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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Ancora su Rotel & B&W
  2. Problemi ambientali
  3. Difficoltosa ricostruzione dell'immagine
  4. Rumori dal vinile
  5. Più potenza
  6. Primo impianto con 1500 €
  7. Upgrade di ampli e diffusori
  8. Impianto per volumi non eccessivi
  9. Sorgente con 1500 €
  10. Apparecchi definitivi?

Ancora su Rotel & B&W
Direttore Lucio,
Quando, dopo anni di sornione silenzio, mi son deciso ad ammettere che le mie B&W CDM-1 collegate al solito (!) Rotel non fossero quello che intendevo ascoltare (comprate cedendo, tra l'altro, le mie gloriose AR92), mi misi alla ricerca di qualcosa non sapendo neanche cosa. Tempo non ne avevo (o meglio, preferivo fare altro che chiudere la sera i negozi di HiFi), e comunque sarebbe andato sprecato perchè ascoltando in negozio questo o quell' impianto non sapevo riconoscere le tanto decantate caratteristiche che ogni audiofilo insegue. Dall'autocostruzione ho avuto risultati relativi, così ho deciso quello che, credo, sia per l'audiofilo ancora un po' tabù: il cambio dei diffusori.
Personalmente ho provato un po' di elettroniche ma lo confesso, cambiare un diffusore per me è un' ammissione di colpevolezza, un fallimento. La ragione, forse, è questa. Quando cambiavo finali o altra roba, specie se con oggetti dall'aspetto esteriore simile, non se ne accorgeva nessuno, mamma, fidanzata, amici... tutto passava inosservato e potevo così non rendere conto della mia ricerca verso... chissà cosa.
Ma alla fine ho dovuto farlo, ho dovuto cambiare diffusori, alcune volte. Ed ecco che "ma hai cambiato le casse? e perchè?" spuntava fuori dalla bocca di chi, a quel punto, sapeva come spendevo i miei risparmi ma, come me, non sapeva neanche perchè. Col tempo l'educazione (ed è questa una parola magica, base di tutti gli interessi e dell'evoluzione della vita di chiunque, ma questa è un'altra storia) mi ha portato a far saltare gli schemi per raggiungere caratteristiche che sicuramente adesso so riconoscere.
Sono molto, molto soddisfatto del mio impianto attuale, direi che le poche volte che ho il tempo di accenderlo ho quella straordinaria sensazione delle cose buone e nuove. Come il cambio di un'auto, il bacio di qualcuno che si ama, lo scarto di un dono, l'arrivo di un... nuovo componente HiFi.
Se questa è la sensazione che ricevo dal mio impianto, e la ricevo, per la prima volta, senza aver controllato la posizione delle casse, spostate un po' così, senza trattamento d'ambiente, anche con un po' di vestiti messi su una sedia lì, accanto ai woofer, credo davvero si tratti di un impianto dall'ottimo equilibrio. Mi basta. Ci sono caratteristiche che non apprezzerò e che il mio "amico" non saprà esprimere, pazienza.
So di aver suscitato un po' di curiosità, diciamo che è un impianto... strano. Devo anche dire che in realtà avrei voluto chiedere un consiglio, perchè purtroppo dovrà essere "ritoccato" per cause di forza maggiore (indovina dove?). Ma non ho voglia oggi di parlare della mia roba, magari nella prossima lettera.
Questa la uso per dire che se quel che si sente non ci piace è inutile mettersi a fare atti pietosi e comprare diecimila accessori che non servono a niente, quando qualcosa va cambiato va cambiato. Già che uno c'è, a comprare, consiglio di mettere in moto il cervello perchè riflettere su quello che si acquista può portare a conclusioni molto strane... a volte bisogna osare e vedere al di là, anche con la mentalità di chi non capisce la nostra passione. Potremmo scoprire qualche piccola verità.
Forse, direttore, sarà parzialmente d'accordo con me, forse molte cose le sapeva già. Forse l'educazione, se fortemente sviluppata, porta alla conoscenza ed alla consapevolezza. Ma come dicevo, questa è un'altra storia... così come quella del pesciolino nell' acquario.
Marco - E-mail: dalcantom (at) yahoo.it

