[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

  1. Re: impressioni dal Top Audio
  2. Politiche di importazione
  3. Primo impianto con 500 €
  4. Upgrade o...sidegrade?
  5. Suono dentro i diffusori
  6. Diffusori attivi o vecchie glorie?
  7. Ampli + CD con 1000 €
  8. Torri per una stanza piccola
  9. Cambio tutto
  10. Classe D

Re: impressioni dal Top Audio
Caro Lucio,
come ogni settimana, ho dato una rapida occhiata alla posta di TNT e sono stato colpito da una lettera riguardante il Top Audio ed in particolare le Sonus Faber Elipsa.
Io ho visitato la mostra venerdì mattina e ho ascoltato la versione omonima da pavimento: una favolosa coppia di Elipsa da 14.500 euro, pilotata dai poderosi finali americani Viola: la lunga escursione dei woofer l'ho notata anch'io, ma ti assicuro che il suono era ottimo.
Passando poi alla sala dell'Audio Analogue, ho ascoltato gli stessi diffusori pilotati dall'italianissimo Maestro, con un risultato ancor migliore: che dire? Prodotti al di fuori della mia portata (e dei "miseri" 32 mq della mia sala, che in provincia di Milano sono già un lusso di pochi), ma che rappresentano un positivo segnale per l'hi-end made in Italy.
Ho ascoltato anche le piccole Elipsa pilotate da un amplificatore Pathos a valvole: nonostante fossero appoggiate su un ripiano (la saletta simulava il più possibile il soggiorno di una comune abitazione, con divano e mobile basso) anziché sugli stand dedicati, hanno mostrato ottime doti di dinamica e, sorpresa sorpresa, estensione!!! E il brano non era dei più facili (Toccata e Fuga per organo di Bach).
Non credevo fosse possibile ottenere bassi tanto profondi da cabinet così contenuti e trasduttori di piccolo diametro: ma cos'è, una sfida alle leggi della fisica o una illusione uditiva?
Nel mio piccolo, avevo già sperimentato sensazioni (proporzionalmente ai costi) analoghe: i piccoli 3 vie Indiana Line TH 370 fanno di meglio, anche in termini di estensione, rispetto ai vecchi diffusori Philips con woofer da 12 pollici, cono in polistirolo e magnete in alnico, il tutto in cassa chiusa da 45 litri.
Tornando con i piedi per terra (prodotti come quelli sopra citati, almeno per il sottoscritto, appartengono al mondo dei sogni), ho trovato molto interessante la sala della Coral, in cui le piccole torri Indiana Line Arbour 4.02 (abbinate ad elettroniche Docet) hanno "incollato" alle sedie molti appassionati (increduli di fronte ai 400 e qualcosa euro per una coppia diffusori di quel livello): quando il responsabile della Docet ha fatto ascoltare la voce di Rachelle Farrell, la sala si è riempita e, devo ammettere, anch'io sono rimasto impressionato dalla voce della cantante, che le torri italiane erano in grado di restituire in modo davvero convincente.
Degni di nota anche i diffusori prodotti da S3 Shop con altoparlanti Morel con magneti al neodimio (anche per i woofer!) e molto interessante il loro amplificatore con scheda Fenice 100 (che monta il chip Tripath TA 2022), presentato in anteprima.
A presto,
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
la lettera cui fai riferimento parlava delle PICCOLE Sonus Faber nella grande sala Sonus Faber e non faccio fatica a credere che non fossero troppo a loro agio in quelle condizioni. Per quanto riguarda Indiana Line, mi fa piacere che facciano capolino, con successo, anche alle mostre di HiFi. Se ci segui da un po', ricorderai che consigliavamo (e recensivamo) prodotti Indiana Line quando nessuna rivista e nessun audiofilo le considerava degne di menzione. Infine, per quanto riguarda le amplificazioni con i chip Tripath più potenti, presto pubblicheremo la recensione del KingRex T20, un piccolo ampli basato sul TA2020 che sta facendo parlare di sé (all'estero, non sia mai che in Italia ci si accorga di queste cose, la classe D è ancora tabù per molti).
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Politiche di importazione
Ciao Lucio,
è arrivato il TA-10 sul mercato e, come di regola (accade così ai tempi del T-AMP), i prezzi in Italia lievitano misteriosamente. Premetto che ho acquistato un TA-10 dal Canada, al costo di 129 Euro compresa spedizione, a cui ho aggiunto un onestissimo costo di dogana di 15 Euro, per un totale di 145 Euro.
Il dollaro è debole, eppure i prezzi in Italia non si abbassano, come mai?
Ho fatto una piccola indagine in Internet, sui costi del TA-10 (cambio attuale Euro / $ di 1,4049).
Ecco i risultati:

E l'Italia? Ad oggi il TA 10.1 è distribuito da un importatore ufficiale, Audioazimuth, e due reperibili su internet. Iniziamo dagli importatori "non ufficiali": Playstereo "offre" il TA 10.1 a 179€+7,5€ di spedizione (ora hanno scontato di 10€), mentre Sudcomputer a 190€+10€. Ma la palma d'oro del rialzo dei prezzi spetta ad Audioazimuth: 199€ (spedizione non inclusa).
Gli importatori lasciano intendere che il rialzo del prezzo sia dovuto al materiale aggiunto al TA 10.1, alle tasse e, soprattutto, alla garanzia. Eppure:
  1. Il materiale aggiunto, cioè il solo alimentatore, è compreso nel prezzo del TA 10.1.
  2. La garanzia è fornita dalla stessa Trends Audio, che consente di registrare l'ampli direttamente dal sito.
  3. Il costo delle tasse di importazione è di 14,75€, dal Canada (pagate di tasca mia), e su di un bene su cui è già gravato il ricarico del venditore canadese.
Adesso, vorrei rivolgere delle domande direttamente alle riviste e agli importatori: La garanzia CE è davvero risibile come "scudo" per l'aumento di prezzo: il margine fatto dai rivenditori, che va dal 30% al 70% del valore del bene, copre ampiamente il costo di spedizione direttamente ad Hong-Kong, alla Trends Audio, per riparare l'oggetto. Sempre nella lontanissima e malaugurata ipotesi di un guasto o di un malfunzionamento.
Sarebbe interessante ascoltare il punto di vista degli importatori e della stampa specializzata sul perché di questi fenomeni. Arriverà mai una risposta?
Carlo - E-mail: cconsoli (at) iol.it

LC
Caro Carlo,
per quanto riguarda Playstereo e AudioAzimuth, a me risulta che siano due realtà gemelle, non a caso nel sito di Playstereo, sezione contatti, c'è un indirizzo unico: Audio Azimuth - PlayStereo, Via Caravaggio 209, 65125 Pescara. Sul come venga costruito il prezzo italiano da questi distributori/rivenditori probabilmente giungerà risposta dai diretti interessati.
Osservo soltanto che l'Italia è sempre stata "cara" per quanto riguarda l'HiFi, per colpa di una forte "lobby" di importatori che, in qualche modo, hanno costruito una sorta di cartello, con la complicità di qualche recensione troppo amichevole. Prima c'era la scusa della lira debole, poi l'euro debole, adesso la moneta unica si è rivalutata di circa il 50% sul dollaro (valuta con la quale si acquista HiFi in tutto il mondo) ma non mi pare di aver assistito al calo dei prezzi. Un po' come accade col prezzo della benzina: il prezzo al barile sale, sale il prezzo alla pompa il giorno dopo. Se il prezzo al barile scende....aspetta e spera che ci sia un adeguamento.
Infine, per quanto riguarda la stampa specializzata, non è certo un mistero che sin dai tempi del T-Amp si sia schierata "in un certo modo". Francamente dubito che ci siano soltanto i motivi ovvi cioé difendere una certa categoria di inserzionisti "tradizionali" e lasciar credere che solo con cifre importanti si possa ascoltare bene. No, credo che ci sia stata (e c'è ancora) quella che io chiamo repulsione all'avvallo.
Mi spiego: visto che noi siamo stati i primi a parlare di classe D di qualità (soprattutto in Italia) "seguire a ruota" sarebbe stato come avvallare, agli occhi degli appassionati, le nostre opinioni, di fatto rafforzandole. Per chi è "giornalista" è già uno smacco perdersi lo scoop, ma ancora peggio sarebbe accodarsi, dimostrando così sia scarso fiuto per le novità VERE che poca spina dorsale. Purtroppo, così facendo, non si accorgono di far aumentare la distanza tra il mondo che loro descrivono e le esigenze "reali" degli appassionati. Questo non è comunque necessariamente un problema, sai, visto che è sufficiente tenersi "buoni" i lettori con buone capacità di spesa (i quali guardano con sospetto ad oggetti che costino meno di un'automobile) in quanto sono questi che fanno il mercato, letteralmente.
L'HiFi è un settore di super-nicchia, meglio coltivare un orticello di audiofili facoltosi che provare a far entrare anche coloro che hanno ridotte capacità economiche. Meglio pochi che spendono tanto che molti che spendono poco: meno problemi, meno fatica, più risultati. Nessuno lo confesserà mai, ma è così che funziona. Vista in quest'ottica tutta la "politica" sulla classe D assume un senso. Certamente se le amplificazioni in Classe D fossero costate molto di più e fossero state distribuite dai soliti nomi il discorso sarebbe stato, credimi, molto, molto diverso (vedi altre considerazioni sull'ultima lettera di questa settimana).
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 500 €
Buongiorno Direttore,
ho letto per molti anni la sua rivista sempre ad un passo dal passare all'audiofilia "alta", ma poi, per un motivo o per l'altro, non l'ho mai compiuto e resto ancora oggi con il mio sistemino NAD, Aliante, Thule Audio Spirit CD 100 e cavetteria MIT Terminator 4 tra l'altro messo assieme lasciandomi ispirare dalla lettura della corrispondenza su TNT suffragata poi dall'ascolto in sala.
Adesso ho un problema e mi piacerebbe avere una sua opinione. Vorrei avvicinare al'HI-FI una giovanissima coppia di amici che vive in una casetta piccolina e disordinata. L'idea era quella di mettere insieme un lettore cd (e magari anche MP3 vista l'età), ampli e diffusori con un budget di 500 €. La cifra è irrisoria a meno di non andare sull'usato, ma non avendo le competenze e il tempo preferisco non cimentarmi con quel mondo.
Guardando ancora una volta la vostra corrispondenza mi sono imbattuta nel T-Amp e una piccola speranza di poter offrire una buona esperienza d'ascolto con un piccolo budget si è riaccesa (fra l'altro con dimensioni contenute, vantaggio non da poco visto che lo spazio è poco).
Secondo lei, utilizzando il T-amp è possibile costruire un HI-FI spendendo in tutto 500 €? Se sì, lei che cosa mi consiglierebbe di metterci insieme per ottenere un sistema equilibrato?
So che la domanda esula un po' dallo standard della rivista, ma una sua opinione sarebbe preziosa.
Grazie per l'attenzione.
Leone - E-mail: soloxgioia56 (at) libero.it

