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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Da HT ad HiFi
  2. Mondi diversi
  3. Aggiornare impianto anni '80
  4. Un DAC per il mio TEAC
  5. Ancora un upgrade per un impianto anni '80
  6. Cambiare casse o cambiare giradischi?
  7. Ancora impressioni sui cavi
  8. Ampli e casse con 1500 €
  9. CD Audio e CD Rom: l'eterna diatriba
  10. Amplificazioni in Classe T

Da HT ad HiFi
Gentile Direttore,
Le ho scritto tempo fa e anche dopo la sua risposta ho continuato a divorare le lettere sottoposte alla sua attenzione ed ora mi sembra giusto ringraziarLa, perchè i preziosi consigli che disinteressatamente mi ha fornito e che fornisce tuttora a tanti audiofili dubbiosi mi hanno aiutato a spendere con maggiore giudizio i miei sudati soldini.
Come già Le ho esposto nella mia precedente mail, anni fa con l'avvento dell'home theatre feci la pessima mossa di dismettere un semplice ma decoroso impianto solo hi-fi cd+ampli Nad per riempirmi la casa di casse, cavi, subwoowers, ecc. ecc. Poi ho capito, anche grazie alla Sua rubrica, che l'approccio tecnico per l'ascolto della musica è ben diverso da quello dei film e mi sono ritrovato a dover ammettere a me stesso che quella del cinema in casa è stata comunque una trovata commerciale fatta apposta per smuovere un mercato che di fatto, almeno per le apparechiature hi-fi di livello più basso, era letteralmente asfittico.
Grazie ai suoi consigli (anche quelli non diretti esplicitamente a me), e partendo da quello che avevo a disposizione ho cominciato a cercare, ascoltare e cercare ancora, spesso all'estero e spesso nel mondo dell'usato (che fino ad ora non mi aveva mai attirato), le apparecchiatura che ora vado ad elencare: ampli Audio Analogue Puccini Settanta (perfetto ex-demo a 2/3 del prezzo di listino, CD Player CEC3300 nuovo acquistato in Giappone a 1/3 del prezzo di listino in Italia, cavi Mit AVT3 di segnale nuovi e sempre Mit AVT3 Bi-Wi di potenza usati presi in America a poco più di metà prezzo, sottopunte Acatama spike ed infine diffusori B&W 603 S2 (l'unico componente che per motivi di costo ho per ora mantenuto del vecchio impianto home theatre).
Pur sapendo che i componenti da me scelti sono solo entry-level della vera alta fedeltà, mi trovo molto soddisfatto e credo che il tutto sia abbastanza equilibrato, sento musica ancora più di prima e sono tornato ad "emozionarmi" all'ascolto, cosa che ormai non provavo più da tempo, che dire sono contento, ed ancora più contento al pensiero di avere risparmiato in tutto almeno 1000-1200 Euro (grazie anche ad Internet).
Il prossimo acquisto sarà il cavo (usato) Mit Z cord II sia per l'ampli che per il CD (sostituendo cossì gli originali standard), ma soprattutto ascoltare tanta musica e comprare nuovi CD; soltanto quando potrò, in futuro sostituirò i diffusori magari con dei ProAc130, ma per adesso voglio godermi il risultato raggiunto.
Mi scuso della lunghezza della presente ma mi sembrava utile, raccontare la mia esperienza e ringraziarLa sentitamente per il servizio che gratuitamente offre a noi audiofili.
Ivano - E-mail: manuela_biagi (at) yahoo.it

LC
Caro Ivano,
grazie per il feedback positivo, che spero serva ed aiuti a convincere quanti ancora si dannano la vita (ed il portafoglio) riempendo casa di N+1 casse e cavi, nel vano tentativo di coniugare bene HiFi e Home Cinema. Complimenti per gli acquisti fatti, tutti ottimi e per i propositi, ancora migliori: goderti l'impianto per un bel po' di tempo è la cosa migliore che puoi fare. Impara a conoscerlo in ogni suo dettaglio, pregio o difetto, solo così potrai valutare saggiamente eventuali upgrade.
Purtroppo continuo a ricevere tante lettere di audiofili che dopo aver in casa l'ampli nuovo da appena 2 (DUE) giorni stanno già pensando a cambiare casse o sorgente. Dopo un periodo di tempo così breve è impossibile aver capito come suona un apparecchio. O sono lento io...oppure molti audiofili sono troppo frettolosi. E' la filosofia del fast food contrapposta allo slow food.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Mondi diversi
Ciao Lucio,
Il mio impianto è così composto:

