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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Dati dichiarati
  2. Klipsch
  3. Re: Nuovi diffusori da pavimento con 500 €
  4. Un braccio per il Lenco L75
  5. Tannoy per Jadis
  6. Upgrade per una testina Ortofon
  7. Sul suono dei cavi
  8. Ansia da prestazione in HiFi
  9. Ritorno all'analogico
  10. Power Guard

Dati dichiarati
Ho letto l'
editoriale di Geoff Husband trovandomi pienamente d'accordo sull'aspetto misure dichiarate - pubblicità - prestazioni effettive.
Tutti gli audiofili dovrebbero fare ammenda; la causa di tutto questo sono loro, le loro fisime, la ricerca del S/N all'ultimo dB, della distorsione allo 0,0001% e altre amenità simili.
La mia passione per la musica è nata tanti anni fa, quando ero un musicista dilettante; forse è per questo che mi piace ascoltare musica e non impianti hi-fi. Per riprodurre in parte l'emozione di un'esecuzione musicale occorrono apparecchi che rendano la dinamica e i suoni originali al meglio senza aggiungere e togliere niente. PUNTO! E badate bene che quest'assunto non è una semplificazione - dietro c'è un mondo di quasi due secoli di ricerche, ci sono strade differenti per arrivare allo stesso risultato in modi diversi - non vorrei apparire lapalissiano.
Non è possibile giudicare un apparecchio soltanto in base a quattro dati; avete mai ascoltato un pianoforte dal vivo o una batteria? Avete mai ascoltato un'orchestra sinfonica seduti in platea? Nessun disco prova, nessun setup audiofilo ma solo musica. Il punto è che non sempre l'impianto serve ad ascoltare musica - spesso è un giocattolo costoso che è bello modificare, tarare, migliorare. Anche questo è un modo di passare il tempo più intelligente di tanti altri (confesso che anch'io smonto apparecchi, restauro vecchie glorie per il gusto di farlo) ma ci espone ad un mercato di matti, a soluzioni miracolose, ad apparecchi "esoterici" e, spesso, a bidoni giganteschi.
Tnt Audio è di grande aiuto proprio per questo; ascoltiamo musica senza prendere per oro colato tutto quello che è scritto sulle brochure pubblicitarie.
Saluti,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com

LC
Caro Stefano,
l'editoriale di Geoff aveva principalmente due scopi:

Certo, si tratta di fatti ben noti a chi bazzica nel settore da lungo tempo ma non tutti quelli che leggono TNT-Audio sono esperti, anzi! Molto spesso sono principianti, persone che si affacciano su questo mondo per la prima volta. Quindi: da un lato è bene sottolineare che le misure - da sole - non bastano per fare una scelta, anche quando fossero completamente "sincere", dall'altro invitiamo a non prendere per oro colato i dati dichiarati, spesso sono ottimistici.
Dal canto nostro, quando possiamo, effettuiamo dei controlli o delle misure ma sta all'audiofilo prendere sempre con le molle le dichiarazioni dei Costruttori. Qualcuno griderà alla scoperta dell'acqua calda ma non dimentichiamoci che, in questo settore, non c'è niente di veramente nuovo sotto il sole, basta leggere qualche rivista degli anni '50 o '60 per rendersene conto. Quel che vorrei sottolineare, ancora una volta, è che mentre l'acqua può essere "calda" per alcuni (e qualcuno ci si è pure scottato ;-)), per altri può essere gelata. Ed è di questi che ci dobbiamo preoccupare, per non perderli subito a causa delle stranezze di questo piccolo mondo audio.
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Klipsch
Caro Direttore,
le chiedo per cortesia una piccola consulenza. Ho letto su Internet un'offerta interessante riguardo ad una coppia di diffusori da pavimento Klipsch RF-10; vorrei pertanto conoscere il suo parere su tali diffusori. Ho visto che hanno il Woofer a cono e il tweeter a cupola col sistema c.d. a tromba; cosa significa in termini di prestazioni sonore?
Di che "nazionalità" sono le Klipsch?
Eventualmente dovrei abbinarle con:

Ritiene che tali diffusori possano essere adatti al mio sistema, all'ambiente d'ascolto, e, compatibili con un suono nitido ma caldo e con vari generi musicali?
Potrebbe indicarmi, eventualmente, altre marche e modelli di diffusori che possano andar bene?
Ringrazio anticipatamente.
Luigi - E-mail: luigi.passarella (at) tiscali.it

LC
Caro Luigi,
non oserei definire i Klipsch della serie RF diffusori dal suono "caldo e morbido", a patto di intendersi bene con questi aggettivi. Pertanto, forse faresti meglio ad indirizzare il tuo interesse altrove (Aliante, KEF, Chario, Opera...).
Il fatto che abbiano il tweeter a tromba è dovuto ad una filosofia di fondo che da sempre caratterizza l'intera produzione Klipsch: mantenere elevata la sensibilità, in modo che i diffusori suonino forte anche con pochi watt. Spesso il prezzo da pagare per questa scelta è quello di un suono tendenzialmente aperto sul medio-alto, piuttosto "vivace". Per avere un'idea più precisa leggiti la mia recensione delle
Klipsch RF-3 qui su TNT-Audio.
Infine, ma non vedo come la cosa possa essere rilevante, i diffusori Klipsch sono americani anche se credo che le serie più economiche siano prodotte in Cina, come ormai accade per la stragrande maggioranza dei prodotti HiFi, specie se di fascia "budget".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Nuovi diffusori da pavimento con 500 €
Le casse da me descritte prima di metterle su delle sedie (aspetta, aspetta!) le ho avute appoggiate su un solido mobile che adesso, causa la diversa impostazione del salotto, non posso più utilizzare come supporto. Quindi le ho ascoltate bene prima per diversi mesi, ritornando poi su delle Infinity da pavimento in mio possesso.
A dire il vero nessuna delle due mi soddisfaceva: le Infinity con più basso ma "molli" e con un tweeter che reggeva poco - le Electron più veloci, controllate, belle sugli strumenti ma con voci delle volte molto "scatolari" (tweter a tromba non di qualità penso). Ecco che ho venduto le Infinity restando con le altre che avrei voluto sostituire il prima possibile. Ma è successo quello che è successo e come ti ho già scritto mi ritrovo con delle casse che non mi piacciono più e in più su delle sedie. IMPROPONIBILE!
Sono molto attento ai problemi in ambiente, alla collocazione delle casse, al mobile porta elettroniche (TNT FleXy, bellissimo e molto funzionale!) quindi ovviamente non sono più riuscito a godermi la musica senza pensare ai molteplici problemi causati da una mia decisione "temporanea" che alla fine non si è rivelata tale.
So che le Thiel cs 1.2 sono molto distanti dal suono Klipsch e soprattutto da delle rf3! So anche che però fatico molto a trovarle e che comunque il loro prezzo si aggira intorno ai 1000 euro. Troppo per questo momento.
Il fatto è che questo momento è già stato di un anno e non voglio che si prolunghi più. Le Klipsch mi sembrano un buon affare e adatte al mio ambiente.
Successivamente quando avrò qualche soldo in più le potrei rivendere a qualche amico in possesso del t-amp anche da me posseduto. Nel frattenpo avrei comunque modo di ascoltare musica con delle casse che anche se molto distanti dal suono Thiel (da me ascoltate solo una volta le 1.5, belle) suonano bene, penso.
Tra l'altro non ho mai ascoltato il mio impianto con delle casse serie o quanto meno in armonia con la classe di prezzo del mio pre e finale, quindi la qualità dovrebbe essere maggiore comunque.
