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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Entusiasmo analogico
  2. Ed io pensavo dipendesse dal lettore
  3. Musicofilo con lieve morbo audiofilo
  4. Livello sonoro basso
  5. 26 anni e non sentirli (i suoni)
  6. Bassi perduti
  7. Dilemma giradischi: nuovo o vintage?
  8. Ampli e giradischi
  9. Primo impianto con 1600 €
  10. Re: rimbombi e risonanze

Entusiasmo analogico
Un caro ciao a Lucio e a tutti gli appassionati, l'ultima mia lettera risale a un po' di tempo fa (
Vol.377) dove chiudevo con un pensiero. "...esiste un punto limite...?"
Come risposto da Lucio "il punto limite non esiste, purtroppo." ed infatti mi sono lasciato trascinare cercando nuove esperienze, nuovi suoni che un mio carissimo amico mi solleticava incitandomi ad acquistare un giradischi; alcuni di voi si chiederanno: "un giradischi? " (anche io me lo sono chiesto). Ebbene sì, nell'era del digitale, dove la parola d'ordine sembra iPod, mp3, mp4, HDSD, etc, etc. ho deciso di fidarmi e ho acquistato un REGA P2 con braccio RB251, testina MM Bias 2 con un pre-fono Cambridge Audio 640P (ovviamente recensito su TNT-Audio) collegato all'ampli con uno scarso (per il momento) MonsterCable Interlink 200 e signori e signori eccomi apparso il "divino"......un suono tutto nuovo, più caldo, più coinvolgente insomma "più" rispetto al mio cd (Rotel RCD-971 cavo Kinber Kable Hero) di cui ero "innamorato" fino a questo momento.
In questo fine settimana avrei voluto buttare via tutti i miei cd e avere solo vinile! La musica che prediligo è Classica/Opera anche se mi capita di ascoltare e acquistare anche Jazz e R'n'B, questo solo per dire che non ascoltando altri generi musicali forse questa differenza "sonora" non è così percepibile con altri generi. L'acquisto del giradischi mi ha fatto anche prendere la decisione, dopo quasi 3 anni di ascolto Aliante CNM Tower, di montargli le punte (con sottopunte per salvare il parquet) e questo mi ha migliorato ancora sensibilmente il suono, riuscendo a sentire e a scoprire dettagli che prima perdevo e che erano "sfumati/annegati" in altri suoni.
Come sempre un grazie a TNT-Audio ed in particolar modo a Lucio per gli indispensabili articoli e recensioni che mi permettono sempre di leggere e valutare prima di acquistare.
Cristiano - E-mail: cristiano.ziletti (at) gmail.com

LC
Caro Cristiano,
dopo aver pubblicato diverse lettere, in queste ultime settimane, che avevano come tema centrale i "problemi dell'analogico" (distorsioni negli ultimi solchi etc.) mi fa piacere il tono entusiastico di questa tua. E' utile anche per far capire come non sia obbligatorio dotarsi di set-up analogici di livello stratosferico per poter apprezzare il suono del vinile. Un Rega P2 con testina Bias...ed il gioco è fatto! Certo, come dico sempre, l'importante è suonarci dischi che non siano stati "arati" prima da giradischi scadenti! Questo, purtroppo, accade sovente, per colpa della moda del vinile a tutti i costi: intere collezioni di dischi maltrattate nel passato vengono oggi rispolverate, nella vana speranza di entrare nell'Olimpo del suono analogico, magari con un nuovo giradischi. Purtroppo, quando il software è compromesso, non esiste giradischi che possa fare il miracolo.
Goditi la Musica e, già che ci sei, prova a mettere il cavo Kimber Hero che usi sul CD al posto del Monster Interlink 200. Secondo me avrai altre belle sorprese dall'analogico.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ed io pensavo dipendesse dal lettore
Ciao Lucio, sono di nuovo a disturbarti piú che per farti domande per condividere un'esperienza. La scorsa settimana ho contattato l'ing. Rossi della Norma Audio e gli ho chiesto come potevo ascoltare l'IPA 70r. Ebbene mi ha semplicemente fatto prendere un appuntamento con un rappresentante al quale avrebbe spedito l'integrato in questione.
Ieri è arrivato ed appena sballato lo abbiamo inserito nella mia catena al posto del Puccini Settanta. Senza rodaggio alcuno già la nuance e dettaglio, l'ariosità, l'estrema neutralità e la capacità di lasciar identificare ogni evento musicale nei singoli dettaglio senza mai mescolare i suoni... si è percepita all'istante.
Ho rivalutato il mio DVD2900 modificato nello stadio di uscita, al quale imputavo alcuni miei dubbi. E dire che stavo per acquistare il Paganini 24/192 (pur buono) che non avendolo ascoltato nella mia catena non avrebbe migliorato le cose. Insomma quello che raccontarti è questa mia breve esperienza che ha visto il Sig. Norma consegnarmi a casa un integrato come l'IPA 70r senza impegno e solo per provarlo.
In secondo luogo le prestazioni dell'amplificatore che, inaspettatamente, ha determinato a migliorare le prestazioni generali del mio impianto. L'unica nota forse un po' stonata per le mie tasche è il prezzo ma riconosco anche che la fattura del prodotto è ottima. Ora, sperando anche in un tuo parere, non mi resta che attendere il momento giusto (sempre in relazione al mio budget) per farlo entrare a casa.
Fabio - E-mail riservato

