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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Upgrade diffusori
  2. Acquisti all'estero
  3. Impianto stereo per il papà
  4. Upgrade Rega P25
  5. Ancora hum
  6. Upgrade diffusori da pavimento fino a 2000 €
  7. Due impianti - due ambienti
  8. Amplificare le Thiel
  9. Ronzio da TA 10.1
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Upgrade diffusori
Buongiorno Direttore,
innanzitutto le rinnovo i miei più sinceri complimenti per il sito TNT-AUDIO da cui ho appreso la quasi totalità delle mie conoscenze in campo Hi-Fi facendomi appassionare anche all'autocostruzione e all'ottimizzazione dei vari componenti.
Tempo fa le scrissi per un consiglio sul cambio del mio lettore CD e tra le sue varie proposte c'era anche un Naim CD5i-2 che dopo averlo ascoltato insieme ad altri pretendenti ho deciso di acquistare (e ne sono veramente strasoddisfatto), prima di allora NAIM per me era un marchio sconosciuto e invece leggendo qua e là e soprattutto ascoltando ho potuto constatare che è un marchio molto importante in ambito Hi-Fi.
E' da un po' che sto valutando però l'idea di sostituire i miei attuali diffusori con qualcosa di maggiore qualità e vorrei iniziare ad ascoltare qualcosa, ma con molta pazienza visto che il mio attuale impianto mi piace già molto come impostazione generale ma preferirei un tweeter leggermente più esteso in alto e una maggiore dinamica senza passare però ad un suono troppo freddo.
Il budget che mi ero prefissato era di 1500€ da investire nell'usato o fare un piccolo sforzo in più se ne vale veramente la pena. A casa di un amico ho avuto la possibilità di ascoltare delle Proac Future 2 e delle Egglestone ANDRA prima serie, ovviamente diffusori neanche lontanamente paragonabili ai miei ma tanto per dare un'idea il tweeter delle ANDRA l'ho trovato veramente eccezionale (con alcune amplificazioni però sembrava piuttosto scuretto mentre con un ampli in classe D di cui non ricordo il nome era molto più in evidenza e veloce) le Future 2 hanno invece un tweeter a nastro veramente luminoso e brillante in grado di creare una scena molto olografica ma forse anche troppo per i miei gusti.
Ora sarà forse il caso che le indichi quale impianto ho attualmente, eccolo qua:

Ripeto che non ho assolutamente nessuna fretta di cambiare diffusori perchè sono veramente soddisfatto del suono raggiunto ma mi metterei ben volentieri alla ricerca di un diffusore per me definitivo e che colmi le lacune che secondo me hanno i miei attuali diffusori. Ascolto prevalentemente musica Blues, Rock e Jazz.
La ringrazio anticipatamente e le auguro una buona giornata.
Damiano - E-mail: damiano.santinelli (at) imesaspa.com

LC
Caro Damiano,
come ho già avuto modo di scrivere altre volte, di definitivo a questo mondo c'è soltanto una cosa. E' una cassa, sì, ma non suona (in genere) e non è acustica.
Posto che forse i diffusori che hai ascoltato sono ancora un po' lontani dal budget che ti sei prefissato forse potresti ottenere soddisfazioni analoghe con diffusori del catalogo Thiel (e di usato a quella cifra qualcosa di interessante si trova!), Triangle e, per certi versi, Martin Logan. Vedi cosa riesci ad ascoltare di questi tre marchi, i vari modelli, grosso modo, condividono un certo "family feeling" nel senso che non è facile trovare modelli diversi - all'interno della stessa Azienda - che suonano con impostazioni nettamente differenti. Una Thiel ha un suono Thiel e così pure Triangle e Martin Logan. Tutti e tre i Costruttori condividono, pur con modalità ed approcci abbastanza differenti, un ideale sonoro che mi sembra si avvicini maggiormente a quello che stai cercando tu. Non ti nascondo che certamente si tratta di una virata abbastanza decisa rispetto all'impostazione tipica di KEF cui sei abituato. Per questa ragione prenditi comunque un bel po' di tempo per ascoltare e valutare il più possibile.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Acquisti all'estero
Salve dott. Cadeddu,
in questi ultimi mesi il deprezzamento della sterlina ha reso molto appetibile comprare direttamente in Gran Bretagna, soprattutto valutando i ricarichi che gli importatori nostrani applicano. Ad esempio: sul sito http://www.stoneaudio.co.uk/ vendono il Michell Gyro SE con braccio TecnoArm a 1433 sterline tasse comprese (al cambio attuale circa 1600 euro).
Lo stesso prodotto viene di listino Audioreference (visibile sul loro sito) 1740 Euro il solo Gyro più 845 Euro di braccio TecnoArm: totale 2585 Euro. La differenza mi pare autorizzi a valutare molto seriamente l'acquisto all'estero.
Naturalmente c'è il problema della garanzia, visto che l'importatore non garantisce prodotti acquistati fuori dal confine italiano, pur riparando il prodotto a pagamento (ho contattato direttamente l'Audioreference e questa è stata la loro risposta). Mi chiedo però se questa faccenda di non garantire un prodotto comprato altrove non sia tutto sommato contro la libera circolazione delle merci...
In ogni caso la mia domanda è molto più banale: ci sono problemi legati all'alimentazione comprando un prodotto in Gran Bretagna? O basta semplicemente un adattatore della spina?
Mi sembra di aver capito che nei principali paesi d' Europa la corrente sia grosso modo la stessa, ma vorrei una conferma da chi ha sicuramente più esperienza.
Inoltre si fiderebbe a comprare un oggetto come un giradischi via internet? (Naturalmente avendo avuto già modo di ascoltarlo).
La ringrazio per l'attenzione e le rinnovo i complimenti per la rivista.
Cordialmente,
Paolo - E-mail: p.terno (at) email.it

