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I volumi della posta precedente

  1. Re: impianto rotto?
  2. Tweaking diffusori
  3. Punte che ballano
  4. Re: Primo impianto con 1700 Euro
  5. Re: Lettore CD da 400 €
  6. Riflessioni in materia di hi-fi
  7. Quale innovazione?
  8. Impianto acquistato
  9. S....ssssibilanti
  10. Il soundstage

Re: impianto rotto?
Innanzitutto grazie della cortese risposta della settimana scorsa (Lettere
Vol. 317). Ti rispondo prima alle cose che hai detto poi aggiungo altre cose che possono essere rilevanti. Prima ancora un breve riassunto della questione per chi legge. Allora il problema riguarda un' impianto nuovo di mio fratello che suona male:

Il suono è ovattato, privo di intensità (e realismo per esempio il piano), è quasi del tutto privo di alti e ha pochissimi bassi (problemi solo leggermente meno evidenti al volume massimo). Ad esempio non si sente direi affatto Glenn Gould che canticchia nell' incisione del 81 delle Variazioni Goldberg, neanche al volume massimo, che col mio impianto molto inferiore e più economico è un tormento (e con altri impianti anche peggiori, tutti quelli che ho sentito). Cosa che hanno verificato tutti quelli che hanno sentito l' impianto tranne il rivenditore, che però è disposto a cambiarglielo...

Allora mi chiedevi giustamente come si fa a comprare un impianto da seimila euro se non convince. Il fatto è che mio fratello non si intende affatto di musica e non se ne interessa (tranne innamoramenti sporadici che vorrei incoraggiare), e è pure stonato. Dovevo andarglielo a provare io prima di comprarlo (più di tre ore di macchina) ma non ho mai potuto e alla fine stanco di rimandare si è fidato del rivenditore... Anche le prove che dici di fare con i componenti del mio impianto vivendo in città diverse non si possono fare, ma stiamo facendo qualcosa di analogo.
Quello che ti vorrei chiedere e se è possibile che si siano rovinate le casse col sistema biwiring sentendole (ovviamente per poco) con un cavo solo (in monowiring) ma togliendo i collegamenti posticci tra i morsetti superiori e quelli inferiori (ha fatto questo, ma i collegamenti erano proprio fatti male e era quasi impossibile collegare i cavi alle casse senza toglierli).
Nel caso invece che l' impianto non sia rotto, e a quanto pare, a quanto mi dici non solo tu, se non è rotto non è un impianto notoriamente da evitare, allora mi vengono in mente molte domande da fare sul mito del suono morbido a tutti i costi.
Se tutti gli strumenti suonano più realistici col suono cosiddetto "metallico" (o "aspro" o "patinato degli Hi Fi commerciali") allora se permetti c'è qualcosa che non va. Tu dirai che nella registrazione il realismo del suono in parte si perde e che gli hi fi commerciali utilizzano degli espedienti discutibili per ridare al suono un' apparenza di intensità e brillantezza che non c'è e che è una finzione che può ingannare solo ad un ascolto moooolto distratto. E questo è vero in molti casi.
Ma in molti altri no. Nel caso del mio impianto per esempio (amplificatore Denon PMA-1055 R lettore Denon DCD-755AR e casse B&W 602 S2) e di impianti simili anche inferiori non è così. Solo nel 10% delle incisioni il suono è fastidiosamente metallico nel mio impianto (anzi meno se non a volumi alti), ma in gran parte per la combinazione del suono presunto metallico del Denon e la chiusura sugli alti e anche sui medio alti della casse B&W 602 S2, che non permettono al suono di dispiegarsi e diffondersi sugli armonici.
Per dire: le famigerate Bose, e in particolare le super microscopiche con un medio amplificatore Marantz (a parte ovviamente i bassi) suonano meglio del mio impianto e non danno problemi né con quei dischi che col mio suonano metallici né con altri; sono realistiche e piacevolmente brillanti a fronte di una veramente leggera perdita sul piano della definizione del suono.
Adesso non vorrei trascinarti in una polemica sulla "filosofia" dell'audiofilo, ma il problema è importante, anzi fondamentale. Non a caso moltissimi musicisti non sono maniaci dell'Hi Fi e viceversa moltissimi maniaci dell' Hi Fi (la maggioranza?) non sono musicisti. Sia chiaro che non vuole essere una polemica: il fatto è anche che voglio a breve cambiare il mio impianto e no so che fare (l'argomento fa venire parecchi dubbi).
Grazie comunque del tempo che mi hai dedicato e perdona la prolissità.
Riccardo - E-mail: riccardo.brizioli (at) tin.it

LC
Caro Riccardo,
fammi capire bene: hai collegato le casse in monowiring collegando i cavi ad una sola coppia di morsetti? Cioè solo i woofer o solo i tweeters? I "collegamenti posticci" come li chiami tu sono i ponticelli che servono per poter sentire sia i woofers che i tweeters, quando si usa un cavo solo. Immagino (spero) che poi abbiate ascoltato coi ponticelli inseriti e/o in biwiring!!! :-) Altrimenti avete ascoltato solo i woofers...ci credo che il suono fosse chiuso!!! Ricordo una lettera di un audiofilo che aveva scollegato i tweeters ed asseriva di sentire cose mai sentite prima :-)
Già che ci sei, controlla che i diffusori siano in fase, cioè morsetto positivo su cavo " + " e negativo su cavo " - ", sia lato diffusori che lato ampli. Scusa se mi permetto ma a volte errori simili vengono commessi anche da persone insospettabili :-) Non si sa mai, meglio controllare due volte.