LC
Caro Fabio,
tra Norma ed AudioAnalogue passa tanta differenza, in termini di impostazione sonora, su questo non c'è dubbio. Anzi, arrivo a dire che siano due tipologie praticamente "complementari", nel senso che i primi hanno un'impostazione tendente a sottolineare il dettaglio e la chiarezza, i secondi fanno del calore e della rotondità la loro arma vincente. In un certo senso, i due amplificatori che hai provato non sono "alternativi" l'uno all'altro, sono esattamente uno l'opposto dell'altro. Difficilmente chi ama l'impostazione AA può amare quella Norma e viceversa. Tu hai probabilmente scoperto di essere un audiofilo più alla Norma ma mi chiedo: quando ascoltasti Audio Analogue la prima volta come mai non rilevasti l'impostazione che poi hai scoperto non essere quella da te ricercata? E' sempre un mistero, per me, capire i meccanismi che portano le persone ad acquistare prodotti che sono diametralmente opposti a ciò che è il loro ideale di corretta riproduzione.
Ciò detto, un mio personale plauso va indubbiamente all'ing. Rossi per la disponibilità nei confronti di un - possibile ma non sicuro - nuovo cliente. Vedi, questo mercato è estremamente di nicchia ed i piccoli produttori fanno bene a fornire ai potenziali clienti tutto il supporto necessario. Visti in numeri in gioco, è impossibile sperare di poter ascoltare prodotti particolari nel negozio sotto casa. Per gli audiofili non è che ci siano molte alternative: o si è in un giro di amici presso i quali si possa ascoltare qualcosa oppure ci si deve fidare delle recensioni sulla stampa. Ascoltare e confrontare tutto è impossibile. Per questo motivo il fornire a domicilio un prodotto in modalità "test & buy" sta diventando sempre più una scelta obbligata per chi desidera sopravvivere.
Negli USA è già una formula ben sperimentata: la NuForce, ad esempio, offre, per la simbolica cifra di 1 dollaro, la possibilità di ascoltare e valutare a casa propria un loro prodotto, per un intero weekend. Sarebbe un bell'esempio da seguire anche a casa nostra, specie da parte dei costruttori locali che, per forza di cose, non possono dotarsi di una struttura distributiva capillare.
Tornando alla tua questione, mi viene da fare un'osservazione generale. Siccome sembra che non abbia la possibilità, al momento, di poter acquistare questo amplificatore, perché mai l'hai voluto provare? Per come la vedo io gli ascolti vanno fatti soltanto nel momento in cui si è ragionevolmente sicuri di poter concludere l'acquisto, altrimenti ci si fa solo del male e si rischia di non riuscire più ad ascoltare il proprio impianto.
Grazie del feedback,
Lucio Cadeddu

Musicofilo con lieve morbo audiofilo
Caro Sig. Cadeddu,
mi chiamo Alberto e sono un musicofilo bolognese di 47 anni colpito, anche grazie a lei, in modo per ora ancora lieve, dal morbo dell'audiofilia. Acquisto dischi, in tutti i formati disponibili (rock, folk, jazz, elettronica, etnica, contemporanea), da quando ho avuto due lire in tasca per potermeli permettere e li ho ascoltati con diversi tipi di apparecchi, dal mangiadischi, alla fonovaligia, al compatto Philips con casse in pura plastica, al primo impiantino giapponese che si è pian piano sviluppato in qualcosa di più degno di questo nome.
Da alcuni anni, dopo aver visto la luce a casa di amici romani, ascolto con:

La camera d'ascolto è piccola, 3 x 4 m scarsi, irregolarmente trapezoidale, tappezzata di libri, LP e CD e con parquet. Le Limes sono a distanza di circa 2 m tra loro e il punto d'ascolto si trova pure a circa 2 m dai diffusori. Non ho certo un orecchio raffinato come il suo ma a me pare che il Trends si comporti benino anche se la sensibilità delle Limes non è forse ideale (89 dB) e confesso che da quando mi è arrivato Lo Scherzo ha lavorato pochino anche se, con la mia catena, ha un suono molto equilibrato che mi piace ancora. Il Trends secondo me è più divertente ma anche più affaticante nell'ascolto prolungato.
In ogni caso direi che sono stati 150 euro ben spesi.
Vorrei infine chiederle un consiglio avendo intenzione di sostituire la testina al Linn che attualmente monta una Linn K18 che ho tolto dal precedente giradischi ma che inizia a mostrare la corda. Al negozio concessionario Linn di Bologna dove hanno messo a punto il Sondek mi è stata consigliata una Linn Adikt come prima scelta (circa 450 euro) o una Goldring di cui non ricordo il modello (circa 250 euro).
Immagino che il loro consiglio non sia del tutto disinteressato e quindi ho voluto approfittare della sua esperienza e disponibilità per avere un altro parere. Grazie a lei e ai suoi collaboratori per il lavoro senza prezzo che svolgete su TNT.
Cordiali saluti,
Alberto - E-mail: petrucciani.a (at) tiscali.it

