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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Delusione FFRC e nuova sorgente
  2. Mixer audiophile
  3. Posizionamento in stanza piccola
  4. Impianto minimale a basso costo
  5. Primo impianto per analogico
  6. Nuovo DAC
  7. Nuovo giradischi?
  8. Scelta finale su impianto
  9. Ricambi per giradischi e testine
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Delusione FFRC e nuova sorgente
Caro Direttore,
innanzi tutto complimenti per la Rivista, raro esempio di divulgazione disinteressata di una vera e propria Cultura Musicale. Vorrei portarLa a conoscenza di quanto ho recentemente sperimentato "sulla mia pelle" riguardo ai cavi di potenza. Cercherò di essere breve, ben sapendo che non ci riuscirò...
Il mio impianto è costituito da:

I cavi di segnale sono stati "ereditati" insieme alla coppia pre + finale (entrambi del 1997): non ne conosco marca e modello, ma so che sono "in linea" con l'amplificazione. La sorgente è, diciamo così, "temporanea"... [TNT FFRC] Per i cavi di potenza, ho sudato sette camicie per realizzare una coppia da 3,5 metri di FFRC utilizzando QUATTRO mandate di cavi CAT5 solid core da 23 AWG, intrecciati appunto a 4 mandate: rispetto al progetto originale che prevede di utilizzare uno dei tre cavi per il positivo e uno per il negativo dei woofer, e di separare dal terzo cavo i 4 fili di colore "pieno" dai 4 di colore "rigato" per il positivo e il negativo dei tweeter, con una mandata in più ho raddoppiato la sezione dei tweeter, associando tra di loro 2 coppie realizzate come sopra, il tutto terminato con banane a vite placcate in oro.
Ho collegato i cavi da sempre, all'epoca del "rodaggio" dei diffusori, circa 3 anni fa. Da quel momento, ho visto migliorare progressivamente le prestazioni dei diffusori, che appena tirati fuori dalla scatola erano quasi "glaciali", ritrovando pian piano la sonorità che mi era piaciuta nell'ascolto in negozio. Complessivamente ero soddisfatto del risultato, anche se forse mancava un po' in gamma bassa, finchè, complice un amico che viveva a Singapore, ho comprato a 2/3 del suo prezzo in Italia il "piccoletto", al secolo Trends Audio TA 10.1. L'ho collegato "alla veloce" all'impianto con due spezzoni di Monster Cable, e sono rimasto assolutamente impressionato dalla DINAMICA e dalla profondità del basso, assai più estese di quanto raggiungevo con il mio ben più dimensionato finale.
Non posso certo confrontarli in termini di potenza assoluta, ma non ho timore di dire che la pur bassa potenza a disposizione del Trends era assolutamente adeguata per un ascolto "condominiale", pur considerando i soli 88 dB dei miei diffusori. L'ho ascoltato sia in configurazione integrato che come finale, per poter sfruttare il potenziometro telecomandato del mio pre, trovandolo ancora più controllato sui bassi e complessivamente più soddisfacente.
Dopo un ascolto durato un mesetto ho prestato il piccoletto a "parenti e amici", giusto per condividere con loro l'esperienza, ricevendolo indietro dopo qualche tempo ma, complice la nascita di mia figlia, senza più ricollegarlo all'impianto.
Recentemente ho riavuto il tarlo di sostituirlo al FASE come finale, al che l'ho inserito nell'impianto principale ma... dove cavolo è finita la dinamica? DOVE SONO FINITI I BASSI?!? Dov'è finita la "magia"?... Per qualche giorno sono andato avanti pensando "me l'hanno rotto", poi mi sono ricordato che per tutti gli ascolti precedenti avevo usato i monster cable: li ho ricollegati e, con enorme sorpresa ma anche tirando un "sospiro di sollievo", ho ritrovato tutto: dinamica, dettaglio, aria tra gli strumenti, tridimensionalità. Visto che i vecchi Monster erano troppo corti per una sistemazione definitiva ho subito comprato 5 + 5 metri di Monster XP-HP, ritrovando la pace dei sensi... e in confronto ai "vecchi" Monster (non saprei dire il modello, si tratta di due semplici bipolari di grossa sezione di qualche anno fa) ho trovato i nuovi XP un po' più "morbidi" e meno spigolosi. Ma piacevolissimi. Tutto era tornato come prima...
Incredulo, ho rimontato il FASE, questa volta con i Monster Cable. Ebbene, non l'avevo mai sentito andare così in basso, con così tanta dinamica, tanta "presenza" che evidentemente gli FFRC avevano per qualche ragione "castrato" da sempre! Sto ancora assaporando i miei dischi preferiti con l'impianto "resuscitato", ma mi riprometto di fare un nuovo confronto tra le due amplificazioni. Al momento non saprei dire quale delle due sia vincente. Ma DI SICURO non ricollegherò più gli FFRC.
Sicuramente i cavi in questione "avvilivano" più il Trends di quanto abbiano fatto con il FASE (nel senso che se ora con i Monster Cable non saprei ancora dire quale dei due amplificatori suoni meglio, con gli FFRC non ho dubbi nel dire che il Trends era il più "moscio"). Ma in sostanza ho riscontrato lo stesso problema con due amplificatori filosoficamente opposti: la colpa non può essere loro. E dubito che sia dei diffusori.
L'ambiente di ascolto è un soggiorno, ahimè quasi quadrato, di 4,4 x 4,7 metri aperto su un lato verso l'entrata, con un grande divano angolare, un tappeto pesante al centro, una libreria, due piccoli tappeti appesi ai muri e tende alle finestre, anche se per la verità resta un po' troppo riverberante...
I diffusori, in posizione di ascolto, sono a 60 cm dalla libreria posta sulla parete di fondo e a un buon metro dai lati. Che cosa può causare tutto ciò? In rete ho trovato qua e là alcuni interventi che accusavano i cavi derivati dal CAT5 o dal CAT6 di una capacità troppo elevata (ho anche letto di un tipo che asseriva di aver tolto gli FFRC perchè "non sopporto più il fumo dal mio ampli"!...).
Dubito anche che derivi dal fatto di aver utilizzato quattro mandate. Lei cosa ne pensa?
Approfitto della mail ormai kilometrica per un consiglio sul mio "collo di bottiglia": la sorgente. Vorrei migliorare l'ascolto dei CD ma anche sperimentare la "musica liquida", cercando di contenere la spesa, quindi pensavo di comprarmi un DAC. I due candidati sono il Cambridge Audio DAC Magic e il Musical Fidelity V-DAC. Al momento non li ho trovati da sentire da nessuna parte: secondo Lei quale dei due sarebbe più indicato? Costruttivamente sembrano su due pianeti diversi, ma il MF, a scapito di una costruzione più spartana, pare avere un suono complessivamente più "high end"... Che cosa cerco in un DAC? Che sia il più possibile ANALOGICO!...
Qualche consiglio?
E se dovessi sostituire tutta la sorgente, cosa vedrebbe bene nel mio impianto, sempre ricercando sonorità un po' calde? Vorrei un consiglio in termini il più possibile "assoluti", al di là di un ipotetico budget a disposizione. Giusto che sia in linea con il resto dell'impianto...
La ringrazio in anticipo, e attendo con fiducia un suo commento sulla vicenda.
Lorenzo - E-mail: lorenzo.tabone (at) gmail.com

