Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 19/2/2022 - 26/2/2022

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  1. Resistenze crossover PMC Twenty 5.21
  2. Illustri catafalchi
  3. Nuovo amplificatore
  4. Potenza dell'amplificatore adeguata
  5. Dinamica e PRaT
  6. Voglia di upgrade
  7. Acquisto casse per ignorante in materia
  8. Pre > ZeroZone
  9. Trattamento sala acustica Angelucci
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Resistenze crossover PMC Twenty 5.21
Buona sera Sig. Lucio, mi può dare un suo parere su un problema avuto con il crossover precisamente con le resistenze in ceramica, in quando bruciate il valore è 7w 3,9ohm, e l' altra di 7w 10 ohm, se aumento i watt e mantenendo il valore dell'ohm il suono può cambiare?
Inoltre avevo pensato se cambiarle con delle resistenze antinduttive se possibile chiederle anche di che marca, i condensatori sono della Solen non so se cambiarli anche perché ho letto e mi avete convinto l' intervista e la vostra visita.
Gennaro - E-mail: gfnigro70 (at) gmail.com

[Crossover PMC 5.21]

LC
Caro Gennaro,
che le resistenze si siano bruciate è molto, molto strano. Non si tratta infatti di un fenomeno frequente. Troppi watt in ingresso, forse? Potresti certamente sostituirle con resistenze di pari valore ma potenza più alta, ma non mi sentirei troppo tranquillo senza aver individuato la vera causa della bruciatura. Mi spiego: se le resistenze si sono bruciate evidentemente è passata troppa corrente. Il fatto che si siano bruciate, però, ha probabilmente salvato gli altoparlanti! Mettendo delle resistenze di potenza più elevata, siamo sicuri che gli altoparlanti possano dormire sonni tranquilli? Io proverei a sentire il centro assistenza PMC o direttamente la casa madre, eventualmente chiedendo loro lumi sul da farsi. Quando lo farai, ti consiglio di far controllare la mail a un'altra persona, perché scrivi in maniera assolutamente incomprensibile. Io ho corretto il testo originale in più punti, ma non sono tutti così benevoli. Siamo italiani, scriviamo in italiano, almeno la terza media dovremmo averla tutti.
Per quanto riguarda le resistenze anti-induttive il discorso è complesso e non necessariamente si tratta di una soluzione ottimale in tutte le situazioni. Di sicuro non vanno a risolvere il problema da te riscontrato. La mia sensazione è che, semplicemente, tu abbia pilotato i diffusori a un volume troppo alto, magari con un programma musicale poco dinamico (compresso). O techno o heavy metal, temo. Questo ha fatto surriscaldare le resistenze fino a bruciarle. Occhio!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Illustri catafalchi
Caro Lucio,
chi ha vissuto l'epoca d'oro dell'hifi ha oramai i capelli bianchi come me, sembrava tutto un sogno volatizzatosi nel grande stomaco del digitale, ma fortunatamente qualcosa sta cambiando, sentiamo il ruggito dell'analogico che ci sta chiamando. Ora forse ho raggiunto la pace dei sensi con le vetuste Proac Studio 1 assecondate quando serve dal Rel Storm III con la voce del sussiegoso Vincent SV238. Dopo anni di illustri catafalchi forse ho capito che in un normale saloncino di una normale casa di un dipendente pubblico esse suonano meglio.
Grazie,
Carmelo - E-mail: carmelo.miano.cm (at) gmail.com

