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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Lettore DVD utilizzato in "Real Stereo"
  2. Ground loop, atto secondo
  3. Migliorare l'analogico
  4. Migliorare il digitale
  5. Come si impara ad ascoltare?
  6. Posizionamento diffusori
  7. Giradischi troppo veloce
  8. I-Doser: droga "sonora"
  9. Lettore CD con più bassi
  10. Primo impianto con 1000 €

Lettore DVD utilizzato in "Real Stereo"
Ciao Lucio,
complimenti per questa bella e funzionale "rivista telematica" che è TNT-Audio.
Una curiosità... perchè quando hai registrato questo (splendido) sito hai scelto il suffisso .com? (niente polemica, pura curiosità... maschile). :-)
Torniamo seri, mi occorre la tua (preziosa) consulenza. Ad un mio amico si è guastato un vecchio e caro lettore CD Philips, dopo svariati anni di "onorato servizio". Trattandosi di un apparecchio entry-level e perdipiù vetusto, l'ho fatto desistere, ovviamente, dal farlo riparare.
Dovendolo sostituire gli ho consigliato di acquistare un altro lettore cd, sempre entry-level (lo è anche il resto dell'impianto), scegliendone uno dai "soliti" apparecchi che tu consigli sempre in quella classe di appartenenza, possibilmente usato (nad, rotel, cambridge audio, denon, ecc).
Nel frattempo, per sbarcare il lunario, abbiamo provato a collegare un vecchio (ed economico) lettore dvd sansui che lui aveva in casa ma che utilizzava molto di rado, per utilizzarlo SOLO come lettore cd. E qui sono cominciati i problemi....
Forse sarà la vecchiaia, ma io sono rimasto fedele all'idea del "Real Stereo", non ho mai posseduto un impianto HT e mi perdo nei meandri delle (nuove) sigle che questa tecnologia ha introdotto.
I lettori cd economici normalmente hanno due sole uscite, Left e Right, non si può sbagliare, al massimo si possono invertire i canali (una mia amica ha ascoltato per anni un lettore cd così collegato, prima che glie lo facessi notare). :-)
Quando ho visto il retro di questo lettore dvd mi si sono rizzati i capelli: ben 11 prese rca, + 1 ottica, 1 minidin ed una scart. Considerando il basso prezzo di questi apparecchi, 1/3 del costo di produzione viene assorbito solo per le connessioni! ;-)
Battute a parte, ed escludendo tutte le tipologie di uscite video (rca, scart, minidin), mi sono concentrato solo con le uscite audio: FR, FL, SR, SL SW, SC. Ho collegato il cd all'ampli attraverso le uscite FR & FL (ad intuito dovrebbero essere Front Right e Front Left). Poi abbiamo collegato temporaneamente l'uscita video ad un monitor per poter entrare nel Setup Audio, nella speranza di disabilitare tutti i nefasti effetti audio di cui questi apparecchi sono particolarmente ricchi (equalizzazioni, riverberi, dolby, multicanale, spazialità, ecc). E qui... mi sono perso!
Questa è la configurazione del SETUP AUDIO:

Subwoofer [on] [off] >>OFF<<
Rear Speaker [large] [small] [off] >>OFF<<
Center Speaker [large] [small] [off] >>OFF<<
Front Speaker [large] [small] >>LARGE<<
Fino a qui credo di non aver commesso errori. Queste invece, le configurazioni in cui mi sono "arenato":
Downmix [lt/rt] [stereo] [off] >>?????<<
SPDIF [off] [raw] [pcm] >>?????<<
Questa invece è la configurazione del DOLBY DIGITAL:
Dual Mono [stereo] [l-mono] [r-mono] [mix-mono] >>?????<<
Dynamic [off] [1/4] [1/2] [3/4] [full] >>?????<<
Disponendo inoltre di uscita digitale (ottica e coassiale), se questo lettore non darà problemi di funzionamento, conviene acquistare in futuro un DAC economico (~100/200 euro) anziché spendere +o- la stessa cifra per un lettore cd entry-level usato?
Grazie del tuo (prezioso) tempo che metti a dispozione dei lettori di TNT-Audio.
Alberto - E-mail: al.esposito (at) agora.it

