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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 5/2/2011 - 12/2/2011

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  1. Situazione mercato della musica liquida
  2. Suono sbiadito dopo cambio ambiente
  3. Re: Lavaggio estremo per vinile
  4. Ristrutturazione impianto Hi Fi
  5. Cambio di testina
  6. Nuovi bookshelf con 700 €
  7. Upgrade per la musica classica
  8. Upgrade vari
  9. Confronto CD - SACD
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Situazione mercato della musica liquida
Gentile Direttore,
Spinto della informazioni trovate in rete durante la ricerca di componenti per l'upgrade del mio impianto (
Vol. 564) ho deciso di buttarmi sulla musica liquida della quale prima non sapevo niente. Il ragionamento è che il miglior sorgente che si può avere è il digitale in formato 24/192.
Ho comprato il DAC e ho ordinato un nuovo media player che può gestire sia flac fino al 24/192 che i film in formato HD. Dopo mi sono messo in ricerca dei siti da dove comprare la musica in alta definizione. Ho visitato HDtracks, Linn ed altri. Però lentamente, con grande dispiacere, ho scoperto che l'offerta della musica che mi interessa maggiormente (rock, R&B, blues) è molto limitata se non proprio inesistente quando si tratta di nomi noti. Se per esempio io volessi comprare la discografia dei Pink Floyd in alta definizione (visto che i mie dischi hanno più di trenta anni e sono un po' rovinati), questo semplicemente non è possibile. Inoltre certi siti come rhino.com sono limitati solo ai residenti USA.
La situazione con musica classica e jazz mi sembra leggermente migliore. Mi chiedo ma perché ste major, che sempre piangono miseria e perdite delle vendite, sono incapaci di capire che c'è anche un mercato audiophile che sicuramente non è grande come quello di MP3 però potrebbe dar loro qualche soddisfazione economica. A questo punto quale è il sorgente migliore per gli audiophili?
Sperando che la situazione in futuro migliori porgo i miei cordiali saluti.
P.S. Seguendo i suoi suggerimenti per il rodaggio del sistema sono riuscito farmi prestare il "FatofLand" di Prodigy. Lo ho messo nel lettore, regolato volume, fatto partire primo brano e dopo due minuti ho inserito autoreplay e scappato via. Certo che, quando sono tornato tre ore dopo, l' impianto è stato ben rodato e i condomini ben svegli :-)
Rick - E-mail: rphal99 (at) yahoo.com

LC
Caro Rick,
il mercato liquido è agli esordi, ci vorrà del tempo prima che la disponibilità di titoli sia adeguata. Quando senti parlare di Musica liquida, però, non devi pensare ai soli file che si possono acquistare in rete, ma anche a tutti i riversamenti su HD che si possono fare già da subito. Si può trasferire la nostra CDteca e, perché no, anche tutto il vinile, su hard disk, catalogare tutto e iniziare a suonare da PC. Si tratta certamente di un lavoraccio, ma il risultato finale - qualora si intenda utilizzare il PC (o analogo) come sorgente - è piuttosto comodo e qualitativamente appagante.
Sulla lungimiranza delle Case discografiche ho da sempre nutrito fortissimi dubbi, sembrano guidate da brontosauri (nel senso: vecchietti che si lamentano in continuazione) incapaci di reagire rapidamente ai cambiamenti climatici: è caduto un grosso meteorite (la Rete) sul loro pianeta e loro stanno ancora cercando di capire che cosa fare. La mia sensazione è che prima o poi si estingueranno e gli artisti produrranno e venderanno direttamente al pubblico, via rete, la loro Musica, guadagnando immense quantità di denaro che ora invece finiscono per foraggiare tutta l'antidiluviana filiera del mercato del disco.
Quel che non mi spiego, però, è perché tu sia scappato via dopo aver messo su il disco dei Prodigy...non è mica così male :-) Duretto, questo sì, ma se sei appassionato di rock questa Musica è solo apparentemente molto distante. Diciamo che, a mio modo di vedere, ne è la figlia degenere.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suono sbiadito dopo cambio ambiente
Gentilissimo direttore, sono un neofita dell'hi-fi, se all'interno di questa categoria può essere posto il mio impianto, costituito da:

Ascolto prevalentemente rock (50%), ma anche jazz (20%) e classica (30%) Ho acquistato il tutto un paio di anni fa, dopo circa 3 mesi di ascolti, di letture sui vari forum della rete e sul sito TNT. Appena portato a casa l'impianto suonava bene, migliorando progressivamente nel tempo, fino a luglio 2010, quando ho cambiato casa.
L'attuale disposizione rispecchia quelle che credevo fossero le caratteristiche ottimali di un ambiente in cui ascoltare musica: stanza leggermente rettangolare, 3,5 metri di distanza del punto d'ascolto (un divano in tessuto) dalla linea dei diffusori, 3 metri di distanza tra i due diffusori, librerie su 3 pareti, tavole in legno come pavimento e un tappeto di grandi dimensioni. I diffusori suonano a 50 cm dalla parete orientati verso il divano. Accendo per la prima volta l'impianto e non riconosco più il suono limpido a cui ero abituato. Bassi confusi e impastati, alti meno presenti, insomma, il tutto appare molto fiacco. Non conosco le parole esatte per descrivere questa sensazione. Usando un termine fotografico potrei dire che la musica che esce dal mio impianto sembra un'immagine sbiadita, priva di contrasto, senza ombre e senza luci.
Addirittura avevo pensato di sostituire i diffusori e acquistare delle Klipsch rf-52, che avevo ascoltato con la medesima configurazione di elettroniche al momento dell'acquisto e che mi erano piaciute per la velocità e la limpidezza. Non le avevo acquistate perché le Chario mi erano sembrate più calde (il pianoforte di Jarrett in The Köln Concert mi aveva convinto) nonostante mi avessero dato l'impressione di essere meno "precise". Tuttavia prima di vendere i miei diffusori e acquistarne degli altri, mi piacerebbe sentire la sua opinione.
Grazie,
Simone - E-mail: simcuom (at) infinito.it

LC
Caro Simone,
probabilmente l'ambiente nel quale ascoltavi l'impianto precedentemente era un po' riflettente e magari anche più piccolo. Dalla descrizione che ne fai il nuovo ambiente non sembra avere niente di particolarmente sbagliato, probabilmente ti propone il suono del tuo impianto con minori caratterizzazioni in gamma medio-alta (minori rifessioni?) e quindi è normale che tu lo senta un po' moscio. D'altra parte il connubio di elettroniche NAD e diffusori Chario non può portare a un'impostazione sonora particolarmente vivace e brillante, essendo predilette le tonalità tendenti al morbido e caldo.
Prima di sostituire qualcosa, però, farei delle prove con differenti posizioni dei diffusori e del punto d'ascolto. Potresti provare ad angolare i diffusori in maniera meno accentuata, allontanarli maggiormente dalla parete di fondo, spostare il punto d'ascolto, talvolta bastano poche decine di centimetri per ottenere cambiamenti apprezzabili.
Qualora tutto dovesse fallire ti si aprirebbero due strade: o sostituire i diffusori con qualcosa di più aperto (Klipsch, B&W, Focal, Triangle etc.) oppure le elettroniche con altre di impostazione più vivace (es. Rotel). Ti ricordo che avevi preferito le Chario alle Klipsch proprio perché più calde, per usare esattamente la tua espressione. Non è che un'altra variabile non presa in considerazione è che col tempo i tuoi gusti si siano un po' modificati? Sarebbe del tutto normale, dopo un po' di tempo in compagnia di un suono caratterizzato in un certo senso, si sente l'esigenza di provare strade diverse: i gusti cambiano, l'esperienza aumenta, le esigenze mutano.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Lavaggio estremo per vinile
Salve,
ringrazio come sempre il Dott. Cadeddu per la Sua preziosa opera svolta attraverso TNT Audio e il gentile lettore Sig. Camillo. Con l'intento di un costruttivo scambio di esperienze, illustro il mio metodo per la pulizia del vinile. Sono d'accordo nel ricercare la "pozione" più adatta ed economica nella pulizia dei vinili, ma invece di impazzire nello sgrassarli e detergerli con panni e olio di gomito, io uso la comoda ed efficacissima macchina lavadischi
Knosti, le cui spazzole penetrano efficacemente e delicatamente nei solchi. Un ottima "pozione" da usare, peraltro già pronta, è il BIALCOL, venduto sia nelle farmacie che nei supermercati. Alla fine del trattamento con il BIALCOL si riasciacqua con acqua disitillata. La rastrelliera fornita con la Knosti servirà poi per l'asciugatura (15-20 minuti).
Il BIALCOL è talmente efficace nello sciogliere lo sporco nei solchi che qualche volta lo uso umettando dei dischetti tondi di ovatta (utilizzati nella cosmesi femminile) che poi strofino sul disco. Il vinile, ancora inumidito dal BIALCOL, viene poi messo sul piatto per l'ascolto. Vi assicuro che al termine dei brani sotto la puntina si raccoglie sempre una "polpettina" di sporco. Le controindicazioni di questo metodo sono due:

  1. Il sistema funziona meglio sulle prime tracce che sulle ultime. Quando arriverà la puntina il BIALCOL è già evaporato.
  2. La puntina deve fare un lavoro sporco. Allora utile sarebbe averne una di scorta per questo scopo.
Comunque il vinile non è fatto per audiofili ansiosi, non sarà perfetto, qualche "pop" si sentirà sempre, ma la qualità, la naturalezza ripagano di tutto. Mi è capitato di ascoltare amplificazioni, spesso a valvole, costosissime. Senza il segnale dalla sorgente se avvicinavo l'orecchio alle casse sentivo un ronzio evidente.........però poi all'ascolto ti dimenticavi di qualsiasi difetto.
Insomma il vinile è come il calcio dove gli errori arbitrali, i rigori non dati, le palle entrate in porta e non viste ti fanno bestemmiare, ma proprio la sua imperfezione lo rende affascinante.
Cordiali saluti,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
ringraziando anche te per il feedback sull'argomento vorrei in questo caso fare alcune osservazioni generali. Sono andato a vedere la composizione chimica del prodotto citato e questo è ciò che ho trovato: benzoxonio cloruro, isopropanolo, acetone, acetato di etile, acido acetico, essenza di pino, etere monoetilico di dietilenglicole, ottilfenolopoliglicoletere, sodio idrossido, acqua depurata. Tanta roba. Magari ognuno di questi componenti è innocuo, ma ignoro quale possa essere la reazione del vinile a ognuna di queste sostanze e, ancor di più, ignoro quale possa essere l'azione delle stesse sui collanti dello stilo di una testina fonografica. Leggere i solchi a bagno con queste sostanze mi preoccuperebbe non poco sia per i possibili effetti sull'incollaggio della puntina sul cantilever, sia per i microspruzzi che inevitabilmente andrebbero a finire sulla sospensione di quest'ultimo e, magari, sui circuiti interni alla testina. Tu non hai rilevato effetti nocivi, ma bisognerebbe valutare a lungo termine. In sostanza, mentre il sacrificio di un vinile malandato può essere tollerabile, una testina danneggiata da sostanze chimiche può essere un'esperienza economicamente dolorosa e antipatica. Pertanto, ignorando quali possano essere gli effetti (danni) a lungo termine di qualcuna di queste sostanze sulle delicatissime parti di una testina e dello stilo io per ora sospendo il giudizio. Sarebbe utile se qualche amico chimico potesse dire la sua sull'argomento. Siccome alcune di quelle sostanze sono dei solventi, io ci andrei molto cauto.
Grazie per il contributo!
Lucio Cadeddu

Ristrutturazione impianto Hi Fi
Gentile Direttore, sono alcuni mesi che ho scoperto il sito e devo dire che mi hanno sorpreso favorevolmente la Sua enorme competenza tecnica ed i Suoi preziosi consigli. è difficile trovare anche su riviste specializzate chi sostiene che la musica si possa ascoltare a livello audiofilo anche senza spendere migliaia di euro. La mia è una passione trentennale, anche se "trascurata" da una decina d'anni.
Pertanto ho deciso, complici le attuali tecnologie e modeste competenze informatiche, di dare nuova vita a questo mio vecchio amore. La stanza adibita all'ascolto è più che altro un laboratorio ove convivono computer, telecamere, macchine fotografiche ed Hi Fi. Non esistono mobili, divani, sofà, tappeti e tende, ma solo una struttura autocostruita, tipo banco di regia, assemblata con montanti e scaffalature in metallo rivestite con tavole in legno. Il pavimento è in cotto, le pareti spoglie. La stanza è rettangolare con una superficie di circa 18 mq.
L'impianto base costituito da pre+finale Sansui (trentennale) modelli C-77 e B-77 e diffusori JBL J325 (trentennali) sensibilità 85 db 10-150 W. Ho di recente sostituito il vecchio lettore multidisk Pioneer con un Musical Fidelity CD M3, che non risulta da Lei recensito, fidandomi dei giudizi piuttosto unanimi raccolti in rete circa la timbrica equilibrata e tendente al dolce un po' all'inglese ed ho scoperto un dettaglio musicale che mi era totalmente sconosciuto con il vecchio lettore.
Contestualmente ho collegato un V-Dac Musical Fidelity per l'ascolto di musica liquida rigorosamente lossless, ottenendo una sonorità molto simile a quella del lettore CD. Il lettore ed il convertitore sono collegati al pre con cavi Supra Eff-I, ho notato un leggero taglio nelle basse frequenze, che però mi ha eliminato fastidiosi rimbombi che prima si verificavano. I diffusori sono sistemati (soluzione empirica) a ridosso della parete di fondo ai lati di un balcone, utilizzando come stands una coppia di diffusori Behringer che utilizzo per karaoke occasionali. Questa soluzione ha determinato (pura casualità) un suono più preciso ed un taglio netto dei ritorni di basse frequenze rispetto alla precedente soluzione a pavimento.
Nel complesso un suono piacevole, ma privo della giusta tridimensionalità. Ho provato a distanziare i diffusori dalle pareti di fondo e quelle laterali di circa 60/70 cm, ma l'immagine non è migliorata, solo un ulteriore taglio delle basse frequenze che mi ha un po' infastidito. Vengo alla domanda: probabilmente complici di tale assenza di immagine sono anche i diffusori e l'amplificatore attualmente in uso, per cui la necessità di upgrade. Volendo ottenere ancor più precisione e dettaglio sonori, con una buona dinamica (mai troppo cattiva o enfatizzata) in una giusta tridimensionalità della scena sonora, che tipo di amplificatore potrei accoppiare al lettore Cd? Quali diffusori poi adattare al tipo di amplificatore scelto?
Come amplificatore ipotizzavo per le caratteristiche lette qua e là un Electrocompaniet, che però non avrei la possibilità di ascoltare. I generi di musica che ascolto sono quasi tutti, eccetto musica classica ed operistica, con particolare predilezione per quella italiana (cantautori), country, rock anni 70 ed 80. Mi scuso per essermi così dilungato, ho cercato di fornire quanti più particolari utili e ringrazio in anticipo per la cortese attenzione, attendendo i Suoi preziosi consigli.
Massimo - E-mail: maxemme (at) hotmail.it

