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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Upgrade sorgenti
  2. Soddisfazione audiofila
  3. Impianto completo 2
  4. Problema subwoofer
  5. Considerazioni sull'editoria e pre fono
  6. Musica, questa sconosciuta
  7. Scelta casse e cambio sorgente
  8. Multiamplificazione
  9. Una precisazione sulla Classe A nei preamplificatori
  10. Cambio di mentalità

Upgrade sorgenti
Gentile direttore,
seguo il suo sito da circa due anni e lo trovo molto interessante ed utile. Vorrei approfittarne per chiederle qualche consiglio. Dopo una decina di anni di immobilismo da circa tre ho rimesso mano al mio impianto, rivoluzionandolo quasi completamente, grazie soprattutto al mercato dell'usato ed un po' all'autocostruzione.
Il risultato mi sembra molto buono, almeno al mio orecchio ma...
Ora il mio impianto è formato da:

Ascolto in una sala di circa 4x5m abbondantemente arredata con librerie, tende, divani, tappeti ecc.. ed ascolto prevalentemente rock-pop con qualche puntata nel jazz acustico. Vorrei chiederle se secondo lei la sezione fono del mio ampli è adeguata alla qualità del gira anche nell'eventualità di un futuro upgrading della testina ed inoltre quale investimento secondo lei, sarebbe adeguato, per il miglioramento della sorgente digitale, dato che mi sembra fatichi un po' a reggere il confronto con il gira (il cdp è l'ultimo sopravissuto del primo impianto).
Io pensavo ad un cdp puro nuovo nella fascia tra i 2000/2500 euro (CEC TL51xz, Meridian g07, Lector cdp7t).
Grazie per l'attenzione,
Massimo - E-mail: flash00 (at) tiscali.it

LC
Caro Massimo,
qual'è il progetto "Rigel" di TNT-Audio? In tutta franchezza non ricordo che TNT-Audio abbia mai pubblicato qualcosa con questo nome :-)
Certamente il tuo set-up analogico merita uno stadio phono di qualità superiore per potersi esprimere al meglio. Ci sono tante alternative quindi mi limiterò a citare un po' i soliti noti: Lehmann Black Cube, Trichord Dino, i vari GramAmps, Clearaudio...tutto dipende dal tuo budget e dalla reperibilità di questi apparecchi nella tua zona.
Per quanto riguarda il digitale, invece, mi permetto di consigliarti un lettore Linn: l'Ikemi con un po' di fortuna (il listino è più alto del tuo budget) oppure anche il Genki. Fossi in te cercherei il primo, usato o ex-demo. In questo modo le due sorgenti avrebbero un carattere abbastanza simile ed il confronto sarebbe meno traumatico.
Mi pare di capire che, comunque, prediliga il nuovo. Allora includi nella lista dei papabili anche il Naim CD5.
In prospettiva, penserei anche - visto il genere musicale da te prediletto - ad un cambio di amplificazione, con una che abbia più "muscoli".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Soddisfazione audiofila
Caro Lucio,
spero ti ricordi di me. Mi hai supportato (con l'opzione della "o" sulla prima vocale) durante la fase di aggiustamento del mio impianto HiFi nel mese caldo di Agosto. Ti ringrazio per il tempo dedicatomi e per la pazienza che hai avuto nei miei (ma credo sia un tuo stile accompagnato dalla grande passione per la buona musica) confronti. Colgo l'occasione, per riassumere una mia vicissitudine nella speranza che possa essere di supporto a quanti, come me, stanno vivendo questa passione.
Tornando all'HiFi ho maturato la consapevolezza di non poter conciliare questo mondo con un altro (forse più affollato): l'Home Theatre. Avevo acquistato un paio di anni fa un impianto così composto:

Il tutto nella metà del salone (che con un lato aperto ha le dimensioni di 3,2 x 3,2 mt) del mio modesto appartamento. Sebbene uscisse molta potenza pulita e veloce, ciò non mi bastava. Mancava qualcosa di importante per ascoltare Miles Davis, Chet Baker, The Dave Brubeck Quartet ed altri famosi così come tutta la mia musica classica. Mancava la fluidità, la musicalità, l'ariosità. Ho aggiunto, allora, all'impianto l'integrato stereo Marantz PM7200 (ancora tanta potenza) ma senza aggiungere granché alla musica.
Da allora ho iniziato tutta una serie di confronti anche spostando le elettroniche presso altri impianti senza ottenere grandi risultati. Ho cambiato i cavi di segnale con altri di qualità superiore (G&BL mod. HPA da 40 euro circa), ma senza ottenere risultati così apprezzabili.
Siamo ad agosto ed entra in scena TNT-Audio. WOW !!! Che scoperta !!! Avrei potuto risparmiare qualche euro a conoscere prima TNT (una inesauribile fonte di esperienze ed informazioni di ogni genere nel settore HiFi, COMPLIMENTI !! Ma forse è un percorso obbligato quello dei passaggi intermedi. Si cresce, si matura e si impara ad ascoltare la musica, per affinamenti successivi, percorrendo strade tortuose fino ad arrivare ai risultati voluti (purtroppo ci si deve fermare anche in relazione alle proprie disponibilità).
Tornando al mio impianto, dopo un periodo di scambio di email con Te (ti ringrazio ancora) "siamo" riusciti ad individuare tra diversi integrati l'Audio Analogue Puccini SE Remote. Nel frattempo, una ricerca di usato che avevo precedentemente avviato, mi aveva dato la possibilità di trovarne uno in condizioni impeccabili a 500 euro.
Dopo la tua conferma l'ho acquistato. Arrivato a casa l'ho collegato, riscaldato per circa 20 minuti, ho inserito uno dei CD prima menzionati e... sorpresa !!! Ho ritrovato il calore della mia musica preferita. Liquidità, aria, espressione, dolcezza (a volte anche a scapito dell'estrema velocità). Ma il tutto scorre per ore senza mai infastidirti minimamente e per di più con molta riserva di energia.
Come ti avevo già scritto: ho riavuto il piacere di risentire dai miei diffusori JURA quel suono che avevo percepito da Cherubini, utilizzando nelle prove l'integrato ibrido PATHOS CLASSIC ONE.
Sono contento dei consigli che mi hai saputo dare e delle valutazioni che, anche grazie alla tua rivista, sono riuscito fare. Anche il mio Thorens TD160 (ricablato e tarato completamente) ne ha guadagnato (grazie anche al valido stadio phono presente nel Puccini) che, con la nuova testina Grado Black, mi sta restituendo il meglio di sé.
Ho anche apportato un leggera modifica al mio Harman Kardon (dopo aver avuto gli schemi elettrici), permettendo la separazione degli stadi finali frontali (L+R) dai pre (l'ampli già disponeva di tutti i PRE-OUT). In questo modi i diffusori sono sempre connessi al Puccini, anche quando voglio gustarmi un film in Dolby Digital.
Forse, musicalmente parlando, l'unico anello da verificare nella mia catena HiFi è il lettore DVD. Da verificare, dico, perché da quanto ho potuto ascoltare nei confronti e leggere dalle recensioni (... le recensioni.. bah!) mi sembra un ottimo lettore universale (costava più di 1300 euro). Ecco, approfitto di questa mia lunghissima lettera, che non so se riuscirai a pubblicare, per chiederti una tua opinione in merito e se puoi prevedere (per un lettore di questa classe) un prova nel reparto sorgenti digitali.
Che dire.. continuate così.. e grazie di esistere. Un saluto e ringraziamento particolare a Te, Lucio, per la tua disponibilità dimostrata.
P.S.
Purtoppo, per un fatto del tutto accidentale, il mio Puccini ha subito un lievissimo danno nello stadio pre-finale. Ho prontamente telefonato alla Audio Analogue che, nella persona del dott. Stefano Blanda, mi ha rassicurato permettendomi un spedizione conveniente, sicura e veloce oltre ad una riparazione altrettanto rapida (comprensiva delle 24 ore di BurnIn all'80% della potenza dell'elettronica). Il tutto condito con il massimo del supporto tecnico operativo che proprio non speravo!! Un ringraziamento, quindi alla pazienza e disponibilità, per i diversi colloqui avvenuti, a tutto lo staff della A.A. (compresa la Sig.ra Elena che rispondeva alle mie telefonate) !!!
Fabio - E-mail: fabio.brian (at) tele2.it

LC
Caro Fabio,
sono contento che alla fine del lungo percorso la soddisfazione sia arrivata. Sul customer care di Audio Analogue abbiamo avuto più volte modo di esprimerci e sempre in termini estremamente lusinghieri. Per quanto riguarda la sorgente, confesso di non avere esperienza su macchine universali e, al momento, approfondire questo settore particolare non rientra nelle nostre priorità. In ogni caso, qualora volessi migliorare la parte "solo audio 2 canali" della tua sorgente, credo che un DAC esterno di buona qualità sia la strada da seguire. In questo modo preservi anche la "doppia funzione" musica-films del tuo Denon. Poiché non conosco il livello qualitativo della tua sorgente attuale mi viene difficile indicare un budget per tale DAC esterno, budget che ti potrebbe consentire un upgrade sostanziale. Vedi, semmai, di provare qualcosa, usato o prestito di amici/negozianti, per cominciare ad individuare la soglia oltre la quale un tale upgrade inizia ad avere un senso nell'economia del tuo impianto.
In ogni caso, se ora sei soddisfatto, goditi l'impianto e non pensare agli upgrade per un bel po'.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Impianto completo 2
Ciao Lucio,
Impianto completo :-)

Per il secondo impianto oltre al pioneer pl 10: Fostex fe 83 autocostruite 100 euro in tutto, Teac cdp 1100 (lo cambierò appena possibile). Venduto: Venderò il 1210 technics, l'altro piatto technics 5300, il teac cd p 1100, il cd technics sa 700. Ne avanzo ancora...
Mi sto costruendo il mobile su progetto tnt portaelettroniche. Niente altro da aggiungere Lucio se non che ti devo molto: ti fatto sclerare in più di un'occasione ma credimi che sono strasoddisfatto di quello che abbiamo assemblato insieme.
Unica cosa che non so fare è regolare il braccio del Thorens: vedo una vite a brugola .....basta agire su quello o devo smontare il gira? E' un po' più alto del solito. Provato con la bolla il piatto ed è a postissimo. Comunque sia Grazie davvero, aspetto impaziente la recensione di quei diffusori adatti per il t amp (ma non avresti un link da sbirciare?)
Ciao,
Roberto - E-mail: floyd35 (at) inwind.it