Ascoltare solo i woofers o solo i tweeters non può comunque aver danneggiato i diffusori. A meno che la procedura non sia stata eseguita maldestramente ad ampli acceso, col rischio di cortocircuito, ma non credo. L'ampli avrebbe cessato di esistere o sarebbero intervenute le protezioni.
Non posso consigliarti altro che quello che ho scritto la volta scorsa: procedete per eliminazioni successive fino ad individuare il colpevole. Non c'è altra strada.
Quanto al suono "morbido" a tutti i costi...guarda che è tutt'altro che una tendenza diffusa. Anzi! Nella maggior parte dei casi gli apparecchi HiFi sono estremamente analitici e rivelatori. Proprio per questo i dischi incisi male sono insopportabili! Un impianto che non dovesse mettere in evidenza i problemi delle incisioni, imponendo un suo carattere a tutta la Musica, non sarebbe - per definizione - un impianto HiFi. Se, poi, uno si accontenta della melassa informe che esce da un impianto con queste caratteristiche, amen!, significa che stiamo cercando cose diverse. Gli audiofili cercano il realismo, l'inganno dei sensi.
Posso garantirti che in tutti gli impianti che ho sentito il canticchiare di Glenn Gould è sempre stato ben evidente, ad esempio :-)
Altra precisazione: le B&W DM 602 sono TUTTO tranne che chiuse sul medio-alto. Non troverai audiofilo (che non sia completamente sordo) che possa sostenere il contrario! Leggiti ad esempio la nostra recensione delle più piccole DM 601 S2 (il carattere è simile). Si parla di estremo alto "addomesticato" ma il medio-alto è ben in evidenza, dettagliato e ricco di particolari.

Per quanto riguarda i musicisti e l'HiFi: abbiamo affrontato più volte l'argomento su questa stessa Rubrica ed abbiamo pubblicato MOLTE lettere di musicisti (anche professionisti) che hanno scoperto l'HiFi e ne sono rimasti affascinati. Molti miei amici audiofili suonano uno strumento, a livello amatoriale o professionale. D'altra parte, non vedo perchè un audiofilo debba essere musicista o debba saper leggere uno spartito! Gli audiofili sono "consumatori" di musica, non "produttori".
Se molti musicisti non hanno un buon impianto HiFi è perchè probabilmente non ne hanno mai sentito uno decente. E' comprensibile che se la differenza tra un compattone ed un impianto HiFi a componenti separati (mediocri) è piccola...il gioco non vale la candela.
Poi, sarà una sciocchezza...ma hai fatto caso alle automobili dei meccanici o dei carrozzieri? Io si...ed è curioso che chi lavora in quel campo giri con dei veri catorci che cadono a pezzi....no? ;-) C'è un vecchio detto popolare che recita: "A casa del fabbro si usano arnesi di legno!". C'è sempre un fondo di verità nella saggezza popolare :-)))))
Tornando a noi, se davvero intendi migliorare il tuo impianto, esci, ascolta più che puoi, fai tutte le prove possibili, non ripetere lo stesso errore due volte. Se, alla fine di tutto, dovresti trovare le Bose più convincenti, prendi quelle e sii felice. Per quanto riguarda l'impianto di tuo fratello, se volete proseguire ancora "alla cieca" (o meglio, "alla sorda") fate pure, ma l'HiFi non si acquista per procura. Non siete soddisfatti? Andate ed ascoltate, non c'è DAVVERO altro da fare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tweaking diffusori
Egregio Direttore,
Le scrivo nuovamente per ringraziare lei e gli altri collaboratori di TNT per i preziosi articoli che mettete a nostra disposizione gratuitamente tramite la rete. Mi riferisco in modo particolare al vostro articolo
Guida al tweaking di diffusori commerciali.
Le confesso che ero molto restio all'apertura delle mie CHARIO Syntar 100 T Reference (comprate nuove dopo mesi di sudati risparmi) nonostante io abbia qualche familiarità con l'elettronica in generale. Dopo innumerevoli rinvii, spinto dall'irrefrenabile desiderio di avere ancora di più dalla mia musica preferita, ho voluto indagare al loro interno per vedere se i vostri consigli potevano essere usati anche qui.
Una volta letto tutto il vostro articolo, ho creduto necessario intervenire solo su quegli infimi "filetti" di collegamento tra il crossover e gli altoparlanti sostituendoli con un cavo maggiormente degno di questo nome e direttamente saldato a scheda e driver. Per la cronaca ho usato un cavo a due conduttori schermato e twistato da 1, 5mm marca DatWyler (lo stesso che uso come cavo di potenza per le casse), acquistabile on line presso la Distrelec.
Dopo 10 giorni OBBLIGATORI di rodaggio, mi sono trovato di fronte ad un salto qualitativo davvero notevole (non li ho ascoltati prima per non andare nel panico come mi era successo per i cavi di potenza).
Per analizzare il risultato del lavoro eseguito, ho utilizzato due CD che ascolto spesso, Trilok Gurtu ­"The Glimpse" e Bill Evans ­At the Montreux Jazz Festival.
La prima cosa che ho constatato è che il caratteristico suono CHARIO che amo tanto è rimasto inalterato. Di seguito, la precisione con cui gli esecutori adesso si localizzano sul palcoscenico sonoro, il maggiore controllo dei bassi e la maggiore tridimensionalità della scena acustica sono davvero notevoli. Il messaggio musicale arriva in maniera più diretta, quasi tangibile..... oh mio Dio... ho pensato... chissà cosa può venir fuori dalla classe Constellation... (ecco che risalta fuori il tarlo dell'audiofilo...).
Confesso che non avrei mai creduto di arrivare a tanto. Prima di concludere col dirle che rappresentate davvero una bellissima realtà per l'intero mondo HiFi, volevo dirle grazie ancora per i preziosi consigli che ci avete regalato.
Cordialmente,
Tiziano - E-mail: dinatiz (at) libero.it

