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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Problemi con il giradischi
  2. Troppe casse per due orecchie sole
  3. Considerazioni di un appassionato di musica
  4. Ancora considerazioni sulla Musica
  5. Impianto da 1200 Euro: mission impossible?
  6. Migliorare a basso volume
  7. MUSICA, anche se entry level...
  8. Resuscitare un Lenco L78
  9. Migliorare il lettore CD con 2000 €
  10. Analogico con 2000 €

Problemi con il giradischi
Egregio direttore,
ho 28 anni e posseggo molti vinili ereditati da mio padre. Prima di passare al mio problema volevo renderla partecipe di un esperienza per me nuova. Qualche mese fa vengo a conoscenza della sua rivista e comincio a leggere svariate lettere e recensioni dal vostro sito web. Mi viene così voglia di riascoltare i miei vecchi dischi e decido fare qualche acquisto per farmi un impianto audio decente, vista la mia grande passione per la musica.
Stabilisco un budget e vado in un negozio di HiFi della mia città (cosa per me del tutto nuova, abituato ad acquistare tutto nei centri commerciali). Un signore sulla cinquantina mi accoglie con molta gentilezza e mi guida per il negozio fino alla saletta per l'ascolto. Dopo avermi fatto accomodare su di una sedia in pelle (molto comoda) mi fa ascoltare diversi amplificatori integrati restando sulla fascia di prezzo stabilita. Mi sembrava di essere in una specie di limbo; l'odore del legno dei diffusori e degli HiFi nuovi; mentre questo signore mi "raccontava storie" su amplificatori e diffusori, ascoltavo musica e facevo acquisti stando in poltrona.
Sono restato per più di un'ora in questo negozio e quando ci siamo salutati mi ha rivelato di essere contento che qualche giovane si interessa ancora di HiFi e non solo di PC o telefonini. Aggiungendo poi che "loro" sono i primi ad aver sbagliato a non far conoscere alle nuove generazioni la meraviglia della musica ascoltata con un buon impianto.
Ma veniamo al mio problema. In quel negozio ho acquistato un amplificatore integrato Rotel ra05 e diffusori B&W DM602 s3. Ho poi recuperato un giradischi Thorens TD150 mk II con pezzi tutti originali ed ho montato una Grado Green. Ero poi già in possesso di un giradischi TECHNICS SL-BD20D (il thorens l'ho preso solo per la mia passione per il vintage e perchè l'ho trovato ad un prezzo veramente basso). Ho collegato il Technics all' ingresso phono del Rotel e direi che tralasciando la qualità, il livello del volume di uscita è buono. Mentre se collego il Thorens sono costretto ad aumentare la il volume al massimo ed ottengo ugualmente pessimi risultati: suono molto basso e pessimo. Ho provato ad inserire un pre phono nad pp2 tra il thorens e l'ingresso aux del Rotel ma non cambia di molto, rimane comunque inferiore al volume del technics e sono costretto ancora ad aumentare al massimo il volume. Secondo lei quale potrebbe essere il problema?
La ringrazio anticipatamente per il tempo e l'attenzione dedicatami,
Sandro - E-mail: sacapof (at) tin.it

LC
Caro Sandro,
intanto ti ringrazio per la preziosa testimonianza. E' un piacere scoprire come ci siano ancora negozianti con la voglia e l'entusiasmo di vendere HiFi anche a clienti nuovi e non ai soliti quattro vecchi facoltosi (ed incontentabili, tipicamente) ;-)
Il problema che descrivi è piuttosto strano e sembrerebbe essere legato al livello di uscita della testina, probabilmente troppo basso. Ora, è vero che le Grado non hanno un'uscita particolarmente alta ma, in generale è sempre stata sufficiente per un ingresso phono MM tradizionale. Ho quattro possibili spiegazioni:

  1. La Grado Green è difettosa o è stata danneggiata nel montaggio
  2. E' stata montata in maniera non corretta (geometricamente o elettricamente)
  3. I cavi del Thorens sono danneggiati
  4. La testina montata sul Technics ha un'uscita molto più alta
Una possibile controprova potrebbe essere quella di montare - se lo standard fosse compatibile - la testina del Technics sul Thorens e viceversa...così potremmo capire di chi è la "colpa".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Troppe casse per due orecchie sole
Buongiorno,
le scrivo per avere un consiglio. Ho un impianto così composto:

Ora, mi accingo a cambiare casa, e metterò il tutto in una stanza di c.ca 7mtX4. Ho fatto mettere le uscite con cavo passato di ottima qualità, ai 4 angoli. E' corretto?
La cosa però che mi incuriosisce di più è ottenere un suo parere sull'accoppiata dei diffusori, che sono tra di loro completamente diversi. Io oggi tendo ad ascoltare jazz e classica con le Snell e ad aggiungere le jbl per ascoltare rock o blues. Le jbl le ho da tempo, le snell le ho acquistate assieme a pre e finale.
Le chiedo quindi se a suo avviso l'accoppiata è sostenibile o se devo pensare a equilibrare la cosa sostituendo una delle due coppie, magari le jbl, e con cosa. Premetto che le JBL reggono l'impianto (250W) mentre le Snell sono forse sottodimensionate.
Lei che farebbe?
Saluti e grazie,
Daniele - E-mail: daniele.caso (at) eelectron.com

