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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Potenza e posizione della manopola del volume
  2. Ancora sull'accoppiamento Rotel & B&W
  3. Costruzione impianto - Audio Analogue, B&W e biamplificazione passiva...creativa
  4. Editoriale di Marzo
  5. Suono gracchiante da vecchi LP - I
  6. Re: Ritorno all'HiFi
  7. Suono gracchiante da vecchi LP - II
  8. Ampli a valvole e casse da scaffale con 1000 €
  9. Re: Posizionamento diffusori in ambiente difficile
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Potenza e posizione della manopola del volume
Gent.mo Direttore,
La ringrazio per lo stupendo lavoro che svolge per Noi audiofili, le consulenze tecniche, le recensioni, i molteplici e disinteressati consigli, ecc. Al giorno d'oggi è davvero difficile trovare persone come Lei, ed a nome di tutti gli Audiofili, mi si permetta il plurale maiestatis, GRAZIE.
Le scrivo questa mail perché ho un dubbio e vorrei che Lei fosse così gentile da risolvermelo. Il preambolo è questo: circa un anno fa, ho fatto restaurare sia esteticamente che tecnicamente, un vecchio impianto di mio nonno, risalente ai primi anni '50, che è così composto: un grosso mobile di legno che al suo interno ospita nel piano superiore un giradischi, mentre nel piano inferiore sono alloggiati due preamplificatori a valvole e due finali a valvole, quindi sono due mono completamente separati e controllabili (alti, bassi, selezione ingressi, volume e bilanciamento) in maniera separata. Da un punto di vista tecnico, le operazioni di restauro sono state: la sostituzione di alcuni potenziometri, la sostituzione di alcuni condensatori, la sostituzione dei jack d'ingresso dei preamplificatori con dei jack dorati di buona qualità, la sostituzione dei jack per le casse sui finali, anch'essi dorati e di buona qualità, è stata sostituita la testina e la puntina del giradischi, e forse qualche altra piccola sostituzione che al momento non ricordo.
Una cosa che non è stata fatta, anche per risparmiare all'inizio, poiché tutto questo scherzetto è costato non poco, è la sostituzione delle valvole perché nonostante avessero circa 50 anni andavano discretamente bene considerando il fatto che negli ultimi vent'anni non hanno suonato perché l'impianto era stato tolto di mezzo per motivi di spazio. L'impianto ha una potenza di 10 watt per canale con impedenza di 8 Ohm. Il tecnico, una persona molto affidabile e competente, una volta terminato il lavoro, l'ha testato con vari diffusori di qualità tipo B&W 803D (12.500 euro la coppia), delle KEF, delle Chario, non ricordo le rispettive sigle, e qualche altra coppia; come sorgenti digitali ha testato un lettore CD dell'electrocompaniet, un harman kardon e qualche altro lettore CD, anche a valvole. Ha detta Sua (del tecnico) e di alcuni Suoi amici esperti, il suono era qualcosa di incredibile, pulito, caldo, ben suonante ed in effetti anche io, che non mi ritengo un esperto, apprezzavo tale risultato.
L'unica cosa che non andava, per così dire, era la potenza. Mi spiego meglio. Il volume di entrambi gli amplificatori va da 0 a 10. Fino a 3, e con alcuni brani anche fino a 4, il suono è pulito, nitido, caldo ed anche sufficientemente forte per il mio ambiente d'ascolto di circa 35 mq, ma appena supero il suddetto valore le casse vanno in distorsione, tutte le casse (dalle più blasonate B&W, Kef, Chario, ecc, alle più economiche Hallyster S70, quest'ultime prese per curiosità a 199 euro alla GBC della mia città, e Le posso dire che hanno il loro perché...).
Considerato il fatto che non è una questione di casse, e finalmente arrivo al motivo della mail, potrebbe essere una questione di valvole? E cioè che le valvole del finale sono quasi esaurite e il volume 3 rappresenta la loro massima forza e quindi superato tale valore il suono distorce? O può essere qualche altro il problema? Perché se fosse una questione di valvole, mi faccio il segno della croce e le cambio tutte. Il mio dubbio è nato dal fatto che mio nonno è sicurissimo che all'epoca potevi alzare il volume almeno fino a 7-8 e non distorceva ed infatti mi sembra strano che con un volume da 0 a 10 puoi arrivare solo a 3. Mi piacerebbe mandarle via mail le foto del suddetto impianto, però nel regolamento ho letto che le foto devono essere di pochi kb, mentre quello che ho fatto sono di alcuni mb l'una.
La ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta che vorrà darmi, anche in via privata, non c'è bisogno che venga pubblicata, ci sono sicuramente altri argomenti di interesse più comune.
Adriano - E-mail: adriano.salvatori (at) fastwebnet.it

LC
Caro Adriano,
la tua missiva ha invece un qualche interesse generale, perché tratta un argomento sul quale le incomprensioni e le leggende metropolitane si sprecano.
Proverò a ripeterlo ancora una volta, nella speranza che si stampi per bene nella memoria di chi legge: la posizione della manopola del volume non ha niente a che vedere con la potenza erogata da un amplificatore. Detto in altri termini, potrebbe essere che già ben prima della posizione di metà corsa del potenziometro un amplificatore stia già erogando la sua potenza massima. Aumentare oltre produce solo distorsione. Da cosa dipende questo fatto? Da due fattori, principalmente:

  1. La tensione d'uscita della sorgente (lettore CD).
  2. La sensibilità/carico dei diffusori.
Nel primo caso è chiaro che più è alta la tensione d'uscita e meno corsa utile si ha a disposizione nel potenziometro dell'amplificatore. Tipicamente, su apparecchi standard, la potenza massima si raggiunge poco oltre metà corsa del potenziometro. Non dimentichiamo che il potenziometro del volume NON è come l'acceleratore di un'automobile! E' un semplice ATTENUATORE, attenua cioè il segnale in ingresso dal CD (o altra sorgente).
