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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Entusiasmo Cizek
  2. Cosa tenere?
  3. Problemi di messa a punto?
  4. Tripath a tutta
  5. Nuovi diffusori da pavimento con 1800 €
  6. Impianto per ProAC Response 2.5
  7. DAC, analogico, vibrazioni
  8. Due problemi analogici
  9. Problema disposizione diffusori
  10. Ancora su posizionamento diffusori

Entusiasmo Cizek
[Cizek Model 1]

Carissimo Lucio,
Ti riscrivo ancora semplicemente per ringraziarti di cuore per il consiglio preziosissimo che mi hai dato rispondendo alla mia prima e-mail. All'epoca (
Vol. 345) io ti chiedevo ingenuamente quale coppia di diffusori con impostazione timbrica simile alle mitiche CIZEK model One avrei potuto acquistare per ritrovare quel suono che tanto mi mancava. E tu, con saggezza ed esperienza, mi hai consigliato di cercare proprio le CIZEK one. Io, sinceramente non pensavo fosse possibile trovarne ancora una coppia in buone condizioni, dato che si tratta di casse commercializzate per la prima volta nel 1976 in Italia. Mi sbagliavo.
Dopo numerosi tentativi ho trovato con ebay, 2 ottime CIZEK one, perfettamente funzionanti, con gli altoparlanti originali, in ottime condizioni "cosmetiche" da un ragazzo del North Carolina. Al seguente link (www.classicspeakerpages.net) vi è un sito incredibile con informazioni, foto, forums dedicate ai diffusori vintage, CIZEK compresi.
L'emozione è stata grande, quando sono giunte a casa mia il 16 Gennaio 2006.
Come ti ho già accennato, avevo intenzione di scegliere un amplificatore adatto per loro e la ipotetica scelta era caduta sul Primare A20 da confrontare con altri ampli tra cui un NAD 3130, acquistato per soli 100 euro, il tutto tramite un ascolto programmato presso Di Prinzio a Chieti durante il quale avrei anche effettuato un confronto con diffusori moderni.
Bene! Oggi io non sono certo che questo confronto avverrà, un giorno. Sono rimasto talmente soddisfatto ed impressionato dal suono delle CIZEK, collegate al mio NAD 3130, che al momento, non sento la necessità di alcun confronto. SUONO PERFETTO!
Perfetto mi era sembrato alla tenera età di 14 anni quando sono stato semplicemente folgorato da questo "miracolo audio" e perfetto è ancor oggi, dopo che sono passati ben 27 anni! Io non so se dipenda dai trasduttori (di buona, ma non eccezionale qualità) dal crossover (molto elaborato, con impedenza piatta) o dal mio entusiasmo (bella e acuta la tua risposta sulla psicologia audio nell'ultima rubrica della posta!), fatto sta che ho già effettuato dei confronti con alcuni diffusori (miei e di amici) e nessuno degli audiofili presenti, molti dei quali musicisti, ha trovato il suono di questi nemmeno lontanamente paragonabile al suono CIZEK (al momento il confronto è avvenuto solo con le mie tannoy Fusion 2 e Chario 1723 -di mio Padre-, con delle Boston VR1, Chario Silhouette 100 Tower e Klipsch RB 25, ma mi riprometto di rompere le scatole a molti altri amici appassionati di HIFI).
Mi rendo conto che questa mia lettera e le affermazioni in essa contenute sono quasi certamente "viziate" dall' euforia di aver ritrovato dopo tanti anni il suono che tanto mi mancava e che tanto ho cercato, però credimi, adesso sono veramente soddisfatto: suono pulitissimo nei medio alti, bassi profondi e secchi solo quando ci sono veramente, rimbombi inesistenti, performance spettacolare con la voce (Loreena, Mark Knopfler, Jeff Buckley e Tom Yorke sono nella stanza assieme a me), ma anche con la musica classica (provare per credere il CD Orchestra del 900 di Audio Review) ed il Jazz, mentre semplicemente superba é la resa del pianoforte di Michelangeli (Debussy, La Cathedrale Engloutie).
E la soddisfazione é tanta e tale che in questi giorni mi sta passando completamente la voglia di fare ulteriori confronti. Sto invece ascoltando una marea di musica ed ogni CD, ogni vecchio LP, ogni melodia amata mi regala un'emozione e uno stupore senza pari perché ascolto finalmente la mia musica preferita nel modo migliore. Tra l'altro, l'efficienza non é affatto male; superiore alle Tannoy ed inferiore ovviamente alle Boston e alle Klipsch, ma non di molto (con Q a 0,6 dovrebbe risultare di 89 dB/1m/1W) e penso che le Boston e le Klipsch non superino i 91 (dichiarati rispettivamente 93 e 94 dB).
Scusami, ma vista la gioia, non ho resistito alla tentazione di inviarTi una foto della mitica ONE su supporto Ernesto (modificato, con due colonne) e con cavi di potenza TNT TripleT.
Grazie Ancora!
Paolo - E-mail: paolippe1 (at) alice.it

