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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Qualità della Musica
  2. Ripartire da un glorioso pre
  3. Impianto vintage da migliorare
  4. Impianto con 1500 €
  5. Strano biamping
  6. Bassi lunghi e perdita di fuoco
  7. Nuovi diffusori con 300 €
  8. Diffusori da 500 € per il rock
  9. Finale per Audio Research e Martin Logan
  10. Diffusori da supporto con 800 €

Qualità della Musica
Ciao Lucio, Mi chiamo Giovanni e ti do del tu con un po' di timidezza perché non ci conosciamo, ma spero che ciò si possa realizzare magari alla prossima rassegna audio che sarà a Roma nel mese di marzo dell'anno nuovo.
Circa un mese fa, navigando in rete, ho scoperto per caso la tua rivista dedicata all'audio ma non solo, e da allora compatibilmente con gli impegni di lavoro e di famiglia la vado a visitare. Per adesso sto leggendo le lettere alla redazione e ho trovato nelle risposte alle domande dei lettori (alle quali tu con una pazienza che sinceramente io non avrei, rispondi sempre in modo garbato e con estrema correttezza ed imparzialità), spunti e soluzioni molto interessanti che riguardano anche il mio sistema audio.
Dicevo audio ma non solo, perché nelle lettere leggo di persone che si lamentano del caro dischi in generale, con prevalente riferimento al prezzo di vendita al pubblico del supporto, senza tenere conto secondo me, della qualità dell'artista. Ecco, il punto focale della lettera che ti sto scrivendo, caro Lucio, è proprio questo: la qualità dell'artista.
A mio modo di vedere un cd non può essere venduto al prezzo corrente di mercato soltanto in funzione dell'aspetto commerciale puramente fine a se stesso come molti lettori sono portati a credere, ma anche e soprattutto in funzione della qualità dell'artista e poi della qualità tecnica del supporto che poi andremo ad inserire nel nostro lettore.
Dopo aver ascoltato (e ascolto) dischi da oltre un ventennio, mi sono reso conto della triste realtà che riguarda soprattutto i nostri cantautori che quando ero giovane ignoravo, perché imbambolato dai motivetti ripetitivi delle canzoni che in alcuni momenti, quando si stava in comitiva o al mare intorno ad un falò da spiaggia faceva piacere ascoltare. Non si capiva in effetti che, quella che il cantautore di turno stava facendo, non era musica ma politica. Quando mi sono reso conto di questo, la mia vita è cambiata (musicalmente parlando). Ho cominciato disprezzare questo genere di intrattenimento fine a se stesso e senza alcun messaggio positivo da mandare ai giovani.
Allora mi chiedo: Ma come si fa a spendere 20,50 Euro per dei "cantanti" che ad una manifestazione come San Remo (secondo me oramai da abolire) dichiarano apertamente la propria idea politica? Sono soldi rubati. O ancora, come si fa a dare fiducia a personaggi che pur di vendere dischi indottrinano i giovani alla politica con la complicità dei sindaci delle varie grandi città partecipando a tutte le maggiori manifestazioni politiche?
La verità è che, (come disse una volta un grande musicista italiano di cui non faccio il nome), per lavorare bisogna aderire ad un partito. Questa al mio paese si chiama dittatura e ciò porta ad un'altra brutta verità: I ragazzi di oggi comprano dischi o scaricano file mp3 senza avere la più pallida cultura musicale, senza conoscere nulla dell'artista e molto spesso, neanche i componenti che suonano in quel pezzo del disco.
Tante volte li vedo "scartabellare" negli scaffali dei negozi di dischi con l'espressione inebetita e molto spesso escono dal negozio senza aver comprato nulla, non perché non abbiano i soldi, ma semplicemente perché non sanno cosa comprare. Ecco secondo me l'alta fedeltà ha un collegamento diretto con la conoscenza mediamente approfondita almeno del genere musicale che si intende ascoltare. A me è accaduto di essere preso per psicopatico da queste persone, se comincio a parlare di cavi, punte, condizionatori (d'aria?) direbbero loro, e quant'altro.
A questo punto mi chiedo: come fanno questi ragazzi ad entrare in un negozio che vende apparecchi, o anche in un megastore per comprare un impianto o un compattone senza sapere che tipo di musica vogliono ascoltare? Si metteranno inevitabilmente in mano al venditore di turno, forse più ignorante di loro, ma sicuramente più abile nel rifilare il classico involucro con il mattone dentro.
Ancora tanta stima e complimenti per il tuo lavoro.
Giovanni - E-mail: giovanni.dipalermo (at) fastwebnet.it

