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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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I volumi della posta precedente

  1. Re: Prodotti ricondizionati dagli USA
  2. Vinile femminile
  3. Upgrade crossover?
  4. Un nuovo finale per un vecchio impianto
  5. Nuovo impianto per un musicofilo
  6. Gioie e dolori
  7. Cancellazione dei bassi
  8. Re: Suono più permissivo
  9. Upgrade sorgente
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Re: Prodotti ricondizionati dagli USA
Ciao Lucio,
come promesso, ecco un articoletto sul mail forwarding. Purtroppo non è una FAQ ed è tutt'altro che corto.

Acquistare dagli Stati Uniti è cosa assai ardua poichè la maggior parte degli store online non spediscono fuori dai confini. All'inizio del 2008 mi sono trovato nella condizione di dover fare degli acquisti impegnativi. Una volta calcolato quanto avrei risparmiato acquistando in dollari, mi sono messo a caccia di una soluzione legale per aggirare il problema. Non avendo parenti o amici al di là dell'Atlantico mi sono rivolto ad un servizio di Mail Forwarding.
Cos'è? Semplice: si fa un contratto con una ditta di mail forwarding e, a fronte del pagamento di un canone mensile che può variare da pochi dollari a molte decine, ci viene messo a disposizione un indirizzo geografico a nostro nome presso la ditta stessa. Questo indirizzo funziona come una casella postale senza sembrarlo (la differenza è importante perchè molti negozi online si rifiutano di spedire a caselle postali). Una volta in possesso di un nostro indirizzo in America potremo facilmente fare acquisti come comuni cittadini statunitensi. Ovviamente i pacchi non arriveranno direttamente a casa nostra, ma presso il nostro indirizzo "virtuale". A questo punto entrano in gioco i servizi che la ditta di mail forwarding mette a disposizione. Quella che uso io è Usamail1 (www.usamail1.com), ma ne esistono molte altre (www.usglobalmail.com,www.usabox.com, e via dicendo). Una volta fatta l'autenticazione sul loro sito, posso accedere al pannello di controllo che mi informa se ci sono pacchi in giacenza per me, da dove provengono, quali dimensioni e quale peso hanno, il vettore che li ha consegnati e il numero di tracciamento, e così via.
A questo punto ho a disposizione diverse opzioni. Posso farmi spedire il pacchetto a casa scegliendo tra DHL, Fedex, USPS in base ai tempi e ai costi di consegna. Ma l'opzione più interessante è quella che permette di aggregare più pacchetti in un'unica spedizione. Il vantaggio è notevole perchè in questo modo posso ammortizzare il costo della spedizione. Per ogni pacco aggregato, la Usamail1 mi chiede 7$ (per unire 3 spedizioni spenderò 14$).
A questo punto non vi resta che attendere il furgoncino giallo che dopo circa 72 ore vi consegnerà il tutto. Tutto qui? Tutto facile? Assolutamente no. Ci sono alcuni ostacoli e diversi fattori di cui tener conto per decidere se il gioco vale la candela.
Prima di tutto ci sono i prerequisiti. Dovetre possedere una carta di credito Visa, Mastercard o Amex. In secondo luogo dovete avere una conoscenza dell'inglese scritto sufficiente ad evitare di fare vaccate: una volta ricevuta la merce a 15000 chilometri di distanza risulta un po' difficoltoso resituirla se vi siete sbagliati.
Passiamo ora alla fase di registrazione con il servizio di mail forwarding. Come già detto, esistono molte aziende con commissioni tra le più disparate. Queste differenze dipendono dai servizi offerti. In molti casi si tratta di servizi che interessano le aziende e non i privati, ma a volte è difficile stabilire se un servizio ci possa essere utile o meno. Bisogna quindi armarsi di santa pazienza e valutare se i soldi che ci vengono chiesti siano o meno giustificati in rapporto alle nostre esigenze.
A prescindere dalla ditta che sceglierete, vi scontrerete comunque con il "Form 1583". Si tratta di un modello per il servizio postale americano che certifica la vostra identità e senza il quale non può esservi assegnato un indirizzo di recapito su suolo USA. In genere questo modello ve lo trovate in pdf già compilato con i vostri dati nella vostra casella di posta. Sarà infatti la ditta a cui vi siete registrati ad inviarvelo. A voi non resta che firmarlo e restituirglielo, e qui sorgono i problemi. La firma infatti va autenticata.
Scordatevi l'ufficio anagrafe del vostro comune (lì si autentica la firma solo su documenti destinati alla pubblica amministrazione italiana). Restano dunque altre due strade: il consolato americano o il notaio. Chi può raggiungere un consolato americano potrà fare l'operazione gratuitamente. Gli altri dovranno dotarsi di un surplus di pazienza. Già, perché il solo far capire alla segretaria del notaio di cosa avete esattamente bisogno è impresa ardua. Al mio primo tentativo mi è stato risposto che avrei dovuto produrre una traduzione giurata del contenuto del modulo e che il costo mi sarebbe stato comunicato in seguito all'autentica (praticamente una proposta di suicidio).
Al secondo tentativo me la sono cavata con mezz'ora di attesa e non ho dovuto pagare nulla (non riuscivo a crederci). Fatto questo, il modulo (in duplice copia) va fisicamente recapitato alla ditta negli USA. Si va in un DHL point (o similari) si scuciono 36 euro e 48 ore dopo si viene abilitati alla ricezione di corrispondenza.
Congratulazioni! Siete felici possessori di un indirizzo collocatro a New York (se scegliete Usamail1). Ma le cose da sapere non finiscono qui. Adesso è venuto il momento di dare un senso a tutto questo. Dunque via con gli acquisti. Primo ostacolo: la carta di credito. Quando pagate dovrete inserire l'indirizzo di spedizione che ovviamente non coinciderà con l'indirizzo registrato presso il gestore della carta. Molti negozi online, per salvaguardarsi dalle frodi, chiedono questo riscontro al gestore della vostra carta e, in caso di discrepanze, annullano l'ordine. Come risolvere?
Io ho trovato due soluzioni (se ne trovate altre fatenmelo sapere). La prima è utilizzare Paypal (www.paypal.it). Non sto qui a spiegare cosa sia Paypal altrimenti questa guida diventa un saggio. Paypal, in sintesi, è un servizio che si occupa di pagare per vostro conto un acquisto prelevando i soldi dalla vostra carta di credito. In questo caso non ho mai avuto problemi. Negli USA (e di recente anche in Italia) è abbastanza comune imbattersi in un negozio che usi Paypal.
Nel caso quest'opzione non fosse disponibile, si può ricorrere alla soluzione due: utilizzo di una carta di credito American Express. Immediatamente dopo aver fatto il pagamento, contattate il servizio clienti Amex e chiedete che lo stesso venga autorizzato (scordatevi di fare lo stesso con la Cartasì). In questo modo il negoziante riceverà l'autorizzazione alla transazione senza ulteriori complicazioni.
Bene, avete il vostro indirizzo e avete diversi pacchetti in giacenza. E' venuto il momento di attraversare l'oceano. Delle modalità di spedizione ho già parlato. Qui dobbiamo aprofondire il discorso dogana. Al momento di commissionare la spedizione, vi verrà chiesto, sotto la vostra responsabilità, di dichiarare il contenuto ed il valore della spedizione. Su quel valore, una volta giunto in Italia, la dogana nazionale applicherà l'IVA e gli eventuali dazi previsti in base alla tipologia di prodotto. Questa ulteriore spesa dovrete saldarla in contanti al corriere quando vi verrà a consegnare il tutto.
E' altamente consigliato dichiarare il valore reale. Se provate ad indicare un valore inferiore o addirittura nullo, se pizzicati, il vostro gesto rientrerà nella fattispecie di reato del contrabbando. Tenete conto che i vostri pacchi viaggiano con all'esterno la fattura di acquisto dalla quale è facilissimo risalire al valore e al contenuto reali. Bisogna anche dire che la ditta di mail forwarding (al modico prezzo di 2$ a pacchetto) strapperà via questi fogli spioni dalle vostre scatole (e ve li renderà disponibili in pdf per il download).
Bene, questo è quanto. Spero vi possa essere utile e che altri condividano le loro esperinze di acquisto internazionale su queste pagine.
Aldo - E-mail: aldo.corsa (at) gmail.com