LC
Caro Marco,
vedo che sei stato ispirato dalle lettere delle settimane scorse, dove alcuni audiofili si lamentavano dell'impostazione sonora delle loro accoppiate Rotel + B&W. Sono sostanzialmente d'accordo con te: quando una certa impostazione sonora non piace (o non piace più) è abbastanza inutile accanirsi a far diventare mele le pere....non lo diventeranno mai neppure col più ardito dei tweak. Occorre prendere il coraggio a due mani e voltare pagina, anche drasticamente, dolorosamente. E già, perché, come dici tu, separarsi dai diffusori, nel bene o nel male la scelta più influente nell'economia di un impianto HiFi, può equivalere ad una sconfitta.
L'importante non è quante volte "si cade", ma quante volte ci si rialza con onore :-)
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Problemi ambientali
Gentile Direttore,
leggo volentieri la sua rivista, quando posso, perché sempre piena di idee e consigli concreti e realizzabili per tutti noi. In questo periodo ho deciso di mettere mano al problema del mio ambiente d'ascolto.
Ho la fortuna di avere a disposizione una stanza per ascoltare la musica e la stessa risulta scarsamente arredata; in fondo basta l'impianto, una sedia e le orecchie allo scopo ....
Nella realtà l'ambiente ha 7,10 x 4,60 x 2,38 mt con l'impianto e le casse posizionati sul lato corto. Su un mobile in legno ho riunito a colonna il lettore universale Pioneer DV 585A, il convertitore Behringer ultramatch pro SCR 2494, il pre phono Linn Linto, il giradischi Rega Planet e il pre Ming Da MC - 7 R; ai lati, sopra dei blocchi di pietra con sotto un sostegno di legno ho piazzato i finali Ming Da MC 300 A - R. Sempre ai lati con legno, pietra e sughero ho posizionato le casse Ess amt 10b.
Cavi Shunyata Aries per il phono e Hindax FA-2 per il convertitore; cavo ottico da PC tra lettore e convertitore. Le casse hanno il cavo di Litz.
Il tutto poggia su tappi di sughero, eccetto il giradischi e il lettore che sono su camera d'aria.
Tutti gli apparecchi sono trattati all'interno con la pasta per gli idraulici (tipo Blue tac). Sull'altro lato corto si trova un divanetto e una potrona in vimini. Sempre sui due lati corti ci sono le finestre larghezza 1,40 x 1,10 che raggiungono il soffitto. Su uno dei due lati lunghi ho messo, circa al centro, un mobile libreria lungo 2,5 mt chiuso nella parte bassa (cm 72) e alto (si fa per dire) fino al soffitto. Nell'altro lato lungo c'è una scrivania con PC ecc. e la porta rivestita di formica. Il pavimento è di piastrelle e il resto dei muri sono intonacati.
L'ascolto è meglio farlo a basso volume. Meglio non superare le ore 9 sulla manopola. E questo perché in seguito i toni alti sovrastano quelli bassi; con volume superiore la poltrona e le porte del mobile vibrano, ma il suono dei toni bassi manca e quelli alti prendono ad essere quasi fastidiosi. Aggiungo che queste casse miglioravano notevolmente anche la qualità dei bassi con un po' di volume in più.
Ho provato a modificare la distanza delle casse dal muro posteriore: da cm 130 sono arrivato a cm 75, ma il risultato è appena leggermente migliorato. Dalla parte laterale le ho lasciate sempre a cm 80 perché nel posizionarle, seguendo il sistema da Lei suggerito in questa rubrica, eravamo il mio amico e io pienamente concordi sul risultato. Ovviamente mettendole a cm 145 dal muro posteriore la tridimensionalità era spendida ....
In pratica mi trovo nella posizione diametralmente opposta a quella del lettore Renato Serra nella
rubrica n. 447, anche se, almeno alla mia apparenza, la situazione è molto simile. La sua risposta si concentra sulla problematica delle onde stazionarie. Da quanto riesco a capire esse sono semplicemente un qualcosa di certo che si sviluppa all'interno di una qualsiasi stanza con mura parallele: quindi anche dentro la mia e sono certo che dovrò intervenire.
Interessantissimi i siti da Lei consigliati che dovrò sicuramente approfondire. Quello che non capisco è perché il Sig. Serra si trova ad avere troppi bassi, mentre io troppi alti. Sinceramente ero sicuro del fatto che l'arredo scarso mi procurasse tale effetto perché prima di pitturare il locale, avendolo svotato ho lasciato l'impianto per ascoltare l'ultimo disco prima dei lavori: quell'ascolto è durato circa 1 minuto: i toni bassi erano completamente spariti!
La ringrazio per la sua cortese risposta perché più mi addentro nella materia, più la stessa si complica e inizio a perdermi.
Cordiali saluti,
Vittorio - E-mail: tripputi (at) tbassociati.it

LC
Caro Vittorio,
semplificando al massimo esistono due ordini di problemi:

  1. Una stanza spoglia è molto riflettente, sempre. Ciò significa che le frequenze medio-alte raggiungono l'ascoltatore, riflesse, con pochissima attenuazione. In pratica, il contributo delle riflessioni è eccessivo e non fa altro che "sommarsi" all'emissione principale dei diffusori, rinforzando e sporcando, appunto, la gamma medio-alta. Come sottoprodotto, sembrerà che la gamma bassa sia latitante.
  2. Una stanza rettangolare (o peggio quadrata o con lati proporzionali) presenterà sempre e comunque delle onde stazionarie in gamma bassa. Queste si possono calcolare facilmente con delle formule o sui siti che ho linkato in risposta all'amico Renato. Le stazionarie sono SEMPRE un problema, ma eliminarle del tutto non è - in pratica - fattibile. Se ne può attenuare la "portata" con opportune trappole tarate su apposite frequenze.
Inoltre, per come le basse frequenze viaggiano all'interno della stanza, è possibile che il punto d'ascolto capiti in una zona dove certe porzioni dello spettro audio sono esaltate o depresse. Si possono creare vere e proprie aree di cancellazione a determinate frequenze. Come regola generica e generale, si può dire che in corrispondenza degli angoli o delle pareti le basse frequenze subiscono una certa esaltazione.
Nel tuo caso, dovresti innanzitutto far ricomparire i bassi attenuando le riflessioni in gamma alta con tappeti, arazzi, cuscini, tende ed altri arredi "assorbenti". Fatto questo, può darsi che i bassi risultino nuovamente "sufficienti". Poi dovresti sperimentare posizioni di diffusori e di punto d'ascolto anche molto poco ortodossi, alla ricerca dell'equilibrio timbrico perduto. Per come la vedo io, è perfettamente inutile avere un'immagine tridimensionale profonda ed ampia se poi il corretto bilanciamento delle varie porzioni dello spettro audio è completamente assente.
Un'ultima osservazione: l'ambiente è grande ed 8 watt sono pur sempre 8 watt. Quando tiri per il collo un amplificatore la prima cosa a sparire son proprio i bassi (coi quali la richiesta energetica è maggiore).
Fai un po' di esperimenti e tienimi al corrente degli sviluppi,
Lucio Cadeddu

Difficoltosa ricostruzione dell'immagine
Grazie a i suoi consigli ed a quelli dei suoi colleghi, ho messo su un impianto che mi permette di "godere" della musica che più mi piace. In particolare ho assemblato un sistema con:

So che l'amplificatore è un po' sprecato con questa catena... ma ho già in mente di costruirmi le Nues MK II e aspetto una buona occassione per un Marantz CD 6000 ose...
Le confesso che, consultando il listino del mio "spacciatore" di CD ho trovato molti dei vinili che mi piacerebbe avere a meno di 15€.....ed io, che non avevo mai osato pensare ad un giradischi perchè pensavo che gli LP avessero dei costi proibitivi, ora sono alla furiosa ricerca di Thorens o Rega Planar da attaccare al Phono dell'Arcam che, dicono, essere decente...
Ho la fortuna di aver vinto una sanguinosa guerra con mia moglie ed ora ho a disposizione una stanza di 4x3x2.9 tutta mia per l'ascolto, spazio dal Rock (più di tutto) alla classica, passando per Jazz e blues...OK vengo al dunque: quello che mi piace di più nella riproduzione musicale è la ricostruzione del palcoscenico che, con il mio impianto, fatico a trovare quindi, finalmente, le domande:
  1. Dove trovo i Coral EL 61 necessari per le Nues visto che sono usciti di produzione?
  2. Sto sbagliando tutto? Rivendo quello che ho per prendermi un ampli Trends Audio TA 10.1, un pre TCC TC-754 costruirmi delle casse basate su Fostex FE206E, il tutto corredato da un buon lettore CD?
Premetto che non spenderò mai più di 1000€ per il mio impianto, un po' per disponibilità, un po' per principio. Il problema è che, ovunque ho chiesto di T-Amp o simili da poter ascoltare, mi hanno cacciato stile Saloon Western...quindi non posso che chiederele se proseguire sulla strada dell'Arcam Alpha 6 (si, l'ho eletto fulcro "quasi" irremovibile della mia catena) o passare al sorprendente mondo dei classe T...
Grazie,
Genesio - E-mail riservato

LC
Caro Genesio,
puoi senz'altro tenerti il tuo Arcam Alpha 6 e magari cercare di migliorare diffusori - in primis - e sorgente, in un secondo momento.
Le Nues sono giunte alla versione
mk II proprio a causa dell'irreperibilità del tweeter Coral, ora sostituito nel progetto da un componente Ciare (HT259) di pari misura e prestazioni superiori. Questo impone una piccola modifica al crossover, comunque. Se l'autocostruzione fa per te, le Nues ti daranno certamente maggiori soddisfazioni delle attuali JBL TLX 4.
Se invece non vuoi precluderti l'evoluzione verso un ampli a bassa potenza, valuta bene anche la possibilità di autocostruirti un progetto ad alta sensibilità, tipo qualcosa basato su largabanda Fostex oppure gli stessi T-Speakers. In questo modo, dovesse capitarti un Trends Audio TA 10.1, potresti mandare in pensione l'Arcam.
Per quanto riguarda il giradischi, continuo a sostenere la mia tesi che iniziare adesso da zero, senza software, non ha molto senso. La diffusione del vinile non è ancora tale da giustifcare il cambio di rotta, se si dovesse partire da zero. In ogni caso, la rete pullula di occasioni di buoni giradischi a prezzi bassi, sia usati che nuovi.
Per quanto riguarda il lettore CD, considera anche qualcosa tipo il multilettore Oppo o qualche NAD e Rotel usati.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Rumori dal vinile
Gentile direttore,
volevo un consiglio su come evitare i scricchiolii dei dischi in vinile causati dalle cariche elettrostatiche. Acquistando dischi nuovi della Classic Record o Speakers Corner, al primo ascolto non si verifica nessun rumore sgradevole, ma dopo quattro o cinque ascolti, iniziano a fare capolino, e più i dischi vengono usati, e più i rumori aumentano.
Queste famose etichette di dischi in vinile adoperano buste antistatiche proprio per questo motivo. Se l'aumentare delle cariche elettrostatiche è proporzionale all'uso che io faccio con i dischi nuovi, vuol dire che sbaglio qualcosa.
Forse essendo troppo meticoloso, esagerando nella cura dei dischi, ad ogni ascolto passo sempre la spazzola antistatica sulla superficie del vinile o non adopero il tappetino per il piatto.
Consigliandomi con alcuni rivenditori di hi-fi e audiofili, ci sono pareri discordanti, riguardanti le varie metodologie per evitare questo spiacevole inconveniente. Riassumendo ecco i consigli datomi:
Usare tappetino o mat in sughero o feltro, per il piatto in acrilico essendo possessore del Clearaudio Emotion Non usare spazzolino in fibra di carbonio ma bomboletta ad aria compressa per rimuovere polvere dalla superficie del disco.
Non pulire il disco a secco usando spazzolino, perche con l'attrito inevitabilmente il disco si carica elettrostaticamente, ma lavarlo con macchina tipo Knosti. Utilizzare un rullo della Nagaoka. Il rullo (sostituibile) è fatto con un materiale talmente soffice da penetrare nei solchi dei dischi per estrarne tutte le particelle di polvere che causano rumori nella riproduzione e contribuisce a scaricare il vinile dalle cariche elettriche e consente una riproduzione priva di rumori: da usare sempre al posto della spazzola in fibra.
Approfittando della sua esperienza e disponibilità, volevo un consiglio in merito.
Dimenticavo, i dischi che oramai sono "compromessi", con un lavaggio accurato, tornano come prima?
Ringrazio anticipatamente
Stefano - E-mail: standale(at)alice.it

