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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Altezza nella stereofonia
  2. Re: Insoddisfazione da primo impianto
  3. Scelta tra due DAC
  4. Analogico vs digitale
  5. Upgrade analogico
  6. Nuovi diffusori con 700 €
  7. Minidiffusori per ministanza?
  8. Nuovo pre e dilemma sulle punte
  9. Livelli d'ascolto, scelta primo impianto
  10. Nuovo amplificatore per le Special 25

Altezza nella stereofonia
Salve sig Cadeddu, le scrivo in merito al discorso dell'altezza nella stereofonia. Pericolosa e fatal parola, che più d'una volta mi è costata il dileggio e gli sputi degli audiofili, se non c'è parte su internet legata al mondo audio ov'io non sia stato buttato fuori a calci nel sedere.
Quando si parla di Altezza, pare dunque che il problema non sia come ottenerla: il problema è SE ESISTE. Esiste? Spero che ai posteri non sarà rimessa l'ardua sentenza. E' una tendenza comune di tutti gli snobbisti di tale parametro (che guarda caso son poi sempre quelli che tale parametro non ce l'hanno) motivare l'inutilità dell'altezza nella riproduzione stereofonica chiamando a paragone il confronto con la realtà, dove l'altezza non c'è.
Se questo è indubbiamente vero, è altrettanto vero che nella riproduzione stereofonica, a proposito della quale sarebbe bene ricordare che si tratta di un mezzo di riproduzione della realtà, non già della realtà stessa, la sua esistenza è indiscutibile e incontrovertibile (e posso dimostrarlo, venite a casa mia e portate i vostri cd).
Ho cambiato finora 4 ambienti, e in tutte e 4 le circostanze i miei cantanti hanno sempre conservato la loro altezza, i bassi non mi hanno mai rimbombato e il suono si è sempre mantenuto godibile anche livelli d'ascolto poco condominiali: questo per prevenire ogni malizia rispetto a quanti vorrebbero dare all'ambiente la colpa del loro impianto malsuonante. Un classico.
Ora, la mia domanda è soltanto una: se questa altezza c'è, nella stereofonia, perchè non darle l'importanza che merita? Oppure convien credere che ci siano persone dai gusti abbastanza grossolani da non badare se i cantanti son fatti a immagine e somiglianza di Pupo e i cori del dies irae di Verdi sembrano quelli dei sette nani?
Un cordiale saluto
Nino - E-mail: ninosabbath (at) hotmail.it

LC
Caro Nino,
non è che nessuno si ponga il problema dell'altezza della scena acustica. C'è chi se lo pone, ma vive tranquillo comunque, perché magari ha altri problemi più pressanti. Anche semplicemente limitandosi al campo audio, i problemi che si presentano nella riproduzione fedele della musica sono, spesso, ben più "pesanti". L'immagine stereofonica, ancor prima della sola "altezza", è un problema decisamente secondario per molti audiofili, perché alle prese con la ricerca di un equilibrio timbrico decente e di una buona dinamica, due aspetti che fanno a pugni con le esigenze d'arredo nel primo caso e con condomini poco tolleranti nel secondo. Basta leggere un po' di lettere in questa rubrica per rendersi conto che la maggior parte degli audiofili devono far fronte a compromessi pesantissimi.
Detto questo, va precisato che la fantomatica "altezza" non è neppure presente in tutti i dischi. Ci sono incisioni che sono totalmente prive di TUTTE le dimensioni spaziali della scena acustica (non solo dell'altezza), talvolta per incapacità del tecnico di registrazione, altre volte per scelta di produzione (il cosiddetto "wall of sound" tanto caro a certi famosi producers), altre ancora perché il genere mal si presta.
In definitiva, mi pare che la questione sia tendenzialmente di lana caprina e, se il mio sesto senso non mi inganna, sia - nel caso specifico - una scusa per gridare nuovamente a quel mondo audiofilo che ti ha ripudiato quanto il tuo impianto suoni bene. Se questo secondo sfogo personale può aiutarti in qualche modo...bene, ma non prenderlo come un'abitudine, questa non è esattamente la rubrica "Rifugio di Cuori-Audiofili Solitari e Reietti".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Insoddisfazione da primo impianto
La ringrazio direttore per la
risposta che mi ha dato, sicuramente mi è stato d'aiuto, in effetti i diffusori sono a 30cm dal muro, uno dei 2 è su un solido supporto metallico mentre l'altro è addirittura a 20cm dall'angolo e appoggia su un mobile risonante, è come se fosse stato nel mio soggiorno, complimenti. I tweeter sono comunque ad altezza orecchio. Ho inoltre una vetrata di 3 metri su una sala di 30mq.
Le frequenze basse, ho fatto caso, rimbombando, vanno a confondere i bassi e a disturbare i medi, quindi, ho provato a spostare i diffusori a circa un metro dal muro con un ottimo risultato, suonano in maniera completamente diversa e pulita, l'unico problema è che me li ritrovo in mezzo alla stanza e mi creano grossi problemi di spazio.
I CM1 della B&W hanno il reflex nella parte posteriore, crede che con dei diffusori con reflex frontale riuscirei a risolvere il problema e in caso affermativo ha qualche diffusore da suggerirmi in abbinamento al mio impianto che sia alla pari o anche superiori del CM1? (anche a pavimento se ne vale la pena).
La ringrazio nuovamente per l'aiuto del 22-03-08 e mi dispiace disturbarla nuovamente ma avrei piacere risolvere questo "problema".
Prometto che non la disturberò più!!!
Buona giornata.
Roberto - E-mail: roberto.bozz (at) yahoo.it