LC
Caro Lorenzo,
può darsi che la tua versione a quattro mandate dei nostri cavi
TNT FFRC offra un carico capacitivo troppo elevato e sia il Trends che il Fase ne soffrano un po'. Può essere, la cosa non mi sorprenderebbe. Certi amplificatori potrebbero andare in autooscillazione con cavi troppo capacitivi. L'abbiamo scritto più volte.
Questa tua esperienza mi offre comunque lo spunto per una riflessione ed un consiglio. Troppo spesso si acquistano o si realizzano cavi "migliori" nella certezza che questi siano un passo avanti sicuro. E tanto si è certi del passo avanti che non ci si preoccupa neppure di fare adeguate e ripetute controprove. Ripeto spesso che, per capire davvero l'entità di un upgrade, sia necessario tornare alla configurazione precedente dopo un periodo di assuefazione, ed eventualmente ripetere l'operazione a distanza di tempo. Specie con i cavi, poi, dove le differenze sono piccole, è facile cascare nell'inganno.
Per quanto riguarda il consiglio sulla sorgente, non ho confrontato i due DAC che citi quindi non posso esprimermi. Se si trattasse di fare solo un tentativo di approccio alla Musica liquida io propenderei per il DAC più economico.
Una nuova sorgente dalle sonorità che tu desideri la puoi cercare nei cataloghi NAD o Audio Analogue. Tu però vuoi un consiglio assoluto. Di assoluto non c'è niente, tutto è relativo al tuo conto in banca ed alla logica di crescita del tuo impianto, che è di nuovo vincolata al conto in banca.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Mixer audiophile
Caro Lucio,
Sono un grande appassionato di musica e hi-fi, nonchè dj di un genere musicale di nicchia, la musica soulful house. Avendo ahimè gusto per la qualità unita alla quantità, condivido con te la passione per gli impianti che sanno riprodurre fedelmente la musica, al volume dell'evento musicale originale: il che vuol dire, per la musica rock o elettronica, che una certa pressione sonora serve per forza se vogliamo rispettare in toto il concetto base di fedeltà all'evento originale.
Purtroppo fare il dj spesso vuol dire lavorare con impianti audio che distorcono o hanno altri difetti piuttosto evidenti! Fortunatamente esistono eccezioni. Recentemente ho avuto l'onore di suonare in un locale a Roma, il Room 26, unico nel suo genere. E' un impianto audio fatto custom in gran parte con componenti JBL, quadriamplificato, il tutto gestito da un mixer rotary fatto su ordinazione da un signore che si chiama Steve Dash, un guru dei soundsystem americani.
Punto fondamentale, l'ambiente è trattato e verniciato con un prodotto che si usa per gli studi di registrazione. Il risultato è strabiliante: ho sentito di tutto su quell'impianto, dal jazz, bossa nova, funk, house ed elettronica. E' pazzesco. In sintesi: sembra di ascoltare un vero impianto hi-fi, solo col volume più alto. E' simile a come si sente sul mio impianto a casa, ma con una dinamica e riserva di potenza pazzesca (ho delle torri da pavimento Triangle, tra l'altro marchio che ho ascoltato incuriosito dalla tua rivista, che trovo molto valide).
Anche se la musica è alta, si riesce a parlare benissimo con le persone.
L'effetto è incredibile ed evidente a tutti. E' forse la distorsione che manca, e l'ambiente? Non lo so, ma è un'esperienza illuminante.
Veniamo al sodo. Sto ultimando un piccolo sogno che non ero mai riuscito a realizzare per mancanza di tempo. Un mixer audio con pretese audiophile, e che non costi una follia. E' possibile? Secondo me si. Ricordo ancora che circa sedici anni fa acquistai un NAD 3020 da un negoziante ben fornito e competente che oggi purtroppo non c'è più - e alla mia fatidica domanda - "Come faccio a farlo durare a lungo?" mi venne risposto "Se non ci attacchi un mixer, sarà difficile romperlo"....i mixer non hanno mai goduto di buona fama presso gli audiofili - giustamente!
Purtroppo spesso introducono distorsione, scrocchi se sono vecchi, colorazioni nel migliore dei casi.
Il mio concetto è un oggetto minimalista che lascia il segnale INALTERATO se il DJ non sta mixando. Un mixer che suoni come un buon pre......
Dal punto di vista degli ingressi, siccome ora come ora la maggior parte di musica che ho è liquida e sempre acquistata su siti specializzati o iTunes, mi interessa di base avere solo due ingressi linea.
L'oggetto alla fine realizzato grazie ad un amico fabbro molto bravo è un bel rack da 1U che contiene un sommatore resistivo, quindi senza componenti attivi sul percorso del segnale, e ha pochissimi bottoni, meno di quelli che puoi immaginare. Per ora il prototipo è realizzato felicemente con potenziometri ALPS (fader rotativi quindi, "all'americana"), solidi connettori RCA gold (fondamentali perche dopo qualche attacca/stacca gli RCA tendono a mollare....), ed è cablato in aria "al volo". Appena finito di costruire, collego e inizio ad ascoltarlo.
Parto dalla premessa che le sorgenti che uso hanno uscite linea molto alte, come tutti i lettori CD e le schede audio "pro" per DJ, e che per ora l'ho sperimentato solo sul mio impianto. L'oggetto è molto divertente e molto trasparente. Mi sembra di aver tolto un velo passando dal Pioneer! E non mi sorprenderebbe - in un mixer digitale come molti i modelli attuali (vedi i Pioneer, lo standard del settore), tutti i segnali di ingresso vengono convertiti in digitale per gestire effetti e diavolerie divertenti, ma che non a tutti interessano).
L'oggetto ha destato la curiosità di molti amici dj e produttori che si chiedevano cosa stessi facendo col saldatore...conto di completarlo presto e sperimentarlo in vari impianti e situazioni.
Vorrei chiederti innanzitutto una cosa. Potrebbe interessarti recensire un oggetto di questo tipo? Mi farebbe davvero piacere. So che è al confine tra pro e audiophile, ma credo che certi concetti dell'audiofilia minimalista debbano essere sperimentate anche dai dj. Via i controlli inutili, via gli stadi di guadagno superflui che servono solo a far distorcere di più. Che ne pensi? Magari se ti interessa ti tengo aggiornato anche con foto e video.
Scusa per la filippica, ma se sei arrivato fin qui, spero per lo meno di averti incuriosito.
Ciao e grazie
Matteo - E-mail: matteoionescu (at) gmail.com

