[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Lettere alla Redazione

Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

  1. Una questione di approccio: lettera di un giovane ai giovani
  2. Vintage e catorci
  3. Razionalizzare l'amplificazione
  4. Nuovo ampli con 500 €
  5. I perditempo
  6. Re: Pesca miracolosa
  7. Sign of the times...
  8. Aggiornamento impianto con 1000 €
  9. Ampli e casse a torre per primo impianto
  10. TNT Simpre 88

Una questione di approccio: lettera di un giovane ai giovani
Caro Lucio,
ho l'impressione che i giovani d'oggi "ascoltino" molta più "musica" di qualunque altra generazione, ma la domanda è: "La sanno davvero ascoltare?"
A mio avviso la risposta è, nella stragrande maggioranza dei casi, NO: basti guardare l'enorme diffusione di lettori mp3 e sistemi HT, il tutto non in aggiunta ma a svantaggio dell'hi-fi.
Pare stia progressivamente e rapidamente scomparendo il gusto del bello, in una logica passiva secondo la quale diventa automaticamente bello ciò che è di moda: partendo da questa logica, è proprio vero che i ragazzi e le ragazze desiderano e acquistano ciò che a loro piace?
Secondo me è vero solo in parte: la priorità non va al gusto personale ma a ciò che può attrarre gli altri ed essere ammirato/invidiato dagli amici. Pertanto, dato che chi ha nella propria camera un T-Amp e una coppia di minidiffusori Indiana Line può essere benissimo uno "sfigato" qualunque, mentre andare a scuola con l'iPod "fa figo", ecco fatto che si opta per la seconda "soluzione", utilizzando lo stesso budget destinabile ad un (vero) hi-fi per un non hi-fi.
Non mi ritengo a priori contro i lettori mp3, ma l'importante è essere consapevoli che questi non costituiscono affatto un'alternativa, ma un "palliativo", che consente di portare ovunque la propria musica preferita e di poterne ascoltare in ogni momento una riproduzione di bassa qualità. Poi, però, quando si decide di ascoltarla davvero, ci si chiude in una stanza in silenzio e si utilizza un vero impianto hi-fi.
E, per favore, non mi si venga a dire che manca il tempo, dato che per seguire trasmissioni televisive che io (e spero di non essere il solo) racchiudo nella macrocategoria di "tv-spazzatura", la maggioranza della gente il tempo lo trova. Non è necessario ascoltare molta musica, ma ascoltarla bene, con le orecchie, col cuore e, possibilmente, con mezzi idonei.
La musica ci rende migliori: diamole spazio e trattiamola col giusto rispetto…
Grazie Lucio per il tuo straordinario lavoro!
A presto,
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
portarsi a spasso la propria Musica non è certo un delitto (anzi!) ed un lettore MP3, in effetti, è il sistema più comodo e pratico. Anche l'impianto dell'auto forse non è "ideale" ma funge benissimo: quando non si può stare in casa ad ascoltare Musica, si cerca di ascoltarla comunque. Il problema vero, semmai, è un altro: ascoltare Musica in casa, come si deve. E' questo che bisognerebbe fare. Purtroppo, il coolness factor di un oggetto che sta chiuso dentro le 4 mura domestiche e che quasi nessuno può vedere è prossimo allo zero. Da questo punto di vista un impianto HiFi, agli occhi di un adolescente, sarà sempre "perdente".
Come dici tu, è interessante poter "mostrare". Non a caso, per persone in una fascia d'età diversa, quella nella quale gli amici spesso si incontrano a casa (propria), magari per cene mondane etc. l'impianto HiFi riguadagna tutto il suo potenziale di "show off", diventa qualcosa da "mostrare" agli amici, né più né meno come un altro oggetto d'arredamento. Ecco allora che riprende quota quel piacere "esibizionista" che contagia tanti audiofili: oggetti grandi, imponenti, con finiture extra lusso, materiali esotici e, possibilmente, prezzi elevati da comunicare a mezza voce. Per fortuna che, come mi piace pensare, alla maggior parte degli appassionati interessi maggiormente il "suono" e non il coolness factor!
Infine, come non essere d'accordo con te sul tempo che, volendo, "si trova"? Si trova anche per stare inebetiti davanti alla TV, per esempio, a spedire deliranti SMS per il gusto di vederli scorrere sullo schermo - vedasi trasmissioni musicali d'ogni fatta - per la gioia delle reti TV e degli operatori di telefonia mobile! E' difficile dire se sia o meno un fenomeno dovuto ai "tempi". Mi chiedo sempre: e se venti, trenta anni fa avessimo avuto le stesse possibilità (canali musicali, SMS etc.) saremmo rimasti chiusi in stanza ad ascoltare Musica o avremmo anche noi fatto parte del popolo degli SMS sullo schermo?
In fondo, vedi, sono ottimista: ad ogni età la moda giusta. La speranza è che, crescendo, alle "mode" si sostituiscano le scelte consapevoli. C'è da dire che, purtroppo, conosco anche tanti "adulti" che continuano impeterriti a seguire quel che suggerisce la moda del momento, come se fossero del tutto incapaci di prendere decisioni autonome e - almeno qualche volta! - controcorrente.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Vintage e catorci
Ho notato il sempre più grande interesse per gli apparecchi vintage e le prese di posizione - anche accorate - tra chi sostiene a spada tratta i suoi apparecchi favoriti e chi forse, ha un approccio più razionale alla riproduzione della musica.
Mi presento - sono un tecnico di networking che nel tempo libero ascolta musica e si interessa di autocostruzione e restauro di apparecchi audio. Anch'io nel mio impianto ho dei componenti d'epoca restaurati e qualche volta modificati insieme ad apparecchi di produzione corrente. Qualche volta frequento E-bay e ho notato i prezzi assurdi raggiunti da componenti d'epoca; purtroppo in molti casi vengono scambiati e venduti dei veri cassoni, in pessimo stato, qualche volta pasticciati e privi di parti originali. Ho recentemente acquistato per due lire un Garrad 401 che mi è stato recapitato insieme ad un improbabile plinto in masonite con tutta la filatura elettrica "modificata" con cavo CAT5 ... C'è voluto del bello e del buono per rimettere tutto a posto.
Sono d'accordo che non sempre "vecchio è bello" - ultimamente ho restaurato un pre Quad 33 che, riportato al funzionamento originale, è comunque distante anni luce dalle prestazioni del mio pur sempre vecchio preamplificatore Kenwood C1 (rumore, accettazione, dinamica etc.) e ho riparato per conto di amici molti ampli integrati anni '70/80; rispetto ai prodotti di oggi non c'è paragone - sempre che cerchiamo una riproduzione fedele della musica e non un suono soltanto piacevole.
Inoltre dopo vent'anni occorre spesso un lavoro certosino di sostituzione almeno di tutti gli elettrolitici e di molte resistenze. Per rimettere in funzione il mio Quad 33 ho dovuto fare proprio questo, oltre a sostituire TUTTI i condensatori d'accoppiamento (dei vecchi Hunts che avevano correnti di fuga da paura) ho dovuto sostituire TUTTI i transistor della scheda phono rumorosissimi rispetto a quanto si trova oggi. Anche per quello che concerne i giradischi molti giapponesi a trazione diretta, telaio in plastica e lucine multicolori impallidirebbero se confrontati con apparecchi moderni; anche la produzione "esoterica" di quegli anni in genere lascia molto a desiderare; salverei solo apparecchi come Audioresearch o i Levinson fine anni '70 progettati da J.Curl - alcuni giradischi per uso broadcast (Emt e simili) e dei trasduttori ancora attuali (penso ad alcuni altoparlanti Tannoy, a microfoni come Neumann o testine come quelle della famiglia V-15 della Shure).
Le eccezioni ci sono - vedi Thorens, alcuni Nad, qualche Marantz o Luxman - non ho mai ascoltato i Naim ma vedo che godono di ottima reputazione.
Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha avuto le stesse esperienze circa il restauro o la riparazione di componenti d'epoca per conoscere le sue impressioni su questa dissennata corsa all'ultimo catorcio ...
Saluti,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com

