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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Klipsch e rock: contraddizione?
  2. Re: Tanto materiale pochi risultati!!!
  3. La meccanica è davvero così importante?
  4. Errori nei CD
  5. Loudness war
  6. Musica liquida e supporti fisici
  7. Troppi bassi?
  8. Vecchi CDP e progressi del digitale
  9. Opera Seconda contro Opera Gran Mezza
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Klipsch e rock: contraddizione?
Ciao Lucio
ultimamente sono stato colpito da "upgradite" acuta, non più soddisfatto dal suono del mio impianto.
Mi spiego meglio: possiedo delle Klipsch RF-5, abbinate ad un Arcam A65 (poi sostituito da un TA 10.1) con cui ho ascoltato musica per alcuni anni. Col passare del tempo, però, ho riscontrato 2 difetti, nei miei diffusori:

Intendiamoci, le Klipsch sono bellissimi diffusori, ma, a mio parere, con una contraddizione di base: consigliatissimi per il rock, in realtà tendono ad evidenziare proprio quelle imperfezioni e quelle asperità tipiche delle incisioni rock. Ho provato a cambiare ampli (anche a valvole), ma non ho ottenuto grossi miglioramenti, anzi, nessun ampli da me provato è riuscito a battere il grandioso Trends Audio.
Dopo diversi ascolti di diffusori, ho trovato parecchio adatte alle mie esigenze un paio di Chario Pegasus: un 3 vie molto ben fatto, con il woofer dedicato alle basse freqenze rivolto verso il basso, per dare un "rinforzo" alle stesse. Queste casse mi hanno colpito molto, perchè mi hanno fornito proprio quello che cercavo: un impatto importante sulle basse freqenze e un leggero smorzamento sulle alte, molto opportuno per i dischi rock, a mio parere (poi il termine "leggero smorzamento" va sempre inteso rispetto alle Klipsch.... ;-))
Ovviamente il Trends Audio con le Chario non va bene, a causa della sensibilità più bassa di queste ultime (90 db su 4 ohm): ho provato, in alternativa, il Primare i21 che, con 900 euro nuovo, e mi è semprato dare grande energia alle Chario.
Quello che vorrei chiederti, a questo punto è: con la spesa preventivata (circa 1300 euro per Primare nuovo + Chario usate, al netto della vendita delle mie RF-5) può essere una giusta soluzione alle mie ricerche oppure, restando nella stessa fascia di prezzo, mi consiglieresti valide alternative?
C'è qualcosa, restando in casa Klipsch, che possa rispondere ai requisiti da me richiesti?
Non mi stancherò mai di farti i complimenti per la tua disponibilità e per questo tuo modo molto... disincantato di concepire l'hi-fi, con molta competenza ma senza nessuna fissazione patologica: ultimamente vedo troppa gente, sedicente esperta e non, che si prende troppo sul serio, disquisendo di cavi, punte e affini come elementi centrali di ogni impianto, dimenticando la musica e il piacere dell'ascolto; diventa difficile, con queste premesse, far avvicinare nuove persone a questo bellissimo hobby...
Grazie ancora e a presto...
Raffaele - E-mail: lupetto_73 (at) hotmail.it

LC
Caro Raffaele,
credo tu sia il primo audiofilo al mondo a ritenere le Klipsch poco adatte al rock! E a dire che le RF5 abbiano pochi bassi! Semmai è il contrario...!!!
Evidentemente, visto che anche amplificazioni più potenti del Trends pare non abbiano "curato" il problema, c'è qualcosa a monte di tutto che compromette pesantemente il risultato finale. Sarò noioso e ripetitivo ma, a naso, a me pare di nuovo un problema di acustica ambientale e/o di installazione dei diffusori. L'ambiente è grande e tu lo definsci "assorbente" ma il suono che descrivi è quello di un ambiente vuoto e con molte superfici riflettenti.
Non mi è inoltre chiaro se le Chario le abbia ascoltate nel tuo ambiente oppure altrove. Sarebbe importante verificare questo, prima di procedere all'acquisto! Se la prova fosse avvenuta nella tua sala d'ascolto allora nulla osta per l'acquisto delle ottime Chario (e anche per il Primare, direi). Non azzardo a consigliarti alternative che non puoi valutare direttamente! E, ovviamente, non ti consiglio altri diffusori Klipsch, visto che, sostanzialmente, il "family sound" si ripete un po' in tutte le serie di questo Costruttore americano, a diversi livelli di raffinatezza e di qualità generale.
Per quanto riguarda infine i "sedicenti esperti"...bè, lo sono anch'io! :-)
L'unica differenza, forse, sta nel fatto che mentre molti cercano soltanto il "palchetto" - anche se talvolta si accontentano di un misero predellino - dal quale esibirsi, magari spingendo sempre gli stessi prodotti (e chissà perché, mi domando) io mi accontento di provare a forzare le persone a ragionare con la propria testa. Sappi che questo atteggiamento a tanti audiofili non piace affatto. Ragionare è faticoso, tanti preferiscono il consiglio "secco" su un marchio ed un modello, per poter correre ad acquistare. Anche la settimana scorsa, ad un audiofilo che aveva palesemente sbagliato la sistemazione dei diffusori, avevo consigliato di non acquistare niente fintanto che non avesse risolto i problemi di installazione e di acustica ambientale. Per tutta risposta mi ha scritto nuovamente insistendo per un consiglio su quale nuovo amplificatore acquistare.
Tutto questo mi ricorda molto l'atteggiamento tipico di tanti pazienti che valutano la bontà del medico in base al numero di farmaci che prescrive. Pochi farmaci = cattivo medico. Quando escono dallo studio con una prescrizione ridotta ai minimi termini ma con tanti consigli di buon senso...sono scontenti.
Usare la testa anziché il portafoglio è un esercizio ginnico difficilissimo per molti, più allenati ad usare il secondo che la prima. Purtroppo, molto "sedicenti esperti" non fanno altro che ripetere "compra, compra, compra". Ed il risultato è davanti agli occhi di tutti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Tanto materiale pochi risultati!!!
Lucio,
permettimi di cominciare questa mia lettera così, se non ti stà bene ricomincio a darti del lei e a chiamarti Direttore :-)
Volevo comunicarti che ho acquistato le F-3 che a breve mi arriveranno a casa e a dirla breve, non stò più nella pelle, non vedo l'ora di mettermi ad ascoltare il miei amatissimi Stan Getz e Caetano Veloso.
Ma ti scrivo anche per dirti che ho venduto tutto ma proprio tutto il resto (vedi
Lettere alla redazione Vol. 496), mi sono rimaste delle JBL TLX200 che avevo in cameretta dove ho il PC e dove i miei due figli (tremendi, uno di 3 anni e l'altro di 5) fanno caciara. Non le usavo, poi un giorno ho visto su ebay un ampli il quale nome subito mi ha colpito, un ROTEL RA-920AX ...l'ho preso per 25,00 €, mi è arrivato e ci ho subito attaccato le 2 JBL provando come sorgente il Marantz comperato in precedenza.......Lucio......è una meraviglia, le piccoline suonano meglio delle LX55 e delle LX44, ora mi chiedo, come è possibile?, abbinata azzeccata o che cosa?
Io ti ringrazio per i consigli che mi hai dato fino ad ora e ti scriverò ancora per dirti come va con il nuovo impianto e se potessi ti inviterei a casa mia a cena o a pranzo, mia moglie è un ottima cuoca :)))))
Grazie Direttore, Grazie ancora.
Marino - E-mail: marinodiab (at) yahoo.it

