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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Evoluzione o involuzione
  2. Audio Technica AT33PTG
  3. Impianto in mansarda
  4. MBL 101
  5. Esperimenti su largabanda
  6. Nuovi diffusori?
  7. Nuovo DAC e ampli integrato con 2000 €
  8. Bracci ricablati
  9. Diffusori in libreria ed upgrade
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Evoluzione o involuzione
Egregio direttore, sono un audiofilo di lunga data e che ha dovuto rinunciare per un po' (circa 3 anni) all'ascolto Hifi e dedicare a mio figlio gran parte del mio tempo. Ora crescendo il pargolo finalmente sto, anzi stiamo in famiglia, ritrovando il piacere dell'ascolto HiFi.
Posseggo un impianto così composto:

Ebbene veniamo ora ai miei dubbi dopo il riapproccio all'ascolto. Ho di fatto almeno tre/quattro punti su cui credo di dover necessariamente intervenire:
  1. Testina - la sostituzione della OC9 (sto anche cercando un servizio di retip.... dello stilo; ne conosce di validi a prezzi umani?) con BENZ MICRO ACE
  2. Problemi di pretazioni in termini soprattutto di potenza/impatto dell'Arcam AVR300; l'Albarry risultava molto più corposo, potente e forse anche musicale nel senso che medie e alte sembravano di grana più fine ma soprattutto il basso più presente seppur contollato ed asciutto; inoltre il volume dell'Arcam è quasi a fondo scala (con gli evidenti problemi che può comportare) contro non più della metà che era necessario con l'Albarry
  3. Rotel CD 991 che sembra aver perso l'ariosità della sua performance in particolare noto un certo inscatolamento del suono
  4. Cavi SUPRA, che dopo l'inserimento dell'ARCAM AVR300 sembrano non riuscire a completare la riproduzione delle LS3/5A nel medio basso; anche qui trovare un cavo che rafforzi il messaggio nel medio basso senza penalizzare la magia medio-alto del LS3/5A è impresa ardua.
Ho provato a visitare alcuni negozi specializzati e, mentre per la testina tutti si sono unanimante espressi positivamente per la ACE, le altre considerazioni non hanno ancora ricevuto una risposta definitiva (anzi molti dubbi). Uno dei negozianti mi ha proposto una possibile soluzione per il punto 4 consigliando cavi di potenza Audioquest ed eventualmente inserire un subwoofer (Velodyne).
Io stavo anche valutando un eventuale soluzione per il punto 2 utilizzando l'ARCAM AVR300 come pre ed utilizzando la possibilità di disporre di una ZONE 2 indipendente per utilizzare finali tipo QUAD 99 (stereo o 2 mono) e poi verso le LS3/5A lasciando eventualmente la sezione di potenza dell'ARCAM solo per AV (home theatre).
Alla fine come vede tanti dubbi, ma sicuramente la voglia di ritrovare quella magia dell'accoppiata Albarry-Spendor che non ritrovo più. Ovviamente visto l'impatto economico sul bilancio familiare vorrei intraprendere un percorso più che un operazione di big-bang dell'impianto. Gradirei un suo suggerimento in merito a quali, secondo lei sono le priorità da seguire (eventuali suggerimenti) per un percorso sensato e pragmatico.
Complimenti e cordiali saluti.
Pierangelo - E-mail: pierangelo.mandelli (at) fastwebnet.it

LC
Caro Pierangelo,
per il retip della OC9 puoi chiedere a
Torlai oppure al più economico Der Nadelspezialist (Martin Goettmann) che potrebbe eseguire il lavoro per una cifra compresa tra i 50 ed i 100 € a seconda del taglio di stilo che preferisci. Dopo questo retipping la spesa per la pur ottima Benz ACE potrebbe non essere necessaria.
Per tutti gli altri punti che poni, cerca un Albarry usato e in buone condizioni. Infatti, mi pare più che evidente che rimpianga molto quel suono (occhio però che la memoria audio è fallace!) e credo che ti resterà il dubbio sempre e comunque, qualunque altro amplificatore tu andrai a scegliere. Tuttavia, questo grande stravolgimento in peggio potrebbe anche essere causato da altri fattori e ti chiedo: non è che in tre anni l'impianto ha cambiato posizione o stanza? Questo spiegherebbe molte cose. Non solo, ma tre anni di stop richiedono, almeno per i diffusori, un certo periodo di nuovo rodaggio, accertati di averlo completato prima di esprimere giudizi.
Trovo inoltre difficile credere che il suono del lettore CD si sia "inscatolato": o suona o non suona, difficile che si deteriori così tanto nel tempo, soprattutto se si considera che non si tratta certo di un apparecchio "vintage"!
Lascerei perdere la questione cavi e pure quella subwoofer, sarebbero due modi sicuri per cacciarsi in un ginepraio dal quale ne usciresti probabilmente sconfitto e con tanti soldi in meno.
Non è impossibile trovare anche coppie pre-finali Albarry in vendita nel mercato dell'usato, potresti iniziare una lenta e paziente ricerca. Non mi sento di consigliarti altro, perché secondo me c'è qualche fattore che è intervenuto nel tuo impianto, da tre anni fa ad oggi, che ha determinato un tale peggioramento (opto per l'ambiente e il posizionamento).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Audio Technica AT33PTG
Egregio Direttore Lucio Cadeddu,
mi ritrovo a scriverle a distanza di poco tempo per sottoporle un mio dubbio "per non dormire": ho da poco (qualche giorno) sostituito la testina sul mio giradischi (J.A. MICHELL GyroDec MKV con Pre-Phono EAR 834 P). La testina che ho usato fino a pochi giorni fa era una Sumiko Blu Point Special, che aveva un suono piuttosto dinamico e di impatto, capace addirittura di battersela con la mia sorgente digitale (McIntosh MCD201) e uscirne vincitrice.
Volendo passare ad una MC "pura" ho acquistato su un sito giapponese una AudioTechnica AT33PTG dopo aver letto non pochi giudizi positivi su vari forum in rete. Ma devo dirle con tutta sincerità, non ne sono rimasto colpito positivamente. Mi spiego meglio, il suono che ne esce fuori è senz'altro molto dettagliato ma rispetto alla Sumiko è meno di impatto, la gamma c'è tutta, estesa e piuttosto naturale, noto però una gamma media su alcuni vinili piuttosto in evidenza rispetto al resto (specie nelle voci femminili) e una gamma bassa non così profonda come nella sua predecessora.
Il dubbio è questo: quello che noto è perché ancora deve "rodare"? (ha circa una ventina di ore di ascolto) o è proprio il suo "carattere"? O ancora, è probabile che si interfacci male con il mio pre-phono? Probabile che Lei abbia già sentito questa AT33PTG e possa dirmi un po' le sue impressioni e dissolvere questi dubbi, la ringrazio e la saluto.
Silvio - E-mail: silviogen (at) libero.it

