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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Re: Politiche di importazione
  2. Re: Politiche di importazione...e altre cose
  3. Da HT a Real Stereo
  4. Ricerca di maggiore trasparenza ed effetto tridimensionale
  5. Impianti Hi-Fi e udito
  6. Re: Le nuove frontiere delle sorgenti audio
  7. Nuovo DAC con 1500 €
  8. Poca immagine
  9. Integrato o pre & finale?
  10. Upgrade consapevole delle sorgenti

Re: Politiche di importazione
Pregiatissimo Direttore,
mi rifaccio vivo dopo numerosi anni dal mio ultimo scritto, prima le chiedevo consigli, avrei da chiederne ancora adesso ma ora sono sollecitato a scrivere dai suoi interventi sui prezzi italiani dell'HI-FI.
L'argomento viene affrontato con consuetudine nei momenti di crisi o presunti tali, nella rissa che solitamente si scatena - quasi sempre - i direttori/giornalisti/redattori, insomma gli apprezzati consiglieri, tendono a "giustificare" l'esosità dei prezzi. E' una vera novità, alle novità Lei ci ha d'altronde abituati, leggere un direttore controcorrente...anche quando la corrente va controcorrente (Bifo).
Ho apprezzato particolarmente il passaggio nel quale - editoriale di ottobre - Lei giunge alla seguente riflessione:

E' chiaro che una siffatta sproporzione sposta completamente la posizione della testina nella ideale "classe di prezzo". Così, mentre per un inglese (che, ripeto, guadagna mediamente più di un italiano) una 1042 è giusto una testina di discreto impegno economico (sotto i 200 €) per noi diventa già un oggetto da "middle-class". Capite bene che quando ci sono sproporzioni di questo tipo anche un recensore, che si trovasse nella nostra situazione, cioè a scrivere una prova per un pubblico internazionale e per un pubblico "italiano", sarebbe in grande difficoltà, dovendo rapportare le prestazioni a due classi di prezzo completamente diverse. Quindi, ciò che può essere buono se rapportato al prezzo italiano diventerebbe "molto buono" o "eccellente" se rapportato al prezzo inglese. E viceversa.
Oltre vent'anni fa, non ho voglia in questo momento di togliermi la cuffia e ricercare nel mio archivio cartaceo copia della corrispondenza, avviai un'analoga riflessione, che degenerò in rissa, con uno stimatissimo direttore hi-fi nel tentativo di portarlo proprio a questa considerazione: "come si poteva confrontare una apparecchio del costo di 10Mln di vecchie lire il cui costo in USA era di 5Mln. con un apparecchio inglese del costo in italia di 10Mln ma del costo in patria di 8Mln."
Aggiungo che lo stimatissimo direttore in questione non mancava di segnalare i casi in cui l'incremento di prezzo in italia era assolutamente modesto rispetto al prezzo in patria (volendo con questo sottolineare l'onestà del distributore italiano), peccato che non era facile rintracciare segnalazioni di tipo contrario, quando queste venivano fatte da qualche lettore venivano addotte le giustificazioni da Lei ricordate nell'editoriale.
Il Suo illuminante esempio odierno ci conferma che anche quello che arriva dalla terra di Albione può registrare incomprensibili quotazioni extralarge in italy.
Vorrei proporre un'altra provocazione: ma siamo certi che i prezzi degli apparecchi costruiti in Italia siano "adeguati" ai costi (+il lecito guadagno) di ricerca/produzione/distribuzione sopportati?
Non è per caso i prezzi dei prodotti italiani siano invece "scientemente" determinati a confronto con i papabili concorrenti stranieri e, perciò stesso, elevati anch'essi in virtù dei disallineamenti di cui sopra?
Sempre lustri fa un lettore segnalò un caso di "dumping" di una nota casa italiana in terra statunitense (ovvero lo stesso prodotto costava negli USA uguale o meno, non ricordo, che in Italia, forse i vettori utilizzati per il trasporto, essendo quasi tutti statunitensi, fanno pagare solo il viaggio di andata, USA/Italia, e non quello di ritorno, Italia/USA).
Cordialità.
Carlo - E-mail: sutukun (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
ti ringrazio per l'apprezzamento e le belle parole. Sulla tua "provocazione" non ho molto altro da aggiungere: è lampante che lo status quo stia benissimo ANCHE ai Costruttori italiani i quali - per ovvie ragioni di mercato - allineano i prezzi sui possibili concorrenti esteri. Ci sarà anche qualcuno che approfitta della situazione ma ci sono anche coloro che sono costretti a farlo per logiche di mercato: già l'audiofilo italiano è esterofilo, se poi il prodotto nazionale costa pure meno la possibilità di essere "presi sul serio" dagli acquirenti è bassissima, specie per i nuovi marchi (i quali, se ci fate caso, "partono" da subito con prodotti da migliaia o decine di migliaia di euro).
L'HiFi si giudica prima e soprattutto col prezzo, visto che con le orecchie pochi sono in grado di giudicare (per mancanza di serie possibilità d'ascolto o per mancanza di esperienza) e se il prezzo è basso, la qualità deve essere bassa, a parità di tipologia di prodotto. Questo legame prezzo --> qualità non è del tutto destituito da fondamento, specie all'interno del catalogo di uno stesso Costruttore...ma inizia a mostrare qualche "falla" quando si confrontano prodotti realizzati in Italia e in USA, ad esempio.
Così, per non correre il rischio di essere "sottostimati" il prezzo deve essere tenuto alto. A fare le spese di questo circolo vizioso sono gli acquirenti in primis ed in seconda battuta le dimensioni stesse del nostro mercato, che in Italia continua a restare piccolo, se confrontato ai volumi di vendite in Germania o in UK, ad esempio. Un mercato piccolo però fa comodo a tanti: ci si muove meglio, se le "regole" sono accettate da tutti gli operatori, e si rischia poco: meglio una clientela di nicchia, magari dalle buone capacità di spesa, piuttosto che un pubblico vasto e magari più...rompiscatole. E' un po' triste ma è così che funziona.
La gelida - ed un po' isterica - accoglienza - SOLO ITALIANA - delle amplificazioni in classe D (T-Amp in primis) è la dimostrazione più evidente di quanto vado sostenendo da anni: gli operatori italiani (importatori in primis e, poi, a scalare, rivenditori e Costruttori) non hanno alcuna voglia di rendere più accessibile questo hobby. Quanto questa blindatura (chiamarla cartello le conferirebbe una dignità che non ha) possa ancora resistere agli attacchi delle nuove possibilità di "acquisto consapevole" non è dato sapere. Quel che mi rattrista è vedere audiofili che corrono in difesa di certe anomalie solo ed esclusivamente italiane...quasi che a parlare di prezzi bassi si appaia meno "eleganti".
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Re: Politiche di importazione...e altre cose
Gentile direttore, innanzitutto vorrei ringraziarla perchè ogni volta che le scrivo lei gentilmente mi risponde sempre e visto i lettori che ci sono su TNT vuol dire tanto! Tempo fa lei mi consigliò una testina MC Shelter 501 mk II che ho comprato su Ebay nuova a 587€!!! a fronte di 1500€ di listino !! Eh gli importatori al solito lucrano solo del 300% come nel mio caso!!
La testina va benissimo quindi grazie del consiglio!
Purtroppo qualche giorno fa ho rotto 1 canale del mio finale vetusto H/K Citation 22 quindi dando un'occhiata in qualche sito ho trovato una buona occasione su un finale Nad S200; lei conosce come va? Nelle recensioni ne parlano bene e credo abbia un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. Premetto che andrebbe a pilotare un paio di Infinity Kappa 9.2 serie II e a monte connesso a un Pre sempre HK citation 21, giradischi Clearaudio Emotion con suddetto fonorivelatore.
Il Nad S 200 provenendo dagli USA va a 110 v è consigliabile comprarlo anche a fronte della modifica per renderlo compatibile ai 220 v o lei lo sconsiglia?
Comunque sempre per agganciarmi al suo editoriale sulle politiche di importazione io RARAMENTE continuerò a comprare nei negozi italiani prima di dare un'occhiata su internet!! Come le avevo accennato sono in procinto di un viaggio in USA dove prenderò dati su prezzi su ogni apparecchio HI FI e al mio ritorno voglio creare una pseudo "AUDIOGUIDA" del mercato parallelo, con dati presi su internet, negozi in USA, Europa, Estremo Oriente con prezzi di listino e praticati on street nel caso sia un immane lavoro (come credo) potrei chiedere il suo aiuto??
Un feedback positivo per il suo egregio lavoro e un immenso grazie per la passione pura che ha nella musica e nella riproduzione della stessa (senza essere al libro paga di qualche importatore) oops questa mi sa che qualcuno non me la perdonerà!!
Aleandro - E-mail: a.marghella1 (at) tin.it

