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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Impostazione timbrica delle B&W
  2. Immagine mancante
  3. Arrivato a destinazione
  4. Ancora su reperibilità vinile
  5. Nuovi diffusori per un Puccini
  6. Nuovi diffusori con 1500 €
  7. Ampli e lettore CD con 700 €
  8. Nuovo lettore CD con 2500 €
  9. Feedback su Playstereo
  10. Re: Apparecchi definitivi?

Impostazione timbrica delle B&W
Caro Lucio,
prendo spunto dalle mail pervenute su Tnt soprattutto (ma non solo) nelle ultime settimane a proposito dell'impostazione timbrica delle B&W, per raccontare la mia esperienza, che magari può essere utile a chi si trova nelle mie condizioni. Anch'io mi sono innamorato - illo tempore - del suono dettagliato e aperto delle B&W, ed ho acquistato una coppia di DM 603, utilizzate sia in stereofonia per l'ascolto di musica che in multicanale per l'home-cinema.
Nel corso degli anni ho cambiato diversi ampli (Sony, Pioneer, Onkyo), cavi, supporti vari, ottenendo senz'altro dei miglioramenti ma senza modificare sostanzialmente il timbro: il dettaglio e l'impostazione "orientata ai medio-alti" rimaneva. Gli aspetti che (IMHO) erano deficitari erano: il corpo (le frequenze medio basse), cosa che mi costringeva ad ascoltare a volumi proibitivi, ma senza (ovviamente) modificare l'equilibrio complessivo nonché la scena: il suono sembrava provenire sempre dai diffusori, anziché dalla parete retrostante.
Alla fine ho tentato la strada dell'autocostruzione utilizzando un progetto CIARE (H04.1): due torri a 3 vie alte circa 120 cm., con un woofer laterale da 25 cm., un mid-woofer da 16 cm. ed un tweeter in seta. Tutti componenti CIARE. Per personalizzare la resa in ambiente (migliorando soprattutto in termini di scena) ho modificato anche il filtro, utilizzando un software per il calcolo del crossover.
Il risultato è andato al di là delle mie aspettative. Adesso ascolto con grande soddisfazione anche a bassi volumi, con una scena assolutamente perfetta e i diffusori che sembrano scomparire.
Ovviamente ho venduto le B&W.
Un saluto a tutti gli audiofili.
Stefano - E-mail: stefrico (at) alice.it

LC
Caro Stefano,
grazie per il feedback. Osservo soltanto che il confronto tra prodotto autocostruito/prodotto finito è sempre impari, perché per ottenere il costo REALE di un diffusore commerciale (come somma, cioé, di componenti e mobile) occorre dividere il suo listino almeno per 4. Un diffusore da 1000 euro, per capirci, siamo fortunati se ha 250 euro di materiali. E' facile, dunque, che un prodotto autocostruito - se ben progettato e realizzato - abbia un bel vantaggio...visto che non si paga la manodopera, il progetto e tutto il resto. D'altra parte, un prodotto autocostruito ha valore nullo nel mercato dell'usato...quindi è vero che si risparmia molto, ma è altrettanto vero che non si riesce a rivendere.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Immagine mancante
Ciao Lucio, sono Michele da Alghero, ti spiego subito il motivo di questo contatto.
Possiedo un impianto secondo me dignitoso e si trova in un sottotetto di circa 50 mq, con una parte più bassa e l'opposta più alta, tutto parquet e in una zona un soppalco in legno. Mi fermo come avrai capito (magari poco) è UNO SPAZIO COMPLESSO E ARTICOLATO.
Le casse (Totem Hawk) pilotate da un integrato a valvole da 30w (CR Developments Romulus) distano tra loro 1,6 m e dalla parete posteriore 40 cm io ascolto ad una distanza di circa 2,2 m, l'altra sera ho casualmente portato le mani incrociate dietro la nuca (la posizione è quella di Giucas Casella ma le mani erano dietro la nuca appunto) ho subito notato qualcosa di diverso nell'ascolto, come passo successivo ho preso le custodie in plastica di 2 cd e le ho portate dietro ai padiglioni auricolari in posizione leggermente angolata.
RISULTATO: sorprendente, mi sentivo quasi dentro l'orchestra, vedevo i piatti, la batteria in ogni minimo dettaglio una grana molto più definita, sembrava di essere di fronte ad un palco, viceversa se toglievo le custodie sparivano molti dettagli, il suono si appiattiva e l'immagine sonora risultava anonima e soprattutto distante.
La prima cosa che ho pensato è che voglio essere di fronte al palco e non in fondo al teatro.
Post-metto che la prima parete utile dietro alle mie orecchie dista circa 4 metri ma in realtà a destra e a sinistra della stessa la stanza prosegue aperta per altri 3 metri. PER FARLA BREVE LE CASSE HANNO DI FRONTE UNO SPAZIO QUASI STERMINATO DI CIRCA 9 METRI MENTRE LA LARGHEZZA MEDIA DI QUESTO SALONE E' DI CIRCA 4,5 METRI.