LC
Caro Paolo,
il mercato ha le sue leggi, ferree e spietate. Ognuno è libero di fare i prezzi che vuole ma allo stesso modo ognuno è libero di acquistare dove vuole, fatta salva una certa "etica" del buon cliente che non dovrebbe ascoltare in Italia per poi acquistare dove costa meno. Tuttavia, moltissimi audiofili non hanno esperienza di acquisti all'estero, non conoscono altra lingua al di fuori di quella italiana, non si fidano di pagamenti "virtuali" e, dulcis in fundo, gradiscono avere un rapporto con una controparte fisicamente presente in Italia in caso di necessità. A questa tipologia di audiofili si rivolge la distribuzione ufficiale che può, pertanto, fare i prezzi che ritiene più adatti. Se questo "target" (tutto sommato in via di restringimento) è sufficiente a tenere il distributore sul mercato bene, altrimenti si chiude baracca e burattini. Il fatto che tanti distributori italiani, che applicano questa filosofia di vendita, siano ancora vivi e vegeti sul mercato significa che quel target è ancora sufficiente.
Per quelli come te che non hanno timore ad avventurarsi in acquisti fuori dall'Italia (UE ed UK) è opportuno sapere un certo numero di cosette:

  1. In tutti i paesi europei la tensione di rete è la stessa, in buona sostanza. Apparecchi nati per l'Inghilterra funzionano perfettamente anche in Italia. L'unica differenza è che gli inglesi, bontà loro, usano spine diverse. Poco male, è sufficiente tagliare via la spina UK ed attaccarcene una italiana o europea. Alla peggio, usare un adattatore o una presa multistandard.
  2. Non si pagano diritti doganali, IVA, oneri di alcun genere. L'unica spesa aggiuntiva è la spedizione.
  3. Talvolta il risparmio è tale che anche una eventuale riparazione può essere fatta eseguire direttamente nel Paese dove si è acquistato il prodotto. Costa appena di più la spedizione. E, se effettuata in garanzia, spesso la riparazione è pure gratuita, come ci ha raccontato recentemente un lettore alle prese con un apparecchio Arcam.
Personalmente, ho acquistato ogni genere di prodotto all'estero, anche al di fuori del continente europeo. Ovviamente, anche giradischi. Tieni conto che i giradischi arrivano smontati ed imballati singolarmente pezzo per pezzo. A casa si ricompone il puzzle seguendo le istruzioni. Non è diverso acquistare lo stesso giradischi in Italia: o te lo vai a prendere fisicamente presso un negozio e poi chiedi al negoziante di fartelo montare a casa (e non è detto che sia capace) altrimenti lo acquisti online, dall'Italia, ma ti arriva comunque smontato. A parte i casi di macchine molto complesse e particolari montare un giradischi non è impresa impossibile. Alla peggio si può chiedere ad un tecnico esperto, a pagamento, di spendere 1 ora di tempo per fare l'operazione al posto tuo.
Infine, sull'argomento "garanzia europea" stiamo preparando un articolo che dovrebbe chiarire alcuni aspetti dal punto di vista legale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto stereo per il papà
Ciao Lucio,
te lo avevo anticipato che mi sarei fatto vivo! Sarò un po' più prolisso del solito, ma solo nell'ottica di non disturbarti più, perlomeno su questo tema ;-)
E' passato quasi un altro mese e sono ancora qui: non credevo fosse così difficile trovare un 320 usato, purtroppo ho poco tempo per seguire le aste e ne ho perse già un paio. Nel frattempo ho convinto mio padre a rinunciare al gira (il suo Pioneer 512 non è messo bene e soldi per uno nuovo non vuole spenderli) ed ho avuto modo di visitare gli unici due negozi hi-fi della mia zona i quali con la somma di 700 euro (over budget, quindi, fermo a 600) mi hanno offerto:

Per l'ascolto dovrei prendere un appuntamento (qui se la tirano un po', forse perchè sono prodotti entry level) ma lo faccio solo se mi dici che per te ne vale la pena...
Alternative: andando per mercatini ho trovato varie cosine: Fase RX300, Audiolab 8000S, Denon PMA 700, Arcam A65+, Audio Analogue Primo 70, Nad 340, Rotel RA02...purtroppo non ho possibilità di sentire (forse solo l'audiolab, il rotel e l'a.a.) questi ampli per fare una comparazione...secondo te prendo in considerazione qualcuno di questi oppure continuo senza fretta la ricerca del Nad?
Diffusori: in alternativa alla Indiana Line ho notato sia delle Chario Hiper 1000T che delle syntar 1000T usate a 300,00, un parere?
Infine, ho trovato alcune coppie di Linn Keosa e/o Keilidh intorno ai 350-400 euro (mio sogno di metterle in casa non realizzato per mancanza di spazio)...Secondo te sarebbe una stupidaggine prendere in considerazione l'acquisto, tenuto anche conto del posizionamento vicino alle pareti posteriori e ad angolo? In tal caso, quale ampli dovrei privilegiare?
(per l'ennesima volta) grazie :-)
Luca - E-mail: avv.diceglie (at) gmail.com

LC
Caro Luca, per 350/400 prenderei le Keilidh al volo senza pensarci due volte! Si tratta di diffusori di almeno un ordine di grandezza superiori a quelli che hai elencato e che ti hanno proposto "nuovi". Idem dicasi per le Keosa. La disposizione in prossimità della parete posteriore sarebbe poi praticamente ideale per questi diffusori.
Non si tratta neppure di carichi particolarmente ostici, uno qualunque degli ampli citati sarebbe un partner adatto, in particolare Audiolab 8000S, Rotel RA02, NAD 340 o Audio Analogue Primo 70. I primi due sarebbero un pochino più aperti e brillanti, i secondi leggermente più caldi. Le Linn, tradizionalmente, sono abbastanza neutre. Già una coppia ampli + diffusori composta con questo genere di prodotti realizzerebbe il cuore di un impianto di pretese anche abbastanza elevate. Mancherebbe una sorgente all'altezza e l'impianto per il papà sarebbe pronto a spiccare il volo.
Se l'ipotesi Linn dovesse sfumare per qualche ragione, allora andrebbero benissimo anche le Chario Hiper T usate.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade Rega P25
Ciao Direttore,
ti disturbo dopo tanto tempo perché ho bisogno di un consiglio riguardo un ipotetico upgrade del mio fidatissimo giradischi. Possiedo da ormai un po' di anni un impianto così composto:

Pur essendo un po' vecchiotto, l'impianto mi soddisfa tuttora e non ho, per il momento, l'intenzione di cambiare nessun componente. Ultimamente ho riscoperto la mia vecchia collezione di vinili (grazie al fortunato acquisto di una semplice macchinetta lava dischi Knosti) ma, pur essendo molto soddisfatto del suono della triade Rega, comincio a trovare insopportabile l'operazione di cambio della velocità di rotazione 33/45 gg (rimozione del piatto e spostamento della cinghia sulla puleggia). Per risolvere il problema pensavo di dotare il vecchio Planar 25 di una alimentazione esterna Heed Orbit 2 (ma accetto consigli per una eventuale alternativa).
I dubbi sono: Grazie in anticipo per le risposte.
P.S. Consiglio per l'uso della macchina Knosti: se possedete un compressore d'aria con relativa pistola, lavate normalmente il disco (possibilmente con il liquido RL), sciacquatelo in acqua distillata (in una piccola bacinella e con l'aiuto di una spazzola pulisci dischi) ed infine rimuovete l'acqua con il getto d'aria del compressore (con il disco ancora chiuso nel supporto Knosti, al fine di preservare l'integrità dell'etichetta ed avere una buona presa sul disco). Non rimane che porre il disco sulla rastrelliera in dotazione e lasciare evaporare per qualche ora anche gli ultimi residui di umidità (a questo punto non visibili ad occhio nudo ma presenti). I risultati sono da...macchina lava dischi "vera"!
Carlo - E-mail: carlo_bergamini (at) tiscali.it