Inserito in un ambiente di circa 4x6 con abbondante spazio dietro le casse (effetto ricostruzione scenica veramente ok!).
E' da un po di tempo che medito la sostituzione delle casse, ed ero orientato naturalmente verso delle ProAc Response D15, cassa che ho avuto modo di ascoltare e mi è piaciuta molto e che sarebbe la naturale sostituta delle diffusore ora in mio possesso........se non che........settimane dopo avere ascoltato le suddette, ritorno nello stesso negozio per fare un giro e, chiaccherando con il gestore (persona veramente squisita: Valentino HiFi) ascolto distratto delle Sonus Faber Concerto Domus.
Ero distratto dicevo ma a poco a poco il loro suono mi ha letteralmente rapito è stato irresistibile era avvolgente con un soundstage notevolissimo una fluidità incredibile ed una fatica d'ascolto inesistente.
Perplesso ho fatto ricollegare allo stesso impianto le ProAC.... Erano diventate inascoltabili (forse esagero).
Adesso sono veramente spiazzato le certezze crollate, e penso che mi comprerò le Sonus Faber. Secondo te faccio una stupidaggine!?!?!?!
Tra parentesi ho ascoltato il Denon dcd 2000 ae lettore sacd di nuova produzione e pensavo di inserire anche quello nell'impianto al posto del Marantz...
Marco - E-mail: marco_manfredini (at) fastwebnet.it

LC
Caro Marco,
forse hai solo sperimentato un modo diverso di porgere la Musica. I confronti diretti A/B sono spesso fuorvianti perché talvolta il "diverso" viene percepito come migliore, almeno di primo acchito. Ti consiglierei di fare altre prove, più lunghe, attente e circostanziate, vista la disponibilità del negozio. Nel tuo caso, tra l'altro, non sostituirei le casse, semmai l'ampli o la sorgente. Le Studio 100 possono suonare molto meglio di così, se alle loro spalle ci metti partners di livello adeguato alla loro classe. Non conosco il Denon SACD che citi e probabilmente conosci già la mia posizione su quel formato digitale. Le ultime vicissitudini giudiziarie della Sony a causa dei DRM sui loro dischi poi, non lasciano presagire niente di buono. Personalmente, prima di imbarcarmi nel SACD, starei ancora un po' alla finestra, anche se tira una brutta aria ;-).
Per l'ampli, prova a farti prestare a casa qualcosa di più "solido", credo che le Studio 100 ringrazieranno. Anche solo un Puccini SE sarebbe un passo avanti sostanzioso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Aggiornare impianto anni '80
Gentile Direttore,
sono un "ritrovato" appassionato di Musica. Con "ritrovato" intendo che dopo anni di "astinenza" d'ascolto ho ricominciato ad ascoltare la musica. Tutto è nato da voler "aggiornare" il mio impianto stereo (composto da gira Technics SLBD22, piastra Cassette Pioneer CT-939, CD Player Denon DCD-1800r, ampli Pioneer 677 e casse Proac Tablette del 1985 circa); come può pensare un impianto economico acquistato nel 1987-88 (tranne le casse acquistate usate un anno dopo).
Bene, visto ormai che l'Home-theater sta spopolando..., mi son detto vale la pena di spendere un po' di soldini per un nuovo ampli? A questo punto prendo un 5+1! (o 6+1 o 7+1..), così posso ascoltare la musica e posso vedere qualche film con gli effetti!
Mah? Sono sempre indeciso quando devo acquistare (e spendere) dei soldi e...l'Home Theater non mi convinceva..., morale, per non farla troppo lunga, ho aggiornato l'ampli con un pre+finale Quad 34+306 (usati) (cosa ne pensa in abbinamento alle casse?).
Poi sul gira..., ho trovato (ed acquistato, mi deve arrivare) un See Revolver con testina Nagaoka MP-11 (così diceva l'annuncio, spero veritiero..). Sul lettore CD, che credo di buona qualità, vale la pena tenerlo? Altrimenti cosa mi consiglia? (budget intorno ai 500 Euri).
Infine il mio ambiente d'ascolto e i miei gusti musicali.., stanza 5,5x4,5 h. 3,4 , parquet, divani, tendaggi, casse posizionate su stand (con grande piacere della moglie..) sul lato corto a circa 60 cm dal muro, divani di fronte a 2 mt (troppo vicini?).
Ummm, i cavi, mi sto autocostruendo i TNT-FRRC (quelli con i sei spezzoni CAT-5) da usarsi in mono-wiring (le casse sono così), anche se la moglie mi ha guardato proprio male quando ho detto che li avrei utìlizzati per le casse.. (però mi ha aiutato a fare la treccia, da solo non ce l'avrei fatta).
Ora sto usando dei Monster (credo, sono bicolore e trasparenti). Ascolto musica anni 70-80 (Genesis, Pink Floyd ma anche Jazz, e Classica), insomma un po' di tutto.
A proposito di sport, ha mai provato la corsa? (intendo il "running").
Saluti e grazie per la sua attenzione.
P.S. Ottimo lavoro! Complimenti a tutta la Redazione di TNT!
Massimo - E-mail: massimo_aquino (at) fastwebnet.it

