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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 28/5/2011 - 4/6/2011

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  1. Nuovi diffusori
  2. Nuovi diffusori sotto i 2000 €
  3. A proposito di Auric Illuminator e di meccaniche CD
  4. Nuovo giradischi con 1000 €
  5. Orrore per la musica liquida
  6. Indecisione su amplificatore
  7. Alla ricerca di un suono equilibrato
  8. Il Futuro? Musica Liquida
  9. Siamo audiofili/collezionisti o più "semplicemente" musicofili?
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Nuovi diffusori
Gentile Direttore,
vorrei un avere parere su un possibile acquisto di diffusori. Attualmente ho:

La stanza in cui ascolto è una soffitta con tetto a spioventi da 1,40 m. a 2,40 m. con misure di 4x4 metri circa.
Le casse distano tra loro di 2,50 m. ed altrettanto al punto di ascolto.
La stanza ha il parquet, una cassapanca, vari cubi portaLP, 2 comodini, 2 divanetti, 2 vetrinette, una grossa vecchia TV con portaTv ed un tappeto 3x2 m. Il giradischi, il Luxman e le Celestion sono state riesumate da una cantina umida dopo tanti anni.
Le Celestion hanno ancora dei buoni bassi ma gli acuti sono arretratissimi, mentre le Kef migliorano sugli alti ma purtroppo sono casse da stand ed a bassi lasciano a desiderare: ora preferisco ascoltare musica acustica.
Quale sarebbe la cifra da stanziare per fare un salto qualitativo per sostituire entrambi i diffusori?
Le finanze per ora non sono molto rosee, ma potrei risparmiare nel tempo.
Donato - E-mail: danny.gio (at) alice.it

LC
Caro Donato,
non mi è chiaro quale dei due amplificatori tu desideri tenere, si tratta di una informazione importante perché vincola la scelta dei possibili diffusori. Infatti, essi potranno essere di sensibilità qualunque nel caso decidessi per il Luxman ma dovranno essere ad alta sensibilità qualora la scelta fosse il T-Amp 2. Posto che secondo me quest'ultimo suona meglio del Luxman io mi orienterei su diffusori da pavimento dalla buona sensibilità, tipo Klipsch serie F o RF e magari anche qualche torre di Indiana Line (serie Musa, Arbour o Nota). Per risparmiare un po' potresti cercare qualcuno di questi modelli nel mercato dell'usato. Questa scelta, secondo me la migliore dal punto di vista sonoro, pone però il problema di come ascoltare il giradischi, visto che il T-Amp 2 non possiede ingresso fono ma un solo ingresso linea. Potresti abbinarci un T-Preamp, ma sarebbe una scatola in più. Valuta tu se questa possa essere una strada per te percorribile.
In alternativa potresti tenere il Luxman e abbinarci una coppia di diffusori da pavimento da scegliere in una rosa ben più ampia, senza preoccuparti della sensibilità. Ad esempio, potresti considerare Wharfedale, KEF, Monitor Audio, Mission e tanti altri marchi altrettanto validi. In definitiva la scelta sta a te, solo tu puoi valutare i pro e i contro di ogni soluzione: suono migliore ma rosa ristretta di candidati per i diffusori, più difficoltà nel gestire i due ingressi e il phono (scelta T-Amp) oppure grande comodità d'uso e rosa di candidati ben più ampia per la scelta dei diffusori ma suono probabilmente meno raffinato e trasparente.
Considera anche che la tua decisione dovrà dipendere anche dalla possibilità di poter valutare personalmente alcune scelte di diffusori (in un negozio fisico, magari).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori sotto i 2000 €
Salve direttore, sono Giuseppe da Caserta ho 31 anni ed è metà di quest'anni che leggo, mi informo, studio e infine acquisto componenti di questo magico mondo che è l'alta fedeltà!
Innanzitutto grazie per il suo lavoro, per la sua passione che mette a disposizione di tutti senza alcun vincolo o interesse, grazie veramente! Il mio impianto è così composto:

è da un po' di tempo che mi frulla per la testa di migliorare la resa dell'impianto (patologia dell'audiofilo) un miglioramento sostanziale, netto, e come anche lei dice, il maggior componente che incide in un impianto è proprio il diffusore.
Niente sono riuscito a vendere i miei diffusori e adesso sono alla ricerca di un diffusore che una volta è per sempre sia per me DEFINITIVO, intendo "per me" perchè sappiamo bene che in questo mondo la parola DEFINITIVO non esiste.
Non le nascondo che sono attirato da questa casa che è la B&W, in particolare della nuova CM8, esteticamente veramente una gran bella "signorina", ho avuto modo di ascoltarla con il mio ampli e sinceramente la differenza rispetto alle 684 c'era tutta, le mie rispetto alle CM8 sembravano ovattate, che strano però....sui forum sento anche dire che l'abbinamento NAD+B&W è ottimo lei come lo vede?
Non ho fatto altri paragoni sopratutto con altri costruttori ma la ricerca del "perfetto" mi spinge a ulteriori prove d'ascolto, a non fermarmi ancora e non limitarmi solo a questo marchio, quindi la mia domanda è questa: può gentilmente darmi un consiglio su quali diffusori poter provare e abbinare (max 1800 di listino) in alternativa? Prediligo un suono caldo, riposante mai fastidioso, che mi permettano di fare lunghe sessioni d'ascolto senza mai sentire un senso di affaticamento, neutre, con bassi corposi e frenati e controllati, e medio alti, setosi, definiti ma mai spigolosi e stridenti.
Infine, sono contentissimo del mio ampli, ma secondo lei il Cambridge dovrebbe essere sostituito o è capace di reggere il confronto? Le sarei grato se mi consigliasse anche un buon cavo di potenza, cosa ne pensa dei Van Den Hul o dei Thender???
Con questo la lascio e la ringrazio anticipatamente per l'attenzione che sicuramente dedicherà alla mia lettera, cordiali saluti.
Giuseppe - E-mail: giuseppegg1979 (at) libero.it