LC
Caro Carlo,
grazie per il feedback sulla Knosti, che noi recensimmo altrettanto positivamente qualche anno fa. Resta per me un mistero insoluto il caso di diversi audiofili che hanno addirittura avuto problemi nell'utilizzarla e nell'ottenere risultati decenti...
Secondo me tanti si dimenticano di effettuare un buon risciacquo con acqua distillata ed una corretta asciugatura. Mi sorprendo di come, nonostante le istruzioni sulla manutenzione del vinile siano scritte in un linguaggio semplice ed a prova di errore, ci siano ancora persone che, DOPO aver letto le istruzioni, usano alcool denaturato per la pulizia. Misteri della mente umana, per me, insondabili.
Per quanto riguarda l'upgrade del tuo Rega, posto che mi meraviglia la motivazione (pigrizia nel cambiare da 33 a 45!!!), potresti in effetti dotare il tuo giradischi dell'alimentatore esterno Heed Orbit 2 che, oltre a consentire un cambio di velocità elettronico e migliorare sensibilmente le caratteristiche del giradischi, non richiede per fortuna alcuna modifica del circuito interno del motore (modifica invece necessaria nel caso dell'Orbit 1!). Il modello Orbit 2 è perfettamente "plug and play", come si dice in gergo informatico. Di conseguenza, non dovresti aver alcuna necessità di assistenza tecnica qualificata. Il tuo giradischi è ottimo e merita senz'altro di essere messo nelle condizioni ideali: una buona alimentazione è un passo avanti significativo.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Ancora hum
Preg.mo Direttore,
ho avuto il piacere di scriverLe già qualche mese addietro. Nella mia e-mail precedente le avevo chiesto lumi circa la sostituzione dell'ampli - da HT a Stereo - ed ho seguito i suoi sempre utili consigli. Rispetto a quando le scrissi il mio impianto è così composto:

Come avrà modo di ricordare, uno dei miei problemi era (ed è) un fastidioso HUM proveniente dal giradischi. Mi spiego meglio: questo rumore di fondo è presente solamente tra un pezzo e l'altro o qualora ci sia un passaggio musicale particolarmente "sussurrato". Tuttavia, rispetto a quando le scrissi la prima volta, ho scoperto che buona parte di questo hum era dovuta a delle risonanze create dal mobile (non proprio audiophile) su cui è poggiato il giradischi, ho provveduto - quindi - a disaccoppiare il giradischi stesso dal mobile utilizzando degli "speciali" piedini in gomma posti sotto i piedi del mio giradischi e la situazione è notevolmente migliorata, tanto che l'hum è presente solamente nella parte iniziale del disco e fino a quando la testina non ha superato il bordo del piatto (che nel debut è più piccolo del disco) scomparendo - di fatto - da metà disco in poi.
Il mio sospetto è che il piatto in acciaio del Debut faccia un po' da "campana" e risuoni maggiormente sul bordo. Crede che se sostituissi il piatto in acciaio del debut con un piatto in acrilico potrei risolvere definitivamente il problema?
Ho anche notato che taluni dischi tendono ad essere "risonanti", tutto ciò è possibile o è soltanto una mia impressione sbagliata?
La ringrazio per il tempo che mi dedicherà,
Cordialità, Vittorio - E-mail: vittorio.scalia (at) tin.it

