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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Trends Audio TA 10.1
  2. Le stelle più vicine (Trends Audio TA 10.1)
  3. Affordable HiFi
  4. Upgrade analogico
  5. Primo giradischi
  6. Ancora analogico vs digitale
  7. Una terza via all'ascolto
  8. Re: Pioneerite
  9. TNT Stubby modificati
  10. Esperienze d'ascolto e scelta vinile

Trends Audio TA 10.1
Salve Direttore.
Finalmente è uscita la tanto attesa recensione del
Trends Audio TA-10.1 di cui ogni tanto ci facevi un succulento accenno in qualche lettera o articolo o recensione. E' proprio a seguito di uno di questi accenni che mi sono finalmente deciso ad acquistarne uno per saggiare la "magia delle voci" del chip TA-2024.
Ero felice possessore di un Dussun/Korsun V6i da 150 watt in classe A (...?) al quale da poco avevo affiancato un pre AM-Audio 04-N, ed insieme facevano ben cantare le mie Triangle Zays 222. Bene, dopo poche ore di ascolto, giusto il tempo di rodare il nano, e proprio mentre sentivo i registri bassi della toccata e fuga di Bach, è stata da me decretata la partenza del bestione cinese e del pre. Anche la mia fidanzata che solitamente ascolta la musica con un compattino mini economico, al confronto diretto tra le due amplificazioni non ha avuto alcun dubbio. Il giocattolo è davvero magico e l'ho dichiarato amplificatore (per me) definitivo.
Fin qui, mi dirai, che mi frega dei fatti tuoi, dei tuoi amplificatori, che mi hai scritto a fare? Infatti non è per questo che ho deciso di scrivere la presente mail, ma bensì per segnalarti di quando ho deciso di far fare al piccoletto le modifiche di Maurarte (www.maurarte.com/T-AMP.htm). Quando ho riacceso il TA modificato avrei voluto piangere di gioia...! Infatti alla sua già ben nota magia si è aggiunta la netta sensazione che la potenza sia aumentata, ciò suffragato dal fatto che l'ampli ora scalda di più e quindi è stato aggiunto un opportuno dissipatore sul chip. Così modificato si sente SENSIBILMENTE più forte ma soprattutto è notevolmente migliorata la dinamica e la potenza del basso che però non va a rompere l'equilibrio con le altre frequenze. Anzi le frequenze più alte, grazie ai nuovi condensatori carta-olio, sono assolutamente cristalline. Se al TA dei limiti erano rimasti, per quanto mi riguarda ora sono superati.
Scusa se mi sono permesso di darti del "tu" ma vorrei lo considerassi un segno di stima e non una confidenza presa mancandoti di rispetto. Sono uno dei tanti lettori di TNT da oltre due anni avvicinatomi all'hifi proprio grazie alla vostra preziosa rivista.
Gianluigi - E-mail: glgerbi (at) tele2.it

LC
Caro Gianluca,
grazie per il feedback e le preziose info su ulteriori modifiche da apportare al piccolo TA 10. Sono scettico sul fatto che la potenza possa aumentare (i dati Tripath sono relativi al chipset e quello non può essere modificato!) ma posso credere che la sensazione di un suono più corposo possa essere migliorata. Mi fa piacere sapere che il piccoletto abbia mandato a casa esponenti della vecchia guardia, segno che un certo modo di intendere le amplificazioni HiFi ha, forse, per più di un audiofilo, fatto il suo tempo. E te lo dico ancor più convinto proprio in questo momento, dopo aver portato giù dalle scale una quarantina di chili di trasformatori d'uscita di un ampli integrato a valvole...:-|
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Le stelle più vicine (Trends Audio TA 10.1)
Egregio Direttore,
ho atteso con ansia (anche se per non molto tempo, per fortuna) la sua prova del Trends, essendone diventato proprietario da circa un mese. Qualche tempo fa le avevo scritto a proposito della decisione, rivelatasi vincente, di seguire il suo consiglio comprando un T-Amp. Oggi mi ritrovo spesso a ridere sotto i baffi (che non ho) immaginando quali e quante soddisfazioni lei debba essersi tolte durante l'ultimo anno e mezzo.
Ma veniamo a questo nuovo acquisto; gridare al miracolo per il T-Amp mi era sembrato del tutto lecito, ma del Trends 10.1 cosa dire? Che non ho mai ascoltato delle voci (specie femminili) così ben riprodotte? Che non mi è mai capitato di cogliere le diverse voci del coro con tale nettezza e naturalezza? Che lo stage sonoro mi ricorda in maniera strabiliante quello ascoltato dai palchi teatrali?
Che la incredibile dettagliatezza della ripoduzione sonora risulta talmente naturale da non provocare mai quella fatica d'ascolto che spesso si prova con ultracostosi amplificatori iperanalitici? Che il pianoforte viene riprodotto come fosse... un pianoforte? Che alcune incisioni sembra di ascoltarle per la prima volta, scoprendo particolari che fino a quel momento neanche ci eravamo accorti fossero presenti? O che finalmente è possibile percepire quel " buio interstrumentale" di cui tanto si favoleggia, ma che in vita mia ho avvertito solo ascoltando un Audo Note Kassai (all'epoca 98 milioni di lire)? E cosa dire della capacità, a me invero sconosciuta, finora, di porgere ogni dettaglio di ciò che si ascolta senza dovere esercitare alcuno sforzo di concentrazione (un po' quello che avviene negli ascolti dal vivo)?
Sperando di non apparirle arrogante, spingerei ben oltre quel fattore moltiplicativo di 10-15 a cui lei fa cenno; o per lo meno: ho ascoltato bidoni che costavano 30 volte il prezzo del Trends senza averne un trentesimo delle qualità acustiche. Come al solito, si tratta di non farsi abbindolare e seguire solo le proprie orecchie e le proprie emozioni. Ma ce l'avrà o no un difetto, questo ampli? Sì, anche se non proprio imputabile a esso: è spietato con le cattive incisioni. Dischi che mi erano parsi più o meno buoni in passato, si sono rivelati davvero pessimi quando messi alla prova col TA 10.1.
Sperando di non essermi dilungato troppo, mi permetto di consigliare un ascolto del Trends col Marantz cd 17 KIS, ancor oggi uno dei lettori cd più naturali e "analogici" in circolazione: per me un'emozione straordinaria.
Ringraziandola per la pazienza
Cordiali Saluti
Filippo - E-mail: wwki (at) libero.it

