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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Stufo di TNT-Audio
  2. Due lettere sulle valvole
  3. Diffusori per una stanza molto piccola
  4. Da compattone ad impianto stereo
  5. CD Player anti sirene
  6. Piccolo ampli da 400 € per un monovia
  7. Il letto dove lo metto...
  8. Suono caldo
  9. Rotel, NAD... o nessuno dei due?
  10. Set-up analogico

Stufo di TNT-Audio
Caro Lucio,
ti scrivo dopo parecchio tempo dall'ultima volta, per ringraziarti di quanto hai pubblicato negli anni e delle risposte dirette alle mie domande. Ti scrivo per salutarti perché mi accorgo che sto perdendo la curiosità della lettura di TNT-Audio. E questo per me è una bella notizia. Sono arrivato al punto che non sento più la necessità di trovare soluzione a evidenti problemi di ascolto, né di trovare conferme alla bontà dell'impianto che ho allestito.
Alla fine dei consigli, specialmente a un lettore soddisfatto, scrivi solitamente "goditi la musica". E' quello che sto facendo. Con sommo piacere. So che i miglioramenti sono sempre possibili, però preferisco intervenire quando sorge un problema o un'insoddisfazione. Adesso non è il caso.
In estrema sintesi ti dico che ogni suono che esce sembra un fiore che sboccia. E' collegato anche l'impianto video (il tutto è in salotto) e ... alla faccia dell'effetto tridimensionale: guardando "Matrix", ho visto (con le orecchie) i bossoli rimbalzare sul pavimento ... Tra chi conosco sostengo con convinzione la tesi che: "meglio due canali, ma buoni".
Grazie ancora e complimenti vivissimi.
Ci troviano su
TNT-Motori.
Marco Bonardo - E-mail: marco.bonardo#studiobonardo.191.it

LC
Caro Marco,
mi fa piacere che abbia trovato il giusto equilibrio e non perda più tempo in continui tentativi di upgrade. Godersi la Musica che viene riprodotta dal proprio impianto deve essere la meta da raggiungere. Una volta arrivati, prima che il tarlo ricominci a rodere (perchè lo farà, prima o poi), meglio investire in tanti dischi, sedersi ed aprire la propria anima alle emozioni.
Davanti a noi non più un ammasso di circuiti elettrici e cavi ma solo la Musica che prende forma e ci parla.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Due lettere sulle valvole
Ciao Giorgio,
ti scrivo poichè sono anchìo un appassionato dell'argomento (chitarrista) e mi cimento in strani esperimenti. Da quando ho letto i tuoi articoli ne sò un po' di più sull'argomento, anche se parto da conoscenze più stregonesche che tecniche.
Comunque ho uno strumento di misura (multimetro), sò tenere in mano un saldatore e soprattutto sò come fare per non farmi del male; non vado molto oltre a questo però.
Quello che volevo chiedere è in pratica questo: in genere chi, come me, sperimenta o cerca di riparare o cerca di riprodurre un progetto trovato in giro cerca anche di usare qualcosa di recuperato qua e là.
Nel mio caso, anche avendo individuato un progetto che mi interessa, mi trovo ad esempio un trasf di alimentazione adatto all'uopo ma non sono in grado di predisporre una circuitazione a valle del bridge diodi per ottenere le tensioni che mi occorrono.
Sai suggerirmi dove trovare in rete un documento esplicativo in proposito. Oppure un trsf di uscita e non sapere se è adatto a quello che vorrei fare. Tendando di riparare un altro oggetto (micro testata valvolare per chitarra) mi trovo ad affrontare un problema molto strano.
Hai voglia di darmi qualche dritta (posso ovviamente inviarti lo schema)? Mi rendo conto che lo scopo dei tuoi articoli non era certo quello di circondarti di rompi##oglioni come me e quindi non mi offendo se mi dici che non hai voglia o tempo, il fatto è che quello che si trova in rete sull'argomento o è a livelli che non posso comprendere o assolutamente terra terra. Vorrei saperne di più ma o è troppo o è troppo poco (raramente).
Ed inoltre un altro problema è che il campo è vastissimo e credo che alla maggior parte degli appassionati interessi solo un aspetto particolare il che complica non poco le cose.
Vabbè in ogni caso grazie per aver letto il tutto. Fammi sapere. Ciao. Paolo - E-mail: paolicad#tele2.it

Mi chiamo Paolo e ho letto con molto interesse tutti i suoi articoli che hanno suscitato in me molto interesse. Sono piuttosto digiuno di elettronica e vorrei rivolgerle alcune domande:

  1. la resistenza interna di una valvola varia con il variare del punto di lavoro statico?
  2. Se si mi piacerebbe molto che lei mi spiegasse come è possibile calcolarlo ad esempio per una E88CC.
Io ho i data sheet della Philips però non sono in grado di capire i grafici. Le sarei molto grato se potesse rispondermi, e la ringrazio sin da ora.
Paolo - E-mail: kd1967#libero.it

GP
Ciao Paolo & Paolo,
ho abbinato la risposta perchè ponete entrambi domande simili e piuttosto generali...
Ehm... in effetti l'argomento che vorreste affrontare è un poco vasto....diciamo che 3/4 del Radiotron Designer's Handbook (oltre 1500 pagine, se ben ricordo) potrebbero bastare per una risposta, ovviamente parziale...
Comunque è anche vero che per progettare coi tubi si fa una gran caciara, mentre le tecniche base erano pensate ed utilizzate già negli anni 20 e 30... niente calcolatori, niente calcolatrici, al massimo qualche regolo, molte costruzioni grafiche. L'ingegneria è la scienza dell'approssimazione, non dei numeri esatti... sbagliare a stimare una distorsione del 50% non è un gran problema, insomma.
Tenete comunque presente che quanto segue è vero solo in primissima approssimazione...

