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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Rimasterizzazioni
  2. Pre phono budget
  3. Sala d'ascolto da costruire
  4. Upgrade per un vecchio impianto
  5. Moderatamente soddisfatto
  6. Problemi d'ambiente
  7. Piccoli impianti crescono
  8. Regolatore di volume/pre passivo entry-level
  9. Musica liquida
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Rimasterizzazioni
Caro Lucio,
leggevo una tua risposta nella rubrica della posta riguardo ai file lossless e vorrei intervenire sul discorso delle cosidette "rimasterizzazioni". Come te, credo che ci sia abbastanza buona musica da non giustificare la spesa di possedere più copie in più formati.
Curiosamente, negli ultimi tempi, ho risistemato la collezione di vinili e di cassette ....queste ultime tutte copiate da LP (avevo un technics 1210 ai tempi), fatte con il sistema DBX e devo dire che si sentono discretamente bene....premetto che sono tutte fatte su nastri al cromo o metal....
Ovvio che i cd, adesso come adesso, costano un'inezia (su ebay ci sono cd di un certo pregio artistico al di sotto dei 5 euro)....ma vorrei dire agli audiofili di guardare avanti in tal senso. Io ormai acquisto cd solamente nel caso non possegga l'lp e per il costo,a volte, inferiore agli lp....
Francamente non capisco nemmeno la smania delle edizioni audiofile a 180 grammi.....la differenza c'è e si sente....ma il costo non giustifica la spesa (secondo me). Insomma, l'LP è ritornato ed è stato ampiamente rivalutato....io di nuovo in lp compro solo musica che non esiste in cd o che in cd costa troppo (vedi alcuni album di Zero e di Branduardi editi in cd una sola volta e fuori catalogo), oppure di artisti che ho cominciato in 33 giri (vedi Guccini o De Gregori).
Soprattutto trovo che le stampe recenti di artisti italiani (di Vasco hanno ristampato i primi), sono alquanto approssimative....belle da vedersi, vinili colorati ma con un pressaggio che lascia a desiderare. Mi viene in mente un amico che possiede un impianto audio da 15.000 euro......se ha 100 cd è gia troppo.....preferisco avere il mio impianto da 1000 euro ma i miei 1000 cd e i miei 800 lp (e non conto le cassette)....e devo dire che le mie orecchie ringraziano......e chissenefrega se non sento il dettaglio pulitissimo...per me conta di più la pelle d'oca.
Ciao :-)
Roberto - E-mail: robybell1975 (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
siamo sostanzialmente d'accordo. Acquistare CD oggi è più che mai conveniente. Anzi, diciamo che è finalmente conveniente, specie rispetto ai primi tempi, quando un LP costava 13.000 lire ed il CD equivalente 25.000. Il tempo ha fatto giustizia di questa barbarie commerciale.
Resta l'amarezza per i nuovi truffaldini esercizi di rimasterizzazione, fatti per battere cassa e non per aggiungere qualità ai dischi. L'ideale sarebbe che non se ne vendessero più, così finalmente i discografici capirebbero che non c'è più trippa per gatti.
Per quanto riguarda gli audiofili con impianti costosi e pochi dischi, ripeto che trattasi di leggenda metropolitana, il più delle volte. Nei casi in cui tale leggenda corrispondesse a realtà, il mio invito è sempre quello di non ergersi a giudice supremo delle tasche altrui, ognuno spende i propri soldi nei modi che gli procurano maggiore soddisfazione. Se acquistare componenti HiFi fosse più divertente che acquistare (ed ascoltare) dischi, amen! Potrei non condividere, certamente, ma in fondo non potrei giudicare. Teniamo conto che esiste anche l'estremo opposto: persone che accumulano collezioni di dischi così vaste che non basterebbe una vita intera per ascoltarli tutti almeno due volte. E' feticismo anche questo, né più né meno come quello di chi accumula componenti su componenti.
Le Passioni, per loro natura, non sono mai completamente razionali.
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Pre phono budget
Gentile Lucio, ogni volta che ti scrivo e penso alla tua splendida terra mi convinco che devo proprio investirli 50 euro per quel Turriga che, accanitamente, mi occhieggia dallo scaffale dell'enoteca. Fregandomene una volta per tutte dell'esorbitante ansia da prestazione (inseguo da anni l'etichetta) e consumandolo il giorno stesso (coi dovuti crismi, beninteso). Tanto qui in alta Umbria la sera è sempre freschino e si continuano a non disdegnare i sapori forti sulla tavola.
Ma veniamo a fatti audiofili (che, ricordiamolo, molto ben si appaiano ai fatti enofili). Sono stato letteralmente folgorato dallo Scythe 1100, saltato fuori all'ultimo momento mentre ero sul punto di spendere il doppio per un prodotto usato già messo in preventivo. Non sto a dilungarmi sui meriti del mostro. Quel che ovviamente ne è conseguito è che mi son trovato - scientemente! - orfano dello stadio phono, che mi è invece preziosissimo, col mio bravo Rega P1 e tutti i vinili ancora da (ri)ascoltare.
Tagliando drasticamente il budget - mi servono i soldi per il Turriga! - cosa indicheresti nella solita offerta entry dei costruttori più noti? So che sconsigli il comodo pre TCC 754, perchè non vedresti comunque bene lo Scythe adattato a finale di potenza. Nad PP1/2, Cambridge 540/640 (usato il 640), Project Phono Box, Gram Slee Communicator (ma saliamo, ahi se saliamo)? Sono tanto entusiasta dell'ascolto da Cd quanto confuso per il mio futuro analogico.
I diffusori sono delle Arbour 4.02, la stanza dedicata è di 25/30 mq, ascolto tutto ma prediligo una riproduzione calda, timbricamente fedele e dinamicamente generosa (e le Arbour gliela fanno, so far). Ah, mi sono cimentato finalmente nell'autocostruzione dei vostri cavi, grazie!
Un caro saluto e una buona estate,
Piero - E-mail: pierodas (at) hotmail.com