LC
Caro Stefano,
l'accumulo di elettricità statica dipende da molti fattori, in particolare dal materiale del piatto e dall'ambiente circostante (più o meno umido). Una spazzola in fibra di carbonio, con manico conduttivo, dovrebbe aiutare, basta non esagerare. Pulire i dischi ad ogni ascolto come fai tu potrebbe essere eccessivo, ad esempio. Le cariche elettrostatiche si generano per attrito (sfregamento di una superficie su un'altra). Quel che non capisco è perché l'elettricità statica non si scarichi su di te quando prendi il disco tra le mani...dovrebbe succedere!
Potresti provare ad usare un tappetino in sughero e, in tutta franchezza, eviterei l'aria compressa sui solchi: la polvere potrebbe essere spinta ancor più in profondità! Bene invece il rullo Nagaoka, che è il sistema che uso io la maggior parte delle volte....basta non abusarne. I lavaggi invece si fanno solo quando il disco è sporco e comunque non troppo di frequente. Non capisco a cosa ti riferisca parlando di dischi "compromessi": se sono graffiati il lavaggio non aiuta, se sono sporchi...certamente sì. Un buon lavaggio può far rinascere dischi maltrattati...ma graffi e problemi meccanici non spariscono.
Una soluzione molto in voga qualche decennio fa e che sopravvive ancora oggi per combattere l'accumulo di cariche sulla superficie del vinile è la pistola elettrostatica Zerostat (della Milty). E' un dispositivo piezoelettrico che "spara" ioni positivi sulla superficie del vinile, annullando le cariche in esso esistenti. Si trova facilmente in rete (anche su Ebay) per meno di 100 dollari, mentre il sito del costruttore con qualche spiegazione tecnica è
www.milty.co.uk.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Più potenza
Buona sera direttore,
spero si ricordi di me; tempo fa le ho scritto riguardo la sostituzione dell'ampli Yamaha-ax590. Innanzitutto c'è da dire che ho aggiornato l'impianto: via il lettore dvd economico con un Rotel RCD-02 usato e via i vecchi cavi di potenza con dei triple-T nella configurazione numero 3.
Ovviamente i miglioramenti sono stati ben presenti, il lettore riproduce bene i dettagli. Non saprei se i cavi abbiano sortito il loro effetto, ma ormai sono lì, li lascio stare. Nella sua ultima risposta mi disse di provare il Trends Audio TA10.1. Beh, alla fine l'ho preso nuovo da Playstereo.
E' un ampli dalla timbrica straordinaria, bassi e alti di ottima qualità, un altro mondo insomma rispetto allo Yamaha. C'è però un problema, purtroppo la potenza non mi basta. Mi spiego meglio il livello emesso raggiunto potrebbe andare bene per la maggior parte delle persone, per me no! 6 watt sono dannatamente pochi, arrivo tranquillamente a quasi fine corsa, ma non ci siamo, non è il livello cui sono abituato.
Amo l'impatto e su questo lo Yamaha è per forza vincitore. Del resto mi aveva avvisato che potevo anche optare per gli altri progetti in classe D di maggiore potenza. Ciò comunque non vuol dire che ho fatto un errato acquisto, sono soddisfatto di possedere il Trends Audio: intendo cambiarlo con qualcosa di più potente, ma non lo vendo assolutamente perchè potrà comunque servirmi, anche per riferimento.
Volendo optare per qualcosa di "serio" un budget di 1000euro potrebbe essere valido? Tra le varie recensioni su TNT ho letto quella riguardo l'ampli integrato Karan Acoustics KA-I1. Penso che qualcosa del genere potrebbe soddisfarmi, qualche consiglio in proposito?
In attesa di una sua risposta la saluto cordialmente.
Stefano - E-mail: stestexo (at) libero.it

LC
Caro Stefano,
due sono le possibili soluzioni: o cambi diffusori e scegli un modello di sensibilità molto alta, oppure cambi l'ampli. Se vuoi preservare un po' la magia del piccolo Trends Audio, ti consiglio di stare ancora su progetti in classe D. Con 1000 € potresti cercare un
NuForce IA7 usato (anche negli USA, funziona con tutte le tensioni) che ora ha una potenza di 100 watt su 8 Ohm oppure un T-HiFi Power TI s che ha una potenza di 60 watt su 8 Ohm e 90 su 4 (e che prendi per circa 400 €, nuovo). Mi chiedi informazioni sul Karan che recensimmo diversi anni fa. Non mi pare quel modello sia più in produzione. Dando un'occhiata invece ad amplificazioni più tradizionali potresti cercare un integrato Krell KAV 300i usato oppure un integrato AM Audio (tipo PA 100/120), per stare in Italia, ma anche un grosso integrato Rotel o NAD di qualche anno fa. Non avranno la magia del piccolo Trends Audio TA 10.1...ma di sicuro potranno darti l'impatto che cerchi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 1500 €
Carissimo direttore,
sono un neofita dell'audiofilia che segue da tempo le grandi gesta di TNT. Ho deciso di comprare il mio primo vero impianto hi-fi e sto facendo diverse valutazioni riguardo ai vari componenti da acquistare. Accetto ogni tipo di consiglio da parte sua (il mio budget è sui 1500 euro). Premetto che io ascolto prevalentemente rock anche se spazio un po' su tutto: dal jazz all'elettronica e, anche se più raramente, alla classica. L'impianto da me scelto sarebbe:

Per quanto riguarda la collocazione, visto che l'impianto deve essere inserito in una camera già ammobiliata, sto facendo diverse valutazioni:
  1. I soluzione: Troverei molto comodo inserire le elettroniche in una libreria che ospita attualmente un vecchio impianto, ma questo comporterebbe l'utilizzo di cavi di potenza per le casse piuttosto lunghi (circa 7/8 m) e non so se è il caso ai fini della qualità audio, le chiedo dunque quanto posso spingermi in merito a lunghezza dei cavi per i diffusori, ne esistono di speciali che hanno caratteristiche ottime anche a queste lunghezze?
  2. II soluzione: stavo seriamente valutando l'idea di costruire (o farmi costruire) un TNT Flexy per le elettroniche (l'utilizzo del Black Blob è proprio necessario?). L'unico problema è che per motivi di spazio, se costruisco il tavolino non so dove collocare una delle due torri dell'Aliante. L'idea che mi era venuta era quella di creare una variante del Flexy che prevedesse un alloggio per uno dei diffusori. In pratica volevo porre i ripiani del Flexy a 1 m di altezza da terra in modo da garantirmi la possibilità di poter riporre il diffusore sotto al tavolino (ovviamente lo sposterò in fase di ascolto), ma ho paura che creando una struttura così alta posso avere seri problemi di vibrazione che renderebbero inutile l'utilizzo di un porta-elettroniche.
Insomma chiedo il suo aiuto, sono certo che saprà fornirmi qualche indicazione visto che sono tenace e non voglio proprio rinunciare al mio primo vero impianto.
La ringrazio in anticipo.
Saluti.
Salvatore - E-mail: snpos (at) tin.it

