Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 17/11/2018 - 24/11/2018

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  1. Più bassi con un finale di potenza
  2. Upgrade per impianto vintage
  3. Nuovi diffusori
  4. Collegare HiFi compatto a sistema HiFi
  5. Nuovo giradischi
  6. Quad Moda 2000
  7. Scelta di un DAC
  8. Diffusori wireless
  9. Diffusori per Copland CTA 402
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Più bassi con un finale di potenza
Buonasera Sig. Cadeddu, vorrei sapere cosa pensa di una soluzione (forse poco ortodossa ma efficace) per migliorare il suono del mio impianto. Sono in possesso di un Onix a55 mk1, il modello con l'ingresso phono, trovo che in linea di massima sia un ottimo ampli abbinato a delle Snell J3, unica "pecca" se così vogliamo dire, sempre a mio parere, il basso un po' moscio, poco impattante. Ora, essendo in possesso anche di un finale in classe A, il vecchio progetto JLH con potenziometro, a mio parere molto ben costruito e dal suono caldo, ho sfruttato l'uscita tape out dell'Onix, il quale funge da preamplificatore con uscita fissa, la regolazione del volume avviene dal potenziometro del finale, inoltre collego tutte le sorgenti all'Onix e ovviamente i diffusori al JLH, in questo modo ho la suadenza dell'Onix e il "corpo" del finale.
La ringrazio per 'attenzione e Le auguro buona serata.
Giovanni - E-mail: giovanni.mura61 (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
non mi è chiaro se tu abbia già provato questa strada o se intenda provarla. È certamente percorribile, ma secondo me sarebbe meglio utilizzare un vero pre, magari passivo a trasformatori, per semplificare il tutto, rivendere l'Onix (inutile usarlo così) e, magari guadagnare un po' in trasparenza e pulizia, visto che il segnale subirebbe meno trattamenti. Tra l'altro, non so quanto del carattere dell'Onix sia “disponibile” attraverso l'uscita TAPE OUT, molto poco temo.
Ancor meglio, io sostituirei tutto e acquisterei, magari usato, un amplificatore integrato migliore di quello attuale. Se possibile, è meglio evitare che il segnale attraversi troppi apparecchi. Un bell'integrato Naim, Musical Fidelity, Primare e simili potrebbe darti il basso che cerchi, unito a una raffinatezza ancora superiore rispetto a quella attuale. Più in generale, comunque, difficilmente un amplificatore è in grado di fare un'enorme differenza sulle basse frequenze, a meno che non ci siano evidenti problemi di pilotaggio. Le differenze più evidenti dipendono dal diffusore e dal suo posizionamento in ambiente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per impianto vintage
Buongiorno Direttore,
Grazie alla sua rivista sto meditando di riascoltare la musica senza quelle "maledette" cuffiette e cellulari, sto rimettendo in sesto il mio impianto che è ben distante da ritenersi equilibrato, è costituito da prodotti comprati con grossi sacrifici dai miei genitori negli anni 70 e dalla donazione eccellente di un amico che mi ha dato il suo Marantz CD94 che pesa un botto...(il DAC interno è ancora valido? Perdoni la mia ignoranza in materia non so se è posta giusta).
Il giradischi è un Sanyo TD725UM ancora in condizioni eccellenti come estetica, al quale non so che testina montare sopra (aveva una Shure ma non ricordo il modello) con cosa potrei sostituirla? Io avevo in mente una Ortofon Red, l'amplificatore è un vecchio Philips 520, diffusori di bassa qualità della Philips che vorrei sostituire con le Elac Debut 6.2 o Monitor Bronze 2, la mia stanza ha dimensioni 4x4, ascolto un po' di tutto, immagino che sia da sostituire l'amplificatore anche se a dire il vero ci sono affezionato oppure vale la pena farlo revisionare?
In caso contrario mi sono posto un budget massimo di 700/800 per l'ampli.
La saluto con Stima Affettuosa
Stefano - E-mail: coccorocci65 (at) libero.it