LC
Caro Matteo,
l'idea è interessante di per sé, il range di applicazione home lo vedo estremamente limitato. So però che esistono molti home DJ, anche lettori della nostra rivista, quindi magari loro potrebbero essere interessati. Secondo me il problema ed il limite più grossi per ottenere un suono audiophile da un DJ set casalingo non è neppure il mixer ma tutto il resto a contorno, partendo dai piatti, spesso dotati di testine da scratch, certo non il massimo della raffinatezza, per finire con diffusori semi-PA dalla timbrica dubbia. Si possono usare due buoni lettori CD, è vero, ma continuo a chiedermi ...a che pro? Per fare feste in casa? Per esercitarsi nella professione? O stavi pensando - visto che hai citato il caso della discoteca ben suonante - ad applicazioni non home? Anche in questo caso - posto che saremmo fuori dal mio ambito di competenza - i limiti grossi sarebbero nuovamente da ricercare nel resto dell'impianto, dall'amplificazione ai diffusori e, sopratttto, nell'acustica della sala. Comunque sia, utilizzare buona componentistica audiophile grade ed un layout minimale mi paiono delle buone strade da percorrere. Una prova su TNT-Audio? Direi impossibile, per una infinita quantità di ragioni che vanno dall'arretrato pazzesco che stiamo cercando di gestire al fatto che, di norma, proviamo prodotti di regolare commercializzazione sul mercato.
Comunque sia, tienimi aggiornato degli sviluppi!
Lucio Cadeddu

Posizionamento in stanza piccola

Gentilissimo Direttore,
è ormai quasi un anno che la seguo quasi regolarmente dalle pagine di TNT-audio. Per quanto possibile cercherò di spiegarle concisamente quale è il mio dilemma. Mi trovo in una casa abbastanza piccola, abitando all'estero non è facile trovare delle case Italian style. Tutto tende a essere più piccolo.
Nel mio caso la stanza che ho da sempre dedicato all'ascolto della Musica è la mia camera da letto, piccolina rispetto ad altre stanze, ma con il pregio di essere perfettamente rettangolare. Fino ad ora non mi sono mai lamentato dell'ascolto sebbene fosse portato avanti in maniera piuttosto primitiva (lettori CD e casse da computer). Stuzzicato non poco dai suoi articoli/recensioni/risposte e nel contempo da un'offerta capitatami, ho acquistato delle Klipsch RF10 e come sorgente/amplificatore (limitando per il momento il budget) ho optato per un Denon RCD-M37 (seguendo un po' la scia delle recensioni entusiaste che ho letto qua e là).
Detto questo le espongo il mio problema: il posizionamento.
Il problema è che la stanza è piccola, veramente piccola, misura infatti 2,40 x 3,68 m. E insieme all'impianto ci devono stare un letto grande e una scrivania. In allegato troverà uno disegno in scala delle componenti. Ad occhio si vede subito che lo spazio non sia tanto.
Ho provato sostanzialmente due configurazioni:

  1. Dettata dal mio istinto (quasi bocciata): posizionare i due diffusori a ridosso della parete lunga e sistemare tutto il resto di conseguenza con il punto di ascolto di fronte. Distanza tra le casse: 2 metri ca. distanza del punto di ascolto 2 metri. Distanza con il muro dietro piccolissima (30 cm). Devo dire che "Fragile" degli "Yes" mi ha piacevolmente stupito in questa configurazione.
  2. (La configurazione nella piantina) Ho provato a configurare il tutto seguendo le linee guida del tutorial Cardas [http://www.cardas.com/pdf/roomsetup.pdf] Il risultato non mi ha per niente soddisfatto. Nella Nona di Beethoven La Filarmonica di Berlino sembrava essere in miniatura di fronte a me in una sfera di 50 centimetri di diametro.
Credo di capire che sia difficile fare miracoli con una configurazione del genere, e se mi dicesse che devo rassegnarmi diciamo pure che attenderò di dover traslocare come un'occasione per trovare una casa più accogliente (per il mio impianto).
Spero che questo non avvenga ma diciamo pure che sono preparato al peggio.
In aggiunta volevo sapere se un integrato di classe T potesse essere una soluzione migliore in abbinamento a un Oppo per una sostituzione futura del Denon.
La ringrazio in anticipo.
Distinti saluti,
Carmelo - E-mail: melo016 (at) hotmail.com

LC
Caro Carmelo,
la posizione in piantina dovrebbe dare buoni risultati, forse devi giocare ancora un po' con le distanze reciproche ed il toe-in (angolazione) dei diffusori. Ad esempio, dovresti provarli completamente paralleli tra loro (ed alle pareti). Prova anche ad arretrarli ancora un po' o ad aumentarne la distanza reciproca, non preoccupandoti della distanza dalle pareti laterali. Più li allontani tra loro e più potresti aver bisogno di aumentare il toe-in ma non è detto, si tratta di provare. Il posizionamento sulla parete lunga, con quei 30 cm di distanza tra diffusori e parete, potrebbe essere benefico con qualche incisione povera di bassi ma temo che l'immagine ne soffrirebbe troppo ed i bassi potrebbero risultare eccessivi con incisioni più ricche in gamma bassa.
La stanza di per sé non è un dramma, di situazioni come la tua ne ho parlato anche la settimana scorsa su questa stessa Rubrica. Ho avuto anch'io il secondo impianto in una stanza analoga, e suonava incredibilmente bene, dopo qualche mese di esperimenti (all'inizio fu un vero disastro).
Bisogna avere la pazienza e la perserveranza di provare, in maniera scientifica, segnandosi le posizioni dei diffusori e fissando per bene le idee sul compromesso che si desidera ottenere. Tipicamente si tratta di un compromesso tra qualità e quantità di basse frequenze ed ampiezza e profondità dell'immagine. Per fare tutto in maniera scientifica ti serve anche qualche riferimento, e parlo di buone incisioni. Magari quella Nona di Beethoven che hai usato e che ha suonato male, potrebbe essere essa stessa a non possedere alcuna immagine tridimensionale! I dischi audiophile servono anche a questo. Trovi una ricca selezione di dischi ben incisi nella nostra sezione
Musica. Te ne bastano uno o due al massimo per muoverti con più facilità tra le diverse opzioni. Utilizzare dischi qualunque, magari incisi anche in maniera approssimativa, non è di grande aiuto, anzi, rischia di portarti su scelte sbagliate.
Per quanto riguarda l'upgrade dell'impianto, Oppo ed un amplificatore in Classe D potrebbero essere un buon passo avanti, però prima devi trovare la sistemazione ideale. Dalla pianta non si capisce l'arredo, se la stanza fosse spoglia come sembra, aggiungi un tappeto tra diffusori e punto d'ascolto e qualche quadro in tela alle pareti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto minimale a basso costo
Gent.mo Direttore,
Colgo l'occasione per farLe i miei più vivi complimenti per l'unica rivista online dedicata al mondo dell'alta fedeltà che seguo con assiduità da sempre.
Sono appassionato di alta fedeltà sin da quando ero ragazzino: mi ricordo che sfogliavo con avidità le pagine di Suono e fantasticavo sull'impianto stereo dei miei sogni. Ho coltivato quella passione con pazienza e dedizione, non avendo mai fretta e cercando di ottenere il giusto connubio prezzo/prestazioni. Adesso Le scrivo per un consiglio. Ho da qualche giorno in mente l'idea di allestire un impianto minimale a basso costo guardando al mercato dell'usato. Detto impiantino andrebbe nel mio studio (una stanza di 4x3m). Venendo alla sorgente userei un vecchio Marantz cd-40 che mi è stato regalato da un carissimo amico che lo teneva recluso in cantina dopo il trasloco. Riguardo la sezione ampli le mie scelte ricadrebbero su un Rotel ra-920 ax oppure un Cambridge Audio a5. In linea di massima e come orecchio mi piace maggiormente come mi suona il Rotel: lo sento più dinamico, reattivo. Cambridge sull'amplificazione mi è sempre parsa un po' morbida diciamo. I dubbi maggiori verrebbero sulla sezione diffusori. Stavo pensando a dei bookshelf con una sensibilità piuttosto alta: direi delle Klipsch RB-51, Focal 705 oppure Indiana Line HC-206. Vorrei evitare delle torri solamente per questione di ingombri.
In linea di massima, con una spesa intorno ai 500€ credo si potrebbe ottenere un discreto impiantino entry-level. Non cito cavi di alimentazione, potenza, segnale, stand e quant'altro perché qui mi diletto in autocostruzione seguendo anche le fantastiche
guide presenti su TNT-audio.
Sulla base anche le prove da lei effettuate e i test di alcuni componenti, le mie scelte ricadrebbero sull'ampli Rotel e sulle Klipsch.
Sarebbe una scelta sensata? In special modo equilibrata?
Nel caso del Cambridge Audio, quali diffusori si sentirebbe di consigliarmi?
La musica che tendo ad ascoltare è in genere rock e fusion con una buona dose di live.
La ringrazio fin d'ora per il tempo che vorrà dedicarmi.
Cordialmente.
Fabio - E-mail: f.castagnetta (at) yahoo.it