LC
Caro Massimo,
mi complimento con te per non aver ceduto alle lusinghe dell'enne_punto_uno canali, restando fedele al buon vecchio "stereo", tanto più semplice e tanto meglio suonante, a parità di spesa.
Ottime scelte il pre+finale Quad ed il SEE Revolver. Siamo rimasti in tema quasi "vintage" ma va benissimo anche così. La posizione dei diffusori mi sembra vada abbastanza bene, miglioreresti in pulizia e scena allontanandoli ancora un po' dal muro.
Per il lettore CD potresti tentare, con quel budget, due strade alternative: CD più recente ma usato (Rega Planet, qualche Rotel di fascia alta, un vecchio Meridian....e perché no? il bellissimo CDP QUAD, così realizzi un monomarca!) o DAC esterno nuovo o usato, se il tuo Denon avesse l'uscita digitale. Una buona scelta in quella fascia di prezzo, sul nuovo, è il DAC
Harmony Design DA9, da me recensito qualche mese fa...oppure un DAC usato dal glorioso passato (magari un Wadia X32, con un po' di fortuna si trova per quella cifra).
Guardati un po' di annunci di usato, fai una cernita di papabili e fammi sapere.
Non dimenticare i cavi di segnale ed altri "accessori" (mobiletto portaelettroniche, smorzatori etc.), hai solo l'imbarazzo della scelta nel nostro Tempio del Tweaking!
Infine, replico alla tua "curiosità" sportiva. Molti mi hanno chiesto di provare la corsa (l'ippica, direbbe qualcuno :-)) ma proprio non mi attrae, soprattutto per via della più elevata traumaticità a livello articolare. Poi...adoro la velocità, non rinuncerei per niente al mondo all'ebbrezza del vento in faccia a 80 all'ora in discesa :-)
Le due discipline (bici e corsa) - pur essendo praticabili insieme - non vanno comunque troppo d'accordo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un DAC per il mio TEAC
Gentile Direttore, buongiorno.
Parto, rispettando in pieno le istruzioni per l'uso, con la descrizione del mio impianto, dell'ambiente e della musica ascoltata:

Musica classica e jazz principalmente (scelta sempre con attenzione alla edizione), rock e pop tendenzialmente acustici.
Potrei dire che, dopo anni di ricerche, tweaking, prove, cambi, ho raggiunto un punto accettabile di equilibrio, se non fosse che capita sempre un accidente che stimola curiosità ed ambizione. Nella fattispecie, l'accidente si chiama NorthStar model 3, in cascata al mio TEAC, che ho potuto provare di recente. E per dare la misura degli effetti verificatisi, dico solo che mia moglie (degna rappresentante di quella genia da sempre ostile e sprezzante nei confronti di tutto quello che "costa soldi, raccoglie polvere e fa baccano") mi ha esortato a procurarmene uno quanto prima: miracolo!
Troppo facile però !! Il destino baro e crudele ha fatto sì che la NorthStar abbia in catalogo anche il model 4 ed il 192!! E allora, che fare?
Chiedo aiuto, non riuscendo ad effettuare prove comparate e nemmeno isolate delle accoppiate 3+4 e 192: quale potrebbe essere l'impatto della sezione di upsampling sul mio impianto?
E già che ci siamo: se dovessi pensare di cambiare diffusori (pensavo di essermi disintossicato...), su cosa potrei orientarmi, con un budget intorno ai 1000 € in prima battuta e pensando ad un modello da pavimento?
Grazie per la disponibilità.
Luca - E-mail riservato

