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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Cosa si cerca nell' alta fedeltà?
  2. Hi-fi vintage: passione o ragione?
  3. Nuovo impianto per meno di 2000 €
  4. Soddisfazione con 2500 €
  5. Ancora vintage
  6. Modifiche
  7. Carmine Meo
  8. Upgrade di tutto l'impianto
  9. Impianto tutto da sistemare
  10. Carenza di toni medi

Cosa si cerca nell'alta fedeltà?
Caro Direttore,
Da pochi giorni mi sono accorto che c'è qualcosa in più in un impianto di qualità che della mera alta fedeltà. Mi spiego meglio facendo un passo indietro: sono un appassionato di musica abbastanza abituato ad ascoltare strumenti dal vivo (musica classica) che, piano piano, alla continua ricerca della riproduzione "fedele" della musica, è passato per diverse marche di elettroniche e diffusori, via via sempre sostituite perchè anche se migliori delle precedenti, non erano mai completamente soddisfacenti.
I miei vari impianti sony, denon, nad, arcam con Jbl, Kef, B&W, mi hanno fatto definitivamente abbandonare l'utopia che un ottimo impianto home theater possa suonare come vorrei.
Avendo ricevuto una piccola sommetta inaspettata ho deciso di vendere tutto quello che avevo del mio impianto home theater, e ricominciare da zero in pura stereofonia analogica e senza tanti compromessi. Mi sono rivolto al mercato dell'usato perchè comunque non ce la facevo ad avvicinarmi al nuovo ed ho acquistato i seguenti componenti: cd player Symphonic Line, amplificatore integrato Symphonic Line rg9, diffusori ProAC Response d15, cavi di segnale e potenza Straight Wire Virtuoso ed ho sistemato tutto nel mio salotto di casa.
Il risultato che mi sarei aspettato? Una riproduzione fedele della musica, esattamente come quando mi trovo di fronte ad uno strumento dal vivo, o quasi. Invece c'è qualcosa in più nella riproduzione di questo impianto. Forse sotto il profilo puramente teorico dovrebbe essere considerato un difetto dell'impianto che non suona esattamente come l'evento riprodotto.
Invece crea un'emozione, la riproduzione mi sembra più ampia, più piena, più morbida, ti gira intorno e ti entra dentro, crea una sorta di benessere interno che non accade di fronte a nessuno strumento vero.
In questa mia lettera, non ci sono domande, ma solo la descrizione di un'esperienza. Magari comune per tanti altri audiofili, oppure forse è solo la mera evidenza di una squilibrata composizione dell'impianto. Ma sorprende chi si aspetta solo l'alta fedeltà.
Un caro saluto e sinceri complimenti per la vostra rivista.
Diego - E-mail: drx (at) interfree.it

