Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 19/12/2020 - 26/12/2020

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  1. Lockdown bass reflex autocostruito
  2. Piacere o feticcio?
  3. Dove iniziare per un aggiornamento dell'impianto
  4. Test ampli con chip TPA3116
  5. Rumorini nell'impianto e upgrade vari
  6. Preamplificatore o DAC per finali in classe D?
  7. Collegamenti impianto
  8. TNT Convertus
  9. Problemini di udito e diffusori dal suono brillante
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Lockdown bass reflex autocostruito
Buon giorno,
Sono Pietro Pilolli, insieme ad un amico Gualtiero Tumolo abbiamo realizzato un semplice bass reflex passivo con tutti i crismi dalla progettazione a una fine realizzazione. Essendo soddisfatti del risultato abbiamo scritto un articolo impostato come tutorial di un progetto fai da te replicabile che reputiamo interessante per alcuni lettori di TNT audio come noi. In allegato l'articolo. Nel caso in cui servisse una traduzione in inglese o per qualunque altra questione rimango a disposizione.
Grazie del vostro ottimo lavoro.
Pietro - E-mail: pilolli.pietro (at) gmail.com

[Lockdown bassreflex DIY design]

LC
Cari Pietro e Gualtiero,
c'è chi durante il lockdown si è improvvisato panificatore da angolo cottura, chi cantante da balcone e chi, invece, più intelligentemente, si è dedicato alle sue passioni. Complimenti per la realizzazione e per l'
articolo (qui ho inserito il PDF) davvero ben realizzato. Lo condivido volentieri coi nostri lettori, magari anche altri potranno trovarlo interessante e facilmente realizzabile.
Grazie per averlo condiviso con noi e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Piacere o feticcio?
Caro Lucio,
Innanzitutto buona domenica e grazie per l'assaggio dell'ultimo album di Ginevra Di Marco, che ho ragionevolmente potuto ascoltare meglio dal mio Huawei che in stereo8 su megaimpianto di era paleolitica. Pensa che sto cercando da anni gli album originali di Luigi Tenco, Mina e Lucio Battisti in formato flac ma sembra impossibile, contrariamente a quelli di De André, che ho reperito a costo zero. Per la cronaca mio padre sulla sua Giulia (la 1.6 da un abbondante centinaio di cavalli di quelli belli cattivi!), tua coeva e acquistata usata nel 1968 (auto che otto anni dopo mi portò a casa in quello che fu il mio primo viaggio), aveva la radio Voxson Sonar stereo8, ma non durò a lungo: gliela rubarono con tanto di danni da scasso. Un classico dei tempi in cui “si stava meglio”...
Ho anche letto qualcosa nella posta a proposito del braccio TP16, di cui confermo la scarsa affidabilità, soprattutto per vari, frequenti quanto imprevedibili problemi con le masse e i collegamenti. Passando agli amplificatori, posso affermare per esperienza diretta che già il T-Amp di plastica aveva relegato all'era dei dinosauri la stragrande maggioranza degli ampli dei decenni precedenti, in cui il solo modo per ottenere una (macro)dinamica decente era ricorrere a finali con enorme riserva di potenza, cosa che spesso imponeva una certa complessità progettuale e costruttiva, che andava inevitabilmente a scapito della trasparenza, del dettaglio e della microdinamica. Ora, dal punto di vista tecnico, è persino assurdo pensare alla classe A.
A fronte di questa innegabile “oggettività”, il mondo dell'alta fedeltà tradizionale sembra continuare ad esserlo più verso il mezzo che il fine. E nessuno ne è escluso, almeno emotivamente, io in primis, che mi sogno ancora dell'Akai con gli indicatori a led azzurri e le Philips con i woofer dal cono "sospeso" in polistirolo. Poi torno alla realtà, faccio due conti e mi dico quanto sbattimento in meno abbia un adolescente di oggi, che può ascoltare molto meglio (in termini di attinenza all'evento musicale dal vivo) con una coppia di Lonpoo sulla scrivania e un integratino collegato alla scheda audio del PC. E nella mia stessa sala (non certo piccola) trovano posto due splendidi monovia autocostruiti su progetto Takenaka (labirinto con uscita superiore e un solo altoparlante da 8 cm) pilotati da ampli con modulo stereofonico ICEpower 50ASX2 e pre dual mono integrati, a operazionali, appositamente progettati e costruiti (fortuna di avere un padre progettista elettronico di vecchia data).