Nel secondo caso è chiaro che diffusori meno sensibili richiedano più potenza e, quindi, un diverso utilizzo (leggi: posizione) della manopola del volume, rispetto a diffusori più sensibili. Anche il carico offerto dai diffusori all'amplificatore (leggi: impedenza misurata in Ohm) può influenzare la posizione della manopola del volume: diffusori ad impedenza più bassa costringono l'amplificatore ad erogare maggiore potenza. Ricordiamoci che questo giochetto riesce bene FINO AD UN CERTO PUNTO: le impedenze troppo basse sono sgradite agli amplificatori! Zero ohm di impedenza equivalgono al cortocircuito elettrico, più si sta distanti da questa pericolosa situazione limite e più l'amplificatore lavora in condizioni ottimali. Il range ideale per il quale la maggior parte degli amplificatori è progettato varia da 3-4 Ohm fino a 10 Ohm circa.
Inoltre, 10 watt di potenza, ottenuti da valvole vecchie di 50 anni, sono pur sempre 10 watt, magari pure qualcuno in meno. In 35 mq non puoi sperare di ottenere un livello sonoro decente senza utilizzare diffusori molto sensibili. Aggiungiamo a questo anche il fatto che la testina del giradischi è stata sostituita con una moderna, probabilmente anche l'uscita di questa è abbastanza elevata.
Non so dirti se sia il caso di sostituire le valvole oppure no, si potrebbe tentare, ma non mi aspetterei grandi stravolgimenti dal punto di vista della pressione sonora. Poi, che la pressione sonora massima indistorta venga raggiunta in posizione 3 del potenziometro o in posizione 10...mi spieghi che differenza fa?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora sull'accoppiamento Rotel & B&W
Gentilissimo Direttore,
Innanzi tutto volevo ringraziarla per quello che fa e come lo fa perché è grazie a lei e a tutti coloro che si occupano di TNT Audio che tanta gente come me si avvicina a questa splendida passione. Detto questo le scrivo perché ci sono stati significativi cambiamenti nel mio modesto impianto hi-fi e sarei onorato e grato di un suo parere positivo o negativo che sia, prima di tutto voglio scusarmi per non aver ascoltato il suo consiglio (
lettere alla redazione Vol.535) sono stato alquanto frettoloso, ma non la prenda come una sorta di non rispetto, in quanto io la stimo e la rispetto anche se non ci conosciamo di persona, ho trovato girovagando in rete un pre e finale Rotel e precisamente RC980BX e RB980BX e detto fatto li ho portati a casa senza pensarci su due volte, dando una risposta al perché facevo sacrifici per mettere da parte qualcosina, devo dire che chi me li ha venduti era un maniaco dell'ordine e della correttezza, le due elettroniche sono come uscite da un negozio non hanno un graffio e funzionano bene.
Il mio impianto è cosi composto:

Mi è sembrato da alcune lettere precedenti che l'accoppiata Rotel B&W non le faccia perdere la testa, le devo dire che a mio modesto parere il suono che esce dai diffusori con queste elettroniche è caldo ed avvolgente, a me piace molto, ho scoperto che il jazz mi piace TANTO e che artisti come Donald Fagen, Al Jarreau, B.B King sono fantastici, ma non vorrei che sia solo la mia non esperienza a farmi pensare ciò.
In ultimo vorrei chiederle un paio di consigli: il mio lettore mi sta dando un sacco di problemi sicuramente è la meccanica, cosa mi consiglierebbe se dovessi cambiare? Ho la possibilità di acquistare sempre usato un secondo finale identico a quello che posseggo cosa ne pensa di pilotare i due diffusori in mono e quali miglioramenti ci sarebbero?
Scusandomi se in qualche modo l'ho annoiata porgo cordiali saluti
Nando - E-mail: naeral (at) hotmail.it

LC
Caro Nando,
credo che tu sia il primo audiofilo sulla faccia della Terra a considerare il suono della coppia Rotel + B&W caldo. Tutto è tranne che questo. Bisogna intendersi sui termini, naturalmente, per questo ti dico che per suono caldo si intende generalmente qualcosa di molto morbido, assolutamente poco aggressivo, con una gamma medio-alta un po' addomesticata ed una gamma altissima a calare. Dubito che la tua coppia Rotel + B&W suoni così. Non è per forza qualcosa di sbagliato, ad ognuno il suo suono. Quel che a me non piace ad altri potrebbe piacere moltissimo e viceversa. Il fatto è che vox populi vorrebbe il suono di quella coppia abbastanza lontano dalla descrizione che ho fatto, anzi direi diametralmente opposto. Questa, ripeto, non è una valutazione di merito, soltanto di impostazione.
Per ora non acquisterei un secondo finale, i benefici sarebbero minimi, semmai mi concentrerei sulla sorgente. Proverei a chiedere un preventivo per la riparazione del tuo Micromega (non è che la lente del laser è solo sporca?) e poi valuterei qualche alternativa. Se vuoi restare nello stesso family feeling potresti optare per un lettore Rotel ad esempio, ci sono ottimi modelli in diverse fasce di prezzo. Anche l'usato recente potrebbe avere il suo perché.
Qualcosa mi dice che al momento nel quale leggerai questa risposta, avrai già acquistato il secondo finale e pure un altro lettore CD. Tu non desideri migliorare il tuo impianto e CAPIRE, desideri solo l'OK di un "esperto" che ti rassicuri nella tua corsa sfrenata verso il nuovo acquisto. Cerchiamo di capirci bene una volta per tutte: io non sono quel tipo di "esperto" ;-)
Spero di esserti stato utile (a questo punto ne dubito),
Lucio Cadeddu

Costruzione impianto - Audio Analogue, B&W e biamplificazione passiva...creativa
Gentile direttore,
mi chiamo Luca e ho 30 anni. Da oltre un anno sto pensando a come impegnare i miei sudati risparmi per un impianto audio che incontri al meglio i miei gusti e quelli della mia futura moglie (che sposerò fra un mese).
Non si contano gli ascolti che ho scrupolosamente effettuato tra fiere, negozi e amici oltre alle letture cartacee ed on-line fra cui TNT è una presenza ormai quotidiana. Mi aggiungo pertanto alla schiera di complimenti per il suo meraviglioso sito. Un aiuto insostituibile per tutti noi...."wannabe audiofili".