LC
Caro Marino,
che dire? Excellent! La filosofia -S+M (Meno Scatole più Musica) vedo che comincia a dare i suoi frutti. Complimenti per il Rotel RA920 AX, un ottimo integrato ad un prezzo davvero simbolico. Non sono sorpreso che le piccole JBL con il Rotel, magari nella camera piccola, suonino così bene. Gran parte del merito è senz'altro del Rotel, non ho dubbi su questo. Non solo, temo che farà a pezzi pure il buon NAD 3020A che hai preso di recente. Fai un confronto e fammi sapere. Naturalmente, vedrai che Musica uscirà fuori dall'accoppiata con le Klipsch F-3. Queste ultime, mi raccomando!, falle suonare un bel po' prima di giudicarle, almeno una cinquantina di ore. In seguito, spendi un po' di tempo per cercare la sistemazione migliore in ambiente, non farti prendere dalla fretta e dai giudizi del primo momento, sono quasi sempre errati.
Tutta questa grande e radicale opera di semplificazione del tuo impianto prevedo ti darà grosse soddisfazioni e, soprattutto, ti lascerà in tasca pure una piccola sommetta. Se qualcosa abbiamo imparato da questa storia è che non occorre farsi prendere dalla smania di circondarsi di apparecchi HiFi, accumulando scatole su scatole, assolutamente inutili. Meglio poche cose, scelte con attenzione, ma di buona qualità. Anche il portafoglio ringrazia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

