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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Un musicista alle prese con la giungla dell'hi fi
  2. Re: Senza punte
  3. Casa in costruzione
  4. Componenti part-time
  5. Primo impianto
  6. Primo impianto analogico
  7. Materiale fonoassorbente
  8. Lettore CD usato con 1500 €
  9. Ma che cavi! (di alimentazione)
  10. Soddisfazione

Un musicista alle prese con la giungla dell'hi fi
Caro direttore,
è da poco che leggo la sua rivista on-line. In un mondo in cui si fa a gara per vendersi in cambio di un piatto di lenticchie, il suo progetto no-profit e quindi senza padroni mi ha subito incuriosito.
Le dico subito che non sono assolutamente un esperto di hi-fi, sono un musicista che ama ascoltare buona musica (almeno spero!) e affida la valutazione di un impianto quasi esclusivamente sulle proprie impressioni di ascolto.... ma ahimè è così difficile averne la possibilità!
Non le faccio perdere altro tempo e passo a descrivee il mio impianto:

Gli Spark sono due finali mono a valvole che montano quattro 6550 ognuno. Li ho comprati nuovi d'occasione qualche anno fa, malgrado non possano vantare un particolare blasone, a mio avviso suonano molto bene e pilotano senza problemi diffusori anche piuttosto duri. L'unico problema è l'affidabilità non proprio impeccabile.
Il mio LS2 mi è sempre piaciuto molto e non penso darlo via anche se sto pensando di comprare un altro AUDIO RESEARCH, l' SP9 MK2 che, oltre ad essere un gradino più su, è dotato di stadio phono.
Ora la mia domanda é questa: volendo cambiare i finali e volendo rimanere in ambito valvolare, lei cosa mi consiglia senza spendere una fortuna (date le mie non proprio illimitate possibilità economiche attuali)?
E un'ultima domanda al volo: comprerebbe una fedele copia artigianale dell'AIR TIGHT ATM1 PER 600 €?
La ringrazio sin d'ora per la sua disponibilità e attendo una sua risposta, sperando di essere degno di riceverla.
Distinti saluti
Stefano - E-mail: quijote73 (at) hotmail.it

LC
Caro Stefano,
mi sembra di intuire dalle tue parole che ti voglia liberare degli Spark per problemi di affidabilità. Non è che magari si possano riparare per bene una volta per tutte? Esaminata questa possibilità, passiamo alle alternative. Credo sia difficile costruire dei cloni degli Air Tight soprattutto perché ciò che influenza maggiormente il suono di un ampli a valvole, ovvero la qualità dei suoi trasformatori d'uscita, non è facilmente replicabile. 600 € mi sembrano in ogni caso pochini. Se puoi ascoltarli, fallo, magari ti piacciono di più dei tuoi Spark. Ricordati però che poi la rivendibilità sarebbe prossima allo zero.
Non specifichi quanto tu intenda spendere, lasciandomi con una vago e sibillino "...senza spendere una fortuna". Il problema è sempre lo stesso, non so più quante volte l'ho ripetuto da queste pagine: io NON POSSO SAPERE quanto sia per te "una fortuna". Il resto dell'impianto mi pare mediamente costoso, ma i 600 € per la copia degli Air Tight mi scombina le previsioni e le valutazioni.
In ogni caso: non prenderei un SP9 solo perché ha lo stadio phono, avendo tu un Black Cube che non ha niente da invidiare alla sezione fono di quel pre. Semmai, proverei ad investire quella cifra per i finali (o il finale). Quali? Hai pensato ad un'accoppiata Audio Research? Ad esempio un Classic 60...oppure un Conrad Johnson (MV 55 - MV125 o il più recente MV60). Ancora, considera qualche modello Jadis o VTL/Manley. Fissata la cifra e deciso se acquistare nuovo o usato, la scelta si restringerà moltissimo. Io voto per la coppia AR.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Senza punte
Egregio direttore,
come ogni domenica pomeriggio ho dato una sbirciatina alla posta del vostro sito e sono rimasto colpito dalla lettera di Giancarlo intitolata "senza punte".
Sono proprietario di un impianto con elettroniche NAD e diffusori B&W 602.5 chiaramente appoggiate sulle loro brave quattro punte. Premesso che sono (ero) soddisfatto del suono del mio impianto, ho deciso di provare per l'entusiasmo che traspariva dalla lettera e dalla sua risposta nella quale si dice che le punte sono consigliate in situazioni particolari e non sono un accessorio "definitivo" per un diffusore.
Ebbene, devo confermare che il mio impianto è cambiato in maniera incredibile. Io ero soddisfatto della timbrica ma ora i bassi sono più profondi e gli alti sono più squillanti. Non è come variare i controlli di tono, c'è semplicemente più musica. Tutto è più a fuoco e quindi si sentono delle sfumature e dei riverberi di cui non sospettavo la presenza in pezzi che ascolto da oltre 20 anni.
Sinceramente il miglioramento è talmente grande che faccio fatica a capacitarmi di averlo ottenuto con due minuti di "fatica" invece che spendendo 4.000,00 euro di elettroniche.
Questa mia vuole essere una testimonianza di come la messa a punto di un impianto è importante quanto e forse di più della scelta dei componenti, ma anche e soprattutto un ringraziamento per l'opera che voi state svolgendo.
Cordialmente,
Francesco - E-mail: francescoarcuri1967 (at) libero.it