LC
Caro Paolo,
bello iniziare la posta della settimana con un fiume in piena di soddisfazione come questa tua missiva! Non sarà il suono "perfetto" (che non esiste) ma sembra lo sia per te e questo, naturalmente, è quel che conta di più. Visto l'entusiasmo, hai fatto bene a seguire il mio consiglio e cercare una coppia di Cizek usate. Non credo che altri diffusori ti avrebbero soddisfatto sino in fondo. Tu, in realtà, cercavi questi, ogni altra soluzione sarebbe stata un compromesso ed alla lunga il tarlo del dubbio ti avrebbe privato del piacere d'ascolto.
Ora goditi la tua Musica ed il tuo impianto e NON fare altre prove a confronto. Quando si è soddisfatti, perché cercare ulteriori conferme? :-)
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Cosa tenere?
Caro direttore, grazie ad un vecchio amico, da qualche settimana ho incontrato TNT Audio, riscoprendo la passione per l'HI-FI, settore del quale vi occupate con estrema competenza e grande intelligenza.
Il mio impianto, che è rimasto imballato per oltre 10 anni a seguito di un trasloco, è così composto:

Le domande sono:
  1. Quali apparecchiature conviene conservare?
  2. Le AR 3a sono delle casse mitiche. Conviene sostituire i woofer, o meglio gettarle?
  3. Su ebay ho individuato un integrato a valvole molto attraente, il GRAAF 25, a poco più di 1000 euro. lo consigliereste a chi ascolta musica classica?
  4. Dovendo sostituire il lettore CD, penserei al NAD C521. D'accordo?
Ringraziandovi sin d'ora per l'attenzione, invio i miei migliori saluti.
Mario - E-mail: ma.cip (at) tiscali.it

LC
Caro Mario,
farei senz'altro riparare le AR 3A, chiedi dei preventivi a qualche azienda che si occupa di questi lavori (ad esempio: Canini Altoparlanti e Vittorio Franchi, cerca i siti con Google). Venderei pre e finale, magari su Ebay per la gioia di qualche appassionato SAE e prenderei in seria considerazione l'acquisto di un integrato. Il Graaf che citi suona molto "solido" pur essendo a valvole. L'unico problema potrebbe essere il pilotaggio delle ostiche 3A, se potessi fare una prova diretta sarebbe più sicuro.
In assenza di questa, forse sarebbe meglio orientarsi verso un integrato a stato solido dalla spalle "larghe". Sto pensando a qualche AM Audio (in classe A oppure no), a Krell (anche il vecchio 300), a Densen o YBA Integré DT. Si dovrebbero trovare usati senza troppa difficoltà per la cifra che intendevi spendere per il Graaf.
Bene anche la sostituzione del lettore CD con il NAD 521. La sorgente analogica invece la terrei senza dubbio, si tratta di un'ottima combinazione. Una testina nuova potrebbe essere una Grado Platinum, una Denon DL103 o una Goldring 1042.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Problemi di messa a punto?
Buongiorno,
Il mio impianto al momento è composto da:

Stranamente trovo il suono delle Avalon molto corposo sui bassi, un po' confuso nella gamma medio bassa e non così dettagliato nella gamma alta. Inoltre la scena che appare ben delineata, alzando il volume (non molto) perde di profondità. Il suono è poco dettagliato (dovrebbe essere il contrario) e ricco.
I bassi un po' monotoni poco raffinati gli alti leggeri non stridenti ma mancano di dettaglio.
Secondo lei dove si trova il problema?
Che cosa mi consiglierebbe di valutare di sostituire o di ascoltare?
La ringrazio molto,
Filippo - E-mail riservato