LC
Caro Tiziano,
sono felice che questo piccolo intervento abbia potuto così tanto sui tuoi diffusori. Il "rewiring" è un tweak efficace anche se, nel tuo caso, anche un po' di autosuggestione deve aver giocato un ruolo non trascurabile.
L'autosuggestione è sempre in agguato, sia chiaro, tutti ne siamo vittime più o meno consapevoli. Ti dico questo perchè di norma quel solo intervento non ha effetti così drammatici come quelli che hai descritto. Comunque sia, l'importante è che la tua soddisfazione sia aumentata e tu riesca a godere - a costo zero - di ascolti molto più soddisfacenti.
Buon Ascolto e grazie per le belle parole su TNT-Audio!
Lucio Cadeddu

Punte che ballano
Ciao Lucio, a proposito delle punte sotto i diffusori ho paio di cose da dire: le punte o qualsiasi altro supporto di tipo rigido sono secondo me indispensabili. I miei diffusori da pavimento e a base stretta con piedoni in gomma, pietra pomice, sughero, ecc. proprio non ce la fanno a stare ancorati al pavimento, come mai? Non credo sia solo un mio problema.
Lo stesso vale per i tre punti di appoggio (...aaah le 3 punte); le casse se un po' "strattonate" tendono a inclinarsi verso i 2 angoli restanti non sorretti. Possibile che succeda solo a me, mah... non credo che tutti abbiano in casa macigni dal peso di 50 KG l'uno.
Nel mio caso l'unica soluzione è: 4 punte da regolare finemente al fine di avere un contatto rigido e forte col pavimento... A L T R I M E N T I B A L L A N O O O.
Ma possibile che nessuno lo dice, ballano ballano ballano oppure sarà che in nome delle 3 famigerate punte o dei bei piedini in gomma trasparente...
Poi qualche giorno fa stanco di avere dappertutto buchi sul parquet ho trovato delle viti a testa tonda, stesso diametro delle punte, è bastato svitare i pungiglioni e avvitare le vitazze. Stesso risultato delle punte e niente più buchi.
Ciao,
Giacomo - E-mail: gdicataldo (at) tin.it

LC
Caro Giacomo,
tre punti d'appoggio servono proprio per evitare che il quarto...balli. Per quanto finemente possa regolarle, le quattro punte tendono sempre a non offrire un appoggio uniforme. Su tre punte il peso (e quindi la pressione) si distribuisce in modo uniforme. E' vero però che, specie su diffusori alti e leggeri, la caduta rovinosa sia sempre in agguato. Non sei solo tu a soffrire di questo problema. D'altra parte, perchè accidenti devi spingerle su un lato? Lasciale stare dove stanno, no? :-)
Il problema diventa serio se in casa ci sono animali e/o bambini...allora il sistema mostra tutte le sue falle, meglio optare per altre soluzioni. Intanto non è affatto detto che le punte siano indispensabili. A volte può di più un appoggio smorzante, dipende dal diffusore e dai gusti personali. Per i diffusori da pavimento io talvolta ho usato con discreto successo (e GRANDE comodità!) i dischetti
GlisDome.
Altra soluzione, se proprio uno desidera le punte a tutti i costi, è rappresentata dalle "punte che non pungono" ovvero le SoundCare Superspikes. Mi pare che in Italia non siano distribuite, ma si possono acquistare direttamente online anche sul sito del produttore. Funzionano a meraviglia, hai le punte ma non i graffi sul parquet o sul pavimento, non hai sottopunte che schizzano via al primo spostamento e puoi usarne quante vuoi, essendo (anche) finemente regolabili in altezza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Primo impianto con 1700 Euro
Promemoria:
Lettere alla Redazione Vol. 316
Gentilissimo direttore,
eccomi ad informarti sull'esperienza riguardo alle prove d'ascolto che ho effettuato finora. Non prima di averti ringraziato per la risposta alla prima mia missiva! La trovo completa ed equilibrata, soprattutto per la parte riguardante l'uso della TV. Grazie ancora.
Seguendo il tuo consiglio, la mia curiosità ed il desiderio di acquistare qualcosa che mi convinca veramente ho consultato le pagine gialle e con alcuni CD di prova ho iniziato il mio "tour" d'ascolto. Ecco il resoconto.