LC
Caro Leone,
un piccolo impianto senza grandi pretese, con 500 € è possibile. Una coppia di diffusori Arbour 4.06 da scaffale costa circa 170 €, 230 le 5.06 (che hanno 90 dB) mentre le Wharfedale Diamond 9.1 stanno sui 180 €. Visto che l'ambiente è piccolo anche pochi watt di qualità dovrebbero bastare. Piuttosto che il T-Amp, cui occorre aggiungere un alimentatore, io consiglierei il già completo (e superiore) Trends Audio TA 10.1 che si prende con circa 170 €.
Avanzerebbero 160 € per la sorgente, che potrebbe essere un Teac CD-P 1260 (130 €) (lettore CD che legge MP3) oppure un multilettore DVD/MP3 di buona marca: Marantz, Teac, Harman Kardon e Denon hanno in catalogo prodotti simili per costi di poco superiori ai 100 €. Potrebbero pure avanzare degli spiccioli per dei cavi di collegamento appena decenti!
Un siffatto impiantino potrebbe crescere nel tempo "intorno" al TA 10.1 che può essere il cuore di impianti anche piuttosto sofisticati, a patto che sia accompagnato da diffusori dalla sensibilità medio-alta. In ogni caso, anche questo impianto "mini" darà - se ben posizionato - delle insospettabili soddisfazioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade o...sidegrade?
Caro Direttore, dopo circa quattro anni (Rubrica della posta,
vol. 286), spinto da un attacco di upgradite, torno a disturbarla in merito al mio impianto stereo.
Nel tempo, grazie anche ai suoi consigli, ho messo su un impianto costituito da Aliante Moda, Fase PFM300RX, SACD/CD/DVD player Philips 963SA, giradischi Pro-Ject Debut SE (cui ho sostituito la testina di serie con una Ortofon 530 MKII), cavi di segnale e potenza Van den Hul (D102, D502 phono, The Teatrack biwiring).
Ora ho sostituito il Philips con un lettore solo audio, e siccome ho un discreto numero di SACD, la scelta è caduta sul SACD/CD Marantz SA7001KIS.
Avrei deciso di upgradare anche l'amplificatore. Il budget è di 500/600 euro, da investire nell'usato, ed a questo prezzo avrei trovato un Roksan Kandy MkIII o un Primare I21. Non avendo però la possibilità di ascoltarli, e non conoscendo nemmeno il "family sound" di tali amplificatori, le chiederei cortesemente di indicarmi quale, secondo lei, meglio si interfaccerebbe con gli altri elementi della mia catena.
In alternativa, nello stesso range di prezzo, quale amplificatore mi consiglia, anche senza stadio phono, cui potrei provvedere in seguito?
Gianpiero - E-mail: jump63 (at) libero.it

LC
Caro Giampiero,
come dico sempre gli upgrade dovrebbero essere sostenuti da ragioni ben precise, da individuare nell'insoddisfazone verso uno o più componenti o verso un tipo di impostazione sonora che non ci piace più. Non dici molto in proposito e, come se non bastasse, vorresti fare un up-grade con un amplificatore che ha, nell'usato, quasi lo stesso valore residuo del tuo. Questo non è un upgrade ma un side-grade!
Io ti consiglirei di fare un'analisi attenta delle motivazioni che ti spingono a questo passo e, magari, attendere a disporre di un budget più elevato affinché il salto qualitativo sia veramente "UP", sia cioé davvero significativo. In ogni caso, qualora insistessi per il side-grade allora un ascolto a confronto con il tuo ampli, possibilmente nel tuo impianto, sarebbe obbligatorio, onde evitare cocenti delusioni.
Forse non è la risposta che desideravi, ma non mi sento di consigliare acquisti che consentirebbero, nella migliore delle ipotesi, un miglioramento marginale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suono dentro i diffusori
Gentile Direttore,
mi chiamo Giampiero, ho 50 anni e sono un insegnante di matematica e fisica in un liceo scientifico. Sono appassionato di musica e di HIFI da sempre, ma vi ho scoperto, piacevolmente, da poco tempo. Mi piace ascoltare un po' tutti i tipi di musica: dalla classica al blues al jazz al rock.
Nel corso degli anni ho avuto vari impianti ma a dire il vero non sono mai stato completamente soddisfatto della qualità del suono. Attualmente posseggo un pre e finale McIntosh C712 e MC7100, una coppia di diffusori Mission 775, un lettore multicd Denon DCM-280, i cavi tra finale e diffusori non ne conosco la marca ma sono stati acquistati presso un negozio di HiFi.
Credo che il lettore sia come costo e prestazioni inferiore al resto dell'impianto. L'impianto è collocato nel mio studio di 4,5 x 3,5 m. all'interno del quale ci sono varie librerie. Intanto mi farebbe piacere conoscere un parere sull'impianto.
Poi vengo ai miei dubbi: il suono non lo sento caldo, è come se gli strumenti rimanessero all'interno dei diffusori. Sarebbe mia intenzione cambiare i Mission, pensavo ad una coppia di Tannoy Stirling TW che avrei trovato di occasione, ne guadagnerei?
In tal caso i McIntosh sarebbero adeguati?
Ti ringrazio per l'eventuale gradita risposta.
Giampiero - E-mail: giampi3 (at) yahoo.it

