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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Vinile & altro
  2. Ancora CD contro LP
  3. Primo impianto economico
  4. Dall'Ipod al vinile
  5. Differenze tra cavi
  6. Amplificazione valvolare?
  7. Musica compressa e non
  8. Ritorno al vinile
  9. Primo impianto vintage per neofita
  10. Diffusori ad alta sensibilità

Vinile & altro
Egr. Direttore,
più che un esperto sono un appassionato di musica e di hi-fi. Attratto dal vinile come tanti altri ho messo le mani su un piatto DUAL 721, a trazione diretta (eresia!), completamente automatico (blasfemia!), il cui manuale d'uso ho reperito sul sito "Vinyl engine". Posseggo qualche centinaio di cd (per lo più di jazz e classica) che ascolto su un impianto che, evolvendosi dal famigerato modulo Akai comprato all'età di 14 anni credo a £ 350.000 (motivo per cui posseggo qualche decina di LP), è giunto alla seguente configurazione:

Come vede non ho affamato la famiglia per coltivare la mia passione. Sperando che non voglia condannare al rogo il nuovo componente dell'impianto, o me, Le chiedo cortesemente di consigliarmi qualche testina adatta al giradischi (budget dai 150 ai 250 euro), possibilmente brillante ed esuberante sui medi, viste le caratteristiche delle TDL. L'ingresso fono del NAD è di qualità sufficiente per una MC? Quale cedevolezza deve avere lo stilo?
Per quanto riguarda i dischi: ho visto che vengono ristampate edizioni risalenti agli anni '50 di indubbio valore artistico; la qualità del suono è eccellente "di per sè" o solo in relazione al periodo nel quale sono state prodotte?
Le confesso che al TOP AUDIO certe dimostrazioni con vecchi dischi non mi hanno sicuramente entusiasmato. Un'ultima cosa: Lei non mi pare un grande estimatore del SACD. Dal mio punto di vista ritengo che sia molto più avvertibile la differenza tra un CD e SACD che quella tra due cavi, anche di costo notevolmente diverso; che ne pensa?
Grazie, distinti saluti.
Guido - E-mail: guido.ferrarese (at) poste.it