LC
Caro Daniele,
è sorprendente osservare come sia riuscito a commettere due grossi errori "sostanziali" in un impianto solo. Intanto, per un impianto stereofonico bastano due diffusori. Quattro creano solo problemi di acustica ambientale e stress eccessivo all'amplificatore. In secondo luogo le casse, ove non esplicitamente previsto in sede di progetto, non andrebbero MAI posizionate negli angoli di una stanza, pena il rinforzo delle basse frequenze ed evidenti colorazioni in gamma medio-alta.
Quindi: posto che le Snell sono di ben altra qualità rispetto alle JBL Control 5, io venderei queste ultime, posizionerei come si deve le prime e mi godrei un po' di Musica stereofonica. Se proprio non riuscissi a trovare coinvolgenti le Snell con il rock, vendi pure quelle (credo che molti appassionati le acquisterebbero al volo) e prenditi una coppia di diffusori più "prestanti" in gamma bassa. Le alternative sul mercato di certo non mancano.
Nel frattempo, prova a leggerti qualche articolo introduttivo sulle
FAQ di questo sito.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Considerazioni di un appassionato di musica
Egregio direttore,
Volevo fare una considerazione dell'idea di suono che coinvolge da un lato il mondo dell'hi-fi e dall'altro quello di chi la musica la esegue.
Da poco tempo ho scoperto il mondo della corretta riproduzione musicale e ho capito conseguentemente come in questo ambito controlli di tono e in generale tutto ciò che "manipola" il contenuto di un supporto musicale (cd, vinile, ecc.) è considerato un "male", proprio perchè, scopo di un impianto hi-fi, è quello di riprodurre un supporto musicale così come in sede di registrazione è stato concepito.
A questo punto, ragionando da "musicista", mi chiedo come mai questo concetto di riproduzione fedele del suono non trovi corrispondenza nel contesto di chi la musica la fa...
In primo luogo mi piacerebbe capire perchè, sopratutto per quanto riguarda chitarristi e bassisti elettrici, si fa un uso massiccio di controlli di tono, compressori, effetti e quant'altro, invece di limitarsi a riprodurre la natura e il carattere di un determinato strumento musicale. Per esempio un bassista che suona un fender jazz bass, dovrebbe cercare di riprodurre fedelmente il suono che caratterizza questo strumento senza "manipolare" il suono con i vari controlli di tono, compressori e via dicendo.
Tuttavia questo non avviene, perchè un bassista, attraverso controlli di tono, compressori, ecc. riesce a creare in primo luogo un suono che lo contraddistingue e secondariamente riesce ad ottenere anche un suono godibile.
Mi chiedo comunque, se un musicista ragionasse con la logica di un audiofilo, riuscirebbe ad ottenere un suono ancora migliore mediante apparecchiature che consentono di tirar fuori il suono dello strumento senza controlli ed effetti vari (in sostanza amplificare lo strumento e basta).
Secondariamente vorrei capire qual'è la differenza tra un'incisione audiophile e un'incisione che audiophile non è. Per esempio per quanto riguarda i Rage against the machine, dai loro cd traspare un suono molto "live" e perciò privo di campionamenti ed effetti vari in fase di post- produzione (tuttavia nel momento in cui suonano vengono utilizzati effetti, compressori e controlli di tono...). Viceversa i Metallica o i Korn per esempio, oltre ad utilizzare dal vivo una quantità innumerevole di effetti, in sede di post produzione applicano effetti vari, per non parlare infine dei Prodigy che utilizzano anche i campionamenti... Eppure tutte queste produzioni sono considerate audiophile e non ne capisco esattamente il perchè...
Terza e ultima cosa vorrei sapere perchè i prodotti che caratterizzano il mercato di chi la musica la esegue (parlo di ampli, diffusori, ecc.) non sembrano, tecnologicamente parlando, paragonabili ai prodotti hi-fi; Non ho mai visto,per fare un esempio, un amplificatore per basso con il "case" fatto in materiale pregiato (e non dico che un ampli per basso debba essere in legno massiccio perchè se così fosse nessuno lo trasporterebbe in giro per paura di rovinarlo, ma sostanzialmente tutti gli ampli sono fatti in compensato con rivestimento in plastica...) e composto con woofer in kevlar o alluminio e tweeter in diamante o in seta... Eppure questi oggetti plasticosi con i woofer di cartone possono costare parecchio...
La ringrazio ancora per la sua disponibilità.
Cordiali saluti,
Pablo - E-mail: cybo17 (at) bluewin.ch