TAPPA1. Edotto il negoziante sul mio budget, sulle dimensioni della stanza e dei 2 impianti che avevo in mente (NAD e ROTEL), queste furono le sue considerazioni:

  1. Gli elementi da me nominati sono dei buoni prodotti, ma ancora "commerciali", con un modesto sovrapprezzo, si possono portare a casa delle elettroniche che sono di 1 o 2 livelli superiori. Quindi lui questi prodotti non li ha proprio. Mi ha proposto invece l'accoppiata Marantz 6000 OSE (530euro) e il Puccini (540euro).
  2. Per le dimensioni della mia stanza le Comete sono sovrabbondanti, bastano le Titus (490 €). Oltretutto, secondo lui, le Comete sono il modello meno azzeccato della Triangle.
PROVA. NOTA: non ho effettuato le prove nella sala d'ascolto: "Se avessi saputo che saresti venuto te l'avrei messa a posto". Messa a posto? Ma che, ci deve fare il letto?
Mi ha fatto invece ascoltare l'impianto in una stanzetta 3 per 3 o addirittura meno, con 2 pareti aperte verso l'esterno. ESITO: quello che mi ha colpito di più sono l'immagine ed il dettaglio. Ogni elemento si sapeva dov'era ed era ben definito e fisso, forse anche troppo.
Ho notato anche la tridimensionalità, cosa mai sperimentata prima. Bene le voci sia femminili che maschili, ed ogni strumento suonava col suo proprio suono. Si sentiva che questo non era affatto piatto e "commerciale", c'era qualcosa di più. Soddisfazione per le frequenze medio-alte. La fascia medio-bassa dello spettro invece era timida ed impacciata: si percepiva, ma non voleva combattere. Sono rimasto affascinato, ma orrore!!!: dopo 1 ora di ascolto ne sono uscito col MAL DI TESTA. Come mi ha fatto capire il negoziante l'ambiente aperto verso l'esterno (dispersione dei bassi), le casse non rodate, ed i cavi dei diffusori di tipo "analitico" e non "rotondo" hanno determinato a tutto ciò.
Sarà, ma una cosa che invece di farmi togliere lo stress mi ha fatto venire il MAL DI TESTA non sono proprio intenzionato a comprarla!!!
Ho letto la tua recensione sulle Titus e rimarchi il fatto che il suono, dopo il rodaggio, si arricchisce anche della gamma bassa, ma fino a quanto? Mi devo fidare a comprare quell'impianto o è sbilanciato di per sè? Sicuramente chiederò di riascoltarlo in sala d'ascolto, magari con altri diffusori (lo chiamo prima, così mi prepara la camera :-))
NOTA2: mi ha fatto ascoltare anche il "Primo" della Audio Analogue: è in pratica il 70% dell'accoppiata precedente: suono sempre di qualità, non piatto e commerciale, ma con meno sfumature e dettagli.

TAPPA 2. Qui ho trovato ciò che cercavo (solo le apparecchiature però, non il suono). Ho informato il negoziante sui miei parametri, il quale mi fa: "Con 1500 euro puoi già fare tante cose". Senza che dicessi niente mi ha indicato i due Rotel e le B&W. Per le prove ho preso appuntamento per il pomeriggio (anche lui doveva rifare il letto!).
ESITO1: Prima mi ha messo le B&W da pavimento (non so il modello preciso). Risultato: molto deludente. Immagine nulla, buco centrale, suono distintamente proveniente dalle casse. Pazientemente ho aspettato che le cose migliorassero, ma niente, zero. Eravamo solo io, il negoziante e le casse. Nessun cantante in vista.
ESITO2: abbiamo messo le 602 (anche qui non rodate...). Le cose sono migliorate: il palcoscenico si è riempito, anche oltre il perimetro esterno segnato dai diffusori, l'ascolto non era fastidioso, ma il suono era, come lo avrebbe definito il negoziante precedente, commerciale. Ovvero il suono era come arrivato via fax o, non siamo troppo cattivi, come scannerizzato a bassa risoluzione: si riusciva a percepire, a "leggere", c'era tutto, ma era un po' tutto massa, non c'erano i contorni, le sfumature ed i dettagli. Se fosse stata un'auto sarebbe stata una Punto, mentre l'impianto di prima un'Alfetta. Il negoziante, avvertita la mia delusione, prima mi fa: "C'è qualcosa che non va nella catena", poi: "Col RA02 le cose migliorano, la componentistica è migliore. Sono 130 euro in più, ma per me vale la pena".
La mattina mi aveva detto che erano "piccole sfumature". Questo sicuramente non lo compro, anche se costa poco (..."1300 euro in tutto. Se non sono molto lunghi ti do anche i cavi"). Sicuramente non mi vedrà. Sono uscito dal negozio senza mal di testa, ma fiappo ed appesantito. Certamente sono stato lungo, ma spero non noioso.
Se hai qualche considerazione da fare, specie sulla "tappa1" scrivi pure :-)))))
Sappi che se concluderai la risposta con "Tienimi aggiornato!" sarò di parola!
Un saluto ed un grazie,
Cristian - E-mail: piccinic (at) inwind.it