LC
Caro Francesco,
grazie per la preziosa testimonianza ma...dovevi aspettare una lettera alla redazione del Maggio 2007 per provare a togliere le punte e sostituirle magari con qualcosa di più assorbente? Da anni diciamo che le punte non sono la soluzione per tutti i problemi, anzi. E siccome provare costa veramente pochissimo, perché non farlo? I risultati potranno essere molto variabili, a seconda dell'impianto, del tipo di diffusore, persino del tipo di pavimento ma vale la pena provarci. In ogni caso non sarebbe tempo perso, si impara a conoscere il proprio impianto (cosa può fare e cosa non può fare).
Ora, dopo questa botta di entusiasmo per un suono che non conoscevi, dopo un paio di settimane di assuefazione, prova a rimettere le punte e valuta nuovamente il risultato. Sono quasi sicuro che qualcosa ti piacerà di più, qualcos'altro meno. E' il gioco dell'HiFi, sempre alla ricerca del migliore compromesso. La "soluzione" definitiva non esiste, checché ne dicano i vari santoni HiFi, tutti a caccia affannosa di proseliti per gonfiare il proprio ego e, talvolta, il proprio portafogli.
Poiché la ricerca del buon suono non può prescindere da una buona dose di soggettività, mettete sempre le vostre orecchie davanti a tutto il resto.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Casa in costruzione
Caro Direttore,
ti invio la pianta del mio nuovo appartamento in costruzione. Il pavimento è di listoni flottanti su materassino di spessore 2.5mm (mi avevi già mandato all'intervista della
Mapleshade Records...).
Il mio quesito, visto che sono ancora in tempo a modificare l'ambiente, perchè ci stanno ancora lavorando, è se tu per caso vedi qualcosa di grossolanamente sbagliato. Per esempio, dietro alle casse c'è molto spazio, forse troppo?
Di fianco ad una cassa c'è una parete, di fianco all'altra no.

Certamente bisognerà provare, però se ti viene qualche considerazione... per me è un passo importante, quindi voglio cercare di informarmi il più possibile, poi ben venga qualche rischio (vedi scelta pavimento).
Grazie mille per l'eventuale interessamento.
[Sala Mantovani]
Michele - E-mail: mantovani-m (at) fklengineering.com