Ed ora vengo al dunque. Premessa noiosa ma d'obbligo: l'impianto dovrebbe essere utilizzato in una stanza 6mx4m (fronte sul lato lungo) ben arredata (in senso acustico). Ad uso sia musica (chiaramente) ma anche HT (sempre in stereo e senza sub). I componenti definitivi (nel senso che sono sicuri in quanto indiscussi vincitori di svariati confronti), sono il pre Audio Analogue Bellini VB rev.2.0 e l'Oppo BD-83 SE Nuforce Edition (che, come mi insegna, è multiformato).
Le variabili sono di diffusori ed i finali. Per quanto riguarda i diffusori, bè, non c'è molto da discutere. Nel senso che sono orientato sulle CM9. Qualora dovessi riuscire nella rapina in banca che programmo da tempo (!!), allora prenderò le 804 Diamond. Credo che il costo in più valga la candela anche se non ho mai ascoltato le 804 in ambiente controllato e con componenti conosciuti. La differenza fondamentale, perlomeno sulla carta, è che le frequenze basse scendono fino a 38Hz (contro i 56 Hz delle CM9...pensando sempre al fatto che non intendo utilizzare un sub) e che c'è il nuovo tweeter. E' d'accordo?
Premetto ancora (diavolo, ancora alle premesse sto!) che fra le caratteristiche che più mi stanno a cuore, c'è la totale (intendo proprio totale) assenza di fatica d'ascolto e una buona scesa in basso. A tale ultimo proposito intendo punch secco e asciutto. Il Bellini incontra decisamente i miei gusti anche alla luce di tali considerazioni. Per dovere di cronaca, fra gli altri pre/integrati ascoltati (per bene intendo), ci sono mcintosh, Atoll, Bryston, Accuphase (il più simile ad A.A.), Gamut, Denon, Onkyo, Cambridge Audio e altri meno noti (per me almeno).
In tutte le prove inoltre, ho sempre riscontrato un tangibile miglioramento biamplificando i diffusori B&W (il Bellini ha due coppie di uscite). Ora, in un mondo perfetto dove l'audiofilia non è una malattia degenerativa, affiancherei al Bellini i suoi naturali compagni: i Donizetti. Senza scervellarmi più di tanto. Il punto è che mi sta facendo perdere il sonno (qualche minuto almeno) l'idea di migliorare la gamma medio-alta delle B&W (CM9 o 804 che sia). La vorrei più dolce e materica. Pre valvolari non mi sono piaciuti...il bellini ha sempre vinto, a prescindere dagli altri parametri, per la gestione delle basse frequenze.
La domanda quindi è (finalmente): potrebbe fare la differenza l'utilizzo di un finale valvolare sui morsetti alti da aggiungere al donizetti (o comunque a SS) sulle basse? Quale finale mi consiglia? Avevo pensato ad alcuni finali come l'audion sterling night con le 300b che ha, fra l'altro, un potenziometro e che risolverebbe quindi i problemi di guadagno. Infatti, anche puntando su finali con lo stesso valore in Db, non si può dare per scontata una relazione perfetta. Sono infatti valori arrotondati. In alternativa potrei utilizzare un integrato sulle alte. Ma la scuola classica (e non solo) sconsiglia caldamente un doppio stadio pre sulla linea del segnale. Che ne dice?
Come può essere la convivenza fra una manciata di valvolari watt ed un mastino a stato solido? Alla peggio dovrei trovare/costruire un potenziometro di buona fattura e utilizzarlo con il finale a guadagno più alto (facendo in modo che sia il finale delle basse frequenze magari).
In ultimo e volendo essere meno "creativi" (ma pure più concreti), mi consiglierebbe una coppia di finali identici alternativi ai donizetti? Forse l'ambra dei classè potrebbe risolvere tutti i miei problemi? Perderei qualcosa del granitico basso audio analogue? Insomma, il mio dilemma è questo.
Spero veramente che voglia essermi d'aiuto e la ringrazio fin da ora per la sua cortesia.
Luca - E-mail: luca.provenzano (at) gmail.com

LC
Caro Luca,
addomesticare il carattere delle B&W in gamma medio-alta scegliendo strade tortuose, mix di valvole e stato solido, biamplificazioni complesse etc è una battaglia PERSA in partenza, credimi. Quell casse suonano così e non c'è niente su questa Terra che le possa trasformare in qualcos'altro. Se vuoi la gamma medio-alta più "dolce e materica" come dici tu, la soluzione è scegliere altre casse. Non voglio farti cambiare idea, ma solo invitarti a riflettere. Se già adesso, senza neppure aver messo l'impianto nella sala definitiva, e quindi senza averlo ascoltato a lungo, pensi già che la gamma medio-alta debba essere più dolce...stai sbagliando strada. Cambia finché sei in tempo, altrimenti diventerà, in breve, una corsa al massacro del tuo portafogli, sarà un continuo (ed inutile) tentativo di far suonare quei diffusori diversamente da come sono stati pensati, fortemente voluti e progettati.
Tu dici che sui diffusori "non c'è molto da discutere" ed invece, alla luce delle tue osservazioni, secondo me ce ne dovrebbe essere.
E discuterei anche questo tuo arroccamento sulla scelta di un pre (dico, stiamo parlando di un pre!) come se questo oggetto possa prescindere da tutto ciò che segue (finale e diffusori). No, caro Luca, è proprio il punto di partenza ad essere sbagliato: prima i diffusori, ma ti devono piacere già così come sono, senza che ti venga da subito la tentazione di modificarne il suono con l'amplificazione. Poi il resto verrà da sé. Forse non è ciò che volevi sentirti dire ma senza questi presupposti tutto il resto è puro non-senso.
Sarebbe invece sufficiente una coppia di diffusori che ti piaccia da ogni punto di vista ed un bell'integrato neutro da abbinarci, senza troppi equilibrismi tra finali, mono, stereo, ibridi, a valvole, a stato solido e chi più ne ha più ne metta.
