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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Diffusori attivi
  2. Re: Analogico per iniziare
  3. Pesca miracolosa
  4. Autocalibrazione della stanza: ne vale sempre la pena?
  5. Tannoy Monitor Gold
  6. Ampli + casse per 500 €
  7. Upgrade analogico con 600 €
  8. Primo impianto con ElectroCompaniet
  9. Nuova amplificazione a valvole
  10. Rinascita di un Thorens TD 125

Diffusori attivi
Gentile Direttore,
anche io ho letto con piacere l'articolo sui
diffusori attivi e racconto perché. Due anni fa, allorquando, finalmente uscito dal tunnel dell'insipienza hi-fi, avevo deciso di passare dall'orrido compattone ad un sistema audio degno di questo nome, mi ero recato presso un rivenditore della zona chiedendo di poter ascoltare una accoppiata integrato-diffusori di due notissime marche importate da un notissimo distributore milanese, dal costo complessivo di ca. 1500 Euro.
Ascoltate le mie esigenze, il rivenditore mi ha gentilmente e pazientemente introdotto al concetto di diffusore attivo: e mi ha fatto ascoltare una coppia di Genelec non solo in confronto al sistema da me suggerito ma anche in un confronto con un'accoppiata ampli-casse dal costo quattro volte superiore e di lignaggio assolutamente al di sopra di ogni sospetto. Risultati:

Grazie del vostro impegno e della vostra serietà.
Luca - E-mail: ldematteis (at) tiscali.it

LC
Caro Luca,
grazie per la preziosa testimonianza. Vorrei però precisare che la vicinanza della parete posteriore crea non solo un certo rinforzo delle gamme bassa e medio-bassa (quindi non necessariamente una "perdita di controllo") ma anche un'antipatica colorazione delle frequenze medio-alte che vengono "sporcate" dalla riflessione quasi simultanea della parete che, essendo molto vicina agli altoparlanti, si comporta - riflettendo - quasi fosse una copia di essi.
La somma di questi due segnali temporalmente così "vicini", in generale, non è un fatto positivo. Inoltre è molto difficile ricreare l'inganno della "profondità" della scena quando i diffusori sono addossati alla parete.
In definitiva: i diffusori attivi (e/o i crossover elettronici) possono essere delle buone soluzioni, ma certamente NON sono la panacea per tutti i mali.
C'è questa strana tendenza, in HiFi, ad abbracciare delle filosofie tecniche o sonore attribuendo ad esse poteri quasi taumaturgici. C'è chi si sceglie il santone che più gli aggrada (e più le sparano grosse e più aumenta la fedeltà degli adepti), chi abbraccia una scelta e si mette i paraocchi per non vedere il resto...va bene che in questo settore c'è bisogno di certezze, però cerchiamo sempre di non esagerare.
In generale (non è il tuo caso, ma ho colto l'occasione) certo "fondamentalismo" audio danneggia ciò che di buono possa esserci in una certa scelta. Pertanto, tanto per citare i due esempi che vanno per la maggiore: chi sostiene che il T-Amp sia quanto di meglio esista al mondo, danneggia quanto di buono quel piccolo miracoloso ampli riesce a fare. Chi sostiene che l'analogico suoni meglio di qualunque altro supporto, sempre e comunque, anche con dischi vecchi e suonati chissà come, magari su un residuato bellico con puntina consumata e mal installata...danneggia la cultura dell'analogico che è fatta di pazienza, dedizione, pignoleria, cure certosine e tante, ma proprio tante, sconfitte.
Sempre più spesso si legge di giovani che tirano fuori dalla soffitta il giradischi del padre, magari proveniente da un coordinato degli anni '70, ci mettono su gli LP mai puliti e completamente rovinati e...siccome hanno letto che analogico = buon suono, eccoli subito pronti a dire che "il suono caldo dell'analogico non teme confronti con alcun CD!".
Peccato che NON SIA QUELLO che sentono il "vero" suono dell'analogico. E' altra cosa. Un misto di risposta in frequenza "tosata" rapporto segnale/rumore ridicolo e tanta, ma proprio tanta distorsione...non è questo l'analogico! Arrivo a dire che l'analogico come si deve non è neppure necessariamente "caldo" e morbido. Anzi. Mi sta benissimo che in questo modo si riscopra il vinile ma cerchiamo di star sempre coi piedi per terra.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Re: Analogico per iniziare
Scusa, ma non mi sembra proprio il caso di tagliare le ali al signor Salvo (vedasi
Lettere alla Redazione vol. 403). Dal suo messaggio non si evince solo che gli LP sono 40, ma anche che molto probabilmente aumenteranno.. E sicuramente se avrà una macchina decente sarà incentivato a comprarne altri. Io ho comprato un Thorens quando vantavo, nel 2000, circa tre LP!! Ed ora ne ho tantissimi, sicuramente più dei cd che avevo prima.
E poi bisogna finirla di pensare al vinile come un formato morto. Gran parte della mia collezione di LP è stata pubblicata dal 2000 in poi. E delle edizioni di dischi in vinile (non riedizioni di glorie del passato) si fa davvero scarsissima pubblicità ed informazione quasi nulla. Se fossi un ragazzo di 14 anni, con una collezione di zero cd e zero vinili, non potrei scegliere se comprare cd o vinile? Ed in entrambi i casi non dovrei metter mano al portafoglio per comprare le elettroniche?
300 euro, come del resto tu hai suggerito, mi sembra una cifra abbordabile. Comprando un equipaggiamento, che sicuramente non si svaluterà come il compattone Sony del nostro amico. Anzi, confrontando i prezzi, sembra un buon investimento... 300 euro costa adesso un Thorens Td-160, io, nel 2000 lo pagai 300.000 lire.
Volevo aggiungere che dovrebbe essere comunque più importante non il numero di LP che si possiede, ma quanto tempo si passa ad ascoltarli. Uno potrebbe avere pochi LP ma ascoltarli molto spesso. Oppure molti LP ma che non ascolta mai, comprati solo perchè conveniva, per avere la collezione, o ereditati.
Maurizio - E-mail: maurizio.grosso-regn (at) poste.it