LC
Caro Roberto,
in pratica avevi messo su un negozio di HiFi usata! Quanta roba!!! Comunque complimenti, spese irrisorie e buoni componenti, a testimonianza del fatto che, guardandosi un po' intorno (anche all'estero) qualcosa di buono si trova sempre.
Per quanto riguarda il tuo Thorens, se c'è una brugola alla base del braccio quella dovrebbe servire per regolarne l'altezza: la sviti un po' e la torretta dovrebbe scorrere nella sede. Trovata la posizione "orizzontale" la si riavvita, senza esagerare con la forza applicata.
Diffusori pe il T-Amp? Un po' di pazienza ancora e la tua curiosità sarà soddisfatta. Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Problema subwoofer
Gentile Lucio,
sono un ragazzo di 21 anni appassionato di audio di buona qualità. Ovvio che data la mia età non posso permettermi un budget stellare, ma cerco di soddisfare alla meglio le mie pretese, merito soprattutto di TNT. Il mio impianto è composto da:

Essendo un amante delle basse frequenze mi decisi, tempo addietro, all'acquisto di un subwoofer, optando per un INFINITY KAPPA-PERFECT 10 (sensibilità 94db). Mi cimentai cosi nella realizzazione di un box adeguato...seguendo i vostri consigli e con l'aiuto di un programma per computer di cui non ricordo il nome.
Scelsi la soluzione passa banda con carico simmetrico. Il volume del box interno (complessivo) è di circa 40 litri ed è suddiviso più o meno (non ricordo con precisione) in due camere di egual volume; ho usato mdf di ottima qualità; ho rivestito l'intero interno del mobile con poliuretano così come indicato sul manuale della Infinity; il diametro del condotto è di 7 cm; mi restava solo da definire la lunghezza del condotto secondo i miei gusti!
Credevo di aver eseguito un lavoro "a regola d'arte"...ma mi sbagliavo!!!!!
Il subwoofer risulta molto indietro rispetto alle TLX seppur la differenza di sensibilità notevolmente a suo favore! Con un condotto di lunghezza superiore ai 5 cm il subwoofer è totalmente assente, cosi mi ritrovo con un condotto di meno di 5 cm. Ma non è bastato. Ho dovuto far puntare il condotto alla parete dell mia stanza (3.50x3.50) e ho dovuto avvicinare il mobile il piu possibile dalla parete (circa 9.5 cm!!!!).
Solo così riesco ad avvertirlo leggermente...ma alcune volte mi ritrovo costretto a dover ruotare la rotella del basso del mio NAD...e seppur di poco è cosa che preferirei evitare. Io non voglio che i bassi predominino sul resto della musica...ma solo avvertirne la presenza quando necessaria.
Devo dire che con tutti questi escamotage il mio sub riesce a far una ottima impressione quando serve, con un basso davvero veloce e morbido (forse un po' troppo). Ma mi chiedo se sia possibile che, disponendo di un altoparlante di più di 200 euro, io debba ricorrere a tali misure.
Sono davvero disperato! Devo forse costruire un nuovo box? Se si, potresti aiutarmi alla meglio magari dandomi qualche misura migliore in base all'altoparlante ed al resto della mia piccola catena?
Lucio ti prego illuminami!
Daniele - E-mail: dxone2000 (at) yahoo.it

LC
Caro Daniele,
se i parametri elettrici e meccanici del driver sono quelli corretti e tu hai usato in maniera altrettanto corretta il programma di simulazione, non dovresti avere un calo di sensibilità così accentuato. Bisognerebbe vedere se il dato di sensibilità dichiarato è reale oppure ottimistico o se magari fa riferimento a qualche situazione particolare.
Ti consiglierei di ricontrollare uno per uno tutti i passaggi della progettazione e della realizzazione.
Eventualmente modifica il progetto in un tradizionale bass reflex, magari riesci a salvare buona parte del mobile che hai già. Vorrei comunque ricordarti che abbinare un sub passivo a dei diffusori è sempre un terno al lotto perché sia la frequenza d'incrocio coi "satelliti" sia la sensibilità non è detto vadano d'accordo col sistema esistente.
Ancora, prima di intraprendere un qualunque progetto di autocostruzione sarebbe buona norma far riferimento a disegni già esistenti, di comprovata efficacia. Improvvisarsi progettisti con un software e poche conoscenze è il modo migliore per andare incontro a risultati...discutibili. Pensa che con i soldi che ci hai speso (tra driver, materiale ed ore di lavoro) avresti potuto acquistare un sub ATTIVO già pronto, del quale avresti potuto regolare frequenza di taglio, intervento, fase acustica etc.
Spero che questa esperienza ti serva per il futuro...
Mi spiace non poterti aiutare in maniera più precisa,
Lucio Cadeddu