LC
Caro Massimo,
due cose dell'attuale situazione davvero non vanno bene: la stanza spoglia e i diffusori posti su altri diffusori. Per la stanza qualcosa si può fare, ma devi valutare tu in che modo intervenire, se con arredi o complementi tipo cuscini, quadri in tela, tappeti etc. In una stanza così come l'hai descritta qualunque impianto suonerà male e non ha senso preoccuparsi di cavi o altre diavolerie se la base di partenza è così compromessa. Discorso analogo si può fare per la sistemazione dei diffusori. Se una cosa sbagliata si può fare è proprio quella di posizionarli sopra altri: rimbombi, cancellazioni, code, risonanze, ci sarà di tutto e di più. No, ti servono dei supporti rigidi e non risonanti (abbiamo diversi progetti
autocostruiti cui puoi far riferimento) dell'altezza adatta a posizionare il tweeter alla quota delle orecchie quando sei seduto in posizione d'ascolto.
Senza porre rimedio a questi due aspetti tutti gli altri discorsi sono pura accademia, del tutto svincolata da possibili risultati pratici. La colpa di ciò che senti non è da ricercare nell'amplificazione o nei diffusori o, più in generale, nell'impianto: sono le condizioni al contorno, fondamentali, a essere assolutamente inadeguate. Perciò no, non ti darò alcun consiglio su quale componente sostituire, sarebbe come se uno volesse montare un assetto sportivo Koni o Kayaba su un'auto col telaio storto e roso dalla ruggine: un'operazione assolutamente inutile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambio di testina
Ciao Lucio,
chiedo un consiglio per un prossimo cambio di testina o stilo (l'attuale inizia a dare segni di vecchiaia) vista l'impossibilità di ascolto preventivo in questo genere di articoli.
La mia attuale Goldring 2500 è montata su un braccio Michell Tecnoarm che lavora su un Sota Sapphire (ha sostituito il Linn Sondek che saltava al passare degli autobus, questo non fa una piega - vol. 546/Giradischi che salta).
Il resto dell'impianto è costituito da un McIntosh MA6600 (entrata phono solo MM) con modulo sintonizzatore, un MCD 301 per i CDs, il tutto su portaelettroniche Guitzu, casse Avalon Avatar, cavi di potenza HiDiamond power1 e Acoustic Revive tra ampli e lettore CD, circa 4000 dischi (50/50 tra analogico e digitale), il tutto in una stanza di 10 m2 ;-)
Come sorgente uso anche il Mac collegato all'amplificatore con l'Airport. Il suono complessivo mi piace molto, se dovessi cambiare qualche cosa vorrei andare verso un timbro più aperto. Avrei individuato le seguenti possibilità:

Aggiungo che il cambio di testina, visto che l'acquisto avverrebbe comunque online, comporterebbe, oltre la maggiore spesa, anche la ricerca di una persona che me la venga a montare visto che io non credo di essere capace mentre lo stilo Goldring potrei tranquillamente sostituirlo personalmente. Insomma, cambiando testina otterrei un sensibile miglioramento della qualità sonora? In questo caso quale marca/ modello mi consigli?
Grazie, complimenti e buon anno a tutti voi.
PS: vorrei inaugurare, se lo ritieni opportuno, la rubrica dei consigli musicali di fine anno dei lettori. Queste le mie preferenze in ordine alfabetico (tutte rigorosamente in vinile): Potrebbe interessare il fatto che i dischi di Massimo Volume e Bachi Da Pietra sono stati registrati con attrezzature d'epoca completamente analogiche.
Alberto - E-mail: petrucciani.a (at) tiscali.it