LC
Caro Filippo,
ringrazio anche te per il feedback su questo piccolo gioiello a basso costo. Non sono d'accordo che non abbia difetti o limitazioni, però. Ne ha, a partire dalla potenza che è sempre pochina e limita un po' gli abbinamenti possibili coi diffusori, per finire con la dinamica, anch'essa figlia delle inevitabili limitazioni "elettriche". E non sono d'accordo neppure sul fatto che sia "spietato": trasparente sì, spietato non direi. Fa passare molto di ciò che c'è nei dischi, come una lente d'ingrandimento mette in evidenza, ma con naturalezza, pregi e difetti. Anzi, forse è sbagliato etichettarlo come "lente d'ingrandimento": fa supporre che aggiunga qualcosa di suo, che "ingrandisca". In realtà è solo trasparente, fa sentire quel che c'è sui dischi, al contrario di altri apparecchi budget, più tradizionali, che tendono a mascherare informazioni spacciandosi per "eufonici".
Secondo me, come ho sempre sostenuto, anche le cattive incisioni possono trarre beneficio da una riproduzione dettagliata. E' vero che si sentono meglio i difetti ma è anche vero che tali incisioni potrebbero avere dei lati positivi che con un'amplificazione meno trasparente resterebbero altrimenti nascosti.
Grazie per il prezioso contributo,
Lucio Cadeddu

Affordable HiFi
Caro Lucio,
ho letto, col consueto interesse, la prova dell'amplificatore Trends Audio: finalmente un T-Amp con un livello costruttivo degno di prodotti audiophile (come possono essere i diffusori Indiana Line della serie Arbour e i lettori CD Marantz o Cambridge Audio). Ora che il magico chip è stato inserito in una scatola ben fatta, nessuno dovrebbe più avere pregiudizi.
Quanto a me, ritengo di aver raggiunto un punto di equilibrio (che tengo a mantenere prima che, come dici tu, "il tarlo torni a rodere"): il mio lettore Sony con ottica da sostituire (nonostante i soli tre anni di vita) è stato rimpiazzato (con una cifra di poco superiore all'eventuale costo di riparazione) da un lettore molto economico ma, strano a dirsi, di miglior qualità. Si tratta del JVC XV-N322, acquistato su Playstereo, quale naturale partner (per prezzo, livello costruttivo e compatibilità sonica) per il piccolo T-Amp: non fa ovviamente miracoli, ma ha migliorato un po' la microdinamica e la resa alle basse frequenze, ora più profonde e definite, con un maggior impatto e controllo nello stesso tempo. Un altro componente hi-fi "per caso", nato come dvd ma migliore di alcuni lettori cd di primo prezzo.
Chiaramente chi, a differenza del sottoscritto, dispone di qualche soldino in più, potrebbe passare ad un'accoppiata di classe decisamente superiore, come un Trends Audio e un lettore cd Marantz.
A fronte dello sconforto che provo nel vedere sparire l'hi-fi dalle grandi catene di elettronica di consumo, noto con piacere che si sta affermando quel magico mondo parallelo dell'affordable hi-fi, al quale tutti possono accedere: a nome di tutti coloro che credono che la musica sia un grande patrimonio, comune a tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro capacità di spesa, esprimo la mia più sincera stima a te e ai tuoi collaboratori, che volontariamente e con grande professionalità cercate di diffondere questa cultura.
Questo vuole essere il pensiero e la riflessione che accompagna i miei più sinceri auguri di buone vacanze a te, famiglia e colleghi.
Un caro saluto e a settembre,
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
l'affordable hifi è sempre esistita ma mai come oggi si possono raggiungere prestazioni tanto elevate con così poca spesa. Abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per gli apparecchi ben suonanti ed alla portata di tutti, abbiamo proposto progettini di autocostruzione facili ed economici per far risparmiare su cavi e accessori, abbiamo creduto e crediamo ancora oggi che il futuro di questo settore passi per questa strada perché solo così possiamo sperare di attrarre le nuove generazioni: oggetti semplici, magari di piccole dimensioni (adatte ad una scrivania per PC), basso costo e semplicità operativa. Non possiamo sperare di attrarre i giovani proponendo le solite cose del nostro settore: amplificatori fuoribordo, casse enormi e tecnologia superata. Per chi è abituato a ragionare in termini di iPod e videofonini ipertecnologici un amplificatore da 50 kg è attraente quanto una vecchia insegnante d'inglese in pensione con indosso un pigiama in pile due taglie più grande :-)
L'importante è che scocchi la scintilla giusta: il fuoco sacro della passione HiFi farà il resto. Non tutti diventeranno audiofili, ma qualcuno si chiederà se e come si possa migliorare ancora.
Ti confesso una cosa: se fossi giovane con un qualche interesse per la Musica ben riprodotta troverei pochi "input" visitando negozi e mostre del settore: l'audiofilo medio è persona noiosa, seriosa e fa ascoltare Musica in genere soporifera (jazz al femminile, un must ad ogni dimostrazione HiFi). Come possiamo pensare di attrarre i giovani così? Possibile che non riusciamo a rendere questo nostro hobby...DIVERTENTE???
Di recente mi hanno spedito la foto di un meeting audiofilo organizzato per fare delle prove a confronto. Bene, i partecipanti sembravano far tutto TRANNE che divertirsi: facce tese oppure annoiate (per non dire altro). Accidenti, la Musica è emozione, ma anche divertimento!!! Se non riusciamo a far passare questo messaggio "positivo" come possiamo sperare di attirare nuove leve in questo hobby?
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico
Ciao Lucio, sono Fabio da Roma, sembra quasi abbia preso l'abitudine a scriverti sotto agosto.. almeno approfitto per i saluti di ferragosto :-)
Premetto che l'attuale impianto, che risale a un anno fa, mi gratifica ed emoziona molto. Te lo ricordo (citando solo i componenti Hi-Fi:

Ascolto musica prevalentemente Jazz/Blues (tutti i tipi) e Classica ma amo tutta la musica in genere e quindi se ben registrata sento anche Pop e Rock.
La mia domanda riguarda il Thorens TD160 ed in particolare sia la testina che il braccio. Il braccio è il TP16 ben calibrato e senza giochi assiali. Mi capita di vedere su internet diverse persone che vendono il Rega RB300 (o anche il 250) e quasi tutti mi dicono che oltre ad essere un ottimo braccio, ben si concilia con il TD160 (ovviamente con l'opportuna base di adattamento) soprattutto un definitivo upgrade del TP16. Cosa ne pensi, considerando che la spesa si aggirerebbe intorno ai 160-180 euro?
Oltre a ciò, quale upgrade mi consiglieresti come testina? Tieni conto che attualmente avrò una trentina di vinili ma mi piacerebbe allargare la collezione.
Grazie per i tuoi preziosi consigli e.. Buon Ferragosto.
Fabio - E-mail: fabio.brian (at) tele2.it

LC
Caro Fabio,
tenuto conto del numero di vinili in tuo possesso, impiegherei quella somma per rimpolpare la discografia, piuttosto che per cambiar braccio. Detto questo, certamente il Rega RB300 sarebbe un buon upgrade, che ti permetterebbe di continuare ad usare la tua attuale testina Grado. In futuro potrai eventualmente programmare un upgrade anche di quest'ultima o restando in famiglia (Grado) oppure pensando ad una testina Rega, che è facilissima da regolare quando montata su un braccio della stessa Casa.
In ogni caso, e parlando un po' più in generale, quando pensi ad un upgrade, cerca di trasformare la cifra stanziata in "dischi-equivalente". Per capirci, se è vero che il nuovo braccio ti costerebbe 180 € (immagino usato) questo equivarrebbe a circa 10 LP di buona qualità, nuovi. O molti di più se ci si orienta su offerte speciali, visto che si trova tanta roba per meno di 10 € a pezzo. Potresti aumentare la tua collezione di vinili di ben il 50% :-)
Non dimenticare che il tuo sistema analogico attuale è GIA' in grado di darti ottime prestazioni musicali...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo giradischi
Lucio buongiorno,
mi piacerebbe avere qualche tuo prezioso consiglio davanti alla scelta del mio primo giradischi. Ho 35 anni, sono cresciuto musicalmente con i CD, ma sono sempre stato affascinato dal vinile...dicendomi...un giorno comprerò un giradischi. Ad uno dei primi Top Audio, avevo circa 20 anni, ascoltai una esibizione live di un gruppo, che suonava dei pezzi di musica classica. L'evento venne registrato esattamente con lo stesso sistema sia su DAT che su cassetta. Impianto al top, DAT Nakamichi e come registratore a cassetta la mitica Nakamichi Dragon !!!
Beh, una volta riascoltato l'evento live, il digitale era sì più pulito, molto meno rumore di fondo, chiaro...ma era anche meno reale. Il fronte sonoro sembrava un po' più indietro, e comunque tutta la riproduzione dell'evento sembrava molto meno simile all'originale, direi fredda. Da li...in poi con il passare degli anni la mia sensazione ha avuto molte altre conferme...e quindi ora vorrei acquistare una sorgente analogica.
Non posso spendere cifre importanti...anche perchè ho pochi dischi (vorrei stare sui 600-700 euro, pre phono incluso), avrei deciso per un paio di configurazioni con i giradischi Project. Ho un po' di dischi vecchi, presi ai vari mercatini e 4-5 dischi nelle nuove versioni da 180-200 grammi. Vediamo che ne pensi.

