Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 9/6/2018 - 16/6/2018

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  1. Audiofilo povero
  2. Collegamento di un subwoofer
  3. Ulteriori precisazioni per impianto in classe T
  4. Nuovi diffusori?
  5. Tripath vs Vintage
  6. Modifiche a un finale
  7. Re: Poche idee ben confuse
  8. Re: Ampli per Larsen 8
  9. Re: Calcolo volume
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Audiofilo povero
Salve fratello audiofilo :-)
dovrei comporre uno stereo:

Sperando di non averti fatto troppe domande! I miei migliori saluti
Anonimo - E-mail: BlackShadowsss (at) protonmail.com

LC
Caro lettore,
iniziare oggi con un giradischi se non si possiedono vinili, specie se il budget è molto limitato, è, secondo me, un grande errore. I vinili sono costosi e basta acquistarne una decina per eguagliare il costo di un giradischi “base”. A mio parere, e sarò drastico, chi oggi inizia con un primo impianto e non dovesse possedere già dei dischi (CD o LP) farebbe meglio a puntare tutto sulla musica “liquida”, streaming dalla rete, Spotify, Tidal etc. La sorgente, in questo caso, la si possiede già, bastano un PC, un notebook, un tablet, persino uno smartphone. Si acquista un amplificatore dotato di ingresso bluetooth o un DAC USB e si parte già alla grande. Si ascolta bene e si risparmiano un sacco di soldi.
Comunque, visto che probabilmente sei un amante del supporto fisico, altrimenti non penseresti di acquistare giradischi e lettore CD, posso dirti che il minimo sindacale è un ProJect Elemental o Essential che, naturalmente, non hanno l'uscita cuffia. Dovrai pertanto collegarli a un amplificatore che abbia ingresso phono e uscita cuffia. Per risparmiare, un qualche integrato entry-level andrà benissimo, se dispone di queste due funzioni. Ad esempio, e sono tutti intorno (o sotto) i 200€: Denon PMA520 AE, Yamaha AS201, Cambridge Topaz AM10, Onkyo A9010. Quest'ultimo dispone persino di ingressi digitali, per eventuali espansioni “liquide” future.
In alternativa un qualunque buon amplificatore usato che abbia ingresso phono e uscita cuffia andrà benissimo (Denon, Rotel, Yamaha, Onkyo, Pioneer, etc.).
Per il lettore CD andrà benissimo un qualunque componente “primo prezzo” dei marchi citati. Persino un lettore DVD di marca nota che abbia le uscite linea RCA, risparmieresti pure qualcosa. Oppure cerca nel mercato dell'usato, un centinaio di euro dovrebbe essere una cifra sufficiente.
Per i diffusori tutto dipende dalla stanza e dal budget. Dai un'occhiata ai cataloghi di Indiana Line, Wherfedale, Elac. E sfoglia qualche volume di questa Rubrica della Posta, ci sono consigli analoghi ogni settimana.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Collegamento di un subwoofer
Egregio Direttore,
ho da porLe un quesito piuttosto tecnico: posseggo un impianto in camera da letto che mi consente di ascoltare musica e di guardare film e ne sono molto soddisfatto, manca solo un po' sulle frequenze basse, sono abituato a quello del salotto che comprende delle Chario Academy 2 e un Vincent sp331, sorgente la medesima. Le Chario in salotto non sono grandissime (ma grandissime casse :-)) e nemmeno piccolissime, comunque mi soddisfano enormemente. Ecco l'impianto della camera da letto:

Mi dilungo sul fatto che ho preso tutto sull'usato tra privati tranne l'Oppo, perché sono convinto che con la pazienza si trova nell'usato il modo di avere un impianto di altissima qualità spendendo poco con il valore aggiunto di socializzare con appassionati.
Ci si scambia musica e informazioni, opinioni, aneddoti, inviti all'ascolto, insomma tutta un'altra musica oggi rispetto al 99% dei negozi dove a volte (e dico a volte per non essere disfattista) venditori annoiati vorrebbero vederti entrare ed uscire in non più di 60 secondi e spedirti a casa, con la prima scatola imballata che si trova aprendo il magazzino, per non fare un passo in più, diventando meno efficienti di Amazon o altri siti che dal canto loro, ti danno un tot di giorni per provare e magari rispedire).
Torniamo al problema. Mi piace tutto del suono tranne quello che manca (che controsenso da audiofilo) e manca un po' di corpo sul basso. Non è colpa dell'ampli che con 10 watt è una favola in una piccola stanza poiché anche con il Vincent sp331 l'effetto non cambia, anzi, con il Vincent si riduce un po' la definizione e il coinvolgimento musicale. Le casse non le vorrei sostituire perché il suono è spettacolare nella mansarda\camera da letto ed essendo reeflex anteriori posso tenerle vicine al muro posteriore (avevo provato ad usare le chario academy 2 ma desiderano spazi diversi e distanze dal muro diverse per non suonare al 10% della possibilità se non meno).
Volevo aggiungere un subwoofer attivo magari Velodyne (ma accetto consigli se dati da Lei); domanda, in che modo far arrivare il segnale senza fare pasticci e accordare i volumi e le frequenze?
Mi hanno spiegato che è possibile usare l'uscita di potenza dell'amplificatore… ma è possibile??? Per il segnale da inviare al sub. L'uscita variabile dell'oppo è una sola e non vorrei usare sdoppiatori di segnale se possono deteriorare il suono.
Quindi mi chiedo come si possa fare? Riassumo i quesiti nella mia confusione...
Come collegare correttamente il sub? Una volta collegato come ottenere i tagli giusti di frequenza e le regolazioni di volume in modo che casse e subwoofer suonino in armonia?
So che qualcuno storcerà il naso parlando di sub però dimensioni superiori ai bookshelf non posso permettermele.
A suo buon cuore aspetto con pazienza augurando buone feste
P.S. la SB dell'ampli è una ditta credo piccolissima (forse unipersonale) però se posso essere tanto sfrontato, meriterebbe attenzione dal vostro giornale magari con una prova, giusto perché il titolare a me sembra un appassionato e persona onesta. Saluti,
Pietro - E-mail: pietro_surico (at) outlook.it

LC
Caro Pietro,
esistono molti subwoofer - quasi tutti - che accettano in ingresso il segnale proveniente dall'uscita diffusori dell'amplificatore, al loro interno c'è una grossa resistenza che di fatto adegua il segnale per la sensibilità di un ingresso linea, qual è quello tipico di un subwoofer. Al momento non ti saprei indicarti un modello preciso, decidi un budget e guarda i subwoofer che rientrano in una certa classe di prezzo. Velodyne e REL sono tra i migliori, ma potresti decidere per qualcosa di meno pretenzioso.
In alternativa avresti bisogno di un'uscita PRE OUT dal tuo amplificatore. Potresti chiedere a Stefano Bianchini, costruttore del tuo amplificatore, di implementare una tale uscita sul tuo apparecchio. Esiste una terza possibilità: potresti usare il tuo integrato come finale, bypassando il potenziometro del volume e inserire un piccolo pre passivo a monte, dal quale comandare la doppia uscita verso l'ampli e verso il subwoofer. A quel punto basterà regolare una volta per tutte il livello di sensibilità del sub per allineare l'emissione con quella dei satelliti e il gioco è fatto.
Infine, per quanto riguarda l'invito a provare le realizzazioni di SB-Lab ti confesso che noi non abbiamo preclusioni di sorta, tra l'altro il suo sito aderisce alla nostra Campagna per la Vera Stereofonia, esponendo il logo We Support Real Stereo nelle sue pagine. Difficilmente noi chiediamo dei prodotti in prova, sono le aziende che ce li propongono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ulteriori precisazioni per impianto in classe T
Salve sig. Cadeddu; sono di nuovo Federico. Mi scusi se la disturbo nuovamente, volevo intanto ringraziarla per aver risposto alla mia precedente lettera apparsa questa settimana (
Vol. 848) e, cosa che non ho fatto la volta scorsa, fare i complimenti a lei e a tutta la redazione di TNT audio per la passione con cui svolgete egregiamente il vostro lavoro e per i preziosi consigli che dispensate su come e quali accorgimenti usare per realizzare impianti di vera hi-fi anche low cost ma che suonano veramente bene. Da quanto vi ho scoperti, in rete, credo di aver messo insieme (almeno lo spero), degli impianti hi-fi low cost dei quali sono veramente felice e soddisfatto, in quanto a resa sonora!!! Non mi dilungo però ulteriormente e vengo subito al punto. La volta scorsa avevo tralasciato delle informazioni relative ad altri componenti che faranno parte della mia catena audio con all'interno una SMART TV, viste le mie scarse disponibilità economiche, le vado ad illustrare elencando alcuni modelli che avevo in mente e che andranno poi collocati in un'ambiente d'ascolto di 18mq molto arredato. Per quanto riguarda il lettore BLU-RAY vorrei prendere un modello con display e con uscite anche analogiche (avevo visto qualche PHILIPS della serie 3000 e 5000 intorno alle 150€ ma anche in internet non sono disponibili e non so dove trovarli); gli unici modelli abbastanza reperibili, in base alle ricerche che ho fatto in internet ci sono questi:

Per gli amplificatori avevo pensato ai modelli in classe T/D (con telecomando perché mi sarebbe utile): Per i diffusori avevo pensato a questi due modelli (per un compromesso fra ingombro/prestazioni): Qualora riuscissi ad acquistare l'amplificatore SURE ELECTRONICS 2100 da 100w, lo collegherei al Dac SMSL SANSKRIT PRO-B Bluetooth (vorrei sapere che cosa ne pensa, gentilmente, sapendo in quale catena audio andrà inserito) con ha ingressi ottici e coassiali con frequenza di campionamento 32Bit/192Khz, migliore di quella dell'ottimo SURE 2100. Se non riuscissi ad acquistare prenderei solamente l'SMSL AD 18.
Grazie nuovamente per la sua disponibilità.
Federico - E-mail: biagetti.federico (at) alice.it

LC
Caro Federico,
per quanto riguarda il lettore Blu-ray non so cosa consigliarti, i Pioneer che hai indicato dovrebbero andare bene, se provvisti di uscita linea RCA. Come amplificazione potrebbe andare benissimo il Teac, apparecchio completo, comodo e ben suonante, che ho positivamente recensito qualche anno fa. Lo Sure mi pare sia sprovvisto di alimentatore mentre l'SMSL mi pare sia completo di tutto. Avendo sia questo che il Teac degli ingressi digitali il DAC è assolutamente superfluo e, a questi livelli di spesa, non mi preoccuerei dei bit e dei kHz! Si tratterebbe di differenze assolutamente inudibili.
Il problema più difficile riguarda i diffusori, vero cuore dell'impianto. Con le potenze a disposizione su questi amplificatori non mi pare ti debba vincolare a diffusori ad alta sensibilità, quindi resta più che valida, a mio parere, l'idea delle Elac che ti consigliai qualche settimana fa. Altrimenti OK per le Klipsch, a patto che ne conosca l'impronta timbrica e questa incontri il tuo gusto.
La stanza non è piccola, spero sia conscio del fatto che diffusori molto piccoli non fanno miracoli in gamma bassa, anche se ci colleghi amplificatori molto potenti, come mi sembra voglia fare tu.
Tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori?
Buongiorno. Felice di seguire le sue pagine, approfitto ancora per un consiglio per migliorare l'audio domestico. Nel tempo ho chiesto consigli sulla messa a punto del giradischi, e l'acquisto di un amplificatore. Mi aveva sconsigliato l'acquisto di uno Yamaha 2100 pena il costo e il non complessivo miglioramento audio del mio insieme (casse Indiana Line Arbour 5.02). Però visto che ho trovato una ottima offerta sul 1100, non ho resistito e così ho messo da parte il Denon PMA 520. Al momento ascolto prevalentemente vinili con un Technics+sme +ortofon 2m black (testina anch'essa recente), ma ho anche un lettore cd Yamaha. Quando ho assemblato il tutto, il suono mi è sembrato terribilmente schiacciato verso i medi, persa completamente la scena musicale, e scomparsi i roboanti bassi di prima.
Poi però nei giorni ho scoperto un suono meno stancante, che non richiede continue regolazioni dei bassi ad ogni cambio di disco, come invece prima avveniva, e dettagli e sfumature che prima non avevo notato...non so se mi sto suggestionando (abituando?) ma direi che andiamo migliorando. Diciamo che essermi privato del loudness (che lo Yamaha non ha) ha contribuito non poco a questa sensazione di suono vuoto e poco definito, come lei ha anche ripetuto in più occasioni, a bassi volumi.
A volume medio alto, invece è tutto ok, e anche il lettore cd è piacevolissimo: ha presente le schitarrate di Anna Calvi? Ecco: sono decisamente profonde. Pensando, tra un pochino, di cambiare anche le Arbour (le mie in effetti hanno solo 11 anni, e probabilmente sono al massimo dello splendore, però tant'è), sbaglierei ad optare per le nuove Diva 660? In fondo mi sono trovato abbastanza bene con le Indiana: se mantengono, come si diceva in un altro articolo, quel pregio/difetto che è l'effetto loudness, sarebbero perfette.
Grazie mille in anticipo per la cortese attenzione,
Antonio - E-mail: antonio-v (at) libero.it