Lo schema grafico di base, sotto "Progettazione del SIMPRE 88SE", è quello della linea di carico (load line). In pratica, sul grafico in cui sulle x c'è la corrente anodica del tubo, sulla y la tensione anodo-catodo del tubo e sulle varie curve è indicata la tensione di griglia si va a tracciare una retta che dipende dalla tensione di alimentazione e dalla somma delle resistenze di anodo e catodo viste in continua (cioè cancellando tutti i condensatori) dal tubo.
Di norma ci si dimentica quello che succede nell'alimentatore (si considera che i condensatori d uscita o di bypass dell'alimentazione siano suficienti a mantenere sempre costante la tensione di alimentazione). La retta quindi taglierà l'asse X alla tensione di alimentazione e l'asse Y alla tensione di alimentazione divisa per la somma delle resistenze di anodo e catodo in continua.
A questo punto si deve procedere per tentativi. L'obiettivo è trovare la corrente catodica (considerata identica alla anodica) alla quale la retta taglia la curva contrassegnata dalla tensione di griglia che si ottiene nel circuito per quella corrente catodica. In pratica si prendono vari punti sulla retta, e per ciascuno si vede quale è la tensione di polarizzazione di griglia che si otterrebbe per quella corrente nel circuito.
Fra tutti i punti si sceglie quello che risulta più vicino all'intersezione fra la retta di carico e la curva contrassegnata dalla tensione di griglia uguale o più vicina a quella del punto. Questo è il punto di lavoro.
Adesso si riparte da capo con un processo simile, e si determinano le resistenze esistenti su anodo e catodo considerando tutti i condensatori come dei corti circuiti ed i trasformatori sulla base della resistenza effettivamente mostrata a livello dinamico (vedi sotto).
Con la resistenza totale si procede a creare una seconda retta preliminare esattamente con il procedimento della precedente. Risulterà di solito decisamente più pendente, spesso non ci starà nel grafico: poco male, basta scalare le due intersezioni calcolate dello stesso fattore, infatti a noi serve in realtà solo la pendenza di questa curva!!!
Una volta determinata questa pendenza si traccia per il punto di lavoro statico una seconda retta di carico (DINAMICA) che appunto passa per il punto statico e ha la pendenza appena calcolata. Questa è la retta di carico dinamica che identifica il luogo dei punti di lavoro della valvola al variare del segnale (in pratica, di solito, della tensione di griglia).
NB: questo è un approccio elementare: chi sapeva veramente usare i tubi li portava talvolta a lavorare in condzioni estreme per ottenere certi tipi di benefici: in questi casi spesso le curve disponibili non servono a nulla...

Per quanto riguarda i trasformatori, l'impedenza che corrisponde ad un condensatore è in pratica l'impedenza del carico vista dalla parte del primario. Normalmente quando si acquista un trasformatore si chiede appunto l'impedenza ad es 3.5Kohm). Il valore ideale per una determinata valvola è riportato di solito sui data sheet come "plate load resistance". Dipende dal punto di lavoro (o meglio viceversa...). La misura di un trasformatore non è banale, anzi. La resistenza presentata dal primario di un trasformatore è teoricamente pari a R1 = (N1/N2)^2 * R2 Dove N1 ed R1 sono rispettivamente il numero di spire e l'impedenza mostrata DAL primario e N2 il numero di spire e l'impedenza mostrata AL secondario (carico).
Il risultato pratico però dipende anche dal fattore di saturazione del nucleo, quindi dalla corrente continua che lo può o meno percorrere, ed altri cento parametri. Perciò capire se un trasformatore può o meno essere utilizzato in una certa applicazione non è così facile, se si intende ottenere risultati buoni.
Per le alimentazioni gli schemi sono spesso molto tipici. Un ottimo strumento per capire come funzionano le cose e progettare al meglio gli alimentatori è il PSU Designer II di Duncan Amps (http://duncanamps.com/psud2/index.html - NB: può darsi che la pagina sia cambiata, è parecchio che non visito più il sito, ma mi risulta ci sia ancora).
A questo punto, spero solo di avervi chiarito qualche punto invece di averlo reso ancora più complicato...
Giorgio Pozzoli