  1. Opzione 1: Project Debut III Esprit, con braccio Project in alluminio in dotazione, Testina MM Ortofon Vinyl Master Silver
  2. Opzione 2: Project Xpression III, con braccio Project in carbonio in dotazione, Testina MM Goldring G1006 oppure la G1012, con 30 euro in più avrei le Benz Micro MC 20E2L oppure la versione ad alto livello con estensione H
Come pre phono, ho visto un po' in giro, sentito qualcosa, lette alcune prove sul tuo sito ecc.ecc. Sembra che il Cambridge 640P si un vero e proprio best buy, migliori di tutti gli altri sulla stessa fascia di prezzo, ma anche di fascia superiore. Ben altra cosa il Lehmann Audio black cube, anche nella semplice versione senza alimentatore separato...ma costa di più.
Io avrei selezionato questo SUPA 2.0 MM & MC che su e-bay, con spedizione arriva a circa 130 euro, oppure si può anche provare con la versione 3.0. Questo è il link: http://www.hormann-audio.de/Produkte.htm
Mi piace perchè è tutto a componenti discreti, in Classe A, ed ad un prezzo ragionevole. Si può ordinare direttamente anche sul web "Hormann Audio". Due o tre navigatori se ne sono "liberati...." solo per passare al Black Cube. Già sentito parlare di questo Hormann? Che ne pensi?
Il mio impianto, dopo parecchi upgrade, è arrivato alla seguente configurazione: Volevo un impianto neutro, e questo è il meglio che sono riuscito a fare con un po' di coraggio (elettroniche cinesi non facili da ascoltare....) e spendendo cifre non esorbitanti. Avevo elettroniche Monrio e Fase, ma questi Cinesi con le SL3 hanno stravinto !!! Da elettronico per professione e formazione...ed italiano, sono comunque un grande estimatore dei marchi di casa nostra. Ho ancora un MP5 della Monrio che uso con un Caspian DSP ed un DENON DVD 2900, il mio impianto Home Theater. A proposito, un po' fuori budget...del pre phono Monrio ADN-N che ne pensi ?
Bello l'Audio Analogue Aria, vista la volta recensione ed ho avuto modo di sentirlo. Mi ha convinto...ho trovato un ex-demo a 400 euro...è meglio del Black Cube?
Pensa che gli operazionali della Linear Technology (LT1028) li avevo usati una decina di hanni fa nella costruzione di un xover elettronico attivo...piacevole sapere che il team di Audio Analogue ha fatto la mia stessa scelta per il loro Aria...
Bello come cotruzione anche il Perreaux SXV1 oppure SXV2, ma escono dal mio budget...
Ah ecco, cosa ascolto...Pink Floyd, Dire Straits, Eagles, Bob Dylan, Eric Clapton, Radiohead, Coldplay, Norah Jones, Diana Krall, Antonio Forcione, Suzanne Vega, Sara K, Miles Davis, John Lee Hooker...
Va beh, scusa se mi sono dilungato.
Fiducioso di avere una tua risposta ti saluto e come sempre...ti ringrazio per tutto !!!
La vostra rivista online è davvero GRANDE !!!
Alberto - E-mail: albert (at) cheapnet.it

LC
Caro Alberto,
tra i due giradischi sceglierei l'opzione 2, anche restando sulla testina Goldring, facilmente upgradabile ai modelli superiori con una semplice sostituzione dello stilo, quando si renderà necessaria. Per quanto riguarda il pre fono, il Cambridge che abbiamo recensito è davvero un piccolo campione del rapporto qualità/prezzo, oltre alla nostra recensione prova a vederti tutti i commenti da essa generati su Audioasylum. Non conosco il pre fono Supa, del quale ho solo sentito parlare qualche volta, in termini abbastanza positivi. Considera che, essendo poco noto, specie in Italia, un eventuale rivendita potrebbe essere difficoltosa. Magari intendi tenertelo a vita ma, se conosco appena la psicologia degli audiofili, so per certo che questo non accadrà :-)
Potresti cercare un pre fono di qualità superiore ma usato, il Black Cube, l'Aria o qualche altro tipo il Trichord Dino. Visto che me lo chiedi, non ritengo l'Aria superiore al Black Cube + PWX. Sono infatti due macchine molto diverse come impostazione, il confronto non è facile. Per mio gusto personale preferisco il BC ma altri, con altri sistemi e/o esigenze, potrebbero preferire il più tranquillo Aria.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora analogico vs digitale
Ciao Lucio,
Ti scrivo per dirti che dal negoziante ho acquistato un Project Xperience corredato da una Grado Platinum Wood usati entrambi a 600 euro.
Ebbene la differenza con il CD si sente eccome. Ho ascoltato dischi vecchi, vecchissimi, usati con altri e più modesti giradischi, con aloni sulla superficie, eppure quello che si sente è solo musica e piacevolissimamente musica. Niente o pochissimo fruscio, ogni tanto un piccolo "tic", che però non disturba affatto il resto.
Non voglio usare iperboli che in questo settore si esagera sempre, e poi non saprei dire se il soundstage è ottimo, se gli alti sono cristallini, gli archi setosi ed altre "esoterie" del genere; ma credo di poter esprimere la differenza nella mancanza di fatica di ascolto rispetto al lettore CD.
Ho chiamato il venditore che mi ha detto: "potresti spendere anche 3000 euri per un lettore CD migliore del tuo, ma la differenza di suono che senti non la colmerai mai, perchè sono due cose diverse!".
Ora posso solo dire che per un po' comprerò solo vinile e forse (dico forse) scoprirò che quel "picchiare in testa del pianoforte" dipende dal tipo di sorgente usato. Chissà.
Forza vinile!
Gerardo - E-mail: dandrea (at) pccom.it