[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Antonio,
la mancanza del tasto loudness all'inizio spiazza un po', è un'abitudine difficile da rimuovere. Dopo un po' di tempo, specie se non si ascolta a basso volume, ci si accorge che sia meglio così, il suono appare più naturale, definito e meno gonfio. Dimenticati i controlli di tono e le regolazioni, dovrebbe suonare accettabile, con quasi tutti i dischi, senza dover ricorrere a manipolazioni timbriche.
Se fossi soddisfatto così, ti consiglierei di non sostituire i diffusori, per ora. Devi ancora metabolizzare la sostituzione delle elettroniche, ti ci vorrà del tempo. Devi ancora capire in quale direzione muoverti, potrebbe essere che l'effetto loudness che cerchi nei diffusori possa non interessarti più fra un po' di tempo.
Ciò premesso, ritengo comunque che le Diva da te individuate possano essere un passo avanti rispetto alla situazione attuale. Dalle foto osservo che l'angolo e la parete posterore sono abbastanza vicini al diffusore, non vorrei che la maggiore presenza in basso delle Diva possa risultare eccessiva in questa installazione. Nel caso valuta se hai la possibilità di allontanare i diffusori dall'angolo e dalla parete oppure no.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tripath vs Vintage
Buongiorno direttore,
mi compiaccio e vi ringrazio per la passione e l'impegno che dedicate a questa bella rubrica fonte di ispirazione per veri appasionati che cercano sempre il meglio, o semplicemente fonte di svago per chi come me prende le cose un po' più alla leggera.
Premetto che il mio impianto è super entry level costituito da musica liquida da PC, a cui è collegato un DAC Project Pre Box S2 Digital, amplificato da un vintage Pioneer Sx-550 e diffusori Polk Audio Tsx110b (più che sufficienti per la mia cantinetta di 6x5 metri). L'SX-550 è arrivato casualmente, l'ho trovato in un mercatino di benefincenza a cui ho dato un'offerta libera. Devo dire che questo sintoamplificatore entry level degli anni 70 mi ha proprio stupito una volta collegato (l'ho restaurato personalmente per passione), incredibile come per la prima volta ho sentito strumenti musicali che mai avevo percepito all'interno di canzoni, le altre frequenze sembravano così naturali come anche le voci umane e anche l'effetto spazialità era stupefacente per come ero abituato a sentire musica. Certo, non ho mai avuto ampli da audiofili ma solo roba da "mediaword" o simile, di pochissime centinaia di euro.
Incuriosito dalle recensioni su internet dei famosi chip Tripath ho deciso di acquistare un Fenice 20, felice di contribuire al made in Italy. Innanzitutto devo dire che si sposa perfettamente con le Tsx110b. Non sono riuscito ad alzare il volume al massimo nonostante i pochi Watt perchè sarei diventato sordo. Comunque, rispetto al Pioneer, ha sicuramente maggior uniformità di guadagno alle varie le frequenze (il pioneer enfatizza leggermente le basse frequenze con quel suono tipico degli anni 70) e inoltre si percepisce sensibilmente un maggior distacco tra gli strumenti, creando una ricostruzione scenica migliore. Una cosa non mi è piaciuta molto però. Le alte frequenze a volte appaiono non proprio naturali e anche le voci femminili tendono ad essere meno "umane" rispetto Pioneer.
E' come se il Tripath fosse un calcolatore il quale fa i calcoli per estrarre il più possibile in termini di dettaglio da una canzone, tralasciando l'aspetto umano della persona che sta cantando e interpretando. Con Pioneer, nonostante abbia qualche dettaglio in meno, mi sembra di avere la persona presente in casa. E' come se il Tripath facesse le cose perchè vanno fatte, come fosse un dovere e basta, il Pioneer invece le fa "per farmi felice" essendo più "umano". E' come se i progettisti Pioneer ci tenessero a questo!
Perdoni la metafora forse poco felice, cerco solo di farmi capire. E' probabile che in futuro userò il Fenice per ascoltare pezzi di musica classica o dove vorrò andare a scavare più a fondo sull'aspetto strumentale di una canzone, ma continuerò ad usare il Pioneer per ascoltare e godermi i miei pezzi di musica d'autore.
Permetta un'ultima considerazione, lasciando perdere i T-Amp o simili, se dovessimo rapportare ampli della stessa fascia di prezzo del Pioneer Sx550 degli anni 70 alla stessa fascia di prezzo di quelli di oggi, mi sembra che la qualità sonora del giorno d'oggi sia di gran lunga diminuita.
Ovviamente paragonando gli ampli di oggi con vintage restaurati, riportati com'erano al momento della vendita.
Con riconoscenza.
Manuel - E-mail: marmentino84 (at) gmail.com

