un sintoampli e 5-600 euro per un sistema di diffusori che mi portasse in casa le esplosioni del cinema e gli effetti speciali dei film di fantascienza!

Oltre alla lettura delle tue lettere è stato per me significativo l'ascolto dell'impianto di mio suocero: sintoampli Kenwood 7050D e sistema di diffusori Jamo A310 con relativo subwoofer il tutto pagato nel 2001 la "folle" cifra di due milioni di vecchie lire.
Le sedute di ascolto relative al sonoro dei film d'azione hanno dato l'effetto sperato ma non appena sono passato all'ascolto della musica sono venuti i dolori: dopo pochissimo tempo ho subito capito a che cosa si riferissero i recensori di hifi quando parlano di fatica d'ascolto! La musica si può ascoltare al al massimo per un'ora!
Dopo, l'unica cosa che il sistema invoglia è il suo spegnimento!
Oltre a essere un grande appassionato di cinema sono anche un appassionato di musica (non ti dico quale è attualmente il mio sistema, acquistato sette anni fa per presunte esigenze di spazio, perchè rischierei di vedere cestinata la mia mail prima che venga letta!) e non voglio quindi precludermi l'ascolto di essa in un sistema che riproduca solo esplosioni!
Ti chiedo allora un consiglio che, pur senza farmi spendere cifre folli, mi permetta di porre le basi per un sistema Home Theater "appena decente" e che abbia possibilità di upgrade nel tempo.

La domanda che mi permetto di porti è la seguente: decidere di stanziare 1000-1500 euro per un primo acquisto relativo al solo sintoampli e ai diffusori anteriori è plausibile o denota che le tue lezioni non abbiano sortito in me l'effetto sperato e che quindi io abbia bisogno ancora di procrastinare nel tempo le mie decisioni di acquisto?
Avrei anche individuato le marche a cui rivolgermi:

Che ne pensi?
Ti ringrazio per l'attenzione che sono certo mi riserverai (anche per eventualmente rimproverarmi).
Gianpietro Vairo - E-mail: Gianpietro.Vairo@tlsoft.it

LC
Caro Giampietro,
hai fatto bene a toccare con mano quanto MALE possa suonare un sistema HT economico. E, credimi, se avessi sentito/visionato quegli stessi films su un impianto HT decente...avresti capito che un tale accrocco non serve neppure per le esplosioni.
Mi pare sensata la tua proposta di acquistare un buon sintoampli e dei diffusori anteriori decenti, in attesa di completare il tutto dopo la prossima manovra finanziaria :-)
Tra i marchi che hai citato, vedrei meglio Haman Kardon per l'ampli mentre per le casse la scelta dovresti farla pensando all'upgrade futuro, andando a selezionare quei modelli che abbiano un corrispettivo nell'HT. In altre parole: scegliendo gli anteriori che possano essere completati con centrale, posteriori e sub della stessa serie. Tra i due marchi...deciderà il tuo orecchio.
Tienimi al corrente,
Lucio Cadeddu