LC
Caro Giampiero,
certamente la sorgente è il lato debole del tuo impianto, composto da elettroniche di pregio e diffusori dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Il problema del suono che resta "dentro le casse" purtroppo temo sia indipendente dalla qualità dei componenti. Ho paura che si tratti di un fatto "ambientale", di acustica della stanza o di errrata disposizione di diffusori in ambiente. Farei qualche prova a riguardo, magari spostandoli in posizioni diverse e/o persino pareti diverse, ove possibile. Proverei anche a mettere (se non c'è) un tappeto a pelo lungo sul pavimento davanti alle casse. Il fatto che definisca il suono "non caldo" lascia inoltre sospettare che l'ambiente sia un po' riflettente e magari aumenti oltre il lecito la quantità di frequenze medio-alte riprodotte dall'impianto.
Prima di cambiare diffusori e/o sorgente farei dei tentativi in questa direzione.
Se tutto dovesse fallire proverei dapprima a sostituire il multiCD Denon con un rispettabile lettore CD singolo, di stirpe audiophile. Occorrerebbe fissare un budet orientativo, ma già con 1000 € si trovano macchine assolutamente interessanti (vedi questa stessa Rubrica per qualche indicazione). Non prenderei per ora i diffusori Stirling, in attesa di una sorgente migliore e, magari, di un posizionamento più adatto all'interno di un ambiente più curato dal punto di vista acustico. Non capisco perché si ometta la descrizione di questa parte dell'impianto (posizionamento ed ambiente) visto che, da sola, può essere responsabile del 50% della resa finale dell'impianto.
Una piccola foto dell'ambiente d'ascolto, di dimensioni umane (diciamo sotto i 50k), aiuterebbe più di mille parole.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori attivi o vecchie glorie?
Buonasera direttore,
dopo gli inevitabili e meritati complimenti vengo subito al nocciolo del problema che vorrei sottoporre alla sua attenzione. Leggendo gli ultimi articoli pubblicati su TNT sono rimasto molto colpito dalla
trattazione sui diffusori attivi di Mark Wheeler, in particolare per quanto riguarda gli innegabili vantaggi che questa tipologia di diffusori dovrebbe avere dal punto di vista concettuale (crossover attivo al posto del passivo e amplificazione dedicata per ogni canale su tutti).
Purtroppo a quanto pare i diffusori attivi sono praticamente assenti dal panorama hi-fi home mentre sono pressochè la norma in ambito professionale, e le voci che si sentono in giro affermano che "i monitor da studio non sono adatti all'ascolto hi-fi in quanto troppo analitici".
Da parte mia non so cosa pensare in quanto non ho mai avuto l'occasione di ascoltare dei monitor e non ho idea di come possano suonare; ho tuttavia individuato un modello (si tratta del Dynaudio BM5A, woofer da 17cm in polipropilene, tweeter Esotar da 2,8cm, 2 amplificatori da 50W l'uno, nuovo si trova a poco meno di 1000€) che vuoi per la fama del marchio anche in ambito hi-fi, vuoi per i commenti molto positivi che si trovano in rete mi è sembrato un ottimo candidato per l'acquisto, purtroppo però non le ho ancora potute ascoltare e non saprei nemmeno dove andarle a cercare.
Quello che ho invece avuto la fortuna di ascoltare è stata una coppia di Klipsch Heresy in un negozio, si è trattato di un caso fortuito ma allo stesso tempo fortunato perché il meraviglioso suono che proveniva da quei (diciamolo...) brutti cassoni mi ha veramente colpito: sospeso nell'aria, con un'immagine ampia e perfettamente a fuoco, una definizione e una chiarezza emozionanti e coinvolgenti.
A questo punto, secondo lei, se trovassi delle Heresy usate ad un prezzo ragionevole, diciamo 850/900€, e le abbinassi al "miracoloso" Trends Audio TA 10.1, otterrei una soluzione migliore o peggiore rispetto alle Dynaudio BM5A? Certo, si tratta di due approcci completamente differenti e che andrebbero valutati unicamente "ad orecchio" e non sulla carta, ma purtroppo non saprei dove andare ad ascoltare le Dynaudio (o addirittura se abbia senso impiegarle in un contesto hi-fi), per cui mi farebbe piacere avere un suo parere preventivo sulla questione in modo da evitare di perdere tempo e denaro in ricerche che potrebbero rivelarsi inutili a prescindere.
Per fornirle altri parametri di giudizio aggiungerò che la stanza che ho a disposizione è piuttosto grande (circa 50 mq) e non troppo arredata, ma la tipologia di ascolto sarebbe per la maggior parte near-field in quanto ho intenzione di utilizzare il pc come sorgente accoppiandolo ad un DAC USB come il Trends Audio UD 10 già recensito su TNT.
Sperando di non averla disturbata troppo, la saluto e la ringrazio per l'attenzione.
Fabio - E-mail: sgiardule (at) yahoo.it

