[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 1/10/2011 - 8/10/2011

Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana

ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
| Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM | I volumi della posta precedente

  1. Modifica NOS
  2. Nuovi diffusori con 2000 €
  3. EPA 100 e DL103
  4. Vam (Philips) 12.01
  5. Migliorare un impianto vintage
  6. E' sempre migliore la nuova tecnologia?
  7. Rumore con l'analogico
  8. Suono chiuso e ovattato
  9. Dopo la musica liquida, tanta voglia di analogico
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Modifica NOS
Egregio dott. Pozzoli, Le scrivo per proporre qualcosa che, in questi giorni mi sta facendo un po' impazzire :-) (in senso buono ovviamente !)
Ho recentemente acquistato su ebay un lettore CD naim CDi che ho un po' rimesso a posto, compresa la sostituzione della vecchia meccanica philips CDM4 che ormai era esaurita con una nuova + successiva taratura dell'ottica. Questo lettore, che come saprete meglio di me, è caratterizzato dall'accoppiata TDA1541A (SC) + 7220 secondo me suona veramente bene (almeno per i miei gusti) ed è quanto di più vicino ad un vinile io abbia mai ascoltato.
Il punto è che un mio amico mi ha da poco fatto ascoltare la sua sorgente formata da una coppia Musical Fidelity + Digilog con lo stesso sistema di conversione. La differenza, in questo caso, è che lui aveva trasformato il suo digilog in un convertitore NOS levando il 7220 e facendo alcuni collegamenti nello zoccolo vuoto dove il 7220 alloggiava. La differenza fra le due macchine era sconcertante sia a livello di dettaglio che di immagine, facendomi capire cosa poteva fare il 1541 se liberato da certi vincoli.
Il problema sorge dal fatto che abbiamo provato a fare la stessa modifica sul mio togliendo il 7220 e facendo gli stessi collegamenti ma il cd si rifiutava di partire.
Ho notato il famoso sito (che sicuramente avrete già visto) di Lampizator dove veniva proposta una modifica simile in cui venivano semplicemente collegati fra loro tre piedini e tagliate le relative tracce. In questo caso il lettore funzionava ma non come mi sarei potuto aspettare: l'immagine si era allungata in verticale ma anche molto ristretta in orizzontale con un rigonfiamento dei bassi e medio-bassi. Insomma, alla fine decisi di rimettere tutto come era prima.
La mia domanda era: dato che siete degli esperti ed avete realizzato ottimi convertitori come il Convertus, potremmo discutere di questa modifica ? Fra l'altro credo che sia facilmente attuabile su altri apparecchi simili e potrebbe essere poi anche pubblicata su Vs sito. In caso affermativo, se mi fornite un indirizzo e-mail vi potrei mandare foto e dati per poter osservare la faccenda in maniera comoda. Un grazie in anticipo dell'attenzione,
Simone - E-mail: sn.wolf (at) tin.it

GP
Ciao Simone,
sul web ci sono parecchie versioni delle modifiche di cui parli, sicuramente ce ne sarà qualcuna che fa al caso tuo. Che l'immagine si restringa in modalità no-ovesampling non è una situazione comune, ma certi dettagli della scena audio possono derivare anche da apparenti dettagli tecnici come la scelta dei condensatori e la qualità del clock a disposizione.
In generale se ascolti un cd player moderno, con un sistema adeguato e lo confronti con un NOS, sicuramente il NOS risulta più facile da ascoltare, ma, se il resto del sistema è di livello adeguato, dopo un po' ci si accorge che se il basso è tondo e piacevolmente scolpito, manca molta definizione in alto. Con la maggioranza dei sistemi di qualità medio/economica, sopattutto se tendenti all'acido, può essere un vero toccasana. Confrontati poi con sistemi anche molto quotati di una quindicina d'anni fa, quando i filtri decisamente non erano all'altezza, un NOS fa comunque una bella figura.
Detto questo, devo dire che sono assolutamente contrario al modding di apparati di serie, soprattutto se di una certa qualità: mi sembra comunque più importante preservare il sistema nell'equilibrio timbrico con cui il progettista l'ha ideato, che cercare di stravolgere tale equilibrio con interventi arbitrari. Forse questo deriva anche dal fatto che come recensore di apparati ho bisogno di punti di riferimento certi e ripetibili, ma resta il fatto che la stragrande maggioranza degli interventi di questo tipo che ho operato hanno portato ad esiti molto meno validi della versione originale, tanto che alla fine sono sempre ritornato sui miei passi.
Quanto ai CD player, ho sempre pensato fosse meglio realizzare un dac esterno piuttosto che modificarne uno esistente integrato: è vero che c'è di mezzo una connessione SPDIF, ma comunque preferisco avere di mezzo quest'ultima piuttosto che non poter scegliere le alimentazioni e l'architettura dello stadio d'uscita. L'unico CD tuttora modificato è quello che uso come meccanica a basso jitter, e anche in quello le modifiche sono pienamente reversibili.
Un altro aspetto che vorrei far notare è che oggi esistono sul mercato degli ottimi covertitori che costano pure meno dei TDA1541 NOS (da leggersi qui new old stock), ma mi sembrano decisamente snobbati dai DIYer. Devo anche ammettere che, di questi tempi, l'elettronica moderna è tutta a componenti smd, e da alcune esperienze posso dire con cognizione di causa che, anche nell'ipotesi tutt'altro che certa che alla fine si riesca a cavare qualcosa di buono od anche ottimo, il processo di realizzazione è tutt'altro che banale: lo stesso Giobbe perderebbe la pazienza cercando di saldare con mezzi casalinghi i simpatici oggettini...
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli

Nuovi diffusori con 2000 €
Caro Lucio,
sono Luca ed innanzitutto voglio ringraziare te ed i tuoi collaboratori per due ragioni principali perché dedicate parte del vostro tempo a coloro amano la Musica, condividendo la vostra esperienza gratuitamente; perché siete alla costante ricerca (e scoperta) di affordable hi-fi facendo in modo che tutti, se vogliono, abbiano la possibilità di ascoltare sempre meglio.
Negli anni, grazie soprattutto alle indicazioni presenti su TNT-Audio, ricerca (componenti quasi tutti usato od ex-demo) ed ascolto (ove possibile), sono giunto ad assemblare il seguente impianto, che mi permette di ascoltare la Musica (non ho preclusioni nei confronti di alcun genere, con una preferenza per rock e blues elettrico): Ambiente: soggiorno a pianta rettangolare (7m x 5m) mediamente assorbente, con componenti posizionati correttamente (almeno dal punto di vista sonico e sonoro)

