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Lettere alla Redazione

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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I volumi della posta precedente

  1. Snob
  2. HiFi in stand-by
  3. Dubbi phono
  4. Realismo ed immaginazione
  5. Fine di un abominio
  6. Non ci sono più le meccaniche di una volta?
  7. Acquisti compulsivi?
  8. Nuovo impianto per la classica
  9. Acustica ambientale
  10. Diffusori a terra

Snob
Ciao Lucio, sono tanti tanti anni che leggo la tua rivista trovandola sempre interessante, stimolante e sincera: tutte doti molto rare al giorno d'oggi, basti guardare al "caso t-amp": io l'ho comprato, ho cambiato cabinet, connettori, induttanze mettendoci quelle in aria: ho cambiato diverse alimentazioni. Il mio impianto è costituito ora da lettore superaudio cd Marantz 7001 (acquistato recentemente), ampli Electrocompaniet eci2, casse B&W cdm1 e Sonus Faber Minima fm2 (in alternativa). Risultato ed opinione personale: al posto dell'Electro ha un po' meno bassi meno presenza forse anche meno aria ma ...che trasparenza...che nitidezza ed inoltre mi ha stupito la timbrica sostanzialmente molto simile all'Electro.
Risultato? Sono contento ed al contempo arrabbiato: contento perchè penso che una qualità simile potrebbe invogliare più di un ragazzo ad ascoltare meglio qualsiasi tipo di musica instillando quell'amore per la musica correttamente riprodotta che porta a compiere un percorso di affinamento che può comprendere altri aspetti della vita, arrabbiato per il mare di ipocrisia riversato in recensioni e opinioni da me lette sulle più disparate riviste e siti che trova giustificazione solo dallo snobismo che permea questo settore: per accorgersene basta andare ad un top audio qualsiasi. Io ci sono andato anche quest'anno ma ogni volta ne esco nauseato dall'ipocrisia e snobismo di tanti che nelle salette propongono sempre la stessa musica noiosa e distante e di quanti fanno finta di sentire interessati impianti che spesso hanno poco o pochissimo da dire in relazione a prezzi esorbitanti e musiche che una volta usciti di li mai si sognerebbero di ascoltare in macchina o da qualsiasi altra parte.
Io non voglio con questo dire che il t-amp sia la soluzione universale o che al top audio dovrebbero dimostrare con brani di dance ma svariati sono i generi e perchè no anche un po' di sano rock o blues non farebbero male a membrane e coni di cotanta nobile stirpe ma contribuirebbero a svecchiare un appuntamento dove l'età media è indubbiamente over 30 e dove i ragazzi come mio figlio che regolarmente mi accompagna a volte un po' annoiato sono praticamente inesistenti immersi sicuramente nell'audio compresso: ma già il t-amp costa solo 40 euro orrore!!
Un saluto con simpatia,
Roberto - E-mail: rovinson (at) alice.it

LC
Caro Roberto,
il settore HiFi è di nicchia e lo sta diventando sempre di più. Questo significa: tanta offerta di prodotti "particolari" a prezzi elevati per un certo tipo di pubblico. Per i tanti, piccoli Costruttori (oltre 50 solo in Italia!) è meglio vendere 10 amplificatori da 10000 € piuttosto che 100 da 1000 €. Uguale fatturato, margini probabilmente più alti, meno problemi (assistenza, customer care ecc.).
E' chiaro che in quest'ottica un prodotto "troppo economico" che si permette di suonar bene produca fastidi non da poco, cosa che è puntualmente successa.
Quanto alla Musica proposta, ebbene essa riflette la necessità di far suonare bene gli impianti: pochi strumenti, una voce, magari femminile, poca dinamica e qualunque ciofeca sembrerà un gioiello hifi! Non solo, essa rispecchia anche un certo "gusto" di quella parte di pubblico che ama darsi un tono ascoltando generi musicali inconsistenti ed aborrendo qualunque cosa possa essere etichettata come "popolare"...
Il guaio è che a forza di restringere la nicchia il numero di appassionati diminuisce e se non si pensa ad un ricambio generazionale...siamo destinati all'estinzione. Ricordo che ad una mostra chiesi di suonare, a volume un po' elevato, un pezzo di blues sanguigno: la saletta si riempì di gente e qualcuno mi disse: finalmente un po' di divertimento! Vedi, è difficile far suonare bene un impianto con generi musicali "complessi" o molto energetici ma QUESTA è la vera sfida!
Far capire ai giovani che ascoltare la LORO Musica attraverso un impianto HiFi è qualcosa di completamente diverso (e di ben più coinvolgente) che farlo attraverso le cuffiette, il PC e gli MP3. Occorre che capiscano quanto possa essere divertente ed emozionante un vero ascolto HiFi. Devono trovare una ragione che giustifichi la spesa. Fortunatamente oggi è sempre più facile trovare prodotti che suonano molto bene e che non costano una follia, prodotti che sono facilmente reperibili ed acquistabili dai giovani. Abbiamo questa possibilità, non coglierla equivarrebbe ad un suicidio collettivo. C'è da dire che - purtroppo - tutto il settore non ha mai brillato per lungimiranza. Le uniche "rivoluzioni" che ci ha saputo proporre (multicanale e nuovi formati digitali) altro non erano che degli astuti (?) modi per mungere ancora un po' le mucche audiofile, che è da tempo che non hanno più il latte di una volta. Dev'essere colpa dell'effetto serra e del buco nell'ozono.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

