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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Una passione rinata
  2. Re: Autocostruire T-Amp 2020 vs Onkyo: duello all'ultimo sangue
  3. Più bassi
  4. Diffusori con Fostex
  5. Fullrange o tradizionale?
  6. Tripath 2024 e 2022
  7. Ricca insalata con poco gusto
  8. Alimentazione a batterie
  9. Impianto per un musicista
  10. Salvare il salvabile

Una passione rinata
Caro Lucio,
Volevo solo renderti partecipe di una passione rinata anche grazie alla tua rivista. Dopo almeno una decina d'anni di trascuratezza della musica e del mio impianto per varie ragioni, occasionalmente sul posto di lavoro sento alcune persone, che neppure conoscevo personalmente, organizzare per andare al Top audio di Milano 2005. Con immensa sfacciataggine chiedo loro: posso unirmi a voi? E loro: certo partiamo domani alle 6.00 AM ! (da Torino!!!!) Mi sono detto ok se partono a quell'ora sono veramente malati e quindi quelli giusti. Si sono rivelati ovviamente una compagnia eccellente.
Arrivo là e che ti trovo? L'audio multicanale. Chi è costui? Ma non serviva solo per i film? Ma scusa io ho due orecchie, quando vado al concerto la musica mi arriva frontalmente, e ancora mi chiedevo, mai sentito una batteria o un violino arrivare da dietro..insomma che è sta roba? Nel dubbio visto che sono fuori dal giro da un po' taccio. Non ti dico quando ho sentito parlare di SACD, DVD audio..hai presente un uomo dell'ottocento che si risveglia nel traffico di Milano?
Torno a casa e inizio a navigare su internet, scopro che esistono riviste on-line tra cui quella da te diretta. E qui la grande consolazione, a parte aver compreso tutti i nuovi supporti e la loro precocità, ho capito che c'era qualcuno che come me storceva il naso davanti all'HT e per giunta con le stesse mie motivazioni. Ho visto che qualcun altro oltre a me non rincorreva l'innovazione tecnologia ad ogni costo, e che pensava oltretutto che un buon film poteva essere ascoltato anche con un buon vecchio "stereo", insomma un conto sono gli effetti speciali, un conto l'alta fedeltà.
Non voglio sembrare conservatore ad ogni costo, tuttavia sposo con entusiasmo la filosofia di TNT-Audio. Ho letto con immensa gioia la lettera dell'amico appassionato che ha trovato le sue amate CIZEK. Spero anche io di ritrovare un giorno il primo amore della mia gioventù da audiofilo: alcuni modelli di Electro-Voice tipo Status 60, Interface Gamma e compagnia bella (allora avevo i denti ma ahimè non il pane). Ogni giorno cerco in rete ma per ora nulla, tuttavia non dispero; il giorno che le troverò le sentirò suonare bene (forse anche meglio delle mie attuali Tannoy D700) per il solo fatto che facevano parte dei sogni dei miei vent'anni, così come il giorno che riavrò la mia FIAT 500 L, la sentirò rombare come se avesse i cavalli della tua coupè rossa.
Grazie Lucio,
Marco - E-mail: mgatti (at) mauriziano.it

LC
Caro Marco,
è bello trovare persone così tanto in sintonia con quel che si è e si fa. Così come è bello poter prendere posizioni anche "scomode" (quelle che condividi) contro le mode del momento. Ricordo quando CONTRO il SACD eravamo praticamente i soli a dire che non avrebbe preso piede...ora altre voci del settore si aggiungono alla nostra. Ricordo quando storcevamo il naso a sentire che l'audio avrebbe dovuto diventare multicanale...anche per la Musica. Se ne parla ancora? Mi pare proprio di no. Restiamo con le nostre idee, in parte rivoluzionarie ed in parte reazionarie, con un occhio sempre di riguardo per il nostro fine ultimo: ascoltare la Musica nel modo migliore, senza investire patrimoni. Per questo ci piace così tanto la classe D, perché permette prestazioni elevate con ingombri e costi contenuti. E' la prima volta che accade qualcosa del genere nel nostro settore. Per la stessa ragione non abbiamo "sposato" il SACD, ennesimo formato digitale perfetto (e, se possibile, ancor più costoso del già costosissimo CD).
Mi piace ricordare quel che cantava un grande: "...per la strada a muso duro, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro..." (scusate la citazione forse imprecisa, ma il disco in questione č in vinile e i giradischi sono ancora negli imballi :-(( )
Personalmente, il piede nel passato, nei miei amori di gioventù, ce lo tengo ben saldo. Ho una discreta collezione di molti degli apparecchi HiFi che sognavo da ragazzino negli anni '70 (Galactron MK10B, Sansui AU 11000, Marantz Model 125 etc.)...ed ora ho coronato il sogno di possedere un'auto che all'epoca non potevo neppure guidare ma solo desiderare con gli occhi lucidi, un'Alfa GTV-6 2.5, una ragazzina di 25 anni fa, bella come il giorno che è uscita da Arese. Questo per dirti che il Coupé rosso ormai non abita più a casa mia, ma è andato a rallegrare il cuore di un altro appassionato. Senza rimpianti, devo dire.
Ti auguro di trovare le ElectroVoice dei tuoi sogni, tieni d'occhio Ebay USA, non dovrebbe essere difficile. E' incredibile quanta roba si riesca a trovare in questo grande mercatino virtuale, serve solo pazienza e "dedizione".
E se anche il sogno dovesse rivelarsi meno "sogno" di come ce lo ricordavamo, pazienza! In fondo questo è solo un grande gioco per bambini che non hanno mai voluto crescere troppo. Sono cambiati i giocattoli, ma lo spirito è sempre lo stesso. In fin dei conti, giochiamo sempre a soldatini ed indiani, con la differenza che questi ultimi, con noi, vincono sempre.
Lucio Cadeddu