LC
Caro Aldo,
che dire? Ottimo ed abbondante! Davvero una guida esaustiva al mail forwarding che potrà tornare estremamente utile per chi vuole approfittare dell'euro ancora forte sul dollaro e dei prezzi dell'HiFi, nettamente più bassi negli USA che qui da noi. Vorrei soltanto aggiungere che, affinché l'operazione sia economicamente sensata e conveniente, andrebbe calcolato un buon +25-30% sul costo dell'oggetto e della spedizione, soldi che se ne vanno tutti dritti allo Stato italiano sotto forma di IVA e dazi vari. In sostanza, per sdoganare un oggetto da 1000 € è altamente probabile che ci toccherà spenderne altri 250-300.
Poi, ovviamente, bisogna considerare la questione assistenza, raramente garantita in Italia per prodotti di provenienza diversa da quella ufficiale. A mitigare un po' questo aspetto amaro concorre il risparmio che, in taluni casi, può essere addirittura imbarazzante, specie con quei prodotti che, nonostante l'euro forte, quando arrivano in Italia subiscono aumenti superiori al 100% ed, in taluni casi, paurosamente vicini al 200%. Si vedano tre
editoriali, con esempi concreti, che pubblicai circa 2 anni fa qui su TNT-Audio (Settembre 2007, Ottobre 2007 e Novembre 2007).
Grazie per la preziosa collaborazione,
Lucio Cadeddu

Vinile femminile
Sono sinceramente spaventata dalla quantità di sapienti informazioni che avete in questo campo... Sono giovane, non ho mai avuto a che fare con giradischi, impianti hi-fi e quant'altro, semplicemente da profana vorrei iniziare a imparare qualcosa per addentrarmi nella materia.
Ho letto alcune cose sul vostro sito che mi hanno dato un'infarinatura generale, vorrei iniziare pertanto ad acquistare un giradischi, mi sono orientata su un Thorens TD190, vorrei ascoltarci i miei vinili (rock anni '70 ).... ma poi come proseguo?
Nel senso, e scusate l'ignoranza, poi cosa mi consigliate di acquistare come amplificatore e casse? L'ambiente è un salotto di trentacinque metri quadri. Sono totalmente scevra d'ogni cultura riguardo questo genere di impianti e non vorrei farvi perdere tempo con queste domande stupide, ma da sola ho letto molto, e mi sono confusa ancora di più.
A casa mia ascoltavo i vinili con l'impianto di mamma e papà, ma era un impianto molto al risparmio, la musica si sentiva molto male, il rumore era costante e ora vorrei imparare a gestire meglio la cosa (per la precisione il giradischi era un Gemini da un centinaio d'euro e il resto non lo ricordo...).
Giulia - E-mail: giulia_knox (at) msn.com

