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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Disco sporco + consiglio giradischi
  2. Technics SP 10
  3. Classe D e Top Audio
  4. Primo impianto con 2000 €
  5. Upgrade generale
  6. Upgrade per la classica
  7. Nuova amplificazione e nuova testina
  8. Nuova amplificazione per Diapason
  9. Un po' di confusione
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Disco sporco + consiglio giradischi
Caro direttore,
la scrivo perché in questo periodo ho un po' di problemi con l'impianto, parlo a livello di giradischi, siccome quello che avevo ha bisogno di un ricablaggio al braccio, vorrei cambiarmelo, ma non so cosa prendere. Poche sere fa mi sono recato dal mio negoziante di fiducia a Salerno, si chiama Audiospecialist e mi ha mostrato il giradischi Project Debut III. Ora non vorrei sindacare la famosa ditta, ma visto da vicino mi sembra un po' un giocattolino. Quello precedente era un CEC BA600.
Volendo ricablare il braccio, non trovo i cavetti mobili almeno qui in Italia, e non so se converrebbe. Ha qualcosa che può consigliarmi sui 350, 400€; lo so, il budget non è alto ma avendo 18 anni al momento questo è quello che posso permettermi.
Per quanto riguarda il lavaggio degli LP uso con soddisfazione due knosti alcuni dischi che erano pieni di rumoracci, sono usciti nuovi, ma ne uno tra le mani che ha su come una patina ho fatto molti lavaggi, l'ho lasciato addirittura a mollo ma niente; il fattore cuorioso è che l'audio è chiaro, però di sottofondo c'è un crakk continuo. Non c'è qualche altro modo per salvare i dischi veramente sporchi?
Grazie per il tempo che mi dedica
Cordiali saluti,
Francesco - E-mail: francesco.casoni (at) hotmail.it

LC
Caro Francesco,
per il ricablaggio puoi seguire i suggerimenti e le dritte di un lavoro analogo che abbiamo fatto sul braccio
Decca International Arm. I cavi che si possono usare sono tanti, se fai una ricerca in rete con "tonearm rewiring" trovi vari link interessanti. Attenzione che si tratta comunque di un lavoro delicato, da lasciare a esperti in analogico, bravi nell'eseguire piccolissime saldature. Valuta anche che probabilmente non è necessario cambiare tutto, magari è sufficiente rinnovare qualche saldatura del vecchio cablaggio.
Tutto ciò si riferisce, naturalmente, al cablaggio "interno" al braccio. Se dovessi solo sostituire quello esterno, un qualunque cavo di segnale a bassa capacità andrà benissimo. Meglio ancora se in uscita al giradischi riesci a sistemarci due prese RCA volanti o da pannello, così da poter utilizzare qualunque cavo di segnale che fosse terminato RCA.
Sul Debut III, sono d'accordo che abbia un aspetto dimesso ma non lasciarti ingannare: è solido, ben costruito, suona dignitosamente e costa davvero poco. Temo suoni meglio del tuo vecchio CEC.
Alla stessa cifra puoi cercare qualche ProJect o Thorens usati, recenti.
Per la pulizia dei dischi, in casi estremi puoi anche provare con detersivo per piatti, usato con acqua distillata sia per il lavaggio che per il risciacquo. Se non funziona neppure quello, non saprei. Probabilmente sulla superficie del disco c'è depositata una patina del famigerato liquido Lencoclean, trattamento permanente (e deleterio) tanto in auge negli anni '70.
Potrebbe comunque essere che sotto la patina il disco sia rovinato comunque. Non ci perderei la salute a meno che non fosse un disco rarissimo e introvabile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Technics SP 10
Gentile direttore,
possiedo da parecchio tempo un Technics SP10 completo della sua base in ossidiana e del braccio EPA 100.. Attualmente monto una testina Benz MC2 da poco ristilata vdh. Il resto dell'impianto è così composto:

Le mie domande riguardano il giradischi, in particolare il braccio.. è all'altezza della situazione? Potrei upgradarlo con un cavo di segnale attuale, magari una basetta e un portatestina in grafite, che uso per mat e clamp, o non ne vale la pena ed è meglio sostituirlo? Le dimensioni della base impongono l'adozione di un 10 pollici, il che restringe il campo.. io avrei individuato sme 310, ikeda, project.. per montare uno sme serie IV o V dovrei estrarre il motore dalla sua base in alluminio e non so se me la sento.. a proposito cosa ne pensi della base?
Su alcuni siti ho letto pareri non lusinghieri, potrei sostituirla con una di altri materiali? Potrei anche imbarcarmi nella costruzione del braccio Morsiani, ho ancora tutti i numeri di costruire hifi..
Come vedi le idee sono un po' confuse, puoi aiutarmi?
In ultimo i piedini sono l'unica cosa che pare risentire dell'età, la gomma è crepata e dubito che possa reggere ancora a lungo.. il peso dell'oggetto rende però problematica la sostituzione, andranno bene i piedini del 1200? Hai suggerimenti?
Anticipatamente ringrazio dell'attenzione che vorrai concedermi e ti porgo i miei saluti e complimenti per la rivista,
Ciao,
Marco - E-mail: miapiccin (at) alice.it