LC
Caro Alberto,
rispondo subito alla tua curiosità: quando registrai TNT-Audio in Italia non era possibile registrare i domini .it senza che tu fossi un'impresa o un'associazione con statuto depositato. Tra l'altro, essendo la rivista bilingue, volevo darle una connotazione più internazionale. Restavano le opzioni .org, .net e .com (non esisteva .info, ancora). All'epoca per avere le prime due occorreva essere qualcosa di "organizzato" riconoscibile negli USA (il mio registrar era ed è là, insieme al provider di spazio web) mentre il .com era il più facile e veloce da ottenere, oltre che il più diffuso e semplice da ricordare. Optai - un po' a malincuore - per un .com. Forse la scelta migliore sarebbe stata un .net ma è meno diffuso e più difficile da ricordare. Mi dissi "Pazienza per la confusione che un suffisso commerciale può causare ad un'attività no-profit, per ora va bene così". Cambiarlo oggi sarebbe assurdo, vista la popolarità raggiunta da questo indirizzo (migliaia di links in tutto il mondo). Gli si potrebbe affiancare un .net e .info, che reindirizzano sullo stesso .com...ma a che pro? Alla fine della fiera quel che conta sono i contenuti. Semmai, una scelta tecnicamente sbagliata fu il nome a dominio, ovvero tnt-audio. Se lo dovessi registrare oggi, con l'esperienza che ho accumulato, sarebbe almeno senza trattino.
Per quanto riguarda invece il quesito tecnico, tutte le opzioni mi sembrano regolate a dovere. Il downmix non serve se il software è un semplice 2 canali come un CD Audio...quindi va bene su OFF o su Stereo. L'uscita digitale, se non la usate, potete tranquillamente settarla su OFF, probabile che il lettore suoni pure meglio così (è uso cortocircuitare su 75 ohm tale uscita se non la si utilizza, per minimizzare le interferenze). Il Dolby Digital è irrilevante. Al più, per sicurezza, metterei l'opzione [stereo] e Dynamic [full].
Tieni conto che, piuttosto che acquistare un lettore CD entry-level nuovo (comunque i suoi 200 € li costa) proverei un multilettore Oppo DV-980. E' una macchina che è stata pensata per riprodurre bene anche la Musica, oltre ai video.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ground loop, atto secondo
Caro Lucio,
Mi sono preso un po' di tempo per verificare la sicurezza del mio impianto "de-groundato" ('mmazza che brutta parola, vabbè chiedo perdono all'accademia della crusca!) e per capire i reali vantaggi di questa soluzione.
Ebbene, dopo una quindicina (circa) di giorni dall'operazione a cuore aperto sulla mia amata ciabatta ti devo confessare che giammai potrei tornare indietro! Me ne assumo ogni responsabilità. Il guadagno in termini sonici è tale da non lasciar dubbi. Se si ha a che fare con diffusori ad alta efficienza tutto quanto porta miglioramenti o peggioramenti nella riproduzione, le due gemelle tedesche tirano su tutto ciò che gli capita tra le grinfie ed in questa situazione, il salto di qualità fatto in termini di pulizia, spazialità, ma in generale in tutti i parametri è tale da farmi affermare che il gioco vale la candela, e parecchio.
Voglio comunque precisare che l'eliminazione della terra non è un'operazione da fare a cuor leggero, assolutamente. La 220 può far molto male ed è per questo che ho immediatamente seguito il tuo congiglio ed ho fatto controllare l'impianto da un'elettricista, il quale mi ha confermato che è ottimo, perfettamente a norma e che la presa di terra svolge il suo lavoro.
In queste condizioni ho deciso di abbandonare ogni altro tentativo che mi permettesse di ripristinare la terra sulle altre prese della ciabatta (la prima, quella dove è collegato il pre ha lo scarico a terra). Perchè cercare di modificare qualcosa che va bene?
Nel ringraziarti per i tuoi consigli, ti auguro una buona estate.
Simone - E-mail: simtodar71 (at) tin.it

LC
Caro Simone,
ero certo che il consiglio sarebbe stato risolutivo. Quando ci sono anelli di massa è sempre meglio connettere a terra solo un apparecchio, diciamo il pre o l'integrato, che è l'elemento cui vengono collegati tutti gli altri. A scanso di equivoci, questa è pratica ben nota da tempo, non voglio certo assumermi meriti che non mi competono. Diciamo semplice elettrotecnica applicata all'audio, nessuna magia. Che poi altri abbiano consigliato altre soluzioni rientra nella natura delle cose. C'è chi di elettrotecnica non capisce un accidente ma fornisce consigli comunque, c'è chi ripete leggende metropolitane apprese qua e là sui forum da illustri sconosciuti e c'è chi, magari, cerca di tirare l'acqua al proprio mulino, proponendo soluzioni complicate ed in genere costose (cavi e ciabatte speciali, filtri, stabilizzatori e quant'altro). Intendiamoci, non è che queste soluzioni non siano efficaci ma, nella maggior parte dei casi, mi fanno pensare a qualcuno che, pur avendo la chiave in mano per aprire una porta, usi l'esplosivo. Prima si tenta con la chiave, poi con il cacciavite...e solo alla fine si butta giù la porta.
A me la curiosità di provare ad identificare con precisione l'anello che innescava il ronzio mi sarebbe rimasta, comunque va benissimo anche così.
Ti auguro buon ascolto senza ronzii...
Lucio Cadeddu