LC
Caro Roberto,
come ho già detto tante volte, il reflex anteriore o posteriore non è che influenzi più di tanto il comportamento dei diffusori. L'unico vantaggio del reflex anteriore si ha quando si posizionano i diffusori "incollati" alla parete posteriore. Un diffusore con reflex posteriore non potrebbe essere usato in questo modo. Tuttavia, già con distanze dell'ordine dei 20/30 cm lo sbocco reflex posteriore non è un grosso problema. Sia ben chiaro che, infatti, il problema più grosso è rappresentato dalla vicinanza della parete posteriore che rinforza i medio-bassi e sporca le frequenze medie. Questo effetto è di gran lunga più evidente di un reflex che soffia sul retro o sul davanti.
Non esiste soluzione al tuo problema, se non quella di dotare i diffusori (i supporti) di un sistema che ne faciliti lo spostamento "in posizione" ogni volta che dovesse servire. Si possono usare pattini tipo GlisDome oppure punte con sottopunta incorporato tipo le SoundCare SuperSpikes, che recensimmo e consigliammo già 8 anni fa ormai, prima che altri ne facessero il proprio cavallo di battaglia (sic).
E' chiaro che una piccola torre da pavimento sarebbe ancor più semplice da spostare che un diffusore bookshelf sul suo supporto. Nel caso optassi per questa soluzione, visto che sembra piacerti il sound B&W, potresti dare un'occhiata al catalogo del prolifico Costruttore britannico.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta tra due DAC
Ciao Lucio, dopo qualche giorno di silenzio mi faccio risentire, vorrei chiederti un consiglio sulla scelta di acquisto tra due DAC. Ti descrivo brevemente il mio impiantino:

Non volendo rinunciare al lettore DVD vorrei acquistare un DAC per bypassare quello interno al lettore ho la possibiltà di scegliere tra:
  1. Acquistare un DAC MONICA 2 per 300 euro, assemblato completamente da persona esperta che ha curato molti dettagli costruttivi (non nelle capacità di tutti) per innalzarne le qualità audio per es.:
    • doppia alimentazione switching per i due stadi digitale e analogico completamente separate
    • Elevata capacità di raddrizzamento in uscita dagli alimentatori (14.000 uF)
    • Maggiorazione di tutte le capacità elettrolitiche e non di filtro, comunque sostituibili a freddo con altri valori per fare le proprie prove di suono (contatti a tulipano)
    • Protezione contro le inversioni dei poli della continua sul circuito (tramite diodi)
    • Aumento della capacità di disaccoppiamento dello stadio di uscita tramite 2 elettrolitici HI-END panasonic in anti parallelo e in parallelo al già ottimo Black gates, in tal modo si abbassa la freq. di taglio inferiore e la resistenza serie spuria (comunque anche loro rimovibili a freddo)
    • tutti i contatti di interfaccia realizzati con reofori a tulipano per una facile manutenzione a freddo (senza saldatore)
    • Connessioni di segnale con cavi da 0,2mm inn rame puro twistati per abbassare l'effetto pelle e l'effetto dei disturbi RF
    • separazione elettrica tra l'uscita SPDIF del lettore e l'ingresso del DAC tramite trasformatore di disaccoppiamento ad alta frequenza. Questa modifica ha fatto letteralmente volare la qualità, in tal modo i disturbi sul lettore non entrano nel dac dal cavo spdif (è il coso nero sospeso sopra al circuito nelle foto)
    • filtro antidisturbi RF sulla rete a 220V integrato, altra perla che ha migliorato la qualità complessiva.
    • Schermatura completa dei circuiti con doppio schermo separato per la parte alimentazione e la parte di elaborazione/conversione + schermatura tramite chassis
    • Unico punto di massa connesso a stella con cavi a bassissima resistenza (...cicciotti)
    • Chassis in alluminio argento nero professionale con ulteriore funzione dischermo
    • Fusibile di protezione sulla 220
  2. Acquistare il DAC BERINGHER ULTRAMATCH PRO SRC 24/96 PER 140 EURO.
Veniamo alle domande:
  1. Il Monica 2 ha un'uscita di soli 0,6 V RMS, nel Beringher mi sembra sia molto alta, queste uscite così diverse sono compatibili con l'ingresso del Trends?
  2. Ascolto musica Rock, pop, italiana a volumi non alti anche in MP3 (320Kbps), prediligo la gamma medio-alta, quindi "trasparenza", quale dei due DAC è più adatto a soddisfare le mie esigenze?
Preciso che non ho alcuna possibilità di ascoltare di persona questi apparecchi se non acquistandoli su internet!
Gradirei molto un tuo parere viste la competenza e l'obiettività che dimostri sempre di avere.
Cordiali saluti,
Antonino - E-mail: a.dilizia (at) tin.it