LC
Caro Michele,
a meno che tu non voglia/possa provare a ruotare tutto di 90 gradi verso sinistra, in modo che i diffusori si trovino sulla parete lunga, senza pareti laterali vicine, non mi pare che il posizionamento scelto sia problematico. La distanza dalla parete posteriore è un guaio quando è ridotta, in genere. E' difficile fare previsioni, anche perché manca l'arredo. Lasciando la stanza così come si vede in pianta tutto suonerà ovviamente malissimo (è praticamente vuota).
Vedrei bene, ad esempio, una grande libreria senza vetri sulla parete dietro le casse, oltre a diversi tappeti a pelo lungo. Lasciando le cose così come stanno, la parete laterale vicina alla cassa di destra non è simpaticissima, ma dubito che creerà seri problemi. Come possa intervenire in corso d'opera francamente mi sfugge, spostare i muri per l'impianto non mi pare una strada percorribile, anche perché snatureresti completamente l'intero equilibrio della casa.
Se non hai già provveduto, semmai, fai passare due linee dedicate per l'impianto, a partire dal contatore ENEL. Fai usare cavo di buona sezione, magari intrecciato, e fai installare due magnetotermici separati, uno per linea. Ovviamente, mi auguro l'impianto sia provvisto di una vera terra. Fai anche installare più prese a muro, meglio abbondare che utilizzare scomode e brutte ciabatte.
Tienimi aggiornato sull'evoluzione della vicenda,
Lucio Cadeddu

Componenti part-time
Carissimo Lucio,
ieri sera, ascoltando da vinile la superba "drowning witch" di Frank Zappa...mi son accorto di quanto valido e ben suonante possa essere un vecchio vinile e di quanto calore trasmetta rispetto alla precisione e alla pulizia di una sorgente digitale.. così ho cominciato a riflettere su qualche modifica all'impianto...
Iinnanzitutto parto col descriverti il mio, suonante in ambiente un filo risonante rispetto all'ideale.. stanza quasi cubica anche se larga e piena di materiali assorbenti.

Dopo aver effettuato il tweaking del Garrard vorrei sapere se è il caso di sostituire l'ormai vecchissima testina ortofon ff 15 E, con qualcosa di meglio; rimanendo in una fascia sotto i 100 euro cosa mi consiglieresti?
(non ho mai avuto occasione di sentirne un'altra.. e ho pochi parametri per valutarla; dovrebbe inoltre accordarsi al resto dell'impianto).
Ricordo che 5 anni fa, prima di conoscere tnt audio.. pilotavo le due sonus faber con un integrato telefunken e avevo un cd player portatile mash come sorgente.. dovresti essere fiero di avere salvato due diffusori così prestigiosi dalla condizione in cui si trovavano!
Vorrei anche utilizzare un pre phono dedicato e stavo pensando ad un audio cambridge 640P per circa 130 euro di spesa. Mi frulla anche in testa di sostituire il buon marantz pm 7200 rispettivamente con questi due ampli dal carattere più deciso il primo mentre più morbido il secondo: Sonic impact super t-amp e gainclone (replica con stessi componenti del gaincard di lab 47 da te recensito).
In questo modo potrei permettermi il lusso di cambiare ampli a seconda del materiale che mi appresterò ad ascoltare.
Sicuramente le Parva non sono diffusori pilotabili facilmente dai due ampli citati, che dovrebbero dare il meglio nei primi watt di erogazione, il secondo in particolare.
Certo è che per i volumi di ascolto che terrei dovrebbero essere sufficienti.. e in ottica futura di acquistare dei bei diffusori a tromba o delle Klipsch.. potrebbero letteralmente spiccare il volo!
Mi rimetto ai tuoi consigli sperando di non aver messo troppa carne al fuoco....
Ti ringrazio anticipatamente,
Lorenzo - E-mail: lorenzo.garavaglia (at) gmail.com

