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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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I volumi della posta precedente

  1. Maggiore potenza o maggiore qualità?
  2. A proposito di Momofuku...
  3. CD player upgrade
  4. Transfiguration Esprit
  5. Upgrade: che direzione?
  6. Modifica impianto un po' vintage!
  7. Upgrade o downgrade, purchè l'hi-fi sia sempre un piacere
  8. Musica da supporti non-ottici
  9. Rumori dal phono
  10. Rumori dal vinile

Maggiore potenza o maggiore qualità?
Gent.mo Dott. Cadeddu,
volevo ringraziarla per avermi consigliato quello che si è rivelato un felice piacere per le mie orecchie. Ebbene, dietro suo suggerimento, nonostante non avessi avuto modo di fare alcuna sessione di ascolto, ho acquistato un paio di Klipsch da libreria (nella fattispecie, le Synergy B3), che sembrano essere state fatte su misura per il mio Trends TA 10.1 (altra chicca per cui non mi stancherò mai di incensarla).
Poichè, come Lei ben sa, chi si addentra anche se timidamente nel mondo dell'hi-fi, può rischiare di rimamenerne irreversibilmente invischiato, sono di nuovo a chiederLe un parere che attende una preziosa risposta. Purtroppo, questo è il prezzo che Lei è costretto a pagare, per essere un portatore sano di questa strana malattia altamente contagiosa.
Vengo laconicamente al dunque: posto che a fatica mi libererei del mio amplificatorino, varrebbe la pena avventurarsi in un Gainclone (dotato sicuramente di maggior potenza), per ottenere un eventuale salto di qualità? Quali pregi/difetti lo differenziano dal Trends stesso?
La ringrazio per la sua consueta disponibilità e cortesia.
Saluti,
Maurizio - E-mail: mcmc (at) tiscali.it

LC
Caro Maurizio,
un cambio di amplificatore può essere motivato, sostanzialmente, in due modi:

Evidentemente, il motivo potrebbe anche essere la somma di questi due. Nel tuo caso, per ottenere maggiore qualità, temo debba spendere molto più di quanto necessario per la realizzazione di un Gainclone. Il TA 10.1 è un avversario molto imbarazzante per amplificatori anche di un certo "blasone". Per ottenere più potenza (ma devi essere SICURO di averne realmente bisogno) allora il Gainclone potrebbe fungere, anche se non mi aspetterei un aumento di pressione sonora particolarmente eclatante (sono 25/30 watt contro 8-9). Devi dunque riflettere su quali siano le tue reali esigenze. Utilizzi davvero TUTTA la potenza del TA 10.1? Lo senti arrivare al clipping (distorsione) molto frequentemente? Con oltre 93 dB di sensibilità, le tue Klipsch dovrebbero suonar forte anche con la bassa potenza del TA 10.1, a meno che la stanza non sia molto ampia e/o tu ascolti a livelli molto elevati. Tieni conto che con 10 watt sei già a 103 dB ad un metro di distanza...non è una pressione sonora trascurabile. Fai le tue valutazioni sulla base di questi dati e decidi di conseguenza.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

A proposito di Momofuku...
...io l'ho comprato (Mediaworld di Curno - BG, euro 18,60), e debbo dire che mi ha un po' deluso, sia dal punto di vista del contenuto musicale - Costello è ritornato allo stile ed alle sonorità degli esordi, senza considerare che da "My Aim is True" sono passati ormai 30 anni, e si sentono tutti - sia dal punto di vista del suono: nonostante il vinile sia doppio, i brani solo tre per lato, i solchi ben distanziati, il suono pare ancora quello di "Get Happy": volutamente molto compresso, privo di dinamica, con i classici difetti dei vinili incisi mali dei primi anni 60: la voce - come spesso accade con Costello - talora appare incisa a velocità ridotta, quasi a voler riprodurre il "wow & flutter" dei microsolchi suonati sulle vecchie fonovaligie dei nostri genitori (non a caso c'è un brano che si intitola "Flutter & Wow").
Per gli amanti del primo Costello, sicuramente un disco da acquistare; per chi lo ha amato nei lavori più recenti - penso a quello in coppia con Bacharach - una delusione.
Un saluto,
Salvatore - E-mail: sbriglione (at) libero.it