LC
Caro Antonino,
tra i due preferirei il Monica 2, specie se si considerano tutte le attenzioni che sono state prestate alla sua realizzazione. Il problema dell'uscita direi che non si pone in quanto essa influenza semplicemente la posizione della manopola del volume. Quindi, se con il Monica 2 ti ritroverai a dover ruotare la manopola del Trends maggiormente verso destra, magari anche oltre metà corsa per avere un livello sonoro sufficiente, con il Behringer dovrai utilizzare solo la prima porzione di corsa utile del potenziometro. La potenza in uscita non cambia, cambia solo la posizione del controllo di volume. Tra l'altro, in generale, è preferibile stare lontani dalle posizioni di massima attenuazione, zona nella quale i potenziometri fanno sentire maggiormente la loro influenza ed eventuali sbilanciamenti tra i canali.
Permettimi un'ultima osservazione: i nostri cavi
TNT Sonus Flatter sono giusto un primo "step" per chi avesse la impellente necessità di far passare i cavi sotto i tappeti. Se ciò non fosse strettamente necessario, ti consiglierei di autocostruirti qualche altro nostro progetto più "di sostanza" (FFRC, Triple T...).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Analogico vs digitale
Buongiorno. Ho letto alcuni degli interventi in archivio e apprezzo moltissimo questo sito. Sono un discreto audiofilo che però attualmente ha scarse risorse per rinnovare i propri apparecchi, risalenti ormai a un po' di anni fa:

Una breve domanda sulle casse. Hanno il tweeter collocato al centro del woofer; e poi sotto c'è un woofer passivo. Il woofer passivo ha una sospensione in gomma che si è un po' tagliata nella bombatura. Io pensavo di ripararle con una colla morbida per gomma, tanto si tratta di un passivo. Che ne dice? In un altro momento provvederò magari a una sostituzione del pezzo; ma intanto, per evitare ulteriori danni, pensavo di arrangiarmi io. O si tratta di una "toppa peggiore del buco", come si dice dalle mie parti?
Vorrei chiederle un altro parere. Con un amico si discuteva della vecchia questione analogico/digitale. Egli, animato da nostalgia, secondo me, sosteneva il primato dei dischi in vinile. Io dicevo che erano molto belli, sì, ma da vedere. Il suono invece è inferiore ai cd. Peraltro, se si tratta di produzioni recenti, non capisco che vantaggio ci sia ad ascoltare in vinile una registrazione nata in digitale. Piuttosto, dicevo io, se di analogico vogliamo parlare, bisognerebbe ascoltare i nastri magnetici (non le audiocassette, che pure si difendevano, ma quelli di grande formato).
Quelli sì avevano una buona qualità. Io tuttora, p. es., registro dalla radio concerti sinfonici, trasmessi in diretta, su videocassette, con molta soddisfazione.
Lessi una volta un'affermazione di un tecnico il quale sosteneva che il suono insuperabilmente migliore è quello analogico del nastro master. Altrimenti, se si devono ascoltare copie, meglio il digitale.
Chiedo: lo stato attuale dell'arte qual è? A parte per la bellezza delle copertine, che seducono i nostalgici, che senso ha ascoltare gli LP? Secondo me molto poco. C'è chi ama gli LP, così come c'è chi ama le vecchie automobili, e l'abbigliamento un po' demodè (ci ricorda quando eravamo ragazzi, credo). Ma per quanto riguarda i parametri tecnici: rapporto segnale rumore, fedeltà dinamica, ecc. si può ancora sostenere il vinile?
Inoltre: oggi noi ascoltiamo il digitale con lo standard di 20 anni fa. Probabilmente se oggi si iniziasse dal nulla, si potrebbero avere delle registrazioni a qualità molto superiore. Può darmi un parere su questa querelle?
Grazie molte,
Federico - E-mail: perelda (at) tiscali.it