LC
Caro Stefano,
la tua mail - in qualche modo - non è slegata da quella precedente. Gli adolescenti si Podizzano pur di essere a la page, gli audiofili si vintagizzano, per la gioia dei venditori E-bay più astuti. Ho visto oggetti posti in vendita a prezzi folli, completamente slegati dal loro valore tecnico, musicale e finanche collezionistico. Un ampli anni '70, entry-level, di marchio commerciale (giapponese o no, ha poca importanza) vale praticamente zero, se si pensa alla spesa necessaria per rimetterlo in sesto. E siccome il "vintage" serio ha ben altri costi, ci si accontenta di robetta che di sapore vintage ha solo l'aspetto e niente altro. E' un fenomeno che sto osservando anche sul mercato delle auto d'epoca dove qualche furbetto cerca di spacciare per auto da collezione persino le Uno dei primi anni '80 (fatevi un giro sulla sezione Auto d'epoca di Ebay.it).
Anche qui, stesso meccanismo psicologico: siccome un'auto d'epoca "vera" costa, è rara da trovare ed è costosa da mantenere, perché non tentare di entrare di questo club un po' elitario...dalla porta di servizio? Anche una 126 BIS va benissimo, basta che sia vecchia et voilà, anch'io divento collezionista.
Ho letto messaggi (direi deliri) di persone che pensavano di tenere un'auto moderna (Alfa 156!!!) per almeno venti anni così fra venti anni avrebbero avuto anche loro l'auto d'epoca. Altri che chiedevano consiglio su che auto NUOVA acquistare prevedendo un suo eventuale valore collezionistico futuro (tra 25 o 30 anni...!). Sia chiaro che sono estremamente favorevole al recupero di TUTTO il patrimonio automobilistico ma ogni cosa deve avere un prezzo proporzionato al valore originale dell'oggetto, alla sua reperibilità ed alla sua, perché no?, qualità intrinseca. Non si può dire che "basta che sia vecchio" per attribuirgli un valore. Anche il collezionismo deve preservare le scale di valori dell'epoca. Così, non è certamente plausibile che una Lancia HF "fanalone" o una GT Junior "scalino" abbiano la stessa dignità di una Fiat 124. Non la avevano all'epoca, non ha senso che la abbiano ora....altrimenti stravolgeremmo il senso stesso del collezionismo e tutti ci metteremmo a collezionare orologi Timex degli anni '70 credendo di avere dei Rolex o degli Omega. Ancora, per tornare all'HiFi, un Rotel Ra-411 non può essere considerato alla stessa stregua di un Galactron MK10B o di un Marantz 1200. Stessa epoca, mondi completamente diversi.
Capisci che in situazioni come queste si fa in fretta a fare affari. Basta trovare il pollo giusto.
Possiamo far qualcosa? Non direi, da che mondo è mondo le volpi fanno incetta di polli. Se le volpi sopravvivono evidentemente il numero di polli è elevato, è una legge della natura. L'unica cosa che, in tutta onestà, mi sento di fare è ALMENO tentare di proporre un'informazione orientata al buon senso. Poi, certamente, ognuno è libero di spendere i propri soldi come meglio crede....ma almeno non potrà dire di non essere stato avvertito.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Razionalizzare l'amplificazione
Egr. Prof. Cadeddu, le scrivo per chiederle alcuni consigli, in particolare in ordine all'amplificazione del mio impianto.
Le premetto che, benchè ascolti musica da 25 anni, sono poco più d'un neofita, non avendo avuto particolari aspirazioni audiofile. Sarà perchè ascolto esclusviamente musica rock e dintorni (in pratica da charlie patton fino ai nostri giorni; ma amo particolarmente il suono caldo e vintage degli anni 60, specie britannico); sarà perchè per lungo tempo il mio impianto era costretto in ambiente angusto ed ingombro (ma ricordo che il nad 3020 riusciva a fare miracoli. Lo regalai ad una persona cara, anche se di notte ci penso ancora. Sa, era cresciuto e volevo un ampli più "bello", con la piastra, la doppia piastra, l'equalizzatore e tutte queste scempiaggini).
Visto l'entusiasmo che ha suscitato il t-amp, avrei seria intenzione di prenderlo.
Attualmente sono munito d'un ampli integrato nad c352, thorens td 180 e, ahimè, un cd player Pioneer pds 507 (ma fu un regalo d'una persona per me splendida).
Il tutto in un ambiente rettangolare, lati 9x4 circa, con tappeto al centro. La mia intenzione sarebbe quella di usare come finali due t-amp per un collegamento biwiring. Quanto al pre mi trovo a disporre d'un rotel rc 971. Questa soluzione mi sembra la più adeguata per far suonare al meglio i diffusori, che non sono il massimo: JBL e60ch, 90 db (anche se, francamente, visto il prezzo, mi soddisfano abbastanza, complice, forse, anche il fatto che mi sembrano sbilanciati sui bassi, facendo suonare in maniera accettabile il pioneer).
In alternativa pensavo d'usare il nad come preamp (ricordo che un lettore di tnt ha fatto una cosa simile, traendone, a suo dire, giovamento), anche se avendo letto le sue opinioni credo che giudicherà la soluzione poco sensata.
Altrettanto insensato mi sembrerebbere l'uso del nad c352 come finale, anche perchè a giudicare dalla conformazione del t-amp mi pare che abbia un solo ingresso. Resterebbe sembra il problema dell'analogico, che per me è fondamentale, avendo circa 1500 pezzi in vinile. Attualmente uso il pp2 Nad, ma intendo al più presto fare un upgrade.
Se lei dovesse giudicare migliore la soluzione rotel + 2 t-amp come finali in biwiring, ho letto che bisogna, ovviamente, sdoppiare il segnale.
Le chiedo se a tal fine sia sufficiente usare le due uscite per i finali di cui il rotel è dotato, collegando quindi ciascun t-amp a ciascuna di queste, oppure devo adoperarne solo una (abbia pazienza, ma l'uso dello spinotto a banana non mi è molto chiara).
Quanto al Nad, verrebbe destinato ad un secondo impianto, di cui ho comunque bisogno. Infine, volendo nel futuro apportare dei miglioramenti, mi chiedo se sia meglio sostituire in primo luogo o il pioneer (come credo) o le casse.
La ringrazio per la sua pazienza e per tnt-audio che mi ha fornito la gran parte delle poche conoscenze che ho.
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
con diffusori di sensibilità "normale", in un ambiente da 36 mq, con due T-Amp ci fai poco, secondo me. Fossi in te userei il Rotel come pre (dovrebbe avere anche l'ingresso fono che ti serve per il giradischi) e gli abbinerei un finale, magari un grosso Rotel di qualche anno fa. Sto pensando ai modelli tipo RB 980 o 990 o persino a qualche componente della precedente serie 8xx. Si trovano abbastanza facilmente per poche centinaia di euro e questo ti consentirebbe di destinare una parte del budget, magari da integrare in futuro, per la sostituzione dei diffusori. Il lettore CD è meno malvagio di quanto tu possa pensare e, magari, trovando un DAC usato con ingresso ottico potresti pure scoprire che è una meccanica tutt'altro che da disprezzare.
Vista la tua forte curiosità sul T-Amp e visto che devi allestire comunque un secondo impianto, comincia a programmare la ricerca di una coppia di diffusori abbastanza sensibili da abbinarci. Se l'ambiente fosse piccolo, basterebbero anche 90/91 dB per un ascolto ragionevole senza troppe compressioni dinamiche. Due T-Amp danno certamente qualcosa di più ma inizialmente prova con uno solo. Se la cosa dovesse piacerti, potrai aggiungere il secondo in futuro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli con 500 €
Buongiorno Direttore, mi chiamo Giuseppe e le scrivo per chedere un consiglio per la scelta di un nuovo ampli, con un budget massimo di 500 euro. Attualmente il mio modesto impianto è composto da:

Le casse le ho comperate l'anno scorso, hanno sostituito una coppia di Infinity Alpha 20 da supporto e devo dire che il miglioramento del suono dell'impianto è stato considerevole, proprio a dimostrazione che gran parte del sisultato sonoro dipende proprio dai diffusori e dal loro interfacciamento con l'ambiente.
Nell'ottica di un upgrade pensavo di sostituire prima l'ampli e successivamente il lettore, realizzando un'accoppiata monomarca come lei consiglia spesso nelle risposte alle lettere alla redazione.
La stanza di ascolto è un salone rettangolare di circa 30mq. e l'impianto è disposto sul lato lungo della stanza con diffusori ad una distanza di circa 2mt. tra di loro.
Non vorrei correre rischi, e vorrei stare su modelli "sicuri", tra quelli da lei consigliati su questa rivista, quali il NAD c320 BEE (oppure il nuovo c325 se è migliore) ovvero ampli Rotel RA02 (o il nuovo RA05). So che bisognerebbe ascoltare possibilmente nel proprio ambiente prima di comprare, ma trattandosi di componenti entry level penso che sia difficile che ciò si possa realizzare. Le domande che le pongo sono le seguenti:
  1. Cambiando l' ampli con uno dei modelli citati otterrei un miglioramento, ovvero bisogna ricercare altrove, verso ampli di altro livello e costo?
  2. La differenza timbrica tra le marche citate è così tanta?
  3. In alternativa dell'ascolto nel proprio ambiente, è sufficiente un ascolto in un negozio o più negozi per avere un'idea delle differenze tra i due marchi?
Il suono dell'impianto in mio possesso è "caldo", ed è questa l'impostazione timbrica che vorrei mantenere, ma attualmente credo che manchi un po' di dinamica e un po' di apertura in gamma alta. Scusi per la banalità della domanda e per il linguaggio non proprio da tecnico, ma prima di spendere dei soldi inutilmente vorrei sentire il suo parere.
Le faccio i complimenti per la rivista che seguo da qualche anno e la ringrazio anticipatamente per il consiglio spassionato che vorrà darmi.
Giuseppe - E-mail riservato