LC
Caro Alberto,
non ho mai trovato il TA 10.1 affaticante, anzi, personalmente lo trovo piuttosto morbido e godibile sul lungo periodo. Certo, se si è abituati alle rotondità di un valvolare come lo Scherzo, è normale che qualunque altro amplificatore più lineare possa suonare affaticante. Ascolta ancora un po' il Trends e poi prova a tornare allo Scherzo....e riparliamone. L'abbinamento con le Limes, certamente, non è ideale, né come sensibilità, né come risposta in frequenza. Sono sicuro che con un diffusore più completo in gamma bassa la fatica d'ascolto sarebbe notevolmente ridotta.
Per quanto riguarda invece la nuova testina per il tuo Linn entrambi i consigli che ti hanno dato mi paiono validi (sia la Adikt che la Goldring). Personalmente, visto il braccio Rega, vedrei molto bene anche una testina Rega, ci sono modelli per ogni budget. D'altra parte, occorre pur considerare il servizio aggiunto offerto dal negozio: visto che ti hanno aiutato a sistemare per bene il tuo Sondek (cosa non facile) mi affiderei a loro anche per la nuova testina. In futuro una certa qual fiducia per un solo negozio potrebbe tornare molto utile (altre tarature, ritiro dell'usato, ascolti a confronto etc.).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Livello sonoro basso
Egregio Dott. Cadeddu, complimenti per il sito!
Le scrivo per chiederle un chiarimento riguardo la funzione di preamplificatore all'interno di un impianto stereo. Sono in possesso da circa 1 mese di una coppia di Genelec attive (punto di partenza del mio impianto). Per ora non posso procedere all'acquisto di un CD Player e preamplificatore, quindi ho collegato i diffusori al mio Ipod attraverso un cavo MiniJack/RCA della Monster Cable.
Ecco le mie 2 domande:

  1. L'uscita PRE che fuoriesce dal mio Ipod è uguale (qualità a parte) dal punto di vista delle tensioni e livelli (scusi se per ignoranza uso termini impropri...ma credi di avere reso l'idea) rispetto ad un normale preamplificatore Hi-Fi? Mi spiego meglio: può il mio Ipod fornire ai diffusori un segnale più debole e quindi darmi livelli di potenza più bassi? Le faccio questa domanda perchè la pressione sonora che ottengo (forse sarà attribuibile anche al formato compresso ACC dell'Ipod) è un po' bassa rispetto a quello che si aspetta tipicamente da Genelec.
  2. Per evitare di comprare il preamplificatore, potrei direttamente acquistare un buon CDP con uscita cuffia variabile usandola come PRE? Mi spiego meglio anche qui: la qualità del segnale presente nel CDP è garantita nello stesso modo nell'uscita cuffia?
In attesa di una sua risposta le porgo Cordiali saluti.
Giovanni - E-mail: giotrentino (at) libero.it

LC
Caro Giovanni,
l'uscita cuffia di un iPod non è un'uscita linea, si tratta di due cose completamente diverse. L'uscita linea di un lettore CD è pensata per "vedere" il carico offerto dall'ingresso di un amplificatore, tipicamente elevato (qualche decina di migliaia di ohm). L'uscita cuffia dell'iPod è pensata per pilotare un paio di cuffie da 32 ohm di impedenza. Pertanto, certamente puoi alimentare le Genelec con l'uscita cuffia dell'iPod ma altrettanto sicuramente non si tratta della soluzione ideale. Quel che ti serve è o una sorgente ad uscita variabile (linea, però, non cuffie!) o un preamplificatore attivo. L'uscita cuffie di un qualunque lettore CD è, spesso, di qualità piuttosto bassa. Molto meglio prendere l'uscita linea, asservita ad un potenziometro e/o controllabile da telecomando. Anche questa soluzione è ben lontana dall'essere ideale (le regolazioni di volume sui CDP raramente sono qualitativamente adeguate) ma può fungere, almeno in un primo momento. La soluzione davvero ideale vedrebbe un lettore CD con uscita fissa abbinato ad un pre attivo o, in seconda battuta, ad un pre passivo (in pratica, un potenziometro e poco più).
Il vantaggio del pre attivo è che ha un'uscita molto alta, normalmente, ed è pertanto adatto a pilotare una qualunque amplificazione, con inferiori problemi di adattamento di impedenza, che invece possono verificarsi con un pre passivo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