LC
Caro Maurizio,
ammetterai che reperire vinile, rispetto ad acquistare CD, sia infinitamente più complicato. Io stesso, pur avendo una certa familiarità con gli acquisti online ed il vinile, faccio fatica a trovare tutto ciò che vorrei in questo formato. Per tante, tantissime cose sono costretto ad acquistare CD.
Per questa ragione, secondo me, non ha senso OGGI cominciare da zero col vinile. Se e quando sarà più facilmente reperibile cambierò idea ma ora non me la sento di consigliare un approccio così drastico a chi comincia. I soldi non sono miei e qualche scrupolo me lo faccio sempre.
Continuo a pensare che 40 LP siano pochini per giustificare una spesa consistente in hardware. Non è diverso dal discorso che faccio per il SACD: 4000 titoli difficilmente reperibili (ad oggi, dopo tanti anni) non mi sembrano una motivazione sufficiente per investire in un formato diverso dal CD.
Non a caso al lettore che citi ho consigliato una macchina super-entry level...non dimenticare che lui possiede anche un compattone, mi chiedo quanta magia dell'analogico possa arrivare alle sue orecchie in questo modo!
Mai e poi mai vorrei far spendere del denaro a chi evidentemente già non naviga nell'oro (giovani, studenti, disoccupati etc.) per l'acquisto di un sistema analogico che, se non messo nelle condizioni migliori (a monte ed a valle - software e hardware) potrà solo generare grandi delusioni e difficoltà nel reperimento dei dischi.
In tutta onestà, non me la sento. Poi, che le scelte che io faccio per mio uso personale possano essere anche ben più ardite e sconsiderate è questione del tutto ininfluente. Al momento ho quattro giradischi, di cui due inutilizzati ed un terzo ancora smontato! Mai mi sognerei di consigliare la stessa cosa ad un lettore che chiede aiuto.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Pesca miracolosa
Caro Direttore,
innanzitutto buona giornata e buon lavoro. Comincio con il dire che è la prima volta che scrivo, è un mese che ho scoperto TNT audio, come? Cercando informazioni sulla Knosti lavadischi.
Quante ore ho passato in questo mese a leggere e rileggere i vs. articoli e le lettere che vi sono pervenute, cavi speciali, lotta contro le vibrazioni, autocostruzione, punte, medite e legni vari, questo si e questo no, ma di cosa stanno parlando in questo sito, la musica non è sentire uscire dalle casse la melodia che mi piace, che mi rilassa, che mi fa sognare di essere io che sto suonando e cantando quel brano?
Più leggo i vs. articoli più penso che la PFM, LE ORME, PINK FLOYD, FLEETWOOD MAC, JETHRO TULL….. non mi abbiano comunicato tutto ciò che dovevano.
Il primo giradischi avuto nel '74, avevo 14 anni, era un bellissimo BSR amplificato poi segui nell'80 ampli inno hit – tape pioneer – gira mitsubishi a cinghia l'unico che ho tuttora.
Ho 400 vinili + cd e cassette (non ne parlate mai per un preciso motivo?) e i componenti che ho adesso provengono tutti da inutilizzo di conoscenti, componenti che a vedere nella vs. rivista poco si coniugano con hi-fi e sono: (da quello che ho capito non inserisco tape e sintonizzatori)