LC
Caro Fabio,
se l'ascolto è near-field nei pressi di un PC mi pare proprio che le Heresy siano completamente fuori luogo. Se è vero che l'ambiente è grande, è altrettanto vero che ascolteresti in campo ravvicinato ed in questa situazione le Heresy non riuscirebbero ad esprimersi come possono. Considerando che la stanza è grande ma spoglia la scelta di questi diffusori la vedo ancor meno consigliabile.
La soluzione delle Dynaudio attive mi pare invece molto più adatta e non credere che due BUONI monitors siano inappropriati per l'ascolto HiFi. I minidiffusori più venerati e famosi della storia (i Rogers LS3/5A) erano nati come monitors "da furgone" (!!!) per effettuare controlli in situazioni critiche e poco spazio a disposizione (studio mobile). Quindi....pollice su per le Dynaudio, che dovresti riuscire ad acquistare per circa 900 € la coppia (attenzione che per questi prodotti "pro" spesso viene indicato il prezzo per singolo diffusore!).
Infine un'osservazione generale: quando si ascolta qualcosa fuori casa, fare sempre attenzione a mettere tutto in relazione alla propria situazione logistica. Le Heresy suonavano divinamente in negozio, presumibilmente con alle spalle un buon impianto e, soprattutto, un ambiente adatto, magari trattato acusticamente. Le stesse casse, portate in un ambiente grande e vuoto si farebbe fatica a riconoscerle, credimi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli + CD con 2000 €
Salve sig. Cadeddu,
innanzitutto mi complimento per il suo sito, che permette a molti come me di avvicinarsi al settore della vera hifi. Certo la scelta del Real Stereo è molto radicale e coraggiosa nei confronti di un industria che vede nell'audio video una possibilità di vendita e di allargamento del pubblico, ma effettuata senza dubbio a scapito della qualità e pensata per un continuo cambio di componenti all'inseguimento di nuovi standard...
Mi fermo qui però perchè questo non è il vero argomento di questa mia. Scrivo infatti per chiedere consiglio su come impostare il mio primo impiantino... Primo perchè solo ora ho una casetta tutta mia e posso finalmente disporre di un piccolo soggiorno con un divano, un televisore e finalmente "l'impianto"!
Sono partito dai diffusori e dopo alcune prove ho optato per una coppia di Tannoy Sensys DC2. A queste in attesa del resto della catena ho collegato un "famigerato" stereo compatto... Un Teac serie "reference (!)" 500, con i frontali champagne e molto spessi, a elementi separati da 23 cm di un mio parente, devrebbe essere del 2002 e dintorni. Sono rimasto però stupito dall'osservare la costruzione dell'ampli attraverso le griglie, che sembra dotato di trasformatore toroidale incapsulato. Il CD nell'aspetto ricorda poi i vecchi Teac VRDS. Adesso non credo certo di essere in possesso di un pezzo di storia dell'hifi, però mi sono incuriosito riguardo a questo sistemino con pretese audiophile. Lei ne sa qualcosa? C'è davvero sostanza o si tratta di MARKETING allo stato puro?
La seconda domanda, quella vera è: che ampli e che CD potrei collegare alle Tannoy? Non vorrei spendere troppo, diciamo al massimo 800-1000? per l'ampli e altrettanto per il CD. Mi è stato proposto un integrato Arcam A65, che non so se si abbina bene a quei diffusori. Altra proposta è un Micromega Minium. Altri mi dicono Marantz, Rotel, Nad... La mia difficoltà consiste nel fatto che chi vende non è disposto a fare delle prove, ed ho difficoltà a muovermi in questo periodo verso rivenditori più attrezzati, che possano disporre anche delle tannoy. I rivenditori di questo marchio sono pochi (1!) nella mia regione, le Marche.
In alternativa potrei anche valutare l'usato, cosa che potrebbe farmi avvicinare anche ad un valvolare. La musica che preferisco spazia dal jazz al blues, dal rock al pop anni 80... restano fuori solo l'heavy metal e la contemporanea! Comunque mi piacerebbe un suono che dia respiro alla voce delle tannoy, che hanno delle buone medie, ma sembrano un pelino meno in evidenza rispetto alle basse e agli acuti. Sembra quasi un effetto loudness che rilevo a bassissimi livelli di ascolto e di cui non so se sia complice anche il Teac che adesso pilota le Tannoy. La mia saletta è di circa 3.3 mt X 5, con i diffusori disposti nel lato corto, distaziate dalla parete posteriore e laterali. Non ho code o rimbombi strani, ma solo per evitare le possibili ire dei vicini ho messo il tappo previsto dalla Tannoy nel reflex dei diffusori per togliere un po' di ultrabasse. Poi se proprio voglio farmi dei nemici metto la ouverture 1814... anche con i 50 w del Teac le Tannoy suonano forte!
Comunque a parte gli scherzi il mio scopo non è quello di ottenere forti pressioni sonore ma di godermi la musica, con una bella gamma media e un basso controllato. Se poi il sistemino suona bene anche a basso volume... meglio perchè mi piace anche leggere e ascoltare musica in tarda serata.
La ringrazio per aver avuto la pazienza di leggere sin qui questa mia email e spero di poter leggere presto la sua risposta a questa mia dalle pagine di TNT...
A presto
Paolo - E-mail: paologiorgini (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
la scelta del Real Stereo sarà anche stata coraggiosa ma, ammettiamolo, è stata anche estremamente lungimirante. Avevamo largamente previsto, contro ogni aspettativa, che l'audio/video non sarebbe decollato come avrebbero voluto i marketing men. Alle mostre se ne vede sempre meno, nei negozi si vendono solo i sistemi all-in-one da 1000 € tutto, quando va bene. La bolla si è sgonfiata, nonostante molte riviste specializzate l'avessero gonfiata a pieni polmoni, tentando di farci credere che anche per la Musica un impianto HT sarebbe andato benissimo. Archiviata anche questa, insieme a quella del SACD.
Vengo a rispondere più nello specifico. Il tuo sistemino Teac non è malaccio, ma certamente le Tannoy canteranno in ben altro modo con una catena migliore alle spalle. Che elettroniche tratta l'unico negozio che vende le Tannoy? Potrebbe essere interessante sentire cosa hanno da proporti, in modo da poter ascoltare con qualcosa di analogo alle tue casse (l'ideale sarebbe CON le tue casse).
La cifra stanziata è di tutto rispetto, i risultati non mancheranno. Per tante ragioni che ho spiegato più volte mi orienterei verso una coppia monomarca: Arcam, Audio Analogue e NAD qualora desiderassi un suono tendenzialmente morbido e caldo, Rotel e Rega se desiderassi sonorità più vivaci. La mia preferenza personale, per quel che può contare, andrebbe su una coppia Rega, ma non è detto che abbiamo gli stessi gusti. In ogni caso tieni presente che l'ascolto personale è di fondamentale importanza. Se il negozio che tratta Tannoy avesse qualcosa da proporti anche al di fuori di questi nomi, valutalo con attenzione.
Per quanto riguarda il suono attuale è ovvio che se tieni i tappi sul reflex le tue casse diano più medi che bassi! Tieni conto che non sono le basse frequenze ad infastidire, ma quelle medie, nettamente più percepibili da una parete all'altra. I bassi passano ma, a meno che non si tratti di un bum-bum continuo da discoteca, infastidiscono nettamente meno. Il mio consiglio è di levare i tappi fino a quando i vicini non protestano ;-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Torri per una stanza piccola
Buongiorno direttore,
complimentoni per il prezioso lavoro di TNT Audio, una miniera di spunti utilissimi, sono Damiano e ti scrivo per la prima volta poichè ho bisogno dei tuoi illuminati consigli; questo il mio impianto:

Ho deciso di sostituire i diffusori ed inizialmente pensavo, per praticità, a delle torri da pavimento; leggendo però "La stanza ed il posto giusti per l'impianto HiFi" è sorto il dubbio: l'impiantino deve suonare in uno studio dalle dimensioni non proprio da stadio, ovvero poco più di 2,5 metri per per circa 3,5 e 2,90 d'altezza. I diffusori sono posti lungo la parete più lunga e, durante l'ascolto, distanziati fra loro di circa 1,5/1,7 metri, 60/70 cm dalle pareti laterali e posteriore; praticamente un "buco" e quindi ti chiedo: in un ambiente così ridotto le torri devono essere totalmente scartate e quindi optare necessariamente per diffusori da stand?
Dato il budget, 1600/1800 "euri" e che di musica ne ascolto tanta e di svariati generi eccetto classica, che mi suggerisci?
Ti ringrazio per il consiglio che spero potrai darmi.
Salutoni,
Damiano - E-mail: damian.o (at) libero.it

LC
Caro Damiano,
la stanza è effettivamente piccola ma evidentemente una certa libertà di posizionamento ti permette spazi vitali (per i diffusori) assolutamente accettabili. Non vedo alcun problema ad inserire delle snelle torri da pavimento in questo ambiente. Pensa che lo stesso spazio sarebbe occupato dagli stands di eventuali diffusori bookshelf ...ed avresti dei bassi meno estesi e presenti. Forse non avrai un'immagine molto ampia, ma non ce l'avresti neppure coi diffusori da supporto.
La cifra stanziata è elevata e la scelta è dunque vastissima. Eviterei comunque ingombri eccessivi così come emissioni troppo generose in gamma bassa che potrebbero crearti problemi. Potresti valutare una coppia di Tannoy Eyris 2, Dynaudio Audience 62, Triangle Altea oppure tentare una strada completamente diversa e considerare una coppia di Magneplanar MMG che non dovresti far troppa fatica ad inserire nel tuo ambiente. Vedi se ti riesce di provarle, potrebbero essere una piacevole sorpresa.
Ultimo consiglio: potresti risparmiare qualcosa sui diffusori e magari investire di più nei cavi di potenza. I nostri autocostruiti
Star sono soltanto dei cavi "entry-level" ma, soprattutto con l'arrivo delle nuove casse, forse il tuo impianto merita di più. O ti costruisci ancora qualche nostro progetto più "ambizioso" oppure valuta anche qualche cavo commerciale di buona qualità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambio tutto
Gent.mo direttore, Le riscrivo dopo quasi un anno per chiederle un consiglio. La mia catena è composta attualmente da

