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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 17/9/2011 - 25/9/2011

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  1. Ex audiofilo
  2. Come riconoscere il clipping?
  3. Upgrade per due impianti
  4. Direttamente dalla cantina
  5. Woofer incollati
  6. Due problemi con il giradischi
  7. Valvole a 60 anni
  8. Nuovo pre o nuovo integrato?
  9. Cavi e subwoofer
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ex audiofilo
Gentile Direttore,
sono un, ormai, ex audifilo essendomi occupato di hi fi fino agli anni della tesi di laurea che ormai ricorda il 1991. Solo da poco ho ripreso a rispolverare vecchi LP ed acquistare qualche dispositivo per rinnovare il, per me, glorioso impianto audio. Ma quante cose sono cambiate! Di negozi specializzati non ve ne è quasi più traccia, almeno dalle mie parti, come del resto il piccolo commercio in generale, dove si trovava esperienza, cortesia e cordialità. Certo c'è internet.
Ma le prove d'ascolto, il toccare gli oggetti, "pesarli" con le mani, confrontarli, oggi è molto difficile. Pensi che dovendo sostituire le mie vecchie RCF BR1056 sono arrivato a Napoli in un grande magazzino per poterne ascoltare qualcuna.
Mi sono soffermato sulle JBL es 100. Che delusione. Pensi mi sembravano meglio le Polk Audio dal prezzo di oltre 600 € con un woofer da 16 cm che a detta del responsabile settore hi fi del negozio erano le migliori presenti. Dico questo perchè mi ricordo che sugli ultimi numeri di una rivista molto specializzata che leggevo negli anni 90 già si individuava il problema della riproduzione delle frequenze medie, poichè molto si era fatto sui bassi e sugli alti.
Ma dico, è possibile che oggi si assista ad un cammino del gambero? Ma come si possono definire appartenenti all'alta fedeltà diffusori di marchi di pregio che come trasduttore per le basse frequenza utilizzano diametri di 16 cm al massimo 20 e costano quanto un pacemaker?
Boh, mi sa che anche se non sono più uno studente squattrinato ma un padre di famiglia con molti obblighi, i diffusori nuovi me li costruirò nel box, magari leggendo ancora più attentamente i Vs articoli. Infine, ma come cosa più importante, complimenti per il lavoro. Rappresentate un punto di riferimento nel settore dell'audiofilia, autorevoli e seri, anche senza pubblicità, è da eroi.
Gratulor tibi. Vale
Claudio - E-mail: claudio.porcaro (at) alice.it

LC
Caro Claudio,
il diametro di un woofer non dice tutta la verità. Il volume d'aria d'aria spostato da un tale altoparlante, infatti, è calcolabile - approssimativamente - come il prodotto di superficie di base per altezza, dove per superficie di base si intende l'area del driver di raggio r (cioè π r2) mentre per altezza si intende l'escursione massima del cono (XMAX, in genere dell'ordine dei millimetri). Un woofer piccolo, ma dotato di grande escursione, può spostrare un volume d'aria superiore a quella di un woofer grande ma dall'escursione limitata. Quindi: le dimensioni contano, ma non in cm, semmai in cm3!
Ciò premesso, c'è da dire che i woofer grandi richiedono diffusori coi frontali larghi e questi, nelle case moderne, non sono molto graditi. Qualche Costruttore ha persino provato ad aggirare ostacolo posizionando i woofers sulle pareti laterali del cabinet!
Comunque sia, trovo che anche diffusori con woofer piccoli (ricordo ancora con stupore i 13 cm delle Opera Terza, ad es. o qualche snella torre Totem) possano riprodurre una gamma bassa potente e profonda, pagando magari un po' in termini di sensibilità. Inoltre, non giudicare i diffusori stipati su una qualche parete di un electronic store di un centro commerciale, potresti prendere grossi abbagli.
A Napoli e dintorni i negozi di vera HiFi non mancano di certo, armati di pazienza e vai a sentire cosa possano fare certi gamberi di oggi. Ricordati che oltre all'autocostruzione esiste anche il mercato dell'usato, dove si possono concludere ottimi affari, facendo un po' di attenzione.
Grazie infine per le belle parole. Non so se siamo eroi - credo proprio di no - ma certamente mettiamo passione in quel che facciamo. Al massimo siamo felicemente incoscienti :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Come riconoscere il clipping?
Ciao,
scusa il disturbo, volevo chiederti una cosa riguardo il mio Marantz PM 5004 collegato a delle Boston cs 26 e lettore cd Sony cdp-xe270, con cablaggi di segnale hama, potenza wireworld stream e connettori a banana high power g&bl.
Il tutto suona nella mia camera di 4x3m ben arredata (mobili, scrivania, librerie...piena di roba!). Il suono mi convince appieno, ascolto di tutto (adele, kate nash, rihanna, take that, katy perry, maroon 5, red hot chili peppers, alicia keys...un'infinità d'altri..). la dinamica mi piace, con momenti di calmo e forte abbastanza convincenti, però ho dubbi riguardo la manopola del volume.
Il fatto è che da inizio corsa ad un quarto il suono è relativamente basso e tranquillo (quasi moscio con poca dinamica), ma appena si supera il quarto cambia totalmente e a ore 10 è davvero forte! È come se si cambiasse ampli, non sembra piu lui appena superato il quarto! Ma il mio dubbio è, siccome da ore 10 al fine corsa manca un'enormità, posso tranquillamente arrivare a ore 12 senza che succeda nulla, anche se la pressione è molto forte?
Io non so se va in clipping o no, perchè non so se il suono riprodotto (a volte non tutto è perfetto, qualche strumento che non convince ecc... e dipende dal cd) è una caratteristica del sistema...cioè sapere se è il clipping o la registrazione a non convincere mi è difficile!
Certo il basso è sempre pulito (il woofer non va mai a distorcere)..a me piace il suono molto alto, ma sapere se il pm5004 è studiato per erogare il massimo della potenza già a ore 10-12 o no.
Grazie,
Mirko - E-mail: ilpuntogomme (at) hotmail.it