Tu cosa mi consiglieresti ad arte farmi una protesi alle orecchie con due custodie di cd? che in fondo è economica ma poco pratica.
Grazie infinite della disponibilità. Buone feste e felice anno nuovo.
Michele - E-mail: arkmarinozzi (at) libero.it

LC
Caro Michele,
il problema, come hai intuito, è l'eccessiva distanza del punto d'ascolto dalla parete posteriore. Una soluzione economica ed efficiace (almeno credo!) dovrebbe essere quella di utilizzare una poltrona da "ascolto" con lo schienale che supera in altezza la tua testa (IKEA ha qualche modello del genere). La presenza del "poggiatesta" dovrebbe in parte sopperire alla mancanza di riflessioni della parete posteriore troppo lontana.
Detto questo, va anche sottolineato il fatto che angolare i padiglioni auricolari in direzione della sorgente sonora cambia un po' la "risposta in frequenza" del nostro apparato uditivo. In generale, ad esempio, aumentano le alte frequenze. L'equilibrio generale viene comunque alterato: se si sentisse meglio con i padiglioni auricolari "a sventola" il Creatore ci avrebbe progettati tutti così...invece...:-)
Fai un po' di esperimenti e tienimi al corrente degli sviluppi,
Lucio Cadeddu

Arrivato a destinazione
Caro Cadeddu, Salve!
Le scrivo la presente, non per porLe quesiti sulla migliore essenza arborea da scegliere per il parquet del soggiorno affinchè l'immagine sonora dei diffusori risulti più o meno sviluppata in altezza, ma semplicemente per esprimere un ringraziamento al sito TNT-AUDIO per avermi accompagnato per mano dalla "fruizione" della musica (per la quale mi avvalevo di un "bel" compattone giapponese) al "godimento" della stessa.
Ho cominciato il mio cammino con il sorcio T-amp (sai che novità!) e, di asta in asta, sono passato da un (ritengo buono) FASE AUDIO PFM300 ad un bell' OPERA AIDA (praticamanete un PUCCINI SE in edizione limitata e parzialmente modificata per l'OPERA AUDIO).
Ho, fra l'altro, avuto anche il piacere di scambiare (via mail) due chiacchiere con il gentilissimo Federico Paoletti (ex Audio Analogue nonchè "papà" della creatura) che mi ha sinteticamente descritto le differenze con il PUCCINI SE. Nel frattempo ho trovato (a prezzo stracciato) un lettore CD Marantz 5001 OSE (probabilmente non sarà il massimo ma preferisco spendere il tempo a fargli girare dentro musica piuttosto che a valutare upgrade nonchè esborsi di portafoglio).
Per quanto riguarda i diffusori avevo comprato le Arbour 5.04 per il T-amp e... me le sono tenute. Che dire: il T-amp mi ha stuzzicato l'appetito, il FASE AUDIO mi ha fatto assaporare la pietanza, con l'AIDA la sto gustando soddisfatto.
Quello che voglio dimostrare è che con un investimento esiguo (a parte i diffusori il resto è usato) sono riuscito ad avere autentico godimento dai padiglioni auricolari che madre natura ci ha gentilmente (ed intelligentemente) installato non troppo lontano dalla materia pensante. Sono sicuro che se al genere umano, l'evoluzione della specie avesse "piantato" le orecchie in un'altra posizione (che sò ad altezza vita) lontana dal cervello, l'audiofilo più evoluto si farebbe impiantare dei cavi di segnale in lega di platino e succo di fagioli (notoriamente ottimo per le basse frequenze) fra l'orecchio e la testa al fine di migliorare la qualità audio percepita (...li immaginate due bei connettori dorati ad altezza inguinale?).
Scherzi a parte: grazie a TNT-AUDIO e ....GODETE!
Giovanni - E-mail: dimariagiovanni (at) alice.it

LC
Caro Giovanni,
questa tua entra di diritto nel nostro Angolo dell'Ottimismo, quindi grazie per averci reso partecipi del tuo percorso. Mi sembra di capire che lo spirito sia quello giusto, disincantato quanto basta per non farsi troppe paranoie ed essere felici di ciò che si ha. Sono soddisfatto che TNT-Audio abbia in parte contribuito al raggiungimento dello scopo.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ancora su reperibilità vinile
Salve Sign. Lucio,
seguo i suggerimenti di TNT da un bel po'... E' grazie a questo splendido sito e ai consigli di un amico "audiophilo" che io ed altri giovani (20- & 30-something!) possiamo ascoltare la nostra musica meglio, molto meglio di qualche anno fa! Non ho le competenze tecniche per esprimermi su argomenti di alta fedeltà ma ho oggi un'alta ...fiducia di ciò che scrivete voi (ultimo acquisto, il Black Cube Lehmann che fa volare la Denon 103!).