LC
Caro Stefano,
ottima idea quella di abbandonare cuffiette e cellulare per ascoltare nuovamente da un vero impianto HiFi! Sono felice di sapere che TNT-Audio abbia in parte contribuito a questa tua decisione in nome della buona musica. Il tuo giradischi potrebbe essere un Sanyo TP 825D o un TP625, il primo a trazione diretta, il secondo a trazione a cinghia. Quella sigla che riporti non mi suggerisce nient'altro. È, in entrambi i casi, un giradischi onesto, che meriterebbe una seconda giovinezza con una nuova testina, un po' di restauro e qualche regolazione attenta, come da nostre
FAQ. La nuova testina potrebbe essere la Ortofon che hai individuato, certo! Ottimo invece il lettore CD, un vero classico del digitale di qualità della prima era. Di fatto è una macchina gemella del Revox B226 che recensii diversi anni fa. Ha un discreto valore residuo e suona bene, quindi tienilo, se funziona. Altrimenti prova a ripararlo, se possibile. L'amplificatore Philips 520 è carino da vedersi, e qualche collezionista potrebbe pagarlo una cifra interessante, ma musicalmente ha fatto il suo tempo. Quindi o lo tieni come soprammobile o lo vendi, io opterei per questa seconda soluzione. Al suo posto un amplificatore moderno dotato di buon ingresso phono, come qualche Rotel di livello basso o un Cambridge Audio AM10. Anche le casse Philips potrebbero trovare la via dell'usato, insieme all'amplificatore potrebbero costituire un'accoppiata interessante per qualche nostalgico. Benissimo infine le Elac Debut 6.2 o anche il modello da pavimento, se lo spazio lo dovesse consentire, visti i 16 mq a disposizione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori
Buongiorno direttore,
seguo da decenni e con interesse la sua rivista e questa è la prima volta che le scrivo. Il consiglio che le chiedo riguarda i diffusori che dovrebbero sostituire delle
IL Arbour 5.30 che passerei a mio figlio per il suo impianto con DTA100a. Il mio impianto si basa su un vecchio valvolare Audio Innovations serie 200 MK1, la stanza è un rettagolo di 5x4 ed il punto di ascolto è a circa due metri o poco più. Con le Arbour mi trovo bene e vorrei delle indicazioni di massima per un upgrade di qualità.
Distinti saluti.
Giuseppe - E-mail: beppotor (at) msn.com