HiFi in stand-by
Gentile Sig. Lucio,
mi congratulo innanzitutto con lei e con TnT per l'opera d'informazione che svolge, sono ormai un vostro affezionato lettore e vi seguo da tempo.
La mia domanda può risultarle banale, ma rimango sempre molto sorpreso quando vedo elettroniche definite Hi End che non presentano il pulsante per l'alimentazione di corrente. Mi è sembrato di vedere che parecchi costruttori propongono integrati da 1.500/2.000 euro e anche più che appena collegati alla rete vanno in stand by e non c'è modo di spengere la lucetta verde. Il pensiero che questo apparecchio è sempre attraversato da corrente mi procura un po' d'ansia.
Secondo lei possono essere ritenuti progetti affidabili? o conviene ogni tanto staccare la spina?
La ringrazio anticipatamente per la gradita risposta.
Mario - E-mail: furman1965 (at) yahoo.it

LC
Caro Mario,
non mi pare, francamente, che ci siano molti apparecchi privi del pulsante d'accensione. Molti ce l'hanno sul pannello posteriore! E' vero che qualche apparecchio resta permanentemente in attesa anche quando è su OFF ma considera che tenere un circuito in stand-by - il che non significa "acceso"!!! - di per sè non è pericoloso, anzi. Le accensioni creano sempre degli shock ai circuiti quindi tenerli permanentemente "in attesa" potrebbe persino allungare la vita degli apparecchi. Tuttavia, come ho detto altre volte, ritengo la pratica non strettamente necessaria e spesso inutilmente costosa.
Basta fare un rapido calcolo di quanti apparecchi si tengono permanentemente in stand-by per arrivare a consumi energetici non trascurabili. TV, videoregistratori, lettori DVD, forni elettrici con display, caricabatterie ecc ecc hanno consumi di pochi watt, quando posti in "stand-by", ma quei 4-5 watt ciascuno, moltiplicati per il numero di apparecchi, potrebbero equivalere a tenere permanentemente accesa una lampadina di medio wattaggio, 24 ore su 24. E questo, alla lunga, sulla bolletta (e sull'ambiente, moltiplicando il tutto per numero di utenze) si fa sentire.
Personalmente, tengo tutto rigorosamente spento. Quando è il momento di ascoltare posso tollerare quei 15 minuti di attesa perché gli apparecchi raggiungano la giusta temperatura d'esercizio. Nel frattempo, comunque, ascolto Musica senza troppe paranoie ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dubbi phono
Gentile TNT Audio,
ti scrivo perché ho scoperto il tuo sito mentre ero alla ricerca di informazioni sul t-amp di cui avevo letto su un numero del Venerdì della Repubblica. Ho scoperto una fonte di informazioni completa, gratuita, indipendente e (molto importante per me) con contenuti divulgativi comprensibili anche a un non esperto. Quindi grazie.
ora, terminata la sviolinata (sincera, peraltro), passo al motivo pratico per cui ti scrivo. specifico che ho cercato ma non ho trovato la risposta nelle faq. Domanda: come si capisce se la testina di un giradischi è del tipo MM o MC? Il mio giradischi è un vecchio (avrà vent'anni, a giudicare dal design) kenwood kd 37r con trasmissione a cinghia, con montata una testina "stanton" L727 E.
L'ambiente è una stanza 4metri per 4 con soffitto di 2,80 metri. Poi avrei due alternative.

  1. Collegare il giradischi a un t-amp con pre tcc tc 754. dovrei prendere anche le casse, e ti chiedo anche se esistono dei diffusori con un buon rapporto qualità prezzo adatti al t-amp. Del lettore cd mi preoccuperei poi, per ora mi arrangerei col portatile e coll'i-pod (che capisco non rientri nell'hifi, ma per me ha una sua funzione). Come avrai capito posso spendere poco. ma ho pensato che così potrei cominciare a mettere insieme un inizio di impianto hi fi economico ma degno di questo nome.
  2. Comprare solo un ingresso pre-fono da collegare all'aux del mio compatto jvc da 400.000 lire...ma mi pare che non ce ne siano di più economici del tcc.
Quale alternativa mi consigli?
Perché tutto questo, casomai te lo stessi chiedendo? Io non sono un audiofilo, ma uno che vorrebbe tanto poter tornare ad ascoltare il suo mucchietto di vinili comprati da ragazzino, in primo luogo per il semplice piacere di tornare a sentire la testina cadere sul solco, frusciare un po' e poi sentire la musica, diciamo bob dylan, tanto per fare un esempio, al meglio che le mie scarse attuali possibilità economiche permettono.
Un grazie anticipato.
Giannandrea - E-mail: g.bultrini (at) studiotalpa.it