LC
Caro Manuel,
se il Fenice estrae più informazioni dai dischi è questo l'amplificatore più fedele, non ci sono santi, né gusti personali che tengano. Il suono artefatto e mieloso del vecchio Pioneer ti piace di più? Va benissimo, ma non è HiFi, ma MyFi, una libera intepretazione sul tema. Non ti piace la gamma alta del Fenice? È normale, è quella che c'è incisa sui dischi, non una sua libera interpretazione. E, probabilmente, il Fenice ti fa sentire anche tutte le limitazioni dei tuoi diffusori, che con il vecchio Pioneer non possono venir fuori.
Ancora: ti sei chiesto che senso abbia estrapolare dei giudizi su due apparecchi così diversi usando due piccole casse da 200€ la coppia? Sei sicuro di aver sentito veramente tutte le potenzialità del Fenice e non, invece, tutti i limiti dei diffusori? Sai perché te lo dico? Perché questi amplificatorini con il buon Tripath sono in grado di suonare all'interno di catene anche molto, molto raffinate e costose, avendo dei margini molto alti. Se ti dovesse capitare l'occasione ascolta il Fenice e il Pioneer in un impianto al di sopra di ogni sospetto, uno in grado di mettere realmente in evidenza le differenze. Allora capirai. Capirai perché tanti appassionati di grande esperienza siano rimasti a bocca aperta quando hanno sentito questi giocattolini in Classe D. E capirai come mai i sintoamplificatori Pioneer degli anni '70 non siano mai stati presi seriamente in considerazione, neppure nella loro epoca, un motivo ci sarà.
Infine, consentimi di smentirti anche sulla qualità generale delle amplificazioni moderne rispetto a quelle di una volta. Non c'è proprio paragone, un ampli economico di oggi suona meglio, molto meglio di certi mostri sacri del passato. Certo, bisogna intendersi sul “suonare meglio”. Il parametro è sempre quello della fedeltà al messaggio originale, non “altro” (gusto personale, nostalgia etc.). Proprio la settimana scorsa commentavo la mail di un lettore stupito di come un Auna AV508CD da 110€ (ampli tradizionale, non classe D), costruito in Cina, potesse non sfigurare troppo al cospetto di un moderno ampli audiophile da quasi 2000€. Io l'ho confrontato testa a testa (e non “a memoria”!) con due glorie del passato, veri riferimenti immortali, come il NAD 3120 e il Naim Nait 1 e il piccolo cinese da 100€ ne è uscito a testa alta. Qualcosa dovrà pur significare, no?
In ogni caso, l'importante è che tu sia soddisfatto, ma attenzione a non confondere il tuo gusto personale per un suono “finto” con una presunta maggiore qualità. Il tuo sintoampli suonava male negli anni '70 e suona ancor peggio oggi. A te piace e va bene così, ma se si parla di Alta Fedeltà...non si gioca neppure nello stesso campionato, è proprio un altro sport.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Modifiche a un finale
Buongiorno direttore,
ho acquistato da poco un finale ICS con circa 12 anni di vita, del costruttore Lino Castiglia con pre della Delta Sigma; ora, sembrerebbe abbia fatto un passo enorme con queste elettroniche, rispetto alla "catena" in mio possesso:

Prima "pilotavo" il tutto con un valvolare Audio Space Galaxy 34. Ho avuto la possibilità di ascolto a casa mia, per diverse settimane (raro privilegio) prima di decidere l'acquisto e sono rimasto molto soddisfatto di ciò che ho "sentito" (ascolto da Bach a Herbie Hancock, da Enrico Pieranunzi a G. Pergolesi, tanto per capirci). Mi dicono però che questo finale, rispetto al resto dei componenti e alle dimensioni dell'ambiente in cui suona, viene sfruttato max al 20% e che sarebbe preferibile una modifica per farlo lavorare meglio, diminuendo la polarizzazione (scalda parecchio).
Io amo molto la musica, passo giornate intere all'ascolto e credo di avere un discreto orecchio, ma non sono un audiofilo... e questi aspetti tecnici mi mettono un po' in difficoltà. Le chiedo se secondo la sua esperienza un intervento del genere può avere un senso, considerando anche che nel tempo avrei intenzione di migliorare il resto dei componenti.
Ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente.
Viscardo - E-mail: Viscardo.magri (at) libero.it