Diffusori per una stanza molto piccola
Caro Lucio,
Ti scrivo nella speranza di avere un tuo consiglio e/o opinione per la scelta di una coppia di diffusori per un ambiente particolare e molto piccolo.
In particolare devo sonorizzare un ambiente di circa 6 mq adibito non solo alla musica ma purtroppo destinato a camera da letto (quindi con letto, comodino e armadio). Lo spazio a disposizione è limitato e ci sono dei vincoli, in particolare: mettendo tutto nel lato più lungo disponibile mi trovo i diffusori a circa 1,30 metri max di distanza difronte a me (considerando i diffusori su piedistalli o a torre ad altezza orecchio) e non posso spostarli più di 20 cm dalle pareti circostanti; una si troverà vicino ad un angolo.
A tutto ciò devo aggiungere che mi trovo ad ascoltare ad una altezza superiore di 1,20 m con le orecchie. L' acustica è buona e tendente all'assorbente. Il resto dell'impianto è: un lettore cd Luxman con uscite a valvole dal suono piacevole e mai graffiante e un ampli Harman Kardon HK680 dalle generosi doti.
Prediligo un ascolto piacevole con i diffusori che tendano a scomparire e che proiettino la scena dietro di loro, non voglio un effetto monitor...anche perchè la stanza con poco già si riempie anche se non dà fastidio. Ho pensato come scelte, dopo aver letto la vostra recensione, a delle torri snelle e piccole come le Indiana Line 4.20 da incastrare un po' in mezzo a tutto con comunque un po' d'aria attorno. Potrei tenerle distanti fra loro fino a 1,50 m così. In alternativa pensavo ai mini 4.40.
Ho provato anche delle Linn Tukan ma non mi hanno emozionato soprattutto lato basse frequenze...sono molto avare sebbene corrette dove possono.
Cerco un diffusore piccolo piccolo dal suono più sostanzioso e che non sia troppo limitato in basso...così come appunto le Indiana sembrano essere, in più prediligo la completezza nella risposta in frequenza. I mini 4.40 mi potrebbero sembrare castranti seppur ancora più facili da inserire.
Non so cosa altro cercare in giro, hai qualche consiglio?, qualcosa da suggerire?, altri diffusori? Pensi sia buona la mia scelta?. Non ho limiti di spese ma vista la situazione schifosa forse è meglio spendere il meno possibile e sistemare tutto più o meno bene. Cosa ne dici?
Il problema poi di sistemare i diffusori comunque con i driver ad altezza delle mie orecchie: cioè 1,20m mi obbliga comunque ad utilizzare degli stand anche se bassi.
Grazie per l'attenzione.
Saluti
Francesco - E-mail: allthatshewants#lycos.it

LC
Caro Francesco,
certo che 6 mq sono davvero pochini pochini. Hai detto di aver provato le Tukan e non ti hanno convinto sui bassi...mi chiedo: le hai provate nel tuo ambiente? Si, perchè il confronto Tukan/Arbour satelliti è semplicemente improponibile e tutto a favore (ovvio, vista la differenza di classe) delle prime.
Prova a sentire le Linn Kan, le Opera Mini o le SP1, le Sonus Faber Concertino, qualche vecchio modello di ProAC Tablette, le Diapason Micra. Tieni conto che con gli spazi a disposizione, la scena sonora tridimensionale sarà una pia illusione e poco più. Se le pareti sono molto vicine, non c'è cassa al mondo che possa costruire una scena tridimensionale che si estenda alle sue spalle. Non pretendere l'impossibile dalle tue prossime casse, altrimenti non riuscirai mai a goderti il suono del tuo impianto. Il vincolo principale è l'ambiente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Da compattone ad impianto stereo
Caro Lucio,
da circa un anno mi sono avvicinato al mondo dell'HiFi quasi per caso poichè, con l'intento di acquistare un nuovo impianto, ho fatto qualche ricerca su Internet e... ecco TNT-Audio.com!
Cosa dire... I miei più sinceri complimenti per te e i tuoi collaboratori!
E così, grazie a qualche amico negli States, qualche sconto con esenzione IVA, tanta buona volontà, tempo, pazienza e i consigli di TNT, sono passato dall'acquisto di un mega-super compattone alla realizzazione di quello che solo un anno fa poteva definirsi solo un sogno per me: un impianto HiFi che mi piace esteticamente, mi soddisfa (e tanto!) musicalmente e che ho in parte realizzato io! Costo totale (la parte più bella :)): 1850 Euro!! (che sacrificio però!!!...)
L'impianto è così composto:

Cosa ne pensi? (magari sei piegato in due dal ridere...). Appena riesco a mettere da parte altri euro (questo impianto mi ha prosciugato il “fondo benessere”) vorrei cambiare le valvole anche se per il momento ascolto più che contento le cinesi in dotazione. Qui vorrei un tuo consiglio in merito, con un pensiero sempre al portafoglio... ho letto bene di Svetlana e JJ,... cosa ne dici? Altre marche? Migliorerebbero la qualità di questo impianto o non ne vale la pena?
Devo dire che l'insieme al momento mi piace molto, le buone registrazioni suonano davvero bene (per il mio orecchio s'intende - l'altra sera Pat Metheny e la sua acustica sembravano seduti proprio di fronte al mio divano, poi è venuta anche Amalia Grè...), quelle mediocri si sentono mediocri (ma mi fanno apprezzare di più quelle buone...).
Considerando che solo un anno fa avrei comprato un compattone Pioneer o simili (con tutto il dovuto rispetto...) devo dire che non posso non essere contento...e questo grazie soprattutto a TNT-Audio!
In attesa di un tuo commento ed eventuali consigli, Ti auguro buon lavoro.
Cordiali saluti.
Mimmo - E-mail: mimmomail#yahoo.it