LC
Caro Giuseppe,
se stai cercando un suono caldo e riposante mi chiedo perché cercarlo in casa B&W dove da anni ormai si è scelta un'impostazione sonora diametralmente opposta. Hai trovato le tue 684 ovattate rispetto alle CM8? Non è un caso! Pensa a un ascolto a lungo termine e ad alto volume allora...
No, i suoni che cerchi tu stanno decisamente altrove, ad esempio in casa ProAC, ma anche KEF, Sonus Faber, Opera e tanti altri. Ti consiglierei di ascoltare i diffusori da pavimento di questi Costruttori entro la fascia di prezzo che hai fissato, obbligatoriamente con il tuo amplificatore, onde evitare eccessi di calore e morbidezza che potrebbero suonare noiosi a lungo termine.
Il tuo lettore CD, coi nuovi diffusori, sarebbe un po' sottodosato, in effetti, ma è presto per decidere di sostituirlo, prima dovrai prendere familiarità con il suono degli eventuali, nuovi, diffusori.
Si fa un passo allo volta, altrimenti il rischio di confusione è altissimo. Per quanto riguarda i cavi, evidentemente non ti sei preoccupato di leggere le
istruzioni della Rubrica della Posta altrimenti avresti saputo che da un po' di tempo non forniamo più consulenza su di essi, abbiamo ampiamente già dato.
Chi ti venderà i diffusori avrà qualche buon cavo da proporti e da farti PROVARE. Qualora non sentissi differenze, lascia perdere.
Quanto alla cassa definitiva, come non mi stancherò mai di ripeterlo, questa esiste, ma in genere si installa...un paio di metri sottoterra.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

A proposito di Auric Illuminator e di meccaniche CD
Buonasera Lucio,
mi chiamo Claudio e sono un Audiofilo Musicofilo. Qualche anno fa ho trattato molti CD della mia collezione con
Auric Illuminator. Nel frattempo ho cambiato lettore. Ora ho un Burmester 001 che utilizza una meccanica top loading "Philips Pro" modificata dalla Burmester per consentire una trazione a cinghia.
Purtroppo per quasi tutti i dischi trattati ho sperimentato delle forti anomalie all' ascolto paragonabili a fluttuazioni evidentissime che rendevano il disco inscoltabile. Fortunatamente lavando accuratamente i CD con sapone da detergente bagno il problema è scomparso. Questo lo ho verificato con tutti i CD trattati (che riconosco con il tracciamento del pennarello sui bordi) che provo ad ascoltare facendo skip su tutte le tracce del disco. La fluttuazione emerge più spesso nelle ultime tracce (quelle che sul CD si trovano più all' esterno).
Ho l' impressione che il problema sia dovuto ad un degrado dei residui sulla superfice del CD del Auric Illuminator che interviene dopo un lungo periodo. Qualcosa di simile accadeva negli anni 70 con il Vinile trattato con il Lenco-Clean. Comunque la meccanica TEAC il problema non sussisterebbe.
È chiaro che si tratta per me di una esperienza deludente, molto fastidiosa e per questo non raccomanderei un simile trattamento dei CD con Auric Illuminator.
Saluti,
Claudio - E-mail: claudio.giardina (at) daimler.com

LC
Caro Claudio,
è la prima volta che sento parlare di problemi coi dischi trattati con Auric Illuminator. I miei continuano a suonare senza problemi dopo tutti questi anni. Ho in mente tre ipotesi: o il liquido è stato applicato in maniera non corretta (andava asciugato perfettamente) o i dischi sono stati conservati in ambiente non idoneo (troppo caldo o troppo umido) oppure, semplicemente, la meccanica del Burmester non fa bene il suo lavoro. Non è un caso che la meccanica Teac li legga senza problemi.
Questa tua mi permette di levarmi un sassolino che ho nelle scarpe da troppo tempo. Sono stufo di vedere buone meccaniche CD rovinate dai costruttori high-end che ci devono mettere per forza il loro zampino per customizzarle, facendo danni il più delle volte. Ne ho viste varie negli anni e la bufala che è stata rifilata agli audiofili è sempre stata la stessa: è una meccanica di alto livello, quindi più sensibile ai difetti dei dischi. Io direi che dovrebbe essere il contrario: se è di alto livello dovrebbe leggere TUTTO, qualunque disco, meglio delle altre.
Faccio pertanto un appello ai Costruttori high-end: lasciate le meccaniche di lettura CD così come le ha costruite il progettista (Philips, Sanyo, Teac etc.): loro sì che sanno fare bene il proprio mestiere. Capisco che lo zampino ce lo dobbiate mettere per poter giustificare il costo talvolta iperbolico dei vostri prodotti ma almeno evitate di prenderci per il...naso asserendo che se funzionano male e non leggono tutto è perché sono più sofisticate delle altre consumer...è una balla così grossa che solo gli audiofili se la possono bere.
Non mettete mano su oggetti sui quali non avete le competenze tecniche sufficienti, limitatevi a fare degli stadi d'uscita come si deve, le alimentazioni surdimensionate che tanto ci piacciono (sic!) e, soprattutto, i cabinet da corazzata Potemkin (doppio sic!) ma le meccaniche, per l'amor del Cielo, lasciatele così come le hanno costruite. Oppure, se credete di essere così bravi nel costruire le meccaniche CD, costruitene una da zero, un po' come fece Linn (...più o meno). Come dite? È troppo difficile? Bene, allora tenete le manine al loro posto.
Grazie per lo spunto,
Lucio Cadeddu