Oggi molti hanno la tendenza a lamentarsi di qualunque cosa mentre io sono convinto che si sta meglio ora che (per molti) si sta "peggio". E questo principalmente grazie a ciò che tendiamo a maledire: la concorrenza, la grande distribuzione, il commercio elettronico, la produzione su larga scala, la Cina ecc. Se tralasciassimo i feticismi, che sembrano tendenzialmente svanire nelle nuove leve, l'alta fedeltà, quella vera, è più viva che mai!
Poi esistono gli irriducibili e spero che siano tanti, dato che ho ancora dischi, componenti interessanti e oggettistica varia da vendere. Eppure qualcosa non quadra: sembra che tutto torni di moda ma nei fatti questo grande mercato non esiste e anche chi vende, se vuole vendere, è costretto ad abbassare di molto il prezzo, dopo aver pazientemente sopportato decine e decine di curiosi e perditempo.
Ciao e alla prossima puntata,
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
non so quanto questo mercato dell'HiFi sia “vivo più che mai”, come dici tu. Di sicuro, dagli anni '70 a oggi c'è stato un progressivo declino nell'interesse verso i componenti HiFi, e per due ordini di ragioni: intanto oggi è più facile ascoltare musica con qualità accettabile da dispositivi piccoli, persino portatili. Una volta esisteva solo il mangianastri mono a cassetta o il giradischi amplificato Lesa, che erano effettivamente improponibili. Il passo successivo era l'impianto a componenti separati. Nel mezzo il nulla. Oggi esiste di tutto, pertanto l'interesse per l'HiFi come la intendiamo noi è calato, nettamente. Pian piano i prodotti come i piccoli amplificatori in Classe D e i piccoli diffusori tipo Lonpoo si stanno facendo strada tra i consumatori generalisti, perché con cifre piccole e ingombri ridotti si accede a una qualità impensabile anche solo pochi anni fa.
Il secondo motivo è che oggi esistono molti più gadget elettronici coi quali trastullarsi, in primis smartphone, cuffie senza fili, altoparlanti bluetooth e, ovviamente, dispositivi come Alexa e simili. I rivoli nei quali disperdere il proprio tempo libero, le proprie attenzioni e i propri risparmi sono innumerevoli. Una volta esisteva praticamente solo l'impianto HiFi e la TV, nient'altro. Oggi i media per l'intrattenimento indoor e outdoor battono l'attrattiva di un impianto HiFi 1000 punti a zero. Facciamocene una ragione. Il successo del vinile, in effetti, risponde a questa esigenza di novità, con quel tocco di nostalgia che non guasta mai. E infatti funziona, si vende. Così, mentre non ci si pone troppi problemi nell'acquistare un telefono a 1000€, la stessa cifra sembra un'enormità per l'acquisto di un SOLO impianto HiFi. Nel futuro prevedo che i sistemi di home entertainment evolveranno sempre di più, migliorando l'integrazione con le altre periferiche e allo stesso tempo incrementando la qualità sonora. Per la stragrande maggioranza delle persone un altoparlante bluetooth a gestione vocale ha già una qualità audio più che sufficiente. Ed è già meglio, molto meglio, dei nostri mangiacassetta mono di una volta.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Dove iniziare per un aggiornamento dell'impianto
Buongiorno Lucio,
Scrivo per chiedere consigli sull'aggiornamento dell'Hi-Fi di mio fratello. Allego le foto dell'ambiente d'ascolto. Non far caso al posizionamento del giradischi, la foto è stata scattata al volo su mia richiesta durante alcuni spostamenti :-)
I componenti, a parte il giradischi, sono occultati nel mobile in basso e la posizione dei diffusori è piuttosto vincolata a quella che vedi in foto. Questo l'impianto:

Il budget a disposizione, per ora, è di circa 800 euro. Mio fratello ascolta quasi esclusivamente vinili (da sempre) e vorrebbe aggiornare il front-end analogico. Con la cifra indicata da dove inizieresti? Cambio completo del gira? O solo della testina, magari anche di costo superiore all'intero giradischi in previsione di montarla poi su un giradischi di livello superiore? Ti faccio delle domande aperte perché non sono molto ferrato in ambito analogico, prediligendo io da sempre l'ascolto di CD e liquida. Da considerare che anche l'amplificatore andrebbe poi cambiato con uno con stadio phono integrato (eviterei lo scatolotto in più del pre-phono).
Rispetto al suono attuale, si vorrebbe guadagnare qualcosa in termini di dettaglio nei medio-alti. Tendenzialmente mio fratello predilige un suono piuttosto brillante. Premetto che nel medio-lungo termine l'obiettivo è quello di aggiornare, con calma, anche il resto dell'impianto. Penso che i diffusori possano rimanere dove sono ancora per un po'; ma ogni opzione è ben accetta.
Evito i sottointesi complimenti per la costanza e la qualità dei contenuti... Non ti dico i febbrili refresh della vostra homepage ogni sabato mattina per gustarmi gli aggiornamenti ;-)
Buona giornata.
Paolo - E-mail: paolobarre (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Paolo,
intanto grazie per la richiesta, semplicemente perfetta: tutte le informazioni necessarie, belle foto già della dimensione giusta, indicazioni precise sulla situazione attuale e sui parametri che si desidera migliorare. Ma è così difficile fare come hai fatto tu? Possibile? Perdona la digressione, ma...complimenti! Per gli altri: prendete esempio.
Veniamo al desiderio di upgrade: per un impianto così, il budget destinato al solo analogico è decisamente troppo elevato, si andrebbe a sbilanciare tutto e, soprattutto, a non poter godere dei reali benefici. Quella cifra, investita nel solo giradischi o, peggio, nella sola testina, è un controsenso. Si percepirebbe solo una minima parte del salto qualitativo possibile. Io la destinerei invece su una testina migliore, per circa 200€ e su un nuovo amplificatore integrato dotato di un buon ingresso phono. Quest'ultimo potrebbe essere un Rotel A11/A12, per esempio, che dovrebbe garantire un bel passo avanti rispetto al sorprendente Auna, un suono abbastanza aperto come piace a tuo fratello e uno stadio phono di ottima qualità. La testina potrebbe essere una Sumiko Olympia, una Clearaudio Concept V2 MM012, o una Ortofon Quintet Red. Queste testine sono un passo avanti enorme rispetto alla Ortofon OM5 montata adesso e possono ben figurare anche in giradischi di ben altro livello. Fatti questi due upgrade, il resto dell'impianto può ancora stare al suo posto, in attesa di budget più consistenti per l'upgrade dei diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Test ampli con chip TPA3116
Egr. Dott. Cadeddu,
ho letto con estremo interesse la sua recensione di cui all'oggetto di un ampli
Nobsound F900S. Le sarei molto grato se potesse riscontrami al quesito che segue. Poiché avevo acquistato nel lontano 2017 uno Yeeco Hi-Fi Mini Bluetooth Amplificatore 50W + 50W DC 9-24V dotato di identico chip con alimentatore di serie 12 V/5 A (le allego una foto), ho seguito il suo suggerimento di utilizzarlo con un alimentatore più potente ed ho acquistato su Amazon un alimentatore a morsettiera da 24 V/10 A.
Ho utilizzato per i collegamenti del cavo 2x1,5 mm2 che fino ad oggi mi ha sempre soddisfatto sulle mie mini apparecchiature audio. Alla prova con il nuovo alimentatore (€ 13 che le allego) purtroppo non ho notato assolutamente niente di diverso rispetto all'utilizzo con l'alimentatore di serie. La potenza è rimasta invariata. Tra l'altro mi sono preso la briga di misurare la corrente assorbita con un multimetro ma il risultato è stato inferiore a 0,1 A?!?!? Le due coppie di casse su cui ho testato l'ampli sono:

E' possibile che l'F900S da lei testato sia così diverso da questo YEECO per cui il comportamento al cambio di alimentatore sia diverso?
Dove ho sbagliato nel caso?
Fiducioso in un suo riscontro in merito, le invio cordiali saluti,
Massimo - E-mail: massimo.savastano.50 (at) gmail.com

LC
Caro Massimo,
non hai sbagliato niente. Il tuo amplificatore credo sia in tutto e per tutto identico al Nobsound che ho recensito, e l'alimentatore da te acquistato direi che va bene. Cosa ti aspettavi esattamente? Realisticamente non utilizzi neppure una parte della potenza che il tuo ampli erogava col vecchio alimentatore! Quindi: o riesci a portarlo al limite oppure è difficile, specie in un impianto non particolarmente rivelatore, riuscire a percepire differenze. Come puoi dire che la potenza sia rimasta la stessa? L'hai misurata? Supponiamo che tu utilizzi 10, massimo 15 watt, che è la potenza tipica che si usa in ambiente domestico, condominiale, con diffusori di sensibilità media. Tutti i watt extra che ti garantisce l'alimentazione da 24 volt non li potrai mai percepire. Continuerai a usare i soliti 10/15. Si potrebbe obiettare che con l'alimentatore più generoso migliorino la dinamica e la risposta alle basse frequenze. Sì, ma bisogna vedere se questa è realmente sfruttabile dalla catena a valle, ovvero dai diffusori e dall'ambiente. Vedi, le variabili in gioco sono tante, non è facile estrapolare un comportamento solo esaminando dei valori elettrici. Mi spiace, semmai, che tu abbia speso dei soldi per un alimentatore che, alla prova dei fatti, non ti ha portato alcun beneficio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumorini nell'impianto e upgrade vari
Buongiorno Direttore,
ho bisogno di chiederle un consiglio sul mio impianto, che è formato da:

Tra una riproduzione e l'altra, quando l'impianto è in silenzio, avvicinando l'orecchio al mio amplificatore, ho notato che emette una sorta di vibrazione facendo anche un leggerissimo rumorino. Ho chiesto al negoziante da dove l'ho comprato, mi ha riferito che non è nulla di rilevante ma dipende dal fatto che non avendo un impianto elettrico nuovo è un po' di corrente di riposo, sue testuali parole, è effettivamente così?
Ne appprofitto direttore per farle un'altra domanda: avevo pensato di fare un piccolo upgrade al mio giradischi Project 1 xpression carbon con puntina Ortofon 2mblu. Volevo aggiungergli un piatto in acrilico, quindi eliminando quello con il tappetino in sughero, un clamp dedicato e anche una base smorzante tutto della Project. Forse in futuro anche il cavo dell'alimentazione elettrica, il cavo che collega il giradischi all'amplificatore l'ho gia cambiato prendendo un van den hul. La mia domanda è: ne vale veramente la pena? Quali di queste modifiche porta più benifici all'ascolto, oppure sono solo alchimie inutili?
Nel ringraziarla per la sua disponibilità e gentilezza, che ha sempre dimostrato rispondendo alla mie domande da neofita, rimango in attesa della sua cortese risposta.
Saluti.
Francesco - E-mail: FrancescoSanges (at) hotmail.com

