[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Lettere alla Redazione

Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

  1. Un piccolo capolavoro
  2. Impianto con finale car
  3. Amplificazione in Classe-T
  4. Primo impianto e dubbi analogici
  5. Piccoli impianti crescono
  6. La Rivoluzione è iniziata!
  7. Valvole o stato solido...la saga continua
  8. Analogico per 3000 Euro
  9. Risuonatori di Helmotz
  10. CD musicali: meno IVA e pene più severe per pirati

Un piccolo capolavoro
Ecco l'ultima stronzata in merito alle amplificazioni da baraccone!: il t-AMP. quelle scritte nella recensione,che a questo punto credo pagata,sono delle assurdità.
il t-amp sarà per il suo prezzo sicuramente sarà un ottimo aggeggio,ma per dire che supera molti amply trà quelli citati,ne passa i acqua sotto i ponti!!!!
sà quante scatolette miracolose ci sono in giro,ma attenzione a non essere troppo affascinati da quella di turno. mi gioco tutto il mio patrimonio economico che confrontato con un misero onkyo a-830,anche di costo 10 volte superiore,ne prende di legnate il t-amp,altro che!,è tutto proporzionato!
spero che chi abbia letto la sua recensione rimanga con i piedi per terra e se decide di comprarlo,lo faccia solo per pilotare le casse del p.c. e l'alimentazione dove è andata a finire??????,da lei non me la sarei aspettata una cosa del genere! una domanda : ma le alimentazioni sovradimensionate esistino solo gioco o hanno un'utilità??? ma è pazzesco!
spero infine che le "marche" che leggerranno il suo articolo non la querelino. spero che rimangano super partes,e lascino scorrere la cosa così come è arrivata.
poi, per quanto riguarda la dimensione del t-amp,mi preme dirle che una cosa la minimizzazione della c.p.u,evolutasi negli anni un'altra è quella degli amply che creda un fesso non avverrà mai,per cause che lei dovrebbe conoscere. ovviamente palo di amplificazioni degne di tale nome.
ne ho progettati io con le mie mani di diffusori ed amply,e mi creda,nel sentire la recensione mi è venuta la pelle d'oca. buon ascolto con il suo t-amply : il nuovo amply per cuffie!
Anonimo - E-mail: karma69 (at) blu.it

LC
Caro Anonimo e cari lettori tutti,
ho volutamente lasciato inalterato il contenuto di questa e-mail che ho ricevuto. Non ho corretto, come faccio di solito, gli errori di sintassi, di ortografia e ...di tutto il resto. Volevo che restasse un ottimo, brillante esempio da condividere (non sono un egoista). Esempio...di cosa? Non c'è bisogno che lo dica, credo.
Sul contenuto, consentitemi di sorvolare, tranne che su una cosa: l'ignobile - ed anche un po' ridicolo - sospetto che la recensione sia stata commissionata. Peccato che alla Sonic Impact non sappiano neppure cosa stia succedendo, lo scopriranno oggi visto che pubblichiamo la recensione del T-Amp pure in inglese. Anche solo l'idea che un'Azienda che produce economicissimi componenti per PC paghi una rivistina HiFi (sic!) per parlar bene del suo amplificatorino da 20 dollarini a me fa catapultare dalle risate, non so a voi. Vabbé, lasciamo perdere che è meglio.
Tra le varie chicche, siate buoni, permettetemi di segnalarne una, quella che mi ha sempre colpito, nei messaggi che ricevo. E' molto comune, più di quanto si pensi. L'abbreviazione amply!
Deve essere una cosa tipo Minchia, Sabry (scusate la volgarità, ma cito solo il libro della favolosa Litizzetto), o cose come Barby, Giovy, Patry, Profy etc. Sono le abbreviazioni da adolescenti per i nomi propri, tutte rigorosamente inglesizzate con la Y finale. Peccato che il nostro anonimo si firmi karma69, quindi proprio adolescente imberbe non deve essere. E peccato che in questo caso "amplificatore", in inglese, si dica "amplifier" e la sua abbreviazione, pure inglese, sia amp. Non ci sono Y manco a cercarle col lanternino. Ah, questi audiofili italiani, sempre fissati con le amplificazioni inglesi :-)))
Scusate, ma non ho resistito...
Lucio Cadeddu