LC
Caro Luca,
il salto da Model 3 (o 3+4) a Model 192 è molto sensibile, non c'è dubbio. Finanze permettendo, prenderei senz'altro il secondo, che ormai si comincia a trovare usato per cifre abbordabilissime. Le quotazione del Model 3 sono crollate, in effetti.
Per i diffusori, ignorando la qualità dei tuoi attuali, mi viene difficile darti consigli. Io tenderei a consigliarti ancora usato, con 1000 euro si cominciano a presentare delle opzioni molto allettanti. Bisogna però fare i conti con la tua amplificazione, certo non "granitica" in termini di capacità di pilotaggio. Escluderei dunque dei diffusori "difficili" come Thiel, ad esempio. Se ami le tonalità chiare e vivaci (ma non strillone) potresti prendere in considerazione il catalogo Triangle: sia nel nuovo che nell'usato troveresti tante possibilità, per quel budget, tra i modelli da pavimento.
Al contrario, se fossi più orientato verso toni più morbidi e caldi potresti valutare ProAC (le Studio 125, usate, ad esempio), Sonus Faber (le vecchie Concerto Gran Piano) o qualche torre Opera (Platea o Terza). Quel che ti consiglio, tenuto conto della particolarità dell'amplificatore, è di andare ad ascoltare i diffusori con l'A.I. 500 sotto braccio. E' importante perché diffusori che ti sembrano suonare magnificamente quando pilotati da "mostri" a stato solido potrebbero suonare spenti e smorti quando ci colleghi il tuo ampli. E' una questione di sinergie, come ben sai.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora un upgrade per un impianto anni '80
Salve egr direttore,
tralascio tutto, serietà, bravura e... longevità.
Eccomi al dunque: ascolto il mio impianto dalla metà degli anni 80 e ascolto quasi tutti i generi musicali. ho un migliaio di LP tra jazz e altro, ascoltati con un Thorens td 166 con testina Grado zce+ e lettore cd Marantz 65II ampli Musical Fidelity b 200 con casse Acoustical rs 3 no biwiring e cavi autocostruiti cat5 x le casse e cavo sat x il cd.
Vorrei upgradare il tutto per raggiungere un suono che si spingesse + in basso. Casomai con casse con woofer di 30 cm o a torre??. L'ambiente di ascolto è di 40/50 mq irregolare è un grande spazio tipo loft con soppalco le casse posso tenerle a circa 60 cm dalla parete di fondo e quella di destra a circa 50 cm da quella laterale.
Ho un budget intorno ai 400/500 € x le casse, e mi dica lei per la sorgente digitale cosa trovare anche nell'usato, per la testina pensavo a una Grado?? Ma no so quale. Budget intorno ai 300 € x il cd e 100/200 per la testina.
Nel dubbio aspetto un suo consiglio.
Grazie di tutto,
Carmine - E-mail: info (at) gothanet.it

LC
Caro Carmine,
per la testina scegli ancora una Grado, a partire dalla Black in su. Sono codificate per colori, ognuna è un upgrade della precedente. Si parte dai 50 € della Black e si arriva ai 110 della Silver (poi cambiano denominazione). Se ti soddisfa il suono Grado della tua testina attuale, non cercare altro.
Per il CD, nell'usato, sarebbe meglio se riuscissi ad arrivare almeno a 400 €, per i soliti noti (vedi qualche lettera sopra). Il problema grosso sono i diffusori. Casse "buone" con woofer da 30 cm, come chiedi tu, non se ne trovano col budget che ti sei proposto. Anzi, a dirla tutta, si fa fatica a trovare torri decenti per quel prezzo, se si cerca nel nuovo. Qualche nome comunque te lo voglio suggerire: Mission M34 o M35, Monitor Audio Bronze B4, Wharfedale Diamond 8.4 (fine serie), Celestion F30 e, se imbocchi l'offerta giusta, anche Aliante CNM Tower (così non ti discosti troppo dalle tue Acoustical) e Chario Syntar 100T.
Tutti i diffusori elencati, pur non avendo un woofer da 30 cm, sono molti generosi in gamma bassa, quindi non dovrebbero avere difficoltà nel tuo "open space".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambiare casse o cambiare giradischi?
Egregio direttore,
questa è una lettera per "L'Angolo dell'Ottimismo", infatti grazie ai consigli da lei avuti in più di un'occasione sono riuscito a assemblare un impianto che mi soddisfa con una spesa modesta (meno di 1000 euro, giradischi escluso!). Il mio impianto è al momento composto da:

Questi diffusori mi soddisfano abbastanza e mi sono divertito molto nel progettarli, in particolare ho ritrovato con soddisfazione le specifiche che mi ero proposrto in fase di progetto: bassi presenti ma ben controllati, gamma media presente ma non invasiva, discreta ricostruzione scenica. L'impianto suona in una sala 3,5x7,5 con i diffusori sul lato corto.
Al momento, per un prossimo upgrade sono indeciso tra due alternative. Da un lato ho la voglia di confrontare i miei diffusori con qualcosa di collaudato e, in un certo senso, di riferimento. Ho trovato in un sito spagnolo un kit per clonare i famosi ProAC Response 2.5, che comprende i trasduttori Scan Speak utilizzati dalla casa britannica in quei diffusori, i componenti del crossover etc.. per un totale di circa 400 euro + iva 16% (in definitiva con poco più di 500 euro realizzerei questi diffusori).
D'altra parte però ho anche l'esigenza di sostituire il Lenco con qualcosa di più performante, un mio collega vende un Thorens 125...
Cosa mi consiglia, tenendo conto del fatto che non ascolto moltissimo vinile e un paio di diffusori in più potrebbero farmi comodo in un secondo impianto con il T-amp?
Distinti saluti e grazie ancora del prezioso servizio di volontariato svolto per tutti noi audiofili (o presunti tali!).
Giorgio - E-mail: same65 (at) hotmail.it