Il giradischi, essendo già cablato di fabbrica e non volendo fare disastri, non l'ho toccato, oltretutto ne faccio un uso modesto. Il tutto su un Flexy con i piani di ardesia da 2 cm. (parte inferiore dei piani rivestita di pannelli di sughero). Cd e Ampli poggiano su TNT Stoneblocks mentre i supporti delle casse sono i TNT Stand Ernesto in massello. Ascolto di tutto dal nu-metal alla sinfonica senza alcuna distinzione.
L'ambiente credo sia il vero limite al tutto, si tratta di una stanza ricavata da una cantina e quindi con tre pareti addossate al terreno, di mt 5 x 4 altezza soffitto mt 2 divisa da una tramezza nel senso della lunghezza e con la scala aperta che porta al piano superiore, l'impianto quindi si trova dalla parte della scala in un "cubicolo" di circa mt 2,5 x 4 con le casse dal lato corto a circa mt 1 dalla parete di fondo e 0,70 dalle pareti laterali. Il principale problema é nella riproduzione delle basse e medio basse, ovvero mancano, anche per i limiti fisici delle casse, e dove ci sono risultano ridondanti.
Ho arredato come meglio potevo con libri, tappeto, trappole acustiche auto costruite seguendo sue indicazioni ma il problema, seppur smorzato, appena il volume sale un po', e posso permettermelo vivendo in campagna in una casa isolata, si ripresenta. Accade con ogni tipo di musica, per un po' mi sono accontentato, come mi aveva detto anche lei l'anno addietro ma ora mi sta balzando in mente l'idea di buttare tutto al vento e ricominciare da capo con elettroniche magari un po' meno calde ma egualmente equilibrate e casse che possano sfruttare a mio vantaggio la vicinanza dalle pareti pur mantenendo definizione nella gamma bassa.
CD - l'Arcam ormai è frusto e l'aggiunta del convertitore ha sì migliorato le cose ma i limiti si sentono. Soluzione - nuovo lettore integrato (meno cavi e meno ingombri) magari usato recente.
AMPLI - e se usassi un Trends TA10 per canale? Piccola stanza, pochi watt, grande qualità: mi sembrerebbe una buona idea.
CASSE - ho letto parecchio sulle nuova Opera Mezza, ho avuto occasione di sentire altri oggetti della fabbrica italiana e mi sono sempre piaciute molto. Dalle recensioni delle Mezza penso potrebbero fare al mio caso, costo non elevato, timbrica sostanzialmente neutra con una buona resa sul medio basso e la possibilità di avvicinarle alla parete posteriore senza grossi problemi.
Considerando di recuperare realisticamente dalla vendita dei miei oggetti circa 1200 euro, potrei raggiungere un budget totale tra 1500 e 2000 euro.
Che ne pensa? Mi scuso per la prolissità ma la sintesi non è il mio forte.
La ringrazio infinitamente per la sua attenzione e per tutti i riguardi che usa nei confronti di noi malati di buon ascolto e con le tasche non rigonfie! Un caro saluto e buon lavoro.
Raffaello - E-mail: r.allegretti (at) simbroker.it

LC
Caro Raffaello,
senza risolvere i problemi dell'ambiente è difficile fare passi avanti sostanziali. Se i bassi non si sentono (o si sentono solo in parte) è perché il punto d'ascolto è probabilmente situato in una zona di "cancellazione" di alcune frequenze. Cambiare punto d'ascolto o posizione alle casse è la prima cosa da fare. Prova poi a leggere l'articolo pubblicato la settimana scorsa sul
tavolino Hol della Ikea: sono certo che un paio di questi tavolini, opportunamente riempiti e strategicamente posizionati, possano fare molto per l'acustica della tua saletta d'ascolto. La spesa è minima, serve solo un po' di pazienza e di buona volontà per trovare le soluzioni e le posizioni più efficaci.
Secondo me questo è l'approccio più sicuro e redditizio sul lungo termine. Come secondo passo, proverei a sostituire solo l'ampli, con un Trends Audio TA 10.1 (non due). Secondo me il passo in avanti non sarebbe trascurabile. In ogni caso il piccoletto potrà servire da "base" per l'impianto che verrà.
Terzo intervento, la sorgente. Sono d'accordo per la semplificazione: ci sono ottimi lettori CD di fascia media che potrebbero darti buone soddisfazioni. Nell'usato sto pensando a Rega, Naim, Cairn, Linn e, perché no, un altro Arcam. Se quel suono ti è piaciuto un po' di tempo fa, potrebbe continuare a piacerti.
Infine le casse. Solo quando avrai seguito questi passi intermedi, sarà ora di pensare a dei nuovi diffusori. Siccome ti servirà del tempo per provare le soluzioni che ti ho proposto, sentiamoci tra qualche mese, magari tienimi aggiornato sugli sviluppi di ogni step intermedio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Classe D
Lo confesso: ancora non ho avuto possibilità di ascoltare nulla che suoni in classe D. Ma non è tanto sulle qualità sonore che volevo esprimere un parere, in quanto queste paiono essere indubbie, quanto sul fatto che tale tecnologia porti, alla lunga, ad una vera diminuzione dei costi degli apparacchi hi-fi con relativo aumento di qualità sonora.
Già il piccoletto T-amp, nelle sue ultime, per così dire evoluzioni, ha moltiplicato il suo prezzo di parecchio (una quaratina di euro l'originale, circa 170 il Trends audio), e su alcune riviste ho visto apparecchi in classe D ( tipo l'Esoteric AI-10 - 3.700 euro, o altro apparecchio Linn a ben 5.000) a costi mica tanto abbordabile (almeno per me).
Quello che temo è che alla fine, i grandi produttori sfornino apparecchi sì di elevata qualità ma esattamente ai costi di prima (e se il mercato risponde positivamente chi potrebbe criticarli) Resta il fatto, che pare almeno a quanto più volte qui (qui=TNT-Audio) esposto, che per ora con un prezzo ancora abbordabile a molti, tra i 200 e 400 euro, ci si può portare a casa un amplificatore sebbene "limitato" in ingressi, potenza, comfort ecc ecc che però suona alla grandissima.
Speriamo, ma sono pessimista, che almeno questa fascia del mercato continui ad esistere agli attuali prezzi, per far godere appieno la musica al maggior numero di persone possibili, sperando anche che la stessa qualità dei supporti, siano essi solidi o liquidi, segua il trend migliorativo dell'apparecchiature atte a riprodurla, poiché mi rendo conto sempre più che, spesso, il lavoro fatto a monte è davvero approssimativo.
Grazie cmq del preziosissimo lavoro che svolgete, che io penso abbia una grande valenza culturale.
Ciao
Andrea - E-mail: a.lusetti (at) rettificalasagni.it