LC
Caro Vittorio,
per "hum", in gergo analogico, si intende in genere quel rumore sordo tipico di una massa scollegata. Sei sicuro che questo collegamento tra giradischi e pre fono esterno sia adeguato in tal senso? Lo stadio phono integrato al giradischi sembrerebbe bypassato...ma sei sicuro di aver eseguito l'operazione in maniera corretta? Ad esempio: è ancora alimentato tale pre fono integrato?
Il fatto che il rumore sia diminuito con un intervento di isolamento del giradischi dalla base ci dice che, probabilmente, c'è anche un problema di rientro acustico (feedback). Dovresti provare ad isolare maggiormente il giradischi, magari interponendo tra esso e la base una
camera d'aria. Ancora, dovresti controllare che il giradischi non si trovi in asse coi woofers o in una zona di risonanza delle basse frequenze. Prova a spostarlo nella stanza, potrebbe essere un utile esperimento.
Ultima cosa, prima di spendere denaro in un piatto in acrilico, meglio provare con un tappetino migliore di quello in dotazione, ad esempio qualcosa di autocostruito tipo il TNT Janus. Qualora anche il tappetino non dovesse funzionare, potresti provare con un piatto in acrilico.
Infine, non mi risulta che i dischi in vinile possano risuonare, in generale sono abbastanza "sordi", come è logico che sia visto il materiale che li costituisce.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Upgrade diffusori da pavimento fino a 2000 €
Complimenti, non pensavo che persone con passioni come le Vs. (e mie), per quanto così accese, e senza essere finalizzate almeno in parte a fine di lucro, si prodigassero così nel tempo e con costanza. Probabilmente i riscontri e le soddisfazioni che ottenete dal Vs. pubblico sono molto motivanti e stimolanti.
Ribadisco il mio stupore e rinnovo le mie congratulazioni per il lavoro fatto fino ad ora.
Ma veniamo a noi: posseggo da circa 15 anni un impianto così formato:

Opinione sull'impianto esistente? Volevo tentare un upgrade sulla qualità sonora, in particolare mi sembra che all'appello manchi il basso e quella scena di coinvolgimento da concerto (premetto che oltre alla musica leggera mi piace ascoltare molta classica sinfonica e il pianoforte. Il medio dovrebbe essere corretto con una voce meno stridula mentre le frequenze alte ed il dettaglio sono già ad un buon livello.
Ho provato a sostituire i cavi di potenza (p.s. ho notato che il bi-wiring quando si può è insostituibile) con cavi G &BL bi-wiring e se da un lato risulta migliore il dettaglio e più trasparenti i medi dall'altro il basso non si sente più, probabilmente per effetto che quei cavi sono veramente neutri (mentre avrei intenzione di provare un cavo per i bassi di maggiori dimensioni e con più verve).
Perciò mi sto orientando alla sostituzione dei diffusori. Riuscireste a darmi un indirizzo su alcune casse e cavi (anche auto costruiti) da provare con un budget fino a più o meno 2.000 € (considerato le caratteristiche della completezza di gamma pensavo a delle torri).
Grazie e tanto tanto buon ascolto,
Daniele - E-mail: daniele.g (at) sertecpd.it

LC
Caro Daniele,
cercare il basso potente dai dei diffusori come le Minima provando a cambiar cavi è come sperare di far andare a 200 una Panda 30 mettendo benzina V-Power. No, se i bassi mancano...mancano e basta. Non si recuperano con strane alchimie. Ben venga quindi la "strada maestra" ovvero la sostituzione dei diffusori! Mi sembra buona anche l'idea di considerare dei diffusori da pavimento ed a questo proposito ti consiglierei di ascoltare (e/o cercare usate) delle Sonus Faber Concerto Domus (si trovano online per circa 1800 € la coppia) che ti consentirebbero di non allontanarti troppo dall'impostazione che ti è già familiare. In alternativa qualche modello da pavimento della ProAC serie Studio e/o qualche torre della italiana Opera. Anche questi diffusori hanno caratteristiche timbriche non troppo lontane dall'impostazione cui sei abituato con, in più, una gamma bassa veramente definibile tale.
Il resto dell'impianto mi sembra di buon livello ed abbastanza omogeneo, ovviamente il risultato finale, nel caso dell'inserimento di diffusori più generosi in gamma bassa, dipenderà in larga parte dal posizionamento dei diffusori e da come reagirà l'ambiente a questa iniezione di basse frequenze. Una delle ragioni del grande successo dei minidiffusori è stata la consapevolezza che "domare" le basse frequenze profonde in ambienti non dedicati non è cosa semplice. Per questo motivo diversi audiofili rinunciano alla gamma bassa già da subito. Personalmente preferisco un basso poco controllato (come poi, alla fine, è nella realtà) ad uno del tutto assente.
Infine, per quanto riguarda il consiglio sui cavi, mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Mi pare tu abbia fatto già abbastanza esperimenti in questo senso. Levati i cavi dalla testa e pensa ai diffusori ed al loro corretto posizionamento in ambiente, semmai.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Due impianti - due ambienti
Caro Direttore,
come promesso ti mando le foto dell'ambiente dove ho allocato l'impianto oggetto delle nostre precedenti mail. La foto 1 riguarda il mio studiolo, dove appunto c'è il Trends, ecc.: come puoi ben vedere, l'ambiente è assai piccolo e quindi non necessito di potenza di suono, quanto di qualità. Su quest'ultimo punto, è vero, non ho termini di paragone (eccettuate le Chario, che puoi vedere in foto 3), ma dopo averle dotate di supporti che le alzassero da terra in maniera decisa (ho costruito dei supporti da 55 cm di altezza; forse 10 cm in più erano meglio, ma anche se i tweeter non sono proprio ad altezza di orecchio, secondo me la qualità è comunque buona) e di funzionali piedini isolanti in gomma dura ma non rigida le piccole Celestion fanno un buon lavoro e al momento mi soddisfano.
Se su questo punto hai qualche buon consiglio, sei ovviamente il benvenuto.
La foto 1 è presa proprio sulla porta dello studio: sulla sinistra puoi vedere la seduta alla scrivania, con dietro i due diffusori, che distano dalla seduta stessa forse 1 metro e mezzo, o poco più, e nella parete più bassa dell'ambiente, sopra un mobile (non vuoto, ma ben pieno) c'è il Trends e i sorgenti. L'ambiente, come vedi non è per niente vuoto! Sulla destra, dietro alle chitarre, c'è la parete più lunga e più alta dello studio stesso, interamente occupata da una libreria piena di libri. Francamente, non saprei come organizzare meglio di così lo spazio a disposizione, ma se hai qualche idea...
Sulla porta, girando su me stesso, ho fatto anche una foto all'ambiente più grande della mansarda (foto 2), per farti vedere com'è messo l'altro impianto di casa, quello che in realtà uso assai meno: come vedi è organizzato in modo assai classico: è un impianto trascurato, in quanto la maggior parte del mio tempo libero la passo nello studio ed è lì che mi interessa veramente migliorare l'impianto.
A questo proposito, mi ha fatto gola il ProJect RPM1 "Genie" che citavi la scorsa settimana nella posta, anche se so che non è cosa che potrò realizzare a breve; inoltre devo senz'altro fare qualcosa per i cavi di segnale... insomma, tante piccole e grandi migliorie si possono fare!
Ti ringrazio ancora per tutti i buoni consigli che mi hai dato e per quelli che vorrai darmi, e ti saluto cordialmente.
Luca - E-mail: murador.lacetera (at) alice.it