Nuovo giradischi con 1000 €
Caro Direttore,
mi chiamo Carlo e prima che audiofilo sono un grande appassionato di musica. Ho comperato il mio primo impianto Hi-Fi nel lontano 1988, l'ho più che sfruttato durante tutto questo periodo ma un po' trascurato negli ultimi 10 anni, da quando cioè le mie abitudini e modalità di ascolto della musica sono cambiate causa lavoro, tempi ristretti e avvento del CD. L'impianto è rimasto lì sostituito da un altro di scarsissima qualità ma più comodo da utilizzare. I Vinili sono lì sulla libreria esposti ormai come trofei degli anni d'oro.
Qualche mese fa un piccolo esame di coscienza: ho centinaia di CD ma a volte non ricordo se un titolo lo abbia o meno, non leggo neanche più i titoli delle canzoni, da qualche anno non ricordo neanche più i titoli dei CD, prima che dimentichi anche i nomi dei gruppi devo fare qualcosa. Un amico mi ha regalato un vinile e mi sono ricordato dei titoli a memoria, dei testi a memoria e di come con i due lati di 20 minuti o poco più l'uno si potesse avere un migliore rapporto con quello che si ascoltava. Mi è tornata la voglia del buon vecchio LP ed ho deciso di rispolverare il mio vecchio Hi-Fi:

A suo tempo risparmiai sul giradischi, era un vecchio AKAI che comunque avrei buttato. Ora non va più. Tutto datato ma di rispetto.
Mi trovo ora alla ricerca di un giradischi e avendo un budget di circa 1000€ quale giradischi (cavo + testina) mi cosiglierebbe? Sono settimane che giro leggo e sento nomi. Nella mia testa comunque ci sono questi nomi:
  1. Rega P3 24: con il budget a disposizione vorrei qualcosa di meglio;
  2. Clearaudio Concept: sarebbe la mia scelta ma il mio rivenditore di fiducia non può fornirmelo (?), devo rinunciare;
  3. Pro-Ject: mi piace il 2 Xperience, ma di più il 6 Perspex, gli altri non saprei;
  4. Goldenote: fuori budget... purtroppo.
Quale giradischi mi converrebbe acquistare con la prospettiva di sostituire appena possibile l'amplificatore con uno di classe superiore magari valvolare? Qualche consiglio anche per l'amplificatore?
Saluti e Grazie,
Carlo - E-mail: colivieripennesi (at) tin.it

LC
Caro Carlo,
tenuto conto del resto dell'impianto non valuterei male il Rega P3 24, si tratta di un giradischi molto buono, solido, facile e ben suonante, oltre che facile da riparare e rivendere. Anche i vari ProJect sarebbero una buona scelta (ma il 6 Perspex mi pare fuori budget!), personalmente farei dipendere il tutto dalla disponibilità di materiale nel negozio del tuo rivenditore di fiducia, che immagino potrà esserti utile anche per l'installazione e le varie regolazioni.
A far pendere l'ago della bilancia verso il Rega potrebbe essere la possibilità di installare un testina Rega a tre viti, che non richiederebbe alcuna necessità di set-up particolare, sarebbe già un bel problema in meno. Certo, i ProJect sono più belli da vedere ma....
Infine, considera che non sarebbe una cattiva idea acquistare un pacchetto già pronto, dotato di braccio e testina, tanto per non sbagliare con gli abbinamenti braccio/testina, talvolta un po' complicati da individuare.
Per quanto riguarda l'amplificatore, dovrai necessariamente orientarti verso un modello che disponga di stadio phono, la scelta non è enorme, prima però occorrerebbe stabilire un budget ed escludere ogni scelta a priori ("magari valvolare", dici tu). Un amplificatore si giudica in base a come suona, non da quante lampadine contiene al suo interno o magari in bella vista, messe là proprio come specchietto per le allodole. Ricordati inoltre che se hai poco tempo per ascoltare i dischi, ne avrai ancora meno per attendere che le valvole entrino in temperatura ottimale.
Io lascerei questo tipo di apparecchi ha chi ha molto tempo a disposizione da dedicare all'impianto.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Orrore per la musica liquida
Gentile Direttore ho da poco cominciato a seguire la sua rivista di Hi Fi e prima di tutto mi permetta di farle i miei complimenti più vivi. La mia storia parte da lontano. Alla tenera età di 16 anni mi avvicinai al mondo dell'alta fedeltà tentando di coltivarla con gli scarsi mezzi di cui disponevo. Passò diverso tempo e, purtroppo, abbandonai la strada del buon ascolto. La cosa coincise con l'avvento dell'mp3 e dei sistemi 2.1 dei PC. Mi dissi che per le mie esigenze andava più che bene così e che il supporto fisico non servisse più a niente. E per molto tempo feci così.
Dopo 36 primavere però le cose cambiarono e il suono che usciva dalle scatolette di plastica e dal subwoofer del sisteminio per pc mi nauseava. Stava rinascendo in me la voglia e la necessità di gustarmi quelle sonorità e quei dettagli che ormai con le nuove tecnologie non riuscivo più ad assaporare. Ed ecco che allora comprai un "bel" compattone da 160 euro. Dopo una iniziale euforia per la passione ritrovata rimasi parecchio deluso: suonava meglio del pc, ma non c'eravamo ancora. Ed allora decisi di fare il grande passo: tornare ai componenti separati.
Così acquistai un bell'amplificatorino entry level, due bei diffusori da pavimento anchèessi entry level e un vecchio cd cplayer che però svolge ancora egragiamente il suo sporco lavoro. Quando accesi l'impianto e cominciai a farlo suonare mi sembrava di essere tornato a quel paradiso perduto che avevo ormai dimenticato.
Da lì è stato tutto un susseguirsi di vecchie e belle emozioni come ad esempio rispolverare la mia vecchia collezione di CD o la gioia di andare ad acquistarne di nuovi in negozio.
è per questo che guardo con orrore all'avvento della musica liquida: comoda per carità,di più alta qualità (forse ma è tutto da dimostrare), fruibilissima d'accordo, ma volete mettere la fisicità e le emozioni che danno i supporti fisici e il gusto di recarsi fisicamente in negozio approfittandone anche per fare una bella passeggiata? Secondo me non c'è paragone.
E siccome l'appetito vien mangiando, sto pure pensando di comprarmi anche un bel giradischi, con buona pace di codifiche, bitrate, wma, flac, sgnips, burp, smacks (mi domando se mi sto evolvendo o involvendo? Forse dipende dai punti di vista).
Per me la musica deve essere qualcosa di rilassante. Quando arrivo a casa mi piace andare a scegliermi uno dei miei cd preferiti (anche se di qualità inferiore al file loseless super mega digital remastered) inserirlo nel player e ascoltarlo sul divano senza avere il pc tra le scatole (che già devo usare per diverse ore al giorno). Forse tra qualche tempo farò tutto ciò con LP e giradischi.
E sa che le dico? Che me ne infischio della presunta minor qualità della musica fisica, perchè mi ripaga con altre emozioni che nessun supporto liquido potrà mai fare. Nel caso leggesse questa mail mi scuso di averle fatto perdere tempo con i miei ricordi che sanno da vecchio pensionato.
Viva la buona musica di qualità.
Un saluto.
Massimiliano - E-mail: zattera.massimiliano (at) gmail.com