LC
Caro Giuseppe,
avresti fatto meglio a indicare un budget di massima, per orientare meglio i miei consigli. Data la tipologia, immagino desideri restare su un bookshelf di dimensioni compatte, anche se la stanza di 20 mq potrebbe essere meglio sonorizzata da una torre da pavimento. Senza spendere cifre importanti ci sarebbero le varie Elac della serie Debut, sia le B5 che le B6. Suonano come diffusori che costano molto, molto di più, e certamente sono un passo avanti notevole rispetto alle tue Indiana Line, che recensii diversi anni fa e che conosco bene.
In alternativa valuta dei bookshelf di Monitor Audio, KEF, Tannoy o Wharfedale. Non dici niente dei tuoi gusti musicali o delle tue preferenze, ma immagino ti piaccia un'impostazione timbrica non troppo diversa da quella delle Indiana Line. Non dici niente neppure sull'installazione, ma ricorda che bookshelf di qualità più elevata richiedono posizionamenti attenti e possibilmente lontani dalle pareti circostanti e dai mobili. Meglio, molto meglio, utilizzare due buoni supporti ad hoc. Qualora invece il posizionamento fosse il classico su parete attrezzata eviterei di investire cifre importanti. Già delle Elac Debut B5 potrebbero essere più che sufficienti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Collegare HiFi compatto a sistema HiFi
Egregio direttore, mi scuso se la disturbo per una domanda che con il mondo dell'alta fedeltà ha forse poco a che vedere. Vado subito al punto: qualche anno fa ho ricevuto in regalo un giradischi Technics sl-3110 e ne ho approfittato per costruirmi un modesto impianto entry level (inutile dire che TNT-Audio è stata una fonte preziosissima di informazioni). L'impianto è composto dal suddetto giradischi, un pre-phono TCC TC 750LC, T-Amp Sonic Impact II e diffusori Indiana Line Nota 260 che poggiano su stand auto costruiti.
In questi anni ho dirottato le mie risorse principalmente sul giradischi e sull'acquisto di vinili, ma ho continuato talvolta ad ascoltare i vecchi cd collegando (orrore!) un compatto Sony di cui ero in possesso direttamente al T-Amp tramite l'uscita cuffie dello stereo. Onestamente, visto il costo irrisorio del T-Amp, finora non mi sono posto tanti dubbi. Sono però in procinto di fare il mio primo upgrade, acquistando un T-Preamp TCC TC 754 (esclusivamente per motivi di praticità) e un Trends Audio TA per migliorare il suono generale dell'impianto. Il prossimo step sarà l'acquisto di nuovi diffusori.
Pertanto le volevo chiedere: se collegassi lo stereo al T-preamp - sempre tramite l'uscita cuffie - e quest'ultimo al Trends Audio, rischio di danneggiare qualche componente della catena? So bene che prima o poi dovrò acquistare un lettore cd decente, ma al momento come le dicevo le mie priorità sono altre, considerato anche il fatto che la mia collezione di cd non è infinita e li ascolto molto di rado.
La ringrazio in anticipo!
Antonio - E-mail: antopicci84 (at) yahoo.it