A parte il parere sulle Klipsch, ti chiederei, in previsione di un più roseo futuro, quali casse oltre alle Thiel 1.2 potrebbero andare bene con le mie elettroniche considerando il fatto che mi piacciono casse veloci, controllate,dinamiche, ottima scena 3d ma che al momento sanno essere anche dolci e vellutate, anche a basso volume. Triangle antal 202?
HO FINITO. Scusami questa volta non sono stato né breve né sistematico ma spero di essere stato chiaro, cosi da permetterti una più chiara e mirata risposta senza cadere magari in una sfilza di botta e risposta che alla fine ti porterebbe via più tempo in confronto ad una lunga e-mail.
GRAZIE MILLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ciao Lucio, sono di nuovo Matteo e questa volta ti scrivo per raccontarti l'impressione che mi hanno dato le Klipsch rf3.
Premetto che "approfittando" della gentilezza del venditore, oltre a portare il mio YBA Alpha ho portato dietro anche il mio pre Audible Illusions con i cavi YBA Crystal. Il venditore è stato un grande, è stato disponibilissimo e io mi sono piantato in casa sua dalle 9.30 fino alle 11.30 di sera ascoltanto tutta la rassegna di cd che avevo portato con me!! Non una lamentela, non un abbassa il volume, niente, semplicemente un VENDITORE MODELLO!!!!!!
Forse sono stato fortunato ma,lo dico per i venditori, io quasi le avrei comprate solo per ricambiare la gentilezza offertami :-)
OK, arrivo al succo: ambiente secondo me pessimo: stanza piccola 5*4, distanza dalla parete posteriore 20/30 centimetri, distanza laterale cassa sx (praticamente incastrata in un angolo) cassa dx (30 cm da un mobile), al centro tra le due casse un mobile basso con antine che vibravano un po', cavi di potenza fili elettrici intrecciati, cavo di segnale normalissimo rca, lettori cd vecchio ma vecchio philips.
Ho portato anche il pre per sentire quanto si avvertiva il fruscio delle valvole, Mullard e88cc. Risultato, tanto! OK le klipsch sono 98dB ma il fruscio era troppo, se ne stava lì in sottofondo e a lungo andare influiva sulla fativa di ascolto. Sone le mie valvole che sono andate o è normale specialmente con le Mullard che mi hanno detto essere rumorose?Se non sono andate, quanto fruscio! Troppo! In ogni caso potrei cambiarle con altre valvole meno rumorose? Quali? Il fruscio calerebbe di molto? (anche a casa me lo fa ma stavolta dava veramente fastidio).
Il basso mi è piaciuto e come tipologia di casse non si sono discostate molto da quelle che ho a casa. Forse le voci me le aspettavo meglio ma come sapere se ascoltate in un ambiente così? L'immagine, la scena era pochissima, peggio delle mie casse di qualità molto inferiore appoggiate su delle sedie!!!!! Certo suonavano meglio ma per quello che ho ascoltato non le prenderei.
Mi sono guardato un po' in giro ed ecco alcune casse che potrei trovare usate ad un buon prezzo: Monitor Audio silver rs 6 o rs 5 (trovate ex demo a 630 euro), Wharfedale evo2 40, Proac 130 (ho trovato le 125 usate a 800 euro), Tannoy sensys dc2, Kef iq7, focal 816v, Triangle antal 202 (usate 800 euro).
Lo so sono prezzi diversi e suoni diversi e purtroppo non avuto mai l'occasione di ascoltarle. Sapendo che vorrei delle casse con un buon dettaglio (non esagerato) un'ottima profondità e posizione degli strumenti, poco poco affaticanti, che sanno essere veloci quanto devono e di velluto quando hai bisogno di coccole, cosa mi consiglieresti tra queste?
Ti ricordo il mio impianto:

GRAZIE PER LA PAZIENZA CHE HAI AVUTO!!!!!! GRAZIE A TE HO IMPARATO A NON FARE LE COSE DI FRETTA E A CHIEDERE ALLE PERSONE CON PIU' ESPERIENZA DI ME :-)
Matteo - E-mail: matteomalguzzi (at) hotmail.com

LC
Caro Matteo,
giudicare diffusori in condizioni troppo lontane dall'ideale è il modo migliore per prendere granchi grossi come case :-)
Quelle che hai sentito non sono le RF3, ma una loro pallida imitazione. Sorgente, cavi e posizionamento inadatti non ti hanno fatto sentire come suonano realmente. Comunque sia, un plauso alla disponibilità del venditore.
Per quanto riguarda le alternative, ti faccio osservare che, come gran parte degli audiofili, parti dal principio sbagliato, quello di volere botte piena e moglie ubriaca. Hai messo insieme una sfilza di aggettivi e di caratteristiche che è quasi impossibile trovare espresse in un unico diffusore, men che meno per un budget così limitato. Veloci ma di velluto, con un ottimo dettaglio ma mai affaticanti...forse non sarebbe male porsi degli obbiettivi un pochino più terreni, onde non dover affrontare cocenti delusioni in seguito.
Detto questo, tra quelle che hai identificato, mi pare che le ProAC Studio 125 ad 800 euro siano un affare da non lasciarsi scappare. In alternativa KEF iQ7.
Per quanto riguarda il fruscio delle valvole del tuo pre...intanto bisognerebbe accertarsi che il colpevole di tale fenomeno sia proprio lui. Magari - in quella situazione - cavi e collegamenti hanno influito ben di più. Prendi le nuove casse e poi riparliamone. Infine una "correzione" a quanto dici sul prezzo delle CS 1.2. Per quel che ho visto, in Europa, si trovano intorno ai 700-800 &euro, negli USA a circa 500-600$. Non ho mai visto una Thiel CS 1.2 venduta a 1000 € (di recente, dico).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un braccio per il Lenco L75
Mi permetto di darti del tu in quanto ti leggo da anni, ho partecipato al forum di discussione del tuo sito (prima come prepreit e poi come alby_mar1), ho richiesto un po' di volte il tuo aiuto ed ora ..... rieccomi qui.
Ho un impianto full MT con casse ESS 330 (una volta tu mi hai detto "un classico") ed oltre ad avere un gira Project Perspective con montata una London DECCA, mi sono preso lo sfizio di prendermi un Lenco L75 al quale vorrei abbinare una Denon DL 103 (testina già in mio possesso).
Purtroppo il Lenco ha il braccio da cambiare o da cablare in quanto i cavetti sono rotti ed il Signor Simone Lucchetti di Roma mi ha sconsigliato il cablaggio visto il valore modesto del braccio, proponendomi un braccio Mission - riclabato e rimesso a nuovo - per euro 120. Avrei trovato anche un braccio Decca INTERNATIONAL ARM nuovo per 150 euro.
Tu, al mio posto, cosa faresti? Io sarei tentato dal braccio DECCA, se non altro perché è nuovo e mi dicono che dovrebbe andare bene con la Denon e, se un domani mi decidessi di montargli la Decca che ho sul Perspective "sarebbe la morte sua". Altre alternative (spendere 300 euro per cercare uno SME mi sembra un po' eccessivo ma, se secondo te potrebbe valerne la pena sarei anche disposto a buttarmi, purtroppo, i bracci si devono comprare a scatola chiusa, senza possibilità di provarli pertanto, bisogna fidarsi dei consigli di chi ne sa di più :-)).
Ti ringrazio per l'attenzione e mi scuso se non sono stato sintetico.
Alberto - E-mail: alberto.martinello (at) fastwebnet.it

LC
Caro Alberto,
posseggo il braccio Decca International Arm, è un oggetto molto interessante e valido. Sul tuo L75 avrebbe anche un certo senso "storico", sia con la DL103 che con la Decca London. Il Mission però è un braccio più semplice da regolare ed usare e molto meno "impegnativo", pure dotato di buon cablaggio (visto che è stato ricablato). Il cablaggio del Decca non è che sia irresistibile, invece :-)
Poiché si tratta di un secondo giradischi, potresti anche decidere di formare un trittico "storico" senza stare a preoccuparti troppo della prestazioni assolute (per quelle hai pur sempre un altro giradischi....).
In definitiva, la decisione spetta a te e dipende da quel che vuoi ottenere da questo secondo giradischi...se è solo attrazione per gli oggetti e/o interesse storico, allora vai con il Decca. Osservo solo (ma forse te lo aspetti) che anziché investire denaro in un secondo giradischi, sarebbe forse più opportuno, dal punto di vista della fruizione della Musica nel migliore dei modi, upgradare il primo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tannoy per Jadis
Gentile Direttore,
seguendo il tuo consiglio di qualche mese addietro ho preso il Naim Audio Cd5x e ne sono veramente contento. In quell'occasione hai dovuto faticare non poco per dissuadermi dalle sirene dei Sacd player ed ora te ne sono grato perchè il Naim è un apparecchio superbo: bello, solido, ti incute sicurezza ed ha un suono molto bello, chiaro e pulito (anche se non è un whisky) ma allo stesso tempo teso e corposo.
Ora però mi frulla un'ideuzza in mente che più ci penso e più mi stuzzica, ma data la difficoltà di poter trovare un esemplare, magari rodato, da ascoltare mi pone anche numerosi interrogativi. Mi riferisco alla possibilità di completare l'impianto affiancando all'integrato Jadis Orchestra Reference (purtroppo solo 40 ottimi watt) una coppia di Tannoy Stirling HE.
I miei dubbi riguardano la capacità del mio integrato di poter pilotare e soprattutto controllare adeguatamente siffatti diffusori che mi preoccupano anche per la possibilità di ingenerare stazionarie deleterie nel mio salotto mediamente assorbente di mt. 6x4.
Che ne pensi? Meglio rivolgersi a soluzioni più usuali (Sonus Faber Gran Piano, ProAc D15, Dynaudio Focus 220?) o ne può valere la pena? Attualmente possiedo circa 500 cd e 30 Sacd ibridi di cui la metà di jazz e l'altro 50% equamente diviso fra musica classica (dalla sinfonica alla cameristica) e rock/pop/world.
Grazie ancora e cordiali saluti.
Antonello - E-mail: eos_com (at) yahoo.it