LC
Caro Cristian,
grazie del resoconto, è sempre utile, per me e per chi legge, avere un'idea precisa di prove effettuate sul campo in corpore vivi. Tappa 1: il negoziante non solo non aveva NAD e Rotel ma aveva solo le Titus. Ovvio - poi mica tanto - che parlasse in maniera "tiepida" di ciò che non poteva venderti. Ora, se NAD e Rotel sono commerciali...un Marantz da 530 Euro cos'è...un high-end? Siamo seri. Tra l'altro, il 6000 OSE è ormai vecchio (sul sito ufficiale Marantz appare come "fuori produzione"), si dovrebbe trovare ad un prezzo di "realizzo" e non alla cifra che ti hanno proposto.
In ogni caso, non è il lettore CD che abbinerei alle Titus. Faccio osservare solo una cosa: nessuno regala niente e, a parità di prezzo, è difficile trovare "il miracolo". Il suono non ti ha convinto, ma forse l'ambiente ci ha messo molto del suo. Le Titus i bassi li fanno, puoi star tranquillo.
Non puoi chiedere una prova migliore...e magari a casa tua? Provaci!
Tappa 2: evidentemente non ti piace il suono B&W (o si ama o si odia, secondo me). Aveva solo B&W da abbinare a Rotel? Tra l'altro, a me risulta che l'unica differenza tra RA 01 ed RA 02 sia la presenza del telecomando nel secondo (ma accetto smentite). Infine, domanda per entrambi i negozi...niente usato da offrire? Con quella cifra potresti entrare in possesso di ben altre cose...
In breve....continua a cercare. Ci vuole pazienza, ma prima o poi i risultati arrivano. E' come un meccanismo automatico che scatta nell'inconscio: senti un impianto ed automaticamente entri in sintonia con il suo suono. E' un po' come quando ci innamoriamo di un disco....non è del tutto razionale, ma ti sembra di averlo conosciuto da sempre. Fintanto che non scatta questa molla, meglio armarsi di pazienza e continuare a cercare.
Spero di esserti stato utile e...tienimi pure aggiornato, il feedback è sempre importantissimo!
Lucio Cadeddu

Re: Lettore CD da 400 €
Ridisturbarti mi sembra inappropriato, ma volevo qualche dritta per un "maniaco incallito" come ormai mi chiama mia moglie e i miei amici. Vengo subito al dunque. Un mio carissimo amico mi ha prestato da qualche settimana il suo lettore cd Harman Kardon 7725 (finalmente leggo la sigla ed é proprio uno da te citato) per ascoltarlo nel mio impianto.
Insieme abbiamo riscontrato che l'eccezionale suono arioso del HK sorpassa il mio Sony, ma quest'ultimo contrappone una capacità introspettiva, o per meglio dire, una ricchezza di particolari di poco superiore (magari posti non in maniera eccelsamente corretta, ma ci sono).
Ho ascoltato nel mio impianto per un tempo più lungo sia l'HK che il Sony, affiancandoli con un Marantz CD5000 (prestato da un altro amico) e insieme siamo giunti ad una conclusione. La capacità tridimensionale del HK é notevole, sonicamente non é affaticante, ariosamente armonico, ma sulla resa dei particolari non é una macchina "spinta".
Il Marantz, sulla resa dei particolari, ha conseguito un profilo più basso (ma dipende dal livello della macchina e penso buono per la sua classe di appartenenza), perfino rispetto al mio Sony. Il Rotel 1072 l'ho ascoltato facendo prima impazzire i commessi quando gli chiesi di poterlo ascoltare a casa mia: Grande macchina!
La capacità di restituire i particolari mi é sembrata migliorata rispetto alle produzioni precedenti, realismo 3D efficiente, ma facendo delle valutazioni più profonde sui Rega, Rotel, NAD e qualche altro lettore, hanno mostrato tutti ottime performance musicali ma suonano particolarmente calmi e rilassati. Con ciò non voglio puntare il dito come fossero difetti, anzi, hanno una classe e una grande raffinatezza sonora, ma a confronto il mio Sony ha più vivacità, un carattere più "vivo", in altre parole, con un forte senso del ritmo. Esagero, ma non troppo: é come se entrassi in pasticceria, goloso di cioccolato, e il banconista ti dà un gelato più raffinato al "gianduia". So di chiedere la "Luna nel pozzo", ma fra tanti lettori di classe troverò quello che farà al caso mio: ariosità, realismo 3D, analiticità e vivacità! Nell'attesa sto pensando alla possibilità di un tweaking sul mio Sony (ma dubito di raggiungere miglioramenti significativi, che ne pensi?), ma le venti grosse viti insediate con delle spesse rondelle a filo dello chassis rendono il telaio inespugnabile!
Forse dovrei dedicarmi ad un convertitore esterno, ma l'uscita ottica del mio Sony (ha una buona meccanica prodotta pure per ARCAM) impone dei limiti.
Scherzi a parte, sono psichicamente impantanato e non so muovermi nella giusta direzione.
A scanso di ricevere insulti potevi aiutarmi nuovamente? Posso elevare il budget fino a 600/700 €.
Ti ringrazio per la grande pazienza, la forte passione e la comprensione per ciò che ci unisce: Ascoltare bene la Buona Musica! Un sentito GRAZIE!
Giacinto - E-mail: giacinto.lucia1998 (at) libero.it

LC
Caro Giacinto,
chissà perchè ero sicuro che la prova nel tuo impianto avrebbe sortito effetti molto meno entusiasmanti di quelli che avevi riportato....ecco perchè insisto SEMPRE sulla necessità di ascoltare gli apparecchi nel proprio impianto e nel proprio ambiente. Prova a rileggere ciò che avevi scritto riguardo a questo mirabolante lettore CD - anzi invito tutti a rileggere alcuni passi significativi della tua
lettera - e poi confronta coi toni che hai usato ora, dopo la prova fatta nel tuo impianto. Addirittura rivaluti alla grande il tuo vituperato Sony!!
Però, se hai ascoltato anche gli altri lettori CD nel tuo impianto e, per un motivo o per l'altro non ti hanno convinto, forse il budget a disposizione non era sufficiente e tu cercavi prestazioni che con 400 Euro, pure nell'usato, non si trovano. Non voglio deluderti, ma forse le tue aspettative non si accoppiavano bene con la cifra a disposizione. Capita!
Pertanto, fai bene ad elevarlo fino a 600-700 €...con questa cifra puoi cercare, nell'usato, macchine come come il Naim CD 3.5, Copland CDA 266, Audio Analogue Maestro prima serie, Linn Genki, Meridian 506/20, Rotel RCD 991.