LC
Caro Lorenzo,
intanto manteniamo la calma e, soprattutto, un po' di sana "logica". Cambiare componenti a seconda del genere musicale che si ascolta rasenta, a mio modo di vedere, la schizofrenia :-) E' sufficiente un solo impianto per sentire tutta la Musica che si ascolta. Avere più componenti da interscambiare a seconda del genere musicale non è un "lusso" come scrivi tu, ma è pura follia. Il vero "lusso" è avere un impianto che suona bene tutto e che si fa....DIMENTICARE!
Le Parva certamente possono stare al loro posto, mentre manderei in pensione le Indiana Line (a che pro tenere due diffusori così quando si ha di meglio?). Eviterei ovviamente anche qualunque progetto di diffusore con pochi watt, a meno che non intenda davvero sostituire le casse (non si capisce se ti piacciono oppure no).
La mia sensazione è che forse tu non le abbia ancora sentire come meriterebbero. Andando con ordine: lascerei perdere tutti i progetti e progettini, venderei le Indiana Line e coi soldi così risparmiati e ricavati correrei ad acquistare una testina di classe superiore. Nel catalogo Grado o Goldring hai solo l'imbarazzo della scelta. Oppure ancora Ortofon!
Poi sostituirei l'ampli con qualcosa di più energico, magari già dotato di ottimo ingresso fono. Sto pensando ad un Naim Nait 5 (con phono), a qualche grosso Rotel di buona potenza, ad un Audiolab 8000, tutti da ricercare rigorosamente usati. Così risparmieresti anche i soldi del pre fono separato (e degli ulteriori cavi che ti servirebbero per collegarlo all'ampli).
Ricorda: poche cose buone sono meglio di tante così così. A maggior ragione se il budget non è illimitato...a che pro riempirsi la casa di scatolotti part-time?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Salve, scusi il disturbo ma le volevo sottoporre un quesito.
Premetto che non sono un esperto audiofilo ma mi piace avere la possibilità di ascoltare buona musica e quindi girando in rete ho visto la recensione del T-amp...certo non è una bestia se paragonato ai massimi sistemi, ma per il rapporto costo prestazioni penso che non abbia rivali.. in ogni modo io le volevo chiedere se potesse aiutarmi a costruirmi un piccolo ma valido sistema Hi Fi.
Subito avevo pensato ad acquistare l'amplificatore della denon il pma500AE.....ritenuto abbastanza valido per il prezzo che offre, il problema è che io non ho una grande risorse monetaria e quindi spendendo 250 € per l'ampli non potevo spendere molto di piu per i diffusori che ritengo siano la cosa piu importante (io avevo pensato di acquistare le bose 161 ma ci ho rinunciato perche tutti ne parlano male delle bose..e sinceramente vorrei capirne il motivo)..quindi avevo pensato che spendendo 40 € per il mostro t-amp potevo riservare più soldi per l'acquisto delle casse.
Qui mi sorgono un po' di dubbi da niubbo del settore: se è vero che il t-amp ha circa 20w RMS di amplificazione...un sistema di diffusori è molto piu potente e quindi non vorrei che la spesa fosse mal supportata dal non totale utilizzo, non so se mi sono spiegato..mi riesce difficile lo ammetto, ma la mia ignoranza è piu che palese nel settore.
La mia domanda è quindi questa, se potesse dirmi se la mia idea è fattibile e valida o se devo ripiegare su qualcos'altro....al t-amp andrei a collegarci solo il lettore cd e il computer nel caso dovessi lavorare con la musica ma l'utilizzo per il cd rimane al primo posto, so che lei odia il t-amp attaccato al PC ma non saprei come mediare per camera mia.
Cordiali saluti,
Andrea - E-mail: a.braglia9 (at) hotmail.it

LC
Caro Andrea,
in realtà il T-Amp ormai costa di più, perché ci devi aggiungere l'alimentatore. Siamo intorno ai 70 €, cifra comunque ancora molto al di sotto di quella necessaria per un qualunque altro amplificatore in commercio.
Come scritto nella recensione, io gli abbinerei dei diffusori ad alta sensibilità, tipo Klipsch. Online trovi anche delle soluzioni "in bundle" composte da T-Amp + alimentatore ZG + casse Indiana Line. Possono essere un buon modo per cominciare senza rischiare troppo.
Non conosco quel modello particolare di diffusori Bose, pertanto non mi esprimo in merito. Per valutare se e quanto i giudizi che senti in giro sui diffusori Bose siano o meno affetti da pregiudizio c'è un'unica soluzione: ascoltarli a confronto con altri concorrenti di pari prezzo e poi magari a confronto con qualcosa che possa fungere da "riferimento", un diffusore cioè di qualità e classe di prezzo nettamente superiori onde poter "tarare" il tuo giudizio.
La questione potenza dell'ampli - potenza delle casse la trovi spiegata in dettaglio nelle nostre
FAQ, con un linguaggio semplice e non tecnico.
Ricordati infine che se devi collegare due sorgenti al T-Amp o ti doti di un selettore di ingressi o attacchi e stacchi i cavi ogni volta. Il T-Amp ha infatti un solo ingresso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto analogico
Caro Lucio,
Sono in procinto di acquistare il mio primo sistema analogico ed ho valutato queste due possibilità:

Mi servirebbe inoltre un cavo di segnale ed avrei pensato al Kimber Kable Hero. Il mio attuale sistema è formato da: Ho sempre trovato utilissimi i suoi consigli, pertanto mi piacerebbe avere una sua opinione riguardo: la scelta del piatto tra i due elencati, la testina ed il cavo di segnale.
La ringrazio anticipatamente e le rinnovo i complimenti per il lavoro svolto.
Cordiali saluti
Massimiliano - E-mail: cosmiliano (at) libero.it

LC
Caro Massimiliano,
io prenderei l'RPM 6.1 anche se non devi pensare a differenze enormi. Se non sbaglio montano lo stesso braccio, fatto che diminuisce le differenze tra i due "trittici". La testina Grado Silver è un buon acquisto ma considera anche che potresti puntare ad un giradischi leggermente più economico per poterci montare una testina migliore. Ovviamente, sto pensando ad un acquisto che non preveda grandi upgrade in futuro. Se, invece, pianifichi di sostituire la testina con qualcosa di migliore quando la prima sarà passata a miglior vita, be' allora l'idea di acquistare una "base" migliore riprenderebbe ad avere senso. La decisione spetta a te. Quando acquistai il mio primo giradischi "serio" feci proprio così: la miglior base ed il miglior braccio che potevo permettermi ed una testina "decente" per cominciare, con la prospettiva di un upgrade di quest'ultima non appena si fosse reso necessario.
Quel che invece mi pare eccessivamente sbilanciato è il rapporto tra costo del cavo di segnale e costo della testina.
Qui non ho dubbi: suonerebbe meglio una testina più costosa con un cavo più economico. Inizialmente potresti anche usare dei cavi Kimber PBJ oppure qualcosa di ancor meno costoso (un classico tipo VdH 102, ad esempio). Oppure - seguendo il principio di cui sopra - potresti persino usare i cavi "base" e poi crescere in seguito. Potresti anche provare con qualcosa di "fatto in casa" (ad esempio il nostro Piano1/6)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Materiale fonoassorbente
Caro Lucio,
vorrei sottoporti un mio recente problema a proposito di vibrazioni. Ho recentemente acquistato una "vecchia" coppia di Rogers Studio 1a, che suona ancora stupendamente. Ho però sostituito il materiale fono-assorbente interno perché con il tempo si era completamente polverizzato sul fondo della cassa.
Dietro consiglio del venditore ho acquistato, in alternativa alla classica lana di vetro,un pannello di poliuretano espanso a tronco di piramide per un ingombro totale di circa 5 cm. di spessore, usato sempre a detta del venditore, nelle camere anecoiche degli studi di registrazione.
Ora il problema risiede nel fatto che a mio parere il basso mi sembra un po' troppo invadente, almeno rispetto alle mie vecchie Prelude Diapason.
La domanda è questa: ho sbagliato materiale, oppure mi ero abituato alle Prelude, che hanno un volume e un impatto notevolmente minore in bassa frequenza? Riporto di seguito il mio impianto:

In attesa di una Tuo gradito consiglio, un cordiale saluto.
Valerio - E-mail: valerio.mazzei.guest (at) universoservizi.com