La meccanica è davvero così importante?
Carissimo Lucio, anche questa volta ti scrivo a breve distanza dall'ultima per avere la tua opinione su d'un componente di cui probabilmente non si parla molto su TNT: la meccanica per CD player.
Ti riassumo la mia strana (almeno a mio parere) esperienza.
La mia sorgente digitale era composta da un Pioneer con stable platter e un Dac CAL Labs Sigma II, al quale ho fatto modificare lo stadio d'alimentazione, oltre a sostituire il relativo cavo e ritubandolo con una nos. Il tutto, collegato con un cavo ottico Atlona (il cdp ha solo l'uscita toslink), ha sempre suonato bene, nonostante che, sotto certi punti di vista, il DAC può essere considerato un po' datato (converte a 18 bit e sto pensando seriamente di modificarlo per portarlo a 24/96). Per pura curiosità ho provato a collegarlo all'uscita coassiale d'un normale lettore DVD Philips multiformato, per giunta, neppure tramite un cavo digitale, ma tramite normale cavo rca (un Kimber PBJ). Ebbene con mio grande stupore, non c'era alcuna differenza: il Pioneer ed il Philips suonavano assolutamente uguali!
Ho pensato allora che fosse tempo di dotarsi d'una meccanica migliore del Pioneer, munita di uscita coassiale, visto che, secondo l'opinione unanime (anche la tua credo), quest'ultima sarebbe chiaramente superiore a quella ottica. La scelta, per motivi economici, è caduta su d'un Sony xb-920 qs, molto più solido pesante del Pioneer e munito della meccanica fixed pick-up, a parere di molti, migliore della stable platter. Compro anche un cavo digitale coassiale XLO (quelli cinesi) e procedo al confronto, usando 2 cd uguali. Anche in questo caso nulla: commutando l'ingresso coassiale/ottico del Dac, non avverto alcuna differenza tra il Pioneer e il Sony. Penso allora che il cavo XLO non sia all'altezza e procedo all'acquisto d'un Nordost Moonglo 2 usato. Ennesimo confronto ed ennesimo sconforto: il Pioneer-Atlona suona praticamente identico al Sony-Nordost!
In pratica più di 200€ spesi inutilmente. Per fortuna sono riuscito a vendere il Nordost senza rimetterci nulla e adesso mi accingo a disfarmi del Pioneer per la sola ragione che il Sony è dotato della funzione cd-text, che trovo molto comoda.
Ora, caro Lucio, mi (ti) chiedo: per ottenere ulteriori miglioramenti della mia sorgente vale la pena pensare all'acquisto d'una costosa meccanica dedicata (es. CEC), oppure il ruolo delle meccaniche è in realtà marginale nella resa dell'impianto? E' forse "colpa" del mio Dac, il quale, però, mi sembra un ottimo elemento (peraltro ci sono pure affezionato e non vorrei sostituirlo)? E' il caso forse di sostituire il clock del Sony con uno superiore? Inoltre, per quale motivo non riesco ad avvertire alcuna differenza tra il collegamento coassiale e quello toslink?
Scusa la prolissità (infatti, non ti chiedo di publbicarmi), ma ci terrei ad avere il tuo parere, perchè io ci sto capendo ben poco.
Con stima,
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
la lettura delle riviste HiFi deve essere sempre fatta cum grano salis: siccome parliamo quasi sempre di differenze piccole siamo costretti ad espanderle per rendere la descrizione più comprensibile. Così, la differenza tra coassiale e ottico è invero molto, molto piccola e non è detto che tutti gli impianti (o tutte le orecchie) siano in grado di percepirla. Un discorso analogo si può fare per i cavi digitali e, perché no?, proprio per le meccaniche. Confrontando meccaniche tutto sommato simili per categoria (la Pioneer, la Sony o quella del DVD) non mi aspetterei differenze eclatanti, tutt'altro. Potrebbe esserci qualche differenza più significativa nell'utilizzare una meccanica di livello molto più elevato ma anche questo fatto dipende da molti fattori: l'interfaccia con il DAC, il grado di trasparenza della catena a valle, l'ambiente d'ascolto (di nuovo!) e, infine, l'esperienza d'ascolto del soggetto che fa la prova. Non basta possedere un impianto HiFi per improvvisarsi recensori: servono esperienza e sensibilità (allenate nel tempo) decisamente fuori dal comune, specie quando si va a cercare differenze che, come dicevo, sono tutto sommato molto piccole.
Nel tuo caso, piuttosto che accanirti a cercare cavi digitali, meccaniche e/o ulteriori upgrade per il tuo DAC, secondo me, la soluzione più appagante potrebbe essere quella di vendere tutto ed acquistare un lettore CD integrato di classe superiore. Dici di non voler sostituire il DAC perché ci sei affezionato...ma come si fa ad affezionarsi ad un DAC? Ci si può affezionare ad una persona, ad un animale domestico...ma un DAC!!!!!! Non c'è dialogo! :-)
Comunque sia, la mia idea è che non ha senso spendere altro denaro in meccaniche e/o cavi, ma so che al cuor non si comanda.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Errori nei CD
Gentile direttore,
sono un vostro appassionato lettore. Qualche giorno fa un mio amico laureato in Informatica e che svolge lavoro di analista ha visto il mio impianto hi-fi, dopodichè ha preso un mio CD, lo ha osservato un po', e mi ha detto "sai che lavoraccio per il circuito di correzione degli errori". Al chè sono cascato dalle nuvole, manco sapevo di cosa parlasse, mi ha accennato qualcosa riguardo i codici Reed Solomon ma poi ha desistito dal continuare per non scendere troppo nel tecnico.
Io sono rimasto allibito e sconcertato da lì sono partite decine di ricerche su google e decine di ricerche nella posta di TNT audio: in pratica ho capito che tutti i miei CD (la maggior parte graffiati) non suonano come dovrebbero??! Sono proprio giù!
Volevo sapere da lei, direttore, alcune cose:

  1. Ho letto sulla rete un articolo che asseriva che lo strato più delicato di un CD non è quello inferiore, ma quello superiore e i due sottostanti, è vero?
  2. Quanto deve essere forte un graffio per intaccare il suono di un CD? Mi spiego meglio, ho decine di CD con graffietti superficiali che sono inevitabili in un uso normale, nessun "solco" o rigatura profonda...quanto possono incidere graffietti superficiali sulla qualità del suono?
Un saluto da un disperatissimo
Antonio!
P.S.: complimenti per tutto, ho costruito il mio umile impianto Hi-Fi unicamente e SOLO leggendo i consigli di TNT audio.
Alberto - E-mail: manowar1978 (at) gmail.com