LC
Caro Salvatore,
adesso dovrebbe essere più chiaro il senso del mio ultimo
editoriale che, forse, avrei fatto meglio ad intitolare con la celebre frase di Virgilio "Timeo Danaos et dona ferentes" (Eneide, Libro II, 49). Quando i musicisti parlano di qualità "sonora" della loro Musica sono da temere, perché ignorano totalmente l'argomento. E' sufficiente pensare alla qualità delle incisioni DG nel periodo Karajan per capire che, al di fuori del loro specifico settore (creare Musica), in generale i musicisti fanno disastri. Tra l'altro più sono "grandi" e più grossi sono i pasticci in fase di produzione. Poi ci sono i produttori veri e propri a combinarne altrettante. Uno su tutti, Phil Spector ed il suo discutibile "wall of sound" che ha ispirato intere generazioni di tecnici da studio!!!
Non è un caso poi che molti di loro - musicisti e produttori - non posseggano neppure un impianto HiFi, anche se questo è un luogo comune che ha le sue notevoli eccezioni. Costello, in particolare (lo seguo sin dai suoi esordi) non ha mai brillato per capacità di produrre dischi che suonassero ALMENO decentemente. Questa sua idea di riprodurre le atmosfere ed i suoni dei dischi degli anni '60 è quantomeno discutibile. Magari qualcuno gli potrebbe spiegare che, persino in quel periodo, si incidevano dischi eccellenti, anche secondo gli standards sonori attuali.
Si tratta comunque di scelte "artistiche" e pertanto difficilmente criticabili. E' criticabile invece il "finto" tentativo di produrre dischi qualitativamente sopra la media, con vinile doppio e tutti i proclami di rispetto per la qualità sonora che lui fa nel suo sito e che ho ripreso pari pari nell'editoriale citato.
E' l'ennesima conferma dell'amara constatazione che sia il cash flow a spingere a valle la qualità della Musica che ascoltiamo oggi. Il continuo calo di vendite che i discografici e gli artisti lamentano da anni ha colpevoli che vanno ricercati non tanto nella pirateria e nel P2P selvaggio quanto all'interno della categoria stessa, incapace di cogliere i segnali del mercato e troppo miope per investire in progetti solo un po' più lunghi del proprio naso. Il "ritorno del vinile" è una buona occasione, vediamo come sapranno sfruttarla. Male, temo. Sono un pessimista? No, ma come mi piace ripetere spesso...un pessimista è solo un ottimista con una lunga esperienza ;-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

CD player upgrade
Gent.mo direttore,
ascolto prevalentemente musica jazz, classica, colta, blues e hard-rock. Vorrei migliorare in maniera "sostanziale" la mia sorgente digitale che ora è un NAD C521BEE (in attesa di un buon lettore Analogico), e le chiedo se potrei farlo acquistando un Meridian 506 16-bit (la versione base) usato ed in buono stato (sulle 300-400 euro online in Inghilterra).
Oppure, per avere un "vero" miglioramento spendere (molto) di più e prendere usato un Meridian 506 20-bit (se non addirittura un 24-bit) più recente, sempre nel mercato Inglese (prezzi normalmente più bassi), mi riferisco sempre a Meridian perché ho potuto ascoltarlo a casa di un mio amico e mi ha assolutamente colpito per dolcezza, realismo e tanta tanta naturalezza nella riproduzione.
In alternativa, avrei pensato anche di tenere il mio pur buon NAD 521BEE utilizzato solo come meccanica, da accoppiare con un buon cavo rca digitale (in questo caso quale budget minimo anche per un usato online mi consiglia?) ad un DAC esterno come Linn NUMERIK, o sempre un Meridian (sempre della serie 5?), anche questi su e-bay in Inghilterra.
Il mio attuale impianto è composto da:

Il mio budget max per l'acquisto nell'usato del DAC o del CDPlayer è di 500-600 Euro. Lei cosa mi consiglia di fare?
Molte grazie,
Marco - E-mail: marco.dimatteo (at) telecomitalia.it