LC
Caro Diego,
credo che l'emozione in più sia solo dovuta all'effetto "evocativo". Il brivido di riascoltare in casa le Musiche che più ci piacciono, in un modo "realistico" (pur sempre ingannevole), è il sale di questa Passione. Però non confondiamoci: la distanza con l'evento dal vivo è incolmabile, almeno per quanto riguarda la Musica non elettrificata. Si ricreano emozioni...ma niente può sostituirsi all'evento reale.
C'è da dire che alcuni (molti?) eventi reali sono tutto tranne che ideali, nel senso che spesso l'acustica delle sale è pessima, la posizione d'ascolto sbagliata, il vicino rumoroso etc. Non parliamo poi della Musica rock, spesso violentata ai live da tecnici del suono che pensano solo ad alzare il volume. Per queste ragioni, talvolta, può sembrare che l'impianto sia più emozionante dell'evento reale...merito dei dischi, talvolta, dell'impianto e/o della nostra predisposizione d'animo. Però restiamo pure sempre asintotici all'evento reale: ci avviciamo...ma non lo raggiungiamo mai.
L'importante, comunque, è divertirsi ed emozionarsi. Quando questo accade l'impianto (e noi stessi) ha raggiunto il suo scopo.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Hi-fi vintage: passione o ragione?
Ciao Lucio,
ieri sera ero a casa di un amico musicista: nella grande libreria della sala, di fronte al divano, trovava posto una favolosa coppia di AR 3a improved, che io gli ho subito consigliato di far restaurare…purtroppo mi ha detto che quei diffusori, ereditati dal nonno, erano minati dagli anni e così non è stato possibile sentire la loro voce, che a mio avviso ne fa a tutt'oggi uno dei sistemi di altoparlanti in assoluto più convincenti.
Passiamo così alla sua camera, nella quale, oltre alle due chitarre e al violoncello, si trova il secondo impianto, e ascoltiamo un bel cd. Appena acceso, il vecchio sintoamplificatore Pioneer mostra da subito le sue straordinarie qualità: non voglio esagerare ma, o siamo tutti vittime di un allucinazione auditiva, o i bassi di quel vecchio apparecchio sono tra i migliori che io abbia mai sentito…forse un po' più lenti rispetto a quelli dei moderni ampli a mosfet, ma con quel corpo, morbidezza e profondità oggi sconosciute alla maggioranza delle amplificazioni presenti sul mercato, incluse le più costose!
Il pensiero è andato al mio vecchio Akai, sostituito da ampli tecnicamente e tecnologicamente migliori: perché non si trovano più amplificatori con una simile risposta in gamma bassa? I mosfet hanno davvero rappresentato un passo avanti rispetto ai transistor bipolari?
Probabilmente il T-Amp è più veloce e dettagliato, ma l'emozione riscontrabile in apparecchi come quelli sopra descritti (per non parlare di vecchi ampli ancora migliori, quali Marantz, Carver o gli italianissimi Revac), resta un ricordo e, quando si ha l'occasione di riascoltarli, un tuffo al cuore!
Forse non è un caso che in quest'ultimo periodo sia emerso un crescente interesse nei confronti del vintage hi-fi (vedi ad esempio il fenomeno Grundig): non è che stiamo raggiungendo una perfezione tecnica sempre più assoluta, ma stiamo nel contempo perdendo di vista il vero scopo della riproduzione audio ad alta fedeltà, ossia quello di farci rivivere un emozione il più possibile vicina all'evento reale?
Credo che, dal punto di vista della preparazione e dell'onestà, umana e intellettuale, tu sia la persona più indicata a chiarirmi le idee, aiutandomi a definire meglio quel confine che separa passione e ragione.
Intanto colgo l'occasione per chiederti dove portare le AR per il restauro (i woofer necessitano sicuramente di ribordatura, chiaramente con materiali originali): l'amico di cui ti parlo abita a Milano in Corso Sempione.
Un caro saluto,
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
per quanto riguarda la riparazione dei vecchi diffusori rivolgetevi pure a Vittorio Franchi, a Milano. Saprà certamente fornire la soluzione al problema.
Per quanto riguarda il suono "vintage" mi pare MOLTO AZZARDATO estrapolare una teoria generale da un esempio e certamente non è possibile dedurre che il merito di ciò che hai ascoltato sia da ascrivere al vecchio sintoampli. Magari il merito era del resto dell'impianto...o dell'ambiente o della situazione contingente. Senza controprova (inserimento di ampli moderno in quella catena) non si può affermare nulla di quanto tu hai scritto.
Non è questione di mosfet o di bipolari ma di capire davvero che cosa si cerca nella riproduzione audio. Se si tratta di suono impastato, con bassi gonfi e gamma medio-alta imprecisa (connotazioni tipiche degli ampli a stato solido di quegli anni) allora posso capire che niente sia paragonabile. Peccato che non sia fedeltà, quella. Sono un grande appassionato dell'HiFi di quegli anni e possiedo varie "glorie" che all'epoca rappresentavano il top: parlo di Marantz, Galactron, Sansui, Quad...insomma un po' di cose le ho sentite. E credimi quando ti dico che proprio non c'è competizione. Senza neppure andare a scomodare il T-Amp, basta un integratino moderno per mettere in imbarazzo queste vecchie glorie le quali, nella migliore delle ipotesi, hanno i condensatori rinsecchiti dagli anni, i contatti ossidati e le resistenze fuori misura. Ripeto: questo è vero solo se si ricerca la fedeltà al messaggio originale. Se si cerca una sua più o meno pittoresca "interpretazione" (talvolta molto forte, basata sull'effetto "loudness") allora ben vengano i catorci del passato ...scusa la brutalità ma così amo etichettare un sintoampli Pioneer degli anni '70. Non era niente di che allora, figuriamoci oggi.
Il discorso, peraltro, è stato affrontato più volte su questa Rubrica: non è che tutto ciò che è vecchio sia buono per definizione. Pochi mostri sacri soppravvivono al passare del tempo e mi riferisco ad alcuni giradischi (Garrard, Thorens, EMT...) ad alcuni diffusori (Klipschorn, AR 10P ed AR3A, Dahlquist, Altec, JBL e compagnia) ed a qualche amplificazione (Dynaco, McIntosh, Naim, Quad a valvole...). Mi scuso per eventuali gravi dimenticanze, mi premeva soltanto far capire il concetto di base.
Il fatto che molti tornino a materiale del passato di dubbia qualità (allora ed ancor più adesso) può significare soltanto che la ricerca della massima fedeltà a queste persone non interessi più. E' l'esasperazione del suono "scorretto che a me piace". Va benissimo anche così, basta esserne consapevoli...e non cadere in facili trappole tese dal furbone di turno che approfitta della moda del momento.
Spero di aver chiarito a sufficienza la mia posizione,
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto per meno di 2000 €
Ciao Lucio,
approfitto della tua cortesia e sollecitudine per disturbarti ancora con le mie domande su questa splendida passione che sto cominciando ad avere. Qualche mese fa ti diedi la mia situazione di impianto. Te la rammento brevememente:

Tu mi dicesti: butta via tutto ma tieniti i NAKAMICHI perché sono ottimi! Purtroppo nel breve giro di un mese il finale NAKA 20 mi ha abbandonato, per cui mi toccherà spendere anche per l'amplificatore. Adesso, passati i mesi giusti per definire il mio budget, mi accingo a scegliere innanzitutto cosa comprare e quanto spendere.
Premetto che ascolto soprattutto musica barocca, pianoforte, jazz bibop e varie voci femminili. Vorrei iniziare dalla sorgente CD. Per il giradischi penso di rimandare, anche perché la mia collezione di vinile è abbastanza esigua per cui non mi sembra il caso (per ora) di spenderci soldi. Si vedrà successivamente.
Leggendo sul tuo sito i consigli su come scegliere i vari pezzi… beh… sono rimasto un po' confuso.
Mi sembra di aver capito che le sorgenti sono forse le più importanti e, quindi, necessitano di un investimento importante, come percentuale di costo, rispetto al totale, mentre per l'ampli si può spendere anche qualcosetta di meno. Tuttavia non mi sono ancora fatto un'idea precisa di come suddividere le percentuali di costo.
Io penso di spendere circa 650-750 euro per il lettore CD, per l'ampli dedicare 600-650 euro, e poi spendere circa 550 euro per le casse.
I cavi, come avrai capito dalle ultime lettere che ti ho inviato, saranno autocostruiti sui vostri preziosi progetti. Comunque suppongo che siano l'ultima cosa da scegliere nella catena hifi. Dicevo 650-750 euro per il lettore CD. Per questo prezzo ho sentito i nomi di tantissimi lettori. Tra i tanti, i più consigliati sono: Dalle critiche che leggo qua e là… il JOLIDA sembra vincente, soprattutto riguardo la trasparenza… tuttavia, come dici anche tu più e più volte, non dovrei fidarmi ciecamente delle critiche sulle riviste, ma solo delle mie orecchie.
Il problema è che abito a Reggio Emilia e qui, nei negozi di hifi, nessuno dei tre lettori sopra citati è presente per un ascolto…
E poi ho sempre il dubbio che, andando in qualche negozio (per es. a Bologna), quel determinato lettore suoni bene inserito in QUELLA determinata catena. Per l'ampli mi indirizzerei su un integrato "sicuro" (con presa phono, chiaramente), e quindi sui seguenti: E poi, come outsider… T-Hifi MICRO Ti (anche lui senza ingresso phono).
Delle casse mi occuperei solo dopo aver fatto questi acquisti.
Tu che ne pensi?
Ti ringrazio anticipatamente,
Remo - E-mail: Remo.Checola (at) agenziaentrate.it

LC
Caro Remo,
io penso che debba rivedere la scaletta temporale dei tuoi acquisti ed anche le percentuali di spesa. La suddivisione della somma tra ampli, sorgente e diffusori è molto variabile a seconda del budget a disposizione. In generale, direi che il 40-50% della cifra debba essere destinato ai diffusori, specie se le somme in gioco sono medio-basse. Non solo, ma proprio i diffusori sarebbero da scegliere per primi. Di seguito verranno ampli e sorgente, da adattarsi ai primi...non viceversa! Sono i diffusori che donano la maggiore impronta sonora ad un impianto.
Quindi: spenderei circa 1000 € per i diffusori (vedi qualche volume di lettere alla redazione per formulare una rosa di candidati) ed il resto equamente diviso tra le elettroniche. Possibilmente orienterei la scelta verso prodotti che puoi valutare direttamente, non posso credere che in Emilia non ci siano negozi forniti in grado di far ascoltare 2-3 candidati per ogni tipologia di apparecchio. Talvolta basta spostarsi anche di poco!
Eviterei l'acquisto di ampli sprovvisti di ingresso fono, vista la marginalità che sarà riservata al vinile non vale la pena spendere denaro in pre fono separati (ed ulteriori cavi di segnale).
Infine, ove possibile, sceglierei preferenzialmente elettroniche dello stesso marchio, per le solite ragioni che espongo sempre su questa Rubrica.
In conclusione: prima di tutto i diffusori, poi risentiamoci per il resto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Soddisfazione con 2500 €
[Piedini per casse]

Caro Lucio,
dopo venti anni di compattone anni '80 e dopo sei mesi di studi e ricerche ho finalmente realizzato l'impianto che volevo. Ti scrivo anzitutto per ringraziarti dei numerosi consigli che mi hai dato attraverso le tue risposte e, indirettamente, attraverso le tante informazioni e suggerimenti trovati nel vostro bellissimo sito, in secondo luogo perchè, magari, la mia esperienza potrebbe tornare utile a qualcun'altro.
L'impianto è così composto:

La spesa complessiva: 2540 euro. Casse e ampli li ho trovati sul sito di "Suono e Comunicazione" (quelli, per intenderci, che distribuiscono Naim in Italia) ex-demo. Il prezzo mi pareva buono così sono partito per Bologna, io vivo a Roma, ed ho concluso l'acquisto di entrambi (assolutamente immacolati) per 1700 euro. Avendoli conosciuti personalmente devo dire che si tratta di gente estremamente seria, gentile e professionale.
Il CDP l'ho trovato usato, di 4 anni, su audiograffiti. 800 euro, in condizioni eccezionali. Sempre seguendo i tuoi suggerimenti poi, con i restanti 40 euro, mi sono costruito i cavi di potenza FFRC di 3.5 mt, due coppie di cavi di segnale (X-1.5 e UBYTE-I) che uso per collegare all'ampli il DVD (sarà anche "l'home theatre dei poveri" ma vi assicuro che sembra di stare al cinema) e, quando l'avrò comprato, il sintonizzatore (il Naim era corredato con i suoi cavi) e, infine, i piedini per i diffusori con base in teflon.
Eh sì perchè le Proac sono estremamente penalizzate dal posizionamento vicino al muro ed hanno il bass-reflex sotto. Quindi, per un ascolto ottimale, necessitano di un certo distanziamento sia dal muro posteriore che dal pavimento. La soluzione che ho ideato (prendendo spunto dalla tua "dritta" del
Glisdome) e di cui ti allego una foto, utilizza 8 bulloni, 8 rondelle, 8 dischetti di teflon e colla: certamente non sono belli come i piedini originali, ma sono estremamente funzionali.
Non sono un esperto e non sono in grado di descrivere tecnicamente e dettagliatamente il suono che ascolto ma ne sono davvero soddisfatto, soprattutto dopo averlo paragonato al suono di altri impianti anche più costosi del mio. Da ora in poi penserò solo a godermi i miei 500 cd evitando accuratamente qualsisi smania da upgrade.
Ciao,
Federico - E-mail: fede65bob (at) libero.it

LC
Caro Federico,
grazie per il feedback e per il tweak. La tua missiva rientra a pieno titolo tra quelle buone per il nostro "Angolo dell'Ottimismo Audiofilo", il posto ideale per audiofili soddisfatti dei propri acquisti e seriamente intenzionati a concentrarsi sulla Musica anziché sull'impianto.
Tra l'altro, il costo totale del tuo impianto, considerando che si tratta di materiale quasi nuovo, mi pare assolutamente conveniente.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ancora vintage
Caro Lucio,
in principio fu il suo amato NAD Model 90. Le scrissi qualche tempo fa perché volevo assemblare un impianto coerentemente vintage e adesso sono impelagato tra due impianti vintage e qualche problema. Ho comprato il NAD ed è stupendo, l'ho lasciato tranquillamente connesso con stupendi cavi RCA artigianali con un discreto lettore Denon e un banale sintonizzatore Pioneer dell'epoca; diffusori vintage che non conosco della Teksel di Trieste, 25 kg a cassa.
Volevo abbinare anche un Thorens ma ho già avuto troppe difficoltà a trovare un tuner poiché ho scoperto tardi che il Nad era largo solo 39cm. Vedendolo lì da solo non avevo realizzato che fosse un midi e così mi sono un po' affranto a cercare pezzi di quella misura.
Non volevo finisse lì e, avendo casa su due piani, mi sono lanciato all'assemblaggio di un altro impianto vintage anche perché per avere un bell'impianto moderno non ho abbastanza soldi da investire. Adoro il silver dunque sono ripartito da un ampli silver e ho trovato il Rotel RA-714 dc vendutomi per 350watt che ovviamente sono il "power consumption" credo sia un 45w x45w. Gli ho abbinato uno stupendo Tuner Yamaha CT 610 e un lettore cd Sony entry level. Casse Prosound da 150w e 91db di sensibilità. Tutto bene, peccato che il Rotel ha cominiciato a fare le bizze, quando alzo il volume sembra vada in protezione, fa tac e smette di suonare, poi abbasso e ricominicia. Per lo stesso problema l'avevo fatto aggiustare ma ora sono un po' stufo. Poi oltre tutto leggo su TNT che quelli erano ampli "consumer" e così la mia tristezza si amplifica...
Abito in Valle d'Aosta e non so a che santo votarmi, tranne San Lucio, perciò cosa cerco sul web, che sia un bell'ampli silver vintage? Ho trovato un Accuphase E-202 a ben 350 euro ma non so nulla di come suoni. Oltretutto non riesco a trovare un sito specializzato in audiophile vintage che dispensi consigli tecnici o aiuti a non farsi bidonare.
Sa, io mi sono avvicinato ai sigari cubani e comincio a capirci qualcosa dopo anni di degustazioni lente e qualche libro letto, produco vino e grappa e inizio a capire l'enologia e a capire quante scemenze la gente è capace di dire sui vini, sono abbastanza appassionato di macchine anche per lavoro, faccio l'assicuratore, ma se mi avvicino al mondo dell' audio, che peraltro adoro, mi sento soffocare dalla totale ignoranza; è frustrante.
Forse perché qui in Valle d'Aosta non c'è un negozio di riferimento o un club di appassionati o un maledetto amico audiofilo dico uno, fatto sta che la mia evoluzione stagna.
Non la disturbo oltre ma le chiedo un altro favore, ho appena trovato un LUXMAN 5L15, me lo vendono a 350 euro, tanti ma se lei mi dice che vale la spesa mi butto.
Saluti e massimo rispetto!
Jean - E-mail: jack.gas (at) virgilio.it