LC
Caro Giannandrea,
la tua Stanton, se non ricordo male, è una MM. Di conseguenza, la soluzione più logica secondo me sarebbe quella di acquistare un
T-Preamp (ossia TCC TC-754). In questo modo, oltre a dotarti di uno stadio phono dall'eccellente rapporto qualità/prezzo, hai a disposizione un certo numero di ingressi linea, cosa che ti risulterà comoda, dovendo collegare altre sorgenti al tuo impianto.
Piuttosto, se anche la testina dovesse avere 20 anni, realisticamente sarebbe da cambiare, direi almeno lo stilo. Siccome il costo di una testina è in larghissima parte (80%) il costo dello stilo da solo, tanto vale acquistare una testina nuova. Con 50 € dovresti riuscire a reperire qualche modello "entry" nel catalogo Stanton, Shure o Grado.
Per quanto riguarda i diffusori, potresti provare a valutare qualche modello economico di Klipsch e Indiana Line, pure abbastanza semplici da trovare e, in generale, dotati di sensibilità adeguata al T-Amp.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Realismo ed immaginazione
Salve direttore,
volevo disquisire da quanto affermato dai lettori sul T-amp nelle due ultime mail della settimana u.s.
Intanto il t-amp è davvero la rivoluzione...ma bisogna andarci piano!
Come si può pretendere da un nano che non costa neanche 40,00€ di sonorizzare sale di 30 mq? Come si può pretendere una performance di livello assoluto, con 5 watt di potenza?
E ancora come si può pretendere che un aggeggio progettato per funzionare addirittura a batterie e con potenza limitata possa far muovere diffusori con efficienza dichiarata di 88 dB?
Io possiedo il t-amp accoppiato non a delle klipsch da 98 dB o delle delle Goodmans da 103 ma semplicemente accoppiato a delle Indiana Line 5.06 che se non erro hanno appena 90/91 dB di efficienza, eppure assicuro dettaglio, controllo del basso e ricostruzione scenica di primo livello!
Ma la mia sala d'ascolto è di appena 12 mq e cioè in linea con il nano. Tra l'altro l'ho sventrato per collegargli morsetti serrafilo e rca dorati ed il risultato è che ora è più pratico. E non parlo di unico impianto!
Il confronto è stato fatto con ampli h/k 3480 (un bolide da 120 w aa canale) ma appunto troppo per la mia sala d'ascolto! Ancora confrontato con un Audio Analogue Puccini SE e il nano è uscito con un suono molto più elegante e raffinato. Infine voglio raccomandare un periodo di rodaggio di almeno 100 ore (la casa ne consiglia 70).
Anche quando è arrivato a me sembrava all'inizio meno della radiolina con cui si ascoltano le partite, ma come il buon vino deve invecchiare.
La saluto e spero vedere pubblicata la mia mail che è un monito per tutti coloro che non attribuiscono al t-amp il giusto posto.
Mario - E-mail: balimario (at) interfree.it

LC
Caro Mario,
che altro aggiungere? Sono discorsi che continuo a ripetere da quasi due anni ormai, cioè da quando è uscita la recensione del T-Amp. L'unico appunto che mi sento di fare alle tue osservazioni è relativo alla potenza. Con amplificatori di bassa potenza si possono ottenere performance di livello assluto, basta avere diffusori sufficientemente sensibili. Se così non fosse tutti i Costruttori di ampli a valvole da 5-10 watt avrebbero chiuso i battenti da tempo! Non hai idea di che ambienti possano sonorizzare 5 watt quando collegati ad una coppia di diffusori da oltre 100 dB/w/m. Ci fai quasi un party :-)
Infine, approfitto di questa tua per ricordare che le esagerazioni, in un senso o nell'altro, non giovano all'affermazione della verità. Sbagliano coloro che osannano il T-Amp come se non ci fosse altro sul mercato e sbagliano altrettanto coloro che minimizzano.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Fine di un abominio
Caro Lucio, prima di tutto ti ringrazio per la pazienza, la disponibilità ed i consigli che ci dai.
Sono la persona che usava le SF Electa Amator su un mobile, ti ho mandato una foto e la abbiamo utilizzata come esempio di diffusori mal posizionati.
Devo dire che facendo leggere l'articolo a mia moglie, dopo un po' di tempo, la stessa ha avuto un attimo di ragionevolezza sulla situazione inserimento HiFi nel nostro ambiente ed insieme abbiamo scelto dei piedistalli da inserire in modo coerente con il resto dell'arredamento.
La situazione è la seguente:

Posizionando i diffusori a circa 1 metro dalla parete di fondo si sente immediatamente una differenza sostanziale, i medi non sono più impastati con i bassi ed i bassi stessi hanno conservato la loro forza.
Mi rendo conto che c'è qualcosa che non va, anche perchè, grazie ad un gentile e professionale venditore romano, ho ascoltato, nel suo negozio, i miei diffusori accoppiati ad un NAD S300, CD Micromega Aria e cavi di segnale e di potenza sicuramente in linea al resto dell'impianto e mi sono reso conto che si sentiva molto meglio mantenendo la caratteristica del suono che NAD ha.
Il venditore mi dice che, secondo lui, il NAD S300 è il miglior integrato in quella fascia di prezzo (2.400€ scontato) e che è inutile cercare altro. Inoltre, sono gli ultimi pezzi a disposizione visto che non è più prodotto.
Premetto che alcuni dischi preferisco sentirli col 963 piuttosto del NAD 542 e che sento la musica ad un volume civilissimo, abito in un condominio.
Secondo te un dettaglio maggiore che ho sentito al negozio è dovuto al mio amplificatore che non è abbastanza raffinato? Ai cavi non adeguati o alle sorgenti?
Cosa mi consigli, anche nell'usato, magari spendendo anche meno?
Ciao e grazie,
Pierluigi - E-mail: pierluigi.urizio (at) alice.it

