Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 9/3/2019 - 16/3/2019

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  1. Differenze fra amplificatori
  2. Ancora sull'antiskating
  3. Differenze tra supporti (CD vs LP)
  4. Consiglio per un filtro di rete
  5. Upgrade impianto
  6. Dubbi analogici
  7. Nuovo lettore CD
  8. Upgrade analogico
  9. Consulenza diffusori
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Differenze fra amplificatori
Gentile direttore, mi farebbe piacere condividere una mia esperienza ed avere un suo parere. Tengo a precisare che sono soddisfatto di come in generale suona l'impianto, un po' meno di certe registrazioni che sono in commercio, a volte si passa veramente dalle stelle alle stalle. Fino all'altro ieri ero convinto di saper distinguere quale amplificatore stesse suonando nel mio impianto, lasciando inalterati tutti gli altri componenti (diffusori, sorgente). I componenti fissi utilizzati per le prove sono:

Ambiente dedicato e trattato (metri 4x4,5 altezza soffitto 3 metri), tappeto tra punto di ascolto e diffusori, pannelli in lana di roccia al soffitto parallelamente al tappeto, sala arredata con libreria, tende, quadri con tela, bass trap negli angoli, insomma tutto fatto per rendere piacevole l'ascolto e devo dire che penso di esserci riuscito.
Tornando all'altro ieri, mi è venuta l'insana idea di provare quattro diversi amplificatori in mio possesso, non collegandoli uno per volta, ma utilizzando degli switch fra sorgente/amplificatori/diffusori, in modo da poter passare velocemente dall'ascolto di un amplificatore ad un altro, durante la riproduzione di un brano.
Ho regolato naturalmente la pressione sonora uguale per tutti gli amplificatori (80dB al punto di ascolto utilizzando un fonometro) Ascoltavo 5 o 6 secondi di un brano (jazz, rock, POP, elettronica) e cambiavo amplificatore: Bene, cioè male, non mi sembrava di udire differenze sostanziali. Forse sono un po' drastico nella conclusione, magari qualcosa di diverso si sentiva, ma son sicuro che bendato, avrei fallito il riconoscimento. Sono consapevole che ciò che caratterizza di più il suono di un impianto hi-fi siano i diffusori e l'ambiente, ma pensavo che anche l'amplificatore, ancor di più della sorgente, avesse una certa influenza.
Non mi stupirei se mi liquidasse dicendomi che sono sordo. Però mi piacerebbe sottoporre questo test cieco ad altre persone, ho la presunzione che non sarei il solo ad essere “sordo”. Come sempre complimenti per la sua rivista e per l'impegno dedicato al mondo della stereofonia.
Grazie,
Saluti,
Alessandro - E-mail: alessandro.beccati (at) tin.it

LC
Caro Alessandro,
è tutto normale, e tu non sei sordo. Semplicemente, hai sbagliato modalità di prova. In 4-5 secondi di commutazione l'orecchio è assolutamente incapace di percepire differenze apprezzabili. Se riducessi l'intervallo di tempo a 1-2 secondi sono sicuro che non riusciresti a sentire alcuna differenza neppure tra un impianto da 1000€ e uno da 1.000.000€. L'orecchio e il cervello hanno bisogno di tempo per capire tutte le caratteristiche di un suono: in 4-5 secondi - se va bene - riesci soltanto a percepire una differenza di pressione sonora, niente più di questo. Timbro, dinamica e immagine hanno bisogno di ascolti attenti e prolungati. Infatti le prove d'ascolto si svolgono in un modo molto diverso dal tuo: si collega il componente da confrontare, lo si ascolta a lungo, fintanto che orecchio e cervello non ne riconoscono le caratteristiche fondamentali. Poi si collega il riferimento e si ascolta di nuovo. E così via fino a quando non si è sicuri di aver capito bene. Attenzione: la differenza si percepisce dopo un po' (certo non 4-5 secondi) ma se si prolunga l'ascolto per un periodo troppo lungo il cervello “dimentica” come suonava l'apparecchio precedente. Il perché è abbastanza semplice: il nostro cervello opera una sorta di “equalizzazione”, compensando ciò che manca. Non riesce a farlo subito, ci vuole tempo. Se così non fosse non riusciremmo a tollerare l'audio dell'impianto dell'auto dopo aver ascoltato l'impianto di casa (ad esempio). Un ascoltatore allenato, come un recensore di una rivista HiFi, sa bene cosa ascoltare, come ascoltare e non si lascia ingannare facilmente dai trucchi del nostro equalizzatore incorporato. Servono anni e anni di prove e di allenamento, non è una caratteristica che si affina nel corso di una sera di attacca e stacca. È già difficile inquadrare bene le differenze tra due amplificatori uno contro l'altro, figuriamoci di quattro, come hai fatto tu!
Fai come ti ho detto: ascoltane uno a lungo, poi - con gli stessi brani - ascolta l'altro, e viceversa per un numero di volte sufficiente a farti capire. Ci vorrà tempo, ma alla fine saprai individuare le differenze che, tra un amplificatore e l'altro, non sono del tutto insignificanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora sull'antiskating
Egregio direttore buongiorno,
innanzitutto mi complimento con lei per la sua rivista, ricca di materiale interessante e che consente a chi, come me, ha molto da imparare in materia. La seguo da anni e, qualche anno fa, le chiesi consiglio sul mio impianto. Se mi permette, ora avrei 2 quesiti da porle, e se ha tempo e modo le sarei grato di una sua risposta:

  1. sono stato “stuzzicato” dalle ultime mail pubblicate inerenti l'antiskating, Nello specifico, di recente ho comprato “Orelob” edito dall'etichetta “Tacet”. Incuriosito dal nome, ma soprattutto dal fatto che la testina vada posizionata vicino l'etichetta del disco, per poi terminare la riproduzione nella parte più esterna del disco. Il produttore sostiene che tale scelta sia dovuta al fatto che, essendo un disco che inizia piano e si conclude con un crescendo, consente alla testina un compito più “facile” nelle parti impegnative, le quali appunto sono in questa versione del disco nei solchi più esterni, e quindi di facile lettura. Ebbene mi chiedo, come va regolato l'antiskating? Dal momento che quest'ultimo serve a contrastare la forza centripeta, che però (suppongo) sia differente per via dell'orientamento delle spirali?
  2. Il mio impianto attualmente è costituito da ampli Marantz Pm6004 e lettore CD Marantz Cd6004, giradischi Project debut carbon con testina Ortofon 2m Red, che alla prima occasione verrà sostituita dalla 2M Blue. Di recente ho sostituito i diffusori, Focal 706V da scaffale, con delle B&W 683 S2 da pavimento. Sebbene i primi mi abbiano dato molte soddisfazioni, con questi ultimi avverto un minore affaticamento all'ascolto, nonché una maggiore ricchezza dei dettagli e tridimensionalità. Tuttavia ho l'impressione che nella gamma bassa manchi un po' di “punch”: colpa forse dell'amplificatore non all'altezza? Stavo valutando di sostituirlo con un PM 8006, per restare in casa Marantz. Secondo lei il gioco varrebbe la candela? Oppure dovrei orientarmi su altro, magari di altro calibro? Oppure l'anello debole della catena è un altro, come il giradischi?
La saluto e la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Alberto - E-mail: a.tosone (at) fastwebnet.it