LC
Caro Massimiliano,
il vero amante della Musica dovrebbe puntare a riprodurla nel modo migliore possibile. Questo è ciò che ho sempre pensato e che ha orientato le mie scelte, musicali, tecniche ed editoriali. Non riesco ad affezionarmi a un sistema o a una tecnologia: certo, il vinile è affascinante, ma se fosse solo questo e non fosse invece un ottimo sistema di riproduzione, spesso superiore al digitale, lo avrei abbandonato da tempo. E questo ragionamento ci porta subito verso la Musica liquida: se fosse migliore o anche solo più comoda...rinunciarvi non mi sembrerebbe saggio. Tu invece prefersci il rituale del supporto fisico e va bene, purché questo non vada a discapito della qualità d'ascolto. Tieni anche conto che la Musica liquida sta evolvendo e non è sempre necessario avere un PC acceso per ascoltarla, esistono modi alternativi, più o meno equivalenti al far suonare un CD player, che poi è quanto di meno eccitante ci possa essere come sorgente audio (dal punto di vista del fascino dell'oggetto). Anziché files su CD saranno files su hard disk, mi dici dove sta la differenza?
Comunque, lungi da me l'idea di volerti far cambiare opinione, l'importante è che ognuno di noi trovi il modo migliore per godere della propria Musica preferita, sempre facendo attenzione che l'amore per il mezzo non superi quello per il fine. Le tue ultime parole, però ("me ne infischio della presunta minor qualità della musica fisica") lasciano intuire che tu abbia già imboccato una strada pericolosa. Non importa, ciascuno deve fare le sue esperienze, solo così potrà dire di aver imparato davvero qualcosa. Nella vita è bello fare e sperimentare tante cose diverse, così da poter avere la flessibilità mentale di poter anche cambiare radicalmente idea.
Prova a leggere un'opinione diametralmente opposta alla tua (Il Futuro? Musica Liquida) qualche lettera più sotto, opinione proposta da un appassionato che ha avuto modo di sperimentare il suono di sorgenti tradizionali al di sopra di ogni sospetto. Potrebbe essere istruttivo.
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Indecisione su amplificatore
Carissimo Direttore,
Dopo aver seguito tutti i suoi consigli descritti nella sua "unica" rivista online e quelli da lei dati personalmente via mail ho finalmente completato i miei impianti, ma soprattutto quello che ho fatto a mio uso e consumo in una stanza apposita che ho la fortuna di possedere in più, dove tengo solo il pc e l'impianto "mio". Ultimamente mi aveva dato dei consigli sui diffusori e tra quelli che avevo proposto rispetto al mio budget aveva detto di prendere i Kef c7. Qui a palermo non avevano i c7 ma gli iq60 che ho ascoltato con cura ma avevano qualcosa che il mio orecchio non gradiva, naturalmente con la catena audio del negoziante. Mentre ascoltavo ho visto relegati in un angolo due Focal chorus V716 Bianche, dico bianche perchè è il colore che ho scelto per la mia stanza audio.
Il negoziante mi dice che non le vuole nessuno perchè sono in frassino e con le griglie bianche e che se mi fossero piaciute me le avrebbe vendute col 40% di sconto. Costano circa 900 euro. è chiaro che le ho ascoltate molto bene e a parte il colore non le avrei prese se non avessi sentito qualcosa che nelle altre non c'era. Soprattutto il palcoscenico e il fatto che le casse chiudendo gli occhi erano sparite e c'era solo una musica meravigliosa in tutte le sue sfaccettature, soprattutto nei tamburi nitidissimi in una sinfonia di Mozart che di solito si impastano facilmente in diffusori di questo prezzo. Le ho prese subito ad un ridicolo prezzo di 550 euro. La sorpresa maggiore è stata quella di scoprire che a casa mia suonavano molto meglio, sicuramente per merito del Dayton dta 100a. Vorrei ora chiederle un ulteriore consiglio.
Posseggo anche un Proton am 455 integrato da 50 watt, lei pensa che il suono sia migliore del Dayton? Ho provato a sentirlo ed è nata in me una confusione di ascolto in cui non riesco a raccapezzarmi, insomma mi piacciono tutti e due. Il Proton è un buon ampli? Mi sembra solo un po' leggerino sui bassi ma forse escono fuori in alcuni pezzi musicali più dettagli. Sono veramente nel pallone! È chiaro che dovrei usare quello che mi piace di più ma non so decidere. Le chiedo forse l'impossibile ma so che lei per l'impossibile è già attrezzato da tempo dopo aver letto la sua rivista Lei ha mai ascoltato un Proton anni 90? Solo ricordandosi del suo suono forse potrebbe darmi una dritta. Immagino che adesso sarà un po' stanco di leggermi visto la kilometricità di questa mail ma spero tanto che mi possa aiutare a togliermi qualche dubbio.
La ringrazio infinitamente per tutto i consigli che mi ha dato fino ad ora e che mi hanno fatto apprezzare appieno la musica in tutta la sua bellezza. Dimenticavo un piccolo dettaglio. Ho posizionato i diffusori su due basi di marmo (travertino) con bluetac e a queste basi ho applicato le quattro punte in dotazione dei diffusori. Va bene così o meglio il contrario?
Ancora grazie di tutto.
Arrivederci,
Stefano - E-mail: ste.gre (at) tin.it