LC
Caro Carmelo,
questa avrebbe forse dovuto essere una lettera da audiofilo felice ma ho scelto di inserirla tra le missive di consulenza perché mi offre la possibilità di rafforzare il concetto che hai espresso, e che è frutto di una maturità, forse anagrafica, certamente audiofila, ormai raggiunta. La tentazione di cercare di infilare in improbabili spazi illustri catafalchi è comprensibile, ma porta spesso a cocenti delusioni. Il motivo è sempre lo stesso: i diffusori non suonano in maniera indipendente dall'ambiente dove sono inseriti. Così, in normali sale adibite ad altri usi, e di dimensioni normali, è più facile convivere con una coppia di diffusori di dimensioni medie o medio-piccole, piuttosto che con una coppia di Cornwall (per citare l'esempio di una lettera recente) o di Klipschorn, tutti diffusori nati per il tipico salone americano, in stile campo da tennis.
Si potrà obbiettare che gli audiofili giapponesi fanno di peggio, nelle loro micro-salette! E che facciano pure, bisognerebbe capire se a parità di spesa non avrebbe funzionato molto meglio una coppia di bookshelf di lusso. Naturalmente lo stesso discorso vale per le amplificazioni. Il sogno di (quasi) ogni audiofilo è poter mettere in casa un carro armato da 50 kg (minimo) e potenza altrettanto straripante, quando poi magari si ascolta sottovoce con mezzo watt continuo e due watt di picco. Per carità, è tutto comprensibile, seppur un po'...ehm...freudiano, e non è un caso che con la maturità certe voglie vengano meno e si dia più importanza al risultato che all'aspetto. Non è diverso in altri campi della vita di tutti i giorni, persino nelle relazioni sentimentali. A 20 anni l'aspetto dell'altra persona è fondamentale, a 60 magari subentrano altre valutazioni (a meno che non siate ex-Presidenti del Consiglio). Per non parlare delle altre passioni, automobili in primis. A 20 anni si desidera la bombetta tutto pepe, scomoda e prestazionale, via via che passa il tempo si apprezzano altre doti. Esistono eccezioni, certo, ma generalmente va così.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Nuovo amplificatore
Caro Direttore,
Il mio impianto è un Raspberry Pi con un DAC Hifiberry, la cui uscita stereo RCA entra in un amplificatore integrato NAD 310, con casse KEF IQ50 (8 Ohm, 15 - 130 W). Ascolto i file FLAC estratti dai miei CD; un po' di tutto: rock, jazz, classica. Purtroppo l'amplificatore si è guastato (un canale non funziona più), per cui devo sostituirlo. Mi darebbe cortesemente qualche consiglio?

  1. Gamma: vorrei spendere l'equivalente o meno di quello che spesi per il NAD 310 (circa 200 EUR), purché non sia peggiore di esso.
  2. Dimensioni: vorrei inoltre qualcosa di più piccolo, cioè non col vecchio formato rack 43.5 cm.
  3. Potenza: ascolto la musica in un salotto di 50 metri quadrati alto 2.5, in un appartamento, con vicini. Il NAD 310 è già molto potente (potenziometro regolato non oltre ore 9, oltre comincia a essere forte).
  4. Funzionalità di base: come detto, non ho più un lettore CD, né sintonizzatore radio, né vinile. Quindi mi occorre un ingresso stereo RCA e un potenziometro del volume. Niente fruscio, né permanente, né muovendo il potenziometro.
  5. Optional: se poi ci fossero il Bluetooth, il telecomando, e la possibilità di collegarlo alla televisione, e se consumasse poco e potessi lasciarlo sempre acceso o in stand-by, ancora meglio.
Ad oggi il mio primo orientamento (basato unicamente su quello che leggo, da profano, su Internet) sarebbe di tentare il NAD D3020 (anche se costa di più), oppure uno dei tanti amplificatori cinesi in classe D (SMSL, Fosi, FX-Audio, Audiophonics, Topping, Tinysine, Loxjie). Sceglierei il primo se ci fosse una differenza di qualità rispetto ai secondi. Non sceglierei i secondi, se dopo l'acquisto percepissi una diminuzione della qualità tale da farmi rimpiangere la scelta (detto altrimenti: quanto valgono questi amplificatori di marche non conosciute? Hanno raggiunto i livelli qualitativi delle marche conosciute?).
Cordiali saluti e grazie in anticipo.
Filippo - E-mail: morobox (at) gmail.com

