Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 21/11/2020 - 28/11/2020

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  1. Ampli vintage o moderno?
  2. Nuovo giradischi
  3. Un impianto semplice da “rendere presente”
  4. Accessori per migliorare l'ascolto e altoparlanti non convenzionali
  5. Upgrade fra nuovo e usato
  6. CocktailAUDIO X40 Music Server o un'alternativa più economica?
  7. Re: Jamo Classic 8 e voglia di upgrade
  8. Rinnovare o conservare?
  9. Richiesta info restauro Wharfedale Denton
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ampli vintage o moderno?
Buongiorno Sig. Cadeddu mi chiamo Giuseppe. Da tanti anni leggo le sue impressioni sonore su TNT. Le volevo fare una domanda in relazione alla recensione di
Auna AV2 CD508. Come mai è così in contrasto con il pensiero popolare, riguardo le qualità sonore? Io avevo uno Scott A416 che pilotava due AR38 ed ero felice! Ma adesso lo Scott e morto e purtroppo visto i tempi il budget per queste cose e limitato a circa 100 euri. Pensa che rimpiangerò lo Scott prendendo l'AUNA? Nell'attesa ho preso in prestito un classe D SMSL SA-50, ma siamo lontani dalla felicità che mi dava lo Scott. Pensa che dovrò aspettare di avere un budget più elevato per poter essere di nuovo felice musicalmente parlando?
Grazie per l'attenzione e per la sua competenza.
Saluti,
Giuseppe - E-mail: barbaragiuseppe (at) gmail.com

LC
Caro Giuseppe,
non ho capito bene a cosa ti riferisca quando scrivi che io sia “così in contrasto con il pensiero popolare”. Qual è il pensiero popolare? Riguardo a cosa? Al fatto che l'ampli Auna suoni bene? O che i vecchi amplificatori di una volta suonino tutti meravigliosamente bene? Ho una testa (pensante) che esprime giudizi senza condizionamenti di sorta. Ad esempio, penso che l'ampli in classe D SMSL SA-50 che hai provato suoni nettamente meglio del tuo vecchio Scott. Proprio un altro mondo. A te sembra il contrario, e va bene così. Probabilmente la tua idea di suonar bene è diametralmente opposta alla mia, ci sta. A ognuno il suo. Se piace il suono artefatto, gonfio, slabbrato, lento e melenso di molti amplificatori vintage (non tutti, per fortuna!), è normale che si possa considerare peggiore un suono preciso, pulito, ricco di dettagli, veloce e neutro come quello di un amplificatore moderno. Non sono qui per convincere nessuno delle mie idee né per farle cambiare a chicchessia. Vuoi il mio parere sull'Auna? Suonerà meglio del tuo Scott. Per 100€ è veramente difficile trovare qualcosa di altrettanto completo e ben suonante. D'altra parte, però, sono sicuro che con la stessa cifra potrai metterti in casa un altro vecchio amplificatore degli anni '70, il mercato dell'usato ne è stracolmo. Anzi, guarda, ti ho fatto un favore: ho trovato uno Scott A-416 come il tuo in vendita a Catania per 120€. Meglio di così...non puoi sbagliare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo giradischi
Gentile direttore, sono in possesso di un Thorens td 145 con testina Ortofon 2m Blue. Ho un integrato Vela e un cd Player Vela, i diffusori sono Imago Echo con hio sub praticamente a torre in quanto i due sub fanno da appoggio ai due "satelliti" echo. Voi avete recensito tutti questi componenti tranne il sub hio, ho letto. La mia domanda è semplice: mi conviene disfarmi del mio Thorens d'epoca e montare la mia Ortofon Blue su un ProJect Essential? Non voglio più tenere il Thorens ma non vorrei scendere di qualità, posso avere la stessa qualità con il ProJect primo prezzo o dovrei comperare un Rega Planar 2? (questa sarebbe la mia seconda scelta).
Grazie per la sua benevola risposta.
Alberto - E-mail: alberto.trotter (at) yahoo.it