In definitiva, ti dico quel che penso: le pecche che sentivi nel tuo impianto forse non sono tutte attribuibili al lettore CD ma, più probabilmente, ai diffusori. Mi paiono un progetto complesso realizzato con altoparlanti di qualità disomogenea e non esattamente "alta". Difficile giudicare sulla carta, però un sospetto legittimo mi verrebbe...
Quel suono che tanto ti è piaciuto quando ascoltasti l'H/K in casa dell'amico...potrebbe essere merito del resto dell'impianto e non solo dell'H/K. Alla luce delle prove da te effettuate, penserei che sia proprio così.
Lascerei quindi il Sony al suo posto, farei un pensierino alle casse (fatti prestare anche quelle, magari...) e, se non impossibile, tenterei qualche semplice tweak all'interno del Sony. Non credo sia così inespugnabile come dici.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Riflessioni in materia di hi-fi
Gent.mo Signor Cadeddu,
la contatto nuovamente a distanza di tempo per esprimere alcune opinioni personali, e quindi molto soggettive, in materia di alta fedeltà.
Le spiego subito: dato il mio tipo di attività ho accesso nelle abitazioni di persone delle più svariate condizioni sociali e sovente mi è capitato di intravedere impianti prestigiosi e dal costo indubbiamente notevole; manifestando il mio apprezzamento ai loro fortunati (?) possessori e scambiando qualche parola in merito ho spesso constatato, con mio notevole rammarico, che l'avere in casa un impianto hifi rappresenta, per molti, più uno status symbol, un bene di tendenza magari da esibire e di cui si gode poco e male.
Per farle un paragone automobilistico se io, come è vero, acquisto un'Alfa so di poterla guidare in un certo modo, so che mi darà grosse soddisfazioni e un grande piacere di guida; lo ammetto, sono una persona esigente ma anche sufficientemente competente al punto di richiedere o pretendere determinate caratteristiche dalle cose che amo: pecco forse di eccessivo tecnicismo?
Di sicuro non mi piace possedere soltanto per il gusto di mostrare; ben vengano dunque iniziative come la Sua che attraverso le pagine on line della rivista TNT-Audio aiutano a comprendere la vera essenza dell'alta fedeltà, magari suggerendo anche abbinamenti adeguati tra i vari componenti e fornendo preziosi consigli.
Scusi il mio sfogo, ma sono stanco di vedere, magari anche in altri ambiti diversi dal nostro, soggetti che soltanto per ingenti disponibilità economiche acquistano beni che poi non sono in grado di gestire come si dovrebbe.
Cordialissimi saluti,
Massimo - E-mail: chiariellomassimo1 (at) tiscali.it

LC
Caro Massimo,
credimi, ti capisco. Ormai però me ne sono fatto una ragione e credo non si debba dare agli oggetti valori che di fatto non possiedono. Pensieri come "quell'impianto meriterebbe ben altra sistemazione" o "quell'auto saprei io come farla andare" sono vuoti di significato. Gli oggetti, di per sè, non meritano alcunché. Non sono "sprecati". Il fine ultimo di un bene di consumo è quello di essere ...acquistato, e non "utilizzato" più o meno bene.
D'altra parte non possiamo neppure sindacare in alcun modo sulle modalità con le quali le persone spendono i propri soldi. Fintanto che non si fa del male a qualcun'altro, si è liberi di spendere i propri guadagni (si spera onesti) come si preferisce. L'appassionato storcerà sempre il naso di fronte ad utilizzi impropri ma è difficile andare al di là di questo.
Ancora, un impianto HiFi difficilmente viene acquistato come status-symbol...non lo è più da un pezzo. Semmai, esistono le persone con disponibilità economiche quasi illimitate che, volendo acquistare un sistema per sentire Musica, si affidano a consulenti o addirittura a piccole Aziende pur di aver oggetti esclusivi, credendo così di aver "il meglio", semplicemente perchè abituati ad acquistare il massimo di OGNI genere di consumo.
Quanti clienti di Ferrari pensi siano in grado di guidare in maniera consona alle possibilità dell'auto? Credimi, pochissimi. E quante dive sono in grado di indossare dignitosamente i vestiti da svariate decine di migliaia di Euro che si fanno realizzare su misura? E quanti "sportivi della domenica" sono in grado di sfruttare al massimo le costosissime attrezzature che acquistano? Il mio pensiero va immediatamente alle biciclette (dove le migliaia di Euro si sprecano), ma considera pure qualunque altra attrezzatura sportiva (caccia & pesca, tennis, golf...) e vedrai che il discorso non cambia!
In conclusione direi questo: fa certamente tristezza, agli occhi di un appassionato, vedere certi oggetti giacere quasi inutilizzati. D'altra parte, il denaro serve - anche - per circondarsi di cose che, in un modo o nell'altro, ci gratificano. Potrei obiettare che quei denari, spesi in maniera così "leggera", avrebbero tolto dalla miseria chissà quante famiglie, ma farei facile demagogia e becero populismo...quindi evito.
Inoltre, chi siamo noi per ergerci al ruolo di giudici "etici" della nostra società? Se guardiamo bene intorno a noi stessi e dentro le nostre case, credo sia facilissimo trovare denari spesi per oggetti, in fin dei conti, non di immediata necessità.
Lucio Cadeddu