  1. Ampli
    • Akai am-us con mm-mc + open circuit bi-pole servo zero drive
    • Pioneer sa-500 ssa-40 sa 5500 II
    • Sansui 6500
    • Philips 384 con 2 ingr. phono
  2. Giradischi
    • Logic's 844 + ortofon ff150 mkII
    • Thorens td 166 + grado gf2 mi manca il peso del braccio
    • Gemini xl-1800 qII + stanton 680 mkII
    • Mitsubishi dp-210 + stanton 500
  3. Casse
    • Siare cl 100 8ohm 94db
    • Rcf BR4038
    • Rcf BR4026
    • Pioneer S-Z72
  4. CD
    • Teac cd-p1850
    • Onkio R1
    • Technics SL PS620A
Il tutto funzionante, domanda: calcolando tutti i vs consigli, punte, posizioni, cavi speciali autocostruiti etc.. posso creare qualcosa di valido come inizio da questi elementi? Ogni tanto intervallo qualche componente, trovo qualche diversità tra i vari modelli ma l'installazione è di un neofita con cavi nero-rosso, rca della casa -casse agli angoli,- stanza 3,50x5,00xh2 elementi uno sopra all'altro in un mobile "hi-fi" nero con antine vetro. Buttare o vendere non ci penso piuttosto metto tutto su uno scaffale e lo copro e per il momento per spese extra poco denaro, quindi per cambi preferirei tempi migliori accettando sin da ora suoi consigli.
Mi fermo qui per ora ma non mancherò di essere presente il prima possibile. Ringrazio anticipatamente per una sua risposta e complimenti alla rivista on-line.
Ezio - E-mail: ezio.madurini (at) aliceposta.it

LC
Caro Ezio,
ma quanta roba hai? Mi costringi a fare una sorta di "pesca miracolosa" ma è compito arduo (si dice che ci riuscisse bene solo una "persona" circa 2000 anni fa) e confesso di non conoscere bene tutti i prodotti da te elencati. Primo oggetto da salvare e curare è il giradischi Logic e poi magari farsi tornire un contrappeso idoneo per il Thorens TD166 (così potresti rivenderlo). Smonterei la Stanton 680 dal Gemini e la terrei da parte, non si sa mai.
Per l'amplificazione è più difficile. I Pioneer sono "storicamente" interessanti e pure il Sansui 6500 lo è. Tra loro, proverei ad usare proprio quest'ultimo. Il resto lo tieni per collezione oppure ci fai un po' di soldi su Ebay (certi Pioneer storici hanno un buon mercato di appassionati).
Per i diffusori potresti provare a tenere le RCF BR 4038 anche se le vecchie Siare potrebbero ancora dire la loro. Infine il CD. Terrei l'Onkyo, senza pensarci troppo.
Ho rivisto da poco Frankenstein Junior, il capolavoro di Mel Brooks, e confesso che siffatto impianto avrebbe non poco del simpatico "monstre" della pellicola citata. Però magari è un buon punto di partenza anche se, per dirla tutta, io venderei TUTTO ed acquisterei un sistema semplice, nuovo o usato di qualche anno. Si può essere collezionisti di HiFi storica quando si possiede già un impianto soddisfacente o quando i pezzi hanno anche un alto valore "sonoro", a mio modo di vedere. Alcuni dei pezzi nella lista sono interessanti dal punto di vista del piccolo "modernariato audio" (i Pioneer citati, il Sansui...) ma dal punto di vista musicale e sonoro la loro validità è fortemente limitata, non foss'altro che per gli anni sulle spalle che presumibilmente imporrebbero una revisione completa (condensatori, selettori, potenziometri, cinghie etc.). Comunque sia, io ci ho provato a "pescare"....non ti resta che farmi sapere cosa deciderai di fare e l'eventuale risultato finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Autocalibrazione della stanza: ne vale sempre la pena?
Caro Lucio,
tempo fa ho avuto occasione di utilizzare una vecchia coppia di piccoli diffusori Kenwood prima all'aperto e poi in una stanza (che non è la mia). All'aperto l'ascolto era impressionante: non mi ricordavo che fossero così capaci di un suono equilibrato su tutte le gamme; una volta portati in stanza, invece, fu un disastro: gamma bassa inesistente, medio-bassi rimbombanti, acuti fastidiosi. Così si è insinuato il tarlo della pre-equalizzazione digitale calibrata con un microfono; in altre parole, il discorso che TNT-Audio affronta con la recensione del
SigTech.
Il mio impianto è costituito da un ampli NAD T773 e diffusori KEF iQ9: adesso, quando lo ascolto, non posso fare a meno di pensare che probabilmente le sue potenzialità sono dimezzate dall'acustica della stanza. Domande:

  1. Può valere la pena di dare via il NAD per sostituirlo con un altro sintoamplificatore munito di autocalibrazione della stanza? Come alternative, penserei, per esempio, allo YAMAHA DSP-Z9 (ma mi sembra un bestione troppo grosso, che addirittura prevede 10+1 diffusori per essere sfruttato al massimo), oppure DENON AVR-4306 (ma il suo peso di 18.5 kg mi fa insospettire, rispetto ai 24 kg del NAD). Non vorrei commettere la sciocchezza di dar via un apparecchio valido come il NAD, per sostituirlo con un altro di minor valore, solo perché l'altro ha l'autocalibrazione.
  2. Potrei acquistare un pre come il SigTech, da aggiungere al NAD, ma mi sembra che apparecchi simili, per poter essere seri, devono costare almeno quanto un altro amplificatore; inoltre, non ne vedo in vendita.
  3. Può darsi che la mia stanza non sia in realtà così disastrosa come quella in cui avvenne la prova che ho detto prima; oppure che quei diffusori Kenwood erano di qualità troppo scadente per farsi valere anche in stanza, mentre le KEF potrebbero essere frutto di una progettazione più accurata, che magari ha già previsto le difficoltà dell'ascolto al chiuso; ma il risultato di quel confronto fu talmente impressionante da portarmi adesso a pensare che qualsiasi stanza, rispetto a uno spazio all'aperto, rovina le qualità sonore di un impianto audio come minimo del 50%, e quindi in ogni caso può sempre valere la pena di affrontare il discorso dell'autocalibrazione.
  4. Purtroppo, per tanti motivi, non posso prendere in considerazione l'idea di intervenire sulle caratteristiche della mia stanza (introdurre tappeti, cambiare disposizione dei mobili, dei diffusori, ecc.).
Grazie dell'attenzione e cordiali saluti,
Angelo - E-mail riservato

LC
Caro Angelo,
il tuo discorso è viziato da un errore concettuale, basato su un'esperienza fuorviante. TUTTI i diffusori al mondo, eccetto quelli per PA e sonorizzazione all'aperto, sono stati progettati e costruiti pensando al loro utilizzo in ambienti chiusi. Pertanto le loro caratteristiche di progetto, la loro risposta in frequenza etc sono ottimizzate per un utilizzo di questo tipo. La stanza certamente influenza le prestazioni di un diffusore ma da qui a pensare di eliminarla del tutto ce ne passa!
Detto questo, certamente la pre-equalizzazione digitale può fare molto, soprattutto se non si ha possibilità alcuna di intervenire in altro modo sull'acustica della stanza, come nel tuo caso.
L'esigenza però dovrebbe nascere da una necessità effettiva, ovvero dalla consapevolezza che il risultato finale per qualche aspetto non ci appaghi. Non ho idea di come funzionino i sistemi di autocalibrazione degli apparecchi A/V che hai elencato pertanto non posso esprimermi in merito. L'unica cosa sensata da fare sarebbe quella di chiedere una dimostrazione del loro funzionamento: si va in negozio e si chiede di poter ascoltare l'apparecchio con e senza autocalibrazione. Se la differenza fosse alle tue orecchie eclatante potresti anche farci un pensierino. Tieni conto che, in linea di massima, l'efficacia di queste equalizzazioni digitali è maggiore quanto più la stanza è acusticamente disastrosa...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tannoy Monitor Gold
Gentile Lucio,
innanzitutto le porgo i miei ringraziamenti per il servizio che un sito indipendente quale TNT-Audio offre a noi audiofili, i cui consigli, come vedrà dalla descrizione dell'impianto, ho abbondantemente saccheggiato.
L'impianto, sistemato in una stanza dedicata di metri 5x4,60 con un soffitto di metri 3,50 arredata con librerie che contengono la mia collezione di dischi in vinile e CD, poltrona e divano è così composto:

L'impianto come è ora mi soddisfa parecchio, le Tannoy hanno dato al tutto un suono che io trovo affascinante, il dual concentric con un'età di circa trent'anni mi fa sentire un suono ricco di dettagli, con le buone registrazioni il suono sembra provenire da tutta la parete, le voci hanno un'umanità ed una presenza veramente straordinarie.
Tuttavia noto che rispetto alle IPL l'impatto sonoro soprattutto con la grande orchestra è decisamente minore, per farmi capire i colpi di grancassa che con le IPL mi scompigliavano i pochi capelli rimasti con le Tannoy mi sembrano di parecchio addomesticati. Mi chiedo, è così che suonano? Ed è comunque un gran bel suonare o è possibile che desiderino essere pilotate da un diverso amplificatore, magari a stato solido?
In qualità di audiofilo non troppo danaroso io cerco di acquistare usato, e fino ad ora non me ne sono mai dovuto pentire, lei pensa che cercando nell'usato sia possibile trovare qualcosa di prezzo intorno ai 1500 Euro che mi faccia mantenere la raffinatezza di suono che ho ora coniugandola con l'impatto che avevo prima, o, come d'altra parte molti di noi, voglio l'impossibile?
Se lei avrà il tempo e la voglia di darmi qualche consiglio mi farà cosa graditissima.
Cordiali saluti,
Corrado - E-mail: spassk522 (at) tiscali.it

LC
Caro Corrado,
certamente i tuoi Dual Concentric potranno trarre beneficio da qualche decina di watt in più, ma temo che per avere un impatto come tu lo desideri la strada sia piuttosto obbligata: entrare nella vera famiglia dei "grandi" Dual Concentric :-)
Potresti cominciare a sondare il mercato alla ricerca di un buon usato Tannoy della serie Prestige. Il mio timore è che il tuo progetto DIY non stia sfruttando tutta la qualità dei driver. Talvolta basta anche un mobile non realizzato a regola d'arte o un piccolo errore nelle dimensioni e nel litraggio per compromettere la performance in gamma bassa. Per levarmi ogni dubbio, dunque, punterei ad un prodotto finito che conservi le stesse peculiarità del Dual Concentric, ottimizzandone la resa. Il budget di 1500 € non è elevato ma con un po' di fortuna e tanta pazienza sono sicuro che riuscirai a metter le mani su qualcosa di interessante, magari con qualche annetto alle spalle.
Nel frattempo, se ti riesce, fatti prestare un amplificatore a stato solido di buona potenza (Mark Levinson, Jeff Rowland, Krell etc) e provalo coi tuoi diffusori. Se anche così il basso e l'impatto non dovessero venir fuori...non ti resterebbe altro da fare che metterti a caccia dell'occasione giusta. Nel caso la voglia di upgrade fosse così forte da non riuscire a pazientare un po'...potresti orientarti verso delle Klipsch da pavimento, della serie RF. L'impatto è assicurato ed i 30 watt del tuo ampli sarebbero sovrabbondanti!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli + casse per 500 €
Gentile Lucio,
mi chiamo Roberto e Le scrivo da Roma.
Da qualche tempo, spinto e invogliato dal Suo sito, mi è venuta una voglia tremenda di cambiare il mio obsoleto impianto di casa. Vorrei così acquistare un amplificatore integrato e una coppia di casse (da scaffale, da mettere, opportunamente distanziate, sulla mia scrivania ben lontana dal muro) per dare voce a una stanza di circa 30 metri quadrati.
Il budget che ho a disposizione è limitato: diciamo 500-550 euro. Consideri che sono solito spaziare dal jazz al rock (di ogni genere: Rolling Stones, Beatles, Europe e via dicendo) alla musica classica. Che soluzioni mi propone?
La mia idea era quella di abbinare un ampli Aeron a4 a una coppia di casse Kef Q5, cosa ne dice? Ha qualche altra soluzione da consigliarmi?
La ringrazio per la Sua disponibilità e colgo l'occasione per farLe i complimenti per il Suo sito.
Roberto - E-mail: Giamagnoni (at) libero.it