LC
Caro Giovanni,
quanto è difficile catalogare la Musica per generi ed ancor più quanto è complesso suddividerla in "buona" o "cattiva". Per natura sono contrario alle fazioni o alle etichette, anche quando date con la migliore buona fede possibile.
D'altra parte, chi canta cerca di comunicare emozioni e pensieri. Volendo uscire dalla triade "cuore - sole - amore" non è che resti poi moltissimo. Ed ecco allora che alla pochezza di idee viene in soccorso l'ideologia, spesso politica che, non dimentichiamolo, ha fatto la fortuna artistica di tanti autori musicalmente mediocri. E' anche vero, d'altra parte, che tanti musicisti siano di una ben precisa area politica. Si potrebbe aprire un ampio discorso sull'argomento ma ciò esulerebbe dagli intenti a-politici di questa pubblicazione.
Io, in tutta sincerità, lascerei ai giovani la libertà di "formarsi" anche commettendo molti errori. Quando avranno la capacità critica di separare la propaganda politica spicciola (fatta giusto per "vendere" ad certo pubblico, non dimentichiamolo...) riusciranno a guardare a certe passioni giovanili con un sorriso. Quante cantonate abbiamo preso noi a 15 o 20 anni? Personalmente, tante! Ma non rinnego le mie scelte, tutte hanno contribuito, nel bene e nel male, a formare la mia cultura musicale e la mia Passione per la Musica, qualunque essa sia.
Non mi sentirei pertanto di fare il "censore" solo perché capace, grazie all'esperienza, di guardare a certi fenomeni con più disincanto. L'importante, ciò che conta davvero, è che le nuove generazioni ascoltino Musica e, possibilmente, nel miglior modo possibile. Si ascolta sempre più in modalità "usa e getta" ma va bene anche così: l'importante è che dalla "massa" dei consumatori almeno una piccola percentuale desideri andare più a fondo. E' sempre stato così.
Se ripenso alla mia vecchia classe di liceo (e son passati diversi decenni) devo ammettere che i veri interessati alla Musica erano una risicatissima minoranza. A molti della Musica importava pochissimo e, ovviamente, erano più attratti dal motorino o dalla discoteca. E' nella natura delle cose: c'è chi va a fondo alle cose e chi galleggia in superficie. Dobbiamo preoccuparci di non perdere quei "pochi" che si stanno appassionando alla Musica (qualunque essa sia) e far capire loro che l'Amore verso di essa passa prima di tutto verso il "rispetto". Tale "rispetto" impone, sempre e comunque, che sia riprodotta in maniera dignitosa, anziché frullata in un Minipimer MP3 [sul CD player, adesso, "Some friendly", uno dei tanti capolavori dei Charlatans].
Grazie per il prezioso spunto!
Lucio Cadeddu

Ripartire da un glorioso pre
Egregio Lucio,
i miei più sentiti complimenti per la conduzione da anni di questo ottimo ed unico sito web per audiofili, ma vengo subito al dunque. Da ottimo audiofilo che ero (qualche capello fa) mi sono perso per i meandri dell'home theater e, di fatto, ho svenduto il mio mitico impianto hi-fi. Mi è rimasto, chiuso nell'imballo, ed ancora con le sue valvole originali, un grandissimo pre Audio Research SP 9 e due casse Chario Reference 1000 tower del 1999 che utilizzo inserite appunto nell'impianto (banale Ampli 7.1 Yamaha) HT.
Ho ancora molti cd di classica e Jazz-Rock Pink Floyd, Wheather Report, Chick Corea, etc. e vorrei ricostruire un ottimo impianto hi fi, separato da quello dedicato al video. Ho pensato di:

Mi mancherebbero, ovviamente, i cavi. Mi sono rimasti dei vecchi Monster Cable per le Chario, ma immagino siano migliorabili.
Distinti Saluti,
Andrea - E-mail: andrea.chiarini (at) chiarini.it