Qualche domanda su negozi e riviste
Gentilissimo Lucio,
la questione che vorrei porti riguarda la mia difficoltà nello scegliere un impianto hi fi che mi soddisfi. Sono appassionato di hi fi e musica dal 1975 e mi posso considerare abbastanza attento a quello che offre il mercato. Il problema è questo: come scegliere un buon impianto?
Pare la solita domanda, quella che tutti ti fanno, ma vorrei aggiungere qualcosa sull'argomento. Da qualche mese mi aggiro per i negozi della mia regione in cerca di qualcosa che mi soddisfi, ma vengo regolarmente frustrato dalla scarsa disponibilità di materiale hi fi. Intendo dire, se posso aver individuato in Meridian, Copland e North Star i tre lettori che mi interessano, mi è assolutamente impossibile confrontarli, perchè sono praticamente introvabili, figuriamoci poi averli a disposizione tutti e tre per un serio confronto.
Lo stesso si può dire per l'ampli e per i diffusori, nella fascia di prezzo che mi interessa è praticamente impossibile riuscire a fare ascolti comparati. Come faccio a sapere se mi piacciono di più le Mirage o le ProAc se mi è impossibile sentirle?
Pensare che a furia di informarmi credevo di avere le idee chiare, ma resta difficilissimo anche operare scelte tra due o tre candidati. Questa politica commerciale mi pare seguita anche dalle riviste, cartacee intendo.
Dove sono finite le prove comparative? Tante critiche, ma almeno alla fine avevi un'idea di quali caratteristiche avessero i 10 ampli testati, con tanto di voti e classifica, ora pare che tutto, ma proprio tutto vada bene e suoni a meraviglia!
Non è così!! Tempo fa su Audio Review c'era la prova di 3 DVD top: Musical Fidelity, Pioneer e McIntosh, impossibile evincere quale suonasse meglio o quale avesse i colori migliori, ma allora a cosa serve, ad avere l'elenco delle funzioni? Grazie, mi leggo il libretto.
Capisco le esigenze di chi vende pubblicità, ma è inutile comprare riviste che non informano.
Succede spesso che la recensione termini con la fatidica frase "l'ampli X suona talmente bene che può rivaleggiare con concorrenti dal prezzo doppio". Ma allora ditemi qual'è questo ampli dal prezzo doppio che non lo compro!!! Una bella lavagna con i buoni e i cattivi sarebbe ottima, anche se impossibile, mi rendo conto.
P.S. Un enorme grazie per avermi fatto abbandonare velleità cinematografiche.
Massimo - E-mail: baracchini@agenziaimage.com

LC
Caro Massimo,
hai toccato due problemi molto delicati. Il compito delle riviste è, a mio parere, abbastanza marginale. Non possiamo pensare che i recensori (ognuno col proprio gusto, non dimentichiamolo mai) possano scegliere al posto degli audiofili. Le prove comparative possono anche essere una grande trappola (e ne stiamo organizzando un paio :-)).
Già, perchè se il confronto lo facesse un solo recensore potrebbe accadere che il "migliore" del lotto sia quello che ti soddisfa meno perchè magari tu cerchi altre caratteristiche e lui ha dato maggior peso ad altre. Occorre dunque leggere con attenzione le recensioni, cercare di capire il carattere dell'apparecchio (è quello che ci sforziamo di fare sempre) e di conseguenza restringere la rosa dei candidati.
Confrontare questi ultimi, come dici tu, non è facile, specie se si abita in zone economicamente depresse. Vale però la pena, prima di una spesa consistente, di prendere l'auto e spostarsi anche di qualche centinaio di km per poter ascoltare come si deve. O, addirittura, programmare un weekend di vacanza da sfruttare oltre che per fini "turistici" anche per qualche ascolto serio.
Non mi dici in che regione abiti, quindi non ti posso indirizzare. Però potresti iscriverti ad una delle nostre
comunità di discussione (ormai diffuse in molte regioni d'Italia) e chiedere lumi agli altri audiofili corregionali.
In mancanza di community regionale anche qualla "nazionale", coi suoi circa 1500 iscritti, può essere di grande aiuto.
Per quanto riguarda le tue critiche alla rivista concorrente non saprei che dirti, posso solo rispondere circa la qualità di quel che pubblichiamo noi. Però, credimi, quello che vorresti tu (tabella buoni e cattivi, con voti) è pericoloso, potenzialmente fuorviante e facilmente inquinabile. Secondo me, meglio evitare le pagelle.
Continua a seguirci,
Lucio Cadeddu

Soddisfazione per le TNT Nues
Gentilissimo Lucio,
tempo fa ti chiesi un consiglio sui diffusori da abbinare al mio NAD C320 e tu mi hai fatto quattro nomi di diffusori, tutti italiani, tra cui le Aliante CNM Tower e le Indiana Line Arbour 5.10 (il mio budget era di 800 euro massimo).
Mi indirizzasti anche verso le
TNT Nues che poi ho costruito grazie al grande aiuto di Fulvio.
Come dicevo a lui sono rimasto molto contento del risultato ottenuto ma mi manca il riferimento con le altre. Dovrebbero stare sullo stesso livello o mi sbaglio?
La cosa che mi ha colpito è che da quando ascolto le Nues mi sono avvicinato al Jazz, un amico mi ha dato un cd di un trio (P.Erskine-M.Kristall-B.Neidlinger) dal titolo Aurora che mi ha molto impressionato come realisticità dei suoni di tutti gli strumenti.
Rinnovo i miei ringraziamenti a te, Fulvio e tutto il sito: siete il mio punto di riferimento per l'hi-fi. Ciao
Marcello - E-mail: ziomarcy@virgilio.it