LC
Caro Marco,
l'idea di prendere un Meridian usato mi trova assolutamente d'accordo, vista la tipologia d'impianto ed i tuoi gusti. Potresti anche cercare una coppia Karik + Numerik (o solo Karik, per iniziare) che è, ancora oggi, un'accoppiata con molte frecce al suo arco (fatti salvi i problemi di reperibilità delle ottiche). Come Meridian, invece, forse preferirei la versione un po' più recente (20 bit), si trova con una certa facilità. In alternativa, valuta anche un Naim integrato. In UK si trovano a cifre basse ed in gran quantità (anche un CD3.5, ad esempio). Su Ebay.co.uk i 3.5 si scambiano a circa 350 sterline (il tuo budget) mentre con 100 sterline in più arrivi al più recente CD5. L'euro abbastanza forte aiuta anche nei confronti della sterlina.
Lascerei perdere l'opzione del DAC separato, dovresti spendere per un cavo digitale in più e non è sicuro che avresti dei benefici rispetto ad una macchina integrata, almeno restando su queste cifre. Tra l'altro, il tuo lettore NAD lo rivendi con estrema facilità.
Infine, sono contento che sia soddisfatto dell'acquisto dell'ampli KingRex T20. Non ho dubbi che sia un upgrade sostanziale rispetto al NAD C320...visto che sia il Trends TA 10.1 che il T-HiFi Power TIs gli erano superiori, dal punto di vista delle pure prestazioni sonore (poi, certo, sono meno "flessibili"...).
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Transfiguration Esprit
Gentilissimo Direttore,
leggendo (tra l'altro) le sue recensioni ed i suoi consigli "epistolari" ho acquistato una Music Maker ed una Transfiguration Esprit, entrambe di seconda mano. Non ho esperienza di testine di alto livello, ma penso che la Music Maker sia veramente notevole: scena amplissima, ottima articolazione del basso, alti estesi e non spigolosi. Non posso che ringraziarla per i suoi consigli.
Quando ho installato l'Esprit, tuttavia, ho avuto una forte delusione (tra l'altro l'ho pagata più del doppio dell'altra). La scena si è "ritirata" in mezzo ai diffusori, il suono si è fatto esile e gli alti sono diventati un po' più spigolosi. In generale posso dire che la collocazione degli strumenti è abbastanza precisa e non ci sono difetti eclatanti (il rumore di fondo è anche inferiore rispetto alla Music Maker), ma non posso certo credere che quello che sto sentendo io sia la stessa cosa che ha spinto lei a definire l'Esprit spettacolare.
Al di là dell'ipotesi di un problema meccanico-elettrico, vorrei prima capire se ci può essere un difetto di accoppiamento con gli altri miei componenti (Rega Planar 9 + braccio RB 1000, pre fono MM Rubina mkII Royal Device) e quindi le chiedevo se può darmi qualche indicazione in ordine ad un eventuale pre fono diverso dal mio col quale fare qualche verifica.
So che l'Esprit, avendo una uscita che è una via di mezzo tra le mc a bassa uscita e quelle ad alta uscita, è difficile da accoppiare sia ai pre fono mc (troppo guadagno) che a quelli mm (troppo poco). Le chiedo allora se può darmi qualche informazione sull'assetto che potrebbe far rendere al meglio la Transfiguration.
La ringrazio in anticipo per qualsiasi aiuto e per la sua quotidiana opera di preziosa informazione.
Andrea - E-mail riservato

LC
Caro Andrea,
sono necessarie almeno due osservazioni preliminari:

Fatte queste due doverose premesse c'è da dire che la Esprit, nonostante la sua uscita abbastanza alta per essere una MC, è ancora una testina che "esce" con poco più di 1 mV. Non conosco le caratteristiche del pre fono che utilizzi, ma ci vedrei bene un pre multiconfigurabile, sia come guadagno che come "carico" (impedenza di carico, capacità).
L'Audio Analogue Aria ed il Lehmann Black Cube sono i primi due che mi vengono in mente. Se riuscissi a provarne uno, sarebbe buona cosa. Dal punto di vista meccanico non vedo problemi particolari con il set-up in tuo possesso.
Fai qualche prova e fammi sapere,
Lucio Cadeddu