Attualmente, avendo a disposizione un budget compreso tra 1500€ e 2000€, sono nella condizione di poter acquistare un paio di diffusori adeguati al resto delle elettroniche, mentre le Arbour, insieme ai prodotti Kingrex e Trends Audio, potrebbero costituire l'impianto minore (!). Dopo una prima scrematura tra quanto offerto in rete, ho selezionato le seguenti possibilità: Personalmente, forse con un leggero pregiudizio in quanto ancora a digiuno di ascolti in merito, sono orientato su Thiel (diffusori che tu, tra l'altro, consigli sovente in combinazione con Nuforce). Prima di iniziare una tournée di valutazione con mie le elettroniche, vorrei avere un tuo parere circa la compatibilità/sinergia con il resto dell'impianto, fermo restando il fatto che la scelta verrà effettuata sulla base sia dei miei gusti personali (suono dettagliato ma non radiografante, corposo ed equilibrato nelle sue componenti) sia delle "evidenze sperimentali".
Grazie per l'attenzione,
Luca - E-mail: pedulla.luca (at) alice.it

LC
Caro Luca,
complimenti per l'impianto, innanzitutto, composto da ottimi componenti, pure ben armonizzati tra loro. Per quanto riguarda i diffusori la mia preferenza personale, come hai intuito, va alle Thiel CS 2.4, ma, essendo un diffusore che nuovo costa oltre 6000 €, sarei molto insospettito dal prezzo dell'ex-demo ad appena 1400 €. O il prezzo si riferisce a un singolo diffusore (e non a una coppia, talvolta capita) oppure è troppo bello per essere vero, soprattutto trattandosi di un ex-demo e non di un vero e proprio usato. Verificherei con attenzione tutto e, se non ci fossero trucchi, le prenderei al volo. Gli altri diffusori che hai indicato hanno un'impostazione radicalmente diversa, è difficile che riesca ad apprezzare entrambe le fiosofie sonore. Per questa ragione l'ascolto diretto e la sperimentazione sul campo sono più che mai obbligatorie. I tuoi finali NuForce 9 non avranno alcun problema a pilotare questi (o altri) diffusori, quindi almeno dal punto di vista elettrico puoi stare tranquillo. Resta da valutare la compatibilità timbrica, qualcosa che puoi fare solo tu confrontando le accoppiate con il tuo ideale di suono. Non posso nascondere il fatto che sia sempre un po' titubante a consigliare abbinate tipo Thiel/NuForce ad audiofili senza sufficiente esperienza d'ascolto. Il tuo caso mi pare diverso, pertanto mi sento un po' più tranquillo. Certo è che il salto dalle Indiana Line Arbour alle Thiel CS 2.4 (o qualunque altro modello) è veramente quantico, sia in termini di qualità generale sia di impostazione. Tutto ciò rende un ascolto diretto, almeno con le tue amplificazioni, assolutamente inevitabile.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

EPA 100 e DL103
Gentile direttore buongiorno,
tempo fa ho acquistato una denon dl 103r, per provarla sul mio giradischi, un technics sp 10 con il suo braccio epa 100; nonostante io abbia preventivamente verificato la correttezza dell'accoppiamento tramite le tabelle di Vinyl Engine, trovando l'accioppiata compatibile, all'atto pratico i woofer delle mie Tannoy Cheviot hanno delle oscillazioni subsoniche; preciso che non si tratta di rientro acustico, avendo già provato a portare i diffusori addirittura fuori dalla sala d'ascolto, non risolvendo minimamente il problema.
Ho poi provato a cambiare il piano d'appoggio, prima costituito da una lastra di cristallo antisfondamento (quello costituito da due lastre di vetro accoppiate da uno strato di adesivo, un po' come il parabrezza delle auto), poggiata su un mobiletto in ferro autocostruito con le gambe costituite da tubi da 6 cm di diametro riempiti di sabbia, quindi molto pesante, punte verso il pavimento e verso il ripiano, con un ripiano di cemento spesso circa 5 cm poggiato sempre sullo stesso mobile tramite 4 palle da tennis, senza ovviare al problema (la soluzione che preferisco sonicamente è quella con il ripiano di vetro).
Sono poi passato ad appesantire il braccio fino alla soluzione attuale che vede: peso aggiuntivo tra shell e testina costituito da una piastrina di ottone copiata da quella commercializzata dalla Jelco, del peso di 8 grammi contrappeso del braccio appesantito da due rondelle d'acciaio diametro 30 mm attaccate con mastica reversibile da idraulica canna del braccio appesantita con lo stesso mastice, proteggendola con nastro di teflon...
A questo punto le oscillazioni dei woofer sono pressochè scomparse... tutto questo mi fa pensare, come d'altronde ampia letteratura sostiene, che per questa testina che, si sarà capito, mi piace molto, sia necessario un braccio di massa molto alta, preferibilmente di 12 pollici; sto pensando di costruire una nuova base per il mio gira, che possa ospitare sia il mio EPA, magari con una Denon 304 o, se mai me la potrò permettere, una Dynavector dv XX che dovrebbero essere più adatte e un braccio da 12 ad alta massa, avrei pensato ad un Jelco, per ragioni di costo o di imbarcarmi nell'autocostruzione di un Morsiani, che un mio amico possiede con soddisfazione e che io farei con canna in acciaio in luogo di quella in carbonio, per le ragioni sopraelencate...
Gradirei avere un consiglio approfittando della sua esperienza, in particolare ha mai avuto esperienza con i Jelco o mi può dare un alternativa non troppo costosa, sempre restando su bracci imperniati, dato che non ho molto feeling con gli unipivot?
Grazie anticipatamente dell'attenzione,
Marco - E-mail: miapiccin (at) alice.it