Le scrivo perchè vorrei dare il mio contributo a tutti coloro che cercano dischi in vinile (nuovi) che in Italia ancora scarseggiano. Io e due amici importiamo LPs (e pure 7"s) da tutto il mondo, spesso direttamente dalle etichette. Ci eravamo stufati d'esser presi per degli irriducibili fuori dal tempo (e da spennare) e ci siamo organizzati per conto nostro.
Da 3-4 anni c'è stato un ritorno d'interesse per il vinile e un piccolo merito ce lo prendiamo anche noi che abbiamo seguito e sostenuto l'idea di regalare il download dell'mp3 (o addirittura il CD originale) a coloro che acquistano l'LP. Tutto è partito dalla Merge Records (una delle tante mitiche labels indipendenti) nel 2003. Nel solo 2007 un'altra 50ina di etichette hanno fatto lo stesso. A Gennaio 2008 esce per la prima vola in Italia un titolo esclusivamente su LP (+mp3), distribuito dalla Goodfellas per giunta! E' il disco di Christian Rainer, talentuoso viennese che in questa occasione suona con una band italiana.
Ci dispiace che in Italia continui a rimanere grande lo spazio che separa gli appassionati di musica non commerciale da quelli che voi chiamate "audiophili" e che (da quel che finora abbiamo constatato) sono in buona parte -non tutti- disinteressati a prescindere da ciò che non sia "consacrato" da una stampa lussuosa stile Classic Recs ecc. Tra i circa 6000 dischi che posseggo, le uscite più interessanti, innovative, non provengono certo dalle grandi etichette ma dalla passione e dal coraggio di chi gestisce le "indies".
Non mi dilungo... Il sito lo stiamo finalmente facendo, intanto Le dico che può spargere la voce a chi vuole. Offriamo i dischi a prezzi molto contenuti perchè siamo strenui difensori del vinile e anche perché non è questa la nostra prima occupazione!
(Esempi: LPs Speaker's C. a 24 €, "Kind of blue" di M. Davis a 16 € ecc. ...più di 3mila aggiornamenti a settimana).
Un cordiale saluto,
Nicola - E-mail: martinrecords (at) libero.it

LC
Caro Nicola,
volenteri giro ai lettori la "promozione" di questa iniziativa che mi pare estremamente interessante, soprattutto il download dell'MP3 in regalo a chi acquista il vinile. Davvero una bella idea: evita di dover riversare su PC il vinile e supera di slancio ogni resistenza ad abbracciare il nuovo-vecchissimo formato. L'ellepì per gli ascolti "seri", l'emmepi3 per quelli disimpegnati ed erranti. La quadratura del cerchio! Mi fa piacere assistere alla nascita di queste realtà "alternative", spesso motivate dalla profonda insoddisfazione verso lo stato (stagnante) delle cose, siano essi audiofili che si riuniscono in "acquisti di gruppo" o per distribuire dischi di difficile reperibilità. In barba a chi ha già recitato il requiem per un certo modo di "essere consumatori" (consapevoli) e che vorrebbe sempre tutto nelle mani di pochi.
Grazie per la stimolante segnalazione, magari non appena pronto il sito fatecelo sapere.
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori per un Puccini
Gentile Sig. Lucio,
grazie ai preziosi consigli che mi ha dato quando le ho scritto e a quello che ho letto su TNT negli ultimi anni ho assemblato un impianto così composto:

Il tutto sistemato in una stanza rettangolare di circa 26 mq mediamente arredata, divano, tappeto, tende, diffusori sul lato corto distanti 1 metro dalla parete di fondo e 70 cm circa dai lati.
Il risultato mi sembra molto buono, ma ho l'impressione che potrei ottenere molto di più dalle elettroniche AA cambiando i diffusori e passando magari a diffusori da pavimento. Così a settembre mi sono recato al Top Audio in cerca di un'idea per sostituire le attuali casse e sono rimasto favorevolmente colpito dal suono della saletta Audio Analogue che esponeva le sue elettroniche, pre Bellini + finale Donizetti 100 dual mono, abbinate alle nuovissime SF Cremona M (modificate), talmente modificate che, come dichiara il costruttore nel depliant, sono perfettamente utilizzabili anche in ambienti piccoli, caratteristica che mi potrebbe essere utile in futuro (sarà vero?).
Ho chiesto quindi informazioni, sia a AA che a SF circa l'utilità di abbinare le Cremona M al Puccini 70 ma entrambi mi hanno sconsigliato asserendo che a quel punto il mio integrato sarebbe "sottodimensionato" e poco adeguato e sfrutterei poco e male le potenzialità delle nuove Cremona M.
Sono d'accordo nell'affermare che al meglio non c'è limite, ma mi sembra strano che il Puccini 70 che eroga appunto 70 watt su 8 ohm non riesca a pilotare degnamente dei diffusori che dichiarano 91db su 4 ohm, come mi sembra strano che il risultato finale sia troppo lontano da quello che ho sentito con le mie orecchie al Top Audio considerando appena 30 watt di differenza, non vorrei che fosse una strategia per convincermi a comprare un altro amplificatore.