LC
Caro Gerardo,
il fatto che l'analogico suoni "molto" diverso dal digitale andrebbe, a mio parere, un po' ridimensionato. Ottime sorgenti dell'una o l'altra "sponda" tendono a suonare in maniera non troppo dissimile, nel senso che un vinile di classe acquista anche precisione, dinamica e silenziosità (più o meno le caratteristiche del miglior digitale) mentre un buon digitale acquista fluidità, immagine ed ottime basse frequenze, tutte caratteristiche che si tende ad associare all'analogico.
In altre parole: l'analogico di livello medio-basso mostra alcune caratteristiche tipiche del formato ma ha pure qualche punto debole e così il digitale, mutatis mutandis. Più si sale di qualità e più i rispettivi difetti tendono a sparire, lasciando il posto ad una performance che, talvolta, ad occhi bendati, non è facile capire se provenga da una sorgente analogica o da una digitale. E' mia opinione che arrivati al "top" l'analogico ha ancora qualcosa in più da dire, rispetto al "top" digitale, ma si parla di oggetti non per comuni mortali.
Per quanto riguarda il tuo caso, pensa soltanto ad acquistare vinili e, magari, a lavare per bene quelli vecchi già in tuo possesso. Basta anche una macchina semplice come la
Knosti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Una terza via all'ascolto
Caro Lucio, vedo che sei riapparso sulla scena e allora eccoti l'annunciata bizzarrìa.
Interventi recenti nel Forum di TNT Audio a proposito di ascolto in cuffia, e segnatamente sulle cuffie STAX, mi hanno indotto a fare le seguenti considerazioni che metterò in fila indiana senza curarmi degli aspetti formali dell'esporre le cose con eleganza:

Solo gli appassionati del nostro Forum, spesso dotati di adeguate conoscenze tecniche e di capacità concrete di realizzare materialmente un "prototipo" di questo tipo, potrebbero far credito alla mia immaginazione. Vedo due piantane alte circa m 1,20 che reggono due cupoline orientate come due ventilatori a stelo, una a destra ed una a sinistra ad una distanza di 40-50-60 cm dalla poltrona che è punto di ascolto. Tutto mobile, tutto contenuto nell'area di 2 mq. Dietro la poltrona qualsiasi cosa, qualsiasi superficie giovasse ad aggiustare la risposta del sistema. Parrebbe che il tutto garantisse la possibilità di prolungati ascolti in perfetta "privacy". E se ci fosse un amico? Basta allargare le piantane per aggiungere fra esse un secondo posto.
Intravedo dei vantaggi:
  1. ci liberiamo delle cuffie che gravano sul nostro capo con i loro 300 gr e oltre! Per un po' si sopportano, ma dopo 10-20 minuti, non se ne può più.
  2. escludiamo la "partecipazione" della stanza alla formazione del suono, con i suoi riverberi e onde stazionarie, condizione propria dell'ascolto da normali diffusori;
  3. togliamo di mezzo quella prospettiva impropria del suono delle cuffie, sia pur con qualche nota di distinzione per le Stax;
  4. non abbiamo affaticamento e forse danni all'udito prodotti da un trasduttore che ti caccia il suono dentro i padiglioni auricolari;
  5. "ad abundantiam", non avremo un cavetto delle cuffie che un po' ci tiene "al guinzaglio".
Lo so, è una fantasia. Ma non tanto. Io ci penserò ancora.
Dovevo essere breve e non ci sono riuscito. Puoi buttar via tutto e non te ne vorrò.
Grazie per l'attenzione e vive cordialità.
Giorgio - E-mail: skincats (at) tiscali.it