LC
Caro Aleandro,
ti ringrazio per il feedback, le esperienze dirette degli appassionati sono quelle più utili ai fini di inquadrare per bene il problema. Alla "questione" del prezzo della Shelter 501 mk II ho dedicato la terza puntata della saga sui prezzi dell'HiFi in Italia, nell'
editoriale di Novembre. L'idea di costruire un database di prezzi REALI è allettante, ma è un lavoro enorme. Io credo che anche solo un elenco di alcuni prodotti, rappresentativi per marchio e tipologia, possa essere già significativo ed estremamente utile. In ogni caso teniamoci in contatto, dovesse servire una mano d'aiuto, compatibilmente con il mio (poco) tempo libero certamente non mi tirerei indietro.
Son sicuro che altri lettori potranno persino essere più utili di me, ad esempio tutti coloro che vivono all'estero e che certamente hanno il "polso" della situazione locale.
Per quanto riguarda il tuo finale, io proverei a ripararlo, sarebbe un peccato metterlo in disparte per un piccolo guasto. Un tentativo lo farei. Il manuale di servizio si recupera abbastanza facilmente (alla peggio a pagamento sui soliti siti di "service manuals") ed un bravo riparatore, con il manuale di servizio, son sicuro che ci saprà metter mano, a patto che non siano "andati" dei componenti ormai fuori produzione.
Comunque sia, se per caso avessi deciso per un altro finale....il NAD sarebbe ottimo, anche se sono sempre un po' dubbioso sulla efficacia della trasformazione 110-->220 (vedi qualche lettera alla redazione di un paio di settimane fa).
Già che stai andando negli USA...perché non ti prendi una coppia di finali NuForce (anche i vecchi 8!)? Funzionano con qualunque voltaggio e farebbero danzare le tue riottose Kappa 9.2 come pochi finali potrebbero fare. Sono piccoli, leggerissimi e facilmente trasportabili/spedibili. E dovrebbe essere facile trovarli pure usati, ormai.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Da HT a Real Stereo
Gent.mo Direttore, mi presento: mi chiamo Stefano, ho 36 anni e abito in Sardegna. Ho scoperto da pochi giorni la sua rivista e pur essendo un neofita mi ritrovo a leggere, anche cose che capisco meno, con puntuale interesse. Premetto che sono appassionato di musica, ma non sono esperto di hi-fi.
Dopo vari anni di ascolto su apparecchi coordinati e qualche vinile assaporato sul vecchissimo impianto pioneer di mio padre, avevo deciso di acquistare qualcosa di serio (o semi-serio). L'unica difficoltà che si era venuta a creare è stato il mio crescente interesse per l'HT dettato sicuramente dall'amore che ho per il cinema e probabilmente alimentato dai mass-media.
Per farla breve ho cominciato acquistando (dopo mille perplessità su due canali o +) un sinto-ampli Marantz SR-5400, lettore DVD-SACD DV-6500 sempre Marantz e una coppia di diffusori Boston Acoustic VR2. Pensando sempre di acquistare anche i restanti diffusori "dilazionati nel tempo", è passato qualche hanno e non solo non ho aggiunto alcun diffusore, ma mi sono accorto (complici molteplici difficoltà logistiche e di dislocazione delle varie parti) di essere quasi infastidito dall'HT inteso come insieme di componenti e di loro inserimento nell'ambiente.
Ora.........volendo tenere comunque i diffusori e l'ampli multicanale (per ora) che sembrano avere buone qualità audio (lo stesso non mi sento di affermare per il DV6500), quale lettore cd mi consigliereste?
Non vorrei superare i 600 euro di spesa (pena battere ogni record mondiale di divorzio più veloce). Io nel frattempo ho notato questi:

Ascolto praticamente tutto, ma prediligo il blues, R&B, swing e un po di jazz. Inoltre apprezzo molto la musica classica avendo anche suonato per alcuni anni. Non ho una sala dedicata, almeno per ora, ma il tutto trova posto in un ambiente unico irregolare sui 30 mq. Vi dico che non ho alcuna possibilità di provare nessun modello, salvo farmi parecchi Km e sono praticamente obbligato all'acquisto on-line.
P.S. non so perchè ma sono innamorato del "Musical Fidelity X-Ray V8" ma viene un botto.....
Ringraziandola comunque per la sua pazienza, le porgo cordiali saluti.
Stefano - E-mail: s.chiodino (at) yahoo.it

LC
Caro Stefano,
come dico sempre, anche per i films, meglio un buon sistema due canali BUONO e ben disposto piuttosto che un 5.1 canali così così, magari stipato in sala alla meno peggio.
Non sono completamente d'accordo sulla tua idea di sostituire la sorgente. Quel lettore DVD/SACD forse non è al livello dei "sostituti" che hai elencato ma secondo me il vero "tappo" alle prestazioni del tuo impianto è da cercare altrove, più precisamente nell'amplificatore. Con la vendita del tuo Marantz multicanale ed i 600 € di budget che stanziato per la sorgente secondo me riesci a prendere un integrato che ti farà fare un sostanzioso balzo in avanti nella qualità sonora. Stiamo parlando di integrati intorno ai 700-800 €: nell'usato trovi apparecchi già di ottimo livello ma anche nel nuovo si riesce a prendere qualcosa di buono. Da NAD (C352) a Rotel (il 1072), passando per Audio Analogue (Primo 70), Audiolab (8000S), Atoll IN80, Rega Brio...l'elenco sarebbe molto lungo.
Il confronto con un sinto-ampli multicanale di pari prezzo è improponibile. Acquistando usato potresti persino risparmiare i soldi per una nuova sorgente (solo CD) anch'essa usata. Forse non è il consiglio che ti aspettavi...ma a mio parere sostituendo l'ampli sentiresti differenze ben più significative (in questo caso) che sostituendo la sorgente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ricerca di maggiore trasparenza ed effetto tridimensionale
Gentile Direttore,
Complimenti per la rivista telematica, vorrei che deste un giudizio sul mio impianto (non recente) così composto:

L'impianto è disposto (ahimè) in una stanza quasi quadrata (5X4,5) sulla parete + lunga (sulla sinistra è presente una finestra e sulla destra un camino). Devo dire che la disposizione in ambiente è stata quella che mi ha fatto più dannare, la situazione è migliorata con tende poltrone e tappeti...
Devo dire che sono abbastanza soddisfatto della resa sonora, un buon equilibrio timbrico, con il suono forse leggermente tendente al caldo (la cosa non mi dispiace) mi piace sentire un po' di tutto dal Rock alla classica...
Quello che vorrei migliorare è l'effetto presenza e 3d in generale una migliore trasparenza...
Mi ricordo che con il precedente impiantino + economico Cd JVC, ampli nad 3020, e diffusori monitor audio 1 alcune voci femminili erano rese con una buona presenza, certo poi mancava di dinamica, di bassi e le voci maschili per esempio erano poco realistiche...
Nella attuale catena hi-fi, credo che l'anello + debole sia il cd player, per la verità non mi ha mai entusiasmato e lo acquistai forviato da alcune buone recensioni sulle riviste del settore (all'epoca non conoscevo TNT). NON disdegnerei di valutare neanche il cambio dell'ampli con un valvolare che cosa ne pensa e cosa mi suggerisce.
In attesa di un suo gradito riscontro, la saluto cordialmente,
Antonio - E-mail: apagliara (at) yahoo.it

LC
Caro Antonio,
il tuo lettore CD Marantz non è affatto male, tu lo consideri l'anello debole della catena ma secondo me è più o meno alla pari con il resto dei componenti. Fossi in te lo terrei ancora un po' e proverei invece qualche altro amplificatore. Le Tablette non sono un carico difficile ma comunque esigono partners di buon livello. Se vuoi migliorare immagine e trasparenza la scelta di un valvolare potrebbe non essere ideale, potresti aggiungere altro "calore" a quello che dici di avere già ed in questo modo certamente il suono non si "aprirebbe".
Non dici quale cifra intendi investire per questo upgrade quindi non so dirti molto di più, prova a leggerti qualche lettera di questa Rubrica (anche volumi scorsi) per avere qualche indicazione in differenti fasce di prezzo. Se è trasparenza ed immagine che cerchi credo che un pensierino alle nuove generazioni di amplificatori in Classe D dovresti farlo.
Qualora il budget dovesse consentirtelo, comunque, valuta anche la possibilità di acquistare una coppia di elettroniche "monomarca" (lettore CD e ampli) da cercare nei cataloghi di Rega, Cyrus o Arcam.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianti Hi-Fi e udito
Gentile dott. Cadeddu,
dopo averLe chiesto consigli sull'impianto vorrei affrontare un tema che non mi sembra sia molto dibattuto. Quali rischi corre il nostro udito ascoltando musica ad alto volume? In effetti le domande sono un po' più precise:

  1. qual'è il limite di sicurezza per non correre rischi?
  2. fanno più male gli acuti o i bassi?
  3. si rischia di più con un impianto Hi-Fi o con un compatto di minore qualità?
  4. qual'è un metodo pratico per capire dove e quando fermarsi con la manopola del volume?
Credo siano argomenti estremamenti importanti che debbano essere conosciuti prima di mettere le nostre orecchie di fronte ad una cascata di watt o di db.
Grazie.
Giuseppe - E-mail: giuseppeturbo (at) alice.it