LC
Caro Filippo,
il NAD D3020 purtroppo costa più del doppio del budget che hai preventivato e anche nell'usato non è che si riesca a fare molto, visto che più o meno viaggia intorno ai 350€, quando si trova. La soluzione per le tue esigenze la trovi in casa Topping, in particolare il modello che abbiamo recensito qualche tempo fa, l'
MX-3. Potenza più che sufficiente (35 watt per canale), un DAC interno, ingressi digitali coassiale/ottico/USB e Bluetooth (con tecnologia NFC), uscita cuffia, uscita subwoofer, un display, un telecomando completo e i controlli di tono! Suona pure molto bene e costa appena 140€. Rispetto agli integratini da te citati ha il vantaggio di essere più versatile e di giovare di una rete di distribuzione ufficiale italiana, il che significa tanta sicurezza in più in caso di problemi. Ah, e naturalmente è piccolo come piace a te, appena 17 x 12 x 3.7 cm. Tra l'altro, a mio parere, non suona affatto peggio del tuo NAD 310, anzi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Potenza dell'amplificatore adeguata
Egregio Direttore,
prendo spunto dalla risposta della precedente settimana sulla "Potenza realmente necessaria". Anche grazie ai suoi consigli pensavo di essere giunto ad un punto di arrivo più che soddisfacente con il mio impianto, composto da:

Domanda: è fondata l'osservazione che mi è stata fatta sulla potenza del McIntosh non adeguata ai diffusori?
Effettivamente i bassi non sono profondi come ci si potrebbe aspettare ma sembrano quasi faticare ad uscire.
Nel caso dovessi rinunciare (a malincuore, per l'estetica) al McIntosh 5200 ed approdare ad amplificatori molto più costosi (McIntosh MA7200 - Accuphase E- 380 o E-480 - Luxman 509, ecc.) o più abbordabili (Musical Fidelity Nuvista 600 - Rotel Michi X3) che sembrano - non avendoli provati - di livello adeguato, quale sarebbe il miglior acquisto in base anche al rapporto qualità-prezzo? (per capirsi: McIntosh e Sonus Faber comprati con forte sconto in quanto prodotti in eliminazione dal catalogo, quindi sarei propenso anche ad un buon usato).
Ambiente di ascolto di circa 25 mq. dedicato alla sola musica; generi preferiti: jazz, rock, blues, sinfonica; anche a causa degli acufeni, oltre che dei condòmini, volume di ascolto mai superiore al 50% del potenziometro.
Ringrazio in anticipo ed invio cordiali saluti.
Franco - E-mail: francofiadone (at) gmail.com

LC
Caro Franco,
se ascolti a volumi condominiali e, in più, hai anche problemi di acufeni, credo proprio che i 100 watt per canale del tuo McIntosh siano più che sovrabbondanti. Chi ti dice che hai bisogno di più watt o vende amplificatori o è ancora convinto che le dimensioni siano tutto ;-)
Eppure credevo di averlo scritto chiaro nella lettera cui fai riferimento. Volete a tutti i costi che vi dica di andare ad acquistare un amplificatore da 500 watt per canale?
I bassi non li senti per motivi diversi e non certo per la potenza insufficiente: a basso volume le orecchie li tagliano via, letteralmente, non ci sono santi né watt che tengano. Guardetevi le curve di Fletcher-Munson una buona volta!!! Secondo motivo...l'ambiente, tanto per cambiare. Non si capisce come sia arredato il tuo, ma se è vuoto - e spesso gli ambienti dedicati al solo impianto sono vuoti - non c'è alcuna speranza che le basse frequenze possano essere percepite in maniera decente. A basso volume non si sentono e ad alto volume è tutto un rimbombo confuso. Tutto ciò premesso, perché non provare? Magari trovi un altro amplificatore che riesce a pilotare meglio i tuoi diffusori. Lascerei perdere McIntosh, Luxman e Accuphase e punterei su altro, sia i Musical Fidelity che hai citato, sia un bel Naim Supernait. Se i bassi non venissero fuori neppure così avresti la conferma che il problema è altrove (ed è altrove, son sicuro!).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dinamica e PRaT
Gentile professor Cadeddu,
leggo TNT-Audio da una decina di anni ed i vostri sapienti consigli mi hanno sempre aiutato a meglio orientare le mie scelte. Con il tempo (e l'età) ho capito che il mio interesse nell'ascolto è decisamente virato verso dinamica e PRAT. Quella -roba- che fa battere il piede e tiene incollato ad ascoltare fregandosene, nel mio caso, del dettaglio, della scena stereofonica, etc.
Avendo a disposizione un impianto generico, equilibrato e costituito da DAC, Ampli integrato e Casse per mettere l'accento su PRAT e DINAMICA, lei su quale elemento punterebbe tutto? Quale componenete è secondo lei generalmente maggiormente responsabile del -groove-? Mi piacerebbe avere una risposta basata sulla sua esperienza di modo che eventualmente io poi possa valutare un impianto nuovo attorno a quel componente.
Le porgo distinti saluti e la ringrazio moltissimo del tempo che dedica a rispondere alle nostre richieste per quanto banali siano.
Grazie 1000,
Giorgio - E-mail: gsoleri (at) gmail.com