LC
Caro Giuseppe,
il passo avanti che intendi fare sarebbe sensibile, anche se forse non così sostanziale come lo immagini tu. Tutto dipende dalle tue aspettative e dalla programmazione che hai fatto sull'impianto. Mi spiego meglio: se questo fosse il budget massimo che puoi spendere da qui a diversi anni allora OK, l'acquisto del nuovo ampli sarebbe sensato. Se invece potresti, a breve, disporre di cifre più consistenti, allora forse rimanderei l'acquisto. Questa decisione, ovviamente, la puoi prendere solamente tu.
Tra il NAD ed il Rotel una certa differenza timbrica c'è e puoi valutarla abbastanza facilmente anche su un impianto sconosciuto, all'interno di un negozio. Attenzione! Ho detto che puoi valutare la "differenza" tra i due, non che in questo modo tu riesca a capire quale dei due apparecchi si adatti meglio ai tuoi diffusori ed al tuo gusto. Infatti, basterebbe usare dei diffusori di caratteristiche molto diverse da quelle dei tuoi attuali per ottenere giudizi diametralmente opposti: ciò che è troppo brillante con una coppia di diffusori (magari brillanti anch'essi) può risultare "corretto" con altri...e così via. Se possibile, chiedi di poter fare una prova coi tuoi diffusori (non sono difficili da trasportare).
La mia titubanza nel consigliarti l'uno o l'altro è motivata dalle tue stesse parole: ami un suono "caldo" ma poi vorresti più apertura in gamma alta. Un ampli un po' più aperto, come potrebbe essere il Rotel, potrebbe darti quella "spinta" in più...ma se poi il suono perdesse quella connotazione "calda" che tu cerchi? Per questo motivo una prova coi tuoi diffusori andrebbe fatta.
Infine, un'osservazione a margine: se 500 euro, nel nuovo, ti consentirebbero un upgrade sensibile ma non mozzafiato, con la stessa cifra nell'usato potresti puntare a ben altri risultati...ad esempio permetterti l'acquisto dei modelli "superiori" di quegli stessi marchi. Non sottovalutare questa possibilità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

I perditempo
Gentilissimo direttore,
Le scrivo in merito a questa sua risposta, comparsa nell'ultimo numero della rivista: e mi consente di fare una riflessione.

E' vero che qualche negoziante offre l'ascolto solo in cambio di una "prova" di interesse vero del cliente. E' sgradevole, certamente, ma evidentemente tale pratica, anziché generata dalla scortesia e scarsa disponibilità, potrebbe essere motivata da esperienze pregresse con i tanti perditempo che affollano questo settore. Credimi, ce ne sono davvero TANTI. Se ne riconosce qualcuno anche su questa stessa rubrica, che è un po' uno specchio della realtà che tutti i negozianti vivono giorno per giorno.
Mi permetto di esprimere un parziale dissendo. Sono d'accordo con Lei su chi si rivolge alle riviste come la sua: coinvolgere i giornalisti nei propri deliri non ha senso; sono molto meno d'accordo se invece lei si riferisce alla realtà commerciale. A me sembra che essere perditempo in quell'ambito sia legittimo e che sia in sintonia con le tendenze contemporanee della fruizione, fuori dei nostri confini.
In Italia piuttosto, e non solo nel settore hi-fi bensì in tutti, noto che stenta a passare nel mondo commerciale il concetto di servizio: è il commerciante a dover essere a disposizione del cliente, a dover personalizzare il servizio.
Entrare in un esercizio per curiosità, la quale può avere le più disparate origini, non è un'infrazione, è un diritto. Sta semmai al negoziante essere capace di attrarre il cliente, di trasformare il semplice curioso, il perditempo auto-mitomane in un cliente.
Nell'Italia del commercio mi sembra che prevalga una cultura feudale, vassallatica: io commerciante, io rivenditore ti metto a disposizione i miei oggetti e tu cliente ti impegni solennemente ad acquistarli. Prenda i ristoranti: sino a poco tempo fa era obbligatorio consumare pasti completi, cosa assurda nel resto d'Europa; e ancora oggi si paga il coperto...
Forse è per questo che i centri commerciali stanno prevalendo: io li abomino, però è indiscutibile che consentano a tutti di avvicinarsi alle merci senza vincoli, ai curiosi come ai motivati, ai mirati come ai vaganti. Peccato che siano deprimenti per un mucchio d'altre ragioni.
Pensi anche alle librerie Feltrinelli: uno può entrare, sfogliare e anche leggere i libri, cazzeggiare e uscire senza comprare nulla.
Detto in uno slogan: No alla mentalità del vischio, sì alla mentalità delle traiettorie d'acquisto molteplici.
"Naturalmente mi riferisco alla mentalità in generale del settore vendita, non ai singoli commercianti e rivenditori in quanto tali, più agli schemi di fondo che alle persone in carne e ossa. Molte di loro anche nel campo hi fi, stando alla mia esperienza, si dimostrano molto disponibili e corretti. Vorrei solo che questo diventasse un fatto acquisito".
Rinnovo i complimenti a Lei e tutta la squadra di TNT che seguo sempre volentieri.
Grazie,
Cordiali saluti,
Sergio - E-mail: s.soriani1 (at) tin.it