LC
Caro Marco,
il Technics SP10, con il suo braccio, rappresentano un sistema analogico di buon livello che sarebbe un delitto modificare con sostituzioni/abarthizzazioni più o meno moderne, più o meno fuori luogo. Io lascerei tutto così come è, al più sostituirei il cavo (esterno) del braccio, unico punto dove mi sentirei tranquillo con la coscienza e ragionevolmente sicuro di effettuare un upgrade sensibile senza snaturare il suono e l'integrità storica del giradischi.
Volendo si potrebbe optare per un braccio SME 3009, almeno il senso estetico e quello storico sarebbero preservati.
Discorso analogo ai cavi di segnale si può fare per i piedini. Secondo me potresti optare anche per dei
Vibrapod di durezza elevata, per non deformarsi sotto il peso del giradischi. Non ho idea di che peso possano reggere i piedini del cugino SL1200, ma si potrebbe provare. Trovandoli, potresti anche tentare con dei piedoni in gomma e plastica della Micro Seiki, difficili da trovare ma robusti e molto efficaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Classe D e Top Audio
Spett.le Lucio,
Mi chiamo Adriano, ho 50 anni, fin da bambino grande appassionato di musica, a 18 ho acquistato il mio primo impianto stereo spendendo per intero i risparmi del primo anno di lavoro, (dopo 5 anni di "Stereorama 2000"), acquistato parte a Cagliari e parte attraverso corrispondenza grazie alle riviste di allora (Stereoplay e Suono) che leggevo assiduamente per tenermi informato. Ho sempre ascoltato musica con una certa qualità, pur essendo a Nuoro, dove non esiste tuttora un negozio specializzato del settore, ho sempre avuto difficoltà per gli acquisti, non potendo fare nessun tipo di ascolto e quindi di confronto né di prova in casa.
Curiosando sul web, un bel giorno mi sono imbattuto sulla Sua recensione sul T amp che mi ha tanto incuriosito tanto da farmi diventare cliente di Playstereo. E' stato un continuo susseguirsi di upgrade (vista anche la convenienza del prezzo) che mi ha portato alla configurazione attuale:

Un impianto che come lei stesso può valutare non supera forse i 4000 euro. Non chiedo a lei come suona, dato che non lo ha sentito, ma le posso assicurare anche in funzione della considerazione a seguire che va abbastanza bene, e Le scrivo affinché mi conforti o meno sulla sensazione che ho avuto non più tardi della settimana scorsa in occasione della mia visita al Top Audio a Milano, ed anche leggendo settimanalmente le riviste del settore.
Dopo essermi assorbito una quarantina di audizioni attentamente nelle sale allestite dai maggiori produttori del settore, mi son reso conto che per superare le qualità soniche della classe D bisogna spendere un bel po' di soldoni, e che non è assolutamente utopico dire che esiste la proporzione di uno a dieci. Per di più della classe T, alla manifestazione, neanche l'ombra così come anche nelle riviste del settore. Questo mi fa pensare che la classe T dia fastidio e che in qualche modo venga boicottata. Vorrei la sua opinione in merito - grazie.
Continuo a seguirla con simpatia.
Adriano - E-mail: agaddari (at) tiscali.it