LC
Caro Marcello,
mi compiaccio che la schiera degli estimatori delle Nues si stia infoltendo. Come ho detto qualche tempo fa invito tutti coloro che le hanno realizzate a fare una o due foto di buona qualità, di dimensioni accettabili (sia intermini di pixel che di kB) da pubblicare con 4 righe di commento nella pagina del progetto delle Nues.
Per valutare la qualità di un diffusore autocostruito (bene) si potrebbe moltiplicare per 2 il suo costo base. In certi casi si arriva a competere con diffusori che costano fino al doppio, altre volte anche oltre.
Ma ora pensa a goderti la Musica!
Lucio Cadeddu

Upgrade di compattone
Carissimo Lucio,
innanzitutto i ringraziamenti, rituali ma davvero sentiti: la vostra rivista mi ha aperto una stanza chiusa della mente e mi ha reso più colto, e il vostro impegno costante, non retribuito, e che magari a volte vi fa incavolare, è un vero insegnamento di altruismo e passione. Tutto qui: parole poche (sintetiche...) ma sincere.

Ti scrivo per sottoporti una questione che forse ti farà rabbrividire, ma sicuramente riguarda molti lettori: l'upgrade di coordinato. Chi come me ha un buon coordinato (sony cmt-sp55) magari di quelli fatti a pezzettini per imitare gli impianti audiofili, e magari essendo studentello squattrinato è riuscito a mettere da parte diciamo cinque-sei-settecento mila vecchie lire, cosa deve fare?
Conviene che provi nell'usato a mettere su un impianto con quelle cifre, rischiando di prendere delle in-...forcate nel posteriore non avendo mai avuto nulla a che fare con pezzi di alta fedeltà ? Oppure che vada sul sicuro col nuovo, ma avendo a disposizione una cifra che basta a malapena a comprare un solo componente di un impianto ad alta fedeltà (oppure un compattone mediocre, e siamo punto a capo...)?

Aspettando che tu mi risponda io ho teorizzato che forse la migliore soluzione è la seconda, seguendo una teoria nota in Tibet col nome di "salmone squattrinato", cioè risalire da valle a monte, fondata sul principio che dallo studio di registrazione al mio orecchio il suono peggiora con ritmi esponenziali, quindi è meglio agire prima sulle casse, poi in futuro comprerò ampli e Cd.
Così mi sono orientato su casse bookshelf magari italiane, e con affannosa ricerca sono riuscito a trovare le Aliante Compact a 700.000 L., le Chario Reference 100 a 450.000 L., le Indiana line 5.30 a 650.000 e le Tannoy Mercury mx2 a 550.000 (sono stato bravo, no?).
Finora la migliore impressione me l'hanno lasciata le Tannoy e le Chario; quest'ultime sono molto più "vive" ma carenti agli estremi dello spettro, cosa che non aiuta a livelli bassi di volume, e poi ho proprio voglia di sentire dei bassi veri, non quelli che mi danno le mie scatolette Sony.
Le Aliante non le ho ancora sentite, ma sono le uniche casse a sbocco anteriore, facili da pilotare e ad un prezzo stupefacente, ma sarebbero acquistabili probabilmente solo "alla sorda" cioè on-line.

Ho avuto inoltre la possibilità di sentire una coppia di splendide Cabasse Pianosa che sarebbero costate 400.000 L. in offerta alla Fnac, il suono mi piaceva moltissimo (corposo e caldo ma non snob, davvero coinvolgente). Mettendo però un disco di frequenze, si notava che in una sola delle casse francesi, ad una frequenza che era probabilmente quella di crossover, il tweeter spernacchiava in un modo che nemmeno le casse del mio compattone si sarebbero mai permesse, anche se ad un primo ascolto (con un Cd di Beethoven) non mi ero accorto di nulla.
Fidandomi della fisica ho lasciato a malincuore l'ultimo esemplare di Cabasse in offerta.