LC
Caro Filippo,
se è vero che sia il pre che il lettore CD forniscono entrambi una presentazione più tendente a sonorità "ambrate", essi da soli non possono essere ritenuti colpevoli dei problemi che lamenti. Da come descrivi il problema e dal fatto che alzando il volume la situazione si modifica (es. la profondità della scena) vien da pensare ad un serio problema ambientale. O la stanza non è adatta (magari troppo assorbente) oppure i diffusori non sono posizionati correttamente. Ovviamente sto supponendo che i componenti siano in perfette condizioni operative, specie il pre con le sue valvole ed il finale coi suoi condensatori d'alimentazione.
Per l'ambiente dovresti fare qualche esperimento - se non l'hai già fatto - con il posizionamento delle casse. A volte pochi cm di spostamento producono differenze enormi, soprattutto in termini di immagine e di resa alle basse frequenze.
Anche aggiungere o togliere un tappeto davanti alle casse può fare MOLTA differenza.
Se, nonostante tutto questo, il suono ti sembrasse ancora "chiuso" e confuso, potresti provare a

Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tripath a tutta
[T-Preamp + Fenice 20 Tripath]

Ciao Lucio,
ho finalmente potuto provare un ampli autocostruito in configurazione finale di potenza, basato su scheda Fenice 20 (chip Tripath T2024A, quello del T-Amp) accoppiato al preampli passivo TCC TC-754 (T-Pre).
L'impianto in prova è così costituito:

L'amplificatore di riferimento è un Audiogram MB2. Ho dato preferenza al CD per via del fatto che la mia testina è di tipo MC, non MM, quindi teoricamente non adatta al T-Pre (credo serva un pre-pre-phono o "step up", Lucio mi confermerà ...). Ciò che impressiona da subito è il volume: io non ho esattamente una sala d'ascolto piccolina, trattandosi di una sala Hobby di 70mq, ma già a metà posizione del potenziometro del volume (3W, se il potenziomentro è lineare) l'ascolto è al limite del volume accettabile condominiale, davvero alto. Sembra assurdo, data l'esigua potenza del chip Tripath, eppure è così.
Si avverte poi una certa tendenza dell'accoppiata pre-finale a "sgonfiare" la banda bassa; però il basso c'è, eccome ! E' meno enfatico ma molto ben presente e, soprattutto, compostissimo. Tutte le tracce del CD di Barry White sono piuttosto pompate in termini di bassi, e l'Audiogram me le rende piuttosto ostiche da digerire in quanto a risonanze sui bassi. L'MB2 è, infatti, piuttosto potente sui bassi, tanto da rendere l'ascolto un po' scomposto, ovvero si fatica un po' a distinguere gli strumenti in presenza di bassi molto enfatici.
Il mio ModesT restituisce invece i bassi sempre tanto potenti da far vibrare leggermente il divano, ma molto, molto più composti. L'ascolto di parti strumentali e vocali, come quelle degli Inti-Illimani è emozionante: voci, legni, percussioni, sono quasi olografiche, precise, distinte, presenti. Una cosa da non credere, tenendo conto dei 190€ scarsi che ho speso per il T-Pre e il ModesT.
Il Jazz di Diana è spettacolare: la chitarra sempre presente e localizzata, con il click distintivo dell'amplificazione, la voce tanto piena e calda da far immaginare l'aria che passa per la parte alta della gola della cantante di cui, a momenti, si vedono le labbra schiudersi prima di iniziare il gorgheggio successivo. Eccitante, direi.
Ho lasciato per ultimi i vinili perché il T-Pre ha lo stadio phono MM, non MC, quindi non adatto. Ad ogni modo, una prova l'ho fatta ugualmente e, secondo la mia modestissima opinione, è sufficiente alzare un po' il volume per ascoltare dell'ottima musica anche da un giradischi con testina MC. L'ascolto del vinile conferma quanto detto per il CD, con bassi generalmente meno enfatici, ma sempre presenti, voci, fiati, ottoni, archi e percussioni presenti tanto da dare l'impressione di averli proprio lì, davanti a me.
Impressione finale? A Roma, si dice "rosicare", ovvero l'emozione di aver fatto tanto per ottenere un risultato per poi vederlo superato alla grande da altri o da se stessi, ad esempio, con molto meno sforzo e molto meno denaro. Nel mio caso specifico, ho pagato L'Audiogram MB2 davvero una cifra modesta (200 € usato), più o meno la stessa cifra per l'accoppiata ModesT / T-Pre + cavi, quindi ci vado pari.
Ma, in tutta onestà, non saprei proprio dire quale tra i due preferisco in termini audiofili. Soprattutto per il fatto che il ModesT è ancora upgradabile (ad esempio sostituendo induttanze e condensatori o cambiando il trasformatore dell'alimentatore con uno toroidale), inoltre il cavo di segnale T-Pre / ModesT che ho usato potrebbe essere sostituito con uno migliore.
L'Audiogram è sicuramente più potente, con maggior enfasi nei bassi e con passaggi dinamici più energici ma, alle mie orecchie, meno composto e meno limpido sulle voci e sui fiati. Inoltre, l'Audiogram ha più ingressi ed il telecomando. Il risultato, secondo me, è un pareggio: onorevolissimo per il T-Pre / ModesT e un filino deludente per l'Audiogram. Il ModesT sarebbe dovuto tornare in soggiorno al piano superiore subito dopo la prova, a fare compagnia all'iPod ed alle Indiana Line 4.06, ma credo proprio che userò in soggiorno il T-Amp a batterie per un po' di tempo, per godermi il T-Pre / ModesT in una catena audio di rango adeguato alle mostruose capacità sonore di questi due gioiellini.
Lucio, l'ho fatta lunga, spero mi perdonerai ...
Carlo - E-mail: cconsoli (at) gawab.com