LC
Caro Antonio, il compatto Sony non ha un'uscita linea, un TAPE OUT o qualcosa del genere? L'unica uscita è quella cuffie? Se sì, non puoi fare altro, certo! Puoi utilizzare questa uscita per collegarlo a un qualunque ingresso linea del T-Preamp. Non fai danni, ma il risultato sonoro è abbastanza disastroso. Faresti molto prima e molto meglio ad acquistare un lettore DVD di primo prezzo (con uscita RCA) e ascoltare finalmente in maniera decente i tuoi CD. Ad esempio il lettore Trevi DVMI 3580 ha l'uscita RCA stereo e lo compri su Amazon per la folle cifra di 33€ spedizione inclusa! Oppure recati in un centro commerciale, guarda i lettori DVD che abbiano uscita RCA (attenzione perché molti hanno solo l'uscita HDMI) e seleziona qualche modello di marca nota (Philips, Sony, Panasonic etc.). Sono sicuro che qualcosa sotto i 50€ la trovi. Ad esempio il Sony DVP-SR210P mi pare avesse anche le uscite RCA e costa/va una trentina di euro. Stai pur certo che con una qualunque di queste soluzioni i tuoi CD suoneranno molto, molto meglio della pasticciata soluzione attuale. In alternativa, per meno di 100€ trovi anche qualche buon lettore CD usato, che però non è detto suoni meglio dei lettori DVD citati!
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Nuovo giradischi
Gentile Direttore,
circa otto anni fa, nella città in cui vivevo da studente, iniziai ad avvicinarmi al mondo del vinile, affascinato dai tanti dischi esposti in un negozio piccolo, vecchio, sgangherato e umido, che ai miei occhi era però il giardino dell'Eden. Iniziai a comprare dischi solo per il piacere di averli, fino a quando non decisi di farli suonare. Le mie povere tasche da studente non mi permettevano voli pindarici e la mia esperienza nel settore era pari a zero, così presi ad occhi chiusi uno Stanton economico da DJ (non ricordo il modello, forse un T50) che, per farla breve, suonava male e iniziò pure a darmi dei problemi. Decisi così dopo qualche tempo di rivenderlo, mettere da parte qualche spicciolo e puntare ad un impianto Hi-Fi decente.
Purtroppo i miei anni di studi diventarono più di quelli previsti, i soldi erano sempre pochi e le priorità di spesa erano altre. Ho dunque una collezione di circa 50-60 dischi che prende polvere (si fa per dire, i dischi in realtà sono ben conservati) da parecchi anni e, adesso che ne ho la possibilità, vorrei acquistare un giradischi dignitoso per godermeli nuovamente.
Il mio impianto è attualmente composto da un Home Theater Sony 5.1 con amplificatore STR-K840 e sono in possesso di un preamplificatore phono TCC TC-754. So naturalmente che la qualità del suono non dipende solo da giradischi e testina, e so che dovrei cambiare tutto l'impianto, ma punto per necessità ad un upgrade graduale. Ma andiamo al giradischi. Il mio budget è di 300-350€, se proprio ne valesse la pena potrei riuscire a spingermi fino ai 400€. Dovrò acquistarlo necessariamente nuovo e online, essendo io inesperto, quindi a rischio fregatura, e non essendoci un rivenditore nelle mie vicinanze. Attendendo sue indicazioni ed eventuali, graditissimi, consigli per l'acquisto, ho fatto una ricerca in rete, cercando un entry level che possa però darmi qualche soddisfazione. Alla fine di questa ricerca i modelli che mi hanno più colpito sono il Project Debut Carbon e il Rega Planar 1. Entrambi i modelli mi piacciono molto da un punto di vista estetico e sembrano essere “plug&play”, aspetto non di secondo conto vista la mia inesperienza nel settore.
Del Rega mi intriga particolarmente la possibilità di acquistare in un secondo momento un pacchetto di upgrade per alzare un po' il livello. Ho visto inoltre in vendita la versione con stadio phono Fono Mini A2D integrato. A tal proposito volevo chiederle se, secondo lei, essendo io già in possesso del preampli detto sopra, possa convenire venderlo e puntare alla versione Rega Pl1 con stadio phono integrato.
Le ho parlato dei due modelli che più mi hanno colpito e su cui chiedo un parere, ma sono aperto ad ogni consiglio che possa essermi utile per orientarmi in un mare che poco conosco.
La ringrazio per il tempo che mi dedicherà.
Cordiali saluti,
Salvatore - E-mail: maio.salvo (at) gmail.com

LC
Caro Salvatore,
visto che possiedi già un pre fono dignitoso, meglio risparmiare un po' e acquistare il giradischi liscio, privo di stadio phono integrato. Trovo ottima l'idea del Rega Planar 1, bel giradischi, upgradabile, robusto e facile da usare. Anche il ProJect, comunque, non è male. Eventualmente avresti potuto prendere un ProJect Elemental, spendendo un bel po' meno (si trova per 170/180€ compresa la testina Ortofon OM3E) e acquistare con la somma risparmiata una testina di più alto livello. A mio parere suona meglio un giradischi entry-level con una testina di qualità superiore rispetto a un modello solo leggermente più costoso ma dotato di testina base. Una possibile alternativa in questo senso avrebbe potuto essere anche il ProJect Primary (poco meno di 200€) che monta una Ortofon OM5E, leggermente superiore alla OM3E montata sull'Elemental. Risparmieresti più di 100€ rispetto al Debut o al Rega Planar 1 che avevi addocchiato, cifra che potrebbe essere investita in una testina tipo la Sumiko Pearl, la Rega Bias 2, la Ortofon 2M Red o la Grado Green. Non dimenticare che il Planar 1 monta una testina
Rega Carbon che, seppur molto buona per quel che costa, è pur sempre un oggetto da 40€. Le testine che ho elencato costano il triplo e la differenza, in quest'ordine di costi, è notevole.
Naturalmente, i giradischi entry-level che ti ho consigliato sono più o meno “chiusi” nel senso che non possono essere upgradati come il Planar 1. Certo è che, al momento, mi preoccuperei di più di upgradare il resto dell'impianto, per rendere piena giustizia alle virtù del vinile. Il sistema HT non è adatto.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Quad Moda 2000
Egregio Direttore,
ti ho scritto tempo fa per il mio impianto e per l'installazione di un subwoofer. Per l'occasione ti avevo parlato del mio desiderio di acquistare delle Aliante One Zeta. Ora, ho un dubbio che potresti risolvermi con un semplice sì o un semplice no. Le Quad Moda 2000 mi dicono che siano le One Zeta solo marchiate Quad. Sapresti darmi una risposta in merito? Ho avuto l'occasione di acquistarle ad un buon prezzo usate (intorno gli 800 euro), buon prezzo almeno credo se si trattasse delle One Zeta. Lo so che non è proprio una lettera, ma ti chiedo solo un tuo parere in modo da non fare scelte sbagliate, sarò esagerato ma tendo a fidarmi ben poco di quanto reperito in rete se non arriva da TNT audio...
P.S. Avrei tante cose da scrivere sul sub: il posizionamento ecc. ecc. ma vorrei rimandarle una volta fatti gli abbinamenti con quello che ho in casa e le (spero) quad=aliante.
Resto in attesa
Distinti saluti.
Pietro - E-mail: pietro_surico (at) outlook.it