Re: Autocostruire T-Amp 2020 vs Onkyo: duello all'ultimo sangue
Ciao Lucio,
ti scrivo questa per ringraziarti della cortese risposta alla mia sfida tra T-amp e Onkyo, e per dirti che avevi troppo ragione. Quando avevo installato l'Onkyo al posto del mio vetusto Technics ('85) il miglioramento è stato così evidente che è entrato subito nelle mie grazie, renditi conto quindi di come ero messo male prima :-D
Ormai è una decina di giorni che uso il t-amp, e dopo aver letto la tua risposta ho voluto provare a ricollegare l'Onkyo: bè, non so come spiegarti, in due parole posso dirti che non riesco più ad ascoltarlo.
Intendiamoci, non che l'Onkyo sia sgradevole, ma non ha la stessa magia del 2020, la stessa presenza olografica, vabè inutile dilungarmi in aggettivi, tu sai meglio di me di cosa sto parlando.
La volta precedente ho commesso l'errore di effettuare il confronto in condizioni sfavorevoli, che tendevano ad appiattire le prestazioni, l'errore più grave probabilmente la disposizione dei diffusori contro la parete, con un diffusore nell'angolo (...) e l'altro contro l'acquario, con il televisore in mezzo (se vuoi insultarmi hai il mio pieno consenso, io l'ho già fatto); seguendo le istruzioni riportate sulla bibbia (tnt-audio) ho rivoluzionato l'arredamento del soggiorno per creare il corretto triangolo di ascolto, coi diffusori praticamente in mezzo alla stanza (mia moglie è davvero santa) e la differenza è davvero evidente, il livello di dettaglio e presenza è tale che mi pare di ascoltare tutti i miei vecchi dischi per la prima volta, e se ci aggiungi l'emozione di sentir suonare qualcosa costruito con le mie mani, posso dirti che sto davvero godendo.
Per quanto mi riesca difficile immaginare che si possa migliorare ancora, mi rendo conto deve essere senz'altro possibile. Se pensi che sorgente e diffusori non siano all'altezza, ti credo sulla parola, ormai quello che tu dici per me è vangelo. Sarebbe più efficace rimpiazzare la sorgente (DVD Onkyo Mid level) o i diffusori (mission 700)?
supponiamo di voler partire dai diffusori, tu cosa proporresti? è pensabile avere qualcosa di decisamente migliore delle mission con un investimento contenuto intorno ai 1000 euro?
Grazie infinite
Un audiofilo redento
Roberto - E-mail: rcolombo (at) PORINI.IT