LC
Caro Jean,
l'Accuphase a quel prezzo non mi pare un cattivo acquisto. Accertati che sia perfettamente funzionante! Sul vintage non si trova molto in rete, in effetti. Ci sono tanti siti stranieri che vendono HiFi degli anni che furono ma di guide non ne ho mai viste. L'Accuphase potrebbe essere un buon inizio. Penserei anche ai diffusori, cercando qualcosa di veramente "serio" tipo AR3A, Klipsch Heresy, qualche vecchia Dahlquist o, volendo rispamiare un po', Scandyna (Dynaco), qualche Infinity...non è facile trovare roba "buona" e completamente originale o restaurata in maniera perfettamente aderente alle specifiche d'origine.
D'altra parte la scelta dell'HiFi vintage, come scrivo anche nella risposta all'altro lettore, non è semplice e, in tutta franchezza, la lascerei soltanto a chi conosce gli apparecchi dell'epoca e sa eventualmente anche come riportarli in condizioni ideali. Altrimenti la possibilità di solenni fregature è sempre dietro l'angolo. Tanti venditori Ebay non aspettano altro che l'appassionato neofita con pruriti di vintage HiFi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Modifiche
Egregia redazione TNT AUDIO, sono Valerio, scrivo da Roma, navigando su internet ho travato il sito tnt audio e mi sono detto perché non ti ho visto prima? Volevo complimentarmi con voi tutti della TnT audio perché contribuite alla diffusione della passione per l'hifi con tante risorse messe a disposizione di tutti, cogliendo così il vero senso dell'utilizzo di internet, grazie.
Volevo però un vostro aiuto, se possibile, la mia situazione è molto semplice dato il caro euro e un non poco trascurabile fattore WAF vorrei migliorare con modifiche specifiche due piccoli giocattoli TEAC l'amplificatore AH-300 e il cd player PD-300.
Perché modificare e non comprare qualcosa di nuovo? Due motivi il primo è il WAF, è il regalo di matrimonio di 6 anni fa, il secondo, sono soddisfatto però voglio un suono un po' più esoterico. Sono anche belli da vedere con quel look anni 70.
Ho già scaricato tutti i vostri articoli sui cavi di segnale e potenza, sono già in fase di costruzione della TNT press per il cd player con modifiche ai piedini ecc. Quello che volevo sapere è se esistono modifiche più specifiche per questi Teac.
Attualmente l'impianto fa suonare due casse comprate grazie al vostro articolo le INDIANA Arbour 5.40, vi ringrazio tanto perché con poca spesa tanta resa, ma si sa "chi si accontenta gode così così".
Distinti saluti e resto in attesa di una risposta su qualche modifica da apportare. Ah, dimenticavo, pensavo di utilizzare il Cavo Merlino CD per il lettore e i cavi TnT U-BYTE per le casse e cavi di segnale TnT Shield.
Tanti Saluti a presto,
Valerio - E-mail: bellavalerio (at) hotmail.com