Quale innovazione?
Gentile direttore,
sono appassionato di musica e di alta fedeltà da molti anni. Frequento un variegato gruppo di amici che divide con me questa "voglia di giocare". A volte ci ritroviamo in una specie di "clubbino" dove facciamo delle sedute di ascolto comparate, incrociando tipologie diverse di amplificazioni e diffusori. In tempi passati ho avuto a che fare con un paio di negozi di HI FI ecc. ecc.. Tutto questo per dire che forse (spero)ne io ne i miei "soci" siamo dei pischelli....
Stavo sfogliando un vecchio annuario di Suono del 1979 e ad un certo punto ho avuto un "flash"...: nella categoria diffusori c'erano tutti e ripeto tutti, i diffusori che io e tutti i miei amici stiamo usando o abbiamo usato recentemente come riferimento!!!!! IMF, Infinity, Rogers, Grundig, Jbl, Klipsh, Magneplanar, Quad, Tannoy, Gale...
Gira e rigira, cambiando e riprovando, alla fine tutti stiamo usando diffusori progettati negli anni '50 ,'60 ,'70. Nessuno di noi ha diffusori recenti... Tutto ciò avrà un senso.... io credo di si (per non parlare poi delle amplificazioni a valvole) ma sarei curioso di sentire un tuo commento e magari anche di altri frequentatori di questo bel luogo....
A presto,
Alberto - E-mail: alberto1954 (at) hotmail.com

LC
Caro Alberto,
come ho avuto modo di scrivere recentemente, la via per l'Alta Fedeltà è tutt'altro che unica, c'è spazio per mille differenti approcci. Voi avete trovato il vostro, che è condiviso da molti altri audiofili, anche più giovani :-)
C'è da dire che molti oggetti di quegli anni erano di qualità indubbiamente elevata anche per gli standards odierni quindi non fa meraviglia che possano ancora oggi fare la loro bella figura in un impianto HiFi di buon livello. Quel che ho sempre trovato un po' "latitante" in certi prodotti del passato, è il parametro "scena acustica" che almeno fino agli anni '70 era del tutto ignorato sia dai progettisti che dagli audiofili.
Questo non significa che quei diffusori non fossero in grado di creare, se ben posizionati, una scena credibile ed estesa, dico solo che era un parametro assolutamente non ottimizzato. E' difficile estrapolare un qualche significato da questo revival di prodotti del passato. Certo è che le cose "buone" restano tali per molti anni e ciò non vale solo per i diffusori. L'innovazione, tuttavia, c'è stata, in molti campi e questo è un fatto innegabile. Non parlo di rivoluzioni vere e proprie, ma di ricerca continua di prestazioni sempre più elevate, specie riguardo a parametri come trasparenza, analiticità, dinamica e, appunto, immagine.
L'argomento è interessante e ti consiglio di "espanderlo" sul nostro
Forum di discussione.
Buon Ascolto!
Lucio Cadeddu

Impianto acquistato
Egregio direttore,
sono quel ragazzo di Genova che le ha scritto per l'acquisto del primo impianto HI-FI ed era indeciso sul valvolare Synthesis Nimis. Innanzitutto la ringrazio per il tempo dedicatomi.
Le dico che ho stravolto un po' tutto rispetto alla mia vecchia idea: Triangle Zerius, Ampli Nimis e lettore cd Denon. Ho seguito il suo consiglio e ho destinato un badget maggiore per la sorgente. Quindi ho acquistato:

L'ampli era originariamente accoppiato con il RCD 1072, ma onestamente non potevo sforare di un altro mezzo milione per il lettore (a cui ho comunque ho destinato un milioncino di vecchie lire). Mi sono orientato su questa configurazione dopo aver apprezzato l'approccio prevalentemente rock dell'insieme. Lei che ne pensa?
Inoltre, non pago del nuovo acquisto, ho deciso che era cosa buona e giusta dare una valida collocazione non solo ai diffusori (e mi toccherà smontare delle ante di un mobile, ma è una nobile causa avvallata dalla moglie), ma anche alle elettroniche. Pertanto ho costruito un tavolino Flexy, che deve solo essere verniciato. Prometto di inviare una foto del tavolino quando sarà pronto.
Un'ultima cosa: ho letto il suo editoriale su
Bimbi & Hi-Fi. In effetti, essendo diventato da poco papà, anch'io mi sono posto alcuni interrogativi su come prevenire danni all'impianto causati dalla curiosità del piccolo quando inizierà a camminare. Cercherò di prendere le precauzioni da lei indicate e spero che la rubrica possa proseguire regalando continui accorgimenti.
Ringrazio ancora TNT! Continuate così!
Paolo - E-mail: jean_paul (at) tele2.it