LC
Caro Stefano,
non ricordo perché ti consigliai KEF, probabilmente perché tu chiedevi un certo tipo di impostazione sonora. Focal e KEF sono due filosofie sonore molto distanti, è normale che se ti piace una non ti piaccia l'altra. Forse desideravi dei suoni brillanti e aperti e hai sbagliato a descrivere le tue esigenze, non so. Certamente la differenza di prezzo, annullata dalla super-occasione - ha fatto il resto. Sono contento che tu sia soddisfatto dell'acquisto e che addirittura a casa tua le Focal suonino meglio che in negozio, in genere accade il contrario! Non so se sia merito del
Dayton DTA-100 o dell'ambiente, comunque va benissimo così!
Per quanto riguarda la scelta dell'amplificatore, è un bel dilemma. Il Proton è un ottimo componente, dinamico, veloce e preciso, ma mi pare assurdo che tu non sappia decidere tra i due! Probabilmente non sei ancora in grado di valutare bene le differenze tra amplificatori (credimi, non è facile) e a questo punto puoi anche fare un semplice discorso di convenienza: se devi usare una sola sorgente linea, tieni il Dayton: è piccolo, consuma pochissimo, suona bene e non scalda. Qualora avessi necessità di più ingressi, opta per il Proton.
Sul posizionamento dei diffusori e delle basi, discorso analogo: prova entrambe le soluzioni e vedi se riesci a decidere quale ti soddisfa maggiormente. In caso di indecisione scegli quella più comoda da utilizzare, pensando ad esempio allo spostamento dei diffusori in caso di pulizie.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Alla ricerca di un suono equilibrato
Caro Direttore Buonasera,
sono un ragazzo di 31 anni che la segue (come del resto l'intero sito) già da un po' di tempo con moltissimo interesse. Da circa cinque anni mi sono avvicinato al mondo dell'altà fedeltà.
In realtà appassionato di musica sono sempre stato (specialmente Jazz, Blues, ma anche tanto rock), ma fino ai 26 anni ascoltavo col classico compattone (nel mio caso era un Sony) che pur suonando onestamente, di certo, non raggiungeva chissà quali livelli. Nel tempo, quindi, sono passato ad un amplificatore AKAI AM-47, lettore cd TEAC C1D e diffusori bookshelf INFINITY ALPHA 2.0.
Più recentemente ho sostituito l'amplificatore con un SANSUI AU-X701, il lettore CD è sempre lo stesso e come diffusori la mia scelta è caduta sugli INFINITY PRIMUS 360, come certamente saprà, a torre. Non è strano che abbia scelto diffusori della stessa casa di quelli precedenti. Devo infatti ammettere che il suono Infinity mi è molto gradito.
Nonostante ascolti in una stanza ridicola di 10 mq, abbastanza "cuboidale" (che è anche la mia stanza personale) ma per fortuna abbastanza "piena" per così dire, le ALPHA 2.0 qualche soddisfazione me l'hanno data. Forse i bassi non saranno stati particolarmente evidenti ma personalmente non sento la grossa necessità di averli in primo piano (un po' come avviene ad esempio con Indiana Line) prediligendo al contrario dei medio-alti spiccati.
Da questo punto di vista essendomi ritenuto soddisfatto ho deciso di ripuntare su INFINITY. Un paio di mesi fa però ho avuto la possibilità di provare, sempre nella stessa catena - Lettore CD e Diffusori - altri due amplificatori: Un KENWOOD KA-7100 e un SANSUI AU-517. Vuole sapere la verità?
Mi è sembrato che entrambi suonino meglio nella catena rispetto all'AUX-701. Non so... mi è sembrato che i Primus 360 acquistino un po' di vivacità in più...
Secondo lei a cosa è dovuto tutto ciò? Potrebbe essere che la natura X-Balanced del 701, unita a una certa neutralità e morbidezza dei diffusori, faccia si che il suono risulti un po' troppo "carezzevole"?
Non vorrei che fosse una mia impressione in realtà non giustificata da motivi reali.
Per questo il quesito che le volevo porre è: l'abbinamento lettore/amplificatore/diffusori che ho trovato le sembra equilibrato? O forse mi converrebbe sostituire l'amplificatore perchè le mie impressioni di "vivacità" sono reali?
Mi dia qualche consiglio dall'alto della sua esperienza!
Con profonda stima,
Marco - E-mail: marbelvedere (at) msn.com