LC
Caro Valerio,
io avrei provato (e proverei) a mettere la stessa quantità e qualità di assorbente che era presente nel diffusore in origine. Cambiando materiali e quantità è chiaro che si va a modificare la risposta in basso (e medio-basso) della cassa. Se la lana di vetro fosse fuori discussione per motivi "igienici" prova con del fiocco di poliestere per imbottitura di cuscini, cercando di replicare quantità e posizione originali all'interno della cassa. Se per caso la quantità originale ti fosse ignota, valuta ad orecchio la quantità di materiale da inserire, fino al raggiungimento del risultato che tu giudichi ottimale. Non è una pratica ortodossa, ma funziona.
L'altra osservazione la farei sul confronto tra Studio 1 e Prelude. Un woofer da 20 cm all'interno di un cabinet di generose dimensioni può certamente produrre un basso più potente, profondo ed articolato di quello delle Prelude, che di certo non sono diffusori ricchi di basse frequenze, per limiti fisici intrinseci e per filosofia di progetto, come ho evidenziato nella mia
recensione. Quindi potrebbe essere che, semplicemente, le Studio 1A appaiano più gonfie rispetto a quanto sei abituato ad ascoltare...solo perché sono le Prelude ad essere un pochino "trattenute" in basso.
Ultima cosa che devo osservare è che dovresti allontanare le casse dalla parete posteriore. Venti centimetri di distanza sono troppo pochi e creano un rinforzo proprio nella gamma medio-bassa, che potrebbe invadere la regione immediatamente superiore. Posizionale ad almeno 50 cm e vedrai che il basso tornerà nei "ranghi".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Lettore CD usato con 1500 €
Buongiorno Direttore,
mi complimento con Lei per il Suo impegno e la Sua passione nel rendere sempre più ricco il Suo sito.
La disturbo per chiederle un suggerimento. Il mio impianto è composto da Lettore Cambridge Audio 640C, amplificatore Exposure XX, diffusori Epos m12.2s, cavi di segnale di Suono e di potenza Naim.
In cerca di una maggiore musicalità, di una minore fatica di ascolto e di una migliore scena acustica ho deciso di sostituire il mio CDP; con circa 1500 € a disposizione mi vorrei rivolgere all'usato.
Ho trovato alcuni lettori interessanti come il Meridian G07 (a 1100), l'accoppiata Model 192 della North Star (a 1200-1300) ed un Naim CD5X (intorno ai 1400).
Ci sarebbe anche il Linn Majik, che noto però è più difficile da trovare (almeno in Italia).
Quale lettore mi consiglierebbe? Il mio ambiente d'ascolto è 3,70x4,10 con i diffusori posti sul lato lungo, ascolto soprattutto rock e musica leggera con un po' di blues (per farle capire meglio, dai Dire Straits a De Andrè fino a Eric Bibb).
La ringrazio anticipatamente,
Dario - E-mail: dubbioatroce (at) infinito.it