LC
Caro Giuseppe,
se le tue domande avessero un senso, occorrerebbe porsele anche ogni volta che si varca la soglia di una sala da concerto. Perché tutto questo terrore di danneggiare l'udito? Hai mai ascoltato una batteria non amplificata, dal vivo, ad un metro di distanza? Ecco, se neppure quella può danneggiare l'udito (a meno che uno non la suoni di continuo per 10 ore al giorno) puoi immaginare che danni possa fare un impianto HiFi con le misere pressioni sonore che può generare! Il limite di sicurezza che tu chiedi è quello dato dalla soglia del dolore, diciamo che 130 dB (tipo jet al decollo) è una pressione sonora pericolosa, specie se "sostenuta" nel tempo. Non c'è impanto HiFi che possa generare pressioni sonore così elevate. Semmai, si può dire che l'esposizione prolungata a pressioni sonore superiori ai 100 dB possa nel tempo portare a danni all'udito, come tutti coloro che lavorano con martelli pneumatici et similia sanno bene.
100 dB, nel punto d'ascolto di un ambiente domestico, sono un livello di tutto rispetto (intendo: molto alto) e per essere generati in maniera indistorta sono necessari diffusori piuttosto sensibili e dalla buona tenuta in potenza. Tieni conto però che è difficile ascoltare ad un livello costante di 100 dB, la Musica è fatta di pianissimo e di fortissimo, quindi le pressioni sonore elevate vengono eventualmente raggiunte solo per pochi decimi di secondo, in genere. Dovresti dotarti di un fonometro per avere un'idea precisa delle pressioni sonore delle quali stiamo parlando...i numeri da soli non spiegano molto. Qui su TNT-Audio trovi comunque una tabella "orientativa" di
frequenze e pressioni sonore emesse dai principali strumenti musicali che potrà risultarti utile.
Tieni anche conto che le basse frequenze implicano uno spostamento d'aria maggiore e, quindi, un maggiore movimento della membrana del timpano. In generale, però, come sensazione soggettiva, le basse frequenze sono meno "fastidiose" di quelle alte anche perché l'orecchio umano è più sensibile in gamma medio-alta che in gamma bassa (per ovvie ragioni, deve prima di tutto sentire la voce umana).
Infine, è chiaro che l'orecchio tollera meglio suoni puliti che suoni distorti. Pertanto, se proprio dovessimo scegliere, un impianto HiFi "serio" sarebbe più "sano" di un compatto portato in distorsione. C'è anche da dire che, quando la distorsione è bassa, uno è automaticamente portato ad alzare il volume. Molti avranno sperimentato questa strana sensazione passando da un componente peggiore ad uno migliore...in genere si tende ad ascoltare a volumi più alti. D'altra parte, quando il componente è molto scarso si prova ad alzare il volume per cercare di riuscire a sentire qualcosa che esca "fuori" dalla melma informe proveniente dai diffusori. Sono due facce della stessa medaglia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Le nuove frontiere delle sorgenti audio
Ciao Lucio, ho letto la email "Le nuove frontiere delle sorgenti audio" e la tua saggia risposta. Volevo allacciarmi alle tue parole per marcare ulteriormente questo concetto.
Oggi critichiamo gli MP3 perchè sono un formato compresso e con perdita d'informazione. La nuova frontiera sicuramente sarà la musica software non compressa. Sono apertissimo alle nuove tecnologie (quando ho letto la tua review del T-AMP non ci ho pensato su 2 volte a comperare il tuo fratello maggiore TA 10.1 ed...usarlo 24h su 24!!) però la prospettiva di scaricare musica, anche se non compressa, mi inquieta, perchè ci sono cose alle quali non rinuncerei mai.
Anche se secondarie quei fattori che girano intorno all'acquisti un disco sono per me fondamentali. Andare al negozio per vedere se era arrivata l'uscita che aspettavo da un mese, attendere il postino per quell'ordine che pareva fatto infiniti giorni addietro, le attese, la gioia di comperare ciò che cercavi o di scartare un pacco in fretta e furia...e poi, i ricordi, i regali i dischi comprati insieme alle persone cui tieni...sono tutti elementi che ruotano intorno a quell'atto supremo di potte l'LP o il CD sul lettore e premere il tasto PLAY...e dire: finamente!
Quando prendo tra le mani un disco, esso mi ricorda un particolare momento...quando ascolto la musica di quel disco...sembra rivivere quel particolare momento.
Ti immagini un amante di Tè che è costretto a rinunciare al rito della teriera e bere del tè iofilizzato (supponiamo per assurdo con l'identico sapore del tè originale)? Magari il sapore è identico si, ma non manca qualcosa? O ti immagini un appassionato di vino, costretto a bere del pregiato Amarone in un bicchiere monouso di plastica?! Il sapore è lo stesso certo...ma c'è quel qualcosa di incompleto. Quel qualcosa è quel secondario e piccolo mondo fatto emozioni di contorno necessario, secondo me, a completare una splendida passione, come la musica, nel nostro caso.
Cosa ne pensi?
Vincenzo - E-mail: vinfer80 (at) tin.it

LC
Caro Vincenzo,
grazie per il feedback su questo argomento. Le tue opinioni coincidono con le mie, il rituale ha la sua importanza, specie quando si tratta di un "piacere" della vita. Anni fa si diceva che nel "futuro" si sarebbe mangiato solo il cibo in pillole. Siamo già nel 2007 e, contro ogni previsione, lo "slow food" si è preso la sua bella rivincita contro il "fast food". Il vinile doveva essere morto e sepolto da tempo, invece in questi ultimi anni i negozi di dischi (persino MediaWorld!) hanno ripreso ad inserirlo nei loro cataloghi.
Non è solo una questione di "operazione nostalgia" né di qualità superiore...è attrazione per l'oggetto in sé, per ciò che ha rappresentato e per il rituale che ne accompagna la sua fruizione.
Per questa ragione credo che una completa sparizione del supporto fisico sia quasi impossibile, il download è comodo...ma quando devo leggere preferisco avere il libro e non lo schermo. Detto da uno che pubblica una rivista in sola versione elettronica è quantomeno curioso :-)
Grazie per il prezioso spunto e stai sintonizzato,
Lucio Cadeddu

