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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Ancora su musica liquida
  2. Primo impianto con budget ridotto
  3. Posizionamento sacrificato
  4. Nuovo analogico di classe
  5. Diffusori a rotelle
  6. Primo impianto
  7. Qualche perplessità e un paio di informazioni
  8. Nuovo ampli e lettore CD con 4000 €
  9. Abbinamento scientifico ampli-casse
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ancora su musica liquida
Ciao Lucio, scrivo brevemente per un dubbio che mi è venuto leggendo l'ultima rubrica della posta e precisamente sull'uso della pennina M2 TECH la quale se ho capito bene preleva il segnale dalla porta usb e lo trasforma in segnale coassiale per poi collegarlo ad un DAC e alla catena di amplificazione. Il dubbio è questo: se io possiedo il convertitore DAC SUPER PRO 707 E MI COLLEGO DIRETTAMENTE ALL'USB del pc non ottengo lo stesso risultato? Oppure è meglio collegarlo per avere l'uscita convertitore USB -> S/PDIF RCA per poi collegarsi ad un altro DAC? Che differenza c'è?
Poi se può interessarti ti aggiorno sul mio impianto che all'inizio mi poneva qualche interrogativo ma adesso mi soddisfa tanto da aspirare ad entrare nella sezione dell'audiofilo felice :-)
L'impianto semplice semplice è composto da: giradischi Projet entry level, ampli Trends Audio TA 10.1, come sorgente digitale uso un HD LACIE multimediale e diffusori auto costruiti fullrange con Nirvana da 12". Devo precisare che ho trasportato il tutto nella sala di casa con successo mentre prima le prove le ho fatte in laboratorio poco adatto come acustica.
Ebbene l'impianto suona come ben sai con una definizione straordinaria tanto da farmi apprezzare tutti tipi di files (la maggioranza in formato non compresso) e visto che la musica liquida ci amplia gli orizzonti anche degli mp3. A questo proposito ho dei dubbi su questo formato controverso che personalmente non gradisco ma che in alcune circostanze ho difficoltà a riconoscere da una registrazione con più bit.
Un'idea me la sono fatta ed è questa :è possibile che una buona registrazione in mp3 suoni meglio di una cattiva registrazione in qualità cd?
Grazie per l'attenzione e la mole di lavoro che svolgete con cognizione e soprattutto al di sopra delle parti lontani da interessi personali e altrui (case costruttrici).
Stefano - E-mail: prazstefano (at) tiscali.it

LC
Caro Stefano,
il vantaggio di usare una pennina che converte il segnale USB digitale in coassiale digitale è che in questo modo sei libero di usare un qualunque DAC in commercio e non solo quelli USB. Di conseguenza non c'è limite alla qualità del DAC che si può utilizzare. Faccio osservare che anche diversi DAC USB hanno l'uscita digitale in vari formati (es.
Trends UD 10.1 Lite) e questo consente di bypassare la conversione D/A interna per utilizzarne una esterna, eventualmente di migliore qualità.
Detto in altre parole, non hai alcuna necessità di usare un DAC esterno tradizionale ma se decidessi di usarne uno avresti bisogno di un aggeggio (tipo la pennina) che trasforma il segnale USB in segnale direttamente gestibile da un DAC non USB.
Per quanto riguarda gli MP3 è presto detto: una buona registrazione, compressa MP3, suona meglio di una cattiva registrazione non compressa. Quando pensi alla codifica MP3 (o analoga con perdita) fai sempre il confronto con la qualità di una fotografia: puoi avere una bellissima foto compressa JPG, che è migliore di una foto, magari sfuocata o sovraesposta, in formato nativo RAW o BMP. Nessuno si scandalizza o si sorprende di questo fatto elementare, perché per l'audio dovrebbe essere diverso?
Ovviamente, il file MP3 di una buona regisrazione è peggiore della stessa registrazione non compressa...e così ho chiuso la fiera dele ovvietà! :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto con budget ridotto
Gentile direttore,
dopo circa 20 anni di musica rigorosamente LOWFi, ecco, casualmente e inaspettatamente, rinascere in me il desiderio di poter disporre di un (piccolo)impianto degno di questo nome. Quando ho iniziato ad appassionarmi alla musica ero un adolescente, i soldi erano pochi e bisognava arrangiarsi con quel che c'era: walkman, "radioni" e i primissimi compatti. In questi anni i walkman sono diventati mp3, i compatti sempre più compatti, ma la sostanza è restata più o meno la stessa (è facile abituarsi al peggio).
Invece un mese fa, parlando con un conoscente, ha iniziato a balenarmi l'idea che con 500/600euro, nel mercato dell'usato, avrei potuto mettere insieme un buon impianto. Vista l'impossibilità di ascolto diretto, la ricerca si è concentrata su internet. Finalmente, dopo molti tentennamenti (usato/nuovo; integrato classico, classe T o D; iniziare con poco per crescere con il tempo o aspettare cercando di alzare il budget?), il primo risultato è stato l'acquisto di un ARCAM alpha 5 usato. Per quanto riguarda la sorgente sarei orientato al nuovo con MARANTZ CD 5003 o 6003, o un DAC per il PC. Il problema sono i diffusori:

  1. Attualmente l'ambiente d'ascolto (10/12 mq) mi permette una collocazione mediocre -nella migliore delle ipotesi- e mi costringe ad orientarmi verso diffusori bookshelf. Entro la prossima estate, cambiando ambiente (20 mq), potrei considerare le torri da pavimento e disposizioni più consone, ma per il momento..
  2. Ascolto quasi tutti i generi, dalla classica al rock industriale, prevalentamente musica alternativa (punk, new wave, indie).
  3. Per quello che è il mio budget, circa 200 euro, l'usato mi pare sostanzialmente equivalente al nuovo. Usato: B&W DM 302, KEF coda 7 o 8 e delle GOODMANS rb35 (piuttosto vecchiotte), tutte con cifre intorno ai 130 euro, più spedizioni e cavi. Nuovo: INDIANA LINE tesi 204 (ma anche hc, arbour o dj); WHARFEDALE diamond 9.0, 10.0 o 10.1; KLIPSCH B-2; TANNOY fusion F1; CAMBRIDGE AUDIO sirocco s30, di cui leggo meraviglie, ma che a me sembrano veramente piccole. Il prezzo sale intorno ai 180, ma in molti casi ci sarebbero le spedizioni gratis e i cavi in omaggio, quindi più o meno...
Come vede ho le idee molto chiare, anche perchè non conosco le qualità dell' ARCAM, quindi non so se e come abbia bisogno di essere "riequilibrato" dai diffusori ed eventualmente da quali diffusori..
Fermo restando che saranno comunque i miei gusti a decidere le eventuali evoluzioni di questo impianto, vorrei cercare di partire con il piede giusto. Quindi accetto consigli su tutta la linea, anche per le eventuali-future torri.
La ringrazio comunque per l'attenzione e per gli innumerevoli spunti che ho preso dal vostro lavoro. Mi avete veramente (ri)aperto un mondo.
Cordiali saluti.
Nico - E-mail: rikyu74 (at) hotmail.com

LC
Caro Nico,
l'acquisto dell'Arcam è stata una buona scelta: è un amplificatore serio, raffinato, dotato di un suono tendenzialmente morbido e mai aggressivo.
Per la scelta della sorgente, se per te è comodo usare il PC, punta tutto su questo, a parità di spesa (rispetto a un lettore CD come quelli indicati) temo che il risultato sarebbe potenzialmente superiore e comunque facilmente migliorabile nel tempo.
La scelta dei diffusori è invece ben più delicata e, se me lo consenti, io insisterei nell'acquistare - da subito - delle piccole torri da pavimento: in pianta occupano lo spazio che occupano due custodie di CD, stanno bene anche in un ambiente da 10-12 mq e, soprattutto, staranno bene anche nell'ambiente - futuro - più ampio.
Inizierei a prendere in considerazione, ad esempio, le Wharfedale Vardus VR-200, per 200 € nel nuovo. Nell'usato puoi cercare magari anche qualche Diamond della serie precedente (sempre Wharfedale), ma anche Indiana Line, KEF serie Coda, C o Q, qualche Mission. Poiché il mercato è attualmente un po' fermo, anche quello dell'usato, le possibilità di acquistare delle cose ottime a prezzi molto bassi sono buone. I soldi che risparmieresti con un bookshelf leggermente più economico di una torre equivalente li andresti a spendere in supporti adeguati e, per contro, non avresti le stesse prestazioni in gamma bassa. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Posizionamento sacrificato
Caro Lucio,
come promesso torno a disturbarti. Era mia intenzione completare il mio impiantino con un giradischi e quindi anche con un pre fono più ovviamente la testina ecc. ma purtroppo più ascolto il mio stereo e più noto difetti. Alti troppo squillanti o impatto generale troppo aggressivo, almeno per i miei gusti,, sibilanti fastidiose ecc.
Alcuni dischi si sentono sufficientemente (sufficienza appena stiracchiata) bene specie se jazz, evidentemente il contrabbasso acustico mi crea meno problemi di risonanza. Il rock esplosivo pure ci sta decentemente dentro: vista l'accoppiata Klipsch rf 82 e Virtue one.2 con alimentatore per 130w (il cdp è un Esoteric sa 10), però ciò che manca completamente è il palcoscenico e la tridimensionalità ovvero quello che rende l'ascolto della musica veramente piacevole.
Tutto questo dipende sicuramente dalla posizione delle casse a dir poco sacrificate come si vede abbastanza bene dalle foto che qui allego. Questa in foto è la parete dove è alloggiato l'impianto. Come puoi vedere è una stanza stretta e lunga (m3,80x4,75x3 di altezza) con un armadio che occupa quasi tutta una parete late­rale e due letti attaccati all'altra parete dove ci sono diversi quadri appesi. Pure il pavimento di marmo e la finestra di fondo non aiutano di certo.
A questo punto inutile spendere soldi in giradischi ecc. se prima non risolvo, almeno nella sfera del possibile, il problema del posizionamento diffusori. Soluzioni da me pensate:

  1. Mettere delle robuste rotelle sotto le casse che andranno spostate il più avanti possibile e con la migliore distanza tra di loro cercando poi di trovare le giuste coordinate e segnarle sul pavimento per avere sempre il punto d'ascolto migliore a disposizione (come segnare il pavimento ancora non lo so ma qualcosa mi inventerò). Pensavo a rotelle di acciaio visti i continui spostamenti ma forse buone rotelle di gomma dura potrebbero smorzare meglio le vibrazioni, non so;
  2. Certo che però spostare ogni volta le casse specie per uno come me pieno di acciacchi non è proprio comodo, diciamo così. Andrà a finire che ascolterò assai meno musica di come invece vorrei. Allora nella mia ignoranza ho pensato di mettere sui cassetti pieni di cd che fanno da base alla libreria (vedi prima foto) profondi 50 cm due ottime, a costo di spenderci parecchio, casse bookshelf. Ma non vorrei che anche così vista la poca profondità offerta e le dimensioni, che dovranno per forza di cose essere abbastanza ridotte, sorgano più o meno gli stessi seppur attenuati problemi.
  3. Cambiare i diffusori con degli altri sempre a torre con il bass reflex rivolto verso il basso e non posteriormente sperando che così concepite non soffrano troppo la parete posteriore. Pensavo a delle Proac per esempio. Ma forse resta sempre il problema della troppa vicinanza della casse l'una dall'altra e quindi con le stesse conseguenze di palcoscenico inesistente.
  4. Oppure comprare delle Norh mini 9.0 che non necessitano di troppo spazio dalla parete posteriore e forse per come sono concepite neanche la distanza tra di loro. Le Norh 9 o 7 mi sembrano troppo grandi quindi potrei usare le mini norh come bookshelf da piazzare sui cassetti del mobile: sono lunghe 38 cm quindi avrebbero meno di 12 cm di spazio dal retro in legno della libreria. Inoltre mi sembra che pecchino un po' nei bassi con una risposta in frequenza 50h 18kHz e se aggiungessi un subwoofer? Le norh però non vengono distribuite in italia e dovrei farmele venire dalla thailandia e così al buio forse è un rischio troppo grande (o forse no?).
Insomma come vedi sono fortemente inguaiato e qualsiasi consiglio sarà bene accetto. Grazie ancora per la tua cortesia e la tua pazienza.
Spero un giorno di poter contraccambiare in qualche modo.
Cordiali saluti,
Gabriele - E-mail: gabpepe (at) libero.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Gabriele,
la foto spiega meglio di mille parole. Per quanto sfuocata e di qualità non eccelsa credo che dica tutto ciò che c'è da dire sul suono del tuo impianto. No, proprio non ci siamo, è tutto da rifare: la parete posteriore è troppo vicina e, in più, c'è pure una libreria con una nicchia che ospita le casse. I diffusori sono troppo vicini tra loro e, mi pare di capire, troppo vicini al punto d'ascolto, che sembrerebbe essere il letto. I due tweeter a tromba, così vicini tra loro e così vicini alle orecchie non possono fare altro che....trapanare.
Tre possibili soluzioni:

  1. Sposti i diffusori ogni volta in una posizione più comoda. Basta dotare le casse di piedini in materiale scivoloso (Teflon®,) come questi dei quali ho parlato più e più volte. Per segnare le coordinate sul pavimento bastano due strisce di nastro adesivo, anche trasparente.
  2. Sposti tutto l'impianto sul lato corto, modificando l'arredo in modo da lasciare libera una parete corta. Con 3,80 metri a disposizione dovresti trovare un giusto compromesso tra distanza reciproca delle casse, distanza dalla parete posteriore e dal punto d'ascolto.
  3. Metti due diffusori bookshelf sulla libreria. Scordati comunque la ricostruzione tridimensionale, però magari un po' di aria in più dovresti riuscire a sentirla. Farei dapprima un tentativo con dei bookshelf molto economici, giusto per capire se la nuova disposizione possa darti qualcosa in più. Prima di vedere la foto dell'impianto mi ero espresso favorevolmente per le nOrh o per qualche bookshelf Klipsch. Alla luce di questa rivelazione fotografica, sarei molto più cauto. Se puoi, fatti prestare qualche bookshelf economico e vedi un po' come va.
Voto decisamente no per tutte le altre soluzioni che hai elencato, certamente non risolutive.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo analogico di classe
Gentilissimo Lucio,
ci tenevo a farti sapere che ho seguito il tuo consiglio (
ottimizzazione impianto, Vol. 551): oggi sono finalmente arrivati i ripiani (mdf 3 cm verniciato nero) e ho montato il tavolino portaelettroniche (3 ripiani, con struttura a 3 gambe in alluminio anodizzato prese da modular technology - lievi imperfezioni = portafoglio salvo :-)
Grazie mille ancora! Ne hanno molto beneficiato l'estetica, l'accessibilità & la musicalità dell'impianto, che già ad un primo ascolto risulta molto più focalizzato. Inoltre ho riempito le cavità dei mobili circostanti con dei pannelli di sughero: la pulizia dei bassi ne ha tratto immediato giovamento!!!
Ora sto aspettando un Linn Axis + Akito & un Black Cube Statement (scelti dopo lunghe letture della posta ;-)).
La speranza è che affiancandoli al mio impianto mi permettano di apprezzare e approfondire le qualità dell'analogico (circa 100 vinili aspettano da tempo di esser finalmente suonati come si deve, e sto adocchiando un sacco di titoli interessanti, anche nell'usato...).
In tale senso pensavo di abbinarci una MM tipo Goldring 1042 o Grado Ref. Platinum, che sul mercato inglese si trovano a circa 220-250 euro: che ne dici, ti sembra una scelta sensata e sinergica? (l'impianto è basato su Burson pre160, Virtue audio ICEblocks, Dynaudio facette e cavi adeguati).
Permettimi di concludere con i più vivi complimenti per questa meravigliosa risorsa che è TNT-Audio (rivolti anche a tutti coloro che vi contribuiscono) e con un caloroso saluto dal Trentino.
Francesco - E-mail: nocturama.art.gallery (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
intanto grazie per il feedback! Sono felice che la lettura di questa rivista ti abbia portato a comporre un impianto così soddisfacente. L'arrivo dell'Axis con l'Akito e il Black Cube credo sarà per te una bella sorpresa: se i vinili in tuo possesso fossero in buone condizioni, ci sarebbero altissime probabilità di innamoramento acuto per l'analogico, con una base di partenza così buona. Cura molto bene il set-up del Linn che è un giradischi facile ma che richiede comunque un po' di attenzioni. Leggi attentamente il manuale d'uso prima di cominciare. Eventualmente sostituisci l'olio del perno.
Per quanto riguarda la scelta della testina tieni conto del resto dell'impianto che mi pare orientato, soprattutto lato diffusori, verso tonalità precise, aperte e certamente non calde. Ora, qualora volessi assecondare questa inclinazione, puoi tranquillamente scegliere la Goldring, che è tendenzialmente più aperta della Grado. Qualora invece volessi controbilanciare questa caratteristica, vai con la Grado. Non vedo problemi di interfacciamento dell'una o dell'altra né con il braccio Akito né con il pre Lehmann. A te la scelta!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori a rotelle
Gentile direttore, mi verrebbe di esordire con: "complimenti per la trasmissione" per dare il senso della misura della qualità ed utilità di questa rubrica. Le riscrivo per essere aiutato a risolvere un problema abbastanza "serio" musicalmente parlando (vorrei che i problemi nella vita di un essere umano fossero sempre di questa importanza).
L'ultima volta che l' ho fatto è stato per chiederle un giudizio su ciò che stavo assemblando un po' alla volta, sul mercato dell'usato e cioè:

Ora le spiego qual'è il mio problema: ho la necessità di mettere delle rotelle sotto i diffusori per poterli spostare da una posizione di riposo, a una posizione per l'ascolto. Tutto ciò è dovuto chiaramente a una questione di spazi. So che questa soluzione le farà storcere il naso ma non ho altri modi per sistemare le due casse, non piccole, e poter dar sfogo alla mia passione per la musica.
Le chiedo se ha già dovuto risolvere problemi simili in passato ed eventualmente come. Vorei sapere se esistono in commercio questo tipo di accessori ed eventualmente dove trovarli; altrimenti rivolgendomi ad un ferramenta ben fornito che cosa potrebbe fare al caso mio? Lo spazio in cui i diffusori devono muoversi è di circa un metro avanti e indietro.
La prego mi aiuti a trovare una soluzione, visto che sono oramai in dirittura d'arrivo.
N.B. i due alimentatori del lettore e dell'integrato possono stare affiancati sullo stesso piano del mobile? Secondo il suo parere sostituendo le due valvole del lettore con due valvole Telefunken, quest'ultimo dovrebbe migliorare le prestazioni? E in che misura?
La ringrazio infinitamente per le dritte che vorrà darmi e la saluto cordialmente.
Antonio - E-mail: antonio.volpe1 (at) inwind.it

LC
Caro Antonio,
non ricordo più quante volte ho affrontato la stessa questione. Credo diverse decine, le ultime sono pure recentissime, l'ultima poche lettere sopra :-)
Non solo, ma ho recensito pure un accessorio adatto per risolvere questo tipo di problema e l'ho consigliato più e più volte. Secondo me, nello stesso tempo che hai impiegato a scrivere la mail avresti trovato la risposta sul sito, magari utilizzando il motore di ricerca interno a TNT-Audio. Per curiosità, ho provato a mettere "come spostare i diffusori" come parola chiave et voilà, il primo risultato della ricerca è quello giusto, ovvero la recensione dei
Glisdome, dischi in Teflon® che servono per spostare i mobili pesanti ma che tornano utilissimi per il nostro scopo.
Dovremmo essere tutti quanti interessati a ottimizzare il nostro tempo, invece continuo a incontrare persone che non solo ne perdono quantità impressionanti (e poi mi si chiede come faccio a fare tutto, se questa è la gestione del proprio tempo si spiegano molte cose...) ma che ne fanno perdere moltissimo anche agli altri. E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.
La mia speranza è che questa tirata d'orecchie pubblica serva anche a tanti altri che continuano incessantemente a proporre sempre le stesse domande, cui abbiamo dato risposta centinaia, ormai migliaia di volte. Per rendere la ricerca interna al sito più facile possibile abbiamo usato l'interfaccia del motore Google, conosciuto da tutti, e la finestrella dove inserire le paroline da cercare è in prima pagina, in alto a sinistra, ovvero nel primo punto dove dovrebbe cadere l'occhio di chi legge. Qualcuno mi spieghi cosa sbagliamo, perché davvero non capisco. Dobbiamo forse iniziare a non rispondere più a certe domande, cui abbiamo dato risposta N volte?
Passando alle altre domande, sì, gli alimentatori possono stare sullo stesso ripiano (non litigheranno tra loro) e non ho idea se il suono possa migliorare sostituendo le valvole attuali con delle Telefunken: i risultati di questo tipo di cambiamenti sono fortemente dipendenti dalla valvole stesse e dall'apparecchio. Purtroppo non c'è altra strada se non quella di sperimentare di persona.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Gentilissimo Direttore Lucio Cadeddu,
sono un Suo conterraneo che si affaccia timidamente a questo per me nuovo mondo. Vorrei iniziare facendoLe i complimenti per la rivista adatta anche a chi come me è molto profano in materia.
Premetto che ascolto prevalentemente musica italiana, ho vari vinili di De Andrè e soldi permettendo mi piacerebbe completare la collezione. La stanza "di ascolto" è un quadrato di circa 20 metri quadrati con un divano e vari mobili in legno allineati alle pareti. Mi sono imbattuto in TNT-Audio dopo aver riesumato dalla cantina un vecchio giradischi Pioneer, il PL-120-II e grazie ai suoi consigli dopo aver sostituito puntina e cinghia e aver effettuato le spero giuste regolazioni sono riuscito anche a farlo funzionare!!!!
Tale giradischi per ora è collegato ad un vecchio Pioneer modello DC-Z73 eredità di mia sorella alla quale è stato regalato svariati anni or sono. Visto che i soldi sono sempre pochi fino ad ora mi sono accontentato di questa soluzione, almeno fino ad oggi, quando alla GBC ho acquistato due diffusori da pavimento Hallyster Sound S70. So che non sono il massimo e che con qualche centinaio di Euro in più avrei potuto comprare di meglio ma penso che per iniziare possano andar più che bene.
Ora mi piacerebbe sostituire l'amplificatore e sono un po' indeciso su tre modelli di facile reperibilità nella mia città: il Pioneer A 109 e il Pioneer A 209 R disponibili in un centro commerciale al prezzo rispettivamente di Euro 169 e 199 ed il Denon PM510AE propostomi in un negozio specializzato al prezzo di Euro 230 circa.
Secondo Lei quale amplificatore è più adatto e meglio si adatta ai diffusori Hallyster ed al Pioneer PL-120? Noterei delle differenze rispetto alla configurazione attuale? Se volessi successivamente integrare il tutto con un lettore CD quale andrebbe bene per la mia configurazione? Un ultimo consiglio se posso sul cablaggio da utilizzare per le casse e un'ultima domanda che spero non La irriterà: quanto perderei in qualità allungando il cavo che viene fuori dal giradischi con una "prolunga"?
Mi scusa per averLa annoiata con la mia ignoranza e La ringrazio in anticipo del tempo che potrà dedicarmi.
Saluti,
Luca - E-mail: Luca.Lambroni (at) poste.it