LC
Caro Andrea,
fa piacere che molti, dopo l'ubriacatura Home Theater, decidano di tornare ad un più sensato due canali. Ti consiglierei di tenere senz'altro pre e diffusori e puntare tutto su finale e sorgente. Sul lettore ibrido CD/SACD non mi pronuncio, come saprai non sono molto favorevole a queste nuove macchine e lo standard SACD non è che si possa definire "affermato" (anzi). Punterei invece ad un lettore "solo" CD da acquistare usato, come ad esempio un classico Rega Planet o qualche modello Meridian o Linn Mimik, tutti al di sotto dei 500 €. Per quanto riguarda il finale, l'ideale sarebbe un bel Classic 30 di Audio Research. In alternativa potresti valutare un sano stato solido d'annata, da scegliere tra i top di gamma di Rotel, NAD, Musical Fidelity, Quad...
Col budget risparmiato sulla spesa dei diffusori non dovrebbe essere impossibile puntare anche più in alto, verso finali Krell della serie KSA o Levinson N. 29.
Per quanto riguarda i cavi mi preoccuperei solo in seguito, non disdegnando qualche esperimento a costo quasi zero con l'
autocostruzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto vintage da migliorare
Caro Lucio,
questa è la mia prima lettera, sono un giovane chitarrista appassionato di hi-fi e seguo con molto interesse le recensioni e le risposte alle lettere su TNT Audio; purtroppo di ragazzi della mia età (20-25 anni) con un certo interesse per l'ascolto di musica con impianti di buona qualità ne conosco molto pochi e ciò mi dispiace perché secondo me è qualcosa di davvero appagante.
Possiedo un amplificatore Sansui A-505 dei primissimi anni '80; si tratta di un 30Wx2 RMS che a mio parere si comporta ancora egregiamente e da del filo da torcere anche a certi modelli recenti ben più potenti, la stanza dove è posizionato è una piccola sala di circa 15 mq che quindi non ha bisogno di grandi wattaggi per essere sonorizzata.
Attualmente l'ampli è abbinato ad una coppia di diffusori della SANYO sempre dei primi anni '80, si tratta di bookshelf a 3 vie neanche tanto piccole che, pur senza essere eccezionali, svolgono il loro lavoro abbastanza bene. Lo uso principalmente per ascoltare musica pop, rock e hard rock, in ogni caso musica in cui la chitarra è sempre ben presente.
Se volessi migliorare la qualità di riproduzione, credi che la scelta di cambiare diffusori sia azzeccata oppure mi conviene tenere quelli che ho e magari cambiare ampli? Il problema principale è che ho al massimo 200 euro da investire e con quella cifra si può fare ben poco.
Qualche settimana fa mi è capitato di vedere dei diffusori della Indiana Line ad un prezzo veramente basso (si parla di circa 150 euro per la coppia) il modello è nuovo e si chiama HC 504, si tratta di diffusori a colonna che almeno sulla carta hanno caratteristiche di tutto rispetto se pensiamo che costano circa un terzo della concorrenza. Hanno un'efficienza di 90 dB e una risp. in freq. che va da 40Hz a 22kHz tanto che ci ho fatto un pensierino anche se il prezzo così basso mi rende un po' dubbioso...Tu che ne dici? Hai mai avuto l'occasione di provarle o ne hai sentito parlare?
Ho un ultimo quesito riguardante l'amplificatore; ho notato che con il volume verso metà, si sente un leggero brusio di sottofondo (udibile solo quando non c'è musica) simile a quello che si ha quando manca la massa e sono sicuro al 100% che non è il brusio tipico di certi amplificatori spinti quasi al massimo, ma si tratta più che altro di un disturbo presente solo con il potenziometro del volume nell'intervallo compreso più o meno tra 4 e 7.
Avresti qualche suggerimento per scoprire il problema (premetto che l'alimentazione è stabilizzata)? Ti ringrazio in anticipo per l'attenzione che mi dedicherai.
Nicola - E-mail: vize84 (at) yahoo.it

LC
Caro Nicola,
la qualità nelle cose interessa sempre un numero ristretto di persone, di questo dobbiamo rendercene conto. Ascoltare "bene" la Musica non è diverso dal saper gustare un buon vino, riconoscere una bella macchina, leggere un buon libro...
Viste le tue preferenze musicali proverei a cercare una coppia di diffusori Klipsch, magari usati. Con la cifra a tua disposizione non dovrebbe essere impossibile trovare qualche bookshelf della serie RB o anche qualche torre della serie SF (dai un'occhiata anche su Ebay). Il tuo Sansui, mi spiace dirtelo, ma è materiale che ha fatto il suo tempo e che, neppure quando avrebbe dovuto, ha mai fatto sfracelli :-)
Il difetto che senti è probabilmente dovuto ad un potenziometro del volume ossidato in certe zone della pista. Uno spray disossidante per potenziometri dovrebbe risolvere egregiamente. Lo trovi in qualunque negozio di elettronica/ricambi elettronici. La mia sensazione è che con un paio di casse sensibili quanto basta (ad esempio proprio qualche Klipsch citata) un
T-Amp manderebbe in pensione, ed al volo!, il tuo pur onestissimo Sansui che, magari su Ebay, troverebbe qualche appassionato disposto a spenderci qualche decina di euro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto con 1500 €
Gentile Direttore,
approcciando il mondo dell'hi-fi (ho deciso di "scaricare" il sintoampli multicanale Onkyo e le casse Bose per qualcosa di decente dal punto di vista della Musica Stereo), mi ritrovo con tutti i dubbi del neofita. La domanda centrale è relativa all'influsso nefasto che la posizione dei diffusori genera sulla resa dell'intero impianto: mi trovo in situazione simile a quella descritta da Antonio (
volume n. 401, lettera 1), nella variante "libreria" senza scelta alternativa; dovrei cioè posizionare le due torri da pavimento ai lati (davanti non posso) di un lungo mobile libreria, a una distanza di circa 4 metri tra loro, staccate max. 50 cm dalla parete posteriore (tipo nicchia) e meno ancora dalle pareti laterali.
La distanza tra casse e punto di ascolto (il divano) è di circa 3 m. So che tutto ciò non va affatto bene, ma non ho alternative. La domanda è: vale la pena spendere qualcosina (intorno ai 1500 euro) per ampli integrato, lettore CD e casse da pavimento decenti, o con questa disposizione è meglio lasciar perdere e tenersi Sintoampli Onkyo e Bose 301, tanto non sentirò la differenza?
Io pensavo a marche come Rotel, Arcam, NAD per ampli e lettore CD, per le casse non saprei, vorrei un consiglio ...
L'accoppiata della stessa marca, parlando di ampli e lettore CD è comunque una scelta valida? Io vorrei un suono piuttosto definito ma non troppo freddo...Infine: ho comprato una dozzina di metri di cavo Linn a 10 euro al metro, che per le mie tasche non sono pochi, e ora mi accorgo che se volessi tentare di avanzare un po' la posizione delle casse, il cavo non basterebbe, volendolo tagliare in lunghezze uguali per le due casse (l'ampli sarebbe tutto sulla sinistra del mobile): è molto grave tagliare il cavo destro un metro più lungo del sinistro? Scusi le domande da ignorante, ho letto molti volumi di posta con le sue risposte, ma ciò che vorrei capire è se il posizionamento delle casse (e, eventualmente la diversa lunghezza dei cavi di potenza) possono vanificare la bontà intrinseca dei componenti che vorrei acquistare.
Un ringraziamento con stima,
Luca - E-mail: luca.piatti68 (at) libero.it

