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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Nuovo amplificatore integrato
  2. Il tempo passa per tutti
  3. Soddisfazione Totem
  4. Biwiring
  5. Valvole NOS
  6. Scelta finale
  7. Nuovo impianto o nuovo lettore CD?
  8. Abbinamento diffusori - amplificatore
  9. Suono freddo
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Nuovo amplificatore integrato
Carissimo Direttore, con piacevole sorpresa qualche mese fa vi ho trovato per caso girovagando in Internet. Devo proprio dire che siete semplicemente fantastici, per tutti i consigli e le recensioni spiegate con sincerità e chiarezza, tant'è che vi ho inserito subito nella rubrica preferiti, detto queto spero di non disturbare se le chiedo qualche consiglio.
Volevo sostituire il mio vecchio amplificatore tuttofare (radio, cassette, equilizzatore ecc.) cubone PIONEER con con un AUDIO ANALOGUE modello PUCCINI SETTANTA REV2.0 o in alternativa il modello VERDI SETTANTA REV2.0. Tenendo conto che posseggo le casse INDIANA LINE modello ARBOUR 5.04, giradischi NOIZ modello LOG 7000 e cd-dvd PIONEER modello DV-600AV.
Tenga presente che ascolto blues, jazz, cantautori e video musicali (concerti blues e jazz). Secondo lei la scelta le sembra valida? Potrebbe dare un giudizio del giradischi e del cd-dvd?
In attesa di una sua risposta le invio cordiali saluti e continuate a tenere schiena dritta e faccia alta.
Gian Piero - E-mail: gsa.05 (at) tiscali.it

LC
Caro Gian Piero,
schiena dritta e faccia alta sempre, su questo ci puoi contare, nonostante gli anni passino e qualche acciacco dorsale cominci a farsi sentire su molti di noi :-)
Ci fa piacere notare che comunque, mentre noi invecchiamo, la rivista continui a sembrare giovane e fresca. Che sia una sorta di ritratto di Dorian Gray all'incontrario?
Citazioni letterarie a parte, fai bene a programmare l'acquisto di un vero ampli HiFi in sostituzione del cubo Pioneer. Entrambi gli integrati citati andrebbero bene, hanno l'ingresso fono utile per il tuo giradischi ed una potenza sufficiente alla maggior parte delle applicazioni. A dire il vero, però, la spesa mi pare un po' esagerata, considerato il livello dell'impianto e così, se non fossero previsti upgrade dei restanti componenti, io forse mi orienterei per un prodotto meno impegnativo (es. Rotel RA04 o 05, entrambi con ingresso phono).
Non dimentichiamo che il futuro ampli dovrà pilotare un paio di diffusori, pur buonissimi, ma che costano 300 €. Logica vorebbe che, come abbiamo sempre detto, in un impianto economico la maggior parte della spesa fosse dedicata ai diffusori.
Anche le sorgenti, a dire il vero, non sarebbero all'altezza degli ampli che vorresti acquistare. Il giradischi è un onesto "mulo" da discoteca, non certo un prodotto di pretese audiophile. In definitiva: spenderei meno nell'amplificatore e destinerei parte della cifra risparmiata a migliorare diffusori e, poi, sorgenti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Il tempo passa per tutti
Spett.le Lucio Cadeddu,
purtroppo il tempo passa per tutti ed anche, a quanto leggo, per TNT Audio. Perchè questa premessa? Presto detto. Per mia fortuna, lavoro nel campo dell' IT e quindi, malgrado sia nato nel mondo analogico, ho dovuto evolvermi e "faticosamente" imparare a capire il mondo Digitale. Il passaggio non è banale in quanto prevede l'eliminazione di una componente che per noi "analogici" era indispensabile ed a ben vedere identificava il prodotto stesso ovvero il supporto.
La musica era identificabile in quanto anche un bene materiale. Il Disco. il CD l'audiocassetta ecc. Tutto questo non esiste più. La musica ed in genere qualsiasi creazione artistica oggi è una pura informazione immateriale e non è più legata a qualcosa di materiale.
Per i giovani d'oggi questo è normale, per noi "analogici" e come se mancasse qualcosa. La disputa dei formati CD, Blu Ray DVD, HDVD, LP e chi ne ha più ne metta è puramente accademica e non ha più nessuna ragione d'essere se non per noi "Vecchi".
La nuova generazione ha totalmente slegato l'informazione dal supporto. La qualità e data esclusivamente dalla ricchezza dell'informazione e non dal tipo di supporto, qualsiasi esso sia. Quindi la discussione (Hi Fi) si sposta alla necessità di trovare la migliore informazione possibile e l'hardware Audio (per chi proprio vuole fare l'audiofilo digitalizzato) per parte dal DAC, domani non si sa.
Mi sono preso la briga di scriverLe questa mail proprio perche sono ancora "legato" al vecchio supporto. Ho necessità di poter prendere in mano il CD per apprezzarne anche la parte FISICA e lo stesso vale per il Disco.(abbiamo perso anche il rullino fotografico oramai).
In bocca al lupo per il futuro,
Wolfgang - E-mail riservato