LC
Caro Mirko,
abbiamo ripetuto più volte che la posizione della manopola del volume di un amplificatore non ha niente a che vedere con la potenza erogata dallo stesso. A seconda della sensibilità degli ingressi e del livello d'uscita della sorgente abbinata all'amplificatore, la potenza massima potrebbe essere erogata a un quarto di giro, a ore 12 o persino a completa rotazione della manopola verso destra.
Non c'è alcun modo per accertatarlo con esattezza...a parte saper riconoscere i primi segni di distorsione. Questo dovrebbe essere facile: la distorsione è fastidiosa, il suono diventa aspro, aggressivo, la dinamica collassa e aumentando ancora il volume la pressione sonora di fatto non aumenta più di tanto, aumenta solo il fastidio per le orecchie. Con questi primi segnali è il caso di abbassare il volume, significa che o l'amplificatore o i diffusori sono arrivati alla frutta. In una stanza di 12 mq, un amplificatore da 40 watt abbinato a dei diffusori da 89 dB può generare una pressione sonora molto, molto elevata, molto più di quella che tu possa sopportare, temo. Non mi sorprenderebbe se di watt reali tu ne utilizzassi appena la metà. Fai una prova e presta attenzione ai diffusori: se il woofer arriva a fondo corsa (e fa clac clac) significa che non è il caso di andare oltre. O, alternativamente, se il tweeter inizia a strillare in maniera fastidiosa significa che il clipping è arrivato.
Usa però una buona incisione, al di sopra di ogni sospetto, magari con pochi strumenti e una gamma bassa molto presente. Molti degli artisti che hai elencato e che ascolti, purtroppo, incidono i loro dischi in maniera molto compressa, nascono distorti già all'origine, è facile che ad alto volume diventino fastidiosi. Sul genere Red Hot Chili Peppers (che mi pare tu gradisca) prova il primo disco dei
Rage against the machine: con quello al clipping ci arrivi sicuro.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade per due impianti
Caro Direttore, sono molti anni che seguo la rubrica e devo ringraziarti perché sapere che esistono altri folli come me che perdono tempo e soldi per coltivare i loro hobby musicali mi ha confortato molto, soprattutto nelle frequenti discussioni con le fidanzate di turno, sempre contrarie (chissà poi perché) a cose poco pratiche figuriamoci a smanettare con l'hi-fi.
E' la prima volta che Ti scrivo ed ho bisogno di qualche consiglio per aggiornare e completare i miei due impianti (uno di casa e uno di studio). Ti premetto che ascolto musica di tutti i generi ma prediligo i classici degli anni 70 (inizio a invecchiare avendo superato i quaranta) dai Pink Floyd a Santana, con alcune digressioni nella musica latino americana (salsa e soprattutto reggaeton) e l'immancabile jazz.
Il mio budget è limitato (visti i tempi) ma se dilazionabile nel tempo o utilizzabile per apparecchi usati potrei arrivare anche a cifre superiori ai 2000-3000 euro.
Come capirai dalla composizione dei miei impianti sono tutti molto vintage e la spiegazione è facile: una volta grande ho acquistato quelli che erano sogni irraggiungibili dell'infanzia (i mitici Revox e Oracle su tutti) e non nascondo che oltre i suoni sono affascinato anche dall'estetica di questi magnifici apparecchi.
Vorrei però qualche consiglio soprattutto sulle casse e sull'opportunità di sostituire qualche pezzo per meglio integrarli fra gli altri o per migliorare la qualità musicale. Ti premetto che mi piacerebbe ottenere dei suoni puliti (non saprei come meglio spiegarlo, diciamo con la voce che sia distinta ma non stridula) e, insieme, dei bassi corposi. Per i cavi mi sono molto divertito nel realizzare i Vs progetti con ottimi risultati. Ho anche utilizzato un espediente molto economico come punte per le casse: piramidi di plexiglass rigirate in misura di tre per ogni diffusore (costo irrisorio dai soliti cinesi) fammi sapere che ne pensi.
Il mio impianto casalingo suona in un ambiente piccolo (circa 3x5) ed è disposto sul lato lungo e così composto:

Il suono è pulito ma manca molto dei bassi che sono poco corposi. Il mio impianto di studio è invece incompleto perché manca delle casse sulle quali vorrei un consiglio. Calcola che è uno studio di architettura molto curato e quindi le casse dovrebbero essere anche di alta qualità realizzativa ed estetica con un costo non superiore ai 3000 euro. L'ambiente è dalla forma ovale e vorrei posizionare le casse sul lato corto.
la composizione è la seguente: Ho anche un mitico ampli a valvole della Scott credo degli anni '60 che mi piacerebbe collegare in parallelo per farlo funzionare di tanto in tanto, si può fare?
Grazie di tutto e di nuovo complimenti,
P.S. Anch'io ho una classica, dell'Alfa il mitico GT2000!
Alessandro - E-mail: alessandro.pergoli (at) fastwebnet.it

LC
Caro Alessandro,
hai valutato la possibilità di inserire le Concertino che hai nel primo impianto in quello che hai nello studio? Sono belle a vedersi e non troppo intrusive. Nel primo impianto, ove possibile, metterei dei diffusori da pavimento. Per non discostarti troppo dalla impostazione attuale, valuta qualche modello Sonus Faber, magari usato (Concerto Gran Piano, ad es.). In alternativa qualche torre Opera (Platea, Terza etc.) o Chario. In questa maniera riapparirebbero i bassi e l'equilibrio generale non sarebbe stravolto.
Qualora non volessi passare le Concertino allo studio, e volessi un oggetto che coniuga buon suono e design, valuta con attenzione dei planari tipo Magnepan, oppure diffusori più tradizionali come le
Aliante Nova (recensite la scorsa settimana) o, perché no, anche le Cabasse Jersey recensite a luglio, che in versione piano black sono davvero molto belle da vedere. Incidentalmente, questi diffusori potrebbero andare benissimo anche per l'impianto casalingo.
Il resto del materiale è vintage e lo lascerei al suo posto, pena uno snaturamento del senso delle cose. Questo discorso vale in particolare per il secondo impianto, che proverei a rimettere bene in sesto in tutte le sue parti.
Nel primo impianto, forse, tenderei a semplificare un po', eliminando la coppia pre-finale e sostituendola con un integrato di qualità superiore. Il budget però a questo punto sarebbe quasi esaurito (tenendo conto delle due coppie di diffusori e delle riparazioni da fare) quindi potresti tranquillamente attendere tempi migliori. Bene, infine, le punte in plexiglass e pollice in alto anche per il riutilizzo del vecchio Scott a valvole (se funzionasse). Non puoi, però, farlo funzionare in parallelo: devi, ogni volta, staccarne uno e collegare l'altro, a meno che non voglia usare una centralina di commutazione.
Complimenti per il GT2000, bellissima auto. Io non faccio più parte della famiglia da qualche anno, il mio GTV6 ha fatto una brutta fine (si è incendiato mentre ero alla guida, una scena da B-movie americano) ed è stato sostituito da altre auto moderne: prima una Celica VVTi e successivamente una spider Mercedes SLK. Non dire niente, è una lunga e triste storia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Direttamente dalla cantina
Gentile direttore,
intanto la ringrazio per la ricchezza strabiliante del sito, che offre una panoramica pressocché illimitata sul mondo dell'alta fedeltà. Io, da neofita, ne sono rimasto impressionato e piano piano comincio a muovere i primi passi. Le scrivo per avere un consiglio riguardo a un impianto trovato in cantina, ben conservato e all'apparenza funzionante. Si tratta dei seguenti componenti:

Coltivo da molto tempo il desiderio di avere un impianto "decente", senza miracoli, considerato il mio budget di circa 500 euro. Trovando casualmente il suddetto e disponendo io inoltre di un amplificatore Scott 448A, un Yamaha AX-430 e un lettore CD Luxman DZ-92, speravo di poter mettere insieme qualcosa di "onesto", appunto. Sono pezzi di un certo valore? Oltre a quello rappresentato dall'emozione di trovarli in cantina?
In considerazione del fatto che dovrò trasportare il tutto da un lato all'altro della penisola non vorrei, dopo un'immane fatica (le casse pesano una tonnellata), rendermi conto che ho riempito la casa di "ferri vecchi". E' allora che ho trovato il coraggio per chiederle un'opinione. Ne vale davvero la pena? Vale la pena accorpare il PL112D, uno dei tre amplificatori (secondo lei qual è il migliore?), le CS 515 e il Luxman? Il gioco vale la candela?
Mi ha molto incuriosito anche una soluzione totalmante differente e molto di modo mi pare di capire: il Sonic Impact T-Amp di II generazione, prezzo irrisorio e resa, si dice, miracolosa. Da abbinare per esempio a un paio di casse Indiana Line Nota 550, a questo punto però avrei il problema del giradischi, come utilizzarlo? Attacca cavo, stacca cavo, attacca cavo, stacca cavo?
Le porgo i miei più ammirati saluti e rimango in attesa di una sua gentilissima risposta. Grazie mille.
Rino - E-mail: spakoprimo (at) libero.it