LC
Caro Giorgio,
non so quanto sia realizzabile tecnicamente una cosa siffatta, che riporta alla mia mente ricordi d'infanzia legati al telefilm Spazio 1999, certamente non la butto via ma la offro alla platea dei lettori di TNT-Audio per una serie di riflessioni.
Da parte mia, solo qualche osservazione critica. Intanto prevedo problemi di ricostruzione dell'immagine stereofonica. Come con la maggior parte delle cuffie, un siffatto sistema potrebbe, senza sapienti manipolazioni DSP, creare un'immagine "dentro/sopra la testa" assolutamente innaturale. Quando ascoltiamo dal vivo siamo abituati a sentire il suono di fronte a noi, non sopra la testa o, peggio, dentro di essa.
Poi, se la stereofonia piange, le basse frequenze non ridono. Infatti, mentre le cuffie possono riprodurre ottime basse frequenze grazie all'accopppiamento diretto con l'aria del nostro canale uditivo, non così avverrebbe con il tuo sistema a "campana". Sarebbero necessari comunque grossi altoparlanti e ciò vanificherebbe i vantaggi dell'ascolto "privato". I condomini, in poche parole, protesterebbero comunque.
Ancora, due "cupole" puntate verso l'ascoltatore, distanziate di poche decine di centimetri l'una dall'altra, temo genererebbero delle cancellazioni o, viceversa, dei rinforzi in diversi range di frequenze.
Per quanto riguarda i danni all'udito, questi non sono provocati dalle cuffie in quanto tali, ma dalla pressione sonora troppo elevata: che il trasduttore sia a pochi cm dal timpano o a diversi metri non fa differenza: pressioni sonore elevate causano danni sempre e comunque.
Infine, vedo difficile la soluzione del "problema ambientale". O i trasduttori stanno a contatto con le orecchie oppure l'ambiente influenza in ogni caso, anche se ascolti in extreme near field come proponi tu. Le basse frequenze, quando ci sono, si propagano in maniera omnidirezionale, attraversando tutto ciò che incontrano (sono onde meccaniche, basta un mezzo affinché si propaghino) e conseguentemente tornano indietro a sporcare il segnale diretto.
Infine, una considerazione meno tecnica: quando ascolto Musica voglio avere la possibilità, se voglio, di muovermi dal punto d'ascolto, anche solo per cambiare disco, versarmi un drink, dare un bacio a mia figlia o altro, senza per questo smettere di "sentire". Ammettendo che un siffatto sistema possa funzionare, esso confinerebbe l'ascolto ad una zona piccolissima e farebbe sentire l'ascoltatore come se fosse sotto un casco da parrucchiera :-)
Certamente non la riterrei una posizione ideale o rilassante, anzi. Meglio, a quel punto, pensare ad un trattamento di isolamento acustico della stanza, qualora i vicini fossero troppo "sensibili"...oppure cambiar casa :-)
Spero di non aver smorzato troppo i tuoi entusiasmi, ma le buone idee hanno prima di tutto necessità di buone critiche :-)
Grazie per il contributo!
Lucio Cadeddu

Re: Pioneerite
Gentile Direttore,
Grazie alla sua cura ed ai suoi consigli sono quasi del tutto guarito dalla mia malattia, e tranne alcuni strascichi mi sento quasi completamente guarito.
Le scrivo questa seconda mia (vedasi
Lettere alla Redazione, Vol. 434) poiché con i suoi consigli ho di molto migliorato le mie smanie di attacca e stacca le varie elettroniche ed in ultimo avrei bisogno di un'ultima ricetta!
Di tutte le elettroniche che possedevo, ho messo in uso il lettore PIONEER PD-S 603 affiancandogli un DAC esterno BERESFORD TC 7510 (nell'ultima versione mk V, col Crystal CS8414 96kHz, ricevitore di ingresso digitale a basso Jitter. Burr-Brown PCM 1716 24-bit/96kHz, convertitore digitale-analogico tipo Delta-Sigma - gia utilizzato sul Marantz CD-17 MK III - ed operazionale 5532 duale in Classe A) che le consiglio caldamente di ascoltare perché per la cifra che costa è veramente un furto; ma da delle prestazioni udibilissime anche con elettroniche non eccelse trasformandole e rendendole più setose, ariose e dettagliate); ho trattenuto anche il mio fidato PIONEER A 717 Serie Reference, che a Lei non deve essere piaciuto molto da come lo ha escluso nella sua ultima risposta alla mia lettera, eppure è un integrato appunto della serie reference giudicato su Audio Review (nel 1989) fra i migliori ampli degli ultimi dieci anni costruito come non se ne fanno più, completamente dual mono, e fratello minore del A858 che da lì ( N.D. settembre1989 – marzo 1990 sulla rivista "Suono") a poco avrebbe scatenato quella tempesta di cui lei è sicuramente al corrente (messo a confronto in doppio cieco, con un pubblico di ascoltoni affidabili, con due finali THRESHOLD, li ha strapazzati a dovere).
Vengo alla domanda: vorrei acquistare una coppia di diffusori bookshelf o freestanders, senza spendere oltre € 1500/2000 che però abbiano quel punch sui bassi che si sente fin dentro il petto, però non mi piacciono i sub; che diano quegli acuti cristallini e penetranti che ripuliscono le orecchie e quei medi dolci e morbidi da far rilassare il cuore, ma capaci anche di tracannare come un beone anche il fiume in piena di watts che l'ampli porge loro.
Se non si è capito sono un amante dei forti SPL, da denuncia per schiamazzi diurni! Vorrei per assurdo ricevere una denuncia ai Carabinieri per disturbo alla quiete degli inquilini del palazzo accanto però. Quelli del mio palazzo si sono già rassegnati! Ho preso in fitto un garage che ho abbigliato nel modo più anecoico possibile (tube traps, assorbente acrilico, tappeti) e con un WAF altissimo (Lei non c'è e non si sogna neanche di avvicinarsi se non a distanza di sicurezza, visti gli schiaffoni di watts che becca quelle poche volte che viene a chiamarmi di persona, perché il cellulare non riesco a sentirlo!!!!).
P.S. provvisoriamente sto schiamazzando con poca soddisfazione con una coppia di (neanche a dirlo) PIONEER CS 7070 tre vie 190watt rms.
Attendo fiducioso la cura.
Cordialmente,
Andrews - E-mail: andrews.silipo (at) alice.it

