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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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I volumi della posta precedente

  1. Musica digitale - quanti dubbi!
  2. Disposizione Heresy III
  3. Guardatevi alle spalle!
  4. Troppe scatole
  5. Aggiornamento impianto vintage: ampli & casse con 800 €
  6. Nuova sistemazione dell'impianto
  7. Troppi bassi
  8. Delusione da upgrade
  9. Loudness war
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Musica digitale - quanti dubbi!
Caro Lucio,
ricordo ancora quando, diversi anni fa, mi sono imbattuto per caso in TnT Audio. Allora non sapevo neppure la differenza tra un preamplificatore e un finale, il giradischi era un ricordo della mia adolescenza e le casse stavano comodamente nella libreria in mezzo ai libri :-)
Grazie al tuo sito ho imparato moltissimo fino a costruirmi il seguente impianto:

Di più, anche grazie a tuoi precedenti consigli (Vol. 465 amplicazione per Thiel) ho un'idea abbastanza chiara sugli upgrade che potrei fare sulla parte analogica dell'impianto a partire dall'amplificazione.
Sulla parte digitale ho, invece, le idee molto confuse nonostante abbia letto molte o forse tutte le risposte che pazientemente dai ai tuoi lettori, vorrei migliorare la qualità del lettore CD, componente che forse trovo il meno soddisfacente all'interno della catena dell'impianto, solo che tra l'incalzare della musica liquida, music server e lettori CD tradizionali non so bene che direzione prendere. Nello specifico mi sembra che le soluzioni siano sostanzialmente tre:
  1. Utilizzare come sorgente un PC a cui attaccare un DAC USB (il TA potrebbe essere una buona soluzione) e riversare la propria cdteca sull'hard disk. Dimentichiamoci per ora la rinuncia alla ritualità del toccare fisicamente i CD (che pure esiste). Ragionando unicamente in termini di qualità sonica mi chiedo se questo sistema alla fine risulta superiore ad un lettore CD tradizionale (un riferimento potrebbe essere la coppia convertitore + meccanica North Star 192). Un secondo dubbio riguarda la capacità della meccanica del PC nel leggere in modo accurato i CD, ma forse questo problema non si pone perchè deve leggere dei file e non della musica.
  2. Utilizzare un music server. Navigando un po' in rete ho visto che NAIM, LINN e anche Nuforce (mica gli ultimi arrivati) hanno fatto macchine di questo tipo che, nei fatti, sono dei PC ottimizzati per l'audio. Se si parte dal presupposto che la lettura da HD fornisce risultati audio superiori rispetto a quella effettuata direttamente dal CD questa mi sembra una direzione interessante su cui investire. I music server, tuttavia, hanno costi elevati, paragonabili ad un lettore cd tradizionale di gamma medio alta e mi chiedo se la qualità che possono offrire riesce davvero ad essere superiore a questi ultimi. Per quanto riguarda la praticità, invece, non hanno rivali unendo CD e interazione con PC.
  3. Utilizzare un lettore CD tradizionale. Questa soluzione ha senso se effettivamente si riesce ad ottenere una qualità più elevata rispetto alla soluzione PC/music server anche perchè significa rinunciare alla musica liquida proveniente da internet. Chiaramente si può anche optare per una soluzione mista, Lettore CD tradizionale per i CD fisici e un pc con convertitore se il file scaricati da internet aumentassero in maniera importante di numero.
Come vedi ho le idee abbastanza confuse e ti sarei molto grato se potessi aiutarmi a districarmi in questa scelta dove il futuro profuma di presente. Un grazie di cuore per l'immenso lavoro di tutta la redazione di TnT,
Alessandro - E-mail: afabbrimail (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
se intendi usufruire della Musica che si può scaricare dalla rete - sto pensando ai file in qualità studio master, non certo agli MP3 - un PC con DAC USB ti serve comunque. Potresti iniziare con quello, il PC già ce l'hai, il DAC USB costa un centinaio di euro ed è sufficiente per farti provare il nuovo sistema.
Nel frattempo fai pratica e, magari, inizi a riversare i CD su HD, è un lavoro lungo e faticoso ma si fa una volta sola. Per il momento non mi porrei la domanda se tale sistema possa o meno suonare bene come un lettore CD di buon livello: prova e valuta da te, l'investimento è minimo.
Un'altra cosa che potresti fare è dotare il PC di un'interfaccia USB/coax e poi acquistare un DAC tradizionale. Questo, eventualmente, potrebbe essere un secondo passo, una volta che ti sei convinto della bontà/convenienza dell'operazione liquida.
Un terzo passo potrebbe essere rappresentato dai music servers, di fatto molto costosi e non strettamente necessari per gli scopi che ti sei preposto.
Infine, su una cosa ti devo correggere: sui CD ci sono incisi dati digitali (non musica come la chiami tu), la meccanica del lettore non fa altro che estrarli e convertirli in analogico. Tieni conto che moltissimi lettori CD utilizzano meccaniche CD-Rom da PC!!! Basta utilizzare un buon software per l'estrazione delle tracce (ad esempio EAC) e direi che puoi stare più che tranquillo. Quello che otterrai saranno file con estensione .wav, che potrai suonare con un qualunque player multimediale. Sul nostro forum di discussione c'è un'interessante discussione su come configurare al meglio un PC (drivers etc.) per suonare i files musicali, potrebbe tornarti utile.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Disposizione Heresy III
Gentile direttore,
ci siamo sentiti nel
numero 497 della Sua rubrica, in cui lamentavo una certa confusione nell'ascolto ad alto volume delle mie Heresy III, ed una scena abbastanza scarsa. Ebbene Lei mi aveva giustamente redarguito innanzitutto consigliandomi di collocare le Heresy a pavimento e non sollevate come io le avevo collocate. Inoltre mi aveva consigliato di non spendere soldi per l'acquisto di un nuovo amplificatore ma di curare piuttosto l'acustica dell'ambiente che dalla mia descrizione risultava troppo riflettente. Ebbene in seguito ai suoi consigli Ho collocato i diffusori a terra sollevati nella parte anteriore in modo simile a quanto fanno gli stand originali della casa che io purtroppo non ho ricevuto all'acquisto dei diffusori.
I diffusori risultano così, sollevati dal pavimento nella parte posteriore di circa 2 cm e nella parte anteriore di circa 6 cm. Per creare questo zoccolo ho utilizzato delle riviste in modo da avere modo da poter fare delle regolazioni. Intanto non avendo un arredamento degno di questo nome, ho cercato di riempire la stanza un po' di piu con delle librerie a giorno, qualche pianta, inoltre mi sono costruito 4 tube traps in lana di roccia 2 del diametro di 30 cm e due dal diametro. 20 cm. Queste ultime le ho disposte a due a due agli angoli della parete corta della stanza direttamente dietro i diffusori.
Ebbene la situazione è migliorata molto per quanto riguarda il suono. Ma a distanza di oltre un anno non ho ancora sostituito le riviste con qualcosa di meno precario in quanto ho riscontrato un problema che mi sta frustrando non poco: non riesco ad avere una scena credibile; la scena ha una altezza che non supera il metro, tutto sembra provenire dal basso e tutto questo contrasta con le qualità timbriche dei diffusori che io reputo eccellenti. Vorrei a questo punto un consiglio su come affrontare questa problematica.
Per darle quante più informazioni possibile le posso dire di aver provato l'impianto con diverse amplificazioni sia a stato solido che valvolari. Gli unici risultati sono stati una migliore qualità dell'ascolto dovuta alla qualità superiore delle elettroniche a riprova che idiffusori sanno dare molto se pilotati da amplificatori di qualità. Ma la scena è sempre lì di poco sollevata dal pavimento. Possibile che nessun possessore di questi diffusori lamenti lo stesso problema?
Certo in un suo consiglio la saluto cordialmente.
Vito - E-mail: Procino (at) plurima.it