LC
Caro Giorgio,
non ho idea della qualità raggiunta dai tuoi diffusori autocostruiti pertanto mi è difficile proporre un upgrade. D'altra parte quel Lenco L75, pur interessante, non rende piena giustizia né alle capacità dello stadio phono né mi pare adeguato al resto dell'impianto. Pertanto, nel dubbio, andrei sul sicuro e prenderei il Thorens TD 125, che farà fare - se dotato di testina adeguata - un bel salto di qualità ai tuoi vinili. Potrebbe essere un'ottima scusa per riascoltare il vinile e, perché no?, acquistarne del nuovo! Sulla Rubrica della Posta della settimana scorsa ho segnalato due siti italiani di dischi (Top Ten e Nannucci) che vendono molti titoli in vinile a prezzi estremamente interessanti.
Per i diffusori c'è sempre tempo. In ogni caso per il secondo T-Impianto avresti bisogno di diffusori di sensibilità abbastanza elevata ed i cloni ProAC sarebbero davvero "al limite" in questo senso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora impressioni sui cavi
Gentilissimo Direttore,
Mi scuso per il mio silenzio degli ultimi giorni (grazie per avermi nuovamente pubblicato) ma sono stato via per lavoro. Come da Suo suggerimento ho provato a fare qualche cambiamento nel mio impiantino per verificare a cosa sia dovuto il cambio di sonorità che ho rilevato.
Devo confermare che qualche cosa di diverso c'è poichè ritornando ai cavi originali, il suono mi sembra più aspro sui toni alti, mentre con i FFRC il suono è più morbido.
Ho provato a spostare le elettroniche per vedere se ci fossero delle variazioni nell'ascolto, ma non ho rilevato nessun cambiamento a parte un ronzio più accentuato con certe combinazioni.
Devo dire però che è stato un esercizio interessante, infatti ho notato come disponendo diversamente le elettroniche all'interno del cabinet, i vari alimentatori interagiscano fra di loro creando in certi casi un ronzio molto basso, ma chiaramente udibile in situazioni di silenzio.
Un'altra cosa che però ho cambiato è stata la disposizione delle alimentazioni razionalizzandole e evitando duplicazioni, nel senso che ora tutte le elettroniche sono collegate alla stessa identica presa mentre prima erano divise su tre distinti punti luce e qui credo ci sia stato un piccolo "miracolo" nel senso che dopo la razionalizzazione delle alimentazioni, il "HUMMM" del sub (parte del mio impianto HT) è semplicemente sparito.
Insomma, per riassumere, sono certo che il cambio dei cavi ha sortito un cambiamento poichè ora il suono che ne ricavo è meno aspro e questo è un risultato che "mi piace assai", ma anche la razionalizzazione e l'ordine nel comparto wiring, hanno avuto effetti positivi contribuendo in qualche modo ad aumentare la profondità dell'immagine sonora.
Devo dire che come esercizio è stato veramente utile, poichè mi ha fatto capire come a volte non si tratti solo di comperare il pezzo pregiato e metterlo lì, ma anche di come questo vada collegato ed interagisca con l'ambiente circostante. Nel mio caso (il mio impianto è modesto) gli effetti mi hanno entusiasmato tanto da farmi desiderare di proseguire nella mia avventura alla ricerca del "suono perduto"...
A questo punto si rivela necessario andare avanti con altre piccole modifiche quali l'adozione di nuovi cavi alimentazione (Merlino) e la sostituzione dei cavi di segnale con i Shield e qui avrei qualche domanda:

Attedo Sue Notizie.
A presto,
Angelo - E-mail: angelo.magnone (at) virgin.net

LC
Caro Angelo,
grazie per il feedback. Fare delle "controprove" è sempre un bel reality check. A volte ci entusiasmiamo per dei cambiamenti che in realtà sono meno "drammatici" di come ci appaiono. Tornare indietro alla vecchia configurazione aiuta a rimettere le cose nella giusta prospettiva. E' un "gioco" che ripeto molto spesso anche nei miei impianti, per mantenere le giuste proporzioni.
Per quanto riguarda i ronzii, sono contento tu abbia trovato una soluzione migliore. Tieni conto che il problema del rumore è più subdolo di quanto sembri: è vero che dopo un po' ci si abitua ma è anche vero che, anche se non ce ne accorgiamo, a poco a poco sottrae piacere all'ascolto, oltre ad essere un chiaro segnale che le elettroniche non sono state ben configurate (loop di massa, interazioni etc.).
Passando invece ai tuoi quesiti specifici sui cavi autocostruiti:

Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli e casse con 1500 €
Egregio Direttore,
Premetto che non sono mai stato un vero audiofilo, sia per l'aspetto economico, che, soprattutto, per mancanza di tempo da dedicare all'ascolto musicale. Superati i miei primi 40anni, grazie anche ad uno stile di vita ormai modificato che mi consente una maggior tranquillità, avendo provato presso alcuni amici impianti molto più seri del mio, e cogliendo l'occasione di "rottura o malfunzionamento" di alcuni componenti del vecchio impianto ho cominciato a seguire il vostro sito (in quanto, non avendo particolari esperienze, a naso mi sembrava più "libero" e competente di altri presenti sulla rete) ed ora, che vorrei iniziare a spendere qualche soldino ma non so bene come muovermi all'interno di questo vasto mondo, vorrei chiederle cortesemente un consiglio sui primi passi da compiere.
Il mio attuale impianto è composto da ampli (SU A700 ormai malfunzionante) e lettore (SL-PS740A) Technics primi anni 90 con una coppia di casse Infinity di cui non ricordo più il modello (costo di allora circa 800.000 Lire). Circa un anno fa ho inoltre acquistato (in quanto scontatissimo), per la visione di DVD, un Sony DVP NS905, provvisto di lettore per SACD.
La stanza è di circa 6x7mt, anche se la "zona di ascolto" sarà limitata a circa una metà (quindi circa 6x3 mt.) e non ho particolari problemi di posizionamento dei diffusori posizionabili indifferentemente sia sul lato più lungo che su quello più corto.
Ho sempre ascoltato un po' di tutto, dal rock alla classica, anche se ultimamente sto privilegiando sempre più musica alternativa, elettronica, jazz, nu-jazz, lounge, comunque ricca di sfumature sonore ma con una predominante tranquilla.
Il mio budget attuale è di circa 1500 € con cui intendevo prima di tutto sostituire ampli e diffusori. Le scelte, provenienti esclusivamente da consigli e recensioni, in quanto penso che le prove in sala d'ascolto siano di fatto sonicamente diverse da quelle che si potranno avere in casa propria, cadono su ampli: NAD C352 (550 €) o in alternativa Harman Kardon 675 (490 €). Diffusori: MONITOR AUDIO RS5 - KLIPSCH RF35 - POLK AUDIO MONITOR 70 (tutte sui 1000 €).
La scelta per me più imbarazzante riguarda l'ampli in quanto leggo e mi dicono che il NAD è leggermente superiore e quindi a parità di prezzo....però via internet ho trovato il 675 a circa 320 €, il risparmio sarebbe quindi notevole per solo un "leggermente superiore" e mi permetterebbe di spendere qualcosina in più sui cavi o altro..Semprechè lei non mi consigli qualcos'altro su questi ordini di grandezza.
Infine, e grazie veramente per la sua cortesia, volevo chiederle se le sorgenti che attualmente possiedo sono sufficienti per una discreta qualità musicale o se devo preventivare, nel prossimo futuro, la loro sostituzione.
Ancora grazie e buon lavoro,
Marco - E-mail: mdaniele63 (at) cheapnet.it

LC
Caro Marco,
puoi senz'altro tenere il multilettore Sony, credo sia superiore al tuo Technics anche nella lettura dei normali CD. Concordo pertanto con la decisione di voler sostituire ampli e casse. Per l'ampli, visto il notevole risparmio, punta pure verso l'Harman Kardon, i soldi risparmiati andranno tutti a beneficio di casse o accessori. L'approccio dell'evitare le prove d'ascolto è comunque sbagliato. Per quanto differenti possano essere le sale dei negozi HiFi, un'idea di come suonano due componenti a confronto te la sanno dare.
Per i diffusori, tra l'altro, un ascolto preventivo è praticamente obbligatorio, in quanto le differenze di "impostazione" non sono piccole. Comunque, visti i generi musicali e la tua propensione ad ascolti "tranquilli", escluderei dalla lista che hai stilato le Klipsch, più adatte per chi cerca "emozioni forti". Aggiungerei, inoltre, le Opera Platea (col risparmio sull'ampli dovresti arrivarci), KEF Q5 (o qualcosa della nuova serie iQ), Dynaudio Audience 62, Rega Jura.
Per i cavi, vedi cosa ti offre il negozio dove acquisti ampli o casse, in genere coi diffusori qualche metro di cavo "free" di qualità decente si riesce ad ottenerlo.
Cura con attenzione il posizionamento, evita l'eccessiva vicinanza della parete posteriore e, se puoi, non mettere mobili nello spazio tra i due diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