LC
Caro Marco,
sgombriamo subito il campo da un grosso, gigantesco equivoco: una cosa sono le vibrazioni "subsoniche" dei woofers, altra cosa la risonanza braccio/testina. Quest'ultima è sufficiente che cada in un range di sicurezza (8-15 Hz, meglio se 10-12 Hz) e si è abbastanza al sicuro circa la compatibilità meccanica di braccio e testina. Ora, per quanto uno possa mettersi al sicuro per fare in modo che questa risonanza cada esattamente nella zona desiderata, le oscillazioni a bassa frequenza del woofer possono essere sempre presenti. In altre parole i due aspetti non sono collegati a doppio filo come pensi tu. Le oscillazioni dei woofer atro non sono che componenti a bassissima frequenza generate, ad esempio, dalle ondulazioni dei solchi, tant'è che sono più presenti in alcuni dischi e molto meno in altri. Per eliminare queste vistose oscillazioni, onde non sovraccaricare inutilmente woofers e stadi di amplificazione, basta ricorrere a un filtro subsonico, come spesso consigliato su queste pagine. Quel che consigliavo di solito era costituito da dei semplici spinotti RCA filtrati della McMantom, che ora sembra siano momentaneamente esauriti. Non è difficile trovarne altri dello stesso tipo, ad esempio questi
F-Mod, oppure dei sistemi più complessi e ambiziosi, come questo della Harrison Labs o quello più sofisticato della KAB Audio USA. A proposito di quest'ultimo, nella scheda tecnica è spiegato chiaramente come le oscillazioni dei woofer siano causate, spesso, dalle ondulazioni dei dischi e siano inevitabili anche con accoppiamenti braccio/testina ideali. Volendo, esistono in rete anche circuiti fai-da-te per realizzare un filtro subsonico in casa. Nel mondo car-stereo, a causa dell'utilizzo di woofers di grandi dimensioni, il filtro subsonico è un componente ben noto, anche se non si utilizza il giradischi, spesso si presenta l'esigenza di tagliare frequenze leggermente superiori ai 20 Hz teorici.
Quindi, piuttosto che imbarcarti in costose sostituzioni di braccio e testina, autocostruzioni complicate e costose...ti consiglierei di tenerti il tuo EPA100 e la tua DL103 e di utilizzare un filtro subsonico in ingresso all'amplificatore: non solo i tuoi woofer smetteranno di oscillare selvaggiamente ma tutto il suono ne trarrà grande beneficio, a fronte di una spesa risibile. E, se posso aggiungere un altro consiglio, riporta il tuo EPA100 al suo stato originale.
Le soluzioni più semplici a volte sono quelle migliori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Vam (Philips) 12.01
Il mio cd player ha un problema serio. E' la sua meccanica infelice..... squassata.........che dura solo "il volgere" di un mattino. E se si rompe, ahimè sono dolori.....perchè i cinesi non sanno offrire garanzie valide.
Gli altri: europei e non, la vendono ma a ben vedere sempre quella cinese è, nella realtà dei fatti. Si tratta della Vam (Philips) 12.01. Questa meccanica è tuttora usata dalla stragrande maggioranza delle case costruttrici, perchè è la più economica, la più conosciuta, la più facile a trovare in commercio.
Nella realtà però si tratta di una meccanica troppo delicata, con troppi e numerosi problemi di sostituzione. Ecco perciò brevemente la mia "domandona (ina)" finale: esiste in commercio una meccanica più affidabile migliore, che si possa "adattare" e (soprattutto) sostituire a quella già in essere?
Possibile che visto il grande successo commerciale, nessuna casa coreana, giapponese, e dovunque, nel ns/ mondo non abbia già messo in produzione una meccanica corrispondente/equivalente , ma soprattutto migliore che usi anche il sistema di codifica dati della Philips (Dac 7)?
Grazie per chiunque m'abbia letto, finora.
Franco - E-mail: acciaiomolibdeno (at) virgilio.it

LC
Caro Franco,
posto che non mi risulta che la meccanica CD VAM 12.01 sia così delicata da rompersi nel volgere di un mattino, purtroppo non si può sostituirla senza cambiare anche tutta l'elettronica di controllo. Una meccanica migliore, in casa Philips, esiste e si chiama CDPro (2) ma è costosa e l'installazione non è plug and play, purtroppo. In rete esistono, se vuoi, dei kit di lettori CD in scatola di montaggio utilizzanti la CDPro (2), potresti valutare la possibilità di un sano (ma non semplice né economico) fai-da-te. O, in alternativa, potresti utilizzare un lettore DVD da 50 € come meccanica di lettura cui abbinare un DAC esterno. Le meccaniche DVD sono abbastanza robuste e affidabili e, alla peggio, in caso di rottura, si butta il componente e lo si sostiuisce con uno analogo, sempre per 50 € :-) In fondo si tratta di spendere qualche euro in più rispetto al costo di una meccanica VAM di ricambio.
E il suono, mi dirai? Be', a parte il fatto che molti lettori audiophile blasonati montano meccaniche DVD, ti garantisco che un buon DAC esterno associato a un DVD può fare una significativa differenza, rispetto a un economico lettore CD integrato. Anche per te, dunque, un consiglio simile a quello dato al lettore che ti ha preceduto: anziché imbarcarsi in perigliose operazioni dall'esito dubbio...scegli la strada più semplice ed economica e ti scorderai i problemi di rottura della meccanica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare un impianto vintage
Buongiorno Egregi,
cercando soluzione in rete ai miei interrogativi hi-fi, ho per fortuna individuato (facilmente) il vostro Sito ricchissimo d'informazioni utili; col tempo ne approfondirò senz'altro la conoscenza consultandolo come si deve, mentre per ora mi limito a ringraziarvi di tutto e ad esporvi le mie problematiche. Tra l'altro dispongo anch'io di pagine rivolte ad aiutare appassionati di un altro hobby (in rete, Zappetta Gialla), ma quest'ultima mia nota va ovviamente esclusa dal contesto perché l'ho qui inserita a puro titolo di curiosità per chi mi sta ora gentilmente leggendo.
Dunque, la questione: i componenti in uso sono costituiti da casse da pavimento a due vie Advent (Prodigy Power) le quali, dopo un annetto di loro posizionamento per terra su due spessori di marmo e poste sul lato stretto del salotto (4 x 5,50, alt. 2,70, pavimento in legno) a circa un metro dagli spigoli, ho infine spostato disponendole orizzontalmente sull'armadio (in legno, opposto lato stretto della stanza) interponendo 4 piccoli rilievi di plastica sotto ciascuna per cercare di limitarne il contatto.
Lo so che nell'insieme non è certo stata una sana mossa da audiofilo, ma pur dopo ripetuti confronti non sono riuscito ad individuare apprezzabili differenze tra le due posizioni, per cui ho infine dato priorità a quest'ultima per ovvie ragioni d'ingombro. Secondo punto: dopo aver spostato le casse sull'armadio e posto in un vano del medesimo l'ampli (Technics SU 3500), per ascoltare i cd (ho anche altri elementi ma oramai uso solo quelli qui citati) ho potuto usufruire del DVDR Philips 3590H (in altro vano aperto dell'armadio) anziché il mio solito cd Technics SL-PG200A e questo in funzione del fatto che in qualche Sito ho letto un dvd legge i cd meglio di qualsiasi lettore cd.
Vista la relativa vicinanza dei componenti, amplificatore e casse sono ora collegate tramite una comunissima piattina rosso/nero lunga m. 2,5 mentre prima, quando erano per terra, da due cavi audio lunghi m. 6, ben più spessi e che costavano un po' di più (lc-ofc high definition speaker cable 2 X 1,50 di pochi euro al m. ed i cui fili interni sono in parte color rame ed in parte color argento), anche se va detto che dovrei ancora confrontare "alla pari" i due cavi all'ascolto, cioè con le casse sull'armadio ed accorciando quelli più spessi).
Le domande: da paranoico "quale sono abbastanza", il mio rapporto con lo stereo è da 40 anni vissuto tra periodi di beatitudini che si alternano ad altrettante insoddisfazioni o dubbi. Ad es. ultimamente mi sono saltate all'orecchio le famose "esse" che fischiano e quando si comincia a notarle per la prima volta, da lì in poi sembra allora che queste vadano a moltiplicarsi sempre più: in quei momenti mi rendo tra l'altro tristemente conto che la mia mente non è più rivolta alla musica, bensì allo stereo ... cosa che di per sé non va tanto bene.
In quei frangenti allora si comincia a rimuginare se il suono non sia forse troppo freddo ecc. Inoltre, ogni volta che guardo l'ampli mi viene in mente la buonanima di mio nonno che mi mostrava orgogliosamente il mobiletto Grundig che aveva comprato 60 prima a dal quale in realtà oramai uscivano ben pochi suoni e tutti gracchianti. Intendo dire che non posso fare a meno di chiedermi se cambiando il Technics (che comprai più di 30 anni fa, ma è ancora funzionante e mi dispiacerebbe privarmene se ritenuto (?) valido) con una spesa razionalmente in sintonia (che non conosco) con la qualità delle casse, risolverei in qualche misura il problema "esse sibilanti" o se comunque scoprirei nuove sonorità delle quali non sospettavo neanche l'esistenza (forse un Nad?), o se invece sostanzialmente cambierebbero ben poche cose.
Mi piacciono un po' tutti i generi musicali, ma se fossi costretto a specificare preferenze direi allora che sono incline alle melodie morbide, avvolgenti quali ad es. Pink Floyd, chitarra arpeggiata e prediligo un ascolto quasi sempre a volume basso, distensivo. Quando cerco di valutare le qualità l'impianto, per le frequenze alte mi concentro sull'attendibilità del suono dei singoli piatti e "doppio piatto charleston" (batteria) ai quali tengo molto, mentre per quanto concerne i bassi (dei quali sono sostanzialmente soddisfatto) faccio la stessa cosa coi suoni del contrabbasso (classico) e, nell'insieme, del pianoforte.
Concludendo, mi sarebbe dunque molto gradita una vostra opinione su quanto sopradescritto e suggerimenti al merito, escludendo però la possibilità di confronti audio "vis a vis" in negozi specializzati ecc. perché abito in un paesino della Val d'Aosta, e tenendo gentilmente in considerazione che pur non ritenendomi certo un esperto di hi-fi, alla qualità musicale tengo però molto. La lettera è risultata piuttosto lunga, lo so: ciononostante non mi stupirei se senza volerlo avessi omesso cose importanti, ma confido nella vostra esperienza per estrapolarne la sostanza utile ad una risposta che quando sarà pronta andrò a leggere con molto interesse nel vostro pregevole Sito.
Ringraziando per l'attenzione rivoltami,
Marco - E-mail: zappettagialla (at) hotmail.com