[Impianto Mimmo]

LC
Caro Mimmo,
non conosco in dettaglio tutti i componenti del tuo impianto ma, da quel che posso capire, si tratta di un insieme ben curato e piuttosto "sinergico". Personalmente, non cambierei le valvole al tuo Jolida, semmai aspetterei tempi migliori per un suo upgrade più sostanziale. Si tratta di uno dei modelli "entry" del costruttore americano, certamente le tue Norh possono suonare ancora meglio con amplificazioni di rango superiore. Questo NON è un invito ad un upgrade ma semmai a goderti l'impianto così com'è, cominciando a mettere da parte qualche soldo per un futuro miglioramento più sostanziale.
La qualità del suono di un amplificatore a valvole non risiede solo nelle...valvole ma, semmai, in quella dei suoi trasformatori d'uscita e dei componenti passivi utilizzati. Sostituire solo le valvole in un ampli tutto sommato abbastanza "entry" (specie se fai riferimento al suo vero prezzo nel Paese d'origine) è costoso e non migliora di molto la "sostanza".
Complimenti per le realizzazioni del Flexy e degli Stubby!
Buon Ascolto!
Lucio Cadeddu

CD Player anti sirene
Caro Direttore,
da anni, sono un affezionato lettore di tnt-audio ed ho già approfittato dei vostri preziosi consigli. Con l'occasione, voglio ancora ringraziarvi per tutto quello che fate e rinnovare i complimenti a te e a tutta la redazione; il tempo passa e la vostra coerenza è granitica, così come la vostra passione ed onesta intellettuale. Ancora complimenti ­ davvero - e continuate così. Arrivo al punto.
La mia collezione di musica è su cd. Ho individuato le incisioni che, oltre che per i miei gusti considero soddisfacenti per le mie orecchie e su quelle terrò duro: non ho nessuna intenzione di cedere ­ almeno per ora - alle sirene delle case discografiche che promuovono i nuovi formati ... ma questo dei supporti e delle incisioni è un argomento a cui vorrei dedicare ­ la tua pazienza permettendo - una lettera ad hoc. Insomma, la mia idea sarebbe quella di investire un po' di soldi su un cd player che possa valorizzare il mio software “estraendo” tutto il possibile dai cd e ”difendendomi” ­ per così dire ­ dalle tentazioni delle sirene sopra citate.
Per la riproduzione, utilizzo un impianto interamente AM-Audio (amplificatore pa-40; diffusori rm4i) di cui sono abbastanza soddisfatto. Il lettore è un Teac vrds25x modificato da AM-Audio (quello della vostra recensione, con alimentazione separata). Non ho potuto provare altri cd player inseriti nella catena e volevo chiederti una dritta su quali apparecchi valga la pena di “esplorare” per poi partire con le richieste ai negozianti e le sedute di ascolto.
Ho pensato a questi cdp (da cercare se possibile usati: ci sarà pure qualche riccone che scarterà qualche buona macchina per comprarsi l'ultimo grido in fatto di sacd player...):

(non cito il costosissimo LINN cd12, che non ho del resto mai trovato nei siti che trattano l'usato ...).
Credi che qualcuno di questi apparecchi mi possa far fare dei passi in avanti significativi rispetto al Teac (tenuto conto delle modifiche AM-Audio)? Puoi consigliarmi qualche “mercato” su cui sia possibile trovarli usati? Sbaglio a credere che ora - o prossimamente - qualcuno vorrà liberarsi di macchine del genere?
Mi rendo conto di averla fatta un po' troppo lunga e me ne scuso.
Grazie per il tuo tempo.
Con i migliori saluti
Giampietro Costa - E-mail: brau#katamail.com