LC
Caro Carlo,
ti ringrazio per la preziosa testimonianza. Per rendere equo il confronto avresti dovuto tener conto che la coppia "T" l'hai acquistata nuova, mentre l'Audiogram l'hai preso usato. Acquistando quest'ultimo a prezzo pieno credo proprio che la bilancia avrebbe dato ancora più ragione alla coppia maledetta che, tra l'altro, era penalizzata dalla presenza di un cavo di segnale non proporzionato alle "possibilità" sonore degli apparecchi (tale cavo di segnale è ovviamente assente quando usi l'Audiogram).
Non ricordo se quest'ultimo abbia oppure no la separazione pre-finale. In caso affermativo, per rendere la prova più equa, potresti provare ad usare lo stesso cavo per connettere le due sezioni, anziché i probabili ponticelli a C. Infine, potrebbe essere interessante sostituire il finale con un chip Tripath da 20 watt o da 100 :-)
La "leggerezza" in basso che senti ora potrebbe pure sparire :-)
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori da pavimento con 1800 €
Spettabile Direttore,
mi trovo a scrivere per cercare consigli utili al fine di ottimizzare quello che al momento rappresenta il mio impianto stereo. Da qualche tempo la mia catena è composta dai seguenti componenti:

Il tutto è collocato in una stanza di circa 20 mq (l'impianto è disposto lungo uno dei due lati più lunghi del rettangolo), mediamente arredata e non troppo riflettente (leggasi enorme tappeto centrale, tendaggi, divanone...) nel quale il diffusore di SX è piuttosto ravvicinato alla sola parete laterale ma non al fondo.
Ad un certo punto ho notato che la gamma medio/alta, esce con un certo risalto a scapito di tutto il resto, rendendo talvolta un po' più affaticante l'ascolto, quasi creando una "depressione" attorno ad essa (tenga conto che io prevalentemente ascolto jazz moderno, ma anche acid jazz e generi similari cantati).
Le nuvole dei miei dubbi si sono addensate attorno ai diffusori, che forse sono un po' troppo caratterizzati in tale range di frequenze, e che forse tendendono ad enfatizzare quanto il lettore (che a parer mio non pecca affatto di definizione) già fa.
Se la mia pseudo analisi fosse corretta, per un corretto upgrade, quale tipo di diffusore dovrei iniziare a prendere in considerazione, tenendo conto che mi piace un suono dettagliato ma corredato da un basso comunque ben presente? (qui eventualmente potrei mettere in campo un budget tra i 1500 e i 1800 euro).
Se invece la mia analisi fosse completamente fuorviante dove potrei iniziare a cercar di metter mano?
Un cordiale saluto ed un ringraziamento,
Matteo - E-mail: carteo (at) libero.it