LC
Caro Fabio,
vorrei soltanto avvisarti che l'abbinamento Rotel-Klipsch, per quanto fattibile, andrebbe valutato con attenzione previo ascolto diretto. Sia i diffusori che l'amplificatore non eccellono in dolcezza d'emissione, il connubio potrebbe rivelarsi in certi frangenti eccessivamente aggressivo. Molto dipende dalla stanza (se riflettente oppure no) e dai tuoi gusti personali in termini di impostazione sonora. Per il rock potrebbe andare benissimo ma non vorrei ti risultasse alla lunga stancante con altri generi. Il Rotel 920 è forse uno dei più tranquilli della sua stirpe ma tu stesso definisci il suo suono dinamico e reattivo! Questo è vero, bisogna però vedere se l'abbinamento con diffusori anch'essi dinamici e reattivi non sia ...troppo anche per te.
Anche con le Focal il discorso potrebbe essere analogo, quindi urge un ascolto a confronto in prima persona. Forse potresti provare con delle Indiana Line serie Arbour, mediamente meno aggressive delle altre citate. Per quanto riguarda invece l'amplificatore Cambridge, il suo essere più morbido potrebbe garantire un migliore abbinamento con le Klipsch. Vedi se ti riesce di andare ad ascoltare queste ultime con i due amplificatori citati e poi decidi di conseguenza.
Osservazione conclusiva: in una stanza 4x3 una coppia di snelle torri da pavimento sarebbe l'ideale, a mio modo di vedere. E la serie F di Klipsch è più permissiva della serie RB o RF.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto per analogico
Gent. Direttore,
questa è la mia prima volta che le scrivo, mi chiamo Andrea ed ho 16 anni, e mi stò appassionando al mondo del vinile da qualche anno. La mia conoscenza di questo mondo affascinante è piuttosto limitata in quanto i miei familiari criticano molto le mie passioni e ostacolano molte delle mie idee.
Ho una passione smisurata per la musica classica, anche perchè suono il pianoforte, e quindi le mie esigenze di ascolto e, di studio della stessa aumentano di giorno in giorno. Ho un impianto discreto, regalatomi da mio zio (era suo!) qualche anno fa. Vorrei migliorarlo in quanto per non risulta essere più sufficiente per le mie esigenze. Il mio impianto è sistemato in un mobile nella mia camera che è di circa 5X3X4,5m . L'impianto invece è così composto:

Le sorgenti che uso principalmente sono il giradischi e il lettore cd. Recentemente ho sotituito la puntina al Denon mettendo una shure M44g con la quale riesco ad ottenere risultati discreti che però non mi soddisfano mai. Ho una piccola collezione di vinili (circa 100) quasi tutti nuovi e anche molte cassette. Non ho molto spazio per sistemare il tutto e neanche la possibilità di utilizzare supporti adatti per il sostegno dei componenti. E' tutto semplicemente poggiato su delle mensole di legno. Vorrei cercare di ottenere dei risultati discreti senza spendere un pozzo di soldi (circa 1000 euro), utilizzando anche degli apparecchi usati.
Mi scusi se sono stato prolisso.
Un cordiale saluto,
Andrea - E-mail: andys (at) interfree.it

LC
Caro Andrea,
complimenti per la passione nonostante la tua giovane età e l'ostruzionismo dei tuoi genitori :-)
Inizierei l'opera di rinnovamento vendendo quasi tutto e tenendo da parte soltanto diffusori, amplificatore e, forse, lettore CD. Ti serve un giradischi serio con testina adeguata, in grado di "crescere" insieme alle tue esigenze ed al tuo budget. Sto pensando ad un ProJect nuovo, a partire dal Genie RPM 1 e dal Debut III: economici, ben suonanti, flessibili quanto basta in ottica di upgrade futuri e, soprattutto, già dotati di una più che discreta testina. Potresti anche esagerare un po' e prendere un ProJect 1-Xpression III già equipaggiato dalla fabbrica con una buona Ortofon 2M-Red. Lo trovi per circa 400 €. Del budget stanziato resterebbero 600 € sui quali si può ragionare nel futuro prossimo, per ora il nuovo giradischi può bastare. Ti servirà naturalmente una piastra decente, queste si trovano con estrema facilità e prezzi irrisori nell'usato. Qualunque cosa di buona marca credo sarà un upgrade notevole rispetto alla doppia piastra attuale. Dovrebbero bastare un centinaio di euro per un prodotto di ottimo livello. Fai solo attenzione a non prendere roba troppo vintage perché le testine potrebbero essere consumate e le cinghie ad un passo dalla distruzione: i ricambi non è che si trovino con facilità.
Per gli upgrade successivi avremo modo di sentirci più avanti, per ora concentrati sul giradischi. Se proprio la voglia di migliorare le sorgenti fosse irresistibile ed irrefrenabile, pensa ad un multilettore Oppo al posto del vecchio Philips CD500.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo DAC
Ciao Lucio, stai bene?
Volevo chiederti un consiglio su un DAC (USB, ma con 100€ ci sono gli adattatori) di media gamma. Ci siamo già sentiti tempo fa e tu mi suggeristi che non valeva la pena sostituire il mio Philips 963SA con uno dei nuovi DAC USB usciti negli ultimi mesi sul mercato, per capirci, oggetti dai 100 ai 250€, in quanto sarebbe stato un side-grade.
A questo punto mi sto interessando ad oggetti di livello un po' superiore, senza arrivare possibilmente a prodotti tipo il NAIM DAC da circa 2000€, sarebbero un po' tanti. Anche se io sono per gli interventi decisi, non mi interessano cambiamenti percepiti concentrandosi in posizione millimetrica sul divano. Per capirci, si devono sentire anche camminando per la sala. Quindi se per sentire qualcosa di veramente diverso bisogna spendere certe cifre, aspetterò (tanto ho il 963), ma poi mi orienterò in quella direzione. Ci sono varie recensioni su TNT, ma alcune sono datate, quindi ci vorrebbe un tuo commento riferito al rapporto qualità/prezzo aggiornato al 2010. Ulteriori informazioni utili:

Ho ascoltato impianti molto raffinati ma per ricercare molto il dettaglio si perde spesso la pienezza del suono.
Non parlo di più bassi (che comunque non fanno mai male) ma di corposità maggiore in tutto lo spettro. In questo campo il Philips non è male. Per esempio, quando provai il DAC North Star sentivo un suono molto raffinato, dettagliato, pulito, ma perdeva un po' di corposità nel suono.
Spero di averti dato un idea di quello che cerco. Non disprezzo l'acquisto on-line, ma per cifre alte, se possibile, ascolterò prima di acquistare, visto che penso di sapere quello che cerco.
Rispondimi pure quando hai tempo non ho fretta.
Ti saluto e mille grazie per la rivista.
Michele - E-mail: mnt.michele (at) gmail.com

LC
Caro Michele,
il mio consiglio, se ti piace il suono Naim, è di cercare un lettore CD di questa Casa, nuovo o usato di pochi anni e poi investire 200/300 € (ma anche meno) per un DAC USB, giusto per provare come va la Musica liquida. Se guardi in UK non ti sarà difficile trovare qualche lettore ex-demo o usato recente, di ottimo livello, a costi inimmaginabili per il mercato italiano :-)
Con la cifra che hai stanziato non ti sarà difficile portarti a casa persino un CDX2 mentre ti dovrebbe bastare meno della metà per un più modesto, ma comunque molto ben suonante, CD5i o magari un
CD5X, facilmente upgradabile in futuro con la solita superalimentazione Naim.
Le ragioni che motivano questo mio consiglio sono presto dette:

    Il tuo DVD player inizia ad avere i suoi anni alle spalle, non mi sembrerebbe sensato utilizzarlo come meccanica perché prima o poi potrebbe aver bisogno di un laser nuovo (se lo usi molto) o di una accurata taratura.
  1. Visto che è il suono Naim che ti interessa e ti colpisce, non ti sarà facile ritrovarlo identico in altri marchi. Rega ci si avvicina abbastanza, ma non è la stessa cosa. Acquistando un altro prodotto, se conosco bene la psicologia degli audiofili, il tarlo del ...ma non è un Naim non tarderebbe a rodere. Meglio prevenire che curare.
Infine un consiglio non richiesto: hai provato il tuo integrato Nait 5i con cavi, diciamo così, più normali? Potrebbe gradirli di più rispetto ai Triple T che sono abbastanza capacitivi. Con un po' di pazienza ed una cifra molto contenuta potresti valutare la possibilità di prendere dei Naim NACA usati, da almeno 3 metri, per capire un po' meglio il comportamento dell'amplificatore.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Nuovo giradischi?
Si avvicina il mio compleanno e vorrei farmi un regalo...
Attualmente possiedo un Thorens TD166 con testina Goldring 1006 e braccio standard (ma con le molle che non molleggiano più e cavo di segnale che non conduce quasi più il segnale...). Non sono uno che cambia pezzi dell'impianto in continuazione (il 166 mi fa compagnia da 30 anni), ma aggiungi ai problemi della macchina (con preventivo di riparazione non inferiore ai 200 euro) un po' di upgradite, e cosi mi è venuta voglia di cambiare con qualcosa di più attuale e performante.
Non vorrei spendere più di 500 euro, quindi ben venga l'usato. Con questa cifra ed i soliti Rega (P3) o Project (RPM5), farei un significativo salto di qualità? Mi stuzzica anche l'idea del Technics SL 1200, che si trova nuovo a cifre simili a quella che vorrei spendere (so che solo a nominare il 1200 si rischia di scatenare una guerra tra audiofili, ma cerco di essere sempre pragmatico e senza pregiudizi).
Il resto della catena è composto da lettore CD Audio Analogue Maestro, integrato Musical Fidelity A3, diffusori Sonus Faber Grand Piano Home e cavi Hi Diamond.
Un saluto,
Silvio - E-mail: s.chiarioni (at) alice.it

LC
Caro Silvio,
se il 166 mostra così tanti acciacchi forse è giunto il momento di lasciarlo riposare, dopo 30 anni di onorato servizio. Sono sicuro che troverai un acquirente disposto comunque a pagarlo una cifra non trascurabile, i 166 sono sempre molto ricercati anche se non perfetti.
Le macchine che hai individuato come sostituti vanno benissimo e, nell'ottica di tenere il nuovo giradischi per altri 30 anni almeno io ti consiglierei di stare su oggetti semplici, solidi ed affidabili. Difficile sbagliare, in quest'ottica, con Rega ma anche con il 1200, un vero mulo indistruttibile. C'è tuttavia da fare una considerazione: mentre un 1200 usato è, realisticamente, un giradischi molto...usato e, spesso, maltrattato, è più facile trovare un Rega P (o anche i vecchi Planar) in condizioni pari al nuovo. Tra un buon Planar usato bene ed un 1200 nuovo ...non so, il cuore mi direbbe Rega.
Tieni conto che nella peggiore delle ipotesi montano il braccio RB250 o, meglio, RB300, due oggetti di altissimo livello ed in grado di gestire testine anche piuttosto esigenti. Inoltre, grazie al terzo foro nello shell, rendono l'installazione di una testina Rega un vero gioco da ragazzi, con tanti saluti a problemi di dimatura e regolazioni varie. Tieni anche conto che i bracci Rega sono pure facilmente upgradabili.
Dal punto di vista timbrico e dell'integrazione con il resto della tua catena forse un giradischi tendenzialmente neutro e veloce come un Rega potrebbe dare un tocco di riequilibrio ad una catena, mi pare, tendenzialmente votata a suoni morbidosi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta finale su impianto
Caro Direttore,
ancora una volta le scrivo per aggiornarla sull'ultimo negozio da me visitato. Avendo avuto notizie che era possibile ascoltare i diffusori ProAc Studio 140, ho deciso di fare un po' di chilometri per fare questo ascolto.
Ecco l'abbinamento propostomi:

I diffusori mi son piaciuti nelle varie combinazioni ascoltando un mio CD di Pat Metheny e brani di musica classica all'organo a pedale e con cori. L'ascolto che più mi colpito è stato con il Marantz, ma non le nascondo che ho qualche perplessità sul fatto che è un usato anche se di categoria superiore.
Il negoziante, in considerazione che l'impianto andrà cosi collocato a casa in un ambiente piuttosto grande e con punti del soffitto (controsoffittato) di 5 metri sostiene che i due amplificatori valvolari potrebbero essere non adeguati. In proposito mi ha offerto la possibilità di provare tutte queste soluzioni presso il mio domicilio. Ho proposto al negoziante di procurarmi l'amplificatore valvolare con più watts Prima luna. Mi ha risposto che non vi erano problemi. Mi faceva presente che non ha un grande mercato come usato in caso di cambio futuro.
Cosa ne pensa di tutti gli impianti fin qui provati e che le ho sottoposto con le mie e-mail?
Una decisione l'avrei presa per i diffusori Pro AC studio 140. Devo trovare la soluzione da abbinare.
Un amico esperto mi ha suggerito di prendere in considerazione il lettore cd Primare che ha una buona meccanica e per migliorarlo si può abbinarlo con un convertitore di 400-550 euro e che volendo si può sostituire la valvola dell'Audio analogue per un salto di qualità. Cosa ne pensa in proposito?
Aspetto a breve una risposta per decidere definitivamente l'acquisto.
Grazie.
Luigi - E-mail: luigi.iacobacci (at) virgilio.it

LC
Caro Luigi,
teniamo ferme le ProAC Studio 140, alla fine sono i diffusori a dare l'impronta più decisa al suono di un qualunque impianto HiFi. Se ti son piaciute in ogni abbinamento, significa che sono le casse adatte a te.
In un certo senso sono d'accordo con questo negoziante: la cubatura dell'ambiente è importante, le ProAC non sono particolarmente sensibili ergo necessiti di una buona dose di watt. Meglio se a stato solido. I 12 watt del Leben e del Luxman sono assolutamente insufficienti allo scopo. Meglio l'Audio Analogue Verdi 100 che è un ibrido valvole/transistor che dispone di circa 100 watt per canale. Però, visto che tra le sorgenti ti hanno proposto un lettore Primare, chiederei - se possibile - di poter valutare anche un integrato della stessa Casa, sia l'I21 (75 watt) che l'I30 (100 watt per canale). Vedrei la coppia di elettroniche Primare particolarmente adatta per le ProAC. In ogni caso anche l'Audio Analogue sarebbe un buon acquisto. Per le sorgenti scarterei il Marantz, non perché sia usato quanto perché è un lettore SACD e non sono certissimo dell'eventuale futuro dei pezzi di ricambio per questo genere di macchine, visto che il formato non mi pare si possa dire che abbia preso piede (eufemismo). Valuterei la possibilità di acquistare un abbinamento CD + amplificatore della stessa Casa, quindi oltre al Primare valuta se hanno disponibile anche un lettore Audio Analogue di pari categoria.
Lascia perdere, infine, i consigli dell'amico esperto. Mi ricorda tanto gli appassionati di auto che prima ancora di acquistarla stanno già programmando come modificarla. Per i tweak e gli upgrade c'è sempre tempo, per adesso ti serve una coppia di elettroniche che funzioni bene così come esce dalla fabbrica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ricambi per giradischi e testine
Gentile Sig. Lucio,
sono un vostro lettore on-line e trovo che praticamente tutti i vostri scritti siano di alto contenuto, ed è per questo che rivolgo a voi un quesito probabilmente banale ma che non mi da tregua :-)
Ho acquistato da poco ad un prezzo modestissimo un vecchio giradischi SANSUI SR-B200 funzionante ma privo di cinghia. Ora consapevole del fatto che non troverò mai più il ricambio originale mi piacerebbe almeno conoscere nel dettaglio le caratteristiche che deve avere la cinghietta.. dimensioni ecc almeno da poterne adattare una simile.
Altro quesito...qualora dovessi anche cambiare la testina..che prodotto mi consigliereste?
Senza spendere cifre elevate considerato il valore dell'intero giraischi...deve essere mc o mm? Cioè il giradischi può supportare entrambe considerato che possiedo un amplificatore Mission Cyrus Two e quindi con la possibilità di selezionare i diversi tipi di testina? O ci sono tutta una serie di componenti adatti all''una o l'altra?
Attendo un vostro gentile responso.
Grazie mille.
Matteo - E-mail: rizzo999 (at) libero.it