LC
Caro Roberto,
d'accordo su tutto tranne che sull'abuso dei termini "Bibbia" e "Vangelo". NIENTE di tutto questo. Molti gongolerebbero a sentirsi etichettati così, noi invece ne soffriamo un po', perché è esattamente questo l'atteggiamento che abbiamo da sempre cercato di combattere. Non vogliamo essere seguiti da orde di proseliti, piuttosto vogliamo fornire gli strumenti ed insegnare alle persone come ascoltare con le proprie orecchie. Siamo convinti che, fatte salve alcune regole di massima (appunto, disposizione dei diffusori etc.) tutti pian piano siano in grado di distinguere un buon suono da uno mediocre.
Siamo dell'idea che, anziché sfamare una persona per un giorno sia meglio insegnarle come guadagnarsi il pane da sè ed eventualmente fornire gli strumenti necessari per muovere i primi passi. Fuor di metafora: vorremmo tanto che le persone imparassero a giudicare da sole, senza pregiudizi e condizionamenti. Solo questo renderà questo mercato un po' migliore. Non vogliamo autodichiararci "autorevoli". Abbiamo trovato le autoincensazioni sempre piuttosto ridicole e patetiche. Chi le usa evidentemente ne sente la necessità.
Quindi, per tornare al tuo caso: continua pure ad ascoltare col Tripath ma non arroccarti su posizioni incrollabili. Torna a confrontarlo, nel tempo, col tuo Onkyo (così potrai capire meglio pregi e difetti) e/o con altre amplificazioni. Capisco che nella vita si abbia bisogno di certezze ma...credimi, il dubbio è molto più produttivo.
Infine, per quanto riguarda l'upgrade del tuo impianto...tutto è possibile. Consigli di diffusori intorno ai 1000 € - su questa Rubrica - ne trovi ogni settimana...continua a seguirci, leggi qualche recensione e, soprattutto, cerca di ascoltare quanto più possibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Più bassi
Egregio Direttore,
Complimenti per la Vostra rivista, che seguo con grande interesse da anni e che, secondo me, rappresenta un grandissimo tributo all'hi fi vera, quella a servizio della Musica e non del mercato. Spero di non annoiarla troppo.
Ho un impianto così costituito: ambiente mt 5 x 5 circa, abbastanza spoglio, ma con due finestre, senza doppi vetri; Giradischi: Rega p3 con testina Super Elys Rega, lettore cd Rotel rcd 991, pre Rotel rc 1070, finale Rotel rb 1070, condizionatore di rete Rotel rlc 1050, diffusori Pro-Ac studio 125, Cavi: da cd a pre: Kimber Kcag, da pre a finale: Audioquest phyton; potenza: bi- wiring: bassi: cavi rame-argento ab cable distribuiti da Bernardi tuttaltrosuono, acuti: Linn k 20 in rame ofc; Alimentazione: tutti autocostruiti
TNT TTS (stupendi!).
Quando ho comprato l'impianto ascoltavo musica per lo più moderna, e mi piaceva molto il suono veloce tendente al brillante, con un basso fulmineo e snello, ma, col passare degli anni, apprezzando ora maggiormente la classica ed avendo aumentato con i cavi tnt notevolmente le capacità di risoluzione dell'intero sistema, trovo che il tutto suoni ancora magnificamente, ma che ogni tanto non guasterebbe un po' di sano basso profondo.
Vorrei però conservare il mio pre, visto che è l'unico che a prezzi ragionevoli ha un buono stadio phono e una discreta uscita per la cuffia (possiedo una grado rs 2, veramente notevole), e penserei, per un upgrade, di cambiare eventualmente il finale.
Alternative: Rotel rb 1080 (non sarà troppo potente, con i suoi 200 watt? le mie ProAC da 150 watt gradiranno?), comunque, vivendo in condominio, non mi interessa la potenza a tutti i costi, quindi mi piacerebbe anche magari un Densen della serie Beat, anche di media gamma, oppure un AM Audio A 20 Reference, oppure un Audio Analogue Donizetti cento.
Il mio budget si aggirerebbe intorno ai 2000 euro, considerando una eventuale permuta con il mio usato. Lei che ne pensa?
La ringrazio per la sua cortese attenzione, la saluto e le rinnovo i miei complimenti.
Gianluca - E-mail: glp66.gp (at) libero.it

LC
Caro Gianluca,
il Rotel RB1080, realisticamente, non ti darà alcun beneficio nella direzione da te auspicata. Allo stesso modo, anche gli altri amplificatori che elenchi temo non sarebbero risolutivi. Le ProAC Studio 125 di basso ne hanno abbastanza, se non viene fuori come vorresti o è sbagliato il posizionamento in ambiente o è proprio quest'ultimo a "mangiarsi" i bassi. In effetti, dalla tua descrizione, sembra proprio che quest'ultima spiegazione possa essere quella più realistica. Una stanza quadrata, "piuttosto spoglia" è quanto di peggio ci sia per la corretta riproduzione delle basse frequenze. Se non hai provveduto a posizionare un grande tappeto a pelo lungo sul pavimento tra punto d'ascolto e diffusori, beh...questo sarebbe il momento di farlo. Magari pensa anche ad altri interventi per migliorare ulteriormente la situazione: tutto ciò che "riempie" la stanza (cuscini, poltrone, arazzi etc) tenderà a farla suonare meno brillante. Come per magia, i bassi rispunteranno fuori.
Mi scuso se a volte tendo a ripetere questi concetti ma evidentemente ce n'è bisogno, visto che gli audiofili, al primo segno di qualcosa che non va, corrono a sostituire componenti, anziché pensare di ottimizzare quel che possiedono già. In un ambiente "sbagliato" qualunque impianto, anche molto costoso, suonerà malissimo, come i freqentatori di mostre HiFi sanno bene.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori con Fostex
Carissimo sig. Lucio,
Ringrazio tutti voi di TNT-Audio per avermi fatto scoprire il piacere dell'autocostruzione.
Sono un felice possessore di una coppia di diffusori bass-reflex da me realizzati con altoparlanti Fostex 206 abbinati ad un ampli Maranz pm 44 e ad un lettore Harman/Kardon HD970.
La cosa che non mi soddisfa del tutto è un leggero raschio sulle lettere sibilanti dal canto. Ho letto che la grande direzionalità e questo "raschio" sono dovuti alla presenza del "Wizzer cone". Ma dopo aver penato un po' per tovare la giusta disposizione dei diffusori, il problema direzionalità è stato risolto in modo ottimo, viceversa il raschietto tende a permanere. Cosa si può fare? L'ambiente di ascolto è un poco spoglio (5,5 x 4,70 x 2,70).
Secondo punto, mi sta venendo una gran voglina di farmi un ampli monotriodo che però cozza con una prima idea di push-pull a pentodo (progetto nuova elettronica).
Mi sto sempre più rendendo conto che la corsa al rialzo di potenza in Watt è una cosa assolutamente inutile in ambiente domestico. La prima parte di un articolo uscito su costruire hi-fi gennaio mi fa propendere per il monotriodo. Lei che ne pensa?
La ringrazio anticipatamente.
Saluti,
Stefano - E-mail: commerciale (at) masotti.it