LC
Caro Federico,
temporaneamente puoi "riparare" il buco sulla sospensione del passivo così come hai pensato tu. L'ideale sarebbe eseguire una riconatura. Qui sul sito trovi anche delle
indicazioni su come far tutto da sé in casa e con poca spesa.
Sulla questione analogico/digitale mi sono espresso tante di quelle volte che pensavo non fosse più necessario. Tra l'altro, basta un'occhiata distratta a TNT-Audio per capire quanto siamo sostenitori dell'analogico (il che non significa essere oppositori del digitale).
In estrema sintesi, ritengo che un buon giradischi, ben regolato e con dischi tenuti in condizioni appena decenti, sia ancora in grado di umiliare lettori CD anche impegnativi. Per formulare i tuoi giudizi un po' tranchant dovresti ascoltare e mi pare che non ci sia un giradischi nel tuo impianto.
Basterebbe leggere un po' di lettere alla redazione per capire quanti audiofili si erano fatti "prendere" dalla mania del digitale, salvo poi riscoprire oggi le gioie del suono analogico. Tanti pentiti, tante persone che si avvicinano per la prima volta ma, in generale, tutti molto soddisfatti dei risultati ottenuti, a dispetto della ineffabile perfezione digitale.
Anche per quanto riguarda il confronto tra CD ed LP ricavati da master digitale, di nuovo, bisognerebbe prima provare, poi esprimere giudizi. Ad esempio, un classico "audiophile" che è anche uno dei primi dischi incisi su master digitale, è "The Nightfly" di Donald Fagen. Ebbene, il confronto tra CD e versione LP (standard, non versioni "particolari") è semplicemente improponibile (e tutto a favore dell'LP). Discorso analogo per "Body and Soul" di Joe Jackson. Perché questo possa accadere non è chiarissimo, probabilmente chi effettua il riversamento su CD non è lo stesso tecnico che utilizza il supporto analogico. Infine, è chiaro che partendo oggi con un nuovo standard digitale i risultati potrebbero essere migliori del vecchio 16/44 ma ogni tentativo per soppiantare quest'ultimo è miseramente fallito. Il CD, tra l'altro, non è malsuonante in quanto tale. Ci sono eccellenti CD, sia da master analogico che digitale. Il problema è che spesso i tecnici del suono o non sanno bene cosa sia la qualità sonora oppure si lasciano prendere la mano dalla moda del momento, la famigerata "loudness war". I risultati, purtroppo, sono sotto le "orecchie" di tutti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico
Gentile direttore,
sono ancora a richederLe consiglio. Per "colpa" Sua e della redazione di TNT AUDIO mi sono accostato al mondo del vinile e ormai sono un felice possessore di 300 lp. Venendo al dunque due anni fa ho achistato una sorgente analogica Pro-ject RPM 6.1 con braccio Pro-ject 9 già di "serie" e testina Ortofon OM 30. L'acquisto era orientato all'ascolto dei pochi lp che possedevo e certo è un buon compromesso (cosi credo), ma ora Le chiedo, non avendo mai confrontato il Pro-ject con altre sorgenti (a tal proposito trovo i rivenditori ostici nel lasciare fare prove a casa), se è del caso una sua sostituzione ovvero è più opportuno intervenire con un upgrade sostituendola testina o il braccio (o entrambi).
Altra domanda, approfittando della Sua gentilezza, è relativa all'ascolto del vinile. Ho notato che alcuni lp (London FFRR, CBS, Angel) suonano decisamente meglio rispetto ad altri (Columbia, Impulse, Archiv). La differenza è notevole e l'ho sempre legata ad una questione di qualità di registrazione, ma poi ho letto questa recensione nel Vostro portale: "Lo stadio fono Concerto è ancora più semplice. È provvisto di un interruttore laterale ed un controllo di equalizzazione a quattro posizioni per il tipo di disco che si vuole suonare. Le impostazioni possibili sono RIAA, London FFRR, Columbia ed SP".
Allora mi sono chiesto se la differenza non fosse legata ad una qualità di registrazione, ma all'equalizzazione del pre fono. Se la risposta è positiva come è possibile intervenire su un pre fono che non ha le stesse possibilità offerte dal Concerto? Spero che la mia domanda non sia ovvia e chiedo scusa nel caso, ma la mia conoscenza in materia è scarsa.
Ancora un grazie per il lavoro che svolge.
Cordiali saluti,
Angelo - E-mail: ang_ma (at) virgilio.it

LC
Caro Angelo,
qualora sentissi impellente la voglia di upgrade - nel senso che ciò che ascolti non ti soddisfa più - potresti pensare ad una testina di qualità superiore, ad esempio dando un'occhiata nel catalogo Goldring, serie G, dove è facile iniziare dal basso e salire di livello con la semplice sostituzione dello stilo.
Il giradischi, con il suo braccio, costituisce un'ottima base per un ascolto di buon livello, certamente è in grado di "reggere" testine anche più sofisticate.
Per quanto riguarda le diverse equalizzazioni RIAA temo che tu non possa fare assolutamente niente, se il tuo pre fono non dispone di questa possibilità. Non ne farei una questione di vitale importanza, comunque, a meno che i titoli che potrebbero beneficiare della curva "ad hoc" non siano in numero ragguardevole, all'interno della tua discoteca. Tra l'altro, il Concerto non è l'unico stadio phono a disporre di curve di equalizzazione diverse (Graham Slee Jazz Club, KAB Souvenir mk12, etc. vedi recensioni qui su TNT-Audio).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 700 €
Salve, leggo sempre con molto interesse tutte le pubblicazioni sul vostro fantastico sito, ma mi ritrovo a dover effettuare una scelta difficile per ogni possessore di impianto stereo: il cambio dei diffusori. In questo momento il mio sistema è composto da un integrato Rotel RA-1062, sorgente CD sempre Rotel (RCD-1072), cavo di interconnessione Audioquest Sidewinder (presto mi arriverà un Diamondback), cavi di potenza Xindak Soundright LN-2 e diffusori Wharfedale 8.2 che mi accompagnano ormai da qualche anno.
Sono soddisfatto del setup (per quello che le mie orecchie possono sentire) se non fosse che talvolta il basso è poco controllato e sui passaggi più difficili il tweeter fatica e diventa molto secco e metallico. Non so se quindi condividi con me che la parte più sbilanciata del setup attuale siano i diffusori, seppur musicalmente buoni per la musica che preferisco ascoltare (rock, melodico e pop)...
Stavo valutando diverse alternative ma non so decidermi, pensavo di restare entro i 700E per la coppia, e ho necessariamente bisogno di bookshelf che non abbiano particolari problemi di posizionamento, dato che andranno posizionati molto vicino al muro posteriore (ahhh le mogli.... ;-P).
Guardandomi in giro ed avendo apprezzato molto la musicalità ed il timbro delle mie attuali Wharfedale (pur talvolta un po' troppo squillanti, con bassi estesi ma poco controllati e un medio talvolta perfettibile), pensavo di aggiornare con qualcosa della stessa casa, in particolare le nuove EVO2-10, ma sono molto incuriosito anche dalle B&W CM1, di cui ho letto un gran bene e che dovrebbero mantenere lo stesso timbro caldo dei medi grazie al woofer in kewlar, ma ho paura siano troppo poco decise sulle basse frequenze per la dimensione del driver da 13, e soprattutto siano molto infelici nel posizionamento a causa del reflex posteriore.
Purtroppo fatico a trovare rivenditori disponibili e pazienti ad ascolti approfonditi, per cui, data la mia scarsa esperienza e relativa "gioventù" nel campo dell'ascolto stereo volevo chiedervi se potete indirizzarmi verso qualcosa di adatto al mio gusto musicale, alle mie esigenze e al mio portafoglio.
Confido nella vostra esperienza, dato che il mio primo impianto serio risale al 2004, al momento ho 29 anni e non ho avuto particolari occasioni di ascoltare componenti di un certo livello se non in un paio di Top Audio a Milano.
Cordiali Saluti,
Luca - E-mail: ayrtonoc (at) gmail.com