LC
Cara Giulia,
TNT-Audio è diventato, in questi anni, veramente immenso, capisco che un principiante possa perdercisi dentro. Per fortuna le
FAQ sono sempre le stesse e dovrebbero aiutare un po' anche chi è a digiuno delle informazioni di base sull'HiFi. Poi aiuta un po' questa Rubrica, con le migliaia di quesiti cui abbiamo dato risposta in questi anni tra i quali, non c'è dubbio, c'è già la risposta a praticamente qualunque domanda possa essere posta :-)
Un metodo abbastanza sicuro per orientarsi è usare il motore di ricerca (che poi è Google) interno al sito. Stabilito un budget - ad esempio 1000 € - basta mettere come parola chiave da ricercare "un impianto con 1000 €". Poiché spesso metto i titoli delle lettere esattamente con il criterio del ripetere queste parole chiave, è facile che il motore restituisca un bel po' di risultati utili. Basta anche restringere il campo ai volumi di posta più recenti (numeri più alti = posta più recente) per avere una panoramica di proposte e di idee dalle quali partire.
Da quel che scrivi e dal budget destinato al giradischi, immagino tu voglia mettere in piedi un impianto "entry-level" dal buon suono, semplice ed essenziale, facile da usare.
Ebbene, innanzitutto ti serve un amplificatore dotato di ingresso phono per il giradischi. Questo potrebbe tranquillamente essere un Rotel RA04, 40 watt per canale per meno di 400 €. Se la cifra a disposizione fosse molto più bassa ci vedrei bene anche l'Onkyo A9155, pure esso dotato di ingresso phono, potenza analoga e costo inferiore ai 250 €.
Per quanto riguarda i diffusori, visto che l'ambiente non è certo piccolo (35 mq) opterei per dei modelli da pavimento, della tipologia a torre. Con la potenza degli amplificatori citati non dovresti avere problemi di interfacciamento, pertanto scegli pure il modello di diffusore che più incontra il tuo ideale sonoro (e anche estetico, se vuoi). Io provo ad elencarti qualche buona soluzione, sarai tu a valutare - possibilmente con l'ascolto diretto - cosa ti soddisfa maggiormente.
Prenderei in considerazione i seguenti: Wharfedale Diamond 9.4 (350 € la coppia), Mordaunt-Short Avant-904i (400 €), Indiana Line 4.02 o 5.02 (400 e 500 € risp.), Chario Silhouette 100 Tower (700 €), Aliante CNM Tower (750 €). Certamente ci sono altri marchi e modelli che potresti prendere in considerazione (Monitor Audio, Tannoy...) ma preferisco offrirti una rosa sicura e ristretta di partners che potrebbero ben figurare con gli amplificatori proposti, in particolare con il Rotel.
Infine, per quanto riguarda il giradischi, niente in contrario sul Thorens TD190, tieni anche conto che ad una cifra analoga o leggermente inferiore trovi anche il Pro-Ject 1-XPRESSION III con testina Ortofon 2M RED, leggermente superiore alla OMB10 montata di serie sul TD190. In ogni caso, se ti piace il Thorens, acquistalo pure senza problemi, piuttosto che metterti a caccia di un oggetto che, magari, non riesci a valutare di persona.
Cura con attenzione tutto il set-up dell'impianto in sala d'ascolto, magari facendo riferimento nuovamente alle nostre FAQ.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade crossover?
Caro direttore,
sono circa 4 anni ormai che seguo la rivista online con grande piacere e beneficio. I miei più sinceri complimenti e ringraziamenti sono quindi naturalmente dovuti e scontati. Le ho già scritto un paio di volte all'inizio per i primi consigli, poi ho fatto di testa mia per i vari upgrade. Si fa per dire di testa mia perché in realtà sono stato condizionato non poco dalle recensioni di TNT-Audio :-)
Il mio impianto di partenza era costituito da un lettore cd technics, amplificatore integrato technics e casse wharfedale diamond 8.4. In questi anni di upgrade ho scelto nell'ordine:

L'ultimo passo è stato di gran lunga quello più rilevante di tutti. A differenza di quanto credevo infatti, ho scoperto con grande piacere che il preamplificatore è un componente, forse IL componente, fondamentale della catena hifi. Insomma è veramente tutta un'altra musica adesso. Dinamica, pulizia, ariosità, estensione e scena 3d hanno fatto dei passi in avanti mostruosi. La musica ha preso vita, colore e forma.
Sicuramente non posso immaginare quanto oltre si possa andare nel migliorare ma sento di essermi avvicinato di molto all'arché dell'hi-fi. Ma veniamo al motivo per cui le sto scrivendo. Il tema principale che mi ha guidato nella scelta dei vari componenti è stato sicuramente l'individuazione e rimozione dei cosiddetti colli di bottiglia.
Penso infatti che un impianto debba essere prima di tutto equilibrato nei vari componenti ....mettere il motore di una ferrari su una cinquecento o viceversa non può fare la differenza. Nella lista degli upgrade però mancano sicuramente i diffusori, e penso che siano loro adesso "l'unico" collo di bottiglia. Siccome però non sono per niente insoddisfatto del timbro e della resa sonora che hanno, mi chiedo se sia possibile upgradarli, magari cambiando il crossover. Ho visto una
recensione di un crossover sul sito ma sembrano essere veramente, paragonati ai miei diffusori da cinquecento, il motore di una Ferrari.
La mia domanda in definitiva è la seguente: è possibile che cambiando i crossover dei diffusori ne tragga un beneficio sensibile? (leggendo la recensione dei duelund sembrerebbe di si) . Se si, dove/come posso trovare un buon crossover (o un progetto di crossover autocostruito) che possa rappresentare un upgrade (a costo) ragionevole per le mie Wharfedale?
Grazie dell'attenzione.
Cordiali Saluti,
Simone - E-mail: simonepuntoni (at) gmail.com