LC
Caro Stefano,
in effetti l'amplificatore che utilizzi ora, già di per sè non entusiasmante, è quanto di meno adatto per un largabanda coi Fostex. Ci vedrei meglio un monotriodo a valvole o anche un push-pull, qualora avessi bisogno di maggiore potenza. Questo puoi saperlo solo tu, valutando quanti watt ti sono necessari per un ascolto soddisfacente. Occhio a non esagerare verso il basso, se è vero che tipicamente si ascolta con una manciata di watt è altrettanto vero che durante le più energetiche escursioni dinamiche la bassa potenza può essere un limite severo alla godibilità dell'impianto.
Un modo economico per capire di quanta potenza hai bisogno è quello di farti prestare un T-Amp dotato di dignitoso alimentatore. Coi suoi 6 watt ti aiuterà a capire se hai bisogno di maggiore potenza oppure no. Tieni conto che un SET di 300B eroga in media 9 watt per canale.
Nel frattempo, comunque, non dimenticare l'ambiente che non è piccolo (ecco perché il discorso sulla potenza) e da te definito "spoglio". Potrebbe essere un problema da non trascurare.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Fullrange o tradizionale?
Salve,
le scrivo per chiederle un consiglio e un parere da esperto. Io possiedo un lettore cd Marantz 53 e un T-Amp come amplificatore. Sono alla ricerca di una coppia di diffusori abbastanza sensibili per sfruttare al massimo le qualità del T-Amp.
La stanza dove si trova l'hi-fi è circa 4x6 m e vivo all'interno di un condominio. Ascolto sopratutto jazz e rock. Mi hanno consigliato le Indiana Line Arbour 5.30 (o le nuove 5.04), che su internet ho trovato a circa 300 euro, a cui bisognerebbe aggiungere anche il prezzo degli stand, andando a finire almeno sui 400 euro.
Poi ho letto sul vostro sito il progetto TNT BFB, che mi ha colpito subito. Mi sono informato e per autocostruire questa coppia di diffusori bass reflex con driver Fostex FE206E, con cabinet in mdf, andrei a spendere all'incirca 320 euro, a cui bisognerebbe aggiungere gli stand e quindi arriviamo all'incirca alla stessa cifra delle Indiana.
Oppure potrei costruire un double bass reflex andando a finire sui 450 euro, in questo caso oltre ad avere dei benefici sulle basse frequenze, non avrei bisogno nemmeno degli stand. Sempre sul forum ho letto i commenti pro e quelli contro i diffusori fullrange.
Quelli "pro" decantano il grande realismo e il dettaglio della riproduzione. Quelli "contro" criticano i limiti sulle basse e sulle alte frequenze (70 Hz-12k), adducendo che una riproduzione gravata da questi limiti non potrà mai essere "realistica". I "pro" rispondono che con un cabinet double bass reflex o con uno a tromba, questi limiti vengono mitigati molto. Forse, come sempre, la verità sta nel mezzo e forse dipende molto dai gusti e dall'orecchio di ognuno di noi.
Il problema è che purtroppo io non ho la possibilità di ascoltare i fullrange prima di averli comprati e assemblati e quindi non posso farmi un mio giudizio personale. Per questo mi affido a lei per un consiglio.
Mi butto nel progetto BFB o mi affido alle Indiana? Quanto c'è di vero nei limiti dei diffusori fullrange rispetto ad due vie e sopratutto che limiti hanno i BFB?
Un'altra domanda veloce, ho letto la recensione del DAC Monica2. Pensa che inserendolo nella mia catena, possa trarne dei benefici sostanziali?
La ringrazio anticipatamente per le risposte e in più un grazie "in ritardo" per la recensione del T-Amp.
Daniele - E-mail: lama81 (at) virgilio.it