LC
Caro Alberto,
intanto complimenti per il nickname del tuo account di posta! Dolci memorie di tanto tempo fa.
Il tuo amico informatico, ma anche un po' terrorista, avrebbe dovuto chiarire meglio il concetto. In realtà le cose non stanno esattamente così, come lui le ha spiegate o, forse, come tu le hai capite. In tutte le trasmissioni di dati digitali e nella codifica del flusso digitale di un CD viene "aggiunta" una sorta di informazione ridondante rispetto al dato da trasmettere o "recuperare". Questa informazione ridondante serve nel momento in cui alcuni campioni andassero persi, ad esempio a causa di errori nella trasmissione o nella lettura di un disco ottico (il nostro caso). In pratica si rimpiazzano questi campioni persi con gli altri (che però sono valori diversi dello stesso "segnale", mi si perdoni la grossolana approssimazione) onde per cui, fino ad un certo numero di errori il segnale originale viene recuperato interamente, SENZA ERRORI.
La sequenza dei campioni nel CD è divisa in blocchi di 24 byte ai quali viene applicato un codice di correzione Reed-Solomon di 4 byte che consente dunque la correzione di 4 errori in posizioni note o 2 errori in posizioni ignote per ogni blocco. Oltre questo numero di errori iniziano i problemi (ed eventualmente si fa un'interpolazione dei dati, discostandosi realisticamente dal segnale originale). Solo in questo caso il segnale che viene estratto dal CD non è quello corretto. Il sistema è stato pensato per "sparpagliare" gli errori consecutivi (ad esempio quelli dovuti ad un graffio) in modo tale da aumentare la probabilità che gli stessi vengano completamente corretti.
In buona sostanza, se i graffietti sono piccoli e superficiali si può stare abbastanza sicuri che il codice RS riesca a ricostruire interamente il segnale originale, senza errori.
Non so dirti quanto debba essere profondo un graffio perché l'errore non venga più corretto dal codice RS, purtroppo.
Per quanto riguarda lo strato più delicato...io starei attento ad entrambi, sia alla faccia inferiore che a quella superiore.
Infine una domanda: ho centinaia di CD ma non mi pare abbiano graffi particolari. Come hai fatto a graffiarli durante l'uso? Non è così facile!
Spero di esserti stato utile e mi raccomando: "...blow your speakers with rock'n'roll!" (cit.)
Lucio Cadeddu

Loudness war
Ho letto con interesse l'argomento sulla
"loudness war" e concordo in pieno. In Italia, ove non esiste praticamente una cultura musicale di massa, la situazione è triste. Ho assistito la settimana scorsa ad un concerto dal vivo di un certo bluesman "Tom Principato".
E' stata una vera tortura! In una sala di circa 12 x 8 metri era tutto amplificato e malissimo. Il suono era piattissimo e senza dinamica ad un volume folle, ad occhio sui 100 db metro.
La cassa della batteria era assente, strano ma vero, e prevalevano su tutto i rullanti , la voce e la chitarra ad un livello uniforme, il tutto in una guerra fra medi e medio alti a chi urlava di più. Praticamente era come mettere su un dvd e sentirlo con un impiantaccio jap anni 80. Ho espresso le mie "perplessità" a fine concerto a chi era con me ed intorno a me sulla qualità della amplificazione, assolutamente non necessaria. La risposta è stata "ma tu hai l'orecchio troppo fine per questa musica", "ma il blues ed il rock si ascoltano cosi!". Sarà così, ma un disastro audio al quale assisto sempre più ai concerti come negli ultimi tre, quattro anni, guarda caso il periodo di affermazione di mp3 o equivalenti...non mi era mai capitato.
All'opposto vorrei far ascoltare a costoro, dal vivo!, il celebre brano di Aarvo Part "Cantus in memoriam Benjamin Britten" lì si che è un crescendo di suoni e dinamica, oltre che essere un brano di notevole, per me, coinvolgimento emotivo come pochissimi altri.
La saluto e la invidio per possedere un V6 Alfa. Quello vero.
Luigi - E-mail: luigi.bigogno (at) fastwebnet.it

LC
Caro Luigi,
purtroppo questa è l'ignoranza dei musicisti, che fa il paio con la loro presunta furbizia. Ti spiego: molti di loro, essendo ben consci di non essere dei "mostri" di bravura tentano di riempire il più possibile e di fare più chiasso così da rendere gli errori di esecuzione più facili da nascondere. Ne parlai ad un gruppetto rock qualche anno fa dopo una loro esibizione. Gli dissi che secondo me avrebbero dovuto suonare meno forte e concentrarsi sulla dinamica. Risposta: lo so, ma abbiamo pochi strumenti (chitarra, basso, batteria) e dobbiamo coprire il più possibile. Capisci?
E' davvero un'esigenza, quella di nascondere le magagne dietro un wall of sound. Sul fatto che il blues ed il rock vadano ascoltati così ho i miei dubbi. Certamente, specie per quest'ultimo genere, il volume deve essere molto alto, ma non costante. Quando ho voglia di divertirmi un po' con il mio impianto e qualche genere un po' movimentato, i picchi raggiungono tranquillamente i 110 dB nel punto d'ascolto ma è tutto tranne che "fastidioso". E' altrettanto chiaro che, con certe incisioni un po' discutibili, non si possa tenere volumi così elevati, sia a causa dell'alta distorsione intrinseca (che alla lunga infastidisce) sia perché l'orecchio tollera bene picchi brevissimi anche molto elevati ma reagisce male ad una pressione sonora alta e costante, senza variazioni. Il fatto poi che ci sia una diffusa disinformazione sul come si dovrebbe ascoltare la Musica è storia molto vecchia. Nell'immaginario collettivo di tante persone comuni gli "audiofili" ascoltano Musica a volumi altissimi e questo è l'unico aspetto che li distingue dai consumatori normali. Il parametro "qualità", nella sua più ampia accezione, non viene neppure considerato. Perché? E' semplice, non si ha idea di cosa sia.
Quanto al V6 Alfa (il glorioso "Busso") ti ringrazio! In effetti è un piccolo gioiello emozionale.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Musica liquida e supporti fisici
Ciao Lucio,
volevo chiederti una spiegazione, se possibile: cosa volevi intendere con la seguente frase, riferita al penultimo numero della tua rubrica della posta?