LC
Caro Alberto,
credo che l'antiskating vada bene così com'è, visto che la forza centripeta cui è soggetto un corpo in rotazione è sempre diretta verso il centro. Per quanto riguarda la carenza di bassi coi tuoi nuovi diffusori direi che se prima li sentivi “giusti” e ora li senti “leggeri” evidentemente i diffusori precedenti erano più generosi in gamma bassa, posto che tutto il contorno sia rimasto identico. Proverei, eventualmente, a posizionare in maniera differente i B&W, magari avvicinandoli maggiormente alla parete posteriore, procedendo per passi di 10 cm alla volta e valutando con calma pro e contro. Cambiare l'amplificatore non servirà a niente, non è aumentando di 20 watt la potenza che ricompariranno i bassi anche perché già i watt del tuo PM6004 sono ben lontani dall'essere utilizzati completamente. Volendo, se gli esperimenti sul diverso posizionamento dei diffusori dovessero fallire, potresti provare a sostituire l'ampli con un NAD, ad esempio. Mi chiedo come mai, se eri soddisfatto dell'equilibrio con le Focal da scaffale, tu non sia passato a delle Focal da pavimento, anziché stravolegre tutto l'equilibrio passando a B&W. A volte le soluzioni più logiche sono quelle più ovvie.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Differenze tra supporti (CD vs LP)
Buongiorno,
Volevo porle un quesito. Ho acquistato sia la copia cd che quella su vinile dell'ultimo concerto dal vivo di Paolo Conte. La mia curiosità era nel confronto delle due sorgenti. La prima digitale è un lettore Naim cdx 2 e alimentatore dedicato sempre Naim. La sorgente analogica è un Rega Planar 2 con testina Ortofon blu mc. Il Pre è il Blackcube di Lehmannaudio. L'impressione all'ascolto mi ha preoccupato molto. Ho notato che il suono proveniente dal giradischi era più aperto anche se gli alti non mi sono sembrati controllati. Il cd invece suonava chiuso anche se più preciso. La domanda è se la differenza può dipendere dall'equalizzazione differente dei 2 supporti?
Andrea - E-mail: favandrew (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
può essere che CD e LP abbiano delle equalizzazioni differenti, Dio solo sa cosa combinano gli ingegneri del suono e le case discografiche! Strano però che il vinile suoni più aperto del CD, con alte frequenze fuori controllo. In genere è il contrario. Proverei a controllare il set up del giradischi, in particolare il peso di lettura, eventualmente aumentalo di qualche decimo di grammo ed effettua nuovamente il confronto.
Darei una controllata anche all'antiskating: queste alte frequenze fuori controllo potrebbero tranquillamente essere il segnale di un leggero mistracking. In ogni caso non mi preoccuperei troppo: CD e LP suonano diversi e il vantaggio non sta sempre dalla parte di uno dei due. In tutta sincerità acquisterei il disco nella versione che costa meno, e coi soldi risparmiati acquisterei altra musica o il biglietto per un concerto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio per un filtro di rete
Caro Sig. Cadeddu,
Cercando informazioni per un filtro/stabilizzatore di corrente, ho letto per caso dei suoi
articoli con interesse profano e non poco divertimento per lo stile “politically uncorrect”. Non capisco nulla di elettricità e poco di Hi-Fi. Sto partendo ora da un buon amplificatore ereditato da mio padre e ho appreso che un filtro tra la presa di corrente a muro e gli apparecchi audio (ma anche pc), oltre a preservarli da sbalzi di tensione e corti, migliora le prestazioni dell'impianto Hi-FI, come i suoi articoli confermano. Le chiedo pertanto se può consigliarmi una “ciabatta” o un filtro già pronto validi ed economici, magari reperibili online.
Non credo di essere in grado di costruirmene uno da solo, a meno di una spiegazione davvero passo passo per analfabeti elettrici.
Grazie della disponibilità,
Fabio - E-mail: fabiobarbati (at) gmail.com

LC
Caro Fabio,
il filtro, come dice la parola stessa...filtra! Ovvero: attenua eventuali disturbi provenienti dalla rete elettrica. In genere è benefico, ma bisogna sempre valutare caso per caso. Per quanto riguarda invece la protezione da sbalzi di corrente il filtro non può far nulla, a meno che non sia abbinato a un sistema anti-spike per minimizzare picchi di tensione pericolosi. Esistono ciabatte filtrate con protezione da sovratensioni. Ad esempio una soluzione semplice è quella rappresentata dai prodotti italiani Systems and Magic, che abbiamo recensito più volte qui su TNT-Audio, in particolare il piccolo Miniblack (vedi link) o le ciabatte Four, Six, Eight. In alternativa, valuta anche la serie di prodotti Belkin PureAV.
Qualora volessi avventurarti nel fai_da_te, credo basti seguire le indicazioni dei nostri articoli, ad esempio sostituendo la vaschetta di alimentazione di ogni apparecchio con una vaschetta filtrata: è facile, si stacca una e si mette l'altra, rispettando il codice colori dei cavi.
Nel dubbio, meglio chiedere a un elettricista.
Non dimenticare che questi interventi incidono in misura molto piccola rispetto a tutto il resto. Per capirci: se l'impianto non è già ottimizzato, costituito da componenti di qualità al di sopra di ogni sospetto, ben installato in una stanza acusticamente adeguata, sentire gli eventuali effetti benefici di un filtro di rete non è difficile...è praticamente impossibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade impianto
Caro direttore,
la seguo ormai da almeno 10 anni e grazie soprattutto alle letture sul suo sito mi sono riappassionato a quest'hobby e soprattutto all'ascolto della musica, che poi dovrebbe essere il fine ultimo dell'assemblaggio di un discreto impianto. Attualmente il mio impianto, collocato in un salotto di circa 25 mq è composto così:

Ascolto un po' di tutto dalla classica al Jazz ma con una predilezione con quello che in senso ampio si può definire rock. Volendo pensare a un upgrade a me parebbe evidente che l'anello debole della mia catena sia da individuarsi nei diffusori. Il parametro da migliorare è il fatto che mentre il mio impianto ha una discreta resa a volumi moderati e nei dischi con voce e pochi strumenti, all'aumentare del volume e del numero di strumenti aumenta la fatica di ascolto.
Penso che tale effetto sia portato dalla somma di un ambiente abbastanza riflettente con il carattere un po' “aspro” dei miei diffusori sulle frequenze più alte. Mentre però sul primo aspetto, non trattandosi di una saletta dedicata, posso fare poco, vorrei intervenire sul secondo per individuare uno snello diffusore a torre in grado di darmi sonorità più “dolci” e maggiore facilità di ascolto.
Il budget massimo da stanziarsi potrebbe essere di circa 800 euro e non ho problemi a rivolgermi al mercato dell'usato cui ho sempre attinto. Anni fa, all'inizio delle mie letture sul suo sito, avevo ascoltato rimanendone molto ben impressionato le Rega R3 amplificate dal Vincent ibrido e in cima alle mie preferenze ci sarebbe quindi trovare una buona coppia delle successive RS3 nel mercato dell'usato, ma trovarne “spedibili” in Italia non è impresa facile.
Alternative sul nuovo potrebbero forse essere le ELAC F6 o le Dali Oberon 6 ma non vorrei che fossero più un side grade che un vero upgrade. Sull'usato potrei forse pensare anche a qualche modello entry level di Proac, mentre non penso che un passaggio alle Monitor Audio serie Silver risolverebbe i miei punti deboli. Infine (poi smetto di tediarla) lei come vedrebbe una piccola torre con i dual concentric di Tannoy (DC 6T o XT 6F)?
Ringraziandola per l'attenzione che vorrà prestarmi e per il tempo che dedica ai suoi lettori le invio un caro saluto,
Enrico - E-mail: enred0768 (at) gmail.com

LC
Caro Enrico,
se l'ambiente è disgraziato i diffusori non potranno fare miracoli. DAC e amplificatore Arcam sono già tendenzialmente poco affaticanti, se neppure questi due, in tandem, riescono nel miracolo temo che l'ambiente davvero ci metta troppo del suo. Comunque, come diffusori alternativi io ci vedrei bene sia gli Elac da te citati che i Rega, a patto di trovarli usati in Italia, impresa non facile. Aggiungerei al lotto di candidati anche le
Duevel Planets eventualmente da cercare usate, anche queste, ma fuori dai confini italiani (Germania, ad esempio). Non aspettarti miracoli, ma qualcosa dovrebbe cambiare, in meglio. Tieni anche conto di un altro fatto, che spesso si trascura: la qualità delle registrazioni ha un peso importante anche sotto questo aspetto ovvero, esse sono tollerabili ascoltate a basso volume e diventano via via più fastidiose man mano che il livello sale, un po' perché il nostro orecchio perdona meno a volumi elevati e un po' perché i difetti vengono fuori in maniera molto più evidente.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Dubbi analogici
Caro Lucio,
recentemente ho acquistato un giradischi nuovo, selezionato tra quelli che consigli tu sulla base del budget che avevo stabilito, credo in linea con il resto dell'impianto: si tratta del Project 6 Perspex SB (1230€ nuovo imballato). Al nuova gira ho abbinato una testina Nagaoka MP200, acquistata durante un viaggio in Giappone (incredibile il ricarico di prezzo applicato in Europa!).
Il prephono è rimasto il Graham Slee Era Gold V e l'ampli il Naim Nait 5si. Diffusori Totem Sttaf e CDP Rega Apollo R completano l'impianto, insieme ad accessori quali Brightstar Isonodes e Viprapods sotto le elettroniche e piedini Glisdome sotto i diffusori, cavi di segnale e potenza van DenHul D102 e Cs122, alimentazione (cavi e ciabatta) Supra.
Inutile dirti che sono molto soddisfatto, il suono ha grande dinamica, bassi profondi e autorevoli, dettaglio con una grana di dolcezza molto piacevole. Ti scrivo per alcune curiosità:

  1. all'inizio fastidiosi toc (cariche elettrostatiche?) disturbavano l'ascolto dei vinili, sia nuovi che usati, problema mai registrato con la vecchia coppia Clearaudio Emotion/Grado Gold: che i nuovi arrivati siano più sensibili da questo punto di vista? Comunque ho incredibilmente risolto il problema sostituendo la vecchia spazzola in carbonio con quella dell'Audioquest, decantata da un guru dell'analogico quale Michael Fremer: non so se la mezzaluna dorata nel manico abbia effettivamente il potere di scaricare a terra, ma comunque il fenomeno non si ripresenta più se utilizzo la spazzola prima di ogni ascolto.
  2. per settare al meglio il giradischi, ho acquistato il vinile consigliato da TNT (HIFI News Analogue Test): tutto ok risonanza e abbinamento testina (frequenza di risonanza 10,49), regolazione antiskating, peso, Vta, azimuth. Un dubbio: la voce incisa nel disco indica quale canale destro il diffusore che sta alla mia sinistra (ovviamente in posizione di ascolto di fronte alle casse). È corretto? Su internet ho letto versioni contrastanti: d'altra parte il test della messa in fase mi pare ok.
  3. Il gira ha in dotazione il cavo phono base della Project (ho visto che costa 39 euro su Amazon): non viene indicata la capacità, ma mi pare sia elevata, da sola già superiore ai 250 pF consigliati dalla mia testina. Se poi aggiungiamo i 100 pf del prephono e i 21 del braccio, andiamo decisamente over. All'ascolto non mi pare di notare un significativo roll-off sulle alte frequenze: mi consigli comunque una sostituzione del cavo? Non ti chiedo consulenza sulla scelta: so che da anni non fornite più consulenza sui cavi e comunque, in caso di sostituzione, mi orienterei su VandenHul o Supra, marchi che già utilizzo nell'impianto e che hanno in catalogo cavi phono con bassissime capacità. Mi piacerebbe solo sapere se a tuo avviso la capacità del cavo phono in rapporto alla testina incida in modo significativo.
Grazie mille per tutto quello che fai!
Massimo - E-mail: massimogast (at) yahoo.it