LC
Caro Piero,
non mi piace l'idea di due potenziometri di volume messi in serie, specie se non sono di qualità al di sopra di ogni sospetto. Ti consiglierei pertanto un pre phono puro e semplice come il Cambridge Audio 640 (usato) ma anche il TCC TC-750, che è sostanzialmente un T-Preamp privo dello stadio linea, ad un prezzo ancor più concorrenziale. Resta il problema del singolo ingresso dello Scythe, che ti obbligherebbe a staccare e riattaccare i cavi di volta in volta. Non è comodissimo, ma si può sopravvivere. Altrimenti occorre utilizzare un'altra scatola tipo un selettore passivo di ingressi. Con il NuForce Icon, almeno, avresti risolto il problema degli ingressi multipli ed avresti persino potuto utilizzarlo come DAC USB per il PC.
Mi sorprende un po', e non perdo occasione per metterlo in evidenza, come coi pochi watt dello Scythe riesca a sonorizzare - tramite diffusori sensibili ma non certo ad alta efficienza - una sala d'ascolto di quasi 30 mq. Ancora una volta si conferma la sensazione che moltissimi audiofili, forse la maggior parte, utilizzi solo una piccola parte della potenza delle proprie amplificazioni. Questo dovrebbe indurre coloro che stanno meditando l'acquisto di un amplificatore potente a più di una riflessione sulla reale utilità di quei watt in più. Quella che serve maggiormente è la qualità, non la quantità.
Per quanto riguarda invece il Turriga....bevine un goccio alla salute di TNT-Audio!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sala d'ascolto da costruire
Gentile Direttore,
la disturbo per chiederle un suo cortese parere. Cercherò di essere breve. Ho acquistato, ormai da un po' di tempo, un impianto avvalendomi anche di qualche suo consiglio:

Come può ben vedere, non si tratta certo di un impianto di primo livello, e sicuramente avrebbe bisogno di più upgrading. Seguendo però i suoi articoli credo di aver capito che, ancor prima d'investire in nuove apparecchiature, sarebbe conveniente cercare di sfruttare al meglio quanto già in possesso.
Ora, trovandomi nella necessità di dover acquistare una nuova abitazione, che in fase progettuale posso adattare alle mie necessità, le chiedo qualche suggerimento su quali accorgimenti potrei sottoporre alla ditta che incaricherò per la costruzione. L'ambiente sarà di circa 14mq (attualmente la sala d'ascolto è di 30mq (3.50 x 4), già solo per questo dovrei avere dei vantaggi vero?) al centro del lato più lungo ci sarà una portafinestra.
Naturalmente farò buon uso di quanto da lei suggerito, a più riprese, circa l'arredo.
La ringrazio per la gentilezza che avrà nel volermi rispondere.
Cordiali saluti,
Camillo - E-mail: c.vitali (at) mesdis.it