LC
Caro Alberto,
puoi senz'altro prendere il Rega Planar 2 e montarci la tua Ortofon 2M Blue, che è senz'altro superiore alla
Rega Carbon che solitamente è montata di serie sul Planar 2. Potresti anche provare a risparmiare qualcosa e prendere un Planar 1, se il budget è limitato. Se non vuoi tenere più il Thorens fai bene a puntare su giradischi moderni, più facili da regolare e da utilizzare, pure con un braccio certamente di qualità superiore rispetto a quello del tuo Thorens attuale. Il ProJect Essential lo vedo un po' meno adatto, rispetto al Planar 2. Non ho mai fatto mistero di non essere un grande fan di quella generazione di giradischi Thorens, e non tanto per la base quanto per il braccio, il TP16, veramente odioso e inadeguato (OK, sparate pure). Il tuo giradischi potrebbe fare un salto di qualità non indifferente passando a un braccio Rega RB250/300, uno SME 3009, un Linn Basik o altri bracci analoghi. La domanda però sarebbe: hai voglia di intraprendere questo percorso non esattamente semplice né economico? Io passerei senza pensarci due volte a un giradischi moderno, seppur economico.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un impianto semplice da “rendere presente”
Caro Direttore,
il mio quesito non è certamente tra quelli più raffinati che ho avuto il piacere di leggere sulla tua rivista ma per me riveste una concreta importanza. Innanzitutto ho 45 anni e sono un profondo conoscitore ed appassionato di musica. Amo due grandi macrofamiglie: la musica classica/sacra e il rock (nelle sue numerose sfaccettature) diciamo dagli anni 80 indietro. In realtà esiste una terza famiglia: la musica che ha qualcosa da di profondo da dire, che richiede introspezione senza costringere l'ascoltatore su percorsi astrusi, cercando di essere comunicativa e coerente senza per forza piacere a tutti o voler stupire (spesso il jazz ci riesce!).
Ho un impianto semplice costituito da:

Ascolto prevalentemente musica liquida (connessione Toslink da PC via scheda audio XONAR DGX, player Foobar2000) sia da sorgenti di alta qualità (FLAC, DSD) che mp3 collezionati negli anni e streaming da Spotify Premium in alta qualità (perlomeno per quello che dicono loro). Con la musica lossy noto un notevole appiattimento della scena, una fragilità del suono sulle medie frequenze e bassi cupi (tutto questo non lo percepisco con registrazioni di elevata qualità per cui tralascio posizionamento dei diffusori, ambiente ecc).
Mi sono così deciso a scegliere un DAC. Dovendo restare in una ristretta fascia di prezzo, nel vastissimo e talvolta evanescente panorama dei DAC ho concentrato le mie disamine su Cambridge Audio (DacMagic 100) e Topping D50s. Entrambi pensati con alimentatore lineare. Vorrei conoscere la tua opinione in merito ai due DAC, alla presenza di altre alternative che non conosco e a possibili altre soluzioni cui non ho pensato, tenendo conto che per il momento non prevedo cambi importanti di elementi.
Chiudo con una curiosità: il DAC, ricevendo un segnale surround, lo trasmette come tale all'ampli o il segnale diviene stereo (cioè: se mando il segnale audio di un film al DAC, perdo il surround?).
Ti ringrazio per l'attenzione che vorrai accordarmi.
Paolo - E-mail: paolovigliani (at) gmail.com