LC
Caro Sergio,
grazie per le tue osservazioni. Sono certamente d'accordo con te che un negoziante debba offrire un servizio ma converrai con me che la qualità di tale servizio è direttamente proporzionale al tempo che si riesce a dedicare al singolo cliente. Se tale tempo (prezioso!) viene devastato ed usurpato dai perdigiorno (non semplici "curiosi" ma veri professionisti nel far trascorrere le ore a scapito della pazienza degli altri) non resta più molto per i clienti seri. Intendiamoci: non definisco "serio" un cliente che acquisti per forza, ma che abbia ALMENO l'intenzione di farlo entro un lasso temporale ragionevole (diciamo 6 mesi, 1 anno?).
I "perditempo" hanno la malsana abitudine di considerare il tempo degli altri alla stregua del proprio: a perdere, appunto. E quando la disponibilità degli altri è gratuita li inviti a nozze: arraffanno senza dignità tutto ciò che è gratis, giusto perché è gratis, anche se non gli serve. Il rispetto per gli altri è un optional, tutto è loro dovuto, in base a non si capisce bene quale principio.
Infine, mi consentirai di dissentire sul confronto libreria - negozio di HiFi. Nella libreria entri, scegli e sfogli. Il peggio che ti possa capitare è di stropicciare le pagine o fare qualche "orecchietta". Nel negozio HiFi è necessaria l'interazione del commerciante. O lasceresti migliaia di euro di apparecchi alla completa mercé di chiunque? Io no.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Re: Pesca miracolosa
GENTILISSIMO AMICO LUCIO,
Amico perché ormai conosco quasi tutto di te (a livello di TNT-Audio). Sono Ezio proprietario dell'impianto/i di Frankestein jr.
Vol. 404 delle Lettere alla Redazione titolo "Pesca miracolosa".
Eccomi di nuovo qui, innanzitutto scusa la domanda sulle cassette ma come dici sempre tu ho trovato la risposta leggendo una vecchia lettera dove spiegavi la scarsità di questo software, quindi basta così, ora volevo rivolgerti una domanda: giorni fa ho ascoltato da un amico un impianto Naim + Linn lp12 e cross-over attivi!! Bello ma un po' caro per me, ho ascoltato la sua musica jazz - e qui non me ne vogliano i jazzisti ma non è la "mia" musica - il tutto ricreato perfettamente, scena , immagine etc.. da come mi spiegava lui e da ciò che ho potuto sentire io nella mia nulla esperienza, ma quando si è trattato di sentire un mio cd Pink Floyd / the final cut "originale" qualcosa è cambiato, lui ha provato a spostare le casse avanti, indietro, allargandole, ma io ho sempre trovato un suono lineare: dov'è finita la scena?
Sai già i miei gusti musicali e visto, leggendo le lettere a tnt, che il 90% ascolta jazz, lirica, fusion, classica, cosa c'è che non va, il tipo di musica può incidere su scena e immagine a tal punto?
In questi giorni sto cominciando col FAI DA TNT, 1° il TNT Flexy poi cavi e poi le casse per arrivare al punto di iniziare a vedere cosa riesco a capire di hi-fi in fatto di suono, la dima l'ho direttamente stampata su cartoncino, va bene o t'invio la busta?
Mi piace ascoltare la musica a tal punto che ci vogliano anche 10 anni ma voglio SENTIRLA come la sentite voi!!!! Il mio primo passo in fattore miglioramento impianto ( 4/500 ?), benedetto natale, cosa può essere? Ampli-cd? O giralp- possibilmente sul nuovo o usato ma da sentire in negozio.
Il tuo "VENDI TUTTO" lo sto valutando molto seriamente, un solo ma buon impianto, ma leggendo su e-bay cosa bisogna fare mi sono un attimo bloccato, ma vedremo, per ora ho sparso la voce al lavoro.
Sicuramente il tuo pensiero andrà subito a "prima le casse" ma vorrei provare un progetto che ho trovato con woofer (25cm) posto a lato e non di fronte, cambia qualcosa la posizione? Ciò mi darebbe una cassa snella e spero con bassi ben presenti come piacciono a me e soprattutto perchè avrei già tutti i driver, i driver, ormai stò scrivendo quasi come un esperto.
Non dirmi leggi altre risposte perché so già di rotel-nad-puccini-etc e di ascoltare prima (se mi volete indicare negozi a Brescia o Piacenza con buon assortimento), ma se puoi dimmi cosa cercare che possa abbinarsi alla musica che ascolto (punch, suono caldo, etc.. non sono ancora in grado di capire quale vada bene, leggere è una cosa, sapere un'altra).
Di passaggio alla Mediaworld ho visto un HK675 a 399 € e in offerta un Denon pma 500 ae a 199 € senza phono però, ma non ho potuto sentirli.
Ma cosa mi sta succedendo! Sono così eccitato che ti scriverei un libro sulle mie impressioni e non è ancora iniziato il divertimento, quindi scusa la quantità e gli errori di gioventù nello spiegarmi. A risentirci, forse anche prima di Natale.
Grazie infinite di una tua risposta e auguri di buone feste a tutta la redazione.
P.S. Si sono aggiunti alla collezione : ampli- SONY TA-F411R / JVC A-X1 SuperA / AKAI AM-2400 / cd DENON DCD-725 / SONY CDP 991 mentre si è guastato motore giracd ONKYO R1 forse per mio errore!
Ciao,
Ezio - E-mail: ezio.madurini (at) aliceposta.it

LC
Caro Ezio,
il software è "quasi" tutto, nel senso che se le informazioni ambientali (leggi la "scena") sono assenti dall'incisione, come nella maggior parte dei dischi pop/rock, l'impianto non se le può mica inventare. Quindi: suono piatto. Si può avere una parvenza di scena con certi dischi "elettrificati" ma è solo un grande inganno. The Final Cut dei Pink Floyd, peraltro, non lo ricordo come un'incisione memorabile, neppure sul vinile che ho stipato da qualche parte. Quindi: molto dipende dal software.
Per quanto riguarda la dima (cerco di seguire il tuo "disordine espositivo" ...vi rileggete mai dopo aver scritto?) va benissimo anche quella stampata direttamente dal file. In ogni caso noi non distribuiamo più la dima, lo fa Grafica Malaspina, sempre "a gratis".
Tra le nuove "acquisizioni" che hai fatto forse si salvano i due lettori CD, sia il Denon che il Sony, non sono affatto male. Ti mancano giradischi, ampli e casse. Per l'ampli, l'HK potrebbe essere una buona scelta, migliore del Denon PMA 500. Visto però che il budget è ridotto (500 € totali, se non ho capito male) forse sarebbe meglio prendere il Denon che sarebbe pure dotato di ingresso phono MM.
Resterebbe la questione giradischi. Con le cifre in gioco un'ottima soluzione sarebbe il classico ProJect Debut III, già completo di braccio e testina, che dovrebbe aggirarsi sui 230 €.
Certo è che, vista la tua attitudine a recuperare con facilità HiFi usata ;-) l'ideale sarebbe che cercassi qualcosa di più recente e di impronta più "audiophile". I nomi li conosci, dichiara aperta la stagione di caccia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sign of the times...
Egregia redazione,
di seguito una sintesi di una mia precedente lettera al direttore (chiunque fosse interressato ad approfondire può farne richiesta al direttore stesso).
Differentemente da quanto succede per la produzione, cioé l'arte, ogni riproduzione deve tener conto del fine per cui è realizzata, cioé la fruizione dell'arte riprodotta.
Credo che spesso capiti di dimenticare questo assunto chiudendosi, come uno stilita, nella ricerca ossessiva della qualità sonora ideale a prezzo di svariate centinaia di euro (per molti irraggiungibili). Quanti acquirenti di impianti raffinatissimi ne riescono a percepire i pregi? E' (anche) una questione di limiti fisici. Dell'ascoltatore, dell'ambiente, del supporto.
I tempi sono cambiati, c'è più dinamismo, oggi si ascolta musica in auto, in metropolitana, in casa mentre si lavano i piatti e non più raccolti in poltrona (troppo spesso si parla ancora di "punto d'ascolto": che senso ha??) e si privilegiano aspetti che la compressione mp3 rende possibili (flessibilità, portabilità, accessibilità).
Perché una gloriosa rivista come TNT rifiuta a priori questa ormai vasta parte dell'audio quando anche NAD ha inserito un ingresso per mp3 players su uno dei recenti amplificatori?
Gli audiofili come una riserva indiana di cultori dell'astrazione, sempre più sollevati dalla realtà e dediti al culto dei loro ricchissimi gioielli elettronici dai nomi sempre più altisonanti?
Cordiali saluti.
Pierpaolo (ingegnere elettronico ed audiofilo aperto) - E-mail: perseo17 (at) infinito.it