LC
Caro Adriano,
posso ben immaginare come suoni il tuo impianto, visto che conosco praticamente tutti i pezzi che lo costituiscono. Non vedo molto di buon occhio la biamplificazione con due ampli diversi, pilotati da un pre vetusto come può essere mezzo-Marantz 1150. Secondo me ti stai perdendo un bel po' di trasparenza. Comunque, c'è sempre tempo per migliorare, semplificando il tutto magari con un integrato a più ingressi tipo il NuForce IA7.
Non so rispondere alle tue osservazioni sui suoni del Top Audio 2010, visto che non ci sono andato, ma per induzione sul numero di volte che ci sono stato posso dirti che il tuo stupore sia sostanzialmente fuori luogo. Poche cose suonano davvero bene alle mostre e quelle poche spesso hanno costi stratosferici. È l'esaltazione del costo (quasi sempre) a farla da padrone: apparecchi che costano quanto berline tedesche di classe media, costruiti con materiali e tecnologie vecchie di 30 anni e talvolta pure di 50. Installazioni fatte alla meno peggio, un po' per fretta, un po' per carenza logistica, un po' per totale incapacità. Non sarà per caso che alcune sale suonano sempre bene, anche con impianti diversi (ma identici installatori, penso a MBL/Sopegno) mentre altre suonano sempre male, indipendentemente da quanta roba costosa ci si metta dentro.
Sono convinto che alcune esposizioni avrebbero un effetto migliore se statiche, cioè con apparecchi spenti. Si sa che tanti audiofili acquistano con gli occhi e con gli zeri del conto in banca. E, credimi, gran parte degli espositori del Top Audio pensano e puntano tutto su questo tipo di clientela, non facciamoci illusioni.
Per questo motivo non ha alcun senso aspettarsi una buona accoglienza della Classe D economica. Se ne potrà cominciare a parlare solo per apparecchi dai 5000 euro in su, il resto è tutta spazzatura. È così per gli operatori, è così per le riviste e, tristemente, è così per la maggior parte degli audiofili.
Goditi pure tranquillo il tuo impianto e passa oltre le miserie umane, specie se travestite da benessere, come in questo caso.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con 2000 €
Gentile direttore,
scrivo allo staff di TNT Audio per chiedervi cortesemente un consiglio sul "materiale" che intenderei acquistare per la mia nuova casa. Premetto che vengo da impianti "compatti" quindi mi immergo in un ambiente totalmente nuovo anche se un po' mi sono sempre interessato di Hi-Fi (marche, etc).
La stanza in cui vorrei installare l'impianto è 5.54m x 3.97m (un classico soggiorno moderno). L'impianto verrebbe posizionato in un mobile "libreria" in una metà della stanza per una larghezza di 3.10m (lato lungo 5.54). In questa porzione di stanza il divano dista 2.56m dal mobile "libreria" e nient'altro occupa la parte di stanza.
Spero le dimensioni rendano l'idea.
L'impianto che deisderei montare consta di:

Budget previsto 1500-2000 euro in quanto non prevedo di cambiarlo o modifcarlo a breve (lo vedrei come investimento a lungo termine) e vorrei finalmente regalarmi un impianto che desidero da molti anni.
L'impianto servirebbe esclusivamente per ascolto audio, principalmente cd originali di rock con buone registrazioni (e.g. Metallica, Pink Floyd, Radiohead per dare degli estremi) e vinili.
Vorrei gentilmente chiedere un opinione e un consiglio sulle seguenti considerazioni:
  1. un giudizio sul sistema complessivo (può stare in piedi o no?)
  2. un consiglio in particolare sul Sintoampli (acquistare Sintoampli o Ampli+Tuner separati, qualche modello Marantz in particolare?)
  3. Marantz...sinceramente è una scelta di cuore, sono cresciuto con questo desiderio, vale la pena mantenerlo o rischio di pagare cifre astronomiche per niente?
Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo e vi anticipo il ringraziamento per la disponibilità,
Saluti,
Stefano - E-mail: pantametal (at) libero.it