Considerazioni sull'editoria e pre fono
Salve direttore,
sono da poco venuto a conoscenza della rivista di cui è editore: la trovo ricca e interessante, quasi esaustiva sull'argomento, la sua integrale presenza sul web non ha paragoni rispetto alle tante riviste cartacee che invece colgono solo un istantanea dell'evoluzione e della realtà multisfaccettata dell'audio. Sinceramente non sono un accanito lettore di riviste cartacee, al terzo numero di XXXXX m'ero scocciato di leggere che l'89% degli apparecchi in prova eran capaci di "rivaleggiare con apparecchi di categoria superiore" ed il restante 11% erano apparecchi che "non facevan nulla per nascondere il loro approccio audiophile minimalista", e il fatto che le grandi competenze di G.P.M. debbano essere castrate in virtù di un appiattimento totale e di un acoustically correct che non soddisfa il lettore, ma che soprattutto non soddisfa la verità.
Insomma, TNT è scevra da pregiudizi e lobby di sorta e ce l'avete dimostrato con tante recensioni che han scatenato l'ira di taluni produttori e proposte di apparecchi che non sarebbero mai finite sulle pagine di una rivista "seria" per audiofili. Ed il fatto che non vi inviino mandrie di apparecchi in prova, forse paventati dai giudizi severi, sta a testimoniarlo.
A proposito, a quando la prova di un lettore ibrido (tipo il bust-buy di casa pioneer) che tanto fà decantare i recensori "professionisti"? Perché ho l'impressione che su questi apparecchi il segnale stereo venga dspizzato? Mah...! Insomma mille grazie per l'ottica alternativa ed inusuale che utilizzate nel vostro progetto, ora però vorrei porle un quesito.
Ho sempre meno tempo per poter ascoltare musica e devo dire che le mie necessità riguardo a ciò che deve "fare" l'impianto (...o come lo deve fare) stanno cambiando. Sto facendo una virata brusca verso un set-up minimalista e vorrei chiederle un parere. Tenendo presente che continuo a possedere un impianto british-style ben assemblato che sopperirà alle necessità di estensione nell'ottava più alta e più bassa e di pressioni sonore elevate. Ho iniziato ad assemblare il seguente impianto:

Ora il problema è nel pre-phono, l'impianto in questa configurazione ha solo due condensatori al poliprolilene metallizzato grandi quanto delle lattine di redbull sul segnale di alta qualità, e vorrei che il pre (magari un semplice stadio phono dual mono poteziometrizzato in uscita capace di pilotare i finali) seguisse la stessa semplicità costruttiva, posso autocostruirlo o comprarlo tuttavia vorrei qualcosa che fosse in linea con gli altri componenti dell' impianto. Ha qualche suggerimento?
Alla fine della fiera l'impianto non è ad un livello hi-end esorbitante ma credo possa essere una scelta definitiva anche perché oramai ascolto solo piccoli ensamble jazz, musica da camera e cantautori (italiani e stranieri) e i dischi usati (e neanche tanto) li pago 3 € ad un mercatino qui vicino (il costo di un paio di quotidiani :-) ). E per superare il livello qualitativo dell'impianto sopra dovrei spendere una cifra vergognosa non adatta ad un mondo dove i 3/4 della popolazione mondiale soffron la fame.
La saluto e mi scusi per il tempo rubatole,
Damiano - E-mail: kyrochan (at) libero.it

LC
Caro Damiano,
ti ringrazio per le belle parole e l'apprezzamento. TNT-Audio è nata proprio in seguito ad una maturata ed irrevocabile insoddisfazione verso l'editoria del settore "cartaceo". Abbiamo voluto provare a fare qualcosa di "diverso", di RADICALMENTE diverso, ponendoci al di fuori del mercato. Solo così, a nostro modo di vedere, si può parlare di VERA indipendenza. Fintanto che sei "dentro" al mercato non riesci ad avere una visione distaccata e disincantata.
Questo, ovviamente, non ci autorizza a sparare a zero contro chi ha fatto di questo nostro hobby la sua professione. Le riviste che vivono NEL mercato e DEL mercato ne devono seguire anche le leggi, inutile farsi pie ed utopiche illusioni. Gli idealismi difficilmente portano profitti. E le riviste "tradizionali" devono produrre profitti!!!
Quanto a noi, ti garantisco che la mole di apparecchi che ci vengono offerti in prova supera di gran lunga le nostre capacità "organizzative" e ben lo sanno i costruttori che - pazientemente - hanno dovuto attendere persino 1 anno intero prima di vedere recensito il proprio apparecchio. Ci snobba - forse - solo parte della "grande" distribuzione (diciamo i distributori "storici" in Italia) ma il problema è loro, mica nostro :-)
Infatti, quando siamo curiosi di provare qualcosa, ci rivolgiamo direttamente alle Aziende in ogni parte del mondo, saltando a pié pari l'intermediazione degli importatori.
Infine, per quanto riguarda i lettori multiformato....francamente essi non rientrano nelle nostre priorità. Vedi, cerchiamo di provare ciò che, per un motivo o per l'altro, stimola la nostra curiosità e voglia di "giocare". Per questo ci permettiamo il lusso di snobbare intere categorie di prodotti :-)
Venendo al tuo quesito sul pre fono, hai pensato a realizzare il nostro
TNT InDiscreto? O il TNT SolidPhono? Sono eccellenti pre fono ed un potenziometro di volume di qualità si può inserire facilmente.
Visti i tuoi Fostex ed il tuo approccio controcorrente e minimalista...hai mai pensato di provare un T-Amp? Rispamieresti energia elettrica, inquineresti di meno e...chissà, magari il suono potrebbe pure piacerti :-)
Il Sondek LP12 non lo cambierei affatto, semmai proverei ad upgradarlo con i soliti accessori Linn (alimentazione, Cirkus, Lingo, Trampolinn etc.).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Musica, questa sconosciuta
CARO DIRETTORE COMPLIMENTI A LEI E A CHI COME LEI DEDICA DEL TEMPO A PARLARE DI MUSICA. Sono Salvatore, ascolto musica, "installo" musica (impianti in auto), scrivo musica. Ho letto per caso alcune mail del forum e come difficilmente accade, ho trovato argomentazioni GIUSTE. L'AMBIENTE. LA MUSICA DAL VIVO.
L'ambiente è uno strumento! E' il primo strumento, vedi la cassa toracica del cantante dove risuonano le corde vocali, il volume di un tubo con dei fori più o meno aperti dalle dita del flautista, quella scatola di legno del violino... lo stesso strumento quale esso sia poi, in una stanza da bagno con le mattonelle alle pareti suonato verso un angolo, o suonato al centro della stessa, produrrà insieme all'ambiente un suono particolare ed unico, che in una cattedrale, in uno stadio, sul pedalò in mare, in una sala da pranzo, in una smart, non sarà più possibile riottenere.
E' questo il bello della musica, si impossessa del luogo dove nasce e con esso rafforza le emozioni di chi la "sente". E sentire non significa usare solo il senso dell'udito!!! La musica dal vivo, è una esperienza unica, ma unica sul serio.
Basta ascoltarla in un piccolo teatro, una fila molto avanti, dietro al capoccione della persona che si siede davanti, con lo scricchiolio della poltrona dove sei seduto, oppure sempre in quel teatro in piedi quasi in fondo e tutto, e proprio tutto cambia. Ma anche qui viene la parte bella della musica perchè oltre al fattore ambiente come locale di ascolto, entra in gioco anche l'altro ambiente, quello emozionale delle persone, sia quelle sul palco che quelle di sotto. Tutto suona.
Poi c'è chi crede CIECAMENTE nell'HIFI, che in una presentazione di casse acustiche dedicate al mondo car, tra tre "sorgenti" riproducenti il suono di un tamburello, coperte da un telo nero (quasi trasparente acusticamente), indica come migliore la sinistra. La destra era un tipo che SUONAVA IL TAMBURELLO DAL VIVO, il centro un sistema due vie in cassa chiusa, la sinistra lo stesso sistema di centro con solo il mid collegato.
Questo perchè: "La gamma superiore è troppo presente nel sistema di sinistra e quindi non si può definire timbricamante corretta, la centrale è comunque troppo tagliente e a mio parere va ritoccato il cross over con una rete di compensazione, la terza forze troppo attenuata, ma comunque non crea fatica di ascolto"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per fortuna gli altri la pensavano diversamente, ma guarda caso il tizio non ascoltaVA mai musica dal vivo.
Salvatore - E-mail: info (at) officinenuccio.com