LC
Caro Vito,
in attesa che qualche altro eretico ti possa confortare con la sua esperienza, posso fare tre osservazioni:

  1. Le Heresy furono progettate quando di immagine sonora come la si intende oggi non ne parlava proprio nessuno, non è quindi un parametro per il quale siano state ottimizzate. Anzi, a dirla tutta, furono progettate intorno all'idea di stereofonia a tre canali di Paul W. Klipsch. Ciò non significa, tuttavia, che non possano ricreare una buona immagine. Semplicemente, questo aspetto non è prioritario e chi le acquista dovrebbe esserne ben conscio. Accade lo stesso per tanti altri prodotti, in primis per tutti i componenti inglesi di filosofia Flat Earth (es. Naim, Linn).
  2. Non so se il supporto offerto dalle riviste sia abbastanza rigido, stabile e simmetrico: tieni conto che bastano piccole vibrazioni o asimmetrie per far collassare l'immagine tridimensionale. Proverei con qualcosa di più solido.
  3. A mio parere molto del risultato dipende dalla distanza del punto d'ascolto: più stai vicino e più l'immagine apparirà bassa. Se avessi la possibilità di allontanarti di più, dovresti provare. Contemporaneamente, se la distanza d'ascolto fosse ridotta, proverei a sollevarle un po', sia anteriormente che posteriormente. Probabilmente le orecchie non si trovano nell'area più ampia di emissione del tweeter. Anche l'ambiente, comunque, ci mette del suo: è difficile avere una buona immagine in una stanza molto riflettente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Guardatevi alle spalle!
Caro Lucio,
mi ripropongo per segnalare un'esperienza personale legata all'interattività dell'ambiente di ascolto. Da qualche tempo notavo che la scena sonora del mio impianto, si era spostata "visibilmente" verso il diffusore di sinistra. Dopo alcuni tentativi di: ricollegamento dei cavi, smontaggio degli altoparlanti per verificare se il crossover avesse qualche problema, piuttosto che l'inversione di polarità di un altoparlante (si tratta di casse autocostruite..). Ho pensato alle valvole dell'amplificazione (Mastersound 220 SE), ma no, sono praticamente nuove, una pulita al lettore ottico del Cd player Naim Cd5i. Tutto apparentemente a posto.
A questo punto ho cominciato a temere per un abbassamento del mio livello uditivo dall'orecchio destro. (pensavo di sottopormi ad una visita audiometrica...). Quando ecco che sabato scorso, finalmente una giornata di sole, decido di svuotare il soggiorno per imbiancare. A sera, rimesso tutto in ordine (quadri, tappeti, divani ecc.) mi capita tra le mani un vaso contenente una Kenzia, pianta con lunghe foglie lanceolate alta ca 2 metri, introdotta qualche settimana fa in ambiente e posizionata sul lato destro del divano.
Vuoi vedere che..., provo a spostarla in altro ambiente e ad ascoltare nuovamente l'impianto. Come per magia tutto è tornato al suo posto, tranne la pianta che ho spostato a debita distanza. Il tutto per confermare ulteriormente quanto sia importante fare attenzione alla disposizione di oggetti che possono assorbire o riflettere le onde sonore nel ns ambiente e compromettere inevitabilmente il risultato finale.
Tutto qui.
Un cordiale saluto,
Diego - E-mail: diego_andolfato (at) despar.it