LC
Caro Stefano,
in linea di principio non mi stanno particolarmente simpatici i sintoamplificatori, anche perché - contrariamente a quanto avveniva negli anni '70 - oggi essi vengono fuori - spesso - da composizioni pensate per l'HT. Per una volta, dunque, vengo meno alla mia filosofia (meno scatole = più Musica) e ti propongo di acquistare un semplice integrato 2 canali e un tuner separato, magari usato. I tuner si trovano sulla baia o sui mercatini per cifre irrisorie, digitali o analogici, nuovissimi o assolutamente vintage. L'amplificatore potrà essere un piccolo integrato di casa Cambridge, NAD o Rotel, sempre che non voglia avventurarti nei territori della Classe D (ma ti servono più ingressi e il phono!). Necessitando di ingresso phono per il giradischi e volendo evitare l'acquisto del pre fono separato ti consiglio gli integrati Rotel serie RA0X, già dotati di un buon stadio phono MM. Un lettore CD papabile potrebbe essere l'entry-level di casa Rotel oppure un qualunque giapponese tipo Denon o Marantz.
Niente da dire sulla scelta dei diffusori, ma io ci spenderei qualcosa di più, eventualmente provando a risparmiare sul resto. Sulla tua scelta Marantz a tutti i costi che dire? Al cuore non si comanda, ma francamente faccio fatica A CAPIRE come si possa crescere con il desiderio dei Marantz attuali, apparecchi generalmente privi di fascino o, almeno, privi di QUEL fascino che avevano quando erano Marantz americani, negli anni '70. Recentemente hanno realizzato delle buone sorgenti (lettori CD) ma sulle amplificazioni mi hanno sempre lasciato un po' perplesso.
Non voglio farti cambiare idea, anche una catena tutta Marantz (pure con il sintoamplificatore!) potrebbe andar bene, ma mi sembrerebbe un compromesso forte in nome di un marchio il cui blasone di una volta è decisamente sfiorito, se è questo ciò che ti interessa.
Due parole doverose, infine, sulla collocazione dell'impianto: diffusori e impianto su parete attrezzata/libreria possono rappresentare un compromesso sonoro molto pesante da digerire, vorrei solo che fossi preparato a un risultato molto diverso da ciò che si sente normalmente in un negozio serio dove tutto è sistemato a dovere.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade generale
Salve signor Cadeddu,
Sono passati diversi anni dalla prima volta che l'ho contatta per delle opinioni e consigli sul mio primo impianto hifi, e ora le scrivo di nuovo per avere un suo parere. Il mio vecchio ampli Pioneer A400 che mi suggerì di acquistare dato il ristrettissimo budget di allora, mi ha abbandonato purtoppo e quindi ho deciso di rinnovare un po' le cose.
Informandomi un po in rete e come sempre leggendo le vostre recensioni e la vostra rubrica sono diventato anche io un fan dei piccoli integrati in classe D. Attualmente sarei abbastanza attirato dall'acquisto del Virtue ONE.2. L'unica indecisione è dovuta al fatto che l'ampli ha un solo ingresso. Come sorgenti invece andrei ad utilizzare sia cd, sia vinile e sarei quindi costretto a prendere un selettore o un pre che abbia l'ingresso phono.
Come ultima sto pensando anche prevedere anche un DAC USB, ma diciamo che le sorgenti principali sarebbero le prime due. A questo proposito ho visto e letto la vostra recensione del TC-754 e non mi sembrava malvagio visto sopratutto il prezzo, ma sarei anche disposto a spendere qualche soldino in più, magari buttando l'occhio anche sull'usato. Pensavo comunque qualcosa con pre fono integrato per non andare in giro con troppi cavi.
Comunque, per il resto dei componenti pensavo di riciclare il CD Player Philips 723 e le Arbour 5.06 che già possedevo per il vecchio sistema. Il giradischi attualmente è un vecchio Technics che cade a pezzi, da sostituire; dipende da quanto spenderò per ampli e selettore/pre, eventualmente verrà cambiato in un secondo momento.
Per quel che riguarda i cavi anche qui andrei per il riciclò: TNT star autocostruito per i diffusori e monster Interlink 400 come cavi di segnale, che andranno sostituiti in una seconda fase.
Tutto l'ambaradan verra posizionato nella mia nuova camera di circa 18mq, ma in un futuro non troppo lontano potrebbe essere spostato in una sala più grande.
Sarei lieto di avere una sua opinione al riguardo, sopratutto per la questione degli ingressi: vale la pena prendere ampli e pre con più ingressi oppure sulla stessa fascia di prezzo è meglio prendere un ampli con 2/3 ingressi o con almeno USB integrato?
Grazie comunque per i consigli e il tempo che dedica a tutti noi.
Lorenzo - E-mail: lsas (at) email.it

LC
Caro Lorenzo,
diciamo che le opzioni sono sostanzialmente due:

  1. Virtue Audio ONE cui collegare un pre con ingresso fono (TCC) e poi DAC USB
  2. Ampli integrato con ingresso phono incluso (es. Rotel) cui collegare in seguito DAC USB
Io voto per la seconda, decisamente più pulita e lineare. In alternativa a queste due opzioni, qualora i watt dovessero bastarti, valuterei un NuForce Icon cui affiancare un pre fono separato (ha già il DAC USB incorporato e due ingressi linea). I diffusori sono ragionevolmente sensibili, la stanza però non è piccolissima, dovrai valutare tu di quanta pressione sonora hai bisogno. In ogni caso, potrai upgradare i diffusori con qualcosa di più grande in seguito, quando ad esempio ti sposterai nella stanza più ampia.
L'ideale sarebbe un amplificatore in Classe D di discreta potenza, basso costo, due ingressi linea, un phono e un DAC USB incorporato. Non mi risulta che tale oggetto, ancora, sia stato pensato e tantomeno realizzato. Potrebbero esserci delle incompatibilità tra lo stadio phono (all'interno dello stesso cabinet) e il funzionamento switching, ma non ne sono certo.
Per quanto riguarda il giradischi, se davvero cade a pezzi, occhio a non faci suonare vinili decenti, ci solo altissime possibilità di rovinarli per sempre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per la classica
Buongiorno Lucio,
Le scrivo per chiedere qualche suggerimento in merito al mio impianto e al tipo di upgrade che vorrei fare confidando nella Sua, certo non comune, esperienza.
Attualmente l'impianto è così composto:

Premetto che ascolto prevalentemente Musica Classica e in funzione di questo genere vorrei costruire l'impianto. Prediligo un suono equilibrato, analitico e la gamma bassa deve essere assolutamente controllata a costo di rinunciare a un po' di corpo; insomma un suono che rispecchi fedelmente, nel limite del possibile in questa fascia di prezzo, la timbrica degli strumenti acustici.
Altro aspetto importante è che il diffusore scompaia una volta messo in funzione! Cosa che ovviamente non accade nel mio impianto...
Il punto debole sono certamente i diffusori che vorrei sostituire con una coppia di ProAC Response D18, anche se ascoltati in verità con elettroniche Naim (Supernait e CD 5i se non ricordo male). Per quanto riguarda l'amplificazione sarei propenso a rimanere in casa Arcam con l'integrato A38 seguendo una banalissima filosofia: se li accoppia la casa non si dovrebbe sbagliare! Più che altro non ho molto tempo libero (né l'esperienza) per testare soluzioni alternative (anche se suoi suggerimenti sono certo i benvenuti!).
La stanza nella quale è sito l'impianto è 4x4 (ahimé!) e i diffusori si trovano a circa 1/4 dalla parete in opposizione alla finestra. Il mio dubbio rimane sul diffusore da pavimento che in un ambiente come il mio forse potrebbe creare non pochi problemi sulla gamma bassa, mi piace sentirla ma deve, come dicevo sopra, essere controllata e non invadente. Che ne pensa?
Tenga presente che per questioni di budget (circa 5.000 euro di spesa totale) sarei orientato ad un acquisto in momenti distinti e mi porterei via prima i diffusori (il Cambridge ce la farebbe?).
Mi permetto di porLe altre due piccole questioni sui cavi; quello di segnale (in prestito da un amico) mi soddisfa molto e il cambiamento con uno economico si è notato nei primi secondi di ascolto. Poiché prima o poi lo dovrò restituire pensavo di acquistarne uno uguale o un modello superiore; ne vale la pena in una catena come quella proposta?
I cavi di potenza invece mi hanno lasciato perplesso, anche dopo centinaia di ore di ascolto rimangono un po' spigolosi rispetto a quanto avevo prima ossia cavi acquistati in un centro commerciale da 2,5 mm^2, il tutto suona più forte ma non sono così sicuro che mi piaccia di più.
La ringrazio anticipatamente e complimenti per la bella rivista!
Francesco - E-mail: cantore.f (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
il tuo desiderio di veder sparire i diffusori temo si scontrerà sempre con i limiti della tua stanza d'ascolto. Se è perfettamente quadrata e magari pure un po' spoglia, non c'è impianto che tenga. Per adesso prova a fare un po' di esperimenti coi diffusori attuali, tentando posizionamenti anche arditi: molto lontani dalle pareti, fortemente angolati verso il punto d'ascolto, con un bel tappeto davanti (se non c'è già) etc. Qualcosa, dal punto di vista dell'immagine, dovrà pur accadere.
Non preoccuparti per i diffusori da pavimento, la stanza è sì quadrata, ma non è piccola, non dovresti avere chissà quali problemi di perdita di controllo, al più qualche stazionaria un po' antipatica...ma questa è indipendente dal diffusore e dipende solo dalla geometria, in buona sostanza.
Comunque sia, hai pensato a dei planari tipo Magneplanar? Secondo me sono la soluzione migliore per il tipo di suono che stai cercando. Spariscono, generalmente, meglio di un diffusore dinamico, sono trasparenti e definiti e non possiedono, di norma, un basso invadente.
I modelli MG 1.6 e MG12 sono quelli che rientrano nella tua fascia di prezzo. Ti consiglio caldamente di andarli ad ascoltare. L'Arcam che hai intenzione di acquistare dovrebbe pilotarle senza grossi problemi: l'impedenza è bassa (4 ohm) ma abbastanza regolare, quindi non si tratta di un carico impossibile per un buon amplificatore come l'A38. Non sono molto sensibili, ma i watt dell'Arcam bastano e avanzano.
Per quanto riguarda i cavi, potrebbe essere che quello di potenza metta maggiormente in evidenza (anzi, mascheri di meno) la gamma alta non proprio tranquilla delle tue B&W. In quest'ottica va certamente meglio un cavo più modesto che non faccia uscir fuori il loro caratterino in gamma medio-alta.
Non devi aver paura a preferire un normale cavo di buona sezione ad un cavo "marchiato". I parametri che influenzano il risultato finale sono tanti e alla fine una somma di pregi e difetti (tra impianto e cavo) potrebbe sorprendentemente dare ragione al cavo non griffato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova amplificazione e nuova testina
Salve direttore,
Prima di tutto le volevo fare i miei complimenti per il sito, per chi come me sta cominciando ad entrare nel mondo dell'Hi-Fi è una vera e propia bussola. Passo subito a descriverle, in sintesi, il mio impianto:

Per quanto riguarda l'amplificatore avevo pensato ad uno Yarland A-ONE valvolare push-pull con KT88 (50W), che potrei trovare usato ad un buon prezzo, oppure ad un NAD C350, che potrei trovare sempre usato allo stesso prezzo. La stanza dove si trova l'impianto è piccola (circa 12 mq) e, data la sensibilità dei diffusori, non credo di aver bisogno di una grande potenza. Quale tra questi, oppure tra altri, crede sia il più indicato considerando che ascolto quasi esclusivamente prog rock?
Seconda domanda: devo assolutamente cambiare testina (sibila tremendamente e gracchia sugli alti), quale mi consiglierebbe? Io ho stilato una piccola lista di candidate (quello che sono riuscito a trovare), per le quali ho calcolato anche la frequenza di risonanza (come da formula su the analog Dept.): Viste e considerate le frequenze il miglior accoppiamento braccio testina sembra dato dalla Denon, ma non so come si comporterebbe a quel punto il Gram Amp, e dalla Benz.
Spero di non averla annoiata e di non aver tralasciato nulla di importante.
Grazie Mille, sia per il sito sia per l'eventuale risposta.
Ruggero - E-mail: r.corsaletti (at) hotmail.it

LC
Caro Ruggero,
per l'amplificazione entrambi i candidati mi paiono adatti, visto il genere ascoltato e la tipologia di diffusori. Il salto in avanti rispetto al vecchio Sansui sarebbe notevolissimo comunque tu scelga. Lo Yarland, in effetti, potrebbe essere una buona idea, le tue Klipsch non hanno certo bisogno di essere rese ancor più cattive da un'amplificazione a stato solido, per quanto il NAD sia tra i più tranquilli.
Potresti, in effetti, viste le dimensioni della stanza e la sensibilità dei diffusori, anche risparmiare un po' e prendere un modello meno potente (vedi recensioni Yarland sul nostro sito).
Per quanto riguarda la testina c'è l'imbarazzo della scelta, però la Benz e la Clearaudio mi paiono più adatte delle altre. In particolare la seconda ha un livello d'uscita più alto che dovrebbe consentire al tuo pre fono di lavorare in condizioni ottimali. Anche il rapporto segnale/rumore credo ringrazierà! Mi raccomando cura con attenzione il set-up, la dimatura e tutto il resto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova amplificazione per Diapason
Caro direttore,
circa otto anni fa, dopo aver letto una sua precisa nonchè entusiastica recensione su una coppia di diffusori Diapason Adamantes III, ebbi modo di acquistarle attraverso eBay, rimanendo letteralmente innamorato ed impressionato dallo splendido suono che questi "gioielli" riescono riprodurre.
A questo punto ho approfittato della sua gentilezza e disponibilità, per upgradare il mio vecchio impianto anni '70 acquistando elettroniche che potessero essere degni partners di questi diffusori. Grazie ai suoi consigli, "avevo" trovato un perfetto equilibrio utilizzando un cdplayer CEC tl51xr ed un ampli Electrocompaniet eci2, linkati con cavi di segnale Mit shotgun S2 e, di potenza, Sommer Cable, il tutto collocato su un lato corto di una stanza 6 x 5, normalmente arredata.
Poi, lo scorso anno, mi sono fatto tentare da un vecchio "sogno audiofilo" che cullavo già negli anni '70, ma allora non avevo una lira:), quello di far entrare nella mia catena audio un ampli Accuphase (E213) acquistato praticamente nuovo ancora in garanzia. Con il 213, ho notato una piacevole estensione del suono sulle basse frequenze, ma i medioalti (le voci in particolare) mi appaiono più ruvidi rispetto a quelli emessi dall'Electro ed ho una sensazione di minore apertura. Questo anche dopo un anno di utilizzo, per cui escluderei la questione rodaggio.
Le chiedo quindi un ennesimo parere illuminante, su come lei, con la sua immensa esperienza, si muoverebbe per trovare un ampli (a stato solido o valvolare, usato o nuovo) che possa essere il giusto compromesso tra i due sopra citati, se ciò fosse necessario, ovviamente.
Il budget a disposizione sarebbe quello ricavato dall'eventuale vendita del mio Accuphase (circa 2000 euro). La saluto e la ringrazio per l'eventuale risposta.
Inoltre, se non ne è già al corrente, quindi a sua esclusiva conoscenza, volevo lasciare un feedback "super" positivo a tutto lo staff della Diapason (gentilissimi) per l'eccezionale lavoro di restauro eseguito sui miei diffusori, mi sono stati restituiti con un aspetto pari al nuovo e ritestati elettricamente per verificare l'integrità dei trasduttori, ad un prezzo assolutamente onesto (circa 400 euro per entrambi).
Sergio - E-mail riservato