LC
Caro Luca,
come ho già avuto modo di dire N volte (con N tendente all'infinito) qualunque diffusore, reflex o no, con sbocco anteriore, posteriore o laterale, con woofer grande o piccolo...sarà castigato da un posizionamento a ridosso della parete posteriore. E' una legge della fisica che non ammette deroghe. Quindi: medio-bassi in evidenza, gonfi e poco controllati, gamma medio-alta sporca ed impastata, immagine inesistente. Sono le prime riflessioni della parete troppo vicina che fanno "da specchio" a certe frequenze, rinforzandole e di conseguenza sporcando le altre.
L'unica "cura" ad una situazione del genere è l'acquisto di diffusori "pensati" per un siffatto posizionamento. Tali diffusori avranno una risposta in frequenza studiata in maniera tale da tener conto della presenza della parete posteriore. Certamente niente si può fare contro lo sporco in gamma medio-alta, ma in gamma bassa si riesce a giocarsela piuttosto bene. Questi diffusori sono tipicamente di scuola inglese e si tratta di Linn, Naim, Audio Note e, in qualche misura, Rega. Potresti cercare delle Linn Tukan o Katan di seconda mano o qualche modello Rega.
Vedi un po' cosa riesci a trovare, magari sentiamoci nuovamente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Minidiffusori per ministanza?
Gentilissimo Direttore,
Le faccio i miei auguri per il suo sito utilissimo e molto chiaro e fruibile da parte dei neofiti che tanta fatica fanno ad orientarsi in questo oceano di proposte.
Premetto che sono appassionato all'hi-fi di recente (circa 2 aa) e tramite tnt-audio e t-amp. Il mio impianto è attualmente costituito da:

Ascolto musica classica e jazz melodico. Senza approfondire aspetti un po' intimi legati al WAF (problemi di accettazione impianto stereo della convivente futura moglie) devo raccontarle che il mio ambiente d'ascolto si è drasticamente ridimensionato finendo ad essere uno studiolo di 4,5x3m, con l'impianto posizionato sul lato lungo, sto arredando la stanza in modo da renderla poco risonante con librerie e divano. Tale ridimensionamento mi ha portato a dovermi disfare delle mie Dynaudio Contour 1.3 SE che rimbombano decisamente nella stanza ed ad orientarmi verso l'acquisto di minidiffusori di livello elevato ma senza bassi estesi che risuonino in un ambiente così piccolo.
Le chiedo a tal proposito un suggerimento su un diffusore sui 1000-1500 € anche nell'usato che possa rappresentare un punto fermo rispetto ad upgrade futuri, tarlo fisso di ogni audiofilo (i nomi che ho in mente sono Ls3/5a (difficili da trovare), Harbeth hl p3 es2, Tannoy Autograph mini, le uniche che ho ascoltato, Pro Ac Tablette o Ref 8, ascoltabili). La ringrazio infinitamente per la risposta,
Enrico - E-mail: enricomcongedo (at) libero.it

LC
Caro Enrico,
un ambiente di quasi 14 mq non lo considererei inadatto per diffusori di medie dimensioni. Dovresti vedere cosa son riuscito ad infilare in ambienti persino più angusti... :-) e, soprattutto, cosa riescono a far suonare gli audiofili giapponesi all'interno dei loro loculi!
Le tue Dynaudio, poi, le definirei medio-piccole. Ora, se i bassi rimbombano la colpa non è dei diffusori, ma dell'ambiente. Riferisci di essere in procinto di arredare la stanza con librerie e divano. Io aspetterei a liquidare le Dynaudio così presto (ma forse l'hai già fatto acquistando le Usher) ed aspetterei a sentire l'effetto nell'ambiente arredato, magari aggiungendo qualche cuscino in punti strategici e un bel tappeto a pelo lungo. Qualcosa mi dice che il basso rimbomberà decisamente meno. Comunque, se anche così non ti dovesse soddisfare, inserisci nella tua lista di "mini" interessanti una coppia di sempreverdi Linn Kan, da cercare ovviamente usate (in UK è facile trovarle a prezzi molto bassi). Potrai disporle vicine alla parete posteriore, che è una delle probabli cause del rimbombo che senti. Parli di diffusori disposti sul lato lungo di una stanza larga 3m...mi vien da sospettare che i diffusori siano molto vicini alla parete posteriore, mi sbaglio?
In alternativa, vedrei bene le Harbeth e le Tablette. Le LS 3/5A, e so di attirarmi le ire di molti, le ho sempre trovate troppo limitate in basso ed in alto e sostanzialmente incapaci di suonare a volumi elevati, specie con programmi ad alta dinamica.
Comunque, ripeto, prima di metter mano al portafoglio, attendiamo che la stanza sia trattata a dovere, poi si vedrà.
Infine, un'osservazione a latere, forse inutile ma che mi sento di fare: personalmente preferisco sopportare qualche rimbombo ma avere almeno una vaga idea della gamma bassa, piuttosto che privarmene del tutto in nome di una "pulizia audiofila" che esiste solo nella nostra testa e MAI nella realtà.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo pre e dilemma sulle punte
Caro Lucio, dopo parecchi mesi (forse qualche anno) dalla mia prima e unica mail inviata allla tua redazione, ho il piacere di indicarti la composizione "attuale" del mio impianto, che suona in una stanza di 2,80 x 4,70, coi diffusori disposti sul lato corto a oltre un metro dalla parete di fondo e 50 cm da quelle laterali.