"Masterizzare da HD a CD può essere un'opzione, ma vanifica il minimalismo dell'operazione (pregiudicandone la qualità finale) ed aggiunge un passaggio "aleatorio" in più. Non solo, ma se i file ad alta risoluzione non sono in standard RedBook 16/44 ma sono, come spesso accade, a risoluzione più elevata... non puoi usare il CD per inciderli. Potresti usare un DVD ma saresti al punto di partenza. L'unica cosa sensata è suonarli direttamente dall'hard disk del PC."
  1. Se masterizzo da HD dei file lossless (es. FLAC) per ricreare i file cda, questi ultimi non hanno la qualità del CD originale?
  2. Qual'è questo passaggio "aleatorio" in più?
  3. Se i file non sono in standard RedBook ma campionati a 24/192 rimasterizzando su un DVD audio si perde comunque qualità? Perchè? Non sono delle sequenze di bit che essendo appunto informazioni digitali (binari) e senza apportare modifiche al segnale originale (es. livella volume, cambi di tonalità ecc.) come si perdono strada facendo i bit di origine?
  4. Suonarli da HD (a meno che l'HD non si trova in un'altra stanza) si aggiungerebbe il rumore di fondo sia dell'alimentazione che della meccanica dell'HD al segnale audio originale e come risultato si otterrebbe un suono artefatto. Non credo sia un buon metodo oppure mi sbaglio?
Ma se provassi ad ascoltare un file Studio Master (ma anche in 16/44) in formato Lossless (es FLAC) senza rimasterizzarlo, per esempio con un lettore portatile tipo IAudio 7 8 GB con memoria a stato solido dove non ci sono meccaniche in movimeto che sommerebbero il loro rumore al segnale originale e dove (credo ma non sono sicuro) non esisterebbe nemmeno il problema dello jitter, tutto questo non dovrebbe solo apportare vantaggi alla qualità audio finale?
Allora perchè non costruire lettori con memorie a stato solido ed utilizzare musica cosiddetta "liquida"?
Grazie,
Sinceri saluti.
Antonio - E-mail: tonyboy00 (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
il passaggio da file a supporto ottico non è esente da problemi, altrimenti non si spiegherebbe come mai i CD masterizzati, spesso, suonino peggio degli originali. In un mondo ideale tutto dovrebbe funzionare alla perfezione, purtroppo così non è. Di conseguenza, meglio usare meno passaggi possibile. Per questa ragione suonare dall'HD è una eccellente soluzione e non sarà per caso che tante case audiophile stiano immettendo sul mercato dei music server basati su HD. Ancora meglio sarebbe poter leggere direttamente da memoria fisica, non a caso qualche Azienda ha fatto delle dimostrazioni presso importanti fiere americane del settore utilizzando come sorgente un iPod che conteneva file audio .wav non compressi. Per quanto riguarda il "rumore" del quale hai tanta paura ormai diversi computer permettono il funzionamento silenzioso, con ventole spente e utilizzano alimentazioni di buona qualità. I music server dei quali accennavo fanno uso proprio di questi stratagemmi per ridurre al minimo le influenze sul segnale (es. Naim HDX). L'Akurate Music Server di Linn utilizza un NAS.
Che lo si voglia o no, il destino dei supporti ottici è segnato: occorrerà del tempo ma, prima o poi, sono destinati a sparire per lasciare il posto alla musica liquida in tutte le sue varie incarnazioni. E al vinile :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Troppi bassi?
Buongiorno Direttore,
grazie ai suoi primi consigli l'ascolto "vero" della musica sta diventando veramente un piacere, anche se col tempo (e con il mio orecchio che inizia ad allenarsi) inizio a notare differenze prima per me trascurabili.
Il mio impianto è fatto da:

Con ripetuti ascolti mi sono reso conto che i bassi (in generale tutte la gamma di frequenze basse) sono sovra-rappresentate, portando ad un suono "pompato" assolutamente non naturale, e che oltretutto non mi piace assolutamente (ha presente quanto renda male "Night and Day" pompato?). Per riuscire a "limare" il problema sono costretto a toccare la manopolina dei BASS verso il *-* (normalmente impostata a metà) per eliminare questo effetto, snaturando però il suono, cosa che ovviamente lei sconsiglia. Purtroppo il mio amplificatore non permette di disabilitare il controllo dei toni. Secondo lei da cosa dipende questo tipo di suono?
Se i controlli dei toni sono messi in posizione neutrale e sento questo tipo di suono, il motivo dove deve essere ricercato? Potrebbe l'amplificatore naturalmente tirare fuori questo suono?
Grazie mille per la disponibilità da un ragazzo che grazie a lei può ascoltare la musica nella maniera giusta.
Roberto - E-mail: ff8mania (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
intanto controlla se per caso il tuo amplificatore non abbia il loudness inserito. Una volta mi capitò un amplificatore che aveva i contatti invertiti: nella posizione di loudness disinserito, in realtà, era inserito! Il tuo amplificatore è il solito integrato giapponese senza infamia e senza lode, a meno di malfunzionamenti non credo possa essere ritenuto responsabile del suono che senti.
I tuoi diffusori sono dei bookshelf di dimensioni compatte e pertanto non possono generare tutti i bassi che senti, a meno che non siano messi in una posizione estremamente sfavorevole, ad esempio sul pavimento, in un angolo o magari addossati alla parete retrostante. Potrebbe anche essere che sia il punto d'ascolto a trovarsi nel bel mezzo di un punto di "cresta" dove magari certe frequenze basse si sommano creando quel rinforzo che riferisci. Anche in altri punti della stanza succede la stessa cosa?
Infine, un'altra possibilità, forse remota, è che tu abbia in realtà bruciato i tweeters o uno dei due, fai anche questo controllo, non si sa mai. Senza altre informazioni sulla posizione dei diffusori e sulla stanza temo di non riuscire ad essere maggiormente d'aiuto. Faccio osservare che nella tua lettera non ti sei certo scordato di menzionare i cavi (irrilevanti) ma hai completamente omesso le uniche informazioni che potevano essere utili: stanza d'ascolto e posizione dei diffusori! A dimostrazione del fatto che, semmai ce ne fosse ancora bisogno, gli audiofili pensano più ai cavi che alle cose realmente importanti. Cambierà mai questo modo di (NON) ragionare?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Vecchi CDP e progressi del digitale
Ciao Lucio,
dopo i consueti complimenti per il sito, specialmente per la franchezza con cui esprimi/esprimete pareri e suggerimenti preziosi specialmente perché slegati dalla logica del profitto, sono a chiederti un opinione su un dilemma generico del quale non ne sono venuto a capo nonostante mi sia prodigato nella ricerca in discussioni e forum.
Il mio vecchio lettore cd, un vecchio Sony cdp 450, sta tirando la gambetta e vorrei cambiarlo rimanendo nell'ambito dei lettori cd/dvd (per ora niente musica liquida, ci penseremo più avanti); il budget è piuttosto scarno, diciamo sui 250 euro, e per quella cifra ho letto impressioni favorevoli nei confronti del multilettore Oppo 980, che sembra abbia ottime qualità audio.
Però, per la stessa cifra sul mercato dell'usato si possono prendere lettori cd di marche ben note in campo audio, come i soliti Marantz, Rotel, Cambridge, Arcam, anche se di qualche annetto fa...è questo il punto: visti i veloci progressi nel campo del digitale, può valerne la pena comprare oggi un cdp di una decina di anni fa, oppure a questi l'Oppo gliele suona?!
Ho visto su ebay degli Arcam Alpha 7, 8 venire via a cifre molto ragionevoli, ma secondo te suonano meglio? Sicuramente una prova di ascolto non farebbe male ma considera che questa non è agevole visto che i negozianti hifi (sempre meno peraltro) non dispongono di diversi cdp usati. E comunque mi farebbe molto piacere avere la tua opinione in merito ai progressi, millantati o meno, del digitale e in merito ai modelli da me citati.
Grazie come sempre per la cortesia.
Un saluto
Paolo - E-mail: fatterino (at) tele2.it