LC
Caro Salvatore,
come non essere d'accordo con te! Tanti audiofili, messi di fronte a sistemi più rivelatori e neutri, continuano a preferire le colorazioni e gli "artifici" del proprio impianto. Quella per loro è diventata la REALTA' con la quale tutto il resto deve confrontarsi. Ci si rinchiude così tanto nella propria "cella" che si perde la visione del mondo reale. L'artificio diventa la realtà, al punto che la stessa, spesso fatta di suoni aspri, stridenti e fastidiosi, non viene accettata o riconosciuta. E' paradossale, ma è così. Inoltre, molti audiofili - come ho sempre detto - sono per natura degli insicuri. Per curare questa "malattia" cominciano a convincersi che non esiste niente al di fuori del proprio impianto. Così, applicano alla Musica dal vivo gli stessi parametri coi quali giudicano il proprio sistema, per arrivare al paradosso che il suono riprodotto è più "vero" di quello reale (vedi esempio del tamburello).
Tipicamente, questi audiofili sono ossessionati dalla fatica d'ascolto e dal rumore di fondo. Purtroppo, nella VITA REALE e quindi nei concerti dal vivo questi due elementi non sono poi così rari. Una tromba ascoltata a pochi metri CAUSA fatica d'ascolto. Non si può tollerare a lungo! Anche una soprano che fa un acuto a pochi metri non è esattamente una carezza per i timpani. Tempo fa mi presi la briga di misurare gli "acuti" che emette mia figlia (si diverte così, che ci posso fare?). Fonometro alla mano, "sorgente" ad un metro e mezzo circa....una media di 110 dB di pressione sonora con picchi di 115!!! (tipo jet al decollo). Ed erano 115 dB tutti concentrati in gamma medio-alta!!! Pochi impianti possono permettersi tale "realismo" :-) Altro che suoni eufonici e carezzevoli....la realtà può anche essere fastidiosa. Il rullante di una batteria, se non a debita distanza, può solleticare non poco i timpani.
Poi, certo, si potrebbe dire che uno cerca non il realismo ma una riproduzione rilassante e carezzevole. Basta dirlo e... basta evitare confronti insensati con l'evento reale, però!
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Scelta casse e cambio sorgente
Gentilissimo Direttore,
a distanza di circa 3 settimane dall'ultima lettera dove mi ha gentilmente consigliato alcuni nomi di produttori (Triangle Titus, Aliante CNM Compact, Indiana Line Arbour 5.30, Quad 11L, poi ancora KEF Coda 70 o Q1 etc.) che offrono diffusori intorno ai 500 euro e dopo una lunga valutazione ed una faticosa rincorsa all'ascolto dei vari modelli, ho optato alla fine non più per diffusori da bookshelf bensì per diffusori tower da pavimento.
Diciamo innanzitutto che la musica che preferisco ascoltare è principalmente Jazz e dopo classica. Il dubbio adesso è su 2 modelli che sono le Aliante CNM Tower e Indiana Line Arbour 5.20. Per entrambi i modelli ho letto e riletto le vostre recensioni almeno 10 volte oltre che averle sentite suonare (sentite 1 sola vola....purtroppo a Milano si possono ascoltare solo su appuntamento :-( ).
Oltre che ovviamente chiederle una sua gentile opinione sul diffusore "migliore" o alternative a quelle da me selezionate, il mio dubbio più atroce adesso è il lettore CD. Come Le avevo scritto precedentemente, il mio amplificatore è un Performance Fase 3.0 ed il lettore è un Marantz CD 38 sul quale ho provveduto alla sostituzione dei piedini come consigliato dalla vostra recensione (modifica oramai fatta da 5 anni orsono).
Leggendo e sentendo i vari "specialisti/venditori" nel settore, tutti mi hanno detto che il lettore CD è di fascia molto molto bassa e la qualità sonora che otterrei non è quella aspettata e/o ascoltata, quindi secondo loro i diffusori in questione non riuscirebbero ad esprimere le loro qualità (se la sorgente è scarsa ovviamente il risultato finale non può essere migliore :-) ).
Quindi, prima avevo il problema dei diffusori che erano fuori target, adesso che ho quasi fatto la scelta (se mi da qualche consiglio in merito) il problema sembra diventare la sorgente. Andando sul mercato dell'usato ho trovato a "buon prezzo" (forse) dei Marantz CD 67 OSE, quindi venendo al succo ecco le mie domande 2 domande cruciali:

  1. E' proprio vero che il mio CD è così scadente che l'acquisto di tali diffusori sarebbe sproporzionato alla sorgente e quindi anche alla qualità finale?
  2. Puntando sul modello CD 67 OSD farei un bel salto di qualità e quindi varrebbe la pena spendere 150 euro circa (ovviamente sul mercato dell'usato)?
Le rimarco i miei complimenti per l'aiuto che la vostra rivista on-line dà a noi "principianti" e "non" nel magico mondo della musica.
La ringrazio anticipatamente per la sua gentile risposta.
Cristiano - E-mail: cristiano.ziletti (at) gmail.com

LC
Caro Cristiano,
tra le Aliante e le Indiana Line dovrebbe essere il tuo orecchio a decidere, non il mio. Le prime sono tendenzialmente più neutre, le Indiana Line forse un pelino più "spettacolari" con un po' di bassi in più. Dipende da cosa stai cercando, principalmente. In entrambi i casi, si tratta di prodotti dal buon rapporto qualità/prezzo, facilmente riparabili e/o rivendibili.
Per quanto riguarda la sorgente, non posso che confermare quanto ti hanno già detto: il CD 38 (basta leggere la recensione qui su TNT-Audio) è una macchina molto "basic" e certamente nel tuo impianto sarebbe l'anello di gran lunga più debole.
Inoltre, non saranno stati certo i piedini sostituiti ad averne elevato il valore fino a raggiungere il resto dei componenti. Quindi sì, va cambiato. Bene il 67 della Marantz, ma anche un vecchio 63 è già tutt'altra cosa rispetto al CD 38. Vedi se per la stessa cifra, sempre nell'usato, non riesca a reperire qualche Rotel (es. RCD 965 BX) o NAD di qualche anno fa.
Potrebbero essere una scelta persino superiore al Marantz 63/67.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Multiamplificazione
Salve Direttore,
tralascio gli scontati complimenti e vengo al sodo. Dopo aver letto di tutto e di più, e in particolare grazie ai preziosi suggerimenti presenti su TnT-Audio, ho finalmente completato l'acquisto del mio nuovo "impiantino":

Le casse sono posizionate a circa 1m di altezza, circa 50cm dalla parete di fondo e circa 50cm da quella laterale. La sala di ascolto è di circa 5x4x3h. I finali sono collegati in multiamp come consigliato dalla Cambridge, ovvero un finale "pilota" i 4 woofer delle due casse, l'altro i 2 tweeter. Ascolto molto jazz (in particolare pianoforte) e rock sul tipo Pink Floyd, This Mortal Coil, Lighthouse Family. Sono molto soddisfatto della resa timbrica, forse in dinamica si poteva avere qualcosina in più ma non mi lamento. Passo alla domanda: supponendo che lo spettro di potenza di un segnale audio medio è sostanzialmente concentrato fino ai 5kHz, ho pensato che per la sezione di alimentazione e finale dei due P500 sarebbe stato meglio "incrociare" le bande.
Ovvero, con un finale che pilota i woofer destri e il tweeter sinistro, e viceversa per l'altro finale. In questo modo ho pensato di ottimizzare l'utilizzo degli ampli. Ma...sorpresa...il risultato è peggiore! Di poco, molto poco, ma peggiore. In particolare, il suono mi sembra un po' più "impastato" sui medi e alti, mentre in basso non rilevo alcun miglioramento. Mi può spiegare quale potrebbe essere il motivo? In teoria così facendo si dovrebbe "spalmare" meglio la richiesta di potenza sui due ampli...
Ne approfitto per porre un'altra domanda: sul libretto d'uso degli ampli è riportata una potenza di 55W (at) 6ohm, mentre in tutte le recensioni e prove che ho letto è riportata una potenza di 65W (at) 8ohm e 85W (at) 6ohm. Fermo restando che a me la potenza attuale basta e avanza, chi ha ragione?
Grazie e saluti,
GianMichele - E-mail: mike.lombardi (at) sun.com