LC
Caro Francesco,
probabilmente ti è sfuggita una serie di fortunati articoli presenti sulle nostre
FAQ, serie dedicata alle paranoie degli audiofili, come questa da te descritta di avvicinare l'orecchio a un componente acceso o a un altoparlante in funzione. Sono tutte descritte. Ti risparmio la lettura se vuoi (ma ti consiglio di leggere tutta la serie, così evitiamo in futuro di tornare su argomenti già trattati) e ti dico che è tutto dannatamente normale. Un apparecchio acceso fa rumore! Si sente rumore pure attraverso gli altoparlanti quando l'impianto è acceso e non c'è alcuna musica in riproduzione. Sono fatti della vita, dobbiamo accettarli.
Per quanto riguarda invece l'upgrade del giradischi sì, io penso che sarebbe una buona idea ma solo dopo aver montato una testina di ben altro livello rispetto alla onesta Ortofon 2M blue. Dopo verrà il piatto in acrilico e tutto il resto, a mio parere. Non solo, ma - forse - prima ancora penserei a un pre fono di qualità più elevata rispetto all'ingresso phono del tuo Cyrus One. Se è il “vecchio” Cyrus One, credimi, è migliorabile. E se fosse il nuovo, quello che è ora in commercio, secondo me un passo avanti con un pre fono di qualità, magari usato, lo percepiresti come un upgrade ben più sensibile rispetto all'utilizzo di piatto in acrilico, clamp e base smorzante.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Preamplificatore o DAC per finali in classe D?
Buongiorno Gentile Direttore.
Sono un felice fruitore di musica dopo aver scoperto la classe T grazie ad un amico e poi grazie a TNT-Audio. Ho provato e imparato. Ho adattato l'impianto all'ambiente che mi consente solo di avere cassa da scrivania (Cambridge Audio Sirocco S30). Grazie a voi ho provato lo Scythe 2100 per avere più ingressi. Onestamente ho ascoltato soluzioni migliori in altri ambienti, ma ho capito che per lo spazio e l'ascolto ravvicinato che faccio, difficilmente potrei ottenere miglioramenti significativi. Purtroppo lo sdar 2100 sì è rotto. Ho provato a metterci un ottimo Sansui a117 vintage, ma dopo la classe D non so tornare indietro. Ora ascolto con soddisfazione uno Sure con ta2024, ma mi mancano ingressi per amplificare TV, Lettore CD/DVD e PC. Con lo sdar 2100, ogni sorgente aveva un DAC dedicato (TV via toslink e CD via coassiale al DAC Fiio30k, PC via USB al DAC Sabre Audiophonic). Oggi la mia catena è (ahimè) PC -> HDMI -> TV e CD -> HDMI -> TV poi da TV -> Toslink -> DAC Fiio30k -> Sure. Uso lo switch degli ingressi della TV per selezionare le fonti. Questa soluzione è pratica e permette anche al resto della famiglia di usare l'impianto. Se voglio più qualità nell'ascolto dei CD posso usare lo switch del DAC Coassiale/Ottico per arrivare direttamente al DAC dal CD, saltando la TV. Però diventa già tutto meno pratico. Inoltre il volume non è controllabile dal telecomando della TV (niente di grave, ma a volte è comodo mettere in muto).
Ho pensato a due soluzioni, ma non sono abbastanza esperto da capire quale sia la migliore. Soluzione A: preamplificatore passivo (come quello recensito da voi TCC TC 754). Soluzione B: DAC con più ingressi (tipo Topping e30 o Smsl Sanskrit o comunque un DAC con selettore di ingressi, ma con anche l'ingresso USB per il PC e controllo del volume e telecomando). La soluzione A mi permetterebbe in futuro di aggiungere un giradischi (che ho, ma non uso), di utilizzare i DAC che già possiedo e di risparmiare qualcosa, la soluzione B mi permetterebbe di avere il telecomando e forse di perdere di meno in qualità sonora. Inoltre a breve dovremmo trasferirci in una casa più grande dove potrei avere casse a torre (ascolto parecchia classica ed ho sentito la differenza in altri impianti: le dimensioni contano! ;)
Dalle mie prove ho notato che il Sure non riesce a pilotarle e sto considerando l'acquisto di un modulo Icepower o Hypex. Questi moduli si possono collegare direttamente ad un DAC o hanno bisogno di un preamplificatore? Se funzionano bene direttamente collegati al DAC, comprerei il DAC, altrimenti il preamplificatore.
Se ha letto fin qui mi complimento per la pazienza. La ringrazio per il contributo che TNT-audio dà alla musica e per l'eventuale risposta.
Cordiali saluti.
Gianni - E-mail: gianni.balbini (at) gmail.com