LC
Caro Pierluigi,
quel che hai sentito in negozio è solo uno dei tanti possibili "esempi" di cosa le tue casse possano fare. Sbagli a pensare che sia tutto merito dell'ampli...è un "concorso di colpa" nel senso che sorgente, cavi e probabilmente ambiente (immagino trattato) ci hanno messo il loro bel zampino. Mi chiedi come ottenere quel risultato spendendo meno. Temo che, in realtà, ciò non sia possibile.
Comincia pian piano a mettere da parte ed a scandagliare il mercato dell'usato. Un S300 usato non dovrebbe essere impossibile da trovare. Poi passa alla sorgente e solo alla fine pensa ai cavi. Resta il dilemma dell'ambiente: se la stanza d'ascolto in negozio era trattata in maniera adeguata è difficile che tu possa ottenere risultati analoghi in un soggiorno "normale".
Infine, mi compiaccio che le mie parole e la pubblicazione della foto dell'abominio abbiano convinto tua moglie al "grande passo". In fondo, due bei diffusori su un paio di stands eleganti e rifiniti formano un insieme ben più bello da vedere degli stessi diffusori martoriati e sacrificati su un mobile soggiorno.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Non ci sono più le meccaniche di una volta?
Gentile Direttore,
grazie alla sua cortese risposta e a quello che ho potuto apprendere sul sito ho assemblato il mio primo impianto così formato:

Mi ritengo molto soddisfatto per il risultato raggiunto, un po' meno per quello che mi è capitato con le elettroniche Nad: mi è stata sostituita (per fortuna ancora in garanzia) per ben due volte la meccanica (Sony) del lettore in quanto si rifiutava di leggere qualsiasi cd.
L'assistenza mi ha detto che normalmente questi lettori sono abbastanza robusti ma può capitare che una meccanica ogni 100.000 può essere difettosa, io gli ho fatto notare che due meccaniche difettose a pochi giorni l'una dall'altra dovrebbero sovvertire le loro statistiche.
A quel punto l'assistenza ha sostenuto che il difetto potrebbe essere imputabile al fatto che ogni tanto spengo il lettore cd dal telecomando e il cd, rimanendo inserito, può danneggiare la meccanica quando viene riacceso. Forse sarà questo il motivo, ma le assicuro che ho letto e riletto il manuale utente del lettore cd, i consigli e le avvertenze e non viene mai menzionata questa possibilità.
Forse la verità è che le meccaniche audio di oggi sono più delicate? Ho letto che molte case costruttrici stanno iniziando a utilizzare meccaniche cd-rom come ad esempio l'Audio Analogue sul Paganini 192/24 in quanto, come loro stessi scrivono, sono più robuste e affidabili delle meccaniche audio.
A questo punto mi chiedo se mi conviene cambiare il lettore Nad con il nuovo Paganini e già che ci sono anche l'amplificatore nad 352 (non ci crederà ma ho dovuto riparare anche questo apparecchio per ben due volte in 18 mesi!) con l'Audio Analogue Puccini 70? Dovrei guadagnare qualcosa sull'affidabilità e magari anche sulla resa dell'impianto?
La ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà darmi.
Cordiali saluti.
Michele - E-mail: news.informazioni (at) gmail.com