LC
Caro Paolo,
ritengo buona l'idea di utilizzare un DAC di qualità. Il Cambridge DacMagic è una certezza, un vero classico nel settore dei DAC dal buon rapporto qualità/prezzo. Il Topping D50 non lo conosco bene, ma sto per ricevere un paio di prodotti Topping in prova, magari potrò essere più preciso tra qualche tempo. Ci sono tanti altri prodotti che potresti valutare in alternativa, ad esempio Micromega My DAC, Audiolab M-DAC Mini, M2Tech Evo Dac Two. Per quanto riguarda le alimentazioni, inizierei col non fare modifiche, e terrei gli alimentatori di serie. Magari evita, se puoi, di compromettere la qualità consentita dal nuovo DAC utilizzando file MP3 super-compressi.
Per quanto riguarda il segnale surround temo di non poterti aiutare molto, infatti non forniamo più consulenza sull'argomento da tanti anni. Mi pare ovvio che dal DAC esca un segnale analogico stereo a due canali, che non contiene informazioni aggiuntive per altri canali. Eventualmente può essere recuperato qualcosa da un decoder analogico successivo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Accessori per migliorare l'ascolto e altoparlanti non convenzionali
Buongiorno Direttore,
qualche tempo fa, complice un articolo sponsorizzato su Facebook, sono finito sul sito di
Flare Audio, un produttore britannico, che aveva carpito la mia attenzione per degli "ottimizzatori" di ascolto da orecchio (dei piccoli plug forati da inserire all'esterno del canale uditivo, quasi come degli auriocolari in-ear) che promettono di diminuire lo stress auditivo a cui siamo sottoposti tutti i giorni (traffico, chicchiericcio, rumori molesti urbani, e chi più ne ha più ne metta) incanalando in modo ottimale i suoni che entrano nel canale uditivo cancellando le freuqenze spurie, rifratte dalla parete dell'orecchio e di conseguenza anche di ottimizzare l'ascolto della musica; incidentalmente sembra permettano di aiutare chi soffre di acufeni di dimimuire il fastidio causato da questi (sono ancora in fase di "test", li ho ricevuti da poco, se noterò qualunque dei risultati promessi, le farò sapere).
Quello che però mi ha incuriosito sono i diffusori progettati da Flare Audio (https://www.flareaudio.com/pages/zero) e mi chiedevo se ne avesse mai sentito parlare, se li conoscesse e cosa ne pensa (magari ne potrà scaturire una futura recenzione...).
La ringrazio per il tempo che so già dedicherà alla lettura di questa mail, che sia d'interesse o meno.
Buona giornata,
Mauro - E-mail: mauro.barocco (at) tiscali.it

LC
Caro Mauro,
di Flare Audio avevo visto i plug auricolari, e non ho idea di come possano mantenere ciò che promettono. Magari ci terrai informati sugli sviluppi dei tuoi esperimenti. I diffusori sono altrettanto misteriosi e insoliti, difficile poter dire qualcosa di sensato senza averli ascoltati direttamente. L'idea alla base di tutto è quella di eliminare la presenza e gli effetti del cabinet, una sorta di baffle infinito ideale. Il loro sistema Vortex dovrebbe completamente eliminare sia le riflessioni interne classiche di un diffusore tradizionale, sia l'energia emessa posteriormente dalla membrana dell'altoparlante. Il problema resta sempre lo stesso, come in tutti i sistemi che si pongono l'obbiettivo di minimizzare (o sfruttare diversamente) l'emissione posteriore degli altoparlanti: l'eventuale interazione con le pareti circostanti. Non a caso i diffusori open baffle vanno accuratamente posizionati in ambiente, in maniera tale da ottenere il miglior compromesso sulle basse frequenze, evitando fastidiosi fenomeni di cancellazione.
Sentirò i nostri redattori inglesi per chiedere qualche modello in prova, da mettere sotto torchio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade fra nuovo e usato
Buongiorno Direttore, sono un frequentatore del sito TNT-Audio da ormai lungo tempo; inutile dire che apprezzo molto la vostra scelta editoriale e di questo vi faccio i miei più sentiti complimenti. Vorrei chiederle qualche consiglio su un impianto posizionato in una tavernetta rettangolare sette metri per tre; i diffusori sono sistemati sulla parete lunga. L'impianto al momento è così composto:

Vorrei ottimizzare e migliorare la configurazione sopra descritta, cercando tra nuovo e usato per limitare i costi. Parto con le idee e i tanti dubbi.
  1. Amplificazione.
    • Sostituire "pre-finale" con un integrato usato con un buon ingresso phono (cifra 150euro)
    • mantenere la stessa configurazione andando a sostituire il KamaBay, che mi dà qualche problema su un canale, con un ampli sempre in classe D migliore?
    • acquistare un integrato nuovo (come spesa ho visto che si parte intorno ai 230 euro con Yamaha per poi salire con Rotel, Nad, Cambridge Audio ecc)
  2. Sostituire i diffusori che non mi hanno mai convinto:
    • Sull'usato sotto i 150euro avrei la possibilità di avere delle Tannoy Mercury M1, delle Mission 700, delle B&W DM302.
    • Sul nuovo: Lonpoo LP42? O andare sui best buy della categoria spendendo comunque oltre i 250 euro (Elac serie Debut)?
  3. Vale la pena associare un DAC esterno al vecchio DVD? Che spesa dovrei mettere a budget per avere un miglioramento significativo?
Concludo dicendo che ascolto in modo preferenziale musica jazz.
Spero di non averle portato via troppo tempo e mi auguro ti poter leggere qualche suo gradito consiglio.
Ancora grazie, buona giornata.
Marco - E-mail: superdepo (at) hotmail.com

LC
Caro Marco,
per l'amplificatore non avrei dubbi a cercare un buon usato dotato di ingresso phono, ad esempio Rotel, NAD, Cambridge e simili. Per 150€ si trovano diversi apparecchi interessanti. Puoi senz'altro migliorare la qualità della tua sorgente digitale affiancando un DAC, anche economico, al tuo lettore DVD. Già con un centinaio di euro trovi componenti che sono in grado di farti compiere un buon salto di qualità. Potresti anche cercare un buon usato...
In alternativa, proverei a valuare la possibilità di un lettore CD nuovo, come il Cambridge Audio AX C 25 che si trova per meno di 250€. Ti costerebbe poco di più di un DAC di primo prezzo, e sarebbe una soluzione più pulita, semplice ed efficiente. Per una cifra analoga si trovano anche dei lettori CD usati di qualche anno fa (Marantz, NAD, Rotel, Cambridge etc.).
Per i diffusori proverei a cercare delle Elac Debut B5 usate, che si dovrebbero trovare per la cifra che hai deciso di spendere. Qualora volessi contenere il budget al massimo, non vedrei niente di meglio delle Lonpoo LP42. Certo è che, però, la stanza non è piccola e le Lonpoo danno il loro meglio in stanze di dimensioni contenute. Se non riuscissi a trovare le Elac, andranno bene anche le Mission 700 o le B&W DM302 che hai indicato. Eviterei le Tannoy M1, francamente.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

CocktailAUDIO X40 Music Server o un'alternativa più economica?
Carissimo Lucio, Direttore,
come vedi sotto, è da parecchio che non ti scrivo e ti confesso che lo sto facendo principalmente per un saluto ad una persona che stimo. Giusto per aggiornarti, alla fine non ho più acquistato il CocktailAUDIO X40, anche perché l'affare teutonico si è rivelato più una chimera. Mi sono così orientato su un più economico NUC (Core I3 2.40 GHz, Crucial 8 GB DDR4 2400 MT/s, SSD Interno 240 GB) che mi lascia una libertà d'azione che forse solo il pc riesce a concedere. Come software alterno Foobar2000 e AIMP perché non trovo quello definitivo e a farlo interloquire con il Rotel RA-12 ci pensa sempre la M2Tech hiFace Two.
A questo punto ne approfitto per porti un paio di domande:

Qualora servisse, le Cornwall II sono posizionate agli angoli del lato corto di una sala/soggiorno con parquet di circa 6 x 4 m, il punto di ascolto è circa al centro della stanza e prediligo principalmente Rock, Jazz e Classica.
Grazie e lunga vita a TNT-Audio!
Domenico - E-mail: domenico279 (at) yahoo.it

LC
Caro Domenico,
se ti trovi bene con il miniPC NUC non vedo motivo per cambiare o fare modifiche. Tutto è migliorabile, certo, e l'alimentazione di sicuro influisce, ma francamente mi preoccuperei di più di ciò che c'è a valle. Le Cornwall vanno benissimo ma di sicuro meritano ben altro che non l'onesto Rotel RA12 attuale. Un integrato migliore potrebbe simultaneamente far suonare meglio le Klipsch e fornire una conversione digitale migliore per la tua sorgente. Ormai il panorama degli amplificatori integrati è ricchissimo di soluzioni che includono un buon DAC interno, si tratta solo di stabilire un budget e andare ad ascoltare qualcosa. Ci vedrei bene, ad esempio, un integrato digitale come il NuPrime IDA8, il Musical Fidelity M5 si, o il Primare I15 Prisma. Sono tutti amplificatori dotati della connettività digitale che ti serve (e così ti liberi anche della pennetta M2Tech) e certamente più raffinati del tuo Rotel attuale. Alle Cornwall non servono grandi potenze, ma un suono di classe sì.
In alternativa, potresti considerare l'acquisto di un DAC di qualità superiore rispetto a quello integrato nel tuo amplificatore, cui collegare direttamente il NUC. La prima soluzione, tuttavia, mi piace di più, meno componenti ci sono in giro e meglio è. Naturalmente, tutto dipende dal tuo budget.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Jamo Classic 8 e voglia di upgrade
Salve Direttore,
scrivo per dettagliare i punti non descritti nella prima
mail. La testina che uso è un'Audiotechnica AT440 mlb, in passato ho provato della stessa marca la At95 e poi una Ortofon DJ, ma quest'ultima non mi ha convinto.
L'ambiente è un salone rettangolare, di 7mt di lunghezza x 5mt di larghezza, l'impianto è sul lato lungo su un mobile di legno massello c'è l'sl1210mkii, sotto l'ampli Denon pma 720ae e sotto ancora un lettore cd technics sl-p377a. Le casse Jamo classic 8 sono a 2,5 mt distanti tra di loro e 30 cm dalla parete posteriore, girate di qualche grado verso il punto di ascolto. Il punto di ascolto è un divano posto a 2 mt di distanza.
Il salone ha tre finestre con tende non molto spesse, 2 poltrone ai lati del divano e un grosso mobile di massello in un lato corto, più una piccola libreria dall'altro lato. Non ho tappeti perché li odio :-)
Ho solo, alle spalle del divano, alla fine del lato lungo, la rampa di scale che va al piano superiore, quindi spostata tutta a destra dal punto di ascolto. Ho sistemato così il tutto anche grazie ai consigli letti sulla vostra rivista, ma se riuscissi a migliorare un pochino l'ascolto, ne sarei felicissimo.
Il budget si aggira intorno ai 600 €, ma con il lungo andare anche qualcosina in più.
Ancora un grazie per la sua attenzione.
Distinti saluti,
Esposito - E-mail: stargate181 (at) alice.it