Mi sono interessato anche alle B&W 802D che non conosco e che un amico me ne ha ben parlato, ma ho l'impressione che se l'abbinamento non è consigliabile con le Cremona M lo sarà ancora meno con le B&W.
So che dovrò andare con il mio ampli sottobraccio a far delle prove di ascolto, cosa non semplicissima per chi abita in provincia, ma prima vorrei avere da lei un parere su questi due possibili abbinamenti e se sono sulla buona strada o è meglio che prima mi metta nell'ordine di idee di cambiare anche l'amplificatore.
La ringrazio anticipatamente per la risposta e cordialmente la saluto.
Michele - E-mail: michele.bi (at) libero.it

LC
Caro Michele,
non commettere l'errore di basare gli abbinamenti tra ampli e case soltanto sul mero valore della potenza di targa. Tieni conto che, nella maggior parte dei casi, dei watt a disposizione se ne utilizza sempre una frazione minima. La potenza in più serve per pilotare diffusori "ostici" e/o in ambienti di grandi dimensioni e/o per avere un range dinamico più elevato. La differenza all'ascolto, in termini di pressione sonora, a parità di diffusore, tra un 70 ed un 100 watt è assolutamente trascurabile.
Quel che ti volevano forse dire è che le qualità delle Cremona non sarebbero messe in luce dal tuo ampli, non per una questione di potenza, ma per classe e raffinatezza del suono. L'ampli sarebbe, in altre parole, un collo di bottiglia. In buona sostanza, ti hanno detto una cosa sensata. Tuttavia, è anche vero che l'ampli può sempre essere upgradato in seguito, laddove se ne presentasse la necessità. Quindi: può essere che l'abbinamento ti soddisfi in pieno da subito o che, prima o poi, maturi dentro di te l'esigenza di sentire le nuove casse esprimersi meglio. Questa possibilità la devi mettere nel conto, quando acquisti un componente di classe nettamente superiore agli altri, sia esso un diffusore, un ampli o una sorgente.
"Mettere in conto" non significa, comunque, esserci obbligati. Quel che ti è stato detto è che per ottenere QUEL risultato avresti dovuto - prima o poi - migliorare anche il resto. Mi sembra una posizione assolutamente onesta. Molto peggio sarebbe stato, invece, convincerti ad acquistare le casse lasciandoti credere che QUEL suono sentito in QUELL'IMPIANTO avrebbe potuto essere ottenuto con componenti al contorno di qualità inferiore.
In definitiva...non c'è altra soluzione che l'ascolto diretto con il tuo amplificatore e, magari, con la tua sorgente (altro particolare da non sottovalutare...).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 1500 €
Buongiorno Lucio,
spero prorio di non disturbare (anche se ho quasi la certezza del contrario) in questi giorni di Felice Natale. Volevo aggiornarla dei progressi effettuati in quest'ultimo mese adempiendo a tutti i consigli datomi.
Innanzitutto il tavolino
TNT Flexy ha fatto un piccolo miracolo, asciugando il suono e migliorando parecchio la ricostruzione spaziale. Poi veniamo alla questione Thiel.... Finchè stavano tutti zitti il suono era meraviglioso, non ho potuto ascoltare a lungo ma mi hanno veramente colpito. Ho dovuto però rinunciare perchè oggettivamente, ascoltando classica, il volume era troppo basso. Ma che musica! Ora ricercando in vari negozi, senza però il mio trends, sono riuscito ad ascoltare le proac studio 130. Niente male neppure queste.
Forse meno raffinate e trasparenti delle thiel ma mi sono piaciute proprio. A questo punto veloce ricerca in internet e trovo le studio modello 140 a 1600€ ex-demo (efficienza pari a 91dB). Noterà come sia aumentato il primo budget previsto ma mi sono reso conto che con il primo budget (800€) non avrei trovato nulla che mi piacesse. Ho provato infatti ad ascoltare le klipsch rf-52 come consigliato ma le ho trovate troppo "bum bum" e con qualsiasi parametro, eccetto dinamica, nettamente inferiore alle proac (mi rendo conto naturalmente che sono di due fasce distinte ma non mi hanno per nulla colpito in positivo).
Che ne pensa sia musicalmente che di compatibilità-pilotaggio il trittico naim cd5i, trends e proac 140? Con 1500 € dovrei valutare anche altre alternative per il mio Trends o posso andare sul sicuro con le proac? Che ne pensa inoltre ad un abbinamento made in tnt con cavi tnt-tts, ubyte I come segnale e l'ubyte II in biwiring come cavo potenza?
La ringrazio per il tempo dedicatomi e colgo l'occasione per porgere i più Sinceri Auguri di Natale.