Queste sono masturbazioni audiofile allo stato puro. Evitale finché sei in tempo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Editoriale di Marzo
Caro Lucio,
innanzitutto bentornato, spero dopo una piacevolissima pausa pasquale: sulle suggestive note del video da proposto, traggo ispirazione per quanto sto per scriverti, a supporto e completamento di quest'ultimo illuminante
editoriale da te pubblicato.
Oltre a condividerlo, vorrei considerare altri aspetti legati a quelli (più importanti) da te sottolineati. Infatti, da una parte il marketing ha soppiantato la specifica competenza tecnica, ma dall'altro è pur vero che, anche nel consumer, si trovano ormai prodotti molto validi ma poco valorizzati dal marketing stesso presso i veri appassionati. E ciò per il fatto che il budget lo si fa con la massa e non certo con l'esigente e ristretto pubblico di nicchia. Inutile pertanto stupirsi della scarsa valorizzazione tecnica di prodotti tecnicamente interessanti, come ad esempio alcuni nuovi microsistemi a componenti separati prodotti dalla Philips: veri impianti hi-fi, ben costruiti, sapientemente progettati e dalla resa sonora più che dignitosa (anche a detta di un mio amico direttore d'orchestra e costruttore di amplificazioni valvolari e monovia di riferimento).
Tuttavia, tali scoperte sono destinate a coloro che, come noi e come voi tutti, non si fermano alle apparenze o al mero scopo commerciale, ma vanno a verificare i fatti, da come le cose sono fatte a come suonano, senza quella paura di andare controcorrente né tantomeno di essere messi alla berlina (vedi vicende varie legate al T-Amp).
Questo preambolo per dire semplicemente che, forse, tutti dovrebbero interrogarsi e, mentre produttori, distributori e negozianti lo fanno, la Tua rivista e (nel mio piccolo) io come consulente volontario nel campo dell'affordable hi-fi (vera alta fedeltà a prezzo largamente accessibile) continuiamo a partire dalle persone e dalle loro specifiche esigenze, attraverso consigli mirati e personalizzati, senza alcun timore di dire apertamente che una Fenice 20 suona meglio di molti integratini tradizionali di dieci volte e più il suo costo, così come di dire che alcuni ampli come quelli dei sistemi completi di punta del catalogo consumer della Philips sono costruiti e suonano secondo standard riscontrabili in prodotti di ben altro prezzo, con moduli in classe D di ultima generazione e, in un caso, persino abbinati ad una sezione pre a valvole, il tutto in raffinate (e davvero ben fatte) scatole in alluminio e corredato di diffusori che poco hanno da invidiare ad alcuni blasonati minidiffusori dal costo spesso gonfiato. Basta vedere i cabinet e i trasduttori (il tweeter a nastro è già di per sé un esempio eloquente) per comprendere quanta cura e attenzione che i progettisti hanno riservato a tali prodotti.
Quanto sopra è un esempio, giusto un esempio: non ho interesse commerciale alcuno a parlare bene dell'uno o dell'altro, anzi. Considerando la quantità di cv inviati alle grandi aziende senza ricevere alcun riscontro, a fronte di fatturati sempre più elevati e incrementati a dismisura sulla pelle di lavoratori precari o silurati, umanamente e soggettivamente avrei solo da dire un gran male. Eppure, poiché stiamo parlando della nostra comune passione, l'hi-fi, e non delle sorti dell'umanità, non posso esimermi dall'esprimere quello che è il mio punto di vista, ciò che vedo e che sento: non una verità granitica né tantomeno la pretesa di unanime consenso, ma un altro piccolo spunto, un punto di vista sulla situazione generale del mercato che (spero) possa aiutare a riflettere e, perché no, a sperare, dal momento che oggi con quattro soldi si riesce ad ascoltare musica come o meglio di quanto non fosse possibile qualche anno fa indebitandosi.
In definitiva, se da un lato dobbiamo tutelarci da speculatori senza scrupoli, dall'altro possiamo contare su una tecnologia largamente fruibile e finalmente dalla nostra parte.
Ultima domanda, la cui risposta la lascerei ai lettori di TNT: se non ci fosse stato Lucio Cadeddu con la sua recensione-scandalo sul T-Amp, tutto ciò sarebbe stato possibile? Almeno, in così breve tempo?
Dal solito amico dell'angolo dell'ottimismo, con la consueta stima e simpatia.
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
che oggi esistano prodotti dal rapporto qualità/prezzo elevatissimo, ben oltre gli standards cui eravamo abituati anche solo 10 anni fa è qualcosa che ormai non nega più nessuno. Il fatto è che questi prodotti non interessano al settore perché i margini sono troppo ristretti e, in generale, le cifre coinvolte troppo basse. A chi può interessare un sistema che si può costruire con 500 € o anche meno? A chi compra, ovviamente, non certo a chi campa di questo settore. E, diciamocelo, le riviste specializzate hanno sempre puntato sulla fascia medio-alta del mercato, ogni tanto qualche puntatina alla nicchia budget ma niente di eclatante o significativo.
Verrebbe da chiedersi perché, ma ormai credo che sia chiaro a tutti: le riviste vivono (giustamente, direi) di pubblicità. Chi è che acquista spazi pubblicitari importanti? Chi commercializza amplificatori da 100 € o casse da 200 € o piuttosto chi distribuisce e vende prodotti almeno 100 volte più costosi? La risposta a questa domanda aiuta a capire gli orientamenti, inevitabili, delle riviste ed il loro apparentemente curioso atteggiamento ostruzionista quando sul mercato è apparso il T-Amp: si andava a toccare indirettamente la loro stessa sopravvivenza!
E' altrettanto chiaro che questo meccanismo, in costante bilico, non possa essere messo in piazza, ecco quindi che si son dovute inventare le scuse più incredibili per giustificare il muro eretto a tempi di record verso questi nuovi oggetti. Aggiungici anche una certa insofferenza da mancato scoop ed il risultato è quello che abbiamo visto.