Migliorare l'analogico
Caro direttore,
mi permetto di darti del tu poiché questa non è la prima lettera che ti scrivo, le tue risposte sono sempre state precise e puntuali e spesso illuminanti. Non mi ritengo audiofilo in senso stretto ma piuttosto appassionato di musica e autocostruzione, il mio impianto al momento è il seguente:

Premetto che sono molto soddisfatto dell'impianto, assemblato con un spesa tutto sommato modesta (1200 - 1300 euro), sento però il bisogno di migliorare la parte analogica che mi sembra leggermente inferiore al Paganini.
Avevo pensato di sostituire la testina (onesta ma pur sempre entry level) ho chiesto in alcuni negozi della mia città ma un negoziante mi ha suggerito di cambiare prima il braccio perché a suo parere il braccio Thorens non è un granchè e non mi permetterebbe di apprezzare una testina di livello superiore.
Siccome il consiglio pareva disinteressato (non aveva bracci da vendermi) ho pensato ad un classico SME 3009 II (ma si accettano consigli) ed in seguito, con calma, penserei alla sostituzione della testina. Pensi che il discorso abbia senso oppure meglio pensare prima a sostituire la testina? Eventualmente quale suggeriresti con 200-300 euro di budget? (preferibilmente MM ma al limite anche MC, costruirmi un altro pre-phono non sarebbe un problema).
[Foto impianto]
Giorgio - E-mail: same65 (at) hotmail.it

LC
Caro Giorgio,
molto dipende dalle tue previsioni sul budget da dedicare a questo upgrade. Certamente uno SME 3009 più una testina di degno valore richiedono una spesa, anche spalmata nel tempo, non indifferente. In un'ottica "assoluta" il consiglio del negoziante ha perfettamente senso, tuttavia proviamo a vedere le cose da un altro punto di vista: un piccolo investimento iniziale per una testina migliore sarà comunque ben apprezzabile, anche sul braccio di serie. Qualora non fossi ancora soddisfatto, potresti pensare in seguito al braccio. La differenza tra una Grado Black da 50 € ed una MM da 300 € la senti anche sul compatto del Readers' Digest. Avrai capito che io propendo per un passo alla volta, partendo dalla testina, tenuto conto che quella che possiedi è veramente il primo gradino possibile. Tanto per capirci: se la testina fosse di ben altro livello allora avrei prima sostituito il braccio.
Con 300 € ti si aprono tante possibilità, nel mercato delle MM. Se ti piace il suono Grado, basterebbe salire nella scala gerarchica di questo Costruttore. Ad esempio, una Statement Wood Platinum ti costerebbe esattamente 300 € (a cercare bene, pure un po' meno). Oppure considera le solite Goldring della serie G10XX, facilmente upgradabili.
Se ti capita, anche una Shure V15 d'annata o una Stanton 881 non sarebbero male per il tuo Thorens.
Infine, se mi consenti un appunto finale non richiesto...libera lo spazio dietro al diffusore di destra e prova ad interporre dei piedini smorzanti tra satelliti e torre dei bassi e tra quest'ultima ed il pavimento. Al momento sembrano poggiate senza alcuna interfaccia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare il digitale
Gentile Direttore,
complimenti per la qualità del sito che resta decisamente il migliore in rete sull'argomento. Le prove, le rubriche e le lettere sono una fonte di informazione utilissima. Ti scrivo per un consiglio: ho un impianto composto da

Ascolto in una sala da 35mq tutti i tipi di musica dalla classica al jazz etnica etc. Non sono un audiofilo impallato, semplicemte mi piace ascoltare buona musica. Mi piacerebbe sostituire il lettore CD che ormai ha 16 anni di servizio.Il dubbio è se valga la pena di acquistare un buon DAC esterno cui collegare il lettore esistente tramite uscita digitale oppure orientarsi su un nuovo lettore.
La prima soluzione mi attira anche in considerazione del fatto di essere "open" (per esempio per poter collegare anche un computer ed ascoltare file audio), la seconda è più semplice. Il budget è non più di 1.000 euro.
Ti ringrazio fin d'ora per l'attenzione che vorrai dedicare a questa mia e ti saluto cordialmente.
Luigi - E-mail: exkvgt (at) tin.it