LC
Caro Luca,
visto che hai necessità di un ingresso phono e che i soldi da investire non sono moltissimi le tre alternative che hai proposto mi paiono sensate, in particolare mi sembra molto interessante il Denon, tra l'altro offerto pure a un ottimo prezzo. Le alternative abbonderebbero nel mercato dell'usato ma se sei alle prime armi forse non è il caso di rischiare troppo. Per me, dunque, la scelta del Denon mi pare ottima. Non è importante che tu sia in grado di notare, ADESSO, delle differenze sostanziali rispetto agli altri amplificatori. Quel che conta è partire col piede giusto, l'impianto evolverà insieme con il tuo orecchio.
Come lettore CD mi sembrerebbe una buona idea considerare un modello entry-level della stessa Denon, quello corrispondente all'amplificatore ovvero il DCD-510AE, che costa poco più di 200 €. Avresti i vantaggi elettrici, sonori ed estetici di un'accoppiata monomarca (pure più facilmente rivendibile).
Per quanto riguarda i cavi potresti risparmiare molto autocostruendoteli con qualcuna delle nostre
ricette a basso costo (bastano delle forbici e un po' di pazienza). In alternativa, vedi se riesci a farti regalare qualcosa di entry-level dal negozio dove acquisterai amplificatore e CD.
Infine, ti sconsiglio vivamente di allungare con prolunghe il cavo del giradischi: si tratta di un componente molto delicato e influente, visto che i suoi parametri elettrici sono in grado di modificare la risposta in frequenza della testina. Quindi, no, i cavi non devono essere innestati. Nel caso peggiore potresti sostituire integralmente il cavo del giradischi con un cavo più lungo (senza prolunghe, dunque!) ma occhio a non esagerare con la lunghezza: già due metri sono un po' rischiosi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Qualche perplessità e un paio di informazioni
Caro Lucio, volevo chiederti un consiglio sul mio Thorens. Monto una testina Linn k9 che ha un problema...ha l'innesto delle viti troppo grosse per il portatestina del Thorens (come saprai è ben diverso da uno shell comune)....fino ad ora ho rimediato con del millechiodo adesivo ....facilmente removibile.....allineando comunque bene stilo e testina.
Visto che in tavernetta ho allestito un secondo impianto con un Technics sl5300 (stesso motore del 1210) avevo pensato di montare la Linn su quest'ultimo giradischi e puntare su una testina valida per il Thorens.
Posseggo un nad 3020 e un paio di diffusori AR 22. Pensavo a una Denon DL 103 o una Grado o Goldring di pari categoria....tu con il Thorens 165 cosa ci vedi di più appropriato?
Altra domanda sui diffusori: AR 22 ma con woofer Ciare ....c'è qualche possibilità di reperire i suoi woofer originali?
Poi un'ultima cosa: visto che sto pensando al progettino TNT monovia con Fostex 206 mi ricordi la formula per il corretto calcolo del litraggio del mobile? Cosi vado al self e faccio tagliare.
Roberto - E-mail: robybell1975 (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
questa faccenda delle viti troppo grosse non mi torna: non potresti semplicemente usare delle viti più sottili, eventualmente arrangiandoti un po' con delle rondelle? Cambiare testina per delle viti mi pare francamente...curioso!
Comunque, visto che vuoi acquistare una nuova testina, io andrei sul sicuro con Goldring, sufficientemente neutre da non alterare l'equilibrio che dovresti aver raggiunto.
La DL 103 è ottima ma molto particolare, sia come suono che come caratteristiche di interfacciamento elettrico.
Per i woofer delle AR22 puoi cercare sui mercatini di comprovendo, Ebay internazionale etc. Con un po' di pazienza prima o poi dovrebbero venir fuori. Nel caso possedessi ancora i woofer originali, potresti pensare di farli riparare.
Infine, sono stupito di quanto frequente sia questa domanda sul come calcolare il volume interno di un diffusore...siamo dunque messi così tanto male in geometria elementare?
Un diffusore è un parallelepipedo, il suo volume interno si calcola moltiplicando, ad esempio, la superfice di base per l'altezza. E la superficie di base si ottiene moltiplicando lato per lato, ovviamente. Il litraggio in sè non è dunque complicato, più difficile è scegliere le tre misure che ti servono, tra le infinite combinazioni che ti danno lo stesso volume interno. Una buona regola sarebbe quella di evitare, per quanto possibile, che le misure siano multipli esatti (es. 20 x 40 x 80). In ogni caso, su questo
sito trovi un tutorial, molto ben realizzato, per calcolare il volume interno di un diffusore. A volte basta usare Google...o è scoppiata un'allergia pandemica per questo povero motore di ricerca? ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli e lettore CD con 4000 €
Buongiorno direttore,
non mi dilungo e Le presento direttamente il mio impianto:

La sala è quadrata (4.5 x 4.5m) ed ascolto prevalentemente musica Jazz, Fusion ed Acustica. L'impianto è obsoleto in quanto tutti i pezzi sono stati acquistati all'incirca 15 anni fa ma secondo me ha sempre "suonato" più che dignitosamente (non mi sono mai considerato un grande esperto..). Ciò nonostante ho sempre pensato che le casse fossero l'anello debole della catena. Circa un mese fa spinto dalla "foga" ho acquistato delle SPENDOR S5E usate (750,00€) più cavi CARDAS (potenza/segnale) caldamente consigliati dal negoziante e devo ammettere che la resa sonora è notevolmente migliorata.
Ora il mio quesito è il seguente: secondo lei l'ampli è all'altezza ed in grado di pilotare correttamente le SPENDOR (diffusori difficili e dalla bassa efficienza)? Dovrei cambiarlo? E del lettore CD cosa ne pensa? È vecchio, cambio prima il MARANTZ? Non so ma in questi giorni una voce gira nella mia testa dicendo: dopo 15 anni hai cambiato cavi e diffusori, hai fatto 30 ora fai 31!!!!!
Sui forum si legge di tutto e di più, e da quello che ho capito per SPENDOR si consigliano NAIM (ho ascoltato il NAIT XS ed il SUPERNAIT), NORMA, YBA (INTEGRE'), COPLAND, PRIMALUNA e tanti altri, il mio negoziante mi dice anche EAR YOSHINO ma i prezzi sono a dir poco proibitivi....
Ma come dice Lei è meglio ascoltare di persona e ci ho provato, ma non c'è negoziante che mi conceda un prestito per una prova "domestica"... prima di attingere nuovamente al portafoglio vorrei sentire con le mie orecchie ed a casa gli eventuali nuovi componenti con le nuove casse per capire se ne vale realmente la pena.
Scordavo, anche in questo caso andrei sull'usato (2.000,00€ al max per il lettore CD ed altri 2.000,00 al max per l'ampli). Quale ampli e lettore cd mi consiglia d'andare ad ascoltare??
RingraziandoLa per il tempo dedicatomi Le auguro buon lavoro.
Enzo – email: portafoglio (at) inwind.it

LC
Caro Enzo,
tra ampli e CD io sostituirei per primo il lettore CD. Poi, con calma e successivamente, potrai pensare a un eventuale upgrade dell'amplificatore (che riesce certamente a pilotare i tuoi diffusori), magari con una soluzione che ti consenta di realizzare un'accoppiata monomarca.
Il lettore CD, dunque. Con la cifra che hai stanziato il salto di qualità lo fai di sicuro, anche acquistando materiale nuovo. Sto pensando, anche nell'ottica del futuro amplificatore, a Naim CD5i o, se vuoi, anche un CD5X, che sfora un po' il budget dei 2000 € ma che potrebbe essere un acquisto destinato a stare al suo posto per lunghissimo tempo. Più o meno per la stessa cifra hai anche alternative ottime come Roksan Caspian M, Primare CD31, Opera Consonance CDP2.2 Mk III LINEAR. Anche in questi casi non è impossibile pensare a un abbinamento con un amplificatore della stessa Azienda visto che sia Roksan che Primare che Opera commercializzano ottimi integrati di fascia media e medio-alta.
Per quanto riguarda le prove, anche un test a confronto eseguito in negozio, magari coi tuoi diffusori, potrebbe essere indicativo e questo non credo possano negartelo!
Vedi cosa riesci a trovare e magari sentiamoci di nuovo.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Abbinamento scientifico ampli-casse
Caro Direttore,
ti scrivo per una questione annosa, affrontata innumerevoli volte, trattata sui forum come fosse materia da trapianto chirurgico con rischi di rigetto, affrontata da alcuni importanti recensori (americani ma non ricordo chi) con affermazioni lapidarie (e poco corrispondenti alle esperienze personali) come la seguente "gli amplificatori sono tutti uguali". Tutto ciò aiuta molto poco chi deve confrontarsi con scelte compulsive di miglioramento continuo dell'impianto, tanto meno a convicerlo che di miglioramenti non ce n'è necessita, ma che compulsione sarebbe a quel punto? Posso capire che è complicato esprimere criteri generali di matching ampli-diffusori, soprattutto perché sarebbe poi facile trovare qualcun altro da qualche altra parte che ha scritto criteri in evidente contraddizione, posso capire che ciò che vale più di ogni altra cosa è un approccio fenomenologico-pragmatico ovvero "ascolto diretto e nel proprio ambiente d'ascolto consueto", quello che non posso capire è che a chi non può fare questa esperienza diretta, cioè la maggioranza delle persone che amano la fedele ed emozionante riproduzione della musica, resta solo l'affidamento alla fortuna e un destino di progressivi sconvolgimenti.
Fatta questa premessa ti chiedo una cosa complessa ma se la risposta sarà molto semplice potrà essere d'aiuto. Ho sotto la mia attenzione ben sette amplificatori integrati usati sotto i mille euro che al momento attuale credo possano sostituire il mio quasi nuovo Opera Consonance A120 ibrido con una 6h30 NOS tipo DR alla sezione pre. Questo molto ben recensito apparecchio pilota un paio di Dynaudio Contour 1.3 standard.
Alcune ottime recensioni affermano che il Consonance è un apparecchio di vera hi-end ma che va interfacciato con cautela perché altrimenti viene sottoutilizzata la sua bontà. Cosa voglia dire questo in sostanza non lo dice nessuno ma come potrai capire genera un tarlo, perché anche se si è soddisfatti ci si chiede "sì ma potrebbe andar meglio di così?". Fino a ora credo di aver detto cose che interpretano dubbi, ragionamenti ed esigenze molto diffuse, nelle quali molti lettori si possono riconoscere. Allora mi piacerebbe affrontare la questione dal punto di vista quasi scientifico ovvero dati sette amplificatori e assunto che tu ne conosca le caratteristiche perché diresti che uno va bene e uno non va bene con le Contour descrivendo i parametri elettrici e sonori (o altri) che ti orientano verso quelle affermazioni. Non mi aspetto che tu risponda esattamente alla domanda ma spero che seguendo il filo del ragionamento possa descrivere criteri generali basati su elementi parametrici.
Se poi dovessi rispondermi che non ho bisogno di cambiare il Consonance capisci bene che sarei contento. Intanto ti elenco i sette candidati alla prova comparata, in ordine sparso:

Sono tutti quotati fra 800 e 650 euro, spesa sostenibile soprattutto pensando che se ce ne fosse bisogno rivenderei l'attuale ampli. Per rendere la cosa ancorata a qualche variabile indipendente ti dico che amo ascoltare jazz soprattutto contemporaneo, musica da camera antica e barocca, rock indipendente e blues, ovvero questi generi rappresentano la maggior parte dei dischi e cd che posseggo. Aggiungo che mi piace un suono arioso su sfondo molto scuro, diciamo il dettaglio e la presenza ma nel velluto, anzi nella seta. Gli amplificatori sono molto differenti tra loro ma questo aiuterebbe a mio avviso a capire meglio gli eventuali criteri di felice interfacciamento. In chiusura ti ribadisco che non mi serve una risposta netta ma sto affrontando un ragionamento di metodo quindi so già che il modo in cui sceglierai di rispondere sarà quello esaustivo. TI ringrazio fin da ora per la pazienza. E se risponderai che nella rubrica della posta ci sono centinaia di risposte che potrebbero fare al mio caso ti direi che sono fondamentalmente pigro su alcuni aspetti ma per fortuna non su tutti.
Però so aspettare con pazienza.
Un caro saluto,
Alessandro - E-mail: alessandro.petronio (at) tiscali.it