LC
Caro Pablo,
non devi commettere l'errore di confondere realtà e riproduzione. Quello che esce dallo strumento di un musicista, artefatto o no è insignificante, deve essere riprodotto senza alterazioni. Quindi: una chitarra elettrica distorta deve essere riprodotta con la stessa "distorsione" che il chitarrista aveva inserito in origine, senza aggiungerne altra. Lo stesso dicasi per la compressione dinamica: tutti gli strumentisti la devono usare, ma l'impianto deve esserne esente. E' il musicista che decide il tipo di suono che deve uscire dal suo strumento, poi spetta al tecnico di registrazione riuscire a riproporlo senza troppi compromessi sul supporto discografico. Scopo dell'impianto HiFi è quello di riprodurre quanto più fedelmente possibile ciò che c'è inciso sul disco, senza ulteriori manipolazioni, nella speranza che il tecnico di registrazione abbia saputo fare bene il suo lavoro (ovvero proporre una copia fedele della realtà...sul disco).
La seconda questione riguarda la differenza tra incisione audiophile e non-audiophile. Posto che non si possa dare un'etichetta così netta (il mondo è fatto di sfumature) la differenza tra un disco ed un altro è sempre piuttosto netta: un disco sarà audiophile quando, riprodotto, realizza un buon inganno dei sensi, quando cioè sembra che ci porti più vicino alla Musica. Così, basta confrontare QUEL disco dei Rage Against The Machine con gli altri della stessa band per capire che la magia della prima registrazione sia andata persa in quelle successive. Ascoltali a confronto e capisci subito cosa intendo dire.
Non è la quantità di "effetti" e manipolazioni a fare un'incisione audiophile oppure no: è la bravura del tecnico del suono che fa la differenza! Altri due aspetti che puoi considerare sono la risposta in frequenza e la dinamica: un disco privo di basse frequenze, ad esempio, o estremamente compresso, difficilmente sarà considerato audiophile perché dentro la nostra testa se in un brano c'è una batteria o un basso suonati con violenza questi SI DEVONO SENTIRE, sia come frequenze che come impatto dinamico.
Terza ed ultima questione, la qualità degli apparecchi "pro". Anche qui, confondi la realtà con la riproduzione: le esigenze di un musicista sono profondamente diverse da quelle di un audiofilo: uno crea la realtà musicale, l'altro cerca di riprodurla fedelmente. E' normale che utilizzino strumenti diversi.
Poi, certo, possiamo disquisire a lungo sul fatto che ai concerti di Musica rock si ascolti in modo molto diverso rispetto a come si ascolta a casa. Il fatto è che gli stessi gruppi suonano in maniera diversa quando sono in studio e quando sono sul palco. Anche in questo caso...esigenze completamente differenti, impossibile metterle d'accordo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora considerazioni sulla Musica
Gentilissimo Lucio ancora una volta vorrei disturbarti per porti un quesito riguardante la produzione e le registrazioni moderne. Sono possessore di svariate migliaia di vinili e di altrettanti cd (genere solo hard rock ed heavy metal dal 1969 ad oggi, Blue Cher UFO Rainbow Judas Priest Thin lizzy Iron Maiden ecc ecc) perciò le mie riflessioni sono riferite a questo tipo di musica.
A mano a mano che ci siamo avvicinati alla seconda metà degli anni novanta la qualità delle registrazioni su cd e sul vinile è mutata ovvero i primi cd erano quasi tutti piatti e troppo bassi di volume, aridi di basse frequenze. Poi dal 90 ad oggi siamo andati verso delle registrazioni sovraccaricate e troppo pompate che se anche spesso hanno una ottima resa realistica di sound stage e dettaglio non ti consentono di spalancare il volume.( non centra nulla il tipo di impianto a disposizione ) Se parli con qualche tecnico del suono ti dice che vengono fatte così perchè su gli impianti "moderni" (compattoni e coordinati), queste ultime suonano meglio, personalmente non sono d'accordo suonare meglio non vuol dire fare più confusione!
Se va in saturazione l'ingresso del pre è un disastro la musica non fluirà via liscia e fluida e risulterà incontrollata e a scalini... diciamolo pure troppo digitale! Ecco perchè secondo me molti audiofili dicono che il cd è più stancante del vinile. Semplicemente spesso il master è prodotto da persone tecnicamente non all'altezza. Poi secondo me la colpa va anche attribuita all' uso dei pc che ti consentono di fare tutto in casa e di fare poi rimasterizzare.
Il lavoro ad uno studio di mastering. Oggi quasi tutti i gruppi hanno il loro studio di registrazione e si auto producono, spesso però anche se sono buoni musicisti non sanno registrare bene un master. Se il master originale parte con dei difetti quindi per me è inutile rimasterizzare, perchè verrano fuori anche tutte le "schifezze" . Qualche anno fa venne a casa mia un mio amico chitarrista che suona nei Death SS un gruppo metal abbastanza famoso nel metal moderno. Tutto contento del suo nuovo lavoro me lo fece ascoltare ed entrambi rimanemmo inorriditi da come si sentiva impastato e snaturato. Il disco era stato prodotto da persone non all'altezza! Fatto sta che il disco dopo lo hanno fatto produrre tutto da Neil Kernon!!
Per quanto riguarda il vinile sempre secondo il mio modestissimo parere i vinili degli anni 70 degli 80 soprattutto e anche dei primi 90 sono spesso favolosi, non stancanti con un sound stage incredibile e molto dettaglio un esempio sono i vinili dei Triumph (una band canadese di AOR) ed anche Frank Marino e Ronnie Montrose per citarne alcuni. I pochi vinili che escono oggi nel metal invece non sono all' altezza degli stessi lavori su cd.
Dopo tutta questa mia divagazione vorrei semplicemente sapere dà te se ciò che ho scritto è giusto e se corrisponde alla realtà.
Cordiali saluti
Luca - E-mail: lucajohn2 (at) tin.it