LC
Caro Luigi,
da audiofilo "puro" ti direi di upgradare il tuo lettore CD, magari con le modifiche che abbiamo pubblicato qui su TNT-Audio (quelle della Chevin Audio etc.). Visto che però mi dici che vorresti anche ascoltare meglio l'audio del PC allora forse la soluzione più furba sarebbe quella di un bel DAC USB che abbia anche un ingresso digitale standard. Ne abbiamo provato diversi e sul mercato ne trovi altri ancora, egualmente validi. Il migliaio di € basta ed avanza, direi. Un breve e non esaustivo elenco di DAC che potrebbero fare al caso tuo lo trovi su questo volume di lettere alla Redazione:
Lettera N. 10, vol. 468. Vedi cosa riesci a valutare e/o provare. Non dimenticare di utilizzare, nel caso, un cavo digitale di buona qualità. Un modello che consiglio spesso, che costa poco e va piuttosto bene è il Supra Trico (circa 70 € in Italia, un po' meno all'estero). Infine, qualora optassi per un nuovo lettore integrato, lasciando ad un economico DAC USB il compito di trattare l'audio del PC (ad esempio un Trends Audio UD-10 per circa 100 €), potresti orientarti verso un lettore della stessa Audio Analogue (ad esempio il Paganini), per tutta una serie di ragioni che ripeto di settimana in settimana: compatibilità elettrica, omogeneità sonora ed estetica, rivendibilità della coppia monomarca.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Come si impara ad ascoltare?
Sono un tuo oramai appassionato lettore e da questo sito tento di carpire TUTTI QUANTO SI POSSA. Ora mi è venuta una voglia di approfondire i temi riguardo all'ascolto.
La mia è una domanda forse scontata per chi è gia nel campo da tanto tempo. Volevo sapere dove si possono recuperare delle schede per imparare a valutare e classificare gli ascolti in modo da cominciare, piano piano, ad avere parametri di riferimento più oggettivi. So benissimo che più si ascolta, si legge, ci si informa, più si impara. Sino ad ora sono solamente riuscito a leggere recensioni, articoli e altro ancora e poi (se trovavo l'occasione) ho cercato di confrontare quanto letto con l'ascolto diretto in modo assai grossolano.
Non essendo nel campo e quindi non avendo la possibilità di una vasta e costante capacità d'ascolto di vari oggetti hi fi (solamente durante alcune presentazioni di prodotti, o a casa di amici -pochi-) vorrei trovare una scheda di valutazione da seguire dove dare ed affinare (con l'esperienza) i punteggi. Hai qualche consiglio o prototipo di scheda da darmi o consigliarmi?
Grazie per l'attenzione,
Paolo - E-mail: satana_p (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
non so se esista una siffatta cosa. Una scheda di valutazione...non so, vedi, il problema non è avere dei parametri scritti su una scheda ma imparare a dare a quelle voci un significato ed un riferimento in ciò che si ascolta. Già iniziare a capire l'uso degli aggettivi sarebbe un bel passo avanti. Molti audiofili, ad esempio, confondono e mescolano caratteristiche spesso antitetiche. Sento così parlare di "suono dettagliatissimo, precisissimo e...caldo", oppure di "suono freddo con pochi toni alti" e cose di questo tipo. Tutti, pian piano, hanno imparato la giusta terminologia che non è molto diversa da quella che si usa, ad esempio, per valutare un vino. Non credo che sia necessario spiegare cosa si intenda quando qualcuno parla di un vino robusto e corposo, con una nota di morbido. L'idea viene immediatamente alla mente.
Così per il suono: suoni "freddi" sono, ad esempio, spesso riferiti ad un bilanciamento tonale spostato verso le alte frequenze (toni acuti) con pochi bassi. Oppure possono essere ben presenti i bassi ma la ruvidità dei registri alti rende il suono comunque quasi "metallico", stridulo, affaticante. Il contrario è invece un suono caldo, avvolgente: qui le note alte, pur presenti, appaiono arrotondate e certamente l'attenzione dell'ascoltatore è principalmente spostata verso le note basse e medio-basse, che appaiono potenti e mai troppo secche e nette. Talvolta si può avere un suono "caldo" anche con pochi bassi, basta che la connotazione sia riferita ai registri alti.
Spesso un suono del genere viene riferito come "eufonico". Poi c'è il suono "veloce" (anche qui credo che ci sia poco da spiegare) in contrapposizione a "lento". Questi altri due aggettivi spesso vanno a braccetto con freddo e caldo, rispettivamente. Ancora, ci sarebbe da spiegare tutta la questione dell'immagine tridimensionale ricreata dai diffusori. Si fa prima a capire sentendo un impianto che è capace di ricrearla. Altri parametri sono trasparenza (capacità dell'apparecchio di aggiungere poco del suo al segnale che lo attraversa, facendo invece notare tutto ciò che c'è a monte di esso) e precisione, termine spesso abbinato al precedente, ma non necessariamente dipendente da questo. Un suono può anche essere molto "preciso" (diciamo...puntiglioso?) senza essere necessariamente molto trasparente. Qui, ovviamente, stiamo cominciando a sconfinare nel complicato e forse sarebbe meglio fermarsi.
Un modo facile per "capire" cosa un recensore intenda con certi termini è leggersi qualche recensione di dischi che il giornalista utilizza per testare gli impianti, procurarsi qualcuno di questi titoli ed ascoltarlo cercando di mettere in relazione ciò che c'è scritto con ciò che esce dal proprio impianto. Abbiamo una lunga lista di
dischi per le prove, son sicuro che qualche titolo adatto ai tuoi gusti lo trovi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Posizionamento diffusori
Gentilissimo Direttore,
le ho già scritto in passato riguardo al aggiornamento del mio impianto (Vol. 243, 309 e 412) e Lei gentilmente mi ha sempre dato ottimi consigli e ha spesso "calmato" la mia voglia di acquisti incontrollati. Le mie 1.5, pilotate dal "vecchio" Proton e da un lettore Genki (acquistato usato) anche se posizionate ancora non in maniera definitiva si sono fatte apprezzare nei miei generi musicali preferiti (Eric Clapton, B.B. King, ecc).
Ora però, prima di ulteriormente upgradare l'impianto (cambierò il mio proton solo quando avrò posizionato al meglio l'impianto) Proprio a tale riguardo la scrivo di nuovo. Ho la possibilità di montare il mio impianto in una stanza fino ad oggi utilizzata per altro e che sto attrezzando per il mio angolo studio e intrattenimento (allego piantina).
Avrei pensato di posizionare le casse dietro al muretto basso in modo, visto che staranno a distanza dal muro posteriore e laterale, di evitare di vedere i diffusori al centro della stanza. Ovviamente se la posizione non è corretta Le chiedo di consigliarmi al meglio, considerato che, al momento non ho ancora alcun mobile ma saranno acquistati in seguito. Ho scartato a priori la posizione di fianco al camino in quanto non ritengo sia congruo lo spazio presente.
Attendo Suoi "illuminanti" consigli e La saluto cordialmente.