LC
Caro Pietro,
non è un mistero che Acoustical/Aliante abbia realizzato, nel passato, delle serie di diffusori per altri marchi, in particolare per McIntosh e per Quad. Quindi sì, ti confermo che le 2000 Moda sono, in sostanza, delle One Zeta. A quel prezzo faresti un ottimo acquisto. Non ricordo se ci fossero delle piccole differenze a livello di crossover tra i due diffusori, questo dubbio può chiarirlo soltanto il progettista, cioè Giuseppe Prato, sempre disponibile ad aiutare gli appassionati. Contattalo direttamente dal sito Aliante, dovrebbe rispondere in breve tempo. Eventualmente fai una telefonata, i numeri sono disponibili sul loro
sito ufficiale.
Le Quad/One Zeta sarebbero un ottimo acquisto, certo, ma tieni conto che sono delle signore molto, molto esigenti e per dare il massimo (che è veramente TANTO!) richiedono partners all'altezza della situazione. E, francamente, eviterei di sporcarle con l'aggiunta di un subwoofer, a meno che non sia un componente al di sopra di ogni sospetto e tagliato molto, molto in basso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta di un DAC
Salve direttore,
dopo tanti anni di acquisti/vendite di componenti hi-fi oggi sono finalmente un audiofilo felice soprattutto perché, grazie alle sue recensioni e consigli di amici (suoi lettori), ho scoperto che si possono ottenere ascolti molto soddisfacenti anche non spendendo cifre astronomiche. Premessa: il mio impianto per diversi anni è stato composto da:

Se pur quasi soddisfatto non lo ero completamente perché, non avendo un ambiente di ascolto molto grande, a volte i bassi delle Monitor Audio prendevano il sopravvento sulle note medie e alte. Nel frattempo, dopo aver letto le sue recensioni sul T-AMP e amplificatori successivi in classe D, ho deciso di acquistare e provare lo Sure Electronics TA2024 (alla modica cifra di € 35) che ben si adattava alle Monitor Audio (con sensibilità di 91 dB) e sin dal primo ascolto sono rimasto a bocca aperta per la qualità e il dettaglio degli strumenti mai ascoltato prima. Per farla breve, decido quindi di vendere le Monitor Audio e il Sansui, di acquistare un paio di Sonus Faber Parva (con stand Solid Maple Wood speaker stands RC60 Deluxe), un ampli di classe D POPPULSE T180 T-AMP Amplifier 2xTRIPATH TA2022 2x120W / 8 Ohm per sopperire alla mancanza di Watt del Sure e un DAC entry level DACMAGIC 100 accoppiandolo con un alimentazione stabilizzato ZETAGI FT-146. L'ascolto ora è molto piacevole perché percepisco ogni singolo dettaglio e i bassi, anche se ben presenti, non prendono il sopravvento sulle note alte e medie.
Le scrivo perché vorrei far fare al mio impianto un ulteriore salto di qualità puntando sull'acquisto di un DAC (con una spesa da 500 a 1000 euro), anche usato. Leggendo tra le sue recensioni e seguendo i consigli di un collega audiofilo ho ristretto la ricerca sui seguenti DAC: o altri DAC che lei mi saprà consigliare. Grazie Direttore
Richard - E-mail: rsabini (at) protonmail.com