L'impianto comincia a suonare "bene", soprattutto con l'arrivo del finale Accuphase e col miglior allestimento dei diffusori. Ora è arrivato il momento di sostituire il mio vecchio (quasi 20 anni!) preamplificatore con un degno compagno per l'Accuphase. Il mio budget di spesa è intorno ai 6.000 Euro. Avrei pensato a un Mc Intosh C220 oppure a un Audio Research LS 17, ma sono in grosse difficoltà, ogni negoziante dice la sua e, ovviamente, tende a "spingere" i propri articoli.
Credo che, al momento, prima di occuparmi dei cavi di potenza e del condizionatore di rete, il passo necessario sia quello del pre, ma se hai alternative o suggerimenti per un miglioramento "diverso" dell'impianto, ciò sarà più che ben gradito. Necessiterei cortesemente anche di un'indicazione circa l'utilizzo delle punte nei diffusori. I supporti Atacama poggiano ovviamente su quattro punte, ma come devono poggiare a loro volta le casse sugli stand? Devo utilizzare anche lì delle punte oppure devo utlizzare solo dei piedini smorzanti? Ai quattro lati della base su cui poggiano i diffusori ci sono i fori per avvitare le punte, che pertanto si rivolgerebbero "verso l'alto", ossia verso la parte inferiore dei diffusori; quindi dovrei utilizzare delle sottopunte che andrebbero "incollate" alla base delle casse. Quello che dico è corretto?
E' necessario un ulteriore isolamento fra casse e base su cui esse poggiano oppure, dato che il piedistallo è fornito di punte sul pavimento, tale soluzione non è necessaria? E se è necessaria, come faccio a evitare che le casse mi crollino per terra mentre tento di mettere sotto le loro basi le sottopunte? Già qualche anno fa ho rischiato il disastro, col risultato che le casse traballavano sulle punte e ho preferito togliere tutto per evitare guai...........
Scusa se mi sono dilungato in questa disquisizione, ma forse, quello che sembra una banalità non è chiaro per tutti gli audiofili. Ti ringrazio in anticipo per l'aiuto e i preziosi consigli.
Carlo - E-mail: carlo.martinelli (at) fastwebnet.it