[Sala Carmine]
Carmine - E-mail: carmine.finizio (at) inwind.it

LC
Caro Carmine,
la nuova posizione dei diffusori non mi sembra male, tutto sta a verificare sul luogo una volta messo l'arredamento. Dovesse restare quel poco che si vede in pianta...prevedo problemi in quanto decisamente troppo spoglio. Gli accorgimenti son sempre gli stessi: tende, quadri in tela senza vetro, cuscini, poltrone, librerie...
In ogni caso proverei anche le altre due posizioni rese possibili da quello spazio: sulla parete lunga, eventualmente spostando la libreria oppure sulla parete opposta, magari spostando la scrivania. Questo va un po' a cozzare con la tua voglia di occultare le casse alla vista, ma sono due possibilità che ti devi lasciare aperte e che potrai valutare soltanto quando l'impianto sarà installato e l'arredamento più o meno definitivo.
Eviterei anch'io di sfruttare l'altra porzione della sala così come la posizione ai lati del camino. Tieni conto che meno cose ci sono nello spazio tra le casse e tra queste ed il punto d'ascolto e migliori saranno i risultati.
Per via della geometria irregolare e per le buone proporzioni dei lati, questa sala promette bene, a patto che l'arredamento sia sufficiente a limitare riflessioni eccessive.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Giradischi troppo veloce
Egregio Direttore,
innanzitutto Le rivolgo i miei complimenti per la sua rivista on-line. Grazie ai sui suggerimenti, in occasione del fatto che mio fratello maggiore mi ha ceduto la sua collezione di LP anni 70-80, ho assemblato una modesta (ma economica!) comibnazione turntable-ampli-casse, e devo dire che ho riscoperto il piacere dell'analogico. Questo anche grazie ai Suoi consigli e indicazioni sul come effettuare un buon set-up dell'impianto HI-FI!!!
Detto questo...veniamo alle dolenti note (ammesso che Lei mi possa prestare qualche attimo del suo tempo). Il piatto (un dignitoso -a mio avviso- Technics sl-bd22d (a cinghia con servocontrollo a generatore di frequenza) gira...troppo veloce!!!
Anche se ho agito sul pitch e sulle vitarelle poste sotto la pancia del riottoso (ma nuovissimo!) Technics, arrivando a fine corsa, il piatto gira sempre troppo veloce.
Ora, visto che l'oggetto costa sui 200 euro, vorrei porLe le seguenti domande:

La ringrazio anticipatamente,
Andrea - E-mail: bonans (at) tiscali.it

LC
Caro Andrea,
se anche regolando la velocità al minimo questa resta comunque troppo elevata, c'è qualcosa che non va nel sistema di servocontrollo o nell'alimentazione. Se ancora in garanzia, ti consiglierei di portarlo in assistenza. Qualora ciò non fosse possibile e tu volessi provare a metterci mano, scaricati prima il manuale di servizio di questo giradischi, che trovi sul solito fornitissimo sito
VinylEngine. Un giradischi è un oggetto elettricamente molto semplice...in pratica ha solo il motore, un'elettronica di controllo dello stesso ed un alimentatore. Tieni conto che potrebbe anche essere un problema causato da quest'ultimo...il motore è in DC e se non riceve la tensione entro i range prestabiliti qualche problemino potrebbe esserci. Magari procurati uno stroboscopio per valutare bene la velocità di rotazione. Tanto per levarti ogni dubbio, prova anche a valutare la tensione presente nella tua rete elettrica, per mezzo di un tester.
Ovviamente, tutte queste operazioni richiedono una certa familiarità con strumenti e corrente elettrica. Se non ti senti abbastanza sicuro, meglio non correre rischi! (per la tua salute, non per il giradischi).
Approfitto per ribadire un concetto, forse sconosciuto ai "novizi" del vinile: non è facile che un giradischi giri perfettamente in sincrono con un lettore CD, un certo scostamento dalla rotazione perfetta è sempre da mettere nel conto.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

