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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Risonanze dal vinile
  2. Aggiornare vecchio impianto
  3. Due impianti per le Sonus Faber
  4. TNT Preambolo vs Audio Note
  5. Suono "strano" con le Thiel CS 1.6
  6. Nuova testina con 1000 €
  7. Cambio amplificazione e relativi ...guasti
  8. Audiofilia nervosa e lo spettro della distorsione
  9. Primo impianto con 1000 €
  10. Alchimie sonore

Risonanze dal vinile
Gentile Professore Cadeddu,
Le scrivo nuovamente sperando di non disturbarla troppo. Ho letto con grande interesse una mail pubblicata sul
Vol. 481 di un lettore che parlava di suono cupo da alcuni vinili in suo possesso. La sua risposta mi ha fatto riflettere tanto! Infatti Lei ha spiegato che tanti vinili sono mal incisi.
E' vero, tante volte non si pensa a questo particolare, imputando magari i problemi di cattivo suono solo al proprio sistema di lettura. Possiedo ancora il mio vecchio Project 6.1 abbinato attualmente ad una Denon Dl 160, tarata in maniera quasi maniacale con il Protractor. Sono molto contento del suono, anche sui solchi più interni che in passato con altre testine mi avevano fatto dannare.
Soltanto che in alcuni passaggi dove ci sono dei picchi avverto (magari intorno ad un acuto prolungato) una specie di risonanza intorno al suono principale. Ho pensato alla bassa qualità di incisione di alcuni dischi, infatti dovrei procurarmi una copia identica di uno dei dischi imputati per vedere se il fenomeno si ripete. Ma ho anche pensato che forse con una testina ed un braccio di qualità superiore il fenomeno dovrebbe attenuarsi. Che ne pensa Professore?
I miei più cordiali saluti.
Antonio - E-mail: antonio.cruciano (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
questi picchi che riferisci potrebbero essere dovuti sia all'incisione che alla copia in tuo possesso (non suonano tutte uguali) sia al sistema di lettura, sul quale magari potresti sperimentare diversi livelli di antiskating e di forza d'appoggio. La corretta dimatura è un punto di partenza, poi serve un disco test per rifinire tutte le altre regolazioni. Tuttavia, non occorre diventare paranoici, l'imperfezione fa parte delle registrazioni e/o del sistema analogico, bisogna imparare a conviverci.
Probabilmente hai ragione quando dici che con una testina ed un braccio di qualità superiore tutto il sistema dovrebbe "leggere" meglio i dischi. Occorre tuttavia chiedersi fino a che punto si è disposti ad insistere, in questo inseguimento senza fine della perfezione che di fatto non esiste. I dischi incisi male potranno forse migliorare un po', ma resteranno comunque mal incisi. La stessa cosa, ovviamente, vale per i dischi rovinati irrimediabilmente da uno stilo usurato o mal tarato.
Io mi sono sempre regolato così: se il giradischi suona benissimo e senza grossolani difetti con un certo numero di dischi e suona male con un altro disco, con tutta probabilità la colpa è proprio di quest'ultimo, inutile dannarsi la vita per cercare di cavar sangue dalle rape :-)
Diverso sarebbe il discorso nel caso in cui il difetto dovesse presentarsi sempre e comunque con TUTTI i dischi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Aggiornare vecchio impianto
Caro Lucio,
premetto che mi affaccio nel mondo dell'hi fi circa una volta ogni dieci anni, quando mi viene voglia di comprare qualche pezzo nuovo e ridare smalto alla musica che ascolto. Stavolta mi è venuta voglia di cambiare l'amplificatore (ho un vecchio pre e finale Toshiba anni '80) per poter servire decentemente un paio di Rogers LS2/a2 che ho comprato nuove per l'appunto più di dieci anni fa e che mi piacciono molto. Il lettore cd è un JVC XL-Z464 (tra un po' toccherà anche a lui). Piatto Toshiba SR A115.
Per l'ampli mi ero orientato sull'usato e avrei voluto trovare qualcosa di Naim. Ho provato il Naim Nait 1 di un amico e ne ero molto soddisfatto (anche perché la dfferenza col Toshiba è abissale), però non sono riuscito a trovare nulla a prezzi abbordabili sul mercato dell'usato (budget fino a 350 euro) e così, con un po' di inutile fretta, ho acquistato su internet un Cambridge Audio A5. La stanza in cui ascolto la musica è circa 5 per 5mt, altezza 3,50 mt., il percorso massimo dei cavi dei diffusori è circa 7mt.
Mi piacerebbe avere una tua opinione sull'accoppiata (un po' involontaria) tra Cambridge e Rogers: può funzionare o è il caso di rimettersi in cerca di qualcos'altro da subito? E nel caso che cosa suggeriresti?
Ascolto generi molto diversi tra di loro (praticamente quasi tutto tranne l'opera, la canzone napoletana, il pop italiano e il blues), con una preferenza per il rock. Nel caso il Cambridge facesse sufficientemente il suo mestiere passerei allora a sostituire il lettore CD: anche in questo caso, cosa suggeriresti tra l'usato in una fascia da 200 a 300 euro?
Grazie in anticipo.
Stefano - E-mail: ste.genovese (at) alice.it