Nuovo DAC con 1500 €
Gentilissimo direttore,
le scrivo per avere un suo consiglio riguardo l'acquisto di un convertitore da inserire nella mia catena audio.
Attualmente il mio impianto è composto da:

Mi hanno proposto un California Audio Labs Alpha DAC (con uscita a valvole) a € 400,00 che però mi ha fornito dei risultati non completamente soddisfacenti: a fronte di una minore "asciuttezza" del suono e di una superiore grandezza del palco virtuale il suono riprodotto lascia la sensazione di un leggerissimo rimbombo. Le voci sono come più urlate e dilatate: il suono risulta come un poco impastato. Sostituendo il cavo digitale QED Silver con un XLO signature che mi hanno prestato la situazione migliora un po' ma i difetti e il carattere della macchina rimangono comunque.
Per puro confronto ho provato un vecchio Wadia 15 di cui invece sono rimasto soddisfatto: il suono era grande ma la voce e gli strumenti erano ben focalizzati, distinti e correttamente collocati sul placo virtuale; inoltre il tutto aveva preso come una maggiore "matericità" (non so se questo sia il termine corretto ma la sensazione era che, ad esempio, il cantante avesse una precisa posizione, dimensione e "peso").
Il problema è che non riesco a trovare questo apparecchio nel mercato dell'usato ad un prezzo compatibile con il mio budget massimo: € 1.500.
Fatte queste premesse le chiedo se ha qualche modello da consigliarmi (nuovo o usato) che potrebbe avvicinare come impostazione di suono il Wadia 15 ma che possa rientrare nel mio budget.
Spero di essere riuscito a comunicarle le mie impressioni di ascolto e la ringrazio infinitamente per l'attenzione.
Ivano - E-mail: stentor70 (at) yahoo.it

LC
Caro Ivano,
se ti è piaciuta la concreta solidità del suono Wadia ti consiglierei di cercare un convertitore di questa marca, magari anche con qualche anno in più alle spalle. Sto pensando ad un X64.4, ad esempio, ma anche ad un X32, che ormai si trova abbondantemente sotto i 1000 €. Prima o poi, potrai dotarti di una meccanica "sorella" per ottenere i migliori risultati possibili. Qualche possibile alternativa potresti trovarla in un convertitore della Krell, ad esempio lo Studio DAC, che si dovrebbe reperire per cifre analoghe. Su uno stile più "british" come impostazione sonora, ma ugalmente molto trasparenti e precisi, il Numerik della Linn e il 563 (o modelli analoghi) della Meridian.
Secondo me, infine, potrebbe valer la pena provare nel tuo impianto un NorthStar Model 192, si trova usato con una certa facilità (a cifre molto inferiori ai 1500 € stanziati) e continua ad essere, a mio parere, una macchina molto interessante.
Non dimenticare di dotare la combinazione meccanica + DAC di un cavo digitale di buona qualità. Infine, ricorda che spesso una macchina integrata recente può essere superiore a combinazioni un po' improvvisate come quella che verrebbe fuori da un lettore SACD usato come meccanica per soli CD ed un DAC con qualche anno alle spalle. Se puoi, ascolta anche qualche macchina integrata moderna.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Poca immagine
Gentile Direttore,
sono giunto al suo coinvolgente sito ed alla scoperta del T-Amp mentre ero alla ricerca di un amplificatore per il mio ipod, faccio notare che l'ipod l'ho usato una volta, sentita la differenza con il lettore cd ho deciso che come walk-man andava più che bene!
Dopo mesi di indecisione se scrivere o meno, per il dubbio che forse la risposta l'avrei potuta trovare da solo all'interno del sito (in parte ci sono riuscito) mi sono deciso, a scriverle e a disturbarla.
Il mio primo piccolo impianto è ora così composto:

[Sala d'ascolto]

La mia stanza per la musica è 2,6 m x 5,4 m ed alta 2,95 m con le casse disposte centralmente su lato lungo, ai lati dei diffusori c'è un armadio e finestra con tenda e dall'altro lato una libreria, di fronte c'è un divano, una scrivania e tappeto nel triangolo d'ascolto, dietro le casse centralmente ho disposto 2 tele e non c'è altro.
La musica che ascolto va dai RATM a Jeff Buckley, dai Radiohead a Sufjan Stevens insomma un po' di tutto...mi piace un suono che per farle capire non avendo un bagaglio di termini tecnici e riferimenti, che ricordi la luce estiva di fine giornata, tutto è ben visibile e dettagliato morbido agli occhi, ma non c'è la luce bianca ed afosa che ti fa chiudere gli occhi come nel primo pomeriggio (una musica morbida)!
A questo punto, giungendo al problema, vorrei sostituire i diffusori e seguendo i suoi consigli sto valutando la possibilità di acquistare delle Triangle...Titus o Comete, quale versione tra la 202 (più difficile da trovare) e le successive mi consiglia, e quale delle due per il mio ambiente, tipo di musica e suono che preferisco (altri sugg. sono ben accetti)?
E la sorgente è adeguata per un'accettabile riproduzione? Nella mia ignoranza e poca esperienza l'attuale configurazione (spero però in un miglioramento!) mi soddisfa a parte la scena dove tutti gli strumenti si ammassano al centro all'altezza dell'amplificatore (assenza di informazione sui cd o stanza?)... scusi e grazie per l'attenzione, ed ovviamente complimenti per il suo sito!!
Andrea - E-mail: macdrea (at) tiscali.it

