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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Diffusori usati con 500 €
  2. Download digitale ad alta definizione
  3. Riproduzione realistica degli archi
  4. Il meglio è nemico del bene
  5. Nuovo preamplificatore
  6. Re: Soggettività in HiFi
  7. Ronzio dalla stufa - Pre phono a batterie?
  8. Primo impianto con dubbi
  9. Primo impianto per un quindicenne
  10. Primo impianto

Diffusori usati con 500 €
Buongiorno Direttore,
seguo ormai da molto tempo Tnt e trovo che dia un servizio utilissimo agli aspiranti audiofili, con consigli sempre al di sopra delle parti. Poco tempo fa volevo upgradare il mio impianto HT e ho iniziato dalle casse frontali, acquistando delle B&W 600 S3 (che avrei spostato col tempo come surround) ed un centrale sempre B&W.
Quando ero in procinto di acquistare un sintoampli, improvvisamente ho deciso di deviare verso l'hifi e ho preso un Trends Audio 10.1 spinto soprattutto dalla recensione di Tnt. Sono rimasto soddisfattissimo a tal punto che immediatamente dopo ho comprato un lettore cd Esound E5 (usato).
L'ascolto della musica adesso è tutta un'altra storia. Ma ora l'anello più debole credo sia rappresentato proprio dai diffusori. Sto pensando seriamente di cambiarli con altri più performanti.
La mia sala è di circa 4,20x3,60 e l'ascolto non può essere a volumi elevati per questioni condominiali. Considera che la manopola del volume del TA difficilmente arriva alle ore 12 con le mie casse da 88db di sensibilità e comunque la pressione sonora è molto alta.
Il mio budget è di circa 500 euro e sono propenso a rivolgermi all'usato. Mi hanno parlato molto bene delle Chario Delphinus ma non so se 90 db e 4 ohm siano sufficienti per il Trends. Inoltre non si trovano facilmente usate.
Pensi che con un tipo di casse del genere la catena sarebbe equilibrata? Ma soprattutto cosa potrei prendere invece delle Chario? Potrei orientarmi anche verso diffusori da pavimento, ma per problemi di collocazione dovrebbero essere di dimensioni veramente contenute (altezza max 80/85 cm).
Con le B&W non mi trovo male, comunque non credo mi piacerebbe un diffusore troppo "squillante".
Ti ringrazio per i consigli che vorrai darmi.
Complimenti e buon lavoro.
Danilo - E-mail: danilosantoponte (at) tiscali.it