LC
Caro Simone,
io vorrei che tu dessi un'occhiata al listino prezzi dei soli condensatori Duelund, così giusto per farti un'idea di cosa stiamo parlando. Si arriva molto facilmente al costo dei tuoi diffusori completi con l'acquisto di 1 solo condensatore. No, diciamo che siamo proprio fuori strada! Meglio, molto meglio sarebbe vendere i tuoi attuali diffusori per acquistare qualcosa di superiore, sia nell'usato che nel catalogo della stessa Whaferdale, ad esempio i modelli di punta della nuova serie 9.
Quello che puoi fare ai tuoi attuali diffusori, contenendo invece la spesa entro poche decine di euro, è sostituire la componentistica del crossover con qualcosa di superiore, senza però andare su prodotti supercostosi come Duelund. Una cosa ragionevole sarebbe lasciarti consigliare da rivenditori come Audiokit che hanno a catalogo componentistica di ottimo livello (Audyn, Jantzen...), certamente superiore a quella montata di serie sulle tue Wharfedale, a prezzi decisamente più terreni. Leggi i valori dei componenti dei tuoi crossover e prova ad inviare una mail...credo potranno darti qualche dritta molto utile.
Tieni conto che molto del risultato finale dipenderà dalla qualità delle saldature e che, comunque, il suono dei tuoi diffusori cambierà inevitabilmente. Ovviamente, si spera sempre che tali cambiamenti siano "per il meglio" ma alterare un equilibrio raggiunto è sempre un terno al lotto.
Infine, il solito consiglio finale non richiesto: già che possiedi una coppia pre + finale di buon livello...a che ti serve il NAD integrato? Vendilo! Liberi spazio, fai cassa e rendi felice qualche altro audiofilo :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un nuovo finale per un vecchio impianto
Salve Direttore,
Vi seguo da qualche anno, leggendo i vostri articoli, in quanto mio padre mi ha trasmesso la passione per l'hi-fi. Non che sia un grande esperto, cerco di imparare qualcosa, e la cosa più importante che porto con me è che indipendentemente da come è composto un impianto, l'ascolto dal vivo è quello che serve per valutarlo; il problema grosso è avere la possibilità di ascoltare :-)
Vorrei fare un regalo a mio padre. Vorrei regalargli un Finale ma ho bisogno di un consiglio da parte vostra; Conosco i gusti di mio padre, ma non conosco come suonano gli oggetti che posso trovare sul mercato, quindi la vostra esperienza, se volete, mi può essere d'aiuto. L'impianto di mio Padre è così composto:

Questo impianto è ideale per mio Padre, il suono brillante è la caratteristica più ricercata a detta sua. Se l'è costruito col tempo e l'esperienza di vari ascolti e anni di Sim Hi-Fi (a cui ho partecipato anche io, ma essendo piccolo allora non ci capivo molto).
Quando le sospensioni dei woofer si sono rotte ha provato a cambiare altoparlanti ma niente di soddisfacente; allora gliele ho sostituite io trovando le sospensioni in una fiera a Milano, e mi ha detto: "hai fatto rinascere l'impianto" cosa di cui vado molto orgoglioso.
Ora l'ampli ha un canale che è partito e non sono in grado di sistemarlo; pensavo allora che questo impianto più che di un amplificatore in classe A utilizzato come finale avrebbe bisogno di un buon finale stereo, o meglio ancora due finali Mono (ho ascoltato una volta questa soluzione dual mono insieme a mio padre e gli ho visto brillare gli occhi :-) ).
Il problema è quale? Il finale prodotto assieme al pre: QED p300? (introvabile mi sembra). Qualcosa che si avvicina al Yamaha 1010? O mi conviene trovare qualcuno che lo ripari?
Mio padre è sempre stato un estimatore della classe A, ma quando gli ho fatto vedere le vostre recensioni sulla classe T, t-amp e compagnia e l'ho visto molto interessato; tenendo conto che prima ascoltava con 18Watt per canale (è giusto no? quando mettevo il selettore operation in ClassA avevo 18Watt?) non ha bisogno di grandi potenze nemmeno ora.
Per il budget potrei arrivare fino a 500/600€, anche sull'usato (anche se sono curioso di sapere quali sarebbero le soluzioni più costose).
Cosa mi consigliate?
Grazie in anticipo,
Andrea - E-mail: andrea.sbernini (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
d'istinto ti consiglierei di far riparare lo Yamaha: è un bellissimo amplificatore che suonicchia pure abbastanza bene ed è molto ben considerato nel mercato del collezionismo HiFi, un po' in tutto il mondo. Sostituirlo con un aggeggio moderno, all'interno di un impianto coevo, la vedo un'operazione fortemente anacronistica. In alternativa cercherei un altro amplificatore analogo, magari dello stesso periodo, che possa degnamente sostituirlo, eliminando quel brutto pre QED dalla catena d'ascolto. Ci sono molti integrati meritevoli d'attenzione, più o meno dello stesso periodo: penso a vari Marantz, ma anche Sansui, gli stessi Yamaha e, magari, Accuphase! E non dimentichiamoci di McIntosh!!! Con il budget a tua disposizione acquisti senz'altro un ottimo amplificatore di quegli anni e magari ti resta pure qualcosa per accessori o dischi.
Non complicherei ulteriormente l'impianto con due finali mono, dubito ne ricaveresti chissà quale vantaggio. E, comunque, si tratterebbe ancora di un fritto misto antico-moderno dallo scarso interesse storico e musicale.
Se proprio pre + finale ha da essere, che sia qualcosa vintage topo Naim 32 + NAP 250, Quad 34 + 405.2 e così via. Un'amplificazione in Classe D moderna probabilmente darebbe risultati sonori di livello superiore ma sarebbe fuori luogo dal punto di vista estetico e storico e, forse, pure troppo differente come impostazione musicale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto per un musicofilo
Buonasera,
non sono appassionato di HiFi, non seguo riviste e forum dedicati, ma sono un appassionato ascoltatore di musica nonché collezionista di CD e vinile. Fino ad oggi non mi ero posto il problema dell'impianto e forse della qualità dell'ascolto stesso; al contrario (da ciò che sento) degli appassionati di apparecchiature che inseguono la perfezione sonora, relegando forse la musica in secondo piano, Io ho fatto il contrario acquistando, in grande quantità, cd e vinile seguendo sempre le ultime uscite, disinteressandomi dell'impianto. Ora, complici l'usura, i problemi che affliggono le mie apparecchiature