LC
Caro Luca,
rispetto a sintoampli HT + Bose 301 qualcosa si può ancora fare, nonostante il posizionamento compromesso. Con 1500 € le soluzioni possibili sono tante, a partire dalle solite coppie monomarca che consiglio sempre (NAD, Cambridge Audio, Rotel) ed una coppia di snelle torri magari italiane (Aliante, Chario, Indiana Line) o inglesi (KEF, Mission...).
Per quanto riguarda i cavi sarebbe meglio se la lunghezza fosse la stessa per entrambi i canali ma, date le circostanze, credo che un metro in più o in meno su 6 metri non faccia poi differenze sostanziali.
Piuttosto, mi preoccupa di più la distanza reciproca delle casse: 4 metri sono davvero tanti, specie per diffusori di pianta ridotta e, di conseguenza, frontale stretto. Temo che, al di là di altri problemi causati dalla presenza della libreria tra loro, si possa formare una sorta di "buco" al centro, costringendo il suono a restare troppo vincolato ai singoli diffusori.
Potresti provare a limitare i danni angolandoli verso il punto d'ascolto, qualcosa dovrebbe migliorare. Vista la situazione compromessa, opta pure per le elettroniche entry-level dei marchi citati, ogni euro speso in più sui modelli superiori temo sarebbe abbastanza inutile.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Strano biamping
Egregio Direttore,
Sono anni che leggo la vs. rivista on-line, l'ho sempre trovata interessante nel contesto hi-fi e devo dire che spesso molti articoli fanno meditare sulle scelte impiantistiche di questo mondo in continua evoluzione.
Dopo tanto tempo, mi sono deciso di chiederle un parere, per chiarire un dubbio che mi assilla da parecchi anni : Sapere se sono un dissacratore dell'High - End !!!
Ho un impianto composto da elementi non proprio nuovissimi, ma vorrei proprio vedere se certi "nuovi" suonerebbero come questi:

La domanda è questa: allo scopo di equilibrare la potenza di uscita, avendo una impedenza di 100 k sui due finali AR (sensibilità di 0,7 V) e il finale Amcron (sensibilità di 2 V), ho inserito una resistenza di 220 k in serie al cavo di segnale in ingresso dei due AR in modo di avere uno stesso livello di tensione in ingresso dei finali in questione.
Ho fatto una cosa poco "degna" di tale impianto, oppure è tutto corretto al fine di evitare di usare un crossover elettronico ? (meglio una resistenza che tutto un circuito "attivo").
E' corretto far suonare quest'impianto in una stanza di 5,5 x 3,5 m ?? (casse sul lato corto), al fine di avere una corretta immagine stereo e scena corretta?
Penso che questo argomento possa interessare chi vuole provare la multiamp passiva.
La ringrazio anticipatamente.
Fabio - E-mail: Sammuri.Fabio (at) enel.it

LC
Caro Fabio,
per una corretta multiamplificazione "passiva" è necessario che i finali, se non sono uguali, abbiano le stesse caratteristiche elettriche (sensibilità d'ingresso e, magari, impedenza). Ciò che hai fatto, inserendo una resistenza da 220 kOhm è tentare di rendere i finali elettricamente equivalenti ma temo che il risultato sia ben lontano dall'essere ideale. In ogni caso i finali amplificheranno tutto lo spettro audio che sarà poi "castrato" dal crossover delle Infnity. Non so, a me pare un grande spreco di risorse oltre che una complicazione inutile. Meglio un singolo finale stereo (o due mono) che pilota i diffusori in biwiring. Se ti piace il suono delle valvole puoi prendere in considerazione finali più "muscolosi" (VTL, Manley...) in modo da "domare" per bene le riottose Infinity.
Per quanto riguarda l'ambiente non vedo problemi particolari. Certo è che ambienti più grandi consentono migliori prestazioni specie in gamma bassa (diciamo...meno "problemi") e magari permettono di tenere i diffusori più lontani dalle pareti, con evidenti benefici in termini di immagine sonora.
Geometria a parte, credo che un trattamento acustico ad hoc possa fare moltissimo, soprattutto in termini di immagine sonora. Se non ne sei soddisfatto (non è chiaro dal tuo messaggio) prova coi soliti interventi correttivi di tipo assorbente/diffondente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Bassi lunghi e perdita di fuoco
Gentile direttore,
le scrivo dopo aver superato molte resistenze (ma che fai, scrivi e disturbi?). Preliminarmente le faccio i complimenti x l'ottima rivista che ha schiuso nuovi orizzonti a tanti audiofili. Ma passo subito alla questione: il mio impianto è composto da