LC
Caro Danilo,
pubblico questa tua principalmente per due ragioni. La prima è che rappresenta l'ennesima prova di come, passando da un impianto HT ad uno 2 canali, l'ascolto della Musica ne tragga grande giovamento. Secondo, per dimostrare ancora una volta quanto sia dannatamente soggettivo il concetto di Musica che "suona forte". E' vero che la tua stanza non è enorme (15 mq) ma 88 dB sono davvero pochini per la bassa potenza del TA 10.1. Nonostante questo, tu (e molti altri in situazioni analoghe) affermi di sentire molto forte. Per questa ragione penso sempre che il mio suggerimento di utilizzare diffusori ben al di sopra dei 90 dB di sensibilità, con ampli come il TA 10.1 o simil T-Amp, sia un po' troppo cautelativo, visto che così tante persone trovano assolutamente sufficiente la pressione sonora anche con 88 dB.
Comunque sia, better to be safe than sorry, io continuo a credere che stare sopra i 90 dB sia oltremodo saggio per godere appieno delle grandi potenzialità del TA 10.1. Detto questo, coi 500 € prefissati per l'upgrade dei diffusori, credo che nell'usato la scelta sia molto vasta. Anche delle piccole torri da pavimento potrebbero essere una buona soluzione. Si trova già qualcosa entro i limiti di altezza che ti sei prefissato (es. KEF iQ5). Prova a guardarti un po' intorno e vedi cosa riesci a provare. Nel nuovo, tanto per farti un'idea, pensa a KEF Cresta 30, Klipsch RF10, Tannoy Fusion 3...
Le Chario che ti hanno proposto sono ottime e per carico e sensibilità sarebbero partner adatte per il Trends Audio TA 10.1 sebbene, come probabilmente avrai notato, ove possibile, tendo sempre a preferire piccole torri da pavimento ai bookshelf di litraggio contenuto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Download digitale ad alta definizione
Buongiorno Lucio,
vorrei raccontare una esperienza che mi è capitata l'altra sera: spinto dalla curiosità verso i nuovi formati audio digitali ad alta definizione che non sono ancora riuscito a sperimentare, ho chiesto al grande fratello (Google) di trovarmi negozi online che avessero a listino album in formato SACD o DVD audio, e così mi sono imbattuto nel sito della Linn Record. Questo bellissimo sito offre la possibilità di scaricare direttamente da internet, previo pagamento, singoli brani o interi album, in formato MP3, FLAC lossless 44 khz 16 bit e, udite udite, master studio format FLAC 96 Khz 24 bit, e per ogni brano è persino possibile ascoltare un sample di 30 secondi nel formato selezionato direttamente dal browser; tombola !!!
Scelgo un brano a caso di una cantante jazz, e la voce che istantaneamente scaturisce dalle Mission 700 pilotate da un ricevitore A/V Marantz è sorprendentemente limpida e trasparente, e gli strumenti ottimamente risolti nella timbrica e nella disposizione spaziale.
Cambio genere, voglio provare qualcosa di più impegnativo, trovo un album di Mozart, e... stento a credere alle mie orecchie !!!! Ma sto davvero ascoltando il suono prodotto dal mio buon vecchio Marantz o sono vittima di una allucinazione ??
Riascolto il brano per 3 volte prima di convincermi che è vero. Il problema sono i violini: dunque, una volta ho avuto la fortuna di assistitere alla performance di un violinista professionista, e mi è rimasto impresso il ricordo di quel suono vibrante e suadente, il modo in cui ti accarezzava le orecchie, mai sperimentato con nessuna riproduzione su CD, dal quale il violino ne esce come uno strumento stridente e sibilante, sicuramente riconoscibile ma snaturato e privato di tutta la sua eterea magia.
Ebbene, non appena ho cliccato il pulsante del sample, il violino si è materializzato al posto del monitor (ho i diffusori in posizione corretta per formare il triangolo di ascolto mentre sono seduto al computer), morbido e vellutato, dolcissimo. E poi l'orchestra attacca un passaggio in allegro con diversi strumenti, viole e violini, trombe e tromboni, tutti insieme, e riesco a udirli tutti distintamente, e posso così vedere l'orchestra risplendere in tutta la sua gloria, qui, davanti alla mia scrivania, ma questo è un miracolo!!
Una performance inedita e assolutamente inimmaginabile per questo sistemino pc based. Per la serie, avevo il petrolio in giardino e non lo sapevo neanche. Poi ho provato alcuni cori gregoriani, anche se non è decisamente il mio genere, e la forza evocativa di quelle voci era riportata in tutta la sua mistica suggestione.
Ma come è possibile? il mio Marantz non è in grado di produrre tale meraviglia, il suo suono è sempre stato decente si, ma piuttosto opaco e vagamente cavernoso, specialmente se comparato a un ampli in classe T, non riesco proprio a capacitarmi, e tra l'altro è collegato al DAC incorporato nella main board del pc, neanche una scheda audio di qualità o un DAC esterno, no, robetta standard proprio.
Possibile che il formato faccia tutta questa differenza? non sarà autosuggestione? Faccio una controprova, riascolto lo stesso sample selezionando formato CD standard, e si, ecco ora lo riconosco, i violini sono tornati sibilanti e l'orchestra ritorna ad amalgamarsi in quel maelstrom di suoni che ha sempre reso l'ascolto della classica piuttosto deludente, anche sul mio impianto "buono", quello in soggiorno con amplificazione in classe T.
A questo punto ripenso a quanto tempo (e denaro) ho speso per perfezionare l'impianto, nuovi diffusori a torre, cavi autocostruiti, sperimentare amplificazioni nuove, quando invece avrei dovuto concentrarmi sulla sorgente Ora mi rendo conto di quanto il segnale che diamo in pasto alla nostra catena sia irrimediabilmente mutilato in quanto affidato a un supporto che è semplicemente INADEGUATO.
Che il campionamento PCM a 44 Khz non fosse sufficiente a catturare tutte le sottili sfumature che caratterizzano il timbro di voci e strumenti è cosa risaputa, per non parlare dei 16 bit che consentono solo 65535 livelli discreti per la descrizione del segnale, contro i 24 bit che consentono qualcosa come 16777216 livelli (16 milioni!!), una precisione 256 volte maggiore dello standard CD !!!
Poi la frequenza di campionamento doppia o addirittura quadrupla fa il resto. Nonostante mi aspettassi qualcosa del genere, non avrei mai immaginato un miglioramento così drammatico persino su un sistemino pc based di bassa lega come il mio. Non oso pensare cosa succederebbe con un buon DAC esterno collegato a un impianto serio.
Anche se in commercio esistono lettori (piuttosto cari) che riescono a produrre un segnale musicalmente più corretto partendo dal CD solo perchè riescono meglio nel difficile compito di "restaurare" il segnale in tempo reale, smussando le sbavature e stuccando i "buchi" lasciati dal CD, non potranno mai ricostruire quello che non c'è più.
Quindi, dato che gli studi ormai registrano e masterizzano tutto o quasi in PCM 96 se non 192 Khz a 24 bit, e che il mercato offre da alcuni anni una vasta scelta di lettori DVD equipaggiati di DAC a 96-192 Khz a prezzi abbordabili, per non parlare di pc e affini, per quale contorta logica si continua imperterriti ad effettuare un downsampling su un formato vecchio di quasi 30 anni quando è possibile registrare il master originale direttamente su DVD con gli stessi costi, e far arrivare in casa nostra la musica in tutta la sua magnificenza invece che una sbiadita fotocopia?
Non cè bisogno di inventare nulla, esiste già tutto, bello e pronto e disponibile a buon mercato, la musica potrebbe andare dal produttore al consumatore senza la minima perdita di qualità.
E invece si comincia a parlare del ritorno del vinile, ma dico, ci rendiamo conto ???
Il vinile è bellissimo d'accordo, decisamente più musicale, ma sul piano tecnico non può competere con il livello di fedeltà, dettaglio, dinamica e rapporto segnale rumore offerto dall'originale master digitale ad alta definizione, senza considerare che per ottenere un risultato simile un appassionato deve spendere molti, ma molti più quattrini per un piatto equipaggiato con componenti di qualità e un buon pre, e sarebbe pure un nonsense considerando che i vinili nuovi verrebbero prodotti a partire dallo stesso master digitale, e che quindi, anche se stampati con la massima cura e ascoltati col miglior piatto del mondo, non potrebbero aggiungere nulla rispetto al messaggio originale contenuto nel master stesso.
Spero che quello della Linn Records sia un esempio che verrà seguito presto anche da altri perchè, ora che ho assaggiato il miele, non posso più farne a meno.
Provare per credere
Un lettore affezionato di TNT-Audio
Roberto - E-mail: rcolombo (at) porini.it