LC
Caro Stefano,
visto che l'hai appena acquistato, prima di pensare ad una sua sostituzione, proverei ALMENO a collegarlo alle tue Rogers per vedere che suono riesce a generare. La mia sensazione è che la differenza col vecchio pre-finale Toshiba sarà molto sensibile e tutta a favore del nuovo inglese che è, tra l'altro, un ottimo apparecchio di buona potenza che non avrà certo problemi "elettrici" nel pilotare le tue casse.
Probabilmente, nel tempo intercorso tra la data della tua e-mail e questa mia risposta avrai potuto anche fare tutte le valutazioni del caso, usando il tuo gusto personale. Semmai sentiamoci nuovamente quando ti sarai fatto un'idea precisa. A mio parere, comunque, una sua sostituzione non è affatto necessaria.
Andando di conseguenza a considerare la sostituzione del lettore CD, per la cifra in questione, non è facile ottenere grandi salti prestazionali, perché i lettori JVC non erano affatto male. Con 300 € magari riesci a prendere un NAD o un Rotel (o un Cambridge) usati, forse potrebbero darti qualche vantaggio in termini di raffinatezza generale, ma non mi aspetterei sconvolgimenti drammatici.
Una scelta un po' inconsueta, per quella cifra, potrebbe essere rappresentata dal multilettore Oppo, da acquistare nel nuovo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Due impianti per le Sonus Faber
Caro direttore,
mi sono dotato di due impianti stereo acquistando nel tempo alcuni pezzi sul mercato dell'usato.

Ho due diffusori autocostruiti monovia Limes, che mi soddisfano e che utilizzo alternativamente sui due impianti. La mia camera d'ascolto è di 3,80 m X 3,20 m e preferisco musica classica e jazz. Vorrei dotarmi di altri due diffusori, sempre usati, e sono orientato sulle Sonus Faber Minima FM2 o Amator.
Ho chiesto opinioni in merito ma tra chi mi dice che le FM2 hanno bisogno di un ampli potente, perché sono poco efficienti, e chi mi dice che le Amator sono difficili da pilotare perché hanno bassa impedenza (4 ohm) mi sto rodendo tra mille dubbi.
Vorrei avere assolutamente le Minima ma non vorrei dover cambiare amplificazione! Secondo te per pilotare le Minima devo proprio pensare di sostituire uno dei due ampli? Ti prego di aiutarmi a dipanare la matassa.
Sempre sul mercato dell'usato mi puoi eventualmente consigliare un ampli di classe che si sposi con le due Minima?
Il mio budget è di circa 500 euro, ma forse chiedo l'impossibile.
Grazie dell'attenzione
Lucio - E-mail: lucioberg (at) libero.it

LC
Caro omonimo,
se ho capito bene usi due impianti diversi (ma di poco) nello stesso ambiente. Ora, il NAD 90 è certamente peggiore del NAD 3020 mentre il lettore Marantz 67 SE è migliore del 6000, a mio parere, quindi i due impianti alla fin fine si equivalgono. Mi chiedo: a che serve averne due simili? Non sarebbe meglio averne uno solo, costituito da componenti migliori?
Ciò premesso, né le Minima né tantomeno le Amator sono adatte alle tue amplificazioni, qualora volessi acquistare questi diffusori temo dovresti mettere in preventivo l'acquisto di un amplificatore abbastanza generoso e raffinato. Un amplificatore che mi era piaciuto molto sia con le Minima che con le Amator era il Sonus Faber Quid, ma è ormai quasi introvabile usato. Andando su cose più "semplici" potresti puntare la tua attenzione su qualche NAD o Rotel di buona potenza, recenti, o magari un Cyrus o un Densen. Il mio consiglio è di liberarti del "surplus" in modo da finanziare adeguatamente l'acquisto del nuovo ampli. I 500 € che avresti ora a disposizione potrebbero anche bastare, cercando bene nell'usato, ma se fossero un po' di più male non sarebbe.
Ancora, ti inviterei a cercare di capire QUALE delle due Sonus Faber vorresti avere, perché Minima FM2 e Amator sono abbastanza differenti, a mio parere. Si tratta comunque di diffusori molto esigenti, devi pertanto entrare in un'altra ottica. Il 3020 è un buon amplificatore, ma la classe dei diffusori è davvero altra cosa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

TNT Preambolo vs Audio Note
Ciao Lucio,
ti scrivo adesso che non ho più il mio impianto! Dove sta l'interesse? Ho potuto confrontare un pre Audio Note L2 (montato per l'amico a cui ho venduto l'impianto, pre+ampli+casse) con il mio...
TNT PreamboloN.
L'Audio Note, con un rettificatore e un regolatore valvolare e due Ecc82 come pre, l'ho montato "hard wired" con qualche upgrade (resistenze, condensatori, potenziometro...). Con il Preambolo N è quasi la stessa cosa, "hard wired" con del cavo d'argento e qualche buon componente, Black Gate, Mundorf, Riken...
Per il confronto abbiamo usato il resto del mio impianto:

I due pre sono parecchio diversi tra di loro pur mantenendo delle caratteristiche valvolari come la naturalezza e quella sensazione di aria e di spazio. Tra i due l'AN è ancora più "aereo", c'è più spazio tra gli strumenti che sono ben localizzabili. Come timbro l'AN è più chiaro, senza che gli alti mostrino una qualsiasi agressività, i bassi sono un po' più "leggeri" ma sempre ben definiti e molto estesi fino in fondo. Nell'insieme ben bilanciato e la Musica scorre bene, è molto "fluida" (provando diverse Ecc82 mi sono potuto render conto delle differenze enormi all'interno di questa "famiglia", alla fine la mia preferenza è andata ad una CV4003).
Il PreamboloN è una bestia diversa, prima impressione: l'impatto. C'è più massa, sembra avere una grande potenza e autorità (che già avevo sentito dal suo cugino Preambolo). Come timbro è più scuro il che forse accentua quella sensazione di massa, ma resta ben bilanciato e assolutamente assente di agressività.
Ma quello che mi ha sorpreso è che tra i due quello con la maggiore definizione è il PreamboloN, musicisti perfettamente localizzabili e una risoluzione dei dettagli incredibile. È come se il prezzo da pagare per l'"ariosità" dell'AN fosse nella perdita di qualche dettaglio.
Se avessi dovuto scegliere tra i due non so quale avrei tenuto, il PreamboloN con la sua autorità e il suo dettaglio (ma che ti sputa in faccia tutte quelle boiate registrate da tecnici che non hanno mai messo un piede in una sala da concerto) o l'Audio Note con il suo spazio e la sua fluidità (e che fa scorrere le boiate tra la Musica).
Ho apprezzato tantissimo sia l'uno che l'altro e penso che siano degli apparecchi di un altissimo livello in grado di competere tranquillamente con roba molto più costosa. Adesso non mi resta che ricomporre un impianto... più piccolo (le T+A non erano più "housewife acceptable"). La scelta per le casse è già caduta, saranno delle bookshelf progettate dalla rivista tedesca HOBBY HIFI attorno ad un trio di driver EXCEL con membrane in magnesio.
Per l'ampli di potenza pensavo a.... COME?? NON C'È ANCORA UN AMPLI DI POTENZA SU TNT-AUDIO???? ;-))))) ok, l'insulto... finale di potenza, ho tutti i pezzi ma non sono ancora riuscito a trovare il tempo per montarlo.
No, pensavo ai moduli Hypex che Giorgio ha recensito nel 2006. Tu cosa ne pensi? In coppia con il PreamboloN?
Approfitto dell'occasione per ringraziare te e tutto il Team dietro a TNT-Audio per tutti i progetti, recensioni, consigli (Giorgio che mi ha aiutato con i cugini Preamboli) e per la visione "diversa" che date alla Musica.
Un saluto da Ginevra
PS. Devo ringraziarti anche per la recensione di un..... orologio. Stavo cercando sul net un orologio "diverso" per mia moglie (matematica del politecnico di Zurigo) e surfando arrivo su... TNT-Audio ;-)))
Non cercavo altro!
Flo - E-mail: staelix (at) hotmail.com

LC
Caro Flo,
sono contento che il nostro progettino di pre autocostruito a nuvistori TNT Preambolo N ti sia piaciuto così tanto, addirittura a confronto con un pre Audio Note L2!
Hai ragione, non abbiamo ancora un finale di potenza e da tempo con Giorgio si pensava a qualcosa in Classe D ma ci sono problemi non indifferenti per la realizzazione, in quanto un simile progetto richiederebbe all'autocostruttore l'accesso a stazioni saldanti per SMD, ad esempio. Vedremo. Certamente Giorgio pare abbia momentaneamente dismesso la sua passione per le valvole!
Intanto puoi realizzare un kit con moduli Hypex o Tripath o anche IcePower, è difficile "sbagliare" se ci si affida a questo tipo di tecnologia, una volta che la si è conosciuta. Pertanto, prima di avventurarti con la Classe D ti consiglio di ascoltare qualcosa, ove possibile, per farti un'idea del suono delle diverse tipologie (persino i Tripath suonano diversi tra loro!).
Ti ringrazio infine per l'apprezzamento, che giro a tutto il nostro piccolo team! Sono felice abbia compreso sino in fondo la filosofia che ci anima, decisamente sempre poco mainstream. Proprio in quest'ottica ho azzardato quella sorta di recensione semiseria dell'orologio audiophile Tokyoflash Pimp! Gli appassionati di orologi sono più snob persino degli audiofili...per cui ho corso il rischio! Da appassionato di orologi quale sono (ma sempre poco snob) non potevo farmi sfuggire l'occasione di provare a parlare di qualcosa di insolito, di anti-mainstream. Segretamente coltivo la (forse vana) speranza che queste aperture possano aiutare almeno qualcuno a liberarsi dai pregiudizi, che ritengo essere dei veri e propri ostacoli nel percorso della conoscenza.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suono "strano" con le Thiel CS 1.6
Salve direttore,
cercherò di essere conciso, tanto per cambiare mi servirebbe qualche consiglio su come migliorare il mio impianto hi-fi. Premetto di aver fatto quasi tutti gli errori che giustamente lei evidenziava sul suo sito. Così dopo anni mi sono rifatto prendere dalla passione per la buona musica e dalla malsana smania di comprare, provare e cambiare componenti.
Ho così assemblato un impianto praticamente tutto usato acquistando su eBay senza ascoltare o quasi i vari componenti!!! Ora con la testa cosparsa di cenere sono a chiederle qualche "dritta".
L'impianto è così composto:

Ora come è evidente non sono molto soddisfatto del suono del mio impianto anche se ho speso una bella sommetta, come qualcuno mi ha fatto notare non è detto (anzi spesso è vero il contrario) che assemblando buoni componenti poi l'insieme sia per forza di buon livello.
Direi che le pecche maggiori che noto sono una scena non ben definita con gli strumenti "poco a fuoco" e un palcoscenico non molto profondo anche se mi pare una pulizia non indifferente oltre a una dolcezza di fondo. Insomma mi sembrano dei diffusori affascinanti in alcuni casi, mentre "strani" in altri (sempre che la colpa sia loro). A me piace un po' tutta la musica dal Pop al Jazz alla Classica (specialmente barocca e magari da camera ma adoro anche l'organo e i cori).
Forse l'abbinamento ampli-casse non è dei più felici o forse il cd non è il massimo o...
Eventualmente lei mi consigliasse di passare ad uno stato solido potrei tenere il pre o è meglio che cambi entrambi gli AR e con cosa? O forse sarebbe più "semplice" sostituire le Thiel?
Mah...
Un grazie anticipato e un saluto ad una delle voci più serie del Web e non solo.
Michele - E-mail: youkol (at) alice.it

LC
Caro Michele,
certamente i buoni componenti non bastano a formare un buon impianto ma diciamo che l'ambiente dove lo si ascolta ha almeno il 50% delle responsabilità. Tu non lo descrivi, quindi su questo aspetto non posso commentare. La scena poco definita, ad esempio, potrebbe essere generata da riflessioni precoci che vanno a sporcare l'emissione principale dei diffusori. Invitandoti a controllare questi aspetti, passo ad analizzare l'impianto.
Tutto direi ma non che le Thiel CS 1.6 siano diffusori "dolci". Neppure la sorgente lo è, mi vien dunque da pensare che il finale Audio Research non si trovi esattamente a suo agio sul carico certo non facile delle CS 1.6. Per essere più precisi, dai un'occhiata a questo set di misure del tuo finale, pubblicato sul sito della rivista
SoundStage. Oltre ad un fattore di damping estremamente basso, inferiore a 9 (!!!), che equivale ad uno scarso controllo sugli altoparlanti, c'è da considerare la potenza in uscita su un carico resistivo di 4 ohm, al variare della frequenza. Si evince che non solo stiamo parlando di appena una trentina di watt con 1% di distorsione, ma la risposta cala drasticamente in gamma alta, già a partire dai 5000 Hz, per arrivare ad oltre -2dB intorno ai 18.000 Hz. Questo, tra l'altro, spiega la mancanza di immagine e di fuoco tra gli strumenti, parametri dipendenti in larga misura dall'estensione e dalla precisione in gamma alta.
Sempre sullo stesso sito si possono leggere le misure delle Thiel CS 1.6 dalle quali si evince facilmente che il carico offerto da esse verso il tuo ampli non sia esattamente gradito. Praticamente stiamo a 4 ohm costanti dai 150 Hz in su, con due picchi molto stretti, uno di 28 Ohm a circa 70 Hz, l'altro (poco significativo) da 18 Ohm a 30 Hz. La fase dell'impedenza ha delle rotazioni da ± 45° ancora in gamma bassa. Mettendo insieme questi dati con le misure del tuo finale non è difficile immaginare un suono non particolarmente incisivo in gamma bassa, non straordinariamente dinamico e, come anche tu hai notato, un po' arrotondato in gamma alta. Le CS 1.6 hanno bisogno di ben altra "sostanza" per suonare come sanno fare...e sto pensando ad un'amplificazione a stato solido, potente e generosa, stabile su carichi anche difficili.
Potresti ancora tenere il pre Audio Research ma devi necessariamente cambiare finale. Potresti pensare a qualcosa di Mark Levinson (anche usato, dal 29 in su), Jeff Rowland, Krell oppure la nuova generazione di amplificazioni in classe D. Già dei NuForce REF8 (meglio se 9SE) farebbero volare le tue CS 1.6. Tuttavia, potresti così scoprire quale sia la vera natura dei tuoi diffusori, finora tenuta ben nascosta dal tuo finale...e potrebbe non piacerti più. Per questo motivo ti consiglierei di ASCOLTARE un eventuale abbinamento con uno dei finali che ti ho consigliato prima di prendere qualunque decisione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova testina con 1000 €
Carissimo Lucio,
sono più di otto anni che ti seguo e praticamente dallo stesso periodo sono iscritto alla mailing list (anche se ultimamente ho qualche difficoltà a seguirla). D' obbligo sono i ringraziamenti per il sito oramai universalmente riconosciuto come riferimento direi a questo punto mondiale.
Più ancora che per la parte divulgativa però, ti vorrei personalmente ringraziare perchè in qualche modo anche a me, anziano appassionato, sei riuscito a risvegliare quella voglia di spendersi per cercare qualcosa di meglio nell'ambito della riproduzione.
Molto onestamente ti devo dire che negli anni passati le discussioni fra audiofili mi hanno sempre infastidito, spesso si finisce più che altro a discutere di chi ha l' impianto piu 'bellò (qualsiasi cosa possa voler dire ciò...) e ci si divide sulle varie impostazioni possibili del proprio sistema (valvole, stato solido, largabanda, elettrostatici, dinamici, digitale analogico, etc) con la pretesa di conoscere la cosa migliore sempre, aprioristicamente.
Ho assistito live ad autentiche zuffe per argomenti a parer mio risibili dove I contendenti sono arrivati se non alle mani, all'insulto e alla diffamazione. Fortunamente invece in TNT si respira un' aria diversa e non posso che riconoscere a te un ulteriore merito.
Dopo questa sorte di panegirico, scusandomi per la prolissità, una richiesta di consiglio.
Ho finalmente rinnovato il front-end analogico, comprando come punto di partenza una buona base, un discreto braccio ed una testina sufficiente. Al momento sono nelle stesse condizioni del famoso calciatore che fa la pubblicità dicendo che non dorme più guardando la televisione, io però ascolto la musica...;-)
Bene, si tratta di un Basis 1400 con braccio rb250 e testina Grado gold. Il resto del setup è composto da pre Onix con supercap (possiede un buon stadio phono MM/MC configurabile), finale spectral Dma 80 e diffusori dahlquist dq 30i, con l' aggiunta di un CD micromega classic solo.
I cavi sono Mit e la domanda è la seguente: avrei intenzione di dotarmi nei prossimi mesi, dopo avere preso confidenza con il sistema, di una testina di livello adeguato, diciamo con un budget attorno ai mille euro. Ordunque, io ho scelto la Grado in quanto, per quello che ne so, tendenzialmente calda e quindi buona, anche se modesta, ad equilibrare il resto.
Devo dire che il risultato è valido, ma mi stavo chiedendo se per il prossimo eventuale acquisto fosse il caso di rimanere sempre su Grado, o fosse il caso di passare a qualcosa di diverso. Per meglio dire, a me è piaciita molto una Lyra Dorian che ho avuto la possibilità di ascoltare a lungo montata sullo stesso braccio, ma con il resto dell' impianto completamente diverso. E mi rendo conto che a parte il budget stiamo parlando del giorno con la notte...
Un'ultima cosa, tu ritieni che prima della testina invece sia il caso di sostituire il pre?
Mi piacerebbe sapere la tua opinione, ma non temere, non mi sto crucciando per questo e continuo ad ascoltare la Musica (che viene sempre prima...)
Mi permetto di aggiungere ai saluti finali anche i miei migliori auguri di buone feste e di un buon anno nuovo, mi sembra di aver capito che quest' anno tu abbia avuto qualche vicissitudine e quindi gli auguri sono particolarmente sentiti e sinceri.
A presto,
Alessandro - E-mail: alessandro.smerdel (at) db.com