Impianto con finale car
Le premetto che è da poco che mi sono avvicinato al mondo dell 'alta fedeltà. Ho sempre sognato di sentire la musica in un certo modo, ma per mancanza di denaro e di cultura hi-fi ho sempre dovuto rinunciare.Adesso per fortuna, le possibilità ci sono, e non vedo l'ora che "il sogno s'avveri" :-)
Vabbè dopo questa premessa le elenco la mia situazione...
Comincio col dirle che la camera dove andrà posizionato l'impianto, è un rettangolo di 6 x 4m, anche se la posizione delle casse in fase di ascolto non sfrutterà tutti i mq della stanza, bensì verranno messe ad una distanza di 2, 20 m l'una dall'altra e ha 3 m dall'ascoltatore, e la musica che prevalentamente ascolto è Blues, rock, pop...
I componenti già in mio possesso sono un amplificatore classe A car ABOLA HH 75 LIMITED EDITION da 150w x 2 (Le lascio il link della casa produttrice, qualora non conoscesse l'ampli in questione www.abolaelectronics.it).
Un ampli italiano, anzi "Siciliano" per la precisione, dalle ottime qualità soniche, paragonabile ad ampli più blasonati, con costi notevolmente superiori (1449 € di list.). E un preamplificatore analogico sempre dell'Abola (1300 €).
Invece come diffusori, mi sono innamorato della recensione che ha fatto sulle ALIANTE ONE ZETA collegate in biwiring. Che tra l'altro sono intenzionato nel comprare, anche se sono indeciso tra queste e le ONE HEX con crossover esterno.
Per i cavi avevo pensato di autocostruirmeli con i vostri progetti, ma sono indeciso su quale progetto realizzare, secondo lei quali cavi potrebbero fare al caso mio, tenendo in considerazione i componenti?
Come sorgente avrei la possibilità di prendere una Musical Fidelity Elektra E600 per 400 € o un cec 3300 intorno a quella cifra, ma sono ancora indeciso, lei cosa mi consiglia ? Va bene o dovrei indirizzarmi in un 'altra direzione ?
Secondo lei ho fatto delle buone scelte...? Detto questo, passiamo alla fase di alimentazione, dove mi piacerebbe ascoltare un suo giudizio approfondito...
Mi è stato consigliato di alimentare l 'impianto con una batteria OPTIMA GEL ( da macchina ) successivamente alimentata da un 'alimentatore stabilizzato da 13, 8 v a 20 ampere, tutto questo per giovare della corrente più pulita e continua, che è in grado di fornire una batteria da macchina, rispetto alla tradizionale 220 v, che si trova in tutte le case...
Non sò se come soluzione possa rivelarsi vincente, aspetto cmq una sua smentita in merito... Credo di aver detto tutto, aspetto con grande attesa una sua risposta...
Con questo la saluto, e la ringrazio ancora una volta per quello che fa. Il suo sito è una pietra miliare dell 'hi-fi.
Saluti
Valentino - E-mail: Stafanni (at) yahoo.it

LC
Caro Valentino,
prima di acquistarle, le One Zeta, prova ad ascoltarle. Si tratta di diffusori impegnativi e molto esigenti in termini di amplificazione. Le One HEX non sono sicuro che esistano ancora. Purtroppo non conosco né il pre né il finale car in tuo possesso, per cui mi è difficile fornire un parere un minimo sensato sull'abbinamento con le One Zeta. Ma perché uno dovrebbe mettersi in casa un finale car...con tutta la complicazione dell'alimentazione? In merito a questo, io sono per le alimentazioni da rete, senza batterie. Sarà anche vero che la rete elettrica non è il massimo ma pure le batterie hanno i loro bravi problemi.
Per quanto riguarda le sorgenti, tra i due modelli citati, forse il Musical Fidelity è più facilmente rivendibile in futuro, a parte questo, ti consiglierei di ascoltarli a confronto, se possibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazione in Classe-T
Caro direttore,
se mi posso permettere vorrei proseguire con il "tu". Mi chiamo Davide, ho 26 anni, sono ricercatore universitario (in chimica). Appassionato di Sci, Mountain Bike e audio (come vedi abbiamo diverse passioni in comune). Cercherò di essere breve, se così non sarà spero mi perdonerai. Circa 8 anni orsono assemblai il mio primo impianto, interamente Technics (sintoampli, CD player e doppio deck), abbinato a casse Mission a cui aggiunsi, in seguito, un lettore/registratore MD di Sony. Il tutto di fascia bassa, visto il budget di allora. Dopo anni di onorato servizio, metto in preventivo una sostituzione e inizio una ricerca di ciò che possa fare al caso, sempre con un budget limitato visto il lavoro che svolgo...
Alcuni mesi orsono incappo nella vostra rivista, che ritengo formidabile, cercando di documentarmi il più possibile e, sempre grazie ad internet, raccolgo diverse informazioni anche su altri siti analoghi (vedi 6moon.com che tu citi). Ora di ritorno dalle vacanze (a proposito auguri di cuore a tutto lo staff, siete veramente eccezionali) leggo la recensione del Sonic Impact T-Amp e vorrei immediatamente acquistarlo da thinkgeek.com, ma l'oggetto dei miei desideri non è al momento in vendita (porc...).
Eseguo una ricerca su Google e scopro che Teac commercializza un finale di potenza a tre uscite in Classe-T (allego un link che credo sarà interessante http://www.tommytube.com/Teac-tripath/a_tour_inside_the_teac_a.htm) del costo di circa un centinaio di dollari. Vado oltre e trovo il BelCanto Design e due Audioresearch (rispettivamente il 150.2 ed il 300.2) dal costo decisamente differente...
Ora, che lei non sia una persona preda di facili entusiasmi appare chiaramente dai suoi articoli, se ha espresso un giudizio tanto positivo su un apparecchio da 30 $, mi sorgono un paio di domande:

  1. BelCanto e Audioresearch, con apparecchi da 3.000 e più dollari, avranno trovato il modo di riprodurre il canto delle sirene, considerato ciò che è in grado di fare con pochi dollari il T-Amp.
  2. Se in futuro il T-Amp fosse riproposto pari pari, con la dicitura Hi-End, e venduto a 200 dollari, chi potrebbe avere da ridire, dati i prezzi della concorrenza (mi riferisco anche al Gaincard che, venduto in kit da più costruttori, costa mooolto meno della versione ufficiale - rapporto 1:300)?
  3. Se apparecchi così ben suonanti, non vengono neppure presi in considerazione dalla maggioranza delle riviste di settore, solo perchè poco costosi o non commercializzati dal "guru" di turno, qual'è l'attendibilità della stampa specializzata? Che sia solo specializzata nel far spendere quanti più soldi possibile, propinando l'apparecchio mitico di turno? Non è questa una grossa occasione (persa?) per riportare in auge il buon ascolto e far uscire l'Hi-Fi dalla nicchia che a fatica mantiene?
Mi scuso per la lunghezza e la filippica, mi scuso anche per le generalizzazioni. Un saluto e ancora tanti complimenti a tutti voi per il lavoro che svolgete.
Grazie.
Davide - E-mail: davide.scaletti (at) tele2.it