LC
Caro GianMichele,
comincio col dirti che non è affatto vero che in Italia pochi conoscano i giradischi Ariston Audio. Io, ad esempio, posseggo un bellissimo Ariston RD 80 con braccio Linn :-) Eccellente giradischi e, all'epoca, valida alternativa al più costoso Sondek LP12.
Per quanto riguarda la questione che poni mi pare abbia fatto un po' di pasticci. Ogni finale "vede" ai suoi morsetti due carichi diversi: un canale pilota i tweeters, l'altro i woofers. Può darsi che i due altoparlanti offrano un'impedenza molto diversa e, comunque, un canale sarà sempre più "sotto stress" dell'altro. Non solo, ma i due canali sono DIVERSI! A volte è ininfluente, a volte si hanno dei miglioramenti, a volte si peggiora, dipende dai diffusori e dagli amplificatori in questione. Un esperimento che potresti tentare - per capire meglio - sarebbe quello di alimentare ogni cassa con un "suo" finale. Devi in pratica collegare al finale "destro" due cavi di segnale "DESTRO" e viceversa col finale di sinistra. In questo modo i due canali continuano a vedere un carico probabilmente diverso, ma almeno il segnale che amplificano è identico per entrambi! Ovviamente sto immaginando che i ponticelli del biwiring siano stati rimossi (scusa, non si sa mai).
Infine, per quanto riguarda la potenza, potrebbe essere che sia dichiarata per un tasso diverso di distorsione o di impedenza. 10 watt, comunque, non cambiano di una virgola la sensazione percepita di pressione sonora (prova a fare un calcolo rapido...si tratta di logaritmi :-)). Anche se fossero 100 watt per canale...non è che sentiresti chissà quale differenza. Ricordati che per ottenere un aumento di 3 dB di pressione sonora la potenza deve aumentare di 10 volte (ad esempio, da 10 watt a 100 watt).
Ovviamente, sto parlando di potenza continua e non "di picco" ma non dimenticare che ci sono amplificatori con bassa potenza continua ma elevata potenza dinamica e viceversa. E' sempre difficile capire quanto "forte" e dinamico possa suonare un amplificatore giudicando dal solo dato di potenza continua RMS.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Una precisazione sulla Classe A nei preamplificatori
Ciao Lucio,
come ogni lunedi ho scorso l'ultimo numero di TNT Audio. Trovo sempre particolarmente gustosa la rubrica della posta, che offre un interessante spaccato del mondo audiofilo nostrano. Questa settimana mi ha attratto la missiva riguardante l'uso della classe A in pre e finali. Nella risposta tu affermi che ogni preamplificatore funziona in classe A. E' un'affermazione corretta con i dovuti distinguo, e che anch'io ho fatto mia per anni. Ma le cose sono leggermente diverse.
Per chiarire meglio la mia ultima affermazione, pongo all'attenzione dei lettori di TNT Audio il diffusissimo utilizzo di amplificatori operazionali nei circuiti audio. Gli amplificatori operazionali sono realizzati in modo da minimizzare l'assorbimento in assenza di segnale. Anzi, intere generazioni di nuovi prodotti di questa categoria fanno di questa caratteristica un vanto dichiarato (basta leggere le prime righe dei loro datasheet). Ciò è in contrasto con i requisiti dei circuiti in classe A, che richiedono consistenti polarizzazioni, in particolare dell'ultimo stadio, quello chiamato ad erogare corrente al carico.
Il requisito per garantire il funzionamento in classe A di un circuito è che la corrente di polarizzazione di qualunque dispositivo attivo (transistor, FET, MOSFET) in esso utilizzato sia più elevata della massima corrente che tale dispositivo è chiamato ad erogare alla parte di circuito a valle di esso (oppure al carico, nel caso dei dispositivi di uscita). Dato che ciò non accade per i transistor degli operazionali, è corretto affermare che essi non lavorano in classe A. Anzi, benché molti dei primi operazionali erano realizzati in classe B (quindi, tutto sommato, come dei piccoli finali di potenza), i più recenti prodotti tendono addirittura a lavorare in classe C, confidando nell'elevatissimo tasso di controreazione con cui qualunque operazionale lavora per linearizzare la tormentata funzione di trasferimento dello stadio di uscita.
Quindi: attenzione a dare per scontato che i circuiti di amplificazione di segnale lavorano sempre in classe A. Ciò è vero (e non sempre) solo per i circuiti a componenti discreti. E ciò spiega anche perché alcuni hobbisti intraprendenti, a conoscenza di questa realtà sempre nascosta dagli uffici di marketing delle aziende di hi-fi, hanno ideato dei semplici circuiti che intenzionalmente sbilanciano l'equilibrio delle correnti al nodo di uscita di un operazionale per costringere uno dei suoi transistor di uscita a spegnersi e l'altro a rimanere sempre acceso, realizzando di fatto un operazionale con stadio di uscita in classe A single-ended. Basta effettuare una veloce ricerca con le parole chiave "op-amp" e "class-A" su Internet per accedere ad alcuni interessanti siti e forum sull'argomento. A disposizione tua e dei lettori di TNT-Audio per eventuali ulteriori ragguagli.
Salutoni e sempre avanti così!
Marco Manunta - progettista Audio Analogue