LC
Caro Giorgio,
non c'è un singolo componente in grado di compiere la magia o che sia responsabile di un particolare aspetto della riproduzione. Tralasciando le sorgenti, che forse influiscono un po' meno, certamente amplificazione e diffusori devono essere in grado i primi di fornire i picchi di corrente necessari per seguire bene i corretti tempi musicali mentre i secondi devono avere membrane abbastanza reattive da non perdersi per strada ciò che l'amplificazione fornisce loro. È opinione comune che alcuni marchi abbiano fatto di queste caratteristiche (a scapito di altre) i loro punti di forza. Banalmente Naim, nelle amplificazioni, ad esempio. Io comincerei proprio con un integrato Nait, non importa quale modello, tutti, dal primo, il mitico Nait 1, fino agli ultimi, hanno fatto della corretta scansione dei tempi musicali una fede. Per i diffusori il discorso è più complesso ma, tralasciando soluzioni particolari (largabanda, caricati a tromba e non) e ad alta sensibilità (tipo Klipsch), in generale gli altoparlanti dinamici sono più groovy dei planari, ad esempio, pur con tutti i distinguo del caso. Tuttavia, esistono altoparlanti dinamici che puntano verso l'ottimizzazione di altri parametri (es. Larsen). Talvolta anche diffusori dello stesso marchio hanno impostazioni diverse. Per fare un esempio concreto, il suono coinvolgente e godibile a lungo termine delle Duevel Planets sembra abbastanza lontano dagli sprint mozzafiato delle sorellone BellaLuna. Insomma, è impossibile dare un consiglio che valga sempre. La prima cosa da fare è fissare un budget a disposizione e, magari, cominciare ad ascoltare qualcosa in giro, ove possibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Voglia di upgrade
Buongiorno Lucio,
un consiglio. Vorrei migliorare il mio impianto, cambiando diffusori, ma mi chiedo se data la fonte, Spotify, e le altre componenti ne valeva la pena. L'ambiente è un ampio salone 10 x 4, con una prima parte sopraelevata di circa un metro, in fondo a cui c'è l'impianto, una specie di palco insomma. L'impianto è costituito da NAD 352, DAC Magic Cambridge Audio, diffusori KLIPSCH F3 Sinergy, PC e Spotify ad alta qualità streaming. L'impianto mi piace come suona complessivamente, ha un buon effetto live a volume medio, si perde un po' a volumi bassi, ed il suono potrebbe essere più dettagliato, ma va bene nel complesso. Vivendo isolato non ho problemi di volume. Ora pensavo di fare un upgrade dopo 10 anni. Il suono live delle Klipsch mi piace, e mi chiedevo se salendo sulla scala dei diffusori floorstanding Klipsch, magari fino alle RF7 avrei avuto un netto miglioramento, o se data la fonte Spotify sarebbero soldi buttati. Oppure se le RF7 dato gli altri pezzi dell'impianto sarebbe sprecate. In alternativa altri prodotti Klipsch? Non potendo provare altri diffusori prima dell'acquisto preferisco rimanere in casa Klipsch, cambiare marca mi sembra un salto nel buio. Ascolto di tutto, ma poca classica, molta elettronica, indie etc.
Grazie,
Daniele - E-mail: 008dm008 (at) gmail.com