LC
Caro Michele,
ormai su tanti lettori CD si utilizzano meccaniche CD-Rom o analoghe. Le meccaniche CD "pure-audio" praticamente non esistono più. Non è una questione di affidabilità, ma di semplice approviggionamento. I Costruttori sono costretti a montare meccaniche CD-Rom perché quelle si trovano e non altre.
Venendo al tuo caso, certo è che tutti questi difetti in poco tempo, su ben due apparecchi NAD, cominciano ad essere sospetti. Le motivazioni addotte per spiegare i guasti alla meccanica sono assolutamente fantasiose. Non ho mai visto una meccanica rovinarsi perché ci si dimentica dentro un CD!!! A me, ad esempio, capita abbastanza spesso. Stando a queste "spiegazioni" avrei dovuto cambiare chissà quante meccaniche in tutti questi anni. Non ne ho dovuto sostituire neppure una.
Se non ti dovessi sentire più "tranquillo" con gli apparecchi NAD potresti in effetti pensare ad un cambio di direzione. Non c'è peggior cosa che utilizzare l'impianto col terrore che possa rompersi da un momento all'altro.
Le scelte alternative sono tante ma non so darti consigli sull'affidabilità, credo che più o meno tutti i marchi di una certa fascia di prezzo navighino sulla stessa barca (merito o colpa dell'outsourcing). A dire il vero neppure marchi di livello assoluto sono scevri da guasti, imprecisioni e problemi. Comunque sia, prova a valutare Audio Analogue (che gode di un eccellente customer care e servizio post-vendita) ma anche Rotel, Arcam, Cyrus...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Acquisti compulsivi?
Egregio Sig. Lucio Cadeddu,
sono pochi mesi che sono affetto da audiofilia, una passione che non credevo mi prendesse a questi livelli, mi preoccupa un po' visto che come mio carattere quando mi appassiono di qualcosa tendo a bruciare tutte le tappe immergendomi completamente in questa, volendo arrivare subito in alto, e in questo campo mi sono accorto subito che ci si fa male, ho rispolverato il mio vecchio impianto, pensando che almeno i diffusori dm 603 b&w li avrei mantenuti, niente da fare, dopo aver aquistato "il primo ascoltato" unison research- unico integrato 80+80 ibrido e lettore sempre unico cd p, il tutto collegato con cavi di marca sconosciuta alle b&w, risultato delusione!
Non ho avuto quel salto qualitativo che mi aspettavo (prima avevo un sintoamplificatore 5+1 di 10 anni della technics) difatti ho ridato indietro l'integrato unico acquistando sempre stessa marca, unico pre+finale unico dm 150+150 ibrido, poi mi sono dedicato grazie al suo sito alla autocostruzione di cavi attenendomi scropulosamente ai suoi consigli, compreso fornitori, devo solo ringraziarla, i cavi di potenza con il categoria 5 (3 coppie intrecciate) hanno ridato vita all'impianto, poi ho curato l'alimentazione (3 cavi 2x1.5 schermati e intrecciati +ferrite ai lati, anno fatto anche loro la sua parte, quelli di segnale li ho acquistati insieme alle elettroniche "audiogram r22".
Adesso l'impianto (anche se sto per sostituire i diffusori dm 603 di 10 anni fa) inizia a darmi soddisfazione.
Sono stato al top audio (non potevo mancare) ho prenotato una camera al primo piano tra una sala e l'altra per stare 2 giorni, aspettandomi di sentire veramente l'alta fedeltà, beh! sono in verità rimasto deluso, eccetto 2 o 3 sale tutto il resto mi è sembrato "solo rumore" il mio che pensavo che non vale nulla, fa meglio! Credo che non hanno curato la messa a punto, l'equilibrio dell'impianto, sono rimasto impressionato da uno solo che non ricordo neppure la marca mi ricordo solo un grossissimo amplificatore con sotto scritto "8 w" un costo di circa 7000 euro, due diffusori in angolo al muro un po' squadrati, be! quelle erano note! Mi hanno dato emozione che non dimenticherò!
Per fine settembre sono stato invitato in azienda unison research a treviso per ascoltare i vari diffusori, ho pensato alle tebaldi, ma prima le voglio ascoltare bene con pre e finale che ho già aquistato da loro, devono essere "definitive".
Il problema adesso è un altro, sono già settimane che mi gira in testa il vinile, ho deciso ridò indietro unico cd p (oltretutto credo sottodimensionato) e devo aquistare un giradischi, ma più che mi documento e più mi rendo conto delle difficoltà, comunque non mi scoraggio, ho solo bisogno di un buon consiglio, "qualità prezzo" ho pensato "roksan radius 5 nina arms" a euro 1300 completo di braccio, oppure "clearaudio champion level 2" ma mi costa + del doppio circa 3400 compreso braccio, o visto anche "pro-jet rpm 9.1" 1000 euro circa, ho già speso circa 5000 euro arriverò a 17000 con le tebaldi, roksan o clearaudio?
Vorrei un consiglio, pensi che al top audio ho comprato già 5 33giri senza ancora avere il piatto!!
Di nuovo mille grazie per tutto quello che ho appreso dal suo sito,
saluti,
Raffaello - E-mail: raffaello_badalassi (at) tiscali.it