LC
Caro Marco,
per fortuna, nella vita, si può sempre migliorare. Certo, la mossa di mettere i diffusori nello scaffale non è stata astuta ma dubito che questa, da sola, abbia creato il problema delle sibilanti. Questo, realisticamente, c'è sempre stato e solo ora ti ci sei concentrato sopra! Comunque sia, è molto facile migliorare la qualità generale del suono che senti, sostituendo l'amplificatore. Il tuo Technics, che potrebbe avere qualche estimatore di vintage HiFi degli anni '70 disposto a pagarlo una cifra compresa tra i 50 e i 100 €, è un piccolo amplificatore senza infamia né lode, dignitoso per l'epoca ma assolutamente inadeguato a confronto con i piccoli amplificatori di oggi. Già un NAD entri level se ne fa beffe, ma basta anche molto meno, come impegno economico, tipo un Dayton DTA-100, per metterlo in imbarazzo.
Le sibilanti, però, se sono presenti sui dischi (e molto spesso è così) verranno fuori comunque ma il suono che sentirai sarà così globalmente superiore, ricco di dettagli e di particolari che alle sibilanti non farai più caso. Vista la disposizione dei diffusori un po' sacrificata non investrei cifre significative nell'amplificatore, già i 380 € necessari per un NAD C316BEE sono un estremo che sconsiglierei di superare. Non mi pare tu utilizzi un giradischi, in caso contrario avresti necessità di un amplificatore dotato di ingresso phono, ad esempio un Rotel RA04SE, più o meno nella stessa fascia di prezzo del NAD. Volendo risparmiare un po' valuta anche un Denon PMA 510AE (220 € con phono) o un Cambridge Topaz AM-10 (250 € con phono). In ogni caso, il salto di qualità rispetto al Technics attuale sarà sensibile. Certo, la disposizione dei diffusori forse non ti farà sentire TUTTA la differenza, ma mi stuperei se il miglioramento non fosse comunque drammatico, come dicono gli audiofili inglesi.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

E' sempre migliore la nuova tecnologia?
Caro Direttore,
la saluto contento di poterle scrive di nuovo dopo più di tre anni. Contento nel vedere come TNT rimanga un sito di riferimento per amanti della musica. All'epoca le chiedevo con che amplificatore abbinare le mie nuove Sonus Faber Domus Concerto. Alla fine abbandonai il mio Musical Fidelity B1 per un NAD C352 di maggior potenza (80Watt), relegandolo ad un secondo impianto per pc. Mi era stato infatti consigliato dalla casa costruttrice di non pilotare i loro diffusori con amplificatori di potenza inferiore ai 70 WATT. Le Concerto hanno una sensibilità dichiarata di 88 dB ed impedenza di 4 Ohm.
A Luglio di quest'anno ho revisionato il Muscal Fidelity B1 facendo cambiare i condensatori e per provarlo l'ho collegato con l'impianto principale così composto:

Il risultato è stato questo, il B1 è tornato ad essere il padrone di casa. Semplicemente da un suono pulito ma piatto (lo definirei suono consumer) sono passato ad un suono vivo, di spessore su tutta la gamma. Certo, dopo il primo quarto di giro sulla manopola del volume le cose si complicano, ed i bassi, come anche i vicini, iniziano a scompensarsi. Ora ho anche sconnesso il buffer X-10D che forse aveva un suo senso con il Nad ma ora non ne sento vantaggi. Volevo chiederle come considera questo nuovo impianto. Ho provato anche ad utilizzare il pre in classe A della NAD con il Musical Fidelity ma non c'è storia! Ha senso investire qualche soldo per un Musical Fidelity (o simile) con qualche Watt in più (tipo MF A100 o Avalon A200)? C'è chi mi ha detto che non si avvertono significativi miglioramenti ascoltando musica a volume moderato.
O forse è meglio dedicarsi alla sorgente e comprare un cd player usato/nuovo (con il ricavato della vendita della accoppiata NAD)? Anche qui mi chiedo, le nuove tecnologie funzionano sempre meglio? Dalla mia esperienza (NAD di 3 anni fa/ MF di 20 anni fa) certamente no.
Un caro saluto e grazie per la disponibilità.
Diego - E-mail: carniel.net (at) gmail.com

LC
Caro Diego,
fammi capire meglio: hai utilizzato il NAD con interposto il buffer Musical Fidelity? Io non l'avrei fatto. Ti propongo dunque, per fugare ogni dubbio (mio, principalmente), di confrontare i due amplificatori "nudi", senza interposizione di buffer e poi riferisci sui risultati. Difficile giudicare il suono di un amplificatore con un distorsore frapposto tra esso e la sorgente. Può anche darsi che tu continuerai a preferire il B1, anche senza distorsori di mezzo, ma almeno ci saremo levati un dubbio grosso come una casa. Ne avrei anche un altro: quando acquistasti il NAD, che soppiantò il Musical Fidelity, non eseguisti una prova a confronto? Se no, perché? E se sì, trovasti il NAD superiore al Musical Fidelity o il semplice fatto che fosse più potente te lo fece preferire, sulla carta?
Per quanto riguarda la potenza necessaria vedo che i numeri continuano a mietere vittime. I watt realmente necessari alla maggior parte delle persone sono 20, 30 al massimo, in un ambiente di dimensioni non esagerate e con diffusori di sensibilità media (87-89 dB). Tutto il resto è grasso che cola. Il fatto che alcuni Costruttori consiglino di utilizzare amplificatori di una certa potenza minima è un pesante retaggio del passato, quando gli amplificatori di bassa potenza erano quelli con minori capactà di pilotaggio e di solito di più bassa qualità. Il tempo è passato, ma la testa delle persone non cambia. Per questo ti dico che è assolutamente inutile aumentare la potenza a tua disposizione, resterebbe inutilizzata. Puoi migliorare la qualità, invece, ma a questo punto investi sulla sorgente, con un lettore integrato di livello più elevato, magari ancora Musical Fidelity, se ti piace questa impostazione sonora.
Infine, per quanto riguarda il confronto tra nuove e vecchie tecnologie, mi spiace contraddirti ma di tecnicamente nuovo, nel NAD, non c'è neppure una vite. Si tratta sempre di amplificazioni in Classe AB, circuiti usati e abusati sin dagli albori dell'alta fedeltà a stato solido.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumore con l'analogico
Gentile Direttore,
vi seguo da molti anni e già in passato ho avuto modo di poterLa contattare, inutile dirLe che i suoi consigli sono stati sempre efficaci. Vado subito al sodo del mio problema (non voglio rubarle troppo tempo). Ho acquistato un pre-phono valvolare della Yaqin (modello MS-22B) (in Italia commercializzata come AAAVT), premetto che questa è la mia prima esperienza con le valvole. Dopo diverse ore di "rodaggio" (forse sarebbe meglio dire burn-in delle valvole) mi sono seduto ad effettuare la mia prima sessione di ascolto. Dal punto di vista delle prestazioni audio, rispetto al mio NAD PP2, siamo su di un altro pianeta: è tutto molto più arioso, il sound stage è molto più grande e stabile, il suono è (come direbbe mia moglie americana) molto "smooth", setoso e levigato.
Tuttavia si affaccia alla mia mente inesperta il tarlo audiofilo, mi spiego meglio: ho notato (rispetto al NAD) un noise floor molto più alto. In assenza di segnale musicale è percepibile chiaramente un certo HUM, questo ronzio (che ribadisco è presente solamente quando non c'è segnale musicale) è distintamente avvertibile nei pochi secondi di silenzio tra una traccia e l'altra del vinile (o in momenti in cui il segnale è molto debole - soprattutto con i dischi di musica classica).
Mi chiedo se è normale che un valvolare emetta più HUM di uno stato solido (il NAD PP2 era assolutamente silenzioso). Tra l'altro ho notato che se disconnetto dagli ingressi dello YAQIN i cavi del giradischi (Project Debut III con tesina Grado Gold) lo HUM cessa del tutto. La mia preoccupazione è che nel pre-phono ci sia qualcosa che non vada. Questo rumore potrebbe essere causato dalle valvole (ho lasciato quelle "cinesi" di serie)? E' possibile che cambiandole con altre più prestigiose (come Mullard, Tesla, Sovtek, ecc. ) il problema possa svanire? E' corretto lasciare il pre-phono sempre acceso, come mi hanno consigliato (non so quanto saggiamente) alcuni miei amici?
Mi permetta, infine, un'annotazione: molti possessori dei giradischi Project lamentano spesso il problema che una parte delle vibrazioni del motore si trasmettono al plinto e raggiungono la testina generando rumore sui 100Hz, la stessa project ha prodotto un kit per risolvere il problema (per adesso commercializzato solamente in UK) io ho risolto - invece - inserendo dei piccoli coni di "tecnogel" sotto l'elastico del motore. Il risultato è stato ottenere un sistema silenziosissimo. ecco perché aver scoperto questo leggero HUM con il nuovo pre-phono, mi infastidisce un tantino.
Le chiedo scusa per l'eccessiva lunghezza della mia email e ringraziandoLa la saluto cordialmente.
Vittorio - E-mail: scalia.vittorio (at) gmail.com