Purtroppo, quando la portata dell'onda che avanza è come questa cui stiamo assistendo, non c'è muretto che tenga. Ogni resistenza è inutile, si rischia pure di perderci quel poco che resta della faccia. Da tempo il mercato, i suoi orientamenti e le sue scelte non sono più in mano alle riviste tradizionali, i consumatori si informano in altri modi, sono diventati più critici, leggono i siti online, anche stranieri, leggono i forum, si aggiornano. Una volta l'informazione era chiusa dentro le 100 pagine di un paio di riviste HiFi, tutto il mondo conosciuto era rinchiuso all'interno di queste colonne d'Ercole. Ora, grazie a Dio (ed alla rete) non è più così. Chi riuscirà ad adeguarsi, ad avere il giusto cambio di marcia, sopravviverà, gli altri sono destinati a chiudere, inevitabilmente, come ormai inutili vestigia di un passato che non tornerà mai più.
Grazie per il prezioso spunto.
Lucio Cadeddu

Suono gracchiante da vecchi LP - I
Ciao,
Chiedo scusa se scrivo in privato, ma leggendo qua e la nel sito soluzioni per la pulizia del vinile mi son imbattuto nelle ricette da voi consigliate e in una mail che mi ha lasciato abbastanza preoccupato di un lettore che lavando i dischi con acqua denaturata e alcool rosa ha rovinato molte delle sue chicche discografiche.
Ebbene, da qualche giorno ho preso a fare qualcosa di simile (acqua denaturata e alcool rosa, 50% & 50%) più panno in microfibra (che a dir la verità mi sembra sia un materiale un po' troppo ruvido) su vinili recuperati da scantinati e parecchio incrostati. Avevo letto pareri in altri siti che non davano importanza al fattore chimico anzi, si diceva che si tende ad esagerare nel valutare i vinili tanto fragili.
I numerosi crepitii in ascolto mi han fatto sorgere i dubbio che non stessi facendo la mossa giusta. Questo benedetto Disc Doctor di cui si parla tanto può far sì che l'errore si possa recuperare? O meglio .. le eventuali reazioni chimiche dell'alcool rosa son così immediate e persistenti o è possibile recuperare il danno a tuo parere?
Nota che i crepitii non ho la possibilità di sapere se erano preesistenti. Tempo fa un negoziante mi disse che l'acqua denaturata provocava crepitii nell'immediato, che sarebbero scomparsi dopo pochi ascolti.. inizio ad essere confuso.
Vorrei togliermi la soddisfazione di riportare in vita ciò che per altri è un oggetto da cantina.. e godermi il suono del magico vinile.
Grazie e scusa per il dilungamento e il disturbo,
Andrea - E-mail: catera (at) divis.it

LC
Caro Andrea,
l'alcool denaturato non è l'ideale per il vinile, è un po' troppo aggressivo dal punto di vista chimico. Una soluzione semplice, almeno come primo aprroccio nei confronti di dischi incrostati recuperati da cantine ammuffite, è un buon lavaggio con acqua distillata (quella per i ferri da stiro e le batterie delle auto) e poche gocce di detersivo per piatti, seguito da un profondo risciaquo sempre a base di acqua distillata. Anche l'asciugatura è una fase da non trascurare.
Dopo questo primo passo, utile per togliere lo sporco più grossolano e consentire di valutare la qualità residua del disco senza rischiare di rovinare la puntina, si può passare a soluzioni più aggressive, ad esempio i misti di isopropilico ed altri detergenti oppure direttamente il Disc Doctor o liquido commerciale analogo.
Il problema dei dischi recuperati da posti improbabili non è tanto lo sporco (risolvibile) quanto lo stato dei solchi: se letti con chiodi anziché puntine, pesi di lettura sbagliati etc è altamente probabile che siano rovinati in maniera profonda ed irrecuperabile: a quel punto spendere tempo e denaro per lavarli professionalmente è abbastanza inutile.
Detto questo, è difficile capire se il tuo lavaggio possa aver generato quei rumori o se questi fossero già presenti, anche se io propendo per questa seconda ipotesi. Consentimi però un'osservazione che è anche un'avvertenza: se credi di sentire il magico suono del vinile recuperando vecchi cimeli suonati chissà come è altamente probabile che di magia ne sentirai ben poca: rumori, fruscii, dinamica limitata e banda compressa, ecco cosa sentirai. L'analogico è un mondo affascinante ma delicato: per sentre DAVVERO cosa può riservare occorrono dischi in condizioni eccellenti e giradischi di buona qualità tarati con grande precisione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Ritorno all'HiFi
Caro Lucio, grazie per la risposta e i consigli sempre preziosi.
Dopo la pubblicazione della mia lettera (
Vol. 539) ho ricevuto diverse e-mail in cui mi si chiedeva dove fossero questi "magici" mercatini dell'usato.
Ho risposto a tutti ovviamente, ma può darsi che diversi lettori residenti in zona si siano incuriositi e ambirebbero fare buoni acquisti come ho fatto io. Immagino che molti leggendo la mia abbiano dubitato delle mie affermazioni, è comprensibile, ma quello che ho scritto è la pura verità.
Sono certo di essere stato molto fortunato, e vorrei chiarire ambito e dinamica dei miei acquisti.
In primo luogo è bene dire che questi non sono mercati "stradali" ma capannoni aperti al pubblico tutta la settimana tranne il lunedì. I gestori di questi mercatini acquistano in blocco il contenuto di un appartamento, e ne mettono in vendita i singoli pezzi, in maggioranza mobili ed oggetti per la casa, e non hanno (almeno per adesso) conoscenza del valore di mercato degli impianti hifi usati.
I quali, d'altronde, sono in vendita solo occasionalmente e è necessario frequentare abitualmente i mercatini fino a quando non viene messo in vendita un apparecchio di qualità. Non mi pare che vi sia nemmeno molta richiesta dato che ho potuto vedere come il grosso della clientela sia formato persone con poca capacità di spesa alla ricerca di arredamenti a buon mercato oppure da signore di mezza età o pensionati alla ricerca dell'oggettino spesso inutile.