LC
Caro Marco,
è difficile per me capire da remoto quale possa essere la vera natura delle tue sensazioni d'ascolto. Sulla carta il tuo Sansui dovrebbe essere superiore agli altri due contendenti, ma potrebbe anche aver bisogno di una revisione visto che non è più un ragazzino, revisione che potrebbe riportarlo ai fasti di una volta (ma non è detto). Certamente il suono Sansui di quel periodo era più scuro di quello Pioneer e certamente più di quello dei Sansui più recenti, ma questa sarebbe soltanto una questione di diversa impostazione, la qualità globale (maggiore) dovrebbe sentirsi comunque. Tu invece ti limiti a giudicare il suono sulla base dell'equilibrio timbrico (più brillante/meno brillante) ma questo è solo un aspetto della questione. Dovresti sapere valutare quante inforazioni passa un amplificatore e quante ne passa un altro, quale è più trasparente...ma anche quello che ha più dinamica, meno distorsione, migliore immagine. Insomma, non è facile.
Ti consiglierei di ascoltare i tre amplificatori escludendo tutti i controlli (toni, loudness, filtri etc.) così da poter esprimere un giudizio non alterato da altri fattori. Tieni anche conto che il vero suono HiFi non colpisce mai a confronto diretto con qualcosa di meno raffinato ma più vivace. L'orecchio si lascia ingannare dalla quantità di alte frequenze, ma sulla lunga distanza i giudizi in genere si ribaltano. Se puoi, ascolta con più attenzione e per lungo tempo e, alla fine, magari opta per quello che complessivamente ti pare suonare meglio.
In ogni caso, qualora desiderassi suoni più vivaci e brillanti (occhio che alla lunga stancano l'orecchio) potresti cercare un Rotel usato o un Harman Kardon, con la certezza che suoneranno meglio di tutti e tre gli amplificatori che stai attualmente considerando.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Il Futuro? Musica Liquida
Caro Direttore,
seguo TNT praticamente dagli esordi, curiosando ho ritrovato stamattina nei volumi di posta ns. e.mail scambiate quando i prezzi delle elettroniche erano ancora in lire e i volumi della posta non arrivavano a 100.
Innanzitutto grazie per i tuoi sempre preziosi e competenti consigli, che mi hanno permesso in questi anni di ampliare sempre più le mie conoscenze su questa nostra splendida passione.
Nel tempo, attraverso vari upgrade sono approdato ad una configurazione abbastanza definitiva del mio impianto, ovvero:

Questo impianto mi accompagna con grande soddisfazione da ormai diversi anni e per questione di spazio ed opportunità, sonorizza ottimamente anche la parte video (tv – sat- dvd, ecc), ritenendo un due canali di questo livello più che sufficiente allo scopo. Ma venendo al tema, ho da qualche tempo acquistato un lettore multimediale Western Digital HD, inizialmente per archiviare e riprodurre film attaverso HD esterni, successivamente sperimentando l'ascolto di cd rippati in formato non compresso e già così il modesto scatolino dal costo di circa 100€ mi aveva molto impressionato, facendomi intuire ottime potenzialità. Gli ho così affiancato un V-Dac della MF, utilizzando l'uscita ottica e collegandolo al pre con un cavo VDH Hybrid 102 che avevo già in casa. Beh il risultato mi sembra assolutamente eclatante e al di sopra di ogni mia più rosea aspettativa ed il confronto con l'onestissimo Genki è quanto meno alla pari (a mio avviso su alcuni parametri come l'ampiezza dello stage il WD + VDAC è superiore), ma con un costo del set di 1/5 rispetto al costo del lettore cd.
Inoltre il sistema potrebbe essere ulteriormente ottimizzato, ad esempio dotando il dac una migliore alimentazione rispetto a quella in dotazione, su questo punto Lucio ti chiederei qualche consiglio e/o cambiandone gli operazionali (questa operazione però io non sono in grado di farla da solo).
Mi piace molto il VDac, lo trovo molto trasparente ma allo stesso tempo grazie anche alla sua tonalità leggermente calda, molto musicale, tanto che dopo averci testato l'esemplare che già ho, ne ho ordinato un altro da affiancare al mio secondo impianto composto da Imac, Ampli Rotel 931 (che acquistai in uno dei miei vari upgrade su tuo consiglio), satelliti JBL control e Sub passivo Indiana Line, che mi allieta alla scrivania.
Credo molto nell'evoluzione della c.d. musica liquida, che oltre agli evidenti vantaggi di riduzione spazio e flessibilità (in un hd poco più grande di un pacchetto di sigarette, possiamo trasferire completamente la ns. cd-teca e portarcela pure in vacanza o dove vogliamo) e di conservazione dei cd, che come ben sappiamo non sono eterni, mentre in questo modo possiamo preservarli a costi ormai quasi irrisori, ha indubbi vantaggi anche sul lato prettamente tecnico ed economico.
Penso che in termini di price for value, la musica liquida, rispetto ai tradizionali lettori e supporti, sia altrettanto se non ancora più rivoluzionaria di quanto sia il T-Amp e le amplificazioni in classe D rispetto alle normali amplificazioni.
Grazie per avermi sopportato :-)
Cordialmente,
Sergio - E-mail: sergiofabbri (at) katamail.com