LC
Caro Luca,
ti invito a leggere anche la missiva precedente a questa tua che, più o meno tratta argomenti simili.
Confesso di non avere grande familiarità con moderni vinili di heavy metal, quindi le mie considerazioni sono limitate alla mia esperienza. A mio parere le prime incisioni "decenti" di questo genere musicale sono cominciate ad apparire verso la fine degli anni '80, inizi anni '90. I Metallica, ad esempio, hanno sempre realizzato buone incisioni ed il loro "Black Album", ad esempio, è assurto agli onori di "disco audiophile". Il problema cui fai riferimento tu è relativo ai livelli di compressione utilizzati nelle registrazioni moderne. In pratica, anziché utilizzare tutta la gamma dinamica resa possibile dal CD si decide di utilizzarne una minima parte (5-6 dB), nel tentativo di far suonare "forte" tutti i dischi. I tecnici del suono sono convinti che è questo ciò che la gente vuole.
In effetti, se ci pensi, la cosa è pure abbastanza sensata: la maggior parte dei giovani non ascolta a casa, in silenzio, ma con le cuffiette in giro per strada o all'interno dell'auto. E' chiaro che in ambienti molto rumorosi le registrazioni con salti dinamici evidenti siano penalizzate. Il rumore di fondo coprirebbe i passaggi più bassi. Ed allora via a comprimere tutto verso l'alto! Quando ti dicono che i dischi sono "pensati" per essere riprodotti "male" intendono proprio questo. Per la stessa ragione dischi di questo tipo suoneranno insopportabili su un impianto decente...o anche semplicemente se ascoltati in un ambiente silenzioso.
Per quanto riguarda poi i vinili prodotti oggi, non mi sorprende che suonino "strani": molti tecnici del suono non hanno alcuna familiarità con questo supporto, lo usano solo perché le band chiedono delle release anche su vinile ma l'arte di produrre LP, nella maggior parte dei casi, non fa parte del bagaglio di conoscenze di un tecnico giovane e "moderno".
In conclusione, però, nonostante tutte queste critiche alle incisioni moderne, mi sento di dire che, personalmente, non le trovo così disgustose. Anzi, a mio parere la qualità media si è alzata parecchio in questi anni. Tanto per citare qualche esempio ben noto, i dischi dei Prodigy (The fat of the land) o dei Massive Attack (tutti) sono strepitosi da un punto di vista tecnico ed estremamente impegnativi anche per impianto molto, molto raffinati. Riprodurre a livello alto e senza clipping o compressioni il primo brano di Mezzanine, ad esempio, è impresa improba per qualunque impianto. Eppure si capisce che, salendo con la qualità dello stesso, la distorsione e la compressione dinamica diminuiscono, segno che il limite è l'impianto (e, spesso, l'ambiente) e NON la registrazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto da 1200 Euro: mission impossible?
Egregio Direttore,
per uno come me che fino a qualche mese fa brancolava nel buio più completo nel mondo dell' Hi-Fi, la scoperta della sua rivista web, oltre a trasmettermi subito l'idea di una rivista seria, fatta da persone appassionate, competenti e soprattutto disinteressate, ha rappresentato una vera manna del cielo.
Da totale profano in materia, ho potuto attingere a tante di quelle informazioni (a partire dalle
FAQ) che oggi, pur continuando a ritenermi un perfetto profano, penso di aver acquisito un minimo di consapevolezza utile a ricercare soluzioni compatibili con le mie attuali possibilità.
Per i prossimi 5 o 6 anni, fino al raggiungimento della sospirata pensione, non potrò permettermi di fare spese impegnative per l'Hi Fi (come tanti purtroppo!). Dico fino alla pensione perchè ho la ferma intenzione di spendere una bella cifra quando prenderò la mia liquidazione.
Tuttavia, in attesa del fatifico giorno, non voglio rinunciare a migliorare la qualità di ascolto della mia musica preferita (sono un ex ragazzo degli anni ' 70 e quindi...rock, progressive, blues, un po' di jazz e un po' di sinfonica).
Grazie alla assidua lettura della sua rivista (ho divorato tutto come un "bulimico", anche gli articoli più "tecnici" e meno comprensibili per me) mi sembra di aver capito che, pur con con un budget modesto (1000-1200 euro), qualcosa si può fare, anche se mirendo conto perfettamente che la cifra è veramente modesta.
Le posso dire però che il mio punto di partenza è talmente modesto che ho già potuto constatare un miglioramento per me "eccezionale" cambiando i diffusori del mio "combinato tutto incluso" Kenwood (sinto, ampli da 50W e lettore dvd purtoppo indispensabile) con le Arbour 4.02 acquistate nuove a 340 Euro.
Una scelta che ho fatto dopo aver letto attentamente la sua prova e i suoi consigli per il posizionamento dei diffusori, e preferita alle 5.20 dopo aver considerato la assoluta indisponibilità di spazio dietro e ai lati dei diffusori.
Speso, il primo terzo del budget, non posso permettermi di sbagliare con gli altri "pezzi". Rinunciando alla possibilità di rivolgermi al mercato dell'usato per la mia assoluta incompetenza, "viaggiando" in rete ho incominciato a comparare i prezzi per il "nuovo" di questi apparecchi: Aeron A4p a 270 Euro (ho letto una sola prova, non ricordo in quale sito, comunque molto positiva nel rapporto qualità/prezzo), Advance Acoustic Map 103 a 335 Euro (non ho letto prove ma...il fabbricante mi sembra apprezzato dagli audiofili), infine il Nad c320 Bee a 350 Euro (apparecchio che ricorre moltissimo nella sua rivista e in molti altri forum di appassionati).
Per quanto riguarda invece il Cd Player brancolo ancora nel buio (un Nad entry level?), per non dire dei cavi per una spesa massima di 150 Euro.
Approfitto della sua disponibilità per una ulteriore domanda: le Arbour 4.02 sono un buon acquisto per il livello del mio impianto oppure ho già commesso il primo errore da neofita?
Infine, se ha tempo e voglia, ho una curiosità "culturale" da sottoporle: dalla lettura dei forum ho dedotto che c'è un dibattito aperto tra gli audiofili circa il fatto che oramai anche i più famosi costruttori di qualità Hi-End "attingono" a piene mani dai componenti Made in Cina dove i prodotti sembra abbiano raggiunto una eccellente qualità.
Comperano a prezzi stracciati, mantenendo tuttavia prezzi di mercato elevatissimi e con ricarichi oramai non più giustificabili.
Mi scuso per la lunghezza di questa lettera e la ringrazio infinitamente per i consigli che potrà darmi.
Sauro - E-mail: macerata.fp (at) marche.cgil.it