LC
Caro Gianni,
faccio sempre un po' di fatica a fare lo slalom tra queste esigenze così complicate. La soluzione semplice è: prendi un amplificatore che abbia telecomando e un numero sufficiente di ingressi digitali, più magari lo stadio phono. Ora ce ne sono diversi sul mercato, fanno tutto ciò che ti serve e puoi sbarazzarti di scatole e scatoline varie. Rotel e NAD, ad esempio, hanno in catalogo amplificatori dotati di tutti gli ingressi possibili e immaginabili. In più, potrebbero risolvere i problemi di pilotaggio della tua scheda Fenice, che ovviamente fa quel che può coi pochi watt a disposizione. Già il Rotel A11 e i NAD C328/338 hanno quel che ti serve. Perché complicarsi la vita se esistono soluzioni che oggi fanno tutto? Che, poi, come ho scritto la settimana scorsa, io tutta questa necessità di collegare all'impianto tutto il collegabile che c'è in casa la capisco davvero poco. Per lo scarso utilizzo che faccio della TV (giusto un TG ogni tanto) bastano e avanzano gli altoparlanti di serie. Sono due, pure troppi ;-)
Dopo un'iniziale ubriacatura per l'Home Theater (e solo per i film) ho dismesso tutto, era un circo troppo artificiale, persino fastidioso.
Comunque, spero che il consiglio di semplificare tutto con un unico apparecchio vada a buon fine. E vendi tutto il surplus!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Collegamenti impianto
Gentile Direttore, Mi permetto di disturbare per chiedere un consiglio per me molto importante. In breve: ho un vecchio impianto JVC con ampli di potenza dichiarata 40 w e relative casse. Purtroppo non riesco a trovare una sistemazione adeguata con il risultato di suono ovattato a causa presumo del fatto che le casse sono finite in uno scaffale con sportello da aprire ogni volta che ascolto musica. Ho trovato due casse Teac da scaffale da 90w ad un prezzo ottimo e riesco a collocarsi praticamente ovunque nella parete attrezzata. Vorrei però capire se l'amplificatore che ho già sia adeguato e altrimenti cosa posso comprare per queste casse a prezzo possibilmente contenuto (non vorrei spendere più di 150 euro). Ho provato le casse con il vecchio ampli e funziona tutto bene ma devo alzare molto il volume e in un paio di casi ho riscontrato i suoni di basso e voci leggermente ovattati. Non so a dipenda da cassa o ampli.
Mi può dare un consiglio?
Grazie davvero
Alessandro - E-mail: alessandroditizio (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
siamo alle solite. Che problema c'è ad alzare molto il volume? Fintanto che l'ampli o le casse non vanno in distorsione non si rompe niente. Diverso sarebbe se il volume, anche portato al massimo, non dovesse essere sufficiente (e ne dubito!). Il fatto che il suono non ti soddisfi è presumibilmente la somma di tanti fattori: qualità dell'impianto JVC che definisci vecchio, chissà di che materiale si tratta, qualità di questi diffusori Teac che stai utilizzando, e infine posizionamento non ottimale dei diffusori su parete attrezzata. Con le pochissime e vaghe informazioni che hai fornito è impossibile essere più precisi di così. Però una cosa te la voglio consigliare: inutile cercare di cavar sangue dalle rape! Vendi questo materiale modesto, che infatti si è rivelato insoddisfacente e acquista qualcosa di sensato. Con meno di 100 euro oggi si portano a casa coppie ampli + casse dal suono impensabile anche solo fino a pochi anni fa. Mi riferisco alle accoppiate tra un amplificatore in classe D (tipo
Nobsound F900S) e casse tipo quelle intorno ai 50 euro la coppia che ho recensito qualche tempo fa. Credimi, non c'è impiantino vecchio che possa reggere il confronto con componenti come questi. E a queste cifre non ci sono più scuse per imbarcarsi in salvataggi di materiale vecchio e malsuonante. Già solo la revisione di un vecchio amplificatore costerebbe di più.
La prossima volta, magari, prova a immedesimarti in chi legge e deve cercare di capire quale sia la situazione del tuo impianto e del tuo ambiente. Non è difficile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

TNT Convertus
Gent. Prof. Cadeddu, mi sono imbattuto, tramite google, nel suo articolo e progetto del
DAC Convertus e mi ha interessato moltissimo, al punto di essere tentato di costruirmelo ma ho notato che l'articolo è un po' datato quindi la vengo a disturbare per chiederle se, ad oggi, lo ritiene ancora uno strumento valido o ha sviluppato un progetto più all'avanguardia. Anche perché, pur avendo già costruito diversi amplificatori a valvole, non ho una formazione scientifica ma più umanistica e in campo digitale a tratti mi perdo; questo progetto mi appare di semplice realizzazione e anche questo mi attira molto. In appendice le chiedo se può avere un senso dotarlo di uno stadio di uscita realizzato con una coppia di ECC83 oppure lo ritiene superfluo ai fini della qualità del suono.
La ringrazio del tempo dedicatomi.
Distinti saluti,
Riccardo - E-mail: r.demurtas (at) yahoo.com