[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Luca,
nel primo ambiente, in effetti, non c'è spazio neppure per muoversi. Ci sono varie cose che non vanno bene: la cassa di sinistra (in foto) appare praticamente infilata in angolo e, come se non bastasse, è pure sovrastata dal tetto: non ho idea di come possa risultare alterata la sua risposta in frequenza in una posizione così sfortunata...ma certamente non suona come dovrebbe.
La cassa di destra ha invece poco spazio dietro a sé, visto che è praticamente a ridosso dello scaffale. A peggiorar le cose si aggiungono leggio e sgabello tra i piedi e, dulcis in fundo, due belle casse armoniche BEN risonanti che sono rappresentate dalle chitarre. Il soffitto, poi, è decisamente troppo basso. Il punto d'ascolto, inoltre, risulta dare le spalle ai diffusori ed è pure troppo vicino. Insomma, non è che siamo esattamente prossimi all'ideale! Purtroppo, stante l'affollamento della stanza, non mi vengono in mente altre idee se non quella di eliminare qualcosa! :-)
Per quanto riguarda l'impianto principale - come spesa ma non come utilizzo (domando: che senso ha?) - la situazione è leggermente migliore anche se avrei eliminato qualunque arredo tra i diffusori, soprattutto la TV, ed avrei provato a distanziare di più i diffusori dalla parete posteriore. Anche quel mobiletto così vicino alla cassa di sinistra non mi piace.
Dopo tante critiche, un solo consiglio, più o meno sempre il solito: rendi principale l'impianto che usi di più, installa là i componenti migliori, proprio là dove potrebbero essere sfruttati meglio. Oppure, se possibile, elimina tutto il surplus e costruisciti un solo impianto, ma di qualità migliore. Lo so, lo ripeto sempre. Lo faccio nella speranza che prima o poi qualcuno si decida a pensare all'impianto HiFi in maniera razionale: uno solo, il migliore possibile, nell'ambiente dove si può ascoltare di più. Non è difficile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificare le Thiel
Ciao LC,
quale ampli a valvole consiglieresti (se lo consiglieresti) in un impianto composto da North Star (meccanica + DAC 192) e casse Thiel CS2.0 (impedenza 6 Ohm ed efficienza 87dB)?
Ho pensato a qualcosa con almeno 50 watt che non renda il suono il meno eufonico possibile. Attualmente ho un AA maestro 150. Ho ricevuto un'ottima offerta su un Manley Stingray praticamente nuovo che però fa al max 40w con settaggio ultralineare.
Il budget è sui 2000 euro, l'ambiente in cui andrà può essere uno di 16 l'altro di 20 mq.
Gusti musicali jazz, world music principalmente.
Oltre alle pagine su TNT, mi sai dire dove posso istruirmi ulteriormente riguardo al per me sconosciuto mondo delle valvole e degli amplificatori valvolari?
Un primer, un digest, qualcosa di non troppo tecnico, insomma visto che ho formazione umanistica.
Grazie,
Francesco - E-mail: francesco.fabiano (at) libero.it