Upgrade: che direzione?
Caro Lucio,
ti scrivo nuovamente per chiederti consiglio su un paio d'upgrade. Dalla mia ultima (e prima) lettera pubblicata su TNT (
Vol. n. 408) ho radicalmente modificato il mio impianto: al posto del Thorens 180 + Stanton di serie adesso troneggia un Michell Gyrodeck+Rega RB300+Denon DL 110. Ho poi seguito il tuo consiglio e al Pioneer Pd-s 507 ho aggiunto un Dac California Audio Labs Sigma II. Ho poi sostituito il Nad c351 con un pre Rotel 971 e 2 t-amp, prima, e 2 Trends Audio, poi, come finali (disattendendo, questa volta, le tue indicazioni).
Nonostante l'ambiente grande, la sonorizzazione non è affatto male (a volte mi manca un po' il calore del Nad, ma per tutto il resto non c'è confronto). Visto che poi mi sono imbattuto, a quanto pare, nell'unico modello Rotel privo d'ingresso phono, ho acquistato un Lehmann Black Cube (versione americana). Ho poi rimpiazzato le 2 coppie di Monster I400 mk II (presi sulla base della tua recensione, ma mi sono sembrati molto sbilanciati sugli alti) con dei Transparent Super (sempre grazie alle tue indicazioni) e i Monster xp-hp con dei Mit AVT1. Tutto, o quasi, usato. Mi sono un po' svenato (quasi €. 3000, in parte ammortizzati dalla vendita dei componenti sostituiti), ma ne è valsa senz'altro la pena.
Adesso è venuto il momento di sostituire il punto debole della catena, le mie JBL e60, 90 db (sì, lo so che avrei dovuto cominciare da queste, ma per problemi logistici non potevo farlo). Vista la limitata potenza dei trends mi servono diffusori piuttosto sensibili (almeno 93 db) da pavimento. Volendo destinare all'acquisto, da operare nell'usato, un budget di circa €. 2000/2500, sto pensando d'orientarmi su qualche modello Triangle (l'ideale, credo, sarebbero, le Volante e subito dopo Naia o Australe) o Audio Note (az-2 o an-e). Ho inoltre letto molto bene delle Axiom M80 (secondo 6moons avrebbero un rapporto qualità-prezzo eccezionale. Circa €. 860+ dogana). Puoi darmi qualche consiglio, tenendo conto che desidero dei diffusori che estraggano al meglio la (spesso poca) tridimensionalità e la profondità delle incisoni rock degli anni 60 e inizio 70?
Infine, prima o poi penso di cambiare anche il pre. Volendo restare in classe D, ritieni che il pre della Kingrex (anch'esso incensato su 6moons) costituirebbe un sensibile miglioramento rispetto al Rotel, oppure dovrei rivolgermi verso prodotti ben più costosi? (ad es. Nuforce).
Perdonami la prolissità, ma ci tenevo ad illustrarti i progressi ottenuti specialmente grazie a TNT-Audio.
Con stima e un cordiale saluto.
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
sono contento che seguendo i suggerimenti di TNT-Audio sia pervenuto ad un impianto più soddisfacente del precedente. Unico appunto: mi pare molto strano che abbia trovato i Monster I400 sbilanciati sugli alti...perché ritengo che siano anzi sin troppo "castigati". Tra l'altro, l'impostazione timbrica generale di casa Monster non hai mai prediletto la parte alta dello spettro audio, semmai il contrario.
Comunque è chiaro che in tema di cavi è sempre e solo una questione di giuste sinergie. E, ovviamente, i Transparent Super sono di ben altra lega!!! Improponibile in confronto coi Monster 400.
Per quanto riguarda i diffusori mi chiedo se non sia invece il caso di soprassedere ancora un po' e sostituire invece il sistema d'amplificazione con un integrato in Classe D tipo il NuForce IA-7: potenza a volontà, massima semplicità di collegamenti e possibilità di utilizzare QUALUNQUE diffusore. La bassa potenza del Trends impone infatti di restringere la cerchia dei candidati ai soli modelli ad alta sensibilità e questo rende la scelta più difficile.
Qualora decidessi di tenere i TA 10.1, vedrei molto bene le Triangle. Non conosco le Axiom che cita 6moons (e non solo) ma la sensibilità mi pare un po' al limite. Tieni conto che i 95 dB dichiarati si riferiscono a DUE diffusori in ambiente (immagino). Se vai a vedere le misure eseguite da Soundstage, scopri che il dato di sensibilità vero è di 89.5 dB, infatti. Non essendo molto conosciute in Italia, poi, sarebbe più difficile rivenderle in caso di upgrade. Insomma, sulla carta, preferirei decisamente le Triangle.
Viceversa, se optassi per la soluzione radicale (cambio ampli) non avresti che l'imbarazzo della scelta e le Axiom eventualmente rientrerebbero in gioco...ma aggiungi almeno un 30% di spese di trasporto e dogana.
Sostituendo l'amplificazione, non avresti bisogno di upgradare il pre. Tra l'altro, ti faccio osservare che non esistono pre in Classe D, questa è una prerogativa degli stadi di amplificazione. Sia quello di KingRex che i Nuforce sono pre assolutamente tradizionali. Il KingRex è un ibrido che fa uso di operazionali e componenti discreti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Modifica impianto un po' vintage!
Gentile Direttore, per cominciare vorrei sottoporle il mio impianto: [Diffusori Peerless]