LC
Caro Raffaello,
sindrome da acquisto compulsivo? Grandi aspettative, seguite da sonore (in tutti i sensi) delusioni. Il cammino dell'alta fedeltà è lungo e difficile, cambiare a rotazione componenti non ti servirà a molto. Bisogna fermarsi, riflettere e cercare di capire. Ed ascoltare quanto più possibile. Anche la scelta di acquistare un giradischi, senza possedere un solo LP, mi pare un segnale non molto incoraggiante. L'impianto al posto della Musica! Non è così che funziona, proprio no. Almeno, a mio modo di vedere.
Non so consigliarti un giradischi. Fossi in te, visto il numero esiguo di LP, ci spenderei il meno possibile...ma so già che la delusione sarebbe dietro l'angolo ed allora via a cambiare componenti su componenti.
So che non è quello che speravi di leggere...ma FERMATI un istante a riflettere. Ascolta più che puoi, cura al massimo l'installazione del tuo impianto...ma non bruciare le tappe. Il rischio di buttar via tanti soldi e non capire bene ciò che si vuole è altissimo.
Per inciso, l'impianto che probabilmente ti è piaciuto al Top Audio era marchiato Audio Note. Potresti, anziché macinare componenti su componenti, provare ad avvicinarti a quella filosofia sonora. C'è sempre da imparar qualcosa.
Spero - lo spero proprio - di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto per la classica
Gent.mo dott. Cadeddu,
dopo circa vent'anni, grazie soprattutto a una notevole ripresa nell'ascolto della musica classica che -per varie ragioni- avevo dovuto un po' trascurare, ho deciso di dotarmi di un nuovo impianto HIFI e di sostituire quindi il vecchio che, pur avendo servito in modo onorevole in questi vent'anni, ha degli oggettivi limiti qualitativi.
Dopo alcuni mesi di approfondimento condotto sia navigando su internet sia visitando rivenditori di HIFI sia facendo alcuni (pochi purtroppo) ascolti, mi rivolgo a lei per poter beneficiare del suo autorevole e (spero) finale commento su un progetto di impianto che credo di aver identificato.
Come dicevo ascolto soprattutto musica classica ma occasionalmente anche altri generi (jazz, rock, etc.), la stanza di ascolto è media come dimensioni (circa 25 mq), è pavimentata con parquet e contiene tendaggi, tappeti, divani e una libreria a muro, ha quindi quelle irregolarità che aiutano ad avere una buona riproduzione sonora senza però essere eccessivamente assorbente. La posizione degli altoparlanti è forse un po' sacrificata come distanza dalla parete di fondo (circa 30 cm.).
Non so se questi elementi le bastino per le sue valutazioni, se così non è potrei mettere giù una pianta della stanza. Nell'ascolto dò molto valore alla trasparenza e alla definizione del suono però senza che ciò vada a discapito del "calore" e del coinvolgimento della riproduzione stessa. In altri termini mi piace un suono che sia come una "fotografia a colori" bella, nitida e dettagliata dell'evento sonoro e non una sua "radiografia o TAC".
Anche i bassi, che dovrebbero aiutare a dare "ambiente" alla riproduzione, devono esserci e devono anche essere estesi fino al limite che la catena di riproduzione può far suonare, ma non devono mai essere troppo pesanti o "sporchi".
L'ascolto prevalente è da CD. Ho dei dischi, non molti, che però vorrei poter continuare ad ascoltare di tanto in tanto. Non sono interessato ai SACD. Passiamo alla composizione dell'impianto che avrei identificato. Noterà che c'è molto Accuphase. Questo dipende, le sono sincero, anche dal fatto che il rivenditore al quale mi rivolgo, è un super-fan di questa casa, però c'è anche la consapevolezza che alcuni prodotti di questa casa sono di ottima qualità (è d'accordo?):

Cosa ne pensa? In aggiunta al suo parere sull'impianto sopra descritto, desidererei avere anche una suo commento su alcuni punti su cui ne so davvero poco: qualcuno mi ha suggerito un pre-amplificatore valvolare perchè secondo lui il suono emesso da questo impianto avrebbe bisogno di essere più "caldo", ma in generale non è meglio un pre-amplificatore della stessa famiglia del finale?
Sui cavi, qual'è la sua indicazione in modo da avere componenti che abbiano coerenza con le caratteristiche del resto dell'impianto? Il modulo phono, conviene comprarlo a parte o farsi mandare il pre-amplificatore con la scheda phono dal costruttore stesso?
Per quanto riguarda il budget di spesa, i limiti sono orientativamente pari al valore dell'impianto sopra descritto. La ringrazio in anticipo per la sua attesissima risposta.
Distinti saluti.
Umberto - E-mail: Brandini (at) isottafraschini.it

LC
Caro Umberto,
immagino che la scelta sia stata dettata anche da un attento ascolto della catena che hai descritto. L'impegno economico è notevole e, in questi casi, non sarebbe male provare a sentire anche altre soluzioni. Non voglio darti delle soluzioni preconfezionate, solo consigliarti di sentire anche qualche altra campana. L'impianto proposto non ha niente di sbagliato e, francamente, per andare più sullo specifico, eviterei di metterci un pre a valvole di altra marca. Sì, lo so che c'è il solito amico fissato che dice...."eeeeeh, ma almeno una valvola ce la devi pur mettere!". Sono fissazioni completamente prive di riscontro pratico e spesso figlie di profonde insicurezze momentaneamente "risolte" con dei dogmi incrollabili.
Ho spesso proposto a queste persone una sfida semplice semplice: davanti ad un impianto, senza sapere se questo contenga valvole oppure no, dovrebbero essere in grado di capirlo ascoltando il solo risultato finale. Finora si sono tirati indietro, ma non demordo.
Per quanto riguarda lo stadio phono, francamente preferirei utilizzare quello interno del preamplificatore (da richiedere a parte). Meno cavi, meno collegamenti, meno problemi. Credo che la scheda phono dell'Accuphase sarà più che all'altezza della situazione. Per quanto riguarda i cavi, beh, questi dovranno essere il "fine-tuning" dell'impianto e solo il tuo negoziante potrà eventualmente fare un lavoro "di fino" con questi componenti, cercando di limare eventuali eccessi o assecondare alcune caratteristiche. Molto dipende anche dal tuo gusto personale, non dimenticarlo!
Per quanto riguarda il giradischi, il tuo Thorens 318 è una macchina più che onesta, anche se forse un po' a disagio contro un lettore come l'Accuphase DP67. Sarebbe forse il caso di dargli un "aiutino" con una testina nuova di buona qualità. Potresti pensare ad una Grado Platinum (tanto per non esagerare) o una Ortofon MC20.
Spero di esserti stato utile, non mancare di tenermi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Acustica ambientale
Spett Lucio, ti scrivo per chiederti un parere riguardo ad un problema di resa acustica che mi sta assillando. Ti descrivo per prima cosa l'impianto:

La stanza misura 4.5x3 mt, poco ssorbente, con i diffusori sul lato corto e divano di fronte sull'altro lato. Circa un anno fa è nata mia figlia, e da un paio di mesi la sua nuova irrefrenabile mobilità mi ha costretto a "mettere in sicurezza" tutto l'impianto, costringendomi a qualche inevitabile compromesso. Ho dovuto acquistare un mobile alto da addossare alla parete lato diffusori (posizionato fra i diffusori stessi), lasciando due nicchie di circa 25cm fra i lati del mobile e le pareti laterali dove alloggiare i diffusori "a riposo" e al sicuro da possibili ribaltamenti. Le elettroniche sono state inserite nei vani del mobile (lo so, lo so....) coperte da adeguati sportelli anti-tocchicchiamento :-)
Sotto i diffusori ho inserito delle spesse piastrelle dotate di sliders in teflon che mi consentono di posizionare i diffusori nella precedente posizione di ascolto: circa 80 cm dal fondo e dai lati della stanza.
Il problema è che da quando ho inserito il mobile nella stanza connesso con i nuovi Nordost, anche nel posizionamento ottimale il suono si è come spento, ha perso quella dinamica, vivacità e "magia" che possedeva prima dell'intervento. La scena si è completamente appiattita, e anche le basse frequenze risultano molto attenuate. Ho provato altre collocazioni dei diffusori, e altri cavi di potenza (TNT Triple T, TNT Star), ma senza ritrovare la precedente soddisfazione nell'ascolto. Possibile che l'inserimento di un mobile in una stanza può aver penalizzato così tanto l'acustica?
Mi rendo conto che è dura fare diagnosi del genere a distanza, volevo quindi solo qualche suggerimento su altre soluzioni da tentare, o qualche tua ipotesi alternativa.
Ti ringrazio in anticipo. Ciao,
Paolo - E-mail: mf5973 (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
purtroppo hai toccato con mano ciò che vado predicando da tempo: l'ambiente è il componente più influente in un'installazione HiFi. Bastano pochissimi cambiamenti ed il danno è fatto! Nel tuo caso specifico, hai fatto ciò che - ove possibile - sarebbe meglio evitare a tutti i costi: mettere qualcosa (mobile, grande TV e simili) nella parete dei diffusori, in mezzo ad essi. Non a caso la scena si è appiattita, perché rovinata dalle riflessioni causate dal mobile in mezzo alle casse. Tali riflessioni, poi, non hanno fatto altro che aumentare la quantità di energia in gamma medio-alta, a scapito delle frequenze basse che percepisci, appunto, attenuate. Tieni conto che non sono i bassi ad essere scomparsi, ma i medio-alti ad aver preso il sopravvento.
Cosa puoi fare? Eliminare il mobile! Oppure provare a trattare il pavimento con un grosso tappeto a pelo lungo, qualora non l'avessi già fatto. Un po' di riflessioni "precoci" dovrebbero venir smorzate, in questo modo.
Quel che non capisco - ma l'avrò scritto decine e decine di volte - è la necessità di rivoluzionare gli arredi e la disposizione dell'impianto in presenza di bambini piccoli. Ho scritto due
editoriali in proposito dove ho cercato di spiegare che eliminare i pericoli non è sempre benefico. I bambini devono poter essere liberi di esplorare, sotto la supervisione di un adulto. Le tue ProAC con le griglie (che potevi rinforzare con una rete metallica da fissare sul lato interno) non sono particolarmente attraenti per un bambino. Nessuna forma particolare, nessun altoparlante "a vista", nessun pomello colorato. Dopo qualche "toccatina" innocente l'interesse si sarebbe rivolto altrove. E, comunque, con una griglia metallica fitta nascosta dietro alla tela parapolvere neanche il più scatenato degli infanti avrebbe potuto far danni.
Inoltre, i tuoi diffusori sono abbastanza pesanti da essere difficili da rovesciare. Nel dubbio, un paio di gocce di blu-tac (plastilina adesiva che non asciuga) tra essi ed il pavimento avrebbe reso l'impresa impossibile anche ad un adulto.
Ormai il danno è fatto ed oltre ai rimedi "a posteriori" che ti ho suggerito temo non ci sia molto altro da fare...medito solo su una cosa: ma non sarebbe stato meglio "rischiare" un po' di più e godersi l'impianto che suona bene piuttosto che comportarsi in maniera "iper-conservativa" e piangere ogni volta che si accende l'impianto?
Forza e coraggio...
Lucio Cadeddu