LC
Caro Daniele,
se ti piace l'impostazione sonora del celebre marchio americano, vai pure senza paura di sbagliare su modelli superiori, anche le RF7 andranno benissimo e sarebbero un salto di qualità enorme rispetto alle tue F3. L'ambiente è grande, ma la sensibilità altissima delle Klipsch abbinata all'ottima potenza del tuo NAD sapranno far fronte a qualunque richiesta energetica. Chissà, magari migliorerà pure l'ascolto a basso volume, visto che gli altoparlanti sono di qualità superiore, più precisi, dettagliati e trasparenti...e con più bassi :-)
Per quanto riguarda le sorgenti sì, sarebbe meglio utilizzare file non compressi ove possibile. Esistono servizi di streaming che offrono questa possibilità. Purtroppo il preannunciato servizio HiFi di Spotify resta ancora nel mondo delle idee, rimandato a data ancora da destinarsi. Potresti passare a Tidal o altri servizi analoghi. Sul PC, invece, basta usare file flac senza perdita.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Acquisto casse per ignorante in materia
Buon pomeriggio, sono Vincenzo.
Premetto la mia assoluta ignoranza in ambiente audiofilo. Sono iscritto come appassionato in un forum di informatica e avevo chiesto un consiglio per sostituire le “normali” casse da pc (delle Logitech Z313) con qualcosa di più professionale ma al contempo piccolo dato la dimensione ristretta della mia scrivania (non appoggiata a muro, ma a centro stanza) con una somma entro i 100€. Mi hanno consigliato le
Lonpoo LP42X e di leggere la sua recensione.
Devo dire che pur capendo poco se non nulla della parte tecnica, ha saputo spiegare molto bene e in maniera semplice la qualità di questo prodotto tanto da averlo appena ordinato e ansioso di provarle. Ho letto un altro paio dei suoi articoli e devo farle i complimenti non solo per la competenza ma anche per la semplicità e chiarezza con cui enuncia argomenti che riguardano un campo estremamente vasto di prodotti.
Saluti e buon lavoro,
Vincenzo - E-mail: vincenzo.russo.1981 (at) LIVE.IT

LC
Caro Vincenzo,
credo abbia fatto un'ottima scelta. Le LP42X sono un altro mondo rispetto alle Logitech da te utilizzate ora, sentirai che differenza! Falle rodare per una trentina di ore e capirai perché ne ho parlato in termini entusiastici. L'ideale sarebbe affiancare al PC un buon DAC USB se non ne usassi già uno. L'appetito vien mangiando, secondo me con queste casse ti verrà voglia di migliorare ancora il tuo sistema di desktop audio...
Fammi sapere quali saranno le tue impressioni sulle piccole LP42X!
Grazie infine per i complimenti, sempre graditi. Spiegare cose complicate è la mia vera professione, probabilmente questo si riflette anche in campo audio. Eppure, nonostante ciò, qualche volta mi stupisco del come alcuni appassionati non capiscano ancora alcuni concetti base, ripetuti fino alla nausea centinaia di volte. Ad esempio, la lettera immediatamente seguente ne è un chiaro esempio.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Pre > ZeroZone
Buongiorno Lucio,
dalla Lettera di sabato 5 febbraio: D.: "Se prendo gli ZeroZone, quale preamplificatore dignitoso potrei abbinarci senza svenarmi?"
R.: "Per quanto riguarda gli ZeroZone, posso solo dirti di prendere solo quelli da me recensiti"
Ma come, lancia il sasso e poi?......scherzo... :o)
Però, insomma: per gli ZeroZone, quale preamplificatore abbinarci? Io li ho presi...una bomba! ma non so più come muovermi...provati tre preamplificatori da 120/150 € ma il suono non rimane come da connessione diretta sorgente > ZeroZone
(connessione diretta da lettore con regolatore volume uscita).
Grazie,
Mauro - E-mail: pontesp (at) libero.it