LC
Caro Matteo,
ho deciso di risponderti pubblicamente perché questa delle cinghie di ricambio è una domanda molto frequente, sempre più frequente via via che un numero maggiore di persone si interessa o re-interessa all'analogico. La cinghia del tuo Sansui si trova facilmente online, ad esempio su
Vintage Electronics oppure su Turntables & Needles. Naturalmente si trova anche su Ebay...mi chiedo dove tu possa aver cercato, visto che questi risultati vengono fuori con Google mettendo marca e modello del tuo giradischi. La lunghezza totale della cinghia, se non ho visto male, dovrebbe essere di 63,5 cm.
Comunque, per rispondere più precisamente alla tua domanda, molte informazioni, più i manuali originali e talvolta persino le brochure, di tantissimi giradischi vecchi e nuovi si trovano sulla risorsa straordinaria e gratuita che è Vinyl Engine, basta registrarsi per accedere ad una biblioteca sconfinata di dati tecnici e di manuali d'uso.
Infine per quanto riguarda la testina, tenendo conto del giradischi e del budget che immagino non dovrà essere illimitato, ti consiglierei di stare su buoni modelli MM, da Ortofon a Grado, passando per Goldring e Sumiko. Potresti, comunque, anche acquistare ed installare una testina MC. Il fatto è che queste ultime, per poter essere considerate di buon livello, normalmente sono molto costose e, in generale, più difficili da interfacciare con gli ingressi phono.
Vai sul sicuro e prendi una MM.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
dunque, è un po' che non scrivo (ma seguo costantemente TNT)...... ho smantellato completamente tutto ciò che avevo di multicanale dall'impianto. Passando per un ampli Unison Research Unico, di grande soddisfazione peraltro (e che non venderò neanche sotto tortura), diffusori Monitor Audio Silver 7, anch'essi degnissimi, sono arrivato alle Sonus Faber Minima Amator. Amo questi diffusori, senza appello :-)
Di recente ho acquistato, dietro indicazioni di TNT, tra Ebay e mercatino di Videohifi, due ampli....... Scythe SDA-1000 e Sonus Faber Quid. 48 euro per lo Scythe, 380 euro per il Quid, quest'ultimo tenuto in maniera impeccabile esteticamente (ed elettronicamente), mai spostato dal momento dell'acquisto.... e si vede.....
Devo dire che l'accoppiata Quid - Minima Amator mi entusiasma oltre ogni aspettativa. Un suono asciutto, veloce e dettagliato quando nel mio Nad infilo i Massive Attack, più ad effetto eufonico e ambient a bassi volumi se ascolto Sylvian. Sembra quasi che in SF sappiano come progettare e costruire diffusori e ampli perfettamente sinergizzati!!! ;-))))
Ovviamente scherzo, sono contentissimo, soprattutto perchè la spesa per entrambi è stata poco superiore ai 1000 euro. Per lo Scythe.... beh..... l'ho comprato dopo aver letto la vostra recensione. A bassi volumi cerca di emulare il grande amplificatore, e ci riesce!!!!! Un centometrista di assoluto livello a cui non si può chiedere neanche un metro in più altrimenti interrompe la gara, ma il dettaglio che riesce a riprodurre è impressionante, la materia che esprime nelle frequenze medio-basse in "The girl from Ipanema" lascia interdetti :-))))
Mi tengo stretto questo impianto. Anni a inseguire sogni in multicanale ma poi, in fin dei conti, con 1500 euro, un po' di pazienza, passione e voglia di informarsi..... si crea una macchina per la musica di ottimo livello. Pensare che voi lo dite da sempre. E da sempre l'equazione è TNT-Audio = fare acquisti intelligenti.
Ciao Lucio, un grazie e un saluto a tutto lo staff di TNT
Marco - E-mail: mbartalini (at) interfree.it

LC
Caro Marco,
grazie per il prezioso feedback e per le belle parole. Confermo quanto hai scritto sull'accoppiata Quid/Parva o anche Quid/Minima, era davvero perfettamente sinergica. A malincuore devo dire che era una filosofia Sonus Faber che mi pare si sia un po' persa nel tempo.
Confermo anche il tuo entusiasmo per lo Scythe, favoloso fin dove possono i suoi pochi watt.
Sul multicanale non c'è molto altro da dire: continuo a pensare che fosse (uso il congiuntivo imperfetto non a caso) un'idea nata principalmente per aumentare di un fattore 5 (o più) le vendite di diffusori e cavi e di almeno 2 quelle di elettroniche. L'idea in sé non è malvagia ma si scontra con tali e tanti problemi pratici che, alla fine, a parità di budget investito, vien da chiedersi se ne valga davvero la pena. E' l'ennesimo flop editoriale che hanno provato a rifilarci come must have. E non ci sono riusciti. Si rassegneranno prima o poi, che dici?
Bisogna imparare a pensare in maniera differente e, per esperienza, diffidare sempre da ciò che i marketing men, spesso d'accordo con le riviste specializzate, vogliono provare a proporci come nuovo da avere a tutti i costi. Nella maggior parte dei casi trattasi di sonora e sempre costosa fregatura. Che succede invece quando il nuovo costa troppo poco? :-)
E, a proposito di pensare in maniera differente, vorrei chiudere con il solito brano per allietare (ma anche no) la lettura di questa Rubrica settimanale. Guardate cosa può nascere dall'incontro di una band crossover abbastanza cattivella come i P.O.D ed un vecchietto arzillo come Carlos Santana. E fate caso a come l'arzillo ultrasessantenne amante di ritmi latin-pop si diverta come un matto a suonare con questi ragazzacci: guardate quello che si inventa da 2:20 in poi. Qui c'è tutta l'essenza del mio discorso: abbandoniamo gli schemi precostituiti, in Musica come in HiFi, sarà un arricchimento culturale per tutti.
Buon ascolto,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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