LC
Caro Silvio,
la AT33 non è certo una testina "sprintosa" come la Sumiko Blue Point Special che, a mio parere, di sprint ne ha pure troppo. Tra l'altro, la AT33PTG costa sensibilmente meno della BPS, curioso che tu ti aspettassi un miglioramento sensibile! Non so quanto tu l'abbia pagata, ma si trova normalmente per cifre intorno ai 250 € (la AT33PTG) mentre la BPS è più vicina ai 400.
E' dunque altamente probabile che non sia quello il suono che cerchi ma prima di arrivare a conclusioni così drastiche attenderei la fine del rodaggio (la filosofia del "tutto subito" in HiFi funziona malissimo) e, magari, proverei a sperimentare dei carichi diversi sul pre phono e/o pesi di lettura maggiori, a passi successivi di 0.1 g.
L'interfacciamento con il tuo EAR non dovrebbe essere un problema, vista l'uscita della testina, che non è bassissima e certamente superiore alla tensione minima accettabile in ingresso per il pre. Il carico consigliato è di 20 Ohm o superiore, quindi immagino che i 500 Ohm dell'EAR vadano benissimo. Certo, si può provare ad abbassarlo un po' (con delle resistenze in parallelo) ma non mi aspetterei chissà che.
Passando ad un discorso più generale: se eri soddisfattissimo della BPS perché mai avresti deciso di cambiarla? Solo perché hai letto dei commenti entusiastici in rete per la AT33? Squadra vincente non si cambia, vale anche in HiFi.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Impianto in mansarda
[Sala d'ascolto in mansarda]
E' da non molto tempo che, alla ricerca di consigli, mi sono imbattuto sul sito di TNT-Audio; ho letto tanto su vari argomenti e ho trovato le analisi e le risposte alle domande sempre interessanti e mai banali. Mi sono pertanto deciso a chiedere un consiglio per me.
In una stanza in mansarda, come da piantina (da me fatta alla buona), dovrei installarci dei diffusori. Ho un pre e un finale Rotel, un lettore CD Marantz, Phono Technics 1200; fino ad ora ho ascoltato con un sistema Acoustimass 5 della Bose che non è proprio il massimo in Hi fi. Partendo da un budget di circa 600 €, ho preso in considerazione le B & W 685 (su piedistallo), o le Indiana Line serie Musa 505 (torri), in ogni caso la decisione la prenderò dopo averle ascoltate e valuterò anche altre marche e modelli.
Il problema maggiore è invece l'installazione in quella stanza, ho omesso di indicare mobili perchè questi li posso togliere e mettere a piacimento.
Mi basta anche avere solo una indicazione di massima su come potermi orientare nella disposizione. Spero di ottenere una risposta.
Un grazie anticipato e complimenti sinceri per il sito.
Pasquale - E-mail: rpasquale18 (at) alice.it