26 anni e non sentirli (i suoni)
Caro Lucio,
per cominciare volevo complimentarmi con te e con tutti i redattori di TNT-Audio per la qualità e l'accuratezza del lavoro che svolgete. Il vostro sito è diventato per me un punto di riferimento imprescindibile, particolarmente la sezione dedicata ai principianti ;-)
Un paio di settimane fa ho acquistato un T-Amp e gli ho abbinato un paio di diffusori Klipsch Rf-51 (in seguito ho scoperto con piacere che tu stesso suggerivi l'abbinamento T-amp/Klipsch, proprio qui nella rubrica della posta). La nuova coppia ha spodestato il compatto Pioneer dal salone, ma con buona pace del mondo dell'alta fedeltà, per il momento la sorgente è un lettore dvd/divx della Nortek, l'NDIVX 110.
Ho iniziato a riflettere sull'opportunità di sostituirlo con qualcos'altro ma volevo prima testarlo in un confronto diretto con un lettore di sicura qualità. In camera ho un sistema composto da ampli Rotel RA-931, lettore cd NAD C-520, diffusori AR 4xa con cavi anni '70 (formati da sette-fili-sette di rame :-D) e una piastra per cassette Pioneer CT-606.
Così ho portato il NAD in salone, ho cominciato la trafila "attacca-stacca-sposta il cd", e sono andato avanti finchè non mi è parso di vedere il woofer di una delle Klipsch che mi sorrideva, a quel punto ho dichiarato chiuso il test.
Il NAD mi è sembrato più preciso, con più distanza tra gli strumenti e tra questi e la voce (mentre il Nortek suonava leggermente impastato), e più coinvolgente (nel senso banale che mi veniva più spontaneo tenere il tempo col piede sul tavolo :-)) forse proprio per la miglior precisione di basso e batteria.
Il punto però è che queste differenze, che a leggerle possono sembrare abissali, erano in realtà infinitesimali. Non sono neppure sicuro di averle sentite davvero, potrei benissimo averle immaginate semplicemente perchè sapevo che _qualche_ differenza doveva pur esserci. E pensare che il mio NAD, pagato non ricordo più quanto, vinca a fatica il confronto con un lettore dvd-divx-mp3-jpeg da 130 euro mi ha molto turbato.
E non stiamo parlando dell'Oppo, di cui pure ho sentito parlare tanto bene, ma di un lettore nostrano che (mi pare) nessuno si fila. Quindi devo concludere che la differenza è maggiore, ma io non la sento come dovrei.
Più tardi, rimettendo tutto a posto, ho fatto un'altra scoperta interessante. Devi sapere che il mio hi-fi era in posizione sul suo bel mobiletto da anni, in pratica da quando mio padre mi regalò i componenti del suo e mi portò a scegliere l'ampli nuovo (e a occhio direi che parliamo di una decina d'anni fa!). Nel tempo ho fatto piccoli interventi, ma nulla di radicale. Ebbene solo poche ore fa mi sono accorto che i miei cavi di potenza (quelli anni '70) erano di lunghezze diverse e nemmeno di poco! Il primo era lungo circa 2,60 m, mentre il secondo 4,10 m. Eppure non ho mai notato niente, né ho mai avuto motivo di supporre che ci fosse qualcosa di sbagliato nel suono complessivo.
Questo doppio episodio mi sta facendo riflettere... già il confronto tra lettori cd mi aveva lasciato perplesso, ora la storia dei cavi mi ha dato la mazzata finale. Mi viene il sospetto che il mio orecchio non sia molto sensibile (o educato), per questo ti chiedo consiglio.
Sento musica da tanti anni (il primo cd che ho comprato è stato Dookie dei Green Day a 12 anni) ma forse è poco tempo che la /ascolto/. Ricordo bene la differenza che ci fu nel passaggio dallo stereo portatile Panasonic (di quelli con il maniglione sopra :-D) al sistema attuale, così come mi rendo conto della distanza che c'è tra il compatto Pioneer e l'accoppiata T-Amp+Klipsch, ma vedo che differenze più sottili, che a un altro magari sembrerebbero enormi, a me sfuggono.
Stando così le cose temo che ogni ulteriore modifica possa essere superflua. Perchè sostituire il Nortek con qualcosa di più /fedele/ rischiando di non notare alcun miglioramento? Perchè dovrei cambiare amplificatore per passare a uno superiore? Insomma, ho appena iniziato e sono già arrivato in fondo alla strada? O sono talmente pervaso dalla consapevolezza che l'hi-fi è "il mezzo e non il fine" che il mio cervello lo ha direttamente escluso? :-D
Tu che ne pensi? :-)
Tanti saluti da un tuo omonimo,
Lucio - E-mail: kaptain (at) tiscali.it

LC
Caro omonimo,
il tuo lettore NAD è un buon prodotto, non credo sia lui il colpevole dell'assenza di differenze. I fattori da valutare sono tanti e più volte ne ho parlato qui su questa stessa Rubrica:

A queste aggiungo il fatto che le differenze tra sorgenti digitali raramente sono abissali. Lo diventano se si utilizza la scala espansa dei valori tipica di un audiofilo, ovviamente. Per capirci meglio, piccoli miglioramenti diventano irrinunciabili da parte di chi ha fatto della ricerca della perfezione uno degli scopi principali dei suoi ascolti musicali. Non è una critica, solo una semplice constatazione. Gli altri fattori che ho elencato sono parimenti importanti, nel senso che, ad esempio, in un ambiente non adeguato per l'ascolto della musica o all'interno di un impianto mal posizionato è davvero arduo poter distinguere differenze persino più grosse di quelle tra un DVD economico ed un buon lettore CD audiophile. Allo stesso modo, è difficile determinare differenze certe utilizzando dischi mal incisi, che suonano male con qualunque impianto. Conosco qualcuno che prova a trovare differenze tra componenti utilizzando pessime incisioni di gruppi garage underground :-)
Terzo fattore...l'esperienza d'ascolto. Bere vino da una vita non significa, automaticamente, essere esperti di degustazione. Questo è un fatto sul quale non si pone mai abbastanza l'accento: ascoltare Musica da una vita non significa essere in grado di valutare un impianto HiFi. Neppure ascoltare Musica dal vivo da una vita è sufficiente perché - pur avendo una base certa dalla quale partire (la realtà dei suoni) - manca tutta la serie di parametri che caratterizzano le prestazioni di un impianto HiFi. Così, mentre un bevitore abituale (ma non appassionato) potrà riconoscere se un vino è più o meno buono difficilmente saprà andare oltre questa valutazione, per assenza di linguaggio e parametri specifici.
Tornando al tuo caso particolare è difficile per me, a distanza, capire cosa sia successo esattamente e quale sia la causa o la serie di cause che hanno portato a questa situazione. Per quanto riguarda i cavi di differente lunghezza, poi, non credere che si tratti di differenze che si percepiscano facilmente. Una cosa difficilissima (esperimento che potete fare tranquillamente a casa) è mettere due cavi di potenza diversi (per marca e tipologia) sui diffusori (un cavo su quello di destra ed uno diverso su quello di sinistra). Indovinare, in cieco, quale cavo sia collegato a quale cassa è impresa ardua, anche per un ascoltatore attento. Più facile è, invece, determinare differenze tra due coppie di cavi diversi. La differenza tra un canale e l'altro, invece, diventa di difficile individuazione per il semplice fatto che il segnale è stereofonico, ovvero diverso tra i due canali.
In conclusione: dovresti essere contento di non sentire differenze sensibili o, comunque, di non valutarle imporanti! Potresti così destinare tutti i tuoi soldi all'acquisto di dischi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Bassi perduti
Buongiorno direttore,
ho scoperto da poco questo fantastico sito ed essendo appasionato del "fai da te" non vedo l'ora di mettere in pratica alcuni dei vostri Tweakings. Mi sono da poco trasferito nella nuova casa e finalmente sono riuscito a rimontare il mio impianto composto da:

Dopo averlo scaldato per bene ho cercato di ascoltare qualcosa ma i bassi erano praticamente SPARITI! E' vero che la nuova sala è di 37 mq circa per una altezza di 2,80 m, contro la precedente di 19mq per 3 m di altezza, e con pochi mobili, ma non pensavo fosse una cosa così drastica! Anche prima l'amplificazione non era il massimo, dettaglio e percezione della scena lasciavano a desiderare, ma riusciva a darmi delle soddisfazioni, ora non riesco a ascoltare nulla! Unica nota positiva è che cercando qualche dritta ho trovato la sua rivista on line!
Vorrei chiederle qualche consiglio su come recuperare i bassi perduti, le casse, provate anche su altri impianti, mi hanno sempre dato soddisfazioni; l'anello debole è sicuramente nell'amplificatore ma essendo a budget 0 ancora per qualche tempo (vedi casa nuova) vorrei capire se vale la pena investire una cifra irrisoria nei T-Amp in kit (ma ce la faranno vista la superficie della sala e la sensibilità non proprio elevata delle casse?), inserire un paio di TNT Stylos o aspettare "budget migliori" per una amplificazione degna di questo nome?
Nel caso riuscissi a destinare 500 € per l'ampli, cosa mi potrebbbe consigliare nell'usato?
Un'ultima informazione, io ascolto, in ordine decrescente: Blues, Rock, Classica, musica strumentale in genere, pop.
Distinti saluti,
Adriano - E-mail: a_coralli (at) mediosystem.it