LC
Caro Alessandro,
grazie per le belle parole e per gli auguri, apprezzati di cuore. Il 2008 è stato in effetti un anno da dimenticare e che però temo non dimenticherò mai. Il peggio sembra passato, quindi provo a guardare avanti, come ho sempre fatto. Ci sono situazioni nella vita che si possono controllare, perché dipendono da noi o da chi circonda e ci sono situazioni che non possono essere controllate e davanti alle quali ci sentiamo completamente impotenti. Poiché guardo sempre il lato positivo anche nelle situazioni peggiori, credo di aver imparato qualcosa dalle seconde.
Venendo al tuo quesito, sono assolutamente d'accordo che il giradischi e forse anche il resto del'impanto meritino una testina di livello più raffinato. Se ti piace il suono Grado e non vuoi sbagliare, prova a valutare una Statement Wood Masters o una Statement Wood References, intorno ai 1000 € da te stanziati. Molto bella anche la
Lyra Dorian da noi recensita molto favorevolmente. Alternative possibili le trovi nel catalogo Benz e Clearaudio, oltre alla solita The Music Maker, testina trasparente e sostanzialmente neutra, con i pregi delle MM ma senza i difetti, disponibile sempre per 1000 €. Il salto qualitativo rispetto alla Grado Gold sarebbe comunque sensibile. Oltre non avrebbe senso andare perché a quel punto sia lo stadio phono che il braccio sarebbero inadeguati, a mio parere.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambio amplificazione e relativi ...guasti
Caro Direttore,
grazie per il lavoro che fai per noi audiofili, seguo il tuo sito da diverso tempo, ma è la prima volta che ti scrivo, perchè non riesco proprio a venirne a capo...
Sono un tecnico in un teatro e mi piace il buon "ascolto"...però c'e anche la mia compagna che adora vedere i film in DVD e quindi ho dovuto trovare un compromesso tra "ascoltare" musica e la visione di film in "stereo"...Dopo varie ascolti presso negozi specializzati, sono diventanto un felice possessore del seguente impianto:

Volendo ricavare più potenza dall'impianto ho acquistato un finale di potenza Advance Acoustic MAA406 da 150W per canale. Dopo aver collegato dal Marantz uscita pre al finale, ascolto l'impianto per un giorno, dopodichè l'uscita left del preamplificatore Marantz "muore"....
Porto in assistenza tecnica lo stesso amplificatore e dopo averlo riparato, rimonto il tutto, riesco ad ascoltare per due giorni....e voilà la stessa uscita left pre-out "ri-muore"....Collegando però i diffusori all'amplificatore del PM17, l'impianto funziona (chiaramente senza il finale di potenza).
Giungo alla domanda che mi assilla e non mi fa chiudere occhio: secondo te, è il MAA406 che procura la rottura del Marantz? Dovrò a malincuore vendere l'Advance Acoustic e ascoltare i diffusori con il Marantz?
Grazie in anticipo per l'attenzione che mi dedicherai, ti rinnovo i miei complimenti e ti salutiamo.
Giorgio e Veruska - E-mail: veruska.stampfer (at) gmail.com