LC
Caro Alberto,
la soluzione più semplice e sicura al tempo stesso è il cambio dello stilo della tua Goldring, dopo aver accertato che sia effettivamente usurato. Il problema dell'usura dello stilo mi ricorda molto quello delle valvole: non si capisce mai quando siano da sostituire, il fatto è che a un certo punto l'audiofilo si convince che qualcosa sia cambiato e quindi o lo stilo o le valvole sono da sostituire. Questa convinzione porta inevitabilmente a sentire difetti - spesso inesistenti - e il circolo vizioso si autoalimenta in una spirale senza fine. Per questo motivo mi permetto di dirti di controllare bene lo stato dello stilo, potrebbero esserci sorprese. Una cosa che puoi fare per essere ragionevolmente sicuro del suo stato d'uso è portarlo da Torlai, anche in occasione delle varie mostre del settore dove non è difficile trovare il suo piccolo stand di service/controllo/ispezione per pick-up fonografici.
Consentimi anche una parola sul Sondek LP12 che saltava di solco al passaggio degli autobus: probabilmente il controtelaio era regolato male o il giradischi era posizionato su supporto inadatto, ad esempio su un tavolino rigido accoppiato a un pavimento molto elastico.
Per quanto riguarda invece l'impostazione sonora che vorresti più aperta, posto che le Avalon certo non difettano da questo punto di vista, la mia sensazione è che sia il suono del McIntosh a non essere più adatto alle tue esigenze (e, azzardo, a pilotare le tue casse). Non ti sto consigliando di cambiare amplificatore, ma di cominciare a valutare la possibilità di un drastico cambio di impostazione.
Infine, ti ringrazio per la lista di dischi suggeriti, ma non vorrei inaugurare questa - pur meritevole - usanza altrimenti finiremmo sommersi di liste della spesa infinite. Questo genere di cose è certamente più idoneo per un forum di discussione (ad es. il
nostro) che per una Rubrica della Posta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi bookshelf con 700 €
Gentilissimo Dottor Cadeddu,
dopo l'irreparabile guasto di un mega-ampli Yamaha degli anni '80 (top di gamma, credo; comprato usato e rimasto in vita una decina d'anni), ho deciso di ricostruire un impiantino ben suonante. Non avendo possibilità (e neanche voglia) di spendere un sacco di soldi, ho mantenuto un profilo vintage (del resto, senza voler generalizzare a tutti i costi, gli oggetti elettronici di 30-40 anni fa sono, tendenzialmente, assai più belli di quelli attuali).
Così ho acquistato un ampli Marantz 1060 (100 euro circa) e un giradischi Thorens td150mkii (stesso prezzo), a cui qualche giorno fa ho montato un braccio Rega rb250 (con limitato dispendio di denaro e con gran guadagno di musicalità e di gioia). Nell'ingresso tuner, il segnale trasmesso dal Mac attraverso l'egregio (ma forse un po' dopato) Airport Express.
Mi restano le casse ricevute come dono di laurea nell'ormai lontano '96: un paio di Energy pro 2.5, da scaffale (a quel tempo costavano 300.000 lire, mi pare). A me son sembrate sempre casse ben suonanti (del resto, le ho scelte io), veramente oneste anche se non controllatissime neanche con il sobrio e potente Yamaha (figurarsi con l'eufonia del Marantz).
Adesso mi piacerebbe sapere a quale prezzo potrei trovare qualcosa di meglio; e soprattutto che cosa. Con gli attuali livelli di disponibilità dei (pochissimi) commercianti di hi-fi, almeno dalle parti di Lecce, di far prove non se ne parla.
Forse Lei mi può dare qualche suggerimento: indicarmi un paio di meravigliose, imperdibili casse da scaffale non più care di 6-700 euro (alle quali magari associare, un domani, un ampli più moderno e rigoroso, sempreché Beata Ignoranza Mariastella G. non decida di privare definitivamente dello stipendio noi ricercatori); oppure suggerirmi di mantenere serenamente le Energy al loro posto. Se decide, come spero, di darmi un suggerimento, voglia considerare che ascolto musica di ogni genere.
Con l'occasione, mi congratulo per il costante impegno alla popolarizzazione dell'alta fedeltà, contro ogni esoterismo (a differenza di altri lettori, apprezzo anche il tono garbatamente pedagogico: quando serve, e quando se n'è all'altezza, è meglio non risparmiarlo).
Grazie mille e buon lavoro,
Angelo - E-mail: passalento (at) gmail.com

LC
Caro Angelo,
con la cifra che hai stanziato, ma anche con molto meno, potresti in effetti ottenere un risultato migliore rispetto a quello attuale. La domanda è: ha senso investire tutta quella cifra nei diffusori quando magari potresti ottenere un beneficio maggiore investendo nell'amplificazione? Devo purtroppo ripetermi ma, credimi, si può fare di molto meglio rispetto al tuo attuale Marantz 1060. Sarà anche bello, sarà vintage, saranno i bei tempi che furono, sarà che avevamo più capelli in testa, sarà che si stava meglio quando si stava peggio...però già un Rotel RA04 fa barba e capelli al tuo amplificatore: ha un ottimo stadio phono, suona forte, preciso, controllato e dinamico, tutte doti che il 1060 non possedeva neppure nei suoi giorni migliori, figuriamoci oggi, coi condensatori prossimi alla pensione di invalidità con indennità di accompagnamento.
Volendo, anche un Rotel usato della precedente serie 9XX o persino 8XX sarebbe meglio del 1060. Con un po' di pazienza e di fortuna, potresti addirittura pensare a un cambio alla pari, senza esborso di denaro. Le tue Energy, a questo punto, potrebbero effettivamente rendere onore al nome che portano (energia, appunto). Se l'acquisto del sostituto fosse abbastanza fortunato potresti destinare, in seguito, una cifra comunque importante per i diffusori. Quali? Dipende un po' dal tipo di suono che cerchi: se aperto e dinamico o più morbido e suadente. Questo però potrai deciderlo solo una volta che avrai sostituito l'amplificatore anche se, probabilmente, deciderai di investire quella cifra in dischi anziché in nuovi diffusori :-)
Grazie, infine, per l'apprezzamento rivolto alla mia umile opera di divulgazione, ho sempre ritenuto ce ne fosse un grande bisogno, troppi recensori arroccati nelle loro torri d'avorio che sorvegliavano mandrie di vacche grasse (audiofili) al pascolo. Ora le vacche grasse sono state mangiate tutte, sono rimaste quattro ossute, spelacchiate frisone con le orecchie basse dalle quali si munge un latte che sembra acqua distillata.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade per la musica classica
Gent.mo direttore,
sono un lettore della sua rubrica e dato che sulle istruzioni per la corrispondenza si chiede di non ripetere cose già dette, non sto a rinnovarle i complimenti che avrà sentito mille volte. Mi piacerebbe solo farle i complimenti per la sua scrittura, che apprezzo molto e che spesso mi ha portato a leggere anche di argomenti di cui non ero affatto interessato.
Ma veniamo al motivo di questa lettera. Ho un impianto così composto:

Il tutto (tranne il giradischi e il NAD) risale a circa 13 anni fa. Premetto che le scelte all'epoca furono molto guidate dal rivenditore. Questo per dirle che non sono affatto affezionato all'accoppiata Marantz. Oggi, con un po' di concerti ascoltati in più e qualche disponibilità economica più solida, mi piacerebbe iniziare a fare qualche passo avanti. Intanto le chiedo se fra gli oggetti menzionati c'è qualcosa che vale la pena tenere (escludendo il giradischi che ho comprato la settimana scorsa).
Ecco come intenderei muovermi (ma anche su questo i suoi consigli sono i benvenuti). Intanto vorrei acquistare delle casse nuove con un budget che non superi i 500 Euro. Godermi le casse per un po' con i vecchi amplificatori, farmi l'orecchio, e poi passare all'acquisto di un amplificatore (anche in questo caso non avrei intenzione di andare oltre i 500 Euro) ed infine un lettore cd all'altezza della situazione.
Tanto per iniziare ad esempio non ho idea se orientarmi verso delle casse a terra o diffusori da stand. La stanza in cui verrà posizionato il tutto ha una pianta di 30 mq. La parete per lo stereo (casse+impianto) è larga 5m. Il punto di ascolto sarebbe a 4 metri dalla parete dedicata allo stereo (dietro c'è una colonna). Il pavimento è in mattonelle, il soffitto è rivestito in perlinato ed essendo una mansarda è piuttosto basso (2m al centro degradante fino ad 1,30m ai lati). La parete sarà interamente dedicata allo stereo quindi le casse possono esere posizionate anche a distanza dal muro. La musica che ascolto in prevalenza è classica, intesa sia come cameristica, sinfonica che operistica. Ed è su questa che vorrei apprezzare le caratteristiche del mio stereo. Ascolto anche molto jazz.
Tutto quello che chiedo al mio impianto è di riprodurre quello che si può ascoltare in una buona sala da concerto senza enfatizzare niente.
Se avesse la cortesia di rispondermi mi farebbe un grande piacere.
Grazie infinite per l'attenzione,
Paolo - E-mail: paolopuggelli (at) tiscali.it

LC
Caro Paolo,
ti ringrazio per gli apprezzamenti sul mio modo di scrivere, cerco di essere sintetico, chiaro ed efficace, lasciando ad altri il compito di infiorettare la propria prosa con mille abbellimenti, talvolta quando manca la sostanza, la forma aiuta a nascondere il vuoto cosmico di idee.
Permettimi di iniziare coi complimenti per l'acquisto del NAD 3020E a soli 35 €, credo che molti ti stiano invidiando, in questo momento, avendo speso una cifra analoga (ma con uno zero in più) per un 3020 magari più vecchio. A questo punto l'amplificatore Marantz non ti serve più, il 3020E è assolutamente su un altro pianeta.
Il tuo ambiente d'ascolto è bello ampio, e nonostante il tetto spiovente non ci penserei due volte a programmare l'acquisto di due diffusori da pavimento. I 30 mq di superficie meritano un bel po' di presenza e di energia in gamma bassa. Visto che puoi curare il posizionamento al meglio, essendo un ambiente dedicato, mi aspetto degli ottimi risultati.
Con 500 €, nel nuovo, ti si prospettano diverse possibilità: Wharfedale Diamond 10.3 o 10.4, KEF C-5/C-7, Indiana Line Tesi 560 (o Arbour 4.02), Monitor Audio Bronze REF. 5. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcosa. Se capiti in un negozio che tratta anche usato, valuta attentamente questa possibilità, il budget non è alto e con quella cifra, acquistando usato, faresti un bel passo avanti.
Non sostituirei l'amplificazione (terrei il NAD, venderei il Marantz) mentre penserei a un nuovo lettore CD, ad esempio ancora un NAD o un Cambridge Audio, reperibili entro la cifra che hai indicato. La vendita della coppia Marantz dovrebbe fruttarti un paio di centinaia di €.
Una breve nota finale: dici di voler sentire dall'impianto ciò che si sente in sala da concerto: un obbiettivo un po' ambizioso, credimi, la distanza tra reale e riprodotto è enorme, specie con generi musicali impegnativi come la sinfonica. Inoltre, a causa delle tecniche di ripresa, il modo con il quale si ascolta a concerto non può essere lo stesso che c'è inciso sui dischi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade vari
Direttore, buonasera. Innanzitutto complimenti per il gran bel lavoro e, soprattutto, per la passione che riesce a trasmettere dalle pagine del sito. Scrivo per avere alcuni consigli per migliorare il mio impianto. La mia configurazione attuale è la seguente:

Premetto che a breve ultimerò gli stand per le casse, il mobiletto per le elettroniche, i cavi di alimentazione TNT Merlino e di segnale TNT Shield. Già da questo mi aspetto un deciso miglioramento. In più, appena riesco a trovarlo usato, ho intenzione di cambiare il finale con un Copland cta 405 valvolare (sperando di non squilibrare l'impianto).
Ad ogni modo, le chiedo un consiglio riguardo alla sostituzione del lettore cd in modo da poter realmente sentire una differenza qualitativa rispetto a quanto già in mio possesso (lo so, è un prodotto scarso, ma le assicuro che dopo aver effettuato le modifiche proposte sul sito, ho davvero sentito un'enorme differenza).
Il budget per il lettore cd è sui 400 euro circa (anche usato). Ho sentito parlar bene del Rotel rcd 06; eventualmente anche un lettore cd+dvd potrebbe andarmi bene (a patto di non penalizzare la qualità audio). Per quanto riguarda il giradischi sono da tempo in attesa di un'occasione per un pro-ject rpm5 con piatto in acrilico o X-perience; pensa che sentirò una differenza significativa? Inoltre, secondo lei, i pro-ject sono davvero così plug and play come si legge in molte recensioni?
Ultima domanda, forse la più particolare: dato che oltre a dischi e cd ho anche, ovviamente, moltissimi mp3 sull'ipod, le chiedo se esiste un modo per utilizzare lo Zeppelin bypassando l'amplificazione, in modo da non dover acquistare un convertitore o dock station che, in pratica, sarebbe un doppione?
Attendo i suoi preziosi consigli e la saluto cordialmente.
Marco - E-mail: bonghinimarco (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
concordo con te sulla necessità di sostituire l'onesto Teac che, per quanto "tweakkato" non ha la classe del resto dell'impianto. Eviterei però di inserire un'altra elettronica Rotel nel tuo sistema, già dotato di amplificazione di questa Casa, abbinata a diffusori B&W. Correresti il rischio di ottenere un suono fortemente squilibrato a favore della gamma medio-alta. È vero che l'introduzione del Copland che hai menzionato riporterebbe un certo bilanciamento, ma io prima sostituirei il lettore CD, poi penserei all'amplificazione, da scegliere in conseguenza del nuovo equilibrio timbrico. Penserei a un CD player più neutro o magari tendenzialmente caldo: nell'usato con quella cifra puoi pensare a un Rega (Planet 2000 o Apollo), un Meridian di qualche anno fa, un Naim, persino un Linn o un Cyrus. Di più facile reperibilità potrebbero essere i lettori di casa NAD o Arcam, nuovi o usati.
Per quanto riguarda il giradischi, d'accordissimo con l'upgrade, pianificando un Pro-Ject di classe più elevata. Ti confermo che ormai moltissimi giradischi sono davvero plug & play, essendo venduti in bundle completi di braccio e testina già regolati in fabbrica. Basta non scegliere modelli con controtelai troppo sofisticati e che potrebbero richiedere, nel tempo, complicate regolazioni. In questo modo credo che ci si possa avvicinare al vinile (tu l'hai già fatto) in tutta tranquillità.
Infine, relativamente allo Zeppelin, mi pare che non abbia uscite linea, quindi non si può usare come docking station, ma di fatto non ne hai alcun bisogno. Semmai, puoi collegare l'iPod direttamente a un ingresso AUX del tuo amplificatore con apposito cavo (ad esempio qualcosa di questo genere!)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Confronto CD - SACD
Ciao Lucio,
vorrei sottoporti una questione.
Alcuni audiofili sostengono la superiorità del sacd (soprattutto) e dvd audio rispetto al cd. Io possiedo un lettore Esoteric ux-3 modificato AM Audio (stadio analogico di uscita a discreti). Perchè io non mi ritrovo questa superiorità, provando dei sacd e dvd audio dei quali ho anche la copia in cd? Sono le mie orecchie, o il mio lettore o cos'altro il problema?
Io preferisco il suono del cd tradizionale, mi sembra più vero. Il suono del sacd a volte mi sembra più dinamico in certe cose, più morbido sulle alte altre, meno ruvido, però anche più FALSO. Non sento la musica vibrare nell'aria con il sacd, quel senso del vero che a volte mi coinvolge. Il suono del sacd forse è più bello, ma non naturale. Almeno questo è quello che sento io. Sbaglio? In cosa?
Grazie e ciao,
Daniele - E-mail: palazzo.daniele (at) gmail.com