LC
Caro Sergio,
visto che ti sei trovato così bene con la timbrica calda dell'ECI 2 mi viene spontaneo consigliarti un upgrade abbastanza ovvio, e cioè quello con un Electrocompaniet ECI 5 MK II (o anche ECI5 normale), l'ultimo top di gamma della prestigiosa Casa norvegese. La stanza è grande e i diffusori non sono particolarmente sensibili, la potenza in più dell'ECI 5 credo potrà rivelarsi utile soprattutto nei passaggi dinamici più impegnativi. Con la vendita del tuo Accuphase non dovrebbe essere difficile riuscire ad acquistare un ECI5 usato.
In alternativa, considera un integrato della gamma Naim Nait, a partire dal 5i in su. Il suono è forse meno caldo dell'ElectroCompaniet ma sempre molto solido e concreto, mai ruvido.
Vista l'esperienza non positiva con un acquisto alla cieca (l'Accuphase) io comunque non ripeterei l'azzardo e proverei, per quanto possibile, di testare il nuovo amplificatore coi tuoi diffusori, nel tuo impianto. Non si sa mai.
Per quanto riguarda Diapason non fai altro che confermare l'ottima fama di cui gode questa piccola realtà italiana stimata in tutto il mondo. Sono persone squisite, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, grandi amanti della Musica e del loro lavoro.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Un po' di confusione
Gent.mo direttore sono un vecchio appassionato di hi fi, che negli ultimi 10 anni ho trascurato per diversi motivi. Recentemente mi sono riavvicinato, consapevole che il mio impianto in classe A è un po' deficitario per la parte pre-amplificazione e gradirei avere un vostro consiglio al proposito. Il mio sistema è composto da:

La stanza di ascolto è di circa 40 mq con angolo dedicato. Quale pre-amplificatore potrebbe abbinarsi per sfruttare a dovere la potenza del finale (senza spendere eccessivamente)?
Approfitto della vostra disponibilità per rivolgere un'altra domanda (o forse una bestemmia): consapevole di essere completamente ignorante in materia di classe T, sarebbe possibile abbinare un preampli TCC TC-754 ?
Grato per la vostra attenzione invio cordiali saluti.
Giuseppe - E-mail: indolfigiuseppe (at) gmail.com