LC
Caro Roberto,
avevo parlato dei download di qualità più volte qualche settimana fa, proprio su questa stessa rubrica. Da sempre sostengo che la qualità del software sia fondamentale, questi tuoi esperimenti ne sono l'ulteriore conferma. Disporre del formato "studio master" sarebbe l'ideale certamente, ma i tempi non sono maturi per poter pensare ad un download di massa di tale formato. Comunque sia, è certamente un sistema che nel futuro avrà sempre più spazio. Bisogna vedere se le major saranno interessate a rendere disponibili gli studio master...in tutta sincerità non credo. E, anche se lo fossero, non so quanto ci guadagneremmo, vista l'attuale tendenza a registrare i dischi uniformandosi ai dettami della loudness war. Una cosa è il lavoro di alta qualità che fa da sempre la Linn Records (hai mai ascoltato un loro vinile?), altra cosa è la becera produzione commerciale.
Per quanto riguarda il vinile, non vedo come le due cose non possano convivere tranquillamente: file non compressi ad alta qualità per chi ascolta dal PC, dischi 33 giri per chi desidera possedere anche il supporto fisico e non desidera accendere il PC per ascoltare Musica (io sono tra questi).
Sul fatto che il vinile non possa competere sul piano squisitamente "tecnico" è argomento di discussione, personalmente sarei molto più cauto con questo genere di affermazioni.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Riproduzione realistica degli archi
Caro Lucio,
Sono un "musicofilo" non "audiofilo". O meglio: -credevo- di essere anche audiofilo. Penso di avere un sistema HiFi decente e penso che la musica vada ascoltata nel modo migliore possibile (sia come mezzi che come dedizione), ma dopo aver scoperto TNT-AUDIO, dopo aver letto quali sono le fatiche, l'impegno, i tentativi, la voglia di miglioramento di tutti i frequentatori di questa rivista, definirmi "audiofilo" mi sembra esagerato. Dispongo di un sistema composto da:

Le casse sono in posizione stereofonicamente corretta anche se forse non ottimale: con loro due e la mia testa facciamo un bel triangolo di 3.30m di lato (più di così non riesco ad avvicinarle tra loro per ragioni di arredo). Il soggiorno è da 4x4m altezza 2.70m ed è piuttosto arredato. Il pavimento è in parquet. Purtroppo (?) la parete in posizione di ascolto è aperta sul retro (per ben 1 metro) verso la cucina. Del mio sistema io sono piuttosto contento. Da ultimo ti preciso che cerco, per quanto riesco, di stare attento alla qualità dei CD che mi procuro. Cioè non vado a comprarli in edicola.
Ti scrivo per chiederti qualcosa in merito al suono degli archi (ascolto quasi solo musica sinfonica, da camera e corale). Ovvero per dirti questa mia impressione: quando vado a sentire dei concerti dal vivo (cosa che cerco di fare frequentemente) pur rendendomi conto che in generale c'è un abisso tra la musica viva e quella che io ascolto registrata, è solo il suono degli archi che mi fa "fremere" sulla poltrona (o sulla panca, se il concerto è in una chiesa). Voglio dire che, a differenza di tutti gli altri strumenti, voce umana compresa, quando dal vivo attaccano a suonare gli strumenti ad arco, in gruppo o solisti che siano, mi sembra che divampi il fuoco!
Perché, ti chiedo, noto per gli archi uno scarto maggiore nella fedeltà di riproduzione rispetto ad altri strumenti? Perché nel mio impianto il "fuoco" non si accende? Posso migliorare qualcosa con qualche accorgimento a costo zero?
Oppure con un budget intorno ai 200 Euro? Oppure con un budget superiore? (giusto per saperlo). Ti ringrazio fin d'ora e ti faccio i miei complimenti per la tua serietà e dedizione nel campo della vera HiFi. Per come sai far convivere la voglia incessante di miglioramento e perfezione ideale, con un sano realismo e senso pratico.
Buone giornate!
Luca - E-mail: luca.cavaliere (at) studioarchemi.it