LC
Caro Marco,
grazie per la cortese precisazione. Nella mia risposta infatti avevo poi puntualizzato meglio con "Ogni pre (tradizionale) è in classe A". La tua analisi dei pre che utilizzano operazionali aiuta a capire ancor meglio la questione. Certo è che - comunque siano polarizzati gli stadi - Classe A o B o...D ;-) - alla fine il suono non è strettamente dipendente da questa scelta progettuale. Bene farebbero gli audiofili ad ascoltare di più ed a leggere di meno...le pubblicità, le brochures dei prodotti HiFi e - ahinoi - talvolta pure le stesse recensioni. Queste non dicono mai tutta la verità. Anche volendo, ciò sarebbe impossibile. Il "carattere" di un apparecchio si può conoscerlo soltanto ascoltando...nessuna scorciatoia.
Grazie e buon lavoro!
Lucio Cadeddu

Cambio di mentalità
Gentilissimo Lucio,
complimenti per la rivista e per l'impegno profuso in questa nostra passione che è l'hi-fi. Questa non è la prima volta che ti disturbo per chiederti un parere. Il mio impianto è così composto:

Il mio problema, che vorrei porre alla tua attenzione, è più filosofico che tecnico. Dopo aver impiegato gli ultimi anni ad assemblare una catena hi-fi ad alta efficienza che mi soddisfacesse, mi trovo attualmente a dover sostituire i diffusori e probabilmente anche l'amplificazione, per motivi di spazio. Infatti, recentemente ho traslocato in un nuovo, piccolo, appartamento.
La parete del soggiorno, che ospita l'impianto, verrà attrezzata con un mobile realizzato su misura. Quindi posso decidere varie cose, tra cui: altezza del ripiano in caso di diffusore da scaffale oppure potrei riservare due nicchie, in caso di diffusore da pavimento. In quest'ultimo caso, estrarrei dalla nicchia il diffusore ogni qualvolta decidessi di dedicarmi completamente all'ascolto della Musica.
Apro una piccola parentesi: l'anno prossimo diventerò papà e il mobile andrà a sostituire una libreria provvisoria, veramente pericolosa per il frugoletto che, immagino, sonderà in lungo e in largo l'appartamento con aspirazioni da vero climber. Debbo dire che sono parecchio soddisfatto della soluzione bassa potenza-alta efficienza, ma non ho problemi a cambiare tutti i componenti del sistema per passare ad altra filosofia.
Per farti un esempio, potrei acquistare un diffusore da stand, metterlo a scaffale (orrore!) e pilotarlo con un amplificatore 100+100w autocostruito e basato, per esempio, sul chip della Tripath, venduto da 41hz (http://www.41hz.com/) Se non ho letto male nel forum, avevi intenzione di farne una recensione: a quando novità in merito?
La soluzione più probabile, rimane quella del diffusore da riporre a scaffale + amplificatore adeguato.
Fatte le necessarie premesse, ecco il problema filosofico: potendo disporre di circa 2000 euro da spendere nel mercato dell'usato e dell'autocostruzione, ha senso impiegare l'intero budget, diciamo 1700,00 euro per diffusori e 300 per ampli, per un sistema che obiettivamente funzionerà al 70%, o meno, delle proprie potenzialità?
O forse è più ragionevole abbandonare temporaneamente velleità audiofile, acquistare un diffusore modesto (500-700 euro), aspettando speranzoso, ma sereno, di poter disporre in un prossimo futuro di un locale adeguato?
Se potessi gentilmente avere un parere in merito, te ne sarei molto grato.
Una volta risolto l'aspetto filosofico, passerei alla fase successiva, molto più divertente, dedicata alla ricerca dei nuovi componenti della catena hi-fi.
Grazie in anticipo per la risposta, e tante belle cose.
Cesare - E-mail: cesare.marchesini (at) unipr.it

LC
Caro Cesare,
intanto auguroni per la futura paternità! Poi un consiglio: perché questa ansia di riprogrammare tutti gli arredi in funzione del bambino? Io non ho cambiato niente in casa, ho solo spostato i giradischi ad un'altezza opportuna, tutto qui. Questo terrorismo psicologico è assolutamente ingiustificato! I bambini possono IMPARARE cosa si può toccare e cosa no. E, comunque, rilassati, per quanto tu possa prevedere l'eliminazione dei pericoli, stai pur sicuro che ne rimarrano altri ai quali non avevi minimamente pensato. Quindi: calma e serenità, arriva un essere umano, non una calamità naturale :-)
Detto questo, personalmente opterei per delle casse da pavimento (piccole torri) da spostare agevolmente in posizione quando necessario. In questo modo ti rimane almeno UNA possibilità di ascoltare l'impianto al massimo delle sue potenzialità. Coi diffusori a scaffale sarebbe sempre un pesantissimo compromesso.
Il mercato offre tante soluzioni gradevoli anche esteticamente (penso alle torri Opera o Totem, ad esempio) che immagino potranno incontrare una benevola accettazione da parte della futura "mamma".
Per l'amplificazione, buona l'idea dell'ampli col Tripath. Abbiamo appena finito una prova a confronto tra 4 diverse soluzioni in classe T (tra le quali l'AMP3 di 41Hz), l'articolo sarà online a breve nella sezione inglese e poi sarà tradotto per quella italiana.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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