LC
Caro Pasquale,
le possibilità di installazione dell'impianto sono, per fortuna, diverse ma mi pare che, almeno come primo tentativo, siano da provare le pareti lunghe, quella di sinistra è, tra l'altro, libera da porte e finestre. Le pareti corte sono disturbate dalla presenza delle porte, le lascerei ad un secondo tentativo, qualora l'impianto sulla parete lunga dovesse suonar male per qualche ragione. Inoltre, la parete lunga a sinistra è quella dove il soffitto ha l'altezza maggiore, potrebbe essere un "plus" rispetto all'altra parete lunga, quella destra, che ha un soffitto a quota 2,10 m, se non interpreto male la pianta che hai allegato. La parete corta più papabile invece mi sembra quella con la porta di lato, avresti comunque ancora 2,35 m di spazio liberi da utilizzare per i diffusori.
Quindi: io inizierei a disporre i diffusori sulla parete lunga a sinistra, posizionerei il punto d'ascolto sulla parete opposta, avendo cura di usare una tenda non troppo sottile sulla finestra che si troverebbe dietro di te. Metterei un bel tappeto a pelo lungo tra diffusori e punto d'ascolto. Gli altri arredi dovrai ovviamente deciderli tu ma cerca di evitare, se possibile, mobili con molti vetri o grandi volumi chiusi. Nella parete dietro i diffusori ci vedrei bene un arazzo di buone dimensioni. Includi nell'arredo degli elementi assorbenti che possono essere poltrone, divani, cuscini etc. Valuta la posizione solo DOPO aver completato, almeno parzialmente, l'arredo. L'impianto non può suonare bene in una stanza vuota o semivuota, anzi suonerà proprio malissimo.
Per quanto riguarda infine la scelta dei diffusori, opterei senz'altro per delle torri da pavimento, magari evitando proprio B&W vista la presenza di elettroniche Rotel nell'impianto.
Potresti trovare qualche consiglio utile per il fine-tuning dell'installazione dell'impianto nel libro
Get better sound, ora disponibile anche in italiano.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

MBL 101
Gentilissimo prof. Cadeddu,
mi sono un po' infatuato delle MBL 101 e anche se devo ancora ascoltarle con cura. Mi hanno colpito per la loro scena acustica così "olografica" come non ho riscontrato neppure con le Avalon Isis ed un impianto stratosferico. Non sono però un nababbo per cui sarebbe per me un sacrificio economico veramente forte.
Per questo le esprimo alcune preoccupazioni. Principalmente riguardano l'amplificazione, infatti attualmente ho un Halcro dm38 stereo da 180w che però pur con le mie attuali Triangle Concerto da ben 93db ci vuole tutta. Ora le MBL hanno solo 82dB. Mi chiedo se potrebbero rendersi necessari centinaia di watt tipo Boulder o Krell oppure alte correnti in classe A come Gryphon o AM Audio 250b reference.
Inoltre mi chiedo se le caratteristiche della mia stanza possano accordarsi con un diffusore omnidirezionale in quanto si tratta di una sala un po' irregolare, ampia (sui 30 mq) e con due contropareti in eraclit e controsoffitto ossia una stanza parzialmente insonorizzata.
I miei gusti riguardano principalmente la musica classica da camera e, per quel che riguarda il suono, dettaglio-scena a fuoco senza però perdita di equilibrio timbrico e musicalità.
La ringrazio molto per l'attenzione che vorrà dedicarmi.
Molti cordiali saluti.
Pirro - E-mail: oppezzi (at) dima.unige.it