LC
Caro Davide,
il T-Amp è un oggetto che rompe gli schemi [e non solo quelli, visto il putiferio sui Forum] e che, soprattutto, non appartiene a questo mercato. Per questo motivo non ne rispetta le leggi. Una sua versione più appetibile, con componentistica migliore, bel cabinet, ingressi, manopole ed alimentazione dedicata, viene venduto a 500$ da un signore (Vinnie Rossi) che fa tutto da sé (trovate il link nell'articolo aggiornato del
T-Amp). Prova ad immaginare se dovesse metter su una struttura di distribuzione e commercializzazione...quanto lieviterebbe il costo? E stiamo parlando pur sempre di un T-Amp, con lo stesso chip. Bel Canto e Audio Research utilizzano, in modi differenti, chip della Tripath più potenti che richiedono strutture ben più complesse e costose, soprattutto lato alimentazione. Se guardi dentro il T-Amp, ti accorgi che è veramente il nulla: un pezzo di circuito stampato di pochi cm di lato, un chip, una manciata di componenti smd e di condensatori certo non audiophile-grade. Fatto in Cina in grandissima serie immagino quasi automatizzata...quanto può costare? Quello è il suo prezzo.
Semmai, possiamo discutere del rapporto qualità/prezzo, che nel caso del T-Amp, per un probabile caso fortunato, è stellare. Per questo motivo è imbarazzante la sua presenza sul mercato. Tuttavia, non credo che decreterà la fine dell'hi-end come la conosciamo. Si tratta pur sempre di un giocattolino difficile e scomodo da collegare, poco versatile e di bassa potenza. Diciamo che è "tutto suono" e poco più.
Potremmo assistere, semmai, ad un sempre più crescente interesse verso le amplificazioni in classe D, questo è sicuro. Per quanto riguarda il Teac, personalmente non l'ho ascoltato, ma da diversi pareri letti qua e là, pare suoni peggio del T-Amp, pur essendo molto più potente. Si dice - anche qui voci di...discussioni telematiche - che la magia stia tutta nel piccolo chip TA2024, della Tripath, il cuore del T-Amp. Gli altri chip della Tripath, con la stessa tecnologia Digital Power Processing, pare non abbiano la stessa "magia". Prendi queste cose con tutte le cautele del caso, io non le ho verificate, le riporto solo come le ho lette in giro per la Rete.
Per quanto riguarda le altre riviste non so che dirti. Se ti riferisci all'Italia, eh, non sempre hanno brillato per rapidità di reazione. Anzi, talvolta, di fronte a situazioni "nuove", hanno sollevato una cortina di ferro invalicabile, puntellata da un incomprensibile ed ingiustificato snobismo.
Nel resto del mondo...dai tempo al tempo. Questa cosa del T-Amp è relativamente nuova e puoi star certo che dopo la nostra recensione "inglese" si solleverà un bel polverone. Ci sarà chi vorrà cavalcare l'onda, chi farà finta di niente in preda al panico più scomposto e chi, molto più intelligentemente, cercherà di studiare il fenomeno e trarne tutti i possibili vantaggi. Mi riferisco anche ai Costruttori che, se lungimiranti, sapranno vedere in questa un'occasione d'oro per cambiare radicalmente il proprio modo di proporsi.
Il T-Amp non è la fine di tutto, solo una forte spallata per un nuovo inizio. Altro che nuovi supporti digitali per scuotere il mercato...questo nanerottolo può fare molto, molto di più, portando la vera HiFi nelle mani di chi mai avrebbe sognato tanta qualità ad un prezzo che definire ridicolo è poco.
Gli audiofili avezzi a spendere tanti quattrini nell'impianto HiFi potranno, grazie a lui, dirottare il budget sui diffusori o sulle sorgenti, eliminando DI FATTO il costo dell'amplificazione. I diffusori abbastanza sensibili per funzionare col T-Amp sono ormai piuttosto numerosi. Certo, occorre avere mente aperta e scevra da pregiudizi, dotazione rara nel bagaglio dell'audiofilo medio.
Grazie per lo spunto interessante.
Lucio Cadeddu

Primo impianto e dubbi analogici
[Stanza d'ascolto]

Caro Direttore, le avevo scritto circa due anni fa (Lettere alla Redazione Vol. 200) con le idee molto confuse. Adesso, grazie anche al suo sito e ai suoi consigli, posseggo un impianto che dopo la sua approvazione potrò definire un primo passo nel mondo dell'hi-fi:

Il tutto in una stanza 4x4m (schema in figura) con letto grande, armadio et altro... Diffusori agli angoli e punto d'ascolto al centro del letto (mi sono trasferito per motivi di lavoro e questa mi è sembrata la soluzione migliore per la mia stanza). Con il posizionamento scelto ho dovuto fare degli Ubyte II da 8m (ovviamente uguali). Unica pecca: per le saldature ho usato stagno normale, senza argento e per i terminali flessibili ho usato 24 fili del cat 5 invece che 30 di wire-wrap. Pensa che il cavo ne risenta parecchio come prestazioni? (tutte le terminazioni possono comunque essere rifatte tagliando il cavo prima degli scatolotti e quindi con poca spesa).
Devo dire che il suono mi soddisfa molto (partendo da zero penso ciò sia abbastanza normale) ma volevo chiederle se aveva qualche consiglio da darmi per eventuali miglioramenti. Non ho in progetto di cambiare a breve nessun componente ma c'è qualche anello della mia catena che a suo giudizio è un po' debole?
Il suono mi piace molto anche se ancora devo provare l'impianto in modo sistematico. L'unica cosa che ho notato è riguardo l'immagine, mi pare ottima su tutto tranne che sulla batteria, che mi sembra sempre più grande di tutti gli altri strumenti e mi pare occupare tutto il fondo della scena (voce e chitarre ad esempio sono molto ben definite). Per caso dipende da registrazioni di bassa qualità (Jeff Buckley-Grace, Vinicio Capossela-Live in Volvo)?
Vorrei dirle anche che da un po' di tempo, pur non avendo neanche un lp in casa, mi era venuta voglia di comprare una sorgente analogica, un po' leggendo la sua rivista, ma soprattutto girando per mercatini dove vedevo sempre vinili usati in grande quantità (ho letto solo dopo una lettera in cui consigliava di comprare una sorgente analogica solo se si disponeva già di una certa quantità di dischi) Così ad una fiera ho trovato un giradischi Pioneer PL-320, telaio a molle (non so se si dica così, sono veramente inesperto in questo campo), trazione diretta (orrore!!!), braccio in grafite diritto, testina Ortofon OM10 per la modica cifra di 18 euro. Poi non avendo un ingresso phono sull'ampli ho comprato un Phonobox della Project. Il giradischi funziona (mi sono già comprato i primi lp) ma va ripulito e tarato come tnt-audio comanda.
Il suono anche così a un primo ascolto mi piace molto. Ascoltando alcuni brani dischi usati ho sentito i clic (o scariche, non so bene come si chiamino) che mi ricordavo da altri ascolti occasionali, mentre sui alcuni dischi nuovi non li sentivo per niente. Questo è dovuto al disco rovinato o al disco sporco (il tipo che me li ha venduti ha detto di averli lavati ma non gli ho chiesto come)? (scusi la domanda banale ma sono veramente agli inizi in questo campo).
Posso pensare di cavarne qualcosa di decente al limite dell'hi-fi? Possibili interventi tecnici: a volte il piatto pare ruotare con difficoltà, come se avesse bisogno di essere lubrificato, ma cosa è possibile fare con un piatto a trazione diretta?
Il cavo di segnale (giradischi-pre) è direttamente saldato dentro il giradischi e mi pare un po' vecchio e di bassa qualità, connettori compresi. Varrebbe la pena di cambiarlo con dei connettori direttamente sullo chassis, in modo da poter usare diversi più cavi? e il cavetto di terra (per i cavi di segnale nella sezione tweaking non ho visto nulla riguardo il suddetto cavetto)?
Possibili interventi tecnici: come si fa per capire se la testina è da cambiare e in tal caso quanto varrebbe la pena di spendere? Se mi può consigliare anche qualche modello... shure? stanton? grazie ancora
La ringrazio ancora per la pazienza e per l'aiuto (forse il tono della lettera è un po' formale, magari la prossima volta posso darle del tu?)
Auguri di Buon Anno (un po' in ritardo)...
Riccardo - E-mail: riccardo.cenci (at) pi.infn.it