A presto,
Mattia - E-mail: mattiateso (at) inwind.it

LC
Caro Mattia,
dovresti ascoltare le ProAC con il Trends, 91 dB possono bastare se non si ascolta a volumi elevati e/o in stanze di generose dimensioni, altrimenti potrebbero essere ancora insufficienti. Una prova diretta è obbligatoria, anche in virtù del fatto che l'acquisto inizia a diventare impegnativo ed...ingombrante. Il Trends Audio sta dentro la tasca di una giacca, perché non portarselo appresso per una prova d'ascolto diretta?
Con 1500 € di budget proverei ad inserire nel lotto delle candidate anche le Triangle, mediamente più sensibili e più aperte delle ProAC. Mi spiace non ti siano piaciute le Klipsch, è facile sentirle suonar male in una dimostrazione sbagliata. Purtroppo chi le "dimostra" spesso punta alla spettacolarizzazione del risultato, vanificando aspetti chiave come precisione, naturalezza e coerenza timbrica.
Infine, per quanto riguarda i cavi, non vedo alcuna controindicazione ad utilizzare qualche progetto autocostruito secondo nostre indicazioni, si tratta di risultati abbastanza sicuri ottenibili con cifre veramente irrisorie. In ogni caso, possono rappresentare un'ottima palestra di sperimentazione sui cavi e sui loro effetti (veri o presunti).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli e lettore CD con 700 €
Egregio Direttore,
mi scuso in anticipo se le rubo del tempo con richieste di indicazioni generiche. Vengo subito al dunque. Sono un appassionato squattrinato di musica classica e musica jazz. Ascolto raramente (molto raramente) musica di altro genere (tipo rock o melodica). Lo squattrinamento deriva dal fatto che sono un assegnista di ricerca da molti, troppi anni (conosco da tempo il sito di TNT e ho letto il suo CV... e da docente universitario conosce sicuramente la condizione degli assegnisti di ricerca).
E' da tempo che leggo le sue indicazioni per ottenere una buona qualità audio, e da tempo risparmio soldi per poter ascoltare la musica come piace a me, che significa con un buon equilibrio tra alti, medi (per me molto importanti) e bassi. L'impianto che vorrei creare deve occupare una stanza di circa 20 metri quadri (5X4 +/-). Dopo lunghe contrattazioni (per oltre 2 mesi) sono riuscito a strappare ad un negozio una coppia di Chario Constellation Lynx per 450 Euro (il motivo era un leggerissmo graffio su una delle due casse, ed il fatto che in un paese di montagna nessuno voleva spendere quasi 800 euro per dei diffusori). Ora però viene il problema... che cosa affiancare ai diffusori per crearmi una scena musicale adatta al tipo di musica che piace a me?
La domanda migliore che potrei fare senza farle perdere troppo tempo è: quale amplificatore e quale sorgente (CD) è meglio accostare alle Lynx? (senza spendere una cifra superiore ai 350-400 Euro per l'ampli e se possibile qualche cosina in meno per la sorgente).
Io sono rimasto colpito dalla recensione che lei ha fatto sul Trends Audio TA 10.1; il quale si adatterebbe bene anche al mio portafogli, ma se ho inteso bene le sue parole questo amplificatore necessita di diffusori con una sensibilità superiore ai 90 dB mentre i miei diffusori si aggirano credo sui 87 dB. Conoscenti che si dicono esperti di audifilia mi dicono che le lynx possono essere pilotate da questo amplificatore in virtù della dimensione del tweeter... il concetto mi è oscuro, ma non essendo esperto chiedo a lei conferma o smentita. E poi la potenza di questo amplificatore è sufficiente per ascoltare la musica con soddisfazione? Mi rendo conto che i veri audiofili possano permettersi un T-amp per sfizio da collegare una tantum al proprio impianto, ma nel mio caso sarebbe il vero e unico amplificatore di casa, chiaro che la musica (specie la mia) non si ascolta a volumi eccessivi, ma 8W per canale bastano?
Ulteriore problema potrebbe essere che mia moglie potrebbe voler inserire una radio nell'impianto... il sintonizzatore non è un problema, se ne trovano a pochi soldi su e-bay ma il T-amp però non è predisposto a più ingressi, quello che se non sbaglio è stato da lei battezzato come pre t amp è ancora la scelta migliore?
Mi scuso in anticipo se le ho fatto perdere del tempo e la ringrazio per la disponibilità,
Federico - E-mail: federico_brandolini (at) libero.it

LC
Caro Federico,
tenendo conto dei 20 mq, della sensibilità di 87 dB e della necessità di collegare ALMENO 2 sorgenti, eviterei di acquistare il Trends Audio. Per quella cifra si acquistano integrati di buona potenza e grande flessibilità operativa tipo NAD C315 BEE e Rotel RA04 oppure un Cambridge della serie Azur. A questi potresti poi abbinare un lettore CD entry-level di marchi come Marantz, Denon, Onkyo o ancora Cambridge Audio.