LC
Caro Rino,
è difficile operare una cernita sensata tra i pezzi a tua disposizione. Parto dalle cose più semplici: il giradischi è da tenere, eventualmente rinnovandone la testina. Terrei anche il sinto Pioneer, è bello e svolge onestamente il lavoro. Benissimo anche il lettore CD Luxman, se perfettamente funzionante. Resta il problema diffusori e amplificatori. Sarò sincero: le Pioneer CS 515 sono molto vecchie (anno 1975) e già all'epoca non è che riscuotessero chissà quali consensi, anzi. Io le metterei in un mercatino, qualche appassionato di vintage te le prende di sicuro. Dei tre amplificatori uno ha un certo interesse storico (il Pioneer) e una discreta rivendibilità, il secondo non è né carne né pesce (appartiene al periodo oscuro di Scott) mentre il terzo, lo Yamaha, può ancora essere usato con qualche soddisfazione. Se fossi in te, però, mi armerei di pazienza, di macchina fotografica e li metterei tutti e tre in vendita online, per provare a recuperare la cifra necessaria per un integrato moderno con stadio phono, tipo Rotel RA-04 o precedenti. La soluzione T-Amp sarebbe poco pratica per via dell'unico ingresso a disposizione, mentre a te ne servirebbero 3 di cui uno phono.
A questo punto mancherebbero i diffusori ma le Indiana Line che hai citato potrebbero essere un primo passo vero per il nuovo impianto in costruzione. In alternativa una torre Wharfedale della serie Diamond, o una KEF C-5.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Woofer incollati
Egregio direttore,
Le scrivo nella speranza di avere un consiglio oppure di essere indirizzato verso la giusta direzione. Sono in possesso di un impianto economico costituito da:

L'anno scorso ho acquistato l'ampli Fenice 20 MKII.
La questione è la seguente: l'impianto è sempre poco trasparente in generale (anche se la situazione migliora un pochettino con l'ampli Fenice a discapito della dinamica generale). Ciò che mi sbalordisce è che i woofer dei diffusori, anche a volume sostenuto, non se la sentono di schiodarsi dal loro posto. Con ciò non voglio affermare che il problema è questo, ma ho visto, e sentito, diffusori i cui woofer avevano una escursione "esagerata" anche a volumi bassi! Non ho mai provveduto ad effettuare il rodaggio iniziale dei diffusori né so se la loro "durezza" dipenda da questa mancanza.
Il consiglio che vorrei, se possibile, riguarda la direzione in cui mi dovrei muovere per risolvere il "problema", rimanendo in una fascia di prezzo da primissimo impianto.
A me piace la musica pop-rock in generale ma mi piace ascoltarla a volumi decenti. La stanza in cui si trova l'impianto è un comune salotto di una normale casa in condominio, non troppo piccola, né grandissima.
Di persona ho avuto la possibilità di ascoltare vari impianti di livello medio, alto e altissimo alla manifestazione Bari Hi-End e quindi sono appena consapevole delle potenzialità o meglio del suono degli impianti di qualità.
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Francesco - E-mail: addammo (at) tiscali.it