LC
Caro Alessandro,
tu vorresti applicare il metodo scientifico a una realtà che fa della soggetività la sua arma più forte. Io capisco il desiderio di non sbagliare acquisto ma tu mi pare esageri decisamente! Troppo zelo. La vita è anche fatta di rischi, più o meno calcolati, e ti garantisco che mentirei spudoratamente se dicessi che tutte le mie scelte, in campo HiFi e non, siano sempre state guidate dal metodo scientifico. Talvolta si sceglie col sentimento, il trasporto, le sensazioni, il portafoglio. Anche l'HiFi segue questi percorsi.
Ciò premesso, ti posso tranquillamente confessare che alcuni degli amplificatori che elenchi non li ho mai ascoltati, quindi mi esimerò dal commentarli. Tra l'altro, e forse questa è una pre-premessa, sono in generale contrario ai side-grade: quello che tu stai proponendo non è un vero e proprio salto di classe ma piuttosto uno spostamento laterale nella stessa classe di prezzo, più o meno, tenendo conto dell'alto rapporto qualità/prezzo delle elettroniche Opera/Consonance.
Comunque non mi sottraggo alla domanda e provo a darti alcune indicazioni. Né il Creek, né il Cairn né l'YBA sono vellutati come mi pare gradiresti tu, quindi li scarterei. Resterebbero da valutare l'ElectroCompaniet e l'Einstein, vedi se ti è possibile ascoltarli coi tuoi diffusori. Entrambi sarebbero in grado di pilotarli bene, anche se qualche vantaggio elettrico a favore del primo potrebbe esserci. Nel caso non potessi ascoltarli, acquistali comunque, sono due assegni circolari, li rivendi allo stesso prezzo con grande facilità.
Non conosco gli altri due amplificatori che hai citato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Lucio,
torno a scriverle stavolta non per chiederLe consigli, ma per ringraziarLa ed informarLa sugli esiti delle preziose indicazioni che mi ha dato nei mesi scorsi sulla rubrica della posta.
Cercando di sintetizzare, riepilogo le vicende del mio impianto: inizialmente Le chiesi se fosse opportuno provare a ribordare i miei vecchi diffusori AR 132 in cassa chiusa, o pensare eventualmente a sostituirli con altri possibilmente (ma non necessariamente) ancora in sospensione pneumatica.
Lei mi indicò come soglia massima di spesa per la riparazione 100 euro, ed in effetti riuscii nell'occasione a rimettere in esercizio i diffusori medesimi con una spesa di 80 euro. In seguito tornai a scriverLe che dopo la riparazione e con un numero limitato di ore di rodaggio, nonché utilizzando cavi differenti ed un nuovo amplificatore, i diffusori suonavano molto diversamente (in modo molto slegato e chiuso) rispetto a come ricordassi io.
In quella occasione Lei mi richiamò giustamente a ricordarmi la devozione che ogni aspirante audiofilo dovrebbe avere per "Santa Pazienza", e mi invitò a far trascorrere il numero di ore di ascolto sufficiente per esprimere un giudizio attendibile, nonché le modalità per eseguire un rodaggio degno di questo nome.
In quella stessa circostanza Lei mi suggerì anche, qualora alla fine della sessione di rodaggio il risultato non fosse stato soddisfacente e tenuto conto della mia preferenza verso l'architettura in buffle infinito, di cercare sul mercato dell'usato una coppia di Linn Index Plus oppure mkII.
Ecco com'è andata: armato della pazienza necessaria e nei limiti della civile convivenza condominiale, ho ascoltato lungamente al volume più alto possibile senza arrivare al clipping, ed ho potuto constatare come in effetti il suono cambiasse gradualmente, lentamente ma regolarmente di giorno in giorno (a proposito, non sono riuscito a trovare nelle FAQ qualcosa riguardante la musica ideale a fini di rodaggio: se non già trattato, secondo me l'argomento meriterebbe qualche approfondimento).
Già prima dello scadere della centesima ora la sensazione di suono "slegato" era completamente scomparsa, mentre la sensazione di chiusura si era notevolmente attenuata ma continuava ad essere percepibile; circa quest'ultima sensazione residua, ho ipotizzato che fosse dovuta all'interfacciamento forse non ideale con l'amplificatore (le ricordo, un Nad 315) dal momento che i diffusori avevano una certa inclinazione alle sonorità calde e corpose, caratteristiche timbriche che, insieme ad una non accentuata propensione per l'introspezione, credo siano in parte proprie anche del piccolo Nad. Credo inoltre dipendesse anche dal posizionamento dei diffusori stessi sul mobile in prossimità della parete posteriore (anche se provando a posizionarle ad oltre un metro dal muro su tavolinetti piuttosto massicci e molto pesanti, l'equilibrio timbrico cambiava sensibilmente ma permaneva il senso di "chiusura"), ed in generale dall'interazione con l'ambiente, a pianta regolare, mediamente arredato, con pavimento in parquet senza tappeti, tendaggi leggeri e quadri alle pareti.
Mi sono messo quindi alla ricerca delle Linn Index ed infine ne ho trovato un paio in eccellenti condizioni in Ebay UK, complete di stand Ku-Stone e che ho acquistato per la più che ragionevole cifra di 180 Sterline spedizione inclusa, esattamente come scriveva Lei. Con l'occasione mi sono anche divertito a sperimentarle in monowiring ed in biwiring, ricavando l'impressione che in quest'ultima configurazione migliorasse il /timing /(anche se non escludo potesse trattarsi di semplice autosuggestione, dato che parliamo di una catena non certo particolarmente rivelatrice !).
Confrontando quindi come suonassero le due coppie di diffusori, ho trovate le Linn sensibilmente più musicali ed "educate" rispetto alle AR: soprattutto suonavano prive di quel senso di chiusura (per par condicio, le ho provate anche posizionate sullo stesso mobile dove erano le AR e sulle stesse punte, invece che sui loro stand). Quello che però mi ha fatto decidere di dar via le AR stesse, è stata la constatazione che ogni volta che mi sedevo per ascoltare come suonassero le Linn, mi sorprendevo invece puntualmente ad ascoltare solo la musica! :-)
...E come penso che andrà:
Come recita un noto adagio, l'appetito vien mangiando, quindi inevitabilmente prefiguro possibili upgrade: il più urgente è a mio avviso riorganizzare l'arredamento della stanza dove ascolto la musica, liberando una parete di circa quattro metri, lungo la quale posizionare i diffusori ed un tavolino porta elettroniche Flexy-like (non tra i diffusori!), per poi pensare ad un upgrade della sorgente analogica con la sostituzione della testina, e successivamente di quella digitale con l'acquisto di un dac usb entry-level ma ben suonante (tipo Super Pro 707, Devilsound et similia recensiti da TNT).
Per concludere, non posso che giudicare tutta questa vicenda in modo estremamente positivo, poichè mi ha consentito tra l'altro di:

Grazie ancora,
I miei più cordiali saluti
Stefano - E-mail: miniero.c (at) mail.tim.it

LC
Caro Stefano,
ottimo e abbondante, direi! Sono veramente felice di esserti stato d'aiuto, ancor di più lo sarà la lettura di questo sito, a cominciare dalle
FAQ e dalla continua frequentazione della Rubrica della Posta, sempre abbastanza ricca di spunti e, soprattutto, di esperienze di altri audiofili.
In mezzo a tanta onesta soddisfazione mi permetto solo un consiglio: su Ebay UK (o altrove in UK) vedi se ti riesce di trovare un Naim Nait 1, 2 ma anche 3. Credo che le Index spiccheranno il volo, rispetto al pur onesto pilotaggio del tuo NAD 315. Quella curiosa e inspiegabile voglia di mettere dischi su dischi, che sperimentai anch'io per la prima volta con una coppia di Linn, si moltiplicherà magicamente con il Nait, altro oggetto per certi versi stregato e che sembra abbia stretto un patto col diavolo per intrappolare l'ascoltatore in un loop infinito fatto di interminabili ascolti. Non si tratta dei prodotti più audiophile nel senso moderno del termine, ne esistono certamente di più trasparenti, precisi, corretti, dinamici, con una migliore immagine ma questi due, dalla loro, hanno qualcosa di indefinibile che li rende unici. Ogni tanto riattacco il mio Nait 1 per cercare di capire cosa accidenti abbia di così ammaliante. Ogni volta finisco per ...non riuscirci.
Mi accade spesso, quando penso a questa forte capacità di divertire con la Musica, di collegarla mentalmente con il grande Ray Gelato, vero Re moderno dello swing, che qui azzarda una trascinante versione swingata di Walk between raindrops di Donald Fagen (brano estratto dall'album più noto agli audiofili, quel The Nightfly, primo LP commerciale prodotto da master interamente digitale). Era difficile fare meglio della versione originale, ma Ray Gelato è magico, riesce sempre a conferire qualcosa di spumeggiante alla Musica che suona. Buon ascolto!

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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