...A parte il giradischi, che ho comprato di recente, il resto sono oggetti "ereditati". Oltre alle sorgenti su citate utilizzo per gli mp3 sia il pc che la Playstation 3. Ho collegato anche la TV con cui vedo sky e utilizzo la PS3 per videogiochi, blueray e divx.
Non sono molto soddisfatto del lettore cd marantz in particolare da quando, dopo aver acquistato il giradischi, ho confrontato diverse volte i medesimi album prima in versione cd e poi vinile. Trovo che al confronto del giradischi il lettore cd sia troppo freddo e poco definito... al primo ascolto del vinile son subito rimasto colpito dalla naturalezza e chiarezza delle voci oltre che dal "calore" e dal realismo generali.
Sto cominciando anche a perdere un po' di "fiducia" nell'amplificatore che trovo adeguato per la tv e gli mp3, ma non per il vinile. Per sentire adeguatamente devo alzare il volume di più che non col cd o con il decoder di sky... che sia colpa della sezione pre?
Mi sento invece soddisfatto del mio giradischi (so che c'è di molto meglio) e dei diffusori, anche se mi dicon tutti che son vecchi (ci tengo a precisare che li ho ereditati 5 anni fa e che prima non sono mai stati utilizzati).
Come musica, premetto che sto acquistando solo vinile, ascolto rock alternativo, progressive, soul e afro niente elettronica e niente classica.
Alla luce di quanto detto cosa cambierebbe nel mio impianto, considerando che tengo molto di più al vinile che non al resto e che mio malgrado essendo studente non ho un grandissimo budget? In ogni caso qualche sacrificio per una cosa buona posso sempre farlo!
Grazie.
Cordiali saluti,
Simone - E-mail: zappy1 (at) gmail.com