LC
Caro Carlo,
perché non pensare ad un pre Accuphase, invece? Il nuovo C2000 si trova esattamente per la cifra che avresti stanziato. In alternativa potresti cercare dei modelli di livello ancor più elevato, ma usati. Se ti piace l'impostazione sonora Accuphase non la snaturerei con abbinamenti azzardati con pre di altre marche.
Per quanto riguarda invece l'argomento "punte" non esiste LA soluzione definitiva. Esistono, semmai, approcci diversi a seconda dei risultati che si desidera ottenere. Ad esempio, un sistema abbastanza "furbo" per minimizzare le vibrazioni, fornendo al contempo un ancoraggio sicuro tra diffusore e supporto è il
blu-tack, quella sorta di plastilina che si usa per fissare i poster alle pareti. Si trova nei negozi HiFi ma anche in cartoleria (sotto il nome di UHU-Patafix ad esempio) oppure nei brico/ferramenta, col nome di pasta per lavelli. Anche le punte verso il pavimento non sono obbligatorie...io proverei a sostituirle con dei piedini in gomma qualunque così giusto per verificare una possibile alternativa. Se ti capita e non l'avessi già fatto, prova anche le Atacama Spike Shoes, da usare tra punte e pavimento...potresti essere sorpreso dal risultato.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Livelli d'ascolto, scelta primo impianto
Caro Lucio,
Sono contento di constatare che, nonostante il marasma e la confusione che mi ha causato l'affrontare un mondo, quello dell'Hi fi, totalmente nuovo per me, sono riuscito a diventare anche io un pochino più consapevole grazie anche alle informazioni ed ai suggerimenti che dai sul tuo sito. Infatti, la riflessione da te fatta a proposito delle ProAc inserite nella catena di componenti che mi apprestavo a comprare l'ho fatta anche io in maniera identica, rinunciando a prenderle in considerazione per non cadere nella "sindrome dell'audiofilo scontento" (per l'inadeguatezza dei componenti a monte dei diffusori) o peggio ancora nella smania di "upgradite" che mi avrebbe colto subito dopo, nonostante il mio budget.
Questa maturata consapevolezza purtroppo non mi ha portato ancora a prendere LA decisione, tutt'altro........
Intanto ho ascoltato le Kef iq1 e le iq3 ma non mi sono piaciute, soprattutto riguardo la loro tenuta nei passaggi orchestrali impegnativi durante i quali assumevano delle colorazioni un po' "scatolari" e "nasali" (virgoletto i termini perché non so se sono appropriati ma spero rendano l'idea di quello che vorrei esprimere).
Insomma, per non fartela lunga ho deciso di tornare alla vecchia intenzione di scartare diffusori da stand e di comprarmi dei mini tower modificando un po' il mio budget da dedicargli (...ecco ci sono cascato comunque!) ed arrivando a circa 500-600€ (la coppia).
In questo range di prezzo ho ascoltato Indiana Line Arbour 4.02 (€400), Indiana Line Arbour 5.02 (€490), Monitor Audio BR5 (€520) e (in rappresentanza delle Jmlab Focal Chorus 714V (€600) che non avevano) le Chorus 716V (fuori budget ma ascoltate per farmene un'idea).
Tra queste le uniche che non mi sono piaciute sono state le IL 4.02 che ho trovato "dure" sempre nei famosi "pieni orchestrali" e con un suono poco "arioso" a differenza degli altri modelli. Il confronto tra Monitor Audio BR5 e IL 5.02 è stato vinto dalle M.A. solo ai punti; ho trovato infatti, nonostante l'impostazione simile delle due (sembrerà strano ma le ho trovate simili), che le MA fossero un po' più "aperte" e con qualche particolare in più nelle frequenze medie ma senza affaticare o stancare (almeno durante i venti minuti circa di ascolto).
Resta il dilemma delle Focal: le Chorus 716V (ascoltate in un contesto diverso e fuori budget per me) mi sono piaciute ma quanto posso considerarne l'ascolto indicativo rispetto alle Chorus 714V? Mi piacerebbe metterle a confronto diretto con le Monitor Audio essendo, sulla carta, molto simili per dimensione dei driver e di volume interno, ma è impossibile. Tu a questo proposito cosa mi consiglieresti?
Un altro quesito riguarda l'amplificazione: sono rimasto disorientato da una affermazione fatta sulla rivista "Suono" numero di febbraio alla pag.53: il numero in questione ha pubblicato uno "speciale" sulla amplificazione e un articolista in un paragrafo intitolato "La potenza necessaria" afferma che (riporto letteralmente): "...ogni circuito di amplificazione offre i risultati migliori, in termini di linearità e di rapporto segnale/rumore, all'interno di un insieme di livelli di segnale che di regola non si discosta molto da quelli massimi consentiti. Esiste dunque per ciascun modello [di amplificatore] una circoscritta gamma ottimale di posizioni (cioè di angoli di rotazione della manopola del volume), che generalmente è abbastanza vicina alla rotazione massima, in netto contrasto con la tendenza di molti utilizzatori a sentirsi rassicurati da posizioni vicine al minimo" [!!!!].
Questo, contrariamente a quanto ho affermato prima sui miei progressi in hifi, mi ha gettato nella confusione più totale. Per i miei volumi di ascolto usuali, infatti, per potere ascoltare a manopola del volume vicina al massimo dovrei acquistare forse un ampli da 5w a canale o giu di li???? Mah!!!! Comunque questa affermazione ha messo in dubbio anche la scelta dell'ampli che, ho deciso (giuro!), si limita a sole due opzioni: NAD c325bee (50+50w, €440) o NAD c315bee(40+40w, €340). Il mio dubbio riguarda infatti quanto siano importanti i 10watt per canale aggiuntivi del c325, nell'ottica di un ascolto che predilige musica classica a volumi moderati, considerando che li pagherei 100 euro in più. Ti chiedo questo perché c'è chi mi dice che quei 10w sono importantissimi, a parità di volume di ascolto, per la riserva di potenza che garantirebbe il non indurimento del suono nei passaggi impegnativi. Poi però leggo l'articolo su "Suono" e vado in crisi.
Riassumendo il tutto la mia (ultima) scelta, e per la quale ti chiedo un ultimo consiglio sarebbe tra: NAD c315bee o NAD c325bee – Monitor Audio BR5 o Jmlab Focal Chorus 714V.
Ti ringrazio della pazienza e perdonami per la lunghezza della mail ma è l'ultimo scoglio da superare e poi spero di poterti scrivere nuovamente questa volta inviandoti le mie prime impressioni di ascolto dal divano di casa mia!
Grazie ancora!!
Carmine - E-mail: cesposito (at) enav.it