LC
Caro Pierpaolo,
hai ragione quando dici che i tempi stanno cambiando, non c'è dubbio. Già dagli anni '80, però, esistono modi per portarsi la Musica a spasso, coi walkman, i CD portatili, gli stereo in auto. L'introduzione degli MP3 ha SOLO portato ad una riduzione degli ingombri e ad una più facile fruibilità della Musica digitale, a scapito della qualità, naturalmente.
Ed è questo che non riesco a perdonare a quello che ci ostiniamo a chiamare "progresso": il fatto che ci offra prodotti via via peggiori. Non dovremmo avere sempre più qualità a prezzi più bassi, man mano che la tecnologia avanza? Aumentano le capacità di calcolo dei computers, aumentano le capacità di immagazzinamento dei dati su supporto ottico e su flash card e per contro cosa abbiamo in cambio? Musica liofilizzata. Comoda, certo, ma liofilizzata, omogeneizzata, masticata, predigerita.
Cucinare una buona bistecca o un branzino è certamente impegnativo, richiede tempo, selezione degli ingredienti ed un certo "rituale" anche all'atto del consumo. Non potremmo farne a meno e mangiare direttamente un vasetto di carne o pesce omogeneizzati? Li diamo ai nostri bambini, non può essere tanto male, no? E non puoi negare che il vasetto di omogeneizzato sia mille volte più comodo e pratico della fiorentina o del branzino da cucinare. Ti siedi dove vuoi e quando vuoi, lo mangi col cucchiaino, quando hai finito non hai neppure i piatti da lavare, così ti rimarrebbe pure tempo per sederti ed ascoltare un po' di Musica in santa pace. Se usi posate di plastica non dovrai neppure lavare il cucchiaino. Mi pare un'ottima soluzione, anche dal punto di vista audiofilo.
Vedi, l'ascolto solitario della Musica, rilassati su una bella poltrona, lontani dal mondo, è un modo per viaggiare nel tempo e ritrovare se stessi, un modo per riallacciare i rapporti con le proprie emozioni, distanti anni luce dal resto che ci circonda. E' un'evasione, effimera se vuoi, ma per noi estremamente necessaria.
Diventeremo una riserva indiana? Non lo so. Una cosa è certa: si diceva così anche per la cucina tradizionale. Il fast-food avrebbe dovuto rimpiazzare in tutto e per tutto i ristoranti "slow-food". Dando retta ai romanzi di fantascienza di 40 anni fa oggi avremmo dovuto alimentarci con pillole e capsule, manco fossimo tutti astronauti. Invece, mi pare che il fast-food sia rimasto DAVVERO una riserva indiana, un posto dove al massimo si può andare ogni tanto se non ci sono alternative.
L'MP3 è il fast-food della Musica: lo puoi usare ogni tanto ma, quando davvero vuoi riconciliarti con il mondo, non c'è nulla di meglio di un bel disco ascoltato in sana solitudine ad occhi socchiusi.

Recensiremo prodotti pensati "anche" per la Pod-generation (ad esempio, sistemi di diffusori attivi, ne ho giusto uno in prova) ma lo faremo sempre e comunque utilizzando sorgenti di qualità e pensando ad un utilizzo strettamente "audiophile".
Assaggiare vasetti di omogeneizzati di marche diverse non è mai stato esaltante. L'ho fatto qualche volte per capire cosa davo a mia figlia, ma quando questa mi ha sputato in faccia un omogeneizzato al nasello, peraltro di ottima marca, ho capito molte cose :-)
Lucio Cadeddu