GP
Ciao Riccardo,
Lucio mi ha girato la tua e-mail in quanto sono l'autore dell'articolo sul Convertus. Hai ragione, il Convertus rispetto a quanto c'è in giro oggi IMHO è decisamente superato: nonostante si dica che aumentando tensione e dissipazione il suono del TDA1541 migliori, secondo me si resta lontano da quanto si può fare oggi. D'altra parte, il problema attuale è che tutti i chip moderni sono SMD (montaggio superficiale): questo è uno dei motivi principali per cui ho smesso di costruire DAC, con gli SMD è richiesto un circuito stampato specifico ma quel che è peggio è che è comunque decisamente difficile saldarli. Si può tentare di usare degli adattatori a saldare, non è neache difficile trovarli, ma la soluzione nel caso specifico dei DAC è lontana dall'ideale: di norma si richiede uno stampato con un piano di massa e con alcuni componenti, soprattutto condensatori di filtraggio delle alimentazioni, montati vicinissimi al chip.
Comunque potresti invece realizzare il TNT 1541: non sfigura affatto anche a confronto con chip moderni ed i componenti base CS8412 e TDA1541 (ad inserzione) si riescono ancora a trovare, anche se ovviamente non sui canali ufficiali. La complessità, evitando di montare la scheda di decimazione indicata nell'articolo, che è abbastanza superflua e può essere tranquillamente bypassata, non è in definitiva molto diversa.
Quanto allo stadio di uscita a valvole, sempre IMHO non avrebbe alcun senso con il TDA1543, ma col 1541 ci può benissimo stare.
Due suggerimenti: monta i componenti di cui sopra su zoccolo: non sarebbe l'ideale, ma ti permette di controllare che le alimentazioni siano corrette senza arrostire qualche IC di pregio. In secondo luogo, se anche dovessi trovare un raro TDA1541 Double Crown (la qualità migliore) ti suggerirei di comperarne uno normale per lo sviluppo ed i test, e solo quando sei ben sicuro sostituirlo con il Double Crown.
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli

Problemini di udito e diffusori dal suono brillante
Ciao Lucio,
eccomi a riscriverti a distanza di un paio di settimane, perché mi sono in parte ritrovato nella risposta che hai fornito a un altro lettore e mi chiedo se sia stata influenzata dal fatto che forse avevi già letto anche la mia precedente mail. Sì, perché entrambe le lettere fanno riferimento a un certo calo dell'udito e alla volontà di compensarlo in tutto o in parte nella scelta di nuovi componenti del nostro impianto audio.
In realtà, la tua risposta attuale non si discosta molto da altre che avevi già dato in passato (ti leggo da sempre, anche se non proprio tutte le settimane) e cioè - se ho interpretato bene il tuo pensiero - che se il deficit uditivo è sempre presente, pretendere di risolverlo solo quando si ascolta l'impianto non ha molto senso ecc... E infatti la tentazione di scriverti queste semplici considerazioni mi era venuta anche allora.
Volevo scriverti che per fortuna la situazione non è sempre così drammatica ;-) come nella lettera a cui hai risposto il 5/12. Nella maggioranza dei casi il deficit uditivo è relativamente modesto, anche se evidente, e non è tale da ricorrere a soluzioni drastiche come le protesi (che sono studiate soprattutto per migliorare la percezione della voce umana tagliando tutto il resto) solo ci si accorge che gli impianti che una volta ci piacevano perché avevano una risposta molto lineare, adesso ci sembrano un pochino ovattati già a volume medio-basso.
Ma è proprio quando la situazione non è drammatica che si può fare di più. E se in commercio ci sono componenti che hanno un suono "brillante" pur rimanendo nell'ambito dell'alta fedeltà, in particolare i diffusori, che ci chiedevamo come potessero piacere a qualcuno con quegli alti "frizzantini" e un po' ruffiani, oggi semplicemente ci accorgiamo che hanno acquisito un senso anche per noi. Certo che se il nostro udito ha perso qualche dB da 8 kHz in su, questo deficit ce lo portiamo appresso nella vita di tutti i giorni, dalla tivù ai concerti live (anche se all'intensità di suono dei concerti live per non sentire le alte frequenze bisogna essere proprio sordi, senza contare l'impatto fisico della musica dal vivo) però se almeno nell'ascolto della "nostra" musica nel nostro salotto possiamo recuperare in tutto o in parte le sensazioni che provavamo in passato, solo rivedendo i componenti dell'impianto, direi che valga la pena tentare. Senza vane illusioni, ma tentare.
Scusa il tedio, questa mail si autodistruggerà entro i prossimi... 5 secondi!
Cari saluti e di nuovo tanti Auguri di Buone Feste nonostante le difficoltà che sappiamo,
Gianni - E-mail: GNovari (at) libero.it