LC
Cari Giorgio e Veruska,
sembrerebbe esserci un problema sulle uscite pre-out del Marantz o per difetto intrinseco o per incompatibilità con l'ingresso dell'Advance Acoustics. Senza l'aiuto di un tecnico è difficile fare diagnosi più precise a distanza. Controlla sul manuale del PM17 se per caso non ci sia una procedura particolare per collegare le pre-out ad un finale esterno.
In generale, comunque, mi pare abbastanza inutile tenere un integrato impegnativo come il PM17 sfruttando la sola parte preamplificatrice. Sarebbe stato più saggio venderlo ed acquistare un integrato più potente, se questo era il problema (di cui mi permetto di dubitare: 60 watt per 87 dB non è che siano pochini).
A questo punto, per non dover rivendere due apparecchi, la cosa che vedrei più sensata sarebbe quella di acquistare un pre (anche passivo!) da abbinare al nuovo finale, acquisto da finanziare con la vendita del Marantz.
Prima di altre compravendite, però, chiedi al tecnico che ti ha riparato l'amplificatore la ragione del guasto e COSA lui abbia effettivamente riparato. Solo così si può risalire al vero colpevole.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Audiofilia nervosa e lo spettro della distorsione
Ciao Lucio, un saluto da oltreoceano per te e gli affezionati lettori di TNT audio. Mi rifaccio vivo dopo un po' di assenza, legata ad un cambiamento di lavoro e varie altre cosuccie da sistemare, ispirato da alcune recenti lettere e commenti (i.e. Suono affaticante da addomesticare su
TNT Vol. 484) sui varii tipo di suono preferiti da diversi audiofili e sulla capacità di apparecchiature audio di soddisfarli.
Infatti è da un po' di tempo che mi riprometto di cercare di capire i parametri che influenzano le prestazioni percepite di un apparecchio audio elettronico e come porle in relazione con parametri oggettivi, basandomi sulla mia esperienza di ascolto, lettura di riviste specializzate, scambi di idee con altri audiofili, e, non ultimo, la lettura di svariati numeri di TNT audio. Un chiaro caso della malattia nota qui negli USA come "audiophilia nervosa" che contraddistingue molti appassionati audio...
Cercando di rendere il tutto comprensibile e rappresentabile quantitativamente o pesato di creare uno spazio tridimensionale definito da tre assi perpendicolari volti a rappresentare

  1. La risposta in frequenza,
  2. Lo spettro della distorsione, e
  3. Le capacità dinamiche, di un componente audio, specialmente uno stadio di amplificazione e rapportarle al suono caratteristico dei prodotti di un particolare produttore.
Il primo parametro, la risposta in frequenza potrebbe definirsi come la tendenza di un apparecchio a privileggiare a) le frequenze medio basse (calore), estremo di un asse, b) neutralità o c) frequenze medio alte (apertura, brillantezza).
Il secondo, e forse più interessante parametro, lo spettro della distorsione potrebbe definirsi come a) un suono "eufonico" caratterizzato da un'abbondanza di 2° e 3° armonica, ma privo di armoniche superiori, caratteristico di amplificatori a valvole (morbido), b) un suono con la minima quantità di distorsione (pulito, dettagliato) o, c) "il suono dei primi transistors" cioè caratterizzato da bassa distorsione totale ma anche dalla presenza di numerose armoniche alte che rendono il suono metallico.
Infine, il terzo parametro, dinamicità che potrà essere a) bassa (lento), b) media, o c) alta (veloce). Ci potrebbero essere altri parametri da rapprersentare, ma penso che limitandosi a 3 si possa mantenere un buon livello di comprensibilità. Assegnando ad un numero di apparecchiature, quindi, valori che quantifichino le suddette caratteristiche sarà possibile popolare lo spazio predefinito con vari volumi che rappresenteranno, con buona approssimazione, il loro suono. Usando questo sistema, si potrà pensare all'accoppiamento razionale di varii componenti che producano un predeterminato suono complessivo, il più possibile vicino alla realtà per alcuni, o in "My Fi" per altri.
Nella mia limitata esperienza, per dare un esempio, mi sentirei di classificare alcune apparecchiature su cui ho esperienza come segue: Dove i sistemi estremi (molte a o c) tendono a eccitare di più a breve termine ma anche a stancare mentre gli intermedi (per lo più b) sono più suadenti a lungo termine. Ed inviterei altri appassionati a fornire la loro opinione!
Cosa ne pensi Lucio, della mia idea? Dove pensi che i nuovi sistemi col chip Tripath possano cadere? Potresti suggerire un software per visualizzare lo spazio sopra descritto? Ti dispiace essere coinvolto nella mia malattia, magari creando un blog per la discussione?
Saluti a tutti, buone feste e, con l'augurio di celebrarle, magari, con l'acquisto di qualche nuovo componente audio....
Antonio - E-mail: Antonio.5.Moroni (at) gsk.com