e l'ascolto di impianti più moderni dei miei amici, inizio ad avvertire una crescente insoddisfazione per la qualità del suono e riconoscere i limiti dell'impianto. Ho deciso di acquistare nuove apparecchiature, ho cominciato a seguire il vostro sito e leggere le prove delle apparecchiature, leggere la mail settimanali ecc., ma non so da dove cominciare e come districarmi tra tutti i prodotti.
E' vero che ci sono centinaia di mail che affrontano l'argomento, ma sono tante e, per un neofita, un contatto diretto è più incoraggiante. L'unico limite del futuro impianto è che i diffusori dovranno necessariamente essere inseriti nella libreria che occupa un'intera parete più un angolo ed una parte di parete ancora (cartina allegata stanza 6 X 4). Non posso usare diffusori a torri o supporti anche per la presenza del gatto, che li vedrebbe bene come nuovo passatempo.
Ascolto prevalentemente musica rock (da Heavy Metal al Southern rock, dalle Jam band ai gruppi più o meno noti fine '60 e anni '70), blues elettrico, con qualche escursione nel country-rock.
Come indicazione e termine di paragone, anche in termini di budget, ho ascoltato impianti di amici che come denominatore comune posseggono amplificatori in classe D e mi è piaciuta la sonorità di questi ampli: Personalmente avevo pensato al lettore Acoustic + ampli Virtue Audio (one ? o two) da abbinare al pre T-preamp (è all'altezza del Virtue?) per poter utilizzare il piatto.
Per i diffusori, il punto dolente (perché dovranno essere alti 30 cm circa e stare in un ripiano a fianco della TV non molto distanti dal muro), mi sono piaciute le indiana line del mio amico, ma i corrispettivi da libreria 5.04 saranno altrettanto validi ? Ho letto opinioni contrastanti a riguardo.
E le klipsch B-2 o RB 51 ? Sia indiana line che Klipsch le potrei ascoltare, ma non credo che il rivenditore abbia un amplificatore di quel genere per poter valutare il risultato. Ha qualche suggerimento in merito su questa fascia di prezzo?
L'intenzione è quella di costruire un impianto "equilibrato" ossia dove le componenti non siano incompatibili tra loro; è un inizio, il solo riascoltare tutto il materiale che posseggo mi toglierà la voglia di modifiche per un lungo periodo.
Grazie per l'attenzione,
Gianfranco - E-mail riservato
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Gianfranco,
certamente il posizionamento a libreria di una coppia di diffusori di piccole dimensioni sarà molto penalizzante e non ho dubbi nell'affermare che, qualunque cosa tu decida di acquistare, il risultato sarà ben diverso da quello che hai ascoltato a casa dei tuoi amici, se questi hanno seguito un minimo di regole "base" per la corretta sistemazione dei diffusori.
Ciò premesso, è certa anche un'altra cosa, ossia che il salto di qualità rispetto al tuo attuale impianto sarà comunque sensibile. Non vedo niente in contrario all'acquisto di una coppia di Indiana Line da libreria (o anche di Klipsch, se le dimensioni lo consentono, forse più adatte ai generi che prediligi) da abbinare ad un amplificatore in classe D. Però, puttosto che complicarsi la vita con pre ed integrato da usare come finale, staccando ogni volta i cavi quando devi cambiare sorgente (sia il Trends che i Virtue hanno 1 solo ingresso!) io direi che faresti meglio a considerare un amplificatore integrato tradizionale, come il già citato Rotel RA04, che ha sia l'ingresso phono per il giradischi che una potenza adeguata alla maggior parte delle situazioni. Il modello RA05 (circa 550 €) ha pure il telecomando, che potrebbe essere utile. Per quanto riguarda il lettore CD, benissimo un NAD C515BEE ma anche il Rotel RCD06, se il budget dovesse consentirlo.
In definitiva, mi spiace scoraggiare la tua voglia di un certo tipo di HiFi ma occorre essere realisti e fare i conti con le proprie esigenze: a te servono almeno due ingressi, di cui uno phono, un sistema facile da usare, semplice da collegare ed installare e che si faccia dimenticare molto presto. Tra l'altro, ripeto, coi diffusori chiusi in libreria temo che l'eventuale maggiore trasparenza di un amplificatore in Classe D passerebbe del tutto inosservata. Già le differenze tra amplificatori della stessa classe sono piccole, figuriamoci se provassimo ad identificarle con due bookshelf economici infilati alla meno peggio dentro un libreria! Un po' di sano pragmatismo, in questi casi, è la cosa migliore. Prova a leggere anche la risposta alla lettera successiva dal titolo "Suono più pemissivo", potresti trovare l'idea finale meno balzana di quanto sembri (aggiungendo un semplicissimo pre fono).
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Gioie e dolori
Egregio direttore, mi affido ancora una volta ai suoi saggi consigli. Vinile, gioie e dolori: premetto che il vinile mi da molte gioie e pochi dolori. Durante i miei ascolti con l'ottimo CD Densen B 400 Plus, lenisco un vago senso di insoddisfazione audiofila (tutto troppo "corretto", poco musicale) passando al vinile. Maggiore naturalezza. Più fedeltà. Voci e strumenti reali.
Veniamo ai dolori. Ascolto i vinili tramite un Project RPM 5 con Ortofon Super OM20. Il tutto mi sembra ottimo. Mantengo i miei circa 130 vinili con Nagaoka rolling cleaner e Knosti, oltre spazzolina con fibre di carbonio e Cyber Clean che qualche cosa fa. Tutti i dischi sono in ottimo stato anche dopo numerosi ascolti, tranne due. Comprati nuovi, hanno suonato bene per mesi poi hanno mostrato un cedimento repentino. Si tratta di due incisioni 140 gr., Blue Train di J.Coltrane (Blue Note) e We Get Requests di Oscar Peterson Trio (Verve). Soprattutto l'ultimo sembra improvvisamente trasformatosi in un foglio di carta vetrata.
Scricchiolii e un rumore di fondo incredibile. I settaggi del giradischi mi sembrano corretti: giradischi in bolla, peso testina regolato con bilancina elettronica a 1,5 gr. (il costruttore indica tra 1,25 e 1,75), antiskating corretto, allineamento testina tramite dima in due punti (lo stilo nei due punti è allineato, parallelo e ortogonale, al reticolo). Cosa può essere successo? Basta un nonnulla nei settaggi, invisibile all'occhio umano coadiuvato da lente d'ingradimento, per rovinare i dischi (solo questi due)?
Magari ho usato il rullo Nagaoka sporco e ho così spinto sul fondo dei solchi ulteriore sporcizia? Neanche l'ottima Knosti con il liquido Art Du Son (detersivo per piatti venduto per pozione della strega Amelia?) ha migliorato la situazione (con la Knosti ho rivitalizzato vinili disastrati, puzzolenti di muffa, comprati a 2 Euro da inquietanti venditori ambulanti sistemati tra il chiosco della porchetta e quello delle miracolose pietre e saponette delle Ande, in occasione di sgangherate fiere paesane dell'antiquariato).
Che fare? Non ho provato una lavadischi ad aspirazione perché costerebbe più della mia collezione.
Audiofili felici: spesso ascolto con poca "serenità", teso in poltrona a verificare magagne o pregi del mio impianto. Ultimamente distratto da attività domestiche ascoltavo un CD tramite il vecchio lettore Onkyo DX 706 Integra, il muletto per ascolti di serie B, anche da altre stanze. Scevro da psicopatologie acustiche perché concentrato su altre attività, mi sono accorto che il tutto era molto gradevole e l'Onkyo, pur essendo meno preciso dell'ottimo Densen e con una gamma medio bassa più impastata, era più...musicale, le voci più reali. Ad ascolti "attenti" (meno rilassati, evidentemente) lo avevo sempre bocciato, perché a parità di volume suonava più "piano". Bastava alzarlo, il volume.
Forse l'hifi attuale, molto costoso, sta prediligendo l'analiticità, il dettaglio, amenità tipo la "ricostruzione e profondità della scena sonora" a scapito della musicalità e naturalezza? (sentito mesi fa a casa mia un NAD 3020, non era molto distante dal mio ottimo Densen B-100. Casse Proac D15). Da Cherubini a Roma con molta onestà mi hanno confessato che l'hifi, dal mercato ormai di nicchia, è purtroppo afflitto da troppi costosi specchietti per le allodole (da loro ho ascoltato della SF Elipsa da 14.000 Euro che si facevano amare con gli occhi e non con le orecchie, mentre secondo me svettavano delle anonime, allo sguardo ma non all'udito, Harbeth Monitor 30). Meglio allora sedersi tranquilli in poltrona ad ascoltare la musica, non l'impianto, e scegliere il disco per la qualità artistica e non tecnica.
Grazie,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
visto che il fenomeno si è presentato con soli due LP tenderei a dare la colpa al materiale ed alla stampa di questi, piuttosto che al tuo set-up analogico. Certo è che non bisogna esagerare con pulizie, lavaggi e rolling cleaner. Alla Linn (ed anche alla Rega) dicevano che un disco si pulisce da solo quando lo stilo passa sui solchi, basta poi pulire la puntina. Estremistico, forse, ma non tanto lontano dalla realtà e dal buon senso. Basta un po' di attenzione ed il vinile non si sporca, giusto una passata di
Rolling Cleaner ogni tanto ed il più è fatto. Nel tuo caso, comunque, credo sia davvero un difetto del materiale. Se con la Knosti non risolvi mettiti l'anima in pace, probabilmente sei incappato in stampe realizzate sull'onda del neonato entusiasmo per il disco nero.
Per quanto riguarda l'ascolto "rilassato" hai detto tutto tu: molti ascoltano l'impianto in tensione, come se dovessero ogni volta "recensirlo", trovarci i difetti o le mancanze di effetti speciali letti su chissà quale recensione. Purtroppo non basta ripetere a se stessi "a me piace così"...si è sempre alla ricerca di qualcosa che non va, piuttosto di ciò che va bene. Fa parte della psicologia dell'audiofilo ma direi dell'appassionato in genere. E' la mania di perfezionismo portata alle estreme conseguenze.
Ecco perché spesso consiglio un sano e terapeutico downgrading: tornare ad un impianto semplice, diretto, assolutamente non esotico e magari con qualche difettuccio. A che serve? A ritarare le nostre aspettative: sapendo di avere a che fare con qualcosa di "peggio" siamo pronti ad accettare a cuor leggero eventuali difetti e ciò allenta la tensione emotiva durante l'ascolto, favorendo la concentrazione sul fine, cioè la Musica. Da questo punto di vista un buon impianto vintage funziona benissimo...e questo spiega perché tanti appassionati con impianti ultrasofisticati ad un certo punto vendono tutto e scoprono le gioie del vintage, anche molto economico. Non suona meglio, suona sicuramente peggio ma questo è esattamente ciò che la loro psiche esausta necessita: un break dopo una estenuante e logorante corsa ad ostacoli senza traguardo. E mi pare che - se mi consenti l'osservazione in tono amichevole - anche tu ne abbia un gran bisogno.
Buon ascolto, dunque!
Lucio Cadeddu