LC
Caro Luca,
le differenze tra Musica dal vivo e riprodotta sono abissali sempre e comunque, qualunque strumento si voglia prendere in esame. Da quel che scrivi sembrerebbe tu ami particolarmente il suono degli archi ed ecco dunque che la tua attenzione si focalizza su questi strumenti. Se fossi un amante delle percussioni, ti renderesti conto di quanto inadeguato sia un sistema HiFi (per quanto "buono" possa essere) nel riprodurre tutta la dinamica ed il corpo di una batteria o di una sezione di percussioni orchestrali!
Detto questo, non c'è alcun modo per migliorare la riproduzione dei soli archi. La strada giusta sarebbe quella di cercare di migliorare tutto, senza dimenticare però che il limite alla qualità della riproduzione è dato dalla registrazione. Oltre ai soliti trucchetti a costo quasi zero - cavi inclusi - che da anni proponiamo su questo sito, io proverei a migliorare la qualità della sorgente. Un lettore CD moderno, magari usato, potrebbe darti qualcosa in più rispetto all'onesto ma superato Philips. Prova a cercare qualcosa di Rotel, NAD, Cambridge, H/K nel mercato dell'usato di pochi anni, secondo me qualcosa di buono salta fuori. In alternativa, potresti provare un lettore multistandard come l'Oppo DV 970/980 (circa 200 €).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Il meglio è nemico del bene
Gentile Direttore, mi permetto di aggiungere solo due considerazioni ad una serie di analogie delle quali in minima parte mi sento responsabile. La fotografia può essere più bella della realtà se il fotografo è un artista ovvero un artefatto nella riproduzione musicale può essere migliore solo nella misura in cui l'artefatto si trova nell'incisione e chi l'ha prodotto è un tecnico del suono particolarmente raffinato, mi vengono in mente alcune rimasterizzazioni molto migliori delle registrazioni iniziali (ne esistono ovviamente tantissime di peggiori).
Una fotografia artefatta esclusivamente dallo strumento è bella solo per certi contenuti non per altri. Provate ad ascoltare il concerto per violino ed orchestra di Brahms op. 77 con i diffusori di un noto costruttore che usa dual concentric e che non è Tannoy.
Un buon impianto può costare poco e fare bene il proprio lavoro che, a mio modo di vedere, è quello di far percepire bene al singolo ascoltatore la propria musica. Ogni miglioramento può diventare un peggioramento e se il limite teorico al meglio non esiste, di certo esiste un limite alla capacità di percezione dei singoli.
Concludevo una mia precedente mail con gratitudine verso le mie poco sviluppate sensibilità auditive: sufficienti per provare piacere senza spendere cifre esorbitanti. Oltre a fissare un budget massimo credo che sia necessario che il singolo individui la propria sensibilità limite. Tutto questo senza sentirsi meglio o peggio di altri.
Grazie,
Orazio - E-mail: orazio (at) degiulii.it

LC
Caro Orazio,
sono d'accordo con te, in particolare sull'ultimo punto. Quest'idea del "buono abbastanza per me" è un concetto che molti audiofili dovrebbero far proprio. Un impianto non deve essere "buono" per un recensore o per confrontarsi con altri audiofili. Esso deve essere buono abbastanza da soddisfare le proprie esigenze d'ascolto, esattamente come un'automobile deve essere buona abbastanza per l'utilizzo che ne facciamo, e così un computer, una TV, un abito e così via. Mentre in altri settori merceologici questo concetto si applica costantamente, negli acquisti di tutti i giorni, quando si tocca l'HiFi entrano in ballo altre pulsioni, non ultima quella della gara a chi ce l'ha migliore, gara portata all'ennesima potenza con l'avvento dei forum su Internet, ed all'acquisto compulsivo non tanto di ciò che va bene per sé quanto di ciò che vada bene per il recensore di turno. In quest'ottica, spesso, le esigenze personali passano in secondo piano. Il risultato inevitabile è quello di una costante, continua e stressante insoddisfazione. Si arriva all'assurdo (vedi
volume di posta precedente) dell'ammettere di non provare più piacere nell'ascolto del proprio impianto ed al contempo sentire impellente l'esigenza di gridare a tutti quanto il proprio impianto sia migliore di quello degli altri. Siamo ovviamente, al teatro dell'assurdo (e pericolosamente vicini al limite di un abisso).
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Nuovo preamplificatore
Gentile Direttore,
ecco uno dei soliti annosi dilemmi: cambiare o no? Questa è la situazione attuale:

Il candidato al cambiamento è il NAD304 usato solo come preamplificatore. Un suggerimento è quello di prendere il nuovo pre Quad QC twenty-four con phono stage (oppure pre phono separato). La mia unica preoccupazione, oltre ad un budget non troppo lontano dai mille euro, è il numero di ingressi necessari, che taglia fuori diversi apparecchi interessanti. Per quanto riguarda la stanza ed i livelli di ascolto il 77 e le ESL63 vanno alla grande (per mie orecchie).
Le ESL63 hanno sostituito due Quad 21L, che sono state "parcheggiate" in studio, ed in un momento di pazzia ho attaccato al lettore CD Philips 723, che uso con una Sennheiser 555 per ascoltare musica mentre sono al PC, il T-Amp che sonorizza la cucina. WOW! A parte un indurimento a volumi troppo elevati (le 21L sono ad un metro dalle mie orecchie) il risultato è eccellente.
Domanda di rito: un secondo T-Amp con relativo alimentatore ZetaGi da 5A viene sui 90,90 euro da un ben noto venditore contro i 154,90 euro del Trends Audio TA10.1 e relativo alimentatore da 3A. La differenza sembra bassa, ma ne vale la pena? Oppure aspettare e usare il NAD 304 recuperato dall'impianto principale dopo la sua sostituzione?
Cordiali saluti,
Lanfranco - E-mail: lanf55 (at) gmail.com