LC
Caro Salvatore,
abbandoniamo subito l'idea del FleXy così alto per poter alloggiarci uno dei due diffusori. E' un no-no (come direbbero i cugini inglesi) sotto ogni punto di vista a meno che tu non utilizzi molti ripiani così da irrigidire la struttura. Non mi è comunque chiarissimo come faresti ad infilarci una cassa sotto. Direi che sarebbe meglio mettere le elettroniche in libreria, magari con interposte delle soluzioni per eliminare un po' di risonanze (piedimi Upim, BrightStar Isonodes, Vibrapods, camere d'aria o cose simili). I cavi di 7/8 metri non sono necessariamente un problema, se non per via del costo. Tuttavia, puoi realizzare dei
TNT Star di buona sezione: ti costerebbero pochissimo e non comprometterebbero il risultato. Altri progetti (tipo TTT o FFRC), per lunghezze di questo tipo, potrebbero essere problematici per l'ampli.
Infine, per quanto riguarda l'impianto, vedo bene l'accoppiata monomarca Rotel coi diffusori Aliante. Tra l'altro il Rotel RA 04 possiede già l'ingresso phono che è indispensabile per il tuo giradischi. Non dimenticare un cavo di segnale decente tra CD ed ampli. Se sei pratico col saldatore, prova a vedere ancora qualcuno dei nostri progettini fai-da-te.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade di ampli e diffusori
Gentile Lucio,
poiché in passato sei stato molto prezioso nell'aiutarmi a migliorare il vecchio impianto ho pensato di rivolgermi ancora a te per migliorare quello che sto formando. Ho iniziato quest'anno un deciso upgrade delle elettroniche che mi ha portato al momento ad avere questo impianto:

Ora vorrei continuare il miglioramento (che potrebbe essere quasi definitivo) acquistando un nuovo amplificatore (possibilmente sulla linea del suono del piccolo fantastico Nad) e una nuova coppia di diffusori. Io avrei pensato a questi: Ascolto in una stanza di ca. 18 mq principalmente musica soul/funk.
Ti ringrazio per l'attenzione,
Claudio - E-mail: u.claudio (at) libero.it

LC
Caro Claudio,
se hai la possibilità di ascoltare l'Arcam A70 all'interno del tuo impianto, non esitare a farlo...solo così potresti valutare l'entità dell'upgrade. Il passo in avanti dovrebbe essere sensibile però ti consiglierei, prima di tutto, di sostituire i diffusori ed acquistare l'ampli in funzione di questi (e non viceversa). Altri due integrati che valuterei attentamente per il tuo impianto sono il Rega Mira ed il Naim Nait 5i, si trovano entrambi per una cifra vicina a quella dell'Arcam (un migliaio di euro).
La scelta dei diffusori è senz'altro più delicata e va valutata con molta attenzione. Quel che più conta è poter ascoltare le casse all'interno del tuo ambiente, con la tua Musica, il fatto che sia o meno presente l'ampli "futuro" che le piloterà ha un'importanza relativa. Mi permetto soltanto di fare un'osservazione: visti i generi musicali che prediligi (soul/funk) forse potrebbe essere un'idea da non trascurare quella di valutare diffusori di impostazione differente, più generosi in basso. Il soul ed il funk si basano essenzialmente sulla base ritmica (basso e batteria) ed il coinvolgimento dell'ascoltatore si gioca principalmente su questi due strumenti, che devono essere riprodotti con forza, groove, dinamica ed estensione...cose che mal si coniugano con un minidiffusore, per quanto raffinato possa essere. Vedrei meglio, ad esempio, un diffusore che occupi in pianta lo stesso spazio ma che disponga di un litraggio più generoso e woofer di dimensioni maggiori. Sto pensando, ad esempio, ad una torre Totem, come la Arro, che si trova per circa 1600 €. Oppure anche Quad 22L2, Dynaudio Audience 62 o 72...oppure un bookshelf più generoso come le stesse Studio 100 di ProAC o le Linn Katan. Cerca di ascoltare il più possibile e ricordati che una volta ascoltato un diffusore dotato di un buon basso...è difficile tornare indietro, specie con i generi musicali che ascolti tu.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Impianto per volumi non eccessivi
Salve Direttore,
spero di scriverle nel contatto giusto (dal sito non ho trovato un riferimento preciso; mi scuso semmai). Vado al dunque: ex musicista, da sempre appassionato di Musica, da poco convivo con la mia compagna in un appartamento modesto, con modeste risorse. Il mio desiderio (e chiamarlo tale è poco, mi creda)? Suono pulito, musicale, non freddo, considerando una spesa max di 1000 € (amplificatore integrato + casse). Allego un'immagine della stanza dove dovrebbe venire posizionato l'impianto.
Consideri che:

...Personalmente ho riposto la mia attenzione ora come ora su: amplificatore integrato Audio Analogue Primo 70w e casse B&W oppure Indiana Line. Non cerco potenza, né potrò ascoltare Musica a volumi eccessivi: la nostra realtà è piccolo borghese, appartamento con regole ben precise di comportamento. Questo non toglie il desiderio innato e da sempre costante di sedermi e immergermi in un suono avvolgente e pieno, al di fuori dell'uso di un paio di cuffie AKG 171 Studio che suonano immensamente bene, ma costringono ad una chiusura un po' forzata al mondo esterno.
Preferenze musicali? Tendenti al Funky, moderno, pop, un po' meno al rock e decisamento poco allo stile disco.
Anche solo un consiglio da un esperto come Lei sarà davvero ben accetto.
La ringrazio anticipatamente.
Massimiliano - E-mail: max.max74 (at) libero.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Massimiliano,
non volendo stravolgere la disposizione attuale degli arredi, vedo come soluzione possibile quella di porre l'impianto in libreria coi diffusori ai lati di essa, di fronte al divano. Nel lato sinistro della libreria ci sono ancora 40 cm che possono essere facilmente sfruttati (anche in maniera "temporanea") da un piccolo diffusore a torre. La distanza dalla parete posteriore potrà essere variata a piacimento e, in ogni caso, si potranno portare i diffusori in posizione d'ascolto "ideale" ogni volta che si rendesse necessario.
Capisco il problema dell'ascolto a basso volume, è comune a molti audiofili, purtroppo. Per questo motivo alcuni di loro hanno scoperto, non senza qualche sorpresa, di aver bisogno di appena una frazione dei watt a disposizione nel loro amplificatore. Spesso, tra l'altro, si ascolta in "near field" ovvero in posizione abbastanza vicina ai diffusori. Tutto suggerirebbe - in questo caso - di puntare molto sulla qualità e meno sulla potenza fine a se stessa. Secondo me dovresti considerare un piccolo ampli, tipo il Trends Audio TA 10.1 o altro equivalente (KingRex, T-HiFi etc) ed abbinarlo a diffusori sufficientemente sensibili per un ascolto soddisfacente. Proprio questa settimana, sulla nostra
mailing list di discussione su Yahoo Gruppi, sono arrivate diverse e-mail di possessori di TA 10.1 che si dichiarano ampiamente soddisfatti del risultato (anche dal punto di vista della pressione sonora) persino con diffusori dalla sensibilità inferiore ai 90 dB. Forse appartengono alla tipologia "parla piano che non riesco a sentire l'impianto!" ma la realtà delle convivenze condominiali è questa, purtroppo. Secondo me, nella tua situazione, con dei diffusori da 91/92 dB dovresti essere sistemato. Sto pensando, già che le citi, a Indiana Line Arbour 5.02, Tannoy Fusion 4, le solite Klipsch serie F, JM Lab Focal 714 o 716. Tieni conto che il budget per i diffusori diventerebbe più elevato, considerando che risparmieresti più o meno 450 €! (circa 620 &euro il Primo 70, meno di 160 € il TA 10.1, ribassato grazie al dollaro debole). Questa somma, riversata sui diffusori, farebbe una differenza davvero sostanziale.
Infine, pressione sonora a parte, mi preoccuperei dell'acustica della stanza che, vista così, sembra oltremodo spoglia. Almeno un tappeto tra divano e diffusori e qualche cuscino e quadro in tela (senza vetro) alle pareti sarebbero obbligatori. Non c'è impianto che suoni bene in una stanza vuota.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sorgente con 1500 €
Caro Lucio,
sono così giunto al terzo aggiornamento sulla scelta della nuova sorgente e al 99% sarà l'ultimo, spero di non averla annoiata! :-) Vorrei iniziare togliendomi un "sassolino" dalla scarpa...
Per la scelta della sorgente ho voluto fare decisamente TANTI giri per ascoltare con calma le proposte che sono disponibili, molte più di quante mi immaginavo e questa è una cosa decisamente positiva! Nei numerosi giri che ho fatto ho ovviamente incontrato vari distributori e commercianti e purtroppo in molte occasioni mi sono trovato in situazioni che possono essere definite quantomeno spiacevoli. Ogni negoziante tira l'acqua al suo mulino e per certi versi uno lo comprende anche, però certe esagerazioni credo che passino il limite...
Ovviamente negli ascolti parlavo del Trends Audio e nel 90% dei casi automaticamente ero categorizzato come serie B, o comunque ricevevo consigli assurdi riguardo all'inopportunità e l'inutilità di accostare sorgenti importanti a "quelle scatolette". Fino ad un commerciante che mi ha letteralmente sconsigliato di utilizzarlo perché alcuni suoi clienti che usavano "quelle cose lì" poi sono tornati da lui perché quelle "scatolette" avevano danneggiato in maniera irreparabile i diffusori!!!!
Stanco di essere trattato in questo modo e visto che non mi sentivo incaricato di fare io la "crociata" verso i negozianti in favore delle loro tanto odiate "scatolette vendute su internet", mi sono tristemente arreso e alla domanda: "Che amplificazione hai?" glissavo per capire che tipo di persona avevo di fronte con qualche domanda mirata e in alcuni casi mi sono trovato addirittura a mentire. Forse sarò solo stato sfortunato nell'incontrare persone poco lungimiranti. Tuttavia uscendo dai negozi poi ero preso da un fastidioso senso di amarezza, perché non mi sentivo certo fiero del mio comportamento o comunque perchè mi ritrovavo quasi nella situazione di dovermi giustificare del prodotto che usavo, mentre ero entrato in negozio con l'intenzione di decidere un acquisto che dal mio punto di vista reputo importante...
Detto ciò e cambiando tono, torno alla scelta della sorgente perchè vorrei chiederle un parere...
Ero alquanto deciso verso il Primare CD21, a 975€ il rapporto qualità/prezzo è molto interessante, ma era terminato e nell'attesa avevo lasciato in lista anche il Musical Fidelity X-RAY V3 990 € e l'Exposure 2010s 1200 €.
In ogni modo ho continuato con i giri e cercando di seguire il suo suggerimento volevo ascoltare i cd della Rega, ma mi sono imbattuto in Naim!!! (casualmente il distributore è lo stesso).
E Naim mi ha stregato. Certo il cd5*i* è il piccolino della famiglia, ma che piccolino! La scena che è capace di ricostruire è ottima, ma soprattutto mi ha dato una sensazione di precisione senza essere freddo (nel senso di digitale), usando termini meno tecnici potrei dire di "purezza e freschezza", un'esperienza che nessun altro lettore mi ha restituito.
Ho letto sul web qualche velata critica riguardo alcune caratteristiche del cd5 *i* che sembrano inferiori allo standard Naim, ma poi i giudizi erano lo stesso più che positivi e in ogni caso il cd5x richiederebbe tutt'altro impegno economico.
Con i suoi 1400 euro il cd5i rientra nel budget previsto (che era tra i 1000 e 1500), ma il problema è che l'ho ascoltato in una catena totalmente diversa dalla mia e il paragone diretto l'ho fatto (con stesse elettroniche e diffusori) tra il cd5*i*, cd5x e i due Rega. Non potendo portare le Opera (nella mia auto non entrano), non ho potuto ascoltare l'accoppiata, non escludo del tutto che in caso di serio interessamento il negoziante sia disponibile a farmi provare un ascolto a casa, anche se mi ha fatto capire che non è la soluzione che adotta con Naim.