LC
Caro Wolfgang,
e per fortuna che il tempo passa e ci porta cose nuove, spesso migliori ed a costi più bassi! Non ho apprezzato tutto dalla rivoluzione digitale ad oggi e, come sai, sia io che il resto dello staff amiamo l'analogico. Tuttavia, occorre guardare avanti, tenendoci stretto ciò che il passato ci ha insegnato. Per quanto mi riguarda la Musica non è, come dici tu, legata a qualcosa di immateriale. Anzi forse lo è, ma allora lo è sempre stata! La Musica, quella vera non quella riprodotta, non si cura del supporto dove viene "imbrigliata". L'importante è che possa uscire da un microsolco o da una sequenza di bit nella maniera più verosimigliante possibile. Tutto il resto è accademia, nostalgia, o semplice feticismo. Anche a me piace l'idea del supporto fisico - ho proprio tra le mani la bellissima copertina apribile del vinile "Bad" di Michael Jackson, che riposi in pace - ma non posso chiudere gli occhi di fronte ai vantaggi, anche sonori, che le nuove tecnologie mi offrono.
Sono invece molto meno disponibile quando mi si vuole spacciare per nuovo e rivoluzionario il solito minestrone riscaldato e venduto a caro prezzo (es. il SACD). Quindi: tecnologia sì, ma solo quando è vero progresso, non dimentichiamo le parole "sante" di Henry Ford: "C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti".
Bisogna ammettere che il progresso della tecnologia (anche digitale) ha consentito prestazioni mediamente migliori a costi più bassi, anche e soprattutto oggi con le nuove generazioni di amplificazioni switching. Tantissime persone si sono potute permettere un suono altrimenti inavvicinabile con i soli 20-30 € del primo T-Amp. Una piccola parte di questi ha probabilmente proseguito nella strada del suono di qualità. Coi prezzi "standard" dei prodotti HiFi questa categoria di persone non sarebbe mai stata raggiunta. Il T-Amp è stato la scintilla per la nascita di un nuovo settore HiFi: quello delle piccole amplificazioni, piccole sia nelle dimensioni che nel costo, una categoria che poteva (ed ha potuto) far breccia in ampie fasce trasversali di consumatori. Questo è il senso di progresso, per come lo intendo io. E pazienza se i "talebani dell'HiFi" abbiano fatto fatica a capirlo.
Lo stesso sta accadendo con l'audio del PC: moltissimi, anche giovanissimi, possiedono un PC o un notebook. Usarlo, grazie ad un DAC USB da 100 € come ottima sorgente per l'impianto HiFi è un'altra piccola rivoluzione che può avvicinare più persone al mondo dell'ascolto di qualità, persone che mai investirebbero più di 100 € per un lettore CD e che, per comodità o abitudine, ascoltano Musica attraverso il PC. I DAC USB (e non le spesso pietose schede audio integrate di una volta) o oggetti integrati DAC/ampli come il NuForce Icon possono essere il cavallo di troia per far entrare l'ascolto HiFi in "sacche" di mercato altrimenti impenetrabili. Basso costo, riutilizzo di oggetti che si possiedono già (il PC) e tanta ottima qualità audio. Il futuro e la sopravvivenza di questo settore sono legati indissolubilmente alla possibilità di rinnovare il "parco utenti", operazione che certamente è destinata al fallimento se continuiamo a parlare di cavi da 10.000 € e di casse da 50.000. E se continuiamo ad emettere gridolini isterici ogni volta che si parla di un prodotto ben suonante che costa poco (o, direi, che costa il giusto). Non sono ottimista, comunque, gran parte del popolo audiofilo e degli "esperti del settore" (sic) non ha la capacità di guardare oltre il proprio naso. In fondo, anche quando uscì, la prima al mondo insieme a Soundstage, questa rivista online, tanti della carta stampata si affrettarono a dire che "è un fenomeno che non dura" ed a denigrare sprezzantemente "la Rete" ed il suo "popolo". Qualcuno l'aveva chiamata persino "Interdet". Oggi, che è troppo tardi, forse hanno capito e cercano, molto maldestramente in verità, di sfruttarne le potenzialità.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Soddisfazione Totem