LC
Caro Adriano,
hai sperimentato quanto nefaste possano essere le influenze della sala d'ascolto sul suono finale di un impianto che può trasformarsi da buono a decente ad inascoltabile semplicemente cambiando ambiente o disposizione. Nel tuo caso, senza neppur star a pensare alle differenze di geometria e di arredo, hai raddoppiato la superfice utile e questo fa un'enorme differenza già di per sé. E' probabile anche che, a questo punto, l'ampli non abbia potenza sufficiente, visti i 30 watt e la sensibilità di 86 dB. Controlla almeno due volte che i cavi dei diffusori siano collegati con la polarità corretta: un'inversione di fase potrebbe portare esattamente al problema che descrivi tu.
Inoltre, il fatto che la sala abbia "pochi mobili", come dici tu, è un altro grosso problema. Di conseguenza: evita di spendere soldi in nuovi apparecchi, prima devi pensare a migliorare l'acustica della sala. I consigli sono sempre gli stessi (tappeti, arazzi alle pareti, quadri in tela senza vetri, cuscini, librerie aperte, tende etc.) e con un po' di pazienza la situazione dovrebbe migliorare.
Potresti, nel frattempo, acquistare un nuovo amplificatore, purché sia conscio del fatto che migliorerà solo marginalmente la situazione. Per ovvie ragioni eviterei ampli tipo T-Amp, la potenza è assolutamente troppo bassa per un siffatto ambiente e per diffusori da 86 dB. Potresti pensare ad un kit con chip Tripath più potenti, questa può essere un'idea, in effetti. In alternativa, nell'usato, qualcosa di NAD, Rega, Arcam...purché dotati di potenza adeguata (almeno 50 watt).
Questa, ripeto, non sarebbe comunque una soluzione. Leggiti qualche lettera alla redazione delle settimane scorse (numeri più alti --> lettere più recenti) per scoprire come altri, in situazioni analoghe, siano riusciti a risolvere pensando solo alla disposizione dei diffusori ed all'arredo. Anche semplicemente l'ultima lettera di questo stesso volume è piuttosto significativa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dilemma giradischi: nuovo o vintage?
Caro Lucio, ti ho chiesto qualche parere in un paio di occasioni, e mi scuso se ti "rompo" ancora una volta.
Ho da poco riesumato un vecchio giradischi PIONEER PL 510-A a trazione diretta, che avevo abbandonato da una ventina d'anni circa per passare al digitale. Mi è tornata la voglia di analogico, leggendo un po' opinioni ed esperienze di altri audiofili, considerato che posseggo oltre 150 vinili in discrete condizioni (tra rock, yazz e blues).
Ho collegato il "vecchietto" agli altri attuali componenti dell'impianto che sono i seguenti:

La mia domanda è: visto che la vecchia testina è una GRADO certamente da cambiare (ha oltre vent'anni), se volessi ottenere un ascolto decisamente "audiophile", senza spendere cifre folli, cosa mi conviene fare?
  1. Tenere il vecchio PIONEER, e cambiare la testina con altra GRADO (per es, della serie Prestige)
  2. Acquistare un buon giradischi usato, con trazione a cinghia, di livello superiore (per es. PIONEER PL 12D, oppure THORENS TD 160, o altro similare)
  3. acquistare un giradischi nuovo di prezzo economico (es. THORENS TD 158, oppure qualche modello della PROJECT, es il GENIE).
Tra parentesi, mi sono allarmato quando ho letto una tua affermazione: una cattiva regolazione di braccio e testina possono rovinare i solchi del vinile già con un solo ascolto (sob!, chissà quanti bei dischi ho già rovinato irrimediabilmente...)
Ti ringrazio per la pazienza e aspetto il tuo prezioso consiglio,
Salvatore - E-mail: salazar25 (at) libero.it

LC
Caro Salvatore,
la mia idea è che sarebbe forse meglio prendere un giradischi nuovo, già dotato di testina. Esistono diverse soluzioni all-included che ti evitano un sacco di problemi. L'acquisto di un giradischi vintage è affare complicato e rischioso, da lasciare soltanto ai più esperti ed amanti del brivido :-)
Il tuo giradischi attuale non merita grandi attenzioni, a dire il vero. Se la puntina in uso fosse davvero consumata e magari non regolata a dovere come posizione nel solco e come forza d'appoggio qualche danno potrebbe averlo prodotto. Quindi interrompi l'ascolto dei tuoi vinili fino a quando non avrai acquistato un nuovo set-up.
Il Thorens TD 158, completo di testina Ortofon OMB10, sta intorno ai 300 € e così pure il ProJect Debut III SE, con Ortofon 510 mkII. Una possibile alternativa potrebbe essere il ProJect Genie, magari da dotare di una testina di qualità più elevata. Di serie monta una Ortofon OM-3 ed il tutto costa meno di 200 €. Potresti tenere questa testina di scorta ed acquistare, coi 100 € di "distanza" dalle altre due soluzioni citate, una testina superiore tipo Sumiko Pearl, Grado Silver, Goldring 2100, Ortofon 520. A mio parere suonerebbe meglio il Genie con una di queste testine piuttosto che uno degli altri due giradischi con la testina "di serie". In più, ti avanzerebbe una testina di scorta (qualle già fornita con il Genie) che potresti usare per fare esperimenti sul settaggio o suonare i dischi più rovinati o di dubbia provenienza (es. usati).
Il tuo giradischi, invece, messo su Ebay, potrebbe fruttarti una cifra compresa tra i 50 ed i 120 €, se è in buone condizioni estetiche. L'ho visto in vendita a prezzi più alti...ma dubito ci possa essere qualcuno così folle da prenderlo a 250 €.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli e giradischi
Gent.mo Direttore,
vi seguo da anni e grazie a voi ho riscoperto il piacere dell'alta fedeltà. Ascolto prevalentemente Jazz, classica e un po' di rock (soprattutto Pink Floyd) e buona parte di questa musica è su vinile. Veniamo al punto, il mio impianto è composto da:

Come può vedere, si tratta di un impianto molto entry level ma che non manca di darmi ottime sensazioni e qualche piccola soddisfazione. La scelta del giradischi è tutta merito di TNT-Audio!
Sono due le domande che voglio porle:
  1. Vorrei sostituire l'amplificatore (che attualmente è per HT) con un reale ampli stereo, sono indeciso tra l'ampli AERON a 160 (che ho già sentito in accoppiata con le Mission M34i) oppure - dato che l'impostazione timbrica del mio attuale ampli non mi dispiace - potrei restare in casa Harman Kardon. Ha ulteriori consigli da darmi?
  2. Sono molto soddisfatto del giradischi (certo non è blasonato o prezioso ma svolge - credo - più che onestamente il suo lavoro) l'unico problema che riscontro è che, a volumi medio alti, avvicinando il braccio al piatto è ben evidente l'effetto HUM (soprattutto quando la puntina si trova sulla parte iniziale dello stesso). Come posso risolvere questo piccolo inconveniente?
La ringrazio e mi scuso per la lettera un po' prolissa.
Vittorio - E-mail: vittorio.scalia (at) tin.it

LC
Caro Vittorio,
mi sembra ottima l'idea di sostituire l'ampli con un integrato solo stereo. Purtroppo non conosco l'Aeron che citi, quindi temo di non poter commentare molto su questa tua eventuale scelta. Se l'hai ascoltato e ti è piaciuto, non vedo particolari problemi. Dispone di un ingresso phono e pertanto non avrai difficoltà ad usare il tuo ProJect. Anche l'Harman Kardon HK 980 lo vedrei molto bene, vista la tua attuale amplificazione. La potenza d'uscita è la stessa dell'Aeron e dispone anch'esso di un ingresso phono. Vedi se magari ti riesce di ascoltarlo coi tuoi diffusori o anche solamente a confronto con il tuo attuale ampli, le differenze dovresti riuscire a valutarle comunque.
Per quanto riguarda invece il rumore dal giradischi, controlla bene che il cavo di massa, se presente, sia ben collegato all'ampli e non sia interrotto da qualche parte (anche dentro il giradischi). Le testine Grado non sono particolarmente "protette" dai disturbi, per cui hanno una certa tendenza a captare ronzii provenienti dal motore, ad esempio. Controlla ancora una volta i collegamenti elettrici dalla testina al braccio, eventualmente sfila e reinfila i connettori da ambo le parti. Nel caso in cui gli esperimenti con il cavo di massa ed i collegamenti non dovessero dare buon esito, proverei a cambiare testina (Goldring, Rega, Sumiko...).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 1600 €
Caro Cadeddu,
i complimenti, per il sito, per come lo gestisce, per la sua praticità, non le sembrino di rito ma sinceri. Sono un ragazzo che sta cercando di soddisfare la sua passione per l'alta fedeltà. Questo il mio primo impianto, composto con 1600 euro e rotti:

Spero di non trasgredire al regolamento del sito chiedendole se per questo impianto 1600 euro sono stati ben spesi. Le Kef Iq7 le ho trovate usate, del 2007, a 600 euro (care?) . I miei dubbi sono diversi: anzitutto cosa le ne pare delle elettroniche, spulciando tra le varie lettere non ho trovato nulla sui Rotel in questione. Poi, secondo lei, la sorgente è adeguata al resto dell'impianto o è un po' inferiore? Infine, riguardo ai cavi, è una bestemmia lasciare le cose come stanno in attesa di un upgrade completo (compreso dei Monster) nei prossimi mesi o sostituisco solo il cavo Rotel, magari con un altro Alpha-snake, e mi ritengo contento per un po' di tempo?
Dimenticavo, cosa ne penso io. Beh, venendo da un coordinato Pioneer... spero solo che il margine di miglioramento del suono che mi aspetto potrà essere colmato con la corretta collocazione dei diffusori nell'ambiente e con una scelta più oculata dei cavi di collegamento. Ma per questo, col suo permesso, la disturberò un'altra volta.
Cari saluti,
Sabatino - E-mail riservato