LC
Caro Daniele,
visto che l'autocostruzione è sempre un rischio perché se non dovesse piacerti il risultato non potresti rivendere le casse e rifarti della spesa ti consiglio senz'altro una scelta più tradizionale. Le Indiana Line citate oppure qualche Triangle o Klipsch di seconda mano potrebbero essere una soluzione adatta e ben poco rischiosa. Tutto questo, ovviamente, se davvero non avessi possibilità di ascoltare dei fullrange ben costruiti ed interfacciati. Frequentando i Forum su Internet non è difficile incontrare audiofili della propria regione o provincia coi quali scambiarsi apparecchi, oltre che pareri. Ad esempio, puoi anche far riferimento ad uno dei tanti forum regionali di TNT-Audio su Yahoo.
Per quanto riguarda il DAC Monica 2 invece mi sento più tranquillo nel consigliartelo senza troppe riserve. Il Marantz CD 53 non potrà che trarne beneficio.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Tripath 2024 e 2022
Caro Lucio,
ho finalmente terminato, grazie alla sapiente mano dell'amico e radioamatore Angelo Arelli, che ha fisicamente assemblato i componenti, il progetto dell'amplificatore finale basato su Chip T2024, realizzando lo stadio di alimentazione, basato su trasformatore toroidale (90VA), condensatori Audyn e Elna da 10.000 pF (abbondantemente sovradimensionato).
Adesso, il finale di potenza ha acquistato in dinamica, timbrica e precisione del soundstage, estendendosi ulteriormente verso il basso, colmando quindi quella leggera lacuna sulle basse frequenze di cui ti parlavo un paio di settimane fa.
I componenti utilizzati, essendo piuttosto generosi per le potenze richieste, fanno suonare il T2024 ancora più forte, oltre che con estrema precisione, è davvero impressionante. In effetti questo chip sta dimostrando di poter competere con componenti di livello davvero alto, soprattutto se il progetto prevede componentistica di livello adeguato. E' circa un anno che sto sperimentando con la Fenice 20, adesso il progetto di amplificatore realizzato compete tranquillamente con amplificazioni sui 1000 Euro.
Nei prossimi giorni mi sto attrezzando per una seconda prova comparata in una catena iper-hi end (Merlino / Klimo / Bosendorfer), e vediamo che succede. In questi giorni ho iniziato un altro progetto, basato sul Chip T2022, da 60W su 8 Ohm, assieme al progetto di un pre-passivo di alta qualità dotato di telecomando, relais di ingressi e potenziometro Alps motorizzato. Credo proprio che, appena terminato, l'Audiogram finirà su eBay...
Volevo rispondere all'amico della settimana scorsa che aveva comparato l'Onkyo con il T-Amp.
Io ho anche un Onkyo TS575, un sinto ampli HT di un certo livello: per comparare i due ampli, è necessario che le casse siano ben posizionate e che la sorgente sia di un certo livello. Ho comparato il chip tripath con l'Onkyo e l'Audiogram: l'Audiogram straccia l'Onkyo in quanto a precisione del soundstage, dinamica, trasparenza, mentre il tripath, in questa ultima configurazione, è sensibilmente più limpido dell'Audiogram, quindi MOLTO migliore dell'Onkyo. Prima ancora di cambiare i diffusori (Mission mi pare) l'amico dovrebbe accertarsi che questi siano ben posizionati, poi fare una prova comparativa. In questo momento, quando voglio vedere un film, vado in biamplificazione, usando l'Audiogram come ampli per i diffusori centrali e l'Onkyo per amplificare il centrale ed i posteriori. Insomma, non serve buttare l'Onkyo, basta usarlo come amplificatore secondario per quando si vuole vedere un film.
Carlo - E-mail: cconsoli (at) iol.it

LC
Caro Carlo,
grazie per il feedback. Come avrai letto un paio di lettere sopra, l'amico con l'Onkyo si è ampiamente ricreduto sulle reali differenze tra il suo ampli ed il chip Tripath.
D'altra parte è inutile infierire, recensori con ben più esperienza di lui, quando messi di fronte alle "nuove" amplificazioni non hanno saputo più che pesci prendere ed hanno scritto le sciocchezze più ridicole. Da un appassionato con poca esperienza tutto si può accettare, da personaggi che si autodefiniscono "autorevoli" la cosa è semplicemente vergognosa.
Poi è curioso osservare che solo in Italia i chip Tripath siano stati accolti con così tanta freddezza dagli "addetti ai lavori". Altrove, un po' su tutti i forum internazionali, il coro è praticamente unanime. Tutti sordi tranne i giornalisti della carta stampata italiana?
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ricca insalata con poco gusto
Gent.mo Direttore,
la disturbo per ricevere il suo autorevole parere e qualche consiglio sul nuovo impianto che sto mettendo insieme. Le descrivo l'impianto da cui sono partito e le scelte che ho fatto per il nuovo: Punto di partenza:

Progetto: Vorrei settare il braccio SME con una testina MC (sono graditi consigli, investimento previsto € 200 circa) e scegliere per l'altro braccio una tra le due MM attualmente in mio possesso o un'altra nuova (vorrei un suo consiglio, budget € 150). Non ho ancora scelto i cavi per la connessione del pre-phono al pre e di quest'ultimo al finale (gradisco consigli). Sono perfettamente conscio dei limiti dei miei diffusori, entry level della casa americana già all'epoca dell'acquisto, non escludo però di mettere mano in futuro anche a questo aspetto.
Grazie per l'attenzione e, in attesa di suo riscontro, le porgo cordiali saluti e auguro buon lavoro.
Alfonso - E-mail: adesio (at) sidacspa.it