LC
Caro Francesco,
non ti consiglierei un amplificatore valvolare per almeno due ordini di ragioni:

  1. Le tue Thiel hanno bisogno di potenza e di un amplificatore in grado di gestire carichi difficili, due aspetti non esattamente frequenti da incontrare, a prezzi umani, nel mondo dei valvolari.
  2. Il tuo desiderio di un suono il meno eufonico possibile. Se queste sono le tue aspettative...perché pensare ai valvolari? Penserei semmai ad uno stato solido trasparente, definito e vivace. Sto sottintendendo che per "eufonico" abbiamo in mente tutti la stessa definizione, ovviamente.
Il tuo attuale amplificatore è sì a stato solido ma ha anche un'impostazione tendenzialmente morbida e simil-valvolare che va benissimo se devi provare a stemperare e riscaldare il carattere dele Thiel ma va malissimo se le vuoi ascoltare per quello che esse sono (precise, dinamiche, trasparenti). Ti consiglierei di cambiare decisamente strada, pensando ad elettroniche più neutre, tipo Mark Levinson serie 2X (dal 29 in su), Krell (serie KSA o superiori), Jeff Rowland, Naim. Visto che sembri propendere per un integrato proverei ad ascoltare qualcosa di Gryphon, Pass, YBA, di nuovo Jeff Rowland e Krell e magari un outsider tipo il NAD S300. Alcuni di questi prodotti non sono impossibili da trovare per cifre ragionevoli nell'usato. Qualcosa di più moderno potrebbe essere il NuForce IA7 V2.
Per quanto riguarda il "digest" per imparare a conoscere il mondo delle valvole ti consiglio la nostra sezione
Termoionica Applicata ed il libro di Rozenblit Audio Reality, non tutto dedicato alle valvole ma assolutamente introduttivo a tutta l'elettronica usata in HiFi, con un approccio semplificato e poco tecnico. Il testo è in inglese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ronzio da TA 10.1
Preg.mo Direttore,
la recensione del TA 10.1 è stata così convincente che ho con immensa soddisfazione effettuato l'acquisto e non me ne sono assolutamente pentito! Il piccoletto è entrato a far parte dell'impianto B collegato a due Mission 735 (90 dB) con cavo Supra 2.5, lettore Arcam Alpha 8. Poichè posseggo anche un Gira Project RPM 4 ho "dovuto" sfruttare l'uscita Pre di un Electrocompaniet Eci2 e "trasformare" il Trend in finale.
Non ho però toccato nulla all'interno e ruoto, durante l'ascolto, al massimo il potenziometro di quest'ultimo ed uso il volume dell'Eci2, però con un fastidioso fruscio; ritieni sia normale?
E' necessario agire sui ponticelli?
Ora leggo del Pre Valvolare PA-10 e mi chiedo, a questo punto, se è utile acquistarlo o va tutto bene così.
Anche la recensione del Pre Trend è convincente, ma che fare? E' giustificato tale acquisto? Tra l'altro sento parlare anche di un Pre valvolare Yaqin adatto al Trend.
Posso chiederti di spendere qualche minuto per darmi un sensato consiglio?
Oltremodo grato per la disponibilità,saluto molto cordialmente,
Antonio - E-mail: apennas (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
ti consiglio senz'altro di trasformare il TA 10.1 in finale, semplicemente spostando i jumpers interni (vicini al potenziometro del volume) come da istruzioni sul manuale dell'amplificatore. Il problema del ronzio, realisticamente, sparirà e nel sistema migliorerà notevolmente la qualità sonora. In ogni caso, onde evitare sorprese, controlla che il cavo di massa del giradischi sia effettivamente connesso al morsetto ground del pre(amplificatore). Infatti, se il ronzio si fosse presentato soltanto con l'inserimento nella catena di un giradischi mi verrebbe da pensare che il collegamento di quest'ultimo possa essere in qualche modo ritenuto responsabile.
L'acquisto di un pre separato non risolverebbe il prolema, a meno che tale pre non fosse dotato di ingresso fono cui collegare il giradischi (e non mi sembra sia il caso dei pre citati).
In generale, mi sembra uno spreco di risorse utilizzare un ElectroComaniet ECI2 solo come pre fono + controllo del volume. Penserei semmai ad un pre vero e proprio, dotato di buon stadio fono, cui collegare il TA 10.1 come finale. Nell'usato si trovano pre di questo tipo per cifre abbastanza basse, basta guardare tra i soliti marchi (NAD, Rotel, Audiolab etc.) relativamente a modelli di qualche anno fa, prima che lo stadio phono diventasse opzionale sulla maggior parte degli apparecchi in commercio. E non è escluso che non riesca a trovare un pre ElectroCompaniet adatto alla situazione, così da non discostarti troppo dall'equilibrio sonoro attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
[Copertina]
Caro Lucio, scrivo per dare il mio modesto contributo alla campagna
Turn me up! contro la compressione dinamica e lo faccio segnalando un CD uscito da poco. Si tratta di Midtown 120 Blues di DJ Sprinkles/Terre Thaemliz (Mule Musiq 2008), un ottimo lavoro di deep house/elettronica (spero che qualche lettore di TNT sia stanco dell'ennesima ririri-edizione di The Dark Side Of The Moon, bellissimo disco per carità, ma che palle) che ricorda, per citare uno noto, le cose più ritmiche di Brian Eno tipo Nerve Net o Drawn From Life (anche questi caldamente consigliati).
L'idea della segnalazione di questo lavoro mi è venuta grazie ad una frase che ho trovato nelle note di copertina e che riporto: "To preserve the full dynamic range of the original recordings this album was mastered without compression and is intentionally quiter than some. Turn up your stereo volume for the best playback" ("Per preservare l'intero intervallo dinamico delle registrazioni originali questo album è stato masterizzato senza compressione ed è intenzionalmente più quieto di altri. Per una migliore riproduzione alzate il volume del vostro stereo". Attenzione al woofer però! ;-)). I suoni sono eccezionali, secondo me, la musica è notevole, non per soli appassionati di house o elettronica (io ascolto di tutto) ed ha anche una bella copertina.
Non è forse facilissimo da trovare nei negozi (d'altra parte anche i negozi di dischi non sono più tanto facili da trovare :-(() ma in rete c'è, io l'ho preso su Amazon. Rinnovo i complimenti a tutti voi per il fantastico TNT.
Ciao
Alberto - E-mail: petrucciani.a (at) tiscali.it