Per quanto riguarda il sinto mi pare ottima l'idea di acquistarne uno su Ebay...ho visto anch'io che ci sono tante occasioni per prezzi praticamente simbolici, specie su apparecchi recenti. Evita, se possibile, la speculazione su prodotti "analogici" (con scala parlante, cioé) che di vintage hanno solo l'età anagrafica e l'aspetto. I sinto "vintage" buoni sono rari e costano molto. Oggi purtroppo si spaccia per vintage (costoso) della paccottiglia che era tale persino negli anni nei quali era attuale!!!
Infine, un commento sull'adattabilità del Trends Audio alle Chario Lynx per via del tweeter. Io spero che sia qualcosa di inteso male perché, ovviamente, è una spiegazione che non si regge neppure su 8 stampelle. Dì pure ai "conoscenti esperti di audiofilia" che vadano a rileggersi l'ABC, prima di dare consigli fantasiosi :-)
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Nuovo lettore CD con 2500 €
Ciao Lucio,
come al solito vengo a bussare alla tua porta per consigli approfittando della tua solita cortesia.
L'impianto attualmente è cosi composto: Linn Genki, Gryphon Callisto 2100, ProAc D15, cavi di segnale Audioquest Sky, di potenza Audioquest Granite, alimentazione sul lettore Cardas Golden Reference e sull'integrato GoldWire della Black Noise.
Qualche settimana fa ho sostituito il VandenHul Mainstream con il Cardas e il suono è migliorato rispetto a tutti i parametri ma forse l'aspetto più eclatante è l'estensione sulle basse frequenze; ho la sensazione di sentirle fisicamente, il Genki non è mai sceso cosi in basso. Sono in attesa che mi venga ceduto da un collega audiofilo un secondo Cardas per l'integrato. Ad agosto avevo inserito nell'impianto lo Sky in sostituzione di un entry level sempre Audioquest che ha ugualmente migliorato in maniera sostanziale la resa totale dell'impianto; lo trovo estremamente morbido con una grana finissima. Ho fatto un confronto molto veloce con un Cardas Golden Reference XLR su: Accuphase DP67 e E530 – Response 3.8 cablaggi Cardas GR; i due cavi mi sono sembrati molto simili; forse una grana + fine con lo Sky. Non ho avuto molto tempo per il confronto, inoltre dato l'utilizzo di porte diverse RCA/XLR, ritengo che il test sia in ogni caso molto relativo. Questo impianto del collega che mi ha venduto il Cardas aveva una dolcezza e morbidezza disarmante anche se, per i miei gusti, trovo Accupahase un po' "ruffiano", mi sembra tenda ad ingentilire sempre la musica perdendo quindi in realtà.
Il piccolo Genki ora suona veramente bene, ma come sai il tarlo continua a scavare e quindi vorrei sostituirlo. Sono alla caccia di qualcosa di interessante. Vorrei un suono musicale, naturale con molto ritmo. Il budget a disposizione è di 2,5 max 3 K€ . Mi piacerebbe passare a Naim ma trovare un CDX 2 ad una cifra ragionevole in Italia è impossibile, ho letto un annuncio di un CDS del 91-92 (ricappato un paio di anni fa) che potrei ascoltare la prossima settimana. La richiesta trattabile è di 2,3 K€ ma in ogni caso c'è il problema della meccanica Philips CDM 4/21 difficilmente trovabile in caso di esaurimento del laser. Tu lo ricordi? Rispetto ai lettori attuali lo consideri ancora una scelta valida? In alternativa spendendo molto meno avrei trovato un Ikemi o una coppia Karik/Numerik che credo sarebbero in ogni caso un upgrade sensibile.
Una settimana fa da Ethos (negozio lussuoso di Roma) ho ascoltato un impianto composto da convertitore Reimyo DAP-777 con meccanica Theta (amplificazione Burmester, diffusori Linn Artikulat 350). Un impianto veramente ben suonante anche se l'ho trovato un po' cupo, troppo esuberante sui bassi specialmente a basso volume (forse mal regolata la sensibilità dell'amplificatore integrato nei diffusori). Il suono del Reimyo mi è piaciuto ma ha dei costi proibitivi.
Cosa mi consigli in questa fascia di prezzo naturalmente sull'usato che possa valer la pena sperimentare.
Approfitto per augurarti un Buon 2008 con tanta buona musica.
Ciao e anticipatamente grazie,
P.S.: Stavo evitando di farti i soliti complimenti per il lavoro che svolgi insieme alla redazione di TNT, ma se penso a 5 anni fa quando vi ho scoperto, grazie ai tuoi consigli, credo di aver imparato ad ascoltare la musica. Luigi - E-mail: franceschi.luigi (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
con il budget a tua disposizione ed il desiderio di un suono "ritmico" e dinamico, seppur non aggressivo, ti consiglio senz'altro un lettore Naim. In quella fascia di prezzo, ad esempio, trovi un
CD5X nuovo o un CDX usato. Il CDS è una macchina molto affascinante, così come lo è la coppia Karik+Numerik, però l'assistenza e la reperibilità dei ricambi sta diventando difficoltosa per questi oggetti, mi sentirei più tranquillo consigliandoti macchine più recenti.