LC
Caro Valerio,
oltre alle solite modifiche non invasive (piedini, cavi d'alimentazione, filtri anti-interferenze, trattamenti anti-risonanze) non farei altro sulla coppia Teac. Sarebbe un accanimento terapeutico abbastanza inutile. Non farti illusioni, in questo modo non è che ottieni un suono più "esoterico" - come lo definisci tu - qualunque cosa ciò possa significare. Miglioreranno di certo diversi parametri, ma è difficile trasformare un anatroccolo in cigno. Tuttavia, mi pare tu sia soddisfatto dell'impianto attuale, quindi non potrai che migliorare ancora. Non voglio porre limiti alle tue legittime aspirazioni audiophile ma non voglio neppure creare aspettative troppo elevate.
Modifiche a parte, comunque, già solo grazie all'inserimento dei cavi di potenza e di segnale che intendi costruire come da ricette del nostro
Tempio del Tweaking i miglioramenti dovrebbero essere sensibili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Carmine Meo
Mi è capitato recentemente di leggere una Sua recensione datata gennaio 2005 (
Carmine Meo di E. Shapplin). Ascoltavo il disco in oggetto, da poco regalatomi, e ho voluto saperne di più. In genere affrontare Internet per questi scopi può rivelarsi decisamente inconcludente (tra fanatici, entusiasti, Savonarola, etc. diventa difficile confrontarsi in modo sereno e produttivo).
Per lavoro mi interesso di altro, per hobby coltivo tanti interessi - uno dei quali è quello di tentare di sviluppare intelligenti ragionamenti ad ampio raggio. Questa mia (inusuale da parte mia) vuole essere un semplice apprezzamento per il Suo articolo: mette a proprio agio essendo molto bilanciato nel giudizio ma anche fermo nel promuovere un'opinione. Non demorda. In cambio mi permetto di offrirLe un'indicazione anch'io: legga "Elogio dell'imbecille", edito da PIEMME e scritto da un Suo collega - Pino Aprile.
Carmine Meo e questo libro mi hanno regalato un po' di sano buon umore nei giorni passati.
Cordialità,
Gilberto - E-mail: gilberto.gerini (at) it.unisys.com

LC
Caro Gilberto,
grazie per la segnalazione del libro, che conoscevo già e che giro volentieri agli altri lettori. Sono contento che Carmine Meo ti sia piaciuto ed aggiungo quattro curiose coincidenze: proprio questa settimana, nelle estenuanti prove di "assestamento" dell'impianto nella nuova sala, ho rispolverato questo disco, che non ascoltavo da tanto tempo. Al di là della voglia di scovare e studiare i problemi nella riproduzione si è fatta strada l'emozione della prima volta che lo ascoltai. Stessi brividi...ed alla fine ho smesso di ascoltare l'impianto e la stanza ed ho ascoltato solo la Musica. Qualche giorno dopo, facendo zapping sull'autoradio....mi trovo Carmine Meo su una stazione FM commerciale! Mentre il giorno dopo, in attesa di parlare con una società di servizi immobiliari sento in cornetta le note di questo disco. Resto di stucco, lo avevano usato come musica d'attesa. Oggi arriva questo tuo e-mail! Per curiosità sono andato a rileggere quella mia recensione. Nonostante l'impianto sia cambiato (e pure la sala d'ascolto!) e tanta acqua sia passata sotto i ponti, mi ritrovo a confermare ogni singola riga di ciò che scrissi quasi 2 anni fa ormai.
Grazie del feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Upgrade di tutto l'impianto
Caro Lucio buongiorno,
desiderando disporre nuovamente della tua grande esperienza, ti scrivo a distanza di circa un anno per richiederti qualche ulteriore consiglio. Prima di tutto, un breve aggiornamento sulle intenzioni di up grade del mio impianto che, ad oggi, risulta così composto:

Ascoltati e valutati con attenzione i sistemi da te suggeriti in precedenza (NAIM, CYRUS, ecc.), il mio desiderio è quello di conseguire un livello di qualità sonora ancora più elevato prendendo in considerazione l'acquisto di una coppia di elettroniche di livello superiore, quale potrebbe essere quella rappresentata dagli ACCUPHASE E 213 e DP 57. A questo punto le domande:
  1. Come valuti questi due apparecchi?
  2. In termini di prezzo ed impostazione musicale ritieni di potermi indicare possibili alternative?
  3. Non considerando più le mie attuali ALTEA ESW adeguate all'impianto che intenderei assemblare, su quali diffusori da terra potrei indirizzare le mie prove di ascolto per cercare di ottenere con 4/5.000 euro un insieme il più possibile equilibrato (amo il family sound delle TRIANGLE, ma mi piace molto anche quello delle ProAc e delle JM Lab FOCAL)?
  4. Cosa mi dici per la sostituzione dei cavi e per la scelta degli accessori relativi all'alimentazione ed alla schermatura dell'intero sistema?
Per completezza di informazione ti ricordo che sono un appassionato di blues e nu-jazz e che il mio ambiente di ascolto è costituito da un locale moquettato di m. 6 x 5 x 3, mediamente arredato, con un grosso tappeto centrale, un paio di tendaggi su uno dei due lati più lunghi e il sistema audio posizionato lungo uno di quelli più brevi.
Nel ringraziarti anticipatamente per l'attenzione ed i suggerimenti che riterrai di propormi, ti rinnovo i complimenti per l'opera di divulgazione davvero meritoria e disinteressata da te svolta nel corso di tutti questi anni.
Cordiali slauti,
Marco - E-mail: marcomontagni (at) mawmilano.it