LC
Caro Alfonso,
quando leggo di impianti "complessi" ma costituiti da elementi non sempre di qualità elevata in generale la tentazione alla quale non riesco a resistere è quella di consigliare un repulisti radicale. Non capisco l'esigenza di avere due giradischi, ad esempio, a meno che tu non faccia il DJ...ma non vedo mixer nel tuo impianto e certamente il povero 166 tutto è tranne che un giradischi adatto per questo utilizzo.
Eliminerei un giradischi (a tua scelta, personalmente terrei il Thorens con lo SME 3009) e col ricavato acquisterei una buona testina per il superstite. Pensa che potresti metterci una Ortofon MC 10 o persino MC 20. Il vantaggio, in termini sonori, sarebbe semplicemente enorme. Inoltre, prima di pensare altri cambi o a scegliere i cavi, comincerei a collegare tutto l'impianto ed a metterlo in funzione, così da capire come suonano tutti i componenti insieme.
In tutta franchezza non capisco questa ansia di acquistare nuovi cavi per componenti mai collegati al proprio impianto.
Spero di esserti stato utile e non mancare di tenermi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Alimentazione a batterie
Vorrei comunicare ai lettori di TnT Audio una singolare esperienza d'ascolto del T-Amp con una batteria al piombo. Ho comprato il piccoletto qualche mese fa, incuriosito dagli strani atteggiamenti del direttore della più autorevole (???)rivista audio italiana. Qualcosa non quadrava : tanta acrimonia, tanto accanimento denigratorio, reiterato.....perché tutto questo? Ho pensato, allora, qui gatta ci cova.... gatta ci covava, infatti!! Vabbè, lasciamo perdere, torniamo alle cose serie.
Il T-Amp mi ha sconcertato sin dal primo ascolto: timbrica ineccepibile, spietata messa a fuoco, suono assolutamente non invadente (con i giusti diffusori), incredibile pulizia del suono. Le mie amate Snell K 2 non le avevo mai sentite suonare così, eppure utilizzavo un signor amplificatore: l'Audiolab 8000 A.
Qui devo aprire una parentesi, obbligatoriamente. Ancora oggi, un numero non indifferente di audiofili, continua a fare paragoni con i Nad e i Rotel. Amici cari, senza nessuna voglia di fare polemiche, sono costretto a dire che non avete capito niente! Il Nad lo conosco benissimo: ho comprato, negli anni ottanta, il 3020 e, in seguito, il 302. Buoni prodotti, per carità, ma assolutamente inadeguati di fronte ai diffusori che si trovavano a pilotare: Sonus Faber Minima e Snell K2. Queste due casse le ho fatte piangere per anni! Con il T-Amp, vi assicuro, queste casse non piangono affatto! Pensate, lo stesso Audiolab, infinitamente superiore al Nad, esce distrutto dal confronto con il T-Amp. Come si può concepire un confronto con il Nad? Francamente, solo per ignoranza o per malafede: solo queste possono giustificare un simile confronto.
Veniamo, comunque, al tema centrale di questa mia comunicazione: l'utilizzo di una batteria al piombo per il T-Amp. Tutte le considerazioni che ho fatto si riferiscono all'uso del piccoletto abbinato ad alimentatori concepiti per uso cibbistico. Il livello prestazionale, con questi, è sicuramente strepitoso, soprattutto se si considera la classe di prezzo del prodotto. Non ci sono dubbi su questo. Un qualcosa, però, di incredibile accade nel momento in cui si abbina al T-Amp una batteria al piombo.
Qui si entra in un'altra dimensione! Non ci sono più i piccoli difetti che si potevano riscontrare con i comuni alimentatori. Il suono acquista prerogative stupefacenti ed incredibili: sconcertante musicalità, incredibile realismo, suadenza assoluta, irresistibile coinvolgimento emotivo. Inizialmente, ho temuto di aver avuto delle allucinazioni uditive. No, non erano allucinazioni, c'era in funzione una batteria al piombo! Il T-Amp, in questa configurazione, diventa un vero ammazza giganti. A questo punto, per eliminare ogni dubbio, chiedo al direttore Lucio di effettuere una prova approfondita del T-Amp alimentato con una batteria al piombo. Io, personalmente, credo di poter dire che questo è il fatto più eclatante che si sia verificato dall'uscita del T-Amp in poi. Ho bisogno, però, dell'autorevole e illuminato giudizio di Lucio.
Per finire, qualche considerazione sull'uso della batteria. Ho effettuato una prima carica di 14 ore. Con questa sono riuscito ad effettuare quattro prove d'ascolto di circa tre ore. Come vedete, la batteria non crea problami particolari. Il consiglio che vi do, comunque, è quello di tenere la batteria né troppo carica, né scarica completamente. Dopo le 14 ore iniziali, potete caricarla, per tre ore, ogni due ascolti. Direttore, faccia questa prova!
Sergio - E-mail: sergiomelfi (at) alice.it