Gentilissimo direttore (come anche si deduce dalla tua voce - ho ascoltato le tue interviste/lezioni per Radiorock - e dalla tua foto visibile nella pagina del "curriculum" pubblicata in TNT-AUDIO: elementi che lasciano intravedere un bella persona, e non è questa mia una sviolinata ruffiana), ho infine acquistato la coppia di Sttaf e vorrei ringraziarti di vero cuore per il tuo sostegno, oltre che per gli altri consigli, suggerimenti e pareri da te già ricevuti e che mi hanno non poco aiutato nel corso di più di un lustro ad acquistare buoni/ottimi prodotti a prezzi ragionevoli, sia attraverso i tuoi articoli, sia ne la Rubrica della posta.
Naturalmente la rivista che dirigi è per me fonte di bellissime "dritte", per quanto riguarda gli innumerevoli aspetti, "macro e micro", più diretti e/o a latere, dell'HI-FI, che mi fanno inoltre riscoprire il piacere della manualità, del fare le cose da se! Ora sto sistemando la questione disturbi dell'alimentazione - il mio impianto ne ha bisogno - ho già acquistato il materiale (pochi euro) per mettere in pratica i tuoi suggerimenti in materia. Presto passerò all'autocostruzione del tappetino per giradischi in sughero e antirombo.
Queste eccellenti casse della Totem hanno rivoluzionato il mio impianto. Rispetto alle pur buonissime Polk Audio RT 800I c'è tutto un mondo di trasparenze, equilibri e morbidezze (senza cedimenti) che fanno davvero la differenza di suono, di "fedeltà" alle timbriche e agli armonici, sfumature, del concerto live.
Sto già pregustando ulteriori miglioramenti con la sostituzione - sempre sulla scorta dei tui suggerimenti - dei cavi di segnale (pre-ampli; CD-pre - prephono-pre) e della testina. Visto il basso costo, e il bene che se ne dice, sto pensando alla "mitica" Denon DL 103, o 103 R che costa sensibilmente di più, sempre che possa avvantaggiarmene rispetto alla mia "sempiterna" Stanton 681 EEE (forse, dopo secoli...sarebbe il caso di provare a cambiare), attualmente montata su Rega RB 250 /Thorens TD 166 BC.
Le Sttaf, come da assicurazioni del venditore, sono in perfetto stato di conservazione, neppure un graffietto, a parte una piccolissima "pizzicata" presente in uno dei woofer di cui il venditore giura di non essersi accorto, anche perché situata nella parte bassa e un po' interna dell'anello di sospensione in "gomma". In effetti l'ho scoperto solo dopo una minuziosa ispezione. A quel punto stavo per rinunciare ("e se la pizzicatina si trasformasse in un buchetto con tempo?"), ma il venditore, persona davvero a modo, pur escludendo una tale eventualità, mi ha promesso, e scritto dietro lo scontrino, che mi farà avere in garanzia un woofer originale nuovo in sostituzione. Ad ogni buon conto ti mando una macrofoto del pezzo, tanto per avere, se possibile, un tuo parere, rassicurante o meno che sia.
Ultimissima cosa: a quanto potrei rivendere le Polk Audio RT 800 I (davvero perfette) che nel 2001 costavano Lit. 1.850.000?
Lo so, mi ero ripromesso di non scocciarti più con i miei quesiti personali che però, hai visto mai?, potrebbero nella fattispecie, tolto il di più, rivelarsi utili anche per altri lettori di TNT-AUDIO. Vedi tu.., con la franchezza di sempre.
Un grazie anticipato, un saluto molto cordiale.
Giuseppe - E-mail: peppesalud (at) tiscali.it