LC
Caro Matteo,
se, come tu dici, l'ambiente fosse del tutto innocente in effetti ci sarebbe da pensare ai diffusori, caratterizzati da una emissione un po' "particolare" in gamma medio-alta. E' un'impostazione che ho trovato in tutti i B&W "moderni", anche sulle serie più costose (leggasi: Nautilus). A molti audiofili piace, a me personalmente non fa impazzire e, evidentemente, neppure a te. Un cambio di rotta drastico in effetti sarebbe necessario.
Le alternative che il mercato offre sono tante. Tra i diffusori da pavimento, stando in Italia, ti consiglierei di dare un'occhiata ed un ascolto a cosa offrono i cataloghi Opera e Chario. Non disdegnare l'usato. All'estero, invece, prova a considerare ProAC, Totem e KEF. Il resto del tuo impianto credo sia del tutto incolpevole dei difetti che lamenti e penso possa essere una buona base per upgrade futuri anche piuttosto consistenti.
Comunque sia, nel frattempo che cerchi i "sostituti" dei tuoi attuali diffusori, fai qualche esperimento - se non l'hai già fatto - col posizionamento. Ad esempio, per attenuare un po' l'emissione in gamma medio alta talvolta aiuta angolare i diffusori verso il punto d'ascolto. Puoi arrivare anche sino a 45 gradi. Magari funziona da palliativo in attesa di trovare i sostituti ideali...
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Impianto per ProAC Response 2.5
Egr. Sig. Cadeddu,
Vorrei consiglio in merito al mio impianto. Ho acquistato delle Proac 2.5 che pensavo di accoppiare con Accuphase E-308, che ne pensa? Mi consiglia diversamente? (il budget è quello dell'Accuphase E-308). Mentre non so come orientarmi verso la sorgente budget 1500/1800 euro max.
Mi hanno consigliato Musical Fidelity X-Ray v3, ho trovato molto conveniente su price japan l'Accuphase DP55 a 1700 euro. Ne ho solo sentito parlare volevo un suo parere e magari su quest'ordine di costo un suo consiglio. Musica: leggera, jazz, classica.
Cordiali saluti,
Guido - E-mail: gu.mail (at) tiscali.it

LC
Caro Guido,
molto dipende dal tipo di suono che stai cercando. L'accoppiata Accuphase (lettore ed ampli) già di suo ha un suono tendenzialmente morbido e caldo (pur se definito, eh!). Con le ProAC questa caratteristica non si attenua, anzi. Se è questo che cerchi allora vai pure tranquillo e prendi le due elettroniche Accuphase. Se invece desideri un po' di brillantezza in più forse sarebbe meglio dare un'occhiata ad altre elettroniche....ad esempio Cairn (CD ed integrato) o anche Naim (serie 5, ampli e CD). Per gli acquisti in Giappone ribadisco il concetto già espresso la settimana scorsa su questa stessa rubrica: OK per il risparmio, innegabile ed enorme, ma bisogna mettere in debito conto gli eventuali rischi (assistenza, garanzia, post-vendita etc.).
Personalmente non mi sono mai posto problemi ad acquistare prodotti anche non presenti sul territorio italiano e/o con assistenza diciamo così "virtuale" ma non mi sentirei tranquillo a consigliare a tutti la stessa "politica" ad alto rischio, sarebbe una responsabilità troppo grossa.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

DAC, analogico, vibrazioni
Gentile direttore,
le riscrivo dopo un bel po' di tempo per chiederle consiglio, o meglio consigli. Al momento il mio impianto è costituito da:

Avendo letto con interesse la prova del DAC Monica2 e l'annuncio nell'editoriale di Gennaio di una prova di DAC in batteria volevo chiederle se l'aggiunta di un DAC, oltre che essere un esperimento divertente per una cifra abbordabile, possa aggiungere qualcosa alla mia catena. Insomma sono lì lì sulla soglia e in effetti non chiedo altro che una piccola spintarella da parte sua...
L'alimentatore dei T-amp presenta una fastidiosa vibrazione intorno ai 50 Hz, si nota fondamentalmente solo quando il cd finisce, ma vorrei lo stesso ridurla. Per questo tipo di vibrazione è preferibile usare delle punte o qualcosa di morbido? Le chiedo consiglio perchè in ogni caso dovrei procurarmi il necessario.
Dalla mia gioventù mi sono rimasti un po' di dischi in vinile (una trentina, in condizioni variabili), ma il mio impianto non ha un giradischi. Può essere un Pro-Ject Debut una buona soluzione? In rete si trovano sia il II che il III con manifesto vantaggio di costo per il primo: vale la spesa la differenza fra i due o tanto vale che io vada al risparmio? Li potrei collegare entrambi senza problemi al mio pre?
Nel frattempo il Flexy di cui le avevo inviato la foto tempo fa è andato in pensione forzata per la comparsa della libreria in sala e del bimbo semovente a caccia di fili. Proverò a fare un micro-flexy da collocare sulla destra all'interno della libreria.