LC
Caro Pirro,
non vedo alcuna controindicazione all'acquisto delle belle MBL 101, a mio parere anche la potenza dell'ampli è sufficiente. Dubito molto, infatti, che tu riesca a sfruttare completamente i quasi 200 watt per canale dell'Halcro sulle Triangle. Anzi, i watt sarebbero pure di più, visto che le Concerto hanno un'impedenza nominale di 4 Ohm. Oltre 200 watt sparati su un diffusore da 91 dB (mi pare sia questa la sensibilità delle Concerto) generano una pressione sonora difficile da sostenere in una normale sala d'ascolto...e, aggiungo, sarebbe una pressione sonora assolutamente fuori luogo per l'ascolto della musica da camera che dici di prediligere. Basta eseguire due calcoli per rendersi conto che si arriva, ad una distanza di 2-3 metri dai diffusori, a pressioni sonore vicine a quelle di un concerto rock :-)
Sicuro che l'Halcro sia davvero al limite delle sue possibilità? Io non credo. Non è che il pre non riesce a pilotare a sufficienza il finale per cui sei costretto ad utilizzare tutta la corsa utile della manopola del volume senza ottenere tutta la potenza resa disponibile dal finale?
Comunque sia, non acquisterei i diffusori senza un ascolto, attento e preventivo. Le Concerto e le 101 hanno due impostazioni abbastanza diverse, farei fatica a credere che possano essere considerate "in alternativa". Per quanto riguarda la sala d'ascolto non vedo problemi particolari, le dimensioni dovrebbero consentire al suono olografico delle MBL di espandersi come dovrebbe.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Esperimenti su largabanda
Gentilissimo Lucio,
Faccio seguito alla mie precedenti email pubblicate sul tuo stupendo (
Vol. 505 e Vol. 510). Ad oggi i driver hanno almeno una 150na di ore ascoltando un po' di tutto (ultimamente sto consumando Barbra Streisand e una vecchia collezione di Billie Holiday "the Quintessential" recuperata sulla baia per 4 lire).
Devo dire che effettivamente più passa il tempo e più diventano piacevoli da ascoltare; il termine che mi viene in mente per descriverli è "vellutato". Devo dire che dall'ultima email ho fatto un cambiamento che potrebbe essere importante, ovvero ho aggiunto un po' più di isolante acustico all'interno delle casse.
L'isolante usato è di due tipi poiché non ne avevo a sufficenza di uno solo, tuttavia ho fatto in maniera che l'isolamento fosse identico come posizione e quantità in entrambe le casse; il materiale che ho usato è in parte la classica acustic molded foam (tipo acousta foam) e in parte un altro tipo simile di spugna questa usata pero in elettronica per la protezione di componenti molto delicati.
Ho anche aggiunto tre piedini per cassa (in gomma, stile fermaporte) e mi sembra che l'immagine sonora sia migliorata ancora di più; devo dire però che sono particolarmente fortunato poichè la mia stanza di ascolto è completamente priva di risonanze o effetti indesiderati, e il fatto di avere le casse in una "bay Window" spostate verso un angolo della stanza fa si che ci sia un caricamento naturale dei bassi che con le vecchie Chario mi sembrava fin troppo esagerato.
Insomma piu che dire che sono contentissimo non posso. Nel frattempo che mi godo i miei giocattoli e la mia "nuova" musica, incuriosito dal discorso FULL RANGE, mi sono messo a cercare info più dettagliate circa alternative ai AN, (magari presi nella stessa fabbrica dove li prende Mr Dicks) e soprattutto alternative al design molto semplice proposto dai signori di di Common Sense Audio.
Mi sono imbattutto in mondo veramente strano di personaggi il cui scopo di vita sembra essere la ricerca teorica del BOX perfetto dal punto di vista "matematico" e la verifica empirica dei loro calcoli (ma poi ascoltano la musica?!?!), sigle per identificare il tipo di architetture, alcune delle più disparate, BIB, VOIGHT Pipes, TL, TQWP, TQWT, loaded Horns, etc etc.... Insomma, per farla breve, un mondo di cui non ne ero assolutamente a conoscenza e che mi incuriosisce non poco.
Ad ogni modo adesso ho voglia di fare un nuovo paio di casse per un amico e volevo fare qualche modifica al progetto (in parte su suggerimento di Mr. Dicks), ovvero mantenere il volume e il tipo di caricamento (io ho le 1.5CF con un singolo foro da 80mm) ma modificandone le proporzioni facendoli un po' più alti e snelli.
Un'altra modifica che pensavo di fare era quella di aggiungere due "alette" ripiegabili al fine di poter variare l'area del BAFFLE e vedere cosa capita aprendolo di più o di meno in relazione alla posizione.
Come sempre i tuoi commenti saranno graditi.
Un saluto cordiale dalla terra di Albione.
Angelo - E-mail: am (at) excellence-electronics.com

LC
Caro Angelo,
non riesco a prevedere cosa accadrebbe con le modifiche da te immaginate, quasi certamente se il volume è lo stesso non è che il suono sarà stravolto. Cambieranno ovviamenti i modi tipici di risuonare della struttura del cabinet ma è difficile prevedere se ciò sarà udibile e, nel caso, se sarà un upgrade o un downgrade.
Non mi è chiarissimo il discorso delle "alette" di cui parli per cui non azzardo commenti. Più in generale direi che, comunque, da un largabanda più di tanto non si potrà mai tirar fuori. E' il classico caso della coperta corta: tiri da una parte e ci si scopre dall'altra! Quando poi si inizia a sperimentare troppo significa che c'è qualcosa che non va, evidentemente non si riesce più a tollerare i compromessi imposti dal tipo di approccio. Personalmente, continuo a ritenere la soluzione multivia come quella più "completa", pur con tutti i suoi problemi. Ho visto tanti, troppi largabanda cui nel tempo è stato aggiunto un supertweeter ed un subwoofer, e talvolta persino un filtro notch, rendendoli di fatto dei complicati ed arraffazzonati tre vie, con tutti i problemi che un tre vie costruito "a posteriori" - e non come un unico progetto omogeneo - comporta. Quindi via libera agli epserimenti ma...non dimenticare che ci sono anche degli ottimi progetti "tradizionali" mutivia e, già che sei in UK, anche i famosi kit della IPL, alcuni dei quali sono stati anche recensiti qui su TNT-Audio con esiti piuttosto lusinghieri.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori?
Gentile Cadeddu,
già in pssato ho abusato della sua pazienza e cortesia oltreché competnza, anche questa volta le chiedo qualche dritta sull'acquisto di oggetti hi fi. Le riassumo il mio impianto :

Ora vorrei cambiare le casse o eventualmente l'amplificatore però il mio orecchio non ha notato molta differenza fra i due per cui se dovessi cambiarlo vorrei comprare qualcosa di più, al limite il NAD C 352?
Leggendo i articoli e per la spesa che vorrei impegnare (400/500 euro) mi sono fatto un po' un'idea .....
Vediamo se lei me la avalla:
  1. Indiana Line serie Arbour 5.02
  2. Polk RT A5
  3. Jmlab
Dalle mie parti ho un rivenditore Mediaworld che ha le Polk e JM-Lab.
La ringrazio anticipatamente e colgo l'occasione per inviarle
Cordiali Saluti,
Franco - E-mail: f_gismondi (at) yahoo.it