LC
Caro Carmine,
quel che probabilmente intendeva il redattore di Suono è che i potenziometri di volume fanno meno danni al suono più ci si allontana dallo "zero", concetto ribadito più volte anche su questa Rubrica. Per forti attenuazioni del segnale in ingresso (questo fa un potenziometro di volume!) la linearità ed il bilanciamento tra i canali va spesso a farsi benedire. Da qui a sostenere che sia meglio ascoltare sempre con la manopola vicina al massimo ce ne passa. Infatti, mediamente, tutti gli amplificatori erogano la potenza massima poco oltre metà corsa, se la sorgente ha un'uscita "standard". Se quest'ultima ha un'uscita bassa occorrerà ruotare un po' di più verso destra, viceversa se ha un'uscita più alta del solito. Un certo margine verso destra lo lascerei, ci sono anche dischi incisi ad un volume molto basso! Infine, non dimentichiamoci che - per quanto detto - la posizione della manopola del volume non ha niente a che vedere con la potenza erogata dall'ampli.
Detto questo, i 40 watt del piccolo NAD credo siano più che sufficienti con uno qualunque dei diffusori che hai elencato, tutti abbastanza sensibili. 10 watt in più (ma anche 30) non ti cambieranno la vita, credimi. Ricordiamoci che per avere un raddoppio della pressione sonora percepita, occorre passare, ad esempio, da un ampli da 10 watt ad uno da 100 watt!!! (e non da 20 come il sentir comune lascerebbe credere). 10 watt in più (su 40) consentono un aumento di pressione sonora e di dinamica assolutamente trascurabile. Per avere un'idea di come varia la pressione sonora in funzione dei watt dell'amplificatore, con diffusori di diverse sensibilità, può essere utile questa
tabella. Si scopre così che, ad esempio, per ottenere 100 dB di pressione sonora (musica a volume MOLTO alto) servono - a parità di ambiente d'ascolto - 40 watt con diffusori da 84 dB di sensibilità, 20 watt con diffusori da 87 dB, circa 10 watt con diffusori da 91 dB ed appena 0.6 watt (zero virgola sei) con diffusori da 102 dB. Afferrato il concetto?
In definitiva, fossi in te, prenderei il NAD più piccolo con le Monitor Audio. Coi soldi risparmiati ci compri qualche disco o qualche cavo decente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo amplificatore per le Special 25
Egregio direttore,
seguo da qualche anno la sua rivista, e le scrissi circa un anno fa per chiederle un suggerimento sui diffusori che avevo intenzione di cambiare. Quindi, ho da poco acquistato i Dynaudio Special 25 di cui sono veramente entusiasta, e sto pensando di cambiare amplificazione per valorizzarne le prestazioni.
Le descrivo brevemente l'impianto così da fornirle le informazioni necessarie. Attualmente la configurazione è la seguente:

La stanza in cui ascolto l'impianto è un rettangolo di 8x5 metri (ovviamente l'impianto è sul lato corto). La musica che ascolto è molto variegata: rock, fusion, jazz quindi un po' di tutto.
Stavo quindi pensando di sostituire l'amplificatore (un integrato di alta qualità) e sono abbastanza indeciso tra diversi modelli: Cosa ne pensa? Ci sono altri modelli che mi sfuggono? Tenga presnte che l'ECI-1 suona magnificamente nonostante l'età anche se probabilmente le Special 25 hanno bisogno di un apparecchio dotato di maggiore corrente e capacità di pilotaggio...
La ringrazio per la cortese disponibilità e spero di sentirla presto,
Andrea - E-mail: aurgolo (at) yahoo.it

LC
Caro Andrea,
visto che l'ECI-1 suona magnificamente, a tuo dire, non vedo ragione al mondo per sostituirlo. Davvero, non capisco. Si cambia un componente quando non si è più soddisfatti di ciò che si ascolta, non perché "si dice" che le casse meritino chissà cosa o perché qualche sedicente esperto ha formulato giudizi strampalati sul nostro impianto, spesso senza neanche averlo ascoltato. Inoltre, dubito che le Dynaudio ti abbiano sussurrato all'orecchio "Caro, cambia amplificatore!". Una delle maggiori fonti di insoddisfazione audiofila è proprio la voglia di cambiare quando si è privi di motivazione. O non ti piace ciò che senti...o sei soddisfatto. E, in quest'ultima ipotesi, lascia tutto così com'è!!!
Perché rischiare il salto nel buio? O hai la possibilità di ASCOLTARE e VALUTARE, nel tuo impianto, possibili sostituti oppure meglio starsene buoni e tranquilli. Se proprio non riesci a resistere, e mi pare strano tu non ci abbia pensato, perché non mettere in lista dei desideri un ElectroCompaniet ECI5? 120 watt per canale su 8 ohm che diventano 200 su 4 Ohm, stabile su qualunque carico e generosissima erogazione in corrente...col vantaggio di non discostarti troppo dal "family sound" cui sei abituato. Tra l'altro, tenendo conto della tabella e dei commenti di cui alla precedente lettera...sei sicuro di utilizzare tutta la potenza e la corrente del tuo ECI-1? Io ne dubito.
Per convincertene, dai un'occhiata alle specifiche tecniche delle tue casse sul sito
Dynaudio. Consigliano amplificatori assolutamente "normali" (100 watt solo per stanze molto grandi), hanno un'impedenza il cui modulo non scende MAI sotto i 4 Ohm e la cui fase non è particolarmente tormentata. Anche la sensibilità non è critica, essendo di 88 dB.
Mi scuserai se non è questo il consiglio che volevi sentirti dare (quando uno scrive ad una rivista si aspetta sempre di essere confortato e/o spronato nella sua voglia di "cambiare") ma, per onestà intellettuale, preferisco dirti quel che penso, piuttosto che ciò che gli operatori del settore vorrebbero che dicessi (compra, compra, compra). Oltretutto, spingere le persone, già inclini all'acquisto ossessivo-complusivo come gli audiofili, ad acquistare sempre di più e meglio non è che aiuti il mercato: semplicemente si giustificano i Costruttori che sfornano prodotti nuovi in continuazione - aggiornando i listini! - anche quando di nuovo sotto il Sole in questo settore c'è davvero ben poco.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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