[Sala d'ascolto][Sala d'ascolto]

Le allego una foto a bassa risoluzione della libreria medesima che mostra la soluzione adottata per collocare i diffusori in modo da ottenere un buon WAF: a riposo o per ascolti casuali a basso volume restano nelle nicchie, per poi uscire di circa un metro per gli ascolti più seri o a volumi più alti.
Nel ringraziarla per il tempo e la professionalità che dedica a tutti i suoi lettori le auguro una buona giornata.
Marco - E-mail: marco.ullasci (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
è difficile prevedere quanto e come l'inserimento di un DAC come il Monica 2 possa cambiare il suono del tuo Rotel. Essendo la spesa minima forse un tentativo si potrebbe anche fare. E' abbastanza importante curare anche la qualità del cavo digitale, comunque.
Per quanto riguarda la vibrazione dell'alimentatore, anche il mio Zetagi HP145 soffriva dello stesso problema. Ti dico cosa ho fatto io: l'ho aperto ed ho interposto delle rondelle di gomma morbida tra trasformatore e chassis. Se le viti passanti fossero troppo corte, sostituiscile. Poi ho messo dei sistemi smorzanti tra chassis e piano d'appoggio. Niente punte!!!! Metti qualcosa di morbido, tipo piedini Upim, ad esempio. Infine, tutto l'alimentatore poggia su un foglio di bugnato (quella gommapiuma "ondulata" che spesso si trova in certi imballi).
Già che c'ero, ho anche sostituito dall'interno il cavo d'alimentazione con uno di buona sezione schermato ed ho messo del blue-tac nei punti che mi sembravano più "risonanti". Dopo tutto questo il ronzio e la vibrazione a bassa frequenza sono spariti quasi completamente.
Per quanto riguarda il giradischi, non so se 30 vinili giustificano la spesa di un ProJect Debut nuovo. Potresti magari cercarne uno usato o in alternativa altra macchina giravinili tipo Thorens TD166, qualche Dual etc. Tieni d'occhio Ebay, ogni tanto ci sono delle buone occasioni.
Infine, un commento sulla questione Bimbi/HiFi. Continuo a ripetere che, secondo me, è una questione di educazione e di limiti: se il bimbo impara che certe cose non deve toccarle, non ci sarà bisogno di rinunciare a disporre l'impianto HiFi come si deve.
La soluzione dei diffusori "retrattili" è comoda, l'ho consigliata più volte ad altri lettori con problemi simili. La palestrina che vedo in foto è identica a quella che usò mia figlia, ti auguro che tuo figlio sviluppi nei confronti dell'HiFi lo stesso rispetto e lo stesso interesse "intelligente" della mia :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Due problemi analogici
Caro direttore, mi rivolgo a lei per due questioni, tutte relative al mio nuovo acquisto: un giradischi Project Debut III.
Le premetto che in materia le mie competenze si fermano più o meno alle nozioni riportate nelle vostre rubriche - questo è il mio primo giradischi - e che il mio amplificatore è un Nad 320 che necessita quindi di un pre fono (nel mio caso è un nad pp - 2 che mi è stato venduto come ormai unico pre fono nad sul mercato dato che il pp - 1 non sarebbe più in commercio). Procederò in ordine di "scoperta dei problemi".

  1. Il primo è che la lampada alogena che illumina la mia stanza crea delle interferenze: se la accendo contemporaneamente al giradischi le casse "ronzano", se la spengo le casse non emettono alcun suono, neanche con il volume dell'ampli quasi al massimo (ovviamente in assenza di musica).
    Devo aggiungere che ho fatto tutti i collegamenti necessari per la messa a terra e che un commesso di un negozio di materiali elettrici proponendomi un filtro da mettere nella presa della alogena, mi ha contemporaneamente scogliato di acquistarlo perchè molto probabilmente non avrebbe risolto il problema.
  2. La seconda questione è la seguente: quando abbasso il braccio del giradischi, questo si muove leggermente verso destra, quel tanto che basta da rischiare, se non viene calcolato lo spostamento, di far finire la puntina sul piatto quando si vuol sentire ad esempio un 45 giri e da non riuscire mai a "beccare" l'inizio della canzone desiderata in un 33. Non solo. Alcune volte, l'ultima prima di iniziare a scrivere questa mail, abbasso il braccio e la puntina non arriva a toccare il disco. Questi ultimi due problemi possono essere ricollegati alla sistemazione del peso?
    Mi piacerebbe riuscire a capire se sia il caso di tenere il giradischi o di riportarlo al più presto al negozio visto che fino a sabato 4 febbraio, non essendo ancora trascorsi i famosi sette giorni dall'acquisto, posso chiederne la sostituzione.
Le porgo i miei sinceri ringraziamenti.
Anonimo - E-mail: 058293 (at) luiss.it