LC
Caro Franco,
certamente non sostituirei l'amplificatore, in primo luogo perché si tratta di un ottimo componente in grado di "reggere" catene anche ben più impegnative ed in secondo luogo perché tu stesso dici di non aver notato differenze con il C325. Spingersi più in là non avrebbe quindi molto senso.
Per quanto riguarda i diffusori, bisognerebbe capire - prima di tutto - le ragioni per l'acquisto dei sostituti. Le L50, pur se non recentissime, non sono da buttare via e non sono sicuro che con la cifra stanziata ed i candidati elencati riusciresti ad effettuare un vero e completo upgrade da tutti i punti di vista. Potrebbe anche essere, in certe aree, un piccolo downgrade! Un woofer da 25 cm non è facile da sostituire con altoparlanti piccoli di un diffusore tutto sommato economico. Quindi: o aspetti tempi migliori per un upgrade più significativo (budget più alto) oppure provi a cercare qualcosa nel mercato dell'usato. Anche qui, comunque, con quelle cifre, non è che ci sia da allargarsi molto.
Quindi ti chiedo: perché vuoi a tutti costi sostituire i diffusori? Sei sicuro di averli messi nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio? Io farei prima qualche tentativo in questo senso e poi, semmai, penserei ad un upgrade più sostanzioso.
Nel frattempo, se proprio "ti scappa" la pulsione irrefrenabile dell'upgrade, pensa a provare dei cavi, magari autocostruiti, per migliorare un po' con pochissima spesa. Non li citi, quindi immagino siano giusto il "minimo sindacale" per far funzionare l'impianto. Potrebbero esserci delle piccole, inaspettate e piacevoli sorprese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo DAC e ampli integrato con 2000 €
Ciao Lucio,
sto valutando l'upgrade del mio impianto, che ti ricordo composto da:

Il suono dei diffusori mi piace molto, per cui al momento sono l'unico elemento che non vorrei sostituire. Ho intenzione di cambiare l'ampli, poiché, come credo d'averti segnalato in passato, con certi CD e a certi livelli d'ascolto, l'ampli va in protezione e smette di suonare. Probabilmente si scalda troppo e debbo spegnerlo e riaccenderlo. Il problema si presentava anche con il T-Amp, per cui credo d'aver necessariamente bisogno di un ampli più potente.
Inoltre voglio eliminare il lettore CD, per sostituirlo con un Mac Mini, che ho avuto anni fa in prova da Apple e so essere silenziosissimo. Al Mac Mini aggiungerò poi un Hard Disk da 2 TB esterno, montato su di un'unità passiva, senza ventole, collegata via esata. Il Mac Mini dispone di un'uscita ottica S/PDIF ed anche, ovviamente, di quella USB. I CD saranno rippati in formato WAV. Lo spazio è sufficiente a contenere tutta la musica di cui dispongo attualmente e probabilmente che potrò reperire nei prossimi anni.
L'idea è quella di collegare un DAC esterno ad una delle due porte (S/PDIF o USB), di lì andare all'ampli.
Per cui sostanzialmente ti chiedo un consiglio per l'acquisto di un ampli integrato e di un DAC. Diciamo che potrei disporre di 2000 € per tutti e due gli elementi.
Come già detto il Mac Mini dispone di un'uscita ottica, per cui la logica mi suggerisce di utilizzare quella per collegare il DAC. Pare però che la mia deduzione sia sbagliata, poiché la maggior parte dei DAC in commercio non dispongono neppure dell'ingresso S/PDIF. Chi fa musica con Mac dice sia meglio Firewire, altri sostengono sia meglio S/PDIF, altri ancora dicono che invece l'interfaccia migliore sia quella USB. Insomma non ci capisco più niente.
Qual è il tuo parere in merito? Ho scoperto anche un sacco di cose sui convertitori D/A, sul problema del clock, sull'esistenza di versioni con clock asincrono e di convertitori che costano una marea di soldi. Insomma per una cosa diciamo media sembra che sia necessario spendere almeno 300 Euro. Non immaginavo che i migliori convertitori D/A costassero 2000 Euro, alcuni anche 4000. Per cui la mia prima domanda è questa: quale DAC acquistare e come collegarlo, via USB o S/PDIF con cavo TOSLINK?
Veniamo adesso all'ampli. I motivi per cui voglio sostituire il Trends sono sostanzialmente tre: il primo è che, come già detto, non è sufficientemente potente per il volume di ascolto a cui sono abituato; il secondo è che non posso controllare il volume con un telecomando; infine a fatica sostiene i cavi di segnale e di potenza collegati. Dal punto di vista sonoro invece l'apparecchio mi soddisfa, tuttavia dovendo sostituirlo mi piacerebbe comprare qualcosa che suoni ancora meglio.
Tra i modelli papabili ho individuato, ma non ancora ascoltato: Vorrei qualcosa di "definitivo", fermo restando che nulla lo è. Ovviamente la mia ricerca non è circoscritta ai modelli di cui sopra, per cui sentiti libero di consigliarmi altre marche. Insomma con 2000 € quale ampli e quale DAC comprare, anche in considerazione di un magari futuro upgrade dei diffusori? Prima o poi cambierò casa e spero avrò a disposizione più spazio per mettere magari delle torri più grandi.
Ascolto prevalentemente tutti i sottogeneri del Metal, quelli più duri.
Grazie anticipatamente per la tua risposta,
Filippo - E-mail: filippo.fadda (at) programmazione.it