LC
Caro Esposito,
la testina che utilizzi è buona, se funziona bene io per ora non la sostituirei. Così come non sostituirei i dffusori, al massimo proverei ad allontanarli un po' dalla parete posteriore. Dovrebbero avere un'emissione in gamma bassa piuttosto generosa, pertanto i 30 cm di distanza potrebbero essere veramente tropppo pochi e causare un eccessivo rinforzo delle frequenze basse e medio-basse. Lettore CD e amplificatore sono senz'altro migliorabili. Potresti valutare una coppia monomarca tipo Cambridge Audio Topaz AX A 35 + Cambridge Audio AX C 25/35 oppure Rotel A-10 + Rotel CD11. La cifra necessaria è compatibile con il tuo budget (solo un po' superiore con l'accoppiata Rotel) e il salto qualitativo rispetto alla situazione attuale sarebbe sensibile, specie per il lettore CD. Anche il giradischi dovrebbe giovare del cambio di elettroniche, perché secondo me lo stadio d'ingresso phono di uno di questi due amplificatori integrati è superiore a quello che utilizzi ora.
Per quanto riguarda l'ambiente, non mi pare che tu possa fare molto, peccato per i tappeti, perché sono un vero toccasana per l'audio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rinnovare o conservare?
Gentile Professore,
da anni leggo con passione TNT-Audio, non credo di essere un audiofilo a tutto tondo quanto piuttosto seguo le riviste che hanno una linea editoriale definita ed un po' di sana base tecnico/scientifica.
"Qualche" anno fa (2006, all'epoca avevo 16 anni), grazie a TNT-Audio acquistai un T-Amp che installai con una coppia di casse Indiana Line ed un lettore CD Sony DiscMan (i portatili della Sony) in camera mia, poi sostituì il T-Amp con un Fenice che avesse anche un ingresso per la musica liquida: era l'impianto per la mia camera a cui poi sostituì il lettore CD Cambridge Audio.
Nel frattempo avevo anche riattivato e rispolverato il vecchio impianto di casa volendo ascoltare vinili e cassette che erano in casa (e poi cominciai ad acqusitare): i classici anni '80 composto da un amplificatore Pioneer SA-540, un piatto Pioneer PL-640, casse Pioneer CS575, piastra mangianastri Pioneer CA-340, a cui io aggiunsi un lettore DVD Pioneer DV-350 come sorgente CD (su consiglio del venditore, ritengo azzeccato per l'epoca: con un solo investimento avevo un lettore CD per lo stereo ed un lettore DVD in casa), a cui ho aggiunto io un Raspberry HIFIBERRY DAC+ PRO. E' il tipico impianto anni '80 con un paio di aggiornamenti. Ho sempre cercato di tenerlo "in ordine" con periodiche manutenzioni, pulizia e ripristini ove necessario. Anche come pacchetto "vintage" non mi dispiace a livello estetico.
Ora mi trovo un po' nei dubbi, l'analisi di un terzo magari mi schiarisce. Il T-Amp con le Indiana Line sono finiti nella casa al mare dove mi tengono compagnia. Nel frattempo è arrivato, complici Lei ed il CoViD, a casa l'impianto low-cost, più che altro per la voglia di riassaporare l'emozione che ebbi quando arrivarono il T-Amp e le Indiana Line:

Al momento le ho nuovamente nella camera da letto, dove però stridono con spazio, destinazione d'uso, etc. Qui un BOSE SoundLink con l'evergreen Discman o lo smartphone alla fine sono più congeniali. Nello studio, una stanza di 5 metri per 3 alta 3 ha invece ancora spazio l'impianto "storico" che però mi vede davanti a dei dubbi: Mi "ritrovo" con la possibilità di rivedere il layout di una stanza per trasformarla in "sala giochi" e quindi scatta il dubbio: lavorare sul nuovo low-cost o sul vecchio pacchetto Pioneer disponendolo in maniera più degna e facendogli fare tutte le manutenzioni del caso ed eventualmente sostituendo le casse? La nuova stanza sarà di dimensioni sempre sui 3x5 alta 3, l'idea è di "arredarla" con una bicicletta d'epoca lungo una delle pareti corte (nella stessa parete c'è anche una portafinestra), una libreria "svedese" (quelle anni '60) con libri ed oggetti vari tema automotive e similia sulla parete lunga, un mobile "svedese" in teak alto 1,3m sull'altra parete lunga su cui disporrei l'impianto, tappeto, un paio di poltre in centro stanza, nell'altra parete corta una libreria con CD e vinili. Le casse come posizionarle? Mensoline in massello al muro potrebbero essere idonee per non tenerle sul mobile con le elettroniche?
Nel caso dell'impiantino basato sul low-cost, cosa accoppiare come lettore CD e piatto? Ho letto molti dei suoi consigli nelle lettere. Come Pre avrei il TC-754 a disposizione ex T-Amp, come audio CD pensavo di ritornare su Cambridge, con il Cambridge AXC25 (che ho visto acquistabile sui 200€) e giradischi ProJect Debut III o Essential III che ho visto reperibili sui 300€ nuovi su eBay . Un altro 100€ per i cavi, piedini,etc. tnt-style battezzerei i 600€ come budget.
Con una cifra su questa linea potrei far di meglio? Nella stessa zona di prezzo del giradischi si trova anche il Thorens TD158 sempre nuovo, oppure andare su un usato? Distribuire diversamente le quote tra cd e piatto? (Cambridge AXC35 e ProJect Primary o Elemental o T1...la gamma ProJect è estremamente vasta, quasi caotica!).
Cocktail-Audio come CD è un po' sopra a ciò che vorrei (ed anche allo stile dell'ambiente), anche se l'aveva suggerito per una situazione molto simile alla mia nel
volume 845. O dovrei alzare il budget/acquistare solo uno dei due componenti? O forse il vecchio Pioneer rimesso a posto, con una nuova sorgente CD e le Lonpoo alla fine suonerebbe meglio di questi oggetti?
L'F900S ha già il Bluetooth integrato quindi potrei usarlo per riprodurre anche tutta la musica liquida tramite smartphone o un Raspberry, sia quella su NAS che da sevizi come Spotify o Amazon Music.
Sono stato prolisso, lo so...
Nicola - E-mail: nicola.giada (at) gmail.com

LC
Caro Nicola,
sarò drastico, dai via quel ciarpame vintage fintanto che trovi qualcuno disponibile a trasformare l'indifferenziato in moneta sonante. Non si tratta di materiale vintage degno di nota, non lo era neppure quando fu immesso sul mercato, figuriamoci oggi! Di conseguenza: F900S e Lonpoo come punti fissi, cercando di sistemare queste ultime in maniera dignitosa, non appollaiate sopra ad improbabili librerie o altro. Due mensoline a muro, che consentano di discostarle dalla parete almeno un palmo, dovrebbero essere sufficienti. Ovviamente, il tutto posizionato ad altezza d'orecchio di ascoltatore seduto, non a tre metri d'altezza. Ci puoi affiancare lettore CD (bene il Cambridge Audio) da collegare all'ingresso linea dell'F900S, e giradischi, magari un modello già dotato di pre fono integrato (diversi ProJect economici nascono così). Resterebbe il problema della selezione delle sorgenti, visto che l'ampli ha un solo ingresso linea. Puoi ovviare con il TC-754 già in tuo possesso, il quale potrebbe anche fungere da pre fono nel caso decidessi di acquistare un giradischi che ne è privo. Diciamo che la qualità della sezione phono del TCC è simile a quella dei pre fono integrati. Il vantaggio del pre fono integrato nel giradischi è che il segnale esce già a livello linea, quindi i cavi sono meno influenti sul risultato finale e il collegamento è più sicuro e schermato dal punto di vista delle interferenze.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Richiesta info restauro Wharfedale Denton
Buongiorno,
ho due B&W 607 appena prese pilotate con un Arcam A65 e spero che questo abbinamento sia efficace. Sono abbastanza soddisfatto, però mi piacerebbe riascoltare il suono di vecchi diffusori a sospensione pneumatica e siccome ho una certa manualità avrei puntato un paio di Denton Wharfedale a due vie. Le vorrei acquistare in buono stato a un centianio di euro, sostituire se necessario il condensatore elettrolitico del crossover, rasare, riverniciare, cambiare la tela frontale...dargli insomma un tocco di modernità, senza alun scopo di lucro.
Volevo sapere se la scelta di questi diffusori da scaffale è buona secondo lei oppure potrei cercare anche qualcos'altro.
Il budget, le dimensioni e il periodo (anni 70-80) dovrebbe essere quello.
La ringrazio per qualsiasi indicazione possa darmi.
Lorenzo - E-mail: lorenzo.verni (at) hotmail.it