LC
Caro Alberto,
grazie per l'ottimistica segnalazione. Hai centrato perfettamente lo spirito, questo disco fa parte di una nuova generazione di prodotti discografici che presta attenzione ai problemi della iper-compressione dinamica. Sarà anche vero che una rondine non fa primavera ma questa tua segnalazione, insieme ad alcuni dischi che ho recensito poco tempo fa, fa aumentare il numero di "rondini" e la speranza che una nuova primavera per l'ascolto decente della Musica non sia tanto lontana.
Per quanto riguarda la ri-ri-ri-edizione di TDSOTM dei Pink Floyd...come darti torto? Purtroppo sono tanti gli audiofili ed i musicofili che ascoltano sempre gli stessi dischi, convinti che ormai, musica come "ai miei tempi" non se ne incida più.
Ecco perché hanno tanto successo le continue re-issues di classici del passato. Non ho MAI acquistato la re-issue di un disco che possedevo già se non per fare, a scopo recensione, un confronto tra LP e CD. Possiedo una sola copia di TDSOTM, in vinile originale. Suona bene e tanto mi basta. Ho così tanti dischi che ho ascoltato pochissimo - e, lo ammetto, qualcuno che non ho ancora ascoltato - che mettermi a far girare sempre le solite 4 cose dei tempi che furono non è una delle mie massime aspirazioni. Ogni tanto sì, certo, se si è nel mood giusto per un po' di sano revival. Il fatto è che ogni stagione ed ogni persona della mia vita sono state associate ad un certo numero di dischi ma sarebbe tristissimo continuare sempre e soltanto a ricordare i 18/20 anni con gli stessi dischi. Mi piace, di tanto in tanto, ricordare i 15 o i 35 e, perché no, i 40. La Musica aiuta a ricostruire sensazioni, potenziare ricordi e, in qualche modo, a viaggiare sulle ali del tempo.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

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