LC
Caro Anonimo,
le lampade alogene spesso causano questo tipo di problemi. Io il filtro proverei a metterlo, di certo male non fa. Proverei anche a mettere delle ferriti sul cavo di segnale tra giradischi e pre fono o, ancor più drasticamente, proverei ad avvolgere il cavo stesso INTORNO ad una grossa ferrite toroidale. Proverei anche a mettere l'alogena o il giradischi in altra posizione. When all else fails, elimina l'alogena, non credo sia una presenza irrinunciabile :-)
Per quanto riguarda la seconda questione, l'antiskating tira il braccio verso l'esterno del disco, questo è abbastanza normale. Bisogna valutare l'entità del fenomeno, magari è eccessivo o il giradischi non è perfettamente in piano. Quel che mi fa pensare però è che a volte la puntina non arrivi sul disco! Potrebbe essere completamente sbagliata l'impostazione del peso (tipo che è prossimo allo zero) oppure che la testina sia troppo "bassa" ed il braccio, anche nel punto di massima discesa, non consente alla puntina di toccare i solchi. Se la testina è quella montata di serie sul ProJect (dovrebbe essere una Ortofon OM5 o simile) il problema però non dovrebbe porsi. Sono dell'idea che sia il peso ad essere sbagliato (il che spiegherebbe anche l'antiskating troppo "aggressivo").
O segui le procedure qui spiegate sul sito per una corretta taratura di entrambi oppure porti il giradischi in negozio e segnali i problemi da te riscontrati. Il giradischi infatti è venduto già "pre-tarato" e pronto all'uso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problema disposizione diffusori
Caro Sig. Lucio,
dopo aver fatto i complimenti per il lavoro svolto da Lei e dai suoi collaboratori e, di conseguenza, alla bella rivista on-line che ho scoperto da poco, vorrei sottoporle un problema che mi assilla.
Premetto di non essere un audiofilo "estremo", che il mio primo "stereo", rigorosamente a componenti separati, lo ebbi a 13 anni (ne sono passati 30 da allora...) e che a 14 iniziai a collaborare con alcune emittenti locali della mia zona (regia audio).
Mi piace ascoltare della buona musica ed al momento mi devo "accontentare" di un B&O che, per ragioni di spazio e di Unni (i miei due figli), ho appeso al muro. Per cortesia non inorridisca, lo so che dal punto di vista della fedele riproduzione musicale non è il massimo, ma purtroppo non avevo alternative.
Ora stiamo valutando di apportare delle modifiche all'appartamento di proprietà e la nuova disposizione non mi permette più l'utilizzo del B&O (me lo troverei di fianco al punto di ascolto). Quindi:
o acquisto dei diffusori separati sempre della B&O e li installo a parete o a soffitto, oppure, visto il costo a cui vado incontro, acquisto un buon integrato, un paio di diffusori ben suonanti (il lettore CD ed il piatto li possiedo già, retaggio del precedente impianto), con in previsione futura l'acquisto di un nuovo lettore CD più performante.
Però, perché c'è sempre un però, non ho la possibilità di posizionare i diffusori in maniera corretta. Nessun problema per lo spazio retrostante (più di 1 metro) e laterale (diciamo circa 50-60 cm), la questione è l'altezza. Li devo porre a 200-220 cm, poiché sarebbero appoggiati su un supporto (di forato, legno o granito, la decisione è ancora aperta) sovrastante la zona d'ingresso che porta al salotto.
Infatti dall'entrata si vedrebbe la parte posteriore dei diffusori che, quindi, non dovrebbero essere troppo ingombranti, onde evitare di far impressionare gli ospiti!
Insomma, il nodo principale è l'altezza da terra dei diffusori, ma spero proprio ci sia una soluzione poiché vorrei tanto tornare ai componenti separati (benché il B&O non suoni così male).
A questo proposito avrei pensato, visto il budget di circa 1.500-200 Euro, ad un integrato NAD o Rotel (lo voglio comunque essenziale) mentre per i diffusori a dei bookshelf Chario o Indiana Line, ma mi dia un'idea Lei che è più che competente in materia.
Nella speranza di non essermi dilungato troppo, resto in attesa dei suoi preziosi suggerimenti e cordialmente la saluto.
Fabrizio - E-mail: f.milani (at) sear.it