LC
Caro Paolo,
temo che l'Oppo dia del bel filo da torcere ai lettori CD - pur se usati - intorno alla cifra che hai indicato tu. Un conto è prendere in considerazione macchine digitali di 10-15 anni fa di categoria top, un altro è prendere degli entry-level. Mentre i primi - quasi sempre - hanno ancora oggi molte cose da dire, i secondo diciamo che possono essere superati con discreta facilità. Per capirci ancora meglio: è vero che i progressi nel digitale ci sono stati ma è altrettanto vero che gli effetti si sono sentiti maggiormente sulle macchine di tipo "base". Se ci pensi, questo è perfettamente normale: migliorare una macchina di prestazioni top non è facile, anche perché gran parte del suono in un lettore CD è dato dallo stadio d'uscita e dall'alimentazione, due aree dove anche tanti anni fa si sapeva lavorare benissimo. E' più semplice migliorare una macchina entry-level, invece ed è per questo che l'Oppo potrebbe essere una validissima alternativa ai lettori che citavi tu, con l'innegabile "plus" di poter disporre di una meccanica nuova (e quindi senza il dubbio di aver acquistato un laser in fin di vita o starato) e di due anni di garanzia. L'unico aspetto che potrebbe controbilanciare la situazione è la ricerca di un certo tipo di suono. Per capirci, il suono degli Arcam che hai citato, molto morbido ed eufonico, è piuttosto distante da quello dell'Oppo, che è generalmente più preciso e nitido. Quindi, a meno che tu non sia alla ricerca di un carattere timbrico particolare credo che faresti bene a valutare molto seriamente la possibilità di acquistare un multilettore Oppo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Opera Seconda contro Opera Gran Mezza
Ciao Lucio, come promesso, ieri siccome che era l'unica domenica libera di mio cugino, ci siamo dati appuntamento per fare la grande prova! (vedi
Lettere alla Redazione vol. 494)
Ho portato nello studio di mio cugino le Opera seconda il mio ampli Marantz PM7001 Ki Signature e il mio lettore CD Marantz CD 6002 e, dato di fatto che per tutta la settimana lui non ci sarà, alla fine della sessione d'ascolto mi ha "prestato" le Grand Mezza, per rifare una prova nel mio locale d'ascolto, meno male che ho la Fiat Multipla, ritornare con 4 imballoni ampli e cd Player, è stata impresa ardua....anche perché è molto facile rovinare qualcosa.... a fine giornata, che mal di schiena! Ci credo che i veri recensori poi sono stravolti, avevo quasi il mal di testa....
Non voglio rubarti molto tempo prezioso, faccio un breve commento delle prime impressioni sonore: dopo aver collegato il tutto e aver posizionato i 4 diffusori a circa 60 cm dalla parete di fondo, 50 dalle laterali, 2,20 mt tra di loro e una distanza d'ascolto di circa 2 mt, è iniziata la GRANDE PROVA d'ASCOLTO, ero abbastanza affannato, un po' di riscaldamento del Marantz e... il tutto inizia con La sinfonia n°1 di Mahler, per continuare con Verdi e altri compositori classici, poi siamo passati al Jazz, Jean Luc Ponty, Diana Krall, Stephane Grappelli e qualcosa di elettronico, Kraftwerk e Jean Michel Jarre.
Ebbene questo è quanto è successo, durante l'ascolto commutavamo i pulsanti del Marantz su A: Grand Mezza su B: Seconda, da primo acchito la sensazione è stata questa e così si è trascinata per tutte le tre ore, insomma nello studio di mio cugino, non riconoscevo più né le Grand Mezza né le timbrica delle Seconda, le quali le avevo ascoltate due ore prima a casa mia, caspita ho la memoria davvero corta!
Grand Mezza: suono più corposo e presente, bassi incredibilmente profondi e stabili, a casa mia era il contrario, a volte sembravano essere più GRANDI delle seconda, medie frequenze sempre piuttosto invadenti, le percussioni i tom e rullanti per i miei gusti sempre abbastanza avanti, come le voci, frequenze acute sempre sotto controllo, morbide e vellutate.... mai invadenti. Nello studio di mio cugino, suona tutto nettamente meglio.... comunque le Grand Mezza sono eccezionali! :-)
Opera Seconda: impatto sonoro molto più coinvolgente e di forte impatto, bassi, in questo caso avendo il paragone diretto, migliori come focalizzazione e più dettagliati rispetto alle Grand Mezza, ma in certi casi meno profondi, i bassi più in basso erano molto più smorzati, nell'insieme le voci erano un po' più arretrate ma più piacevoli, rullanti e percussioni perfette, ho avvertito una scena molto più ampia rispetto alle Grand Mezza e un palcoscenico virtuale mooooooooolto più profondo, le frequenze medie meno invadenti per tutta la sessione d'ascolto, le Grand Mezza suonavano più al centro e più mediose più calde, ma nelle Seconda con il paragone diretto, ho notato una certa metallicità nei medio acuti che le Grand Mezza non hanno, forse i woofer delle Seconda avendo il cono in alluminio e non in polimero, hanno una timbrica differente? I tweeter sono identici!
Per fare un esempio rapido, i violini sembravano un po' più esili...
Tirando le somme, devo renderti atto che grazie ai tuoi consigli e alle tue prime conclusioni ho imparato, con questa esperienza diretta, che quasi sempre il locale dove vi è collocato l'impianto "anche lui suona, ha una timbrica", quindi ti ringrazio per avermi spinto a fare QUESTA MA UTILISSIMA faticosa prova, fortuna che avevo l'opportunità di farla grazie alla disponibilità di mio cugino Alessandro e di avere a disposizione questi 4 stupendi diffusori Opera, (a volte mi sembra un sogno potarli toccare), ma credo che per qualsiasi diffusore o elettronica, marche ecc, l'ABC è questa... ora che ho tutto di nuovo in casa, ho nel tempo libero e per una settimana tutto tempo di fare un po' di prove nel mio locale, ti assicuro che qui... suona tutto peggio rispetto allo studio insonorizzato... ma comunque sia, le Opera Seconda mi piacciono di più, fortunatamente mio cugino è contento di aver acquistato le Grand Mezza, per la timbrica e per l'estetica... :-)
Un caro saluto e grazie per il supporto tecnico che mi hai dato, senza le due DRITTE e i tuoi input, non avrei neppure spostato un diffusore per provare,.... spero che questa prova del nove possa servire anche ad altri audiofili! :))))
Ora sono più tranquillo e felice.... anche perché ho smanettato quasi come un recensore.... grazie di tutto buona settimana.
Ti allego una foto dell'insieme, qui sono posizionate nella mio locale, purtroppo non avevo la macchina fotografica da mio cugino, le ho fotografate ieri sera, comunque cercherò di migliorare l'acustica il più possibile.... :-)
Saluti...
Francesco - E-mail: el.cubanito (at) tiscalinet.it

[Opera Seconda e Opera Gran Mezza][Opera Seconda e Opera Gran Mezza]