Tale impianto è stato costruito un passo alla volta secondo il principio della gerarchia della sorgente, frutto di anni di risparmi e di prove, ascolti, ecc. L'hifi è ben collocato anche se "la casa non è costruita intorno ad esso".
Ora si trova nell'ammezzato in un ambiente di discreta qualità (tetto <2m in h, misure 5x4m) e non troppo risonante.
Ho sempre rilevato un basso un pelino lungo, mentre medi ed alti mi sono sempre apparsi notevoli; la musicalità è eccellente (ho scelto l'oto tra circa 35-40 ampli sentiti con calma in prove il + possibile omogenee-battuti x me anche l'electrocompaniet eci1 e l'yba integrè-; x le casse, solo l'ensemble reference faceva meglio, ma necessitava di maggiore potenza).
Ho preferito il mio impianto a tantissimi noti (anche usa top) molto + costosi ed ultra titolati. Avrò un orecchio AN uk? Ho titubato solamente dinanzi al naturalissimo e "verissimo" impianto top (oltre 100.000€) cd+dac+pre MBL+finali mono symphonic line + acapella triolon (chi può permetterselo?).
Orbene, lamentando in tale nuova collocazione un'avvertibile perdita di messa a fuoco, sto facendo costruire delle basette in marmo con punte x tutte le elettroniche x disaccoppiarle dal tavolino in metallo e (orrore) cristallo, nonchè vorrei acquistare gli stand Audio Note (o c'è di meglio con la mia catena?) e gli altri cavi d'alimentazione (+ economici) audioquest nrg1 (oppure è meglio insistere con audio tekne o altro?).
Risolverò i lamentati difetti? Vorrei comunque sostituire il lettore cd (anche sacd? Oppure universale?) od il dac spendendo non + di € 2000-2500. Linn, Marantz, Ayon (ne ho letto bene sul web), Meridian (anche 508/24 usato), MBL, Monrio, North Star, Vincent, Electrocompaniet dac, cinesi oppure ancora AN (cdp oppure dac-quali-?)? oppure acquistare un usato di maggior pregio (Electrocompaniet cdp?)?
Grazie x la pazienza.
Giupet - E-mail: giu.pet (at) tiscali.it

LC
Caro Giupet,
quante domande. La questione, infine è: basso lungo e perdita di messa a fuoco, nel nuovo ambiente. Cominciamo dalle basi: il soffitto è alto meno di 2 metri, come sembra dalla tua descrizione? Se così è il basso "un pelino lungo" dovrebbe essere il minore dei problemi! Con un soffitto così basso le riflessioni dei diffusori arrivano molto "rapidamente" al punto d'ascolto, causando deleteri fenomeni di "addizione" che sporcano il segnale principale. Questo forse è quello che tu definisci "mancanza di messa a fuoco". L'orecchio non riesce a focalizzare bene il suono perché bombardato da riflessioni troppo "precoci". Dovresti provare a trattare sia il soffitto che le pareti laterali con pannelli assorbenti, tanto per cominciare a vedere che succede.
Poi rimettiamo a posto qualche strafalcione "fisico": le punte ACCOPPIANO non disaccoppiano. Il peso dell'apparecchio si concentra su una superficie infinitesima e la pressione risultante è pertanto altissima. Ciò serve proprio per "accoppiare" apparecchio con base d'appoggio. Per disaccoppiare servono elementi elastici, morbidi, in gomma, sughero, aria...qualunque cosa che renda apparecchio e base d'appoggio il più possibile indipendenti l'uno dall'altra.
Ancora, chi ha detto che un tavolino in metallo e cristallo sia un disastro? E, comunque, aggiungendoci delle lastre di marmo con punte non fai altro che esaltarne il carattere! Proverei invece la strada opposta, quella dei supporti elastici, tipo ad esempio le semisfere
BrightStar Isonode.
Non cambierei né sorgente né cavi, per ora. Metterei invece gli stands Audio Note ai diffusori, si tratta di complementi pressoché obbligatori.
Effettuati questi interventi di contorno (ma in realtà "sostanziali") dovrai esaminare i risultati ottenuti e, se del caso, pensare ad un upgrade della sola sorgente, magari con una macchina integrata più recente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 300 €
Gentile direttore,
inanzitutto complimenti per il sito estremamente dettagliato e di facile comprensione che purtroppo ho scoperto solo di recente!
Sono un ragazzo di 30 anni appassionato da sempre di musica e dotato (ovviamente a mio avviso!!!) di un discreto orecchio forse un po' perchè "strimpello" la chitarra da 15 anni e forse perchè quando ascolto la musica cerco di essere il più concentrato possibile.
Mi piace ascoltare tutti i generi musicali dai Rage Against The Machine a Vivaldi passando dai Pink Floyd ai Massive Attack insomma di tutto anche se ultimamente preferisco ascoltare musica live con abbondanti chitarre acustiche. Purtroppo ascolto tutto ciò in una camera piuttosto piccola (circa 10 metri quadri) per evidenti carenze di spazio.
Ho recentemente acquistato usato un ampli Marantz model 1060 del '74 il quale pilota un lettore cd Teac 1120 oppurtunamente modificato grazie al vostro sito!!
Vorrei sapere inanzitutto cosa ne pensa dell' ampli (che a mio avviso è un ottimo ampli), dell'accoppiata con l'economico lettore cd Teac e che diffusori usati potrei adottare considerando purtroppo un budget limitato (300 euro circa), la camera ristretta e la collocazione delle casse attaccate ai muri laterali e a una distanza di circa 40 cm dalla parete posteriore.
Adesso posseggo dei micro diffusori Indiana Line HC204 da 89 db di sensibilità adagiati su stand di legno autocostruiti di altezza 70 cm che non vanno malissimo ma sono enfatizzati sulla gamma alta e non ricreano tridimensionalità che insieme al dettaglio è ciò che cerco maggiormente come penso molti audiofili.
Vorrei anche sapere se i cavi TNT Star da me costruiti di sezione di 1.5 mmq possono andare bene con l'ampli in questione.
Quasi dimenticavo che ho aquistato anche il T-amp e vorrei sapere, se possibile, un confronto col Marantz.
La ringrazio anticipatamente e mi complimento per l'ennesima volta per il sito che mi ha aperto le porte su questo meraviglioso mondo!
Cordiali saluti.
Enrico - E-mail: egattucci (at) libero.it