LC
Caro Viscardo,
purtroppo non conosco il finale in tuo possesso ma comunque non capisco il senso del suggerimento che ti hanno dato. Che significa che il finale non suona come dovrebbe perché la stanza non è abbastanza grande? Con la modifica suggerita suonerebbe meglio? Francamente mi sfugge il senso di tutto ciò. Probabilmente è un finale ad alta polarizzazione (o magari in classe A, non so), abbassando la corrente di polarizzazione degli stadi finali scalderebbe meno e lavorerebbe in classe AB, immagino. Ma peché privarsi dei vantaggi dell'alta polarizzazione? Solo perché scalda molto? E poi: chi è che ti ha dato questo consiglio? Il progettista? Se sì, puoi anche provare a seguirlo, ma se sei soddisfatto così, io lascerei tutto com'è. Se non fosse stato il progettista, chiederei lumi a lui ed eventualmente manderei a stendere l'amico che ti ha consigliato una cosa del genere che, raccontata così, mi sembra una sciocchezza.
In definitiva: al progettista l'ultima parola, per il resto goditi la musica e lascia perdere la tecnica. Prima o poi, se vorrai, potrai upgradare i diffusori con qualcosa, magari ancora di casa ProAC, di classe più elevata (vecchia serie Response, ad esempio).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Poche idee ben confuse
Carissimo, grazie per la Sua esaustiva
risposta.

  1. Non sono d'accordo sul fatto che per avere bassi e drums profondi, accarezza visceri, ci vogliano woofer con diametri da disco volante. Ho sentito delle reflex con woofer in gomma non rigido che davano bassi profondi, corposi, a prescindere dallo spostamento dell'aria. Ovviamente erano woofer da 16 o 20 cm ma non oltre. Ma sparavano come fossero da 34 o più.
  2. nella stanza in oggetto ci sono quadri di grandi dimensioni, e tappeto a centro stanza con pelo rialzato di metri 4x3.
  3. il brano dei Clash, per Lei che conosce migliaia di gruppi e custodisce un fortino con migliai di vinili, non dovrebbe essere tabù..è il brano più imitato (sampling) del suddetto gruppo.. magnificent seven.
  4. L'uso di diffusori stecchini, esili, con wooferini under 250mm mi sanno di senilità, di pantofolai, di prostata ingrossata e pappagallo sotto il letto. In antitesi a ciò, per anticonformismo quindi, sono propenso ad acquistare diffusori diversi dai più. Ecco perché, cerco diffusori che mi rappresentino: vigorosi, allegri, spregiudicati, seduttivi.
  5. in allegato alcune prove di laboratorio atte ad erudire molti scettici circa la doppia classe AA.
Grazie e a presto,
Pino - E-mail: m.varisetti (at) libero.it

LC
Caro Pino,

  1. cortesemente mi indicheresti in quale punto della mia risposta io avrei parlato di woofer con diametro da disco volante? Ho solo scritto che per avere bassi profondi e potenti servono diffusori importanti, non piccoli bookshelf come i tuoi. Per importanti intendo diffusori da pavimento, di discreto litraggio, con uno o più woofer di buone dimensioni (16, 18, 20...). Mai parlato di 30 centimetri e oltre. Se l'ho fatto, dimmi dove. Il basso comunque non può prescindere dallo spostamento d'aria, a meno che non volessimo riscrivere le leggi della fisica.
  2. Prendo atto in questo momento che la tua stanza ha altri elementi d'arredo oltre quelli indicati nella missiva precdente. Come sai e ho già detto, non faccio l'indovino. La descrizione che hai fatto lasciava intendere tutt'altro. E tu sembra che ti diverta a dare le informazioni in piccole rate senza interessi.
  3. Il brano dei Clash “Magnificent seven” non mi pare abbia chissà quali basse frequenze. Se senti Angel dei Massive Attack allora che fai? Ah, scusa, il basso di Angel nei tuoi diffusori non può fisicamente essere riprodotto. Non si sente proprio. In ogni caso, non basta un brano per riscattare la qualità media delle incisioni dei Clash che, comunque, continuano ad avere niente a che vedere con la house music.
  4. Nessuno ti ha mai detto di acquistare diffusori esili, semmai ho scritto e consigliato l'esatto contrario! Sei tu ad esserti messo in casa due bookshelf (anzi, ben due coppie!) abbastanza esili sui bassi, con wooferini piccoli piccoli. Ma, scusa, non eri tu quello anticonformista? Sicuro di leggere con attenzione ciò che scrivo? Prova a rileggere bene, perché ti ho consigliato esattamente dei Klipsch serie RF, grossi woofer e un basso semplicemente devastante per potenza e profondità.
  5. Per quanto riguarda la fantomatica classe AA di Technics, non capisco dove voglia andare a parare. Vuoi riscattare la cattiva nomea di queste amplificazioni? Buona fortuna! E, comunque, se fossero così straordinarie, come mai tu non ne sei soddifatto? Tra l'altro, le prove di laboratorio che mi hai inviato sono relative a un Rotel RA840BX3 (eccellenti, infatti) poi hai scansionato le caratteristiche tecniche DICHIARATE del Technics, non delle prove strumentali di laboratorio. E confronti pere con mele, misure e dati dichiarati. Così, tanto per precisare. Se ti capita, ascoltalo un Rotel RA840BX3, a confronto con qualunque Classe AAAAAAH di Technics, poi ne riparliamo ;-)
In sintesi: ti piace la Classe AAAAAH del tuo amatissimo Technics? Tienitela e goditela! Sai già che tipo di diffusori ti danno il suono che cerchi e visto che sei anticonformista scegli cose diverse da quelle che scelgono gli altri? Fallo! Perché chiedere consiglio ad altri se conosci già tutte le risposte? Queste ti sono state date, gentilmente e pur in mancanza di informazioni rilevanti, e non ti sono piaciute. Salvati.
Mi auguro, in tutta franchezza, che non ci sia un'altra puntata di questa saga che sta diventando comico-surreale. Forse tu hai tempo da perdere o ti diverti a provocare, io mi diverto diversamente nella vita. Ti invito a fare altrettanto! ;-)
Lucio Cadeddu