LC
Caro Andrews,
sono felice che hai fatto un po' di "pulizia" nel tuo intricato impianto. Prima di passare al consiglio, una correzione relativamente ad un errore piuttosto comune: la camera anecoica! Togliamoci dalla testa l'idea che una siffatta camera sia l'ideale per ascoltare Musica. E' un luogo dove tutte le riflessioni ed interferenze sono azzerate, in maniera tale da poter effettuare misure sui diffusori virtualmente eliminando l'influenza dell'ambiente. Per avere un'idea e vedere qualche foto, prova a visitare questo sito: www.camere-anecoiche.net. Per l'ascolto della Musica, però, le riflessioni SERVONO! D'altra parte, gli auditorium e tutti i luoghi dove si ascolta Musica sono tutto tranne che camere anecoiche!!! Semmai, sono ambienti trattati acusticamente per avere un determinato tempo di riverbero, tanto per citare uno dei parametri più importanti. E così deve essere la nostra stanza d'ascolto ideale: abbastanza "viva" ma con tempi di riverbero non troppo lunghi.
L'altro grande equivoco molto frequente è la confusione che si fa tra trattamento acustico ed isolamento acustico. Il primo serve a far suonare meglio la stanza, il secondo a minimizzare la quantità di suono che esce all'esterno della stessa. Sono due necessità completamente diverse che richiedono materiali ed interventi assolutamente differenti.
Precisate queste cose, sulle quali pure alcuni sedicenti audiofili fanno confusione, passo al consiglio. La descrizione del suono che cerchi porta in direzione quasi obbligata: Klipsch! Un paio di Klipsch da pavimento, ad esempio le RF82: 98 dB di sensibilità, due woofer da 20 cm per cassa....c'è di che divertirsi! Riesci pure a stare sotto il budget che ti sei prefissato, questi diffusori si trovano intorno ai 1000 €. Altrimenti, se proprio insisti ad avere dei bookshelf, fai un pensierino sulle RB 81 sempre di Klipsch, cui abbinare magari un subwoofer attivo della stessa Casa. Se vuoi tanti bassi e diffusori bookshelf...il sub è quasi obbligatorio, anche se non ti piace come idea.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

TNT Stubby modificati
Salve Direttore,
è passato UN PO' più tempo di quanto avessi pensato, ma alla fine qualcosa è venuto fuori.... Ho realizzato un semplice mobiletto portaTV e due stand per i diffusori, di cui in allegato può vedere le foto.
Ho voluto costruire questi stand per risparmiare e per avere più soddisfazione dal mio futuro impianto. L'idea è quella dei
TNT Stubby, con 3 colonnine anziché una singola, per un puro gusto estetico.
I materiali usati per ogni stand: una base di abete 30cmx30cmx3cm, una base di abete 20cmx20cmx3cm, 3 barre filettate da 8mm, un tubo di pvc da 2mt, 9 dadi da 8mm con relative rondelle, un sacchetto di sabbia di fiume, 3 viti con doppia filettatura, 3 viti femmine, un barattolo di flat trasparente, una bomboletta di vernice spray nera, 4 gommini adesivi, 3 monete da 0.05$ e 3 monete da 0.10$.
Ho preparato su carta i vertici dei triangoli che sarebbero poi stati i fori delle basi dove sarebbero poi state impanate le barre filettate tagliate a 60cm, ho fresato i buchi da 8mm scavando un incasso profondo 15mm, ho imbullonato le barre alla base inferiore, ho posto i tubi di pvc, preventivamente verniciati di nero, tagliati a 57cm, li ho fermati con del nastro adesivo, li ho riempiti di sabbia, "sbattuti" per benino e riempiti ancora, poi ho posto la base superiore e stretto il tutto.
Infine sotto la base inferiore ho praticato 3 fori da 5mm, ho incassato/incollato la vite femmina ed ho avvitato la vite con doppia filettatura tenendo la punta rivolta verso il pavimento; ho posto sulla base superiore i 4 gommini e, concludendo, ho incollato le monete da 5 cent e da 10 cent a coppia avendo preventivamente fatto un foro da 1mm al centro di quella da 10cent, per usarle a pavimento come contro-coni.
Ho seguito passo passo i suoi consigli per la realizzazione, traendone fondamentali indicazioni; i prossimi però li farò con le basi in MDF, non ha le venature del legno, ma non costa un occhio come il rovere e non si sfibra durante le lavorazioni come l' abete; saranno ad una sola colonna, mi sono dannato l' anima per centrare le 3 colonnine ed il risultato non è perfetto; infine non userò il flat perchè lascia un cattivo odore per settimane.
Adesso mi avventuro con il TNT-Flexy.
Ancora grazie mille,