LC
Caro Camillo,
una stanza piccola, in genere, è più semplice da far suonar bene, ci sono meno spazi da riempire e meno problemi alle basse frequenze. Per contro offre minore flessibilità d'installazione e castiga un po' la possibilità di creare un'immagine sonora molto ampia. Se avessi la possibilità di decidere la posizione delle pareti, proverei quantomeno ad evitare parallellismi: se riesci, fai realizzare le pareti non parallele tra loro, basta anche poco per limitare alcuni fenomeni fastidiosi sui bassi. Questa scelta drastica ha, ovviamente, forti ripercussioni sugli arredi, normalmente pensati per pareti che formano un angolo retto tra loro.
Potresti anche pensare di utilizzare per le pareti dei materiali che limitino la trasmissione del suono verso gli ambienti vicini: non fanno miracoli, ma vale la pena tentare. Recati presso un negozio di materiale edilizio ben fornito e chiedi informazioni su questo genere di prodotti. E' sufficiente anche una ricerca in rete con parole chiave "mattone fonoassorbente" ed "intonaco fonoassorbente". Non esagerare coi trattamenti fonoassorbenti, specie con gli intonaci: la stanza deve comunque restare abbastanza viva.
Devi poi curare attentamente l'impianto elettrico che deve prevedere due linee dedicate all'impianto, una per le sorgenti e l'altra per l'amplificazione, partenti entrambe direttamente dal contatore ENEL e magari asservite a salvavita e magnetotermici individuali. I cavi potranno essere dei semplici conduttori da 2,5 mmq x 3, meglio se 4 mmq. Assicurati che ci sia un buon impianto di terra. Poiché non saprai in quale parete finirà l'impianto - perché magari quella che sembrava ideale suona peggio - fai posizionare almeno 6 prese a muro (3 per ogni linea dedicata) in ogni parete. Eliminerai così la necessità di ricorrere alle pessime ciabatte e semplificherai di molto i collegamenti.
Diciamo che con questi accorgimenti partiresti già da un'ottima base, poi si tratterà di curare attentamente installazione ed arredi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per un vecchio impianto
Innanzitutto caro Lucio complimenti per la Vostra rivista che ho "incontrato" per caso sul web ma che mi accompagna oramai da parecchio tempo nel mio personale percorso di approfondimento sul mondo dell'alta fedeltà. Sono parecchi anni che mi interesso di hi-fi (anche se non sono purtroppo un grande esperto) e di musica in generale (che considero una delle mie più grandi passioni) ed a tal proposito vorrei una tua consulenza per migliorare/cambiare il mio impianto hi-fi.
Per prima cosa penso sia importante per te sapere che generi musicali ascolto. Principalmente ascolto musica jazz ed in secondo ordine soul rock (soprattutto new wave anni '70/'80 e progressive) e new age. L'ambiente in cui ascolto musica è il salotto di casa che misura 6.2x4.0x2.9 metri (l'impianto è posizionato nel lato di 4.0 mt), ci sono due divani, uno laterale ed uno di fronte all'impianto, due mobili bassi ed una vetrinetta lato opposto all'impianto che attualmente (purtroppo) è posizionato sullo scaffale del televisore.
Detto questo ti elenco la struttura dell'impianto:

Ho anche un registratore a bobine AKAI GX 4000 che sto facendo revisionare perchè vorrei riattivarlo. Come vedi è un po' anni '70 ed un po' anni '80/'90 (sono anch'io del '65, capirai......) e da qui vorrei partire. Ad esempio per il gira pensavo ad un THORENS 160, ma vorrei che fossi tu con la tua esperienza e, devo dire, grande conoscenza/intelligenza a suggerirmi in totale libertà come potrei migliorare e/o equilibrare l'impianto. Tieni presente che non ho fissato un budget preciso per intervenire, ma che non vorrei investire cifre enormi, quindi proponi pure con una certa elasticità ma con giudizio che, devo sottolineare, non ti manca.
A questo punto Ti saluto e ringrazio anticipatamente ansioso di conoscere le tue valutazioni.
Con amicizia,
Cristiano - E-mail: cristiano.antoncich (at) alice.it

LC
Caro Cristiano,
non è facile consigliarti un percorso di upgrade organico, visto che l'impianto ha i suoi anni e una sua logica. Ad esempio, a me piacevano molto i giradischi Taya e per nostalgia proverei a lasciare il tuo MP200 al suo posto, magari lo doterei di una testina MM di migliore qualità, da cercare nel catalogo Grado, Goldring o Ortofon, per un budget intorno ai 150 euro. Il salto di qualità rispetto alla Shure attuale sarebbe sensibilissimo.
Certo, un Thorens TD 160 sarebbe migliore ma anche un giradischi nuovo, moderno, lo sarebbe. Come primo passo punterei alla testina, poi valuterai in seguito, in ogni caso la si potrà montare in un eventuale giradischi futuro. Cura regolazioni varie ed installazione, sono elementi essenziali per estrarre il meglio dal tuo giradischi.
Anche il lettore CD dovrebbe stare al suo posto, le differenze tra macchine digitali sono molto meno evidenti di quanto si pensi ed il tuo Denon non è poi così male. Per ora lascerei al suo posto anche l'integrato Denon e controllerei lo stato di salute dello Yamaha CA 610. Punterei invece tutta la mia attenzione sui diffusori, cominciando ad andare in giro per ascoltare qualche modello da pavimento di moderna concezione. Potresti iniziare da Klipsch, per non discostarti troppo dal suono cui sei abituato (e per via dei generi musicali da te preferiti) ma potresti anche virare su diffusori più classici come Monitor Audio, KEF, Chario, Opera e ProAC, giusto per provare equilibri tmbrici anche molto distanti dalle tue JBL. In altre parole, devi iniziare a capire quali suoni gradisca OGGI il tuo orecchio, se ancora brillanti e dinamici oppure più rilassati e rilassanti.
Per essere ragionevolmente sicuro di fare un upgrade, starei sopra il tetto degli 800/1000 € la coppia.
Una volta scelti e posizionati per bene i diffusori potrà essere la volta dell'amplificatore, ma di questo avremo modo di riparlarne.
Ah, prima che mi dimentichi, sostituisci appena puoi i Supra Classic 2.5 con qualcosa di meglio, magari anche autocostruito secondo le nostre
ricette.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Moderatamente soddisfatto
Egregio Direttore,
la mia passione per l'alta fedeltà è nata nella seconda metà degli anni Settanta, quando acquistai un piatto Sansui SR 525, una testina Shure V 15 III, un ampli Marantz 1070, due casse Altec 891 A. Dopo pochi anni passai ad un impianto ben più costoso, composto da piatto Thorens TD 126 MK III con testina Shure V 15 III, pre McIntosh C 28, finale Mc Intosh MC 2205, casse Altec Nineteen. Sul finire degli anni Ottanta, per ragioni che non sto qui a raccontare, abbandonai tutto, musica e alta fedeltà.
Dopo parecchi anni mi è tornata la voglia di ascoltare musica e di ascoltarla in maniera quanto meno decente, senza spendere un capitale. Attualmente ho un piccolo impianto formato da:

Qui a Catania i negozi di alta fedeltà sono scomparsi, pertanto non ho più modo di effettuare prove d'ascolto e confronti fra diversi prodotti. Considerando che non dispongo più di un ambiente adatto sotto il profilo dell'acustica, posso dire di essere moderatamente soddisfatto della resa di questo modesto impianto. A Lei chiedo un giudizio ed eventualmente dei suggerimenti su come migliorare la qualità del suono senza andare a spendere somme impegnative.
La ringrazio per la cortese attenzione e La saluto cordialmente.
P.S. Lei ritiene sia il caso di sostituire le JBL LX 50 con delle Indiana Line Arbour 4.06, o magari con le Musa 105?
Sergio - E-mail: sergio.lore (at) gmail.com

LC
Caro Sergio,
non mi risulta che a Catania (e provincia) i negozi di HiFi siano spariti. Almeno due, di buona fama nazionale, me li ricordo e sono
Aifai (in città) e Il Tempio Esoterico (showroom in città e provincia), ti consiglio di tenerli in considerazione per un'eventuale ricerca di materiale HiFi, anche usato, del quale hanno un buon assortimento.
Il tuo impianto è assolutamente dignitoso, tu ti dichiari moderatamente soddisfatto ma non spieghi quali parametri vorresti migliorare, cosa non ti soddisfa e, soprattutto, quali cifre potresti impegnare per un eventuale upgrade. Comunque sia, non credo che una coppia di Indiana Line come quelle citate ti possa far ottenere chissà quale miglioramento rispetto alle tue vecchie JBL. Potresti provare a vedere delle Klipsch da pavimento (serie F o RF) magari usate. Non dovrebbero discostarsi troppo dall'impostazione cui sei abituato. Ricorda che rimpiazzare dei diffusori, per quanto economici e datati, che utilizzano un woofer da 25 cm con delle piccole torri dotate di woofer da 13 cm non è esattamente semplice. Per questo motivo è importante che tu ti sposti un po' per ascoltare che tipo di suoni puoi trovare oggi, che genere di impostazione timbrica potresti preferire etc.
L'amplificatore è un buon integrato dotato di ottime capacità di pilotaggio, può certamente stare al suo posto. Il lettore invece è perfettibile, anche con poco, ad esempio basterebbe un multilettore Oppo o qualche lettore recente, magari usato. Dell'ambiente d'ascolto dici solo che non è adatto, certamente non posso consigliarti molto di più senza queste informazioni essenziali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problemi d'ambiente
Buongiorno, le ho già scritto oltre un anno fa per porle quesiti sull'acquisto del primo impianto Hi-fi (vedi
Rubrica della posta Vol. n. 493), ad oggi non ho ancora acquistato alcunché sebbene fossi deciso per un impianto entro i 2.000 euro composto da lettore CD, amplificatore e torri da pavimento. Sebbene Lei mi avesse già risposto in maniera esaustiva circa un anno fa, pochi giorni fa un amico esperto ha visto per la prima volta l'ambiente e non avendolo ritenuto "adatto" (3,4 X 3 metri con diffusori da posizionare sul lato corto) mi ha fatto venire mille dubbi.
In particolare il mio amico mi sconsiglia di spenderci molto perché comunque visti i limiti dimensionali non potrei ottenere un buon suono, in particolare una tridimensionalità della scena (o cose del genere, se ho ben capito) oltre al problema di "troppi bassi). Visto che Lei molto gentilmente mi aveva risposto, anche in maniera abbastanza rassicurante, ma aveva manifestato dubbi relativi alla presenza di una scala ed eventuali arredi (tavolino al centro), Le allego qualche foto da cui potrà meglio rendersi conto dell'effettiva morfologia della stanza.
Le elettroniche e i diffusori andrebbero posizionati (sostituendo l'attuale mobiletto porta TV con un mobiletto realizzato secondo le vostre indicazioni nella sezione tweaking) dove attualmente si trova la TV. Sebbene la parete è lunga 3 metri (fino al camino) i diffusori verrebbero a trovarsi a non più di 180 centimetri l'uno dall'altro (sul lato sinistro devo lasciare spazio per aprire la porta d'ingresso) e questo sembrerebbe essere il limite che determina la ridotta tridimensionalità.
Inoltre un diffusore verrebbe a trovarsi in prossimità dell'angolo formato dal camino e l'altro in prossimità dell'angolo della parete opposta (sebbene più distante proprio perché devo lasciare lo spazio per l'apertura della porta d'ingresso). Anche la distanza dei diffusori dalla parete di fondo sarà necessariamente ridotta. Il punto d'ascolto si trova ovviamente sulla parete opposta dove si trova un ampio divano (occupa praticamente quasi tutta la parete) e, di fronte, un tappeto (anche se non molto spesso) senza nessun tavolino.
Completeranno l'arredamento una libreria alta 2,7 metri, larga 70 cm e profonda 25 cm sul lato sinistro a circa metà parete (in sostituzione dell'attuale mobiletto in legno vicino alla finestra), una tenda alla finestra, due mensole porta libri/CD, una sopra la finestra e una sopra la porta), foto alle pareti (senza vetro e magari quella dietro al divano in tela e di dimensioni 1 metro X 70 cm che ho già).
Il soffitto è con travi in legno disposte trasversalmente rispetto alla direzione suono-ascoltatore (altezza 2,7 metri) e sul lato destro (rispetto alla posizione dell'ascoltatore) c'è, in alto, una parte del soppalco e la "temuta" scala.
Concludendo, l'ambiente è davvero senza speranze? Che cosa mi consiglierebbe di fare? Rinunciare e continuare ad ascoltare la musica attraverso i diffusori della TV? O basterebbe rinunciare ai diffusori a torre in favore di più adeguati book-shelf (che comunque non mi piacciono fissati sugli stands)?
Mi scuso per la lungaggine e per la ripetitività (rispetto alla precedente email) e per la presenza delle foto (che ho cercato di ridurre al massimo ma più di così non ce l'ho fatta) ma ho cercato di fornire più elementi possibile, la ringrazio ancora una volta e colgo l'occasione per farLe i complimenti per l'utilissimo sito.
Diego - E-mail: Diego.Buono (at) eni.com