LC
Caro Guido,
non mi vengono in mente testine "esuberanti nei medi" anche perché ogni Costruttore cerca di realizzare prodotti il più possibile "lineari". Non metterei una MC sul tuo impianto sia per via della qualità dello stadio fono del NAD (non è male, ma non è quella di un buon pre fono separato) sia per via del budget preventivato, che consente - a mio parere - l'acquisto di un'ottima MM, quale potrebbe essere una Goldring 1006 o 1012, oppure Ortofon 530 o 540, o ancora una classica Stanton 681 EEE Mk III.
Per quanto riguarda i vinili degli anni '50 è impossibile dire - in assoluto - se siano buoni oppure no. Dipende dal master originale e dalla qualità della stampa/ristampa. Osservo però che se si sceglie il disco per come suona siamo decisamente fuori strada. Il disco si sceglie in primis per il contenuto artistico e solo in seconda battuta per come è inciso. Altrimenti stiamo ascoltando l'impianto e non la Musica.
Infine, la mia posizione sui SACD, che credevo di aver già abbondantemente chiarito: non dico che suonano male, dico semplicemente che non sono ciò che serviva a questo mercato: un formato nato vecchio venduto ad un prezzo più alto del già non economico predecessore, con l'aggravante (dal punto di vista dell'utente finale) di non poter essere duplicato in digitale. E, comunque, consiglio cautela nel confronto tra traccia SACD e corrispondente traccia CD nei SACD ibridi: possibili problemi di lettura non ottimale a parte, siamo sicuri che la traccia CD non sia di qualità volutamente inferiore per far risaltare la traccia SACD? E' una cantilena che vado ripetendo da tempo ed ora ho visto che anche all'estero qualcuno comincia ad insinuare il malizioso dubbio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora CD contro LP
Carissimo Lucio,
sono in totale sintonia con i saggi e stimolanti contenuti dei Tuoi ultimi editoriali (
Febbraio, Maggio e Giugno) e di molte Tue risposte ad altrettanti audiofili in merito al sacrosanto fatto che l'unico fine degli apparecchi HIFI è (e deve rimanere) l'ascolto della musica.
Detto ciò, mi permetto di suggerire alcuni spunti riguardanti il match del secolo (audiofilo): il confronto CD vs. LP.
Forse quello che Ti sto per dire non è in sintonia con ciò che la maggior parte degli audiofili pensa, ma immagino che Tu possa essere in linea di massima d'accordo.
Ebbene, io non sono convinto che il vinile suoni sempre meglio del CD (e questo è palese), ma non credo nemmeno che ciò avvenga sempre a parità di qualità di stampa del supporto (presupponendo che i confronti vengano sempre fatti fra l'LP meglio inciso ed il CD meglio inciso di una stessa opera musicale); mi spiego meglio: ho paura che ci siano molti più parametri che influenzano il risultato finale di un determinato supporto e che, non essendo a nostra conoscenza, possano solo sfuggirci.
Mi sono dedicato per tanti anni alla registrazione musicale del mio gruppo rock, passando dai 4 piste Tascam ai 16 piste Fostex ed infine al digitale, prima su nastro e poi con CUBASE ed un minimo di esperienza in fatto di registrazione, mixaggio, produzione artistica e masterizzazione, nonché di stampa di vinili (la vecchia cara Ariston di Milano) e di CD, sono riuscito a maturarla (un LP nel 1991 e poi ulteriori 4 CD di cui due editi dalla Mellow e 2 dalla Musea Records).
Nessuno ci garantisce che l'equalizzazione della masterizzazione finale di un dato LP e del corrispondente CD siano uguali, anzi, secondo me questo avviene solo nei casi in cui LP e CD siano stati stampati contemporaneamente, come accade ad esempio in "Ten" dei Pearl Jam; inoltre, dati i moderni sistemi di riduzione del rumore, i filtri vari, gli espansori e i compressori, gli enhancer ecc., è possibile che vecchi masters "bensuonanti" vengano processati e "migliorati" ulteriormente con le nuove tecnologie.
Ascoltando ad esempio in commutazione LP/CD il 4° album dei Led Zeppelin (180 gr. di Media World vs. CD edizione rimasterizzata), ci si accorge subito che, incredibile ma vero, c'è, a parità di volume, un più pronunciato soffio di registrazione (leggasi fruscio) nel CD rispetto all'LP.
A questo si associa un suono più brillante nel CD. Queste due peculiarità, a mio avviso possono solo essere spiegate dalla differente equalizzazione del master delle due edizioni o dall'utilizzo nel master dell'LP di un eficace sistema di riduzione del rumore.
Probabilmente, i tecnici del suono, potendo finalmente contare su un supporto con minor fruscio meccanico (il CD) hanno volutamente enfatizzato all'epoca l'equalizzazione delle alte frequenze in numerosi lavori per far suonare il CD in maniera più brillante, tanto potevano contare sulla totale assenza di rumore meccanico solco-puntina (ricordiamoci che, probabilmente, pochissimi giradischi e soprattutto pochissime testine erano settate in maniera ottimale, nei seventies e negli eighties e che pertanto il suono medio di un giradischi e quindi di un LP era di scarsa qualità).
Non penso assolutamente che l'LP sia sempre meglio del CD; secondo la mia opinabilissima esperienza, il CD e l'LP di Dire Straits (il primo LP della band), per esempio, sono quasi sovrapponibili con un trend a favore del CD, mentre The Dark Side of The Moon LP 180 gr suona molto meglio del SACD (ricordi? Lettere alla Redazione, Vol. 394). Ancora, il CD di Wish You Were Here è infinitamente migliore del rispettivo LP (qualsiasi edizione, comprese quelle Olandesi e Britanniche che suonano un po' meglio) e lo stesso accade per On Every Street sempre dei Dire Straits. Concordo invece con Te per la netta superiorità dell'LP di "Body and Soul" di Joe Jackson (MERAVIGLIOSO!!!).
Concludo ribadendo che probabilmente, il master dell'LP è molto spesso diverso dal master del CD e che quindi i nostri confronti sono perfettamente inutili poichè le differenze che percepiamo potrebbero dipendere dalle differenti equalizzazioni e non dal tipo di supporto. Se facciamo un confronto, non apprezziamo la differenza fra vinile e CD, ma la differenza delle rispettive equalizzazioni o almeno questo è quello che potrebbe accadere nella maggior parte dei casi.
Ti saluto e mi scuso per la lunghezza delle mie riflessioni che, spero, possano essere utili a qualcuno.
P.S.: mi è arrivato il Garrard 401 e l'ho montato su una robusta base di legno massello con un Rega RB 250 ed una Shure V15 IV. Il tutto è uno SPETTACOLO ed il suono è corposo con dinamica e bassi sorprendenti. Il giradischi ha praticamente la mia età...
Paolo - E-mail: paolippe1 (at) alice.it