LC
Caro Antonio,
magari fosse tutto così semplice! Per dirne una, la risposta in frequenza e la dinamica di un amplificatore, specie se a valvole, dipendono fortemente dal diffusore cui è collegato (vedi lettera precedente sul suono moscio delle Thiel) e talvolta persino dai cavi. E' pertanto velleitario poter pensare di mettere tre bollini ad un marchio per capire qualcosa di più di questo complicato settore. All'interno di uno stesso marchio, poi, ci sono apparecchi con impostazioni anche piuttosto diverse...basta andarsi a rileggere le prove di due amplificatori Krell che pubblicai qualche anno fa. Gli stessi chip Tripath, già che me ne chiedi una classificazione, non suonano tutti uguali. Il TA 2024, ad esempio, è piuttosto diverso dai suoi fratelli più potenti. Così come i primi NuForce REF9 erano molto diversi dai nuovi REF9 SE V2. Parlando di diffusori, non azzarderei neppure un confronto tra le Thiel CS 1.2 e le 1.6, sono due approcci completamente diversi, eppure si tratta di evoluzioni dello stesso concetto. E vogliamo parlare del NETTO cambio di tendenza tra la vecchia serie ammiraglia di B&W (le prime 801, ad esempio) con la nuova? Due mondi a parte.
Il rischio della tua catalogazione è quello solito, lo stesso delle classifiche: si pongono dei paletti rigidi che imbrigliano la conoscenza. A qualcuno può far comodo assoggettare le decisioni degli altri alle proprie, per ragioni squisitamente commerciali o tristemente psicologiche, direi psichiatriche talvolta, ma questo non è mai stato né mai sarà il leitmotiv di TNT-Audio.
In ogni caso, non vorrei smontare troppo velocemente il tuo entusiasmo per cui se qualcuno fosse disposto a spenderci un po' di tempo, potrà sempre contattarti. Io, purtroppo o per fortuna, non ho tempo da dedicare a questi "esercizi", né tantomeno possibilità di aprire e gestire un blog sull'argomento. La rete è democratica, ognuno può fare come vuole, aprire siti, blog e quant'altro. Occhio che, per come la vedo io, potrebbe rivelarsi un lavoro improbo e di difficile applicabilità pratica.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 1000 €
Ciao Lucio,
mi sto apprestando ad acquistare un impianto hi-fi per la prima volta in vita mia e come quasi tutte le persone che si imbarcano in questa avventura ho non poche perplessità. E pur avendo effettuato diverse letture sul web, e in particolar modo su TNT-Audio, ho ancora diversi quesiti per quanto riguarda l'acquisto da fare.
A titolo informativo premetto che:

Dopo tale premessa torno ai dubbi, il dubbio più grosso è relativo alla validità dell' acquisto di un lettore universale dvd-cd-sacd (es. denon dvd-1940) anzichè di un lettore solo cd. La scelta di un lettore universale è dettata da un motivo di praticità e comodità, non avendo in giro due dispositivi.
Al momento le scelte da me effettuate ricadono su una configurazione di questo tipo: In qualsiasi caso non avendo esperienze nel campo hi-fi starei su un'accoppiata mono marca e vorrei sapere cosa ne pensi dei dispositivi sopra citati, se, nello specifico, vale la pena investire qualcosa in più comprando il DCD-700 o se, come partenza, la scelta del DCD-500 sarebbe comunque buona, e considerare il lettore dvd completamente a se stante da acquistarsi in un secondo momento (risolvendo così il mio primo dilemma in maniera definitiva).
Per quanto riguarda i diffusori la scelta è ricaduta su Klipsch perchè per quel che ho capito si adattano bene ad amplificatori non troppo potenti data la loro sensibilità.
Saluti e grazie per la disponibilità,
Umberto - E-mail: u.mattiroli (at) gmail.com