[Sala d'ascolto][Sala d'ascolto][Sala d'ascolto]

LC
Caro Diego,
intanto ti consiglierei di lasciar cantare l'amico esperto, tu questa stanza hai e con questa devi fare i conti. La distanza reciproca di 180 cm tra un diffusore e l'altro non è così male e certo non è necessariamente un limite alla costruzione di un credibile palcoscenico sonoro. C'è da aggiungere che, a te, questa cosa della tridimensionalità - tipica masturbazione audiofila - potrebbe persino non interessare! Semmai, vedo più problematica la ridotta distanza dalla parete posteriore e il grande schermo TV in mezzo ai diffusori.
Mi preoccuperei di più, invece, di eventuali rimbombi ed echi, causati dalla presenza del soppalco. E' molto difficile prevedere il risultato finale ma qualche pasticcio in gamma bassa potrebbe verificarsi...e non c'è molto che tu possa fare per limitarlo. E' inutile comunque preoccuparsi per quel che sarà, prima occorre terminare l'arredamento e poi inserirci l'impianto. I 2000 € stanziati non mi paiono eccessivi, per un impianto completo, visto che potresti stanziare 500 euro per ampli e CD e 1000 euro per delle torri da pavimento...non si sta certo parlando di prodotti high-end, ma di oggetti poco più che entry-level. Fa bene il tuo amico a metterti in guardia ma, credimi, tra ascoltare l'audio dagli altoparlanti della TV ed un vero impianto HiFi di questa cifra c'è davvero un mondo di differenza, che si sentirà anche se l'ambiente e la disposizione non sono, forse, ideali. Potresti, è vero, risparmiare qualcosa scendendo a circa 300/350 euro a componente, più 500-600 euro per i diffusori, la differenza non sarebbe drammatica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Piccoli impianti crescono
Carissimo direttore mi trovo nuovamente a scriverle dopo tanto tempo; non so se si ricorda di me! Ero un ragazzo poco più che 20enne che ascoltava musica collegando un portatile ad un integrato telefunken che pilotava una coppia di Sonus Faber Parva prima edizione; ai tempi ricordo di averla sconvolta non poco :-)
Ora che ne ho 28 il mio impianto è cresciuto pian piano ed è così composto:

Ascolto prevalentemente Blues, Jazz, rock progressivo e di tanto in tanto classica. Avrei a disposizione un migliaio di euro per migliorare ulteriormente; del mio impianto sono soddisfatto, sopratutto quando ho la fortuna di ascoltare ottime incisioni in vinile, magari proprio della classic records; ieri notte con Aqualung versione 200g mi son quasi commosso! Rispetto al cd proprio un altro mondo.
A cercare il pelo nell'uovo, avrei piacere ad avere dei bassi un po' più in evidenza (credo sia un limite delle Parva qui) cavi di interconnessione e alimentazioni sono di buon livello anche se autocotruite per la maggior parte, e cambiare la sorgente poco mi cambia in questo senso. L'ambiente d'ascolto è piuttosto piccolo ma anche poco risonante.
Inizialmente pensavo di investire quella cifra per cambiare lettore CD, pensavo all' AT3500, vendendo il Marantz. Come cifre ci siamo quasi coi 1000 euro preventivati. Ho però poi ritenuto più saggio, vista la quantità di musica in flac che ho sul pc, di investirli per un piccolo media center e un dac ancora migliore. Pensavo ad un dispositivo quale il Logitech Squeezebox da collegare ad un disco autoalimentato/NAS o qualcosa di simile che attraverso un Dac di qualità portasse un buon segnale analogico alla mia coppia di Electrocompaniet, da pilotare con un bel telecomando direttamente dalla poltrona. Mi suggerisce qualcosa in merito?
Divagando un'attimo, per quanto riguarda i diffusori, destinando il budget interamente a quello, potrei avere qualche miglioramento? (di vendere le Parva per recuperare qualcosa non se ne parla comunque, finirebbero in salotto).
La ringrazio anticipatamente,
Lorenzo - E-mail: lorenzo.garavaglia (at) gmail.com

LC
Caro Lorenzo,
ti faccio i miei complimenti per il bel percorso che ti ha portato in breve tempo a possedere un signor impianto HiFi! Concordo con te sull'opportunità di migliorare la sorgente digitale (il piccolo Marantz stona un po', in effetti) ma se la tua priorità sta pian piano diventando liquida il progetto che hai in mente mi pare molto più sensato. Intanto c'è da osservare che il tuo Marantz ha uscite ottiche e coassiali digitali, che potresti collegare ad un futuro DAC USB di buona qualità, dotato anche di ingressi digitali compatibili. Ne abbiamo recensito qualcuno con queste caratteristiche, prova a leggerti un po' di recensioni. In secondo luogo con il DAC USB potresti effettivamente sfruttare al meglio la tua crescente discoteca liquida...
Del Logitech Squeezebox e delle sue modifiche ne abbiamo trattato a lungo su queste pagine, se non le hai lette prova a riguardarti le recensioni che lo riguardano, qui su TNT-Audio.
Per quanto riguarda invece la mancanza di bassi e la possibilità di upgradare le Parva, dubito che con 1000 € di budget si riesca a fare di molto meglio, nel nuovo. Il discorso sarebbe diverso prendendo in considerazione l'usato, magari una torre ProAC oppure Opera, giusto per non discostarti troppo dall'impostazione sonora cui ti sei abituato e che sembra soddisfarti completamente.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Regolatore di volume/pre passivo entry-level
Ciao Lucio,
prima di iniziare non posso fare a meno di fare i complimenti alla rivista ed al suo staff, che permette a molti di avvicinarsi, con poca spesa, a questo fantastico mondo. Proprio nell'ottica della semplicità e dell'economicità ti scrivo brevemente per segnalarti un oggetto relativamente economico che forse potrà rivelarsi utile a molti audiofili alle prime armi.
Mi riferisco a tutti quei lettori che ti domandano in continuazione come poter regolare il volume del loro impianto entry level, in tutte quelle situazioni in cui tale controllo non è presente o non è facilmente raggiungibile (amplificatori finali, sub, dac, pc, casse attive, ecc.) senza dover per forza ricorrere ad un pre che, _nei casi in cui si utilizza una sola sorgente ad alto livello_, potrebbe risultare superfluo se non dannoso.
Per non parlare poi di tutti quelli che utilizzano l'ingresso di un vecchio ed economico amplificatore integrato solo per poter regolare il volume, "sporcando" inutilmente il segnale a valle e complicandosi la vita con cavi e scatolette ed interferenze elettromagnetiche.
L'oggetto in questione è il PC-1EX della FOSTEX, che l'azienda produce per regolare il volume dei suoi monitor attivi professionali. Ti allego le foto dell'oggetto, che sembra interessante (in rete si trova a ~40 dollari). Stiamo parlando ovviamente di un prodotto economico, non confrontabile con altri regolatori di volume più raffinati e costosi (alcuni dei quali già testati su questa rivista come l'AU/RA D7A ed il P&S OPC271).
Alberto - E-mail: al.esposito (at) agora.it

[Fostex PC-1][Fostex PC-1 - vista posteriore]