LC
Caro Diego,
grazie per la preziosa testimonianza. Non dispero nel mio tentativo di riuscire a convincere gli audiofili a pensare PRIMA all'ambiente d'ascolto e POI a tutto il resto. Le piante a foglie larghe hanno una loro influenza sull'acustica, tanto che qualcuno le utilizza esattamente per questo scopo. Avevo persino trovato un sito inglese che aveva pubblicato i coefficienti di assorbimento sonoro delle diverse piante, al momento non me lo ritrovo più tra i preferiti. E se una semplice pianta può fare tanto, immaginiamoci cosa possa fare un mobile ad ante, una cassapanca o una vetrinetta se messi nel posto sbagliato.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Troppe scatole
Buongiorno!
Le scrivo a poca distanza dalla mia ultima lettera non tanto per chiederle consigli quanto per una considerazione. Ho ricevuto lo Scythe 1100, scelto come traghettatore fra il mondo HT e l'hi-fi per quello che sarà il mio impianto itinerante. Beh, già con le piccole casse frontali del vecchio HT (delle JBL) la differenza si sente eccome. Ora si parte con l'ampli sotto braccio alla ricerca dei diffusori, andando ad ascoltare Klipsh e Indiana Line (Musa).
Ci sono però dei grossi punti di domanda che, mi rendo conto, frenano sul nascere la mia ascesa verso l'audiofilia.
Appena portato a casa l'amplificatore sto già pensando di ordinare un DAC USB come il SUPER PRO DAC 707, visto che mi pare sia l'unico in grado di fare anche da DAC "tradizionale" e che mi consentirebbe di usare (momentaneamente) il mio lettore DVD come semplice meccanica di lettura, pur restando il PC (file FLAC) la sorgente principale.
Totale: già 2 scatole più cavi da togliere e mettere per cambiare sorgente. E se volessi sfruttare questo impianto anche per guardare un film? Altri due cavi che escono dalla TV e siamo a posto? E quando la mia ragazza vuole solo ascoltare un po' di radio? Ce la vede a spostare tutti i fili per collegare il tuner al DAC o all'amplificatore? E poi la gente nelle case normali i fili li vuole mettere dietro nascosti, non con i terminali in bella vista sul tavolo pronti per essere interscambiati. Niente da fare, serve un pre: la terza scatola!
Tutti noi, su questo sito, siamo un po' disposti al compromesso. Siamo in grado di "sacrificare" un po' di comodità sull'altare della qualità sonora perché evidentemente il gioco (per noi) vale la candela.
Però non capisco perché ci obbligano a farlo. Perché non posso avere un ampli "HT" a due canali? Chi ha deciso che l'audiofilo debba essere un animale da bistrattare, condannato a non poter scegliere comodamente la propria sorgente magari (sia mai!) con un telecomando!
Perché non un ampli stereo in classe D, diciamo un Virtue Audio (così scavalchiamo il problema bassa potenza) ma con più ingressi digitali per TV LCD, il tuner e il lettore DVD. Poi 1-2 ingressi analogici (magari voglio attaccare l'i-pod con 2 RCA al volo o voglio avere un lettore CD dedicato) e, ma sarebbe veramente un lusso, un ingresso USB.
Mi pare non ci sia niente di simile a un prezzo "umano" e forse a nessun prezzo. Secondo me la fila per comprare un oggettino così sarebbe lunghissima...mi sbaglio? (data per ipotesi la parità di qualità sonora). Vorrei tanto ascoltare il consiglio che ha dato spesso (meno scatole) ma come si fa?
Tanto più che con la classe D (tripath? O il chip dello stesso Scythe 1100?) si potrebbe anche fare stare il prezzo sotto i 1000 euro probabilmente e se sommiamo le spese per lo scythe, il DAC e il futuro Pre, i cavi...beh varrebbe la pena avere un solo apparecchio anche a qualche soldino in più (e vuole mettere il WAF?).
Io credo che tutte queste considerazioni, oltretutto, siano quelle che tengono lontane maggiormente le persone dall'hi-fi e che ci fanno passare per essere degli strani animali rari!
La saluto, ringranziandola ancora una volta e quasi certo che queste considerazioni lasceranno il tempo che trovano...soprattutto a lei che magari le avrà sentite mille volte. Mamma mia quanto sono prolisso!
Giordano - E-mail: giovaneskywalker (at) gmail.com