[TNT Stubby]
Niko - E-mail: nicola.caramignoli (at) gmail.com

LC
Caro Nicola,
complimenti per la realizzazione e grazie per la dettagliata descrizione che certamente tornerà utile a chi voglia intraprendere la strada della costruzione di questi stands. Come avrai ormai capito, gli Stubby originali sono "monocolonna" non a caso: molto più facili da livellare, più semplici ed economici da realizzare :-)
Per quanto riguarda il tavolino FleXy prova ad attenerti alle indicazioni che trovi sull'articolo. Le variazioni sul tema possono essere stimolanti ed interessanti, ma potrebbero aprire la porta a problemi realizzativi e/o di regolazione del tutto imprevisti. La geometria e la scelta dei materiali dei nostri progetti fai_da_te non è casuale. E' possibile che siano idee perfettibili (cosa non lo è?) ma sono dannatamente efficaci e semplici da realizzare. Discostarsi dalle indicazioni, talvolta, può portare a tanto lavoro in più e risultati non necessariamente migliori.
Ho visto in giro per la rete dei FleXy realizzati coi materiali più esotici e le finiture più costose. Bellissime realizzazioni, per carità, ma l'idea base del progetto ne esce stravolta: capisco il gusto di realizzarsi qualcosa da sé ma, per come la vedo, il DIY dovrebbe essere un modo per raggiungere sia questa "soddisfazione" che un congruo risparmio rispetto ai prodotti commerciali...quando un FleXy arriva a costare decine di ore di lavoro e centinaia di euro di materiali resto sempre un po' perplesso.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Esperienze d'ascolto e scelta vinile
Gentile direttore, torno a scriverle avendo nuovi quesiti da sottoporLe ed esperienze da raccontare. Cominciamo da quest'ultime: negli ultimi mesi insieme a due amici, utilizzando e mescolando le nostre elettroniche, diffusori e cavi abbiamo trasformato la mia sala in un locale prove (i cui problemi di acustica -
Vol. 400, poco assorbente, sono stati risolti con librerie di Ikea riempite di libri).
Intorno al Densen Beat B-100 si sono alternati lettori (Densen B-400 Plus, Rega Planet e Lettore DVD Samsung con DAC da Honk Kong) e casse (B&W P6, Sonus Faber Minina FM2, monovia con altoparlanti fostex, clone Rogers sempre con Fostex, Monitor Audio Gold One. Ci sarebbero anche delle Harbeth Monitor 30 nuovissime che in quanto tali il proprietario non ha voluto spostare. Per questo trasferiremo successivamente armi e bagagli a casa sua. Ho l'impressione che il proprietario continui non so perché a inseguire il medio basso delle mie B&W, ma le Harbeth le ritengo molto più...fedeli).
Le B&W alla fine, forse per la completezza della risposta in frequenza, sono diventate un punto fisso (in attesa delle Harbeth). Uno dei due amici, passato da tempo ad amplificazioni a valvole, ha affermato che il Densen lo ha riconciliato con lo stato solido. Ciò che più ci ha sorpreso è stato però il confronto diretto tra il lettore Densen e il DVD Samsung (valore circa 80 Euro) upgradato con un DAC zero oversampling acquistato su Ebay da uno dei due amici per circa 150 Euro da Honk Kong.
La differenza è stata questione di gusto più che di qualità sonore. Personalmente continuo a preferire il Densen, ma considerando la differenza di prezzo e l'economicità della meccanica utilizzata....
Veniamo al quesito: vorrei rimettere in piedi anche una sezione vinile. Mi oriento sull'usato (Thorens o altri) o Rega-Goldring-Project nuovi ma economici (3-400 Euro)? Il piatto flottante è un requisito indispensabile? (Impianto: Densen Beat B-100 - Diffusori B&W P6 - Cd Densen B400 Plus - Cavi Alimentazione G&BL, Segnale Van Den Hul The Name, Potenza VanDen Hul The Magnum Hybrid).
Grazie,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
grazie per gli interessanti confronti che hai voluto condividere con noi, fa piacere sapere che ci sono tanti audiofili che amano mettersi in discussione e fare esperimenti anche insoliti. Magari, in una prossima missiva, facci sapere che lettore DVD avete utilizzato, perché non ho capito se si tratta di una modifica "on board" oppure della semplice aggiunta di un DAC separato.
Per quanto riguarda il vinile tutto dipende dal livello di expertise in tuo possesso. Un giradischi di seconda mano, specie se a telaio flottante, potrebbe richiedere mani esperte per essere rimesso in sesto. Da questo punto di vista meglio un telaio rigido, semmai. Il fatto che un giradischi abbia o meno un telaio flottante non è fondamentale, esistono ottime macchine rigide (anche top) ed ottime flottanti.
In generale un telaio su molle è più difficile da regolare alla perfezione ma è più insensibile alle sollecitazioni esterne. Un telaio rigido è più semplice da usare ed installare ma è più esposto a problemi di feedback (sempre parlando in generale). La scelta quindi dipende esclusivamente dalla "tipologia" di audiofilo alle quale appartieni: ascoltone senza troppe paranoie audiofile (vai di telaio rigido) oppure audiofilo che ha voglia di "giocare" di più con l'impianto (vai di telaio flottante, magari second-hand). Una cosa è certa: con 3-400 € di budget un trittico base+braccio+testina già montati e tarati dal Costruttore, venduti in bundle, consentono di avvicinarsi al vinile rapidamente, con molta semplicità e serenità, realizzando un buon risparmio rispetto all'acquisto dei tre pezzi "separati".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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