CD Audio e CD Rom: l'eterna diatriba
Gentile Lucio Cadeddu,
nelle discussioni tra amici alcune volte capita di coinvolgere in discussioni "musicali" anche coloro che non hanno un grande passione verso la musica. Uno degli argomenti che generalmente causa più lunghe dispute è quello relativo alla perdità di qualità che si percepisce tra una cd originale ed una sua copia masterizzata.
Noi che sosteniamo la superiorità del supporto originale a volte veniamo considerati come dei fissati feticisti che non hanno ancora capito le potenzialità della copia dei dati in formato digitale. La cosa più interessante è che spesso questa convinzione non viene scalfita neppure davanti ad una prova d'ascolto.
Uno degli argomenti più addotti a favore di questa tesi è il seguenti: se è possibile duplicare un documento di testo o una fotografia digitale all'infinito senza perdita di dati o qualità, perché mai non dovrebbe succedere con la musica?
Io penso che il problema nasca dal fatto che il cd musicale sia un "red book" mentre il cd rom un "yellow book", ma comunque lo scopo di questa lettera è quello di poter alimentare le nostre discussioni grazie ad una voce autorevole come la sua.
Le chiediamo quindi se può spiegare a tutti noi i motivi per cui mentre è possibile duplicare dei dati su un cd rom all'infinito, questo non può avvenire con un cd musicale senza una sensibile perdita di qualità.
Ringraziandola per l'attenzione porgo
Cordiali saluti.
Ottavio - E-mail: otmelon (at) tin.it