LC
Caro Vittorio,
ti sarebbe bastato leggere le nostre
FAQ sulle paranoie più tipiche dell'audiofilo per apprendere che non solo gli apparecchi HiFi fanno rumore ma quelli a valvole sono - in generale - più rumorosi di quelli a stato solido. Esistono delle eccezioni, certo, però di solito è questo ciò che accade. Ora, se quando scolleghi il giradischi il rumore sparisce del tutto potrebbe essere che una parte della colpa ce l'abbia anche quest'ultimo, per cui controllerei bene tutti i collegamenti e allontanerei da esso ogni altro apparecchio, in particolar modo i trasformatori d'alimentazione. Potrebbe essere che la testina capti il ronzio di qualche trasformatore e poi lo amplifichi. Cambiare valvole si può, alcune possono essere meno rumorose di altre, ma si tratta di andare a tentativi e non è affatto detto che il problema si risolva.
Ti hanno consigliato di lasciare il pre fono sempre acceso...a me pare una esagerazione. Ascolti l'impianto tutti i giorni? Credo tu possa sopportare 15 minuti di burn-in prima di iniziare ad ascoltare al meglio, non credi? La vita delle valvole si allungherà e la bolletta ENEL sarà meno pesante. Ora, è anche vero che ogni accensione/spegnimento è uno stress per i dispositivi, ma dubito che tu riesca ad accendere l'impianto più volte al giorno. Una sola accensione al giorno non ha mai ucciso alcuna valvola.
Qualora volessi eliminare il problema del ronzio e magari fare un passo avanti in qualità sonora ti consiglio di cercare un pre fono a stato solido tipo Lehmann Black Cube, magari usato. Non avrà le lampadine, ma è silenzioso, non scalda, non consuma energia elettrica e...suona benissimo.
In ogni caso, fai gli esperimenti che ti ho indicato ed eventualmente fammi sapere.
Grazie per la dritta sulle vibrazioni del motore del ProJect Debut, dritta che passo volentieri agli amici lettori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suono chiuso e ovattato
Egr. direttore, voglio innanzitutto ringraziarLa perché, grazie al suo sito web, si è risvegliato in me l'interesse per l'hi-fi, nonostante i miei 48 anni di età; i complimenti per il suo lavoro sono d'obbligo, apprezzo soprattutto l'essenzialità e la chiarezza del sito.
Mi sono imbattuto per caso nel suo sito, cercando in rete informazioni per costruire un impiantino entry level, avendo finalmente deciso di liberami di un compattone Pioneer home - theatre, che non rimpiango affatto. Mi hanno incuriosito gli ampli in classe D e così, e solo in base a opinioni trovate in rete (a Ferrara ormai non c'è più nessun negozio di hi-fi), tenendo conto di un budget limitato, ho costituito il mio impianto:

Ascolto musica rock e soul, a volte un po' di jazz e classica. Il mio ambiente di ascolto è quello che vede dalla foto che allego (è l'unico modo per rendere idea dell'ambiente): una mansarda estesa circa 45 mq, tetto al colmo di 2,45 metri, parte più bassa del tetto circa 1 metro, con l'impianto posizionato in un lato della stessa, distanza tra i diffusori 2 metri, distanza del punto di ascolto 3 metri.
Credo di avere un po' di orecchio, avendo avuto nel passato diversi impianti hi-fi, l'ultimo dei quali costituito da lettore cd e ampli Musical Fidelity, se non ricordo male modelli E10 e E11, diffusori Chario, di cui non ricordo il modello, dopo di questo, disgraziatamente il compattone di cui sopra; qualcosa nell'attuale impianto non mi piace: il suono mi sembra un po' chiuso, gli alti sono ovattati e poco estesi, la causa potrebbe essere il lettore cd.
L'ambiente e la collocazione sono sicuramente sfavorevoli, non credo di poter migliorare in questo, allora le chiedo se vale la pena sostituire il lettore cd con uno del tipo Marantz cd 6003 o invece utilizzare i soldi per l'acquisto di buona musica? Ho fatto una prova anche con un ampli Shythe SDA-1100 di un amico, senza risultati apprezzabili. Qualunque altro consiglio è ben accetto.
Cordiali saluti,
Antonio - E-mail: dimicco_antonio (at) fastwebnet.it
[Impianto HiFi]