LC
Caro Sabatino,
l'impianto mi pare composto da ottimi elementi anche se, a mio parere, avresti potuto fare meglio come divisione del budget. Ad esempio, sarebbe forse stato più furbo prendere un ampli integrato al posto della coppia pre-finale, così da poter destinare una parte più consistente del budget per la sorgente. Sarebbe stato sufficiente prendere l'integrato RA-06, che ha la stessa potenza del finale RB-06 e probabilmente ne condivide gran parte della sezione di potenza, per risparmiare ben 200 € (sul listino), somma che avrebbe potuto essere meglio investita sulla sorgente, aumentata della cifra necessaria per dotare la tua coppia pre-finale di un cavo di segnale adeguato (altri 100 € almeno?). Insomma, avresti avuto un integrato di pari potenza ed una sorgente di livello più elevato, ad esempio un Rotel RCD-06 (circa 450 €) o persino qualcosa di meglio, cercando nell'usato. D'altra parte, nelle
FAQ di questo sito c'è un articolo che cerca di spiegare le ragioni per le quali si dovrebbe preferire un ampli integrato al posto di una coppia pre-finale, almeno fino ad un certo margine di spesa.
Per quanto riguarda i diffusori non ho niente da rilevare, il prezzo mi pare onesto (in negozio si trovano per poco meno di 1000 €) e la qualità è fuori discussione. Tra l'altro vedo bene l'abbinamento del carattere un po' tranquillo delle KEF con la vivacità dei Rotel.
La differenza che dovresti sentire, quando ambiente e posizionamento lo consentiranno, sarà enorme, rispetto al tuo coordinato Pioneer. Per quanto riguarda i cavi, un altro cavo di segnale "buono" tra pre e finale ce lo vedrei, ma non è cosa di primaria importanza. La stessa cosa si può dire per il cavo di potenza, buono ma un po' al di sotto delle possibilità degli altri componenti dell'impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: rimbombi e risonanze
Ciao Lucio, come va?
Volevo di nuovo aggiornarti...(lettera
Vol. 474).
Finalmente ho finito di sistemare il tutto, le porte di cui ti ho parlato, le ho rivestite davanti e dietro con pannelli di polistirolo da 1 cm di spessore, successivamente ricoperti con laminati sottili in vero legno noce, il risultato è stato notevole, oltre che a migliorare esteticamente il tutto, è diminuito ulteriormente il rimbombo sulle basse nonché l'isolamento acustico taverna/scala, chiudendo la porta, al piano di sopra non si sente quasi nulla! :-)
Per il problema riflesso frequenze acute del tweeter, ho optato per alcune tele orizzontali dipinte a mano da artisti africani f.to cm 180x70 circa, acquistate ieri al Leroy Merlin. Una di queste l'ho appesa sulla parete posteriore appena sopra lo schienale del divano, le altre due, come mi avevi consigliato di fare, piazzate dove mi ha suggerito IL MAGICO SPECCHIO itinerante, quindi sulle pareti laterali più o meno dove vedevo il diffusore riflesso nello specchio.
Sai una cosa? Ora facendo le mie sedute d'ascolto, mi sembra di aver cambiato orecchie! Anche le riflessioni sulle acute si sono smorzate, ma di parecchio, provando anche a battere le mani o schioccre le dita in quel determinato punto echi e riflessioni, finalmente, non ne sento più! !!!!!
Grazie Lucio sei un grande.... non so come ringraziarti... oltretutto, queste prove mi hanno fatto scoprire molte cose in merito, ma anche divertire parecchio a sperimentare...
Ultima cosa, alla fine di tutto, ho sostituito i cavi di potenza Thomson con dei SUPRA PLY2.0 pagati 9Euro al metro, anche in questo caso ho notato un netto miglioramento sulle acute ed una minor coda nelle basse. Credo sia un buon cavo. Contento di aver risolto.... ora l'ascolto è solamente piacevole ascolto e non più una affannosa ricerca del pelo nell'uovo per cercare di capire cosa non va.....
Grazie infinite un caro saluto.
Davide - E-mail: davide_ferrari (at) alice.it

LC
Caro Davide,
sono contento che, alla fine, senza cambiare impianto, ma con i soliti piccoli interventi in tema di acustica ambientale, tu sia riuscito a risolvere il problema. Questa tua entra di diritto nel nostro Angolo dell'Ottimismo. Mi son riletto la tua prima lettera (Vol. 473) dove, come fa normalmente la maggior parte degli appassionati, cercavi le ragioni dell'insoddisfazione tra i componenti in tuo possesso. Come ho già scritto non mi ricordo più quante volte, se la stanza è un disastro, anche l'impianto da 500.000 € suonerà malissimo. Non è un'iperbole....è la realtà dei fatti. Per questo dico sempre che, prima di pensare a componenti nuovi, sarebbe il caso di farsi un giro per la stanza, cercando di capire come si possa intervenire per migliorarla.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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