LC
Caro Paolo,
condivido in pieno la tua analisi ed infatti sono sempre cauto quando sento dire che il vinile suona sempre e comunque meglio degli altri supporti. Quel che posso dire, dalla mia esperienza personale di semplice ascoltatore di entrambi i formati è che, in generale, finisco sempre col preferire il vinile al CD. Trovo che abbia qualcosa di magico, di altamente comunicativo, rispetto alla performance forse più asettica del CD. Ciò non toglie che ci siano dei vinili davvero mal suonanti e trovo pericoloso sostenere - come gli analogisti più integralisti affermano - che senza vinile non si possa parlare di alta fedeltà. Si generano false aspettative su un formato che ha i suoi tanti pregi ma anche qualche difettuccio piuttosto seccante (richiede, ad esempio, un bel po' di fatica per dare il meglio di sé).
Io in genere scelgo i dischi in funzione della Musica, non del supporto. Benissimo se esiste la versione in vinile di ciò che sto cercando, ma non mi dispero se la dovessi trovare solo in CD.
Music matters...nient'altro.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Primo impianto economico
Gent. Sig. Cadeddu,
Innanzitutto complimenti vivissmi per quello che fate e dato che immagino abbiate anche un lavoro regolarmente retribuito, il fatto che troviate il tempo per gestire con accuratezza, precisione e gratuità una rivista del genere assimila TNT ad un'impresa titanica.
Cercherò di essere il più breve possibile: sono un "novizio dell'alta fedeltà" ed ho un impianto così composto:

Il budget di spesa è (come vede) piuttosto limitato (..ma rende il tutto più divertente..), l'impianto così composto lo ritengo soddisfacente (visto i costi), pur tuttavia vorrei apportare, se possibile, alcune migliorie: ultimamente ho riscoperto il piacere del vinile e vorrei un consiglio su una nuova testina di lettura (Budget max 150 euro). Ritiene che sia il caso di sostituire anche il giradischi? (Potrei regalarmi un Pro-ject Debut 3 per Natale..).
N.B. Molti dischi sono stati utilizzati con ascolto umido per cui presumo debba continuare sulla stessa strada (?).
Ascolto ogni tipo di genere musicale (purchè ben fatto) dalla classica (in vinile) all'heavy metal ma prediligo il rock-blues d'annata.
Ho inoltre la possibilità di aggiungere all'impianto un sub passivo della Wharfedale (serie Modus) ritiene che possa migliorare l'ascolto (la stanza in cui è collocato l'impianto è di circa 16 (3.7 x 4) mq le casse distano tra loro 2,8m lato stretto).
Un ultima domanda: perché le riviste specializzate non parlano mai del GainClone o simili? (non mi sembra proprio che sia così detestabile, anzi, il mio ha fatto riscoprire il piacere di ascoltare musica).
Un sentito ringraziamento.
Marco - E-mail: ddonato (at) adea-srl.it

LC
Caro Marco,
per un serio upgrade dell'analogico ti consiglio senz'altro di regalarti il ProJect cui stavi pensando.. E' già dotato di una testina decente ed il confronto con il Pioneer PL100 sarebbe semplicemente improponibile. Per quanto riguarda i dischi che hanno suonato "umidi" - immagino con il LencoClean - io proporrerei un bel lavaggio accurato, magari da fare con la
Knosti. Tra l'altro non mi pare che il liquido LencoClean sia ancora disponibile, per cui non è che ci siano alternative.
Potresti poi aggiungere il sub passivo della Wharfedale ma, secondo me, sarebbe meglio puntare a dei diffusori da pavimento più generosi, magari ancora della stessa Wharfedale serie Diamond. La sistemazione è più semplice ed il risultato finale più "pulito".
Infine, per rispondere alla tua domanda sul perché le riviste tradizionali non parlino del GainClone ci vorrebbe molto tempo e spazio. In estrema sintesi posso dirti che le riviste vivono di pubblicità e sono ovviamente legate alle Aziende costruttrici e viceversa. Il Gainclone (o altri oggetti simili) non sono "prodotti" nel vero senso della parola ma progetti fai da te che anzi creano un certo fastidio alle Aziende HiFi. Diciamo che per una rivista "tradizionale" sarebbe inappropriato, inopportuno e sconveniente "spingere" un concorrente così scomodo. E' successa la stessa cosa col T-Amp: osteggiato in maniera quasi grottesca proprio perché era un oggetto fuori dal "giro" ufficiale. Se avesse avuto un bel marchio noto sopra e fosse stato venduto nei negozi Hifi, credimi, le cose sarebbero andate MOLTO diversamente.
E' scandaloso? Non direi, fa parte delle regole del gioco. Probabilmente se TNT-Audio sopravvivesse grazie alla pubblicità, di certi apparecchi non ne avrebbe parlato. Non dimentichiamoci che una rivista è un'Azienda, deve produrre reddito, pagare gli stipendi ai suoi dipendenti e gli articoli ai suoi collaboratori (quando li paga...). Il nostro caso è anomalo, diciamo pure unico al mondo. E' divertente e confortante che esista una realtà fuori dal mercato come la nostra, ma non possiamo essere così ingenui dal pensare che tutte le riviste debbano funzionare allo stesso modo. Ci sono persone (non tante, a dir la verità) che dall'HiFi e dallo scrivere di HiFi devono trarre il loro sostentamento.
Noi, per fortuna, siamo tutti professionisti in altri settori ed i costi di una rivista "virtuale" sono assolutamente trascurabili rispetto al divertimento che produce realizzarla ed offrirla gratuitamente al pubblico.
Ma non dimentichiamoci che siamo l'eccezione, non la regola!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dall'Ipod al vinile
[Sala d'ascolto Gianluca]
Buongiorno,
sono davvero un neofita dell'hi-fi, ma appassionato di musica. Dopo anni di ascolti in economia e "compattezza" , ho deciso di abbandonare l'iPod e riprendere la mia vecchia collezione di 33 giri. Sono molto eclettico come gusti ma ho una predilezione per il cool jazz, be.bop..rock anni 70.
Il mio primo e attuale impiantino davvero economico è il seguente:

Allego la pianta della stanza, per ora l'unica, adibita all'ascolto. Il risultato mi soddisfa, ma essendo davvero poco colto in materia credo che certamente si possa migliorare qualcosa. Innazitutto vorrei sapere se l'impianto che ho acquistato è davvero una scelta intelligente per la tipologia di musica che prediligo, sempre premettendo che cercavo un buon compromesso qualità prezzo.
Poi se eventualmente si può migliorare qualcosa nella disposizione della stanza.
Grazie in anticipo e davvero complimenti per l'ottima qualità della Vostra informazione,
Un saluto,
Gianluca - E-mail: gianluca.calisti.eid (at) tesoro.it

LC
Caro Gianluca,
complimenti per il passaggio dall'Ipod al vinile! L'impianto mi pare assemblato con componenti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo ed è molto omogeneo. La disposizione dei diffusori sembra però un tantino sacrificata, in particolar modo il diffusore di sinistra (quello vicino al tavolo ed alla finestra) non è certo nelle condizioni ideali per potersi esprimere al meglio.
D'altra parte la presenza del mobile lungo (e basso, immagino) sul quale hai posizionato l'impianto non è che ti lasci ampi spazi di manovra. Non potresti mettere i diffusori di fronte, in posizione avanzata rispetto al mobile delle elettroniche? Passando all'impianto...perché hai acquistato un pre fono separato se il tuo Rotel RA 04 dispone già di ingresso fono? Hai provato a confronto il collegamento diretto e quello con il pre fono ProJect? Secondo me non c'è tanta differenza da giustificare un componente in più ed un cavo di segnale in più. Potresti utilizzare la cifra ricavabile dal fono ProJect per finanziare l'acquisto di una testina migliore, ad esempio. Fai qualche prova a confronto e decidi di conseguenza.
Infine, non conosco il lettore DVD Denon 1930. Sono sempre dell'idea che a parità di prezzo sia meglio acquistare un lettore "solo" CD.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Differenze tra cavi
Ciao Lucio,
come va? Spero bene. Ti era noto che un buon cavo di alimentazione può dare maggiori benefici che un cavo di potenza?
Ho provato a cambiare i miei cavi di potenza VdH Cs 122 Hybrid con dei Transparent Wave 100 (usati) e poi ho provato a cambiare il cavo d'alimentazione standard del mio Rotel RCD-1072 con uno usato (un po' vecchiotto) Audisa Eupen GNLM 05/2.5. Lo sai che l'impianto suonava meglio con i miei cavi e con il cavo d'alimentazione cambiato anzichè con il cavo d'alimentazione standard e i cavi Tansparent Wave 100 (che costano molto di più dei miei VdH)? Come me lo spieghi?
Che ne pensi dei cavi Eupen? La protezione in ferrite apporta soltanto benefici? Hanno delle controindicazioni rispetto a quelli in rame? Potrebbe essere incompatibile con taluni impianti? Possono essere collegati insieme ad altri cavi in rame?
Ah! Il resto del mio impiantino che sto pian piano perfezionando (da quasi 2 anni!)è:

Per completare l'impiantino devo aggiungere una buona ciabatta, un altro buon cavo d'alimentazione (ci collego solo le 2 elettroniche più importanti) ed infine un buon tavolino portaelettroniche, mi è piaciuto, molto, uno della Empire: modello MC4T.
Qual'è il tuo consiglio a riguardo?
Grazie.
Antonio - E-mail: tonyboy00 (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
le prove andrebbero fatte cum grano salis ovvero a parità di condizioni. Tieni fissi i cavi di potenza e sostituisci quelli di alimentazione e poi viceversa. Altrimenti non capisci CHI migliora COSA. Detto questo, potrebbe anche essere che nel tuo impianto un cavo di potenza meno costoso suoni meglio di uno più costoso, è sempre e solo una questione di sinergie.
Dei cavi Cablerie d'Eupen non ho grande esperienza, ne posseggo due modelli ma devo ammettere che non mi hanno mai fatto saltare sulla sedia...se mai possa esistere un cavo che sortisca tale effetto! Mmmmh, forse se collegato alla 220 e poi infilato direttamente nel cuscino a contatto con le parti basse dell'audiofilo...bè, sì, così potrebbe funzionare ;-)
Poi ricordati che i cavi sono in rame, solo il rivestimento è una sorta di composito con particelle in ferrite, non ci sono pertanto controindicazioni all'utilizzo simultaneo di altri cavi più tradizionali. La 220 non se ne accorge di ciò che c'è scritto sul depliant del cavo. Potresti trovare efficace anche un cavo autocostruito come il nostro
TNT Merlino con le sue belle ferriti a clampare. Come tavolino portaelettroniche, se l'autocostruzione del nostro facilissimo TNT FleXy ti sembrasse troppo ardua, puoi rivolgerti a qualunque buon tavolino specifico. Non conosco in dettaglio quello che citi, quindi non posso commentare oltre. Il consiglio è quello di non spenderci una fortuna, comunque.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazione valvolare?
Caro Lucio,
Innanzitutto complimenti per il sito e la rubrica. Con tutta la spazzatura che popola la maggior parte delle riviste specializzate (io vivo negli States e leggo quelle americane...non conosco molto quelle italiane, ma qui siamo messi maluccio), quello che fai è un servizio incredibilmente utile alla comunità di audiofili.
Al momento ho un amplificatore McIntosh a valvole, il MA-2275, che pilota un paio di Triangle Zerius 202. La fonte è un Rotel RCD-1070. Devo dire che il Mc mi ha deluso parecchio e ho deciso di venderlo. Avevo letto una review di una rivista italiana (una delle poche volte che ho letto una rivista italiana), e mi ero convinto che la McIntosh fosse tornata agli antichi fasti...un erroraccio.
Non che suoni male, anzi. Semplicemente, non mi emoziona. Poco male: dovrei riprendermi tutto quello che ho speso. Non ho enormi budget constraints (anche perchè i miei $4500 dovrei prenderli tutti per il Mc) e sto considerando 2 alternative.