LC
Caro Umberto,
chi sostiene che con 1000 € non si possa acquistare un impianto HiFi è il più grande nemico di questo settore. A parte il fatto che con questa cifra oggi si possono comprare impiantini assolutamente ben suonanti, l'importante è iniziare da qualche parte! Non tutti gli acquirenti di impianti da 1000 € diventeranno audiofili...ma una buona parte certamente sì ed è su questi che dobbiamo puntare la nostra attenzione e ai quali dobbiamo il massimo rispetto.
E' un discorso affrontato più volte, purtroppo in questo settore ci sono tanti parvenu che non amano che gli si ricordi le loro umili origini, per questo motivo snobbano chi ha pochi soldi per iniziare. Altri, invece, non hanno idea del valore del denaro, perché magari non hanno mai dovuto guadagnarselo col duro lavoro. Chi fatica ogni giorno per portare a casa uno stipendio "normale" sa bene che 1000 € sono una cifra affatto disprezzabile.
Infine, c'è anche chi non ha un centesimo bucato in tasca ma non può farlo sapere in giro e pertanto fa lo snob ogni volta che può. Questi arrivano al paradosso di non acquistare alcun impianto, pur di non far capire che non potevano permettersi di meglio...e nel frattempo sparano a zero sugli impianti degli altri.
Fatta questa doverosa premessa, concordo con te sull'idea del monomarca, per ragioni che ho esposto più volte, e non vedo male la coppia Denon, meglio se la sorgente fosse "solo" CD. Un lettore DVD multiformato da 50 € lo puoi affiancare in ogni momento.
La scelta Denon non è l'unica possibile, infatti con 600 € ti puoi portare a casa la coppia Cambridge Audio 340A (amplificatore) e 340C (lettore CD). Si tratta di prodotti ben suonanti e di ottima reputazione audiophile il che significa anche più facile rivendibilità futura in caso di upgrade (un po' più complicato rivendere i Denon).
Poi esisterebbe anche l'usato, ma essendo una prima volta forse sarebbe meglio evitare.
Per i diffusori non vedo perché tu debba restringere la scelta a Klipsch! Queste sarebbero necessarie con amplificatori di bassa potenza, ma né il Denon né il Cambridge che ti ho consigliato soffrono di questo problema: 40 watt per canale il Cambridge e 45 watt per canale il Denon. Con queste potenze e diffusori di sensibilità media (88-90 dB) nei 18 mq della tua sala d'ascolto ci potrai organizzare delle mini-feste da ballo! Credimi, non avrai problemi di pressione sonora.
Pertanto, includi pure nella lista dei diffusori candidati altri marchi come Indiana Line, KEF, Wharfedale, Mission, Monitor Audio, Mordaunt Short...tutti questi Costruttori hanno torri da pavimento nella fascia di prezzo di tuo interesse. Ovviamente, scegli in funzione di ciò che puoi effettivamente ascoltare, ove possibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Alchimie sonore
Caro Lucio,
leggo sempre la tua posta, è da un po' che volevo scriverti e finalmente mi sono deciso a rubare un po' del tuo prezioso tempo. Direi che in molti il culto dell'impianto prevale su quello della musica. Basta leggere le idee di tanti audiofili: ampli integrati usati come pre per pilotare il t-amp (con tutto il rispetto per il t-amp ma non è più semplice usare l'integrato per intero?), alimentazioni tramite batterie per auto, subwoofer, amplificazioni separate per gamme di frequenza, biwiring, filtri misteriosi, giradischi sottoposti a varie "elaborazioni", pc usati come meccanica con dac esterni e tante altre cose ancora.
Premesso che con i suoi soldi ognuno ci fa quel che gli pare, ma gli apparecchi hi-fi escono dalla fabbrica pronti per funzionare. Basta comprare quello che serve e non c'è bisogno di complicarsi la vita con "fantasiose alchimie".
Sono un cinquantenne che si è appassionato di musica nei difficili anni 70: quando d'estate si lavorava per avere un po' di indipendenza dai genitori; quando si doveva scegliere tra la pizza o il pieno nella mitica "125 primavera"; quando si leggeva Ciao 2001 e si traducevano i testi delle canzoni; quando si frequentavano le radio libere; quando sul palco si esibivano artisti che cantavano e suonavano e non computer tuttofare. A testimonianza di quel periodo irripetibile ho gelosamente conservato circa 230 LP: Pink Floyd, Genesis, Deep purple, Led Zeppelin e tanti altri compreso naturalmente molti cantautori italiani.
Il vecchio semplice ed essenziale impianto è andato al macero (dopo 32 anni di lodevole servizio) e il nuovo l'ho assemblato circa un anno fa (ti avevo scritto esprimendo il mio parere su accoppiata Rotel-B&W) con pochi semplici componenti e una spesa contenuta: mi sembra che suoni benino e vi sia anche un minimo di sound-stage, ma forse è solo una mia illusione: negli anni 70 non se ne parlava e oggi non me ne preoccupo più di tanto: altre sono le considerazioni che vorrei fare.
Durante l'ascolto insieme alle note di quei mitici gruppi, appaiono nitidi i ricordi della mia giovinezza: ogni LP mi riporta con grande commozione a qualche preciso episodio di quella adolescenza ribelle mai rinnegata. Per qualche ora lo stress quotidiano si allontana e si "ricaricano le pile". Per fortuna le "fantasiose alchimie" sono sempre rimaste fuori dalla stanza.
Caio e complimenti per il tuo lavoro.
Bruno - E-mail: bruno.siri59 (at) alice.it

LC
Caro Bruno,
diciamo che l'HiFi ha molteplici aspetti ed uno di questi è certamente ludico inteso proprio nel senso più fanciullesco del termine: gli uomini restano sempre un po' bambini, col tempo cambiano solo i "giocattoli".
Per cui non mi scandalizzo di fronte ad audiofili che scambiano il proprio impianto per il Lego od il Meccano di tanti anni fa, costruendo, inventando, modificando, provando varie combinazioni. Quando avevo più tempo mi ci sono dedicato anch'io. Può essere divertente. Quel che conta è non dimenticare mai l'obbiettivo finale, non scambiare il fine con il mezzo.
Mi fa piacere che esistano anche tanti audiofili, come te, che usano l'impianto solo ed esclusivamente per il fine ultimo della sua esistenza in vita: la riproduzione della Musica e quindi delle emozioni. E' per questo motivo che includo questa tua nel nostro consueto angolino settimanale dell'ottimismo, può servire da spunto di riflessione per chi ha perso di vista, magari solo per un momento, il motivo di tanto affannarsi intorno all'impianto.
A te invece dico che fai benissimo a considerare l'impianto come un insieme chiuso, ma non dimenticare che, talvolta, piccole alchimie (chiamali tweak, se vuoi) possono fare grandi differenze nella riproduzione delle emozioni. E, se posso, un consiglio finale: va benissimo ricordare gli anni dell'adolescenza, ma è altrettanto bello scoprire che ogni età ha le sue emozioni, sempre diverse e così deve essere la Musica che le accompagna...ogni epoca deve avere la sua! Non possiamo vivere guardandoci - musicalmente e non solo - sempre indietro.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

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