LC
Caro Giuseppe,
cerchiamo di fare un po' di chiarezza sulle due questioni, separatamente.
Un preamplificatore, per sua stessa natura, non può aumentare la potenza del finale che lo segue. Infatti, il compito di fornire i watt ai diffusori è esclusivamente del finale di potenza. Il pre si limita a funzionare da interfaccia con le sorgenti e, di norma, a elevare il livello del segnale di queste ultime, fino a renderlo adatto alla sensibilità d'ingresso del finale.
Di norma, a meno di abbinamenti particolarmente sfortunati, sostituire il pre non porterà ad alcun aumento del volume d'ascolto. Al più, si ascolterà ai livelli usuali con la manopola del volume in una diversa posizione, ma questo è tutto.
Nel tuo caso specifico, però, il pre ha la sezione linea passiva (quella phono è valvole) pertanto non c'è alcun guadagno, il livello d'uscita della sorgente va direttamente a pilotare il finale. A questo punto potrebbe anche darsi che tale livello sia insufficiente a far esprimere al finale tutta la potenza di targa.
Ora, l'ideale sarebbe un pre della stessa serie del finale (ci sono diversi pre a tubi Cary) ma visto che non vuoi spendere molto potresti valutare qualche altro preamplificatore, magari dotato di stadio phono. Lascerei perdere il TCC TC-754 perché assolutamente inadatto alla classe del tuo finale e cercherei, nell'usato, qualcosa tipo Audio Research SP-9 o Audible Illusions, ad esempio. Nel nuovo a valvole non c'è moltissimo, specie se ti serve anche l'ingresso phono. A stato solido potresti valutare il Rotel RC-1550, per meno di 600 € ti offre anche un buon phono MM/MC, oppure il NAD C165BEE, che costa poco meno di 1000 €. Ancora per meno dovresti trovare un Rotel RC-06, oppure un qualsiasi modello delle vecchie serie 9xx. Dovresti scandagliare i siti di annunci di comprovendo HiFi e vedere cosa si trova, entro il budget che ti sei prefissato (e che non specifichi), che sia dotato di ingresso phono.
La seconda questione riguarda la Classe D o T che dir si voglia e il preamplificatore TCC TC-754 che con tale Classe D non ha proprio niente a che vedere. Infatti, tale classe di funzionamento è da riferirsi soltato a dispositivi amplificatori (integrati o di potenza). Quel pre è stato in qualche modo - da me - accomunato al T-Amp perché piccolo, super-economico e ben suonante, per il prezzo che costa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Direttore,
qualche mese fa Le avevo chiesto qualche consiglio per sostituire degnamente il mio compattino stereo, con un budget che definire limitato è poco. Grazie anche ai Suoi consigli, ho preso un NAD 310 usato, in ottime condizioni, e una coppia di KEF C1 nuove. Come sorgente, la mia ragazza ha pensato bene di regalarmi un bel TEAC CD-P1260.
Dopo qualche mese di rodaggio, prove e controprove, posso finalmente dirmi pienamente soddisfatto dei miei ascolti. Tutto un altro sentire, davvero. L'aver scoperto il piacere della stereofonia, solo dopo anni e anni di ascolti e centinaia e centinaia di album, mi ha creato quasi imbarazzo, non lo nascondo. Devo dire, inoltre, di aver raggiunto un ottimo compromesso sulla distribuzione dei componenti all'interno di uno spazio abbastanza difficile.
La stanza è un rettangolo lungo e stretto, con la postazione necessariamente a metà di uno dei lati lunghi. L'unica soluzione per le casse era l'inserimento negli scaffali della libreria. È bastato poco - un po' di gomma morbida sotto i piedini - per evitare vibrazioni e rimbombi, forse (ipotesi da profano) grazie al bass reflex anteriore.
Credo che il tutto sia ovviamente migliorabile, anche se, almeno per ora, va bene così.
Grazie ancora per i Suoi preziosissimi consigli,
Filippo - E-mail: filippo.neri (at) ondarock.it

LC
Caro Filippo,
bene così! Andiamo avanti nel riportare verso il buon ascolto tanti appassionati di Musica che massacrano i propri dischi (o file) con impianti improbabili, che uccidono l'emozione presente nella Musica. E riportiamo verso il mondo della corretta riproduzione persone che credevano fosse necessario un mutuo per accedervi.
Continuo a pensare che sia questa la strada da battere, per rispetto della Musica e per dare linfa a un settore sempre sull'orlo del baratro. Continuando a parlare di sogni irrealizzabili la nicchia non potrà che restringersi sempre più.
L'importante è partire con il piede giusto come hai fatto tu e, per il seguito, tenerli entrambi per terra, evitando di diventare un...paranoid, come tanti audiofili! Con questo aggancio e per rendere onore alla testata rock per la quale scrivi mi permetto di inserire come video della settimana una sferzata d'energia vintage. Dopo l'Estate di Vivaldi della settimana scorsa, suonata con un'energia straordinaria, ecco il brano rock energetico per antonomasia. Correva l'anno 1970, quando in Italia il singolo più venduto era La lontanzanza di Domenico Modugno e i Beatles davano alle stampe Let it be......loro erano i Black Sabbath, live a Parigi, in forma smagliante, e il brano - che potrebbe essere composto oggi - è la leggendaria Paranoid. 2 minuti e 43 secondi di rivoluzione sonora, energia, rabbia e disperazione tradotte in un linguaggio moderno persino oggi. Inutile dirlo...pump up the volume! E state fermi, se potete.

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