  1. La meno costosa: un Audio Analogue Maestro 700 (dovrei trovarlo a $2300 nuovo)
  2. La più costosa: preamplifier Conrad Johnson CT-6; finale Conrad Johnson Premier 140. Il tutto, usato in condizioni like new, dovrebbe costarmi $6500.
La differenza di prezzo è enorme e la mia domanda semplice: pensi che ne valga la pena? Hai soluzioni alternative da consigliare?
Grazie mille.
Giovanni - E-mail: ggavetti (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
pensa che invece qui in Italia le riviste americane sono considerate Vangelo!!! E' curioso come cambino le prospettive a seconda dei punti di vista....
Passando al tuo dilemma...forse è bene fare un po' di chiarezza. Intanto non mi risulta che il Maestro sia a valvole né che ne esista una versione denominata 700. Forse ti riferisci al Maestro 70, che infatti ha un costo vicino alla cifra che tu hai indicato. L'alternativa non è...un'alternativa, visto il delta di prezzo tra le due soluzioni. E' chiaro che se puoi permetterti la coppia CJ, e se hai la possibilità di ascoltarla, punta su quella o su altre analoghe (ad esempio Audio Research serie LS o SP con Classic 30 o Classic 60 come finali). Dal punto di vista dell'abbinamento ideale con le tue Triangle, forse sarebbe meglio la coppia Conrad Johnson, comunque. Se puoi, ascolta anche il Maestro, non si sa mai. L'abbinamento non sarebbe malvagio neppure in questo caso. L'esperienza dovrebbe averti insegnato che non è buona cosa acquistare senza aver ascoltato. Vivendo negli States non dovrebbe esserti difficile trovare un buon negozio che ti fa provare qualcosa direttamente a casa tua.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Musica compressa e non
Gentile Lucio,
seguo TNT-Audio da diversi anni, ne apprezzo la linea editoriale e la correttezza, nell'esporre le opinioni su un argomento: la riproduzione musicale, che più soggettivo non si può.
Oltre alla passione per la Musica e di conseguenza per la sua riproduzione, negli ultimi 10 anni ho messo in piedi un impianto di medio/basso livello (le finanze sono quello che sono), e l'ho ottimizzato con i vostri preziosi consigli.
Sono anche un utilizzatore di PC, e come tale ho una parte della musica in formato compresso, il mio PC è un Mac, e come tutti gli utilizzatori di questa sistema operativo, ogni tanto, si ha la sensazione di appartenere da una casta di "predestinati", e si corre il rischio di trovare affermazioni su tutto, riproduzione musicale compresa ammantante di scientifica e ferrea certezza: http://www.macworld.it/blogs/ping/?p=1357
Le opinioni si rispettano, soprattutto se diverse dalla proprie, ma sostenere tesi, partendo da una comparazione tutt'altro che corretta non mi sembra proprio il massimo. Non ho avuto la voglia e il coraggio di rispondere, ma se su un Blog, del pur bravo Lucio Braganolo, si sostiene che fuori da quello che le nostre orecchie percepiscono, il resto è inutile, siamo proprio messi male.
Scusa per lo sfogo un po' fuori tema e complimenti per quello che fate.
Salvatore - E-mail: svolpicelli (at) comprint.it

LC
Caro Salvatore,
che un file compresso, per un ascoltatore medio su un impianto da PC, suoni indistinguibile da un file non compresso ci può stare. Anzi sono sicuro che sia proprio così. Il problema nasce quando i file compressi vengono messi sotto la lente d'ingrandimento di un buon impianto HiFi, non necessariamente "esotico". Basta un sistemino piccolo ma ben ottimizzato per sentire la differenza. Ovviamente, se è possibile fare il confronto con la versione "raw" altrimenti è chiaro che senza conoscere l'originale diventa impossibile riconoscere un file compresso da uno "liscio". Ma queste sono cose che scrivevo tanti, tanti anni fa quando l'MP3 si affacciava timidamente sul mercato. Stiamo ancora qui a parlarne? In altre parole: se non conosci il brano è difficile capire se sia un file compresso o semplicemente una cattiva registrazione originale. Se invece l'originale è disponibile e non si è completamente sordi...allora la differenza si sente eccome.
Il fatto è che la compressione si basa su algoritmi che fanno uso, ad esempio, del principio di mascheramento: un suono forte maschera un suono debole che gli sta vicino in frequenza. Gli algoritmi però sono creati da esseri umani, con tutte le conseguenze del caso. Si tratta di compromessi, talvolta molto buoni, ma pur sempre di artifici che un orecchio allenato, su un buon impianto, impiega tre secondi tre a smascherare. Questa fiducia cieca negli algoritmi inventati dagli uomini è filosoficamente interessante. Si demanda ad altri decidere cosa possiamo sentire e cosa no, cosa soddisfi il nostro gusto e cosa no. La cosa spaventa, almeno in prospettiva: l'appiattimento verso il basso della qualità, unito alla fede cieca (e sorda!) nella tecnologia (che è però espressione - fallace - dell'uomo) porta ad un pericoloso livellamento che è palesemente antistorico: il progresso, come ho scritto più volte, dovrebbe portarci maggiore qualità a prezzi più bassi. Con l'audio compresso ciò non è avvenuto, se si pensa che per fare una compilation di brani compressi si deve pagare quanto un CD originale (e talvolta di più!!!). Il falso che costa di più dell'originale...è questo il progresso? Io non ci sto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ritorno al vinile
Gent.mo direttore,
Dopo essere rimasto a bocca aperta ascoltando il Sondek LP12 in configurazione medio-alta nella sala d'ascolto di un noto rivenditore Linn del Nord Italia e avendo casualmente scoperto che mia moglie ha una discreta collezione di dischi in vinile di musica classica e leggera degli anni '70, sto pensando seriamente di aggiungere al mio impianto monomarca Linn (CD Genki, pre-linea Kairn, 2 ampli LK140 con schede x-over Aktiv, diffusori Ninka, cavi di segnale e potenza Linn) una seconda sorgente che possa essere almeno all'altezza del CD Genki.
Il rivenditore mi ha quindi proposto l'LP12 in configurazione base a 3500 € che per me sono troppi al momento. Mi sono documentato per individuare qualcosa di meno impegnativo, sotto i 1500 €, e ho trovato diversi modelli:

La maggior parte comprende braccio e alimentazione base della casa, in alcuni casi c'è anche la testina. Ai prezzi del pacchetto vanno aggiunti sempre il pre-phono, i cavi di segnale, il coperchio e altri accessori minori. La sala d'ascolto è il soggiorno del nostro appartamento, che allego per sue valutazioni.
Ringrazio per i consigli che mi vorrà dare, saluti
Carlo - E-mail: c.chiesa (at) metropolitanamilanese.it

LC
Caro Carlo,
buona idea quella di rispolverare la collezione di vinile degli anni '70 ma, come sempre dico in questi casi, occhio a non esagerare con le aspettative. Tu hai ascoltato un Sondek LP12 in configurazione massima (immagino) mentre leggeva vinile di alta qualità, magari nuovo. Non aspettarti lo stesso suono da un giradischi inferiore che legge vecchi vinili degli anni '70, probabilmente "arati" da puntine mal regolate e forse anche ultra-consumate: ricordo che nel periodo in cui esisteva solo l'analogico, mancava quasi del tutto la cultura per farlo esprimere al meglio, motivo per il quale il CD ebbe successo: suonava nettamente meglio di qualunque giradischi "medio" si trovasse in casa di un utente "normale" (non appassionato).
Quindi: ATTENZIONE a non inseguire chimere irraggiungibili senza l'hardware ed il software necessari. Detto questo, mi orienterei verso macchine semplici, con buona assistenza e di facile rivendibilità. Sto pensando ad esempio al Planar P5 o al Tecnodec di Michell o anche il Clearaudio. Preciso inoltre che non conosco tutti i giradischi dell'elenco, quindi le mie valutazioni sono parziali e non necessariamente orientate sul parametro esclusivo della qualità.
Prevederei obbligatoriamente una macchina lavadischi, anche una manuale tipo la
Knosti: trattandosi di LP degli anni '70, credo che un buon lavaggio sia praticamente obbligatorio.
Per quanto riguarda lo stadio phono, informati circa la possibilità di installare le schede phono Linn sul tuo Kairn linea.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Primo impianto vintage per neofita
Buongiorno Direttore,
Sto cercando di avvicinarmi timidamente al mondo hi-fi e da completo neofita (e mi scuso anticipatamente se le mie parole "suoneranno" male!) avrei bisogno di qualche consiglio.
Allora una descrizione del mio scenario: circa 35mq di sala abbastanza aperta, ascolto prevalentemente rock/metal/progressive ma non disdegno altro (di tutto).
Budget veramente scarso, non ridete ma le sorgenti saranno il pc e un piatto Pioneer.
Degli amplificatori hi-fi conosco poco però così a gusto preferirei comprare qualcosa di usato (magari vintage) ma che suoni bene piuttosto che qualcosa di nuovo ma fatto in Cina....
Ho visto tra modelli che mi piacciono e dopo aver letto un po' di pareri questi compresi tra 180-250 (che immagino mi direte completamente diversi ma tant'è!):

Al momento per quanto ne posso sapere la differenza sta nel wattaggio...
Per le casse avevo pensato a delle Indiana line dello stesso periodo (tra 80-120 watt).
Mi scuso per il linguaggio sicuramente non appropriato ma da qualche punto devo pur partire!
Grazie Cordiali Saluti
Roberto - E-mail: rob02omni (at) vodafone.it