LC
Caro Richard,
non conosco bene tutti i DAC che hai elencato, ma direi che l'M2Tech Young e il Rega siano due ottime scelte, affidabili, sicure e di ottima rivendibilità. Non aspettarti stravolgimenti sostanziali, come dico sempre le differenze tra sorgenti digitali non sono grandi, restando in fasce di prezzo simili. Mi preoccupa un po' il fatto che nel tuo ambiente esista il problema delle basse frequenze che tendono a prendere il sopravvento sul resto della gamma audio. Io, forse, investirei la cifra per il nuovo DAC in un trattamento acustico per l'ambiente. Sarebbero soldi meglio spesi, credimi! Anche l'idea di un DAC da 1000€ a monte di un amplificatore con il TA2022 è un po' estrema, avrei preferito che il budget per questi due componenti fosse invertito. Comunque, non voglio distoglierti dal tuo proposito ma ti consiglio, se possibile, di ascoltare nel tuo impianto i DAC candidati per l'upgrade. Alla peggio portati appresso il tuo DAC per un confronto diretto con quelli nuovi. Potresti decidere che l'upgrade non vale i soldi richiesti!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori wireless
Caro direttore, torno a scriverti qualche mese dopo avere risolto, grazie alla tua risposta (
Vol. 818) il problema dell'amplificatore, dato che in accordo con la Legge di Murphy, ogni soluzione genera nuovi problemi: i figli crescono e per fortuna (o purtroppo) pretendono la loro dose di musica quotidiana. Pertanto ho destinato alla cameretta di mia figlia un piccolo impianto, essenziale, che tenevo in camera mia e usavo nei momenti di relax, costituito da amplificatore Cambridge Azur 351, diffusori Indiana Line Tesi 261 e, come sorgente, Spotify installato su pc o sullo smartphone.
Si pone ora il problema di sostituire questo piccolo impianto. Sono consapevole che potrei ricostruirlo in maniera molto simile, con una spesa inferiore ai 1000€, sostituendo magari le Tesi con una coppia di Elac Debut (pensavo alle 5.2 che potrei addirittura attaccare al muro, avendo il bass reflex anteriore) e amplificando sempre con Cambridge o con NAD. Senonchè, la mia signora non vorrebbe più (cito) "cavi in giro per la camera da letto" (N.B. i cavi non sono mai stati "in giro", ma passavano in una canaletta!).
Mi chiedevo allora se fosse il caso di optare per una coppia di diffusori wireless, magari pilotati da un amplificatore di piccole dimensioni, come un classe D. Però in questi campi sono completamente a digiuno e non saprei che pesci pigliare, soprattutto senza spendere cifre ingiustificabili, dato che questo non sarebbe comunque l'impianto principale.
Ho a disposizione circa un migliaio di euro, da dividere tra amplificazione e diffusori, mentre come sorgente posso tranquillamente continuare a utilizzare lo smartphone o il pc, però, mi chiedo, ne vale la pena? Esistono dei diffusori wireless di qualità almeno decente e un amplificatore "invisibile" a un prezzo che mi consenta di non svenarmi?
O piuttosto mi conviene mediare e riesumare la canaletta per i cavi?
Grazie per la tua consueta attenzione e cortesia,
Mariano - E-mail: tempusfrangit (at) alice.it