LC
Caro Sergio,
grazie per il feedback ed il traboccante entusiasmo. Non ho provato una batteria al piombo e, non appena sistemo la nuova sala d'ascolto, potrei pure farla questa prova, sono curioso. In generale non amo molto le batterie, ma non metto in discussione i tuoi risultati, peraltro confermati da altri T-Ampisti.
L'unica remora che avrei è quella relativa all'utilizzo ed alla ricarica di una batteria da 12 volts all'interno dell'ambiente domestico. Sono mie paranoie, ma col piombo preferisco aver poco a che spartire :-)
Quanto alla malafede, vedi, sto cominciando a pensare che non sia sempre lei il motivo di tanta acredine. Quel che penso (e, se vuoi, è molto peggio così) è che qualcuno certi giudizi li abbia forniti in perfetta buona fede, magari ascoltando il T-Amp in chissà quale configurazione, magari col volume al massimo abbinato a diffusori non idonei. In effetti, per farlo suonar davvero male non ci vuole molto, in fondo: alimentazione sbagliata, diffusori inefficienti, zero rodaggio. Il fatto è che in queste condizioni suonerebbe male anche il blasonato amplificatore monotriodo da 5 watt e qualche migliaio di euro.
Grazie per la preziosa testimonianza e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Impianto per un musicista
Gentile Sig. Cadeddu,
innanzi tutto congratulazioni per la serietà e l'indipendenza della Vostra creazione, senza contare la lodevole opera di promozione del pensiero e del gusto audio italiano.
Mi chiamo Luca e sono musicista classico. Inoltre collaboro con uno studio di registrazione e post-produzione che tratta quasi esclusivamente classica. Mi occupo principalmente di direzione ed assitenza musicale, scelte, edit; ho fatto anche un po' di mixing e mastering ma non mi sento affatto un "ragazzo dalle orecchie d'oro" e non ambisco essere considerato tale. Da qui comunque nasce il mio dualismo.
Lavorando in studio, bene o male l'orecchio si assuefà al livello della catena in uso, dove trovo apparecchi pro come Weiss, Millennia Media, Prism Sound, ma anche inserimenti più tipicamente audiofili come Van den Hul, ART Millennium 6000, e soprattutto i due Nautilus 800 in sala mastering. Il problema nasce quando, a casa, si vorrebbe ascoltare un po' di musica per puro svago. Ricreare un simile livello qualitativo implicherebbe una spesa di svariati ordini di grandezza superiore a quella a mia disposizione.
Per fortuna riesco a godere ancora un ascolto senza applicare inconsciamente una stressante ricerca del pelo nell'uovo (che annienterebbe il piacere d'ascolto), e forse in ciò mi aiuta il fatto di essere ancora musicista attivo e quindi accettare quotidianamente i mille compromessi legati alla produzione "in tempo reale" e non alla riproduzione musicale. A questo punto, dato anche il bassissimo budget di cui dispongo in proporzione "audiofila", l'obiettivo che sentirei per me prioritario è un accettabile equilibrio tonale e timbrico della riproduzione. Oltre alla classica, ascolto soprattutto jazz, funk, anche etnico. Non escludo affatto il rock ma non sento il bisogno di ricostruire un "muro di chitarre" in casa.
L'ambiente d'ascolto è una sala di circa 7x6x3,5 metri, con pavimento in cotto interrotto da un grande pianerottolo d'ingresso, la parete di fondo fortunatamente ha varie e complesse aperture verso altri locali, una laterale è completamente vetrata con tende. Il soffitto è interrotto da travature ed è in realtà un controsoffitto in grandi e spessi pannelli di cartongesso avvitati, che sembra non rimbombante ma invece piuttosto "elastico" e morbido alla riflessione.
Il mobilio è incompleto ma già sento un suono non disastroso. Le casse in questo momento sono due piccole bookshelf ereditate dal precedente alloggio di 36 mq (Goodmans Maxim 3). La prima cosa da decidere: le casse appunto. Credo che due torri siano d'obbligo (e di piacere). Ho fatto alcuni ascolti purtroppo poco "coordinati" fra loro, ma tra le cose più svariate ho trovato più vicine al mio gusto (o forse abitudine) B&W. Io penserei alle 603 o 604 S3, e chissà come suonano le 703/704 che in teoria sarebbero dedicate al mercato HT d'alto bordo. Proposte alternative graditissime... Ora dispongo di un NAD 3020i (che trovo più caldo ed affascinante) e di un Rotel 920AX (che trovo più di utilizzo universale), ma temo che per casse di quella dimensione siano insufficienti. Pensavo ad un acquisto NAD usato, ma mi chiedevo se sarebbe un arricchimento o un rischio bilanciare il suono B&W con un'amplificazione più "calda".
Una Sua opinione e proposta sarebbe graditissima, e così anche per il lettore CD. Mancando il denaro per un Rotel 1072 o uno Yamaha alto di gamma, pensavo ad un NAD 521/522 o 541/542 (c'è molta differenza?) o un Rotel 971/951. Grazie molte per il Suo tempo e la Sua attenzione.
NB: il mio sogno per il futuro sarebbe il dipolo... c'è un vecchio ed elegante progetto Supravox che tengo sempre nella scrivania...
Luca - E-mail: luca.martini (at) libero.it