LC
Caro Giordano,
per la Classe D credo ci vorrà ancora un po' di tempo ma la soluzione per il tuo problema esiste: basta acquistare un ampli integrato di buona qualità: dovrai forse rinunciare al DAC USB ma per tutto il resto dovresti essere a posto: ingressi come se piovesse e, scegliendo oculatamente, qualità sonora e persino il telecomando. Più o meno tutti i Costruttori hanno in catalogo apparecchi del genere a partire dai soliti NAD, Rotel e Cambridge.
Volendo la Classe D a tutti i costi, cerca un integrato NuForce usato.
Il mercato delle amplificazioni in classe D è ancora molto di nicchia per poter pensare ad applicazioni così generaliste come tu le vorresti. Tra l'altro, credo che la maggior parte degli audiofili utilizzi al massimo due sorgenti (CD e vinile) mentre per tutte le altre forse non si preoccupa troppo della qualità. Personalmente, da quando ho smantellato il mio impianto HT tanti anni fa, l'audio della TV è rimasto quello degli altoparlanti integrati nello schermo: per qualche raro telegiornale ogni tanto bastano ed avanzano :-)
Comunque sia, credimi, non sono queste complicazioni a tenere lontane le persone dall'HiFi: la verità è che la qualità, intesa come concetto globale, interessa a poche persone, la massa si accontenta della quantità. Acquistare prodotti HiFi semplici e versatili, a prezzi decenti, non è mai stato così facile come in questi anni! Eppure, nonostante questo, il nostro resta un hobby per pochi, quei pochi in grado di fare un passo in più nella direzione della Musica. La stragrande maggioranza delle persone - nei pochi casi nei quali ascolta Musica - preferisce avere un iPod rigonfio di canzoni scaricate dalla Rete. Con la progressiva sparizione dei negozi di HiFi vera e propria saranno sempre meno le persone che, per curiosità o per caso, potranno entrare in contatto con il magico mondo dei suoni che a noi affascina tanto. La mia speranza è che attività editoriali come la nostra e il moltiplicarsi di iniziative di divulgazione pubblica (eventi, mostre etc.) possano parzialmente controbilanciare la mancanza di negozi. Se TNT-Audio ha avuto, ed ha tutt'oggi, un pregio è proprio quello di aver portato, per primi, il mondo dell'HiFi nelle case di tutti, anche di coloro che navigavano in rete distrattamente alla ricerca di qualche informazione su apparecchi audio (non necessariamente HiFi) o Musica. Questa è stata una piccola rivoluzione culturale: non più il sapere rinchiuso nelle pagine patinate delle riviste specializzate ma finalmente una marea di informazioni a portata di click, con un linguaggio semplice, disinteressato ed alla portata di tutti. E, ovviamente, gratis.
Grazie per il prezioso spunto di riflessione,
Lucio Cadeddu

Aggiornamento impianto vintage: ampli & casse con 800 €
Gentilissimo Lucio Cadeddu, sono appassionato di musica ed ascolto, insieme a mia moglie e mio figlio, rock dagli anni 50 ai giorni nostri, blues e R&B, soul, rock e progressive italiano più gli imperdibili cantautori, reggae, ecc. Per ascoltarla ho acquistato a fine anni 70 il seguente impianto che posseggo ancora oggi:

A questo impianto ho aggiunto negli anni successivi un deck a cassette Aiwa AD-F880 e un lettore CD Technics. SL-PG 490 Impianto "poverello" e datato ma che fin qui ha svolto egregiamente il suo compito: dare voce alla musica. Oggi dopo circa 30 anni di onoratissima carriera alle spalle ho deciso di rinnovarlo iniziando con ampli e casse che sono quelli più in cattivo stato e che non riescono più a soddisfarmi per la resa sonora.
Ho cercato prima ispirazione e consiglio in una rivista che nei 70 e 80 aveva guidato i miei passi verso l'alta fedeltà: Suono. Purtroppo è stata una grossa delusione: ho letto articoli in cui ci capivo molto poco e soprattutto non riuscivo a distinguere tra pubblicità e recensioni. Poi fortunatamente nel web ho trovato TNT-Audio che per così dire ha riacceso in me la curiosità e la voglia di avere un impianto alta fedeltà non per mostrarlo agli amici ma per poter godere dei miei dischi.
L'ambiente dove ascolto la musica è di circa 28 mq con un grosso divano le pareti ricoperte di scaffali con libri e dischi, cuscini e tappeti a terra. Il budget a disposizione è di circa 800 €, perciò ho pensato di rivolgermi all'usato per l'ampli di buon livello: NAD C320BEE (usato 2004) + pre-phono o NAD C314 (usato del 1994) o un Rotel ma quale? Non sono riuscito a trovare il RA 931 o il RA 973 da voi recensiti (altri suggerimenti per Rotel di annata?)
Oppure un ampli nuovo entry level: Per le casse tra quelle ascoltate avrei deciso scegliere tra queste da pavimento (tutte nuove): Le chiederei giusto un consiglio su questo ventaglio di scelte iniziali ed un accenno al passo successivo: aggiornare le sorgenti sonore, sicuramente piatto e testina. Considerando qualcosa di coerente con gli apparecchi sopra citati.
La ringrazio per i consigli, se avrà tempo di farlo, ma soprattutto per la passione e la competenza nella divulgazione che applica con TNT-Audio.
Calorosi saluti,
Alberto - E-mail: legocity (at) libero.it