LC
Caro Antonello,
non vedo particolari problemi ad abbinare le Sterling al tuo Orchestra, visto che la sensibilità di questi diffusori è buona (91 dB dichiarati). Anche l'ambiente non sembrerebbe malvagio, a patto che ti resti un po' di libertà di movimento per poter posizionare i diffusori al meglio. Se pensi di non avere abbastanza spazi di manovra, forse è il caso di riconsiderare l'acquisto.
Per quanto riguarda le onde stazionarie...be', qualunque diffusore con una buona gamma bassa sarebbe un problema, non è che le Stirling siano più critiche di altre, da questo punto di vista. Dichiarano i 35 Hz a -6 dB, ci sono diffusori tradizionali, anche con woofers più piccoli, che hanno prestazioni (dichiarate!!!!) simili. Tieni anche conto che la gamma medio-alta è regolabile in un range di ± 3 dB, quindi hai un margine di manovra anche da questo punto di vista, cosa che è sempre rassicurante.
Andrebbero ascoltate, questo è sicuro. Ove ciò fosse impossibile, sarebbe bene provare a cercarle usate. Infatti, nella peggiore delle ipotesi (se proprio non dovessero piacerti) potresti rivenderle più o meno allo stesso prezzo che le hai pagate.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per una testina Ortofon
Gentilissimo direttore,
(innanzi tutto complimenti per il forum, che ultimamente seguo con molto interesse) di recente ho acquistato un Thorens TD 295 MK IV, sul quale ho montato la testina Ortofon super om 30 che già avevo da un paio d'anni sul vecchio giradischi. Siccome avrei piacere di darle una rinfrescata, pensavo di acquistare uno stilo nuovo. Ho letto su una rivista che tra i vari modelli super om l'unica differenza la fa lo stilo, me lo conferma?
Perché se così fosse sarei orientato sullo stilo della Super om 40. Eventualmente quali altre testine secondo lei si abbinano bene al TP 41 del mio Thorens?
Grazie 1000 anticipatamente e attendendo la sua risposta invio i miei più cordiali saluti.
Ivan - E-mail: 3332932928 (at) tim.it

LC
Caro Ivan,
ti confermo che le testine Ortofon della serie OM condividono lo stesso "corpo" e si differenziano soltanto per lo stilo. Questa è una scelta comune a tanti Costruttori, astuta dal punto di vista commerciale (prodotti diversi con il minimo sforzo progettuale) e conveniente per l'audiofilo, che può fare un upgrade graduale in maniera estremamente semplificata e sicura.
Se ti piace il suono della tua Ortofon potrai migliorarlo ancora con lo stilo Super OM 40. Potresti, è vero, cercare altre alternative ma senza la possibilità di ascoltare sarebbe comunque un tuffo nel vuoto. Se vuoi considerare questa eventualità, Grado e Goldring sono due Costruttori che offrono non solo un catalogo molto vasto ma anche la stessa possibilità di "upgrade" successivi con la semplice sostituzione dello stilo. Valuta bene il da farsi, tenendo conto anche che l'80% del costo di una testina è rappresentato dallo stilo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sul suono dei cavi
Le invio il link di un articolo che magari già conosce: http://bruce.coppola.name/audio/Greenhill.pdf
E' un po' datato (Stereo Review, 1987) ma mi sembra interessante: a quanto pare, in un test condotto in maniera scientifica (double blind) una buona metà del campione di ascoltatori non era in grado di distingure fa un cavo audio (seppure non hi-end) e un comune cavo elettrico.
Non voglio affermare che i cavi "non suonano" in assoluto (andrei contro la mia stessa - seppure scarsa - esperienza) ma solo ricordare (prima di tutto a me stesso) l'effetto della psiche nel nostro hobby.
Distinti saluti,
Francesco - E-mail: f.fortunato (at) katamail.com