Cancellazione dei bassi
Direttore,
ho speso molto tempo a cercare di applicare le indicazioni che più volte sono state date riguardo il trattamento dell'ambiente. Sono ormai giunto ad una posizione dei diffusori che mi sembra dia il massimo di quello che si può ottenere nella mia stanza, con associati vari interventi correttivi (2 copertine di pile sulla tv e su un quadro, che hanno un impatto positivo incredibile). Resta un problema: nel punto di ascolto c'è una carenza di bassi, dovuta probabilmente a una cancellazione: infatti, quando mi capita di "ascoltare" dalla stanza da letto, sento molte basse frequenze che invece nel punto di ascolto sono molto, molto attenuate (per non dire assenti).
Il disegno allegato dà una certa idea della stanza: i diffusori sono indicati con D, M1 è un mobile basso (80cm) appoggiato alla parete, M2 invece è alto (2m); tra M1 e M2 c'è un incavo che termina con la porta verso la stanza da letto. I diffusori stanno a circa 190cm l'uno dall'altro e il punto di ascolto è leggermente più vicino (non posso fare più di così); distano 80cm dalla parete di fondo (misurati dalla parete al frontale dei diffusori). Come detto, la tv e un quadro con vetro che sta sopra il mobile M1 vengono coperti col pile quando mi metto ad ascoltare la musica. Dimenticavo: il punto di ascolto è al centro di un divanetto a 3 posti in tessuto, il cui schienale arriva giusto all'altezza delle mie orecchie quando sono seduto.
Le pareti della stanza, diversamente dal disegno, non sono parallele: gli angoli sono tutti diversi da 90 gradi (vecchia casa di fine '800), le pareti sono altamente irregolari: praticamente non ce n'è una tutta dritta. Tra diffusori e divano sul pavimento in parquet c'è un bel tappeto indiano. Nella parte destra, col tavolo, c'è la zona pranzo/cucina.
I componenti sono:

Io onestamente non so più dove intervenire: ho già provato col classico avvicinamento dei diffusori alla parete posteriore ma non migliora particolarmente, mentre l'immagine va kaputt. Per ora non voglio cambiare nessun componente; mi riservo solo, per un futuro non molto vicino, di pensare a Nuforce REF9/P9.
C'è qualcosa che posso fare o me lo tengo così?
Grazie per i consigli,
Alberto - E-mail: alberto.refaldi (at) yahoo.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Alberto,
ci sono alcune cose che potresti provare:

  1. se sei in una zona di cancellazione devi prima di tutto capire in che punto della stanza tale cancellazione sparisce: inizia a spostare i diffusori e/o il punto d'ascolto avanti o indietro fino alla (eventuale) ricomparsa dei bassi.
  2. Prova ad angolare fortemente i diffusori verso il punto d'ascolto, in maniera che gli assi ideali dei drivers si intersechino molto prima del punto d'ascolto.
  3. Fatti prestare un altro amplificatore: il povero T-Amp, con le Adamantes ed i cavi FFRC, è probabilmente allo stremo delle forze :-)
    Dovresti provare un'amplificazione più vitaminizzata, tradizionale o in Classe D non importa, basta che abbia qualche watt in più. Non è una questione di pressione sonora, ma di corrente da fornire ai woofers.
  4. Se le pareti sono completamente spoglie è altamente probabile che tutta la stanza sia piuttosto riflettente. Come risultato hai un aumento delle riflessioni in gamma medio-alta che vanno a penalizzare ulteriormente i bassi (se aumenta l'intensità della gamma medio-alta, il basso resta indietro). Quadri in tela senza vetro ed arazzi alle pareti possono essere una parziale soluzione al problema.
Comunque sia, quando tutto dovesse fallire, prova a ripensare alla tipologia di diffusore: se non si riesce a fare altro sull'ambiente, meglio scendere a compromessi: qualcosa di meno trasparente ed analitico, magari con una gamma bassa più profonda e solida.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Re: Suono più permissivo
Caro Lucio,
(rif.
Lettere alla Redazione Vol. 506) ho avuto modo di far suonare molti dei miei dischi preferiti nelle ultime settimane e, devo ammettere, che il suono è migliorato parecchio!!! In effetti, la vecchia camera di 4x4 non si addiceva per nulla al mio impianto.
Allego un paio di foto, tanto per rendere l'idea (almeno un po') del nuovo ambiente, sperando mi sia permesso aver leggermente sforato il limite di kb....e scusandomi per il "disordine" in sala e cucina :-)
La disposizione è pseudo-definitiva perchè, nel corso dei mesi, dovrebbero cambiare diverse cose, non ultima la disposizione dei divani! Già, indicativamente, quello che ora si trova in mezzo alla stanza, potrebbe finire al posto di tv ed impianto, e dietro/sopra di esso potrebbe "nascere" una libreria.....a quel punto resterebbe ben poco spazio per le casse ai lati del divani, cioè ci starebbero, ma non di certo a colonna! Ecco che tornare a casse monitor dopo una decina di anni non sarebbe utopia...
Una tua opinione mi farebbe piacere, con l'intento poi di tenerti aggiornato su ulteriori sviluppi!
Grazie per la sempre gentilissima disponibilità!
Andrea - E-mail: civic76 (at) libero.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Andrea,
pubblico questa tua non tanto per l'interesse della domanda in sé, quanto per il valore della testimonianza, che spero sempre possa convincere altri dell'importanza dell'ambiente sul suono complessivo dell'impianto.
E mi è utile, a scopo didattico, la foto dell'attuale disposizione dell'impianto, che davvero faccio moltissima fatica a credere possa suonare bene in queste condizioni! Vuoto tutto intorno, pareti nude ed un bello schermo riflettente tra i due diffusori...un vero disastro. Mi chiedo: ma se adesso suona meglio...prima come suonava???? :-)
Con il divano al posto dell'impianto ed una libreria alle spalle mi chiedo in che posizione possano andare a finire le casse...che siano da supporto o da pavimento non mi sembra un grande problema: dove ci sta il supporto ci sta anche la torre (anzi, ci sta pure meglio). Oppure stai pensando di mettere i diffusori sulla libreria dietro al divano? E come ascolteresti dunque? Di spalle?
Non so, mi pare una strada un po' senza uscita. In situazioni logisticamente critiche e compromesse come queste continuo a pensare che l'impianto stereo tradizionale non solo sia utopico ma addirittura dannoso. Meglio, molto meglio affidarsi a soluzioni speciali pensate per situazioni di questo genere. Mi riferisco, ad esempio, ai sistemi all-in-one tipo Geneva Sound: un unico cubo che contiene lettore CD, amplificazione radio e due diffusori stereo che, grazie ad una ingegnosa soluzione elettronica, riescono a riprodurre un incredibile fronte stereofonico da un'unica sorgente. Niente fili, niente casse da sistemare, solo un oggetto bello da vedere, maledettamente semplice da usare e che, per quanto possa sembrare strano, suona pure bene, certamente MOLTO MEGLIO di impianti buttati a caso dentro stanze obbligatoriamente dedicate ad altre funzioni.
Qualora non riuscissi a sistemare come si deve il tuo attuale impianto, piuttosto che esibirti in inutili acrobazie con diffusori da supporto, credimi, faresti bene a pensare ad una soluzione di questo tipo. Alla fine lo scopo è quello di ascoltare bene la Musica, non di possedere un impianto stereo purché sia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade sorgente
Caro Lucio,
innanzitutto complimenti e grazie per l'aiuto e la disponibilità che offri a tutti noi! Sono Luca, un appassionato di musica che non si può certo definire un audiofilo, anzi... Ho scoperto da poco TNT AUDIO ed eccomi già qua a "romperti le scatole"!
Dopo varie peripezie ho trovato una sistemazione, credo discreta, per l'impianto (vedi allegato, avevo già una piantina ed ho sforato i 20kb!) benché obbligata dal resto del mobilio. Ho riesumato le rimanenze del vecchio impianto ed ho messo in preventivo 2.000 – 2.500 € per l'upgrade. Poi ho scoperto (grazie a te!) lo Scythe SDA 1000 ed ora eccomi in questa situazione:

Essendo più che soddisfatto dello Scythe (tra l'altro "promosso" anche da un paio di amici con orecchie più allenate delle mie...) mi resta praticamente intatto il budget, quindi volevo sostituire almeno la sorgente. Ascolto prevalentemente Blues, Rock/Blues (sia inglese che americano), Classic Rock (Springsteen, Pin Floyd, Dire Straits ecc ecc) e Jazz. Posso spendere una discreta cifra e magari tenermi qualche soldino in tasca o dici che è il caso di sostituire anche le casse con qualcosa di più moderno e performante? Ho visto che negli anni passati le Kef Coda 90 le hai spesso consigliate ed i 91 db nel mio ambiente (20 mq) sono comunque sufficienti.
Se mi dai qualche dritta vedo cosa riesco ad ascoltare. Dammi un consiglio anche per i cavi, nel caso andasse bene l'autocostruzione le mie capacità si fermerebbero al TNT-STAR.
P.S. prima dell'acquisto dello Scythe ho avuto un unico approccio in negozio e mi è stato proposto: Aspettare l'uscita imminente del nuovo entry level dell'Audio Analogue "Crescendo" (ne sai qualcosa?) del cui CD chi l'ha sentito ne parla molto bene (sui 600 € il prezzo).
Spero di non essermi dilungato troppo ma credo capirai... è la prima volta che ti scrivo e spero non sia l'ultima!!
Ti rinnovo i complimenti e ti ringrazio per il tempo che potrai dedicarmi.
Luca - E-mail: 9.luca.70 (at) tin.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Luca,
mi fa piacere che grazie allo
Scythe tu sia riuscito a risparmiare un bel po' sul budget da destinare all'amplificazione, così da avere una discreta somma da investire sul resto dell'impianto.
La disposizione dell'impianto in ambiente sembra buona, fatto salvo l'impatto estetico del vedere subito il retro di una cassa - quella sinistra - non appena si entra in salone :-) ed avere quella destra tra i piedi quando si vuole andare in cucina...o abiti da solo o hai una compagna molto tollerante oppure sposti avanti ed indietro i diffusori quando devi ascoltare (la soluzione meno invasiva).
Migliorare la sorgente è una buona idea ma certamente non spenderei tutto il budget rimasto, pena un forte squilibrio con il resto dell'impianto. Non conosco l'Audio Analogue Crescendo di cui mi chiedi informazioni, ma per quella cifra le alternative certo non mancano: NAD C545BEE, Audiolab 8000CDE, Cambridge Azur 650C, Rotel RCD06...
Tutto dipende da cosa riesci ad ascoltare e valutare direttamente. Per quanto riguarda i cavi, un piccolo sforzo in più potresti forse farlo, sia per quelli di potenza che per quelli di segnale. Visto che ti sembra preclusa l'autocostruzione (sicuro?) ti consiglierei di dare un'occhiata all'offerta di marchi facili da reperire come VdH, Monster, Supra, Kimber, Audioquest, ci sono modelli in ogni fascia di prezzo. Ti consiglierei una cablatura "monomarca" se possibile, e come cifra potresti stare intorno ai 150 € tutto compreso.
Infine, fai bene ad essere soddisfatto delle tue KEF Coda 90, sono ottimi diffusori entry-level. Quando sentirai l'esigenza di un upgrade tieni semplicemente conto della sensibilità, coi pochi watt dello Scythe non è consigliabile scendere sotto quei 91 dB.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Salve Direttore,
dopo averLa importunata numerose volte ho finalmente completato (con piena soddisfazione!) il mio impianto che è composto dai seguenti apparecchi:

Secondo il suo parere i diffusori possono rappresentare, nel mio caso, il classico "collo di bottiglia" e se di conseguenza potrebbero far parte di un qualunque sistema veramente audiophile?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Giampiero - E-mail: info (at) luffarellilegnami.com

LC
Caro Giampiero,
la risposta te la sei data da solo con quel con piena soddisfazione! che hai scritto in apertura di missiva. Sei soddisfatto, hai messo insieme un ottimo impianto con degli splendidi diffusori...sai cosa ti consiglio, almeno per un bel po' di tempo? Di cercare altri "colli di bottiglia", dal Brunello di Montalcino all'Amarone, dal Sassicaia al Barolo delle Langhe, senza dimenticare il Turriga...e brinda ogni volta che accendi l'impianto e ti godi la tua Musica preferita.
Credimi, sono gli unici "colli di bottiglia" che dovresti prendere in considerazione. Poi, se un giorno, molto lontano, dovessi sentire DAVVERO l'esigenza di qualcosa di più e le tasche e l'ambiente lo consentissero, fai un pensierino alle KlipscHorn, il grande capolavoro del mai troppo compianto "colonnello"...

Libiamo né lieti calici,
che la bellezza infiora;
e la fuggevol ora
s'inebrii a voluttà.
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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