LC
Caro Simone,
sui diffusori purtroppo non so dirti molto, tranne il fatto che i componenti Peerless, all'epoca, godevano di una discreta fama. Se fossero ancora in condizioni "operative" (controlla la sospensione degli altoparlanti!!!) potrebbero anche essere ben suonanti. La differenza di volume tra il CD ed il giradischi è solo una questione di posizione di manopola del volume...evidentemente lo stadio fono (ingresso per il giradischi) del tuo amplificatore non "preamplifica" abbastanza il segnale della tua testina. La cosa di per sé non è un problema. E' difficile avere livelli di CD e giradischi perfettamente identici.
In ogni caso, è un fatto che non ha niente a che vedere con la qualità dell'amplificatore. E' una mera questione "elettrica" che non inficia, entro certi limiti, la qualità del suono. Certo, se il livello fosse troppo basso, allora il "rumore" potrebbe diventare piuttosto invadente, ma non mi pare ciò accada nel tuo caso.
Se sai cercare bene nell'usato, un amplificatore migliore, usato di qualche anno, lo trovi senz'altro con 150-250 €. Sto pensando a vari modelli NAD e Rotel, da selezionare tra quelli che hanno l'ingresso per il giradischi. Poi potrebbe essere la volta del lettore CD, magari da cercare con lo stesso sistema e tra i prodotti degli stessi Costruttori citati, cui aggiungerei Arcam e H/K. In alternativa potresti prendere un multilettore come l'Oppo DV981, a circa 200 €, nuovo.
Non avendo idea della qualità dei diffusori e tenendo conto che tu pare ci tenga a continuare ad usarli, sul loro upgrade per ora non mi pronuncerei, però controlla lo stato di salute degli altoparlanti. Dubito che dopo 30 anni le sospensioni dei woofer siano ancora integre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade o downgrade, purchè l'hi-fi sia sempre un piacere
Caro Lucio,
in queste ultime settimane, nella tua sempre interessante rubrica della posta, sono emersi con ancor più autorevolezza alcuni spunti di riflessione che, come di consueto, vanno ben oltre la scelta di questo o quel prodotto.
Ciò che ho notato in alcune tue risposte è un'attenzione ancor maggiore all'approccio, prima che allo "strumento".
Un primo elemento è rappresentato dal concetto di downgrade, che ho sperimentato col T-Amp grazie ai tuoi preziosi consigli: in questo caso (come del resto credo avvenga in molti altri casi, anche se ancora troppi appassionati si rifiutano di ammetterlo e spesso addirittura di sperimentarlo) si è trattato di un notevole salto qualitativo, lo stesso sperimentato poco tempo prima (nel 2002) con l'acquisto dei diffusori Indiana Line TH 370 (più piccoli ed economici di tutti i miei precedenti diffusori ma sensibilmente migliori dal punto di vista della loro reale funzione: la corretta riproduzione della musica).
Non potendo cambiare la mentalità che per anni ha dominato il settore, ho deciso di rendere "pubblica" la mia personale esperienza, come ulteriore rafforzamento di alcuni concetti da te espressi, non solo in merito al downgrade, ma anche ad un acquisto ragionevole: inutile scegliere impianti da migliaia di euro senza poterseli permettere. E questo non riguarda solo il costo in sé, ma anche e soprattutto il proprio ambiente che, anche se grande, spesso non consente di posizionare i diffusori in modo ottimale.
In definitiva ben vengano upgrade e impianti di riferimento, ma per i fortunati che hanno la possibilità di farli esprimere come meritano. Per tutti gli altri esistono prodotti di abbordabili e ben suonanti, di cui il T-Amp credo sia per ora la massima espressione.
Nella mia sala di m 7,40 x 4,40 l'abbinamento T-Amp/Indiana Line è riuscito a regalarmi un piacere d'ascolto ed un livello di fedeltà mai raggiunti prima e, grazie all'alimentazione con batteria per auto, anche in termini di dinamica ed impatto non rimpiango nulla ma proprio nulla dei precedenti ampli (un Akai DC-servo prima e un Technics a mosfet poi).
Che altro aggiungere?
Un grazie di cuore, credo uno dei tanti che ricevi e riceverai :-)
Buon weekend e a presto.
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
sono d'accordo con te: acquistare componenti raffinati per poi sacrificarli con posizionamenti completamente errati e/o in ambienti inadatti è un modo piuttosto curioso di buttare via i propri soldi. C'è da dire però che nessuno di noi si può ergere a giudice di come gli altri decidono di spendere i propri denari. Quel che conta è, alla fine, che siano soddisfatti dell'acquisto e riescano a goderne. Questo, purtroppo, capita raramente ed innesca una spirale di upgrade sempre più costosi e sempre più inutili che portano come diretta conseguenza la totale disaffezione verso questo hobby. E' un peccato, perché basterebbe sacrificare un po' di spazio per poter disporre ALMENO i diffusori in maniera un minimo consona alla loro funzione. Nessuno si sognerebbe di appendere la lavatrice al soffitto, per non essere costretto ad usare la scala per caricarla e scaricarla ogni volta! La sua funzione e la sua ergonomia la obbligano ad essere posizionata a terra, al livello delle nostre mani. Così un diffusore è nato per essere posizionato quanto più possibile in asse con le orecchie di chi ascolta (normalmente seduto). Ed è altrettanto normale che ogni altra collocazione che non sia stata prevista dal progettista penalizzi gravemente le prestazioni, tanto da vanificare ogni sforzo per raggiungere una qualità che sia superiore a quella della solita radiolina (così la spesa sarebbe giustificata).
E' un discorso vecchio, ci sono ancora tanti audiofili che continuano a ritenere l'ambiente ed il posizionamento secondari. Spesso si preoccupano più dei cavi (vera croce & delizia per tanti, troppi) che del corretto posizionamento dell'impianto.
E' anche vero, purtroppo, che le case cosiddette "moderne" non offrono spazi adeguati per un impianto HiFi che, spesso, viene sacrificato in un salone troppo piccolo, dove si è costretti ad occultare i diffusori in libreria. Contemporaneamente al restringimento delle dimensioni delle case, sono aumentate a dismisura quelle delle auto. Come scrivevo in un vecchio articolo per Quattroruote, finiremo per pagare l'ICI sull'automobile ed il bollo sulla prima casa ;-)
Grazie per la riflessione ed il feedback!
Lucio Cadeddu