LC
Caro Andrea,
la sorgente ed i diffusori certamente sono perfettibili però prima di tutto penserei alla stanza che, da come la descrivi e da quel che si evince dal disegno, è praticamente VUOTA! Ci credo che l'immagine stia incollata al centro dei diffusori, senza possibilità di "aprirsi". E' possibile che con una sorgente migliore e dei diffusori più raffinati come le Triangle (Comete, direi...o quel che riesci a trovare) l'immagine potrà migliorare ma di più puoi fare con qualche ulteriore quadro in tela sulle pareti e dei grossi cuscini disposti strategicamente dopo qualche prova sul campo. Prova anche ad appendere un arazzo sulla parete dietro il punto d'ascolto.
In ogni caso, come cronologia di un futuro upgrade vedrei prima la sorgente e poi i diffusori.
Infine, tieni anche conto che molti dischi sono PRIVI di informazioni ambientali perché, specie con la Musica pop/rock, i tecnici del suono preferiscono cercare di riprodurre uno stupidissimo "wall of sound" piatto ed omogeneo dove tutti gli strumenti sono impastati tra loro ed ammassati al centro. Prenditi qualche buona incisione (anche il primo dei RATM ha qualche informazione ambientale, visto che ti piace il genere) e valuta l'immagine per successivi spostamenti dei diffusori: allontanali/avvicinali alla parete di fondo, angolali (anche molto!) verso il punto d'ascolto...insomma fai esperimenti. Vedrai che pian piano l'immagine si ricreerà più facilmente di quanto non ti sia possibile ottenere ora.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Integrato o pre & finale?
Gentile Direttore,
Ho letto con molto interesse vari articoli del suo sito. Molti di questi mi hanno guidato nella scelta del mio primo sistema hi-fi che mi ri-prometto di eseguire a giorni. Come diffusori, comprerò i Monitor Audio gs10 e come sistema ho scelto Rotel. Entrambe le scelte sono dettate da logiche di compromesso qualita/prezzo e mi sembra di avere scelto bene (leggendo review qua e là).
L'ultima domanda rimane su che tipo di amplificazione dare al Rotel cd (RCD 1072) se andare per l'ampli integrato (ra 1070) che è piu economico e testato ma di "vecchia" generazione oppure scegliere la combinazione RC1082 (pre) e RB1072 (power) che costano 400 franchi svizzeri in più ma sono di più nuova concezione.
Ho sentito entrambi ma in negozi differenti e pertanto, da orecchio ruvido, faccio fatica a trarre conclusioni...
Quello che so è che un tecnico Rotel che ho chiamato dice di andare per la scelta power/pre e così anche un paio di negozianti (su cui però ho dubbi visto che tendono a spingere un po' anche per la combinazione più cara) mentre per l'integrato vanno a supporto il Suo articolo del 1999 (Pre + finale o integrato?) e il negozio Buscemi musica di Milano.
Il mio punto di vista è (anche contando in franchi svizzeri) il cd rotel è il top della loro serie e costa 1200. Le casse costano 1800. Che fare dell'ampli?? Una combinazione da 2600 oppure una soluzione integrata da 2200? Qui anche il rapporto di un terzo, un terzo, un terzo (di cui un Suo altro articolo) va un po' a perdersi...
In ultimo, nel caso di un futuro upgrade... credo che la scelta di spesa cadrebbe su un CD player migliore ma a quel punto...

  1. non avrei più un hifi tutto Rotel (visto che il cd 1072) è il top della serie e
  2. quale soluzione ampli darebbe i maggiori risultati?
A questo punto, rimetto a Lei ed alla Sua esperienza l'ultimo consiglio.
Cordiali saluti
Edoardo - E-mail: edoardo.siano (at) credit-suisse.com

LC
Caro Edoardo,
come ben sai, con cifre in quest'ordine di grandezza continuo a preferire la soluzione "integrata": più semplice, con un miglior rapporto qualità/prezzo e persino più facilmente rivendibile in caso di upgrade. E' normale che i negozianti spingano verso la soluzione separata! A parte il maggior esborso di denaro richiesto, devi calcolare che poi dovresti acquistare anche un buon cavo di segnale in più e, magari in futuro, due cavi di alimentazione "buoni" anziché uno solo.
Dirò di più, se fossi io a scegliere prenderei l'integrato 1062 ed il lettore RCD 06 che costano un bel po' meno e coi soldi risparmiati proverei ad acquistare diffusori ancora migliori. Restando in casa Monitor Audio, se la scelta "bookshelf" non fosse obbligata, vedrei ad esempio il modello da pavimento GS20 (che ti eviterebbe la spesa dei supporti, accessorio praticamente obbligato). In questa situazione i diffusori potrebbero stare al loro posto per un bel po' di tempo ed a subire upgrade sarebbero le elettroniche.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade consapevole delle sorgenti
Caro Direttore,
ricordo il mio impianto attuale:

Ascolto soprattutto classica, più tutta la Musica sui generis. Al momento sto rodando il mio impianto, ricorda il tema del basso più prodondo e del tema di come sistemare l'ambiente (rotazione divano di ascolto, rotazione casse, pannelli fonoassorbenti, porte socchiuse, ecc..). Nel momento che dirò basta passerò a due torri snelle.
Per ora sto acquistando diversi dischi audiophile e altro SW per godermi il tutto. Leggo il forum e le lettere al Direttore e frequento anche ebay.
Qui esce la pazzia. Domanda su upgrading delle sorgenti: su quale budget si deve progettare il tutto per fare una cosa sensata.
  1. Analogica: avendo oltre 700Lps, e comprandone in continuo, qui si può investire fino a max 700euro; bastano? si vedono oggetti interessanti sull'usato, tipo Thorens 125 (300euro) o 126 (500euro) in genere con bracci Thorens, altre volte con SME 3009 S"; oppure è meglio andare dritti su un oggetto nuovo esempio project o thorens su quella cifra con la testina in dotazione (potrei mettere su la STANTON). Il Thorens lo passerei attaccato ad PC per registrare l'analogico.
  2. Digitale: aggiungerei una meccanica, qui il mio budget è "limitato", max 500euro. Vedo in giro dei Teac VRDS 7, 10 o Philips CD880.
Grazie per un cortese consiglio.
P.S.: ho una ORTOFON SL15 (con suo trasformatore) che purtroppo ha ricevuto un colpo ed ha lo stilo piegato. Ho visto che il prezzo di check testina da Torlai è di 100euro + ..; vale la pena? A me come suono piaceva di più della SHURE V15 che ho poi cambiato per la Stanton.
Grazie ancora,
Marco - E-mail: hgrmal (at) tin.it

LC
Caro Marco,
le esigenze di upgrade, come dico sempre, devono nascere da una motivazione cosciente, da una insoddisfazione verso ciò che ascoltiamo dal nostro impianto e non ci piace o non ci soddifa più come una volta. Senza questa motivazione si rischia di procedere per tentativi e non c'è "esperto" che possa aiutarti se neppure tu sai che risultati vuoi ottenere ed in che direzione muoverti.
Cito testualmente "Al momento sto rodando il mio impianto" ...e stai pure studiando la sistemazione dei diffusori....non ti sembra un tantinello prematuro pensare ad un upgrade di entrambe le sorgenti???
Al momento, per esempio, non penserei ad una meccanica per il CD, a meno che non riesca a trovare una North Star per ricostruire la "coppia" monomarca con il tuo DAC. I due oggetti andrebbero usati insieme per ottenere le migliori prestazioni. Poiché mi pare che con 500 € non si riesca a trovarla facilmente ti consiglio di aspettare a disporre di un budget più consistente.
Per quanto riguarda l'analogico, farei controllare a Torlai la tua testina vintage SL15, magari merita una revisione. Relativamente al giradischi, vedo che la domanda più gettonata (questa settimana ne ho ricevuto molte su questo tenore) è: meglio un bel giradischi vintage o uno nuovo e moderno di pari prezzo? La risposta, che forse ho già dato altre volte su questa Rubrica, esula da considerazioni "sonore" e va a toccare l'essenza stessa della "tipologia" di audiofilo cui si appartiene.
L'acquisto di un giradischi vintage richiede, in genere, esperienza e volontà di metter mano ad eventuali problemi che una macchina di 30 anni fa può generare. Talvolta le regolazioni sono difficili, qualche altra volta ci sono dei pezzi che non lavorano più secondo specifiche, altre volte ci sono contatti ballerini o ossidati...insomma, bisogna essere preparati ad un cammino che potrebbe essere "tortuoso". Acquistando nel nuovo (o usato recente) si ha almeno la certezza che, regolazioni ovvie a parte, il giradischi si attacca e suona.
D'altra parte, viste le cifre che intendi spendere (700 €), non sono sicurissimo che il salto di qualità, acquistando nuovo, sia particolarmente sensibile. Io, per ora, lascerei tutto com'è. Semmai, volendo proprio far fare un salto di qualità all'analogico....penserei ad un pre fono di qualità (un Black Cube o un Trichord Dino usati non sono impossibili da trovare).
Comunque sia, prima di ogni cosa, termina il rodaggio, il posizionamento in ambiente e comincia a studiare a fondo i punti di forza e di debolezza del tuo impianto...solo così potrai fare un upgrade consapevole.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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