Ho fatto bene? E tra le altre casse quale mi consiglieresti, contando che le sentirei anche mentre studio, tutta la notte a volume nottambulo-condominiale, in una piccola stanza arredata di 18 mq, ascoltando classica o de Andrè? (tra l'altro le casse starebbero su un mobiletto molto vicine alla parete...).
Oppure mi consiglieresti di abbassare le pretese sulle casse e prendere subito anche gli altri componenti dell'impianto???
Antonio Marsicola - E-mail: amarsicola@hotmail.com

LC
Caro Antonio,
se le tue intenzioni fossero serie :-) e cioè se pensassi di migliorare appena possibile anche il resto...prendi pure una delle casse che hai citato. Le Aliante, data la disposizione un po' sacrificata, potrebbero andare più che bene. Non potendole ascoltare...dovresti fidarti di quel che scrivo io...e non è buona cosa. E allora anche Indiana Line (ancora più facili da sistemare) o Tannoy (che hanno il vantaggio di essere le più economiche del lotto) possono andare bene. Con l'acquisto delle Tannoy magari riesci a mettere da parte più velocemente la cifra per un buon ampli audiophile. Guarda che l'usato non è da abbandonare del tutto. Chi ha posseduto piccoli ampli audiophile (i soliti che cito) difficilmente li ha trattati male.
Dovessi trovare qualcosa, scrivimi di nuovo e vediamo di fare la scelta insieme. In questo modo magari riesci ad upgradare casse ed ampli in una botta sola!
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ancora TNT Nues
Vi scrivo per un quesito riguardante il Vs progetto di diffusori
TNT Nues che avrei intenzione di costruire.
Il mio impianto è composto da un finale a valvole di 80 W con KT 88 più un pre sempre a valvole (in buona sostanza il progetto di Nuova Elettronica) di cui sono soddisfatto.
Questo impianto è accoppiato a delle vecchie casse bass reflex JBL Radiance series a tre vie leggermente rivisitate con morsetteria migliore (cosa che ho fatto anche con gli amplificatori menzionati in precedenza). Per i cavi ho utilizzato il Vs progetto con i tre cavi intrecciati di rete TRIPLE T con cavo UTP.
Il risultato finale mi soddisfa molto ma passando da un ampli integrato a stato solido al valvolare queste casse accentuano in modo eccessivo i bassi. Ora per questa ragione, per cercare di ridurre le dimensioni peraltro un po' rilevanti delle medesime avevo pensato al Vs progetto.
Le mie domande sono 3 :

  1. Posso ottenere dei miglioramenti significativi o è meglio la mia configurazione attuale?
  2. Gli altoparlanti usati sono dei Coral della classe EL (entry level); posso usare al loro posto gli analoghi (per dimensione) Coral della serie Reference, che sul sito sono dichiarati migliori, senza disarmonizzare il progetto (calcolo volumetria interna, cross-over, etc.) ?
  3. Se come legno usassi del massello per curare anche l'estetica (ho un amico che è molto abile in falegnameria) e fare così un mobile a tutti gli effetti simile alle casse in commercio sarebbe tutto da riprogettare ?
E se dopo tutta questa bella chiacchierata mi consigliaste di passare direttamente al nuovo progetto delle TNT Primaluce quali vantaggi avrei?

Ringrazio anticipatamente della consulenza e rimango in attesa di una vostra risposta.
Saluti.
Ulrico Ferraris - E-mail: uferrari@libero.it

LC
Caro Ulrico,
viste le tue mire io punterei direttamente alle Primaluce, progetto ben più impegnativo ma anche di altro "peso" sonoro. Per quanto riguarda le Nues, nessuna obiezione all'uso del massello, basta mantenere i volumi originali di progetto. Cambiare drivers si può, a patto che abbiano gli stessi identici parametri elettrici e meccanici (cosa di cui dubito). Altrimenti è tutto da rifare!
Pero, però...fai un pensierino alle PrimaLuce, visto che hai a disposizione un amico che ti darebbe una mano con la falegnameria.
Tienici aggiornati e mandaci le foto delle creature quando finite!
Lucio Cadeddu