LC
Caro Lanfranco,
io cercherei un pre Quad usato che sia partner ideale per il tuo finale. Sto pensando al 66 oppure al 77, si trovano per cifre inferiori ai 1000 € e sarebbero un sensibile upgrade della sezione pre del tuo integrato NAD il quale, pertanto, potrà andare ad alimentare il secondo impianto. Una volta che potrai confrontare, in tale secondo impianto, il NAD 304 con il T-Amp capirai da solo se è il caso di proseguire sulla strada della Classe D oppure fermarti così. Tieni però conto che la differenza tra il T-Amp ed il Trends Audio TA 10.1 non è trascurabile.
Un'altra possibilità che valuterei è quella di sostituire il finale con un integrato Quad 77, risparmieresti un bel po' di complicazioni (vedi cavi) ed il suono sarebbe comunque migliore della coppia NAD 304 + finale Quad 77.
Infine, visto che utilizzi cavi di segnale anonimi, forse sarebbe il caso di farci un pensierino. Non è necessario investire chissà quali cifre ma qualcosa di appena decente il tuo impianto la merita senz'altro. Anche gli entry-level di marchi noti (Supra, MIT, VdH, Monster ecc.) possono rappresentare un upgrade non trascurabile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Soggettività in HiFi
Carissimo Lucio,
ti scrivo per ringraziarti sia per lo
spazio concessomi su TNT audio, sia per l'equilibratissima risposta.
Il punto che più lucidamente hai individuato è l'atteggiamento psicologico dell'audiofilo "esoterico", che hai descritto con precisione ed intuito. Il fatto che siano disponibili apparecchi economici per ascoltare musica in modo piacevole (musica che, non dimentichiamo, non è solo qualcosa per cui ottimizzare l'impianto, ma una forma fondamentale di espressione artistica e di cultura!) dovrebbe rendere felici, ed invece viene guardata con sospetto.
Se ci pensiamo un attimo, la stessa cosa è accaduta con gli orologi. Quando io ero piccolo (ho 45 anni) l'orologio era una spesa importante, e solo chi poteva spendere un sacco di soldi si trovava al polso un oggetto accurato, preciso e robusto. Gli orologi economici erano fragili e poco precisi.
Ad un certo punto sono arrivati gli orologi elettronici: economicissimi, robusti, precisi. Tutti possono avere al polso un oggetto per segnare l'ora in modo accurato, e tutti ne sono felici. Eppure si continuano a vendere Rolex, Breguet, Patek Philippe che segnano l'ora peggio dei Casio, e che costano mille volte tanto. Non ho mai sentito un gioielliere o un giornalista dire che Rolex segna l'ora meglio di un Casio radiocontrollato; eppure non penso che la Rolex sia entrata in crisi!
Anche nel nostro campo ci sono apparecchi costuiti magnificamente, cavi di materiali preziosi: ma presso di noi ci si intestardisce ad affermare che non solo sono belli, preziosi, esclusivi e valgono il prezzo che costano; si insiste anche sul fatto - del tutto da dimostrare ed in fondo ininfluente - che suonano molto meglio tanto da non poterne fare a meno.
Grazie ancora e a presto,
Gualtiero - E-mail: malde3718 (at) yahoo.it

LC
Caro Gualtiero,
il parallelo HiFi - orologi funziona quasi perfettamente, con una differenza sostanziale: il tempo è una misura ASSOLUTA, esiste un riferimento al quale bisogna avvicinarsi. La Musica, purtroppo o per fortuna, è priva di riferimenti certi: non sapremo mai quanto è fedele un apparecchio HiFi semplicemente perché ignoriamo il riferimento, ossia l'evento originale. Non solo, ma anche conoscendo l'evento originale, ignoriamo come sia la qualità della registrazione. Per questo motivo in HiFi si può dire (quasi) tutto ed il contrario di tutto. L'unica cosa sensata che si può fare è pertanto effettuare confronti, senza pregiudizi e con mente aperta.
Certo è che oggi, con spese modeste, si possono raggiungere prestazioni fino ad ieri impensabili. Questo un po' sconcerta e scardina determinati equilibri, soprattutto psicologici, dei quali si è già avuto modo di parlare.
Quel che purtroppo molti, anche operatori del settore, non hanno ancora capito è che questo New Deal di buon suono a basso costo, consentito dalla tecnologia, non va ad intaccare le vendite dei prodotti top che tali resteranno sempre e comunque. Semmai, questi oggetti possono contribuire all'allargamento della "base" sulla quale poi costruire i futuri appassionati di domani. Quindi, anziché osteggiarli, si dovrebbe essere ben felici di sapere che esistono prodotti che costano poco e che vanno irriverentemente bene. Tra l'altro questo dovrebbe giovare al miglioramento dei prodotti "top" che, per giustificare il prezzo in rapporto alle prestazioni offerte, dovranno offrire sempre qualcosa di più. Se io, progettista di apparecchio HiFi costoso, mi accorgessi che le prestazioni da me raggiunte sono anche solo avvicinate da un oggettino low-cost mi impegnerei a cercare di fare di meglio, per ripristinare le giuste distanze. Si avrebbe dunque una positiva ricaduta anche sulla qualità degli oggetti top di gamma. Sembra tutto logico, eppure si tratta di ragionamenti difficili da far accettare all'audiofilo medio e, ancor di più, all'operatore del settore.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Ronzio dalla stufa - Pre phono a batterie?
Gentile Direttore,
Mi faccio sentire, solo quando mi si presentano dilemmi degni della Vs. attenzione :-). Infatti lo feci nel maggio u.s. per le "S" sibilanti del mio impianto, che grazie alle Vs. indicazioni ed una testina nuova sibilano solo quando sono effettivamente incise.
Vi ricordo che il mio impianto è così composto:

Approfitto per allegare a questa mail anche le foto del mio impianto, dove sono facilmente riconoscibili i due tavolini FleXy che ho costruito, mi permetto anche di consigliare come materiale per la realizzazione dei piani il PVC bianco che viene utilizzato normalmente per assemblare tabelle e insegne luminose. Lo consiglio a tutti coloro che come me non sono pratici della lavorazione del legno, infatti questo materiale non necessita di verniciatura (chi lo vede pensa addirittura che sia laccato) o di levigatura (la superficie è perfettamente liscia) o quant'altro ed allo stesso tempo nel formato da 22mm di spessore è molto rigido e non mi sembra necessario trattarlo con l'antirombo in quanto la sua natura plastica assorbe bene le vibrazioni, questo è il mio pensiero da profano, con tutti i limiti che da esso discendono, il Vs. giudizio sicuramente potrà evidenziare tutti i limiti e/o difetti che a me sono sfuggiti. In una foto ho anche fatto risaltare la differente soluzione adottata per i piedi del tavolino che regge le elettroniche (dado cieco) come consigliato nella Vs. guida, rispetto a quello dove ho posizionato la TV.
Dopo questa lunga premessa arrivo al quesito che volevo sottoporVi, vivo in un paese montano ed ho imparato che aver scelto un salone (con due soli termosifoni) di 38mq per l'impianto mi ha riservato la sorpresa che in inverno a stare seduto in poltrona un paio d'ore ad ascoltare musica ci si raffredda moltissimo, così ho deciso di introdurre nell' ambiente una stufa a pellets, si sono così risolti i problemi di condizione termica, ma se ne è presentato uno nuovo, ossia, mentre con la stufa spenta alzando al massimo il volume dell' amplificatore l'impianto è perfettamente silenzioso, con la stufa accesa, esclusivamente con l'ingresso phono selezionato, se alzo il volume al massimo, l'impianto produce un forte ronzio.
In prima ipotesi avevo deciso di acquistare una "ciabatta filtro" dal costo di circa 200 euro come la Monster Power HTS 1100, leggendo poi alcuni post su vari forum mi è sembrato capire che il filtro agisce solo nei casi di picchi di tensione quindi nel caso di specie non produrrebbe alcun beneficio. Ho valutato poi la possibilità di inserire una "centralina di alimentazione" un cosiddetto "generatore di rumore rosa" come il Monster Power HTS 5100, ma sinceramente il costo mi sembra non proporzionale al mio impianto. Poi mi è venuta un idea ricordando un articolo di una rivista, se acquistassi un stadio pre-phono alimentato a batterie (ammesso che ne esistano in commercio) quindi non alimentandolo con la rete domestica dovrei poter agirare l' ostacolo? Ho cercato una risposta a questa domanda ma non ne ho trovate e quindi la sottopongo a Lei gentile Direttore. Infine parafrasando un film "Non può essere inverno per sempre" vorrei quindi che mi aiutasse anche a valutare l' ipotesi di tenermi il ronzio per 4-5 mesi all'anno, anche se forse alle elettroniche non farà bene.
Permettetemi di inserirmi con una provocazione sulla discussione fra analogico o digitale, il mio punto di vista è chiaro, sono tesserato al partito dell' analogico :-), tornando però alla provocazione, trovo molto più "simile" all'analogico l' ascolto della traccia audio di alcuni DVD - video (es. Diana Krall / Norah Jones) che i corrispondenti cd-audio. Forse perché il cd-audio è "un analogico pensato in digitale", mi spiego meglio: digitale è sinonimo di informatica e quindi di efficienza e nessun informatico, oggi, progetterebbe un supporto che indipendentemente da quello che contiene occupa lo stesso spazio digitale proprio come se fosse un analogico (parità di durata / parità di spazio fisico), praticamente una registrazione con 50 minuti di silenzio ed un accordo di chitarra dopo il silenzio occupa su un cd-audio lo stesso spazio digitale di un concerto di 50 minuti, questa per me è un assurdità, è un limite informatico che poi va a compromettere irrimediabilmente il risultato finale, quindi la traccia audio dei dvd video che non presenta il limite sopradescritto consente un ascolto più fedele ed a mio avviso qualitativamente migliore del cd-audio.
RingraziandoVi anticipatamente per il tempo dedicatomi, con l'impegno di essere meno prolisso la prossima volta, Vi Saluto Cordialmente.
Giovanni - E-mail: giovanni.santarsenio (at) gmail.com

[Impianto HiFi]

LC
Caro Giovanni,
intanto perdonami se delle varie foto inviate ne ho selezionato solo una: nonostante siamo ormai lontani dai tempi dei modem a 28.8 bps una mia deformazione mentale mi obbliga a tenere le pagine web il più leggere possibile :-)
Per quanto riguarda il FleXy coi ripiani "plastici" non so pronunciarmi perché non ho avuto esperienza diretta. Certamente, dal punto di vista teorico, non vedo niente in contrario alla sostituzione dell'MDF con siffatto materiale "inerte".
Sulla questione DVD vs CD non so che dirti, è molto difficile confrontare dischi diversi in formati diversi. Occorrerebbe disporre della stessa identica regiistrazione in CD ed in DVD ed un lettore in grado di leggere, senza penalizzare l'uno o l'altro, entrambi i formati. Credo sia dunque praticamente impossibile effettuare confronti di questo tipo e cercare di estrarne regole generali.
Per quanto riguarda il ronzio sul pre phono, innanzitutto occorrerebbe capire se questo c'è anche a stufa spenta. Lo stadio fono, con il volume al massimo, è sempre piuttosto rumoroso, è un dato di fatto. Verificato questo, non credo che l'alimentazione a batterie sia una soluzione. Ritengo infatti che il ronzio non entri dalla rete elettrica ma sia di natura elettromagnetica (un po' come quando si avvicina un cellulare ad un TV). Se la vista non mi inganna, la stufa a pellets è piuttosto vicina al giradischi! Filtrare la rete sarebbe comunque un bene, ma non risolverebbe, credo, il problema. Farei alcuni esperimenti preliminari:

  1. Proverei ad invertire il senso di inserimento della spina nella presa: una delle due posizioni dovrebbe essere meno rumorosa.
  2. Proverei a mettere degli anelli in ferrite attorno ai cavi di segnale, specie quelli del giradischi.
  3. Proverei a spostare il giradischi il più lontano possibile dalla stufa, ad esempio a sinistra del mobiletto TV.
Se tutto ciò dovesse fallire - ma ne dubito - proverei un filtro tipo BlackNoise su tutto l'impianto. Magari non si risolve il problema del ronzio, ma il suono dell'impianto ne trarrebbe un qualche giovamento.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con dubbi
[Sala d'ascolto]
Gentile Direttore,
sono Mauro da Pesaro e sono in procinto di crearmi il mio primo impianto hi-fi "serio" (almeno per me) per uso domestico, ovviamente come tutti i novellini qualche dubbio nasce e spero Lei possa essermi di aiuto nel risolverlo.
Partiamo dall'impianto che avrei pensato di realizzare:

Il luogo di ascolto sarà il mio soggiorno, misura circa 3m x 3,5m (profondità), l'impianto sarà sistemato lungo la parete di 3m sopra a un mobile, mi permetto di allegare un file per rendere più chiara la situazione, la "stanza" è aperta sulla parte dx sviluppandosi verso la cucina.
Non voglio essere lungo, veniamo hai dubbi:
  1. L'ampli T20 può essere preamplificato? Chiedo questo perchè non ho trovato nessuna notizia specifica a riguardo, mentre ho letto che non è un problema con un Trends TA-10.1 switchando un interrutore interno (giusto?), non so se questo è fattibile con il T20. Se si, come?
  2. I diffusori appoggeranno sopra un mobile in legno a cassettoni (come visibile nel file), tra l'altro quello di sx dovrà essere rialzato per arrivare alla stessa altezza di quello dx, la mia paura è che i 5.04 essendo un 3vie, quindi con woofer basso, possano farmi "risuonare" il mobile....sbaglio? come evitare ciò?
    Forse è meglio orientarmi verso dei diffusori Arbour 5.06 a 2vie, riducendo il pericolo di risuonare il mobile ma perdendo qualcosa ai bassi?
Grazie in anticipo per tutto il supporto che potrà darmi, ogni critica e consiglio sarà assolutamente ben accetto!
Cordiali saluti,
Mauro - E-mail: joker.mauro (at) gmail.com

LC
Caro Mauro,
visto che possiedi una sola sorgente, non vedo la necessità di utilizzare un preamplificatore! Comunque, nel caso volessi collegare anche altri componenti, potresti tranquillamente optare per un TC754, così come hai pensato, oppure un semplice selettore di ingressi, tipo il modello
TC 716 che offre ben 6 ingressi linea (compresi 2 minijack) per meno di 40 dollari (30 € compresa la spedizione). In questo modo eviti di interporre un secondo potenziometro di volume tra la sorgente ed il Kingrex T20. Non mi risulta che questo integrato possa funzionare come finale puro (come può fare il TA 10.1 invece).
Per quanto riguarda la scelta e la disposizione delle casse temo ci sia ben poco che tu possa fare per limitare le risonanze del mobile sottostante. Potresti provare a mettere dei piedini morbidi sotto alla "zampa" delle 5.04, ma non aspettarti miracoli.
Una considerazione finale: visti i circa 10 mq della stanza e la buona sensibilità delle Indiana Line 5.04, potresti pensare di risparmiare qualcosa acquistando il TA 10.1 in luogo del KingRex T20. La differenza di potenza non è significativa (+5 watt per canale a favore del T20) mentre il risparmio economico è importante. Con la differenza di prezzo potresti persino acquistare dei diffusori ancora migliori (e/o più sensibili, tipo Klipsch).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto per un quindicenne
Gentilissimo Direttore,
innanzitutto vorrei farle i complimenti per la rivista. Grazie a lei e ai suoi consigli sono riuscito a "rianimare" un vecchio impianto di circa 20 anni (!), ma poco usato, lasciatomi da mio nonno, composto da:

Ho migliorato l'impianto con dei cavi di segnale PureAV (35 € circa) e con dei cavi di potenza Tasker (un conduttore in rame, l'altro placcato argento, a 3,60 € al metro). Inoltre ho sistemato tre piedini Upim sotto l'ampli e il lettore CD e ho costruito anche i vostri TNT Stubby. L'ambiente (il salotto di casa) è di circa 30 mq (anche se utilizzo solo una piccola parte della stanza per la Musica, con le casse a poco più di 1,30 m dal punto di ascolto), con tappeti a pelo lungo, molti mobili e pavimento in laminato.
Il suono di questo datato impianto si è a dir poco trasformato: ho finalmente imparato ad apprezzare la Musica (ascolto un po' di tutto) e ho capito cosa fosse l'immagine, l'articolazione del basso, la dinamica (suono la batteria, per me la dinamica è importante). Certo, questo mio stereo è una bazzecola in confronto all'high end, ma come primissimo impianto credo possa andare bene (ho 15 anni!).
Ora vorrei chiederle: posso ancora spremere qualcosa dal "vecchietto" con poca spesa (diciamo massimo 50 €)? Siccome il vinile sta ritornando in auge (stamattina ho sentito un elogio ad esso, anche dal punto di vista sonoro, da parte di Linus nel programma radiofonico "Deejay chiama Italia"), vorrei tentare di recuperare il mio giradischi.
Posso fare qualcosa, o mi conviene racimolare qualche soldo per comprarne un altro, magari usato (un collega di mio padre è anch'egli audiofilo, ha un impianto superlativo con tanto di B&W 801 Matrix III e adora il vinile, quindi potrebbe regolarlo lui per me), con un limite di spesa di 150 €?
Grazie per il tempo che mi ha dedicato e ancora complimenti. P.S.: grazie al "vecchietto" sono riuscito a "convertire" anche un mio compagno di classe che viveva di pane e mp3! Incredibile!
Gerry - E-mail: thema2000 (at) alice.it