LC
Caro Roberto,
tra gli amplificatori che hai citato la mia preferenza personale va senz'altro al Sansui AU-X501, al Luxman L4 in seconda battuta. Per quanto riguarda i diffusori ti sconsiglio di acquistare materiale troppo "vintage", correresti il rischio di trovare componenti non originali, riparati chissà come e certamente di qualità inferiore a qualcosa di più recente che puoi trovare con cifre analoghe.
Ti sconsiglierei di andare su diffusori più vecchi di 10-15 anni al massimo. Il "vintage" vero, per i diffusori, come ho già avuto modo di scrivere altre volte, sarebbe meglio lasciarlo ad audiofili più esperti. Vedi cosa riesci a trovare e magari sentiamoci di nuovo. Per quanto riguarda le sorgenti, niente da dire sul PC, se dotato di scheda audio decente ma qualcosina da dire ce l'avrei sul piatto Pioneer. Accertati almeno di utilizzare una puntina nuova e regolata come da istruzioni, che puoi trovare anche qui sulle
FAQ di questo stesso sito.
Magari i vinili che ascolterai sono già rovinati ma non mi pare il caso di continuare a distruggerli.
Infine due parole sull'amplificatore: occhio alle speculazioni su materiale dichiarato "vintage" e che invece è solo roba vecchia e, comunque, non spendere di più di quanto spenderesti per un buon integrato audiophile di qualche anno fa. Con 150-200 euro si trovano eccellenti NAD e Rotel che non sono spacciati per "vintage" e che suonano molto meglio di tanta roba commerciale scadente che si trova su Ebay etichettata come "fantastico amplificatore vintage". Ad esempio, dando un'occhiata veloce alla sezione Amplificatori di Ebay, non ho potuto fare a meno di notare che un ottimo ROTEL RA-840BX2 è rimasto invenduto diverse volte (e si portava via con 150 €). Altri amplificatori, peggiori, ma più vecchi, sono stati venduti a cifre ben più alte.
Tra l'altro, con un ampli più vecchio, preparati ad un trattamento disossidante per potenziometro del volume e selettori vari. Dopo un certo numero di anni i problemi nei contatti sono ordinaria amministrazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori ad alta sensibilità
Caro Direttore, mi permetto di scriverle in merito ad un dubbio/curiosità che mi è sorto questa settimana leggendo una sua risposta alla lettera dal titolo "Trends Audio TA 10.1" inviata da mbastelli. Lei dice "devi sentire cosa può fare il piccolo Trends Audio in un impianto con partners di qualità superiore...".
A questo punto, essendo io un felice possessore del piccolo in questione, abbinato ad un lettore CD NAD 525 bee e a casse klipsch RB25, le vorrei chiedere quali altre tipologie di casse potrebbere essere abbinate al Trends, tenendo conto della sua limitata potenza, ipotizzando un budget di 3000 Euro (escludendo marche come Klipsch e Triangle).
Quali altre casse, entro quel budget, hanno una sensibilità sufficiente? Ce ne sono? Ripeto, è solamente una curiosità in quanto, almeno per il momento, non ho intenzione di fare nessun upgrade al mio impianto.
Facendolo i complimenti per l'eccellente servizio "gratuito" che svolge le porgo i miei più cordiali saluti.
Francesco - E-mail: panettierone (at) yahoo.it

LC
Caro Francesco,
già escludendo Klipsch e Triangle stai eliminando una grossa fetta di possibili buoni partners per un amplificatore di bassa potenza come il Trends Audio. Diciamo che stando sopra i 90 dB/w/metro in una stanza non enorme il piccolino può ancora dire la sua, a patto di non pretendere pressioni sonore da discoteca. Pensa ad esempio che le ProAC Studio 140 sono date per 91 dB, come le Mirage OMD-15, mentre le Audio Note AN-J/lx salgono già a ben 93 dB. Alcuni diffusori JM Lab della serie Chorus (modelli da pavimento) superano tranquillamente i 90 dB, ad esempio il modello 836 è dichiarato per 92 dB. Le più grandi KEF della serie iQ (le 9) sono date per 91 dB (e costano poco più di 1000 €) mentre nella stessa fascia di prezzo, sempre sui 91 dB, trovi le Monitor Audio Silver RS8. Sforando un po' il budget dei 3000 € ci sono le Tannoy Stirling SE, da 91 dB ed una bella unità Dual Concentric. Ovviamente, poi, ci sono tutte le infinite possibilità offerte da diffusori particolari utilizzanti drivers largabanda tipo Fostex o Lowther, le cui sensibilità sono in genere molto al di sopra dei 93 dB.
Insomma, un po' di scelta c'è, quel che non capisco, semmai, è perché tutta questa preoccupazione per la sensibilità dei diffusori nasca solo oggi, dopo il T-Amp ed il Trends Audio. Da anni esistono amplificatori valvolari da 1-2 o 3 watt (quindi ben meno potenti dei suddetti) e non ho mai sentito qualcuno lamentarsi dell'assenza di diffusori adatti. Apparso sul mercato il T-Amp ecco subito gli addetti ai lavori pronti a sottolineare che la potenza era troppo bassa. Dov'erano questi signori quando si recensivano e si osannavano amplificatori single-ended da 1,5 watt (dico uno_virgola_cinque) dai costi semplicemente improponibili e dagli abbinamenti praticamente impossibili?
Com'è che allora la potenza non era un problema? Matter for thought, direbbero gli inglesi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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