LC
Caro Daniele,
non so cosa risponderti, in generale il suono del SACD è leggermente migliore rispetto al corrispondente su CD e spesso molto migliore rispetto alla traccia CD contenuta nel disco ibrido (e questo per ragioni commercialmente fin troppo evidenti). Il fatto che a te questo suono meno aggressivo sulle alte e complessivamente più dinamico non piaccia, non ha niente di oggettivamente sbagliato: magari l'equilibrio del tuo impianto è perfetto con il CD e pertanto le differenze introdotte col SACD fanno svanire questa magia o forse sei soltanto abituato a certi suoni e le novità le accogli con fatica. Non so da quanto tempo tu stia facendo queste prove, ti consiglierei di continuare ancora per un po', magari ascoltando solo SACD e poi tornando alle versioni su CD, per vedere l'effetto alla distanza. Il cervello e il nostro sistema uditivo ci giocano dei brutti scherzi, molto più spesso di quanto si pensi.
Più in generale, però, scusami se azzardo, questa mi sembra una discussione oziosa da salotto buono dell'HiFi, cosa che questa rivista non è: al più siamo uno scantinato malfamato, con bottiglie di birra poggiate sulle casse, copertine di LP buttate sulle sedie, matasse di cavi autocostruiti mai terminati e manciate di resistenze dimenticate nell'accogliente incavo della membrana di un grosso woofer da 38 cm. Il SACD esiste sulla carta e nella febbricitante fantasia di qualche audiofilo, ma sul mercato è più raro di una escort che legge e rilegge Siddharta in pausa pranzo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Salve Direttore,
è passato qualche anno dall'ultima volta che ti ho scritto e a differenza di allora questa volta lo faccio non per chiederti consigli ma per ringraziare te e tutto lo staff di TNT per il lavoro che fate. Grazie a voi non solo sono riuscito a imparare molto sull'alta fedeltà in questi anni ed assemblarmi un bell'hi-fi, ma ho sperimentato e devo dire con successo, queste nuove tecnologie a basso costo basate sui chip in classe D.
Dopo aver letto le vostre recensioni dei prodotti Shythe mi sono deciso ad acquistarli (Scythe SDAR-2000 e Scythe KroCraft Speaker Rev.B) e devo dire che non ho mai speso dei soldi così volentieri in vita mia. Per poco più di 100 euro ho della vera musica che esce dal pc, stento a crederci pure io ogni volta che l'ascolto.
Rispetto ai prodotti che avete recensito ho deciso di acquistare gli ultimi modelli quindi non posso dire se suonino meglio o peggio dei precedenti. Da segnalare dello Scythe SDAR-2000 i 4 ingressi (3 RCA e 1 Jack 3,5mm) con relativa manopola per selezionarli, ingresso Usb, selettore alti/bassi (che io tengo a zero) e tasto Mute, mentre le "cassine" sono robuste, ben disegnate, suonano molto bene e poggiate sulla scrivania (senza piedini) sono esenti da vibrazioni di ogni sorta. Già con volume a meno di metà corsa suonano davvero molto e non sento la necessità di osare ulteriormente nella mia piccola stanza. Non si sente uscire la minima distorsione pur essendo attaccate all'uscita audio del pc e specifico che almeno per adesso non uso alcun tipo di Dac.
"Il mio hi-fi in salotto (Rotel, Klipsch) penso se la sia un po' presa del mio acquisto...spero mi perdoni ma ne valeva davvero la pena".
Se qualcuno avesse dubbi su questi prodotti spero di aver confermato che sono da acquistare al volo soprattutto per chi non può spendere troppo e vuole comunque un prodotto che suoni bene.
Cordiali saluti,
Carlo - E-mail: wanted80 (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
ti ringrazio per il feedback sui prodotti Scythe. Mi preme una precisazione: l'amplificatore SDAR2000 non ha l'ingresso USB, che farebbe pensare alla presenza di un DAC USB interno. No, quella presa USB serve solo per alimentare un dispositivo USB, niente più di questo. Comunque sia, sono contento che il risultato finale ti piaccia, la cifra richiesta è ridicola se confrontata al suono che questa coppia riesce a creare. Siccome però allo stupore non c'è mai fine, e poiché questi Scythe sono belli sì, ma hanno pochi watt (anche se tu li riteni più che sufficienti, persino con le casse partner che certo sensibili non sono) ti dico che sto mettendo alla frusta qualche integrato che - a parità di prezzo - supera di slancio il problema della potenza ridotta. Finalmente ho tra le mani un oggetto che ha la potenza di un qualunque amplificatore home, l'ingombro di un T-Amp o di uno Scythe e...costa la stessa cifra. Finito, cotto e mangiato, non kit da assemblare, alimentatori da aggiungere, adattatori da inserire etc. Datemi qualche settimana di tempo e saprete tutto.

Questa settimana, stimolato da una richiesta apparsa sul nostro forum di discussione, mi è tornato alla mente un disco di nuova Musica italiana, si tratta di Amen dei Baustelle, del 2008, vincitore della prestigiosa Targa Tenco. Il brano che ho scelto di proporre è Baudelaire, un mix strano di chitarrismo ed elettronica, con un testo stralunato come nella migliore tradizione di questo trio italiano. Merita più di un ascolto distratto, perché ha uno strano potere ipnotico. Anche per questo motivo ho scelto un filmato senza immagini. Buon ascolto!

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