LC
Caro Dario,
visto che il tuo impianto mi sembra abbastanza "British-sound oriented" farei propendere la scelta verso il Naim CD5X che certamente riuscirebbe a preservare alcune delle caratteristiche tipiche sia delle Epos che dell'amplificazione Exposure. Ti consiglierei comunque di provare ad ascoltare i tre candidati, ove possibile, coi tuoi dischi.
Fossi in te aggiungerei al lotto dei papabili anche i CD player Exposure, per realizzare una coppia monomarca estremamente sinergica. Sto pensando ai modelli 2010(S) e 3010(S) che non dovresti far fatica a reperire, anche usati.
Infine un'osservazione non richiesta ma che ti devo fare: cerchi una "migliore scena acustica" nel tuo impianto. Tieni presente che, in generale, quei prodotti inglesi abbastanza "tradizionali" ruotano più o meno intorno all'universo "Flat Earth" ovvero la filosofia sonora che non si preoccupa dell'immagine e punta maggiormente a musicalità e coerenza ritmica. Se l'immagine per te fosse diventata un parametro irrinunciabile, pian piano forse dovresti anche puntare a prodotti di "filosofia" differente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ma che cavi! (di alimentazione)
Salve Lucio, scusami per il titolo della mail ma ... mi è venuto spontaneo e se hai un attimo di pazienza (e mi sembra che tu ne abbia tanta visto le mail che ricevi) capirai. Vorrei capire qualcosa di più degli effetti dei cavi di alimentazione.
Il mio sistema audio sistemato in una stanza 7m x 5m x 2.80 m è composto da sorgenti Linn Sondek Lp 12 e Cd Ikemi, pre Classé Audio Cp 60 + Finali Mono Classé Audio CAM 350 + Cavi di segnale e di potenza Xlo Signature e diffusori Infinity IRS Sigma e - cavi di alimentazione Cablerie D'Eupen tranne che per i finali Mono che utilizzo con i cavi in dotazione (quelli tradizionali che si trovano in ogni apparecchio e che mi sembra di capire siano identici a quelli utilizzati per i PC (e dunque fatti con lo stampino in Cina!).
Beh sai molto contento di ascoltare musica con questo impianto guardando i finali mono mi sono chiesto se forse non era il caso di provare dei cavi di alimentazione (sostituire cioè i normalissimi cavetti neri che il rivenditore mi aveva dato). Ho provato 3 Xlo Pro 1500 pl (2 x i mono e uno per il pre Cp 60) e successivamente 3 Xlo Ultra 10 x. Come suonava l'impianto: peggio.
Mi spiego: mi è aumentata la gamma bassa e nel contempo la gamma media ha perso ... qualcosa e la gamma alta si è ... spenta.
Ovvio non in modo drammatico come ho descritto ma il suono ha perso in velocità e piacevolezza. Il bel suono di prima se ne era andato: in una parola la musica ha perso parte della ...la musicalità. Si sente che qualcosa non va, ma non è una sfumatura, anzi. Un esempio per tutto, Private Investigation dei Dires Straits: il basso introduttivo è molto presente ma non si ferma e crea un effetto loudness che con cavetti di alimentazione tradizionali non c'è.
La dinamica della chitarra acustica è minore cosi come gli attacchi e i rullanti di batteria alla fine del brano (dopo il miagolio ed il pezzo di vetro che si rompe) sono meno puliti e fermi e meno veloci. In pratica ho riscontrato ciò che credevo prerogative di costosi cavi di alimentazione proprio nei cavi di alimentazione da due soldi.
Ovviamente ho rimesso i cavetti del Pc e il suono è tornato piacevole, musicale e veloce.
Rinuncio a capire: tu, che in materia sei più dotto di me, che ne pensi? Ciao e grazie.
Maurizio - E-mail: mrlg (at) libero.it