Io stesso mi sono imbattuto nel Rotel mentre cercavo un mobiletto, ed è stato solo allora che ho pensato che avrei potuto costruire il mio impianto hifi comprando l'usato. Dopo il primo, fortunatissimo acquisto ho cercato in rete gli indirizzi dei mercatini dell'usato a Milano e li ho visitati tutti.
Alcuni non tengono affatto prodotti elettronici, altri offrono a volte delle occasioni.
Qui sotto do i contatti dei mercatini dove ho fatto gli acquisti migliori:

  1. Un ampli Kenwood (euro 10) ed un Sinto Toshiba (euro 12), che ho regalato ad un amico.
    Dituttodipiù, - Via Ornato, 140 Tel. 02.64109104 Fax 02.66113213 - E-mail: dituttodipiu.niguarda (at) gmail.com
    Orario di apertura: 9.30/12.30 - 15.00/19.30
    Giorni di apertura: dal Martedì alla Domenica (Lunedì chiuso)
  2. Il Rotel e i due Scott
    www.bresso.mercatinousato.com REALE SNC DI SORDELLI STEFANIA E SARDELLA ROBERTO - Via Campestre 49 20091 BRESSO - Telefono: 02 66500889 - Fax: 02 66500251 -
  3. Le Indiana Line
    Re Ardù, 20141 Milano (MI) - 44, v. Verro tel: 02 84800742 fax: 02 84800742 - E-mail: mercatinoreardu (at) libero.it
  4. Il Philips
    Mercatopoli Milano Ripamonti, Via Marco D'Agrate, 33 Milano (MI) Telefono: 329 7097055 milanoripamonti (at) mercatopoli.it
Girare alla ricerca del pezzo d'occasione è piacevolmente intrigante, buona caccia e sono a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Faber - E-mail: doctrauma (at) msn.com

LC
Caro Faber,
grazie a nome di tutti i lettori per le dritte. Certamente si tratta di un lavoro di grande pazienza, visitarli tutti in attesa della buona occasione può richiedere molto tempo. Vorrei soltanto suggerire di evitare di contattare questi mercatini direttamente per sapere cosa abbiano a disposizione, se ci siano oggetti HiFi etc. Si corrono due rischi: il primo, quello di non avere risposte esaurienti, realisticamente i prodotti sono - per fortuna! - sconosciuti a chi li vende. Secondo, c'è la possibilità che qualcuno mangi la foglia, come si dice, e che di conseguenza i prezzi salgano.
Se qualche altro lettore avesse fatto acquisti analoghi in posti di questo tipo dislocati in altre città d'Italia può tranquillamente scriverci per condividere con tutti i lettori questa sorta di caccia all'ago nel pagliaio. E' anche comprensibile che qualcuno, avendo trovato un posto del genere, decida di tenere il segreto per sé.
Per quest'ultima ragione la tua disponibilità è ancor più encomiabile e benvenuta.
Grazie e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suono gracchiante da vecchi LP - II
Gentile dott. Cadeddu,
ho recuperato dei vecchi vinili di casa (musica classica, acquisti degli anni 80) che, pur presentando alla vista un eccellente stato di conservazione, suonano male. Mi spiego meglio: con gli archi e nella gamma alta del pianoforte, il suono diventa molto metallico, al limite del gracchiante. I pieni di orchestra poco nitidi e "cupi".
Il giradischi (Pro-Ject Xpression III, con AT95E) mi pare ben regolato. Oltre ai soliti controlli di "geometrie", ho di recente utilizzato il disco "Hi-Fi test" e, pur con un peso aumentato di circa un 0,3/0,4 rispetto ai 2g consigliati, la testina ha superato tutte le tracce con l'esclusione dell'ultima, che si rifiuta proprio di leggere.
I dischi che ascolto normalmente, (jazz principalmente) suonano bene (a parte il "Köln Concert" di Jarret, in cui, ogni tanto si affaccia un accenno di "metallico gracchiare"). Sul suono "cupo" potrei pensare che il peso della testina contribuisca, e che la musica classica, per gamma dinamica evidenzi maggiormente questo fatto.
Ma il suono metallico? Osservando la testina, in alcuni momenti era quasi come se fosse sul limite di entrare in risonanza, con ampie oscillazioni. A orecchio, mi sembra quasi che la testina sia arrivata al suo limite di capacità e non riesca a fare di più: troppa musica per le sue spalle. Possibile?
Tutti i dischi di musica classica hanno suonato per anni sullo stesso giradischi, un Sony piuttosto strano (PS FL1 degli anni 80), a cassetto retrattile, con trazione direi diretta e sistema "autolivellante" del piatto. Il mio problema di ascolto può essere un danno causato dal vecchio giradischi?
Capirà che sono un po' scocciato: ottima musica (Beethoven, Mozart, Tchaikosky...) e non poterla ascoltare con soddisfazione.
P.S. Ho letto nell'ultima rubrica della posta il suo consiglio per un upgrade di testine rispetto a quella montata sul Pro-Ject Debut. Rispetto alle testine segnalate da lei (Grado Gold, Shelter 201, Goldring 2200/2300) una Denon DL103 (trovata a 160 Euro circa) è un'alternativa plausibile o richiede uno stadio phono più serio del mio Pro-Ject? (Il mio è un sistema senza casse e con cuffia AKG 240, amo sentire quel che c'è inciso ed evitare coloriture di "impianto").
La ringrazio per l'attenzione e la cortesia.
Cordialmente,
Paolo - E-mail: p.terno (at) email.it

LC
Caro Paolo,
non posso fare altro che ripetere quanto scritto poche righe sopra, ovvero che una volta che gli LP sono stati arati (perché di vera e propria aratura si tratta!) da un giradischi indegno e magari anche mal regolato è altamente plausibile che non suoneranno più bene. Mai più. Puoi, anche tu, provare a lavarli con le procedure descritte sopra, giusto per eliminare ogni dubbio, ma non credo riuscirai ad ottenere grandi risultati.