Re: Ampli per Larsen
In riferimento a quanto lamentato nel
Vol. 847: andavano aperte. Andavano aperte. Avevi ragione. Avevo un risucchio sulle medio alte tremendo. C'era un bel buco. Erano scure. Belle sotto ma scure sulle voci. Erano i mid angolari troppo vicini che si ammazzavano a vicenda.
Bè grazie.
Matteo - E-mail: matteobordone (at) gmail.com

LC
Caro Matteo,
che coincidenza, proprio stasera mi è arrivata in prova una coppia di Larsen 8 e non vedo l'ora di divertirmici un po'. Il suono che lamentavi non poteva essere colpa dei diffusori né dell'amplificatore, ma di un errato posizionamento o di una eventuale acustica ambientale sbagliata, dovuta a un locale troppo assorbente.
Questi diffusori, sfruttando l'emissione fuori asse degli altoparlanti e le riflessioni delle pareti vicine devono essere obbligatoriamente posizionati come consigliato dal Costruttore. Si può giocare di qualche cm con la distanza dalla parete posteriore, ma non molto più di questo. A questo punto, forse, i tuoi propositi di sostituire l'amplificazione possono anche naufragare, immagino. Il tuo Plinius è un ottimo apparecchio, credo che potrà stare al suo posto ancora per un po'.
Sono felice di aver contribuito alla soluzione del problema e alla tua soddisfazione all'ascolto. E ora godiamoci le Larsen 8, tu le tue e io quelle appena arrivate in prova! :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Calcolo volume
Buongiorno Lucio.
Perdonami ma, dopo l'ultima
mail (vol. 845) che mi inviasti con un link per scaricare un programmino per calcolare le dimensioni di un box, non ti ho più risposto. In verità, anche quel sito non mi è stato di ausilio: voleva dati per me irraggiungibili ed incomprensibili. Distanza del Traferro??? e altre cose ostrogote che nei dati tecnici in mio possesso non ci sono. Ora, avrei trovato questa formuletta, che però sputa fuori numeri che non so a quale misura si riferiscono (cm.cubi, metri cubi :-) millimetri cubi...). Puoi darmi un suggerimento? Io mi blocco sul valore Qtc che non capisco come calcolare. Di conseguenza, non riesco a risalire a Fc. E poi, ripeto, il risultato che valore dell' unità di misura esprime?
Sono avvilito; è da marzo che tento di incollare sei tavole per farmi una cassa e pare occorra una laurea in fisica quantistica.
Grazie sai, anche se non mi dici nulla.
Raimondo - E-mail: raimondo.ferrara (at) gmail.com