LC
Caro Luca,
è sempre un piacere ricevere richieste di consulenza da parte di musicisti e/o professionisti del settore. Almeno si sfata il luogo comune che vorrebbe tali operatori "lontani" dal mondo dell'HiFi.
Visto che sei abituato al suono B&W non mi discosterei da questo marchio, magari andando a cercare qualche modello da pavimento usato. In ogni caso, anche le 603/604 andrebbero bene. Come amplificazione, niente in contrario al NAD 3020, che magari addomestica un po' la gamma medioalta delle B&W anche se ho sentito buone cose da un 920 abbinato a delle 602. La potenza potrebbe essere sufficiente, prima di spendere denaro in altre amplificazioni meglio attendere il verdetto dell'ascolto.
Per le sorgenti, bene anche i candidati scelti, magari meglio puntare ad una soluzione "monomarca" (NAD/NAD o Rotel/Rotel). E' chiaro che sulla sorgente è meglio non risparmiare troppo, quindi, se il budget lo consentisse, meglio i modelli più alti di gamma che non gli entry-level di questi due marchi.
Non dimenticare il corretto posizionamento ed i cavi, che devono essere "almeno" dignitosi (Monster, VdH, Supra, anche modelli entry-level).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Salvare il salvabile
Egregio direttore mi permetta di farLe i complimenti per la qualità del sito. Ho un impianto "datato" acquistato con i pochi soldi del periodo del liceo (sigh!) e integrato successivamente nell'ampli e nel cd, così composto:

Devo dire che l'ampli è ancora sopportabile (grazie al direct il suono non è male) ma volendo intervenire Le chiedo: c'è qualcosa da salvare o desisto perchè sarebbe da buttare subito tutto? Per meglio dire: non vorrei svenarmi d'improvviso, magari andando per gradi sostituendo un pezzo alla volta, quale potrebbe essere la miglior sequenza di sostituzione?
Avrei pensato di iniziare dal CD (Rotel 951, NAD 542 o C521, Denon?, Cambridge d500se). L'ampli posso tenerlo ancora un po'? Se no, event. Rotel RA1062 / Arcam A65 o meglio Nad+pre-phono?). Consideri un ambiente 4x4,50. Le attuali casse le tengo sulla libreria (capisco l'orrore! ma tengo famiglia)...se sono ancora da tenere, meglio porle ai lati del mobile stereo?
Ascolto prevalente jazz, ma in genere tutto tranne metal e hits....
Infine un'ultima cortesia: avrei in soffitta un vecchio Rotel RA-414 da riparare (finali?)..conviene investirci o butto anche quello?
La ringrazio anticipatamente per la sua risposta.
Saluti e complimenti a tutti...
Antonio - asali (at) tiscali.it

LC
Caro Antonio,
io terrei per ora le AR 18, onesti diffusori con una certa reputazione "audiophile" dei bei tempi che furono. Allora erano i tipici partner per il NAD 3020. Un accoppiamento davvero "classico".
Ampli e sorgenti, invece, sarebbero da sostituire subito. C'è anche da dire che il posizionamento in libreria, comunque, è fortemente penalizzante. Tutti abbiamo famiglia, ma le casse le teniamo al posto giusto :-) Non ci sono scuse che reggono. Le casse andrebbero messe su supporti di altezza tale da portare il tweeter ad altezza di orecchio di ascoltatore seduto e in posizione abbastanza lontana dalle pareti circostanti. Questo sarebbe l'optimum, poi vedi un po' tu cosa riesci a fare...
In ordine temporale cambierei prima l'ampli e poi il lettore CD. Prenderei un Rotel RA-01, buono, economico e già dotato di stadio phono. Come lettore CD uno qualunque dei citati andrà più che bene, magari cerca un Rotel per avere una coppia monomarca. Come giradischi un ProJect Debut III sarà un degno sostituto del tuo attuale front-end analogico. E' già dotato di braccio e testina.
Infine, la sorte del Rotel RA-414 che hai in soffitta. Purtroppo è interessante dal punto di vista del "piccolo" (ma piccolo piccolo) collezionismo...e basta, l'interesse dal punto di vista sonoro è prossimo allo zero. Farlo riparare, se si tratta di finali bruciati, costerà più del suo stesso valore. Non so, magari il danno è piccolo e causato da contatti, selettori e potenziometro ossidati o, ancora pių facilmente, da qualche fusibile interrotto. A te la decisione...magari potresti provare a venderlo su Ebay così com'è, non è escluso che qualche estimatore degli oggetti giapponesi di quegli anni non sia disposto a fare follie pur di possederlo.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

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