LC
Caro Alberto,
mi conforta sapere che abbia ritrovato in TNT-Audio quello spirito di semplicità e di passione che conoscevi nelle riviste HiFi degli anni d'oro dell'HiFi. Purtroppo, dopo l'ubriacatura (e jattura) dell'high-end dorato degli anni '80 niente è più lo stesso, le riviste si sono pian piano trasformate in cataloghi patinati e la conseguente crisi post-sbornia ha distrutto quel poco di buono che restava.
Concordo con te sulla necessità di aggiornare ampli e diffusori ma prima di rottamarli ti consiglio caldamente di metterli su Ebay: l'amplificatore in particolare è abbastanza ricercato dagli appassionati di vintage anni '70 e pure i diffusori hanno qualche nostalgico estimatore (li ho visti in asta a cifre sui 200 €). A mio parere qualche centinaio di euro lo recuperi facilmente con la vendita di entrambi i pezzi.
Poiché utilizzi sia giradischi che CD hai necessità di un amplificatore con ingresso phono. Puoi continuare a cercare qualche buon Rotel e NAD degli anni '90, i NAD in genere hanno sigle con tre cifre, che iniziano con il numero 3, mentre i Rotel buoni sono quelli con sigle ancora di tre cifre che iniziano con 8 oppure con 9. Anche il NAD 314 che hai già trovato potrebbe essere un buon acquisto, se pagato il giusto (facciamo massimo 150 €?).
In alternativa, nel nuovo, potresti puntare al Rotel RA04, che ha tutto quel che ti serve per meno di 400 €. Per quanto riguarda i diffusori che hai elencato, posto che acquisteresti di meglio cercando nell'usato recente, io mi orienterei sulle Wharfedale o sulle Indiana Line, ma anche il tuo gusto personale dovrebbe guidarti nella scelta, visto che hai avuto la possibilità di ascoltarle tutte.
Relativamente all'upgrade delle sorgenti, io forse terrei per buono il giradischi Pioneer PL112 e ci monterei una nuova testina, da scegliere nel catalogo Grado o Ortofon (budget dai 100 € in su).
Il lettore CD Technics lo migliori facilmente con un multilettore Oppo o con gli entry-level di NAD e Cambridge Audio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova sistemazione dell'impianto
Carissimo Lucio,
scusa la confidenza ma ti ho rotto talmente tante volte le scatole che ormai ti considero un vero amico, perché solo i veri amici sanno sopportare con pazienza e gentilezza tutte le scemenze che l'altro gli propina... :o))
Per problemi logistici e di convivenza ho dovuto rinnovare la stanza dove ascoltavo musica. Prima avevo le casse sul lato lungo ed io stavo sul lato opposto. Il risultato non era eccezionale ma neanche disastroso. Ora dovrò spostare l'impianto sul lato corto della stanza che ha queste misure: 3.80x5.15 e altezza del soffitto di 3 metri con pavimento in marmo.
Un lato lungo è occupato da un grosso armadio, colmo di vestiti ovviamente, che occupa quasi tutta la parete fino al soffitto, sull'altro lato lungo c'e in fondo una poltrona, un letto aperto, poi una scrivania e appresso una libreria colma di libri. Le pareti libere sono piene di quadri, mio fratello dipinge.
Sul lato corto opposto all'impianto c'è un ampia finestra di alluminio anodizzato, doppio vetro, con tendine non troppo pesanti per via della luce. Il lato dove posizionerò l'impianto è occupato da una libreria ponte con uno spazio vuoto nel mezzo di un metro e settanta di lunghezza e un metro e cinquanta di altezza. Le casse (Klipsch RF82 con punte e sottopunte) hanno sul lato esterno una distanza di un metro circa dalle pareti laterali, in mezzo c'è un pezzo della libreria profonda 25 cm. Una distanza tra di loro di circa un metro e cinquanta, con il mobile Solidsteel portalettroniche con punte e sottopunte e i ripiani disaccoppiati da tre coni, nel mezzo.
Ora il problema è che purtroppo non posso staccare molto le casse dalla parete posteriore, al massimo posso arrivare a 40/50 cm non di più. Ho provato a leggere il
metodo WASP su TNT-Audio ma non ci ho capito un tubo. Credo che purtroppo il suono ne soffrirà in qualche modo. Ancora non posso posizionare l'impianto per via dei lavori in corso. Ma volendo prepararmi per tempo ho pensato che forse mettendo sulla parete dietro le casse due quadri belli imbottiti di materiale fono assorbente, tu quali mi consiglieresti, forse potrei migliorare le cose. Come ti ho detto l'altra volta ho seri problemi di vista e manualità quindi devo sempre coinvolgere mio fratello e allora devo sapere con un certo anticipo come muovermi o quali direzioni prendere.
Ogni consiglio è bene accetto.
Ti scoccerò ancora per i cavi e l'ottimizzazione dell'impianto, antivibrazioni, pulizie cd, disaccoppiamento elettroniche etc. Ti ricordo l'impianto:

Ciao,
Gabriele - E-mail: gabpepe (at) libero.it

LC
Caro Gabriele,
mi sembra abbastanza inutile fasciarsi la testa prima di essersi fatti male, quindi ti consiglierei di attendere il posizionamento definitivo e studiare di conseguenza le contromisure a seconda del risultato finale. Ti dico però quali sono le cose che mi piacciono meno: prima di tutto la vicinanza della parete posteriore tenendo in considerazione il tipo di diffusori in tuo possesso, molto generosi lato basse frequenze. Temo che avrai un certo rinforzo nel basso e nel medio-basso cui probabilmente dovrai cercare di far fronte, eventualmente tappando totalmente o parzialmente gli sbocchi del reflex. Non mi piace, in secondo luogo, l'occupazione dello spazio tra i diffusori, questo è un aspetto che condizionerà l'immagine e, temo, la pulizia in gamma medio-alta. Immagino non possa far altro che installare l'impianto in mezzo ai diffusori, ma valuta la fattibilità di spostarlo in altra posizione.
Aggiungere materiale assorbente dietro l'impianto temo non avrà particolare efficacia, ma potresti provare con un arazzo.
Non mi è chiaro se abbia un po' di libertà di movimento anteriormente all'impianto. In caso affermativo, valuta la possibilità di dotare i diffusori di piedini scivolosi che consentano di spostarli avanti ed indietro a seconda della necessità: più avanti in posizione d'ascolto, più indietro in posizione di riposo. Non è una cosa particolarmente pratica, ma funziona e dopo un po' ci si abitua. Io per qualche anno ho convissuto con questa necessità.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Troppi bassi
Gentile signor Cadeddu,
prima di tutto la ringrazio per l'impegno profuso nella condivisione di tante informazioni utilissime e la disponibilità a rispondere alle domande: la Musica è un carburante immenso. Le scrivo perchè vorrei dei consigli circa il posizionamento dei miei diffusori e il possibile trattamento acustico.
Il mio impianto:

Ora, seguendo le sue guide, ho fatto le solite prove con il battito di mani per sentire l'acustica della mia camera, descritta completamente ed in proporzione nello schema. Vi è un presente reverbero metallico: ho provato a mettere un tappero, come in figura, e sparisce quasi del tutto. Il problema sono però i bassi: decisamente presenti e rimbombanti. Ho installato dei gommini in dotazione con i diffusori al di sotto delle MUSA (che hanno il condotto reflex proprio alla base) e le vibrazioni si sono un po' attenuate ed ammorbidite. Ho fatto bene?
Ancora, pensavo di installare un paio di bass trap negli angoli e un pannello assorbente (o un paio) dietro i diffusori ed uno dietro il punto di ascolto. Tutti in poliuretano espanso con densità 30 Kg/m3 (vorrei evitare lana di roccia e lana di vetro). Faccio bene? Consigli sulla disposizione dei dissusori (lato lungo/lato corto)?
Grazie mille per i consigli e per il tempo che spende per dispensarli.
Sentitamente grato,
Daniele - E-mail: networksteam (at) gmail.com

[Sala dascolto]

LC
Caro Daniele,
se il problema fosse rappresentato dai bassi eccessivi potresti iniziare ad allontanare i diffusori dalla parete posteriore che, se la pianta è veritiera, appare decisamente troppo vicina. Come secondo intervento, ancor più drastico, potresti tappare parzialmente o totalmente lo sbocco del reflex. Allo stesso tempo, qualche intervento nell'acustica della sala potrebbe essere tentato, inserendo delle trappole, magari autocostruite, e dei grossi cuscini in punti strategici (angoli, ad esempio).
Potresti anche provare a spostare il punto d'ascolto, a volte differenze di ±10 cm possono produrre risultati insperati, magari ti siedi in un punto della stanza dove senti maggiormente delle onde stazionarie.
Qualora volessi fare una cosa un po' più scientifica potresti acquistare - o realizzare da te, in rete trovi tutto l'indispensabile - un disco test che contenga almeno le frequenze basse più utili. Ad orecchio o, meglio, con l'aiuto di un fonometro potresti iniziare a capire quale porzione di frequenze viene esaltata dal tuo ambiente e quali siano le operazioni più efficaci che ti consentono di linearizzare la risposta. Sarebbe un esercizio utile in ogni caso, aiuta a capire meglio cosa sentiamo e quali possano essere le ondulazioni della risposta in frequenza in un ambiente reale.
Per quanto riguarda infine il posizionamento dei diffusori, con gli arredi nella posizione attuale la vedo dura a trovare una sistemazione migliore. Proverei certamente sul lato corto, ma devi rivoluzionare tutta la stanza. Quel che c'è di buono ora è che tra te ed i diffusori non ci sono ostacoli, modificando l'arredo questa situazione ideale potrebbe essere compromessa. Se puoi, fai qualche prova, poi fammi sapere.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Delusione da upgrade
Buonasera Dott. Cadeddu,
Le scrivo, sfumato l'acquisto di un CDS3 da Lei consigliatomi, perchè ho fatto un upgrade da un lettore Naim CD5X ad un CDX2 prima serie del 2004. Non Le nascondo che sono per il momento un po' deluso per l'investimento fatto. Ascolto musica rock o pop in un ambiente di 4x5mt. ed il mio impianto è così ora composto:

Non so se forse è solo abitudine d'ascolto ma trovo la nuova accoppiata Ampli-lettore un po' troppo vivace sulle alte frequenze. L'ascolto mi sembrava molto più equilibrato e meno stancante con il lettore CD5X soprattutto ad alti volume.
Noto sicuramente una maggiore ricchezza di dettagli ma nello stesso tempo una maggiore fatica d'ascolto dovuta ad una maggiore spigolosità delle alte frequenze ed ad un basso sì più profondo e imponente ma meno controllato.
Da un apparecchio che costa quasi il doppio del precedente mi aspettavo qualcos'altro. C'è qualcosa che posso intraprendere per migliorare la situazione, forse acquistando un'alimentazione esterna (per es. un Teddy Pardo XPS) o intervenendo sui cavi o forse posso sperare che il lettore migliori nel tempo (sono solo 3 settimane che è acceso e per motivi di tempo lo ascolto solo un paio d'ore a settimana, certo è che essendo un apparecchio del 2004 dovrebbe essere già ben rodato).
Altra soluzione sarebbe ritornare al mio vecchio CD5X tanto decantato in una recensione su TNT acquistando magari a completamento un'alimentazione esterna (Flatcap).
Le chiedo cortesemente una Sua opinione sempre molto apprezzata in merito.
La ringrazio per la Sua disponibilità.
Cordialmente.
Raffaello - E-mail: fello74 (at) fastwebnet.it

LC
Caro Raffaello,
mi chiedo se tu abbia avuto la possibilità di ascoltare a confronto i due lettori, simultaneamente nello stesso impianto. Da quel che scrivi sembrerebbe di no. Ebbene, ti consiglio, se ti è possibile, di farlo: la memoria audio è quella più fallace in assoluto. Magari ricordi un suono che esiste solo nella tua testa ma che non ha corrispondenza con la realtà. Credimi, accade più spesso di quanto si pensi. Ecco perché consiglio sempre di non effettuare upgrade senza un confronto diretto, meglio se realizzato all'interno del proprio impianto. Quindi, prima di proseguire oltre e pensare ad altri upgrade, togliamoci questo dubbio. Sono sicuro che il vecchio, confrontato ora col nuovo, ti sembrerà suonare molto peggio di quanto ti sembra di ricordare.
Fatta questa prova, mi preme suggerire una riflessione: un componente migliore (e non è automatico che il CDX2 del 2004 sia migliore di un recente CD5X!) in genere ha una risposta in frequenza più ampia, quindi alte e basse frequenze appaiono più presenti. Quella mancanza di controllo che ti sembra di percepire in basso è, realisticamente, un bel po' di estensione in più. Il basso profondo non è quasi mai controllato (nell'accezione dell'homo audiophilus), cerchiamo di convincercene. La gamma alta più estesa potrebbe risultare eccessiva con diffusori certo non esattamente teneri in questa porzione dello spettro audio...ed ecco allora far capolino una certa spigolosità, prima evidentemente mascherata da una risposta in frequenza più tranquilla.
Aggiungiamoci anche le aspettative superiori a ciò che realisticamente si può ottenere da un semplice cambio di lettore CD ed il quadro si fa più completo e chiaro. Come ho sempre detto, le differenze tra lettori CD sono PICCOLE in assoluto. Un lettore che costa il doppio non suona il doppio meglio, ammesso che si riesca a quantificare questo doppio in qualche modo.
Sono solo riflessioni e supposizioni, ovviamente, ma si tratta di fenomeni che possono verificarsi in certi set-up.
Che fare dunque? Tornare alla vecchia configurazione, almeno per una prova del nove, senz'altro! Dal rodaggio non mi aspetterei niente di sostanziale, visto che dici che l'apparecchio è acceso già da tre settimane. Non ti consiglio ulteriori upgrade con alimentazioni o cavi, già così l'impianto è estremamente squilibrato a favore delle elettroniche. Hai messo dei cavalli di razza a trainare un carretto costituito da onesti bookshelf economici (si trovano per meno di 600 € la coppia!), non avrebbe alcun senso migliorare ancora a monte, quando a valle ci sono dei tappi di questo tipo. Semmai penserei, in un futuro prossimo, a migliorare proprio i diffusori, quelle elettroniche meritano ben altro per potersi esperimere come possono, credimi.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Loudness war
Caro Direttore,
volevo innanzitutto ringraziarla per il suo lavoro, assolutamente impagabile come quello dei suoi collaboratori.
Ora, io non sono un audiofilo, figuriamoci. Ho un impiantino semplice semplice (integratino anni '70, due casse bookshelf ultra entry level), ascolto perlopiù rock, punk, new wave, di musica classica avrò 30 dischi. C'è di più: spendere soldi ed energia per cavi esoterici, lettori e amplificazioni non mi passa neanche per la testa.
Fino a poco fa non mi passava nemmeno per la testa di cercare incisioni particolari - collezionavo vinili perchè il suono, sebbene meno fedele del CD, mi piaceva e perchè amavo le copertine grandi. Ebbene, su questo ultimo punto ho dovuto cambiare idea, perlopiù grazie alla sua serie di articoli sulla loudness war.
Ho fatto un esperimento: ho provato a comprare su eBay per pochi euro le versioni ORIGINALI di alcuni CD di cui avevo già le stampe dei giorni nostri (per inciso: Madonna, Siouxsie, Marillion, Deep Purple - niente roba audiofila, anzi). In parole molto molto semplici, è stato come guarire da una malattia. Una LUNGA malattia.
Quella sensazione di avere un boa nell'esofago che mi prendeva dopo cinque minuti di musica e mi faceva venir voglia di spegnere tutto anche quando le canzoni mi piacevano... non ero io, erano i remaster. C'è di più: ho scoperto anche che non mi piace affatto il suono del vinile. Al diavolo il rumore, la distorsione all'interno del disco, al diavolo il fruscio e al diavolo la dimatura della testina: quello che voglio sono dischi masterizzati in modo almeno UMANO.
Anzi, no, quello che voglio è la Musica! Mi piace la Musica! Ho appena avuto la conferma del fatto che adoro la Musica!
Evviva la Musica, ed evviva anche TNT.
Saluti!
Andrea - E-mail: insanearsehole (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
che la loudness war sia stata e sia ancora una jattura per tutti coloro che hanno a cuore la Musica è fuor di dubbio. Però, almeno per quanto riguarda il discorso dei remasters, direi che ce la siamo andata un po' a cercare. Francamente non ho mai capito la folle corsa all'acquisto della ristampa dei dischi che si possiedono già. Nella mia abbastanza ben fornita discoteca non c'è un titolo che sia uno duplicato in edizioni diverse. Credo di avere solo due-tre titoli sia in LP che in CD, acquistati appositamente con lo scopo di confrontare tecnicamente le due edizioni. Ci sono persone che hanno 5-6 edizioni di The dark side of the moon, di Hotel California, di Sgt. Pepper, di Anime salve...
Con tutta la Musica che esiste al mondo e per conoscere la quale non basterebbero 5 vite interamente trascorse ad ascoltare e basta, possibile che ci si debba fossilizzare sempre sugli stessi dischi? Esce un nuovo formato e via a riacquistare gli stessi 10 dischi nel nuovo medium. Se le persone non avessero questa fregola di possedere N copie dello stesso disco l'idea stessa del remaster sarebbe morta sul nascere. Adesso che abbiamo capito che, nella maggior parte dei casi, le versioni remaster suonano PEGGIO delle originali (almeno quelle più moderne e più affette da loudness war) forse riusciremo ad acquistarne meno.
Si obietterà che di alcuni dischi le versioni originali non si trovano più. In certi casi è vero, ma esiste anche il mercato dell'usato che, almeno per quanto riguarda il supporto CD, raramente riserva spiacevoli sorprese, come nel caso del vinile.
E, a proposito di vinile, mi spiace che tu abbia avuto un'esperienza così negativa con gli LP: ti posso garantire che, se trattati come si deve e letti da un giradischi decente, il fruscio, il rumore e le distorsioni sono prossime allo zero.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
volevo aggiornarla - dopo qualche mese - circa l'esito della sostituzione giradischi.