Per quanto riguarda l'impianto del tuo amico credo che l'abbinamento ProAC con elettroniche Accuphase non possa che andare nella direzione di un suono certamente molto bello e raffinato ma anche tendenzialmente caldo e morbido. Ottimo se si ricerca questa particolare "interpretazione" del suono riprodotto, forse un po' eccessivo se si desidera maggiormente trasparenza, rigore e precisione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Feedback su Playstereo
Ti scrivo per fare un pubblico ringraziamento al dott. Ventura di Playstereo. Ho seguito, sul tuo sito, la polemica riguardo al prezzo, praticato da Playstereo, per gli amplificatori della Trends. Ho acquistato dalla suddetta ditta il Dac della Trends, nel mese di giugno dello scorso anno, collegabile, via USB, al computer; ultimamente il DAC non veniva più riconosciuto, per cui, previ accordi telefonici, l'ho rimandato indietro.
Dopo averlo provato ed aver constatato il malfunzionamento, il dott. Ventura me l'ha prontamente sostituito con uno nuovo, che funziona egregiamente. E' sicuramente vero che l'ho pagato qualche decina di euro in più di quanto mi sarebbe costato comprandolo direttamente dal rivenditore, ma non avrei goduto, certamente, di un servizio di assistenza così efficiente, oltre che di una grande disponibilità e gentilezza.
Cordiali saluti
Leandro - E-mail: leandrolioce (at) libero.it

LC
Caro Leandro,
quando oltre alla vendita si offre anche un buon servizio al cliente si è in presenza di operatori seri. Quel che vorrei, però, è che questa fosse la REGOLA, non l'eccezione da segnalare come se fosse un caso quasi unico. In Europa vige una normativa che prevede una garanzia di almeno due anni. Se, entro questi due anni, un prodotto si guasta, è dovere di chi vende provvedere alla sua riparazione. In certi casi ed a discrezione del venditore, l'apparecchio può essere sostituito. Ovviamente ciò avviene quando la sostituzione dovesse costar meno della riparazione stessa. Per prodotti economici, questo accade praticamente sempre.
Quindi: onore e plauso alla serietà di Playstereo ma stiamo attenti a non sottolineare come virtuosi e fuori dall'ordinario comportamenti che sono ampiamente previsti dalle normative comunitarie e quindi nazionali...e che dovrebbero essere prassi comune nei rapporti coi clienti.
Infine, due parole sul prezzo: è chiaro che si è disposti a pagare un po' di più pur di essere sicuri di avere assistenza post-vendita. Il problema del prezzo diventa "serio" quando le maggiorazioni cominciano a diventare eccessive. Se, acquistando per vie diverse (factory-direct, ad esempio), si riuscisse a spuntare un prezzo che è la metà di quello richiesto normalmente...un pensierino (e anche più d'uno) si potrebbe pure fare. In fondo, dovesse andar malissimo, avremmo ancora i soldi per riacquistare lo stesso prodotto, nuovo, una seconda volta. Inoltre, se si dovesse sempre acquistare qualcosa soltanto in presenza di una garanzia...si escluderebbe in toto la possibilità dell'acquisto nel mercato second-hand. E senza vendite nel mercato dell'usato, lo stesso mercato del nuovo crollerebbe (chi compra nuovo lo fa soltanto se riesce a vendere l'usato).
Grazie della segnalazione,
Lucio Cadeddu

Re: Apparecchi definitivi?
Egr. Direttore,
non avevo bisogno di un corso di economia quale risposta ai miei dubbi! Anche perché, pur nella consapevolezza che bisogna sempre migliorare e cercare il massimo, in quanto sono amministratore di un'azienda abbastanza conosciuta, come le avevo accennato, sono anche cresciuto in un ambiente dove le vere auto le sapevano costruire e, se mi permette, ne conosco pregi e difetti con accuratezza!
In quanto alla mia precedente, non ho mai fatto riferimento a quella naturale obsolescenza che il mercato/sviluppo crea in un prodotto di cui lei lamenta una mia scarsa conoscenza? Né, tanto meno, ho mai fatto cenno ad un'auto che avrebbe dovuto essere definitiva???!!! Forse. Alla mia età, so benissimo che nulla è definitivo!
Infatti, nella mia precedente, argomentavo in merito alle eventuali superiori qualità tecniche intrinseche di un progetto che, se raggiungono standard veramente elevati, dovrebbero soddisfare ed appagare un consumatore medio per molto tempo e questo indipendentemente dalla voglia (spinta dalla società del consumo) di acquistare un nuovo prodotto!!!
Inoltre, le devo confessare che non mi sono sembrate molto garbate le risposte avute e, forse, anche un tantino supponenti. Le ricordo che un ottimo apparecchio produce un buon suono per molto tempo ed indipendentemente dall'evoluzione tecnologica o dal voler aggiungere al precedente progetto un'impercettibile (per l'utente medio) miglioramento tecnico (ad esempio ed a confutare quanto da lei espresso potrei portare il MARANTZ MODELLO 8B ecc. che è riconosciuto da i massimi esperti tuttora ineguagliabile e piacevole da ascoltare!).