LC
Caro Massimo,
non conosco la causa delle scariche elettrostatiche sul tuo giradischi, l'importante è che con una nuova spazzola pulisci-dischi tu abbia risolto! Per quanto riguarda i canali destro e sinistro non vedo come possa essere errata la configurazione attuale, visto che il cablaggio del cavo di segnale e del collegamento della testina al braccio sono praticamente obbligati!
Anche la capacità del cavo non è necessariamente un problema. Qualora desiderassi un suono più aperto sulle altissime frequenze allora, sì, dovresti provare con qualche cavo di capacità più bassa. Intendiamoci: non è che più la capacità è bassa e meglio suoni la testina: semplicemente ogni testina fa storia a sè, in rapporto alla sua risposta sulle frequenze altissime dipendentemente dalla capacità di carico. Una capacità troppo bassa potrebbe compromettere l'equilibrio complessivo del timbro. Si tratta, dunque, di valutare bene e trovare il giusto compromesso. Puoi provare, ad esempio, i cavi di segnale in tuo possesso, installandoli sul giradischi, giusto per vedere se cambia qualcosa in senso positivo, secondo il tuo gusto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo lettore CD
Ciao Lucio, sono un lettore di TNT-Audio di vecchia data (penso da 20 anni!) e torno a scriverti dopo tanto tempo: ho un semplice impianto basato su un finale autocostruito sullo storico schema del Gainclone (LM3875) e due casse bookshelf anch'esse autocostruite, basate su componentistica Ciare (del tutto simili alle
TNT Lilliput), affiancate da un sub TNT Decino (sempre costruito da me tanti anni fa). Recentemente ascolto principalmente vinile (con un piatto Pro-ject), ma ogni tanto capita anche qualche cd; finora avevo sempre usato con soddisfazione un Philips CD 753, dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, ma recentemente mi ha lasciato a piedi, dopo tanti anni di servizio, e quindi volevo sostituirlo con qualcosa da non spendere tanto.
In un negozio di usato ho trovato i seguenti prezzacci su questi lettori, tutti in ottime condizioni, ma che non saprei valutare se possano porsi almeno al livello del mio attuale:

Mi piacerebbe capire se uno di questi potrebbe essere un buon affare oppure se è meglio rivolgermi verso altro, magari qualcosa di nuovo da stare tra i 200 e i 300€.
Grazie mille come sempre e a presto!
Matteo - E-mail: meo85 (at) libero.it

LC
Caro Matteo,
nessuno dei CD che hai elencato mi convince del tutto, prezzo a parte. Intanto sono tutti abbastanza vecchiotti, quindi potrebbero essere vicini a manifestare qualche problema di lettura. Anche da nuovi, poi, non è che fossero così irresistibili. Preferirei di gran lunga investire poco di più per una macchina più recente e di sicuro dal suono migliore, come ad esempio un Cambridge Audio Topaz CD5, che si trova per meno di 190€. Oppure il Teac CD-P1260 nella nuova versione mkII o il CD-P650, entrambi vicini alla cifra da te indicata. Un classico entry-level, poi, è il solito Denon DCD-520AE, reperibile per 180€. La mia preferenza personale va al Cambridge ma anche gli altri sono degli ottimi lettori entry-level. Non solo sarebbero ben più affidabili di economici entry-level di tanti anni fa (quantomeno avresti due anni di garanzia) ma suonano di sicuro meglio e offrono, al contempo, delle features molto più interessanti, come la lettura/scrittura da USB e altro ancora. Qualcuno dispone anche di comoda uscita digitale, in caso volessi migliorare con l'aggiunta di DAC esterno, per una eventuale apertura verso la musica liquida.
Qualora volessi qualcosa di superiore, potresti dare un'occhiata all'usato, purché recente, diciamo di circa 5-6 anni. Per la cifra indicata potresti trovare qualche buon lettore NAD o Rotel, ad esempio, che suonerebbe meglio di quelli indicati e sarebbe ancora assolutamente affidabile per diversi anni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico
Buongiorno direttore,
torno a scriverti dopo qualche tempo, e dopo avere goduto del mio impianto in questi anni senza farmi prendere dalla febbre dell'upgrade, limitandomi a leggere la tua rivista, a tenermi aggiornato e soprattutto ad ascoltare molta musica. Il mio impianto al momento è il seguente:

Ascolto molta musica da Spotify premium, oltre a una collezione di vinili che ho messo insieme (e che arricchisco di tanto in tanto) negli ultimi 12 anni, da quando cioè acquistai quel giradischi usato e iniziai a scoprire un mondo che per me, nato agli inizi degli anni 80, quando il futuro era rappresentato da un dischetto argentato, era nuovo e che è diventato un bell'hobby.
Ci ho messo le mani, l'ho sistemato, ho sostituito i cavi di segnale, l'ho dotato di una testina prestante, e mi ha fatto compagnia tante volte, ma ora vorrei qualcosa di più, che non sia eccessivo nel mio impianto, ma che mi faccia sentire la differenza di qualità, insomma che non sia proprio un entry level.
Avrei pensato di investire un budget di 500-600 euro, ma mi pare che nel nuovo, oltre il pluri menzionato Pro-Ject Debut o il Rega Planar 1 si salga subito ad almeno 800 euro, se non di più. Che cosa mi consiglieresti di fare? Cercare nell'usato con tutti i rischi del caso? Non vorrei investire troppi soldi nel vintage, mi pare rischioso (il mio Dual lo pagai meno di 40 euro, il rischio era perciò minimo). Oppure è meglio che aspetti e accantoni un budget più alto? In questo caso su che cosa potrei orientarmi? Con un Pro-Ject Debut sentirei davvero tutta questa differenza? Grazie come sempre della disponibilità e del tempo che vorrai dedicarmi.
Cordialmente,
Marco - E-mail: signorelli.marco (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
a mio parere un Rega Planar 1 sarebbe un passo avanti rispetto al tuo giradischi attuale, perciò io lo prenderei senza pensarci su a lungo. Il tuo Dual si potrebbe rivendere per un centinaio di euro, se perfettamente funzionante. Magari tieni la testina, la Grado Prestige Blue non è affatto male, a meno che non sia molto sfruttata. In ogni caso, alla peggio, potrai sostituire lo stilo e rimetterla in pista. Il Planar 1 è dotato, di serie, della ottima Rega Carbon, ma sperimentare con la testina già in tuo possesso può essere interessante. Tieni anche conto che il Planar 1 è facilmente upgradabile con il Rega Performance Pack, un kit che costa circa 160€ e che comprende una bella testina MM Rega Bias 2, una cinghia di livello superiore e un tappetino in lana naturale.
In pratica, con il Planar 1 avresti un'ottima base di partenza, già superiore al tuo Dual attuale, e potrai fare un consistente upgrade con una spesa ridotta quando ne sentirai l'esigenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consulenza diffusori
Caro direttore avevi ragione!
Sono riuscito con poco a far aggiustare il mio Sony 337esd (
prima lettera Vol. 875). ..e avevi ragione anche sul fatto che difficilmente si sarebbe fatto rimpiazzare: infatti tra tutti quelli citati è uscito vincitore su tutti tranne che sul Rega Apollo R (versione precedente al 2017) che mostrava una grana un po' più fine e un'eleganza nel porre il messaggio sonoro che il Sony non ha.
Tuttavia ho deciso di risparmiare i miei soldi e di far tirare il vecchio Sony per qualche tempo ancora. Giacché però un upgrade l'avevo messo in cantiere, sto pensando di rivendere le mie Elac Debut B6 e prendere qualcosa di più raffinato. Considera che i generi che ascolto vanno dall'acustico all'elettronica, poco rock (se non di tipo più melodico) e un po' di classica. I diffusori piccoli vanno benissimo perché la stanza come ti avevo già detto è di piccole dimensioni. Personalmente, con un budget entro i 600 €. compresa la liquidità delle Elac, avevo individuato i famelici Norh 4.0 che tanto mi attraggono (ma solo tu che li hai sentiti puoi darmi un'idea del fatto che siano un vero upgrade delle Elac) o delle Chario Constellation Lynx. Oltre questi menzionati sono attratto dalle Sonus Faber ma non so se con 600 €. nell'usato riesco a prendere qualcosa di valido. Per il resto, come al solito, attendo altri consigli su marchi e modelli che non conosco.
In particolare, non mi dispiace neanche tornare ad un woofer un po' più piccolo. Le Elac sono generose ed essendo la stanza piccola, forse suonerebbe meglio qualcosa che sacrifichi un po' il basso più profondo al cospetto di un equilibrio maggiore. Ah, per terminare, mi piacerebbe prendere un diffusore maturo dal punto di vista della scena sonora, cosa che manca un po' in questo assetto.
Grazie, a presto!
Gabriele - E-mail: musicanellanima (at) ymail.com