Risultato: ho speso molto più di quanto preventivato. In compenso però credo di aver fatto un enorme salto di qualità. Una scena musicale molto più definita, la gamma alta è estesa e precisa. La sensazione è di avere un ascolto molto più dettagliato senza che il suono d'insieme perda in calore. Sono veramente molto soddisfatto.
Il prossimo passaggio sarà la sostituzione del lettore CD.
Grazie per i suoi utili suggerimenti.
Cordiali saluti.
Giambattista - E-mail: giovanni.mele67 (at) tiscali.it

LC
Caro Giambattista,
non avevo dubbi che l'acquisto dell'Ariston RD80 avrebbe rappresentato un salto di qualità sensibile rispetto al tuo Thorens TD166, soprattutto tenendo conto dei partners che gli hai affiancato. Il braccio ed il pre fono hanno certamente una buona parte di responsabilità del buon suono che ora allieta le tue orecchie. Ancora troppi audiofili non danno il giusto peso al pre fono che invece ha un ruolo rilevante sul suono di un front-end analogico. Quel Black Cube acquistato a 180 € è stato un ottimo affare, così come lo sono stati il braccio ed il giradischi, anch'essi estremamente convenienti. Nel nuovo, per queste cifre, avresti acquistato dei componenti di classe nettamente inferiore.
Io ho poi un debole per il fascino un po' vintage dell'Ariston RD80, regala una sensazione di solidità e di concretezza che è sconosciuta a molti giradischi moderni che strizzano l'occhio verso il design raffinato.
Non dimentichiamoci che le cose buone del passato non invecchiano mai!
Consentitemi allora di proporvi questa piccola perla simpatica e geniale allo stesso tempo, con Ella Fitzgerald che gioca con la sua voce ed i diversi generi musicali, fino ad esplodere in una liberatoria It Don't Mean a thing (If It Ain't Got That Swing), di Duke Ellington, che fa accapponare la pelle. Correva l'anno 1974, la first lady of jazz (e dello scat) non era più giovanissima ma, consentitemelo, rispetto alle bambolone cotonate di oggi...è tutt'altra cosa. Un altro spessore artistico, semplicemente irraggiungibile. Ascoltate ciò che dice prima di iniziare il brano vero e proprio, è esattamente il pensiero che anima le mie eclettiche esplorazioni musicali.
Buon ascolto,
Lucio Cadeddu


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