LC
Caro Sauro,
milleeduecento euro non sono esattamente una cifra "modesta". Una volta, con le lire, ci si comprava roba seria. Nonostante l'effetto euro, comunque, si possono comporre ancora impianti dignitosissimi. Il primo passo l'hai fatto e mi pare ottimo. Come amplificazione ti consiglio il NAD, per una serie di ragioni che prescindono dalla sua qualità sonora: intanto è facilmente rivendibile, cosa che non si può affermare per gli altri due marchi citati (molto meno diffusi), gode di una buona assistenza ed è un buon apparecchio da tutti i punti di vista. Una possibile alternativa altrettano valida la trovi nel catalogo Rotel (dall'RA 01 in su). Uno dei vantaggi di questa "alternativa" sta nel fatto che dispongono ancora di ingresso phono MM, nel caso tu avessi ancora degli LP da suonare.
Per quanto riguarda il lettore CD opterei per un abbinamento monomarca: lettore NAD con ampli NAD, lettore Rotel con ampli Rotel. Anche qui le ragioni sono varie: rivendibilità più semplice della "coppia" (visto che intendi acquistare un impianto superiore da qui a pochi anni), massima compatibilità elettrica, timbrica ed...estetica.
Entrambe le soluzioni andranno bene con le tue Indiana Line Arbour.
Infine, due parole sulla tua domanda di chiusura, che meriterebbe un trattato intero. La questione del made in China è complessa. Non sono favorevole alle operazioni di rebadging, ovvero il mettere un marchio occidentale su prodotti progettati e realizzati in Cina (o altrove). E' una pratica poco ortodossa che ha contagiato anche nomi illustri dell'high-end mondiale. D'altra parte, diffido anche dei "duri e puri", coloro che affermano di costruire tutto da sè, senza far riferimento a "manodopera sfruttata cinese". Purtroppo per loro, fare a meno di tale manodopera è IMPOSSIBILE, visto che la maggior parte della componentistica utilizzata nei loro prodotti "autarchici" viene, innegabilmente, dalla Cina. Parlo di altoparlanti, componenti passivi, potenziometri etc. Eviterei agli audiofili questa ipocrisia. Come diceva un signore: puoi far fesso qualcuno qualche volta, puoi persino far fessi tutti qualche volta ma non puoi far fessi tutti per sempre. Prima o poi la gente se ne accorge, aggiungo io.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare a basso volume
Egregio direttore Lucio,
dato che ho visto una sua foto e dalla quale si evince che ad occhio e croce dovremmo appartenere la stessa classe (così si diceva una volta), mi permetto di darti del tu. Semplicemente, per avere un suggerimento.
Attualmente posseggo il seguente impianto:

I diffusori sono posizionati lungo il lato lungo a 50 cm dalla parete di fondo e a 75 dalle laterali, 3 m tra una cassa e l'altra, il punto d'ascolto a 3 m. Quest'ultime sono orientate di circa 40 gradi verso il punto d'ascolto, questo per ridurre la, leggera, direzionalità delle trombe.
Le punte coniche sono quelle originali Klipsch e si appoggiano su monete da un Eurocent. Già ti avevo scritto qualche tempo fa dicendoti che ero soddisfatto di questo impianto e lo sono ancora tutt'ora!
Vorrei dare un po' più di pressione ai diffusori, soprattuto a basso volume, avrei intenzione di acquistare un finale di 70 +70 Watts da collegarlo al mio NAD (utilizzabile come pre) sono indeciso su quale prodotto orientarmi; per dire il vero qualche idea ce l'avrei, per esempio: Rotel 1050/RB-06.
Il mio dubbio è: l'abbinamento Pre-NAD ---->>> finale Rotel, che ne uscirà fuori? Sarebbe meglio usare prodotti della stessa marca? Mi sembra che non ci sia un finale NAD da 70 watts.
Mi potresti indicare, se esistono, altri finali che potrebbero meglio accoppiarsi con il mio NAD? Che ne pensi di questa idea? Mi è venuta dopo aver letto una recensione del 320BEE. Riguardo alla sezione Pre se ne esaltavano ottimamente le performances; era collegato a due Finali: Galactron 2151.
Considerando che il budget a disposizione è max 650 Euro.
Grazie in anticipo,
Cordiali saluti.
Antonio - E-mail: tonyboy00 (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
hai descritto molto bene impianto, ambiente e posizionamento dei diffusori, hai indicato il budget con precisione ma...mi sfugge quale sia il reale problema. Tutto è sintetizzato nella oscura frase "Vorrei dare un po' più di pressione ai diffusori, soprattutto a basso volume". Interpreto così: vorresti che i diffusori suonassero pieni e completi anche a basso volume? Se aumenti la potenza dell'amplificazione, aumenti solo la pressione sonora massima, quella ottenibile ad alto volume. Tra l'altro, nel tuo ambiente, la potenza del tuo NAD dovrebbe essere già sovrabbondante con le tue Klipsch. In ogni caso, la soluzione non passa certamente per un "aumento di potenza" né, a mio parere, dall'utilizzo del NAD come pre abbinato ad un finale più grosso.
In generale se il suono diventa "vivo" solo ad alto volume, il problema è ambientale. L'acustica della stanza, con tutta probabilità, si mangia un bel po' di informazioni a basso volume. Poi, ovviamente, c'è da non dimenticare l'aspetto "fisiologico" della questione: il nostro orecchio a basso volume predilige (nel senso che sente più forti) le frequenze medie, a scapito degli estremi gamma (bassi ed alti).
Per quanto riguarda l'ambiente, visto che non lo citi, proverei a mettere un tappeto a pelo lungo tra te ed i diffusori, il più grande possibile. Se proprio dovessi intervenire da qualche parte lato amplificazione proverei con un ampli integrato a valvole, di media potenza. Per il budget da te stanziato non si trova molto, nel nuovo, amplificazioni cinesi a parte. Potresti provare a guardare nell'usato e, comunque, tenere in considerazione il fatto che con un nuovo ampli integrato il NAD non ti servirebbe più e potresti venderlo, aumentando così il budget a disposizione. Tieni conto anche che intorno ai 1000 € si trovano vari integrati Jolida, tanto per fare un nome.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

MUSICA, anche se entry level...
Caro Direttore,
dopo anni di affezionata e piacevole lettura del suo sito, mi decido a scriverle per racccontarLe una storia da neo-audiofilo andata decisamente a buon fine grazie anche a TNT ed avere un consiglio. Sono sempre stato appassionato di Musica, che ho ascoltato in tutti i suoi generi e suonato, ma ho sempre pensato che un buon "impianto stereo" fosse il migliore che si poteva trovare tra i mono marca di massa.
Finché due anni fa mi trovo a dover cambiare lettore cd, mi informo su internet (gran cosa la rete), scopro il mondo hi end ed il suo sito; leggo con attenzione recensioni e consigli e, fattami un'idea, comincio ad "ascoltare con le mie orecchie" e invece di un compattone da 400 euro ne spendo un migliaio per acquistare la base di quello che è il mio attuale impianto, completo di cavi decenti:

Risultato: la scoperta di un suono che non credevo possibile in riproduzione domestica e soprattutto un nuovo amore per la Musica, la riscoperta del piacere di ascoltare e financo acquistare (!) i cd. Un mese fa decido che le JBL anni '80 che rimanevano dall'impianto precedente dovevano andare e, dopo lunghi ascolti e appassionate letture di TNT, aggiungo a quanto sopra, per meno di 900 euro, un paio di stupende mini-tower che mi hanno conquistato per il suono (che ho preferito a modelli più recenti per pulizia e veridicità soprattutto nel riprodurre la voce umana) ma anche, non lo nascondo, per finitura ed estetica del mobile: Opera platea A/V (con il woofer da 13) - in offerta perché ormai da tempo fuori produzione.
Altro risultato: un salto in avanti ancora più incredibile del primo, un suono complessivamente pieno e bello, una scena acustica piuttosto precisa, grande profondità ed un piacere nell'ascolto che si è tradotto nella ricerca di maggiore tempo da dedicare all'ascolto esclusivo della Musica!
Un impianto quindi "modesto" e super entry level, con dettaglio e dinamica forse non eccelsi, sicuramente upgradabile, soprattutto per ottenere risultati più "emozionanti", ma che Suona Musica e dà grande piacere a me ed a chi ascolta con me...
Per cui GRAZIE, a Lei ed al Suo sito!
E qui arriva la domanda: amo il vinile e ne ho una discreta collezione (più di 300, soprattutto jazz)... e un Pioneer PLX 430 con braccio tangenziale e testina Akai che suona orrendamente simile ad una radiolina! Mi piacerebbe a questo punto chiudere il cerchio con un piatto che si inserisca bene nel sistema di cui sopra. Escluse, credo, possibilità di far suonare bene il Pioneer e viste le difficoltà nell'ascoltare giradischi, anche nuovi, vorrei sapere se mi può dare un consiglio: avevo pensato di orientarmi, con un budget di circa 250-300 euro che mi sembra commisurato all'impianto, nel nuovo su qualcosa tipo Pro-ject Debut III o, meglio ancora, Goldring 1.2 (la cui testina dovrebbe essere migliore). Prevedendo un eventuale acquisto in rete mi chiedevo su quale Project orientarmi, base, SE o altro? E se è vero che il Goldring ha le caratteristiche e suona come un Rega P2?
In alternativa avevo valutato anche un usato che non crei però troppe difficoltà di settaggio come un Rega P2 o P3. Che però non sono semplicissimi da trovare. Come ultima alternativa potrei aspettare ancora e muovermi poi su qualcosa di più costoso? Ne vale la pena?
Mi piacerebbe individuare un piatto che sia abbastanza "definitivo" ed upgradabile con testine man mano di maggior pregio...
La ringrazio per il Suo lavoro e Le rinnovo i complimenti per un sito esemplare per linea editoriale, filosofia, passione e coerenza. E non solo in ambito audiofilo.
Cordiali saluti,
Elio - E-mail: elio15 (at) gmail.com

LC
Caro Elio,
intanto grazie per le belle parole e la preziosa esperienza che hai raccontato. Rientra a pieno titolo nel nostro cosiddetto "Angolo dell'ottimismo".
Per quanto riguarda il giradischi, posto che pensionerei il Pioneer, magari mettendolo su Ebay a caccia di qualche appassionato di tangenziali vintage, io mi armerei di un po' di pazienza e cercherei un Rega Planar 2 o 3 usati. Questa sarebbe la mia prima scelta. Non sono difficili da trovare, specie se dai un'occhiata in Germania e specialmente in Inghilterra (anche nei negozi che hanno sito web). Un sito da dove puoi cominciare la ricerca di un Rega usato in UK, presso negozi, è
Ex-dem.co.uk, una sorta di motore di ricerca di HiFi usata nei negozi inglesi. Tieni conto che i prezzi sono molto più bassi che qui in Italia, ma poi le spese di spedizione dalla perfida Albione sono di norma elevate. La Germania, da questo punto di vista, è più "ragionevole"...ed i venditori tedeschi non hanno problemi con l'inglese.
In alternativa il Goldring nuovo mi pare una buona scelta, così come lo è il classico ProJect Debut. Tenendo conto del tuo Rotel RA-01 e della tipologia di giradischi, in caso di upgrade o di acquisto di giradischi sprovvisto di testina, mi orienterei su una classica MM tipo Grado e Goldring.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Resuscitare un Lenco L78
Ciao Lucio,
Mi sono costruito un nuovo gira, partendo da un L 78 recuperato per 5 EURO. Era montato in un compattone anni '70, della Rank Arena (?). Ho comprato una trave di legno d'abete di 7 X 7 X 160 cm, ho tagliato, incollato, montato lisciato ed aggiustato per un paio di giorni, poi ho dato mordente più volte e poi ho finito con lucido da scarpe marrone, sigillando il tutto con cera per impregnare gli impermeabili Barbour.
Ho inoltre montato connettori dorati e vaschetta-filtro di rete, ed ecco qua il mio potente Lenco L 78, corredato di braccio autocostruito in legno modello BorMa :-)
Che ne pensi? A me sembra una sciccheria. Innanzitutto il peso è di tutto rispetto, i bassi sono più profondi ma anche più frenati, ed è insensibile ai sussulti ed al calpestio. Per eliminare la più piccola risonanza dovuta al mobile economico di Ikea, ho incollato ai piedi in plastica cromata con base d'appoggio in sughero delle punte in plastica derivate dall'interno di 4 gommini salva porta: funziona. Niente rimbombo né effetto Larsen. Sono proprio contento.
Saluti,
Massimo - E-mail: nippoletano (at) freenet.de

[Vecchio L78]
[Vecchio L78 resuscitato]

LC
Caro Massimo,
Che dire? Complimenti, il risultato estetico è strepitoso! I nostri redattori inglesi stanno lavorando a qualche articolo che riguarda i vecchi Lenco, ti consiglio di stare sintonizzato, anche se i tempi non saranno brevissimi.
Ancora complimenti!
Lucio Cadeddu

Migliorare il lettore CD con 2000 €
Gentile Lucio,
Questa è la seconda volta che Ti scrivo, vorrei iniziare congratulandomi per l'ottima opera di divulgazione culturale che svolgete te e lo staff di TnT. Durante i tre anni che seguo le pagine del sito ho cambiato vari componenti e ad oggi sono arrivato a questo punto:

Nel complesso mi trovo "quasi" bene, sicuramente benone rispetto agli esordi con componenti stentati ed economici. Sostituendo i Vdh con dei Naca ho capito cosa significava l'affermazione "cavo colorato" in quanto il gonfiore, la scarsa analicità e il dettaglio solo negli alti di gamma rendeva il tutto colorato, passando piuttosto a cavi asciutti, puliti, equilibrati timbricamente come i Naca l'insieme migliorava ma... non ancora (e vai con le spese!).
Nell'ascolto da CD non riesco ancora a godere di requisiti (...quasi essenziali) come: Immagine-spazialità-profondità del suono; pulizia nel dettaglio-definizione (lo so... il Nait dà MOLTO in altri campi ;-)), trovi che la scelta di upgrade debba operarsi attraverso cavi di potenza e\o segnale congeniali al Naim o privilegiando un Dac esterno (la meccanica Philips del Micromega dicono sia buona) oppure un lettore visto che è l'anello economicamente debole della catena?
L'ambiente d'ascolto ha queste dimensioni: H 3,70; 3,70 x 5; punto d'ascolto 3; dist. parete laterale casse 90 e 70; dist. posteriore 75; dist. tra le casse 1,90.
Ascolto per la maggior parte Jazz e Blues, riguardo al genere musicale: cerco un lettore o dac che mi renda soprattutto sugli alti di gamma visto che sono un amante degli assoli di chitarra.
Il budget di spesa è di E 2000 per il lettore o E 700 per il dac (come noti sono molto indeciso tra lettore e convertitore esterno per i soliti motivi che s\favoriscono l'uno o l'altro sistema).
Fra poco mi trasferirò così che scoprirò i pregi e difetti della nuova acustica ambientale.
Sperando di non essermi dilungato (...capacità di sintesi aiutami!!) ti saluto e ti Ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrai rendermi nota.
Filippo - E-mail: Filisant (at) dada.it

LC
Caro Filippo,
fossi in te aspetterei il trasferimento nel nuovo ambiente, prima di acquistare una nuova sorgente, qualunque essa sia. Le ragioni sono varie ma tieni conto che cambiando ambiente d'ascolto, ovvero almeno il 50% del tuo impianto ;-) l'immagine potrebbe riapparire come per incanto oppure...potrebbero presentarsi difetti timbrici che magari imporrebbero altri tipi di valutazioni e/o upgrade.
Tra l'altro, non è chiaro se queste mancanze che descrivi siano da imputare ai lettori CD oppure se si presentino anche in presenza dell'analogico.
La tua stanza attuale non è molto fortunata dal punto di vista geometrico, avendo due dimensioni perfettamente uguali. Anche solo questo potrebbe essere un motivo di suono poco definito e di scadente immagine tridimensionale.
Tenendo conto del tuo ampli io, fossi in te, venderei entrambi i lettori CD ed acquisterei un Naim CD5/CD5i. Questo, ripeto, andrà valutato SOLO a trasferimento effettuato, NON prima!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Analogico con 2000 €
Sig. Lucio buongiorno,
è da diverso tempo che leggo le lettere inviate da altri audiofili e solo ora ho deciso di scriverLe per chiedere alcuni consigli. Il mio sistema è attualmente composto da:

Sono alla ricerca di un giradischi con un budget di circa 1500 euro, puntina compresa. Ho pensato a dei modelli PRO-JECT oppure REGA. Cosa mi consiglia? Eventualmente può indirizzarmi su altri marchi?
Devo dotarmi anche di un pre phono da abbinare agli EC visto che sono sprovvisti di tale ingresso ed il budget a disposizione è di circa 500 euro.
Consideri che la stanza che ho a disposizione è un sottotetto di 32,83 mq, lati da 6,23 m x 5,27 m (con travi a vista, con altezza dal lato più basso di circa 60 cm e dal lato alto di 250 cm) ancora da arredare e che sarà dedicata solo ad ascolto hi-fi.
Le auguro una buona giornata e la ringrazio per i consigli che dispensa tramite la sua rubrica.
Cordiali saluti,
Andrea - E-mail: agentilini1968 (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
considerato il budget a tua disposizione, opterei per un sistema Clearaudio Emotion, con braccio Clearaudio Satisfy e testina Clearaudio Aurum Wood. E' un sistema "all-in-one" già pensato dalla Clearaudio per funzionare in sinergia. Dovrebbe trovarsi poco sopra i 1000 €. Visto che il budget consente di osare un po' di più, potresti pensare ad una testina, sempre Clearaudio, ma di livello ancora superiore. Come pre fono potresti orientarti ancora su Clearaudio (ha in catalogo diversi modelli) oppure su classici come il Lehmann Black Cube, il Trichord Dino o le ultime cose che abbiamo recensito, tipo AQvox, ad esempio.
In conclusione, mi preoccupa un po' il fatto che l'impianto sia pronto ma la mansarda sia tutta da arredare. Tenuto conto delle dimensioni e della forma, con tetto molto spiovente, temo che avrai qualche bella gatta da pelare....
Non trascurare la possibilità di investire una parte del budget - che ti avanzerebbe dall'acquisto dell'analogico - in un trattamento acustico ad hoc, da studiare una volta che l'arredamento è definitivo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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