LC
Caro Ottavio,
ancora si discute di questi temi??? Credevo ormai fosse retaggio di un recente passato!
Una copia digitale perfetta di un CD Audio può essere fatta, basta eseguire un controllo bit per bit per essere certi al 100% di aver trasferito sul supporto CD-R tutti i dati letti dal CD originale. Su questo non ci piove. Dunque il problema della differenza percepibile all'ascolto deve essere nascosto da qualche altra parte.
Una cosa sulla quale vi invito a riflettere è la seguente: chi legge il CD Audio da duplicare è, di solito, un lettore CD di un PC e chi scrive invece è un masterizzatore da PC. Il confronto, poi, lo si fa su un lettore CD Audio.
Primo problema: come facciamo ad essere sicuri che i dati ESTRATTI dal CD Audio siano tutti quelli estratti in lettura quando si ascolta con un CD player? Per eliminare questa "variabile" occorrerebbe far estrarre i dati allo stesso lettore CD Audio, ad esempio prelevando l'uscita digitale di questo ed inserendola nel masterizzatore o nell'ingresso digitale della scheda audio. Solo in questo modo possiamo essere certi che i dati "originali" arrivano al PC in maniera identica a come verranno poi "ascoltati" sul CD player.
Secondo problema: il confronto. Può essere che il confronto bit per bit sia corretto, quando eseguito utilizzando il masterizzatore come "lettore"...ma siamo sicuri che la stessa cosa accada quando si usa come lettore il CD player?
Teniamo conto che quest'ultimo legge i CD-R per "grazia ricevuta", nel senso che non è lo standard per il quale è stato costruito. Non a caso, spesso anche con lettori dichiarati CD-R compatibili, si riscontrano problemi di lettura dei CD-R. Quindi: siamo sicuri che il CD player legga DAVVERO tutti i dati contenuti nel CD-R? E se anche non se ne perdesse uno (come fa il masterizzatore nel confronto bit per bit), siamo sicuri che l'eventuale intervento dei circuiti di correzione non influenzi altre sezioni del lettore? Il maggior assorbimento causato da una lettura difficoltosa potrebbe limitare, ad esempio, l'alimentazione dello stadio d'uscita.
In definitiva: magari il CD-R è DAVVERO uguale all'originale, ma la sua lettura - su un lettore diverso - può essere difficoltosa e creare problemi. L'indice di rifrazione dei materiali ottici, ad esempio, è diverso. L'eventuale "superlavoro" cui si costringe il CD player nel leggere un formato non proprio "standard" potrebbe inficiare il corretto funzionamento di altre sezioni della macchina (DAC e stadio d'uscita). Non si rompe niente (anche questa è una domanda frequente) ma magari il suono non è come dovrebbe essere.
In chiusura del discorso, tanto per evitare di riaprire una vecchia diatriba, non ci si può limitare ad ascoltare CD originali? Le copie andrebbero fatte per uso personale, ad esempio per ascoltare un CD anche in macchina o a passeggio, senza paura di rovinarlo, ed il discorso "qualità assoluta", in questi frangenti, lascia un po' il tempo che trova. Certo, se poi uno usa i CD-R per farsi copie uniche di CD degli amici...beh, la perdita di qualità credo sia il problema minore, a fronte del reato commesso ;-)
I CD costano cari, è vero, ma comprando "oculatamente" si riescono a fare ottimi affari. Ad esempio, negli ultimi due acquisti "in massa" che ho fatto proprio in questi giorni, la media di spesa per singolo CD è stata inferiore a 10 €. Non sto parlando di titoli "greatest hits" o di roba di chissà quante ere geologiche fa. No, molti dei titoli sono nuovi del 2005 (es. Mattafix) o di un paio d'anni fa (Santana, Enja, Massive Attack etc.). Credo che meno di 10 € per un CD sia una cifra assolutamente ragionevole, tanto ragionevole da rendere inutile la pratica della copia clandestina. I due prodotti, infatti, qualità del suono a parte (supponiamo pure sia uguale) sono profondamente diversi: un CD originale ha spesso un bel libretto con foto e testi ed una durata nel tempo certamente superiore. Molti CD-R, specie se lasciati in auto o trattati male, non durano che pochi anni, come ben sanno gli informatici che si sono persi dati preziosi di CD-R lasciati nel cassetto per qualche anno (il supporto è organico e tende a deteriorarsi).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazioni in Classe T
Caro Lucio,
Sono uno dei lettori che ti è grato per avergli fatto conoscere il T-Amp. Non è la panacea per tutti i mali, ma è forse il primo "seme" che va nella direzione dell'alta qualità a basso prezzo in questo settore.
Non solo... è interessante al punto da avermi spinto in questi mesi, a sperimentare altri Chip Tripath con risultati molto interessanti, non dissimili da quanto esposto nella vostra recente
prova di ascolto sugli amplificatori in classe "T".
Dato che ritengo utile condividere le esperienze (e i successi, perchè no?...;-) ho aperto un nuovo sito in cui racconto il lavoro fatto con questi chip e quanto di interessante ho sperimentato in campo Audio. Il nome è: www.moxied.com.
Non ultimo, colgo l'occasione per segnalarti la mia adesione alla campagna Real Stereo.
Buona continuazione.
Marco - E-mail: micro.lab (at) tiscali.it

LC
Caro Marco,
grazie per la segnalazione e per l'adesione alla nostra Campagna per il Real Stereo. La cosa più interessante di tutto il fenomeno "T-Amp", e questa tua ne è l'ennesima conferma, è che il piccoletto ha "svegliato" tante persone dal torpore nel quale erano cadute, dopo anni di HiFi autoreferenziale, che non proponeva più niente di realmente innovativo, a parte i costi. La Tripath (ed i suoi concorrenti in classe D) ha aperto la strada ad un modo nuovo di pensare l'amplificazione in campo HiFi ridefinendo, di fatto, il concetto stesso di rapporto qualità/prezzo.
Una nuova schiera di autocostruttori, aiutati dal fatto che in fondo si tratta di giocare con un chip che fa quasi tutto da sè, ha preso in mano il saldatore e si è data da fare, spendendo pochissimo e divertendosi di più. Anche l'autocostruzione classica, quella valvolare, ormai continuava a citare se stessa, ripetendo gli schemi di 50 anni fa, con piccole varianti, ed utilizzando materiali e componenti molto costosi (valvole NOS, condensatori carta ed olio, TU sofisticati etc.). Tra l'altro, con le valvole bisogna stare attenti, perché le tensioni in gioco sono elevate. Per far suonare un chip Tripath TA2024 (quello del T-Amp) basta un batteria da 12 volt. Non a caso tanti audiofili restii ad imbracciare il saldatore si sono tuffati a pesce nella sperimentazione coi chip Tripath.
In tutto il mondo sono nate, come funghi in quest'ultimo anno, decine di siti web dedicati alla sperimentazione con la classe D o T che dir si voglia. E' un fatto positivo, tanta gente è tornata a divertrsi con l'HiFi, spendendo pochissimo. Non mi sembra una cosa di poco conto.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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