LC
Caro Marco,
in pratica vuoi cambiare l'intero impianto! Io procederei invece per gradi, secondo passi successivi distanziati di ALMENO 3-4 mesi l'uno dall'altro. Questo tempo ti servirà per metabolizzare i cambiamenti e capire in che direzione muoverti con più sicurezza. Detto questo, io partirei dall'elemento più critico ovvero i diffusori. Non è chiarissimo il budget che destineresti a questi ultimi, ma immagino voglia fare un salto di qualità consistente. Visto che ti piacciono i diffusori Triangle e che punti ad elettroniche Accuphase, non vedrei niente di male nel cominciare a prendere in considerazione qualche diffusore da pavimento della Casa francese, di livello più elevato rispetto alle tue attuali Altea.
Tutto dipenderà da cosa riuscirai ad ascoltare. Di impostazione un po' diversa sarebbero invece le ProAC (serie Response o nuova serie D?) ed una loro eventuale scelta dovrà per forza far allargare la rosa dei candidati per le elettroniche (ampli e CD).
In ordine di tempo, il secondo upgrade lo farei sulla sorgente. Benissimo l'Accuphase DP 57 ma tante altre sono le possibili alternative (Naim, Meridian, Linn...). Terzo upgrade l'amplificazione, da scegliere oculatamente previo ascolto coi diffusori scelti. L'ideale sarebbe acquistare tutto nello stesso negozio onde poter provare diversi abbinamenti.
Per i cavi ed eventuali altri accessori avrai tempo in seguito! Per ora concentrati sui diffusori, ascolta quanto più possibile e sentiamoci di nuovo non appena avrai una rosa di candidati da poter valutare direttamente.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Impianto tutto da sistemare
Gentile direttore,
da qualche anno ho scoperto TNT. Ho letto quasi tutti gli articoli pubblicati, con particolare attenzione alle sezioni
Adeste Fideles ed autocostruzione dalle quali ho tratto utili consigli per la messa a punto del mio impianto. Ho letto molte lettere nella rubrica della posta trovando in alcuni casi utili chiarimenti. Recentemente ho avuto modo di apprezzare il sito di recensioni musicali a voi collegato. Per tutto ciò vi ringrazio, come pure per la scelta di non dare spazio alla pubblicità divenuta presenza costante, opprimente ed invasiva su qualunque media.
Non posso definirmi un audiofilo, piuttosto un ascoltatore occasionale e distratto con scarso orecchio. Ascolto principalmente pop italiano, cantautori, rock d'epoca: Doors, Rolling Stones, jazz, in generale un po' di tutto con qualche incursione nella musica sinfonica. Possiedo un impianto stereo che data alla fine degli anni ottanta acquistato, con notevole spesa e scarsa attenzione, più come rivalsa socio economica che per vera passione.
Questo impianto, vittima di tutti gli stereotipi dell'epoca, è come non dovrebbe essere: i diffusori fecero la parte del leone nella ripartizione del bilancio, pensai di arricchirlo di un equalizzatore, riposa nel classico mobiletto in truciolato nero con antina trasparente (le ruotine no, non le montai) i diffusori erano collegati con il classico cavetto rosso/nero (in dotazione). Grazie a TNT sto cercando, compatibilmente con l'arredamento di casa, e la tasca di cavarne il meglio. La composizione è la seguente:

Il locale di ascolto misura 7,20 x 5,20 su due lati ed una forma irregolare sui lati opposti presentando una rientranza. Purtroppo per motivi di arredamento un diffusore è disposto in angolo, entrambi sono staccati di poco (15, 20 cm) dalla parete.
La distanza tra le casse è 6 m. il punto d'ascolto a 4,40 dalla parete lunga su cui sono disposti i diffusori. La stanza è ingombra di mobili, le tre finestre hanno le tende e vi è un tappeto tra la parete di fondo ed il punto di ascolto, alle spalle di questo punto un grande specchio.
Naturalmente una sua opinione sui primi tre componenti è graditissima. I diffusori in particolare sono il componente che meno sarei disposto a sostituire considerando l'enorme costo che sostenni all'epoca. Quale testina mi consiglierebbe per il giradischi senza eccedere i 150,00 € max 200,00?
Avendo sull'ampli il selettore MM/MC cosa le parrebbe una MC "economica" tipo BENZ MICRO MC 20 E II o Ortofon MC 15? I piedini del giradischi, dei normali piedini in gomma di circa un centimetro di altezza, con il tempo si sono deformati a causa del peso, li ho sostituiti con piedoni Upim. Tuttavia sia questi che gli originali non consentono la messa in bolla come ad esempio quelli del Technics SL 1200, che fare?
I diffusori stazzano 23,5 kg ed occupano W 374 H 678 D 324,5 le istruzioni non dicono nulla riguardo la loro disposizione. Suppongo che siano da pavimento. Tuttavia mi sono convinto che il rimbombo dei bassi a terra sia la causa della fatica d'ascolto che causano. Ho posto quattro piedoni Upim sotto le casse e qualcosa è migliorato. Ritengo però che andrebbero sollevate di almeno 25 cm dal suolo. Che ne pensa?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e spero mi consentirà di scriverle ancora.
Fabrizio - E-mail: f.mongioj (at) katamail.com