[Woofer Totem Sttaf]

LC
Caro Giuseppe,
grazie per le belle parole, spero sempre meritate. Sono contento che le Totem che ti consigliai abbiano migliorato così tanto i tuoi ascolti. Te lo avevo detto che a 950 €, usate, erano da prendere al volo!
Non vedo problemi per il piccolo segnetto sul bordo della sospensione del woofer...capisco il tarlo audiofilo, ma ogni tanto bisogna dimenticarsi gli oggetti e concentrarsi sulla Musica, non è un caso che i miei diffusori siano completamente foderati di tela acustica, gli altoparlanti non si vedono proprio :-)
Se anche il segnetto dovesse diventare più "importante" hai la parola del negoziante che ti sostituirebbe il driver e, comunque, nella peggiore delle ipotesi, una ribordatura professionale costerebbe poche decine di euro. Volendo proprio evitare qualunque paranoia, si potrebbe comunque acquistare il driver di ricambio dalla Totem stessa. In altre parole: stai sereno e goditi la Musica.
Per quanto riguarda i tuoi diffusori, credo che una cifra conveniente per te e per chi compra potrebbe collocarsi intorno ai 500 €. Si tratta di due belle torri facili da pilotare e di buon sensibilità.
Infine, relativamente alla sostituzione della testina Stanton 681 con la Denon DL103 non vedo controindicazioni particolari, certo è che occorre essere consci che si tratta di un drastico cambio di prospettiva e di impostazione sonora.
Secondo me dovresti cercare qualche amico audiofilo che la possiede e che è disposto a fartela ascoltare, magari anche confrontandola con la tua testina attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Biwiring
Buonasera Lucio, alla fine poi il tuo "cazziatone" di un paio di settimane fa per i prodotti Audio Technica è servito non solo a me, dato che mi hanno scritto un paio di ragazzi seriamente intenzionati ad approfondire i prodotti della casa giapponese, dichiarando senza remore di avere commesso il mio stesso errore.
Oggi ti scrivo, complice la coincidenza con una lettera proprio di poco fa pubblicata nella posta del 13 giugno, riguardante il biwiring. Per farla breve, io ho come ampli un A5 Musical Fidelity, diffusori Monitor Audio RS8 e come cavi di potenza, mesi fa avevo gli onesti Supra Ply 3,4 S e, dopo che ti chiesi consiglio, presi usati degli Straight wire The Music Conductor....stamane, in vena di esperimenti, ho lasciato gli Straight Wire a forcella attaccati ai morsetti dei mediobassi e ho recuperato dall'armadio i Supra per attaccarli a banana agli alti dei diffusori, un biwiring molto "custom"...
Lucio, tralasciando gusti personali, la suggestione e magari il fatto che tu possa inorridire per questo esperimento etc etc......dall'inizio mi sono trovato di fronte un altro impianto.....ancora più potente, apertissimo, dettagliato, bassi energici ma controllati. Non mi pare ancora vero, gli STESSI supporti che fino a ieri ascoltavo nello STESSO impianto...oggi hanno mostrato arpeggi di chitarra sullo sfondo, echi, ricami di tastiere, rumori di uccelli, triangoli, bacchette e bongos prima solo accennati o nascosti.....bastava un esperimento casuale?
Mi è andata bene, o è solo l'inizio di una corretta fasatura complessiva per migliorare le prestazioni?
Il risultato di questo biwiring improvvisato, ha dell'incredibile....
Grazie come sempre e buon lavoro davvero!
Buona domenica,
Alessio - E-mail: alann69 (at) hotmail.it

LC
Caro Alessio,
stento a credere che un semplice biwiring, fatto pure con cavi diversi, possa fare i "miracoli" che descrivi. Ti consiglierei di tornare al monowiring per fare la prova del nove, magari i particolari "in più" che senti sono sempre stati là e non ci avevi mai prestato sufficiente attenzione...capita anche ai recensori più esperti, credimi. Un effetto sul quale non si pone mai abbastanza l'accento è infatti proprio questo: quando si cambia qualcosa nell'impianto gli ascolti successivi sono fatti in condizioni di massima concentrazione (anche inconscia, se vuoi) per poter percepire le differenze, differenze che puntualmente vengono fuori ma non perché prima non c'erano ed ora sì, semplicemente perché prima non si ci si era fatto caso. La "tensione" emotiva per scovare i miglioramenti pone cervello ed orecchie in stato di massima all'erta e, come è logico che accada, si riesce a sentire cose "nuove" ma che in realtà erano lì da sempre.
Per questo è necessario fare la prova del 9, tornando indietro alla vecchia configurazione a caccia di quei particolari che ci sembra di aver scoperto. Sono sicuro che quei suoni "nascosti" ci saranno ancora tutti, anche coi vecchi cavi in monowiring.
Fatta questa doverosa premessa c'è da considerare un altro fattore che gioca a favore del biwiring: la rimozione dei ponticelli tra i morsetti dei diffusori, ponticelli spesso costituiti da pezzi di pessimo ottone placcato oro che, tipicamente, non sono proprio il massimo. Già sostituire questi ponticelli con degli spezzoni anche molto corti di cavo di potenza sortisce un effetto non trascurabile. Talvolta, anche la semplice operazione di svitare e riavvitare i morsetti dei cavi apporta dei benefici, specie se si tratta di un'operazione che si esegue di rado: basta un po' di ossido per peggiorare la conduzione del segnale, ossido che viene eliminato "meccanicamente" con l'operazione di stacca e attacca necessaria per provare altri cavi. Poi, certo, è vero che in molti casi il biwiring consente un sensibile aumento di prestazioni ma certamente non un upgrade devastante come quello che hai descritto tu. Che l'impianto suoni addirittura "più potente" è davvero un'esagerazione dettata dall'entusiasmo della scoperta. Già che ci sei, prova a scambiare i cavi: Straight Wire sui bassi e Supra sugli alti o viceversa. Infine, prova a riutilizzare il monowiring, usando spezzoni di cavo come ponticelli e collegando i cavi ai morsetti dei tweeter oppure a quelli dei woofer. Anche così qualcosina dovrebbe cambiare.
Forza, al lavoro! :-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Valvole NOS
Gentile direttore,
le scrivo per avere (spero!) qualche informazione utile - e qualche buon consiglio! - in merito mio problema. Ho un lettore cd Audio Analogue Rossini, amplificatore SPARK 734, e casse ProAc Studio 100.
L'amplificatore, acquistato l'anno scorso, è del 2001 e montava le valvole cinesi originali (credo): 4xEL34, 2x12BH7A, 2x12AU7, 2x6DJ8. Giunta l'ora di cambiarle ho cercato delle NOS. Gli acquisti sono andati tutti bene tranne le 12BH7A: ho comprato una prima coppia di valvole RCA (su e-bay), e dopo alcune ore di ascolto si è evidenziata una distorsione prodotta da una delle 2 valvole. Ne ho acquistato un altro paio, sempre RCA, altro venditore, altra brutta sorpresa. Stavolta dopo pochi minuti la distorsione si è presentata su entrambi i canali. Rimontando le valvole 12BH7A originali la distorsione sparisce.
Le valvole acquistate sono NOS/NIB del '60, entrambe testate 112/112% (così dichiarato) del tipo Gray plates - Halo Getters. Sono stato particolarmente sfortunato?
Ha qualche consiglio per le prossime valvole?
La ringrazio per l'attenzione,
Maurizio - E-mail: maurizio (at) manimania.it