Quindi ho pensato di chiederle un'opinione, come giudica quest'abbinamento cd5*i* & Opera Seconda e TA 10.1? Logicamente un'opinione è personale e il suo valore è relativo. Quindi potrei andare anche nella direzione opposta al suo consiglio :-), però so che il suo parere sarebbe quanto meno disinteressato e questo è sicuramente un valore da considerare molto!!!
La ringrazio per l'attenzione,
Saluti
Giovanni - E-mail: nibby78 (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
se ti è piaciuto così tanto il Naim (e come darti torto) non vedo alcuna controindicazione per il suo inserimento nel tuo sistema. Tutta la stirpe di lettori digitali Naim, a vari livelli di raffinatezza, propone un suono davvero poco digitale ma estremamente neutro, preciso e...musicale. E' chiaro che il "piccolo" di casa non può competere coi fratelli maggiori, ma questo è ovvio ed anzi sarebbe ben strano il contrario! Dai sempre il giusto peso a quel che si legge sulla rete...ci sono audiofili che per meno di 5000 € non considerano una sorgente degna di essere menzionata. Questione di priorità, di esigenze diverse e, qualche volta, di forti pregiudizi duri da abbattere.
Più o meno gli stessi pregiudizi che hai incontrato parlando del piccolo Trends Audio TA 10.1. Agli stessi negozianti andrebbe prima fatto ascoltare lo "scatolotto", a confronto con ciò che vendono loro fino a 2000 € (e non mi spingo oltre per pudore) e poi vedere la faccia che fanno. Magari, potrebbe bastare anche far leggere le recensioni a dir poco entusiastiche che il giocattolo ha raccolto in ogni angolo del globo, non solo dalle riviste "underground" ma persino da
Stereophile, una delle riviste audio più rispettate e lette al mondo. E non mi risulta che Trends Audio acquisti spazi pubblicitari o banners sulle riviste specializzate. Il fatto è che con lo "scatolotto" ci si guadagna pochino...ma quel che i negozianti non hanno capito è che il budget degli audiofili è fisso, nel senso che se spendono meno per l'ampli, possono acquistare sorgenti e diffusori di qualità superiore...quindi alla fine si torna alla pari. Certamente, la presenza di un simile oggetto sul mercato, che mette in imbarazzo prodotti più costosi, rende difficile la vendita di questi ultimi. Forse è questo il vero problema ma....mentre negli altri settori merceologici si va avanti ed il progresso rende obsoleti (e/o troppo costosi) i vecchi prodotti e le vecchie tecnologie, se confrontati con le novità, solo in campo HiFi si cerca di ostacolare questo movimento verso il nuovo. E, troppo spesso, il nuovo che si propone, sempre e soltanto a prezzi SUPERIORI a quelli precedenti, altro non è che il vecchio con un vestitino nuovo. La lettera che segue è altamente esemplificativa di questo tipo di comportamento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Apparecchi definitivi?
Egr. Direttore,
ho notato con molto piacere la sua celere
risposta e pur non essendo mia consuetudine approfittare della gentilezza altrui, in questo caso, mi vedo costretto a disturbarla ulteriormente.
Premetto, in risposta alla sua giusta osservazione sul numero di impianti in mio possesso (5), che i vecchi Marantz li avevo ha casa di mio Padre fin da ragazzo e me li sono portati via da sposato. Quelli che ho comprato dopo sono il Marantz sc 80 e il Pioneer, mentre l'audio video è da non considerare in quanto fa parte della catena per la proiezione e va bene cosi.
Le mie osservazioni sono scaturite dal fatto che quando comprai il Marantz che in realtà era un prodotto da quasi quattro milioni di lire compreso il cd nel 1991, mi sembrava suonasse sufficientemente bene mentre oggi mi sembra scadente????
Come mai un prodotto di una famosa marca e dal costo di tre stipendi di un impiegato di allora non dovrebbe essere definitivo? Come mai non riesce a farmi sentire appagato per anni e anni??? Come mai deve diventare, alle mie orecchie, superato nel giro di poco? Ma chi produce le elettroniche raggira i consumatori?
Quando si compra una vettura investendo ad esempio 60.000 euro (quindi né da 200.000 come una Ferrari né da 25.000 come una media), dopo 5 anni siamo sicuri che non riuscirebbe più a gratificarci??? Ritengo che non sia proprio così. Di solito è l'immagine che fa indirizzare l'utente verso un nuovo modello, ma non certo la qualità tecnica intrinseca nel modello posseduto, anche perché la maggior parte degli utenti non si rende neanche veramente conto di ciò che compra e di quali reali benefici potrebbero percepire da una soluzione tecnica piuttosto che da un'altra.
È proprio per questo motivo che i modelli di qualità (che non sempre finiscono per costare un mutuo) rimangono tali per tantissimo tempo e vengono collezionati e ricercati da amatori; ed è per lo stesso motivo che, spesso, finiscono per gratificare di più che non nuovi modelli costruiti al solo scopo di produrre.
È questa considerazione che mi porta ad essere relativamente dubbioso e per questo, non capisco il perché non possa pretendere e attendermi altrettanto, dalle elettroniche di costo relativamente elevato come il Marantz ed il Pioneer in questione? Questi, invece, diventano prodotti che mi viene voglia di buttare via, non appena sento un semplice nuovo prodotto come il nuovo Marantz 7001KI (o 7000 non ricordo) di cui ho fatto cenno nella mia precedente???
Ma con questo gioco non si rischia di demotivare l'appassionato medio (come il sottoscritto) e far perdere la ragione all'eventuale nuovo acquisto? Ritengo a torto o ragione che questo modo di usare il consumatore gli fa perdere la fiducia e lo fa diventare già miseramente consapevole di acquistare un qualcosa che sarà superato da li a poco. Allora perché ci viene venduto un prodotto come definitivo per poi dirci che il chip tale, piuttosto che il software di decodifica tal altro non erano ideali per questo piuttosto che per quest'altro motivo..???? Lo so, è la scoperta dell'acqua calda, ma se mi permette, non avevo comprato due prodotti dal costo ridicolo. Pensi che il Pioneer l'avevo pagato otto e ripeto otto milioni di vecchie Lire nel 92 !!! Una Fiat Panda ne costava 12!!!!!!
Non le faccio perdere altro del suo preziosissimo tempo, mi sono solo sfogato con una delle persone più qualificate del settore, al solo scopo di farle capire come mi sento e chiederle come dovrei agire per rimettere i miei sensi al loro posto.
Quindi, tornando al motivo della mia missiva precedente, come mi accennava il Marantz sc 80 e sm 80 con il cd 72 potrebbero anche andare bene, ma sono le casse che devono essere cambiate??? Mi dica anche su quali modelli orientarmi per avere un suono morbido, ma cristallino e con sufficiente profondità di immagine.
La ringrazio infinitamente e consideri la mia come un semplice voler affermare un principio e cioè quello di non continuare a vendere prodotti dal costo proibitivo anche se di dubbia qualità, né tanto meno continuarli a spacciare come risolutivi e di ultima frontiera! Infatti, anche se sono gli ultimi ritrovati sappiamo tutti benissimo che potrebbero essere scartati o superati dal mercato in breve tempo, per non parlare di quelli di scarsa qualità venduti come panacea.
Insomma, forse è meglio che non mi faccio più prendere in giro e mi accontento? O non compro più nulla?
Se verrà a Milano, considerata l'altra sua passione, sarei lieto di incontrarla.
Infinite grazie.
Massimo - E-mail: infocom (at) osirc.it