LC
Caro Sergio,
grazie per questo utilissimo feedback. Come avrai letto poche lettere più sopra non tutti la pensiamo allo stesso modo sulla questione della Musica liquida, certamente bisognerebbe sempre parlare dopo aver fatto le dovute prove a confronto. Le tue mi paiono estremamente istruttive e circostanziate, oltre che non condizionate da pregiudizi di sorta o da timore reverenziale verso un lettore CD che gode di ottima reputazione (il Linn Genki). Che questa sia LA rivoluzione in campo audio non v'è dubbio: dopo il tramonto (lento) del CD e la rinascita del vinile c'era necessità di qualcosa che migliorasse le prestazioni audio, la durata nel tempo e la praticità del vecchio sistema ottico, magari aumentando al contempo il rapporto qualità/prezzo. È la rivoluzione nata dal basso, a dispetto del nuovo (vecchio) formato che ci volevano calare dall'alto i signori delle case discografiche e dell'industria HiFi (SACD in primis).
Ora, con la disponibilità di hard disk a stato solido sempre più grossi ed economici anche lo spauracchio dell'hard disk che gira anch'esso e che quindi non risolverebbe i problemi del supporto in movimento (così diceva qualcuno) comincia a ...liquefarsi. Non ho dubbi che il futuro sarà questo: lettori multimediali basati su HD a stato solido, magari abbinati a un sistema di ripping facile ed efficiente e a un display user-friendly che ci liberi dalla necessità di utilizzare lo schermo di un PC. Magari pure wireless. Un sogno che pian piano sta diventando realtà. E, di nuovo, non è un caso che Linn e Naim stiano lavorando sodo in questa direzione.
Infine, per quanto riguarda i tweak da applicare al tuo V-Dac purtroppo temo di non saperti aiutare!
Grazie per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu

Siamo audiofili/collezionisti o più "semplicemente" musicofili?
Gentilissimi,
dopo anni e anni di ascolti e di esperienze audiofile varie, a volte mi chiedo se la mia autentica passione sia più orientata all'ascolto dei componenti audio anziché, come dovrebbe essere, alla sostanza della musica riprodotta. Gli audiofili e i musicofili, molto spesso, incarnano scelte tra di loro non felicemente conciliabili.
La prova concreta di un certo atteggiamente degenerativo in tal senso, quello cioè che ci porta spesso a privilegiare la resa acustica a scapito della musica, mi viene offerta sistematicamente (udite udite!) dal mio modesto autoradio: quando infatti ascolto musica in macchina e ne resto immancabilmente coinvolto, vuol dire che in quel momento il mio cervello e le mie orecchie stanno spontaneamente e unicamente godendo di note musicali e ritmo, niente di più. In queste occasioni dunque mi comporto da autentico musicofilo.
Purtroppo però il tempo trascorso in macchina è piuttosto contenuto (anche quello casalingo, in realtà!), e quando mi siedo di fronte al mio impianto Hi-Fi in coincidenza del punto d'ascolto tanto faticosamente ricercato, ecco che il musicofilo si assopisce e quasi del tutto prende il sopravvento l'audiofilo: in altre parole, a casa mia ascolto soprattutto l'impianto, così come rifletto eccessivamente sulla rotazione dei diffusori, sui componenti dell'arredamento che in quei momenti stanno in qualche modo influendo sulla resa acustica; penso alla distanza delle casse dalle pareti laterali, controllo che la finestra sia chiusa bene, la tenda tirata, magari sistemo qualche oggetto mal riposto nell'area critica dell'ascolto. Per non parlare poi delle frequenze, della la timbrica, il soffio di qua e la risonanza di là; la focalizzazione, la profondità, l'ascolto in mono o in stereo del solo pianoforte...
Insomma, apparentemente sto ascoltando dei dischi e mi sto rilassando, mentre in realtà ne esco alla fine più stressato che mai. E così, coerentemente, ne consegue il solito giretto serale (mi correggo, notturno) per aste, inserzioni, occasionissime "in scadenza" ecc, alla ricerca di un componente "nuovo" che possa soggiornare in casa per qualche giorno perché venga "provato": un nuovo elemento della catena, nuovi test d'ascolto, nuove aspettative e, immancabilmente, stress finale come sopra.
Per concludere, con questa mia non ho voulto parlare di scelte specifiche su marchi e apparecchi, e non ho voluto porre quesiti alla redazione, bensì offrire a tutti la mia personale testimonianza del modo distorto in cui si può arrivare a vivere il rapporto tra musica e hi-fi. Spero così di poter essere utile a tutti coloro che stanno mettendo di nuovo mano al portafogli, o comunque arrovellandosi verso nuove sperimentazioni, alla ricerca di "nuovo", che altro non è se non un pericoloso campanello d'allarme di "nevrosi cronica da stress acustico". L'impianto è importante ed è giusto che ricopra la sua importanza, purché resti sempre un meraviglioso mezzo per godere del vero scopo finale.
Morale, in sintesi? L'audiofilo felice esiste ed ha una sua rispettabilissima dignità, ma solo a condizione che sia innanzitutto un sincero musicofilo.
Grazie dell'attenzione!
Livio - E-mail: livio.francisci (at) alice.it