Aggiornamento impianto con 1000 €
Caro Lucio,
anzitutto complimenti per il lavoro: il Vs. sito, che seguo da anni, è la sintesi di tutto ciò che un appassionato possa desiderare: chiarezza, competenza, indipendenza e mancanza di pubblicità, sono fra i primi pregi che mi vengono in mente ed i principali motivi per cui da anni ho abbandonato le riviste audiophile.
Passando alla mia domanda, Ti scrivo perchè ultimamente si è risvegliato in me il desiderio di migliorare l'ascolto della mia musica (o più che altro... si è risvegliato il mio portafogli...).
Ho composto il mio impianto una quindicina di anni fa circa, quando ero un ragazzino squattrinato ma appassionato, rimediando il meglio che sono riuscito a trovare in zona: i diffusori sono l'unico punto fisso sul quale non ho lesinato (in quanto regalo di diploma dei genitori, in quanto erano in offerta nell'unico negozio (ora chiuso) veramente competente della zona e, soprattutto, in quanto mi ero innamorato della loro sonorità e bellezza e lo sono tutt'ora): le Sonus Faber Minima Amator, situati su stand in ghisa riempiti di sabbia e poggianti su punte, autocostruiti.
L'ampli è un Proton D-540 che comprai usato e la sorgente un TEAC cd-p4100. Cavi di segnale van den hul e di potenza in argento (non conosco la marca, ma suonano molto meglio dei cavi in rame che avevo prima, che cmq erano buoni e non il classico doppino rosso-nero).
La stanza è di 4,5x4 mt. con divani, tappeto e mobili, i diffusori sono situati sul lato lungo, ben orientati e distanziati. Il genere musicale che ascolto è rock/progressive anni 60/70 in linea di massima a volumi non elevati (condominio).
So che l'impianto è mal assortito e molto sbilanciato verso i diffusori... ma è quanto di meglio ho potuto permettermi all'epoca, quindi la domanda è: spesso, nelle fasi con più dinamica, sento una sensazione come di affaticamento nell'ascolto, che a volte arriva alla distorsione vera e propria (tweeter che gracchiano): temo che la causa sia l'ampli (al quale anni fa cambiarono i transistor finali perchè (mi dissero... io me n'ero accorto solo perchè scaldava moltissimo) si erano "invertiti di polarità"...), perciò mi piacerebbe provare a sostituirlo: la mia idea (o se vuoi, mero desiderio, per accoppiarlo ai diffusori) sarebbe quella di orientarmi verso un ampli (usato) della Sonus Faber: l'integrato Quid (di cui ho letto la prova, ma che non trovo da nessuna parte) o il finale Amator Power.
Che controindicazioni ci sarebbero a collegare quest'ultimo direttamente alla sorgente?
Cos'altro potrei trovare (nel mercato dell'usato e nella stessa fascia di prezzo o comunque entro il migliaio di euro) che possa suonare bene con gli altri strumenti a mia disposizione?
p.s. per curiosità e vista l'economicità, mi piacerebbe provare per prima cosa con un T-Amp: cosa pensi che ne verrebbe fuori?
Ti ringrazio fin d'ora per il tempo che vorrai dedicarmi.
Riccardo - E-mail: rsalamon (at) libero.it

LC
Caro Riccardo,
sulla carta il Proton D-540 dovrebbe pilotare le tue Amator senza problemi né di pressione sonora, né di controllo. Può darsi che sia difettoso, nel caso qualche problemino potrebbe uscir fuori con le esigenti Minima.
L'idea di un'amplificazione Sonus Faber la vedo benissimo, anche perché il connubio Quid o Amator Power con quella serie di diffusori lo ricordo particolarmente felice. Il problema del Quid è che non si trova e pure gli Amator Power non è che siano molto diffusi. Per quanto riguarda quest'ultimo, lo potresti collegare direttamente alla sorgente in quanto dotato di regolazione continua della sensibilità di ingresso: in pratica puoi usarlo QUASI come un integrato.
In realtà per dare il meglio di sé sarebbe opportuno dotarlo di pre, ma in un primo momento potresti fare tranquillamente senza. Se lo trovi usato ed in buone condizioni, prendilo. Fuori discussione il T-Amp, ovviamente, per una semplice questione di potenza insufficiente, su un carico neppure tra i più semplici.
Se volessi provare l'ebbrezza della classe D e riuscissi a spostare verso l'alto il budget, considera l'integrato
NuForce IA-7 che abbiamo recensito giusto questa settimana. Le Amator vivrebbero una seconda giovinezza.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ampli e casse a torre per primo impianto
Buongiorno Lucio.
Trascorsi anni, ho deciso nel pochissimo tempo libero di ascoltare musica decente ma con una spesa massima di 250 Euro. Non sono legato alle dimensioni visto che potrei cambiare casa e ambiente in qualsiasi momento e la mia attrazione verso i diffusori a torre è puramente estetica e non tecnicamente motivata.
Ho trovato 2 modelli che mi fanno molto gola e che Le espongo:

Il kevlar conta o come tutto al mondo dipende? Ho letto le rubriche e come scegliere i diffusori, scoprendo che come riportato già è difficile mettere di comune accordo woofer e tweeter, queste non solo sono super economiche, ma hanno anche il midrange, che io ignorantemente reputavo molto utile...Quindi chiedo: essendo ovvio che botte piena e moglie sbronza è un sogno, posso almeno aspettarmi risultati sonori dignitosi???
Tenga presente che per quanto io ascolti male la musica, spazio tantissimo in stile, dal jazz alla Goa, poco rock, poca classica e pop diversissima di qualità (strumentale), molta sperimentale e elettronica. Mi piacciono molto i suoni caldi, odio i suoni limpidi ma freddi.
Devo ancora comprare un ampli e da quanto letto vedrei un Nad o Denon usati ovviamente. Anche su questi: un ampli alternativo che sia...Caldo?
Mi permetta di mantenere l'insensata voglia della torre, non prenderei comunque casse piccole anche se migliori. Dopo tanto tempo voglio che anche l'apparenza mi riempa gli occhi (stupido ma onesto).
Grazie e tanti, tanti complimenti.
Stefano - E-mail: fungarage (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
siccome si ascolta con le orecchie e NON con gli occhi, almeno qui sul Pianeta Terra, temo che una scelta basata sull'estetica, dopo un primo entusiasmo iniziale, potrebbe annoiare ben presto se non supportata da altrettanta bontà "sonora". L'orecchio è bastardo, pretende molto di più dell'occhio. Non si accontenta, si assuefa e poi pretende di più.
Detto questo, che vale in linea del tutto generale, non vedo controindicazioni all'acquisto di uno dei due diffusori a torre da te citati: vanno bene e sono onesti. Tra i due, sceglierei le Wharfedale ma non perché usino materiali particolari.
Come amplificazione, un vecchio NAD dovrebbe coniugare una timbrica non troppo "fredda" con buone capacità di districarsi con tutti i generi musicali. Magari guardati un po' in giro (mercatino di HiFi usato, Ebay etc.) e sentiamoci quando hai una rosa di candidati.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

TNT Simpre 88SR
Buongiorno,
mi chiamo Stefano e sono un giovane autocostruttore, sto realizzando il
TNT SIMPRE 88SR, e sto incontrando un problema che non riesco a risolvere: il ronzio. Ho provato a mettere il potenziometro del volume all'uscita, a valle del condensatore di uscita; così facendo il ronzio è elevato solo a volume elevato, oltre il necessario per ascoltare, ed è quindi accettabilissimo.
Ho paura, però, che così facendo il suono possa peggiorare. Vorrei trovare il modo di rimetterlo all'ingresso (il potenziometro del balance non l'ho messo). Penso che si tratti di un problema di collegamenti di massa e di schermatura: mi può indicare dei validi e tassativi principi da seguire, relativi proprio alle masse ed al telaio/schermatura?
Ho un tremendo bisogno di capire dove sto sbagliando.
La ringrazio anticipatamente, La saluto ed aspetto Sue notizie.
Stefano - E-mail: stefano.strada (at) bancaakros.it