LC
Caro Mauro,
hai mal interpretato la mia risposta, o forse io mi sono spiegato male. Quando scrivo “prendi solo quelli da me recensiti” non mi riferisco ai pre, ma agli ZeroZone. Forse hai letto la risposta ma non l'hai collegata alla domanda. Ci sono in circolazione altri finali con gli stessi chip, ma io non li ho provati. Magari vanno pure meglio di quelli da me recensiti, ma non posso certo consigliarli senza averli provati. Per quanto riguarda il pre da abbinare, avevo chiesto esplicitamente di non chiedere più! :-)
Diciamo che qualche indicazione generale l'ho data (ad es. un pre passivo, meglio se a trasformatori) perché il problema non è di semplice soluzione. Stante la qualità molto elevata degli ZeroZone, un pre di prezzo compatibile a quello, bassissimo, dei finali, ne compromette inevitabilmente il risultato finale. In altre parole, per sentirli come si deve, serve un pre di altissimo livello. Poiché questo sarebbe un controsenso economico, sto lavorando a delle prove di pre economici che possano non sfigurare troppo a confronto con la qualità sopraffina dei finali. Non è facile. I primi tentativi sono stati fallimentari o quasi. Certo, ci si può accontentare, ma sarebbe un compromesso pesante.
Per ora, la soluzione più trasparente è quella di un buon pre passivo. Nel frattempo che riesco a trovare un buon compromesso, statevene buoni, anche perché gli ZeroZone sono ormai spariti da tutti gli store che li avevano a disposizione (pare per carenza di chip e per eccesso di richieste).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Trattamento sala acustica Angelucci
Buongiorno,
La seguo regolarmente e sempre con interesse. La cosa che apprezzo di più, oltre alla evidente competenza, è la grande trasparenza intellettuale. Proprio per questo motivo le segnalo che in un filmato sulla pagina Facebook del negozio, un giornalista (Marco Fontana) afferma che l'ambiente è molto importante e per questo motivo la sala è stata sottoposta ad un trattamento particolare. Quindi potrebbe essere che l'impressione visiva sia fuorviante. In realtà la questione ambiente, in senso lato, credo sia determinante ed al di là della bontà del trattamento ascoltare in una stanza come quella in foto mi inquieterebbe un poco. Spero in uno sviluppo dell'argomento che metta insieme esigenze tecniche e gradevolezza dell'ambiente...
Ancora congratulazioni e grazie per il tempo che dedica a questo sito.
Marco - E-mail: lorenzixxmarco (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
grazie per l'utilissima precisazione. Certo, se il trattamento acustico c'è e non si vede, tanto meglio! Le sale dei negozi, però, non sono pensate per essere repliche di ambienti domestici possibili. Ascoltare dentro a un parallelepipedo vuoto, ancorché trattato e ben suonante, credo che mal predisponga alla voglia di trascorrere molte ore in compagnia del proprio impianto. Si tratta sempre di trovare il giusto compromesso, tra una sala che sia accogliente anche visivamente e una che faccia esprimere al meglio il proprio impianto. Esistono dei trattamenti acustici da applicare alle pareti che sono anche belli da vedere (spesso sono quadri dall'apparenza normalissima) così come dei buoni tappeti. Il trattamento acustico efficace che sia anche bello da vedere è una coperta corta, e ci si arriva dopo lunghi ed estenuanti tentativi. Aiuta molto disporre di una stanza dove effettivamente si può fare ciò che si vuole in termini di arredo. O, in alternativa, essere single ;-)
Grazie per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Egregio direttore buon giorno,
la presente per ringraziarti della tua grande
risposta relativa all'oggetto e per informarti di com'è andata a finire. Premetto che la ragione per cui volevo provare una Dynavector DV20L da 0,3 mv è perché la dv 20 H mi stava lasciando (cantilever storto e raddrizzato in casa). Seguendo quindi i tuoi consigli e dopo aver fatto alcune prove, ho approfittato dell'offerta Dynavector “servizio di permuta” ed ho acquistato con un buon sconto da Sound and usic il modello xx2 mk2 (0,28 mv-6 ohms) sempre della Dynavector che voi avete anche recensito. Attualmente è in fase di rodaggio (già fatto circa 30 ore). Il settaggio del prefono è 60 dB (max) con 275 ohms di carico. Il sistema funziona senza problemi e la testina suona molto bene.
Grazie ancora e cordiali saluti.
Carlo - E-mail: carlo.scotta (at) fastwebnet.it

LC
Caro Carlo,
felice di sapere che il consiglio sia andato a buon fine! La XX2 è un'eccellente testina, continuerà a stupirti, vedrai! Coi suoi 0.28 mV di uscita crea certamente meno problemi di quanti ne avrebbe creati quella a bassissima uscita che stavi pensando di acquistare. Goditi la musica adesso!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Dopo dieci anni un altro album solista per Eddie Vedder (Pearl Jam) che per l'occasione si circonda di collaborazioni d'eccezione come Stevie Wonder, Ringo Starr e l'ubiquo Elton John. L'album si intitola Earthling e questa bellissima “Invincible” apre le danze.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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