LC
Caro Livio,
io credo che a questo mondo ogni persona abbia diritto alle sue manie. Non mi sento di criminalizzare chi punta principalmente al gioco con l'impianto né chi colleziona dischi che non avrà mai il tempo di ascoltare durante l'arco della sua vita. Si tratta di due estremi, entrambi sul filo dell'eccesso, che talvolta convivono pure nella stessa persona (!!!).
Certo è che se l'appassionato di HiFi, sedendosi ad ascoltare il frutto delle sue fatiche, si stressa anziché divertirsi....qualcosa che non va c'è. Sarebbe come l'appassionato di auto che soffre di mal d'auto mentre guida, l'appassionato di pesca che si annoia star seduto a pescare, il playboy incapace di godere delle sue conquiste femminili....
Insomma, credo sia necessario un certo equilibrio per poter vivere bene qualunque passione, ma non azzarderei giudizi, anche questi, estremi. Perché sostieni che l'audiofilo possa essere felice solo se è anche musicofilo? Mica vero! Conosco audiofili felicissimi ai quali della Musica importa ben poco. C'è spazio per tutti. Perché dobbiamo sempre imbrigliare la realtà in categorie rigide? Di cosa abbiamo paura?
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Direttore,
idealmente mi sono sempre sentito affine alla schiera degli audiofili felici da lei collocati - con un sorriso bonario, si sente - a immancabile chiusura della rubrica della posta. Ritornato dopo tanti anni, con curiosità e dedizione, al mondo della riproduzione musicale di qualità, ritengo di avere schierato nel mio studio domestico una serie di apparecchi che mi soddisfano appieno, anche se non sono qualificabili come hi-end. Vi sono arrivato dopo ascolti, prove, acquisti "provvisori" e così via, come capita un po' a tutti.
A questo punto, i doverosi complimenti e ringraziamenti per il suo sito, che offre sempre validi insegnamenti e nuovi spunti di meditazione, anche se poi le scelte d'acquisto sono determinate da personali e a volte imponderabili ragioni. La mia catena, come si suol dire, è composta da lettore Digit Pathos, amplificatore Unico SE, diffusori Opera Quinta. Ora che sono pensionato (o quasi...), ho il tempo di godere l'ascolto dei miei CD di musica classica (non sto a spiegarle perché giradischi e LP per il momento dormono in soffitta). L'ambiente d'ascolto è accogliente e -credo- non esercita interferenze negative sull'emissione sonora. Insomma, un bel ritorno alla buona riproduzione, senza smanie per apparecchi più costosi, che ho avuto modo di ascoltare con interesse (non sempre con pieno convincimento) ma che non sono oggetto di mie concupiscenze.
Ora, da neofita di ritorno, le scrivo perché mi sono imbattuto in un'impensata ma straordinaria sorgente digitale, e i pochi -ignari- amici con cui ne ho parlato mi hanno guardato tra il pensieroso e l'incredulo. Che sia però l'uovo di Colombo? Mi dica lei. Ho comprato, per meno di 40 Euro, un decoder per il digitale terrestre munito di uscite RCA, un Digiquest DG 3100 HD. Ho fatto scendere un cavetto coassiale dall'antenna, l'ho collegato all'ampli e ho selezionato la banda radio, separata da quella TV. Ora sento splendidamente Radio 3, prodiga di musica classica di qualità, ma attenta anche al jazz e ad altre forme di cultura musicale. In precedenza ascoltavo Radio 3 con un Linn Kudos trovato d'occasione. Magnifico apparecchio, a mio parere, con una sonorità vellutata e profonda, dal quale non mi separerò mai. Ma il piccolo Digiquest suona decisamente meglio: più ampia la gamma, ed equilibrata; un nitore e una presenza di suoni e voci veramente sorprendenti. Ciliegina sulla torta: ho casualmente trovato anche il canale della filodiffusione. Il mio abbonamento è tuttora in vigore, ma il segnale da anni non giungeva più a casa mia, per incompatibilità con l'adozione dell'ADSL. Ora sono in grado di ascoltare nuovamente i suoi canali specializzati, e questo mi sembra un "valore aggiunto" non da poco. Naturalmente, il decoder mette a diposizione anche una quantità di radio private che diffondono i generi musicali cari alla maggior parte dei giovani, e non solo Radio 3!
La lascio esprimendole un interrogativo che mi frulla per il capo: questo tipo di sorgente economica ed efficiente verrà recensito prima o poi dalle riviste specializzate? Ci saranno, o si vorranno artatamente trovare anche in questo settore, differenze tra apparecchi a buon mercato e costosissimi mostri sacri? Oppure la mia "sorgente miracolosa" è destinata a rimanere fuori dai percorsi di interesse degli audiofili?
Con stima e cordialità,
UB - E-mail riservato

LC
Caro UB,
purtroppo temo che tu ti sia innamorato dell'audio compresso, perché questo è il formato utilizzato per la trasmissione delle radio tramite il digitale terrestre. Obbietterai che anche le radio FM di fatto trasmettono audio compresso. Assolutamente vero. Quasi tutte, Radio 3 e poche altre escluse. Ora, che un audio non compresso riprodotto da un signor tuner come il Linn Kudos possa suonare peggio dello stesso audio, compresso, riprodotto da un decoder da 40 € lo trovo illogico e francamente difficile da credere. Nessun veto, dunque, solo semplice applicazione di una logica stringente: il dato compresso non può essere migliore dell'originale. Può piacere di più (e le ragioni possono essere tante) ma è una sua copia, un falso, in pratica. Può essere, tuttavia, che il tuo Digiquest suoni la musica compressa meglio del Kudos, questo non posso escluderlo a priori.
Per rispondere alla tua ultima domanda, non so se proveremo tale sorgente, difficilmente ci interessano componenti che possono suonare soltanto audio compresso. Comunque sia, sono felice che tu abbia trovato il tuo Nirvana, alla fine poter ascoltare quanta più Musica possibile, magari in economia e con una qualità audio ampiamente soddisfacente, dovrebbe essere lo scopo e il desiderio di ogni audiofilo.

A proposito di miracoli e di persone che li cercano dietro ogni angolo e dentro ogni apparecchio lasciatemi proporre questa malinconica Waiting for a miracle di Leonard Cohen, tratta dall'album The future del 1992 e che probabilmente avete già sentito nella colonna sonora del film Natural born killers di Oliver Stone (1994). Vi suggerisco questa incredibile, lunghissima e intensissima versione in un recente live di Cohen in Belfast, nel 2009, alla bella età di 75 anni.
Buon ascolto!

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