LC
Caro Enrico,
possiedo anch'io un Marantz 1060. Che ti devo dire? Carino, dotato di un discreto fascino per via della gloria del marchio in quegli anni...il suono però è un po' datato: morbido, arrotondato, un po' gonfio e poco dinamico. Visto che hai un T-Amp...anziché chiedermi se suona meglio o peggio...perché non lo attacchi e giudichi da te? La mia opinione è che sia un mondo a parte, rispetto al Marantz, almeno fintanto che si sta nei limiti della sua bassa potenza (non si possono chiedere miracoli a 6-8 watt per canale).
Dai nuovi diffusori ti aspetti tridimensionalità e dettaglio ma, purtroppo, tenendoli addossati alle pareti laterali temo che ciò dovrà restare una chimera, anche con componenti di qualità più elevata. Anche i 40 cm dalla parete di fondo non aiutano poi moltissimo, specie considerando l'addossamento alle pareti laterali.
Con 300 € io cercherei qualcosa di più sensibile (magari ti piacerà il T-Amp ;-)) tipo Triangle o Klipsch, possibilmente nel mercato second-hand. Ti dovessero capitare, non lasciarti sfuggire le Linn Index che in quella posizione così sacrificata possono ancora dire la loro (in tal caso però il T-Amp potrebbe essere al limite per la potenza).
Non mi è chiaro se tu desideri diffusori da supporto oppure da pavimento. Vista la situazione, io opterei per delle snelle torri da pavimento che, occupando in pianta meno spazio di uno stand normale, potranno persino essere distanziate di qualche cm dalle pareti laterali. Indiana Line e KEF, tanto per citare due marchi facili da reperire, hanno in catalogo delle torri (nuove) in quella fascia di prezzo.
Vedi cosa riesci a trovare ed eventualmente sentiamoci di nuovo,
Lucio Cadeddu

Diffusori da 500 € per il rock
Salve egregio Sig. Cadeddu.
Ho scoperto da poco il suo meraviglioso sito e mi complimento per la professionalità assoluta e la pazienza che dimostrate nel rispondere alle innumerevoli lettere degli appassionati.
Sono in possesso di un Amplificatore Yamaha ax 592 ed ho deciso di cambiare diffusori. La mia stanza misura 4,95x4,62 metri ed è alta 3 metri. La cifra che vorrei spendere, considerato che sono una neofita dell'hi-fi, è di circa 500 euro, e la musica che ascolto è in prevalenza il Rock. La rosa dei miei candidati comprende: Indiana Line Arbour 5.20, Klipsch F-1, Wharfedale Diamond 9.5. Di questi tre ho potuto ascoltare le Klipsch (ma erano le F-3) e le Wharfedale, ed ho avuto l'impressione che il loro suono fosse agli antipodi. Onestamente preferisco la brillantezza delle Klipsch anche se, come capita a chi le ascolta per la prima volta, mi ha lasciato un po' perplessa la loro eccessiva "forza" (non so che altro termine usare).
Le vorrei chiedere se dal modello inferiore, le F-1, è lecito aspettarsi un impatto più contenuto, e se le Indiana Line potrebbero fare al caso mio, oppure assomigliano più alle Wharfedale che alle Klipsch.
La ringrazio molto se vorrà rispondermi.
Angela - E-mail: piccolangie (at) infinito.it