LC
Caro Riccardo,
iniziamo l'anno risparmiando banda. Sintesi, sintesi, sintesi. Secondo appunto: non sono io a doverti dare l'approvazione né la benedizione. La tua soddisfazione all'ascolto è il parametro più importante da considerare. Ti piace la Musica che ascolti col tuo impianto? Benissimo, dormici su tranquillo e goditi i tuoi dischi.
L'impianto è equilibrato e non noto errori particolari, neppure sulla costruzione dei cavi, direi.
Visto che hai riscoperto l'analogico, con una spesa minima (18 Euro!) può valer la pena tentare di estrarre tutto il possibile dal tuo set-up, senza però spenderci cifre folli perché il giradischi non le merita.
Una nuova testina magari si, probabile che quella montata sia vecchia. Se ti piace il suono della OM 10, prova con una OM 20. In caso di upgrade del giradischi, la testina si può sempre riciclare. Regola il tutto a dovere come dalle FAQ di TNT-Audio e, magari, prova a vedere se riesci a lavare i dischi più rumorosi con una delle ricette che trovi qui sul sito.
Poi, se hai manualità col saldatore (sembrerebbe di sì) salda pure dei connettori RCA da pannello allo chassis del tuo giradischi e poi parti con le sperimentazioni dei cavi di segnale (autocostruiti). Ricordati che i cavi del giradischi devono essere ben schermati.
Il cavetto di terra, se c'è (ci dovrebbe essere) non ha alcuna rilevanza, lascia pure quello originale. Per quanto riguarda il motore, temo non si possa fare nulla. Alla fine l'importante è che giri, senza fare rumori strani e senza vibrare. E' un trazione diretta economico, inutile sperare di tirarci fuori chissà che. Tuttavia, con gli interventi descritti, quasi tutti a costo zero, qualcosa dovrebbe migliorare. Fai anche qualche esperimento con tappetini diversi, ad esempio il nostro Janus autocostruito. Buon divertimento!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Piccoli impianti crescono
La ragione principale per la quale ti scrivo è solo per dirti GRAZIE.
Piano piano mi sto avvicinando all high end grazie a te. Ho realizzato gli stand TNT ERNESTO e sono ancora a bocca spalancata.....ascoltavo musica con un paio di Bose arrampicate su degli scaffali ....non sarà molto di miglioramento (ho un Pioneer come sorgente e un cd Technics di una decina di anni fa) ma comunque sto cominciando a capire cosa sia la tridimensionalità....
Mai lo avrei capito se non ti avessi "incontrato" sul web e sarei ancora ad ascoltare mp3 (ma ci credi? Non riesco più ad ascoltarli)....
Non so cosa accadrebbe al mio impianto facessi dei cavi decenti per pilotare i miei diffusori o ancora meglio se li facessi da me sti diffusori.....se mi comprassi un nad 3020 o un rotel........
Leggendo qua e là sul web mi sono imbattuto in quella recensione e quell'oggettino di plastica nera denominato Sonic Impact ....con un paio di Mourdant Short ms 92 o B&W dm 303 ce lo vedresti in una stanza mansardata di 2 m x 3?
Visto che il chipset è di stampo cinese non ti risulta x caso che tale chipset sia presente in altri modelli di amplificatore made in china?
Dai deve esserci un trucco sotto un qualcosa che lo fa suonare così. Ti conosco abbastanza bene come recensore e sono rimasto scioccato da quell'amplificatorino...
Dammi un consiglio sui diffusori da abbinarci di tipo economico se ritieni che in una stanza di 2m x 3 possa rendere giustizia al suono senza disturbare i miei genitori al piano di sotto. Non sarebbe nel mio impianto principale (lo allestirò sotto in tavernetta dove posso alzare quanto mi pare e piace) ma l'idea di avere un secondo impiantino non mi dispiacerebbe affatto visto il costo irrisorio.
Visto che ha solo un ingresso e che io ascolto sia il giradischi e il cd un mixer per ovviare al problema?
Oppure 2 mostricciatoli collegati a un paio di casse che supportino il biwire? Quindi un ampli x il giradischi (con prephono dedicato) e uno per il cd.....dimmi tu.
Sono scioccato. Pensavo a un nad 3020 per sopra e anche per sotto ma a questo punto mi fido delle tue orecchie e fino adesso sono felice di averlo fatto.....
Detto questo caro Lucio continua a essere l'orecchio mio e di molti altri e sempre nello stesso modo indipendente come lo sei stato fino ad ora e che sempre sarai...ma un consiglio amichevole se mi permetti te lo darò....stai dietro un po' di piu a quegli amplificatori sconosciuti del sol levante e a prodotti entry level.....mi piacerebbe vedere una recensione sulle Mourdant Short e sulle Heybrook; insomma un po' più di prodotti entry level......sai mi viene il nervoso quando vedo un prodotto che lo recensisci benissimo ma al quale per questione finanziaria non posso permettermi né ora né mai....
Io ti manifesto solo un piccolo desiderio ciò non vuol dire che reputo ottimo il tuo lavoro fatto fino ad ora .....vedi siamo io e un altro ragazzo (anche lui dei nostri di tnt) che siamo innamorati delle B&W 303 ma visto che le hai recensite anni or sono saremmo dannatamente curiosi di sapere se allo stato attuale delle cose a un nad 3020 le abbinersti a dispetti di Heybrook, Mmourdant Short e quant'altro rientri nelle fascia di prezzo denominata entry level!
Io vado alle prove d ascolto ma poi mi faccio le paranoie (i diffusori non erano rodati il finale non era preriscaldato ecc ecc) e rimango lì indeciso....
Lucio cmq toccando con mano gli Ernesto vanno alla GRANDISSIMA e quindi scusami se ti rompo le scatole pretendendo di più....ma sai mi hai fatto diventare un audiofilo un po' è anche colpa tua :-)
Ultima domanda e ti lascio stare (fino alla prox :-)): ma le bose 301 (che dispongo ed ho solo queste al momento) adesso sono sugli stand suonano bene ecc ecc ma tu come le posizioneresti? Purtroppo hanno quel tweeter che è rivolto verso il muro....adesso sono a un metro circa dal muro stesso e suonano bene ma ci sara un calcolo da fare per queste casse così strane.....illuminami se puoi.
Ciao e continua cosi e spero di offrirti un caffe quando verrò a Cagliari a trovare parenti!
Amichevolmente,
Roberto - E-mail: floyd35 (at) tin.it

LC
Caro Roberto,
sulle Bose non ho grande esperienza. Il tweeter DEVE essere orientato verso la parete, questo si, fa parte del gioco "Direct Reflecting".
Il T-Amp suona meglio del NAD 3020, ma non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di 6 watt. In una stanza piccola 2x3 dove lo vorresti sistemare, avresti comunque bisogno di almeno 90 dB di sensibilità, per avere pressioni sonore adeguate. Diffusori piccoli e così sensibili li trovi, per cifre tutto sommato contenute, nel catalogo Klipsch o Triangle. Tuttavia, visto che parlavi di fai-da-te non vedrei migliore soluzione del nostro progetto
TNT BFB con il largabanda Fostex. Un sistemino così, T-Amp + BFB, con costi irrisori, ti farebbe entrare nel mondo della vera alta fedeltà, altro che NAD 3020 + B&W DM 303. Mi rendo conto che si tratta di una scelta per certi versi estrema, scomoda e di non proprio immediata realizzazione, ma i grandi risultati si ottengono con l'impegno :-)
Poi: il T-Amp, per poter essere usato con un giradischi, ha bisogno di un pre fono esterno. Avendo un solo ingresso, per poter usare CD e giradischi, si dovrebbe ogni volta staccare e riattaccare i cavi a seconda della sorgente prescelta. In alternativa, un pre passivo da usare col T-Amp utilizzato come finale (ad es. con il volume al massimo).
Infine, per quanto riguarda le prove di materiale economico, diciamo che col T-Amp mi sono messo a posto per un po' :-)
Vedi, non dipende esclusivamente da noi cosa provare. Proviamo quel che ci capita o che ci spediscono le Aziende o i distributori. Come già detto altre volte, è molto più facile avere prodotti costosi da recensire piuttosto che prodotti economici. Non a caso, il T-Amp - per poterlo provare - me lo sono dovuto comprare :-)
Ovviamente, per i prodotti cinesi vale lo stesso discorso. Appena possibile, approfondiremo. C'è sempre tanta carne al fuoco, il tempo è quel che è e le prove serie ne richiedono proprio tanto tanto. Potreste darci (darmi) una mano scrivendo meno...avrei più tempo per fare altro, piuttosto che trascorrere la maggior parte del mio tempo-PC a rispondere a quesiti posti mille e più volte :-)
Questa storia del T-Amp, ad esempio, ha richiesto un impegno enorme, in termini di tempo e per fare tutto ho dovuto trascurare altre cose che erano in "attesa"...e fare un certo numero di salti mortali con avvitamento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