LC
Caro Giampietro,
fai bene a non cedere alle lusinghe del mercato. Se lo standard non dovesse affermarsi ti ritroveresti con una macchina costosa che nessuno vorrebbe riacquistare. Tra i candidati che hai citato sarei tentato di mettere al primo posto l'Accuphase DP 75V (ma anche qualche modello inferiore e/o precedente), poi il Krell e l'Audio Research. Ammetto di non conoscere l'Audio Aero.
Krell ed Audio Research si acquistano bene in USA, ma poi c'è il problema dell'alimentazione a 110V. Può essere che la modifica sia fattibile all'interno, sui secondari del trafo d'alimentazione, può darsi che non lo sia. Nel caso, dovresti usare un trasformatore esterno 110 > 220 che non ho mai ritenuto il massimo, specie per macchine costose e sensibili come questi CD player.
Gli Accuphase si acquistano bene in Germania e...nell'Estremo Oriente. Se cerchi con attenzione e sei disposto al brivido del rischio, c'è anche un sito russo che li offre a prezzi molto bassi. Parliamo di usato, naturalmente.
Tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Piccolo ampli da 400 € per un monovia
Buongiorno,
mi chiamo Luca, non sono un audiofilo, mi piace ascoltare la musica, mi sono imbattuto nel vostro sito un giorno che reduce da post trauma per caduta sugli sci e conseguente spalla lussata avevo molto tempo a disposizione (30 gg di convalescenza) e non essendo soddisfatto del mio impianto hifi cercavo un po' di informazioni varie sull'hifi in generale.
Illuminazione!! Ho cominciato a leggere, girare sul vostro sito e informarmi. Sono rimasto coinvolto, ho cominciato a leggere e a acculturarmi sull' hi-end. Devo farti i complimenti, sopratutto per la filosofia del sito (niente pubblicità ecc. ecc.), è una perla rara nel mondo d'oggi, ce ne vorrebbero molti di più anche in altri campi.
Considerando che sono una persona normale, con un stipendio da dipendente medio-alto (lavoro nell'informatica), e che non sono (o non ero) un appassionato dell'hi-end, certe cifre che girano in questo mondo mi sembrano assolutamente folli.
Visto che sono un appassionato autocostruttore (mi sono progettato disegnato e costruito librerie, armadietti, mensole ecc. ecc., e non ultimo un catamarano a vela di 4,20 metri nel box) la vostra sezione di autocostruzione mi ha attratto particolarmente, e come conseguenza mi sono costruito un paio di diffusori a torre (disegnati e progettati da me, seguendo le specifiche fostex) full-range utilizzando i fostex fe207e, comprati in America tramite internet e fatti spedire in Italia riuscendo a risparmiare (nonostante 40 euro di costo di spedizione + l'iva ecc. ecc.) rispetto al prezzo praticato in Italia.
Mi sono poi autocostruito anche i vostri cavi TNT Triple T (prendendo cavi cat5 riciclati in ufficio) e li ho saldati direttamente ai Fostex fe207e, facendo passare il cavo triple twist attraverso il mobile del diffusore.
Credo molto nel detto "Più è semplice meglio è" e mi sembra che anche nel mondo hi-end ci sia un forte corrente di questa filosofia. Comunque la storia del mio impianto (o schifezza chissà ?) è questa:
Dopo separazione dalla moglie ero senza nessun impianto per ascoltare musica e con pochissimi soldi. Un mio collega, parlando così per caso mi dice che suo fratello ha un vecchio impianto in cantina di cui vuole liberarsi, io gli dico di portarmelo, c'è un po' di tutto, due piastre di registrazione, un sintonizzatore, un cd player, un amplificatore apollon e due casse (cassette della frutta come dice un mio amico) derivanti probabilmente da un compatto. Compro tutto per 70 euro e almeno sono riuscito ad ascoltare un po' di musica.
Seguendo le vostre prove sui lettori cd mi sono comprato un bel entry level Philips CD 723, visto che quello che avevo ha cominciato ad evere problemi, e poi ho collegato le nuove casse autocostruite.
Ora io non sono un hi-end, non ho mai girato sale di ascolto hi-fi, non ho mai fatto prove di ascolto, però il suono di questi nuovi diffusori devo dire che in alcuni momenti mi entusiasma, sento le chitarre, le voci ecc. ecc. come non le avevo mai sentite. Preso ormai dal sacro furore adesso vorrei cambiare l'amplificatore, e qui volevo un tuo parere.
Considerando che con l'Apollon il mio volume di ascolto è al minimo, e che gli indicatori di potenza dell'amplificatore non vanno mai oltre 1 watt (fondo scala a 50 watt), considerando che secondo me manca oggi un po' di estensione sugli alti, considerando l'alta efficienza dei diffusori (95 db dichiarati), considerando che voglio assolutamente spendere il meno possibile, leggendo le vostre prove ho trovato interessante il nOrh SE9 a valvole, voi cosa ne pensate ? Potrebbe avere un senso come scelta oppure è assolutamente insensata ?
Scusandomi per la lunghezza della mail ti ringrazio anticipatamente per i tuoi eventuali suggerimenti.
Saluti

IIa lettera Sono passato dalla mia ex moglie e approfittando dell'inbianchinaggio dei muri in atto, mi sono preso in prestito il mio ex ampli un Proton 520, insomma per farla breve ieri sera ho fatto la prima prova di ascolto della mia vita. Sono arrivato a casa, ho staccato l'apollon e ho attaccato il proton. Risultato: una vera schifezza, si sentiva che era uno vero schifo. Insomma mi devo proprio ricredere sugli audiofili, non avrei mai creduto ch un semplice cambio di ampli potesse dare tali risultati, in questo caso negativi. Questo comunque, mi ha portato a rivalutare molto l'amplificatore Apollon, anche se non so cosa sia, ho cercato su internet ma non ho trovato niente, neanche sulla marca. Aggiungo qui qualche informazione che non ti ho dato nella mail precedente.
Le casse autocostruite sono bass reflex con buco sul davanti, e poggiano su dei bei piedini Upim da 1,50 confezione da quattro. Come genere di musica ascolto tutto, jazz, rock, blues, musica classica. Ieri sera ho ascoltato la 7 di bethoveen di Karaian a un volume un po' più alto del solito, e il risultato mi è sembrato ottimo (forse non tanto per i miei vicini), visto che da quello che ho capito la musica classica è quella che impegna di più gli impianti.
L'ambiente di ascolto è grande circa 5 X 4 metri, le casse sono posizionate almeno a 50 centimetri da ogni muro (vantaggi della separazione) e formano un triangolo di circa tre metri.
Ho intenzione di autocostruirmi i cavi di segnale, e fare un po' di Tweaking (vedi piedini upim ecc. ecc.) sul cd philips.
Mi sembra di averti detto tutto.
Ringraziandoti ancora ti saluto
Luca Gennaro - E-mail: luca.gennaro#seteci.it