LC
Caro Francesco,
il fatto che i woofer si muovano poco è relativamente significativo: i bassi ci sono oppure no? Se ci fossero, perché dovresti preoccuparti del woofer che non si muove? Pensa che ci sono audiofili preoccupati dell'esatto opposto: i loro woofer si muovono troppo! Da cosa dipende? In generale, a parità di segnale in arrivo, dipende dal tipo di diffusore, dal volume di carico, dall'elasticità della sospensione e, ovviamente, dal volume d'ascolto. È probabile che tu non ascolti a volumi abbastanza alti perché ti garantisco che qualunque woofer, se sollecitato a dovere, arriva a fondo corsa! :-)
Probabilmente tu vorresti dei diffusori più vivaci in gamma bassa. I tuoi piccoli AR S10 non sono esattamente l'ideale per ascolti energici di genere pop-rock: probabilmente saresti più soddisfatto da una coppia di Klipsch, magari equipaggiate con un woofer di buon diametro, ad esempio i modelli RB-81 o RB-61. Questi, tra l'altro, hanno una sensibilità molto elevata, quindi i pochi watt della tua Fenice si troverebbero perfettamente a loro agio.
Alternative più economiche potresti trovarle nei modelli Indiana Line Tesi 260, Monitor Audio Bronze BX-1, Wharfedale Diamond 10.2 (questi ultimi due modelli sono meno sensibili di Klipsch e Indiana Line, però).
Appena puoi, sostituisci il lettore CD con qualcosa di meglio. Conosco bene quel modello di Technics e, credimi, anche nell'usato entry-level recente (Denon, Yamaha, Marantz, Cambridge) puoi trovare di molto meglio. Infine il capitolo cavi: prova almeno qualche progetto facile facile del nostro
Tempio del Tweaking.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Due problemi con il giradischi
Ciao Lucio,
spero tu abbia passato bene le vacanze e che sia pronto per una nuova stagione con noi affezionati di TNT Audio. Ti ho già scritto tempo fa per avere suggerimenti sull'up grade del mio impianto (vedi rubrica della posta
n°547 e 562). La situazione attuale mi vede impegnato a vendere (come da tuo suggerimento) i componenti in eccesso e successivamente deciderò per i cambiamenti da fare, magari ricontattandoti per ulteriori consigli.
In questo momento,avrei bisogno di un tuo parere per alcuni problemi che ho con il Thorens 125 MKII che ho acquistato l'anno scorso e che sono sostanzialmente due. Il primo riguarda il motore (?) credo, perchè in fase di movimento, mentre ascolto (sia da poco che da più tempo, quindi già riscaldato e sia che utilizzi o no un clamp di circa 360 g) il piatto si ferma. Se spengo il gira e lo riaccendo (con il suo tasto on/off) ricomincia a ruotare. Da cosa può dipendere?
Il secondo problema riguarda un fastidioso rumore che si è presentato dopo che ho risettato braccio e testina e si sente quando prendo in mano lo shell della testina (o mi avvicino soltanto con la mano) ovviamente a volume accettabile. Sembra un loop di massa ma tieni presente che ho controllato la messa a massa della canna del braccio e della testina e sono ok. Per darti ulteriori informazioni ti rammento (come già detto in rubrica n°562) che ho effettuato queste modifiche: sostituzione del cavo di alimentazione interno con bipolare da 1,5 mm e schermatura che ho collegato alla massa del gira (ho provato anche a scollegarla ma il problema resta); installazione di vaschetta IEC filtrata; collegamento dei cavi interni di segnale a due nuovi morsetti integrati al telaio in legno più ovviamente ad un morsetto per la massa che si collega con un cavo a quello relativo dell'amplificatore; nuovo cavo di alimentazione TTS autocostruito.
Per completezza di informazione ti faccio presente che se tengo con una mano lo shell e tocco il morsetto di massa con l'altra il rumore sparisce proprio come se non ci fosse scarico (????) nonostante, ripeto, abbia controllato i collegamenti ed abbia fatto un'ulteriore prova, inutile, collegando con un cavo volante esterno la canna del braccio con il morsetto di massa!!!
Non so proprio cosa pensare! Spero tu possa aiutarmi :-(
Ho fatto alcune prove di durata di rotazione del motore ed ho verificato che a 45 giri il motore continua a trasmettere il moto al contropiatto per una durata di tempo che va da circa 40 min. ad un massimo di 100 min. circa mentre a 33 giri, si va da circa 15/20 min. ad un massimo di 65/70. Ho fatto queste prove sia con il solo contropiatto, ed anche con il piatto su cui poggia il disco (senza però appoggiarvi, in entrambi i casi,la testina) ed i risultati più o meno si equivalgono. Spero ti sia di aiuto anche questo per aiutarmi a risolvere il problema.
Tanti saluti e a presto.
Cristiano - E-mail: cristiano.antoncich (at) alice.it

LC
Caro Cristiano,
si tratta di due problemi abbastanza strani, in effetti. Quello del motore non mi è chiarissimo. Dici che a un certo punto si spegne ma poi precisi anche che il motore continua a trasmettere il moto per decine di minuti (intendevi scrivere secondi, forse?). Non so, ci vedo poco chiaro però darei un'occhiata al pulsante di avvio del giradischi e relativa elettronica...potrebbe esserci qualche contatto ballerino o ossidato che fa le bizze.
Il secondo è chiaramente un problema di massa, devi ricontrollare tutti i collegamenti, compresi quelli che dalla testina vanno al braccio e da quest'ultimo ai connettori RCA che dici di aver installato integrandoli nel telaio in legno. Devi procedere per diagnosi differenziale :-) ovvero passo dopo passo elimina tutti i collegamenti verso massa finché non si interrompe il loop. Proverei anche a escludere il cavo d'alimentazione autocostruito, quello interno e la relativa vaschetta IEC. Ora non ricordo ma se il 125 fosse, come immagino, sprovvisto di collegamento a terra, averne creato uno per poter usare filtro e cavo TTS potrebbe non essere stata una buona idea.
Insomma, prova a ripristinare una situazione pre-modifiche e vediamo che accade. Prova, se puoi, con un'altra testina, anche usata, basta che funzioni.
Controlla anche che sull'impianto non ci siano più apparecchi con la terra collegata: l'ideale sarebbe che solo uno di questi la avesse collegata, ad esempio il preamplificatore o l'integrato. In condizioni particolari si possono infatti creare dei malefici loop di massa che generano ronzii di varia natura. Fai un po' di esperimenti come indicato e tienimi aggiornato.
Infine, rispondendo alla tua speranza circa le mie buone vacanze ti dirò che tanto buone non sono state (mi ci sto abituando) visto che mi son fratturato una costola in allenamento (bici) e molti dei miei programmi da "recensore" ho dovuto rivederli al ribasso (spostare apparecchi con una costola fratturata non è consigliabile, come puoi immaginare).
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Valvole a 60 anni
Ho appena compiuto 60 anni! Sono intenzionato ad acquistare DECISAMENTE un ampli integrato a valvole! La scelta è finita sul Luxman SQ 38U. Luxman mi ha sempre affascinato, ora Le chiedo:

  1. È un prodotto valido?.....
  2. Quali speakers DEVO abbinare? (PROAC - SPENDORS - HARBETH - o...........?)
  3. Mi consigli 1 DAC!
  4. - e i cavi speakers
Ascolto principalmente classica, jazz, vocale, blues..............quando ero giovane ascoltavo musica con un CABRE AS 101 E FINALE AS 102, che posseggo ancora e, funzionano!!! Speakers di allora, 20 anni fa, AR 9, girad. Thorens 126 MK III e testine Shure. Adesso sento principalmente radio internet.
La prego di consigliarmi: eventualmente mi suggerisca anche altro valvolare integrato.........O se sono troppo complicati anche un solid state valido, a me pare valido il NAIM UNITI.
La ringrazio per quanto potrà fare e, facendo i complimenti a Lei e alla Sua Rubrica, La saluto distintamente
Guido - E-mail: guido.miky (at) gmail.com

LC
Caro Guido,
intanto auguri per i tuoi primi 60 anni! In tutta sincerità mi pare che tu parta dal presupposto sbagliato, ovvero prima l'amplificatore e poi tutto il resto da abbinarci. Ora, prima si dovrebbero scegliere i diffusori e non perché ci sta scrittto da qualche parte ma semplicemente perché, da soli, contribuiscono in larghissima parte (ben oltre il 50%) al suono dell'impianto.
Altra cosa che non mi convince: l'utilizzo. Sei sicuro che per ascoltare audio compresso dalle radio che trasmettono in MP3 da Internet sia necessario un impianto stereo con DAC, valvole e chissà cos'altro? Mi sembra un po' un overkill. Sarebbe come mangiare un panino alla mortadella con le posate d'argento. Se è vero che i diffusori contribuiscono molto alla resa finale, è altrettanto vero che dando loro in pasto un segnale scadente come quello delle radio su web non è che possano trasformare l'acqua in vino.
Considerando quindi un po' tutto mi pare che una macchina come il Naim Uniti, che contiene tutto ciò che ti serve, sia la scelta ideale. Per poterti dunque consigliare i diffusori da abbinarci servirebbe avere qualche dettaglio in più, tipo la stanza d'ascolto, lo spazio a disposizione per l'installazione (se da pavimento o da scaffale) e, last but not least, la cifra a disposizione, che non è un dettaglio di poco conto.
Provando a indovinare traendo spunto dai marchi di diffusori che hai indicato, direi che con circa 2000 €, per un modello da pavimento, dovresti essere in linea con l'Uniti. Ad esempio, ci vedrei molto bene le ProAC Studio 130/140 o le Quad 22L2 o ancora le Spendor A5. Qualora il budget a disposizione fosse più basso, prova a valutare due torri molto interessanti che ho recensito di recente, le Aliante Nova e le Cabasse Jersey. La tua coppia pre + finale Cabre potrai venderla con successo sul mercato dell'usato. Se proprio la voglia di valvola fosse incontenibile, potresti acquistare, per levarti lo sfizio e ascoltarlo di tanto in tanto, un integratino tipo Yarland e soci, ne abbiamo recensito vari. Con un paio di centinaia di euro sei a posto e ti ci puoi divertire.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo pre o nuovo integrato?
Gentile Direttore, buon giorno.
Seguo da diversi anni la vostra rivista, anche se non con l'assiduità che vorrei ed è la prima volta che le scrivo. Sono in fase di upgrade di un impianto il cui primo nucleo ha soddisfatto la mie esigenze per quasi 30 anni, così composto.
Sorgenti:

Amplificazione:
Diffusori:
Ascolto progressive anni 70, jazz, classica e molto audio da film in DVD e BLU-RAY, ma il mio interesse principale è la musica. Il primo upgrade ha riguardato i diffusori e... quel ch'è fatto è fatto.
Il motivo di questa mia, riguarda la sostituzione del pre. La mia scelta era orientata sul ROTEL RC-1580, uno dei pochi rimasti dotati di ingresso Phono e funzione Bypass per un eventuale integrazione verso il multicanale. Certo dovrò sostituire anche i finali ma non subito.
Il fatto è che mi è stato offerto un usato NORMA SC-2 del 2005, già dotato di ingresso Phono e funzione Bypass al prezzo di 2.000 euro, il doppio di quello che spenderei per il ROTEL nuovo. Ed è qui che mi serve il suo consiglio: mi pare che il NORMA sia decisamente "oltre" la qualità media del mio impianto, e fors'anche "oltre" la qualità delle mie orecchie perché non so se riuscirei ad apprezzarlo come merita. Però il pezzo è in buone condizioni ed il prezzo mi sembra allettante.
Le chiedo, in base alla sua esperienza, quale fra ROTEL e NORMA si sposerebbe meglio con le CM9, considerato che i due finali HK non sono di immediata sostituzione?
Oppure mi converrebbe cambiare decisamente strada e prendere un integrato di qualità (a questo punto sì che potrei spendere sui 2000/2500 euro)? Ma quale che piloti al meglio le CM9 e sia dotato di ingresso Phono se non anche di funzione Bypass, secondo lei?
Le porgo i più sinceri complimenti per la rivista ed i miei migliori saluti.
Furio - E-mail: fpetrocelli (at) alice.it