LC
Caro Fabrizio,
prima di tutto, prima di qualunque acquisto, upgrade, miglioria o spesa DEVI posizionare correttamente i diffusori. Le NS 500 sono in pratica dei grossi bookshelf che starebbero bene su supporti medio-bassi, in maniera tale che il tweeter si ritrovi ad altezza d'orecchio (quando sei seduto ad ascoltare).
Inoltre, li allontanerei sia dagli angoli che dalla parete posteriore. Li terrei anche più vicini tra loro, 6 metri di distanza reciproca mi sembrano proprio tanti. Senza questi interventi parlare di HiFi o di upgrade è solo una gran perdita di tempo (e di denaro). Poi: terrei il Thorens e ci monterei sopra una testina tipo Grado, Stanton o Goldring, in quella fascia di prezzo sono acquisti sicuri.
Lascerei perdere le testine MC, per quel budget.
Per la messa in bolla del giradischi puoi usare quei piedini in gomma con asse metallico filettato che trovi in qualunque negozio di ferramenta/centro bricolage. Servono per livellare scrivanie o altri mobili simili. Tieni conto che è più importante che il controtelaio sia regolato per bene, con oscillazioni che avvengono prevalentemente sul piano verticale.
Per sollevare le casse puoi usare momentaneamente degli sgabelli bassi (e solidi) e poi magari autocostruirti qualcosa ad hoc.
Infine, ma proprio ALLA FINE, quando tutte queste cose saranno sistemate, potremmo discutere di un eventuale upgrade di lettore CD ed amplificatore (rigorosamente in quest'ordine cronologico).
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Carenza di toni medi
Caro direttore buongiorno e complimenti per la bellissima rivista!
Le scrivo perché ho un dubbio, ho un impianto così composto:

Qualche mese fa ho avuto in regalo il finale piuttosto "datato" Technics SE-A5, "110w in classe A", che ho collegato all'impianto utilizzando l'Arcam come preamplificatore. La sensazione è stata positiva, enfasi sugli estremi di frequenza, alti definiti e bassi profondi, in generale un suono più aperto...
Il problema si è presentato nelle medie frequenze, soprattutto ascoltando le voci, che risultano un po' sottotono, troppo "nascoste" dietro agli strumenti.
Secondo lei è un problema del finale, per cui potrei sostituirlo a favore del finale Arcam P80, oppure sarebbe più opportuno eliminarlo ed eventualmente optare per un integrato di fascia superiore e con magari una dose di corrente maggiore?
Io ascolto molta musica Jazz (stile Patricia Barber, Diana Krall) e molta musica classica (Barocca), in un ambiente di circa 20 Mq adibito a sala ascolto, con librerie in legno e tappeto, con soffitto obliquo in perline di legno, tipico della mansarda.
I diffusori nel lato a soffitto basso, collocati posteriormente e lateralmente ad un metro dai muri. Quanto dovrei preventivare secondo lei come budget in entrambe le soluzioni per ottenete un miglioramento, eventualmente considerando le offerte sul mercato dell'usato?
Nel ringraziarla dei consigli, un caro saluto.
Emanuele - E-mail: emaroby75 (at) yahoo.it

LC
Caro Emanuele,
dubito che quel finale Technics possa essere un reale upgrade anche del semplice integrato Arcam in tuo possesso. Probabilmente ti sei lasciato trasportare dall'ingannevole effetto loudness, quell'enfasi agli estremi gamma che fa sembrare tutto meglio ("più alti + più bassi = suono migliore").
Purtroppo la piacevolezza dell'ascolto sta nell'equilibrio, territorio nel quale il tuo Arcam se la cava benissimo. Forse non impressiona, ma è corretto. Qualora dovessi o volessi davvero upgradare l'amplificazone, dovresti puntare ad un ampli integrato di livello superiore. Ad esempio ancora Arcam, ma serie Diva, oppure Naim Nait 5i o qualche Audio Analogue. Il match con le tue B&W dovrebbe essere abbastanza sicuro. Non acquisterei invece il finale Arcam, riducendo così l'integrato a ruolo da misero preamplificatore: sarebbero risorse sprecate ed aggiungeresti il costo (e la complicazione) di un ulteriore cavo di segnale.
Non credo sia la potenza a mancarti, semmai vorresti un po' di raffinatezza in più. La potenza dovrebbe essere già sovrabbondante con il tuo attuale A75!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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