La Rivoluzione è iniziata!
Salve Direttore,
seguo da un po' di tempo l'evoluzione degli ampli digitali (classe D e T) e tutte le volte che ne leggo una recensione la frase "migliore indipendentemente dal costo" viene ripetuta... personalmente sono molto felice di questa che a mio parere sarà una rivoluzione epocale nell'hifi, maggiore anche di quella del cd... pensiamoci un momento... chip come quelli della tripath consentiranno vera hifi in dispositivi che erano tipicamente low-fi, autoradio, televisori, sistemi av... e per gli appassionati di hifi è una rivoluzione anche maggiore, non più ampli da cento kg e migliaia di euro ma ampli da un chilo che suonano anche meglio, consumano un centesimo e non scaldano... e naturalmente costano pochissimo, a patto di non lucrarci !!!
Una rivoluzione audio-proletaria !!! ;-)))
Mi fanno un po' pena i costruttori di hi-end che ancora non se ne sono accorti (ma se ne accorgeranno presto...) come la "povera" BelCanto che prende un chip che costa un dollaro e lo rivende a 3200...
Ma veniamo al dunque: che ne dice di mettere sotto i suoi collaboratori e tirare fuori un bel progetto con uno dei tripath di maggior potenza, magari quel TA2022 da 80W per canale ? Io non vedo l'ora !
P.S. sicuramente li conoscerai ma ti segnalo anche:
http://www.lcaudio.com/
http://www.hypex.nl/
http://www.tactaudio.com/
e naturalmente:
http://www.diyaudio.com/
Fabio - E-mail: fabio.montarsolo (at) elsag.it

LC
Caro Fabio,
io sono molto meno ottimista di te. Certamente può essere l'inizio di una svolta ma il mondo dell'HiFi è refrattario ai cambiamenti. Il calo di prezzi e l'aumento delle prestazioni, se possibile, ci sarà - temo - in classe consumer. L'Hi-end ha sempre seguito canali suoi propri, lontani - anche moltissimo - da qualunque logica, tecnica e di mercato.
Non mi accanirei con la BelCanto, in fondo realizzare quel finale non è come fare un T-Amp, si tratta di cose molto diverse. Non montano lo stesso chip! Quello che non mi piace di BelCanto, semmai, è il fatto che - a quanto ho visto (ma potrei essermi sbagliato) - da alcuna parte si legge che in realtà tutta la tecnologia usata è proprietaria di Tripath. Questo non è bello.
Per quanto riguarda i progetti DIY la cosa è meno semplice di quanto possa sembrare. Questi dispositivi richiedono implementazioni delicate onde evitare problemi e ciò spesso significa montaggi SMD ed altre cosette non proprio alla portata di tutti i ...saldatori. Comunque non demordiamo, magari qualcosa si riesce a fare.
La versione audiophile del T-Amp (il Clari-T-Amp) c'è già...ma ci sono margini di manovra. Io ho già un'idea in mente, bisogna vedere se si riesce ad implementarla. Inutile chiedere, se e quando riusciremo a concretizzare qualcosa, vi terremo informati.
Grazie del contributo, ma teniamo i piedi saldamente ancorati a terra :-)
Lucio Cadeddu

Valvole o stato solido...la saga continua
Caro Direttore,
sono partito per comprare un impianto audio-video integrato mid cost ma per colpa di TNT mi ritrovo invece ad aver speso un sacco di soldi e a non aver ancora completato il mio stereo base. Non so se questa sarà una motivazione sufficiente per intenerirti ma passo lo stesso alla domanda.
Mi trovo in una situazione di locale non particolamente felice in quanto la mia taverna (unico posto dove mi é stato concesso di mettere "quelle cose") é un locale abbastanza ampio (circa 60mq) in cui mi sono ritagliato un angolo vicino al camino dove posizionare il divano e lo stereo.
Le casse stanno ad una distanza tra loro di circa 180cm che é anche la base di un triangolo al cui vertice c'é l'angolo fisico della stanza. Nell'angolo c'é anche un vano ripostiglio mentre nell'angolo adiacente c'é il camino. La zona di ascolto é a circa 250cm.
Ho sentito diverse casse "da scaffale" per poi orientarmi su una coppia di B&W805 di occasione. Come lettore ho acquistato nuovo un Rotel RCD1072. Vorrei sostituire anche il mio vecchio ma glorioso Luxman sinotoamplintegrato serie 800 con un nuovo amplificatore e qui viene il bello.
Ascolto prevalentemente jazz tipo Miles e vocalist (60%) con un poco di classica tipo quartetti o Bach (25%) ed altra latinoamerica tipo Cuba o Brazil (20%) con un poco di pop/folk (Zucchero, Vandesfroos, De André, P.Conte) e qualche rara volta il rock (ma questo lo preferisco di gran lunga in macchina).
Ho sentito un Copland CSA29 integrato ibrido ed un PrimaLuna prologue two con le casse B&W705 in due ambienti diversi e debbo dire che entrambi mi hanno entusiasmato. Forse un poco di più il PrimaLuna. Poi mi sono venuti i dubbi più atroci perché qualcuno mi dice che le valvole risentono delle vibrazioni e quindi bisogna usare un tavolo isolato oppure che il valvolare pregiudica tutto quello che non sia jazz o classica ed altro ancora.
Considerato che il mio budget é attorno ai 1500Euri e che sono anche disposto ad acquistare in occasione un buon amplificatore tu cosa mi dici? Quale dei due potrebbe andare meglio?
Grazie
Pietro - E-mail: pietro.vanotti (at) galileoavionica.it