LC
Caro Roberto,
qualora utilizzassi una sola sorgente mi permetterei di consigliarti di non scartare l'alternativa T-Amp + diffusori di buona sensibilità (ad esempio Klipsch serie RB). Non conosco l'Aeron A4 ma ho ascoltato attentamente l'Aeron A2 a confronto con un T-Amp (+ diffusori Indiana Line da 91 dB) e - pressione sonora a parte - non c'è stata battaglia. Il piccoletto suonava meglio dell'Aeron A2 da ogni punto di vista, in particolare per trasparenza, controllo ed immagine 3D.
Qualora invece fossi più tradizionalista e volessi un ampli più comodo e versatile, dotato di più ingressi (e magari telecomando) penso che l'Aeron A4 potrebbe essere una scelta più adatta. In alternativa, valuta anche i modelli entry-level di Cambridge Audio e Denon.
Le KEF Q5 sono assolutamente fuori budget, costando DA SOLE oltre 600 € ed essendo, tra l'altro, dei diffusori da pavimento piuttosto grossi. Andrebbero bene, per dimensioni e prezzo, i KEF Cresta 10 o i più costosi iQ1, per restare con KEF, altrimenti si potrebbe dare un'occhiata al vasto catalogo Indiana Line, Mission o Tannoy.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico con 600 €
Spett.le Direttore,
innanzitutto complimenti per il lavoro svolto e per la gentile risposta che vorrà concedermi. Passo subito al dunque. Circa 6 mesi fa, dopo anni di permanenza a Milano e l'acquisto di un appartamento, ho deciso di (ri)appagare la mia latente, ma a quanto pare mai sopita passione per l'hi-fi, che da molti anni non veniva più stuzzicata.
Possedevo delle apparecchiature in realtà mal assortite (ampli Proton AM 656, casse Pioneer economiche, lettore CD Philips CD 850, giradischi Technics SL DD22) e ho quindi deciso di fare il gran passo: ho acquistato in un sol colpo la mia marca di casse preferite (sono stato letteralmente folgorato da loro ben 20 anni fa :D) vale a dire le Klipsch. Il modello che potevo permettermi erano le RF 35, che ho abbinato (felicemente, credo, dato che adoro i bassi e ascolto prevalentemente metal-rock, non disdegnando folk, pop e qualche accenno di classica..) all'Unison Research Unico.
In realtà quest'ultimo non era previsto, ma in negozio il commesso ci ha saputo fare :-D...abbastanza da convincermi a cambiare l'ampli, scelta ricaduta sull'Unico piuttosto che su un costoso valvolare puro.
Le elettroniche sono connesse con Monster Cable Interlink 400 MKII, cavi di potenza Monitor Silver (credo..). Ah, non rilevo grossi problemi con l'ambiente forse grazie alla presenza di cuscini, divano e mobili. I bassi "pompano" che è una bellezza (vedremo che diranno i vicini ;-)
Debbo dire che sono soddisfatto dell'acquisto. Ma come si dice, l'appetito vien mangiando ed ora che riesco a cogliere le varie sfumature di un'incisione (cosa che prima mi sognavo...) avrei voglia di fare in primis un buon upgrade analogico, dato che il mio Technics non permette molte regolazioni, "regalandomi" un suono bello piatto che neanche assomiglia alle sensazioni da lei descritte che si possono ottenere da un giradischi ben tarato ed installato.
Ben conscio che dal Technics non posso aspettarmi molto, avrei deciso quindi di prendere un buon giradischi (possedendo tra l'altro circa 400 vinili, in costante aumento..) ma sono molto indeciso, avendo come target circa 600-700 euro. Che ne pensa dei Pro-iect? O il solito buon Thorens potrebbe fare a caso mio? Rega? O pensa che spendendo di più (Clearaudio?) riuscirei ad ottenere un suono migliore?
Mi perdoni per la lettera, forse un po' scontata, ma davvero non riesco ad orientarmi nella scelta e temo di spendere dei bei soldi (complessivamente ora arriverei a quasi 3500 euro, per me una bella somma..) e non avere lo stesso grado di soddisfazione ottenuto con l'acquisto della coppia Klipsch-Unison.
Gaetano - E-mail: G.LaGamma (at) ipsoa.it