LC
Caro Paolo,
immagino la tua decisione sia maturata dopo un ascolto attento dell'impianto in questione. Da parte mia, non ho niente in contrario e sono felice che abbia deciso di spostare parte del budget sulla sorgente, ottenendo così un impianto decisamente più equilibrato.
Ottima l'idea del FleXy e della disposizione corretta dei diffusori. L'unica cosa che raccomando è di non stivarli dentro angusti spazi tra mobili e parete, magari vicini agli angoli o alla parete posteriore, potresti avere un suono troppo carico di basse frequenze e piuttosto colorato in gamma medio-alta. Lascia quanta più aria puoi intorno alle Klipsch.
Per quanto riguarda l'argomento Bimbi & HiFi ho in previsione almeno una seconda puntata, probabilmente il prossimo editoriale del mese.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

S....ssssibilanti
Gentile direttore,
ho acquistato al recente Top Audio di Milano il disco test della Chesky "The Ultimate Demonstration Disc". All'ascolto riscontro durante le spiegazioni dei brani del commentatore italiano una "s" sibilante quasi fastidiosa. Ora, non so se è un fatto psicologico (o meglio psicoacustico), ma queste "s" sibilanti mi sembra di avvertirle su qualsiasi cd che ascolto.
Forse perchè sono attento solo a questo particolare, oppure l'ottimo cd test della Chesky ha messo in risalto un difetto nella riproduzione del mio impianto che prima ignoravo. La "s" sibilante, se si può generalizzare, è sintomo di qualcosa che non va? Per esempio uno squilibrio dell'impianto verso le alte frequenze?
Per scrupolo le descrivo il mio impianto:

Grazie come sempre e distinti saluti.
Mario - E-mail: gattimario (at) libero.it

LC
Caro Mario,
le S sibilanti ESISTONO in natura ma su molti dischi vengono eliminate elettronicamente dalle voci dei cantanti. Non ricordo il disco Chesky così esasperato sulle sibilanti. Anzi, ricordo che ne aveva punto o poco. Detto questo, è normale che si sentano in modo fastidioso di tanto in tanto, NON è normale sentirle SEMPRE e su tutti i dischi!
L'impianto, per come pare ottimizzato e per la qualità dei componenti, sembrerebbe incolpevole. Certamente sono incolpevoli lettore CD ed ampli. Pure i diffusori dovrebbero esserlo, ma una prova con un'altra cassa io proverei a farla. Non importa quale sia, se di qualità superiore od inferiore, sarebbe solo un esperimento a caccia del colpevole. D'altra parte, mi viene difficile pensare ad un problema causato dall'ambiente!
Fai qualche prova e sentiamoci di nuovo, magari con un elenco di dischi dai quali senti le fastidiose sibilanti.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Il soundstage
Egr. direttore,
finalmente dopo anni sono riuscito a mettere le mie B&W 805 Matrix su due stand decenti (bellissimi, della AMAUDIO usati per le Rossini) invece che dentro la libreria come prima. Il mio impianto è composto da cdp Marantz cd63 kis collegato direttamente al finale MF P180 (salto il pre perché è un SAE P102 di bassa qualità e mi sporca parecchio il segnale, già provato. Mentre il collegamento diretto seppure normalmente non ortodosso in questo caso va meglio), e le suddette casse acustiche di cui sono molto soddisfatto. Sotto le basi degli stand ho messo dei feltrini per non rovinare il pavimento e incorrere, di conseguenza, nelle ire della moglie.
Il miglioramento è stato evidente (soprattutto dopo aver accoppiato le casse agli stand con la pasta per lavelli tipo blue-tac anche se non è blue-tac ma il colore celestino è lo stesso si chiama "Vicky strisce" davvero incredibile come è riuscito a smorzare le frequenze basse che erano un po' troppo evidenti anche in questo impianto che ritengo essere abbastanza controllato in basso), quello che prima la libreria non consentiva ora c'è e la chiarezza del messaggio musicale arriva all'ascoltatore senza eccezioni di sorta soprattutto nel medioalto.
In ogni caso dopo aver fatto alcune prove di spostamento delle casse per trovare la migliore posizione mi sono acquetato. Però pensavo di ottenere un palcoscenico più esteso soprattutto in altezza, invece ho sempre l'impressione che gli strumenti siano ammassati al centro della scena ed i musicisti dei nani.
Ascolto la musica da un divano di fronte le casse e dietro le stesse c'è la parete vuota tranne agli angoli dove c'è un piantana per l'illuminazione ad un angolo e due torri portacd all'altro.
Siccome per me la riproduzione del palcoscenico è un paramentro importante vorrei da te un consiglio su come tentare di allargarlo nelle tre dimensioni.
Grazie per l'attenzione.
Un saluto.
Francesco - E-mail: francesco.di_santo (at) tin.it

LC
Caro Francesco,
il palcoscenico che cerchi, ovviamente, non c'era neppure prima dello spostamento delle casse in posizione più consona. Sarei fortemente tentato di incolpare l'uscita regolabile del Marantz, invero penalizzante, e pertanto ti consiglierei di acquistare quanto prima un buon pre. Prima di questo, farei un tentativo con un bel tappeto a pelo lungo tra te e le casse. A volte fa miracoli dal punto di vista dell'immagine.
L'altra considerazione che faccio sempre quando mi si chiede un modo per migliorare l'immagine riguarda i dischi: quelli che contengono informazioni ambientali credibili e realistiche sono pochi. Coi dischi pop-rock, ad esempio, la ricerca dell'immagine è spesso vana o produce risultati ridicoli.
Per quanto riguarda la scelta del pre (o di un buon integrato) dovrei avere almeno un'idea del tuo budget.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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