LC
Caro Raimondo,
forse i dati in tuo possesso sono insufficienti, non ricordo più. Comunque non arrenderti, prova in questi altri due modi: uno è un servizio online e l'altro un software molto completo scaricabile in versione trial che dovrebbe funzionare per 30 volte. Il servizio online lo trovi qui mentre il software si chiama PerfectBox. Sono abbastanza sicuro che, in un modo o nell'altro, riuscirai a venirne a capo.
Nella peggiore delle ipotesi, fai così: realizza un box delle dimensioni che ti sono comode per il tuo utilizzo e poi crea uno sbocco reflex a orecchio, per tentativi. La cosa è meno stupida di quanto possa sembrare: tieni conto che gli altoparlanti coassiali car audio in tuo possesso nascono per funzionare in situazioni tutt'altro che ottimali, in volumi di forma e dimensioni variabili da automobile ad automobile e con tenuta d'aria assolutamente improbabile. Eppure...funzionano comunque!
Non mi cruccerei troppo, se lo scopo è solo quello di avere una cassa al di sotto del vano cappelliera di un'automobile. Non mi è chiarissimo perché tu voglia fare questo, comunque: io avrei alloggiato i due altoparlanti in altrettanti fori della cappelliera, eventalmente irrobustita e trattata con materiale smorzante. In fondo quei driver sono nati per funzionare così o, peggio, in una portiera.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
[Sala d'ascolto] Caro Lucio,
ti scrivo a distanza di qualche tempo (vedi
Vol. 764). Allora ti chiesi dei consigli sull'equilibrio del mio impianto, anticipandoti che stavo valutando l'idea di sostituire i diffusori ESB 7/08.
La premessa è che ero soddisfatto dei diffusori tenuti per più di 20 anni, ma la voglia era di voler cambiare per dei diffusori più dinamici e piacevoli esteticamente (non puoi immaginare i conflitti con mia moglie sull'ingombro degli ESB, che effettivamente poco si addicevano nel contesto in cui erano inseriti). In quel tempo ti scocciavo spesso per dei consigli e alla fine mi consigliasti di orientarmi sulle Duevel, e per motivi di budget decisi di valutare le Venus. Il primo problema che affrontai era la difficoltà ad ascoltarle, anche se vivo a Roma non riuscivo neanche ad ascoltarle nel centro Italia, ed in questo caso tu mi consigliasti di rivolgermi al distributore italiano.
Contattai il Sig. Luca Righetti di Mondo Audio di Bergamo e con lui sono riuscito ad avere presso la mia abitazione le Duevel Venus in prova e alla fine decisi di acquistarle. L'acquisto si è dimostrato azzeccatissimo in quanto sono riuscito con “una fava a prendere due piccioni”, la qualità del suono che cercavo e nello stesso tempo la soddisfazione di mia moglie per l'estetica dei diffusori. Oggi dopo un rodaggio di circa 150 ore (ed è per questo motivo che ti scrivo) sono molto soddisfatto della scelta per il suono caldo, bassi ben controllati che non sconfinano mai e l'ascolto in qualsiasi angolo della casa; insomma arrivo alla conclusione che ancora una volta ho fatto bene a fidarmi di te :-)
Un ringraziamento a Luca Righetti di Mondo Audio che è stato sin dall'inizio disponibile a venire incontro alle mie richieste.
Un'ultima cosa che mi tormentava sin dal primo momento che le Venus sono entrate in casa è che non mi convinceva la mancanza di protezione degli altoparlanti e allora mi sono inventato la soluzione che vedi in foto e che spero possa essere di aiuto ad altri. Un semplice pezzo di tela utilizzato per la protezione dei diffusori classici con alle estremità del velcro a strappo biadesivo (semplice da smontare durante l'ascolto).
Continua nella tua passione e sappi che se il nostro faro :-)
Valter - E-mail: valteramacciani (at) virgilio.it

LC
Caro Valter,
sono molto felice nel sentirti così soddisfatto! Un plauso a Luca di MondoAudio per la sua consueta disponibilità e gentilezza, fossero tutti così gli operatori del settore! Buona l'idea di proteggere i driver con della tela acustica rimovibile, che almeno previene o limita il deposito dlela polvere domestica. Vorrei solo chiederti se quella in foto sia la posizione usuale o se sposti i diffusori in avanti durante l'ascolto. È vero che i Duevel suonano bene più o meno ovunque ma quella parete posteriore così vicina secondo me li penalizza non poco (e gonfia i bassi).
In ogni caso ti auguro tante ore di buon ascolto!

Suggerimento musicale della settimana

Nel 1997, oltre 20 anni fa, usciva “Urban Hymns”, terzo album della band inglese The Verve. Tra le innumerevoli hits, ad esempio la celeberrima Bitter sweet symphony, c'era questa indimenticabile “Lucky man”, un cristallino e geniale esempio di Brit pop sinfonico.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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