LC
Caro Gaetano,
con 600-700 €, purtroppo, al più economico dei Clearaudio non ci si arriva, volendo metterci anche una testina decente. Pro-Ject invece ha un asssortimento molto vario, a partire dal modello RPM 5, che puoi trovare anche già completo di una testina Ortofon Samba MC (ad esempio). Oppure, potresti trovare delle interessanti opzioni "bundle" (pacchetti completi di braccio e testina) anche con Rega P2 o con Goldring (in pratica dei Rega sotto mentite spoglie).
Potresti anche rischiare un po' di più e cercare qualche buon usato, con quella cifra si inizia a trovare qualcosa di serio. Rischiando ancora ed aggiungendo un po' di dimestichezza con gli acquisti "al buio" fuori dai confini italiani potresti anche prendere in considerazione la ricerca di un Linn Sondek LP12 che nelle sue incarnazioni più vecchiotte si trova in UK a prezzi ormai piuttosto contenuti. Un discorso analogo vale per il Gyrodec.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con ElectroCompaniet
Caro direttore,
seguo da tempo la sua rivista e solo adesso posso parteciparvi attivamente perché finalmente comincio ad assemblare il mio primo impianto. Fino ad ora ho letto riviste e forum di tutti i tipi ed ascoltato i vari impianti dei miei amici. Devo dire che comunque sono stati disponibilissimi perché attraverso loro è come se avessi avuto un po' tutti i loro impianti.
Proprio uno di loro, nel rinnovare il suo impianto, mi ha ceduto ad un ottimo prezzo un paio di Klipsch rf35. Ora che ho qualche soldo da parte, voglio comprare una bella amplificazione che mi dia tanta soddisfazione e che possa essere, se non quella definitiva, quella che mi accompagnerà per diversi anni...Quindi, almeno ora non voglio badare a spese.
Durante le mie continue scorpacciate di nozioni, sia per caratteristiche che per qualità mi ha colpito molto la norvegese Electrocompaniet: suono allo stesso tempo dolce e cristallino, arioso e definito su tutta la gamma, con amperaggi elevati e senza mai nessuna paura nel pilotare diffusori di ogni tipo.
Vorrei acquistare il finale dual mono bilanciato in classe a AW120 (120 watt per canale) e il pre EC4,7. Per ora piloterei il tutto con un cd7300 Marantz, che forse riuscirò ad avere assieme alle casse. So benissimo che non c'è equilibrio, almeno come fascia di modelli tra Electrocompaniet e Marantz e forse pure con Klipsch.
Allora qui gentilmente dovrebbe intervenire lei perché la cosa si fa delicata e non vorrei sbagliare. Cosa metterebbe in abbinamento ad Electrocompaniet come sorgente e diffusori? Secondo lei si sposano bene le amplificazioni con i diffusori Klipsch? Se si li cambierebbe? In assoluto, che ne pensa delle amplificazioni Electrocompaniet? So che sono parecchie domande, ma ho letto per troppo tempo, ora sento il bisogno di scriverle.
La ringrazio e la saluto,
Pietro - E-Mail: pietrob (at) mybox.it

LC
Caro Pietro,
se hai appena acquistato le RF35 per ora prova a tenerle, in seguito si vedrà! L'abbinamento con le elettroniche ElectroCompaniet lo vedo bene, pur considerando una certa innegabile differenza di "classe" tra elettroniche e diffusori. Porsi il problema diffusori PRIMA ancora di averli ascoltati con le nuove elettroniche mi pare senza senso. Ci vorranno mesi e mesi per cominciare a conoscere il carattere del nuovo impianto. Solo dopo che avrai metabolizzato tutte le caratteristiche potrai pensare ad un eventuale cambio di diffusori.
Non vedo male neppure la sorgente Marantz ma, se posso permettermi un consiglio, proverei a risparmiare sull'amplificazione, magari puntando ad un integrato sempre di casa ElectroCompaniet ed orienterei il resto del budget su sorgente, cavi ed eventuali accessori (tavolino). Tieni conto che i 120 watt per canale del finale che intendi acquistare resteranno praticamente inutilizzati, con diffusori come le RF35. Essendo molto sensibili, basteranno pochi watt per raggiungere livelli di pressione sonora poco "condominiali". Saranno sovrabbondanti anche i 70 watt dell'integrato ECI3. Tuttavia, se proprio credessi di aver bisogno dei 120 watt...c'è pur sempre l'integrato ECI-5.
Pensa che, coi soldi risparmiati, potresti cercare un lettore CD ElectroCompaniet EMC-1, nuovo o usato a seconda delle tue possibilità economiche. In Italia, usato, si trova per cifre inferiori ai 3000 €. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova amplificazione a valvole
Gentile Direttore,
seguo il sito e le lettere da tempo ed avendo ammirato la competenza e soprattutto il buon senso nelle risposte mi permetto di rivolgerLe un quesito che mi riguarda.
Sto modificando il mio impianto, dunque, parto da:

30 mq circa il locale - musica ascoltata classica e jazz. Insoddisfatto delle Magneplanar (fra l'altro ho una bambina di undici mesi e non sono le casse più adatte). Il Fourier è un ottimo finale ma particolarmente delicato e con poca potenza. Ho cominciato cambiando i diffusori acquistando una coppia di Monitor Audio GR 20. Sto riflettendo sull'ipotesi di cambiare il finale, rimanendo sul genere di musicalità espressa dal Fourier, un suono classicamente valvolare: tridimensionalità, calore, presenza, emozione...
Ho pensato al Klimo Beltaine od anche ad accoppiare al pre Air Tight il suo compagno ATM 1 o ATM 2, il mio budget si muove tra i 4 ed i 6 mila euro (comprerei non nuovo); in questa fascia e con le caratteristiche che cerco dove mi posso orientare: Mastersound, ARC, Manley, Audion...partendo da diffusori e da pre.
Visto che ci sono il mio lettore è troppo datato o farei un salto maggiore, a prescindere dal finale, con un altro lettore.
Spero di non essere stato troppo vago nell'esprimere le mie perplessità e se lo ho fatto me ne scuso; mi piacerebbe molto avere un suo parere e se lo ritiene un consiglio.
Angelo - E-mail: cassanelliangelo (at) tin.it