Un suono "cupo" normalmente è causato da una risposta in frequenza calante verso le alte frequenze e questo, a sua volta, è spesso causato da una eccessiva usura della puntina (o da un peso d'appoggio eccessivo). Se il tuo set-up suona bene comunque con dischi decenti e supera pure le prove di tracciamento del disco HFN&RR direi che non ci possano essere altri colpevoli oltre allo stato d'usura dei dischi utilizzati.
Ad ogni buon conto, prima di sostituire la testina io proverei ad acquistare una puntina nuova. Il ricambio per la tua costa circa 20 € su Ebay (OK, la testina completa costa 45, vedi un po' tu) ed ha la sigla ATN 45E. Qualora invece volessi comunque provare qualcosa di meglio, ti sconsiglio la DL103, che è un po' particolare, e ti propongo di valutare una Sumiko Pearl, una Goldring 2100 o una Ortofon 2M Red o Blue. Sono ottime testine MM, tendenzialmente neutre come mi pare tu prediliga, e dal costo inferiore ai 150 €.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ampli a valvole e casse da scaffale con 1000 €
Salve, sono Antonio dalla provincia di Frosinone. Ho letto le vostre recensioni sui valvolari Jolida e vorrei chiedere un vostro parere. Non sono espertissimo di impianti hifi, vorrei fare un sistema principalmente per ascoltare musica jazz, ma non solo. Vorrei accoppiare un amplificatore valvolare a una coppia di diffusori da scaffale a due vie reflex con woofer da 16 cm e non vorrei spendere più di mille euro (possibile?). I diffusori che avrei scelto (sempre con l'obbiettivo di non spendere un patrimonio) sarebbero i Wharfedale Diamond 9.2 (accetto obiezioni). Gli amplificatori a valvole costano veramente molto. Le possibilità che penso di avere (accetto obiezioni) sono 2: o il Jolida 102b (che ho trovato nuovo al prezzo di 700euro) o ordinare il kit in america Triode Electronics Dynaco st70 (35WX2) e farmelo montare da un esperto più o meno spendendo la stessa cifra. Io, sinceramente, preferirei non stressarmi ad ordinare un kit e farmelo montare...quindi la domanda principale è: può un 20w x 2 (25 di picco) pilotare quella tipologia di casse? Sarebbe meglio magari prendere diffusori con efficienza maggiore? (le 9.2 hanno 86db di sensibilità....) o magari casse più piccole? (ma cosi perderei Hz di bassi e non voglio) o, per quanto riguarda l'ampli, meglio il kit? Magari lei conosce altri buoni kit che potrebbe indicarmi....).
Vi ringrazio per l'attenzione, spero avrete la pazienza di rispondermi.
Vi saluto,
Antonio - E-mail: anto.mag (at) virgilio.it

LC
Caro Antonio,
francamente non capisco perché ti sia fissato con un integrato valvolare. Visto il budget a disposizione ciò ti impone di risparmiare molto sui diffusori e questa, in generale, non è una strategia vincente, specie quando si parla di budget di questo tipo. Io spenderei, invece, 700 euro nei diffusori e 300 nell'amplificatore (e pazienza se non è a valvole).
Basterebbe un integrato entry-level NAD o Rotel per pilotare buona parte dei diffusori da scaffale o da pavimento in commercio.
In alternativa potresti fare 500 e 500. A questo punto potrebbe rientrare anche l'ipotesi dell'integrato a valvole, ad esempio lo
Yarland M34 (vedi nostra recensione) che ha circa 40 watt per canale e sarebbe dunque in grado di pilotare diffusori anche di bassa sensibilità. Intorno ai 500 euro potresti valutare Chario Silverette 200 (woofer da 16, 88 dB di sensibilità), Klipsch RB81 (woofer da 20 cm, sensibilità 97 dB!), Quad 11L2 (woofer da 17 cm), B&W 685 (woofer da 16,5 com, sensibilità 88 dB), KEF iQ30 (woofer da 16,5 cm, sensibilità 89 dB).
L'ipotesi 500/500 mi sembrerebbe il compromesso migliore tra la tua voglia di avere un amplificatore a valvole (ma mi auguro che tu non ascolti con gli occhi) ed una divisione del budget dotata di un po' di buon senso.
L'idea del kit da farsi costruire, poi, è assolutamente sconsigliabile per un principiante. Ti immagini cosa accadrebbe se avessi problemi di funzionamento? Saresti completamente dipendente da chi te lo ha costruito. E se poi volessi venderlo?
No, stiamo su cose semplici, con assistenza ufficiale anche in Italia e con una certa rivendibilità sul mercato dell'usato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Posizionamento diffusori in ambiente difficile
Gentilissimo Direttore,
per ringraziarLa ancora per la Sua cortese risposta pubblicata nella sezione
Lettere alla Redazione, Vol. n. 538, volevo aggiornarla della situazione.
Lo spostamento dei diffusori all'indietro, di cui si era parlato, ha un effetto relativamente deciso solo quando essi si trovano a una distanza dal fondo e dalle pareti laterali confrontabile alla profondità della cassa stessa. Quindi molto molto indietro, rispetto alla posizione della foto.
Devo ancora valutare quanto il guadagno in basso infici la pulizia dei suoni, che forse soffre un po' a causa del muro che si estende da dietro la libreria. Riguardo la rimozione del mobile dietro, sto valutando di invertire la posizione del mobile stesso con quella del tavolo che si nota dietro la cassa a sinistra.
Il mobile, profondo circa quanto l'estensione del muro all'infuori, riempirebbe in parte quel volume (vantaggio), al contempo rimanendo però molto vicino (svantaggio?!!?) al diffusore (l'altezza del mobile è circa 50 cm, raggiungendo il secondo woofer). Che ne pensa?
Riguardo ai piedoni in gomma, alcuna indicazione su dove posso trovarli e come posso individuarli in un eventuale negozio online (hanno una marca, un nome "tecnico")?