LC
Caro Luca,
confesso che "Apollon" è un marchio che mi giunge assolutamente nuovo, nonostante le mie scorribande in tema HiFi anni '70 ed '80 :-)
Mi sembra molto strano sia qualcosa di dignitoso (ma magari prendo un grosso granchio), vista la "roba" con la quale era accoppiato. E mi sembra altrettanto strano che il Proton 520 (una specie di NAD 3020) possa suonare così da schifo.
Certo, i tuoi FE 207 possono reggere amplificatori (ed impianti) anche di un certo pregio...quindi perchè non provarci a migliorare ancora? Vista la sensibilità dei diffusori ed il fatto che ascolti comunque a volumi non esagerati, un ampli di bassa potenza sembrerebbe l'ideale per i tuoi scopi.
L'idea del Norh SE9 non è male, a patto che riesca a non far lievitare troppo il prezzo tra spedizione, money transfer, dogana e IVA. Cerca di informarti bene prima e di valutare con attenzione tutti gli aspetti.
In alternativa, potresti prendere un integrato a valvole usato o anche un minimalista a stato solido come l'italico
:nlf AMP 02 che abbiamo recensito qualche tempo fa, di prezzo vicino a quello del Norh SE9. Se poi volessi fare lo snob a tutti i costi, non dimenticare, nell'usato, un Nait 1 o 2, piccoli gioielli con pochi watt, tanta dinamica e buon suono. Come cifre, siamo sempre intorno (poco sopra o poco sotto) ai 400 Euro.
Buona Musica!
Lucio Cadeddu

Il letto dove lo metto...
Gent.mo Direttore,
il mio nome è Franco e questa è la prima volta che le scrivo, penso neanche l'ultima vista la sua grand'esperienza e professionalità trovata nelle sue risposte e ovviamente nella sua rivista TNT.
Volevo rubarle un attimo per chiederle un parere sul mio impianto Hi-Fi acquistato un anno fa. Esso, infatti, non mi ha soddisfatto molto per quel che riguarda il calore e la corposità del suono. L' Hi-Fi è così composto:

Il cavo segnale è di media bassa qualità ad un conduttore schermato ofc. Cavo potenza generico sezione 4 mm. Ambiente d'ascolto 4m x 4m

C'è una cosa di cui mi vergogno un po' a scrivere ed è che nel mezzo della camera stanza si trova un bel lettone 2m x 2m!!!! Non si arrabbi molto! Ma per ora non posso fare altrimenti. Nell'ipotesi che io riuscissi ad eliminare il "letto", potrei fare qualcosa per il mio Hi-Fi cercando di renderlo più caldo e corposo?
Con pazienza e risparmi potrei anche indirizzarmi su un valvolare di bassa potenza.
Ho preso in considerazione l' UNISON S2K 15W+15W classe A accoppiato con diffusori OPERA TERZA. L'amplificatore e i diffusori dovrei andare a provarli a breve, in ogni modo il mio problema primario credo che rimanga "l'enorme letto" al centro della mia camera.
Le porgo i miei più cordiali saluti sperando in un suo non troppo severo rimprovero ed aiuto!!
Franco - E-mail: orco90#tiscali.it

LC
Caro Franco (oooooh Franco!) :-)
non ti rimprovero affatto...saranno pure affaracci vostri dove mettete l'impianto stereo! L'importante è non pretendere la luna con disposizioni non esattamente ortodosse. Nel tuo caso, non credo che il problema sia il letto che poi tanto dannoso non è, anzi.
Infatti, in caso di impianto noioso da ascoltare, avresti subito pronto il giaciglio dove schiacciare un pisolino ;-)
Temo che ci possano essere due tipi di problemi, invece. Il primo, la geometria della stanza. Se è un quadrato perfetto (4x4) non è certo il massimo per l'ascolto della Musica. Poi occorrerebbe capire come è il resto dell'arredamento e come sono disposte le casse.
Altro problema potrebbe essere il (forse) poco felice abbinamento ampli-casse. Le Dynaudio sono abbastanza esigenti in termini di erogazione di corrente, non conosco l'Aeron...ma magari non si trova esattamente a suo agio. C'è anche da dire che il suono Dynaudio - spesso - non è tendente al caldo, anzi, semmai vira verso l'analitico (prova a leggere la recensione delle
Audience 42 qui su TNT-Audio).
Mi chiedo se le abbia ascoltate con attenzione prima di acquistarle.
Certamente ti sconsiglio l'acquisto di un valvolare di bassa potenza. Se con disposizione diversa e qualche intervento correttivo in ambiente (cuscini, tappeti etc.) non riuscissi a "domare" il suono del tuo impianto, forse sarebbe il caso di ripensare alle casse, scegliendo (ma ascoltando PRIMA di acquistare!) qualcosa di più caldo e morbido (es. Opera ma anche Sonus Faber o Aliante).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suono caldo
Caro direttore,
nell'attesa di trovare un lettore cd adatto al mio impianto (tra quelli da te consigliati sto cercando un Accuphase 55v), intanto mi ascolto la mia sorgente analogica e mi sembra che il suono sia un po' troppo ricco di basse frequenze nella mia stanza (mt 6x8).
Le Thiel 1.6 poggiano sulle loro punte e sono messe sopra delle basi in marmo di cm 2,5 di spessore mentre il resto dell' impianto (Classé Audio CAP 151 + LINN Sondek LP12 + Ekos + Lyra Helicon e lettore cd Micromega) poggia su un tavolino Solidsteel.
La cablatura è per il momento il solitoVdh Clearwater di potenza e Audioquest Diamond di segnale; ho cercato di chiedere in prova i cavi Straight Wire e JPS ma i primi non sono importati e l'importatore dei secondi non li presta.
A questo punto non so che pesci pigliare. Che sia utile acquistare le basi dedicate delle Thiel denominate Outrigger? E' utile un filtro di rete denominato Angstrom ?
Grazie e cordiali saluti
P.S.: La sensazione di eccessiva presenza nelle basse frequenze è presente anche con il cd e secondo me fa perdere un po' di trasparenza al suono in generale
Francesco - E-mail: francesco.p#conegliano.nettuno.it