Musica da supporti non-ottici
Ciao Lucio, grazie della rapidità con la quale dispensi consigli. Vorrei chiarirmi un dubbio su tutti i lettori CD/DVD che sono dotati di ingresso USB, sapendo che i sistemi di lettura intervengono più o meno spesso per la correzione degli errori sui supporti digitali (CD/DVD):

  1. Contando sul fatto che la lettura dei dati memorizzati sulle chiavette USB non soffre dei noti problemi dei supporti è presumibile pensare che usando l'ingresso USB la qualità della musica sia migliore che non usando i CD?
  2. Il segnale in ingresso USB ha un percorso diverso da quello dei CD prima di arrivare al DAC interno?
  3. Se la risposta alla prima domanda è affermativa perché non si dotano tutti i lettori (dal più scarso al migliore) di un ingresso USB? (la comodità di trasporto e di utilizzo di questo supporto e migliore di quella dei CD!!)
  4. Potremo, in tempi brevi, fare a meno di stabilizzatori CD, piedini ammortizzanti, colorazione del bordo dei CD e paura dei graffi delle loro superfici?
E' indiscutibile il piacere che si prova ad adagiare un LP sul piatto, a sentirne l'odore, a godere della copertina, un rito è sempre un rito! In misura minore tutto questo vale anche per il CD, ma spesso si vuole usufruire velocemente del piacere di un buon ascolto.
Ti saluto cordialmente,
Antonino - E-mail: a.dilizia (at) tin.it

LC
Caro Antonino,
da anni sostengo che uno dei possibili scenari futuri è quello che vede la musica distribuita, oltre che online, su supporti fisici di tipo non a lettura ottica. I tempi sono decisamente maturi, i costi sono calati ma resta un problema, pricipalmente di marketing: già il CD non è più attraente come supporto, la sua immagine tecnologica è vetusta, superata. Ormai i CD non si usano quasi più neppure in campo informatico. I supporti non-ottici sono ancora meno "cool". Certamente sarebbero più pratici ma tutto il contorno e, soprattutto, il valore percepito dal consumatore è di livello bassissimo. Chi acquisterebbe una flash-card di 1 cm2 per ascoltarci un disco, pagandola l'equivalente di questo (facciamo 20-25 €)? Vedo poche mani alzate. Più semplice scaricare da internet (file non compressi, però!) e, eventualmente, copiare tutto sulle chiavette USB.
Qui arriva il seconda problema: il mercato HiFi si muove molto lentamente, le innovazioni hanno sempre stentato ad imporsi, tranne quando sono state imposte dall'alto. La presenza della presa USB sui lettori CD è qualcosa che, piano piano, sta arrivando. Ci vorrà ancora del tempo perché diventi una dotazione "standard". I multilettori Oppo, acclamati anche dalla stampa HiFi, dispongono di ingresso USB, giusto se ti venisse voglia di fare qualche esperimento. Noi, tra l'altro, abbiamo già recensito diversi DAC USB.
Per quanto riguarda infine l'altra tua domanda, il percorso del segnale digitale è più o meno sempre lo stesso: dal dispositivo di immagazzinaggio al DAC. Certamente la lettura ottica impone qualche controllo di più, ma la sostanza è la stessa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumori dal phono
Buongiorno sig. Cadeddu
sono qui a chiederle un consiglio. Ho sostituito il mio prephono Project phonobox (quello da lei recensito da 100 €) acquistato in occasione della sostituzione dell'ampli (come lei mi aveva consigliato) un Audioanalogue primo70 con un VP129 Rolls Bellari.
Come ho aperto il pacco (l'ho acquistato presso un sito americano) ho preso nota della mia sbadataggine, l'alimentatore come era da supporsi non predisposto per il nostro voltaggio italiano ma per quello americano (120 V 70 Hz) comunque con un vecchio alimentatore sono riuscito a farlo funzionare.
Inserito nella catena piatto Project 1.2, testina Grado Gold, ampli come sopra e casse Castle ho notato un volume più alto e fin lì può andar bene, quello che da fastidio è che quando alzo il volume (senza riprodurre) sia con telecomando o direttamente attraverso le casse sento un ticchettio ogni volta che si accende un led e il canale destro ha sotto sotto un pulsare.
Dipende da l'alimentazione ? Si può ovviare (il Project era silenziosissimo) in qualche maniera?
Come suono il Bellari (lo so che lei è abituato a ben altro) forse come pre è più pompato del Project verso gli alti mi pare pù definito però in certi momenti si sente che è al limite della distorsione.
Vediamo se più avanti riesco a cambiarlo con uno più serio (Blackbox The Statement?).
Ringraziandola anticipatamente per la sua pazienza.
Daniele - E-mail: MATTIEL1 (at) posteitaliane.it