Una volta trovata la posizione finale, dovrei valutare l'opportunità di sostituire i cavi di potenza. Vedo che si dice di tutto e di più su di essi. Attualmente possiedo cavi in configurazione bi wiring secondo il progetto TNT-Audio TNT Triple T. Quello che mi lascia perplesso è che in breve i connettori di rame del cavo di rete cat.5 si ossidano, soprattutto presso la terminazione diffusori (ma probabilmente anche lato ampli, all'interno dei connettori a banana). Li ho "ravvivati" un paio di volte con carta vetrata sottile, ma non penso che la situazione sia ottimale ai fini di un buon contatto...
Proverò a recarmi presso un rivenditore (cosa non facile qui in Friuli Venezia Giulia), ma di certo un Suo consiglio a riguardo sarebbe ottimo, se non altro circa le "questioni di base": cavi della stessa dimensione o addirittura uguali per bassi e alti, terminazioni lato diffusore con connettori a banana o diretta...
Ringraziando ancora per i consigli preziosi delle Lettere alla Redazione, Le porgo cordiali saluti.
Giacomo - E-mail: delleceste (at) gmail.com

LC
Caro Giacomo,
la prova di spostamento dei mobili puoi certamente farla, qualcosa cambierà, ed in ogni caso ti servirà da esperienza per valutare quanto e come modificare il suono dell'impianto con piccoli accorgimenti. E' così che si impara a conoscere il vero suono del proprio set-up e del proprio ambiente, non acquistando componenti nuovi nella speranza di risolvere problemi magari inesistenti.
Per quanto riguarda i piedoni in gomma presso qualunque brico o ferramenta trovi quel che ti serve. Potranno essere dei grossi battiporta, dei piedi per mobili o altri sistemi analoghi. L'importante è che l'appoggio tra diffusore e pavimento non avvenga con punte ma con un sistema elastico, così puoi valutare ancora come varia il suono. In teoria dovresti avere un basso un po' più morbido e presente, ma il risultato varia da situazione a situazione.
Infine, per quanto riguarda i cavi e l'ossidazione, potresti provare ad usare delle forcelle o delle banane, anche se la soluzione più sicura è la stagnatura delle terminazioni dei conduttori, che a quel punto non si ossideranno più e potranno essere collegati direttamente ai morsetti o tramite forcelle e/o banane.
Come osservazione generale, direi che non sia il caso di preoccuparsi dei cavi in questo momento, impegnerei il mio tempo a fare gli esperimenti suddetti: I nuovi cavi, se realmente necessari, potranno essere valutati ed acquistati per un fine-tuning in un momento decisamente successivo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro direttore,
qualche tempo fa le avevo richiesto un consiglio sull'acquisto di bookshelf con determinate limitazioni sia di costo che dimensioni nonchè disposizione e cortesemente lei mi aveva risposto anche facendo delle corrette considerazioni.
La volevo aggiornare sul cammino successivo, sperando che possa essere utile. Mentre le scrivevo avevo ordinato uno Scythe SDA-1100 (era da tempo che volevo provare uno di questi amplificatorini!) che è immediatamente diventato il cuore dell'impianto facendo apparire anche un po' di basso ed un suono molto pulito. Difficilmente supero ore 9/10 con il volume pilotando molto bene le mie casse autocostruite.
Ho per ora accantonato l'acquisto dei diffusori (nel frattempo ho potuto ascoltare le B&W 685 che non mi hanno entusiasmato più di tanto e le Canton GLE-430 che mi erano piaciute di più (eresia ?)) e in questo momento sono molto coinvolto dall'ascolto dell'album "Come away with me" di Norah Jones.
Nel rinnovarle i ringraziamenti la saluto cordialmente,
Daniele - E-mail: dtognaccini (at) alice.it

LC
Caro Daniele,
mi fa piacere sapere che l'acquisto del piccolo giocattolino Scythe ti abbia dato risultati così buoni, tanto da accantonare momentaneamente la voglia di upgrade dei diffusori. Il fatto che ascolti al massimo ad ore 9/10 conferma ancora una volta come i watt realmente necessari a moltissimi audiofili siano una minima parte di quelli che per anni ci hanno costretto a pagare. Questo è un altro, piccolo vantaggio del fenomeno creato dal T-Amp: far capire alle persone che anche 10 watt possono essere più che sufficienti.
Per quanto riguarda la scelta dei diffusori, non devi meravigliarti se le B&W non hanno incontrato il tuo gusto: il fatto che sia un marchio molto venduto è anche legato alla capillare presenza nel territorio ed all'immagine che si è creata, grazie alla pubblicità, nell'immaginario audiofilo. Insomma, senza voler offendere o sminuire nessuno, B&W è come Scavolini nel campo delle cucine componibili. Tutti conoscono il nome e, tipicamente, pochissimi sono in grado di pensare ad un'alternativa (e ne esistono, anche di migliori) quando si parla di cucine. Il fatto che il suono B&W possa non piacere non deve quindi sorprendere, anzi, lo ritengo un segnale di mente aperta e scevra da pregiudizi e condizionamenti.
Io le consiglio spesso perché so che a certi audiofili quell'impostazione sonora (generalmente aperta in gamma medio-alta, che conquista ad un primo ascolto) piace. Ognuno dovrebbe però ascoltare senza pregiudizio e formarsi una propria opinione, senza paura di andare controcorrente ove necessario.
Siamo un po' in disaccordo su Norah Jones (musica per audiofili e mostre HiFi, come la chiamo io) e per controbilanciare questa settimana propongo un altro simpatico giro nella mia personalissima e variegata Giostra della memoria, ripescando una insolita versione di "I Know There's Something Going On" (di Frida, anzi di Russ Ballard) ricostruita ed energizzata da cima a fondo dai Bomfunk MC's (in full effect in questo momento sul mio impianto, eccellente ginnastica per i woofers, album "In stereo" :-)), eseguita live insieme a Jessica Folcker, una bravissima svedese dalla pelle e dalla voce nera. E a chi mi risponde che Norah Jones è anche una bellissima vorrei ricordare che Jessica Folcker è stata Miss Stoccolma e finalista a Miss Svezia :-)
Buon ascolto,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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