LC
Caro Francesco,
per un lettore che si lamenta di un suono troppo freddo eccone un altro che si lamenta del contrario! Scambiatevi gli impianti! :-)
Nel tuo caso, prima di tutto comincerei a fare esperimenti di posizionamento. Le tue Thiel non sono troppo esigenti (nel senso che vanno bene anche in posizioni non proprio ortodosse) ma sono comunque abbastanza sensibili al posizionamento. Mi spiego meglio: magari il risultato che si raggiunge è già ampiamente soddisfacente anche senza troppi sforzi, ma per ottenere il massimo (e possono dare molto) occorre faticare un po'.
L'idea delle basi dedicate è tutt'altro che da scartare, anzi. Sollevarle un po' da terra potrebbe aiutare ad asciugare il basso ed a riequilibrare l'emissione.
Prima, fai dei tentativi empirici, sollevando le casse da terra con pile di mattoni, ad esempio. Prova diverse altezze e vedi come varia il risultato.
La stessa Thiel consiglia di sollevare diffusori come le 1.2 e le 1.5 tramite l'utilizzo di "dedicated stands" prodotti dalla
Sound Anchors (Florida, USA). Aprendo il link potrai vedere tutta la produzione Sound Anchors specifica per i diffusori Thiel. Le 1.6 sono più alte delle 1.2 e 1.5, ma, potendo, una prova con gli Outrigger la farei.

Altro problema potrebbe essere l'ambiente, magari troppo assorbente e/o infestato da onde stazionarie fastidiose. Potresti fare qualche tentativo con le solite trappole per i bassi, autocostruite o no.
Per quanto riguarda i cavi, cerca nell'usato. Straight Wire e JPS si trovano facilmente e magari, se dovessi trovarli nella tua città o dintorni, non è escluso che il venditore te li lasci provare prima di acquistarli. In fondo un cavo non si "consuma" per una prova :-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Rotel, NAD... o nessuno dei due?
Hallo Mr. Editor,
approfitto di tuo/suo/vostro tempo e pazzzienza (3z: ma come fai?, logicamente supponendo che l'hi fi venga dopo lavorofamigliacasaechissàchealtro, in ordine rigorosamente casuale), approfitto dunque di vostra pa3zienza a scopo risoluzione dubbio arrovellante (anche se, ammetto, il dubbio stesso non mi toglie il sonno). In breve, intendo sostituire l'anello debole della mia catenina-catenuccia sì fatta:

Condizioni al contorno. Ambiente d'ascolto un po' particolare (una stanza a forma di L, ma bisogna pur vivere...) non eccessivamente ampio, sebbene un poco dispersivo: comunque, un braccio della L ha consentito un compromesso più che ragionevole, in grado di produrre musica (Musica?), e non rumore.
Musica dunque, e varia assai: classica, jazz, pop (in rigoroso ordine d'importanza), senza tuttavia necessità di volumi da stadio. Requisito principe, pulizia del suono, senza enfasi (di toni e di portafoglio) e sottolineature varie (ecco la ragione delle Monitor Audio, da qualcuno giudicate troppo freddine). Dilettanti allo sbaraglio? Vabbè... Č vero!
Straight to the point, il già citato anellino debole (peraltro onestissimo lavoratore) ed i 6 ohms nominali delle mie Monitor Audio (non certo rischiosi, ma...) mi suggericono il famoso ritocco alla catenina di cui sopra. Eccomi dunque, dopo tanto preambolo, ad una delle classiche domande che ti fanno... upset assai: in che direzione muovere?
Le strategie di distribuzione (peraltro legittime) mi precludono una prova d'ascolto, e provo dunque a lavorare di meningi: Rotel (per ragioni evidenti)? NAD (per presunte affinità... albioniche con le mie Monitor Audio)? Da qui l'interrogazione dell'oracolo (absit iniuria verbis), dal quale mi attendo ciò che egli vorrà graziosamente pronunciarmi.
Suggeriscimi dunque, o Pizia: l'uno, l'altro, o l'altro ancora? Ma già vedo l'oracolo corrucciato...
Ho premesso che avrei approfittato... Cercherò di sdebitarmi (infinitesimamente, n/8) diffondendo vieppiù il verbo di questo sorprendente on-line magazine. Grazie dunque per la pazienza e la comprensione (e, beninteso, per il kind support)!