LC
Caro Gianni,
sì, certo, se il deficit è un semplice calo alle frequenze più alte ci può stare che uno compensi con degli apparecchi o diffusori più brillanti ma, a quel punto, non sarebbe meglio un equalizzatore? Si compensa a proprio piacimento, e secondo me il risultato sarebbe migliore. Si può fare persino via software, elaborando il segnale nel dominio digitale, prima di inviarlo all'impianto. Diverso è il caso di deficit uditivi importanti, perché in tal caso - come quello riportato nella lettera cui facevi rifermento tu - il ricorso alle protesi diventa quasi inevitabile. Il nostro amico Carlo mi ha girato a proposito una prova d'ascolto, eseguita addirittura da sua maestà Michael Fremer per Analog Planet, di protesi acustiche per audiofili. La trovate
qui. Le conclusioni sono interessanti e rispecchiano un po' quel che scrivevo l'altra settimana: investite in un buon dispositivo moderno di correzione digitale dell'udito e dimenticherete i problemi legati all'età. Oggi esistono aiuti incredibilmente sofisticati e pensati anche per l'ascolto della musica, non solo del parlato. La recensione dell'ottimo Fremer è illuminante in tal senso (grazie Carlo per la segnalazione!).
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gent.mo Direttore,
ho appena finito di leggere il Suo
editoriale di Dicembre 2020 e...sto piangendo. Credo che ogni altro commento sia superfluo, l'articolo e le Sue puntuali riflessioni dicono tutto. Volevo ringraziarLa per aver scelto di portare alla nostra attenzione questa triste storia.
Spero che Lei stia bene e colgo l'occasione per augurarLe buone Festività Natalizie.
Un saluto.
Fabio - E-mail: fabio.mare (at) hotmail.it

LC
Caro Fabio,
pubblico questa tua come rappresentante di altri attestati simili che avete avuto la bontà d'animo di farmi avere, in seguito alla pubblicazione dell'ultimo editoriale sulla triste storia del signore 82enne, appassionato di musica classica, morto in carcere dove scontava una condanna per disturbo della quiete del vicino di casa (per “colpa” dell'ascolto della sua musica).
Ne ho ricevuto diversi, e l'ho interpretato come un segnale. Tanti leggono e non si fanno mai sentire, per discrezione o perché semplicemente non hanno niente da chiedere. Scrivere solo per apprezzare un testo e condividere un'emozione, anche se triste come in questo caso, è segno di grande sensibilità. Grazie a tutti quelli che direttamente tramite mail o via la nostra pagina Facebook, hanno voluto esprimere apprezzamento e rammarico al tempo stesso per questa brutta storia che ho voluto portare alla vostra attenzione.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

In pieno clima natalizio esce “All you're dreaming ”, nuovo brano di Liam Gallagher, uno dei due fratellini terribili Oasis. Perché è un brano natalizio? Per il testo e perché “All proceeds from the release will be donated to Action For Children UK” ovvero i proventi saranno destinati all'associazione Action for Children...e bravo Liam!

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM

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