[Wharfedale Denton 2 vintage]

LC
Caro Lorenzo,
la stessa Wharfedale ha realizzato delle nuove versioni di due suoi classici, i Denton e i Linton. Ci sono delle somiglianze coi progetti originali, ma naturalmente gli altoparlanti sono molto diversi. Quindi sì, la tua operazione potrebbe avere un senso! Se possibile, io preferrei restaurare delle Linton, però! Bisognerebbe poi vedere quali siano le condizioni degli altoparlanti, se ancora funzionanti o se siano da revisionare (sospensioni e bobine mobili). Ciò premesso, l'idea mi piace. Ci sono altri diffusori vintage di scuola inglese che potrebbero essere interessanti da risistemare (ad esempio i
B&W DM4 che recensii qualche tempo fa), ma non molti di questi sono in sospensione pneumatica.
Naturalmente, tutta l'operazione avrebbe un senso come gioco e come stimolo per conoscere i suoni di un tempo. Difficilmente le vecchie Denton potranno suonare meglio delle tue attuali B&W. Sia la pulizia generale, che la dinamica, la tenuta in potenza e la gamma alta saranno qualche gradino sotto. Dalla brochure originale dell'epoca che ho pubblicato qui sopra si evince facilmente che la sensibilità è bassa e la tenuta in potenza molto modesta, rispetto agli standard attuali. Questo significa che sarebbero necessari molti watt per farle suonare forte ma, per contro, non digeriscono grandi potenze, quindi la finestra d'utilizzo è molto limitata. Tuttavia, mai dire mai, potrebbe darsi che a te questo tipo di suono possa piacere più di quello delle tue B&W 607.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Direttore,
alle volte un egoismo primordiale scioccamente autoriferito ci fa credere di essere speciali, e di conseguenza degni di pubblicazione tout court o ipso facto. E così dopo aver fatto - letteralmente - i balzi di gioia per l'insperata pubblicazione negli audiofili felici post estivo (
Vol. 936) mi sono dimenticato di dirle GRAZIE!!!
Mi scusi davvero, sia appunto per questa dimenticanza, sia per il ritardo con cui ora le scrivo.
La generosità che la contraddistingue per il lavoro grandioso e prezioso che pure gratuitamente fa mi consente di sperare nel suo perdono. Il grazie (oltre a tutto quanto ci permette di leggere) va anche al suggerimento relativo al nuovo albumo "By the fire" di Thurston Moore.
L'ho trovato splendido.
Sempre grato e per quanto sopra genuflesso, La saluto cordialmente,
Paolo - E-mail: mugnoli (at) yahoo.it

LC
Caro Paolo,
non esageriamo, dai! Siamo già tutti abbastanza in ginocchio per altri motivi... :-O Sono felice semmai che ti sia piaciuto il disco di Thurston Moore, anche altri lettori mi hanno scritto per ringraziare, dicendo che, senza la segnalazione su questa Rubrica, la nuova uscita discografica sarebbe probabilmente passata inosservata. Sono più felice di questi ringraziamenti, relativi ai suggerimenti musicali, che a quelli relativi all'audio. Se posso far scoprire musica nuova (o vecchia, ma sconosciuta) a qualche lettore, la soddisfazione è massima.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ancora nuovi dischi! Appena uscito il nuovo album degli AC/DC. Il tempo ha lasciato segni indelebili sui visi di questi giovanotti australiani, ma il “tiro” è quasi quello dei tempi migliori! Da “Power up” ascoltiamo Shot in the dark.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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