LC
Caro Gerry,
è confortante sapere che anche ragazzi di 15 anni si preoccupino di come ascoltare meglio la Musica, ti faccio i miei complimenti per la "passione"!
Il tuo giradischi, purtroppo, non è gran cosa e certamente con 150 € nell'usato si può acquistare di molto meglio. Ti sconsiglierei però di buttarlo: potrebbe essere un'ottima "palestra" per imparare i primi rudimenti di analogico, magari con dischi da battaglia senza particolari pretese. In effetti, la questione è esattamente questa: hai già del vinile in buone condizioni da suonare oppure lo dovresti acquistare nuovo? Se la collezione fosse prossima allo zero, eviterei di investire denaro in giradischi e vinile e, per ora, mi concentrerei sul resto dell'impianto, in particolare sulle casse. Queste, risparmiando su inutili investimenti in vinile, potranno essere rimpiazzate con qualcosa di moderno e qualitativamente superiore, sia nuovo che usato. Visto che parlavi di un budget di 150 € (per il giradischi) + 50 € per tweaks vari io direi che con 200 € si inizia ad acquistare materiale assolutamente interessante, specie se usato. Nel nuovo, tra l'altro, puoi puntare su diffusori come Klipsch Synergy B-2, Wharfedale Diamond 9.2, Monitor Audio Bronze BR-1, KEF Cresta 10 oltre a diversi modelli Indiana Line.
In futuro, presa familiarità con l'analogico, potrai pensare ad un acquisto "serio" per gli LP.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Salve sono Alessandro, un ragazzo di 24 che anche grazie a Lei è passato dall'ascolto degli mp3 dalle casse creative 5.1 del computer ad un ascolto un po' più "vero".
Prima di tutto vorrei veramente ringraziarla perché nel Suo sito ho trovato tantissimo materiale utile per muovere i primi passi in questo affascinante ma complicato mondo dell'hifi, è una vera manna per un neofita come me.
Ho iniziato la mia avventura riesumando un vecchio ma perfettamente efficiente sintoamplificatore della Marantz un 2270 degli anni '70 dall'estetica meravigliosa. Subito mi sono procurato (per un'ottima cifra) un Pioneer Pl12d veramente immacolato, con testina Shure M75MG Type 2 (forse sarebbe il caso di cambiarla vero? Consigli?).
Come diffusori la scelta è caduta sulle torinesi (come me) Indiana Line Arbour 5.04 veramente bellissime sia di estetica che come timbrica, posizionate su una scrivania molto robusta e abbastanza distanti tra loro (quasi 2 metri) e dalle pareti circa 40 cm.
Devo dire che il terzetto si comportava veramente bene riuscendo ad emozionarmi ad ogni ascolto, anche se lo so che non è propriamente alta fedeltà questa!
L'ultimo arrivato in famiglia è stato il lettore CD, un Harman Kardon HD 750 comprato usato ad un buon prezzo. Quest' ultimo forse mal si integra col vecchi 2270, infatti i CD suonano un po' più piatti dei vinili, meno colorati.. non so bene come spiegarmi.. I dischi anche con qualche fruscio di troppo hanno un suono più aperto specialmente sulle voci.
La mia domanda è questa: secondo Lei sfruttanto il Biwiring delle Indiana, l'Harman Kardon suonerebbe meglio con un ampli più nuovo (e per forza di cose economico) magari con il Trends Audio TA 10.1? Così da avere 2 sistemi uno vintage per dischi e radio e l'altro moderno per l'ascolto dei Cd. Il dubbio è sull'accoppiata TA 10.1 con l' Arbour. Sono abbastanza sensibili per il piccoletto?
Dimenticavo.. la mia camera è di circa 23 mq.
Le chiedo scusa anticipatamente per le cose magari sbagliate che ho scritto..ma come detto prima è da poco che sono entrato in questo mondo ;-)
Grazie per aver letto la mia mail.
In attesa di una sua risposta le porgo i miei più cordiali saluti.
Alessandro - E-mail: zennax (at) libero.it

LC
Caro Alessandro,
sul confronto CD-LP, fatto in queste condizioni, avrei qualche lecito dubbio. Il PL-112D è un piatto discreto e così pure la testina Shure M75 ma faccio fatica a credere che l'accoppiata suoni meglio del buon lettore H/K HD 750. Il fatto che il suono appaia più "colorato" con l'analogico potrebbe essere semplicemente perché c'è più distorsione. In ogni caso, non vedo perché separare in due impianti i componenti in tuo possesso.
E' difficile darti un consiglio perché un ampli moderno (anche il TA 10.1) suonerebbe certamente meglio del vecchio sintoampli Marantz (anche per una semplice questione di vecchiaia della componentistica) ma bisogna vedere se è un suono "moderno" quello che stai cercando. Non vorrei che la maggiore precisione, introspezione e trasparenza siano da te interpretate come un difetto anziché un pregio, quando confrontate con il pastoso calore del vecchio sintoampli. Ho questo sospetto proprio in virtù del fatto che tu riferisca al CD un suono "piatto" e poco colorato.
Nel frattempo che ti chiarisci le idee (magari anche con altri ascolti, altrove) potresti in ogni caso provare il biwiring con il Marantz e le Indiana Line, tutto serve per fare esperienza.
Non mancare di tenermi aggiornato!
Lucio Cadeddu

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