LC
Caro Francesco,
le prove in doppio cieco di cavi non hanno mai dato risultati significativi, né in un senso né nell'altro. Affrontiamo il problema da questa settimana, con una prova organizzata in modo scientifico, a cura del nostro Mark Wheeler. Anziché ricordare sempre le prove in doppio cieco sui cavi, pompate da coloro che sostengono che i cavi non influenzino il risultato, sarebbe interessante applicare la stessa procedura a tutti i componenti di un impianto HiFi. Sono abbastanza sicuro del fatto che per buona parte del "campione" differenze tra un ampli ed un altro o tra una cassa ed un'altra sarebbero del tutto non identificabili. Questo dimostrerebbe che amplificatori o diffusori diversi suonano allo stesso modo?
Sono tanti i problemi di una prova siffatta. Intanto l'attendibilità del campione. Come è costituito? Scegliamo persone qualunque, non abituate all'ascolto critico (e che quindi non sanno cosa cercare ed ascoltare) o persone esperte? Nel primo caso sarebbe come pretendere di far giudicare una serie di vini a persone comuni, credo che i risultati sarebbero molto curiosi (pochi consumatori sono abituati a bere vini di qualità). Turriga e Tavernello credo finirebbero alla pari. O peggio (per il Turriga).
Posto quindi che il campione sia attendibile e statisticamente significativo, entra in ballo la psicologia e torniamo al discorso del mio ultimo editoriale: il sistema sensoriale - sottoposto a stress (quale è quello di un "esame") - è capace solo di performance ridotte, rispetto a quelle che esibirebbe in condizioni di assoluto relax. Avete mai notato che appena cambiate un componente vi sembra di sentire differenze sostanziali e già dopo un'ora di prove non ne siete più tanto sicuri? Che fenomeno può essere intervenuto per modificare così drasticamente la vostra percezione? Lo stress da ascolto attento e prolungato! Sottoposto a superlavoro, il nostro sistema sensoriale comincia ad andare in tilt.
E' ben noto - visto che è anche la mia professione - il fatto che sotto esame si riesca a dimostrare solo una parte delle proprie conoscenze. Ciò che era chiarissimo a casa...diventa misterioso ed oscuro una volta che si è davanti ad una lavagna. Stress da prestazione, e non a caso affligge maggiormente gli studenti del primo anno. Con l'allenamento :-) questo fenomeno si riduce ma NON si elimina.
Infine, ricordo una particolarità del nostro sistema uditivo, che lo differenzia da tutti gli altri sensi: impiega un po' di tempo ad adattarsi, quindi si trova molto a disagio nei confronti rapidi di tipo A/B/C ecc. Ascoltare 5 secondi di un brano e poi passare all'altro componente, di nuovo per 5 secondi e così via all'infinito è uno stress enorme per l'orecchio che dopo N commutazioni non è più in grado di distinguere alcunché.
Come vedi la questione è complessa. Il nostro Mark si è avventurato in questo percorso, dai risultati a quanto pare controversi.
Come ho sempre detto, un sistema ben più attendibile è quello delle prove indipendenti: persone diverse in contesti diversi provano lo stesso oggetto e poi si confrontano. In questa situazione, come ho potuto sperimentare con alcuni colleghi della nostra redazione, i risultati sono spesso sorprendenti (persone diverse con impianti diversi e gusti diversi hanno percezioni molto simili).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ansia da prestazione in HiFi
Caro Lucio,
Non ho richieste da farti. Solo un'ulteriore condivisione di ciò che hai scritto sull'importanza di non essere troppo "carichi" quando si fa sport o si ascolta musica. Io recito a livello amatoriale (per diletto, appunto, e perché credo mi possa essere utile nel mio lavoro di psicologo). Uno dei miei insegnanti mi ha raccontato che una volta un'attrice, anziché rilassarsi profondamente prima di uno spettacolo, come bisogna sempre fare anche quando si fa una parte molto aggressiva, si è caricata a tal punto che in una scena in cui doveva allontanare con forza una sedia, ha calcolato male le sue forze e l'ha scagliata addosso al pubblico!
Quello che hai scritto, quindi, è vero in molti ambiti. Infine, il mio amico Fabio mi ha detto di averti scritto e di essere rimasto molto soddisfatto per le risposte che gli hai dato (a proposito delle casse Dynaudio). Il passaparola ha funzionato: gli ho fatto conoscere io Tnt...
Ciao
Marcello - E-mail: paukar (at) tin.it