GP
Ciao Stefano,
il Simpre è in effetti molto semplice, fare grossi errori non è poi tanto facile. Ovviamente il Simpre richiede un ingresso ad alto livello, dell'ordine di 1V, ma il suo rumore non dovrebbe essere eccessivo neanche con ingressi di 0.1V, in condizioni normali.
In generale i possibili problemi che si possono riscontrare in un caso come questo sono i seguenti:

  1. Il segnale di ingresso è troppo basso. Quindi il ronzio dell'alimentazione (sempre presente) o copre. L'unica è quella di mettere il volume all'uscita, in modo che il segnale all'ingresso del pre sia comunque quello massimo possibile, e quindi il rumore divenga meno rilevante.
  2. L'amplificatore di potenza è troppo sensibile. Se si ha un ampli con sensibilità di ingresso di 100mV, si è costretti ad usare il Simpre sempre con il volume molto molto basso, il che potrebbe rendere sproporzionato, nello stadio di guadagno, il rumore rispetto al segnale, esattamente come nel caso sopra.
  3. Il cablaggio è così semplice che non dovrebbero neppure crearsi dei problemi. Però in pratica non ci devono mai essere dei loop chiusi di massa. Di solito conviene collegare assieme le masse dei due canali in un unico punto (masse a stella). Nei pre di solto preferisco farlo nello stadio di guadagno, dove di norma le masse si devono comunque riunire per attaccarsi alla massa dell'alimentatore (se non è un dual mono), oppure all'ingresso o al potenziometro (se è dual mono).
  4. C'è del ronzio sull'alimentazione. Un minimo è ovviamente normale, ma non dovrebbe essere percepibile in nessuna condizione. Quindi se avviene, ci deve essere un problema in uno dei condensatori (oppure le resistenze ed induttanze non sono corrette). Bisognerebbe verificare con un oscilloscopio, ATTENUANDO significativamente il segnale (difficile trovare oscilloscopi che reggano 180V...).
  5. Esce del ronzio, sotto forma di campo elettromagnetico disperso, dal trasformatore, e questo è troppo vicino a dei componenti sensibili: ad esempio lo stadio di guadagno (tubi e resistenze ad alta impedenza), induttanze di filtro o simili. In particolare il trasformatore e le induttanze devono essere distanziate il più possibile ed orientate in modo da minimizzare gli accoppiameni indesiderati (di solito ad angolo retto).
  6. Mettendo a terra l'apparato attraverso l'alimentazione a 220V, e connettendolo con i cavi di segnale con altri apparati pure a terra nello stesso modo, si creano degli anelli di massa, che hanno un lato che fa a tutti gli effetti parte del collegamento funzionale (quello del cavo di segnale). Dato che ad indurre del ronzio su un anello di massa ci vuole poco, può darsi che il problema sia proprio questo. Soluzione: provare a scollegare la massa del pre dalla terra, e vedere se il ronzio scompare. Se scompare, potete essere molto felici per aver fatto una interessantissima scoperta, ma vi ricordo che per motivi di sicurezza dovete comunque ricollegare la massa alla terra e tenervi il ronzio....
  7. Infine, quando, come nel Simpre, ci sono due alimentazioni filamenti riferite a tensioni diverse, c'è un ulteriore problema che talvolta si verifica. In pratica la tensione di riferimento (quella prelevata fra R7 ed R8 nel Simpre 88SR, ad esempio) risulta affetta da ronzio, nonostante la tensione di alimentazione non lo sia. La cosa è in effetti alquanto strana, ma tutto sommato il nodo in considerazione è ad alta impedenza (23.5k verso massa), ed ha ampio modo di soffrire di accoppiamenti capacitivi od induttivi attraverso il trasformatore. La cosa in teoria sarebbe del tutto irrilevante, dato che il circuito filamenti e quello di segnale sono completamente indipendenti ed isolati, ma mi è capitato almeno un paio di casi in cui il ronzio si trasferiva in maniera significativa al segnale, presumibilmente per accoppiamento capacitivo fra filamento e catodo all'interno del tubo. Per risolvere questo problema, di solito è sufficiente aggiungere un condensatore fra il nodo in questione e massa, montandolo quindi nel caso del Simpre 88SR in parallelo a R8 (normalmente 0.47uF bastano).
Al momento non mi vengono altre idee, ma chiunque voglia aggiungere qualcosa è ben accetto!!!!
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329 | Vol.330 | Vol.331 | Vol.332 | Vol.333 | Vol.334 | Vol.335 | Vol.336 | Vol.337 | Vol.338 | Vol.339 | Vol.340 | Vol.341 | Vol.342 | Vol.343 | Vol.344 | Vol.345 | Vol.346 | Vol.347 | Vol.348 | Vol.349 | Vol.350 | Vol.351 | Vol.352 | Vol.353 | Vol.354 | Vol.355 | Vol.356 | Vol.357 | Vol.358 | Vol.359 | Vol.360 | Vol.361 | Vol.362 | Vol.363 | Vol.364 | Vol.365 | Vol.366 | Vol.367 | Vol.368 | Vol.369 | Vol.370 | Vol.371 | Vol.372 | Vol.373 | Vol.374 | Vol.375 | Vol.376 | Vol.377 | Vol.378 | Vol.379 | Vol.380 | Vol.381 | Vol.382 | Vol.383 | Vol.384 | Vol.385 | Vol.386 | Vol.387 | Vol.388 | Vol.389 | Vol.390 | Vol.391 | Vol.392 | Vol.393 | Vol.394 | Vol.395 | Vol.396 | Vol.397 | Vol.398 | Vol.399 | Vol.400 | Vol.401 | Vol.402 | Vol.403 | Vol.404 | Vol.405 | Vol.406 | Vol.407

© Copyright 2006 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]