LC
Caro Daniele,
per inquadrare meglio il problema sarebbe utile capire in che modo tu sia riuscito a far funzionare l'apparecchio. Questo "alimentatore", infatti, potrebbe essere il responsabile di tutti i problemi riguardanti il rumore. Il tuo pre fono richiede un'alimentatore da 12 volt in continua ed almeno 600mA di corrente. Se hai usato un alimentatore di amperaggio più basso o voltaggio molto più elevato, potresti avere anche i problemi di distorsione cui accennavi nella tua lettera. Se, ad esempio, avessi utilizzato l'alimentatore del ProJect, avresti sotto-alimentato il Bellari, visto l'amperaggio ridotto a soli 200 mA (per il Phonobox).
Io userei un alimentatore 12 V / 1000mA (o 1A, se preferisci) in modo da dare ai circuiti un margine di sicurezza maggiore. Con la potenza dell'alimentatore è sempre meglio esagerare un po'.
Poi c'è il problema causato dal fatto che si tratta di un pre fono basato su valvole. Queste, di norma, sono più sensibili dei dispositivi a stato solido, proverei quindi ad allontanare il pre fono da altri cavi di segnale, dall'alimentatore stesso o dai cavi di alimentazione di altri apparecchi.
Con tutti questi accorgimenti il tuo nuovo pre fono dovrebbe liberarsi da tutti i problemi che hai osservato.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Rumori dal vinile
Buonasera, Volevo cortesemente porle delle domande.
Ho comperato pochi giorni fa un disco in vinile nuovo e sigillato, l'ho aperto e chiaramento mi sono messo ad ascoltarlo. Ogni tanto durante l'ascolto si sentono dei tic-tac dovuti credo a cariche elettrostatiche presenti sul vinile. Non mi era mai capitato di sentire tali rumori su un disco nuovo, mai suonato prima.
Da cosa possono essere state generate tali cariche???
Ascoltando il disco altre volte, i rumori non spariscono, neanche pulendolo con la spazzola in carbonio Stanton, bruttismo accessorio a mio parere perchè lascia tutti i peli sparsi su tutto il vinile e quindi lo sporca, credo non la userò mai più.
Cosa potei usare per eliminare tali rumori??? Usare il kit Knosti mi sembra eccessivo, forse potrei provare con il rullo Nagaoka o meglio ancora con la pistola antistatica???
Cosa mi consigliereti di fare??? Questi tic tac, potrebbero essere dovuti non a cariche elettrostatiche ma a difetti di fabbricazione del vinile???
Ti ringrazio per la tua disponibilità e colgo l'occasione per porgerti cordiali saluti.
Tiziano - E-mail: tiziano.vianello (at) libero.it

LC
Caro Tiziano,
senza poterle ascoltare direttamente con le mie orecchie è difficile capire se si tratti di cariche elettrostatiche o di semplici impeferzioni del vinile o, ancora, di sporcizia.
In genere, un disco carico elettrostaticamente tende ad incollarsi al tappetino, se questo è di feltro o comunque scarica un po' di statica sulle nostre mani quando lo appoggiamo sul piatto. Se così non è, è più probabile che si tratti di sporco o di difetti di stampa del vinile stesso. A me il rullo Nagaoka è sempre piaciuto moltissimo, stacca molto bene lo sporco e l'ho sempre trovato di un certo aiuto anche contro l'elettricità statica. Usato con attenzione, non ha controindicazioni. E' praticamente eterno. Questo evergreen per gli amanti dell'analogico, dopo tanti anni di oblio, è di nuovo disponibile in Italia presso il dinamico distributore/rivenditore
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Mi pare comunque strano che la spazzola in fibre di carbonio ceda dei pelucchi al disco, ne ho usato diverse (forse anche quella che citi tu) ma non ho mai notato questo genere di problemi. In ogni caso, un tentativo col rullo Nagaoka lo farei. Nei casi più ostinati puoi anche tentare un lavaggio casalingo (senza macchina lavadischi) seguendo alcune delle nostre ricette.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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