LC
Caro Maurizio,
recentemente ho acquistato due orologi Rado vintage, dichiarati perfettamente funzionanti dal venditore, un grosso negozio che vende in tutto il mondo, con percentuali di feedback positivo semplicemente stellari (migliaia e tutti positivi). Ebbene, "perfettamente funzionanti" non sarebbe stata la dicitura che avrei usato per descrivere i due orologi. Il mio orologiaio di fiducia ha penato non poco per rimettere in sesto le cose ed ha dovuto sostituire alcuni pezzi, faticando a trovare i ricambi originali Rado dell'epoca. Perché ti racconto questo? Perché non sempre le cose sono come i venditori dichiarano. Magari le valvole erano danneggiate oppure si sono danneggiate durante il trasporto, basta pensare a come vengono maneggiati "con cura" i pacchi dai corrieri. Controllerei che le valvole siano effettivamente identiche, per tipologia, alle originali e per il futuro mi fiderei di acquisti fatti soltanto "DI PERSONA" da un venditore che prova le valvole davanti a te.
Potrebbe anche essere che i venditori siano stati onestissimi ma le valvole avevano valori non compatibili con il tuo amplificatore. Considera anche che i valori di riferimento, per valvole con la stessa identica sigla, possono variare di un buon 20% da una marca all'altra. Inoltre, potrebbe capitare che un particolare apparecchio è tarato su quella particolare valvola e non gradisce "vedere" valvole con valori anche solo leggermente diversi. Insomma, il "tube rolling" non è una pratica esente da rischi, ti consiglio di eseguire l'operazione di fronte al venditore, così si evitano sorprese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta finale
Cortese direttore,
ho, con gioia e soddisfazione, seguito il tuo consiglio di associare al mio Trends audio un pre Nad che ho acquistato usato (ho pagato 180 Euro per un pre Nad 1155 + un tuner Nad 4225; ritieni sia equa questa quotazione?).
Recentemente mi si è presentata l'occasione di un finale Nad 218 THX a 400 Euro e sono molto tentato di "regalarlo" al preampli!
Il dubbio principale è, vista la potenza del finale, se le Mission 735, ora collegate al Trends, possano ricevere "indenni" tale segnale (cercherò di tenere il volume sempre ai livelli consentiti).
Rapidamente, le domande:

  1. La potenza e la sostanza cresceranno ma a scapito della raffinatezza? O tale accoppiata Nad non avrebbe nulla da invidiare al suddetto Trends?
  2. Nel caso consigliassi (spero di no!) la sostituzione dei diffusori, quali potrebbero essere i candidati (con una spesa fino a 500 Euro max, sicuramente partendo dall'usato per arrivare, magari, al nuovo!)?
  3. Infine, potresti spendere due parole sulle suddette macchine Nad (parli così tanto bene di questo Marchio che, alla fine, è stato inevitabile andarle a scovare!)?
Mi rendo perfettamente conto che sono domande talmente banali da rischiare il cestino, d'altronde, con entusiasmo tutti noi appassionati aderiamo al tuo invito "fammi sapere" e, abusando della tua pazienza e disponibilità, ne approfittiamo.
Un grazie di tutto cuore!
Antonio - E-mail: apennas (at) libero.it