LC
Caro Alberto,
grazie per il prezioso contributo, non conoscevo l'oggetto in questione. Per 40 dollari mi pare un prodotto degno di interesse, pur dovendo far fronte alla scomodità dell'ingresso minijack anziché RCA. Per aggirare l'ostacolo si può utilizzare un adattatore minijack/RCA, comunque. Non sono riuscito a scoprire che tipo di potenziometro abbiano utilizzato ma conoscendo la serietà di Fostex dubito abbiano voluto risparmiare troppo con un componente non all'altezza.
Il range di applicazioni è in effetti molto vasto ma vorrei sottolineare che, di fatto, si tratta di un pre passivo con un solo ingresso, pertanto non può gestire più sorgenti né elevare il segnale eventualmente debole di una sorgente, se necessario. Ricordo anche che lo scopo di un pre attivo è quello di fornire un'interfaccia ideale tra sorgente e finale di potenza, in termini di livelli d'uscita/sensibilità in ingresso ed adattamento di impedenze ingresso/uscita.
La prima applicazione semplice che mi viene in mente è quella di regolazione del volume di due amplificatori (tipo Trends Audio o T-Amp) collegati in biamping. Basterebbe sdoppiare l'uscita di questo controller per inviare il segnale ad entrambi gli amplificatori e regolare il tutto con un'unica manopola, senza spendere cifre importanti, come nella logica dei piccoli amplificatori in classe D.
Grazie per la segnalazione!
Lucio Cadeddu

Musica liquida
Caro Lucio, sono un tuo lettore affezionato e grazie ai tuoi consigli, il primo di tutti: "ascolta ogni componente nuovo a casa tua" (ho degli amici che mi hanno prestato la roba e un venditore amico), sono riuscito a mettere insieme in cinque anni un impianto di grande soddisfazione:

Ti scrivo perché ho un Mini-mac che vorrei usare per ascoltare musica liquida. Mi piacerebbe anche rippare i miei cd (circa un migliaio) che si contendono lo spazio con i libri. Ho sentito alla Linn che i cd da hard disk suonano meglio di quelli da cd player. Ho anche letto che se si usa Play al posto di Itunes la qualità audio è migliore, ti risulta? Qual è il sistema migliore per rippare con il mac?
Ho pensato di prendere due hard disk da un tera (uno come back up) della Seagate (140 € l'uno) ma non ho idea di quale DAC acquistare.
Ho ascoltato il Cambridge ma mi sembra piuttosto spigoloso. E' meglio prendere un convertitore USB digitale e poi attaccarlo a un Dac? Cosa mi consigli, per il mio impianto, senza superare i 1000 euro?
Grazie ancora!
Federico - E-mail: federico.and (at) alice.it

LC
Caro Federico,
intanto complimenti per l'impianto che hai assemblato, composto da ottimi componenti pure molto sinergici tra loro.
Purtroppo la mia esperienza diretta coi MAC è prossima allo zero, pertanto non so consigliarti né applicativi per suonare i file né per effettuare l'estrazione dai CD. Ti posso dire che una buona alternativa ad EAC pare sia
Max, un software open source che gira su Mac OS X10.4 (o superiore). Ti consiglio di seguire la discussione su questi argomenti sul nostro Forum.
Per quanto riguarda il DAC la scelta inizia ad essere abbastanza ampia. Il vantaggio della pennina che converte USB in coassiale è che potresti poi abbinarci un qualunque DAC tradizionale, magari da cercare nell'usato recente (North Star, AQvox, AudioNote, Cyrus...). Questa scelta amplia certamente il ventaglio di possibilità a tua disposizione.
Mi sembra poi ottima l'idea di prendere due HD ad alta capienza, uno dei quali utilizzato come back-up (non si sa mai). Per quanto riguarda la lettura diretta da HD in molti sostengono sia superiore a quella da disco ottico, diciamo che certamente è più comoda una volta che uno si è sobbarcato tutta la faticaccia di estrarre e catalogare tutti i propri dischi. Per me, ad esempio, che non riesco a tenere in ordine alfabetico i dischi, trovare un LP o un CD negli scaffali è impresa tutt'altro che semplice.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buonasera Dott. Cadeddu,
come Lei stesso mi scriveva qualche giorno fa, la memoria acustica di ognuno di noi alcune volte può fare brutti scherzi! Le rammento brevemente le caratteristiche del mio impianto:

Ascolto per lo più musica rock e pop e amo un basso ben presente e profondo che dia un certo tipo di impatto. Come da Lei consigliato ho staccato il lettore CDX2 e collegato di nuovo il mio CD5X, beh forse la delusione che Le descrivevo nella mia precedente E-Mail per il recente upgrade della sorgente digitale ha fatto posto ad altro tipo di considerazioni.
Lamentavo con il CDX2 un affaticamento d'ascolto più accentuato che forse continua ad essere presente ma che effettivamente noto che è dovuto alla maggiore risposta in frequenza del lettore. Soprattutto a basso volume con il CDX2 percepisco una maggiore precisione e ricchezza nei dettagli che con il CD5X non ho, girando poi la manopola dell'ampli ad ore 11 il suono che deriva dai tweeter delle Klipsch risulta essere un po' più punzecchiante del solito rispetto a quello riprodotto con il CD5X, in compenso però l'estensione nelle basse frequenze è certamente più ricca e completa, l'unico vero problema è che come diceva Lei le mie Klipsch fanno fatica a stare dietro all'accoppiata ampli-lettore rendendo il suono un po' troppo frizzante e generoso sulle alte frequenze e perdendo di precisione e compattezza quando si tratta di scendere in basso, compromettendo in parte quanto fatto di buono dalla catena a monte.
Pertanto dopo aver fatto tanti sforzi di tempo e denaro per acquistare questo o quel componente sono deciso ora a cercare 2 diffusori adatti a guidare i due cavalli di razza, da Lei così definiti, disposti a monte della catena. Vorrei se possibile rendere l'ascolto meno affaticante mantenendolo comunque d'impatto senza sfociare nella troppa analiticità. Facendo una ricerca su quale diffusori da prendere usati sono emersi i seguenti nomi: Thiel CS 2.0 (credo buon prezzo intorno ai 700€), CS 1.2 o CS 1.6 o CS 0.5 o ProAC Studio 125 (1000€) o 130 oppure rimanendo sui diffusori da libreria, Pro ac studio 110 o Response one visto che i piedistalli già li posseggo.
Nutro un po' di perplessità sulle Thiel per la difficoltà di pilotaggio (ce la faranno i 60 watt del mio NAIM XS a spingerle a dovere?) e sulle Proac da pavimento per l'eventuale esuberanza dei bassi, che potrebbe risultare dal posizionamento forzato vicino alla parete, in una stanza tutto sommato non particolarmente grande.
Forse alla luce di tutto ciò le Thiel potrebbero integrarsi al meglio nel mio ambiente a patto che non si vada a perdere, causa la mancanza di corrente dell'ampli, quella corposità dei bassi a me tanto cara.
La ringrazio in anticipo e La invito come sempre a darmi anche altre opzioni di scelta, da me non contemplate, causa la mia ignoranza in materia.
Raffaello - E-mail: fello74 (at) fastwebnet.it

LC
Caro Raffaello,
ti ho inserito nella sezione audiofili felici perché almeno ti sei reso conto che la delusione da upgrade della quale ti lamentavi (
Lettere alla Redazione Vol. 545) era, sostanzialmente, infondata. Concordo con te sulla necessità di pensare ad altri diffusori, come ti consigliavo qualche settimana fa. Dal punto di vista del pilotaggio non prevedo alcun problema da parte del tuo Nait XS, anche se si trattasse di un diffusore ostico come le Thiel che hai citato. Eviterei diffusori da piedistallo ed opterei senz'altro per dei modelli da pavimento. Dici che la stanza è piccola, ma non dici quanto! In ogni caso la distanza dalla parete posteriore, se ridotta, è un probema sia per un diffusore bookshelf sia per uno da pavimento!
Tra le Thiel che citi e le ProAC c'è una differenza di impostazione sonora certamente non trascurabile, più aperte e spietate le prime (specie le 1.6, più tranquille le 1.2 e le 2.0), più calde e rilassanti le seconde. Poiché provieni da un diffusore tendenzialmente aperto e brillante come la Klipsch serie RB sta a te decidere se insistere in questo ambito sonoro o se cambiare decisamente strada. Per questa ragione ti consiglierei di valutare soltanto qualcosa che possa ascoltare direttamente, magari con il tuo amplificatore ed i tuoi dischi.

Questa settimana la selezione musicale vira sul classico. E per un buon motivo. Si tratta della Sonatina in Sol maggiore Op. 36 N. 5 di Muzio Clementi (1752-1832) magistralmente eseguita dalla pianista italiana Annarita Santagada. Il brano si compone di tre movimenti, i primi due probabilmente non vi ricorderanno niente di particolare ma il terzo (Rondò, dal minuto 7:22) sono certo risveglierà l'attenzione un po' di tutti, visto che altro non è che A groovy kind of love, portata al successo da Phil Collins dei Genesis, anche se originariamente scritta da Toni Wine e Carole Bayer Sager ed eseguita per la prima volta da Diane & Annita nel 1965. E non vi sarà difficile riconoscere anche un classico della canzone italiana, quell'Agnese di Ivan Graziani che tanto successo ebbe diversi anni fa.
Come vedete non faccio altro che ribadire un concetto che mi è molto caro, ovvero che la Musica è bella tutta e limitarsi ad un solo genere (talvolta due-tre artisti al massimo!) è davvero un nonsenso. I travasi tra diversi generi muicali sono, come dimostra questo esempio, la prova più lampante che è sempre buona cosa tenere la mente ben aperta.
Buon ascolto,

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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