LC
Caro Francesco,
sono io che ringrazio te per questa utilissima testimonianza. Come hai potuto notare, non c'è alcuna "magia" della sospensione pneumatica in quanto tale (e sì che ne eri convintissimo!), tanto che le Gran Mezza, a tuo dire, nell'ambiente giusto avevano dei bassi profondi persino più presenti. E l'abisso che ti sembrava di aver notato tra i due diffusori si è di molto ridimensionato. La memoria "acustica", poi, specie in persone non allenate agli ascolti critici, è quanto di più fallace ci possa essere. Ci sembra di ricordare un suono, in realtà è frutto della nostra fantasia.
Comunque mi pare che la lezione fondamentale l'abbiamo imparata ovvero che l'ambiente dove si ascolta l'impianto influisce molto, moltissimo sul risultato finale, al punto da far suonare i diffusori in maniera completamente diversa. Per questo insisto sempre nel consigliare di pensare ad ambiente ed installazione prima di programmare un nuovo acquisto!
Consentimi anche di osservare che la parete attrezzata dietro i diffusori, il tavolinetto con le elettroniche impilate al centro e lo schermo dietro le casse sono tutti elementi di grande disturbo. Secondo me saresti stupito di sentire quanto meglio possano suonare quei diffusori se posti in condizioni realmente ideali!
Inoltre, per rendere il confronto realmente alla pari, anche la posizione dei diffusori avrebbe dovuto essere permutata durante le prove, mettendo le Seconda nella stessa posizione delle Gran Mezza, sarebbe cambiato ancora qualcosa, ad esempio la risposta in gamma medio-alta. Infine, dalla foto, mi pare abbiate usato cavi diversi per le due coppie di casse. Not good! :-)
La seconda lezione o, meglio, esperienza ti ha fatto capire quanto faticoso sia fare recensioni di apparecchi, soprattutto quando si ha a che fare con oggetti ingombranti e sotto il peso della responsabilità di scrivere a migliaia di appassionati. Ascolti e riascolti cento volte, fai prove incrociate, attacca e stacca infinite volte...pur di ridurre al minimo il fattore soggettivo che è comunque sempre presente ed incancellabile. Per esperienza posso dirti che neppure la prova di tre ore che avete fatto è realmente significativa. Certe impressioni, che sembrano nettissime ad un primo confronto, potrebbero ribaltarsi dopo mesi. Ecco la ragione per la quale mi altero un po' quando sento di audiofili che, appena tirato fuori il componente nuovo dalla scatola, dopo mezz'ora hanno già capito come suona. In realtà servono mesi per capire fino in fondo, un po' per via del rodaggio (specie per i diffusori) un po' perché il nostro cervello è uno strumento di analisi molto strano e talvolta imprevedibile. Per questa ragione io svolgo le mie prove sempre frapponendo dei periodi di "fermo biologico" ovvero ascoltando per un po' il nuovo apparecchio, poi mettendolo da parte per qualche tempo e poi ricollegandolo nuovamente per un check finale.
Per quanto ti riguarda, considerati fortunato a non dover fare questo lavoro! Ora hai capito quanto sia complicato...
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gent.mo Lucio,
ho atteso di ricevere e mettere un po' alla prova il
Trends TA 10.1 e il T-Preamp TCC prima di farmi risentire, per poterti dare delle prime impressioni un po' a ragion veduta. Ti devo senz'altro ringraziare per i consigli che, direttamente o attraverso il sito TNT, mi hai dato, sì da potermi avvicinare a e cominciare a gustare il mondo dell'alta fedeltà.
Certo, ora è tutta un'altra musica: altra definizione, altra chiarezza, altra dinamica, altra scena sonora, e questo nonostante il mio impiantino abbia senz'altro molti punti carenti (qualità delle sorgenti, dei cavi di segnale...), ma la differenza si sente eccome! Riguardo ai diffusori (ti ricordo: Celestion, probabilmente F10), devo dire non sono poi così malaccio. Certo, mi mancano dei termini di confronto, però devo dire che, rispetto alla coppia di Chario con cui ho provato il Trends, le Celestion mi piacciono di più per chiarezza, ma soprattutto equilibrio delle voci, e credo che si adattino meglio delle torri Chario all'ambiente in cui ascolto musica (a questo proposito, non appena - presto - avrò sollevato decentemente i diffusori da quasi-terra come sono adesso, ti voglio mandare una foto dello studio dove ho allestito questo impiantino, perchè tu ti possa rendere conto meglio di quello che ti dico e magari avere una qualche suggerimento ulteriore da te...).
Le Chario pompano troppo i bassi e, nonostante un maggior suono caldo e avvolgente, secondo me perdono in chiarezza e definizione rispetto alle Celestion. Per ora, quindi, anche se cosciente dei molti miglioramenti che sono da mettere in atto, devo dire che sono molto soddisfatto della scelta che, anche grazie ai tuoi consigli, ho fatto. Non mancherò di farti sapere anche più in là come va e, naturalmente, di "succhiare" qualche altro buon consiglio da te!
Grazie e buona giornata!
Luca - E-mail: lucaemme (at) yahoo.com

LC
Caro Luca,
grazie per il sorriso con il quale possiamo chiudere anche questa settimana la Rubrica della Posta. Sono felice che con una spesa tutto sommato contenuta sia riuscito a migliorare così tanto l'ascolto del tuo impianto. Essere consapevoli e coscienti della possibilità di migliorare ancora non ci deve togliere la soddisfazione delle tappe intermedie. E' questo il segreto vero per continuare a divertirsi con questo hobby, senza trasformarlo in nevrosi: gustare i piccoli risultati esattamente come il viaggiatore di Hesse che viaggia per il gusto del cammino, della scoperta di sé stessi, non della meta.
Ti auguro tanti, felicissimi ascolti!
Lucio Cadeddu

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