LC
Caro Pietro,
che le valvole vadano meglio solo con jazz e classica è una sciocchezza grossa come una casa. Forse chi te l'ha riferita dimentica che molti amplificatori per chitarra elettrica di tanti chitarristi rock sono proprio...a valvole :-) Se non fossero adatte, non le userebbero...
No, diciamo che c'è valvolare e valvolare, così come c'è stato solido e stato solido.
Purtroppo, non conosco il PrimaLuna quindi non posso esprimere un giudizio. Il Copland è certamente un'ottima macchina e non vedo controindicazioni particolari ad un suo accoppiamento con le 805.
E' anche vero che per 1500 Euro, nell'usato, trovi tanto. Penso ad integrati AM Audio in classe A, a Densen (anche il DM 10), ElectroCompaniet (i vari ECI) o, a valvole, Jolida e Jadis, tanto per citare marchi abbastanza facilmente reperibili.
Prova ad ascoltare il più possibile, liberati dalle leggende audio che hai sentito ed ascolta con serenità, senza chiederti se a suonare sia un transistor od una valvola. Sono sicuro che in certi casi farai fatica a capirlo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Analogico per 3000 Euro
Caro direttore,
inutile dire che apprezzo molto il vostro sito per la competenza e le utili indicazioni che se ne traggono. Mi rivolgo a lei per un parere. Ho un impianto basato come sorgente principale sul lettore CD (Naim CDS II, preso d'occasione presso il distributore), una scelta dettata dall'enorme mole di materiale sonoro disponibile in questo formato. Il resto del'impianto è costituito da Pre valvolare Cantina sperimentale Acus Reference, di Marco Solano, giovane costruttore messinese, apparecchio dal suono estremamente naturale; finali monofonici Manley Neo Classic SE/PP 300B; diffusori Avantgarde Duo (se potevano essere pilotate con 20 dollari è da ricovero alla neuro); cavetteria artigianale e 47lab presa da Diapason. In attesa che nell'alta definizione (ma senza multicomplicazioni) emerga un vincitore, con un numero di incisioni significativo, avevo pensato di dotarmi di un giradischi come seconda sorgente. Non ho molto vinile e sarei orientato alla ricerca di poco, ma buono; inoltre mi sono già dissanguato per il resto dell'impianto.
Il dilemma: volendo spendere al massimo 3000 euro per giradischi e braccio, è meglio un buon (?) usato o del nuovo sicuro? Le mie preferenze andrebbero per un suono dinamico, ma anche materico, come dire quadrare il cerchio tra rigido e flottante.
Mi si presenterebbe l'occasione di un The Well tempered Classic con braccio a 2.400 euro. Qualcuno mi sconsiglia asserendo che è addirittura più difficile da regolare del Sondek LP 12, su cui ho messo una croce. Puntare sull'usato, ma su cosa? Nel nuovo mi parlano di Garrard o dei nuovi Thorens, voi indicate il Romeo in quella fascia di prezzo. Inoltre non ho scheda fono, e mi chiedo se la Gold Ero è sufficiente o meglio l'entry level 47 lab, o anche qua puntare su un usato valvolare tipo Klimo Lar (ammesso che con l'alta efficenza non sia troppo rumoroso).
La ringrazio comunque per la pazienza e le auguro buon lavoro, ma soprattutto buon divertimento.
Salvo - E-mail:turidal (at) aliceposta.it