LC
Caro Antonio,
sulla carta il tuo impianto non ha niente di particolarmente sbagliato, temo che il risultato deludente dipenda dalla disposizione e dall'acustica dell'ambiente. La foto allegata e il fatto che cambiando amplificatore non sia cambiato niente mi fa propendere fortemente verso questa ipotesi. Certamente è incolpevole il lettor CD Onkyo!
Sull'ambiente mi dici di non poter fare molto, purtroppo temo che quel soffitto spiovente così vicino a diffusori crei un effetto di rinforzo delle frequenze medio-basse che potrebbero andare a coprire l'apertura in gamma medio-alta. Non a caso lamenti un suono chiuso e ovattato. Non potendo intervenire sull'ambiente l'unica cosa che resta da fare è ripensare ai diffusori, magari scegliendo un prodotto di impostazione più brillante in gamma alta. Sto pensando a qualche bookshelf di Focal, Cabasse, Triangle, B&W e Klipsch, ad esempio. Dovresti provare a verificare la disponibilità di qualche modello di questi Costruttori presso negozi non troppo distanti dalla tua Ferrara, che sembrerebbe sguarnita. Oppure lanciare un appello in qualche forum di HiFi per vedere se audiofili a te vicini possano farti provare qualcosa che vada nella direzione indicata.
Naturalmente, immagino che prima di trarre queste conclusioni circa il suono del tuo impianto tu abbia lasciato trascorrere un periodo dedicato al rodaggio, specie dei diffusori (almeno 50 ore a volume sostenuto).
Nel caso in cui ogni altro esperimento dovesse fallire, non disdegnare la possibilità di correggere il tutto tramite il sapiente uso di un controllo di toni (anatema).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dopo la musica liquida, tanta voglia di analogico
Carissimo Direttore,
Mi accingo per la seconda volta a scriverle. Un po' perché volevo farle sapere come era proseguito il mio passaggio dall'HT al mondo del vero stereo, un po' per raccontarle un modo alternativo per vedere l'hifi. Ma ad essere sincero, un "pochino" anche per chiederLe di nuovo qualche consiglio.
Non credo che si ricordi della mia prima lettera, sono passati quasi 2 anni e Lei riceverà una quantità indecente di mail, richieste di aiuto, pareri, lamentele, consigli, ringraziamenti.
Con una preparazione ingegneristica (in un altro campo, quello biomedico ma la forma mentis è sempre la stessa), non ho mai voluto piegarmi al fumo del mercato hifi, a soluzioni esoteriche e divertenti che di innovazione tecnologica hanno ben poco. Spinto da questa idea, son passato da una combinazione lettore cd + dac (ps3 in ottico dentro a un dac magic), a musica liquida + dac (htpc in ottico dentro un dac magic): dal punto di vista teorico, un file flac digitale sarà sempre "più esatto" di un file letto anche dal miglior lettore del mondo, dato che il file flac si avvicina di molto a un segnale ideale mentre anche il miglior lettore potrà compiere insignificanti e minuscoli errori.
Come amplificazione rimaneva ben saldo e con pochi dubbi un HK d'annata, un dual mono anni 80 (il pm 665, gran macchina). Poi un bel giorno, leggendo cose mirabolanti del mondo audio pro, ho pensato perché non provare.
Venduto il dacmagic e acquistata una scheda audio pro (una esi esp 1010e), il mio primo pensiero è stato: ma come è possibile che i prodotti hifi continuino a vendere? Usavo l'hk come solo finale di potenza. 8 uscite, 8 ingressi, possibilità di processamenti digitali (filtri, convoluzioni, equalizzazione ambientale, bi-amplificazione attiva digitale e tarata come diavolo si preferisce), con una qualità superiore del dac magic (fatto per un paio di settimane dei confronti diretti) a un prezzo ridicolo (un terzo del dacmagic). E parliamoci chiaro, il dacmagic l'ho sempre ritenuta una macchina incredibile come rapporto q/p. Questo mi aveva fatto molto riflettere: 4 dac stereo, un equalizzatore digitale, un pre-amplificatore al prezzo di un terzo di dacmagic e con una resa migliore (diciamo anche qualità equivalente, la riflessione non cambia).
L'ultimo step per liberarmi totalmente del fumo hifi era sostituire il finale, cosa resa necessaria a causa di un suo guasto legato all'età. Un finale hifi aveva costi probitivi per le disponibilità dell'epoca (son tuttora studente e le spese non programmate sono sempre una bella gatta da pelare): c'era solo una soluzione, un finale pro. Leggendo in alcuni forum hifi di controtendenza (quelli in cui scheda audio+ finale è una scelta comune e non di un qualche pazzo visionario), la scelta è ricaduta sullo Yamaha p2500s. Mi era stato detto che confrontato con modelli hi-end non sfigurava affatto. Io non ho mai avuto la fortuna di avere finali che costino 3000€, ma devo dire che questo p2500s è davvero straordinario: a parte la qualità del suono, maginifica, a parte una potenza incredibile, è inudibile e dopo 6-7 ore di utilizzo non ha variato la sua temperatura di mezzo grado (l'hk sostituiva il calorifero d'inverno).
Quindi partendo da un 5.1 scadente, passando per un 2.0 (acquistando delle Aliante CNM, diffusori magnifici) tradizionale e finendo con una combo htpc + scheda audio + finale pro ho concluso il mio viaggio digitale: potrei pensare magari a una scheda audio migliore, ma per ora sono davvero pago.
Non so perché però quest'estate mi è venuta una nostalgia incredibile per il vinile, vedendo magari anche la mia piccola ma gloriosa collezione (un heroes originale, un back in black, molti vinili di De andrè e altre piccole amenità minori). I dubbi sono quindi due: che giradischi? E che pre-phono? Come giradischi sono molto in dubbio fra tre modelli che per il mio budget penso siano abbastanza tutti e tre i best buy: Rega rp1, Project debut III oppure un Thorens 158. Lei che mi consiglia? Io propenderei per il Debut, ma ancora la scelta non è definitiva. Ma il vero aiuto mi serve per un prephono: in realtà mi servirebbe un pre-amplificatore con stadio phono, in modo da bypassare il pc e evitare delle robe orrende come: segnale analogico vinile --> stadio phono --> ingresso nel pc --> conversione del segnale in digitale --> controllo del volume in digitale --> conversione in analogico --> finale di potenza.
Ora non so perché i prephono stereo siano cosi bistrattati, ma trovarne una lista è assai arduo. Attualmente ho puntato gli occhi su un Rotel rc 1550, o in alternativa un valvolare come lo Yaqin Ms12b recensito sul vostro sito. Lei cosa mi consiglia? Non sono chiuso a questi soli due modelli, a me serve di fatto un prephono con controllo del volume analogico. Non ho preconcetti né pro né contro il valvolare. Se Lei conoscesse anche il mondo pro, un preamp pro potrebbe essere una buona scelta...
La ringrazio della cortese attenzione,
Andrea - E-mail: andrea.condorelli (at) fastwebnet.it

LC
Caro Andrea,
complimenti per il percorso controcorrente, sono felice che abbia trovato quella che sembra essere la tua strada. Non bisogna aver paura di provare soluzioni anche insolite. Non so darti notizie di prima mano, per esperienza diretta, ma un pre phono "pro" è il Behringer PP400 che almeno costa una frazione dei pre fono di stirpe audiophile. Visto il bassissimo costo potrebbe valer la pena fare un tentativo. Purtroppo non ha la regolazione del volume d'uscita, ma potresti industriarti con un potenziometro di volume separato, magari di buona qualità.
Tra quelli che mi proponi tu vedrei meglio, per varie ragioni (vedi anche una lettera precedente), il Rotel RC 1550, ma si tratta di un preamplificatore in piena regola, con phono e altri ingressi linea. A questo punto faresti meglio a considerare il
T-Preamp che costa poco e ha una scheda RIAA di qualità superiore a quella dei vari pre entry-level (NAD e ProJect, ad esempio). Mi sembrerebbe un apparecchio più consono, rispetto al Rotel, al tuo impianto minimalista/budget-conscious.
Per quanto riguarda il giradischi la scelta non è facile: posto che la qualità delle tre macchine (Rega, ProJect e Thorens) è sostanzialmente equivalente, farei dipendere tutto dalla qualità di testina che troverai abbinata al giradischi, a questi livelli di spesa molta differenza la fa proprio questo componente.
Valuta bene, comunque, la convenienza di tutta l'operazione: se i soldi son pochi e i vinili in tuo possesso pure, forse l'avventura analogica non è economicamente sensata.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
eccomi qui dopo svariati mesi per darti un feedback sulla
questione dell'amplificatore. Dopo aver fatto gli ascolti del caso e viste decadere le prestazioni del vecchio Technics mi sono deciso a fare l'upgrade e sono passato all'Exposure 3010. Beh, che dire: puro spettacolo! Dopo un periodo di rodaggio dell'amplificatore e qualche aggiustamento alla posizione dei diffusori ho raggiunto quello che volevo, ovvero il piacere di passare del tempo ad ascoltare buona musica.
Ho anche voluto provare il bi-wiring visto che i diffusori permettono questa configurazione: ho notato subito un suono più dettagliato, più piacevole e ho mantenuto tale configurazione per circa un mesetto. Sono poi ritornato al mono-wiring per fare un confronto, ma il risultato non mi è piaciuto per nulla e sono quindi ritornato al bi-wiring.
In conclusione ora sono proprio soddisfatto e devo questa soddisfazione anche ai tuoi preziosi consigli.
Ciao e grazie,
Flavio - E-mail: supervesnak (at) alice.it

LC
Caro Flavio,
sono felice di sapere che il mio consiglio sul cambio di amplificazione abbia sortito un benefico effetto! Non era difficile migliorare la situazione precedente (pre e finale Technics d'annata) ed ero praticamente certo che l'upgrade consigliato sarebbe stato sensibile.Ti ringrazio anche per il tuo feedback sul monowiring/biwiring: ogni situazione fa storia a sè ma, in generale, preferisco un singolo cavo di migliore qualità a due cavi di qualità inferiore :-)
Comunque sia, l'importante è che, per una strada o per l'altra, la soddisfazione all'ascolto arrivi e sia piena, come nel tuo caso.