LC
Caro Filippo,
difficile dire quale uscita sia migliore, ognuno ha le sue preferenze ed ognuna ha degli aspetti che la fanno preferire alle altre. Per ragioni di più semplice reperibilità e più ampia scelta, io considererei un DAC che accetti l'ingresso S/PDIF (o anche Toslink, in genere ci sono entrambi).
Il mercato, anche dell'usato, offre una gran quantità di modelli in ogni fascia di prezzo. Un oggetto recente e molto interessante è il Cambridge Audio DacMagic, che ha tutti gli ingressi compreso quello USB, così puoi provare da solo quello che funziona meglio o ci puoi collegare altre sorgenti ad uscita digitale. Costa circa 350 € ed è di facile reperibilità. Monta i DAC Wolfson che sono sinonimo di qualità elevata.
Un altro oggettino interessante è il Lite DAC AH (costo irrisorio, ingressi S/PDIF e ottico) ed il
Moodlab Dice (circa 330 €). Di prezzo analogo e massima versatilità c'è anche il Musical Fidelity V-DAC. Vedi un po' cosa riesci a trovare più facilmente e decidi di conseguenza.
Per quanto riguarda l'integrato in sostituzione del tuo Trends Audio TA 10.1, punterei con decisone verso il NuForce, se sono le emozioni forti quelle che cerchi. Anche il Nait sarebbe un ottimo acquisto ma è molto meno potente del NuForce e, visto che ami ascoltare a volumi elevati, forse saresti più al sicuro con qualche watt in più piuttosto che in meno. Il BelCanto non lo conosco e lo Jadis Orchestra lo escluderei a priori, per potenza ed impostazione sonora assolutamente inadatta ai tuoi scopi (e mi chiedo come ti sia venuto in mente!!!).
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Bracci ricablati
Gentilissimo direttore,
come sempre, spero che il quesito che mi accingo a porgerle, possa avere rilevanza per qualche altro appassionato.
A suo avviso, dal punto di vista sonico, quali miglioramenti o differenze si possono attendere, nel caso di uno SME IV ricablato Kondo con cavo in argento ed uno SME V ricablato Van den Hul MCS 150 sempre in argento, rispetto ad i loro omologhi con cablaggio normale?
Il primo braccio è nuovo, mentre il secondo ha circa quattro anni di vita. Anche questo potrebbe influire? Cioè un braccio, seppur usato con tutte le cautele, può risentire marcatamente dell'accumulo di stress meccanico ai quali sono comunque sottoposti i bracci?
Monterò il braccio su di un Mitchell Orbe SE e come si evince dagli articoli del vostro collaboratore Geoff Husband, che mi hanno influenzato nell'acquisto più delle mie orecchie, l'accoppiata Orbe-SME IV o V è praticamente una scelta obbligata.
Grazie del attenzione che vorrà prestarmi e buon lavoro di cuore.
Un cordiale saluto.
Sergio - E-mail: sergio_catucci (at) yahoo.it

LC
Caro Sergio,
ricablare un braccio è un'operazione che in genere porta dei benefici anche se, specie su bracci già di alto livello, si parla sempre di piccole sfumature. Non ne farei una questione di fondamentale importanza tale da orientare la scelta in una direzione piuttosto che nell'altra.
Più rilevante sarebbe, invece, la questione dell'usato. Qualora si conosca il precedente proprietario e si nutra una buona fiducia nelle sue abitudini d'ascolto 4 anni di vita non sono molti per un braccio, se utilizzato con tutte le dovute cautele. Si tratta di oggetti di alto livello, con articolazioni robuste e tolleranze strettissime, per danneggiarli bisogna un po' mettersi proprio d'impegno. La risposta al tuo dubbio però non posso darla io, ma solo tu. Mi spiego: sei sicuro di poter convivere con l'idea che l'oggetto possa non essere nel pieno delle sue possibilità operative? Ci sono tante persone che, ad esempio, non acquisterebbero mai un'auto usata per non vivere nel timore che ci sia qualche problema nascosto o che le prestazioni non siano più quelle di un'auto nuova.
Se ti riconoscessi in questo profilo opta senz'altro per il braccio nuovo. Non c'è cosa peggiore, che può far diventare l'ascolto una vera tortura psicologica, l'avere costantemente in mente l'idea di ascoltare un apparecchio non perfetto. Il dubbio in genere sparisce con la soddisfazione all'ascolto ma...cosa accadrebbe se ci fossero degli aspetti della riproduzione che non ti convincono? Penseresti che è colpa del braccio in sé o del fatto che chissà come è stato usato?. Conosco un po' la psicologia degli audiofili e mi permetto di fare l'avvocato del diavolo.
Io ho acquistato molta HiFi usata, uno dei bracci che ho in uso è di seconda mano, ad esempio (lo acquistai dal nostro Geoff Husband, persona della quale mi fido ciecamente...).
In definitiva: SME IV nuovo o SME V usato....temo che la decisione spetti soltanto a te. Io sono uno che in genere rischia comunque molto. Al tuo posto prenderei l'usato ma...declino ogni responsabilità :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori in libreria ed upgrade
Caro Direttore,
complimenti vivissimi per il sito, innanzitutto. E per la chiarezza e disponibilità con le quali fornisci consigli e suggerimenti. Desidero approfittarne anch'io: vorrei chiedere un parere su come ottimizzare un impianto quasi vintage. Ne elenco le componenti:

So di scrivere una mostruosità ma, per ragioni spazio (mi sono trasferito di recente in un appartamento non spaziosissimo), ho dovuto sacrificare le Guarneri (in attesa di un auspicabilmente prossimo nuovo trasferimento) separandole dagli eccellenti stand per incassarle in una libreria (non avevo alternative).
  1. Come potrei migliorare la qualità dell'impianto senza cambiarne i componenti? Cavi? Piedini?
    Eliminare la ciabatta (...Upim) per i collegamenti con la rete elettrica?
  2. Vorrei prendere la nuova cuffia Denon AH-D7000. Che ne pensi? A quale ampli per cuffia potrei abbinarla? Il pre ha solo una presa per jack mini, credo che sia un segnale indiretto del costruttore per invitare ad integrare il pre stesso con un ampli separato....
Grazie in anticipo per una cortese risposta, molto cordialmente,
Fabrizio - E-mail riservato

LC
Caro Fabrizio,
fintanto che la posizione dei diffusori è quella ti consiglierei di non intervenire sull'impianto, almeno non con cambi di componenti significativi. Una qualunque sostituzione di un componente sarebbe non solo vanificata e resa inutile dal triste posizionamento dei diffusori ma soprattutto potrebbe rivelarsi sbagliata nell'ottica di una nuova, più consona, sistemazione. Pertanto, ti consiglierei di lavorare più sulle condizioni al contorno, con spesa minima.
Qualche esempio l'hai già fatto tu: intanto, se possibile, eliminerei la ciabatta e alimenterei ogni componente con una presa singola. Ove ciò non fosse possibile, proverei a realizzare (o acquistare) una ciabatta di migliore qualità. Ad esempio, la Systems and Magic realizza delle ottime ciabatte, collegate a stella e protette da sovratensioni, prova a dare un'occhiata ai modelli
Slim. In alternativa, un'altra ciabatta ben realizzata, che ho avuto modo di utilizzare per qualche tempo, è quella della Groneberg, distribuita in Italia da AudioMondo. L'ideale sarebbe dotare l'impianto di linee elettriche dedicate ma se la casa non è di proprietà è chiaro che non si può fare.
Ancora, giusto per fare qualche esperimento, proverei a mettere dei piedini morbidi, tipo i Brightstar Isonodes che funzionano bene e costano cifre ragionevoli. Anche alternative da bricolage come i fermaporta gommosi possono già dare un'idea dell'effetto, ammettendo che il posizionamento dei diffusori ti consenta di apprezzare simili, piccole, differenze.
Li proverei anche sotto ai diffusori, almeno li isoli un po' dalla libreria.
Per quanto riguarda le cuffie, purtroppo, hai chiesto consiglio alla persona sbagliata. Non le uso e credo non le userò mai. Un amplificatore per cuffia è certamente un passo avanti rispetto alla normale uscita cuffia di un pre o di un lettore CD, prova a dare un'occhiata sul sito, abbiamo recensito (non io) diversi apparecchi che possono fare al caso tuo. Prima però proverei ad usare la presa del pre, magari è assolutamente soddisfacente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
vorrei condividrere con i Suoi lettori la mia esperienza riguardo l'amplificatore Scythe e proporre alcune questioni ancora a mio parere aperte. Ai primi di settembre un amico mi racconta della storia del T-Amp e di quello che aveva trovato in rete. Da un po' di tempo i miei interessi sono rivolti ad un'altra sana passione (la fotografia) e, devo essere sincero, avevo trascurato il mio aggiornamento sul mondo Hi-Fi forse anche per ragioni economiche e dopo aver "Tweakato" tutto il possibile: cavi di segnale, di potenza (Triple-T), di alimentazione (tutti), cablature interne, smorzatori, riconature, ecc...
Le notizie risalgono ormai a quattro anni fa: come è stato possibile che ne rimanessi all'oscuro? (Forse ne sa qualcosa la mia Nikon). Comunque, l'idea di un nuovo ampli da provare con una assai modica spesa al posto del mio ormai stanco Onky -Integra A8057 è stata subito stimolante... e poi la recensione del Sig. Cadeddu del quale ho massima stima... Detto fatto: dopo qualche confronto e ricerca, ordino uno
Scythe SDA-1000 che ricevo dopo soli 5 giorni. Tornato a casa, pur consapevole dell'avvertimento di non ascoltarlo prima di 50 ore di funzionamento, lo collego alle mie AudioPro 2-25 ed al mio Marantz CD 5400 (entrambi tweakati abbondantemente) e comincio l'ascolto. Certo è molto promettente, ma c'è un gran buco nella zona attorno ai 100-200 Hz, e la dinamica è compressa; la musica rock è inascoltabile!
Decido diligentemente di procedere al "rodaggio" raccomandato e mi metto ad aspettare pazientemente. Dopo qualche settimana mi rimetto comodo ad ascoltare e invito anche per l'occasione qualche amico.
L'SDA-1000 è un oggetto magico. Ho di nuovo voglia di ascoltare tutti i miei CD per riscoprirne i segreti: l'affermazione che ha trovato più sostenitori nel mio ambiente d'ascolto è stata: "sembra che il segnale musicale sia dotato di maggiore risoluzione". In effetti è proprio così: sembra di essere passati da un CD ad un SACD, o da un DVD ad un Blue-Ray. C'è più aria, più dettaglio in tutto, maggiore profondità nella scena, maggior stabilità degli strumenti. Se ancora non si era capito, ne sono rimasto letteralmente rapito. Anche la distorsione, sino all'arrivo del clipping, è veramente impercepibile.
L'ascolto del coro di bambini nel CD The Wall mi ha ricordato (beh, non esageriamo, sto solo parlando di maggior dettaglio, tutto il resto è un altro mondo) quando ebbi la possibilità di ascoltarlo su un sistema IRS V. Non per ultimo aspetto da preferire, il consumo: di questi tempi, non è piacevole tenere pesanti ampli accesi a dissipare in calore la maggior parte dell'energia consumata. Ora mi pongo qualche (lecita) domanda anche alla luce delle recenti scelte di mercato operate da numerose case produttrici di elettroniche audio. Cosa spinge ancora molti costruttori a produrre amplificatori di fascia medio-bassa senza adottare la nuova tecnologia in modo sistematico? Cosa frena i produttori di chip (penso a Tripath, NuForce e Yamaha) ed ai loro implementatori (tutti) dal proporre sistemi dotati di tale tecnologia a basso costo, ma di potenza più consistente?
Termino con la richiesta di un consiglio. Non volendo rinunciare del tutto all'uso del mio Rega Planar 2, quale pre potrei abbinare al sistema? Ho letto la recensione del TCC TC-754: ci sono alternative valide magari ancor più recenti ed innovative?
Avendo in questi giorni letto un po' di tutto sugli ampli in classe D (ai quali appartiene il mio Scythe SDA-1000) ho potuto constatare quanto sia importante abbinare loro una buona alimentazione, ma quanta confusione in rete! Per il mio (fantastico) piccolo ampli, quale tipo di alimentatore sarebbe da preferire, dato che il libretto di istruzione è molto avaro di notizie riguardo alla tensione massima sopportata? E per ultimo: è possibile che i cavi FFRC possano in alcuni casi (abbinamenti ampli-diffusori), suonare meglio dei Triple T?
Grazie di tutto e a presto.
Klaus - E-mail: klausspo (at) iol.it