LC
Caro Maurizio,
non conosco i cavi d'alimentazione che hai provato, ma fa poca differenza. Intanto una prima spiegazione psicoacustica: quando aumenta il basso il resto dello spettro (gamma media ed alta) sembra essere meno presente. Un po' perché ci concentriamo sull'equilibrio generale, un po' perché sentiamo cose che prima non si sentivano... l'attenzione dunque si sposta su un altro versante.
Ti consiglierei di tenere i nuovi cavi almeno per una settimana, poi prova a riascoltare con quelli vecchi. Posso ad esempio confermarti che il basso introduttivo di Private Investigations è molto presente e pure piuttosto "lungo", perché deve creare una sorta di pathos all'inizio del brano. I cavi non si inventano niente...al massimo possono sottrarre, mai aggiungere!
Temo che il basso che hai sentito sia più vicino a ciò che c'è inciso nel disco. Secondo effetto psicoacustico: quando aumentano le basse frequenze, il suono sembra rallentare, perdere di ritmo. Non a caso molti minidiffusori sono famosi per avere un suono "veloce": manca la gamma bassa, quindi l'orecchio è meno "disturbato" nel sentire tutto il resto.
Ultima osservazione, potrebbe essere che inserendo i nuovi cavi tu abbia invertito la fase, anche questo può fare differenza.
Per tagliare la testa al toro, oltre che consigliarti di ascoltarli più a lungo, ti suggerirei di fare un cambiamento per volta: prima un cavo sul pre, poi su finali, poi su entrambi. Infine, se tanto mi dà tanto, perché non provare a mettere i cavi per PC anche sul resto dell'impianto, visto che usi i Cablerie d'Eupen sulle sorgenti? Potrebbero esserci delle sorprese. E prova anche a mettere gli XLO sulle sorgenti, vediamo che succede. Ovviamente, stai attento a non invertire la fase.
In definitiva, eviterei di trarre conclusioni affrettate, queste prove richiedono tempo e decine di ore di ascolto. Comunque è anche possibile che quei cavi, con le tue elettroniche, non vadano proprio d'accordo, capita anche questo e testimonia che in HiFi si tratta di provare e valutare sempre e solo con le proprie orecchie.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Soddisfazione
Gentile Direttore,
volevo ringraziarla per i suoi preziosi consigli. Subito dopo aver letto la sua risposta sulla Rubrica della Posta ho contattato www.playstereo.com dove avevo acquistato il Super T-Amp della Sonic Impact e, nonostante fosse già trascorso il periodo per esercitare il diritto di recesso, il dott. Ventura, con mia grande sorpresa, si è dichiarato disponibile a sostituirmi il Super T-Amp con il TA 10.1, garantendomi il rimborso della spesa eccedente.
Non ho parole! Esiste ancora gente così seria? Ebbene sì, esiste ancora chi si prende cura del cliente!
Volevo, con questa mia, non soltanto ringraziare lei, perchè con il TA 10.1 tutto è più caldo, tondo e naturale, senza perdere in dettagli, ma anche fare un po' di pubblicità ad una ditta che si è dimostrata seria ed affidabile.
La ringrazio ancora,
Alessandro - E-mail: deiacobis (at) libero.it

LC
Caro Alessandro,
per il nostro consueto Angolo dell'Ottimismo, ecco la testimonianza a favore di chi lavora ancora con Passione, disponibilità e serietà. Ti confermo che esistono tanti operatori così seri e disponibili verso i propri clienti, in genere sono quelli che hanno necessità di costruire un "circolo virtuoso" di clientela. Chi invece è sul mercato da tanto tempo ed ha già un giro d'affari molto grosso si può permettere di essere meno disponibile o, talvolta, persino arrogante ed indisponente. Poi ci sono anche quelli che cominciano proprio con il piede sbagliato, partendo da zero e permettendosi di trattare male tutti, salire sul piedistallo e guardare la propria ttività...fallire miseramente, come è giusto che sia.
Attenzione, non sto giustificando nessuno (l'educazione è una dote di natura) solo cerco di far capire che a qualche rivenditore e/o distributore non importa affatto aumentare il proprio parco clienti. Sembra folle, ma è così. L'ho riscontrato anche in altri campi: gli operatori sommersi da ordini e vendite finiscono per abbandonare quella naturale cortesia che dovrebbe essere sempre dovuta. Quando poi le cifre che girano sono molto elevate puoi ben capire che vendere un ampli da 200 euro in più o in meno non fa alcuna differenza. Con una vendita da 20000 € si sono messi a posto per un bel pezzo (anche perché il ricarico è percentualmente ben superiore). Tra vendere un ampli da 20000 € e venderne 100 da 200 €, mi consentirai che è di gran lunga preferibile la prima ipotesi.
Intanto chi spende 20.000 € in un amplificatore è, nella maggior parte dei casi, uno che non ha problemi di denaro e mille euro in più o in meno non gli fanno alcun effetto e poi....meglio aver a che fare con un cliente solo che con 100, con 100 esigenze diverse, 100 richieste di assistenza ecc ecc. Non solo, talvolta il "piccolo" cliente è pure quello più rompiscatole. Non te lo diranno mai apertamente...ma è così!!!
Un plauso va invece a chi, nonostante il successo, ha conservato ancora quell'attenzione anche per le piccole cose che distingue i signori dai semplici mercanti.
Grazie del feedback,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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