LC
Caro Mariano,
per fortuna tua e della tua consorte la soluzione che cerchi esiste, ed è persino più semplice di quanto da te richiesto. Sul mercato ci sono diffusori di ottima qualità audiophile che non solo non utilizzano cavi, ma che non hanno neppure bisogno di amplificatore. Sono cioè, diffusori attivi con ingresso Bluetooth, quindi una perfetta interfaccia per i dispositivi mobile che intendi utilizzare per la tua musica. Ti faccio qualche esempio: AudioPro T14, 400€ di listino, piccoli diffusori compatti, perfetti per una camera da letto. System Audio SA Saxo 1 Active, 550€ di listino, un altro bookshelf di dimensioni contenute. Qualora volessi dimensioni più importanti (e quindi più bassi) potresti pensare sempre a System Audio, i modelli superiori (Saxo 3, 5, 7), tutti sotto i 1000€ da te preventivati. Vedi se ti riesce di ascoltarne qualcuno, anche se temo non sarà facile. Ovviamente, la soluzione più economica è installare una classica canaletta o, in extremis, far passare dei corrugati interni alle pareti. Queste ultime soluzioni, però, pur gradite dalle consorti, obbligano a tenere i diffusori sempre nella stessa posizione. Col wireless, invece, si può giocare molto con la posizione dei diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori per Copland CTA 402
Buongiorno direttore.
Le avevo scritto una volta tanti anni fa, e da allora continuo a seguire con attenzione ed affetto il suo bel sito. Complimenti. Dopo lunghi anni nei quali non ho avuto molto tempo da dedicare al mio impianto, ed ho sostituito alcuni componenti solo perchè quelli vecchi erano KO, mi ritrovo con:

A completare il tutto dei diffusori artigianali con 35 anni di onorato servizio: casse chiuse da supporto di medie dimensioni con altoparlanti Peerless, caratterizzate da grande trasparenza e godibilità sui medi, bassi scarsi e ricostruzione spaziale assente. In futuro avrò certamente più tempo da dedicare alla musica e mi piacerebbe sostituire i diffusori cercando qualche modello che possa funzionare con il Copland. Ascolto tutti i generi musicali in una sala di medie dimensioni a volumi condominiali. Mi piacerebbe mantenere la trasparenza delle vecchie casse con qualche miglioramento sulle basse frequenze e sulla ricostruzione spaziale. Se avessi avuto tutt'altro ampli avrei potuto provare con qualche elettrostatico, ma così l'abbinamento mi sembra improponibile.
Ho avuto modo di ascoltare i Duevel Venus e mi sono piaciuti, ma gli 88 dB di efficienza saranno sufficienti? Ho pensato anche ai Pro AC Response DT 8, ma ho scoperto che in Italia il prezzo di vendita di questo marchio è del 50% superiore a quello praticato in Inghilterra, e non mi sembra una grande affare (con altri marchi questo non si verifica); tuttalpiù potrei considerare i Pro AC nell'usato visto che sono abbastanza diffusi.
Mi può indicare qualche altro modello nella fascia 2 - 4 mila Euro che secondo lei varrebbe la pena di ascoltare date le premesse di cui sopra?
La ringrazio e la saluto cordialmente,
Marco - E-mail: marco.fm57 (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
se ti sono piaciute le Duevel Venus non esitare a prenderle! Il tuo Copland utilizza un push pull di EL34, non è un mostro di potenza ma può senz'altro pilotare le Duevel Venus fino a livelli ben poco amichevoli per i vicini di casa. Una sensibilità di 88 dB è da considerarsi non bassa in assoluto, visto che dichiari di ascoltare a volumi “condominiali”. I tuoi diffusori, di medie dimensioni ma in cassa chiusa, realisticamente hanno una sensibilità ben inferiore agli 88 dB delle Duevel. Secondo me, curando un po' la sistemazione in ambiente, avrai tanti bei bassi, che ora non hai, e un suono ampio e ben diffuso nello spazio intorno ai diffusori. L'idea di un elettrostatico non è malvagia, ma la scelta è ristretta. Io avrei invece pensato a dei pannelli come Magnepan, si tratta di carichi molto facili per gli amplificatori...un tentativo lo farei. Ad esempio ci vedrei bene le MG 1.7, che rientrano esattamente nella fascia di prezzo che hai individuato. Hanno 86 dB di sensibilità, ma un'impedenza costante di 4 Ohm, quindi rappresentano un carico abbastanza semplice. Ti consiglierei di andare a riascoltare le Duevel e una coppia di Maggies 1.7 con il tuo amplificatore sottobraccio, così non sbagli!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Lucio.
Sono passati due anni e mezzo da quando ci siamo sentiti l'ultima. Tempus ruit. E le DQ-10 mi tengono ancora compagnia, inesauste, con la componentistica - ancora quella - ed il loro cablaggio - ancora quello. Ma in una stanza di circa 40 mq, diversamente dai 10 mq di cui alle precedenti mail (talvolta le mogli non creano problemi audio; nel mio caso, almeno, li risolvono). Ed ho trovato, recentissimamente, il "loro" subwoofer, che consiglierei senza remore. Ricordi Cizek? MG-27? Collegàte per ora le DQ-10 soltanto come satelliti full-range - ossia usando il x-over passivo delle Cizek - sono entrato in una seconda estasi acustica. Ho dovuto adottare qualche accorgimento smorzante sulle DQ-10 perché le frequenze emesse dall'MG-27 fanno udibilmente ticchettare le retìne posteriori.
Azioni: rimozione dei piedini della DQ-10, interposizione di un tappeto-doccia cinese a semi-bolle d'aria tra DQ-10 ed MG-27 (bolle rivolte verso le DQ-10), introduzione di strisce di poliuretano negli interstizi retina-mobile delle DQ-10. Secondo me, le DQ-10 non perdono in nitidezza; anzi. Sarà perché le efficienze dei due sono praticamente allineate, a circa 86 dB?
Ed il taglio originale Cizek è sufficientemente basso (200Hz) da non coprire le frequenze superiori? Quali CD nel CD104 Philips? A titolo di test, Nik Bärtsch-Randori con la cassa della batteria perfettamente distinguibile dal SI del basso a 5 corde e un jazz-trio Taylor/Danielsson/France-Angel Of The Presence. La dinamica è spaventosa, con dischi che ne dispongano. Sugli altri, il sistema è impietoso.
Grazie dell'attenzione,
Alberto - E-mail: Alberto.Compagnone (at) edison.it

[Cizek + Dahlquist]
[Cizek subwoofer]

LC
Caro Alberto,
amo le storie a lieto fine! La soluzione è certamente strana e bizzarra, ma se funziona, goditela! Il taglio a 200 Hz è molto alto, dovresti sentire il suono provenire parzialmente dal sub e questo non dovrebbe mai accadere. La frequenza più alta che lascia il subwoofer invisibile è 100 Hz, secondo me. In ogni caso, l'importante è che tu sia soddisfatto, sono sicuro che la nuova stanza più ampia abbia una gran parte del merito in questo lieto fine, comunque.

Suggerimento musicale della settimana

I musicisti, come gli audiofili, spesso sono ossessionati dagli oggetti (strumenti o componenti) più che dalla performance musicale. In rete si trovano tanti video di musicisti che si esibiscono, senza problemi e ironicamente, suonando invece strumenti musicali per bambini, del personaggio dei cartoni animati Hello Kitty (si chiamano, su YouTube, “Hello Kitty sessions”). Tra le tante ho scelto questa unplugged straordinaria di Amy Lee degli Evanescence che canta accompagnandosi con una tastierina giocattolo. Quando c'è la sostanza, il mezzo non conta!

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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