LC
Caro Gabriele,
la mia opinione è che con 600€ ti sarà impossibile trovare qualcosa che suoni globalmente meglio delle tue Elac. Non capisco come tu possa definirle poco raffinate. Cos'altro hai ascoltato che ti faccia credere questo? I Norh dei quali chiedi, ad esempio, suonano complessivamente peggio. Per fare dei passi avanti significativi temo dovrai preventivare ben altre cifre. Per migliorare un po' relativamente ai parametri dei quali ti lamenti, dovrai intervenire su posizionamento e ambiente. Se il basso ti sembra eccessivo, prova ad allontanare i diffusori dalle pareti circostanti e dagli angoli. Posizionali su stand adeguati e, alla peggio, prova a chiudere, parzialmente o totalmente, lo sbocco del reflex con della gommapiuma. Per l'immagine, molto dipende dal posizionamento e dall'acustica dell'ambiente.
Infine, sono felice che il mio consiglio di “salvare” il tuo CDP Sony ES si sia rivelato efficace, non avevo molti dubbi, in effetti!
Spero di esservi stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
visto che mi trovo a scriverle, le vorrei dare feedback riguardo ad alcune lettere che le ho scritto in passato. Credo che avere riscontro possa essere gratificante, anche se su argomenti non particolarmente impegnativi (nel mio caso). Quindi procedo. Riguardo alla mia lettera "Impianto essenziale" del
vol. 853 della rubrica della posta: dopo aver capito che mio fratello avrebbe preferito un impianto di impostazione più tradizionale, gli ho regalato un amplificatore Auna CD508BT, incuriosito dalla vostra recensione in proposito, a cui ha affiancato su mio consiglio un giradischi Primary Pro-Ject USB con stadio phono integrato.
Per il lettore CD e i diffusori gli ho consigliato di aspettare. Stavo valutando di acquistare delle Indiana Line 542 (trovate anche nell'usato), che sarebbero perfette per le esigenze di spazio di mio fratello ed, inoltre, credo siano equilibrate con il livello del resto dell'impianto. Già adesso è molto soddisfatto della resa sonora e, seppur con un impianto di base, ha notato la differenza rispetto ai componenti precedenti. Ci stiamo divertendo un mondo a tirare su il suo hi-fi un pezzo per volta, ben suonante nei suoi limiti, con componenti che non costano un occhio della testa, anche grazie ai vostri consigli.
Riguardo alla mia lettera "Diffusori per T-Amp" del vol. 861 della rubrica della posta: Ho cercato i modelli che mi consigliò nel mercato dell'usato, ma ho avuto l'occasione di trovare vicino casa delle Indiana Line HC-205 (90 dB di sensibilità dichiarata) a un prezzo davvero molto basso. Sono in condizioni perfette e di sensibilità buona per essere pilotate dal T-Amp ed effettivamente l'ascolto tramite il Sonic Impact T-Amp 2 è piacevole... Mi ha colpito specialmente la ricostruzione scenica orizzontale; la trovo ben focalizzata. Ho percepito anche la profondità con alcuni brani. Giusto per completezza: la sorgente audio è un PC con Spotify e Foobar 2000 con file lossless derivati dalla mia libreria di CD, collegato al T-Amp tramite una scheda audio Behringer UMC404 (non ha un DAC propriamente "hi-fi", ma la uso per registrare e comporre musica).
Riguardo la mia lettera "L'oro del Klondike" del volume 748... Ho rivenduto l'LX-100 senza pentirmene ad un amante della componentistica hi-fi degli anni 80 da ormai 3 anni (e ho comprato l'attuale Pro-Ject Debut Carbon II).
Credo di non aver dimenticato niente :-)
Un saluto.
Paolo - E-mail: paolobarre (at) gmail.com

LC
Caro Paolo,
sono molto felice nel ricevere così tanto buon feedback sui nostri consigli! Ancor di più nel sapere che si trattava di consigli su prodotti a basso costo ma alte prestazioni. Continua a seguirci ma, soprattutto, goditi la tua musica preferita!

Suggerimento musicale della settimana

E anche questa settimana un altro lutto ferisce il mondo della musica. All'età di 49 anni muore suicida Keith Flint, frontman e cantante dei Prodigy, band piuttosto nota anche agli audiofili per via di quel devastante The fat of the land, disco test insolito e vero manifesto dell'electro-punk. Lo ricordiamo in questa versione live di “Firestarter”.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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