LC
Caro Fabrizio,
questo dei diffusori appesi ad altezze improbabili è un argomento piuttosto frequente su queste pagine. Io non posso fare altro che ribadire il concetto espresso più volte, scusandomi se dovesse sembrare troppo radicale: coi diffusori ad oltre due metri d'altezza parlare di HiFi (e spenderci del denaro) è, secondo me, del tutto fuori luogo. Tutti gli elementi essenziali per un corretto ascolto sono irrimediabilmente compromessi. A questo punto, forse, meglio pensare a diffusori che si appendono direttamente al soffitto, come gli italiani U-Vola, peraltro molto belli da vedere. O, se si volesse optare per una soluzione tradizionale, meglio scegliere qualcosa di esteticamente accettabile e non troppo costoso, visto che comunque le ambizioni "audiophile" sarebbero compromesse in partenza.
Per le elettroniche, NAD e Rotel vanno benissimo, magari i modelli entry-level, per via del ragionamento appena fatto.
Quel che ancora non riesco a capire è perché si debba arrivare a compromessi così pesanti per colpa dell'arredamento (o delle esigenze femminili). Due diffusori, magari anche piccoli ed eleganti, messi ad altezza d'uomo non credo possano dare così tanto fastidio...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora su posizionamento diffusori
Caro direttore,
grazie per la rivista, molto apprezzata. Il mio impianto è il seguente:

La domanda è semplice: a causa della disposizione dei mobili, mi trovo a dover scegliere tra queste due soluzioni
  1. Casse su piedistalli, equidistanti dal punto di ascolto ma non disposte sullo stesso lato della stanza.
  2. Casse disposte sullo stesso lato della stanza ma appoggiate sulla libreria di legno e non sui piedistalli.
Nel primo caso la "pulizia" del suono mi sembra migliore, toni alti e medi ben definiti, bassi a mio parere egregiamente riprodotti, tenendo conto delle dimensioni degli altoparlanti. Ovviamente però non c'è l'immagine.
Nel secondo caso invece c'è una perdita di definizione credo dovuta alle vibrazioni trasmesse alla libreria, anche se la disposizione delle casse permette un'immagine migliore.
Premettendo che per la prossima casa mi organizzerò diversamente, in linea di principio (se ne esiste una in questo caso) si tende a preferire la prima o la seconda soluzione? Esiste qualche accorgimento per migliorare il suono delle casse appoggiate sulla libreria?
Grazie mille,
Lorenzo - E-mail: zomei (at) hotmail.com

LC
Caro Lorenzo,
entrambe le soluzioni sono disastrose ma forse riesci a recuperare qualcosa dalla seconda. I tuoi diffusori sono molto piccoli, quindi in libreria non dovrebbero generare troppe vibrazioni, causa la ridotta emissione di basse frequenze. Proverei a seguire una di queste strade o anche entrambe allo stesso tempo:

  1. Frapponi tra diffusori e libreria dei piedini smorzanti, molto morbidi, tipo BrightStar Isonode, Vibrapod o simili. Anche i piedini Upim possono fungere ma la loro efficacia è inferiore rispetto a quelli citati.
  2. Fatti costruire una mensola rigida scorrevole su binari metallici per far "fuoriuscire" i diffusori dalla libreria quando devi ascoltarli. Volendo fare una cosa "iper-tecnologica" potresti fare in modo che le due mensole siano motorizzate così da mettersi in posizione automaticamente all'accensione dell'impianto o addirittura tramite telecomando. Qualche bravo elettricista non dovrebbe avere difficoltà a realizzare una cosa del genere. L'unico problema che posso prevedere è il costo. La mensola deve essere rigida e le guide non devono avere gioco. Il peso ridotto dei tuoi diffusori farà il resto. E' chiaro che sto immaginando che, in libreria, i diffusori siano posti almeno ad altezza d'orecchio...
Secondo me, con questi accorgimenti, migliorerà sia l'immagine che la definizione del suono.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

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