PS Il livello tecnico (?!) del mail potrebbe tradire la mia sostanziale immunità al virus dell'upgradite acuta autoreferente. Credo che sia così. Una volta ben ancorata, credo proprio che la catenina passerà definitivamente in produzione, senza ulteriori debottleneckings (oh, yes indeed!). TNT-Audio continuerà ad essere l'eccellente e-magazine che è, ottima lettura senza ulteriori seccature per Mr. Editor et altri.
Cordialità.
Enrico - E-mail: eagostinis#hotmail.com

LC
Caro Enrico,
la pazienza, mi dicono sin da bambino, non fa parte del mio patrimonio genetico, nonostante tutti i miei sforzi. Quindi, carissimo, sembreresti outta track :-)
In ogni caso, non mi è chiaro del tutto quale sia la cifra destinata all'insano gesto. Qualora riuscissi a destreggiarti nell'usato potresti puntare a qualcosa di buon livello che potrebbe essere un Audio Analogue Puccini SE, un Nait 5, un Densen Beat 100, azzardo anche qualche integratone AM Audio (PA 30/PA 100 et similia).
Sul nuovo potresti pensare ai NAD tipo 350/352 o 370 ma ti consiglio di azzardare la carta del second hand.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Set-up analogico
Ciao, ti disturbo per un problema che non riesco a risolvere sul mio giradischi Clearaudio con testina Dynavector 10x5; quando legge passaggi un po' impegnativi di pianoforte e (anche separatamente) chitarra va in distorsione. Con altri strumenti (sax, tromba,....), anche salendo di tono molto, questo non avviene. Tieni presente che: il piatto è "in bolla"; il braccio è orizzontale e la testina anche (inclinazione destra-sinistra); ho usato una bolla di precisione della VdH; per il posizionamento della testina ho usato una dima a due punti (simile alla vostra..... n.b.che non si trova piu!!!) ma comunque anche se si utilizza quella della clearaudio le cose non cambiano; il peso della testina è stato tarato con una bilancina Shure e provato su tutto l'intervallo consigliato dalla casa costruttrice.
Ho utilizzato inoltre un disco test per il set up della testina: nelle traccie relative alla modulazione laterale (4000Hz continui a -14dB con 400Hz a vari livelli sonori)e in particolare in quella +14dB 5cm/sec rms sebbene la testina riesca a tracciarla le distorsioni sono davvero alte.
Ti ringrazierei molto se data la tua esperienza in merito mi fornissi qualche consiglio....... dimenticavo: ho cambiato anche più volte i cavi di segnale, quelli di potenza nonchè l'ampli, rimarrebbero le casse (s.f. concertino e il pre phono dino) ....... ma non penso cambierebbe molto.
Ciao
Alessandro Bisol - E-mail: alessandro#fbisol.com

LC
Caro Alessandro,
hai eseguito tutto a regola d'arte ma non parli dell'antiskating, che potrebbe essere il vero colpevole. Quelle tracce ad alta modulazione nel disco prova servono proprio per tarare l'antiskating. Segui le istruzioni e prova diversi valori, anche molto "elevati". Tra l'altro, non sempre il valore che rende meno distorte le tracce ad alta modulazione è quello che poi fa suonare meglio il sistema. Si tratta di fare un mix tra prova d'ascolto e prova "test".
Qualora anche l'antiskating non dovesse risolvere, resterebbero in piedi le seguenti possibilità:

  1. I dischi che usi per questi test (pianoforte e chitarra) sono incisi male e distorcono comunque a prescindere dal sistema di lettura utilizzato. Succede coi CD, figuriamoci se non può succedere per un supporto più critico come il vinile!
  2. Testina e braccio non vanno d'accordo. Sul disco test dovrebbero esserci delle tracce che ti permettono di valutare ad orecchio (e ad occhio) la frequenza di risonanza dell'insieme braccio-testina. Se stai nei dintorni dei 10 Hz sei a posto, altrimenti, specie se la risonanza è molto più bassa, potresti avere problemi
  3. La testina o le articolazioni del braccio sono rovinate. Un montaggio maldestro, ad esempio, può rovinare sia l'una che le altre. Nel dubbio, fatti prestare (o acquista) una testina da "battaglia", giusto per capire un po' in che direzione cercare il colpevole.
  4. Testina e pre-fono non vanno d'accordo. La testina è assimilabile ad una MM, vista la sua tensione d'uscita piuttosto alta. Trattala come tale.
  5. La forza d'appoggio è insufficiente, prova ad aumentarla di qualche decimo di grammo OLTRE il valore consigliato. Tranquillo, non si rompe nulla (né i vinili, né lo stilo).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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