LC
Caro Marcello,
grazie anche a te per il feedback. Questa tua testimonianza si allaccia perfettamente con il discorso appena affrontato nella lettera precedente. Spesso chi riesce ad avere buoni risultati nello sport, nello studio o in altre attività dove c'è una forte carica emotiva è chi riesce a controllare bene lo stato di stress, talvolta riuscendo a trasformarlo in una "spinta" positiva che amplifica le performance anziché comprometterle. Mi è ben familiare il caso di studenti forse non brillantissimi e preparati ma capaci di dare il meglio di sé anche sotto stress. Non a caso consiglio sempre di esercitarsi nel controllo della tensione per poter "capitalizzare" nel modo migliore possibile ciò che si è appreso. E' triste dover vanificare una buona preparazione a causa dello scarso autocontrollo.
Tornando a noi, si percepisce da come parlano o da quel che scrivono che molti audiofili si accostano all'ascolto con nervosismo, specie quando c'è da valutare un nuovo acquisto. La consapevolezza di aver speso tanti soldi e la paura di averlo fatto inutilmente compromettono la corretta valutazione di ogni upgrade.
Ancora, non è un caso che molti audiofili scelgano la strada del downgrade: ridimensionano l'impianto e si accorgono di poter convivere tranquillamente con componenti meno costosi. La consapevolezza di aver risparmiato tanto denaro è un fattore determinante che "amplifica" la percezione della qualità. Lo chiamerò fenomeno T-Amp: molti audiofili l'hanno largamente sopravvalutato (considerandolo addirittura un riferimento assoluto) semplicemente perché la percezione del prezzo bassissimo li metteva in una condizione d'animo tale da amplificare ogni qualità del piccoletto. Per una ristretta cerchia di audiofili, invece, accade l'esatto contrario: più un oggetto è costoso e più si convincono che suona bene. E' un modo come un altro per difendersi dall'ansia di costoso upgrade mancato. Mai riuscirebbero a confessare a se stessi che uno scatolotto da 20 € possa suonar bene quanto la loro dolorosamente costosa amplificazione audiophile. Arrivano fino al punto di non voler fare la prova.
Questi due aspetti spiegano largamente la nettissima divisione del gradimento: c'è chi lo ama e chi lo odia, con poche vie di mezzo.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Ritorno all'analogico
Gentilissimo Lucio, sono da poco rientrato nel mondo analogico, tradito in gioventù in favore di utopiche promesse digitali, peraltro mai mantenute. Ma veniamo a noi. Nonostante abbia letto tutto quanto da voi pubblicato in merito a giradischi testine ecc.. Mi rimane ancora moltissima confusione in testa tipo:

Potresti fornirmi alcune dritte in merito, penso che questo sia un argomento che possa interessare anche altri audiofili.
Ringraziandoti anticipatamente ti saluto cordialmente,
Diego - E-mail: didalcin (at) inwind.it