LC
Caro Furio,
sbaglio o quella frase quel che è fatto è fatto riferito alla sostituzione dei diffusori sta a indicare che, forse, suonavano meglio le vecchie Cizek? Sarebbe interessante approfondire l'argomento. Io non ne sarei sorpreso.
Ora, la tua coppia pre+finale Harman Kardon è di buona qualità, non sarà banale sostituirla parzialmente o integralmente, con il budget stanziato (1000€ per un pre nuovo), aumentando simultaneamente la qualità all'ascolto. In altre parole, credo che siano necessarie cifre più elevate per sentire reali differenze in meglio. Non solo, ma visti i nuovi diffusori e la loro impostazione timbrica, francamente eviterei sia le elettroniche Rotel che, forse, le Norma: potresti andare a esaltare le caratteristiche peculiari del nuovo suono B&W, andando probabilmente a generare una nuova impostazione non del tutto equilibrata timbricamente.
Dovendo cambiare la coppia HK, perché magari inizia a mostrare qualche acciacco, io punterei alla semplificazione (quindi: ampli integrato) e a elettroniche di impostazione sonora abbastanza differente. Inizierei a cercare un buon integrato Naim Nait, dotato di phono o da integrare con un pre phono esterno, cercando nell'usato non dovresti far fatica a trovare qualcosa che rientri nel tuo budget.
Nel nuovo, senza aspettarmi stravolgimenti in meglio, vedrei di buon occhio anche un integrato Arcam, a partire dal modello FMJ A18, già dotato di ingresso phono (per meno di 800 €), il più potente A28 (circa 1000 €), Musical Fidelity M3i (un migliaio di euro, da aggiungere il pre phono), Primare I21 (sempre 1000 € senza phono), NAD C375 BEEE (1300 €, con scheda phono opzionale), Audio Analogue Puccini 70 (1600 € con ingresso phono) o Verdi Settanta (1300 € con ingresso phono). Nell'usato potresti anche cercare qualche buon integrato ElectroCompaniet, magari già dotato di scheda phono. Come vedi le alternative non mancano, vedi cosa riesci a trovare e valutare. Tutte le soluzioni che ti ho proposto costituiscono, a mio parere, una buona abbinata con il carattere dei tuoi diffusori. Qualora volessi alzare il budget per un integrato nuovo, fino a 2000/2500 €, potresti valutare gli integrati migliori di questi marchi che ti ho indicato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cavi e subwoofer
Gentile direttore,
ho avuto da sempre la passione per i vinili e da poco ho ricevuto in regalo un giradischi con il quale posso finalmente ascoltare i dischi che ho collezionato negli ultimi anni. Il giradischi in questione è un Pro-ject Debut III che ho adattato ad un impianto che ho rimediato da poco da parenti e amici. Il tutto è costituito semplicemente da:

Premetto che da poco sono entrato nel mondo Hi Fi e quindi mi scuso per quanto segue. I diffusori sono posti ai lati di un televisore Samsung e sopra uno scaffale con rotelle dell'Ikea (tipo expedit) e collegati all'amplificatore tramite i brutali cavi a costo zero (R&N).
Mi è bastato leggere alcuni dei vostri articoli per comprendere subito del perchè non fossi soddisfatto della qualità audio. Il problema è che per motivi economici e di spazio per adesso non posso apportare notevoli rivoluzioni...
Probabilmente è lo scaffale che in questo assetto crea più danni alla qualità del suono... purtroppo il televisore, in questo momento, mi vincola a tenerlo.
Prima di peggiorare la situazione le chiedo dunque se può aiutarmi nelle seguenti scelte: Sono consapevole del fatto che questa mail non sia interessante per la maggior parte dei lettori ma è molto importante per me una sua opinione.
La ringrazio per la sua disponibilità.
Cordiali saluti,
Luigi - E-mail: v_luigi25 (at) yahoo.it