LC
Caro Massimo,
di definitivo, a questo mondo, esistono ben poche cose e tra queste, certamente, non ci sono i dispositivi elettronici. Un mobile può essere "definitivo" oppure lo può essere un gioiello o un orologio ma certamente non un lettore CD, un ampli o una...cassa. Le uniche casse veramente "definitive" sono quelle che si possono acquistare nelle imprese di pompe funebri. Poi, che gli operatori del settore possano affibbiare l'aggettivo "definitivo" ad un apparecchio HiFi ci può stare (fa parte del gioco di mercato) ma che ci siano acquirenti disposti a crederlo....è ben altra cosa. Mi fai l'esempio dell'automobile "media" che può essere definitiva...ma quando mai!!!! E' l'esempio più sbagliato che potevi citare. Un'automobile, soprattutto se di classe medio-alta, perde la metà del suo valore commerciale entro i primi due anni di vita. Sai perché???...proprio perché non è definitiva!!! La percezione che l'acquirente medio ha dell'obsolescenza dei modelli di automobili è tale che dopo 5 anni la maggior parte delle automobili è considerata superata e dopo 10 è già un rottame. Non solo noi ne siamo convinti (bè, non io che giro snobisticamente con un'auto che compirà 27 anni ad aprile prossimo) ma ci fanno il lavaggio del cervello un po' tutti: riviste e, purtroppo, persino i politici.
Questo "balletto" dei vari "Euro 1, 2, 5...N" ne è la più chiara dimostrazione. Acquistare un'auto Euro 5 che inquina un po' meno di una Euro 1 in realtà produce inquinamento in misura molto maggiore di quello che si vorrebbe combattere, per via dell'energia necessaria a produrre la nuova auto e per lo smaltimento del "rottame" (che non si dissolve come per magia ma resta sul pianeta Terra ad inquinare per centinaia di anni ancora).
Ora, come dicevo nella lettera precedente, è vero che il progresso va avanti ma è anche vero che senza la spinta continua a "consumare" il nostro sistema crollerebbe come un castello di carte. Se vogliamo mantenere questo tipo di "tenore" dobbiamo continuare a distruggere e consumare...altrimenti il PIL non cresce. Talvolta il progresso ci porta miglioramenti sostanziali a prezzi più bassi (vedi lettera precedente) talvolta è solo una finzione per spingerci ad acquistare e rottamare. E, diciamola tutta, pur con le mille possibili scusanti, tu ne sei una dimostrazione lampante, visti i 5 (cinque) impianti audio a disposizione.
Nel tuo caso specifico, forse faresti bene ad acquistare usato (così da minimizzare la perdita di valore) e magari oggetti non troppo costosi, così un loro upgrade sarebbe comunque più facile e meno doloroso.
Per quanto riguarda i diffusori, già nella risposta alla lettera precedente ti avevo fornito dei marchi sui quali puntare la tua attenzione, ma tu continui a non voler precisare la cifra che intendi spendere...e restiamo ad un punto morto. Non solo, ma avevo accennato a possibili problemi di acustica ambientale (salone molto grande, molto riflettente) ma mi sembra di capire che su questo versante non ritieni importante intervenire. Mi spiace ma, stante questa situazione, non posso esserti maggiormente utile. Forse vorresti un consiglio "compra questo", vedrai che è l'acquisto "definitivo". Dalla mia tastiera, fintanto che resto sano di mente, non uscirano mai consigli di questo tipo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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