LC
Caro Klaus,
mi fa piacere che il piccoletto ti abbia rapito in questo modo, in fondo il tuo Onkyo non era affatto male! Mi chiedi cosa trattenga i produttori di chip a realizzare soluzioni di potenza più elevata. Intanto Tripath di fatto non esiste più, quindi poco le si può imputare. Esistono tuttavia sul mercato molti chip Tripath più potenti, basti pensare ad esempio a quelli utilizzati sugli integrati Virtue Audio, che hanno costi ancora "terreni". Per quanto riguarda NuForce e Yamaha, nel primo caso credo sia magari questione di tempo e di opportunità (con la stessa tecnologia realizzano già un integrato di alta potenza, pur se costoso) mentre nel caso del gigante nipponico esistono già dei chip più potenti, citati anche nella recensione dello Scythe. Quanto ai Costruttori, mi sembra che Rotel si stia impegnando abbastanza, nel solo settore dei finali di potenza ha a catalogo ben 4 modelli in Classe D, tutti utilizzanti tecnologia IcePower di B&O. Servirà ancora un po' di tempo per vedere anche gli integrati, il mercato dell'HiFi ha tempi di reazione lentissimi rispetto a quello di altri settori merceologici e le novità non sempre sono accolte con entusiasmo. Sono ancora tanti quelli che appena sentono parlare di Classe D storcono il naso.
Un fatto incontrovertibile è che sempre di più queste tecnologie eco-friendly prenderanno piede, a partire dal mercato di massa: bassi consumi, costi contenuti, ingombri contenuti sono tre jolly che fanno della Classe D la tecnologia del futuro (pur essendo vecchiotta).
Per quanto riguarda il pre da abbinarci io opterei per un buon pre fono separato da abbinare ad un pre passivo (cerca su Ebay "passive preamp", ci sono delle soluzioni interessanti). Il T-Preamp, come già osservato la settimana scorsa, è una buona soluzione, ma un po' limita le prestazioni dello stadio linea. In alternativa, un qualunque pre tradizionale dotato di phono, usato, da cercare nei vecchi cataloghi di Rotel, NAD etc.
L'alimentazione dello Scythe può tranquillamente essere quella di serie, è ben dimensionata e svolge bene il suo compito. In alternativa, un qualunque alimentatore che esca con 12-13 volt ed abbia almeno 3A di corrente oppure una bella batteria ad uso automoblistico o motociclistico. Infine sì, può essere che in certi casi gli FFRC vadano meglio dei Triple T.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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