Dopo il mio breve soggiorno in Bulgaria non posso evitare di proporre la magia e il mistero dei cori femminili bulgari, qualcosa così fuori dall'ordinario e così evocativo che persino l'etichetta discografica 4AD, tipicamente dedicata agli oscuri suoni della new wave (Cocteau Twins, Dead can dance, This mortal coil etc.), decise di ripubblicare - nei tardi anni '80 - l'album Le Mystère des Voix Bulgares. Questo coro, che basa tutto sulla diafonia e le dissonanze, è servito da ispirazione a tantissime cantanti moderne, anche nostrane, che hanno cercato di imitarne le sonorità.
Impossibile non ricordare Lisa Gerrard dei Dead can dance e, più recentemente, Dolores O'Riordan dei Cranberries, che hanno attinto a piene mani dalle sonorità del coro bulgaro. Anche la nostra Carmen Consoli ne ha fatto tesoro. Buon ascolto!
Nel caso il video fosse non più disponibile come embedding, visionatelo direttamente su YouTube.

ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM

Cercate dentro i volumi della posta precedente con Google

[meno recente] Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329 | Vol.330 | Vol.331 | Vol.332 | Vol.333 | Vol.334 | Vol.335 | Vol.336 | Vol.337 | Vol.338 | Vol.339 | Vol.340 | Vol.341 | Vol.342 | Vol.343 | Vol.344 | Vol.345 | Vol.346 | Vol.347 | Vol.348 | Vol.349 | Vol.350 | Vol.351 | Vol.352 | Vol.353 | Vol.354 | Vol.355 | Vol.356 | Vol.357 | Vol.358 | Vol.359 | Vol.360 | Vol.361 | Vol.362 | Vol.363 | Vol.364 | Vol.365 | Vol.366 | Vol.367 | Vol.368 | Vol.369 | Vol.370 | Vol.371 | Vol.372 | Vol.373 | Vol.374 | Vol.375 | Vol.376 | Vol.377 | Vol.378 | Vol.379 | Vol.380 | Vol.381 | Vol.382 | Vol.383 | Vol.384 | Vol.385 | Vol.386 | Vol.387 | Vol.388 | Vol.389 | Vol.390 | Vol.391 | Vol.392 | Vol.393 | Vol.394 | Vol.395 | Vol.396 | Vol.397 | Vol.398 | Vol.399 | Vol.400 | Vol.401 | Vol.402 | Vol.403 | Vol.404 | Vol.405 | Vol.406 | Vol.407 | Vol.408 | Vol.409 | Vol.410 | Vol.411 | Vol.412 | Vol.413 | Vol.414 | Vol.415 | Vol.416 | Vol.417 | Vol.418 | Vol.419 | Vol.420 | Vol.421 | Vol.422 | Vol.423 | Vol.424 | Vol.425 | Vol.426 | Vol.427 | Vol.428 | Vol.429 | Vol.430 | Vol.431 | Vol.432 | Vol.433 | Vol.434 | Vol.435 | Vol.436 | Vol.437 | Vol.438 | Vol.439 | Vol.440 | Vol.441 | Vol.442 | Vol.443 | Vol.444 | Vol.445 | Vol.446 | Vol.447 | Vol.448 | Vol.449 | Vol.450 | Vol.451 | Vol.452 | Vol.453 | Vol.454 | Vol.455 | Vol.456 | Vol.457 | Vol.458 | Vol.459 | Vol.460 | Vol.461 | Vol.462 | Vol.463 | Vol.464 | Vol.465 | Vol.466 | Vol.467 | Vol.468 | Vol.469 | Vol.470 | Vol.471 | Vol.472 | Vol.473 | Vol.474 | Vol.475 | Vol.476 | Vol.477 | Vol.478 | Vol.479 | Vol.480 | Vol.481 | Vol.482 | Vol.483 | Vol.484 | Vol.485 | Vol.486 | Vol.487 | Vol.488 | Vol.489 | Vol.490 | Vol.491 | Vol.492 | Vol.493 | Vol.494 | Vol.495 | Vol.496 | Vol.497 | Vol.498 | Vol.499 | Vol.500 | Vol.501 | Vol.502 | Vol.503 | Vol.504 | Vol.505 | Vol.506 | Vol.507 | Vol.508 | Vol.509 | Vol.510 | Vol.511 | Vol.512 | Vol.513 | Vol.514 | Vol.515 | Vol.516 | Vol.517 | Vol.518 | Vol.519 | Vol.520 | Vol.521 | Vol.522 | Vol.523 | Vol.524 | Vol.525 | Vol.526 | Vol.527 | Vol.528 | Vol.529 | Vol.530 | Vol.531 | Vol.532 | Vol.533 | Vol.534 | Vol.535 | Vol.536 | Vol.537 | Vol.538 | Vol.539 | Vol.540 | Vol.541 | Vol.542 | Vol.543 | Vol.544 | Vol.545 | Vol.546 | Vol.547 | Vol.548 | Vol.549 | Vol.550 | Vol.551 | Vol.552 | Vol.553 | Vol.554 | Vol.555 | Vol.556 | Vol.557 | Vol.558 | Vol.559 | Vol.560 | Vol.561 | Vol.562 | Vol.563 | Vol.564 | Vol.565 | Vol.566 | Vol.567 | Vol.568 | Vol.569 | Vol.570 | Vol.571 | Vol.572 | Vol.573 | Vol.574 | Vol.575 | Vol.576 | Vol.577 | Vol.578 | Vol.579 | Vol.580 | Vol.581 | Vol.582 | Vol.583 | Vol.584 | Vol.585 | Vol.586 | Vol.587 | Vol.588 | Vol.589 | Vol.590 | Vol.591 [più recente]

© Copyright 2011 Lucio Cadeddu - direttore@ tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]