LC
Caro Diego,
bentornato nel magico mondo del disco nero! La massa del braccio e la cedevolezza della testina sono, di norma, dati dichiarati dai rispettivi Costruttori, quindi non si tratta di valori che devi ricavare in qualche modo. La combinazione di queste due grandezze fisiche fa sì che il sistema elastico braccio/testina risuoni ad una certa frequenza, che sarebbe bene fosse intorno ai 10 Hz. La formula che fornisce la frequenza di risonanza del sistema è: Fr = 1000/2pi (M*C)^(1/2) cioé 1000 fratto 2pigreco per radice quadrata di M per C. Con M si indica la massa del braccio più quella della testina (in grammi) mentre C rappresenta la cedevolezza della testina.
La formula, espressa in notazione Excel è: f[Hz] = (10^6/(4*3,14^2*M[g]*C[cu]))^0,5.
Se la cosa ti suonasse un po' troppo complicata tieni conto che, nella maggior parte dei casi, le cose funzionano comunque e per avere frequenze di risonanza poco simpatiche occorre andarsele proprio a cercare, con bracci e/o testine particolari.
Per quanto riguarda invece il peso aggiuntivo che talvolta si trova abbinato a certe testine a bassa massa, questo serve quando il contrappeso del braccio non ha corsa utile sufficiente per bilanciare il peso della testina e di conseguenza per impostare un peso di lettura corretto. In genere queste informazioni sono scritte anche nel manuale allegato a tali testine.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Power Guard
Ciao,
mi chiamo Alessandro e ho scoperto per caso, già da un paio di mesi, la Sua bella rivista online ricca di tante informazioni. I complimenti e gli auguri per il futuro sono d'obbligo.
Sono sempre stato un appassionato della musica e durante gli anni dell'università seguivo anche il mondo dell'alta fedeltà. Poi il lavoro, la famiglia ecc hanno un po' distolto la mia attenzione verso questo mondo. Fino a un anno fa, quando oramai raggiunto un certo equilibio a 46 anni!!!!! ho deciso di rinnovare il mio vecchissimo impianto.
Ecco il mio impianto.

Camera: m 5.50 x 3.70 con diffusori posti sul lato corto a circa 1 m dalle pareti posteriori e a 70 cm da quelle laterali. Bene, il problema qual è?
A volte ho l'impressione che l'ampli "proprio non ce la fa"!!!!! Gli manca corrente. Forse i 4 ohm di impedenza e gli 88 dB di sensibilità dei diffusori sono un carico difficile per l'ampli. Con diversi dischi a ore 2 (ma anche meno) entra in clipping, segnalato dall'accensione delle lucine rosse del power guard). Lei cosa ne pensa? Premetto che il suono mi piace. Solo che mi da un gran fastidio quando si accendono quelle lucine rosse e mi vedo costretto ad abbassare il volume.
Anche perché non so cosa succederebbe se continuassi ad ascoltare con le lucine accese. Avevo pensato di affiancagli (utilizzando l'uscita Pre dell'integrato) un finale ad alta corrente.
Un mio amico, purtroppo distante ben 800 km da me, mi venderebbe un Electrocompaniet AW100. Ma non so se è una buona idea. Ogni suo consiglio a riguardo è comunque benvenuto.
Cordiali Saluti,
Alessandro - E-mail: alemanfredi (at) hotmail.com

LC
Caro Alessandro,
mi pare abbastanza singolare che il McIntosh vada in affanno con le Cremona Auditor. D'altra parte l'ambiente non è enorme ed utilizzare tutti i 160 watt (su 4 Ohm) del McIntosh mi pare piuttosto difficile in ascolti "normali". Nel momento in cui si accendono le spie Power Guard...i VU meters che potenza indicano? Già questo dovrebbe essere un fattore da tenere sotto controllo. E ancora: senti della distorsione? Il clipping, quando c'è, è molto fastidioso all'ascolto, ben più fastidioso di due lucine rosse che si accendono. Tra l'altro, il fatto che il Power Guard si accenda durante i picchi non è indice di clipping (vedi documentazione ufficiale McIntosh), quindi credo che tu possa stare abbastanza tranquillo. Puoi comunque controllare due cose:

Se, nonostante tutto, il fenomeno continuasse a darti fastidio (ma se non senti distorsione che problema c'è?) puoi sempre abbinarci un finale di potenza, magari ancora McIntosh, di potenza più elevata.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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