Emozioni forti
Gentile direttore,
una serie di spunti, apparentemente, distanti ma che portano tutti allo stesso punto. Più filosofico (si parva licet..) che prettamente tecnico.
Leggo su TNT la
Tabella delle frequenze degli strumenti e relative pressioni acustiche: grancassa (non amplificata) 115 dB.
Le valvole del Mesa/Boogie sono rosse. I Seymour Duncan e il mogano della Les Paul (del 1989) mi fanno tremare il cuore ad ogni power cord che suono.
Mi levo i tappi dalle orecchie. Veramente "Song for the deaf"! Resisto per qualche brano. Poi li rimetto. D' altra parte anche i Quees of the Stone Age stanno suonando con i tappi.
Razionalizziamo tutto ciò. La riproduzione del rock, e per rock intendo quello con chitarra-basso-batteria, quello che parte dagli Who ed arriva ai Tool, va misurata con gli stessi parametri di Berlioz?
E' solo musica per sordi, come scherzando, ma forse neppure tanto, Lemmy dei Motorhead accenna nella sua dedica ai 40 anni di attività Jim "ear-splitting" Marshall?
Ma anche nel rock ci sono coloro i quali che, al pari di chi disquisisce sulle caratteristiche soniche di due diversi cavi di alimentazione, si soffermano ad esaltare l'annata di una chitarra (ebay: 130.000$ una Les Paul del '58) piuttosto che del legno di un tom.
Inoltre un determinato, molto alto in particolare, volume è necessario, e qui in moltissimi inorridiranno, per far saturare e fisicamente vibrare le 6x6L6, 3x5U4 e 5x12AX7 di un Triple Rectifier poggiato sopra (senza coni!) a 8 Celestion Vintage da 12". Perchè solo così il suono è quello che il musicista vuole.

Ecco, non riesco proprio a trovare un punto di contatto tra la realtà descritta dagli "ascoltoni" e quella a cui invece assisto ogni giorno. Dal vivo. Anche perchè, al contrario di G. Husband (vedi la Tabella..) amo essere nella stanza dove l'onda di un Remo con la cordiera tirata è pari ad uno Tsunami.
E d'altra parte non sono proprio i 115 dB l'evento da riprodurre?
Grazie per avermi ospitato. Cordiali saluti.
Paolo Izzo - E-mail: les.paul@jumpy.it

LC
Caro Paolo,
con me sfondi una porta aperta. La penso esattamente come te. Un po' per la mia estrazione rock (poi ascolto davvero di tutto) un po' perchè la Musica è emozione FORTE. Così, la grancassa deve essere credibile, i power chords devono entrare sotto pelle e la Musica rock deve scuotere le pareti. Anche a costo di accettare un po' di distorsione! Ma non è solo il rock a necessitare di pressioni sonore molto elevate. Un grande organo a canne in una grande cattedrale sposta così tanta aria che i nostri poveri woofers difficilmente riescono a fornire una pallida idea della potenza devastante dello strumento.
Tutta la moderna Musica "da ballo" - nell'accezione più larga del termine - da DJ Miele a Fat Boy Slim, passando per Prodigy e compagnia martellante, è stata pensata per suonare FORTE con bassi sismici e grande pressione sonora nelle orecchie. Stessa cosa il reggae, l'hip hop...
Senza tutto questo si perde gran parte delle intenzioni musicali dell'artista. Sarebbe come suonare un madrigale con synth e cornamusa.
Quanto questo "realismo" sia realizzabile in ambiente domestico è argomento di grande discussione. Non tutti possono permettersi il lusso di alzare così tanto il volume (vicini troppo vicini) ne' hanno i soldi sufficienti per acquistare apparecchiature che consentano elevate pressione sonore indistorte.
Aggiungerei, in conclusione, che c'è MOLTA discrepanza tra quello che gli artisti incidono sui dischi e quello che riescono a tirar fuori sul palco. Pochi, pochissimi hanno idea di come far suonare in maniera accettabile un impianto pro.
Spesso fanno solo un gran minestrone di suoni (che non hanno corrispettivo su disco) e credono che sia sufficiente alzare il volume mandando gli ampli in clipping selvaggio. Ben altra cosa, ovviamente, quello che loro sentono dalle spie.
La pressione sonora è una cosa, la distorsione di apparecchi inadeguati al compito è un'altra.
Comunque, detto tra noi, play it absolutely loud :-)
Lucio Cadeddu

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