Diffusori a terra
Ciao Lucio, ho 42 anni sposato con figli, appassionato di musica e sport ( mtb- corsa -nuoto....).
Nel rispolverare il mio impianto assemblato negli anni 80 e 90 e nel riappassionarmi all'hi-fi ( la musica, anche se in condizioni precarie, non l'ho mai abbandonata...), ho scoperto il favoloso sito diretto da te. Una vera rivoluzione che mi sta portando a progettare modifiche, a sognare cambiamenti....
Ho però voluto riportare il tutto ad un approccio più razionale e cioè mi sono posto l'obiettivo di far funzionare la meglio ciò che possiedo e solo dopo di trarre conclusioni sul da farsi :ecco quindi che diventa fondamentale il tuo aiuto di esperto. Inizio con il descriverti il mio impianto:

Le elettroniche sono posizionate sopra un mobile di legno laccato bianco (il piano è in massello di noce 3 cm) costruito circa 15 anni fa e così fatto: parallelepipedo lungo 220 alto circa 40 profondo 50 sul cui fronte scorrono 40 cassettiere che contengono la mia collezione di LP. Tale mobile poggia direttamente a terra e contro il muro della parete della stanza di ascolto: direi che il tutto mi dà una ragionevole idea di solidità e di "antivibrazione" ( si può usare questo termine?) cosa necessaria.
Ai lati di questo mobile sono sempre stati appoggiati a terra (su pavimento in parquet) e contro il muro i diffusori. Altre notizie utili ai fini di una tua valutazione dela situazione sono:
La stanza di ascolto è 480 x 420 H 270, abbastanza arredata (divano come seduta di ascolto e una scrivania con libreria angolare di fronte all'impianto) con pavimento in legno. Ascolto principalmente rock indie elettronica e classica.
Il primo problema da risolvere è la posizione dei diffusori; ho deciso di alzarli da terra allontanandoli almeno un po' dalla parete e di distanziarli almeno qualche altro centimetro. Per fare ciò ho trovato in casa due vecchi diffusori Sharp con una pesante struttura in legno (addirittura la griglia anteriore è in legno intarsiato) le cui dimensioni coincidono con quelle delle mie JBL e li ho usati come piedistallo. Ora l'altezza è OK ma ho l'impressione di aver sì acquistato una notevole presenza degli alti (adesso il mid e tweeter son quasi ad altezza orecchio), ma di aver perso molto delle basse frequenze: forse avevo l'orecchio sulla posizione di prima che le enfatizzava eccessivamente.
Non ho usato, per ora, né punte coniche, né blu tac, né altro. Ho commesso una bestialità?
L'alternativa sarebbero due supporti in legno che ho trovato usati (ditta i Prandini) la cui base di appoggio però mi pare insufficiente per il mio diffusore che è 36cm x 30cm. Forse la base di appoggio andrebbe allargata (potrei usare due lastre di marmo?).
Venendo alle elettroniche c'è, secondo te, qualche elemento troppo scadente e da sostituire prontamente? L'unica altra cosa che ho fatto, per ora, è cercare di stabilizzare un po' il cd mettendo un tappetino in gomma (quelli per il mouse) con sopra un bel peso.
Spero di non essere stato troppo prolisso e confuso, ma dai tempi di Stereoplay non mi interessavo all'Hi Fi: devo quindi riprendere un po' la mano.
Ti ringrazio anticipatamente per i preziosi consigli che vorrai darmi e, nel rinnovare i complimenti per il sito, ti saluto cordialmente.
Nicola - E-mail: vitalisas (at) tiscali.it

LC
Caro Nicola,
sono felice che TNT-Audio abbia contribuito al risveglio della passione.
Andiamo con ordine: le casse per terra direi che siano proprio da evitare. Parimenti, eviterei di sollevarle con un'altra coppia di casse!!! Sai che vibrazioni "accordate" ne verrebbero fuori! No, ti serve un piedistallo che offra una superficie d'appoggio abbastanza ampia. O te lo costruisci o ne cerchi uno adatto...è inutile sistemare qualcosa con mezzi di fortuna.
Il fatto che abbia perso un po' di bassi è del tutto normale, prima c'era la riflessione del pavimento ad amplificarli a dismisura. Certo è che quando uno si abitua...è difficile tornare indietro e disintossicarsi. Ci vuole tempo.
Per quanto riguarda invece il resto dell'impianto....non vedo problemi particolari, l'amplificazione e le sorgenti sono di buona qualità. Potresti, per ora, mettere in pratica un po' di sano tweaking, seguendo qualche consiglio della nostra
Clinica. Pensa anche ai cavi d'alimentazione delle elettroniche, a dei piedini smorzanti, filtri di rete ecc.
Tuttavia, vorrei che fosse chiaro che la gran parte dell'efficacia di questi ritocchi dipende dalla corretta installazione delle casse su supporti adeguati e dal loro giusto inserimento in ambiente. Lavora su questi due aspetti e vedrai che i risultati verranno fuori.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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