LC
Cara Angela,
se ascolti prevalentemente rock, Klipsch è una scelta che difficilmente ti deluderà. Si tratta di un suono a tratti aggressivo, questo è vero, ma è anche molto, molto "vivo" ed energico. Le F-1, certamente, hanno un impatto più contenuto rispetto alle F-3, limitatamente alla gamma bassa. La gamma medio-alta ed alta credo sia sostanzialmente simile.
Tuttavia, considerando il fatto che non ti hanno colpito in maniera particolarmente positiva e che il tuo ampli è già di suo abbastanza "vivace", propenderei più verso le Wharfedale o le Indiana Line, che sono forse una sorta di via di mezzo tra le inglesi e le americane.
La stanza è quasi quadrata e potrebbe causare qualche onda stazionaria di troppo, mi raccomando cura con attenzione sia la disposizione degli arredi che, soprattutto, dei diffusori. Dovranno essere abbastanza lontani dalle pareti e sistemati in maniera simmetrica rispetto al punto d'ascolto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Finale per Audio Research e Martin Logan
Egr. Sig. Lucio,
le invio questa e-mail per avere da lei consigli e suggerimenti circa un finale da abbinare al mio nuovo preamplificatore Audio Research LS 26.
Finalmente dopo un lungo periodo di indecisione tra l'acquisto di un superintegrato o una coppia pre e finale ho optato per la seconda soluzione.
Le premetto che il mio attuale impianto è composto da lettore Audio Research CD 3 e diffusori Martin Logan Aerius i. Probabilmente permuterò questi diffusori con le nuove Martin Logan Vista o Avantage (questi ultimi dotati di woofer amplificato). Certo la differenza di prezzo di circa 2.000 euro mi spinge ad orientarmi sul modello base non amplificato (Vista) indirizzando poi più soldi verso l'acquisto di un buon finale a stato solido. Lei cosa ne pensa?
Per i cavi di segnale sarei orientato per gli Audio Research Lizlink II (magari bilanciati). Un cavo che già ho avuto modo di ascoltare nel precedente impianto, equilibrato, trasparente e tutto sommato di prezzo onesto. Per i cavi di potenza attualmente ho dei Transparent Plus (magari da upgradare ai Super).
Quello che però adesso mi urge è trovare un buon finale a stato solido (anche usato) ma non troppo datato. Mi verrebbe da orientarmi su Audio Research con il finale entry level mod. 150.2 (in classe T). Un buon finale ma per alcuni i moduli in classe T non sono ancora all'altezza (mancano di ricchezza armonica) e poi Audio Research è famosa per le valvole.
Mi si dice che i pre Audio Research si accoppiano bene con Krell, Mark Levinson, Conrad J. Ed infatti avevo pensato all'accoppiata classica con Krell. Tralasciando i finali in classe A di costo proibitivo, avevo pensato al KAV 2250 (o alla vecchia serie KAV 250). Ma questa serie per alcuni pecca un po' in raffinatezza in gamma medio/alta. Lo ha mai ascoltato il KAV 2250?
Altri finale che ho in mente sono il Bryston 3B SST. Un finale di 150 W su 8 ohm, di buon rapporto qualità prezzo ed in alternativa il più costoso Pass x150 (ma ho sentito dire Pass non si accoppia bene con le caratteristiche elettriche dei pre Audio Research).
Insomma ho le idee un po' confuse e mi rimetto pertanto a lei per avere suoi suggerimenti e consigli.
Distinti saluti.
Paolo - E-mail: edicola.bonfanti (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
credo che nella rosa dei finali "papabili" dovresti includere anche i NuForce, gli 8, 8.5, 9 o i 9SE a seconda del tuo budget. Conosco diversi audiofili che li usano con pre Audio Research e ne sono molto soddisfatti. Non conosco il finale Audio Research in classe T ma a sentire quel che si legge in giro non è che sia stato un prodotto di grande impatto e successo. D'altra parte, è la prima volta di AR con una nuova tecnologia, è normale che non sempre si faccia centro al primo colpo. In effetti anche i finali a stato solido di AR non hanno mai goduto di fama particolare, certamente non alla pari dei fratelli a valvole.
Qualora volessi qualcosa di più "classico" potresti orientarti verso Mark Levinson 29 che usato si trova per cifre variabili tra i 1500 ed i 2000 euro, oppure qualche Krell della serie KSA. La serie KAV è più orientata verso il mercato audiovideo, a mio parere i vecchi KSA sono più interessanti. Non ho ascoltato il KAV 2250.
Non vedo poi controindicazioni all'abbinamento col finale Bryston che hai indicato. E' chiaro che per un acquisto di questo tipo una prova con il tuo pre (e magari con le tue casse) dovrebbe essere fatta.
Per quanto riguarda il "contorno": quando sarà il momento vedrei benissimo il passaggio di classe in casa Transparent, dai cavi della serie Plus ai Super. Se poi potessi metterci anche i Super di segnale sarebbe ancora meglio.
Per i diffusori aspetterei invece a prendere familiarità con il nuovo finale, potresti anche non sentire più la necessità di un upgrade.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Diffusori da supporto con 800 €
Gentile Direttore,
sono un veterinario-neo-laureato-squattrinato e mi accingo ad acquistare una coppia di diffusori da scaffale per la mia stanza (dimensioni 4m x 5m). Ascolto soprattutto jazz, blues e rock anni 70 (anche progressive). Come ampli possiedo un Marantz 2226B di fine anni '70 con sintonizzatore integrato, al quale sono affezionato ma che, naturalmente, considero solo un punto di partenza in vista di ulteriori acquisti futuri.
Per i diffusori ho un budget di 800euro e, non essendo un maniaco dell'Hi-Fi, probabilmente saranno quelli che terrò per tutta la vita (o almeno per buona parte di essa)...vorrei quindi fare un acquisto mirato ed avrei bisogno dei suoi buoni consigli. Ho dato una prima occhiata (e ascoltata) in giro e questo è il resoconto:

  1. I NEGOZIO (specializzato in hi-fi):
    • Sonus Faber Concertino Home (800euro)
    • B&W serie 600 (sui 600euro)
    Note: le Concertino le ho provate e mi hanno fatto un'ottima impressione, devo invece tornare a provare le B&W perchè le aveva imballate in magazzino. Proprietario del negozio cortese e disponibile. Sul sito della Sonus ho visto che ora è in commercio una nuova serie di Concertino (le Domus)...potrei per questo pretendere uno sconto sul prezzo delle Home o dovrei piuttosto attendere di provare le Domus (lei le ha ascoltate? che giudizio ne dà?)
  2. II NEGOZIO (MediaWorld):
    • Chario Constellation Delphinus (899euro)
    • Chario Silhouette 300 a 3 vie (in offerta a 399 fino al 16 dicembre)
    Note: provate entrambe, meglio le Delphinus, che però mi sembrano un po' care. Commesso disponibile.
  3. III NEGOZIO (negozio di elettronica con sala hi-fi): Indiana Line Arbour 5.20 (470euro). Ottimo rapporto qualità prezzo, come già evidenziato dalle vostre recensioni. Avrei però deciso di orientarmi verso un diffusore da scaffale per la maggior facilità di posizionarlo nella mia stanza
  4. IV NEGOZIO (specializzato in Hi-Fi): il proprietario, a mio avviso scortese ed intento a servire in guanti bianchi un "vero" audiofilo (il quale però affermava che, per staccare l'impianto composto da chissà quali perle dell'hi-fi, lui si limitava a staccare l'interruttore della ciabatta senza spengere prima i componenti...) mi ha indicato sullo scaffale tre modelli di Canton intorno agli 800euro come se si trattasse di saponette, aggiungendo poi che sarei dovuto tornare se volevo provarle...non so se tornerò.
    Comunque, sfogliando il depliant (che peraltro non ero stato invitato a prendere), dovrebbe trattarsi di diffusori delle serie Vento, Ergo o Karat.
Questo è il quadro completo di ciò che sono riuscito a vedere. Non ho trovato in Umbria concessionari del marchio Aliante o di altri che ho più volte letto nelle sue lettere..se ha qualcos'altro da consigliarmi, accetterò ben volentieri il suo consiglio.
Grazie in anticipo per la sua cortesia, cordiali saluti e auguri di Buone Feste
Jacopo - E-mail: jerda81 (at) libero.it

LC
Caro Jacopo,
per diverse ragioni ti consiglierei di stare sul negozio N. 1, visto che si tratta di un operatore apparentemente serio e disponibile. Se si può, meglio acquistare in un vero negozio HiFi che potrebbe tornare utile in caso di ulteriori acquisti/permute/upgrade. Tornaci senz'altro, coi tuoi dischi magari, per valutare - a confronto con le Concertino - anche le B&W. Il prezzo richiesto per le Concertino Home mi pare onesto, se tieni conto che il listino del 2004 le dava per 850 €. E' probabile che ci sia un margine di trattativa (magari minimo) oppure potresti chiedere che ti venga regalata una coppia di cavi di potenza di qualità adeguata. Ho la sensazione che nella prova a confronto preferirai le Concertino...ma non è detto, affronta la prova senza pregiudizi.
Le Domus costeranno presumibilmente di più, credo che le Home siano già "troppo" per il tuo (pur bello) sintoampli vintage. Quindi: se ti piacciono...prendile e goditi la Musica. Solo una precauzione: probabilmente il negoziante ti farà sentire i diffusori con un impianto "adeguato", in una stanza adatta e disposizione consona. Questo significa che a casa tua, con elettroniche inferiori e/o un ambiente o una disposizione più sacrificati, potrebbero suonare in maniera sensibilmente peggiore. Tieni questa osservazione bene in mente quando porterai i diffusori a casa. Cura bene ALMENO il posizionamento dei diffusori in ambiente. Questo aspetto da solo può influire anche oltre il 50% sul risultato finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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