LC
Caro Luigi,
quando la disposizione dell'impianto è sacrificata non ha molto senso cercare di lavorare di fino sui particolari, i benefici eventuali resterebbero nascosti dalle limitazioni del set-up. Il materiale a tua disposizione è più che onesto e sicuramente capace di ben altre prestazioni. Certo, i diffusori sono piccoli e non potrano mai darti delle basse frequenze come forse tu le desideri ma aggiungere il subwoofer complicherà soltanto le cose. Ad esempio, l'idea di posizionarlo vicino allo scaffale dove sta il giradischi è pessima, avresti problemi di rientro acustico dalla testina. Se i diffusori fossero sullo stesso mobile dove staziona il giradischi programma di spostare gli uni o l'altro in differente sistemazione: il segnale dei diffusori e le vibrazioni conseguenti rientrano dalla testina del giradischi (che agisce come un microfono, in pratica) con conseguenze nefaste sulla qualità sonora.
In generale, poi, non è facile abbinare un sub a dei satelliti, anche quando questo è realizzato dalla stessa Azienda. Il posizionamento ottimale è difficoltoso e l'integrazione tra i due sistemi è laboriosa. Il basso che ti manca non è quello del subwoofer, ma quello dei diffusori. Il subwoofer lavora a frequenze molto basse, l'impatto che vorresti tu è delegato comunque in larga parte ai satelliti. Il mio consiglio è, pertanto, di accantonare l'idea del subwoofer, risparmiare quei soldi per acquistare magari in seguito dei diffusori più generosi, pure da posizionare in maniera adeguara.
Per quanto riguarda i cavi, l'unica cosa sensata da fare è autocostruirseli, spendendo pochi euro. Puoi scegliere o il nostro progetto
TNT Star o l'FFRC: si tratta di due progettini facili facili a costo quasi zero, non sono certo che sentirai chissà quale differenza, ma comunque ti metteresti in condizioni migliori di quelle attuali e in futuro potrai valutarne meglio l'eventuale influenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno gent. Direttore,
mi chiamo Paolo, ho 45 anni e ti scrivo dalla Brianza lecchese. Sono appassionato di musica e di alta fedeltà, oltre che di ciclismo (ci sarà qualche correlazione tra questi due interessi?) e da vari anni leggo TNT-Audio, da cui ho tratto molti suggerimenti ed indicazioni interessanti, utili per assemblare negli anni un impianto che mi consente di ascoltare con soddisfazione la mia musica preferita.
Il motivo per cui ti scrivo è questo: vorrei semplicemente ringraziarti, oltre che per l'ottimo lavoro svolto da tutta la redazione relativamente agli aspetti tecnici del mondo dell'alta fedeltà, anche per le segnalazioni musicali con cui arrichisci le tue risposte nella rubrica della posta.
Mi riferisco in particolare all'indicazione riguardante il tour !50 di Paolo Fresu, contenuta nel volume della posta di fine giugno: incuriosito, mi sono informato sull'evento ed ho avuto la possibilità, durante un periodo di vacanza in Sardegna, di assistere con mio figlio tredicenne (trombettista in erba) al concerto del 28 luglio a Sant'Antioco, con Antonello Salis al piano e la Kocani Orkestar.
Che dire? E' stata un'esperienza entusiasmante, una serata indimenticabile, arricchita pure da un volo di fenicotteri durante un assolo di flicorno del grande Paolo (nemmeno la miglior regia avrebbe potuto creare un momento così magico). Bello ed importante anche il messaggio ecologico legato al'evento (tour ad impatto zero, con amplificazione e luci alimentate tramite energia di origine solare ed eolica, vedi
http://www.50fresu.it/come-realizziamo-50.htm).
Quindi grazie ancora per la preziosa "dritta" e per tutto l'impegno profuso in TNT-Audio!
Ciao,
Paolo - E-mail: paolo_guzzon (at) yahoo.it

LC
Caro Paolo,
grazie per l'apprezzamento! Sono contento che le mie segnalazioni musicali della settimana aiutino a scoprire nuovi artisti o, come nel tuo caso, traghettino verso preziose opportunità. Purtroppo, parlando con tanti audiofili, constato tristemente quanto sia difficile farli uscire dai soliti dischi di gioventù (tipicamente Pink Floyd, Eagles, Yes, Queen, Jethro Tull e compagnia, più cantautorame vario all'italiana) o dai classici della classica e del jazz. Si comprano e si ricomprano sempre le stesse cose, però in edizioni diverse. Ho visto più e più volte audiofili affermare di non prendere neppure in considerazione la musica moderna, come se da un certo anno in poi il genere umano avesse smesso di comporre e inventare. Capisco che, in qualche modo, sia un tentativo inconscio di congelare il tempo che scorre, se ascoltiamo la stessa Musica di quando eravamo ragazzi...è come se lo fossimo ancora. Invece trovo sia bellissimo, pur senza dimenticare il passato, ricercare e scoprire cose nuove, innamorarsi ancora di un artista o di un genere, rimettersi in discussione. È questa tensione verso il futuro che fa sentire giovani, a mio parere, anziché restare legati a un nostalgico passato.
Così, anche questa settimana, propongo qualcosa non esattamente mainstream, azzardo un live set di Ryoji Ikeda, uno dei più radicali esponenti della nuova musica elettronica giapponese, qui live al Beaubourg di Parigi nell'aprile di quest'anno. Sintetico e minimalista, rumoroso e oscuro, va ascoltato con attenzione, fino alla fine. Su YouTube ci sono molti video di questo discusso artista, se volete qualcosa di ancora più estremo, ascoltatevi l'ipnotica ma a mio parere straordinaria Data.Microhelix (tranquilli, quello che sentirete non è un nuovo disturbo di massa del vostro impianto!). Come diceva John Cage, bisogna aver paura delle idee vecchie, non di quelle nuove. Buon...ehm...ascolto! La prossima settimana prometto di farmi perdonare con cose più carezzevoli per le orecchie.

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