LC
Caro Angelo,
vedrei bene sia uno dei finali Air Tight (meglio l'ATM2) che un ARC Classic 30 o Classic 60. Le tue Monitor Audio hanno comunque bisogno di potenze adeguate, eviterei soluzioni troppo minimaliste in stile monotriodo di bassa potenza. Tieni conto che l'ambiente non è piccolo ed i diffusori neppure troppo sensibili (89 dB/w/m). Aggiungi alla lista dei finali "papabili" anche qualche Jadis (tipo una coppia di JA 30). La scelta, evidentemente, dipende molto da cosa riuscirai a trovare e, possibilmente, ascoltare coi tuoi diffusori.
Per quanto riguarda il lettore CD, senza indicare un budget orientativo mi viene difficile dare un'indicazione precisa. In ogni caso il fatto che lo ritenga "troppo datato" non può essere - da sola - una motivazione per l'upgrade. Nel digitale i passi in avanti sono piccoli e non sempre proporzionati alla spesa.
Rimanderei la ricerca del nuovo lettore ad un momento successivo, dopo l'acquisto dell'amplificazione. Solo così potrai individuare con certezza le aree della riproduzione che vorresti migliorare, in maniera tale da poter restringere meglio il campo d'azione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rinascita di un Thorens TD 125
Caro Lucio,
Ti chiedo ancora qualche suggerimento. Recentemente ho regolato, pulito, rilubrificato e un po' modificato (RCA, presa IEC) un giradischi Thorens TD125 mkII. Nella mia inesperienza sono stato colpito dalla semplice ma raffinata solidità della costruzione. Monta attualmente il suo braccio originale (TP 16) e mi stavo chiedendo cosa potrei valutare per un upgrade.
Avrei la possibilità di procurarmi uno SME 3009 II (abbinamento frequente mi pare di capire), ma ho letto opinioni positive anche su abbinamenti con bracci Mission e Grace, di cui però non conosco i modelli. Mi puoi dare una tua impressione? Anche un Rega 250 (e sue varianti) potrebbe essere interessante o meglio lasciarlo su giradischi a telaio rigido?
Ho ricevuto il Thorens con una Shure V15 type III, a cui ho dovuto sostituire lo stilo scegliendo un "clone" iperellittico a 35 euro. Rispetto al Dual 1229 (con vecchia Shure M-101) che qualche mese fa ho pure rimesso in sesto il suono è indubbiamente più dettagliato e preciso, più ricco di informazioni soprattutto ritmiche, dotato forse di minore coinvolgimento immediato ma piuttosto di un raffinato understatement; ma qualche volta ho avvertito anche una minore "corposità", che immagino responsabilità più della testina che del lettore.
Quale possibile alternativa mi consiglieresti, soprattutto per ascolti classici e jazz? Parliamo (per ora) di una MM entro i 150 euro...
Grazie infinite per il tuo tempo.
Luca - E-mail: info (at) lucamartini.eu

LC
Caro Luca,
prenderei senz'altro uno SME 3009, ottimo braccio ed eccellente partner per il TD 125. Ovviamente, sto immaginando che non abbia difficoltà dal punto di vista "manuale" perché sostituire un braccio non è esattamente banale, specie se non lo si è mai fatto. In caso di dubbio, rivolgiti ad un negoziante esperto.
Per quanto riguarda il "suono" mi pare strano che lo trovi leggero sui bassi. La Shure V15 III non soffre certo di questo problema. Potrebbe essere che lo stilo "clone" non sia esattamente identico a ciò che dovrebbe essere. Basta che la sospsnsione del cantilever abbia una cedevolezza diversa per alterare completamente il suono dell'intera testina.
In ogni caso, visto che chiedi lumi su una eventuale sostituta, io ci vedrei bene una Grado Prestige Gold, una Goldring 1006 o 1012, una Sumiko Pearl, una Clearaudio Aurum Classics. Non buttare via la V15 III, comunque, è una testina molto ricercata da tanti appassionati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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