LC
Caro Antonio,
il prezzo pagato per il pre ed il tuner NAD è buono, visti i tempi che corrono per le (folli) quotazioni degli apparecchi simil-vintage. Prenderei il finalone NAD solo se avessi bisogno di più potenza e dinamica, altrimenti starei con il Trends Audio, che è certamente più raffinato ed aperto. E' un bilancio che solo tu puoi fare, mediando sulle tue reali esigenze. Porti il Trends ai limiti delle sue possibilità (leggi: potenza a disposizione)? Se sì, un finale più potente risolverà il problema. Tieni anche conto che l'impostazione sonora è abbastanza diversa: più morbido e caldo il NAD, più aperto e trasparente il Trends. In ogni caso, non vedo come la potenza in più possa arrecare danno ai diffusori. Stai tranquillo, prima di rompersi, saranno i tuoi vicini a "rompere" la porta di casa. No, diciamo che basta abbassare il volume ai primi accenni di distorsione. Credo che, comunque, il problema non si porrà, le pressioni sonore consentite da quei diffusori credo siano ben oltre la tua soglia di sopportazione.
Di conseguenza, non vedo ragione alcuna per sostituire i diffusori.
Infine, che dire ancora di NAD? E' un marchio che si è sempre contraddistinto per una produzione dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, sin dai tempi del 3020. Non tutti i prodotti hanno avuto la stessa fortuna ma mediamente acquistando un prodotto NAD è impossibile mettersi in casa qualcosa che suona male. Può non piacere l'impostazione ma non si può negare che la qualità generale sia ottima.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto o nuovo lettore CD?
Egr. dott. Cadeddu, mi chiamo Marco e innanzitutto vorrei complimentarmi per la rivista on-line che ho scoperto solo da pochi anni e mi è stata utile in molte occasioni.
Questa volta ho però bisogno di un aiuto vero perchè mi trovo ad un bivio e non so decidermi. Il nucleo del mio impianto è composto da:

L'impianto non è male e suona molto bene con le buone incisioni ma mette troppo in risalto i difetti di quelle mediocri che, in pratica, sono quelle che ascolto più frequentemente. Il genere preferito è il rock progressive, il locale è poco assorbente e non modificabile e i cavi li ho realizzati seguendo le vostre indicazioni. Il dubbio attuale è questo: il Rotel è stanco ma sostituire il laser costa troppo e pensavo ad un Cambridge azur 540c, ma poi, memore di molti suoi consigli, sto per valutare la sostituzione dell'intero impianto. Vorrei infatti acquistare come lettore l'OPPO dv980, come diffusori gli Indiana Line Arbour 5.02 e come amplificazione il T-amp o suoi cloni. In questo modo la musica tornerebbe protagonista o getto via solo del denaro che dovrei investire nel nuovo CD?
Infinite grazie per il suo aiuto.
Marco - E-mail: parolini.m (at) tin.it

LC
Caro Marco,
se il lettore CD avesse problemi di funzionamento e non te la sentissi di ripararlo, potresti valutare l'acquisto di una macchina dall'impostazione sonora un po' più rilassata, visto che il suono generale del tuo impianto ti sembra poco "permissivo" coi dischi mal incisi (vedi posta della settimana scorsa per una trattazione più approfondita). Un lettore CD che potrebbe rivelarsi più tranquillo è da ricercare nel catalogo NAD o Arcam, magari anche rovistando nell'usato. Eviterei l'Oppo, non per demeriti ma per impostazione sonora forse più simile a quella del Rotel in tuo possesso.
Per completare il quadro potresti anche pensare, magari in futuro, a sostituire l'ampli, pure questo tendenzialmente asciutto ed analitico, certo non caldo e morbido. I marchi da considerare sono quelli sopra, magari con l'aggiunta di Audio Analogue. Già con queste modifiche il suono dovrebbe ammorbidirsi un po'...ma i dischi che suonavano male continueranno a suonare male. Forse appariranno appena più tollerabili ma non aspettarti miracoli.
Ieri, per curiosità, ho messo in play un CD che non ascoltavo da molto tempo ed un brano in particolare ("Shut 'em down" in versione live, dei Public Enemy), che ricordavo particolarmente mal inciso. Perché farsi del male, ti chiederai. E' semplice, è una versione che adoro, di una potenza ed un'espressività uniche. Suona male? Pazienza! Ho anche avuto l'ardire di farlo suonare dopo un disco eccezionalmente ben suonante...bè, lo stacco è stato scioccante, mi sembrava di sentire un altro impianto. Letteralmente irriconoscibile. Dal giorno alla notte. Quel che prima suonava potente, realistico, maestoso, terribilmente naturale, con un basso che premeva con forza contro la cassa toracica, appariva ora del tutto privo di bassi e di alti, con una gamma media sporca ed una dinamica inesistente. Non c'è componente HiFi che possa fare una differenza di questo ordine di grandezza, è bene ricordarlo, ogni tanto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Abbinamento diffusori - amplificatore
Egr. dott. Lucio,
tempo fa le scrissi un messaggio al quale gentilmente mi aveva risposto consigliandomi un amplificatore Nad. Da allora le cose sono un po' cambiate. Innanzitutto ho sostituito le B&W 683. Questo perché, rispetto al negozio dove le avevo ascoltate, nel mio ambiente le 683 hanno manifestato dei problemi, precisamente nei bassi, troppo accentuati e poco controllati. Il problema l'ho riscontrato anche con altri amplificatori più muscolosi del mio vecchio Pioneer Sa-740 degli anni 80 (54 watt per canale). Infatti il negoziante stesso mi ha prestato un Primare A30.1, mentre alcuni amici hanno messo a disposizione un Nad T750 (sintoamplificatore audio-video) e un Copland Copland CSA 14. Avendo preso atto del problema, son riuscito a sostituire le 683 con delle CM7, delle quali a tutt'oggi sono estremamente soddisfatto.
Nel frattempo ho acquistato da un mio amico il lettore Cec 3300. A tutt'oggi l'impianto risulta così formato:

Anche se i cavi di potenza non sono un granchè e verranno sicuramente cambiati, al momento la necessità maggiore per me è il cambio dell'amplificatore. Il problema è che le CM7 sono, a quanto si dice, difficili da pilotare: sui bassi scendono fino a 3 ohm, ed infatti è proprio sui bassi che il mio Pioneer segna il passo.
Come già scritto ho avuto modo di provare un Nad, un Copland ed un Primare, anche se con il mio vecchio lettore Pioneer e non con il Cec. Tra i 3 il Primare mi era sembrato il migliore (forse anche per la grande quantità di corrente erogata), con grande dinamica, scena più aperta e suono più definito. L'unica nota negativa, se la si vuole considerare tale, il suono era un po' freddino. In questo lasso di tempo mi sono intanto documentato: avrei ristretto la scelta tra Primare A30.1 (o I30), Denon Pma2000 di cui ho letto un gran bene, Accuphase E210 (che ho sentito da un mio amico, abbinato a delle Proac studio 125) e AudioAnalogue (che si dice siano ottimizzati per le B&W).
Il problema è che a parte il Primare, gli altri non posso provarli nella mia catena. Mi piacerebbe quindi un suo parere al riguardo, ed eventualmente anche un consiglio sui prossimi cavi di potenza.
Budget: amplificatore usato massimo 1400 €, cavi usati massimo 600 €.
Grazie dell'attenzione e buon lavoro.
Vincenzo - E-mail: vincenzocristina (at) yahoo.it

LC
Caro Vincenzo,
probabilmente non è il Primare a suonare "un po' freddino". Secondo me sono i diffusori e, se hai seguito la Posta di TNT-Audio negli ultimi, diciamo, 6 mesi, avrai notato che molti possessori di B&W "moderne" la pensano esattamente allo stesso modo. Certo, questa tendenza si può provare a stemperarla con elettroniche tendenti all'impostazione opposta, ma il DNA è quello ed è difficile da cambiare.
Comunque sia, tra gli amplificatori che hai elencato i partner migliori mi sembrano l'Accuphase e magari qualche Audio Analogue, senza disdegnare qualche NAD integrato di classe elevata. Personalmente non spenderei mai 1400 € nell'amplificatore e poco meno della metà in cavi di potenza! Se la cifra totale è 2000 € io spenderei 1800 € nell'ampli e 200 nei cavi. Per questi ultimi, prova a cercare qualche modello Monster Cable, anche vecchiotto, così da aiutare ancora un po' l'amplificatore nella sua missione "addolcente" :-)
Consentimi infine un'osservazione del tutto generale: è difficile classificare "freddo" o "caldo" il suono di un amplificatore dopo anni di abitudine al suono del tuo Pioneer SA 740. Non volermene, ma la distanza dagli apparecchi che hai ascoltato è tale che non puoi usare il tuo amplificatore come riferimento di suono "neutro", così da poter classificare gli altri apparecchi in base a questo. Sarebbe come se, perdonami l'accostamento, è solo per rendere meglio l'idea, uno abituato da anni al Tavernello usasse quello come parametro per giudicare i grandi vini, definendoli talvolta "corposi" o "fruttati" a seconda delle situazioni. Il processo di "educazione al gusto" è lungo e faticoso e passa necessariamente per tante, tantissime prove a confronto di materiale al di sopra di ogni sospetto. Con questo voglio dire che ciò che definisci "freddino" potrebbe essere, molto semplicemente, soltanto più "corretto".
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suono freddo
Egregio Direttore,
mi sono avvicinato da poco alla Sua rivista on-line, e già da ora mi sento di farLe i complimenti ed i ringraziamenti per l'aiuto che offre a tutti. Vorrei porLe una domanda, ho un impianto Hi-Fi acquistato ormai diversi anni fa, per uso "casalingo".
Mi sono affidato ad un negoziante specializzato per i suggerimenti avendo a mia disposizione un budget di spesa di circa 1mil lire ed il mio "orecchio". Ne è venuto fuori:

Ambiente 20 mq salotto con i soliti apparati divano, libreria, tavolo.
Ascolto prevalentemente musica pop e rock su cd e vinile che suono con un Technics SL BD22 che mi è stato dato da un amico. In generale vorrei un suono il più possibile reale, anche se tendenzialmente preferisco ascoltare un suono più caldo e basso. Quello delle Canton mi appare un po' freddo.
Domanda: mi ricordo che il negoziante a suo tempo mi disse che potevo aggiungere all'impianto un sub-woofer per avere suoni bassi. Ritiene che sia un buon consiglio, posso chiederLe su cosa mi potrei orientare nel caso?
Inoltre, avrei la possibilità di avere da amici 2 diffusori Allison al100, potrebbero sposarsi con gli altri componenti che ho?
Spero di averLe dato le informazioni opportune e La ringrazio anticipatamente,
Riccardo - E-mail: r.casulli (at) alice.it

LC
Caro Riccardo,
piuttosto che aggiungere la complicazione e l'ingombro di un subwoofer io cambierei diffusori, sia come marca che come tipologia. Andrei su diffusori da pavimento, da scegliere - ad esempio - nei cataloghi di Indiana Line, KEF e Chario. La scelta dipende dalla cifra a tua disposizione e dalla possibilità di ascoltare qualcuno di questi prodotti. L'impostazione generale è, a spanne, più vicina a quella da te ritenuta ideale. La tipologia "da pavimento" consente poi un guadagno di performance in gamma bassa che renderà abbastanza inutile il subwoofer. Qualora l'iniezione di bassi e di "calore" non dovesse essere sufficiente potresti pensare ad un cambio di amplificazione, orientandoti verso prodotti leggermente più morbidi di Rotel (i soliti NAD, Arcam, Audio Analogue). Credo tuttavia che il semplice cambio di diffusori sarà sufficiente per i tuoi obiettivi.
Le Allison che ti hanno proposto non sono male, ma non le ritengo un passo in avanti significativo. Tra l'altro, mi risulta che la Allison Acoustics sia nuovamente "out of business" il che non depone a favore di una eventuale facile reperibilità dei ricambi.
Ultima osservazione: tieni conto che parte del suono "freddo" che imputi ai diffusori è anche "colpa" del resto dell'impianto e, perché no, dell'ambiente e della disposizione dei diffusori al suo interno. Talvolta bastano pochi accorgimenti per migliorare situazioni apparentemente non modificabili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Salve sig. Cadeddu....
seguendo i suoi consigli ho portato alcune modifiche al Garrard. Incuriosendomi dalla lettura del suo
articolo su TNT, mi sono messo alla ricerca di un giradischi "vintage", proprio del Garrard Zero 100SB.....
Devo dire che è una gran bel giradischi,ma sopratutto MOLTO ben suonante...con delle piccole modifiche si raggiungono a mio avviso i livelli di giradischi da 1000€....anche perchè penso che i nuovi giradischi sulla soglia dei 1000€ o meno, se mettiamo i costi di pubblicità, distribuzione ecc, penso che rimanga ben poco per investire sul restante materiale....quindi preferisco modificare e migliorare questi giradischi "vintage" nati appunto per suonare musica!!
Le mie modifiche sono state:

Allego le foto e la ringrazio per i consigli utilissimi!!
Cordialmente,
Andrea - E-mail: andreasonictemple (at) alice.it

[Garrard Zero 100 SB]
[Garrard Zero 100 SB]
[Garrard Zero 100 SB]

LC
Caro Andrea,
grazie per il feedback e per la condivisione di un'esperienza così positiva. Il Garrard Zero 100 è in effetti un gran bel giradischi, pur con un braccio complicato e con qualche problemino causato dalle troppe articolazioni. Concordo con te che con piccoli "tocchi" possa suonare molto, molto bene. Non so se si arriva a livello di giradischi da 1000 € (forse no) ma di sicuro regala tante soddisfazioni. Non dimentichiamoci, ad onor del vero, che con circa 1000 € si può acquistare oggi, nuovo, un Michell Tecnodec dotato di braccio Rega B250 o un Clearaudio Emotion con braccio Satisfy, due macchine da musica invero serissime.
Secondo me, quando si restaura un oggetto vintage, lo scopo non è quello di dire che va meglio di tanti oggetti moderni. Può anche esser vero, ma la finalità è diversa, è affettiva, emozionale prima ancora che tecnica.
Solo un'osservazione finale: dalle foto non mi è chiaro se il telaio sia rimasto sospeso su molle o se tu abbia fissato il tutto al plinth in legno. Sarebbe bene che restasse come in origine, flottante su molle a compressione.
Concludendo, mi fa piacere che, nonostante gli oltre 10 anni sul groppone, la mia sessione di modifiche a questo giradischi ed il tappetino Janus riscuotano ancora così tanto interesse. Non nascondo che mi piacerebbe ritrovare abbastanza tempo libero da dedicare a questi "giochi", le idee in testa sono tante, il tempo di sperimentarle in pratica ...zero.
Grazie per il feedback, ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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