I-Doser: droga "sonora"
Caro Lucio,
Leggo sul "Corriere della Sera" che sono in distribuzione su Internet file contenenti infrasuoni fra i 3 e i 30 Hz, che dovrebbero indurre effetti psicoattivi su chi li ascolta, simili a quelli delle droghe:
www.corriere.it.
Non ti chiedo tanto se la cosa sia vera o no, ma mi faccio una semplice domanda: se la maggior parte degli impianti stereo (e la pressoché totalità dei sistemi audio per PC) queste frequenze non se le sogna nemmeno, non è che ancora una volta ci stanno prendendo per i fondelli e che anche il tanto considerato autorevole (non sempre a ragione) "Corriere" è caduto nella trappola?
Gradirei un tuo parere, che leggerò al solito con molta attenzione. Quella stessa che ho riservato al tuo articolo su "Pretzel Logic" degli Steely Dan, ottima recensione di un disco imperdibile.
Ciao da
Marcello - E-mail: prof.marcello (at) libero.it

LC
Caro Marcello,
non sono molti i trasduttori HiFi (diffusore o cuffia) che riescono a riprodurre frequenze molto inferiori ai 20 Hz in "flat", come si dice. Tra l'altro, è assodato che l'orecchio umano NON SENTA frequenze così basse con la "catena" del sistema uditivo ma, semmai, lo possa fare con il corpo. Di conseguenza, anche se fosse possibile riprodurre frequenze così basse, in cuffia non si sentirebbero adeguatamente.
D'altra parte, per sentire frequenze così basse con il corpo serve una così alta pressione acustica che sarebbero necessari subwoofer semplicemente giganteschi (la Fisica non fa sconti, neppure ai giornalisti). Tanto per capirci bene, il sistema Sensurround, tanto in voga negli USA negli anni '70 nei cinema, faceva uso di numerosi subwoofer a tromba da 18 pollici l'uno (sono oltre 45 cm di diametro, signori miei) - fino ad un massimo di 20 unità - che riuscivano a riprodurre la gamma dai 5 ai 40 Hz con una pressione sonora di 110 - 120 dB. Erano alimentati da finali BGW da 1600 watt continui l'uno. Dopo qualche anno il sistema Sensurround, nato per terrorizzare gli spettatori durante la visione del film Earthquake, fu eliminato dal mercato per i danni strutturali che causava agli edifici, per non parlare di quelli causati a chi era esposto a simili frequenze a così elevata pressione. Dubito che i giornalisti del Corriere abbiano sistemato 20 trombe da 18 pollici davanti ai loro PC.
I sistemi audio per PC poi, siamo fortunati se arrivano a riprodurre senza attenuazione i 100 Hz. E lasciamo stare i "dati dichiarati" dai Costruttori, per favore, che sono fantasia allo stato puro.
Ancora una volta è un caso di informazione scientifica errata. Incidentalmente, sono uno dei docenti organizzatori del Master in Comunicazione della Scienza presso la mia Università, un corso post-laurea di secondo livello che dovrebbe "aiutare" a formare giornalisti scientifici e comunicatori della scienza. Se ce ne fossero un po' di più, certe cose sulla carta stampata e sulla TV non arriverebbero neppure.
Ciò premesso, quel che è vero è che la Musica ed i suoni abbiano grande influenza sulla psiche. Ne avevamo già parlato nel 2002, in un editoriale dal titolo "Sesso, droga...e rock'n'roll?. E' piuttosto noto che certi suoni, ad esempio, causino irritabilità, altri disorientamento e vertigini in soggetti particolarmente sensibili. Ad esempio, la risonanza causata dai potenti flussi dell'aria condizionata può raggiungere frequenze molto basse e pressioni sonore elevate, in certe circostanze (grandi superfici tipo i centri commerciali). Personalmente, mi capita di soffrire di leggere vertigini in un centro commerciale della mia città...e solo in quello (e non in altri). Quando l'aria condizionata è spenta invece tutto OK.
Non è poi un mistero che le forze armate (specie negli USA) abbiano sperimentato e stiano ancora sviluppando le cosiddette "bombe sonore" o "armi sonore" che utilizzano gli ultrasuoni o gli infrasuoni. Un esaustivo trattato scientifico su quest'ultimo argomento e sugli effetti dei suoni sugli esseri viventi, può essere letto qui (scritto dal fisico sperimentale Jürgen Altmann)
In definitiva: che i suoni possano interagire con il cervello è provato, che possano alterare l'umore pure (e tutti noi appassionati lo sperimentiamo ogni giorno), che la convinzione di assumere una droga possa suggestionare così tanto da sentirne effetti del tutto inesistenti anche (il ben noto effetto placebo) ma che un PC o una cuffietta da 5 € possano riprodurre gli infrasuoni è una bufala di proporzioni gigantesche che solo l'ignoranza di improvvisati "giornalisti scientifici" può avvallare. Anzi, arrivo a dire che l'unica cosa davvero "stupefacente" (gioco di parole assolutamente intenzionale) in questa notizia è la leggerezza con la quale viene offerta in pasto al grande pubblico, senza un minimo di controllo delle fonti. Non dovrebbero fare questo i giornalisti "professionisti"? O tempora o mores!!!
Sarebbe stato sufficiente leggersi le FAQ del sito del produttore della "droga" I-Doser (che peccato, sono in inglese!) per capire che:

  1. Gli effetti si sentono SOLTANTO con l'ascolto in cuffia. NON si possono usare altoparlanti esterni o, peggio ancora, altoparlanti da PC, come invece è stato riportato anche dai TG nazionali (sic!). Tutto si basa su un trucchetto che sfrutta l'utilizzo di segnali diversi in ogni canale, generando dei "battimenti". Consiglio di leggere la documentazione sul sito SBaGen, il Binaural Beat Brain Wave Experimenter's Lab, dal quale proviene il "motore" su cui si basa il software I-Doser. Tale sistema è comunque noto ai musicisti sin dalla notte dei tempi. Ad esempio, volendo evitare la costruzione di canne d'organo troppo grandi per riprodurre frequenze molto basse, talvolta si realizzano due canne a distanza di quinta che, suonando contemporaneamente, creano l'illusione di un terzo suono pił profondo. Parimenti ben noto ai musicisti è l'esistenza del famoso "terzo suono di Tartini" ('700).
  2. Le cuffie che I-Doser consiglia per poter sentire gli effetti delle "brain waves" sono piuttosto sofisticate, con risposte in frequenza che arrivano fino a 18 Hz (e costi non esattamente contenuti). Con le cuffiette normalmente in uso presso la iPod generation è sicuro che non si sente un piffero di ciò che si dovrebbe sentire. In effetti, l'importante è che il ragazzino "creda" di sballare, l'effetto placebo farà il resto. Tutti ricordano i classici scherzi fatti facendo fumare agli ignari amici qualunque cosa ma lasciando creder loro che fosse marijuana purissima, per poi sentire i racconti di fantastici "trip" del tutto immaginati e frutto della più pura suggestione....
  3. Non è necessario usare volumi sonori elevati, anzi questi sono sconsigliati dalla I-Doser stessa. Quest'ultimo aspetto fa però un po' a pugni con le curve sperimentali di Fletcher & Munson e successivi (Fletcher, H. and Munson, W.A. (1933) J. Acoust. Soc. Am. 6:59; Robinson, D.W. and Dadson, R.S. (1956) Br. J. Appl. Phys. 7:166) secondo le quali per sentire decentemente anche solo i 20 Hz occorre usare pressioni sonore abbastanza elevate (si cerchino le curve di F&M in rete per un riferimento).
Tirando le somme, è IMPOSSIBILE che i suddetti "effetti" si possano ascoltare senza hardware elettroacustico apposito, come il sito del produttore tende a precisare, tra l'altro. Il fenomeno dei binaural beats è ampiamente studiato da oltre 150 anni (Heinrich Wilhelm Dove - 1839). Quanto poi questi "battimenti" riescano ad influenzare le onde cerebrali è materia di ampia discussione, ci sono numerosi articoli scientifici sull'argomento. Più realisticamente, quando qualcuno dichiara di sentire l'effetto, è almeno parzialmente vittima di un effetto placebo unito all'influenza che i suoni - di qualunque tipo - hanno sul nostro cervello.
Tutto ciò detto, i "nostri" giornalisti hanno perso l'ennesima occasione per fare buona informazione. Quel che più rattrista (o fa infuriare) è che questo genere di notizie, oltre a generare interesse per un fenomeno che certo non ne merita altro, sono prodotte utilizzando i soldi di noi contribuenti. Mi aspetterei che ALMENO la TV di Stato (ricordiamoci: servizio pubblico!) controllasse la spazzatura scientifica che esce - talvolta - dai propri TG.
Lucio Cadeddu

Lettore CD con più bassi
Salve Lucio,
in attesa di comprare il giradischi consigliatomi tempo fa, ho acquistato (possiedo più cd che lp) un Maestro cd 192/24 modificato. In una sua recensione del modello precedente lei scrive:

La gamma bassa del Maestro possiede coerenza e linearità di ottimo livello ma manca, a mio avviso, di un po' di potenza.
L'estensione c'è, ma il corpo appare a tratti un po' leggero e ad esempio, su certe incisioni di batteria, la "cassa" a tratti ricorda un rullante.
In definitiva, coerenza e linearità della risposta notevolissime, senza rigonfiamenti o vuoti di sorta, ma "peso" un po' tendente al leggero.
Ed è proprio cosi, rispecchia la sua prova/recensione. Vorrei poter ascoltare un altro lettore che dia quel qualcosa di più che manca a questo, lei cosa mi consiglia?
Il mio impianto è sempre costituito da Maestro 150, Klipsch rf-35, ambiente trattato.
Sempre grazie dei suoi consigli
Luca - E-mail: antropazius (at) tin.it

LC
Caro Luca,
è confortante che ti sia ritrovato nell'analisi che feci a suo tempo di quel lettore (anche se il tuo è il modello nuovo, ma forse il family feeling è lo stesso). Non è facile concordare su impressioni tutto sommato soggettive. Quando ciò accade, ed accade più volte persino in ambienti e catene differenti, significa che un minimo di oggettività ci debba pur essere.
Non mi dici quanto vuoi spendere, quindi mi è difficile indirizzarti per il meglio. Diciamo che se avessi buone disponibilità economiche cercherei un lettore integrato Wadia, usato. Ci sono diversi modelli, ma il suono Wadia è sempre stato bello solido, granitico e possente in basso. Altri lettori che non difettano di gamma bassa sono i Naim, anche qui, nell'usato dovresti trovare facilmente qualcosa di adatto. Un altro lettore notevole da questo punto di vista è l'
Esound E5, in versione "liscia" oppure upgradata da East West Audio (vedi recensioni qui su TNT-Audio). Al di là dei nomi, sarebbe piuttosto importante che tu potessi provare l'eventuale sostituto all'interno del tuo impianto. Per quanto il Maestro possa avere un basso leggero faccio fatica a credere che tu senta pochi bassi, considerando l'amplificazione, i diffusori in uso e l'ambiente che definisci "trattato".
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 1000 €
Gent.mo Lucio Cadeddu sono qui a disturbarla per un consiglio. Dopo anni in affitto ho da poco acquistato un appartamento con la mia compagna e siamo dunque pronti a "costruirci" il nostro impianto hi-fi. Cercherò di formulare il quesito nel modo migliore.
Innanzitutto premetto che l'appartamento è in condominio e che quindi l'impianto non servirà per feste ma piuttosto per un ascolto privato (ovviamente con questo non intendo però un volume troppo basso), io e la mia compagna ascoltiamo di tutto dalla classica all'elettronica, dal rock al jazz, dalla contemporanea alla cantautorale. La stanza dove andremo a posizionare l'impianto è più o meno 3mt x 3,50, non metteremo mobili se non il divano. Date le dimensioni l'altro limite che abbiamo è dato dal fatto che per forza di cose e per vari motivi i diffusori saranno veramente a ridosso di una parete (per non dire attaccati).
Il nostro budget per ora è limitato a 900/1000€. A questo proposito io avrei pensato a questa soluzione:

Ora...il mio unico dubbio è che il volume d'ascolto possa essere troppo basso...
Ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cordiali saluti
Gianni - E-mail: gianniseve (at) gmail.com

LC
Caro Gianni,
diciamo che di dubbi ne dovresti avere qualcuno in più. Iniziamo dalle cose facili: una stanza vuota, con solo un divano, oltre che tristissima (come si fa ad ascoltare Musica in un ambiente così triste?) suonerebbe malissimo. L'impianto, qualunque impianto, sarebbe inascoltabile. Quindi, la prima cosa da fare è pensare all'arredamento. Minimale se volete, ma ci deve essere. Libreria, tappeti, tende, cuscini, quadri in tela...qualunque cosa pur di controllare le riflessioni che renderebbero insopportabile qualunque tipo di ascolto, anche a basso volume.
Seconda osservazione...gli apparecchi scelti. Niente da dire sul KingRex, qualche dubbio ce l'ho riguardo alle casse JB3, un po' troppo "particolari" per essere usate in un primo impianto. La sensibilità non è altissima ed i 12 watt del T20 potrebbero essere un po' al limite del buonsenso. E' vero che la stanza è piccola...però...
Infine la sorgente...forse ti è sfuggito che il CD5i - da solo - esaurisce TUTTO il budget che avevi pensato per l'intero impianto, se acquistato nuovo. Opterei, in tutta sincerità, per delle scelte più "tranquille" ed equilibrate. Pur mantendendo il KingRex, gli affiancherei dei diffusori più generosi e sensibili, tipo Klipsch o Indiana Line (da scaffale o da pavimento) ed una sorgente multistandard tipo l'Oppo DV980. Saresti dentro i 1000 € preventivati e forse avanzerebbe qualcosa per dei cavi appena decenti.
Resterebbe il problema dei diffusori attaccati alla parete posteriore...ma con questo budget non si possono fare i miracoli, occorre accettare più di un compromesso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

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