LC
Caro Andrea,
il vero problema è il mercato che - non dimentichiamocelo - è fatto dagli audiofili, NON dalle Aziende. Il prezzo lo fa l'acquirente finale, non il Costruttore. A molti audiofili l'idea di spendere poco non piace, è un dato di fatto. Un oggetto, per essere credibile, deve essere costoso. Lo hanno capito bene anche quelli della NuForce che per la versione SE dei loro finali di punta hanno portato il price tag molto vicino a quello delle elettroniche tradizionali di pregio. Solo così la fascia alta del mercato li avrebbe potuti prendere in seria considerazione...cosa che è puntualmente avvenuta.
Il T-Amp ed il Trends Audio, invece, sono aumentati secondo la più elementare legge di mercato: aumenta la domanda --> aumentano i prezzi.
Per il momento possiamo goderci tanti piccoli amplificatori di prezzo modesto che fanno meglio dei concorrenti tradizionali che costano molto di più.
Certo, talvolta bisogna accettare compromessi, ma i benefici in termini di qualità sonora ci sono tutti. Non possiamo sapere cosa ci prospetterà il futuro. E' probabile che alcuni grandi Costruttori di elettroniche "tradizionali" di livello budget decidano di realizzare una linea in Classe D (Onkyo l'ha già fatto e Rotel sta iniziando)...i prezzi medi forse non scenderanno, ma la qualità potrebbe salire. Io sono ottimista, sono sicuro che il rapporto qualità/prezzo degli apparecchi sia destinato a migliorare. In assoluto, un ottimo impianto HiFi continuerà ad essere costoso ma questo, ripeto, fa parte delle strategie di mercato.
L'HiFi è una nicchia e, in qualche modo, deve conservare una certa esclusività. Io non condivido, ma il mercato è orientato in questa direzione. C'è da aggiungere che, comunque, l'avvento di tante elettroniche cinesi a basso costo sta costringendo la produzione "tradizionale" a grandi sforzi per stare al passo, e questa sfida porterà senz'altro benefici per i consumatori finali.
Una grande parte di responsabilità ce l'abbiamo noi consumatori finali, se riusciremo a liberarci da condizionamenti culturali e pregiudizi che limitano il successo delle nuove tecnologie. Molto potrebbero fare anche le riviste, se per un attimo smettessero di tutelare gli interessi di 3-4 distributori "tradizionali" e pensassero anche a curare gli interessi dei loro lettori. D'altra parte, fintanto che il costo di una rivista è sostenuto per l'80% dagli inserzionisti meglio non farsi troppe illusioni. Anche volendo, non potrebbero andar contro i padroni del vapore...
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

I volumi della posta precedente

Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329 | Vol.330 | Vol.331 | Vol.332 | Vol.333 | Vol.334 | Vol.335 | Vol.336 | Vol.337 | Vol.338 | Vol.339 | Vol.340 | Vol.341 | Vol.342 | Vol.343 | Vol.344 | Vol.345 | Vol.346 | Vol.347 | Vol.348 | Vol.349 | Vol.350 | Vol.351 | Vol.352 | Vol.353 | Vol.354 | Vol.355 | Vol.356 | Vol.357 | Vol.358 | Vol.359 | Vol.360 | Vol.361 | Vol.362 | Vol.363 | Vol.364 | Vol.365 | Vol.366 | Vol.367 | Vol.368 | Vol.369 | Vol.370 | Vol.371 | Vol.372 | Vol.373 | Vol.374 | Vol.375 | Vol.376 | Vol.377 | Vol.378 | Vol.379 | Vol.380 | Vol.381 | Vol.382 | Vol.383 | Vol.384 | Vol.385 | Vol.386 | Vol.387 | Vol.388 | Vol.389 | Vol.390 | Vol.391 | Vol.392 | Vol.393 | Vol.394 | Vol.395 | Vol.396 | Vol.397 | Vol.398 | Vol.399 | Vol.400 | Vol.401 | Vol.402 | Vol.403 | Vol.404 | Vol.405 | Vol.406 | Vol.407 | Vol.408 | Vol.409 | Vol.410 | Vol.411 | Vol.412 | Vol.413 | Vol.414 | Vol.415 | Vol.416 | Vol.417 | Vol.418 | Vol.419 | Vol.420 | Vol.421 | Vol.422 | Vol.423 | Vol.424 | Vol.425 | Vol.426 | Vol.427 | Vol.428 | Vol.429 | Vol.430 | Vol.431 | Vol.432 | Vol.433 | Vol.434 | Vol.435 | Vol.436 | Vol.437 | Vol.438

© Copyright 2007 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]