LC
Caro Salvo,
le tue Avantgarde Duo, proprio in virtù dell'altissima sensibilità, si lasciano pilotare bene da buoni ampli con pochi watt. Non a caso nella recensione citata (di 6moons.com) la prova del T-Amp l'hanno fatta proprio con questi diffusori. Un po' provocatoriamente certo, ma non troppo.
Se non vuoi grosse complicazioni per la regolazione del giradischi io ti consiglierei un Gyrodec, macchina bellissima, ottimamente suonante e poco problematica. Si trova anche facilmente nell'usato, un po' in tutte le salse e con tutti i bracci. In alternatva, un bellissimo Oracle Alexandria.
Se vuoi andare sul nuovo, non vedo niente di meglio, viste le tue esigenze, di un modello Clearaudio, ad esempio un Champion o un Evolution, con bracci Rega compresi.
Per il pre fono, io starei su un classico Black Sube SE + PWX o anche su un Silver Cube, se il budget te lo consentisse.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Risuonatori di Helmholtz
Caro Direttore,
ho recentemente cambiato casa e la stanza dove ho traslocato il mio amato impianto presenta delle risonanze che stando a quanto rilevato con "rumore rosa-pc-fonometro radio shack", sono collocate intorno ai 100 hz.
Non essendo riuscito a risolvere completamente il problema movimentando le mie Martin Logan pur avendo completa libertà di manovra, mi sono ricordato di avere letto in passato una tesi di laurea sui risuonatori ed in particolare sui risuonatori di Helmotz.
Messomi alla ricerca di qualcosa su internet mi sono tra me e me molto inc…to trovando su un forum la lettera di un poveraccio che avendo osato chiedere aiuto per un problema simile ha ottenuto solo risposte da marpioni disposti a dargli una mano previo sopralluogo e preventivo.
Premettendo che l'utilizzo di tali marchingegni non è facilissimo, ma sperimentare spendendo poco spero che faccia piacere a molti, dopo un po' (un bel po' in verità) di tempo mi sono deciso a preparare un paio di fogli excel che possono permettere a chiunque di applicare la (poco) nota formula approssimativa per il calcolo della frequenza di risonanza di risuonatori circolari.
Personalmente ho realizzato il tutto con un tubo in pvc da 100mm di diametro per la camera di risonanza e del multistrato da 30 mm per il tappo di fondo e per il collo.
In particolare il collo è stato ottenuto tagliando quattro anelli, con l'ausilio di trapano e punte a tazza e incollandoli uno sull'altro ottenendo una lunghezza di 120 mm.
In questo modo migliora la rigidità rispetto all'usare un ulteriore tubo in pvc. Il tutto è stato fissato con abbondante colla "millechiodi" che mantenendo una certa malleabilità permette qualche aggiustamento e sigilla il tutto a mò di stucco. Per funzionare, funziona, è necessario realizzarne più di uno e collocarli nei punti di risonanza della stanza, a tale scopo è a mio avviso indispensabile un fonometro collegato al pc con un qualsiasi programma che abbia al suo interno un analizzatore di spettro per velocizzare le rilevazioni, io uso in modo improprio il programma Magix che normalmente utilizzo per riversare qualche lp su cd.
Per rendere il tutto esteticamente più gradevole e per intervenire anche su frequenze più alte avrei pensato che potrebbe essere utile rivestire il tubo esterno con della gommapiuma a sua volta rivestita di tela per casse acustiche ma il posizionamento richiesto per le basse frequenze (la formula dei risuonatori è valida fino a qualche centinaio di Hz) non è sicuramente lo stesso per le medie e le alte.
Per le dimensioni bisogna tenere conto degli spessori dei materiali impiegati che vanno eventualmente detratti. Allego infine il file contenente anche un
foglio Excel di note d'uso.
Continuate così e a rileggerci.
Sergio - E-mail: sergio.alunni (at) tin.it

LC
Caro Sergio,
questo sì che vuol dire mettersi al lavoro! Bravo e complimenti...e grazie per il foglio Excel. Non appena finisci il tutto e pensi sia proponibile esteticamente, potresti mandare due-tre foto che illustrano gli oggetti anche in fase di costruzione? Credo potrebbero essere utili a tutti.
Grazie e tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

CD musicali: meno IVA e pene più severe per pirati
La musica in tutte le sue forme costituisce un prodotto culturale che deve essere difeso e promosso poiché rappresenta una delle forme più efficaci di integrazione e di scambio culturale.
Nel nostro Paese però su ogni cd musicale posto in commercio pesa una imposta sul valore aggiunto pari al 20%, che impedisce ai consumatori di accedere facilmente alle novità musicali e soprattutto acuisce il fenomeno della pirateria, che oggi copre il 25% del mercato nazionale con danni per lo Stato, per le case discografiche e per i consumatori, che si ritrovano spesso con prodotti mal funzionanti.
L'imposta sul valore aggiunto sugli altri prodotti culturali come i libri ammonta al 4%, perché sui cd deve essere del 20%? L'Italia è uno dei paesi con l'imposta sul valore aggiunto sui cd tra le più alte della UE. Non è né giusto né conveniente. Per questo la proposta prevede una serie di misure volte a ridurre il costo dei cd musicali. In primo luogo si prevede di portare l'IVA sui cd musicali al 4%. La presente proposta mira ad incentivare la vendita a scoraggiare il fenomeno della pirateria e a farsi interprete di una sempre più urgente e necessaria modifica della normativa comunitaria in materia di IVA (la Commissione europea si sta muovendo in questa direzione con una proposta di modifica –COM 2003-397- alla direttiva 77/388 CEE in questione).
Si prevede altresì di introdurre la possibilità di detrazione fiscale per l'acquisto di cd musicali fino ad un importo massimo di 250 euro, che si andrebbe ad aggiungere alle categorie per cui tale detrazione è già prevista (erogazioni liberali in denaro a favore degli enti di prioritario interesse nazionale operanti nel settore musicale, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale ONLUS, spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria, universitaria, di perfezionamento e/o specializzazione universitaria ed altre).
La presente proposta prevede, inoltre, l'inasprimento delle sanzioni pecuniarie (si passerebbe dagli attuali 2.500-15.000 euro a 5.000-20.000 euro) nei confronti di coloro che violano il diritto di autore duplicando o riproducendo per fini di lucro cd musicali originali per destinarli al mercato nero.
Il testo della proposta di legge e uno spazio per commenti sul sito
www.dariofranceschini.it.
On. Dario Franceschini - E-mail: dario (at) dariofranceschini.it

LC
Caro On. Franceschini,
intanto la ringrazio per averci segnalato tempestivamente questa Sua proposta di legge. Riteniamo la sua azione così importante da aver dedicato ad essa il nostro primo editoriale di questo 2005.
E' un modo per dare la massima visibilità alla proposta ma anche un auspicio per iniziare il 2005 all'insegna della Musica, nella speranza che sempre più persone vi possano accedere a prezzi ragionevoli. La Cultura non è un bene di lusso, ma un diritto sacrosanto di ogni cittadino.
Le saremmo molto grati se ci volesse tenere informati sull'iter della proposta.
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329

© Copyright 2005 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]