Quindi, non capisco e non ritengo professionale il suo modo di aggredire un altrui concetto espresso? Infatti, in questa sede, non è il mio professore, ma un illustre conoscitore dell'argomento che si è messo a disposizione per fornire alcuni chiarimenti a chi ne avesse avuto bisogno!
Lei è libero di rispondere o meno, ma pur sempre lasciando una libertà di espressione e idee al suo interlocutore, ma soprattutto se non le sembra giusto rispondere non lo faccia, piuttosto che far sembrare uno stupido chi le chiede consiglio!!!!
Ora è libero di pubblicare o meno la mia lamentela, ma io altrettanto libero di pensare che la sua sia stata sgarbata, supponente e che non si addica al suo rango!
Grazie,
Massimo - E-mail: infocom (at) osirc.it

LC
Caro Massimo,
visti i toni non esattamente amichevoli, ritorno ad un più distaccato "lei" al luogo del mio consueto "tu". Non me ne voglia per questa presa di distanze, ormai necessaria.
Ho dovuto rileggere più volte i messaggi tra noi intercorsi ed ancora faccio fatica a capire dove e come sarei stato "supponente" ed "aggressivo". Nella prima missiva, intitolata
Cinque impianti, zero soddisfazione, mi relazionava con dovizia di particolari circa gli impianti da lei posseduti. Dal lungo elenco, si evinceva che l'impianto per così dire "principale", quello dal quale non riusciva più a trovare soddisfazione, era composto da pre e finale Marantz sc 80/sm 80, lettore CD Marantz CD72 e casse Bose 601. Per aiutare la mia memoria, e quella di chi ci segue pazientemente, sono ricorso ad un Annuario del 1992. Il pre SC80 costava 1.200.000 di lire, il finale 1.300.000 (di listino, finitura Gold) quindi potevano essere acquistati in coppia per una cifra di poco superiore ai 2.000.000 di lire. Tanto per fare un parallelo, un finale Levinson N. 29 costava circa 7 milioni così come il pre N. 28. Erano in pratica l'entry-level della casa americana ed oggetti a tutt'oggi ancora validi e ricercati, anche se NON "definitivi": una semplice coppia di finali mono NuForce REF8 si fa ampiamente beffe del Levinson 29, tanto per parlar chiaro.
Il lettore CD 72 Marantz invece costava 1.300.000 lire, circa la metà del blasonato ed ancora ricercato CD94. Circa 2.000.000 di lire erano infine necessari per acquistare le Bose 601, circa la metà delle 901 (top di gamma). Questo piccolo richiamo storico serve per chiarire un punto CHIAVE del nostro discorso: i componenti in suo possesso non erano considerati "definitivi" neppure allora, figuriamoci se possano essere considerati tali a oltre 15 anni di distanza. Chi le ha fatto credere questo era palesemente in malafede (o ignorante o entrambe le cose) e lei è stato molto ingenuo nel crederci. Si trattava di dignitose elettroniche di livello medio, niente di più. Diverso sarebbe stato se avesse acquistato elettroniche top di allora...ancora oggi avrebbe avuto un impianto con qualche freccia al suo arco.
A questo occorre aggiungere il fatto che negli anni le prestazioni di elettroniche e diffusori possono deteriorarsi, per fattori ambientali, di utilizzo o di semplice invecchiamento dei componenti: penso ai condensatori di alimentazione, resistenze ed altri condensatori nei punti critici di passaggio del segnale o nel crossover dei diffusori, senza dimenticare le sospensioni degli altoparlanti che, a seconda del materiale e delle condizioni, possono perdere un po' delle caratteristiche meccaniche iniziali. Quindi, che il suo impianto suoni oggi meno soddisfacente rispetto a componenti moderni, magari pure più economici, è da mettere nel conto ed è assolutamente normale. Sarebbe strano il contrario!!!
Tutto ciò premesso, mi permetto di insistere circa la necessità di liberarsi di tutte le elettroniche (spesso mediocri) che ha collezionato in questi anni, di rivendere tutto ed acquistare un impianto semplice, ma "moderno". Sarebbe sorpreso nel sentire quanta Musica in più fa passare un piccolo integrato in classe D rispetto alla sua coppia pre-finale Marantz. In alternativa, come le consigliavo nella risposta precedente, può acquistare componenti più vecchi, ma di livello qualitativo più elevato.
Infine, sottolineo ancora una volta come, a fronte di tante righe vergate inutilmente, continuino a mancare elementi per me essenziali per poter dare consigli più mirati: acustica ambientale, budget a disposizione etc. Ho la spiacevole sensazione che talvolta chi scrive non abbia bisogno di consigli, ma soltanto di qualcuno che legga. Io, purtroppo, non trasformerò TNT-Audio nella "Posta del Cuore" di questo settore.
Spero di esserle stato utile,
Lucio Cadeddu

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